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la pedofauna
crocevia tra bioindicatorie biodiversità
Carlo Jacomini
Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
ex - Settore Bioindicatori ed Ecotossicologia
Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale
Centro Nazionale per la Rete nazionale dei Laboratori - Biologia
come vive la terra l’uomo?
differenti impostazioni lungo un
gradiente che va da
chi vive la Terra come
un supermercato gratuito dove
poter prendere tutto e non pagare,
e chi la considera come
la madre generatrice, da amare
e rispettare in tutte le sue forme…
Il territorio italiano è caratterizzato da una grande
variabilità dei tipi di suolo, che possono essere
rappresentati secondo diversi livelli gerarchici.
Carta delle Regioni Pedologiche
(Soil Regions)
elaborata da:
• Centro Nazionale di
Cartografia Pedologica
• Servizi Pedologici Regionali
• Joint Research Centre
Il primo livello è rappresentato,
alla scala 1:5.000.000, dalla carta
delle 34 Regioni Pedologiche
(Soil Regions), definite sulla base
delle caratteristiche climatiche,
litologiche, morfologiche e sulla base
dei suoli prevalenti, del loro regime
termico ed idrico (pedoclima)
della loro capacità d’uso,
delle limitazioni permanenti
e dei principali processi degradativi.
Mediterraneo:
una regione in pericolo
Un centro di impressionante biodiversità
ma anche uno dei più minacciati
principalmente dall’attività umana
Tipi biologici nelle piante superiori
(da Raunkiaer, 1934)
• Terofite (T): Erbe annuali: passano la stagione avversa come seme
• Idrofite (I): Erbe acquatiche sommerse o galleggianti. Gemme
sommerse
• Elofite (He): Erbe perenni sommerse alla base ed emergenti con
l’infiorescenza. Gemme sommerse
• Geofite (G): Erbe perenni con organi sotterranei (bulbi, tuberi,
rizomi). Gemme sotterranee
• Emicriptofite (H): Erbe perenni con gemme a livello del terreno
• Camefite (Ch): Arbusti nani con gemme a breve distanza (non oltre i 30
cm) dal suolo
• Fanerofite (P): Piante legnose = alberi, cespugli, arbusti alti fino a 1 m e
liane. Gemme a più di 30 cm (e fino a molti metri) sopra il suolo
Corotipi italiani
• Endemiche: specie esistenti solo in un luogo (Italia)
• Stenomediterranee: areale limitato alle coste mediterranee
• Eurimediterranee: areale centrato sul Mediterraneo, ma prolungato verso
Nord ed Est fino all’Europa centrale
• Mediterraneo-montane: specie dei gruppi montani mediterranei
• Eurasiatiche: spp. diffuse nelle aree temperate dell’Eurasia, o solo
Europee o euro-caucasiche, o irradianti sull’Africa del Nord
• Atlantiche: spp. aventi l’optimum sulle coste occidentali europee e da qui
irradianti verso Est
• Orofite Sudeuropee: spp. delle catene montuose europee
d’orogenesi terziaria (Alpi, Carpazi, Pirenei,Appennini, Balcani)
• Settentrionali: spp. ad areale continuo (boreali) oppure diviso tra le zone
polari e le montagne della fascia temperata (artico-alpine)
• Subcosmopolite: include i gruppi distribuiti su più continenti e le specie
esotiche naturalizzate
ImportantPlantAreasofthesouthandeastMediterraneanregion
Prioritysitesforconservation
Important Plant Areas (IPAs) identified to date in Mediterranean countries
Green dots indicate the 207 IPAs identified in current project
No.ofIPAsidentifiedinMediterraneancountriestodate
CountriesinboldwerepartoftheIUCNproject
Country Nº of IPAs %
Morocco 19 2,14%
Algeria 21 2,36%
Tunisia 13 1,46%
Libya 5 0,56%
Egypt 20 2,25%
Israel 15 1,69%
Palestine 4 0,45%
Lebanon 20 2,25%
Jordan 12 1,35%
Syria 33 3,72%
Albania 45 5,07%
Macedonia FYR 42 4,73%
Montenegro 21 2,36%
Croatia 97 10,92%
Slovenia 57 6,42%
Turkey 144 16,22%
Italy 320 36,04%
TOTAL 888 100,00%
ImportantPlantAreasofthesouthandeast
Mediterraneanregion
Prioritysitesforconservation
Editors:
E.A.Radford,G.CatulloandB.deMontmollin
©2011IUCN
InternationalUnionforConservationofNatureandNaturalResources
Le11regionibiogeograficheeuropee
3 Regioni di paesaggio
24 Sistemi di paesaggio (con l’esclusione di ghiacciai, laghi e lagune)
149 Sottosistemi di paesaggio
THEEUROPEANENVIRONMENT
STATEANDOUTLOOK2010
SOIL
Carta delle 34 Regioni
Pedologiche Italiane
(Soil Regions)
elaborata da:
Centro nazionale di cartografia
pedologica
+ Servizi pedologici regionali
Joint Research Centre
1:5.000.000
I suoli italiani: la più ampia varietà
europea di tipi, usi e biodiversità
25 dei 30 tipi di suolo WRB
+ 58.000 specie animali
+ 6.700 specie piante vascolari
+ 1.100 specie briofite
+ 20.000 spp. Macromiceti
+ 2.300 licheni
Carta dei suoli della
Regione Puglia
Provincie Pedologiche
(o Soil Subregions;
pedoambienti omogenei
per caratteristiche
climatiche, litologiche e
morfologiche alla scala
1:1.000.000)
 Sistemi Pedologici
(scala 1:500.000)
 Sottosistemi Pedologici
(unità cartografiche delle
carte dei suoli alla scala
1:250.000, derivanti da
rilevamenti di maggior
dettaglio)
EU 1:5,000,000
105-106 ha
Italia 1:1,000,000
104-105 ha
Nord-Centro-Sud Italia
1:500,000 (103-105 ha)
Regione 1:250,000
102-103 ha
Provincia 1:50,000
10-102 ha
Aree pilota 1:10- 25,000
1-10 ha
www.soilmaps.it
Aggregato
di suolo
con alcuni
dei suoi
micro-
habitat
dimensioni di particelle, pori
e bioma del suolo
(da Bullini et al., 1998)
un edafobio compie tutto il suo ciclo
nel suolo;
La pedofauna può essere classificata anche in base alla
parte edafica del ciclo biologico
(Parisi, 1974, Bullini et al., 1998):
un edafofilo può trovare condizioni
favorevoli nel suolo, ma spesso
vive in altri ambienti;
un edafoxeno trascorre nel suolo stadi
particolari (ad es. come larva o
pupa, da cui il termine Geofilo
attivo), oppure periodi di
ibernazione/ estivazione (Geofilo
inattivo).
GAT: geofili attivi temporanei (EDAFO XENI)
GIT: geofili inattivi temporanei (EDAFO XENI)
GP: geofili periodici (EDAFO FILI)
Gb: geobionti (EDAFO BI)
Sostanza organica del suolo
“Semplificata”
Il numero di livelli della catena alimentare di pascolo (3-4) è
assai inferiore a quello della catena di detrito che, invece,
facilmente supera i 7 livelli (Pimm, 1984)
La zoocenosi edafica è, infatti, uno dei sistemi più complessi
esistenti in natura, paragonabile solo alla rete trofica della
colonna d’acqua superiore degli oceani (Margalef, 1974)
Molti organismi edafici sono considerati vicarianti, cioè i loro
ruoli trofici possono sovrapporsi e sostituirsi
se per una popolazione le condizioni ambientali sono
insoddisfacenti, è facile che il suo ruolo ecologico venga
svolto da un’altra popolazione, già presente, o da popolazioni
che si spostano da aree vicine
catena trofica = collegamento tra più specie
poste su diversi livelli trofici
(produttori, consumatori primari, consumatorisecondari,
decompositoriecc.)
il numero dei livelli trofici, e la definizione
di rete alimentare, sono molto controversi:
Yodzis (1989, 1993) ne conta in letteratura almeno
6 definizioni diverse!
“Trofospecie”
Specie biologiche che consumano le stesse
prede, e possono essere raggruppate insieme
senza trascurarne alcuna
Nei lavori specializzati, spesso ci si riferisce alle
trofospecie quando si parla di “specie”
Gruppi funzionali
Sono una via alternativa alla tassonomia
per catalogare gli organismi.
Organismi di taxa differenti possono
essere raggruppati secondo il loro ruolo
funzionale nell’ecosistema.
I decompositori ad es. possono
consistere di batteri, funghi e fauna
edafica, ma al loro interno si possono
distinguere gruppi funzionali.
I produttori primari possono consistere
di diversi tipi di piante vascolari, alghe,
licheni (alghe + funghi) e alcuni tipi di
batteri.
Legame trofico
collegamento
tra due specie
(predatore e preda)
Rappresentato da frecce,
il legame trofico è una
delle unità di misura
della connettanza
= numero di interazioni
non nulle tra le specie
Predazione nei Diplura:
Japygidae vs. Campodeidae
La pedofauna presenta un gradiente di adattamenti alla
vita nel suolo. In particolare, gli organismi edafobi
tendono a presentare i seguenti caratteri (Bullini et al.,
1998):
• Depigmentazione
• Anoftalmia
• Riduzione o scomparsa delle ali,
• Riduzione o scomparsa delle appendici,
• Riduzione o scomparsa delle setole o dei peli,
• Forma generale del corpo cilindrica o fusiforme,
• Igrotassia positiva,
• Appendici fossorie, atte a scavare.
Protura
Collembola
Coleoptera
b - escrementi di macro-
e saprofitofagi (larve di
ditteri)
a - escrementi di macro- e microfitofagi (collemboli, acari
oribatei)
f - escrementi di
macrofitofagi
(Phtiracaridi)
e, k - escrementi di
coprofagi (enchitreidi)
c - escrementi e tunnel di macro- e saprofitofagi
(oligocheti)
d - escrementi di saprofitofagi
(diplopodi, larve di ditteri)
h - tunnel di
lombrichi
Ricchezza della pedofauna italiana (la
maggiore d’Europa!)
Protozoi +1.800 specie
Nematodi + 1.350 specie
Rotiferi & Tardigradi ciascuna ca. 250 spp.
le micro-reti, legate alla pellicola d’acqua che
riveste le cavità del suolo, alla rizosfera e alla
lettiera umida, svolgono un ruolo fondamentale
a livello locale, partecipano alla formazione di
associazioni di specie (micorrize, batteri
simbionti delle piante ecc.) ed esercitano
funzioni indispensabili, quali la decomposizione
della sostanza organica, la fissazione dell’azoto e
il riciclo dei nutrienti
 Protozoi (10 milioni di Amebe
per mq, 1 milione di Ciliati per
grammo di suolo; 3 grammi di
protozoi per mq di prato;
20 grammi per mq di suolo
forestale)
Microfauna: si ciba di batteri,
funghi, protozoi e radici;
Non forma complessi organici
od organo-minerali
 Tardigradi (da 50 a 500 per mq)
Nematodi (10 milioni per mq in
prati, 30 milioni per mq in suoli
di foresta; 1 grammo per mq)
Nematodi
predatori
rizofagi
microfagi
contributo è significativo
in ogni livello trofico:
la struttura di comunità segue lo
stato ecologico del suolo
Nematodi
i nematodi rappresentano una componente
fondamentale nelle dinamiche ecologiche del suolo
Complessivamente, contribuiscono a circa il 10%
della mineralizzazione dell’azoto
sia attraverso la predazione esercitata su batteri
e protozoi (altrettanto abbondanti nel suolo)
sia attraverso il consumo di sostanze vegetali
Nematodi
Viketoft et al., Ecology, 90(1), 2009, pp. 90–99
m - microreti
Composizione:
microrganismi (batteri, alghe,
funghi) e microfauna
Volume d’azione:
qualche cm3
Habitat:
lettiera, rizosfera, pellicola d’acqua
che riveste le porosità del suolo
Ruolo:
formazione di associazioni di specie
che esercitano funzioni
indispensabili
Tempo ecologico
(tempo di sviluppo di una
sequenza successionale):
giorni o mesi
Tempo di turnover biologico
(tempo necessario ai flussi di
nutrienti per ricolmare le
riserve consumate):
da un giorno ad una
settimana.
m - mesoreti
Ruolo:
regolazione e disseminazione
delle micro-reti, apertura e
rivestimento dei canali di
aerazione del suolo, triturazione
e digestione della materia
organica in decomposizione
(aumento della superficie
attaccabile dai microrganismi) e
formazione di complessi organici
ed organico-minerali, che
sequestrano alcune sostanze e ne
mobilizzano altre
Composizione:
mesofauna, forme larvali di
macrofauna
Area d’azione:
da pochi cm2 a qualche m2
Habitat:
lettiera, rizosfera e suolo
Tempo ecologico (tempo di sviluppo di
una sequenza successionale):
da una settimana a qualche mese
Tempo di turnover biologico (tempo
necessario ai flussi di nutrienti per
ricolmare le riserve consumate):
da pochi giorni a mesi
Composizione:
macrofauna, megafauna
Area d’azione:
da qualche m2 a 1 km2
Habitat:
lettiera, suolo, rizosfera e drilosfera
Tempo ecologico (tempo di sviluppo di
una sequenza successionale):
da qualche settimana a mesi
Tempo di turnover biologico (tempo
necessario ai flussi di nutrienti per
ricolmare le riserve consumate):
mesi, anche anni
M - macroreti
Ruolo:
formazione di complessi
organico-minerali;
possono modificare in modo
notevole anche ampi tratti di
terreno, scavando cavità che
permettono una circolazione
agevolata dell'acqua,
consumando in misura rilevante
la sostanza organica in
decomposizione e controllando
in numero e qualità le
sottostanti reti
le meso-reti, legate ai pori del suolo e con
funzioni di apertura e rivestimento dei
microcanali di aerazione, dove interagiscono
i “trasformatori della lettiera”;
con attività di triturazione e digestione della
materia organica in decomposizione, di
formazione di complessi organici e organico-
minerali, che sequestrano alcune sostanze e
ne mobilizzano altre, di dispersione delle
microreti e incentivazione del loro
metabolismo;
macro-reti - “ingegneri del suolo”
formiche e lombrichi, termiti, coleotteri, ma
anche molluschi, miriapodi, isopodi e vertebrati
quali le talpe, in grado di spostarsi
liberamente nel suolo e di trasformarlo
anche in maniera rilevante.
Possono modificare in modo notevole tratti
anche ampi di terreno, scavano cavità che
permettono una circolazione condotta dell’acqua,
consumano e spostano
verticalmente e orizzontalmente la sostanza
organica in decomposizione, controllano
in numero e qualità le altre reti.
Ciascun organismo in questi tre
sistemi interagisce direttamente o
indirettamente con gli altri, sebbene per lo
più ne sia indipendente per quanto
riguarda le risorse alimentari, in un
complesso ecosistema, dove l’alterazione di
alcuni processi può comportare dei
cambiamenti nel funzionamento dell’intero
sistema.
Edafon  Pedon
Microfauna Protozoi, Nematodi,
(< di 0,2 mm) Rotiferi, Tardigradi Proturi
Dipluri
Mesofauna Anellidi Enchitreidi, Esapodi Collemboli
(da 0,2 a 2 mm) Microartropodi Acari Altri Esapodi (1)
Pseudoscorpioni
Miriapodi (1) Pauropodi
Sinfili
Anellidi Lombricidi
Macrofauna Molluschi Esapodi (2)
(da 2 a 100 mm) Macroartropodi
Araneidi,
Opilionidi
Crostacei Isopodi
Miriapodi (2) Diplopodi
Chilopodi
Megafauna Vertebrati Insettivori
(> di 100 mm) Roditori
_________________________________________
(1): da 0,2 a 2 mm; (2): da 2 a 100 mm
La pedofauna accelera il recupero delle comunità
microbiche
 I microartropodi e gli enchitreidi,
disperdendo le spore dei funghi e brucando
selettivamente le loro ife,
accelerano il recupero della microflora
 Oltre a ciò, aumentano esponenzialmente le superfici
alimentari attaccabili da batteri e funghi, aumentando
il tasso di decomposizione della sostanza organica
Enchitreidi
SOM
biodiversità animale
del suolo:
abbondanza (num. indiv.)
SUOLI FORESTALI
GRUPPO QUERCETA FAGGETA
SUOLI DI PRATERIA E
COLTIVI
Protozoi 200.000.000 200.000.000 10.000.000
Rotiferi 680.000 200.000 1.000.000
Nematodi 4. - 30.000.000 12.000.000 3.000.000
Molluschi 50 - 100 20 - 40 50 - 200
Anellidi Enchitreidi 20.000 - 60.000 150.000 20.000 - 120.000
Anellidi Lumbricidi 50 - 100 40 300 - 1.000
Tardigradi 80.000 13.000 150.000
Crostacei 2000 1000 -
Acari Oribatei 100. - 300.000 150.000 - 360.000 40.000 - 100.000
Altri Acari 50.000 60.000 80.000
Araneidi 50 - 120 230 200
Altri Aracnidi 10 - 25 25 - 55 20
Sinfili 500 - 1.500 100 800 - 1.800
Diplopodi 100 - 300 50 50
Chilopodi 100 50 30
Collemboli 200.000 58.000 - 150.000 10.000 - 100.000
Altri Apterigoti 400 200 150
Coleotteri 200 - 1.000 200 - 800 300 - 800
Ditteri (larve) 300 - 1.200 100 - 400 100 - 300
Altri Pterigoti 100 100 200
Vertebrati 1 - 5 1 - 2 2 - 10
Microartropodi Chelicerata
 Classe Arachnida (4.618 spp.)
 Cteidophora (Scorpioni) – 4 spp.
 Lipoctena
 Acarina (Acari) – 2.863 spp.
 Apulmonata (Palpigradi) – 9 spp.
 Cryptoperculata (Opilioni) – 120 spp.
 Haplocnemata (Pseudoscorpioni) – 209 spp.
 Megoperculata (Ragni, Solifugi, Amblipigi) – 1.413 spp.
 Crustacea (3.233 spp.)
 Trecheata
 Classe Chilopoda (155 spp.)
 Classe Diplopoda (473 spp.)
 Classe Pauropoda (43 spp.)
 Classe Symphyla (19 spp.)
 Classe Hexapoda (37.303 spp.)
 Ordine Collembola (419 spp.)
 Ordine Protura (31 spp.)
 Ordine Microcoryphia (47 spp.)
 Ordine Zygentoma (19 spp.)
 Ordine Diplura (76 spp.)
 Ordine Blattaria (40 spp.)
 Ordine Isoptera (2 spp.)
 Ordine Orthoptera (333 spp.)
 Ordine Dermaptera (22 spp.)
 Ordine Embioptera (5 spp.)
 Ordine Thysanoptera (214 spp.)
 Ordine Heteroptera (1.373 spp.)
 Ordine Homoptera (2.150 spp.)
 Ordine Coleoptera (12.000 spp.)
 Ordine Diptera (6.601 spp.)
 Ordine Trichoptera (367 spp.) …
Diptera
larvae
Stratiomyidae
Muscidae
Bibionidae
Asilidae
Lepidoptera
a) Noctuide (suolo)
b) Hepialidae (radici)
Diptera (larvae)
Ciclo biologico
acari oribatei
Fam. Galumnidae
1. uovo
2. pre-larva
3. larva
4. proto-ninfa
5. deuto-ninfa
6. trito-ninfa
7. adulto
Da: Eisenbeis & Richard, 1987.
Atlas on the Biology of Soil Arthropods.
Springer Verlag.
N. Totale della mesofauna italiana edafica :
Arachnida + 4,600 spp.
Ordine Fam. Gen. Spp.
Arachnida 12
351 1.376 4.618
Scorpiones 1 1 4
Palpigradi 1 1 9
Solifugae 1 1 2
Opiliones 11 43 120
Pseudoscorpion. 12 43 209
Araneae 45 323 1.411
Opilioacarida 1 1 1
Ixodida 2 22 36
Gamasida 51 150 580
Actinedida 88 355 1.160
Oribatida 93 249 721
Acaridida 45 187 365
+80 in 15y!
Bernini, 2008
Polyxenus lagurus (Diplopoda)
Pauropodi
(43 spp.)
Proturi
(oltre30 spp. in Italia)
Organi osmoregolatori
“Tisanuri”
Chilopodi (Zapparoli,2012)
Ubicazione dei reperti del gen.
Lithobius in Italia
(45% delle specie della fauna
nazionale)
Stato delle conoscenze faunistiche in Italia
Dal livello del mare….
poche specie di Geofilomorfi alofili legati
alle banquettes di Posidonia (nel Mediterraneo)
o ad altri ambienti costieri
….ad oltre 4000 m slm
Lithobius demavendicus
Iran, Mt. Demavend
I Chilopodi: distribuzione altitudinale e ambientale
Geophilus longicornis (Chilopoda)
Lithobius sp. (Chilopoda)
486 spp. di Miriapodi in
Europa
162 specie in Italia
Zapparoli, 2008
Hymenoptera Formicidae
Gruppi funzionali (Andersen 1995)
OP = opportunists
DD = dominant Dolichoderine
CCS = cold climate specialists
GM = generalised Myrmicine
CR = Criptic
IndVal (Dufrene & Legendre 1997)
- Indice di quanto una specie sia indicatrice di
una determinata tipologia ambientale
Combina informazioni sulla
SPECIFICITY
FIDELITY
- Possibile testare la significatività mediante test
di permutazione
Coleotteri stafilinidi (sopra) e ptilide (a destra)
Coleoptera Heteroceridae
Un tasso estremo di endemismo
Il 58% delle spp. italiane di Pseudoscorpioni e
il 59% degli Isopodi terrestri e dei Diplopodi sono
endemici
Tra gli altri animali endemici, sono notevoli le
percentuali di endemismo tra gli insetti primitivi,
quali Diplura (47%) e Blaptaria (52%)
3,630 spp. di Carabidi in Europa
1.315 spp. in Italia, 366 endemiche (27.75%!)
Vigna Taglianti, 2008
Macrofauna - Lombrichi
Lombrichi
1) le specie epigee, che abitano la lettiera, vivendo sopra la superficie minerale del
suolo, principalmente negli strati superficiali della lettiera di foreste e boschi. La loro
attività sembra avere poco effetto sulla struttura o sugli aggregati del suolo
2) le specie aneciche, che vivono in tunnel nel suolo minerale dove portano le foglie
morte dagli strati superficiali del suolo, per nutrirsene (Lee, 1985). Le sostanze
organiche così si mescolano con i minerali e portano alla formazione di strutture
organico-minerali stabili all’interno delle loro deiezioniLe forme aneciche formano anche
una rete estesa di tunnel, contribuendo alla formazione e alla stabilizzazione degli
aggregati
Il grande lombricologo francese Bouché distinse tre gruppi eco-morfologici di lom
3) le specie endogee, che vivono
negli orizzonti minerali del suolo
e si nutrono di suolo arricchito di
sostanza organica, considerate tra i
maggiori agenti dell’aggregazione e
la stabilizzazione della sostanza
organica del suolo (Lavelle e Spain,
2001)
[da Ligthart T.N., Peek G.J.C.W., 1997:
Evolution of earthworm burrow systems
after inoculation of lumbricid earthworms
in a pasture in the Netherlands. Soil Biol.
Biochem. 29: 453-462.]
4 specie inoculate: A. caliginosa, A. longa,
L. rubellus, L. terrestris. La percentuale di
gallerie ad orientamento verticale aumenta
col tempo. La densità delle gallerie
ramificate rispetto al sistema totale è
massima nel sistema giovane e diminuisce
col tempo. Il sistema di gallerie man mano
si sposta in profondità.
Grazie per l’attenzione!
soilbiiodiv@tiscali.it
Autori (Dip. ISPRA)
Federico Araneo (SUO-IST)
Fabio Baiocco (AMB-NET)
Pietro Massimiliano Bianco (NAT-CAR)
Valter Bellucci (NAT-SOS)
Serena Bernabei (ACQ-MON)
Nicoletta Calace (SUO-IST)
Emiliano Canali (NAT-CAR)
Susanna D’Antoni (NAT-APR)
Francesca De Giacometti (ACQ-MON)
Marco Di Leginio (SUO-IST)
Dania Esposito (RIS-TEC)
Francesca Floccia (NAT-BIO)
Fiorenzo Fumanti (SUO-IST)
Maria Francesca Fornasier (AMB-MPA)
Carlo Jacomini (NAT-BIO)
Lucia Cecilia Lorusso (NAT-BIO)
Stefano Lucci (NAT-SOS)
Stefania Mandrone (NAT-SOS)
Ines Marinosci (AMB-NET)
Gianluca Maschio (RIS-TEC)
Riccardo Nardelli (CRA 16)
Maria Cecilia Natalia (NAT-APR)
Pietro Paris (RIS-TEC)
Flavia Saccomandi (ACQ-COS)
Roberto Sannino (NAT-SOS)
Cecilia Silvestri (ACQ-SOS)
Stefano Ursino (RIS-DIR)
Obiettivi
• Valutare la vulnerabilità
potenziale dei siti italiani della
Rete Natura 2000 ai diversi tipi
di prodotti fitosanitari
• Realizzare una base conoscitiva
e un approccio integrato utile
a definire le misure appropriate
per prevenire eventuali fenomeni
di degrado dello stato di
conservazione delle specie e degli
habitat tutelati dalle Direttive
Habitat e Uccelli derivanti
dall’utilizzo dei prodotti
fitosanitari
Natura 2000 vs. Agricoltura
 2.585 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e Zone a Protezione Speciale (ZPS)
 Aree agricole: 30% della superficie Natura 2000 (tot. 6.400.000 ha)
 oltre 200.000 aziende agricole svolgono attività all’interno dei siti Natura 2000
Modello concettuale per Indice di vulnerabilità
ai pesticidi di Natura 2000
Il modello concettuale ha previsto l’individuazione della sorgente, delle vie di esposizione
e dei recettori coinvolti nella valutazione dei potenziali impatti
La procedura di calcolo è stata adattata dal modello di calcolo PRA.MS.
(https://www.eionet.europa.eu/software/prams)
L’algoritmo utilizzato consiste in un modello a punteggi misto (additivo e moltiplicativo) in
grado di calcolare un indice complessivo di pericolo per ogni Area Natura 2000
indice di pericolo
potenziale dai
PEsticidi sui siti
NATura 2000
T

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Pedofauna

  • 1. la pedofauna crocevia tra bioindicatorie biodiversità Carlo Jacomini Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ex - Settore Bioindicatori ed Ecotossicologia Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale Centro Nazionale per la Rete nazionale dei Laboratori - Biologia
  • 2. come vive la terra l’uomo? differenti impostazioni lungo un gradiente che va da chi vive la Terra come un supermercato gratuito dove poter prendere tutto e non pagare, e chi la considera come la madre generatrice, da amare e rispettare in tutte le sue forme…
  • 3.
  • 4. Il territorio italiano è caratterizzato da una grande variabilità dei tipi di suolo, che possono essere rappresentati secondo diversi livelli gerarchici. Carta delle Regioni Pedologiche (Soil Regions) elaborata da: • Centro Nazionale di Cartografia Pedologica • Servizi Pedologici Regionali • Joint Research Centre Il primo livello è rappresentato, alla scala 1:5.000.000, dalla carta delle 34 Regioni Pedologiche (Soil Regions), definite sulla base delle caratteristiche climatiche, litologiche, morfologiche e sulla base dei suoli prevalenti, del loro regime termico ed idrico (pedoclima) della loro capacità d’uso, delle limitazioni permanenti e dei principali processi degradativi.
  • 5. Mediterraneo: una regione in pericolo Un centro di impressionante biodiversità ma anche uno dei più minacciati principalmente dall’attività umana
  • 6. Tipi biologici nelle piante superiori (da Raunkiaer, 1934) • Terofite (T): Erbe annuali: passano la stagione avversa come seme • Idrofite (I): Erbe acquatiche sommerse o galleggianti. Gemme sommerse • Elofite (He): Erbe perenni sommerse alla base ed emergenti con l’infiorescenza. Gemme sommerse • Geofite (G): Erbe perenni con organi sotterranei (bulbi, tuberi, rizomi). Gemme sotterranee • Emicriptofite (H): Erbe perenni con gemme a livello del terreno • Camefite (Ch): Arbusti nani con gemme a breve distanza (non oltre i 30 cm) dal suolo • Fanerofite (P): Piante legnose = alberi, cespugli, arbusti alti fino a 1 m e liane. Gemme a più di 30 cm (e fino a molti metri) sopra il suolo
  • 7. Corotipi italiani • Endemiche: specie esistenti solo in un luogo (Italia) • Stenomediterranee: areale limitato alle coste mediterranee • Eurimediterranee: areale centrato sul Mediterraneo, ma prolungato verso Nord ed Est fino all’Europa centrale • Mediterraneo-montane: specie dei gruppi montani mediterranei • Eurasiatiche: spp. diffuse nelle aree temperate dell’Eurasia, o solo Europee o euro-caucasiche, o irradianti sull’Africa del Nord • Atlantiche: spp. aventi l’optimum sulle coste occidentali europee e da qui irradianti verso Est • Orofite Sudeuropee: spp. delle catene montuose europee d’orogenesi terziaria (Alpi, Carpazi, Pirenei,Appennini, Balcani) • Settentrionali: spp. ad areale continuo (boreali) oppure diviso tra le zone polari e le montagne della fascia temperata (artico-alpine) • Subcosmopolite: include i gruppi distribuiti su più continenti e le specie esotiche naturalizzate
  • 8. ImportantPlantAreasofthesouthandeastMediterraneanregion Prioritysitesforconservation Important Plant Areas (IPAs) identified to date in Mediterranean countries Green dots indicate the 207 IPAs identified in current project
  • 9. No.ofIPAsidentifiedinMediterraneancountriestodate CountriesinboldwerepartoftheIUCNproject Country Nº of IPAs % Morocco 19 2,14% Algeria 21 2,36% Tunisia 13 1,46% Libya 5 0,56% Egypt 20 2,25% Israel 15 1,69% Palestine 4 0,45% Lebanon 20 2,25% Jordan 12 1,35% Syria 33 3,72% Albania 45 5,07% Macedonia FYR 42 4,73% Montenegro 21 2,36% Croatia 97 10,92% Slovenia 57 6,42% Turkey 144 16,22% Italy 320 36,04% TOTAL 888 100,00% ImportantPlantAreasofthesouthandeast Mediterraneanregion Prioritysitesforconservation Editors: E.A.Radford,G.CatulloandB.deMontmollin ©2011IUCN InternationalUnionforConservationofNatureandNaturalResources
  • 11. 3 Regioni di paesaggio 24 Sistemi di paesaggio (con l’esclusione di ghiacciai, laghi e lagune) 149 Sottosistemi di paesaggio
  • 13. Carta delle 34 Regioni Pedologiche Italiane (Soil Regions) elaborata da: Centro nazionale di cartografia pedologica + Servizi pedologici regionali Joint Research Centre 1:5.000.000 I suoli italiani: la più ampia varietà europea di tipi, usi e biodiversità 25 dei 30 tipi di suolo WRB + 58.000 specie animali + 6.700 specie piante vascolari + 1.100 specie briofite + 20.000 spp. Macromiceti + 2.300 licheni
  • 14. Carta dei suoli della Regione Puglia
  • 15. Provincie Pedologiche (o Soil Subregions; pedoambienti omogenei per caratteristiche climatiche, litologiche e morfologiche alla scala 1:1.000.000)  Sistemi Pedologici (scala 1:500.000)  Sottosistemi Pedologici (unità cartografiche delle carte dei suoli alla scala 1:250.000, derivanti da rilevamenti di maggior dettaglio)
  • 16. EU 1:5,000,000 105-106 ha Italia 1:1,000,000 104-105 ha Nord-Centro-Sud Italia 1:500,000 (103-105 ha) Regione 1:250,000 102-103 ha Provincia 1:50,000 10-102 ha Aree pilota 1:10- 25,000 1-10 ha www.soilmaps.it
  • 17. Aggregato di suolo con alcuni dei suoi micro- habitat
  • 18.
  • 19. dimensioni di particelle, pori e bioma del suolo
  • 20.
  • 21. (da Bullini et al., 1998)
  • 22.
  • 23.
  • 24.
  • 25.
  • 26.
  • 27.
  • 28. un edafobio compie tutto il suo ciclo nel suolo; La pedofauna può essere classificata anche in base alla parte edafica del ciclo biologico (Parisi, 1974, Bullini et al., 1998): un edafofilo può trovare condizioni favorevoli nel suolo, ma spesso vive in altri ambienti; un edafoxeno trascorre nel suolo stadi particolari (ad es. come larva o pupa, da cui il termine Geofilo attivo), oppure periodi di ibernazione/ estivazione (Geofilo inattivo).
  • 29. GAT: geofili attivi temporanei (EDAFO XENI) GIT: geofili inattivi temporanei (EDAFO XENI) GP: geofili periodici (EDAFO FILI) Gb: geobionti (EDAFO BI)
  • 31.
  • 32.
  • 33.
  • 34.
  • 35.
  • 36.
  • 38. Il numero di livelli della catena alimentare di pascolo (3-4) è assai inferiore a quello della catena di detrito che, invece, facilmente supera i 7 livelli (Pimm, 1984) La zoocenosi edafica è, infatti, uno dei sistemi più complessi esistenti in natura, paragonabile solo alla rete trofica della colonna d’acqua superiore degli oceani (Margalef, 1974) Molti organismi edafici sono considerati vicarianti, cioè i loro ruoli trofici possono sovrapporsi e sostituirsi se per una popolazione le condizioni ambientali sono insoddisfacenti, è facile che il suo ruolo ecologico venga svolto da un’altra popolazione, già presente, o da popolazioni che si spostano da aree vicine
  • 39. catena trofica = collegamento tra più specie poste su diversi livelli trofici (produttori, consumatori primari, consumatorisecondari, decompositoriecc.) il numero dei livelli trofici, e la definizione di rete alimentare, sono molto controversi: Yodzis (1989, 1993) ne conta in letteratura almeno 6 definizioni diverse!
  • 40. “Trofospecie” Specie biologiche che consumano le stesse prede, e possono essere raggruppate insieme senza trascurarne alcuna Nei lavori specializzati, spesso ci si riferisce alle trofospecie quando si parla di “specie”
  • 41. Gruppi funzionali Sono una via alternativa alla tassonomia per catalogare gli organismi. Organismi di taxa differenti possono essere raggruppati secondo il loro ruolo funzionale nell’ecosistema. I decompositori ad es. possono consistere di batteri, funghi e fauna edafica, ma al loro interno si possono distinguere gruppi funzionali. I produttori primari possono consistere di diversi tipi di piante vascolari, alghe, licheni (alghe + funghi) e alcuni tipi di batteri.
  • 42. Legame trofico collegamento tra due specie (predatore e preda) Rappresentato da frecce, il legame trofico è una delle unità di misura della connettanza = numero di interazioni non nulle tra le specie Predazione nei Diplura: Japygidae vs. Campodeidae
  • 43. La pedofauna presenta un gradiente di adattamenti alla vita nel suolo. In particolare, gli organismi edafobi tendono a presentare i seguenti caratteri (Bullini et al., 1998): • Depigmentazione • Anoftalmia • Riduzione o scomparsa delle ali, • Riduzione o scomparsa delle appendici, • Riduzione o scomparsa delle setole o dei peli, • Forma generale del corpo cilindrica o fusiforme, • Igrotassia positiva, • Appendici fossorie, atte a scavare.
  • 45.
  • 46. b - escrementi di macro- e saprofitofagi (larve di ditteri) a - escrementi di macro- e microfitofagi (collemboli, acari oribatei)
  • 47. f - escrementi di macrofitofagi (Phtiracaridi) e, k - escrementi di coprofagi (enchitreidi)
  • 48. c - escrementi e tunnel di macro- e saprofitofagi (oligocheti) d - escrementi di saprofitofagi (diplopodi, larve di ditteri)
  • 49. h - tunnel di lombrichi
  • 50.
  • 51.
  • 52. Ricchezza della pedofauna italiana (la maggiore d’Europa!) Protozoi +1.800 specie Nematodi + 1.350 specie Rotiferi & Tardigradi ciascuna ca. 250 spp.
  • 53. le micro-reti, legate alla pellicola d’acqua che riveste le cavità del suolo, alla rizosfera e alla lettiera umida, svolgono un ruolo fondamentale a livello locale, partecipano alla formazione di associazioni di specie (micorrize, batteri simbionti delle piante ecc.) ed esercitano funzioni indispensabili, quali la decomposizione della sostanza organica, la fissazione dell’azoto e il riciclo dei nutrienti
  • 54.
  • 55.  Protozoi (10 milioni di Amebe per mq, 1 milione di Ciliati per grammo di suolo; 3 grammi di protozoi per mq di prato; 20 grammi per mq di suolo forestale) Microfauna: si ciba di batteri, funghi, protozoi e radici; Non forma complessi organici od organo-minerali  Tardigradi (da 50 a 500 per mq) Nematodi (10 milioni per mq in prati, 30 milioni per mq in suoli di foresta; 1 grammo per mq)
  • 56.
  • 58. contributo è significativo in ogni livello trofico: la struttura di comunità segue lo stato ecologico del suolo Nematodi
  • 59. i nematodi rappresentano una componente fondamentale nelle dinamiche ecologiche del suolo Complessivamente, contribuiscono a circa il 10% della mineralizzazione dell’azoto sia attraverso la predazione esercitata su batteri e protozoi (altrettanto abbondanti nel suolo) sia attraverso il consumo di sostanze vegetali Nematodi
  • 60. Viketoft et al., Ecology, 90(1), 2009, pp. 90–99
  • 61. m - microreti Composizione: microrganismi (batteri, alghe, funghi) e microfauna Volume d’azione: qualche cm3 Habitat: lettiera, rizosfera, pellicola d’acqua che riveste le porosità del suolo Ruolo: formazione di associazioni di specie che esercitano funzioni indispensabili Tempo ecologico (tempo di sviluppo di una sequenza successionale): giorni o mesi Tempo di turnover biologico (tempo necessario ai flussi di nutrienti per ricolmare le riserve consumate): da un giorno ad una settimana.
  • 62. m - mesoreti Ruolo: regolazione e disseminazione delle micro-reti, apertura e rivestimento dei canali di aerazione del suolo, triturazione e digestione della materia organica in decomposizione (aumento della superficie attaccabile dai microrganismi) e formazione di complessi organici ed organico-minerali, che sequestrano alcune sostanze e ne mobilizzano altre Composizione: mesofauna, forme larvali di macrofauna Area d’azione: da pochi cm2 a qualche m2 Habitat: lettiera, rizosfera e suolo Tempo ecologico (tempo di sviluppo di una sequenza successionale): da una settimana a qualche mese Tempo di turnover biologico (tempo necessario ai flussi di nutrienti per ricolmare le riserve consumate): da pochi giorni a mesi
  • 63. Composizione: macrofauna, megafauna Area d’azione: da qualche m2 a 1 km2 Habitat: lettiera, suolo, rizosfera e drilosfera Tempo ecologico (tempo di sviluppo di una sequenza successionale): da qualche settimana a mesi Tempo di turnover biologico (tempo necessario ai flussi di nutrienti per ricolmare le riserve consumate): mesi, anche anni M - macroreti Ruolo: formazione di complessi organico-minerali; possono modificare in modo notevole anche ampi tratti di terreno, scavando cavità che permettono una circolazione agevolata dell'acqua, consumando in misura rilevante la sostanza organica in decomposizione e controllando in numero e qualità le sottostanti reti
  • 64. le meso-reti, legate ai pori del suolo e con funzioni di apertura e rivestimento dei microcanali di aerazione, dove interagiscono i “trasformatori della lettiera”; con attività di triturazione e digestione della materia organica in decomposizione, di formazione di complessi organici e organico- minerali, che sequestrano alcune sostanze e ne mobilizzano altre, di dispersione delle microreti e incentivazione del loro metabolismo;
  • 65. macro-reti - “ingegneri del suolo” formiche e lombrichi, termiti, coleotteri, ma anche molluschi, miriapodi, isopodi e vertebrati quali le talpe, in grado di spostarsi liberamente nel suolo e di trasformarlo anche in maniera rilevante. Possono modificare in modo notevole tratti anche ampi di terreno, scavano cavità che permettono una circolazione condotta dell’acqua, consumano e spostano verticalmente e orizzontalmente la sostanza organica in decomposizione, controllano in numero e qualità le altre reti.
  • 66. Ciascun organismo in questi tre sistemi interagisce direttamente o indirettamente con gli altri, sebbene per lo più ne sia indipendente per quanto riguarda le risorse alimentari, in un complesso ecosistema, dove l’alterazione di alcuni processi può comportare dei cambiamenti nel funzionamento dell’intero sistema. Edafon  Pedon
  • 67. Microfauna Protozoi, Nematodi, (< di 0,2 mm) Rotiferi, Tardigradi Proturi Dipluri Mesofauna Anellidi Enchitreidi, Esapodi Collemboli (da 0,2 a 2 mm) Microartropodi Acari Altri Esapodi (1) Pseudoscorpioni Miriapodi (1) Pauropodi Sinfili Anellidi Lombricidi Macrofauna Molluschi Esapodi (2) (da 2 a 100 mm) Macroartropodi Araneidi, Opilionidi Crostacei Isopodi Miriapodi (2) Diplopodi Chilopodi Megafauna Vertebrati Insettivori (> di 100 mm) Roditori _________________________________________ (1): da 0,2 a 2 mm; (2): da 2 a 100 mm
  • 68.
  • 69.
  • 70. La pedofauna accelera il recupero delle comunità microbiche  I microartropodi e gli enchitreidi, disperdendo le spore dei funghi e brucando selettivamente le loro ife, accelerano il recupero della microflora  Oltre a ciò, aumentano esponenzialmente le superfici alimentari attaccabili da batteri e funghi, aumentando il tasso di decomposizione della sostanza organica
  • 72. biodiversità animale del suolo: abbondanza (num. indiv.) SUOLI FORESTALI GRUPPO QUERCETA FAGGETA SUOLI DI PRATERIA E COLTIVI Protozoi 200.000.000 200.000.000 10.000.000 Rotiferi 680.000 200.000 1.000.000 Nematodi 4. - 30.000.000 12.000.000 3.000.000 Molluschi 50 - 100 20 - 40 50 - 200 Anellidi Enchitreidi 20.000 - 60.000 150.000 20.000 - 120.000 Anellidi Lumbricidi 50 - 100 40 300 - 1.000 Tardigradi 80.000 13.000 150.000 Crostacei 2000 1000 - Acari Oribatei 100. - 300.000 150.000 - 360.000 40.000 - 100.000 Altri Acari 50.000 60.000 80.000 Araneidi 50 - 120 230 200 Altri Aracnidi 10 - 25 25 - 55 20 Sinfili 500 - 1.500 100 800 - 1.800 Diplopodi 100 - 300 50 50 Chilopodi 100 50 30 Collemboli 200.000 58.000 - 150.000 10.000 - 100.000 Altri Apterigoti 400 200 150 Coleotteri 200 - 1.000 200 - 800 300 - 800 Ditteri (larve) 300 - 1.200 100 - 400 100 - 300 Altri Pterigoti 100 100 200 Vertebrati 1 - 5 1 - 2 2 - 10
  • 73.
  • 74. Microartropodi Chelicerata  Classe Arachnida (4.618 spp.)  Cteidophora (Scorpioni) – 4 spp.  Lipoctena  Acarina (Acari) – 2.863 spp.  Apulmonata (Palpigradi) – 9 spp.  Cryptoperculata (Opilioni) – 120 spp.  Haplocnemata (Pseudoscorpioni) – 209 spp.  Megoperculata (Ragni, Solifugi, Amblipigi) – 1.413 spp.  Crustacea (3.233 spp.)  Trecheata  Classe Chilopoda (155 spp.)  Classe Diplopoda (473 spp.)  Classe Pauropoda (43 spp.)  Classe Symphyla (19 spp.)  Classe Hexapoda (37.303 spp.)  Ordine Collembola (419 spp.)  Ordine Protura (31 spp.)  Ordine Microcoryphia (47 spp.)  Ordine Zygentoma (19 spp.)  Ordine Diplura (76 spp.)  Ordine Blattaria (40 spp.)  Ordine Isoptera (2 spp.)  Ordine Orthoptera (333 spp.)  Ordine Dermaptera (22 spp.)  Ordine Embioptera (5 spp.)  Ordine Thysanoptera (214 spp.)  Ordine Heteroptera (1.373 spp.)  Ordine Homoptera (2.150 spp.)  Ordine Coleoptera (12.000 spp.)  Ordine Diptera (6.601 spp.)  Ordine Trichoptera (367 spp.) …
  • 76. Lepidoptera a) Noctuide (suolo) b) Hepialidae (radici) Diptera (larvae)
  • 77.
  • 78.
  • 79.
  • 80.
  • 81. Ciclo biologico acari oribatei Fam. Galumnidae 1. uovo 2. pre-larva 3. larva 4. proto-ninfa 5. deuto-ninfa 6. trito-ninfa 7. adulto
  • 82. Da: Eisenbeis & Richard, 1987. Atlas on the Biology of Soil Arthropods. Springer Verlag.
  • 83. N. Totale della mesofauna italiana edafica : Arachnida + 4,600 spp. Ordine Fam. Gen. Spp. Arachnida 12 351 1.376 4.618 Scorpiones 1 1 4 Palpigradi 1 1 9 Solifugae 1 1 2 Opiliones 11 43 120 Pseudoscorpion. 12 43 209 Araneae 45 323 1.411 Opilioacarida 1 1 1 Ixodida 2 22 36 Gamasida 51 150 580 Actinedida 88 355 1.160 Oribatida 93 249 721 Acaridida 45 187 365 +80 in 15y! Bernini, 2008
  • 88.
  • 90.
  • 91.
  • 92. Chilopodi (Zapparoli,2012) Ubicazione dei reperti del gen. Lithobius in Italia (45% delle specie della fauna nazionale) Stato delle conoscenze faunistiche in Italia
  • 93. Dal livello del mare…. poche specie di Geofilomorfi alofili legati alle banquettes di Posidonia (nel Mediterraneo) o ad altri ambienti costieri ….ad oltre 4000 m slm Lithobius demavendicus Iran, Mt. Demavend I Chilopodi: distribuzione altitudinale e ambientale
  • 95. 486 spp. di Miriapodi in Europa 162 specie in Italia Zapparoli, 2008
  • 96. Hymenoptera Formicidae Gruppi funzionali (Andersen 1995) OP = opportunists DD = dominant Dolichoderine CCS = cold climate specialists GM = generalised Myrmicine CR = Criptic IndVal (Dufrene & Legendre 1997) - Indice di quanto una specie sia indicatrice di una determinata tipologia ambientale Combina informazioni sulla SPECIFICITY FIDELITY - Possibile testare la significatività mediante test di permutazione
  • 97. Coleotteri stafilinidi (sopra) e ptilide (a destra)
  • 99. Un tasso estremo di endemismo Il 58% delle spp. italiane di Pseudoscorpioni e il 59% degli Isopodi terrestri e dei Diplopodi sono endemici Tra gli altri animali endemici, sono notevoli le percentuali di endemismo tra gli insetti primitivi, quali Diplura (47%) e Blaptaria (52%)
  • 100. 3,630 spp. di Carabidi in Europa 1.315 spp. in Italia, 366 endemiche (27.75%!) Vigna Taglianti, 2008
  • 103. 1) le specie epigee, che abitano la lettiera, vivendo sopra la superficie minerale del suolo, principalmente negli strati superficiali della lettiera di foreste e boschi. La loro attività sembra avere poco effetto sulla struttura o sugli aggregati del suolo 2) le specie aneciche, che vivono in tunnel nel suolo minerale dove portano le foglie morte dagli strati superficiali del suolo, per nutrirsene (Lee, 1985). Le sostanze organiche così si mescolano con i minerali e portano alla formazione di strutture organico-minerali stabili all’interno delle loro deiezioniLe forme aneciche formano anche una rete estesa di tunnel, contribuendo alla formazione e alla stabilizzazione degli aggregati Il grande lombricologo francese Bouché distinse tre gruppi eco-morfologici di lom 3) le specie endogee, che vivono negli orizzonti minerali del suolo e si nutrono di suolo arricchito di sostanza organica, considerate tra i maggiori agenti dell’aggregazione e la stabilizzazione della sostanza organica del suolo (Lavelle e Spain, 2001)
  • 104. [da Ligthart T.N., Peek G.J.C.W., 1997: Evolution of earthworm burrow systems after inoculation of lumbricid earthworms in a pasture in the Netherlands. Soil Biol. Biochem. 29: 453-462.] 4 specie inoculate: A. caliginosa, A. longa, L. rubellus, L. terrestris. La percentuale di gallerie ad orientamento verticale aumenta col tempo. La densità delle gallerie ramificate rispetto al sistema totale è massima nel sistema giovane e diminuisce col tempo. Il sistema di gallerie man mano si sposta in profondità.
  • 106. Autori (Dip. ISPRA) Federico Araneo (SUO-IST) Fabio Baiocco (AMB-NET) Pietro Massimiliano Bianco (NAT-CAR) Valter Bellucci (NAT-SOS) Serena Bernabei (ACQ-MON) Nicoletta Calace (SUO-IST) Emiliano Canali (NAT-CAR) Susanna D’Antoni (NAT-APR) Francesca De Giacometti (ACQ-MON) Marco Di Leginio (SUO-IST) Dania Esposito (RIS-TEC) Francesca Floccia (NAT-BIO) Fiorenzo Fumanti (SUO-IST) Maria Francesca Fornasier (AMB-MPA) Carlo Jacomini (NAT-BIO) Lucia Cecilia Lorusso (NAT-BIO) Stefano Lucci (NAT-SOS) Stefania Mandrone (NAT-SOS) Ines Marinosci (AMB-NET) Gianluca Maschio (RIS-TEC) Riccardo Nardelli (CRA 16) Maria Cecilia Natalia (NAT-APR) Pietro Paris (RIS-TEC) Flavia Saccomandi (ACQ-COS) Roberto Sannino (NAT-SOS) Cecilia Silvestri (ACQ-SOS) Stefano Ursino (RIS-DIR)
  • 107. Obiettivi • Valutare la vulnerabilità potenziale dei siti italiani della Rete Natura 2000 ai diversi tipi di prodotti fitosanitari • Realizzare una base conoscitiva e un approccio integrato utile a definire le misure appropriate per prevenire eventuali fenomeni di degrado dello stato di conservazione delle specie e degli habitat tutelati dalle Direttive Habitat e Uccelli derivanti dall’utilizzo dei prodotti fitosanitari
  • 108. Natura 2000 vs. Agricoltura  2.585 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e Zone a Protezione Speciale (ZPS)  Aree agricole: 30% della superficie Natura 2000 (tot. 6.400.000 ha)  oltre 200.000 aziende agricole svolgono attività all’interno dei siti Natura 2000
  • 109. Modello concettuale per Indice di vulnerabilità ai pesticidi di Natura 2000 Il modello concettuale ha previsto l’individuazione della sorgente, delle vie di esposizione e dei recettori coinvolti nella valutazione dei potenziali impatti La procedura di calcolo è stata adattata dal modello di calcolo PRA.MS. (https://www.eionet.europa.eu/software/prams) L’algoritmo utilizzato consiste in un modello a punteggi misto (additivo e moltiplicativo) in grado di calcolare un indice complessivo di pericolo per ogni Area Natura 2000
  • 110.
  • 111. indice di pericolo potenziale dai PEsticidi sui siti NATura 2000 T