IV° Convegno CKBG - Pavia 29-31 gennaio 2014
Sara Gabri
Università Cattolica del Sacro Cuore
INTEGRARE AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE ATTRAVERSO UNA RETE DI SOCIAL COLLABORATION PER L’APPRENDIMENTO CONTINUO
ConvegnoCKBG2014 - Riva (discussant) - Tecnologia positiva: usare le tecnolog...
ConvegnoCKBG2014 - Gabri - INTEGRARE AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE ATTRAVERSO UNA RETE DI SOCIAL COLLABORATION PER
1. CONGRESSO CKBG 2014 ‘TECNOLOGIA E LEGGEREZZA’
INTEGRARE AGGIORNAMENTO E
FORMAZIONE ATTRAVERSO UNA RETE
DI SOCIAL COLLABORATION PER
L’APPRENDIMENTO CONTINUO
Dott.ssa Sara Gabri, Ph.D. Candidate
3. Introduzione
Le tecnologie hanno introdotto nuovi modi di
gestire le dinamiche formative,
assottigliando il confine tra ciò che è formalmente
considerabile formazione
e ciò che rientra nell’apprendimento in ottica di
lifelong learnig.
4. Contesto
La Corporate University si occupa di erogare formazione
interna, avvalendosi principalmente dell’offerta di corsi a
catalogo.
Le divisioni produttive dell’organizzazione promuovono
programmi di apprendimento basati sulla condivisione di
esperienze tra i membri di Comunità di Pratica Virtuali
5. Introduzione - il tema
Le due anime della generazione e diffusione di conoscenza
Knowledge Management
Formazione Tradizionale
è possibile integrare questi approcci per migliorare i
servizi formativi offerti e sviluppare le competenze del
personale?
6. Obiettivi
Scopo della ricerca è comprendere come
integrare negli spazi di formazione classica
la ricchezza degli spunti di apprendimento
informale generato nelle Comunità di Pratica
Virtuali di un’Organizzazione multinazionale.
7. Obiettivi - prospettiva
Verso un circolo virtuoso che incrementi la diffusione del sapere
IMMAGINE
Knowledge Management
Formazione Tradizionale
IMMGINE
e ne consenta la capitalizzazione, in ottica di
apprendimento continuo
8. Metodologia della ricerca
INDAGINE QUALITATIVA
•
Interviste narrative
far emergere vissuti e rappresentazioni degli attori coinvolti
•
Osservazioni
Esplorare la cultura d’uso e pratiche d’uso dell’ambiente di
collaboration aziendale, esplorando i diversi tool a disposizione dei
dipendenti.
CAMPIONE
• 10 moderatori delle VirtualCoP
• 5 dirigenti della University interna all’organizzazione.
ANALISI DEI DATI
Sui dati prodotti è stata svolta un’analisi del contenuto software assisted,
avvalendosi del supporto di Atlas.ti
9. Risultati
L’analisi del contenuto ha evidenziato come i webinar e lo
scambio di conoscenza attraverso le Comunità di Pratica
siano
ampiamente
utilizzati
per
l’aggiornamento
professionale, ad un livello quasi superiore rispetto ai
corsi erogati dalla University.
Tuttavia, non viene riconosciuto formalmente un legame
tra l’apprendimento favorito da questi ed altri strumenti di
collaboration e l’apprendimento esperito nel contesto
formativo classico
10. Discussione dei risultati
I
risultati
hanno
evidenziato
una
cultura
organizzativa caratterizzata da un elevato livello di
formalizzazione, questo genera una frattura nel
processo di scambio tra le divisioni produttive e la
struttura didattica interna.
Per ovviare a questo blocco, che impedisce la
circolazione di informazioni e conoscenza all’interno
della realtà organizzativa, si sta avviando un progetto
di creazione di una rete di Docenti interni.
11. Discussione dei risultati
Integrare apprendimento formale e informale è
fondamentale per la capitalizzazione di risorse interne e la
valorizzazione di percorsi di apprendimento in ottica di
lifelong learning.
Una nuova piattaforma virtuale di social collaboration
consentirebbe lo sviluppo di un apprendimento meno
formalizzato e più calato nel contesto, facilitato e moderato
da figure chiave quali i Docenti interni.
In questo modo anche la formazione non caratterizzata
dall’erogazione in aula ma che richiede partecipazione
online, sarebbe riconosciuta come apprendimento.
12. Discussione dei risultati
La formalizzazione non sempre sostiene il processo di lifelong learning
La formazione è intesa come trasferimento di concetti o pratiche, non come processo di
creazione e condivisione di conoscenza.
Tuttavia nelle VCoP viene riconosciuta la presenza di apprendimento ed un
arricchimento delle pratiche.
Con la centratura sulle etichette formali si perdono i potenziali benefici che potrebbero
derivare da una più concreta integrazione tra formazione e Knowledge Management,
il cui legame esiste ed è individuato nell’apprendimento.
Dedicare maggiore attenzione alle figure di transizione,
ruolo chiave nella diffusione di una nuova concezione della formazione,
ed alle attività che prevedano gruppi di provenienza aziendale mista,
per favorire gli scambi e la collaborazione
13. Bisogni organizzativi emersi
• Far leva su modalità di formazione collaborativa che utilizzino le Comunità di
Pratica come spazio di formazione.
• Capitalizzare le conoscenze prodotte in contesti di lavoro ed integrarle con le
conoscenze prodotte in ambito formativo, superando la logica del trasferimento.
• Veicolare maggiore fiducia e senso di appartenenza, attraverso strumenti
tecnologici trasparenti e capillari, il cui uso diventi un momento di apprendimento
riconosciuto.
• Educare all’uso di strumenti 2.0 per aumentarne la percezione di utilità e le
opportunità per l’organizzazione
14. Considerazioni applicative
Evolvere l’approccio alla formazione
- per intercettare i bisogni,
- per il mantenimento di ambiti di competenza,
- come opportunità di avvicinamento e supporto al KM.
Occorre adottare una visione strategica della formazione e
costruire un nuovo ruolo, che integri competenze di base dell’essere
formatore con competenze di gestione e facilitazione dei processi
formativi.
Recuperare logiche usate in un ambito in cui la conoscenza è messa
al servizio di scopi produttivi e calarle nel contesto formativo, per
restare al passo con le esigenze aziendali e creare un percorso di
lifelong learning.
15. Ricadute applicative
ipotesi 1/2
Creare un Comunità di Pratica per i Docenti interni.
Attivare una CoP che favorisca lo scambio, la condivisione, la collaborazione e
l’adozione di una prospettiva formativa integrata, che veda coinvolti formatori,
personale della Formazione e logiche di Knowledge Management.
Dar vita ad un processo di progressiva familiarizzazione all’uso delle tecnologie
collaborative, fornendo delle linee guida comportamentali, ed alla logica
dell’arricchimento reciproco; cominciando dai formatori stessi, visti come ambasciatori
di buone pratiche e portavoce delle esigenze più attuali dei contesti operativi.
Divisione
Contesto operativo
Formatore
corporate
University
Contesto formativo
16. Ricadute applicative
ipotesi 2/2
Il social learning come nuova logica formativa integrata
Cosa significa:
L’apprendimento viene considerato una pratica sociale, si recupera la dimensione
collaborativa nella progettazione dei percorsi formativi.
Come si attua:
I soggetti in formazione sono al centro del processo, la modalità di produzione di
conoscenza sono le interazioni tra loro e lo scambio reciproco di esperienze,
reinterpretate criticamente alla luce di concetti teorici di riferimento.
La logica formativa è la co-costruzione di conoscenza, che essendo prodotta
all’interno del contesto di formazione è più disponibile ed efficace per i soggetti
coinvolti, chiamandoli in gioco ad un livello più profondo.
Il contributo che offre:
Ambienti di collaborazione virtuale e tecnologie collaborative sono luoghi privilegiati;
partire dai formatori per cambiare la cultura, introducendo una prospettiva che educhi
all’uso delle nuove tecnologie.