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(DA DECENNI LA POLITICA IN ITALIA E’ STATA ED E’ FORGIATA DA POTERI OCCULTI VOLTI ALL’ ILLEGALITA’ E CORRUZIONI )
Qundicinale di lbere e approfondite informazioni Fondato ed edito da Carmine Gonnella [G.B.] II Edizione N 8 Marzo 2015
L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO
CHI SIAMO
Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione limitata
a 200 copie cartacee a colori & bianco e nero di 16 pagine, con un formato Pdf telematico, spedito ad una vastissima mail list. Siamo online [ https://
www.facebook.com/carmine.gonnella https://www.facebook.com/lavocealternativa?fref=ts https://twitter.com/CarmineGonnell1 ] e’ in costruzione un
website ....
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza distinzione di sesso, di
razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
Siamo operatori [ Citizen journalism ] non politicanti , analizziamo e approfondiamo la politica scientemente con metodo
imparziale e il politichese pressapochista da salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“
Per le pubblicazioni e le pubblicita’ contattare l’ Editore
E-mail : lavocealternativa@gmail.com
Collaboratori:
DALL’ ITALIA : Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Nino Bellinvia , Goffredo Plmerini
DALL’ ESTERO: Alfonso Del Guercio (Redazione), Carmine Gonnella (editore e fondatore) e alla distribuzione e diffusione Ilario Mario Ponzi.
Il primo periodico cartaceo pellegrino, preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a parenti e amici dopo averlo letto.
La Pubblicita’ e le pubblicazioni sono gratuite, ma accettiano donazioni : Via posta, pagabili a La Voce Alternativa, 32 Fletchers Close,
Bromley BR2 9JD Kent conto corrente N: 69959393 sorte code 09-01-28 Grazie .
8
6
2
POESIA
9
4
Calabritto e dintorni 11
FREE
IlmioèpiùDiodeltuoGli‘infedeli
cristiani’uccisiinPakistan
( Ennio Remondino)
.Medaglia a repubblichino Mori,
Boldrini nega coinvolgimento:
"Decisione di P. Chigi"
Tesi & Proposte
LA TESI
CHIAREZZA
Giorgio Brignola
Il Punto ...
Carmine Gonnella
Da Goffredo Palmerini
LETTERA AL PRESIDENTE
7
Medico, professione al servizio della società
Giuramento dei medici della provincia di Latina
Cripta Gallery di St Pancras
A cura di Nino Bellinvia
L' ITALICUM RENZIANO
Vannino Chiti “Premierato
assoluto”
“SCHILIPOTISMO “
Enzo Apicella ( UK)
“IL SISTEMA”
Il controllore controllato.Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsa-
bile. Mantiene l’unità di indirizzo politico ed amministrativo, promovendo e coordinando l'at-
tività dei ministri e i ministri a loro volta sono responsabili collegialmente degli atti del Consig-
lio dei ministri [art. Cost. 95]
L’ assenza e l’ incapacita’ dello Stato di coordinare responsabilmente e moralmente la ges-
tione della Res Pubblica, in decenni ha genera illegalita’ e corruzione pressapoco in tutti i
settori pubblici, dove il controllore e’ diventato “sistematicamente” un controllato , Da questo
ennesimo caso di illegalita’ e corruzione istituzionalizzata , viene fuori un sistema basato su
classi poitiche vecchie e nuove , controllotate e forgiate da vecchie classi di dirigente. Il legis-
latore ne prenda atto e si innovi legislativamente e culturalmente ! [cg]
ENNESIMO CASO
D’ ILLEGALITA’ E CORRUZIONE
ISTITUZIONALIZZATAPOLITICA E
AMMINISTRATIVA IN ITALIA
Incalza fa emendamenti, Ncd li presenta. E se non passano
“cazziatone ai deputati”
IL TEMPO DELL’ AQUILONE
Un aquilone volava leggero,
in alto nel cielo:
un bimbo teneva per mano il suo filo
e lo portava in giro,
nell’aria agitata dal vento.
Come un esile uccello
volteggiava nel cielo azzurrino
e al bimbo mancava il respiro,
mentre correva sul prato
felice e contento.
Passò tanto tempo:
il bimbo diventò grande,
adesso era un uomo importante.
Sul prato soffiava ancora il vento,
ma lui non aveva più il tempo
di far volare il suo colorato aquilone
e poi era finita,
purtroppo, della vita
la bella stagione.
Maria Rosaria Longobardi (IT)
DIO
Dio e' in ognuno di noi...se lo
cerchi lo trovi quando vuoi...non
ha un volto ne un'eta'... e neanche
una casa a dir la verita'...
risiede stabilmente nelle nostre
anime..comprese quelle che spargono lacrime...
che siano bianche,gialle o nere...del resto ogni cultura ha le proprie c
himere...
non ha nessuna legge da far rispettare...se non i propri simili,gli animali,la
natura e l'ambiente da tutelare...
e' e sara' soltanto uno per tutti...quando si riuscira' a capire cio' si raccog-
lieranno i frutti...l
a mia forse vi sembrera' follia...ma per una volta provate a
mettere da parte l'egoismo e l'ipocrisia...augh!!!!
Di Antonio Murabito (UK)
10
FREE
Rodotà: “Così stravol-
gono anche la forma
repubblicana”
Stefano Rodotà: “se si dimentica chi è
Silvio Berlusconi siamo alla deriva
etica” !!
5
3
“la politica non è un mestiere ma passion”
SUE PAROLE
Di Pietro:
“Vi racconto io chi è Incalza“
Zuppa di Piselli
Spezzati con Speck
e Zafferano
Cortesia di cucina24ore.it
Ingredienti
 250 gr di piselli spezzati
 1 carota
 1 costa di sedano
 1 pezzo di porro
 1 litro di brodo vegetale
 zafferano in pistilli
 3 cucchiai di olio extravergine di
oliva
 Sale pepe
Metto in ammollo i piselli in acqua
fredda. Preparo
il brodo vegetale con cipolla,pomodo
ro, zucchina, patata, carota, sedano e,
s e l ’ a v e t e , u n a s c o r z a
di parmigianoper dare più sapore. E’
chiaro che se non avete tempo, potete
ripiegare sul dadovegetale.
F a c c i o p o i u n s o f f r i t t o
di carota, sedano e il porro, potete
scegliere voi la grandezza dei pezzi a
seconda di come volete che si pre-
sentino nella zuppa. Io li ho lasciati
di una grandezza media per sentirli
distintamente.
Lavo i piselli sotto l’acqua fredda,
aggiungo lo speck a dadini al sof-
fritto e lascio andare a fuoco lento
per una decina di minuti. Aggiungo
i piselli e li faccio insaporire per
qualche minuto, aggiungo un po’ di sale.
Dopo qualche minuto aggiungo
il brodo vegetale già bollente. Aggiungo
i pistilli dizafferano, continuo a far bol-
lire a fuoco lento fino a quando
i piselli non saranno cotti. Potete aggi-
un gere d el riso o to cch etti
di pane abbrustolito, io ho aggiunto solo
qualche altro pistillo di zafferano!
Il ricettario dello scapolo
“ IL SISTEMA” , Il controllore controllato2 11
Calabritto: pronti a spendere 19
banconote false da 50 euro.
Bloccati e
E' esplosa una bombola di gas
all'interno di un palazzo a
Calitri. Gravemente ferito un
giovane, Emilio Gervasio, 37
anni, che in questo momento è
stato trasferito d'urgenza
all'ospedlae di Avellino. Sul
posto i soccorsi sanitari, le forze
dell'ordine e i vigili del fuoco. Il
palazzo di due piani risulta par-
zialmente danneggiato. Le
fiamme avrebbero avvolto solo
una parte dello stabile. Oltre alla
vittima, non sono stati riscontrati
altri feriti gravi.
.ottopagine.it
FOTO D’ EPOCA (Calabritto Chesa Madre & Don Ugo )
Avevano appena speso nel
comune di Calabritto due ban-
conote da 50 euro falsificate e si
preparavano a spenderne altre.
Ma il loro piano è stato ostaco-
lato dall'intervento di una pattug-
lia della locale Stazione Carabini-
eri. I carabinieri della Stazione di
Calabritto, a seguito di segnalazi-
one da parte di un esercente che
ha denunciato la presenza di due
persone in possesso di denaro
contraffatto, sono prontamente
intervenuti riuscendo a bloccare
l'autovettura con a bordo i due
soggetti, identificati in un
26enne e di una 34enne della
provincia di Salerno, entrambi
con precedenti penali, che tenta-
vano di allontanarsi velocemente
dal centro abitato.
La coppia, perquisita dai militari,
è stata trovata in possesso di ulte-
rioridiciassette banconote da 50
euro, di ottima fattura e difficil-
mente distinguibili da quelle
originali, riportanti lo stesso nu-
mero di serie.
Le diciannove banconote contraf-
fatte sono state quindi sottoposte
a sequestro e, alla luce delle evi-
denze, i due giovani deferiti in
stato di libertà alla Procura della
Repubblica di Avellino, per de-
tenzione e spendita di monete
false.
ilciriaco.it
Lastre di eternit
abbandonate: sigilli a 2
discariche abusive
L'attività dei carabinieri di Montella a Cassano e
Calabritto
LocalNews Calabritto e dintorni
Domani al termine dell'informativa"
alla Camera, "rassegnerò le dimis-
sioni". Lo ha detto il ministro Mauri-
zio Lupi durante la registrazione di
Porta a Porta. "Per me la politica non è
un mestiere ma passione. È poter ser-
vire il proprio Stato. Non ho perso né
l'onore né la passione", ha aggiunto
Lupi.
Lupi ha spiegato: "Credo che forse un
mio gesto - che non vuol dire ritirarmi
alla politica, perché non c'è bisogno di
una poltrona per fare politica - questa
mia decisione rafforzerà l'azione del
governo".
"io non ti ho mai chiesto né chiederò le
tue dimissioni perché non posso chiederle,
dico che è una tua decisione". Lo ripeto:
né il segretario del Pd, né il presidente del
Consiglio mi hanno chiesto le dimis-
sioni". Il ministro ha affermato: "Devo
ringraziare anche il mio partito. Tutto il
mio partito mi ha detto che non devo di-
mettermi perché non c'è ragione".
"Quando ti vedi tirato in ballo - ha aggi-
unto -, pur avendo valutato i magistrati
che non ho alcuna responsabilità, vedi
tirato in ballo tuo figlio, gli amici... Ma
perché tirare in ballo la mia famiglia?
Non me la sono sentita di dire a mio figlio
di restituire il Rolex. Forse ho sbagliato.
Non so. Ma con Perotti ci conosciamo da
una vita". L'esponente dell'Ncd ha detto:
"Franco Cavallo è un mio carissimo
amico e rimane un mio carissimo amico,
se ha sbagliato" pagherà.Maurizio Lupi
diventerà probabilmente il nuovo capog-
ruppo alla Camera di Ncd. Lo si apprende
da fonti parlamentari. Stasera il ministro
incontrerà il leader del partito Angelino.
L'esponente dell'Ncd ha definito le di-
missioni "la decisione migliore" anche
perché siccome "ho fatto insieme a Renzi
una legge che si chiama Sblocca Italia"
non "è possibile continuare il proprio
mestiere" se ci sono delle ombre.
"Ho voluto fortemente l'informativa in
Parlamento - ha continuato il ministro -
perché voglio rispondere alle doverose e
legittime domande che i gruppi parla-
mentari e i giornalisti si sono posti da
quando è scoppiato lo scandalo" dei
grandi appalti.
Lupi ha continuato: "Renzi mi ha detto:
"La decisione di Maurizio Lupi è un gesto
politico da apprezzare. Un atteggiamento
ragionevole e serio che dimostra la sua
attenzione per le istituzioni. Avanti in-
sieme per procedere senza esitazione a
cambiare l'Italia e a renderla più giusta e
competitiva". È questo il commento di
Lorenzo Guerini, vicesegretario Pd. Per
Debora Serracchiani "il ministro Lupi ha
dimostrato sensibilità istituzionale e cog-
nizione dell'opportunità politica".
"La decisione del ministro Maurizio Lupi
è da uomo delle istituzioni perbene e on-
esto. In lui l'uomo e il politico coincidono
per correttezza e linearità. Gli siamo stati
accanto e gli saremmo stati a fianco qua-
lunque scelta avesse deciso di fare". Così
il ministro dell'Interno Angelino Alfano,
commentando le annunciate dimissioni di
Maurizio Lupi. Il suo gesto - prosegue il
leader di Ncd - è la più alta testimonianza
di distanza da logiche di potere. Lupi non
si dimette da politico. Farà politica, se
possibile, con più forza e determinazione.
Insieme a noi. Come sempre".
Intervista a Di Pietro: "Lupi si deve dimettere. Vi racconto io chi è Incalza"
“Eccerto che in un paese normale Lupi
si dovrebbe dimettere”. Il telefono di
T o n i n o D i P i e t r o , q u a n d o
c’è un’ordinanza, bolle. Perché la toga,
in fondo, non se l’è mai tolta. Legge le
carte, si informa, ha fiuto. E lo scandalo
che coinvolge il ministro Lupi è grosso:
“Si, però non farmi parlare di Rolex al
figlio e vestiti a lui, che devo prima
leggere bene le carte”. Ma la responsa-
bilità politica del ministro, secondo l'ex
pm, c’è già tutta.
Scusi Di Pietro, Lupi poteva non sa-
pere?
Risposta: “Eh no, il ministro mica può
dire: non sapevo nulla e facciamo finta
che nulla sia successo. Un ministro che
non si accorge di quello che è successo,
ammesso che non se ne fosse accorto,
ha già una responsabilità enorme”.
Tanto che lui, Di Pietro, quando mise un
piede al ministero delle Infrastrutture, la
prima cosa che fece fu quella di allon-
tanare Ercole Incalza.
Scusi Di Pietro, partiamo dall’inizio. Ci
dice chi è davvero questo Incalza?
Incalza è un manager già in voga nella
Prima Repubblica che, a partire dalla
gestione del ministro Signorile, ha pas-
sato la sua attività professionale, nel
bene o nel male, al ministero dapprima
come dirigente e poi come consulente.
N e l b e n e o n e l m a l e .
Io ho avuto modo di prendere atto della
esistenza del personaggio Incalza
all’epoca di Mani Pulite svolgendo in-
dagini nei confronti di imprenditori che
tra i tanti appalti con l’amministrazione
dello Stato avevano anche ottenuto alcuni
appalti per la progettazione ed esecuzione
della Tav.
E che scoprì?
Successe che, nell’ambito delle attività
investigative e in particolare di documen-
tazione reperita a seguito di perquisizioni
e sequestri, avevo avuto modo di indi-
viduare anche in Incalza un punto di
riferimento per fatti la cui valutazione
penale non poteva essere data da noi,
poiché non competenti territorialmente. E
quindi tutti gli atti furono trasmessi alla
procura di Roma che "se ne occupò, e non
se ne occupò", tanto che vero che, se va
su internet, vedrà una serie di indagini
della procura di Perugia sui magistrati di
Roma per valutare l’approfondimento
delle indagini.
Sta dicendo che l’indagine su Incalza si
perde nel porto delle nebbie di Roma?
Questo lo sta dicendo lei… E Perugia ha
indagato. Quel che è certo è che, avendo
preso atto della sua esistenza, arrivai al
ministero nel 2006 con le idee chiare.
E che successe?
Aspetta che qua viene il bello. Succede
che, quando divento ministro, andando al
ministero trovo due novità. Primo: era
stato creato un ufficio “strano” dal mio
predecessore chiamata “struttura tecnica
di missione” posto alle dirette dipendenze
del ministro e al di fuori delle compe-
tenze dei provveditori alle opere pub-
bliche e della direzione generale del min-
istero. Una struttura col compito specifico
di occuparsi delle grandi opere e grandi
commesse. E la seconda è che la struttura
era coordinata da Incalza.
Direbbe lei: “Capisci a me…”.
Bravo, e infatti hai già capito… Dun-
que, appena arrivai in ufficio alla luce
dell’esperienza di Mani Pulite, feci due
cose in via preventiva: la rotazione di
tutti gli incarichi direttivi e quindi del
provveditorato e della direzione gener-
ale. E la sostituzione di quelle realtà
professionali che, al netto della posizi-
one processuale, ritenni poco opportuno
lasciare al loro posto. E i due per-
sonaggi erano Incalza (alla struttura di
missione) e Angelo Balducci (come
presidente del consiglio superiore dei
lavori pubblici). E qua ci vuole un altro
“capisci a me…”.
Li tolse entrambi?
Sì. Incalza era un consulente esterno e
venne allontanato dal ministero facil-
mente. Mentre Balducci era un
dipendente e l’ho relegato a una funzi-
one per cui egli stesso ha chiesto di
essere assegnato fuori dal ministero e
purtroppo non da Prodi, ripeto non da
Prodi, ma dalla presidenza del Consiglio
fu poi nominato commissario straordi-
nario per la realizzazione delle opere e
degli interventi funzionali allo svolgi-
mento dei mondiali di nuoto "Roma
2009", su cui poi si aprì la famosa inchi-
esta.
Come si spiega che poi Incalza torna al
ministero?
La morale della favola è: se Incalza da
allora ad ora, al netto della gestione Di
Pietro, può mantenere incarichi
nonostante le vicende che gli sono acca-
dute, significa che ha un giro di relazi-
o n i p e r cu i , d i c i a mo c o sì ,
“spontaneamente o spintaneamente”
non hanno potuto fare a meno di dar-
glielo. È cioè a conoscenza di fatti, cose
o circostanze, per cui chi avrebbe
dovuto fare a meno di lui ha ritenuto di
non poterlo fare.
Lupi compreso. Le leggo la dichiarazi-
one del ministro su Incalza: “Era ed è
una delle figure tecniche più autorevoli
che il nostro paese abbia sia da un punto
di vista dell'esperienza tecnica nazionale
che della competenza internazionale,
che gli è riconosciuta in tutti i livelli”.
Mi auguro che Lupi abbia fatto un’af-
fermazione del genere un po’ perché
non conosce il curriculum di Incalza un
po’ perché non conosce il curriculum
che serve per dirigere strutture del
genere…
Battute a parte?
È evidente che c’è un problema di re-
sponsabilità oggettiva e politica di Lupi,
perché rimettere allo stesso posto per-
sonaggi discussi e discutibili che hanno
tante stagioni non può essere passato in
cavalleria. In un paese normale le sue
dimissioni si imporrebbero.
Lei dice: anche se non sapeva ha una
responsabilità politica.
Dando pure per presupposto che non
sapesse nulla, proprio il fatto di non
essere informato non può essere irrile-
vante Insomma, ai lavori pubblici c’er-
ano i terminali di una cricca e Lupi non
p u ò d i r e : i o n o n c ’ e n t r o .
Mettiamola così. Io, quando arrivai,
tolsi Incalza e ci misi l’ufficiale di po-
lizia giudiziaria che avevo ai tempi di
Mani Pulite e altri due sottoufficiali
della finanza. Infatti in quei due anni
scandali non ci sono stati.
E a Renzi che vuole dire?
Renzi dovrebbe decidersi tra i tanti
decreti legge a farne uno di anti-
corruzione. E soprattutto non condivido
neanche la proposta con cui se ne è
uscito ieri il mio amico Cantone sec-
ondo cui si dovrebbe riformare la
Severino: prima combattiamo il crimine
poi, magari, si parla di modificare le
parte che riguarda chi è condannato in
primo grado. Non mi pare sia questa
l’urgenza.
Calitri. Esplode bombola di gas in un
palazzo, un ferito grave
Emilio Gervasio risulta la sola vittima dell'esplosione, trasferito d'ur-
genza ad Avellino
I carabinieri di Montella
hanno effettuato, nel territorio di
competenza, dei controlli mirati so-
prattutto allo smaltimento illecito di
rifiuti e sostanze inquinanti, in conse-
guenza all’emergenza connessa alla
problematica che affligge aree della
Regione Campania.
E’ stata proficua l’attività info-
operativa dell’Arma di Compagnia di
Montella: due le aree individuate
all’interno delle quali erano stati
abbandonati rifiuti pericolosi, com-
preso lastre amianto. In particolare,
a Cassano Irpino è stata localizzata
un’area demaniale, vasta circa 4.800
mq, all’interno della quale erano stati
stoccati rifiuti di ogni genere: pneu-
matici, elettrodomestici, materassi ed
anche lastroni di eternit.
A Calabritto, inoltre, i Carabinieri
della locale Stazione, sotto un caval-
cavia, in area anche in questo caso di
proprietà del Comune, rinvenivano
una decina di lastre di eternit con-
tenenti amianto, che qualche sprov-
veduto aveva abbandonato. Nella
considerazione che i rifiuti presenti
avrebbero potuto provocare l’inqui-
namento del sottosuolo, le due aree
sono state sequestrate e poste a dis-
posizione dell’Autorità Giudiziaria.
In capo alle Amministrazioni
Comunali il compito di bonificare le
aree. Sono in corso indagini finaliz-
zate all’identificazione dei responsa-
bili dello scempio ambientale nonché
all’individuazione di altre aree con-
taminate
ottopagine.it
CRONACA 10 3
LE CARTE - Il superburocrate al tele-
fono con Vito Bonsignore discute del
testo per la Orte-Mestre (10 miliardi)
bocciato in Commissione. "Quei tre
sono tutti di Ncd, si può intervenire,
no? Sto chiamando Lupi". La risposta:
"Bernardo e Pagano si sono presi il
cazziatone. Vignali mi ha raccontato
una palla, lo vado a beccare e gli fac-
cio il culo". Pochi giorni dopo Vignali
non sarà più tesoriere del Nuovo Cen-
trodestra
“Abbiamo fatto un emendamento, ricordi? L’hanno
reso inammissibile”, dice Ercole Incalza, il control-
lore, all’amico Vito Bonsignore, il controllato. Sono
allarmati. “Adesso vedo di parlarne
con Capezzone e Epifani, mi sto muovendo”, rep-
lica il controllato. Bisogna manovrare i lavori parla-
mentari. Una storia esemplare di come si sfascia
l’Italia. La nuova autostrada Orte-Mestre è un af-
fare da 10 miliardi di euro, almeno due dei quali
pubblici. Il promotore dell’ambizioso project-
financing è Bonsignore, ex europarlamentare Udc,
oggi vicino a Ncd, ma so-
prattutto potente uomo d’af-
fari, indagato dalla Procura
di Firenze per induzione
indebita: avrebbe promesso a
Incalza (arrestato lunedì
scorso) la direzione lavori
della nuova arteria perSte-
fano Perotti (arrestato anche
lui) in cambio della promessa
da parte del superburocrate
del ministero delle Infrastrut-
ture di “un favorevole iter
delle procedure amministra-
tive relative al finanziamento
dell’opera”. La fotografia del
verminaio di Porta Pia dove
non si capisce più chi è
guardia e chi ladro, ma è
chiaro solo che nessuno
difende l’interesse pubblico,
è affidata dai pm fioren-
tini alla ricostruzione di un
giro di telefonate con cui si
tenta di modificare niente-
meno che il Codice degli
appalti.
Nel pomeriggio di martedì
28 gennaio 2014 Daniele
Capezzone eGuglielmo Epi-
fani, presidenti delle com-
missioni Finanze e Attività
produttive della Camera,
dichiarano inammissibili
alcune centinaia di emendamenti al decreto
legge “Destinazione Italia” del governo Letta. Tra
questi c’è quello scritto da Incalza e presentato da tre
parlamentari Ncd, Alessandro Pagano, Nino Mi-
nardo e Maurizio Bernardo: serve ad agevolare il
percorso della Orte-Mestre modificando l’articolo
175 del Codice degli appalti, che riguarda la cosid-
detta “bancabilità” del project- financing. E qui ri-
cordiamoci che stiamo parlando di miliardi di euro.
Un affare enorme, tanto che il piano di sostenibilità
economico-finanziaria, approvato dal Cipe a novem-
bre 2013 ma da allora fermo alla Corte dei conti, è
per legge segretato.
La bocciatura dell’emendamento stranamente agita
Incalza più di Bonsignore. È il superburocrate a dare
la notizia all’imprenditore. “Abbiamo fatto fare ri-
corso all’inammissibilità da… come tu sai… tre par-
lamentari… che sono Pagano, Minar-do e
Bernardo… ne conosci qualcuno di questi tre?”. Bon-
signore: “Come no?! Pagano è uno dei nostri, anche
Bernardo”. Incalza, allora, incalza l’amico: “Sono
tutti e tre di Ncd, puoi intervenire?.. no? … Si vota
tra un’ora … un’ora e mezza… sto chiamando
Lupi … tutti sto chiamando (…) basterebbe sentire…
o Vignali che è il relatore.”Raffaello Vignali, uomo
di Cl, è in quel momento tesoriere del neonato partito
di Angelino Alfano, di cui Bonsignore è finanziatore.
E suggeritore: “Ah Vignali , e come no ?!… è un
altro dei nostri … vabbè… vado io alla Camera
adesso… vabbè”.
A questo punto Incalza chiama Antonio Bargone, ex
proconsole dalemiano a Brindisi, sottosegretario ai
Lavori pubblici nel governo Prodi che nel 1999 pri-
vatizzò la società Autostrade. Adesso è manager
autostradale (noblesse oblige) e presiede la Sat, che
deve costruire la nuova Livorno-Civitavecchia. In-
calza è disperato, come se la Orte-Mestre fosse sua:
“Non si è mosso nessuno per ora… solo noi…
vabbè… (…) Non so che cazzo può fare”. Bargone lo
rassicura: “Io mo’ vado alla Camera vediamo che
succede.” Arrivano i nostri.Bargone è indagato con
Bonsignore. Nel frattempo Bonsignore ha parlato con
Vignali, e riferisce a Incalza che il relatore si
sente impotente, pare addirittura che alla Camera ci
sia qualcuno che difende la legalità: “Proprio mi ha
detto guarda… ‘gli uffici sono irremovibili sono
spaventati dalla Presidenza della Repubblica per
queste cose qui… hanno un orientamento molto ri-
gido’”. Ma niente paura. Se il Quirinale non vuole
nuove norme fantasiose infilate come emendamenti
in leggi che non c’entrano niente, Bonsignore vuole
fortissimamente farlo lo stesso: “Vediamo quale può
essere il veicolo dove lo mettiamo (…) Voi ne avete
qualcuno in preparazione?”. Incalza è pronto come
un autonoleggio: “E adesso vediamo… ce ne stanno
otto, dieci, ce ne stanno no uno, dieci! Però se l’atteg-
giamento è questo mi preoccupa”. Intanto Bon-
signore lo rassicura: “Bernardo e Pagano si son presi
il cazziatone… hanno lasciato Vignali da solo”. Poi
tocca anche a Vignali il cazziatone. Incalza spiega a
Bonsignore che il relatore del “Destinazione
Italia” gli ha raccontato un sacco di balle. Bonsignore
si incazza: “Allora mi ha raccontato una palla… è
scemo allora (…) ecco fammi una cortesia … perché
io domani (…) lo vado a beccare e gli faccio il
culo… e infatti… è inutile allora… una persona in-
utile“. Pochi giorni dopo Vignali non sarà più tesori-
ere di Ncd.
Ma entra in scena un nuovo controllore, Alessandra
Dal Verme, dirigente del ministero dell’Economia
che si occupa del Cipe, il rubinetto da cui escono i
miliardi per le grandi opere. È un controllore gallo-
nato, sindaco revisore di Poste Italiane e di Anas,
mica poco. Eccola al telefono con Incalza: “La ques-
tione è molto complicata … e non faranno fare altri
emendamenti (…) o noi siamo in grado
di riformulare quelli esistenti… allora… in quelli
perExpo si può mettere Rho-Monza (…) perché bene
o male lo riformulo (…) però mandateli gli emenda-
menti (…) e quell’altro di Orte-Mestre… mandatemi
questi due (…) che io provo a riformulare quelli esis-
tenti … (inc.)”.
Con questo livello di rigore e trasparenza il sistema
Incalza si preparava a spendere 10 miliardi di
euro per la Orte-Mestre.
ilfattoquotidiano
Medaglia a repubblichino Mori,
Boldrini nega coinvolgimento:
"Decisione di P. Chigi"
Scoppia il caso della medaglia attribuita a Paride Mori, un fascista repub-
blichino insignito in occasione delle celebrazioni del Giorno del Ricordo
dell'onorificenza che viene assegnata alle vittime delle foibe nell'immediato
dopoguerra. Un riconoscimento consegnato ai figli in occasione di una ceri-
monia avvenuta a Montecitorio. A denunciare il caso l'edizione di Bologna
de 'La Repubblica', che ricorda che "Mori fu ucciso in uno scontro coi par-
tigiani il 18 febbraio del '44 e quindi l'episodio non c'entra niente con le
vendette post belliche delle milizie di Tito nei confronti degli italiani".
Sotto accusa finiscono la presidente della Camera, Laura Boldrini, e il sotto-
segretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, perché il tutto si
sarebbe svolto durante la cerimonia per la Giornata del Ricordo, organizzata
a Montecitorio alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mat-
tarella.
In realtà l'onoreficenza è stata sì attribuita alla Camera, ma in un momento
diverso e distinto rispetto alla celebrazione della Giornata del Ricordo,
senza l'intervento di Boldrini né la presenza del Capo dello Stato e per una
decisione presa da una commissione insediata presso la presidenza del Con-
siglio. A ricostruire il tutto è il portavoce della presidente della Camera, che,
spiega, "non ha dato alcun premio alla memoria del repubblichino Paride
Mori, né ha in alcun modo concorso ad individuare il suo nome tra quelli
meritevoli di onorificenza".
"L'individuazione dei soggetti cui attribuire le medaglie - sottolinea ancora
il portavoce di Boldrini - spetta infatti a una commissione istituita presso la
presidenza del Consiglio, che le ha consegnate durante uno specifico incon-
tro che la Camera ha ospitato nella sala Aldo Moro, a margine della cerimo-
nia per la Giornata del Ricordo svoltasi nella Sala della Regina alla presenza
del Presidente della Repubblica e con la partecipazione della presidente
Boldrini".
A questo punto la palla passa quindi a Palazzo Chigi, che in queste ore
starebbe verificando le modalità attraverso le quali opera la commissione
che si occupa della questione e che avrebbero portato all'individuazione di
Mori tra i destinatari dell'onorificenza
adnkronos.com
UN ITALIA CHE NON HA MAI ROTTO
CON IL SUO PASSATO, DALL'
"UNIFICAZIONE " ALLA REPUBBLICA
DEMOCRATICA !
Il passato va analizzato e ricordato non
riesumato .....
“ IL SISTEMA” , Il controllore controllato
Il mio è più Dio del tuo
Gli ‘infedeli cristiani’
uccisi in Pakistan
( Ennio Remondino)
Un attacco terrorista coordinato e
organizzato contro le chiese cristi-
ane, tutte nella stessa area di La-
hore, capitale del Punjab paki-
stano. Youhanabad -letteralmente
‘città di San Giovanni’- quartiere
interamente cristiano; con
200mila abitanti, è l’insediamento
cristiano più grande in Pakistan.
Due kamikaze e il massacro di
fedeli alla messa. Donne e bam-
bini fra le vittime. Una folla in-
ferocita ha poi picchiato a morte
due persone sospettate e le ha
bruciate. Attentato rivendicato da
Tehrek-e-Taliban, Jamat-ul-Ahrar,
un’organizzazione di gruppi
islamici delle Aree tribali sul con-
fine afghano.
All’Angelus papa Francesco ha
denunciato che ‘I cristiani sono
perseguitati solo perché cristiani’.
Il premier pachistano Nawaz
Sharif ha definito l’accaduto ‘non
un attacco alla comunità cristiana
ma allo stesso Stato pachistano’.
Drammatica la situazione nel Pun-
jab dove -viene denunciato-
‘bambini donne e uomini cristiani
vengono bruciati vivi con il pre-
testo della legge sulla blasfemia’.
Vale per tutti il dramma di Asia
Bibi, la madre cristiana di cinque
figli condannata a morte per blas-
femia. Altro precedente nel 2013,
quando due esplosioni in una chiesa
di Peshawar uccisero 82 persone.
Ma sarebbero milioni i cristiani
perseguitati nel mondo, dalla So-
malia al Pakistan, con migliaia di
vittime per la loro fede. Secondo
l’organizzazione americana protes-
tante Open Doors, che ha preso in
esame il periodo dal 1° novembre
2013 al 31 ottobre 2014, 50 i Paesi
dove i cristiani sarebbero persegui-
tati: la Siria e in parte l’Iraq dove
spadroneggiano i tagliagola
dell’Isis, la Nigeria dei
Boko Haram, ma brutti
segnali arrivano anche da
Messico, Turchia e Azer-
baijan. Fra i primi dieci
stati dove i cristiani ven-
gono sopraffatti, il Sudan
e l’Eritrea, mentre dal
Medio Oriente è in corso
l’esodo.
Da : remocontro.it
IO DA ATEO VORREI
TRATTARE CON UN DIO
RAZIONALE E DISCUTIBILE E
NON ONNISCENTE E ONNIPOTENTE,
PER QUELLO MI BASTA L' UOMO [cg]
Incalza fa emendamenti, Ncd li presenta. E
se non passano “cazziatone ai deputati”
UN DETTAME E PRINCIPIO COSTITUZIOINALE VIOLATO, SIA DAL CITTADINO, SIA
DAL LEGISLATORE
Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità. L' arti-
colo 50, doveva essere un anditodo contro il lobbismo e tutti i nostri padri costituenti in questo momento si stanno rivoltando
nelle tombe, al cospetto di cotanta lesa sovranita’. [cg]
Tesi & proposte 4 9
PREMIERATO ASSOLUTO
In un tripudio di abbracci e
di cinque, di tweet e Sms, la
maggioranza di governo si è
votata la legge numero 2613
A. Esulta la ministra Boschi,
esulta con lei il regista della
nuova Costituzione Denis
Verdini. La dichiarazione di voto del Partito Democ-
ratico, fatta da Lorenzo Guerini è zeppa della più
vieta propaganda con la quale Renzi pensa di aver
venduto agli italiani la Costituzione del ’48. I depu-
tati di SEL stringono in mano vecchie copie della
Costituzione .Più che a un momento solenne pare di
assistere allo spettacolo di un circo, nel quale molti, i
più, gioiscono e gli altri osservano attoniti
le esibizioni di belve e pagliacci.Cupe, cupissime le
voci dei Pd dissenzienti che però votano ancora una
volta, ma la prossima no se il testo (ma quale?
Quello della legge elettorale o della riforma?) non
cambia, se il governo non accetta di dialogare. Bru-
netta attacca il Parlamento delegittimato e accusa la
maggioranza fatta di deputati eletti con un premio
dichiarato illegittimo dalla Corte. Ma fino a sta-
mani, dov’era? Incredibile ma vero, tanto per spie-
gare la buffonata che si è svolta in quell’ aula dove
si è fatta la storia d’Italia, anche quella drammatica
e violenta della dittatura, Brunetta cita condividen-
doli i severi giudizi di Stefano Rodotà e di Gus-
tavo Zagrebelsky.Il più interessante, nel gran circo
di Montecitorio, è Danilo Toninelli dei 5 Stelle,
unico rimasto in aula, tira fuori dagli stenografici
della Camera un discorso del 20 ottobre del 2005.
“Oggi voi del governo della maggioranza vi state
facendo la vostra Costituzione, avete escluso di
discutere con l’opposizione, siete andati avanti solo
per non far cadere il governo, ma le istituzioni sono
di tutti, della maggioranza e dell’opposizione.”
Un’accusa firmata Sergio Mattarella. Dieci anni fa.
Contro il governo Berlusconi.
Ma questa legge 2613 A è molto peggio di quella di
Calderoli. Nel salone della Regina alla vigilia del
voto lo hanno detto e ripetuto costituzionalisti e
L' ITALICUM RENZIANO SARA' VALIDO O APPLICABILE SOLO SE PASSERRANNO LE RIFORME
ISTITUZIONALI, ALTRIMENTI DA ITALICUM RITORNERA' PORCELLUM
Il legislatore sta distruggendo una delle piu' moderne ed avanzate costituzione nel mondo
politici dissidenti. Vannino Chiti definisce il sistema
introdotto dalla legge Boschi come un “premierato
assoluto, senza contrappesi”. Dice che la rappresen-
tanza è mortificata e che su questi temi c’è una re-
sponsabilità individuale. Nega che si possa scambiare
la riforma con ritocchi alla legge elettorale: non c’en-
tra nulla sono piani diversi. L’avvocato Bisostri,
quello che fece il ricorso alla Corte e lo vinse,
sostiene che si introduce l’elezione diretta del capo
del governo e dice: Renzi non riforma ma deforma la
Costituzione”. Gaetano Azzariti pensa già a come
affrontare il referendum: non sulla difensiva, ma
all’attacco, sulla concezione di democrazia e sui
diritti dei cittadini. Raniero La Valle , storico ispira-
tore dei comitati Dossetti, afferma che “questa è la
Costituzione più brutta del mondo” Ma eravamo nella
Sala della Regina, tra gufi e professoroni. E la casta
ha fatto in aula il suo dovere di obbedienza al potere
occulto: quello a cui non andavano bene le Costituzi-
oni nate dopo il fascismo e ha chiesto ai capi di Stato
di cambiar verso. Questa era davvero la volta buona.
Presidente di Libertà e Giustizia
adnkronos.com
CHIAREZZA
Nella situazione di difficoltà che con-
traddistingue la vita socio/politica
italiana, s’inseriscono le perplessità di
un’ampia fascia d’italiani che, con
crescente apprensione, vede svanire le
occasioni e le promesse di ripresa in
tutti i più importanti settori produttivi
del Paese. Oggi, i problemi che
travagliano l’Italia sono molteplici e
tutti complessi. Tuttavia, ci sarebbero
delle accortezze per tentare di salvare
il salvabile. Le elenchiamo, con real-
istica obiettività.
*Politica tendente a sanare, con prov-
vedimenti condivisi, le incognite
strutturali dell’economia che, proprio
per la precaria situazione nazionale,
sono anche alla base dell’acuirsi delle
tensioni sociali e del degrado italiano.
*Ampio e responsabile esame delle
esigenze della società italiana, con
l’esecuzione d’accordi di programma
per accelerare, ma non congestionare,
l’indispensabile ripresa di tutte le
LA TESI
La Legislatura ha il tempo contato e i
partiti, tra vecchi e nuovi, già si
stanno preparando alla gestione
dell’Italia “dopo”Renzi. Da subito,
però, qualche distinguo è opportuno
segnalarlo. Per carità, è nostra con-
vinzione che i partiti siano indispen-
sabili per la gestione democratica di
questo nostro meraviglioso Paese.
Sempre che le formazioni politiche
che li rappresentano siano, realmente,
in grado di instaurare uno Stato
nuovo. Ma, “nuovo” in tutto; senza
compiacenti esclusioni. Insomma, alla
guida d’Italia saranno favoriti gli
uomini capaci, già da ora, di proporre
riforme, anche di natura strutturale,
che l’attuale Esecutivo non è in grado
di mettere in campo. Purtroppo, al-
meno secondo il nostro modo di ve-
dere, i partiti in essere sono sempre
troppi e le possibili alleanze restano
risicate. Le strategie del “buon gov-
erno” hanno dimostrato d’essere inef-
ficaci proprio nel momento di servire.
Si devono studiare nuove regole del
gioco politico, evitando quei patti
scellerati che, poi, non portano a nulla
di buono. Girare pagina, sarà difficile;
ma necessario.
Prima di tutto, si dovrebbe accelerare
per cambiare ‘attuale legge elettorale.
Se il “bipolarismo” è naufragato nel
disinteresse e nelle lotte di potere,
un altro sistema, in alternativa, si
dovrà pur trovare. In altri termini,
chi “vince” governa e chi “perde”
controlla il rispetto delle regole.
Magari anche con proposte sfuggite
alla Maggioranza. Perché, nella
nuova Italia, essere all’Opposizione
non significa non aver spazio poli-
tico. Se si riuscisse a tornare a
quello spirito di servizio che aveva
caratterizzato la Repubblica in certe
Legislature del secolo scorso, il più
sarebbe fatto.
Il concetto d’italianità renderà
anche un prezioso servizio al futuro
della Nazione. Senza fronzoli di
residenza e di confini geografici.
Tanto per fare intendere a chi non
vuole, che anche la strada del voto
degli italiani nel mondo dovrà
essere adeguata all’Italia post crisi.
Perché, ne siamo certi, politici validi
ce ne sono ancora; sempre con la
premessa di preparare anche uno
scambio generazionale tra il
“vecchio” ed il “nuovo”. Se la linea
politica di questo scorcio di Terza
Repubblica non ha superato, in
tempi più che ragionevoli, la prova,
non mancheranno altre strade. Per-
corsi che, per la verità, abbiamo
iniziato a osservare verso l’ultimo
semestre dello scorso anno. La
strada per la futura Legislatura è
ancora da tracciare. Non sarà, sia
chiaro, priva d’ostacoli, ma ci
porterà dove, prima, non siamo stati
in grado d’arrivare.
Le realtà socio/politiche d’altri Stati
europei dovrebbero esserci d’esem-
pio e di conforto. Le difficoltà, sia
chiaro, non mancheranno; ma su-
perarle sarà il tangibile segnale di
una volontà che questa Repubblica
non è riuscita ancora a rendere op-
erativa. Sarà il Popolo italiano a
decidere, consapevolmente, del suo
destino. Perché l’età della
“pensione” matura anche per i re-
sponsabili del potere. Conviene che
se ne rendano conto; indipendente-
mente dall’età anagrafica.
.
Giorgio Brignola
Il Punto ...
DA DECENNI LA POLITICA IN ITAL.IA E’ STATA ED E’ FORGIATA DA
POTERI OCCULTI VOLTI ALL’ ILLEGALITA’ E CORRUZIONE
attività produttive della Nazione.
*Relazione strutturale per un progetto
di pianificazione economica; intesa
come connessione d’interventi atti a
salvaguardare la ripresa degli investi-
menti, nazionali ed internazionali, sul
territorio; anche con agevolazioni fis-
cali a medio termine.
Chiaramente, quanto palesato, richiede
responsabilità; oltre che sacrificio.
Responsabilità, soprattutto, da parte di
chi è alla guida del Paese. I provvedi-
menti governativi non possono rappre-
sentare solo motivo d’equilibrio per
bilanciare una crisi plurisettoriale. A
nostro avviso, criticare, non basta più.
L’importante è essere propositivi.
Bisogna offrire, con maturità e respon-
sabilità, un concreto appoggio a chi è
in difficoltà. Favorendo la
“produttività” e, in ultima analisi,
l’”occupazione”. La condivisione poli-
tica, dati i tempi, può essere un mezzo
per tentare di chiarire la situazione ed
essere, più che vittime, protagonisti dei
destini del Paese. La partita non spetta
solo alla Maggioranza Parlamentare
che supporta l’attuale Esecutivo, ma
anche all’Opposizione in forma profi-
cua.
Premesso che....
“L’attuale questione morale
politico/amministrativa, deriva
sopratutto da una pessima
interpretazione dei dettami
costituzionali da parte del
legislatore”
dature, ineleggibilita’ e durata di man-
date elettorali e nomine.
Questo puo’ avvenire sole se: (1) rein-
trodurre le preferenze (uninominali o
prurime) (2) un solo mandato , due se
rieletti ed uno fuori sia dalla politica,
sia dall’ amministrazione della Cosa
Pubblica, per poter essre ricandidabile.
(3) Occorre stabilire che i presunti
deliguenti ( o chi ha la predisposizione
a delinguere) vanno tenuti fuori dalla
politica e l’ amministarzione pubblica e
quindi l’ incandidabilita’ di coloro che
hanno pendent giudiziari penali e civili
al momento della presentazione delle
liste elettorali. (4) Per un cambiamento
generazionale e politico la classe diri-
gente va cambiata ad ogni legislatura,
perche’ la Cosa Pubblica e’ amminis-
trata dalla Politica. Deve essere la poli-
tica a “forgiare” le classi dirigenti e
non vice/versa , come e’ avvenuto da
decenni. Da decenni in Italia la
politica e’ stata ed e’ “forgiata’ da
poteri occulti volti all’ illegalita’ e
corruzione. Sono circa 60 i miliardi
che i cittadini si vedono “sparire”
dalle proprie , con questo sistema
amministativo incontrollato, dove il
controllato diventa controllore
Come tutti sappiamo ( o dovremmo
sapere) il controllore par eccellenza
e’ il parlamento e se questi non e’ in
grado di rimuovere rimuovere gli
ostacoli di ordine economico e so-
ciale, che, limitando di fatto la lib-
ertà e la uguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l'effettiva parteci-
pazione di tutti i lavoratori all'or-
ganizzazione politica, economica e
sociale del Paese, non e’ piu’ sov-
rano.
Badate bene che l’imputato non è
considerato colpevole sino alla con-
danna definitiva , non significa che
chi e’ accusato e imputato di aver
commesso un reato e’ innocente,
sino alla condanna definitiva. In altre
parole se un cittadino e’ accusato di
pedofilia, in attesa della condanna
definitiva, pur volendo essere ga-
rantisti al massimo , non lo si lasci-
are lavorare negli asilo nidi. Cosi’
come un gesture della Cosa Pub-
blica , indagato di aver commesso
reati di corruzione e mala amminis-
trazione, dovrebbe, per una ques-
tione morale dimettersi , oppure
revocargli l’ incarico, se si tratta di
un funzionario pubblico.
Ecco perche’ occorre una legge elet-
torale trasparente, riguardo alle candi-
“ scilipotismo”...........ABUSO PALESE DEL LIBERO MANDATO ..
Non solo Razzi e Scilipoti, in due anni 185 parlamentari hanno cambiato maglia
Se è vero che le bandiere nel calcio
non esistono più (a parte qualche caso
che conferma la regola, leggi Totti,
capitano da sempre giallorosso),
anche in politica il cambio di maglia è
uno sport che ormai dilaga. Nella
XVIIesima legislatura, quella in corso
da marzo 2013, ci sono stati 235
cambi di gruppo che hanno coinvolto
185 parlamentari. Un numero da re-
cord, considerando che in due anni di
Legislatura si è quasi raggiunto il dato
precedente, quello della XVIesima
con 261 cambi di casacca in cinque
anni, riguardanti 180 parlamentari. E'
quanto emerge dal dossier appena
pubblicato da OpenPolis, dal titolo
'Giro di Valzer'. Tra i dati fotografati
dai grafici e dalle statistiche parla-
mentari emerge poi come questo
fenomeno, negli ultimi due anni, sia
stato alimentato dalla liquefazione di
Scelta civica, dalla emorragia nel
M5s, tra parlamentari espulsi e delusi.
Da quando Renzi è a Palazzo Chigi in
tredici hanno fatto addirittura il salto
doppio, passando dalla opposizione
alla maggioranza, tutti sul carro del
Pd, sull'esempio di Razzi e Scilipoti,
simboli del trasformismo dell'ultimo
quinquennio. Alcuni dei transfughi,
infine, si sono rivelati veri e propri
equilibristi: c'è chi è rius-
cito ad attraversare per
intero quello che una volta
si chiamava l'arco parla-
mentare.
Quasi un quinto degli ono-
revoli ha tenuto così conto
di quanto prevede l'articolo
67 della nostra Carta Cos-
tituente, che ricorda come
'Ogni membro del Parla-
mento rappresenta la Nazi-
one ed esercita le sue funzioni senza
vincolo di mandato'.
I gruppi parlamentari hanno assistito
ad un vero e proprio terremoto dalle
ultime elezioni politiche, dal 2013 ad
oggi. Per capire la reale portata del
dato, la media di cambi di gruppo al
mese della XVI Legislatura era di
4,50, ora, nella XVIIesima, la media è
salita a 10,22. Nella classifica dei
governi, sul podio figura l'esecutivo
Letta, con 15,33 cambi di gruppo al
mese, seguito da Renzi, 8 cambi al
mese, subito davanti a Berlusconi e
Monti, che durante la loro perma-
nenza a Palazzo Chigi hanno visto,
rispettivamente, 5,56 e 2,94 cambi al
mese.
Primo dato, l'unico in positivo, è
quello della crescita del gruppo del Pd
di Renzi (+16 deputati e +8 senatori),
che ha avuto nuovi ingressi di parla-
mentari, sia grazie al salto di schiera-
mento di molti deputati Sel che in
virtù della confluenza del Gruppo di
'Scelta Civica' al Senato.
A perdere pezzi invece, registrando le
perdite maggiori, sono stati il gruppo
del 'Popolo delle Libertà' da un lato
(con la rottura Berlusconi-Alfano che
ha determinato l'addio di 28 deputati e
di 30 senatori), e Scelta Civica per
l’Italia, dall’altro, che ha pagato la
fine dell'alleanza con Udc e popolari
(-23 deputati). A seguire, in questo
valzer di cambi, terzo per membri
persi, il Movimento Cinque Stelle,
che risulta in forte ridimensionamento
sia a Montecitorio (-18) che a Palazzo
Madama (-17): in questo caso a deter-
minare la diaspora un mix di espul-
sioni e di abbandoni volontari nella
compagine grillina.
Al Senato recordman è il senatore
Luigi Compagna (Pdl), che dal Misto
è passato a Gal, poi all'Ncd, di nuovo
al Gal, per rientrare ancora tra gli
alfaniani. A seguirlo nella classifica
di Palazzo Madama è Paolo Nacca-
rato, che dalla Lega è transitato per
Gal, poi l'Ncd, e infine di nuovo al
Gal.
Fermi a tre cambi dodici senatori
provenienti da Scelta Civica, che
dopo il passaggio a 'Per l'Italia -
Centro Democratico', si sono assestati
in quattro al 'Gal' (Andrea Olivero,
Mario Mauro, Angela D'Onghia e
Salvatore Di Maggio), in cinque sono
finiti per via dell'unione dei gruppi, di
Ncd e Udc ad Ap (Luigi Marino,
Antonio De Poli, Pier Ferdinando
Casini, Aldo Di Biagio e Gabriele
Albertini), due invece gli approdati al
gruppo per le Autonomie (Lucio
Romano e Maria Paola Merloni), un
al Misto (Maurizio Rossi). Tre i sena-
tori che hanno invece lasciato Berlus-
coni: uno per l'Ncd, via Gal (Pietro
Langella), uno a Gal, passando per
l'Ncd (Antonio Caridi) e l'ultimo,
Antonio D'Alì, che è rientrato in Fi,
dopo un passaggio in Ncd.
Tre i senatori usciti dal Misto: uno per
andare in Lega Nord (Jonny Crosio),
due invece in Ncd (Laura Bianconi e
Giovanni Bilardi). Due i transfughi dal
Cinque Stelle, Fabiola Anitori (Ncd) e
Lorenzo Battista alle Autonomie. Un
leghista invece è passato attraverso
Gal per poi rientrare nel Carroccio
(Gian Marco Centinaio).
Tra gli onorevoli più ballerini si seg-
nalano Angela Rosaria Nissoli che, ad
oggi, ha cambiato quattro gruppi alla
Camera: prima con Scelta Civica, poi
al misto, tornata a Scelta civica e ora
seduta nel gruppo 'Per l'Italia - Centro
Democratico'.
Altri undici, invece, i deputati che
hanno fatto un doppio salto, Adriano
Zaccagnini (M5S-Misto-Sel), mentre
in otto hanno cambiato scranno, pas-
sando da Sel al Misto e poi al Pd: Titti
Di Salvo, Ileana Piazzoni, Gennaro
Migliore, Fabio Lavagno, Alessandro
Zan, Nazzareno Pilozzi, Martina Nardi
e Luigi Lacquaniti.
In libera uscita dieci deputati inizial-
mente in Scelta Civica, tra questi, sei
sono approdati all'Ncd di Alfano, tran-
sitando prima nel gruppo 'Per l'Italia -
Centro Democratico' (Gianpiero
D'Alia, Rocco Buttiglione, Stefano
Quintarelli, Paola Binetti, Giuseppe
De Mita, Angelo Cera e Ferdinando
Adornato). Altri tre ex montiani, in-
vece, sono confluiti nel Pd, dopo il
passaggio in 'Per l'Italia - Centro De-
mocratico' (Andrea Romano, Gitti
Gregorio e Gea Schirò).
adnkronos.com
RIFORME
COMUNICATI 8 5
ROMA - Una copia speciale
del “Dizionario Enciclopedico
delle Migrazioni Italiane nel
Mondo” è stata consegnata nei
giorni scorsi al Presidente
della Repubblica Sergio Mat-
tarella, tramite il suo Ufficio
di Segreteria, da Tiziana
Grassi, ideatrice dell’opera e
direttrice del progetto editori-
ale. La Grassi ha sottolineato
che “il Dizionario intende sis-
tematizzare, ricordare e vivifi-
care il grande contributo che
tra Otto e Novecento hanno
dato 27 milioni di italiani alla
crescita del Paese di origine e
di destinazione, e che oggi si
riverberano in 80 milioni di
oriundi. Un’altra Italia che ha
segnato indelebilmente una
pagina fondativa della nostra
storia e a cui dovremmo rivol-
gere una più consapevole e
propulsiva attenzione perché è
una pagina che deve essere
maggiormente conosciuta,
soprattutto tra le giovani gen-
erazioni, dentro e fuori i con-
fini nazionali. E’ per questo
che ho voluto che il nostro
Capo dello Stato ricevesse il
Dizionario che focalizza l’at-
tenzione sull’universo migra-
torio degli italiani nel mondo -
anche sui tanti giovani italiani
che tornano ad emigrare
dall’Italia -, e quindi sui nostri
valori identitari, sul coraggio,
l’orgoglio, i sogni, le con-
quiste di milioni di connazion-
ali.”
“Mi ha molto colpito, infatti,
nel suo discorso d’insedia-
mento, il pensiero affettuoso
che il Presidente Mattarella ha
rivolto alle comunità italiane
nel mondo. Un’attenzione
che, unita al suo richiamo
all’unità del Paese, fa final-
mente sperare in un consolida-
mento dei legami tra le cosid-
dette ‘due Italie’, facendo
subito identificare Mattarella
come il Presidente di tutti, al
di là di ogni distanza
geografica. Il mio augurio,
così come quello del mondo
dell’associazionismo degli
italiani residenti all’estero che
instancabilmente si occupa
delle loro numerose istanze,
così come dei ponti da creare
con gli oriundi – osserva inol-
tre la Grassi, studiosa di mi-
grazioni – è che in questo set-
tennato il Capo dello Stato, da
persona attenta qual è ai prob-
lemi reali degli italiani che si
trovano in grave difficoltà a
causa della crisi e della man-
canza di lavoro, auspicando il
profilo di una società inclusiva,
integrata e solidale, voglia val-
orizzare il patrimonio costituito
da milioni di italiani nel mondo,
una risorsa che in passato si è
spesso trascurata per una certa
miopia di ‘sguardo’, e che in-
vece merita di essere sostenuta
per tutta la valenza culturale,
economica e sociale che costi-
tuisce. Un degno riconoscimento
e un’attenzione da molto tempo
attesi da chi, anche da lontano,
sente forti le proprie radici, i
legami e il senso di appartenenza
all’Italia.”
Il “Dizionario Enciclopedico
delle Migrazioni Italiane nel
Mondo” è stato consegnato da
Tiziana Grassi insieme ad uno
dei 168 autori, Angelo Giovanni
Capoccia, esperto in internazion-
alizzazione del Sistema Paese,
una prospettiva di sviluppo socio
-economico che l’Italia oggi at-
traversa nelle complesse di-
namiche globali della contempo-
raneità. L’iniziativa editoriale
del Dizionario, che ha coinvolto
tanti esperti e studiosi nella
stesura del ponderoso volume
(1500 pagine con 700 lemmi, 17
appendici monotematiche, 160
box di approfondimento, 500
illustrazioni a colori e in bianco
e nero) pubblicato nel 2014 dalla
SER ItaliAteneo con la col-
laborazione della Fon-
dazione Migrantes, vede
la Direzione editoriale di
Enzo Caffarelli e il Coor-
dinamento scientifico di
Delfina Licata, con Pre-
fazione di Mario Morcel-
lini, direttore del Diparti-
mento di Comunicazione
e Ricerca Sociale della
Sapienza Università di
Roma.
Il Dizionario ha un’im-
postazione di servizio divulga-
tiva e scientifica, particolar-
mente rivolta a scuole, giovani,
amministratori pubblici e opera-
tori culturali. La monumentale
opera, cui anche chi scrive ha
avuto il privilegio di collaborare
come autore e membro del
Comitato scientifico, è aperta
dall’Introduzione del Cardinale
Francesco Montenegro, presi-
dente della Fondazione Mi-
grantes, su diritti umani e sul
ruolo della Chiesa cattolica
nell’assistenza ai migranti di ieri
e di oggi, e reca in apertura il
Saluto a tutti gli italiani
all’estero dell’allora Presidente
della Repubblica Giorgio Na-
politano, che ha definito il Dizi-
onario ‘una vera e propria
summa’ dell’emigrazione ital-
iana, evidenziando quanto non
sia possibile ignorare “il deci-
sivo contributo che milioni di
emigranti hanno assicurato allo
sviluppo dell’Italia e al suo pres-
tigio nel mondo. Ovunque l’emi-
grazione italiana ha saputo
distinguersi per i valori di cui è
stata portatrice. (…). Oggi, le
nostre collettività all’estero con-
corrono ancora in maniera essen-
ziale al consolidamento delle
r e l a zi o n i p o l i t i c h e e d
economiche tra i Paesi di resi-
denza e la madrepatria, alla dif-
fusione della lingua e della cul-
tura italiana e al rafforzamento
dell’immagine del nostro Paese”.
Goffredo Palmerini
INFO:
"mailto:dizionarioitalianinelmon
do@gmail.com" dizionarioitali
aninelmondo@gmail.com
H Y P E R L I N K " h t t p : / /
www.editriceromana.com" ww
w.editriceromana.com
da Goffredo Palmerini
Intervista a...
Stefano Rodotà
di Silvia Truzzi, da il Fatto
quotidiano, 10 marzo 2015
E dunque, nonostante i Nazareni tra-
montati e i mal di pancia dei dissidenti
Pd, si va verso la riforma del Senato.
“Questa riforma è un cambiamento
radicale del sistema politico-
istituzionale: cambia la forma di gov-
erno e viene toccata la forma di Stato”,
spiega Stefano Rodotà, emerito di
diritto civile alla Sapienza. “E dire che
si sarebbe dovuto procedere con la
massima cautela: questo Parlamento è
politicamente delegittimato dalla sen-
tenza della Consulta. Invece si è scelto
di andare avanti imponendo un punto di
vista non rivolto al Parlamento, ma a un
patto privato, il Nazareno”##
Lei – come altri “professoroni” – è
stato da subito molto critico.
La riforma è un’occasione perduta: la
discussione che all’inizio era stata
generata dalle proposte del governo,
aveva determinato una serie di indi-
cazioni che non erano tese all’immo-
bilismo, ma partivano da due
premesse. Il Titolo V è stato un disas-
tro e il bicameralismo perfetto non
può essere mantenuto: si poteva in-
ventare – era possibile - una forma di
organizzazione che concentrasse il
voto di fiducia nella Camera super-
ando il sistema attuale, creando nuovi
equilibri e controlli e non scardinando
la Repubblica parlamentare voluta
dalla Costituzione. Ora si comincia ad
avere la consapevolezza di ciò che sta
accadendo: molti tra quelli che
avevano detto “non esageriamo, non
si dica svolta autoritaria ” stanno cam-
biando idea. Si parla di un’Italia a
rischio “democratura”, di tendenze
alla fine di un iter molto preoccupante
perché nasce dalla cultura della deci-
sione. In questi anni decidere è stato
considerato l’unico imperativo.
Di fatto, si sono già modificati i rap-
porti tra governo, parlamento e par-
titi. Basta vedere quante leggi per
decreto, o le indiscrezioni sulla ri-
forma della Rai.
’è già una trasformazione del sistema.
L’abuso della decretazione ha una
lunga storia in Italia, ma il decreto
legge è stato impugnato come
un’arma, dicendo “è l’unico modo che
consente di decidere”. Sulla Rai c’è un
punto fermo rappresentato da una sen-
tenza della Consulta che ha esplicita-
mente detto che la Rai è affare di par-
lamento e non di governo. Comunque
se il controllo parlamentare avrà le
caratteristiche derivate dal combinato
disposto di riforme e Italicum, quel
Parlamento non sarà altro che la
prosecuzione dell’esecutivo: la desig-
nazione da parte del governo di un
amministratore delegato, non troverà
nel Parlamento nessuna forma di con-
trollo.
Anche sul Jobs Act, il governo non
ha tenuto in considerazione il parere
delle commissioni Lavoro contrarie
a inserire nel testo i licenziamenti
collettivi.
La crescente delegittimazione del Par-
lamento è evidente. Il tema del licen-
ziamento collettivo non è un fatto mar-
ginale, cambia la qualità della disci-
plina del licenziamento. Il parere delle
commissioni non era vincolante certo,
ma la domanda è: il governo tiene
conto del parere del Parlamento?
La risposta è:no.
plebiscitarie, di deperimento del sistema
dei controlli. Se ne sono accorti un po’
tardi.
L’Italia non sarà più una Repubblica
parlamentare?
Formalmente resterà tale, ma ci sarà un
accentramento dei poteri nelle mani
dell’esecutivo e della Presidenza del
Consiglio e insieme una depressione di
ogni forma di controllo. Non dimen-
tichiamo mai che questa riforma è ac-
compagnata da una proposta di legge
elettorale che costruisce una maggio-
ranza artificiale nell’altra Camera: Mon-
tecitorio diventerà un luogo di ratifica
delle decisioni del governo.
Lei dice: “Si tocca anche la forma di
Stato”: cambierà l’equilibrio tra gov-
ernanti e governati?
L’ultimo articolo della Carta dice che la
forma repubblicana non è modificabile.
Non vuol dire solo che non si può tor-
nare alla monarchia: si vuol dire che la
forma di Stato delineata dalla Costituzi-
one – una delle nuove costituzioni del
Dopoguerra, segnata dal passaggio da
Stato di diritto a Stato costituzionale dei
diritti - è una combinazione tra repub-
blica parlamentare e repubblica dei
diritti. Se si abbandona questa strada, si
rischia di uscire dall’art. 139 modifi-
cando la forma repubblicana, ritenuta
invece un limite invalicabile.
I richiami sulla gravità di questo pas-
saggio sono stati trascurati?
Assolutamente sì, tanto che oggi siamo
GIU’ LE MANI DALLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA
Anche Rodota' tira ( come abbiamo fatto noi da alcuni mesi) in ballo l' articolo 139 della Costituzione Italiana:" La forma repubblicana non
può essere oggetto di revisione costituzionale."
Attenzione che ( come sostiene lo stesso Rodota' ), la "forma repubbicana non ha niente a che vedere con il ritorno a sistemi legislativi precedenti, monar-
chici e fascisti, bensi' riguarda essenzialmente il sistema elettivo e legislativo, ossia L’ ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA, che va dal voto a suf-
fragio universale e diretto al governo e agli organi di garanzie istituzionali e della stessa democrazia.
Rodotà: “Così stravolgono anche la forma repubblicana”
Stefano Rodotà: “se si dimentica chi è
Silvio Berlusconi siamo alla deriva
Parla di deriva etica e si rammarica
per la perdita della memoria. Ste-
fano Rodotà è tanto felpato nei toni
quanto duro nella sostanza quando,
ospite di Fabio Fazio a Che tempo
che fa, stronca l’incontro Renzi-
Berlusconi.“Sento grandi inni al
realismo da chi dice che l’incontro
si doveva fare ma io sono sempre
prudente di fronte agli eccessi di
realismo e ai danni che ha provocato
negli anni”, ricorda il costituzional-
ista. Il fatto è, osserva, che “non si
può mettere tra parentesi chi fossero
gli interlocutori, anzi, uno degli inter-
locutori”. “Per chi è cittadino del
Paese – osserva ancora Rodotà – e
ritiene che ci sia da ricostruire un’etica
pubblica e civile, abbiamo perduto
tutta la memoria se non ricordiamo
che Silvio Berlusconi è stato condan-
nato a agosto e che solo da poche
settimane è stata dichiarato decaduto
da senatore”.Rodotà segnala che “uno
solo tra i commentatori ha detto che
Berlusconi a breve sarà o ai domi-
ciliari o ai servizi sociali e allora c’è
un’anomalia se abbiamo bisogno di
rilegittimare chi si trova in questa
condizione”. Anche perchè, pronos-
tica, “quando finalmente quella deci-
sione arriverà, immediatamente Ber-
lusconi dirà ‘guardate, oggi che sono
un padre della patria che modifica la
Costituzione, come mi tratta questa
giustizia. Per questo Rodotà avverte
che “questa è la deriva che sta di
fronte a noi. Dobbiamo esserne
consapevoli ed anche questo è segno
di quanto ancora fragile sia il nostro
sistema”.
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO
MATTARELLA IL “DIZIONARIO
ENCICLOPEDICO DELLE MIGRAZIONI ITALIANE
GIU LE MANI DALLA COSTITUZIONE
Cultura & Societa’ a cura di Nino Bellinvia6 7
Alla Cripta Gallery di St Pancras Church di Londra
Mostra di successo della QueenArtStudio Padovacon
opere anche del pugliese Nicola Andreace
Medico, professione al servizio della società
Giuramento dei medici della provincia di Latina
Nei giorni scorsi (dall’1 all’8 marzo) si è
tenuta a Londra, nella storica e sugges-
tiva Cripta Galleria St. Pancras, un’im-
portante mostra pittorica curata e otti-
m a m e n t e o r g a n i z z a t a d a
H Y P E R L I N K " h t t p s : / /
www.facebook.com/pages/Todaro-
M a r i a - G r a z i a / 5 4 9 7 9 5 7 5 7 6 2 ?
ref=hl" Maria Grazia Todaro ,
critico e art d irecto r d ella
H Y P E R L I N K " h t t p : / /
www.queenartstudio.it/" QueenArtSt
udio di Padova che da anni diffonde e
promuove la Cultura portando in primo
piano artisti di tutto il mondo, come:
Anneli Di Francis, Ambra Loreti, Anna
Maria Caboni, Angela Vatielli, Anto-
nio Pamato, Cornel Vana, Ferruccio
Pecchioni, Francesco Nucciotti, Geor-
gio G. Kola, Gianfranco Rampazzo,
P a t G u g l i e l m o , C a r c o s a
Sirigu, Karina Sechi, Irene Di
Gregorio, Lorenzo Rappelli, Marinella
Mari, Albora Maela Silvestrin, Nadia
Buroni, Nicola Andreace, Nicoleta G.
Noroc, Nina Gonzalez, Osvaldo Maris-
cotti, Pietro Carrieri, Patrizia
Poli, Roberto Bonetti, Serena Baldac-
cini, Sergio Pitteranera, Silvia
Caiti, Simone Berno, Siro Po-
lazzetto, Una St Tropez, Vilma Lan-
dro, Yuni Ko, Zeno Verlato, Zheni
Warner.
Artisti che hanno già esposto opere di
pittura, scultura, grafica e installazioni
visive nei principali musei del mondo.
Ci soffermiamo in particolare sull’artista
pugliese Nicola Andreace, il cui curricu-
lum con questa mostra si è arricchito
di una nuova importante presenza
con l’opera “Concetto di Natura” del
1986 e con altri due piccoli formati
riproducenti nudi di modelle. La
partecipazione a questa mostra fa
parte del progetto espositivo della
Galleria Queen Art di Padova, gui-
data dalla dinamica e infaticabile
dott. Maria Grazia Todaro, che si
propone di divulgare le tendenze
caratterizzanti l’arte contemporanea.
L ’ o p e r a “ C o n c e t t o d i
Natura” (tecnica mista su tela
cm.50x70, già esposta con la
QueenArtStudio a Barcellona
(Spagna), presso la casa di Batlò di
Gaudi, è un’osservazione della realtà
che ci circonda, perché c’è sempre
una netta relazione tra dipinto e vis-
suto. Andreace, che nelle sue creazi-
oni sottolinea l’amore per il suo terri-
torio, le riflessioni sui suoi cambia-
menti, il rispetto delle tradizioni, in
“Concetto di Natura” cerca verità
nascoste, valori dimenticati, risposte
a domande ancestrali riferite all’u-
mano sentire. La tecnica mista com-
pone il figurato che guida l’im-
maginazione verso una delle cause
dell’inquinamento: la superficialità
dell’uomo che, stretto dalla morsa
dell’avidità, evidenzia il suo nar-
cisismo per l’ostentazione ad erigersi
a simbolo della città. Ma soltanto la
trasparenza, l’onestà e le scelte ocu-
late, che rispettino la natura,
del comune di Formia Maria Antonietta
De Meo che, con il presidente Giovanni
Maria Righetti, hanno ricordato la figura
di Roberto D’Alessandro, il medico
autore del logo scelto per celebrare la
giornata di quest’anno. Nel suo ruolo di
medico, D’Alessandro, ha sempre con-
siderato il paziente al centro delle sue
attenzioni, ritenendo il medico, per ca-
pacità, professionalità, attitudine all’as-
colto, l’unica figura in grado di poter
infondere coraggio e speranza, un im-
portante insegnamento per chi si affac-
cia alla professione di medico. E proprio
del ruolo e della responsabilità del med-
ico nella comunità si è parlato durante la
giornata che ha consacrato alla profes-
sione ben sessantuno giovani medici.
Alla celebrazione di oggi è intervenuto
anche il prof. Roberto Tersigni che ha
presentato un filmato realizzato con il
Dott. Giudo Battisti con il quale hanno
raccontato la storia della chirurgia Ital-
iana del XX secolo dal titolo: Chirurgia
… un mondo tra costume e sala operato-
ria. Nel filmato, l’evoluzione della chi-
rurgia, il diverso modo di interpretare il
ruolo del medico nella comunità e, le
differenti abitudini scandite dal trascor-
rere dei secoli. La manifestazione che ha
consegnato l’Esculapio d’argento ai
giovani medici chirurghi ed odontoiatri,
ha visto sul palco anche i professionisti
che hanno celebrato 40 e 50 anni di
carriera, tutti hanno rinnovato la loro
promessa professionale, impegnandosi a
salvaguardare la salute dei cittadini.
I medici che si sono formalmente im-
pegnati sono (elenco neo iscritti):
La tradizionale cerimonia dell’ordine dei
medici della provincia di Latina: Medico,
una professione al servizio della società,
ha presentato i medici di ieri e quelli di
domani. Sabato, 7 marzo, hanno giurato i
giovani medici della provincia di Latina,
durante l’annuale incontro, organizzato
dall’ordine dei medici Chirurghi ed
Odontoiatri della Provincia di Latina
presieduto dal dott. Giovanni Maria
Righetti e, dedicato ai giovanissimi della
provincia che si affacciano alla profes-
sione. Questa mattina (sabato 07 marzo)
presso la sala conferenze della Curia
vescovile in Piazza Paolo VI, la mani-
festazione si è aperta sulle note dell’Inno
d’Italia, intonato per l’occasione dalla
banda musicale G. Rossini Città di
Latina diretta dal maestro Rolando Ve-
tica. Il prefetto di Latina, Sua Eccellenza
Pierluigi Faloni, si è congratulato con i
neo medici auspicando una fattiva col-
laborazione futura e, gli ha augurato di
“volare alto, perché solo così si può
avere un’ampia visione di ciò che accade
sul territorio e si può essere pronti ad
intervenire in quella, che oltre ad essere
una professione, è anche una missione”.
Sono intervenuti anche il presidente del
corso di laurea di medicina di Latina
Carlo della Rocca, il direttore generale
della ASL della provincia di Latina
Michele Caporossi, il consigliere provin-
ciale Maurizio Mansutti, il sindaco di
Ventotene Giuseppe Assenso, il presi-
dente della commissione servizi sociali
del comune di Latina Marcello Ripepi e
il consigliere della commissione sanità
Renza Ambrosanio, Giulia Maria
Amorelli, Valerio Anelli, Mar-
tina Bondanese, Vittorio Cacace, Sil-
via Capriello, Giuseppe Chizzoniti,
Fabio Ciotti, Luisella Corso,
Chiara D'Alessandro, Margherita De
Masi, Angela Di Giulio, Di Macio,
Cristina Diana, Umberto Fanelli,
T i z i a n a F e o l a ,
Gian luca Gargaruti, Diego
Giulitti, Luca Leonardi, Cris-
tina Maggioni, Tiziano Marian,
Roberta Marzullo, Jacopo Mastrac-
chio, Michela Milani, Matteo
M o n t a n o , B a r b a r a M u o i o ,
Michela Nardacci, Fabio Nota,
Simone Orelli, Melania Palmiero,
Marta Palombini, Damiano Patriarca,
Francesca Perrone Congedi, Alessandro
Pintore, Raffaella Razza, Gian-
marco Rea, Adriana Redi, Angela Ric-
cio, Noemi Rossi, Giovanni Ruocco,
Sara Ruscio, Giusi Santangelo,
Sara Santarsiero, Erika Sciscione, At-
tilio Silvestri, Beatrice Simeone,
Noemi Simeone, Giuseppe Spagnolo,
Marco Stefanelli, Roberta Terrinoni,
Daniela Tommasino, Sara Tontini,
Andrea Varone, Gaia Varriale, Mavi
Venditti, Marco Vicari, Lorenzo Zap-
pari, Francesca Zerbin, Roberto Zini-
cola, Michele Zitiello.
Hanno rinnovato il giuramento i medici
con 50 Anni di attività Calogero Car-
bone, Giuseppe Cardi, Domenico Raf-
faele Coniglio, Anita Gallu, Cesare
Marchetti, Nicola Oddi, Nicola Ro-
magnoli, Giovanni Sardella ed i medici
con 40 Anni di attività Vitto-
rio Aguzzi, Luciana Arrigucci,
G i u s e p p e A s s e n s o ,
Domenico Avvisati, Vin-
cenzo Bonifacio, Oscar Bruni,
Giuseppina Buonomo, Raf-
faele Carnevale, Benedetto Catone,
Carlo Cianfoni, Ermene-
gildo Colonna, Gabriele Costa,
Antonio De Angelis, Simone De
Angelis, Pietro Del Greco, Fran-
cesco Destrero, Rosario La
Marca, Luigi Lazzari, Mauri-
z i o L e o n o r o ,
Lucio Luciano, Guido Marchetti,
Alessandro Marullo Reedtz,
Clemente Napolitano, Au-
gusto Orsini, Ugo Pagliari,
Roberto Palumbo, Michelan-
gelo P ap u zzo , Ern esto
Filippo Pimpinella, Alberto
R a p o n i , M a u r i -
zio Ricci, Tito Ricci, Mari-
lena Rocchi, Claudio Ronza,
Rita Salvatori, Giuseppe San-
tamaria, Rosario Sciuto, Alessan-
d r o S c o z z a f a v a , R e m o
Spiezia, Rosario Spirito, Gab-
riele Stabile, Abondio Targa,
Paolo Vitale.
Nella foto di Gabriele Tamborrelli
il momento del giuramento dei
medici della provincia di Latina.
Per informazioni: Dina Tomezzoli -
Ufficio stampa e Comunicazione
"
potranno superare la minaccia sulla
qualità della vita e consentire la so-
pravvivenza collettiva. La simbiosi
tra equilibrio estetico e struttura con-
cettuale con l’innata padronanza
creativa rendono efficace il messag-
gio di Andreace, il quale con le inter-
essanti sfumature tonali, intrise di
luce morbida, auspica un equilibrio
salvifico tra l’uomo e la natura.
Queste le note esplicative che accom-
pagnano l’opera, da lui a suo tempo
redatte: “Immagini evocative,
sospese in un tempo senza tempo,
avvolte in una luce morbida, invitano
a riflettere sul mistero che si nas-
conde dietro la loro forma e sull’in-
sipienza umana che minaccia la
natura”.
Con documentazione e suoi dipinti con
Queenartstudio di Padova è stato anche
ad Art Fair Rotterdam con “Dinamica
sociale” (12-13 settembre 2014); con
EA ad Art Shopping del Caroussel du
Louvre di Parigi con “Essenza di vis-
suto” ed “Eterno divenire” (24-26 otto-
bre 2014); con Queenartstudio di Pa-
dova ad Art Fair di Barcellona con
“Dinamica sociale” e “Concetto di
Natura” (12-13 dicembre 2014).
Il percorso artistico di Andreace dal
1957 al 2014 è documentato dalle sue
mostre personali e collettive nazionali e
internazionali e dalle gratificanti recen-
sioni e dagli articoli su quotidiani, peri-
odici, riviste specializzate di critici ac-
corsati. Tra le sue mostre all’estero, si
ricordano tra le altre: 1964/ Huit pein-
tres Tarentins, Brest; 1965/ Key Bis-
cayne Art Festiva, Miami Fla (USA);
Burdines Artist Cove at Dadeland Mi-
ami Fla (USA); Esposizione di Grafica
Italiana Contemporanea, Montevideo
(Uruguay); 1966 / VII Exposition de
Peintures, Paris; 1967 / Mostra del
paesaggio italiano in Canada, Toronto-
Ontario (Canada); Mostra d’Arte Ital-
iana, Toronto- Ontario (Canada); 1969 /
Expo Internacional Buenos Aires
(Argentina); VIII Premi Internacional di
Buix “Joan Mirò” Barcellona (Spagna);
1971 / III Bienal de Deporte en las Bel-
las Artes, Barcellona (Spagna); 1974 /
26^ Exposition Internationale d’Art
Contemporain , Luxemburg; 1978/ XVI
premio di Pittura Castello di Serravalle
Repubblica di San Marino; 1992/ Pre-
mio “Itallia’92”, Mostra itinerante,
Museo Nazionale, Budapest (Ungheria),
Museo Nazionale Stoccolma (Svezia),
Galleria Jacob Javits Center, New YorK
(USA); 1994 / Premio Italia 1994 a
Parigi, Maison des Loisirs de la Culture
de Montmorency, Paris; New York
video exibit for the italian Artist, New
York; Primavera’94 Milano - Cannes;
Premio Art And Words Hong Kong
(Cina), ecc.
Nelle foto: le opere di Nicola Andreace
in mostra; locandinaQueenArtStudio.

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  • 1. (DA DECENNI LA POLITICA IN ITALIA E’ STATA ED E’ FORGIATA DA POTERI OCCULTI VOLTI ALL’ ILLEGALITA’ E CORRUZIONI ) Qundicinale di lbere e approfondite informazioni Fondato ed edito da Carmine Gonnella [G.B.] II Edizione N 8 Marzo 2015 L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione limitata a 200 copie cartacee a colori & bianco e nero di 16 pagine, con un formato Pdf telematico, spedito ad una vastissima mail list. Siamo online [ https:// www.facebook.com/carmine.gonnella https://www.facebook.com/lavocealternativa?fref=ts https://twitter.com/CarmineGonnell1 ] e’ in costruzione un website .... “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” Siamo operatori [ Citizen journalism ] non politicanti , analizziamo e approfondiamo la politica scientemente con metodo imparziale e il politichese pressapochista da salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“ Per le pubblicazioni e le pubblicita’ contattare l’ Editore E-mail : lavocealternativa@gmail.com Collaboratori: DALL’ ITALIA : Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Nino Bellinvia , Goffredo Plmerini DALL’ ESTERO: Alfonso Del Guercio (Redazione), Carmine Gonnella (editore e fondatore) e alla distribuzione e diffusione Ilario Mario Ponzi. Il primo periodico cartaceo pellegrino, preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a parenti e amici dopo averlo letto. La Pubblicita’ e le pubblicazioni sono gratuite, ma accettiano donazioni : Via posta, pagabili a La Voce Alternativa, 32 Fletchers Close, Bromley BR2 9JD Kent conto corrente N: 69959393 sorte code 09-01-28 Grazie . 8 6 2 POESIA 9 4 Calabritto e dintorni 11 FREE IlmioèpiùDiodeltuoGli‘infedeli cristiani’uccisiinPakistan ( Ennio Remondino) .Medaglia a repubblichino Mori, Boldrini nega coinvolgimento: "Decisione di P. Chigi" Tesi & Proposte LA TESI CHIAREZZA Giorgio Brignola Il Punto ... Carmine Gonnella Da Goffredo Palmerini LETTERA AL PRESIDENTE 7 Medico, professione al servizio della società Giuramento dei medici della provincia di Latina Cripta Gallery di St Pancras A cura di Nino Bellinvia L' ITALICUM RENZIANO Vannino Chiti “Premierato assoluto” “SCHILIPOTISMO “ Enzo Apicella ( UK) “IL SISTEMA” Il controllore controllato.Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsa- bile. Mantiene l’unità di indirizzo politico ed amministrativo, promovendo e coordinando l'at- tività dei ministri e i ministri a loro volta sono responsabili collegialmente degli atti del Consig- lio dei ministri [art. Cost. 95] L’ assenza e l’ incapacita’ dello Stato di coordinare responsabilmente e moralmente la ges- tione della Res Pubblica, in decenni ha genera illegalita’ e corruzione pressapoco in tutti i settori pubblici, dove il controllore e’ diventato “sistematicamente” un controllato , Da questo ennesimo caso di illegalita’ e corruzione istituzionalizzata , viene fuori un sistema basato su classi poitiche vecchie e nuove , controllotate e forgiate da vecchie classi di dirigente. Il legis- latore ne prenda atto e si innovi legislativamente e culturalmente ! [cg] ENNESIMO CASO D’ ILLEGALITA’ E CORRUZIONE ISTITUZIONALIZZATAPOLITICA E AMMINISTRATIVA IN ITALIA Incalza fa emendamenti, Ncd li presenta. E se non passano “cazziatone ai deputati” IL TEMPO DELL’ AQUILONE Un aquilone volava leggero, in alto nel cielo: un bimbo teneva per mano il suo filo e lo portava in giro, nell’aria agitata dal vento. Come un esile uccello volteggiava nel cielo azzurrino e al bimbo mancava il respiro, mentre correva sul prato felice e contento. Passò tanto tempo: il bimbo diventò grande, adesso era un uomo importante. Sul prato soffiava ancora il vento, ma lui non aveva più il tempo di far volare il suo colorato aquilone e poi era finita, purtroppo, della vita la bella stagione. Maria Rosaria Longobardi (IT) DIO Dio e' in ognuno di noi...se lo cerchi lo trovi quando vuoi...non ha un volto ne un'eta'... e neanche una casa a dir la verita'... risiede stabilmente nelle nostre anime..comprese quelle che spargono lacrime... che siano bianche,gialle o nere...del resto ogni cultura ha le proprie c himere... non ha nessuna legge da far rispettare...se non i propri simili,gli animali,la natura e l'ambiente da tutelare... e' e sara' soltanto uno per tutti...quando si riuscira' a capire cio' si raccog- lieranno i frutti...l a mia forse vi sembrera' follia...ma per una volta provate a mettere da parte l'egoismo e l'ipocrisia...augh!!!! Di Antonio Murabito (UK) 10 FREE Rodotà: “Così stravol- gono anche la forma repubblicana” Stefano Rodotà: “se si dimentica chi è Silvio Berlusconi siamo alla deriva etica” !! 5 3 “la politica non è un mestiere ma passion” SUE PAROLE Di Pietro: “Vi racconto io chi è Incalza“ Zuppa di Piselli Spezzati con Speck e Zafferano Cortesia di cucina24ore.it Ingredienti  250 gr di piselli spezzati  1 carota  1 costa di sedano  1 pezzo di porro  1 litro di brodo vegetale  zafferano in pistilli  3 cucchiai di olio extravergine di oliva  Sale pepe Metto in ammollo i piselli in acqua fredda. Preparo il brodo vegetale con cipolla,pomodo ro, zucchina, patata, carota, sedano e, s e l ’ a v e t e , u n a s c o r z a di parmigianoper dare più sapore. E’ chiaro che se non avete tempo, potete ripiegare sul dadovegetale. F a c c i o p o i u n s o f f r i t t o di carota, sedano e il porro, potete scegliere voi la grandezza dei pezzi a seconda di come volete che si pre- sentino nella zuppa. Io li ho lasciati di una grandezza media per sentirli distintamente. Lavo i piselli sotto l’acqua fredda, aggiungo lo speck a dadini al sof- fritto e lascio andare a fuoco lento per una decina di minuti. Aggiungo i piselli e li faccio insaporire per qualche minuto, aggiungo un po’ di sale. Dopo qualche minuto aggiungo il brodo vegetale già bollente. Aggiungo i pistilli dizafferano, continuo a far bol- lire a fuoco lento fino a quando i piselli non saranno cotti. Potete aggi- un gere d el riso o to cch etti di pane abbrustolito, io ho aggiunto solo qualche altro pistillo di zafferano! Il ricettario dello scapolo
  • 2. “ IL SISTEMA” , Il controllore controllato2 11 Calabritto: pronti a spendere 19 banconote false da 50 euro. Bloccati e E' esplosa una bombola di gas all'interno di un palazzo a Calitri. Gravemente ferito un giovane, Emilio Gervasio, 37 anni, che in questo momento è stato trasferito d'urgenza all'ospedlae di Avellino. Sul posto i soccorsi sanitari, le forze dell'ordine e i vigili del fuoco. Il palazzo di due piani risulta par- zialmente danneggiato. Le fiamme avrebbero avvolto solo una parte dello stabile. Oltre alla vittima, non sono stati riscontrati altri feriti gravi. .ottopagine.it FOTO D’ EPOCA (Calabritto Chesa Madre & Don Ugo ) Avevano appena speso nel comune di Calabritto due ban- conote da 50 euro falsificate e si preparavano a spenderne altre. Ma il loro piano è stato ostaco- lato dall'intervento di una pattug- lia della locale Stazione Carabini- eri. I carabinieri della Stazione di Calabritto, a seguito di segnalazi- one da parte di un esercente che ha denunciato la presenza di due persone in possesso di denaro contraffatto, sono prontamente intervenuti riuscendo a bloccare l'autovettura con a bordo i due soggetti, identificati in un 26enne e di una 34enne della provincia di Salerno, entrambi con precedenti penali, che tenta- vano di allontanarsi velocemente dal centro abitato. La coppia, perquisita dai militari, è stata trovata in possesso di ulte- rioridiciassette banconote da 50 euro, di ottima fattura e difficil- mente distinguibili da quelle originali, riportanti lo stesso nu- mero di serie. Le diciannove banconote contraf- fatte sono state quindi sottoposte a sequestro e, alla luce delle evi- denze, i due giovani deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, per de- tenzione e spendita di monete false. ilciriaco.it Lastre di eternit abbandonate: sigilli a 2 discariche abusive L'attività dei carabinieri di Montella a Cassano e Calabritto LocalNews Calabritto e dintorni Domani al termine dell'informativa" alla Camera, "rassegnerò le dimis- sioni". Lo ha detto il ministro Mauri- zio Lupi durante la registrazione di Porta a Porta. "Per me la politica non è un mestiere ma passione. È poter ser- vire il proprio Stato. Non ho perso né l'onore né la passione", ha aggiunto Lupi. Lupi ha spiegato: "Credo che forse un mio gesto - che non vuol dire ritirarmi alla politica, perché non c'è bisogno di una poltrona per fare politica - questa mia decisione rafforzerà l'azione del governo". "io non ti ho mai chiesto né chiederò le tue dimissioni perché non posso chiederle, dico che è una tua decisione". Lo ripeto: né il segretario del Pd, né il presidente del Consiglio mi hanno chiesto le dimis- sioni". Il ministro ha affermato: "Devo ringraziare anche il mio partito. Tutto il mio partito mi ha detto che non devo di- mettermi perché non c'è ragione". "Quando ti vedi tirato in ballo - ha aggi- unto -, pur avendo valutato i magistrati che non ho alcuna responsabilità, vedi tirato in ballo tuo figlio, gli amici... Ma perché tirare in ballo la mia famiglia? Non me la sono sentita di dire a mio figlio di restituire il Rolex. Forse ho sbagliato. Non so. Ma con Perotti ci conosciamo da una vita". L'esponente dell'Ncd ha detto: "Franco Cavallo è un mio carissimo amico e rimane un mio carissimo amico, se ha sbagliato" pagherà.Maurizio Lupi diventerà probabilmente il nuovo capog- ruppo alla Camera di Ncd. Lo si apprende da fonti parlamentari. Stasera il ministro incontrerà il leader del partito Angelino. L'esponente dell'Ncd ha definito le di- missioni "la decisione migliore" anche perché siccome "ho fatto insieme a Renzi una legge che si chiama Sblocca Italia" non "è possibile continuare il proprio mestiere" se ci sono delle ombre. "Ho voluto fortemente l'informativa in Parlamento - ha continuato il ministro - perché voglio rispondere alle doverose e legittime domande che i gruppi parla- mentari e i giornalisti si sono posti da quando è scoppiato lo scandalo" dei grandi appalti. Lupi ha continuato: "Renzi mi ha detto: "La decisione di Maurizio Lupi è un gesto politico da apprezzare. Un atteggiamento ragionevole e serio che dimostra la sua attenzione per le istituzioni. Avanti in- sieme per procedere senza esitazione a cambiare l'Italia e a renderla più giusta e competitiva". È questo il commento di Lorenzo Guerini, vicesegretario Pd. Per Debora Serracchiani "il ministro Lupi ha dimostrato sensibilità istituzionale e cog- nizione dell'opportunità politica". "La decisione del ministro Maurizio Lupi è da uomo delle istituzioni perbene e on- esto. In lui l'uomo e il politico coincidono per correttezza e linearità. Gli siamo stati accanto e gli saremmo stati a fianco qua- lunque scelta avesse deciso di fare". Così il ministro dell'Interno Angelino Alfano, commentando le annunciate dimissioni di Maurizio Lupi. Il suo gesto - prosegue il leader di Ncd - è la più alta testimonianza di distanza da logiche di potere. Lupi non si dimette da politico. Farà politica, se possibile, con più forza e determinazione. Insieme a noi. Come sempre". Intervista a Di Pietro: "Lupi si deve dimettere. Vi racconto io chi è Incalza" “Eccerto che in un paese normale Lupi si dovrebbe dimettere”. Il telefono di T o n i n o D i P i e t r o , q u a n d o c’è un’ordinanza, bolle. Perché la toga, in fondo, non se l’è mai tolta. Legge le carte, si informa, ha fiuto. E lo scandalo che coinvolge il ministro Lupi è grosso: “Si, però non farmi parlare di Rolex al figlio e vestiti a lui, che devo prima leggere bene le carte”. Ma la responsa- bilità politica del ministro, secondo l'ex pm, c’è già tutta. Scusi Di Pietro, Lupi poteva non sa- pere? Risposta: “Eh no, il ministro mica può dire: non sapevo nulla e facciamo finta che nulla sia successo. Un ministro che non si accorge di quello che è successo, ammesso che non se ne fosse accorto, ha già una responsabilità enorme”. Tanto che lui, Di Pietro, quando mise un piede al ministero delle Infrastrutture, la prima cosa che fece fu quella di allon- tanare Ercole Incalza. Scusi Di Pietro, partiamo dall’inizio. Ci dice chi è davvero questo Incalza? Incalza è un manager già in voga nella Prima Repubblica che, a partire dalla gestione del ministro Signorile, ha pas- sato la sua attività professionale, nel bene o nel male, al ministero dapprima come dirigente e poi come consulente. N e l b e n e o n e l m a l e . Io ho avuto modo di prendere atto della esistenza del personaggio Incalza all’epoca di Mani Pulite svolgendo in- dagini nei confronti di imprenditori che tra i tanti appalti con l’amministrazione dello Stato avevano anche ottenuto alcuni appalti per la progettazione ed esecuzione della Tav. E che scoprì? Successe che, nell’ambito delle attività investigative e in particolare di documen- tazione reperita a seguito di perquisizioni e sequestri, avevo avuto modo di indi- viduare anche in Incalza un punto di riferimento per fatti la cui valutazione penale non poteva essere data da noi, poiché non competenti territorialmente. E quindi tutti gli atti furono trasmessi alla procura di Roma che "se ne occupò, e non se ne occupò", tanto che vero che, se va su internet, vedrà una serie di indagini della procura di Perugia sui magistrati di Roma per valutare l’approfondimento delle indagini. Sta dicendo che l’indagine su Incalza si perde nel porto delle nebbie di Roma? Questo lo sta dicendo lei… E Perugia ha indagato. Quel che è certo è che, avendo preso atto della sua esistenza, arrivai al ministero nel 2006 con le idee chiare. E che successe? Aspetta che qua viene il bello. Succede che, quando divento ministro, andando al ministero trovo due novità. Primo: era stato creato un ufficio “strano” dal mio predecessore chiamata “struttura tecnica di missione” posto alle dirette dipendenze del ministro e al di fuori delle compe- tenze dei provveditori alle opere pub- bliche e della direzione generale del min- istero. Una struttura col compito specifico di occuparsi delle grandi opere e grandi commesse. E la seconda è che la struttura era coordinata da Incalza. Direbbe lei: “Capisci a me…”. Bravo, e infatti hai già capito… Dun- que, appena arrivai in ufficio alla luce dell’esperienza di Mani Pulite, feci due cose in via preventiva: la rotazione di tutti gli incarichi direttivi e quindi del provveditorato e della direzione gener- ale. E la sostituzione di quelle realtà professionali che, al netto della posizi- one processuale, ritenni poco opportuno lasciare al loro posto. E i due per- sonaggi erano Incalza (alla struttura di missione) e Angelo Balducci (come presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici). E qua ci vuole un altro “capisci a me…”. Li tolse entrambi? Sì. Incalza era un consulente esterno e venne allontanato dal ministero facil- mente. Mentre Balducci era un dipendente e l’ho relegato a una funzi- one per cui egli stesso ha chiesto di essere assegnato fuori dal ministero e purtroppo non da Prodi, ripeto non da Prodi, ma dalla presidenza del Consiglio fu poi nominato commissario straordi- nario per la realizzazione delle opere e degli interventi funzionali allo svolgi- mento dei mondiali di nuoto "Roma 2009", su cui poi si aprì la famosa inchi- esta. Come si spiega che poi Incalza torna al ministero? La morale della favola è: se Incalza da allora ad ora, al netto della gestione Di Pietro, può mantenere incarichi nonostante le vicende che gli sono acca- dute, significa che ha un giro di relazi- o n i p e r cu i , d i c i a mo c o sì , “spontaneamente o spintaneamente” non hanno potuto fare a meno di dar- glielo. È cioè a conoscenza di fatti, cose o circostanze, per cui chi avrebbe dovuto fare a meno di lui ha ritenuto di non poterlo fare. Lupi compreso. Le leggo la dichiarazi- one del ministro su Incalza: “Era ed è una delle figure tecniche più autorevoli che il nostro paese abbia sia da un punto di vista dell'esperienza tecnica nazionale che della competenza internazionale, che gli è riconosciuta in tutti i livelli”. Mi auguro che Lupi abbia fatto un’af- fermazione del genere un po’ perché non conosce il curriculum di Incalza un po’ perché non conosce il curriculum che serve per dirigere strutture del genere… Battute a parte? È evidente che c’è un problema di re- sponsabilità oggettiva e politica di Lupi, perché rimettere allo stesso posto per- sonaggi discussi e discutibili che hanno tante stagioni non può essere passato in cavalleria. In un paese normale le sue dimissioni si imporrebbero. Lei dice: anche se non sapeva ha una responsabilità politica. Dando pure per presupposto che non sapesse nulla, proprio il fatto di non essere informato non può essere irrile- vante Insomma, ai lavori pubblici c’er- ano i terminali di una cricca e Lupi non p u ò d i r e : i o n o n c ’ e n t r o . Mettiamola così. Io, quando arrivai, tolsi Incalza e ci misi l’ufficiale di po- lizia giudiziaria che avevo ai tempi di Mani Pulite e altri due sottoufficiali della finanza. Infatti in quei due anni scandali non ci sono stati. E a Renzi che vuole dire? Renzi dovrebbe decidersi tra i tanti decreti legge a farne uno di anti- corruzione. E soprattutto non condivido neanche la proposta con cui se ne è uscito ieri il mio amico Cantone sec- ondo cui si dovrebbe riformare la Severino: prima combattiamo il crimine poi, magari, si parla di modificare le parte che riguarda chi è condannato in primo grado. Non mi pare sia questa l’urgenza. Calitri. Esplode bombola di gas in un palazzo, un ferito grave Emilio Gervasio risulta la sola vittima dell'esplosione, trasferito d'ur- genza ad Avellino I carabinieri di Montella hanno effettuato, nel territorio di competenza, dei controlli mirati so- prattutto allo smaltimento illecito di rifiuti e sostanze inquinanti, in conse- guenza all’emergenza connessa alla problematica che affligge aree della Regione Campania. E’ stata proficua l’attività info- operativa dell’Arma di Compagnia di Montella: due le aree individuate all’interno delle quali erano stati abbandonati rifiuti pericolosi, com- preso lastre amianto. In particolare, a Cassano Irpino è stata localizzata un’area demaniale, vasta circa 4.800 mq, all’interno della quale erano stati stoccati rifiuti di ogni genere: pneu- matici, elettrodomestici, materassi ed anche lastroni di eternit. A Calabritto, inoltre, i Carabinieri della locale Stazione, sotto un caval- cavia, in area anche in questo caso di proprietà del Comune, rinvenivano una decina di lastre di eternit con- tenenti amianto, che qualche sprov- veduto aveva abbandonato. Nella considerazione che i rifiuti presenti avrebbero potuto provocare l’inqui- namento del sottosuolo, le due aree sono state sequestrate e poste a dis- posizione dell’Autorità Giudiziaria. In capo alle Amministrazioni Comunali il compito di bonificare le aree. Sono in corso indagini finaliz- zate all’identificazione dei responsa- bili dello scempio ambientale nonché all’individuazione di altre aree con- taminate ottopagine.it
  • 3. CRONACA 10 3 LE CARTE - Il superburocrate al tele- fono con Vito Bonsignore discute del testo per la Orte-Mestre (10 miliardi) bocciato in Commissione. "Quei tre sono tutti di Ncd, si può intervenire, no? Sto chiamando Lupi". La risposta: "Bernardo e Pagano si sono presi il cazziatone. Vignali mi ha raccontato una palla, lo vado a beccare e gli fac- cio il culo". Pochi giorni dopo Vignali non sarà più tesoriere del Nuovo Cen- trodestra “Abbiamo fatto un emendamento, ricordi? L’hanno reso inammissibile”, dice Ercole Incalza, il control- lore, all’amico Vito Bonsignore, il controllato. Sono allarmati. “Adesso vedo di parlarne con Capezzone e Epifani, mi sto muovendo”, rep- lica il controllato. Bisogna manovrare i lavori parla- mentari. Una storia esemplare di come si sfascia l’Italia. La nuova autostrada Orte-Mestre è un af- fare da 10 miliardi di euro, almeno due dei quali pubblici. Il promotore dell’ambizioso project- financing è Bonsignore, ex europarlamentare Udc, oggi vicino a Ncd, ma so- prattutto potente uomo d’af- fari, indagato dalla Procura di Firenze per induzione indebita: avrebbe promesso a Incalza (arrestato lunedì scorso) la direzione lavori della nuova arteria perSte- fano Perotti (arrestato anche lui) in cambio della promessa da parte del superburocrate del ministero delle Infrastrut- ture di “un favorevole iter delle procedure amministra- tive relative al finanziamento dell’opera”. La fotografia del verminaio di Porta Pia dove non si capisce più chi è guardia e chi ladro, ma è chiaro solo che nessuno difende l’interesse pubblico, è affidata dai pm fioren- tini alla ricostruzione di un giro di telefonate con cui si tenta di modificare niente- meno che il Codice degli appalti. Nel pomeriggio di martedì 28 gennaio 2014 Daniele Capezzone eGuglielmo Epi- fani, presidenti delle com- missioni Finanze e Attività produttive della Camera, dichiarano inammissibili alcune centinaia di emendamenti al decreto legge “Destinazione Italia” del governo Letta. Tra questi c’è quello scritto da Incalza e presentato da tre parlamentari Ncd, Alessandro Pagano, Nino Mi- nardo e Maurizio Bernardo: serve ad agevolare il percorso della Orte-Mestre modificando l’articolo 175 del Codice degli appalti, che riguarda la cosid- detta “bancabilità” del project- financing. E qui ri- cordiamoci che stiamo parlando di miliardi di euro. Un affare enorme, tanto che il piano di sostenibilità economico-finanziaria, approvato dal Cipe a novem- bre 2013 ma da allora fermo alla Corte dei conti, è per legge segretato. La bocciatura dell’emendamento stranamente agita Incalza più di Bonsignore. È il superburocrate a dare la notizia all’imprenditore. “Abbiamo fatto fare ri- corso all’inammissibilità da… come tu sai… tre par- lamentari… che sono Pagano, Minar-do e Bernardo… ne conosci qualcuno di questi tre?”. Bon- signore: “Come no?! Pagano è uno dei nostri, anche Bernardo”. Incalza, allora, incalza l’amico: “Sono tutti e tre di Ncd, puoi intervenire?.. no? … Si vota tra un’ora … un’ora e mezza… sto chiamando Lupi … tutti sto chiamando (…) basterebbe sentire… o Vignali che è il relatore.”Raffaello Vignali, uomo di Cl, è in quel momento tesoriere del neonato partito di Angelino Alfano, di cui Bonsignore è finanziatore. E suggeritore: “Ah Vignali , e come no ?!… è un altro dei nostri … vabbè… vado io alla Camera adesso… vabbè”. A questo punto Incalza chiama Antonio Bargone, ex proconsole dalemiano a Brindisi, sottosegretario ai Lavori pubblici nel governo Prodi che nel 1999 pri- vatizzò la società Autostrade. Adesso è manager autostradale (noblesse oblige) e presiede la Sat, che deve costruire la nuova Livorno-Civitavecchia. In- calza è disperato, come se la Orte-Mestre fosse sua: “Non si è mosso nessuno per ora… solo noi… vabbè… (…) Non so che cazzo può fare”. Bargone lo rassicura: “Io mo’ vado alla Camera vediamo che succede.” Arrivano i nostri.Bargone è indagato con Bonsignore. Nel frattempo Bonsignore ha parlato con Vignali, e riferisce a Incalza che il relatore si sente impotente, pare addirittura che alla Camera ci sia qualcuno che difende la legalità: “Proprio mi ha detto guarda… ‘gli uffici sono irremovibili sono spaventati dalla Presidenza della Repubblica per queste cose qui… hanno un orientamento molto ri- gido’”. Ma niente paura. Se il Quirinale non vuole nuove norme fantasiose infilate come emendamenti in leggi che non c’entrano niente, Bonsignore vuole fortissimamente farlo lo stesso: “Vediamo quale può essere il veicolo dove lo mettiamo (…) Voi ne avete qualcuno in preparazione?”. Incalza è pronto come un autonoleggio: “E adesso vediamo… ce ne stanno otto, dieci, ce ne stanno no uno, dieci! Però se l’atteg- giamento è questo mi preoccupa”. Intanto Bon- signore lo rassicura: “Bernardo e Pagano si son presi il cazziatone… hanno lasciato Vignali da solo”. Poi tocca anche a Vignali il cazziatone. Incalza spiega a Bonsignore che il relatore del “Destinazione Italia” gli ha raccontato un sacco di balle. Bonsignore si incazza: “Allora mi ha raccontato una palla… è scemo allora (…) ecco fammi una cortesia … perché io domani (…) lo vado a beccare e gli faccio il culo… e infatti… è inutile allora… una persona in- utile“. Pochi giorni dopo Vignali non sarà più tesori- ere di Ncd. Ma entra in scena un nuovo controllore, Alessandra Dal Verme, dirigente del ministero dell’Economia che si occupa del Cipe, il rubinetto da cui escono i miliardi per le grandi opere. È un controllore gallo- nato, sindaco revisore di Poste Italiane e di Anas, mica poco. Eccola al telefono con Incalza: “La ques- tione è molto complicata … e non faranno fare altri emendamenti (…) o noi siamo in grado di riformulare quelli esistenti… allora… in quelli perExpo si può mettere Rho-Monza (…) perché bene o male lo riformulo (…) però mandateli gli emenda- menti (…) e quell’altro di Orte-Mestre… mandatemi questi due (…) che io provo a riformulare quelli esis- tenti … (inc.)”. Con questo livello di rigore e trasparenza il sistema Incalza si preparava a spendere 10 miliardi di euro per la Orte-Mestre. ilfattoquotidiano Medaglia a repubblichino Mori, Boldrini nega coinvolgimento: "Decisione di P. Chigi" Scoppia il caso della medaglia attribuita a Paride Mori, un fascista repub- blichino insignito in occasione delle celebrazioni del Giorno del Ricordo dell'onorificenza che viene assegnata alle vittime delle foibe nell'immediato dopoguerra. Un riconoscimento consegnato ai figli in occasione di una ceri- monia avvenuta a Montecitorio. A denunciare il caso l'edizione di Bologna de 'La Repubblica', che ricorda che "Mori fu ucciso in uno scontro coi par- tigiani il 18 febbraio del '44 e quindi l'episodio non c'entra niente con le vendette post belliche delle milizie di Tito nei confronti degli italiani". Sotto accusa finiscono la presidente della Camera, Laura Boldrini, e il sotto- segretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, perché il tutto si sarebbe svolto durante la cerimonia per la Giornata del Ricordo, organizzata a Montecitorio alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mat- tarella. In realtà l'onoreficenza è stata sì attribuita alla Camera, ma in un momento diverso e distinto rispetto alla celebrazione della Giornata del Ricordo, senza l'intervento di Boldrini né la presenza del Capo dello Stato e per una decisione presa da una commissione insediata presso la presidenza del Con- siglio. A ricostruire il tutto è il portavoce della presidente della Camera, che, spiega, "non ha dato alcun premio alla memoria del repubblichino Paride Mori, né ha in alcun modo concorso ad individuare il suo nome tra quelli meritevoli di onorificenza". "L'individuazione dei soggetti cui attribuire le medaglie - sottolinea ancora il portavoce di Boldrini - spetta infatti a una commissione istituita presso la presidenza del Consiglio, che le ha consegnate durante uno specifico incon- tro che la Camera ha ospitato nella sala Aldo Moro, a margine della cerimo- nia per la Giornata del Ricordo svoltasi nella Sala della Regina alla presenza del Presidente della Repubblica e con la partecipazione della presidente Boldrini". A questo punto la palla passa quindi a Palazzo Chigi, che in queste ore starebbe verificando le modalità attraverso le quali opera la commissione che si occupa della questione e che avrebbero portato all'individuazione di Mori tra i destinatari dell'onorificenza adnkronos.com UN ITALIA CHE NON HA MAI ROTTO CON IL SUO PASSATO, DALL' "UNIFICAZIONE " ALLA REPUBBLICA DEMOCRATICA ! Il passato va analizzato e ricordato non riesumato ..... “ IL SISTEMA” , Il controllore controllato Il mio è più Dio del tuo Gli ‘infedeli cristiani’ uccisi in Pakistan ( Ennio Remondino) Un attacco terrorista coordinato e organizzato contro le chiese cristi- ane, tutte nella stessa area di La- hore, capitale del Punjab paki- stano. Youhanabad -letteralmente ‘città di San Giovanni’- quartiere interamente cristiano; con 200mila abitanti, è l’insediamento cristiano più grande in Pakistan. Due kamikaze e il massacro di fedeli alla messa. Donne e bam- bini fra le vittime. Una folla in- ferocita ha poi picchiato a morte due persone sospettate e le ha bruciate. Attentato rivendicato da Tehrek-e-Taliban, Jamat-ul-Ahrar, un’organizzazione di gruppi islamici delle Aree tribali sul con- fine afghano. All’Angelus papa Francesco ha denunciato che ‘I cristiani sono perseguitati solo perché cristiani’. Il premier pachistano Nawaz Sharif ha definito l’accaduto ‘non un attacco alla comunità cristiana ma allo stesso Stato pachistano’. Drammatica la situazione nel Pun- jab dove -viene denunciato- ‘bambini donne e uomini cristiani vengono bruciati vivi con il pre- testo della legge sulla blasfemia’. Vale per tutti il dramma di Asia Bibi, la madre cristiana di cinque figli condannata a morte per blas- femia. Altro precedente nel 2013, quando due esplosioni in una chiesa di Peshawar uccisero 82 persone. Ma sarebbero milioni i cristiani perseguitati nel mondo, dalla So- malia al Pakistan, con migliaia di vittime per la loro fede. Secondo l’organizzazione americana protes- tante Open Doors, che ha preso in esame il periodo dal 1° novembre 2013 al 31 ottobre 2014, 50 i Paesi dove i cristiani sarebbero persegui- tati: la Siria e in parte l’Iraq dove spadroneggiano i tagliagola dell’Isis, la Nigeria dei Boko Haram, ma brutti segnali arrivano anche da Messico, Turchia e Azer- baijan. Fra i primi dieci stati dove i cristiani ven- gono sopraffatti, il Sudan e l’Eritrea, mentre dal Medio Oriente è in corso l’esodo. Da : remocontro.it IO DA ATEO VORREI TRATTARE CON UN DIO RAZIONALE E DISCUTIBILE E NON ONNISCENTE E ONNIPOTENTE, PER QUELLO MI BASTA L' UOMO [cg] Incalza fa emendamenti, Ncd li presenta. E se non passano “cazziatone ai deputati” UN DETTAME E PRINCIPIO COSTITUZIOINALE VIOLATO, SIA DAL CITTADINO, SIA DAL LEGISLATORE Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità. L' arti- colo 50, doveva essere un anditodo contro il lobbismo e tutti i nostri padri costituenti in questo momento si stanno rivoltando nelle tombe, al cospetto di cotanta lesa sovranita’. [cg]
  • 4. Tesi & proposte 4 9 PREMIERATO ASSOLUTO In un tripudio di abbracci e di cinque, di tweet e Sms, la maggioranza di governo si è votata la legge numero 2613 A. Esulta la ministra Boschi, esulta con lei il regista della nuova Costituzione Denis Verdini. La dichiarazione di voto del Partito Democ- ratico, fatta da Lorenzo Guerini è zeppa della più vieta propaganda con la quale Renzi pensa di aver venduto agli italiani la Costituzione del ’48. I depu- tati di SEL stringono in mano vecchie copie della Costituzione .Più che a un momento solenne pare di assistere allo spettacolo di un circo, nel quale molti, i più, gioiscono e gli altri osservano attoniti le esibizioni di belve e pagliacci.Cupe, cupissime le voci dei Pd dissenzienti che però votano ancora una volta, ma la prossima no se il testo (ma quale? Quello della legge elettorale o della riforma?) non cambia, se il governo non accetta di dialogare. Bru- netta attacca il Parlamento delegittimato e accusa la maggioranza fatta di deputati eletti con un premio dichiarato illegittimo dalla Corte. Ma fino a sta- mani, dov’era? Incredibile ma vero, tanto per spie- gare la buffonata che si è svolta in quell’ aula dove si è fatta la storia d’Italia, anche quella drammatica e violenta della dittatura, Brunetta cita condividen- doli i severi giudizi di Stefano Rodotà e di Gus- tavo Zagrebelsky.Il più interessante, nel gran circo di Montecitorio, è Danilo Toninelli dei 5 Stelle, unico rimasto in aula, tira fuori dagli stenografici della Camera un discorso del 20 ottobre del 2005. “Oggi voi del governo della maggioranza vi state facendo la vostra Costituzione, avete escluso di discutere con l’opposizione, siete andati avanti solo per non far cadere il governo, ma le istituzioni sono di tutti, della maggioranza e dell’opposizione.” Un’accusa firmata Sergio Mattarella. Dieci anni fa. Contro il governo Berlusconi. Ma questa legge 2613 A è molto peggio di quella di Calderoli. Nel salone della Regina alla vigilia del voto lo hanno detto e ripetuto costituzionalisti e L' ITALICUM RENZIANO SARA' VALIDO O APPLICABILE SOLO SE PASSERRANNO LE RIFORME ISTITUZIONALI, ALTRIMENTI DA ITALICUM RITORNERA' PORCELLUM Il legislatore sta distruggendo una delle piu' moderne ed avanzate costituzione nel mondo politici dissidenti. Vannino Chiti definisce il sistema introdotto dalla legge Boschi come un “premierato assoluto, senza contrappesi”. Dice che la rappresen- tanza è mortificata e che su questi temi c’è una re- sponsabilità individuale. Nega che si possa scambiare la riforma con ritocchi alla legge elettorale: non c’en- tra nulla sono piani diversi. L’avvocato Bisostri, quello che fece il ricorso alla Corte e lo vinse, sostiene che si introduce l’elezione diretta del capo del governo e dice: Renzi non riforma ma deforma la Costituzione”. Gaetano Azzariti pensa già a come affrontare il referendum: non sulla difensiva, ma all’attacco, sulla concezione di democrazia e sui diritti dei cittadini. Raniero La Valle , storico ispira- tore dei comitati Dossetti, afferma che “questa è la Costituzione più brutta del mondo” Ma eravamo nella Sala della Regina, tra gufi e professoroni. E la casta ha fatto in aula il suo dovere di obbedienza al potere occulto: quello a cui non andavano bene le Costituzi- oni nate dopo il fascismo e ha chiesto ai capi di Stato di cambiar verso. Questa era davvero la volta buona. Presidente di Libertà e Giustizia adnkronos.com CHIAREZZA Nella situazione di difficoltà che con- traddistingue la vita socio/politica italiana, s’inseriscono le perplessità di un’ampia fascia d’italiani che, con crescente apprensione, vede svanire le occasioni e le promesse di ripresa in tutti i più importanti settori produttivi del Paese. Oggi, i problemi che travagliano l’Italia sono molteplici e tutti complessi. Tuttavia, ci sarebbero delle accortezze per tentare di salvare il salvabile. Le elenchiamo, con real- istica obiettività. *Politica tendente a sanare, con prov- vedimenti condivisi, le incognite strutturali dell’economia che, proprio per la precaria situazione nazionale, sono anche alla base dell’acuirsi delle tensioni sociali e del degrado italiano. *Ampio e responsabile esame delle esigenze della società italiana, con l’esecuzione d’accordi di programma per accelerare, ma non congestionare, l’indispensabile ripresa di tutte le LA TESI La Legislatura ha il tempo contato e i partiti, tra vecchi e nuovi, già si stanno preparando alla gestione dell’Italia “dopo”Renzi. Da subito, però, qualche distinguo è opportuno segnalarlo. Per carità, è nostra con- vinzione che i partiti siano indispen- sabili per la gestione democratica di questo nostro meraviglioso Paese. Sempre che le formazioni politiche che li rappresentano siano, realmente, in grado di instaurare uno Stato nuovo. Ma, “nuovo” in tutto; senza compiacenti esclusioni. Insomma, alla guida d’Italia saranno favoriti gli uomini capaci, già da ora, di proporre riforme, anche di natura strutturale, che l’attuale Esecutivo non è in grado di mettere in campo. Purtroppo, al- meno secondo il nostro modo di ve- dere, i partiti in essere sono sempre troppi e le possibili alleanze restano risicate. Le strategie del “buon gov- erno” hanno dimostrato d’essere inef- ficaci proprio nel momento di servire. Si devono studiare nuove regole del gioco politico, evitando quei patti scellerati che, poi, non portano a nulla di buono. Girare pagina, sarà difficile; ma necessario. Prima di tutto, si dovrebbe accelerare per cambiare ‘attuale legge elettorale. Se il “bipolarismo” è naufragato nel disinteresse e nelle lotte di potere, un altro sistema, in alternativa, si dovrà pur trovare. In altri termini, chi “vince” governa e chi “perde” controlla il rispetto delle regole. Magari anche con proposte sfuggite alla Maggioranza. Perché, nella nuova Italia, essere all’Opposizione non significa non aver spazio poli- tico. Se si riuscisse a tornare a quello spirito di servizio che aveva caratterizzato la Repubblica in certe Legislature del secolo scorso, il più sarebbe fatto. Il concetto d’italianità renderà anche un prezioso servizio al futuro della Nazione. Senza fronzoli di residenza e di confini geografici. Tanto per fare intendere a chi non vuole, che anche la strada del voto degli italiani nel mondo dovrà essere adeguata all’Italia post crisi. Perché, ne siamo certi, politici validi ce ne sono ancora; sempre con la premessa di preparare anche uno scambio generazionale tra il “vecchio” ed il “nuovo”. Se la linea politica di questo scorcio di Terza Repubblica non ha superato, in tempi più che ragionevoli, la prova, non mancheranno altre strade. Per- corsi che, per la verità, abbiamo iniziato a osservare verso l’ultimo semestre dello scorso anno. La strada per la futura Legislatura è ancora da tracciare. Non sarà, sia chiaro, priva d’ostacoli, ma ci porterà dove, prima, non siamo stati in grado d’arrivare. Le realtà socio/politiche d’altri Stati europei dovrebbero esserci d’esem- pio e di conforto. Le difficoltà, sia chiaro, non mancheranno; ma su- perarle sarà il tangibile segnale di una volontà che questa Repubblica non è riuscita ancora a rendere op- erativa. Sarà il Popolo italiano a decidere, consapevolmente, del suo destino. Perché l’età della “pensione” matura anche per i re- sponsabili del potere. Conviene che se ne rendano conto; indipendente- mente dall’età anagrafica. . Giorgio Brignola Il Punto ... DA DECENNI LA POLITICA IN ITAL.IA E’ STATA ED E’ FORGIATA DA POTERI OCCULTI VOLTI ALL’ ILLEGALITA’ E CORRUZIONE attività produttive della Nazione. *Relazione strutturale per un progetto di pianificazione economica; intesa come connessione d’interventi atti a salvaguardare la ripresa degli investi- menti, nazionali ed internazionali, sul territorio; anche con agevolazioni fis- cali a medio termine. Chiaramente, quanto palesato, richiede responsabilità; oltre che sacrificio. Responsabilità, soprattutto, da parte di chi è alla guida del Paese. I provvedi- menti governativi non possono rappre- sentare solo motivo d’equilibrio per bilanciare una crisi plurisettoriale. A nostro avviso, criticare, non basta più. L’importante è essere propositivi. Bisogna offrire, con maturità e respon- sabilità, un concreto appoggio a chi è in difficoltà. Favorendo la “produttività” e, in ultima analisi, l’”occupazione”. La condivisione poli- tica, dati i tempi, può essere un mezzo per tentare di chiarire la situazione ed essere, più che vittime, protagonisti dei destini del Paese. La partita non spetta solo alla Maggioranza Parlamentare che supporta l’attuale Esecutivo, ma anche all’Opposizione in forma profi- cua. Premesso che.... “L’attuale questione morale politico/amministrativa, deriva sopratutto da una pessima interpretazione dei dettami costituzionali da parte del legislatore” dature, ineleggibilita’ e durata di man- date elettorali e nomine. Questo puo’ avvenire sole se: (1) rein- trodurre le preferenze (uninominali o prurime) (2) un solo mandato , due se rieletti ed uno fuori sia dalla politica, sia dall’ amministrazione della Cosa Pubblica, per poter essre ricandidabile. (3) Occorre stabilire che i presunti deliguenti ( o chi ha la predisposizione a delinguere) vanno tenuti fuori dalla politica e l’ amministarzione pubblica e quindi l’ incandidabilita’ di coloro che hanno pendent giudiziari penali e civili al momento della presentazione delle liste elettorali. (4) Per un cambiamento generazionale e politico la classe diri- gente va cambiata ad ogni legislatura, perche’ la Cosa Pubblica e’ amminis- trata dalla Politica. Deve essere la poli- tica a “forgiare” le classi dirigenti e non vice/versa , come e’ avvenuto da decenni. Da decenni in Italia la politica e’ stata ed e’ “forgiata’ da poteri occulti volti all’ illegalita’ e corruzione. Sono circa 60 i miliardi che i cittadini si vedono “sparire” dalle proprie , con questo sistema amministativo incontrollato, dove il controllato diventa controllore Come tutti sappiamo ( o dovremmo sapere) il controllore par eccellenza e’ il parlamento e se questi non e’ in grado di rimuovere rimuovere gli ostacoli di ordine economico e so- ciale, che, limitando di fatto la lib- ertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva parteci- pazione di tutti i lavoratori all'or- ganizzazione politica, economica e sociale del Paese, non e’ piu’ sov- rano. Badate bene che l’imputato non è considerato colpevole sino alla con- danna definitiva , non significa che chi e’ accusato e imputato di aver commesso un reato e’ innocente, sino alla condanna definitiva. In altre parole se un cittadino e’ accusato di pedofilia, in attesa della condanna definitiva, pur volendo essere ga- rantisti al massimo , non lo si lasci- are lavorare negli asilo nidi. Cosi’ come un gesture della Cosa Pub- blica , indagato di aver commesso reati di corruzione e mala amminis- trazione, dovrebbe, per una ques- tione morale dimettersi , oppure revocargli l’ incarico, se si tratta di un funzionario pubblico. Ecco perche’ occorre una legge elet- torale trasparente, riguardo alle candi- “ scilipotismo”...........ABUSO PALESE DEL LIBERO MANDATO .. Non solo Razzi e Scilipoti, in due anni 185 parlamentari hanno cambiato maglia Se è vero che le bandiere nel calcio non esistono più (a parte qualche caso che conferma la regola, leggi Totti, capitano da sempre giallorosso), anche in politica il cambio di maglia è uno sport che ormai dilaga. Nella XVIIesima legislatura, quella in corso da marzo 2013, ci sono stati 235 cambi di gruppo che hanno coinvolto 185 parlamentari. Un numero da re- cord, considerando che in due anni di Legislatura si è quasi raggiunto il dato precedente, quello della XVIesima con 261 cambi di casacca in cinque anni, riguardanti 180 parlamentari. E' quanto emerge dal dossier appena pubblicato da OpenPolis, dal titolo 'Giro di Valzer'. Tra i dati fotografati dai grafici e dalle statistiche parla- mentari emerge poi come questo fenomeno, negli ultimi due anni, sia stato alimentato dalla liquefazione di Scelta civica, dalla emorragia nel M5s, tra parlamentari espulsi e delusi. Da quando Renzi è a Palazzo Chigi in tredici hanno fatto addirittura il salto doppio, passando dalla opposizione alla maggioranza, tutti sul carro del Pd, sull'esempio di Razzi e Scilipoti, simboli del trasformismo dell'ultimo quinquennio. Alcuni dei transfughi, infine, si sono rivelati veri e propri equilibristi: c'è chi è rius- cito ad attraversare per intero quello che una volta si chiamava l'arco parla- mentare. Quasi un quinto degli ono- revoli ha tenuto così conto di quanto prevede l'articolo 67 della nostra Carta Cos- tituente, che ricorda come 'Ogni membro del Parla- mento rappresenta la Nazi- one ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato'. I gruppi parlamentari hanno assistito ad un vero e proprio terremoto dalle ultime elezioni politiche, dal 2013 ad oggi. Per capire la reale portata del dato, la media di cambi di gruppo al mese della XVI Legislatura era di 4,50, ora, nella XVIIesima, la media è salita a 10,22. Nella classifica dei governi, sul podio figura l'esecutivo Letta, con 15,33 cambi di gruppo al mese, seguito da Renzi, 8 cambi al mese, subito davanti a Berlusconi e Monti, che durante la loro perma- nenza a Palazzo Chigi hanno visto, rispettivamente, 5,56 e 2,94 cambi al mese. Primo dato, l'unico in positivo, è quello della crescita del gruppo del Pd di Renzi (+16 deputati e +8 senatori), che ha avuto nuovi ingressi di parla- mentari, sia grazie al salto di schiera- mento di molti deputati Sel che in virtù della confluenza del Gruppo di 'Scelta Civica' al Senato. A perdere pezzi invece, registrando le perdite maggiori, sono stati il gruppo del 'Popolo delle Libertà' da un lato (con la rottura Berlusconi-Alfano che ha determinato l'addio di 28 deputati e di 30 senatori), e Scelta Civica per l’Italia, dall’altro, che ha pagato la fine dell'alleanza con Udc e popolari (-23 deputati). A seguire, in questo valzer di cambi, terzo per membri persi, il Movimento Cinque Stelle, che risulta in forte ridimensionamento sia a Montecitorio (-18) che a Palazzo Madama (-17): in questo caso a deter- minare la diaspora un mix di espul- sioni e di abbandoni volontari nella compagine grillina. Al Senato recordman è il senatore Luigi Compagna (Pdl), che dal Misto è passato a Gal, poi all'Ncd, di nuovo al Gal, per rientrare ancora tra gli alfaniani. A seguirlo nella classifica di Palazzo Madama è Paolo Nacca- rato, che dalla Lega è transitato per Gal, poi l'Ncd, e infine di nuovo al Gal. Fermi a tre cambi dodici senatori provenienti da Scelta Civica, che dopo il passaggio a 'Per l'Italia - Centro Democratico', si sono assestati in quattro al 'Gal' (Andrea Olivero, Mario Mauro, Angela D'Onghia e Salvatore Di Maggio), in cinque sono finiti per via dell'unione dei gruppi, di Ncd e Udc ad Ap (Luigi Marino, Antonio De Poli, Pier Ferdinando Casini, Aldo Di Biagio e Gabriele Albertini), due invece gli approdati al gruppo per le Autonomie (Lucio Romano e Maria Paola Merloni), un al Misto (Maurizio Rossi). Tre i sena- tori che hanno invece lasciato Berlus- coni: uno per l'Ncd, via Gal (Pietro Langella), uno a Gal, passando per l'Ncd (Antonio Caridi) e l'ultimo, Antonio D'Alì, che è rientrato in Fi, dopo un passaggio in Ncd. Tre i senatori usciti dal Misto: uno per andare in Lega Nord (Jonny Crosio), due invece in Ncd (Laura Bianconi e Giovanni Bilardi). Due i transfughi dal Cinque Stelle, Fabiola Anitori (Ncd) e Lorenzo Battista alle Autonomie. Un leghista invece è passato attraverso Gal per poi rientrare nel Carroccio (Gian Marco Centinaio). Tra gli onorevoli più ballerini si seg- nalano Angela Rosaria Nissoli che, ad oggi, ha cambiato quattro gruppi alla Camera: prima con Scelta Civica, poi al misto, tornata a Scelta civica e ora seduta nel gruppo 'Per l'Italia - Centro Democratico'. Altri undici, invece, i deputati che hanno fatto un doppio salto, Adriano Zaccagnini (M5S-Misto-Sel), mentre in otto hanno cambiato scranno, pas- sando da Sel al Misto e poi al Pd: Titti Di Salvo, Ileana Piazzoni, Gennaro Migliore, Fabio Lavagno, Alessandro Zan, Nazzareno Pilozzi, Martina Nardi e Luigi Lacquaniti. In libera uscita dieci deputati inizial- mente in Scelta Civica, tra questi, sei sono approdati all'Ncd di Alfano, tran- sitando prima nel gruppo 'Per l'Italia - Centro Democratico' (Gianpiero D'Alia, Rocco Buttiglione, Stefano Quintarelli, Paola Binetti, Giuseppe De Mita, Angelo Cera e Ferdinando Adornato). Altri tre ex montiani, in- vece, sono confluiti nel Pd, dopo il passaggio in 'Per l'Italia - Centro De- mocratico' (Andrea Romano, Gitti Gregorio e Gea Schirò). adnkronos.com RIFORME
  • 5. COMUNICATI 8 5 ROMA - Una copia speciale del “Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo” è stata consegnata nei giorni scorsi al Presidente della Repubblica Sergio Mat- tarella, tramite il suo Ufficio di Segreteria, da Tiziana Grassi, ideatrice dell’opera e direttrice del progetto editori- ale. La Grassi ha sottolineato che “il Dizionario intende sis- tematizzare, ricordare e vivifi- care il grande contributo che tra Otto e Novecento hanno dato 27 milioni di italiani alla crescita del Paese di origine e di destinazione, e che oggi si riverberano in 80 milioni di oriundi. Un’altra Italia che ha segnato indelebilmente una pagina fondativa della nostra storia e a cui dovremmo rivol- gere una più consapevole e propulsiva attenzione perché è una pagina che deve essere maggiormente conosciuta, soprattutto tra le giovani gen- erazioni, dentro e fuori i con- fini nazionali. E’ per questo che ho voluto che il nostro Capo dello Stato ricevesse il Dizionario che focalizza l’at- tenzione sull’universo migra- torio degli italiani nel mondo - anche sui tanti giovani italiani che tornano ad emigrare dall’Italia -, e quindi sui nostri valori identitari, sul coraggio, l’orgoglio, i sogni, le con- quiste di milioni di connazion- ali.” “Mi ha molto colpito, infatti, nel suo discorso d’insedia- mento, il pensiero affettuoso che il Presidente Mattarella ha rivolto alle comunità italiane nel mondo. Un’attenzione che, unita al suo richiamo all’unità del Paese, fa final- mente sperare in un consolida- mento dei legami tra le cosid- dette ‘due Italie’, facendo subito identificare Mattarella come il Presidente di tutti, al di là di ogni distanza geografica. Il mio augurio, così come quello del mondo dell’associazionismo degli italiani residenti all’estero che instancabilmente si occupa delle loro numerose istanze, così come dei ponti da creare con gli oriundi – osserva inol- tre la Grassi, studiosa di mi- grazioni – è che in questo set- tennato il Capo dello Stato, da persona attenta qual è ai prob- lemi reali degli italiani che si trovano in grave difficoltà a causa della crisi e della man- canza di lavoro, auspicando il profilo di una società inclusiva, integrata e solidale, voglia val- orizzare il patrimonio costituito da milioni di italiani nel mondo, una risorsa che in passato si è spesso trascurata per una certa miopia di ‘sguardo’, e che in- vece merita di essere sostenuta per tutta la valenza culturale, economica e sociale che costi- tuisce. Un degno riconoscimento e un’attenzione da molto tempo attesi da chi, anche da lontano, sente forti le proprie radici, i legami e il senso di appartenenza all’Italia.” Il “Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo” è stato consegnato da Tiziana Grassi insieme ad uno dei 168 autori, Angelo Giovanni Capoccia, esperto in internazion- alizzazione del Sistema Paese, una prospettiva di sviluppo socio -economico che l’Italia oggi at- traversa nelle complesse di- namiche globali della contempo- raneità. L’iniziativa editoriale del Dizionario, che ha coinvolto tanti esperti e studiosi nella stesura del ponderoso volume (1500 pagine con 700 lemmi, 17 appendici monotematiche, 160 box di approfondimento, 500 illustrazioni a colori e in bianco e nero) pubblicato nel 2014 dalla SER ItaliAteneo con la col- laborazione della Fon- dazione Migrantes, vede la Direzione editoriale di Enzo Caffarelli e il Coor- dinamento scientifico di Delfina Licata, con Pre- fazione di Mario Morcel- lini, direttore del Diparti- mento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma. Il Dizionario ha un’im- postazione di servizio divulga- tiva e scientifica, particolar- mente rivolta a scuole, giovani, amministratori pubblici e opera- tori culturali. La monumentale opera, cui anche chi scrive ha avuto il privilegio di collaborare come autore e membro del Comitato scientifico, è aperta dall’Introduzione del Cardinale Francesco Montenegro, presi- dente della Fondazione Mi- grantes, su diritti umani e sul ruolo della Chiesa cattolica nell’assistenza ai migranti di ieri e di oggi, e reca in apertura il Saluto a tutti gli italiani all’estero dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Na- politano, che ha definito il Dizi- onario ‘una vera e propria summa’ dell’emigrazione ital- iana, evidenziando quanto non sia possibile ignorare “il deci- sivo contributo che milioni di emigranti hanno assicurato allo sviluppo dell’Italia e al suo pres- tigio nel mondo. Ovunque l’emi- grazione italiana ha saputo distinguersi per i valori di cui è stata portatrice. (…). Oggi, le nostre collettività all’estero con- corrono ancora in maniera essen- ziale al consolidamento delle r e l a zi o n i p o l i t i c h e e d economiche tra i Paesi di resi- denza e la madrepatria, alla dif- fusione della lingua e della cul- tura italiana e al rafforzamento dell’immagine del nostro Paese”. Goffredo Palmerini INFO: "mailto:dizionarioitalianinelmon do@gmail.com" dizionarioitali aninelmondo@gmail.com H Y P E R L I N K " h t t p : / / www.editriceromana.com" ww w.editriceromana.com da Goffredo Palmerini Intervista a... Stefano Rodotà di Silvia Truzzi, da il Fatto quotidiano, 10 marzo 2015 E dunque, nonostante i Nazareni tra- montati e i mal di pancia dei dissidenti Pd, si va verso la riforma del Senato. “Questa riforma è un cambiamento radicale del sistema politico- istituzionale: cambia la forma di gov- erno e viene toccata la forma di Stato”, spiega Stefano Rodotà, emerito di diritto civile alla Sapienza. “E dire che si sarebbe dovuto procedere con la massima cautela: questo Parlamento è politicamente delegittimato dalla sen- tenza della Consulta. Invece si è scelto di andare avanti imponendo un punto di vista non rivolto al Parlamento, ma a un patto privato, il Nazareno”## Lei – come altri “professoroni” – è stato da subito molto critico. La riforma è un’occasione perduta: la discussione che all’inizio era stata generata dalle proposte del governo, aveva determinato una serie di indi- cazioni che non erano tese all’immo- bilismo, ma partivano da due premesse. Il Titolo V è stato un disas- tro e il bicameralismo perfetto non può essere mantenuto: si poteva in- ventare – era possibile - una forma di organizzazione che concentrasse il voto di fiducia nella Camera super- ando il sistema attuale, creando nuovi equilibri e controlli e non scardinando la Repubblica parlamentare voluta dalla Costituzione. Ora si comincia ad avere la consapevolezza di ciò che sta accadendo: molti tra quelli che avevano detto “non esageriamo, non si dica svolta autoritaria ” stanno cam- biando idea. Si parla di un’Italia a rischio “democratura”, di tendenze alla fine di un iter molto preoccupante perché nasce dalla cultura della deci- sione. In questi anni decidere è stato considerato l’unico imperativo. Di fatto, si sono già modificati i rap- porti tra governo, parlamento e par- titi. Basta vedere quante leggi per decreto, o le indiscrezioni sulla ri- forma della Rai. ’è già una trasformazione del sistema. L’abuso della decretazione ha una lunga storia in Italia, ma il decreto legge è stato impugnato come un’arma, dicendo “è l’unico modo che consente di decidere”. Sulla Rai c’è un punto fermo rappresentato da una sen- tenza della Consulta che ha esplicita- mente detto che la Rai è affare di par- lamento e non di governo. Comunque se il controllo parlamentare avrà le caratteristiche derivate dal combinato disposto di riforme e Italicum, quel Parlamento non sarà altro che la prosecuzione dell’esecutivo: la desig- nazione da parte del governo di un amministratore delegato, non troverà nel Parlamento nessuna forma di con- trollo. Anche sul Jobs Act, il governo non ha tenuto in considerazione il parere delle commissioni Lavoro contrarie a inserire nel testo i licenziamenti collettivi. La crescente delegittimazione del Par- lamento è evidente. Il tema del licen- ziamento collettivo non è un fatto mar- ginale, cambia la qualità della disci- plina del licenziamento. Il parere delle commissioni non era vincolante certo, ma la domanda è: il governo tiene conto del parere del Parlamento? La risposta è:no. plebiscitarie, di deperimento del sistema dei controlli. Se ne sono accorti un po’ tardi. L’Italia non sarà più una Repubblica parlamentare? Formalmente resterà tale, ma ci sarà un accentramento dei poteri nelle mani dell’esecutivo e della Presidenza del Consiglio e insieme una depressione di ogni forma di controllo. Non dimen- tichiamo mai che questa riforma è ac- compagnata da una proposta di legge elettorale che costruisce una maggio- ranza artificiale nell’altra Camera: Mon- tecitorio diventerà un luogo di ratifica delle decisioni del governo. Lei dice: “Si tocca anche la forma di Stato”: cambierà l’equilibrio tra gov- ernanti e governati? L’ultimo articolo della Carta dice che la forma repubblicana non è modificabile. Non vuol dire solo che non si può tor- nare alla monarchia: si vuol dire che la forma di Stato delineata dalla Costituzi- one – una delle nuove costituzioni del Dopoguerra, segnata dal passaggio da Stato di diritto a Stato costituzionale dei diritti - è una combinazione tra repub- blica parlamentare e repubblica dei diritti. Se si abbandona questa strada, si rischia di uscire dall’art. 139 modifi- cando la forma repubblicana, ritenuta invece un limite invalicabile. I richiami sulla gravità di questo pas- saggio sono stati trascurati? Assolutamente sì, tanto che oggi siamo GIU’ LE MANI DALLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA Anche Rodota' tira ( come abbiamo fatto noi da alcuni mesi) in ballo l' articolo 139 della Costituzione Italiana:" La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale." Attenzione che ( come sostiene lo stesso Rodota' ), la "forma repubbicana non ha niente a che vedere con il ritorno a sistemi legislativi precedenti, monar- chici e fascisti, bensi' riguarda essenzialmente il sistema elettivo e legislativo, ossia L’ ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA, che va dal voto a suf- fragio universale e diretto al governo e agli organi di garanzie istituzionali e della stessa democrazia. Rodotà: “Così stravolgono anche la forma repubblicana” Stefano Rodotà: “se si dimentica chi è Silvio Berlusconi siamo alla deriva Parla di deriva etica e si rammarica per la perdita della memoria. Ste- fano Rodotà è tanto felpato nei toni quanto duro nella sostanza quando, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, stronca l’incontro Renzi- Berlusconi.“Sento grandi inni al realismo da chi dice che l’incontro si doveva fare ma io sono sempre prudente di fronte agli eccessi di realismo e ai danni che ha provocato negli anni”, ricorda il costituzional- ista. Il fatto è, osserva, che “non si può mettere tra parentesi chi fossero gli interlocutori, anzi, uno degli inter- locutori”. “Per chi è cittadino del Paese – osserva ancora Rodotà – e ritiene che ci sia da ricostruire un’etica pubblica e civile, abbiamo perduto tutta la memoria se non ricordiamo che Silvio Berlusconi è stato condan- nato a agosto e che solo da poche settimane è stata dichiarato decaduto da senatore”.Rodotà segnala che “uno solo tra i commentatori ha detto che Berlusconi a breve sarà o ai domi- ciliari o ai servizi sociali e allora c’è un’anomalia se abbiamo bisogno di rilegittimare chi si trova in questa condizione”. Anche perchè, pronos- tica, “quando finalmente quella deci- sione arriverà, immediatamente Ber- lusconi dirà ‘guardate, oggi che sono un padre della patria che modifica la Costituzione, come mi tratta questa giustizia. Per questo Rodotà avverte che “questa è la deriva che sta di fronte a noi. Dobbiamo esserne consapevoli ed anche questo è segno di quanto ancora fragile sia il nostro sistema”. AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA IL “DIZIONARIO ENCICLOPEDICO DELLE MIGRAZIONI ITALIANE GIU LE MANI DALLA COSTITUZIONE
  • 6. Cultura & Societa’ a cura di Nino Bellinvia6 7 Alla Cripta Gallery di St Pancras Church di Londra Mostra di successo della QueenArtStudio Padovacon opere anche del pugliese Nicola Andreace Medico, professione al servizio della società Giuramento dei medici della provincia di Latina Nei giorni scorsi (dall’1 all’8 marzo) si è tenuta a Londra, nella storica e sugges- tiva Cripta Galleria St. Pancras, un’im- portante mostra pittorica curata e otti- m a m e n t e o r g a n i z z a t a d a H Y P E R L I N K " h t t p s : / / www.facebook.com/pages/Todaro- M a r i a - G r a z i a / 5 4 9 7 9 5 7 5 7 6 2 ? ref=hl" Maria Grazia Todaro , critico e art d irecto r d ella H Y P E R L I N K " h t t p : / / www.queenartstudio.it/" QueenArtSt udio di Padova che da anni diffonde e promuove la Cultura portando in primo piano artisti di tutto il mondo, come: Anneli Di Francis, Ambra Loreti, Anna Maria Caboni, Angela Vatielli, Anto- nio Pamato, Cornel Vana, Ferruccio Pecchioni, Francesco Nucciotti, Geor- gio G. Kola, Gianfranco Rampazzo, P a t G u g l i e l m o , C a r c o s a Sirigu, Karina Sechi, Irene Di Gregorio, Lorenzo Rappelli, Marinella Mari, Albora Maela Silvestrin, Nadia Buroni, Nicola Andreace, Nicoleta G. Noroc, Nina Gonzalez, Osvaldo Maris- cotti, Pietro Carrieri, Patrizia Poli, Roberto Bonetti, Serena Baldac- cini, Sergio Pitteranera, Silvia Caiti, Simone Berno, Siro Po- lazzetto, Una St Tropez, Vilma Lan- dro, Yuni Ko, Zeno Verlato, Zheni Warner. Artisti che hanno già esposto opere di pittura, scultura, grafica e installazioni visive nei principali musei del mondo. Ci soffermiamo in particolare sull’artista pugliese Nicola Andreace, il cui curricu- lum con questa mostra si è arricchito di una nuova importante presenza con l’opera “Concetto di Natura” del 1986 e con altri due piccoli formati riproducenti nudi di modelle. La partecipazione a questa mostra fa parte del progetto espositivo della Galleria Queen Art di Padova, gui- data dalla dinamica e infaticabile dott. Maria Grazia Todaro, che si propone di divulgare le tendenze caratterizzanti l’arte contemporanea. L ’ o p e r a “ C o n c e t t o d i Natura” (tecnica mista su tela cm.50x70, già esposta con la QueenArtStudio a Barcellona (Spagna), presso la casa di Batlò di Gaudi, è un’osservazione della realtà che ci circonda, perché c’è sempre una netta relazione tra dipinto e vis- suto. Andreace, che nelle sue creazi- oni sottolinea l’amore per il suo terri- torio, le riflessioni sui suoi cambia- menti, il rispetto delle tradizioni, in “Concetto di Natura” cerca verità nascoste, valori dimenticati, risposte a domande ancestrali riferite all’u- mano sentire. La tecnica mista com- pone il figurato che guida l’im- maginazione verso una delle cause dell’inquinamento: la superficialità dell’uomo che, stretto dalla morsa dell’avidità, evidenzia il suo nar- cisismo per l’ostentazione ad erigersi a simbolo della città. Ma soltanto la trasparenza, l’onestà e le scelte ocu- late, che rispettino la natura, del comune di Formia Maria Antonietta De Meo che, con il presidente Giovanni Maria Righetti, hanno ricordato la figura di Roberto D’Alessandro, il medico autore del logo scelto per celebrare la giornata di quest’anno. Nel suo ruolo di medico, D’Alessandro, ha sempre con- siderato il paziente al centro delle sue attenzioni, ritenendo il medico, per ca- pacità, professionalità, attitudine all’as- colto, l’unica figura in grado di poter infondere coraggio e speranza, un im- portante insegnamento per chi si affac- cia alla professione di medico. E proprio del ruolo e della responsabilità del med- ico nella comunità si è parlato durante la giornata che ha consacrato alla profes- sione ben sessantuno giovani medici. Alla celebrazione di oggi è intervenuto anche il prof. Roberto Tersigni che ha presentato un filmato realizzato con il Dott. Giudo Battisti con il quale hanno raccontato la storia della chirurgia Ital- iana del XX secolo dal titolo: Chirurgia … un mondo tra costume e sala operato- ria. Nel filmato, l’evoluzione della chi- rurgia, il diverso modo di interpretare il ruolo del medico nella comunità e, le differenti abitudini scandite dal trascor- rere dei secoli. La manifestazione che ha consegnato l’Esculapio d’argento ai giovani medici chirurghi ed odontoiatri, ha visto sul palco anche i professionisti che hanno celebrato 40 e 50 anni di carriera, tutti hanno rinnovato la loro promessa professionale, impegnandosi a salvaguardare la salute dei cittadini. I medici che si sono formalmente im- pegnati sono (elenco neo iscritti): La tradizionale cerimonia dell’ordine dei medici della provincia di Latina: Medico, una professione al servizio della società, ha presentato i medici di ieri e quelli di domani. Sabato, 7 marzo, hanno giurato i giovani medici della provincia di Latina, durante l’annuale incontro, organizzato dall’ordine dei medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Latina presieduto dal dott. Giovanni Maria Righetti e, dedicato ai giovanissimi della provincia che si affacciano alla profes- sione. Questa mattina (sabato 07 marzo) presso la sala conferenze della Curia vescovile in Piazza Paolo VI, la mani- festazione si è aperta sulle note dell’Inno d’Italia, intonato per l’occasione dalla banda musicale G. Rossini Città di Latina diretta dal maestro Rolando Ve- tica. Il prefetto di Latina, Sua Eccellenza Pierluigi Faloni, si è congratulato con i neo medici auspicando una fattiva col- laborazione futura e, gli ha augurato di “volare alto, perché solo così si può avere un’ampia visione di ciò che accade sul territorio e si può essere pronti ad intervenire in quella, che oltre ad essere una professione, è anche una missione”. Sono intervenuti anche il presidente del corso di laurea di medicina di Latina Carlo della Rocca, il direttore generale della ASL della provincia di Latina Michele Caporossi, il consigliere provin- ciale Maurizio Mansutti, il sindaco di Ventotene Giuseppe Assenso, il presi- dente della commissione servizi sociali del comune di Latina Marcello Ripepi e il consigliere della commissione sanità Renza Ambrosanio, Giulia Maria Amorelli, Valerio Anelli, Mar- tina Bondanese, Vittorio Cacace, Sil- via Capriello, Giuseppe Chizzoniti, Fabio Ciotti, Luisella Corso, Chiara D'Alessandro, Margherita De Masi, Angela Di Giulio, Di Macio, Cristina Diana, Umberto Fanelli, T i z i a n a F e o l a , Gian luca Gargaruti, Diego Giulitti, Luca Leonardi, Cris- tina Maggioni, Tiziano Marian, Roberta Marzullo, Jacopo Mastrac- chio, Michela Milani, Matteo M o n t a n o , B a r b a r a M u o i o , Michela Nardacci, Fabio Nota, Simone Orelli, Melania Palmiero, Marta Palombini, Damiano Patriarca, Francesca Perrone Congedi, Alessandro Pintore, Raffaella Razza, Gian- marco Rea, Adriana Redi, Angela Ric- cio, Noemi Rossi, Giovanni Ruocco, Sara Ruscio, Giusi Santangelo, Sara Santarsiero, Erika Sciscione, At- tilio Silvestri, Beatrice Simeone, Noemi Simeone, Giuseppe Spagnolo, Marco Stefanelli, Roberta Terrinoni, Daniela Tommasino, Sara Tontini, Andrea Varone, Gaia Varriale, Mavi Venditti, Marco Vicari, Lorenzo Zap- pari, Francesca Zerbin, Roberto Zini- cola, Michele Zitiello. Hanno rinnovato il giuramento i medici con 50 Anni di attività Calogero Car- bone, Giuseppe Cardi, Domenico Raf- faele Coniglio, Anita Gallu, Cesare Marchetti, Nicola Oddi, Nicola Ro- magnoli, Giovanni Sardella ed i medici con 40 Anni di attività Vitto- rio Aguzzi, Luciana Arrigucci, G i u s e p p e A s s e n s o , Domenico Avvisati, Vin- cenzo Bonifacio, Oscar Bruni, Giuseppina Buonomo, Raf- faele Carnevale, Benedetto Catone, Carlo Cianfoni, Ermene- gildo Colonna, Gabriele Costa, Antonio De Angelis, Simone De Angelis, Pietro Del Greco, Fran- cesco Destrero, Rosario La Marca, Luigi Lazzari, Mauri- z i o L e o n o r o , Lucio Luciano, Guido Marchetti, Alessandro Marullo Reedtz, Clemente Napolitano, Au- gusto Orsini, Ugo Pagliari, Roberto Palumbo, Michelan- gelo P ap u zzo , Ern esto Filippo Pimpinella, Alberto R a p o n i , M a u r i - zio Ricci, Tito Ricci, Mari- lena Rocchi, Claudio Ronza, Rita Salvatori, Giuseppe San- tamaria, Rosario Sciuto, Alessan- d r o S c o z z a f a v a , R e m o Spiezia, Rosario Spirito, Gab- riele Stabile, Abondio Targa, Paolo Vitale. Nella foto di Gabriele Tamborrelli il momento del giuramento dei medici della provincia di Latina. Per informazioni: Dina Tomezzoli - Ufficio stampa e Comunicazione " potranno superare la minaccia sulla qualità della vita e consentire la so- pravvivenza collettiva. La simbiosi tra equilibrio estetico e struttura con- cettuale con l’innata padronanza creativa rendono efficace il messag- gio di Andreace, il quale con le inter- essanti sfumature tonali, intrise di luce morbida, auspica un equilibrio salvifico tra l’uomo e la natura. Queste le note esplicative che accom- pagnano l’opera, da lui a suo tempo redatte: “Immagini evocative, sospese in un tempo senza tempo, avvolte in una luce morbida, invitano a riflettere sul mistero che si nas- conde dietro la loro forma e sull’in- sipienza umana che minaccia la natura”. Con documentazione e suoi dipinti con Queenartstudio di Padova è stato anche ad Art Fair Rotterdam con “Dinamica sociale” (12-13 settembre 2014); con EA ad Art Shopping del Caroussel du Louvre di Parigi con “Essenza di vis- suto” ed “Eterno divenire” (24-26 otto- bre 2014); con Queenartstudio di Pa- dova ad Art Fair di Barcellona con “Dinamica sociale” e “Concetto di Natura” (12-13 dicembre 2014). Il percorso artistico di Andreace dal 1957 al 2014 è documentato dalle sue mostre personali e collettive nazionali e internazionali e dalle gratificanti recen- sioni e dagli articoli su quotidiani, peri- odici, riviste specializzate di critici ac- corsati. Tra le sue mostre all’estero, si ricordano tra le altre: 1964/ Huit pein- tres Tarentins, Brest; 1965/ Key Bis- cayne Art Festiva, Miami Fla (USA); Burdines Artist Cove at Dadeland Mi- ami Fla (USA); Esposizione di Grafica Italiana Contemporanea, Montevideo (Uruguay); 1966 / VII Exposition de Peintures, Paris; 1967 / Mostra del paesaggio italiano in Canada, Toronto- Ontario (Canada); Mostra d’Arte Ital- iana, Toronto- Ontario (Canada); 1969 / Expo Internacional Buenos Aires (Argentina); VIII Premi Internacional di Buix “Joan Mirò” Barcellona (Spagna); 1971 / III Bienal de Deporte en las Bel- las Artes, Barcellona (Spagna); 1974 / 26^ Exposition Internationale d’Art Contemporain , Luxemburg; 1978/ XVI premio di Pittura Castello di Serravalle Repubblica di San Marino; 1992/ Pre- mio “Itallia’92”, Mostra itinerante, Museo Nazionale, Budapest (Ungheria), Museo Nazionale Stoccolma (Svezia), Galleria Jacob Javits Center, New YorK (USA); 1994 / Premio Italia 1994 a Parigi, Maison des Loisirs de la Culture de Montmorency, Paris; New York video exibit for the italian Artist, New York; Primavera’94 Milano - Cannes; Premio Art And Words Hong Kong (Cina), ecc. Nelle foto: le opere di Nicola Andreace in mostra; locandinaQueenArtStudio.