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CHI SIAMO, POESIE E
AFORISMI
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VIGNETTE
Pagina 14
Cultura & Societa‘
A cura di Nino Bellinvia
Pagine centrali 8/9
L’Angolino della Poesia
Marynzia Panico Borrelli
Si è vero ca sta vita è nu dono
troppo bello
ma sulo pè chi so gode e pè chi
disonora,
ma no pè chi se vò sta tranquillo 'o
posto suojo!
Ma p'è quanna perzone sta vita è
na bastarda pecchè nun vivono
bbuono?
Quanna ggente provano ulore...e,
quanne ne venene accise pure si
psicologicamente pè n'ingiustizia
fatta a lloro?
Ae...'a vita avessa essere vissuta
senza malatia, senza dulure, senza
essere accise a tradimente comm'e
Abele!
Avessa essere giusta pè chi 'a
rispetta e 'a vvo bbene!
...E c'ho dicimm'a ffà!
Ccierti vvote, io penzo ca chesta
vita è fatta ppè bbastardi e
caliote
e no ppè pperzone rispettose, civile
e devote!
Maronna mì perduoneme si
aggia sbagliat'a dicere...ma nun è
possibile ca ncopp'a chesta terra
nun c'è sta nu pezzetiello 'e
Paraviso addò ll'Abele se ponno
sentì tranquilli!
È maje possibile ca ncopp'o munno
falsità e cattiverie vanno 'a
braccetto liber'e serene, mentre
'e bbrave ggente s'anna avutà
semp'arete, guardanno cu paura?
E ghià…
addò è ghiut'a fernì 'a Chiesa
Cristiana...
addò sta cchiù 'a solidarietà
umana!!!
Ca sta vita sarà fallita?
Ca Ddio 'e mmane se n'è
lavato?
Io nun 'o voglio credere e sempe
spero ca sta vita bastarda nu
juorno, cagnarrà culore
COMUNICATI
Palmerini
Pagine 10
CRONACA
Doriana Goracci
Pagina 4
Dall‘ Italia e dall‘ Estero
A cura di Giorgio Brignola
Pagina 3
Ilario Mario
Ponzi
Photo reporter
E Socio onorario
Britalyca La Voce Alternativa)
Le minaccie sono
un'esclusiva dei nuovi
dittatoricchi, in democrazia si
governa con la dialettica e il
pragmatismo
L' uomo e' l' unico essere ad
avere la facolta' mentale di
elaborare il male, adeguando
poi il suo corpo per l'
esecuzione, spesso
confondendolo con il bene .
Un politico che parla di
statistiche da semplicemente
i numeri
Parlare in percentuali,
equivale a dare i numeri
Se lo Stato non e' piu' in
grado di assicurare ad ogni
cittadino un lavoro libero e
dignitoso per se e la sua
famiglia, non e' mai Stato
Il possesso della materia
crea ricchezza, il suo utilizzo
benessere
Da Ateo l‟ unica cosa che ho
sempre odiato, e‟ quella di
pregare gli altri ad amarmi
I cimiteri dovrebbero essere
dei luoghi d' incontro tra la via
e la morte a prescindere dal
credo religioso
La malavita nasce da una
disonesta gestione dello
Stato da parte della politica
L' Italia e' l' unica democrazia
moderna al mondo, dove si
confondono ancora i doveri
con i diritti
In realta‟, e‟ che non e‟ mai
esistita nessuna verita‟, ma
un insieme di tante realta‟,
che anche se sommate, non
ci danno la verita‟
Meno Parlamento, uguale a
meno Democrazia
Se in questo terzo millennio
c‟e‟ ancora chi mette in
discussione alcuni fatti storici,
e‟ perche' l' Homo e' eretto
ma non del tutto sapiente
La lotta alle disuguaglianze,
e' nata prima di Dio
Tutti i principi sono giusti, i
problemi subentrano al
momento della loro
applicazione
Il debito nazionale e‟ politico
non pubblico, diventa
pubblico quando i governi
iniziano a mettere le mani nei
rispiami del cittadini
CHI SIAMO
Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da una idea Innovatrice di Carmine Gonnella (G.B) .
Siamo picccoli operatori dell’ Informazione libera, approfondita e gratuita, non abbiamo soluzioni,
solo alternative !
Analizziamo e approfondiamo le tematiche sociopolitiche e culturali scientemente con metodo imparziale,
con onesta‘ intellettuale esenza urlare. Nel nostro piccolo, non facciamo giornalismo ma informa-
zione.
In una democrazia avanzata, sensibizzare e indirizzare il egislatore. , e’ compito di ogni cittadino
iamo online, su tutti molti motori di ricerca e social nerworks
Il format Pdf e‘ in A2 , per averne una copia scrivere a lavocealternativa@gmail.com
Collaboratori :Cronaca, Doriana Goracci (Italia) Alle politiche in Italia e all‘ Estero , il Comm. Giorgio
Brignola (Italia) Cultura e Societa‘ Nino Bellinvia ( Italia ) Comunicati, Goffredo Palmerini (Italia) alla
diffusione online , Mario Ponzi. (G.B.) Arnaldo De Porti ( Italia) Daniela Rubino (Giornalista pubblicista
Italia ) Poeie Marynzia Panico Borrelli (Italia) Fondato, edito e pubblicato daCarmine Gonnella
Londra (GB)
Periodico gratuito di libere e approfondite informazioni sociopolitiche Fondato, edito e diretto da Carmine Gonnella Londra (2005/2019 )
IV edizione N. 48 Aprile 2019 . Siamo su molti social networks. e arriva a circa 3000 contatti in formato Pdf
CULTURA
Daniela Rubino
Pagine 6
UN‘ ALTRA IMMAGINE
EMBLEMATICA DI QUESTO
NOSTRO TERZO MILLENNIO
Baciamo le mani a vossia!
16 VARIE Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019
Striscia di Gaza, il Martirio di un
Popolo
abitanti di Gaza. Fonti israeliane hanno anche riferito
che l‘esercito israeliano ha bombardato ilcampo pro-
fughi di Bureij, nella parte centrale della Striscia di
Gaza. I gruppi della Resistenza palestinesi hanno
risposto agli attacchi sparando una raffica di razzi
contro i territori israeliani.
Dal marzo dello scorso anno, i palestinesi di Gaza
organizzano la ―Grande Marcia del Ritorno―, mani-
festazioni settimanali per chiedere il diritto al ritorno
per coloro che sono stati cacciati dalla loro patria
dall‘aggressione israeliana e la fine dell‘assedio
all‘enclave. Queste proteste sono state puntualmente
represse nel sangue da Israele, causando la morte di
oltre 270 palestinesi e il ferimento di oltre 16mila.
Da l Web
Due palestinesi sono stati uccisi in un raid aereo
israeliano sulla Striscia di Gaza poco dopo che i
soldati israeliani hanno attaccato i manifestanti
palestinesi che prendevano parte ai raduni set-
timanali della ―Grande Marcia del Ritorno―, ucci-
dendo due manifestanti e ferendone almeno altri
50.
Fonti palestinesi hanno confermato oggi che gli
aerei israeliani hanno preso di mira una postazione
appartenente alla Resistenza palestinese nel campo
profughi di al-Maghazi, situato nel centro del-
la Striscia di Gaza, secondo quanto riportato dal
Palestina News Network.
L‘attacco ha ucciso due membri dell‘ala militare
di Hamas, le Brigate Ezzedine al-
Qassam. L‘attacco aereo ha anche ferito altri tre
Questo periodico e’ interamente autogestito
FOR DONATIONS: Sort Code 20-12-26 Account no: 73931346
IBAN : GB03 BUKB 2012 2673 9613 46 GRAZIE
Non sono uno storico ma…
DOPO DUE ANNI DI GUERRA CIVILE E
FRATICIDA, L' AMNISTIA
GENERALE VOLUTA DA TOGLIATTI ,
DIETE ORIGINE ALLE MUTAZIONI
FASCISTOIDE ODIERNE, COME SE IL
TEMPO NON FOSSE MAI PASSATO
Il perdono degli
indegni: il 25 Aprile
1945 e l'amnistia
Togliatti
Agli uomini del re-
gime libertà e rein-
tegro, ai partigiani
furono applicate in-
vece le vecchie
norme legislative
Pagina 12
UNA LEGGE
ELETTORALE CHE
VIETI LA
CANDIDATURAAI
MORALMENTE
INDEGNI, IMPUTATI E
CONDANNATI,
ANCHE SE HANNO
SCONTATO LA PENE
Bisogna tenere tutti I delinguenti e i pre-
sunti tali fuori dalla gestione dello Stato,
lo scriviamo e lo ripetiamo da anni, il
candidato deve essere candido, cioe‘ con
la la fedina penale immacolata.
Il caso Siri non e‘ il primo ne‘ sara‘ l‘
ultimo. Una legge che lo ricichede la
stessa Costituzione, (quella cosa che du-
rante le campagne elettorali tutti I partiti si
riempino la bocca, per poi sputarla fuori
un volta in Parlamento) agl‘ articoli 48 e
54. Quarto comma art. Cost. 48:‖ Il diritto
di voto non può essere limitato se non per
incapacità civile o per effetto di sentenza
penale irrevocabile o nei casi di indegnità
morale indicati dalla legge. Secondo com-
ma art. Cost. 54 :‖ I cittadini cui sono
affidate funzioni pubbliche hanno il do-
vere di adempierle, con disciplina ed on-
ore, prestando giuramento nei casi stabiliti
dalla legge.‖ Il candidato a cui poi saranno
affidate funzioni pubbliche, dovra‘ giurare
(si fa per dire) di essere fedele alla Cos-
tituzione e alle sue leggi e di esercitare il
suo mandato nell‘ interesse esclusivo della
Nazione. I moralmente indegni gli impu-
tati e condannati anche se hanno scontato
la pene, sono stati gia‘ infedeli alla Cos-
tituzione e alle sue leggi ( per non dire
altro) E‘ vero che ( art. Cost. 27 :
―L'imputato non è considerato colpevole
sino alla condanna definitiva.‖ , ma qui
stiamo parlando dei gestori della Cosa
Pubblica, della formazione delle leggi
anche di quelle elettorali appunto ….
NOTA EDITORIALE
Pagina 2
VITTORIA !
Regno Unito vieta gli animali selvatici al circo
Niente più animali selvatici nei circhi itin-
eranti del Regno Unito. Zebre, tigri, cam-
melli, elefanti e via dicendo, saranno banditi
dagli spettacoli di tutto il paese inglese.
Certo dovremo aspettare il 2020, e
vorremmo che la regola valesse per tutti gli
animali e non solo per quelli selvatici: ogni
essere vivente ha diritto a vivere in libertà,
nel proprio habitat naturale e lontano da
gabbia e cemento. Ma è comunque una mez-
za vittoria. Se ne parlava dal lontano 2013,
ma adesso finalmente il Dipartimento per
l‘ambiente, l‘alimentazione e gli affari rurali
(DEFRA) ha definitivamente deciso che dal
prossimo anno, nel Regno unito, non si assisterà più a spettacoli impietosi dove la tigre è costretta a saltare il
cerchio di fuoco durante il circo itinerante. Dietro la decisione ci sarebbero dei motivi etici: dopo la denuncia
delle condizioni in cui vivono gli animali al circo, sembra finalmente che qualcosa si stia muoven-
do.L‘opinione pubblica è stufa di vedere animali tenuti in minuscole gabbie, sottoposti a duri addestramenti e
maltrattamenti. A dirlo sono i sondaggi inglesi, in cui la gente si è detta favorevole al circo senza animali.
I know how many people in Dudley South are concerned about the conditions that too many circus animals
are kept in. I‘m pleased that the Government is taking action to protect these magnificent wild animals.
Divieti simili sono stati già annunciati in oltre 50 paesi. Come sappiamo, in Italia è stato votato un graduale
superamento e la normativa relativa ai circhi è inserita nella Legge del Codice dello Spettacolo n.4652.
Anche nel Regno unito a fare la differenza sono state le indagini e le battaglie condotte dai gruppi animalisti
come l‘Animal Defenders International (Adi). ―Da anni portiamo avanti campagne per fermare le sofferenze
degli animali nei circhi di tutto il mondo. Ora siamo lieti che un divieto sia finalmente imminente - ha detto
Jan Creamer, presidente dell‘Adi -. I circhi non sono in grado di soddisfare le esigenze degli animali in pic-
cole strutture mobili e la nostra organizzazione ha ripetutamente documentato sofferenze e abusi‖. Finalmente
una misura a favore dei nostri amici animali, ma noi ci auguriamo di non vederne mai più nessuno al circo, e
non solo quelli selvatici.
Hai il diritto di
rimanere sempre in
silenzio
L'arresto di Julian Assange è stato un atto di vendetta del gov-
erno statunitense che colpisce il cuore del giornalismo.
[ Pepe Escobar ] a pagina 15
Bomba
ecologica nel
Nord Est: la
mappa dei
rifiuti
radioattivi in
Lombardia e
Venetodi
Milena Gabanelli e
Pietro Gorlani
Pagina 13
Striscia di Gaza,
il Martirio di un
Popolo Ultima pagiana
La ragazza con le treccine, (s)colpisce
ancora
Nicola Sturgeon declares
'climate emergency'
at SNP conferencePagina 11
VITTORIA !
Regno Unito vieta gli animali
selvatici al circo
Ultima pagina
UN RICORDO DI NOSTRA
SIGNORA DI PARIGI
[di Giuseppe Lalli]
Cortesia I Palmerini
Pagina 7
Spagna: vincono i socialisti ma senza
maggioranza Pagina 5
La data - 11 aprile 2019 - vivrà nell'in-
famia negli annali dei “valori” occiden-
tali e della “libertà di espressione”.
L'immagine è desolata. Un giornalista
ed editore ammanettato è stato trasci-
nato fuori con la forza dall'interno di
un'ambasciata, mentre stringeva un
libro di Gore Vidal [1] sulla storia dello
Stato di sicurezza nazionale degli Stati
Uniti. Il meccanismo è brutale. Il co-
fondatore di WikiLeaks, Julian Assan-
ge, è stato arrestato perché gli Stati
Uniti lo pretendevano dal governo bri-
tannico dei Tory, che per parte sua ha
sostenuto di non aver fatto pressione
sull'Ecuador per revocare l‟asilo ad
Assange. Gli Stati Uniti cancellano
magicamente i problemi finanziari
dell'Ecuador, ordinando al FMI di rilas-
ciare un provvidenziale prestito di 4,2
miliardi di dollari [2]. Subito dopo, i
diplomatici ecuadoriani “invitano” la
polizia metropolitana di Londra a en-
trare nella loro ambasciata per arre-
stare il loro ospite di lungo termine.
Andiamo al sodo. Julian Assange non
è un cittadino statunitense, bensì aus-
traliano. WikiLeaks non è un'or-
ganizzazione di media basata negli
Stati Uniti. Se il governo USA dovesse
ottenere che Assange sia estradato,
processato e incarcerato, legittimereb-
be il suo diritto di perseguire chiunque,
comunque, ovunque, in qualsiasi mo-
mento.
Chiamatelo l‟Uccisione del
Giornalismo.
Assange è accusato di aver aiutato
Chelsea Manning, l'ex analista dell'in-
telligence statunitense, ad ottenere
questi documenti. Ma la faccenda
diventa più complicata. È anche pre-
sumibilmente colpevole di
“incoraggiare” Manning a raccogliere
più informazioni. Non c'è altro modo di
interpretarla. Ciò equivale, senza più
alcuna esclusione di colpi, alla crimi-
nalizzazione totale della pratica gior-
nalistica.
Per il momento, Assange è accusato
di “cospirazione volta a commettere
Quello che lui chiama reddito, non e‟ altro
che, l‟ assistenza e il mantinimento sociale,
sancito dalla Costituzione per tutti I cittadini
inabile e sprovvisti dei mezzi necessari per
vivere una vita dignitosa, ivi incluso il non
lavoro, ma a questi due I dettami cos-
tituzionale, non rappresentano piu‟nulla, ma
loro continuano a farsi I selfie. Sono sicuro
che Salvini appena sveglio, se non c‟e‟
nessuno, se ne fa uno con il letto.
LA POLITICA E‟ UNA SPUGNA
GIGANTESCA, CHE ASSORBE TUTTO E
TUTTI
Scrivevo: “Mi dispiace per la ragazzina con le
treccine, ma questa di umanita‟ non ha
nessuna voglia di cambiare sistema e temo
che il suo destino sia‟ gia‟ irreversibile”
Di movimenti assorbiti dalla politica nel corso
dei millenni, ne abbiamo visti, tralasciando
ovviamente quello cristiano e comunista,
perche' da tempo caduti in prescrizione, ne
cito alcuni piu' recenti. Il movimento stu-
dentesco del 68, fate l‟ “Amore e non la
Guerra” e di guerre da allora ce ne sono
state e non poche. il movimento leghista all‟
inizio contro l‟ illegalita‟, la corruzione politica
e ammnistrativa, Roma ladrona e via dicen-
do. Oggi sappiamo che anche loro sono stati
assorbiti dalla “spugna”. Il Movimento 5 Stel-
le, son passati dall‟ onesta all‟ illegalita‟ e al
cosi‟ fantutti, in meno di una legislatura. E
adesso veniamo al attuale movimento anticli-
matico ! La Greta in un intervista di Piazza
Pulita, ha pronunciato le seguente parole: “
Non e‟ colpa dei politici ma del sistema “
Qualcuno dovrebbe spiegarle che, la politica
e‟ il sistema, una spugna gigantesca che
assorbe tutto e tutti, tempo un anno e anche
il suo movimento sara‟ solo un ricordo. L‟
unica alternativa e‟ quello di cambiarlo da
movimento anticlimatico a movimento anti-
consumista a 365 giorni, perche‟ (datemi
anche del comunista) il consumismo e‟ figlio
del capitalismo; la causa principale dell‟ at-
tuale crisi climatica e inquinamento globale.
Buona Pasqua e buon consumo a tutti…
tutti…
LA PASQUA TRADIZIONALE CRISTIANA
Anch‟ io da bambino amavo festeggiare la
Pasqua, ero bravo a costruire le famose trac-
cole, sino a quando non mi sono posto la
domanda: “ Ma in realta‟ a Pasqua cosa fes-
teggiamo?” Il giovedi‟ santo il Dio fatto uomo
viene arrestato, si dice tradito da uno dei suoi
fedeli. Il venerdi‟ viene processato dal popolo
e il “Re” lo condanna a morte, preferendolo
ad un Barabba qualsiasi. Lo stesso giorno
viene crocefisso, seppellito prima del sabato
“santo” dei guidei. La domenica dicono che il
Dio fatto uomo, per motivi ancora inspiegabili
sia risorto dai morti e ritornato in Paradiso.
Giorno quessto non solo santo ma di grande
festa e tutti I cristiani nessuno esscluso, fes-
teggiano abbuffandosi con tutti e di tutto, la
saga poi continua il giorno dopo, il lunedi
anche questo dicono santo. Morale della
favola: In un mondo di consumi selvaggi e di
sprechi di imquinamenti in ogni dove e in
ogni modo, non sarebbe meglio festeggiare
la Pasqua, facendo tre giorni di digiuno ? Un
minimo di vergogna per tutti coloro che ogni
giorno fanno o muiono di fame nel mondo,
tutti sti bell “cristiani” dovrebbero provarla. Io
invece nel periodo Pasquale mi
“vergogno” (credetemi) persino di andare nei
supermercati, per la paura di assistere a tan-
to spreco di “risorse”, per festeggiare poi un
qualcosa che potrebbe anche non esistere.L‟
alternativa per la salvezza di questa umanita‟
per dir poco malata e per non estinguersi
prima che il sole diventi un buco nero, e‟ una
campagna anticonsumistica, in ogni dove
anche se non e‟ santa ! (poi se avro‟ l‟ occa-
sione, lo diro‟ anche alla bambina con le trec-
cine)
L‟ ITALIA E‟ L‟ UNICA DEMOCRAZIA AL
MONDO DOVE, L‟ INSINDACABILITA‟ PAR-
LAMENATARE, DIVENTA PRIMA IMMUNI-
TA‟ E POI IMPUNITA‟
Dicevamo: ( un paio d‟ anni fa)
Che il secondo e terzo comma dell‟ artico 68
andrebbero aboliti, perche ‟nessuno e‟ al di
sopra di ogni sospetto o perfetto e nemmeno
i menbri del Parlamento. Mentre I giudici
sono soggetti soltanto alle leggi. I politici in-
vece hanno il potere di cambiare le leggi a
proprio uso e consuno e in passato e anche
al presente di casi di leggi ad personam ne
abbiamo viste nascere in abbondanza, vio-
lando spesso anche la Costituzione; come
nel caso dei vari Lodi a favore del “cittadino”
Berlusconi Silvio, attualmente sotto proces-
so, processo rimandato perche‟ “ancora”
candidabile. La politica e fatta anche di
onesta‟ (si fa per dire) e non solo intellettua-
le. (anche questo lo dicevamo) Ho sempre
riscontrato una piccola anomalia nella nostra
Costituziine sulla “cosidetta” immunita‟ dei
nostri parlamentari. Ricordiamo qui, il quarto
comma dell‟ articolo 48, che riguarda so-
pratutto il voto passivo: “Il diritto di voto non
può essere limitato se non per incapacità
civile o per effetto di sentenza penale irrevo-
cabile o nei casi di indegnità morale indicati
dalla legge.” NEI CASI INDICATI DALLA
LEGGE ! Quale legge ? Ecco l‟ anomalia !
Tutti sappiamo che a parte la Severino, tra l‟
altro e‟ quello che ha “cacciato” fuori dalla
politica il cittadino Berlusconi Silvio, per alcu-
ni anni e poi dimenticata. Ecco abolendo o
semplicemente modificando il secondo e
terzo comma dell‟ articolo 68, con una legge
dello stato costituzionale, che regolarizzi l‟
incandidabilita‟‟ di alcuni soggetti rei di
“indignita‟ morale” o per effetti di sentenze
penali e anche civili ( indegnita‟ morale),
forse (e sottolineo forse) potremmo ridare un
nuovo e pulito volto alla politica .
L‟ ITALIA E‟ L‟ UNICA DEMOCRAZIA AL
MONDO DOVE, L‟ INSINDACABILITA‟ PAR-
LAMENATARE, DIVENTA PRIMA IMMUNI-
TA‟ E POI IMPUNITA‟
Dicevamo: ( un paio d‟ anni fa)
Che il secondo e terzo comma dell‟ artico 68
andrebbero aboliti, perche ‟nessuno e‟ al di
sopra di ogni sospetto o perfetto e nemmeno
i menbri del Parlamento. Mentre I giudici
sono soggetti soltanto alle leggi. I politici in-
vece hanno il potere di cambiare le leggi a
proprio uso e consuno e in passato e anche
al presente di casi di leggi ad personam ne
abbiamo viste nascere in abbondanza, vio-
lando spesso anche la Costituzione; come
nel caso dei vari Lodi a favore del “cittadino”
Berlusconi Silvio, attualmente sotto proces-
so, processo rimandato perche‟ “ancora”
candidabile. La politica e fatta anche di
onesta‟ (si fa per dire) e non solo intellettua-
le. (anche questo lo dicevamo) Ho sempre
riscontrato una piccola anomalia nella nostra
Costituziine sulla “cosidetta” immunita‟ dei
nostri parlamentari. Ricordiamo qui, il quarto
comma dell‟ articolo 48, che riguarda so-
pratutto il voto passivo: “Il diritto di voto non
può essere limitato se non per incapacità
civile o per effetto di sentenza penale irrevo-
cabile o nei casi di indegnità morale indicati
dalla legge.” NEI CASI INDICATI DALLA
LEGGE ! Quale legge ? Ecco l‟ anomalia !
Tutti sappiamo che a parte la Severino, tra l‟
altro e‟ quello che ha “cacciato” fuori dalla
politica il cittadino Berlusconi Silvio, per alcu-
ni anni e poi dimenticata. Ecco abolendo o
semplicemente modificando il secondo e
terzo comma dell‟ articolo 68, con una legge
dello stato costituzionale, che regolarizzi l‟
incandidabilita‟‟ di alcuni soggetti rei di
“indignita‟ morale” o per effetti di sentenze
penali e anche civili ( indegnita‟ morale),
forse (e sottolineo forse) potremmo ridare un
nuovo e pulito volto alla politica .
VOTO ALLE EUROPEE NEI CONSOLATI
PER TUTTI GLI ITALIANI ALL'ESTERO
Il Parlamento europeo dal 1979 viene eletto
direttamente ogni cinque anni a suffragio
universale.
A seguito del rinvio 'flessibile' della Brexit ho
interpellato oggi il governo su come intenda
organizzare il voto per le elezioni europee
per gli italiani del Regno Unito. Con l'occasio-
ne ho sollevato il problema degli italiani resi-
denti nei paesi terzi (extra-UE) che per vo-
tare devono tornare in Italia in quanto la nor-
mativa vigente permette solo agli italiani resi-
denti nei paesi dell'UE di votare nei consolati
(nello spazio geografico europeo è il caso
principalmente degli italiani residenti in Sviz-
zera, Norvegia, Islanda, Balcani, Turchia,
Russia e Ucraina). Lo Stato invece dovrebbe
dare la possibilità di votare nei consolati a
tutti gli italiani all'estero, il tema di due mie
proposte di legge depositate alla Camera. Il
voto è un diritto-dovere che definisce il nostro
essere cittadini. Dobbiamo smettere di divid-
ere gli italiani in serie A (Italia), B (UE) e C
(paesi terzi): occorre rimuovere questo osta-
colo alla partecipazione democratica delle
istituzioni europee e rispettare la decisione
del Consiglio UE del giugno 2018 in merito
alla legge elettorale europea che raccoman-
da agli stati membri di facilitare il voto dei
cittadini europei ovunque essi si trovino.
Questo il senso del mio intervento di oggi
(6min). Il governo nei panni del sot-
tosegretario Di Stefano ha risposto citando la
normativa vigente al quale ho replicato cosi.
Interpellazione di Massimo Ungaro (nella
foto) deputato del PD eletto nella cir-
coscizione Estera Europa. ( da : Londra Se-
ra)
In poche parole il deputato lamenterebbe
invece un‟ anomalia della legge Tremaglia
del 2001: “ Modalita‟ voto all‟ estero. Legge
che tra l‟ altro era ed e‟ incostituzionale an-
che da questo punto di vista, in base alle
legge gli italiani all‟ estero possono votare
solo tramite la corrispondenza, oppure recar-
si nel commune di residenza a proprie spese.
La domanda e‟ un‟ altra che lui avrebbe
dovuto fare: “ Visto che gli italiani all‟ estero
possono votare per corrispondenza al Par-
lamento italiano, perche‟ ( il voto e‟ eguale )
non usare la stessa modalita‟ per il rinnovo
del Parlamento europeo, per I cittadini resi-
denti nelle altre tre circoscrizioni extra UE ?
Badate bene e lo faccia anche Ungaro, le
normative per il voto al Parlamento europeo
sono totalmente a carico dell‟ Europa, isti-
tuire seggi nelle circoscrizioni extra UE
sarebbero invece a carico delle Stato italiano
e costerebbero ben tre volte piu‟ del voto per
corrispondenza . Secondo noi, la legge
Tremaglia, ovverossia il voto per cor-
rispondenza dovrebbe essere esteso anche
ai cittadini extra UE e farli votare I candidati
europei dei loro paesi di esidenza o di nasci-
ta. Un italiano e „ italiano ovunque viva
intrusioni informatiche”. L'accusa
sostiene che Assange ha aiutato Man-
ning a decifrare una password [4] mem-
orizzata sui computer del Pentagono
collegati al Secret Internet Protocol
Network (SIPRNet).
Nei registri delle chat del marzo 2010
ottenuti dal governo USA, Manning par-
la con qualcuno chiamato alternati-
vamente “Ox” e “associazione di stam-
pa”. Il DoJ è convinto che questo inter-
locutore sia Assange. Ma devono
dimostrarlo definitivamente. Manning e
questa persona, presumibilmente
Assange, si sono impegnati in
“discussioni”. «Durante uno scambio,
Manning disse ad Assange che „dopo
questo upload, è tutto quello che mi è
rimasto‟. Al che Assange rispose: „degli
occhi curiosi non sono mai rimasti
all‟asciutto nel corso della mia esperi-
enza‟.» Tutto questo non regge. I gran-
di media privati statunitensi pubblicano
regolarmente fughe illegali di informa-
zioni classificate. Manning offrì i docu-
menti che aveva già scaricato sia al
New York Times che al Washington
Post - e fu respinto. Solo allora si av-
vicinò a Wikileaks. L'accusa secondo
cui Assange abbia cercato di aiutare a
decifrare la password di un computer è
in giro dal 2010. Il Dipartimento di
Giustizia sotto Obama ha rifiutato di
avallarla, consapevole di ciò che sig-
nificherebbe in termini di potenziale
messa al bando del giornalismo investi-
gativo. Non c'è da stupirsi che i media
privati statunitensi, spogliati di uno
scoop della massima importanza, ab-
biano successivamente iniziato a de-
nunciare WikiLeaks come agente rus-
so.
L‟opzione nucleare
Il grande Daniel “Pentagon Papers”
Ellsberg aveva già avvertito [5] nel
2017: “Obama ha aperto la campagna
legale contro la stampa andando alle
radici dei rapporti investigativi sulla
sicurezza nazionale - le fonti – e Trump
andrà dietro agli stessi raccoglitori/
giardinieri (e i loro capi, gli editori). Per
cambiare metafora, un'accusa ad
Assange è il “primo uso” dell‟opzione
nucleare contro la protezione che il
Primo Emendamento assicura alla
stampa libera.” Le attuali accuse del
Dipartimento di Giustizia - essenzi-
almente il furto di una password del
computer - sono appena l‟inizio della
valanga. Almeno per ora, la pubblica-
zione non è un crimine. Eppure,
qualora sia estradato, Assange potreb-
be essere accusato anche di ulteriori
cospirazioni e persino della violazione
della Legge sullo Spionaggio del 1917.
Quantunque debba ancora chiedere il
consenso di Londra per avanzare ulte-
riori accuse, al Dipartimento di
Giustizia non mancano gli avvocati in
grado di applicare sofismi per evocare
un crimine dal nulla.
Jennifer Robinson, l'abilissimo av-
vocato di Assange, ha giustamente
sottolineato che il suo arresto è «un
problema di libertà di parola” perché
“riguarda i modi in cui i giornalisti pos-
sono comunicare con le loro fonti.»
L'inestimabile Ray McGovern, che con-
osce una o due cose sulla comunità di
spionaggio degli Stati Uniti, ha evocato
un requiem del quarto potere [6].
Il contesto completo dell'arresto di
Assange viene alla luce una volta
esaminato che risulta conseguente al
fatto che Chelsea Manning ha
trascorso un mese in isolamento in una
prigione della Virginia per aver rifiutato
di denunciare Assange di fronte a un
gran giurì. Non c'è dubbio che la tattica
del Dipartimento di Giustizia sia quella
di spezzare Manning con ogni mezzo
disponibile.
Ecco cosa dice la squadra legale di
Manning [7]: «L'atto d'accusa contro
Julian Assange, dissigillato oggi, è
stato ottenuto un anno prima che Chel-
sea comparisse davanti al Gran Giurì e
si fosse rifiutato di rendere testimonian-
za. Il fatto che questa incriminazione
sia esistita da oltre un anno sottolinea
quanto la squadra legale di Chelsea e
la stessa Chelsea hanno detto da
quando è stata emessa una citazione
per comparire di fronte ad un Gran Giu-
rì federale nel distretto orientale della
Virginia: che convincere Chelsea a tes-
timoniare avrebbe duplicato le prove
già in possesso del Gran Giurì e ques-
to non era necessario affinché gli av-
vocati statunitensi ottenessero un'accu-
sa contro Assange.»
Gli attacchi dello Stato Profondo
La palla è ora presso un tribunale del
Regno Unito. Assange rimarrà indubbi-
amente in prigione per alcuni mesi per
evitare la cauzione mentre procede
l'estradizione secondo il dossier statun-
itense. Il Dipartimento di Giustizia ha
verosimilmente discusso con Londra su
come un giudice “adatto” possa fornire
il risultato desiderato.
Assange è un editore. Di suo non ha
fatto trapelare assolutamente nulla.
Anche il New York Times e il Guardian
hanno pubblicato ciò che Manning
aveva scoperto. Collateral Murder [8],
tra le decine di migliaia di prove, dov-
rebbe essere sempre in prima linea
nell'intera discussione: si tratta di crimi-
ni di guerra commessi in Afghanistan e
in Iraq.
Quindi non c'è da meravigliarsi che lo
Stato Profondo americano non per-
donerà mai Manning e Assange,
benché il New York Times, in un altro
lampante esempio di due pesi e due
misure, potrebbe ottenere un las-
ciapassare. Il dramma alla fine avrà
bisogno di essere chiuso nell'Eastern
District della Virginia perché la sicurez-
za nazionale e l'apparato dell‟intelli-
gence hanno lavorato per anni a questa
sceneggiatura, a tempo pieno.
In qualità di direttore della CIA, Mike
Pompeo è andato dritto al punto: «È
tempo di chiamare Wikileaks per quello
che è realmente: un servizio di intelli-
gence ostile non statale spesso favorito
da attori statali come la Russia.»
Quel che di fatto equivale a una dichi-
arazione di guerra sottolinea quanto in
realtà sia pericoloso Wikileaks, per il
solo fatto di aver praticato del giornal-
ismo investigativo.
Le attuali accuse del Dipartimento di
Giustizia non hanno assolutamente
nulla a che fare con l‟ormai demistifica-
to Russiagate. Ma aspettatevi che il
successivo calcio politico sia roboante.
Il campo di Trump al momento è diviso.
Assange è sia un eroe pop che com-
batte contro la palude dello Stato
Profondo, sia un umile scagnozzo del
Cremlino. Allo stesso tempo, Joe
Manchin, un senatore democratico del
Sud, gioisce, stando agli atti, come un
proprietario di una piantagione del
diciannovesimo secolo, sul fatto che
Assange sia ora “nostra proprietà”. La
strategia democratica sarà quella di
usare Assange per arrivare a Trump.
E poi c'è l'Unione Europea, di cui alla
fine la Gran Bretagna potrebbe non far
parte, più tardi piuttosto che più presto.
L'Unione Europea sarà molto vigile sul
fatto che Assange venga estradato
nell‟«America di Trump», poiché lo
Stato Profondo si assicura che i gior-
nalisti di tutto il mondo abbiano effetti-
vamente il diritto: di rimanere sempre in
silenzio.
Da: megachip.globalist.it
2 SEMPRE IN POCHE PAROLE ... Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019 15 Democrazia nella comunicazione Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019
A cura di
Carmine Gonnella
Hai il diritto di
rimanere sempre
in silenzioL'arresto di Julian Assange è stato un atto di vendetta del governo statunitense che colpisce il cuore del giornalismo.
[ Pepe Escobar ]
QUESTA E‘ DEMOCRAZIA !
Brexit, posticipo articolo 50 al 31 ottobre
L‘ Inglilterra deve partecipare alle elezioni
europee, perche‘ potrebbe essere un secondo
referendum anche se non vincolante, visto che da
tre anni la politica nazionale sta brancolando nel
buio. Lasciare che sia il popolo a decidere sui tre
temi cruciali ancora in discussione in Parlamen-
to , uscita senza deal, con un deal ma rimamendo
nel mercato comune as he would also like the
labor party come vorrebbero anche I laboristi ,
oppure rimanere in Europa
England must participate in the European elec-
tions, because it could be a second referendum
even if not binding, as we all kwon for the last
three years the national politics has been groping
in the dark. Let the people decide on the three
crucial issues that are still being discussed in
Parliament, leaving without a deal, with a deal
but staying in the common market as he would
also like the Labor party, or remaining in
Europe
LE RIFORME ISTITUZIONALI DEL CON-
TRATTO DEL CAMBIAMENTO, SONO IM-
POSSIBILLI O INUTILI
Il referendum consultivo e l‟ abobizione del
quorum referendum.
Il primo anche se dovesse passare ( cosa
alquanto impossibile) con I due terzi del par-
lamento alla quarta lettura, non essendo
vincolante servira' solo come sondaggio e
non solo costerebbe milioni di euro ai cit-
tadini ,ma per indirlo occorre comunque la
maggioranza qualificata del Parlamento.
Quindi inutile e impossibile !
Il secondo invece, diventerebbe una spade
di Damocle sulla testa del legislatore,
perche‟ prima di presentare una legge, dov-
ra‟ pensarci due volte, Ovviamente per I
cittadini e‟ un bene, perche‟ non ci saranno
piu‟ politici incoscienti che consiglieranno ai
loro elettori di andare al mare, cioe‟ indurli
all‟ assenteismo, per non raggiungere il
quorum. Per questo e‟ impossibile e irreal-
izzabile, nessun parlamentare si darebbe la
zappa sui propri piedi.
Io invece se fossi loro, proporrei il silenzio
stampa per tutti I parlamentari durante le
champagne referendarie. In altre parole la
Politica ne restera‟ fuori e saranno gli elettori
a decidere le sorti del referendum. Il referen-
dum e‟ una questione di coscienza, e‟ il citta-
dino che dovrebbe indirizzare il legislatore e
non viceversa !
Altro che consultivi e costituzionali…
(ripetiamo ancora una volta)
Nei referendum abrogrativi il popolo sceglie
e non viene scelto e spesso usato come
caprio espiatorio da parte del legislatore di
turno incapace di legiferare. Detto cio‟ , noi
crediamo che l‟ articolo 138 andrebbe ri-
formato ( per l‟ ultima volta ) con una legge
costituzionale, amalgamandolo in un solo
articolo: “ Le leggi di revisione della Cos-
tituzione e le altre leggi costituzionali sono
adottate da ciascuna Camera con due suc-
cessive deliberazioni ad intervallo non mi-
nore di tre mesi, e sono approvate a maggi-
oranza dei due terzi dai componenti di cias-
cuna Camera nella seconda votazione” Se-
condo e terzo comma abrogati . E poi…a
cose servirebbero I referendum consultivi se
non vincolanti ? Tempo e denaro sprecato !
IN POLITICA, TROPPA MANIA DI
PROTAGONISMO
Dicevo…
In questo terzo millennio se non ci facciamo
un selfie ogni due minuti, non sappiamo piu'
chi siamo (autocit.)
Spesso chi e‟ affetto da mania di protagos-
nismo, ipoteca il suo futuro, sulla pelle degl‟
altri (tanto per farne un‟ atro)
Questo vale anche per la politica, sopratutto
per chi e‟ nuovo al sistema. Salvini non sa
nemmeno cosa sia stat oil 25 aprile. Il 25
aprile del 1945, non e‟ stato solo il giorno
della liberazione dal nazifascismo, ma anche
la “fecondazione” della Repubblica italiana,
nata appunto un anno dopo. D Maio non sa
nulla di come dovrebbe funzionare la
“macchina “ del welfare ( sistema sciale)
L'Operatore dell'Informazione del
mensile "La Voce Alternativa"
Giorgio Brignola, è lo stesso che
per trent'anni è stato
corrispondetente de "La Voce
degli Italiani". Testata che ha
concluso definitivamente la
pubblicazione nel 2011.
Insomma, nella "Voce" ero e
nella "Voce" sono rimasto.
LA PRIMA ANALISI
Le attuali difficoltà politiche sono l‟effetto di
questa Terza Repubblica nata con la fretta
per finire la Seconda. Lo Stato, però, non
può essere comparato a un‟azienda. I motivi,
non solo politici, sono tanto evidenti da
produrre i presupposti per un disordine
istituzionale. Così, tra il promettere e il fare,
ci sono situazioni parlamentari ancora da
chiarire.
Questo Esecutivo potrebbe dare filo da
torcere a un‟Opposizione sempre meno
coesa e avviata a ridimensionare il suo ruolo
politico nel Paese. Le decisioni del Governo
potrebbero condizionare il futuro della
Penisola con effetti sul fronte di un‟economia
che non ha dato segnali di miglioramento.
Quando certi progetti cozzano con una
diversa realtà, non ci sono alternative. Solo
dopo l‟applicazione integrale del Contratto di
Governo Di Maio/Salvini, potremo sciogliere
le nostre riserve senza favoritismi per
nessuno. Per ridare “fiato” all‟Italia ci vuole
tempo. Tentare d‟accelerare le occasioni non
servirebbe.
C’è solo da sperare che non s’inizi a
proporre“mosse” sbagliate all‟interno di
questo Esecutivo tanto atipico. Potrebbero
essere le prime di una lunga serie di
questioni, certamente vitali, per il Paese. I
“bisticci” parlamentari, da noi, fanno notizia e
le “regole” per garantire la governabilità
potrebbero essere modificate. Dopo l‟analisi
dei primi risultati concreti “made” Di Maio/
Salvini, sul senno dei politici torneremo. E‟
uno degli atti dovuti ai nostri Lettori
LA POLITICA DEL DOPO
Non vediamo ancora segnali di collegamento
nella “linea” politica Di Maio/Salvini. Lo
scriviamo con oggettività. Anche se questo
Esecutivo ritiene di poter raggiungere alcuni
obiettivi efficaci. Tra polemiche antiche e
rivendicazioni recenti, il Governo tenterà di
fare il suo mestiere. L‟Opposizione, però,
tornerà astuta. Ne andava della sua
sopravvivenza politica. Vedremo se alcune
proposte parlamentari saranno più
percorribili. Nonostante certi “attriti” di natura
morale, più che politica, il Potere Legislativo
sarà meno fecondo.
L’Esecutivo continua per la sua strada con la
speranza, non sempre condivisibile,
d‟arrivare, entro l‟anno, all‟attuazione di parte
del suo “programma”. Intanto, i problemi del
Paese si evolvono e si modificano. Ancora
una volta, quando la politica s‟imbatte con la
realtà economica, gli effetti non sono positivi.
Le riforme istituzionali si faranno. Però,
quando? Certo non trascureremo alcuni
segnali d‟intolleranza che ci hanno messo sul
chi vive. Questo Governo tenterà, comunque,
di mantenere il suo posto. L‟alleanza Lega/5S
intende conservare ben salda la sua
egemonia; anche se le “tensioni” non sono da
sottovalutare.
Dato che numeri ci sono, la Legislatura non
corre imminenti pericoli. Intorno al quadro
politico, c‟è un Paese che tenta la ripresa. Ma
la produttività stagna; l‟occupazione registrerà
ancora fasi in riduzione. Insomma, siamo ben
lontani anche dal più cauto ottimismo.
Il secondo semestre dell‟anno ci porterà
qualche innovazione? Circa i contenuti del
contratto Di Maio/Salvini, per ora, preferiamo
non pronunciarci. In definitiva, il Governo ha
da farsi ancora conoscere. Ma, francamente,
riteniamo che non ci saranno tutte quelle
novità enunciate in campagna elettorale. Nel
Bel Paese non sarebbe una novità.
LA TERAPIA
L‟attuale “terapia” politica rivelerà la sua
potenziale validità non prima del prossimo
anno. Ma il “malato” potrebbe “spirare” prima.
Questa è la situazione che si percepisce in
Italia. La crisi economica, antica e reiterata, ci
ha messo a terra. Ma non solo. Mentre il
sistema bancario nazionale è tutelato,
accedere al credito resta un problema. Per
parecchi piccoli imprenditori si è fatto
impossibile. La macchina economica
nazionale s‟è inceppata. Intanto, tirare avanti,
è un‟impresa che metta a dura prova anche il
più diligente degli imprenditori. La burocrazia
nazionale non concorre, certamente, a
migliorare il quadro sociale del Bel Paese.
Tantomeno, quello finanziario.
Il tutto, tra l‟altro, ipotecando il futuro di
un‟intera Generazione di lavoratori e senza
garantire una serena vecchiaia a quella che è
destinata a uscire della realtà produttiva. Ma
non è tutto. Tra accise, addizionali locali e
nazionali, il rischio di recessione resta.
Purtroppo, non esiste una “cura” sicura per
frenare il depauperamento delle risorse
nazionali. Neppure il “Contratto di Governo”
Di Maio/Salvini e la quota previdenziale”100”.
L’Italia è uno dei Paesi UE con una macchina
dello Stato a ingente costo e a basso
rendimento. Una terapia, poi mai
sperimentata, poteva essere quella del
federalismo fiscale. Da noi, invece, si è fatto
un passo indietro. Ci sono, così, degli obblighi
che restano in primo piano ed è molto più
facile concentrarsi sul “mucchio” che mettere
a “fuoco” le speculazioni di pochi. Insomma,
chi rischia sono sempre i più “deboli”. Ma non
è ancora finita.
La nuova dirigenza politica dovrà dimostrare
un impegno che potrebbe essere anche
frenato da chi, almeno sulla carta, è alleato
dell‟accoppiata Lega/5S. La “terapia” per
salvare l‟Italia resta, di conseguenza,
ancora da sperimentare nel concreto.
Intanto, l‟anno procede con segnali
inquietanti sia a livello interno, sia
internazionale.
PENISOLA ALLA DERIVA
A dispetto del contenimento della spesa
nazionale, il deficit pubblico continua a
essere sensibile e gi eventi sociali, piccoli o
grandi, ci hanno richiamato a una realtà
che credevamo dissolta con la Seconda
Repubblica. Anche sul reddito di
cittadinanza preferiamo mantenere un certo
riserbo.
L’unica certezza è rappresentata da
questo Esecutivo ancora in “rodaggio”.
Intanto, i Partiti d‟opposizione si muovono
in modo scoordinato e le critiche non
hanno buon gioco sui fatti del quotidiano.
Insomma, i segnali d‟insofferenza
continueranno a non mancare. Analizzarli
tutti sarebbe impraticabile; anche perché
continuerebbero a mostrare uno
scollamento di rapporto tra eletti ed elettori.
Col Governo Lega/5S, ci piaccia o no,
questo 2019 non sarà l‟anno della “ripresa”;
proprio perché preceduto da un
quinquennio d‟intrighi e di contrasti che
hanno evidenziato come una certa politica
possa portare alla rovina. Ora sarebbe il
caso di bandire le illusioni e lasciare tutte
quelle promesse che non si potranno
mantenere. Il Paese ha esigenza, disperata
esigenza, di certezze.
In caso contrario, gli effetti sarebbero
dannosi e non solo nella Penisola. Questo
nuovo Potere Legislativo ed Esecutivo può
rappresentare solo l‟inizio di un diverso
percorso. L‟Unione Europea non concilia
l‟esistenza di posizioni ”ibride”.
L‟imprevedibile nell‟affermare una strategia,
per applicarne un‟altra, potrebbe non avere
pregio. La prospettiva
dell‟”improponibilità”potrebbe ripresentarsi.
Questa Maggioranza sarà in grado di
guidare il Paese? L‟interrogativo non può
avere, per ora, un‟assennata risposta.
Intanto, la deriva socio/economica rimane.
IL PROGETTO
Con effetti discutibili, la partita politica
Salvini/Di Maio continua. Comunque, da
quanto è emerso, il quadro istituzionale
potrebbe ancora cambiare. Il Potere
Legislativo è stato varato senza palesi
difficoltà. Quello esecutivo è ancora da
assimilare; ma già è motivo d‟attrito tra i
partiti d‟”opposizione”. Di più non è
possibile evidenziare proprio perché non
sono ancora operativi tutti i contenuti del
contratto di governo.
Nella foga della disamina, resta da
chiarire come andrà a essere gestita la
politica della formazione di “centro/destra”
con possibili aperture esterne di
sostegno. Non è neppure da escludere,
però, la cobelligeranza dei partitini che,
all‟occorrenza, potrebbero fare “numero”
nel mucchio.
Il contratto di governo, sarà il banco di
prova per la “tenuta” di un Esecutivo il cui
Primo Ministro dovrà, fare i conti con un
Parlamento diverso da quelli passati.
Date le ammissibili “novità”, potrebbe
avere buon gioco anche una sorta di
“fiducia” con voto segreto. Lega e Cinque
Stelle faranno di tutto per non “mollare”.
Se il contratto non dovesse essere
condiviso da una certa ala parlamentare,
non ci sarebbero altre occasioni. Il Potere
Legislativo continuerà a far suo il progetto
Salvini/Di Maio. La “maggioranza” non gli
manca; ma con risultati che, ora, non
possiamo immaginare.
IL RECESSO
A dispetto del delicato momento
internazionale, il tormentone politico
italiano non si smorza. In queste
settimane, ha trovato nuovi focolai di
rafforzamento. L‟unica convergenza,
anche se con strategie differenti, è la
necessità di ridare stabilità economica al
Paese. Il 2019, forse, potrebbe essere
l‟anno di un tentativo di “svolta”. Se
l‟ipotesi troverà conferma, sarà una novità
in un sistema com‟è il nostro dove i politici
non sempre hanno idee coerenti. Altra
certezza sembra quella di un patto di
Legislatura “blindata”. In pratica, i
segretari politici del patto vincente
dovranno sostenere il Capo dell‟Esecutivo
ufficialmente “indipendente”. Per ora,
rileviamo solo incertezze.
Questo è il quadro politico presente nella
Penisola prima delle elezioni per il
rinnovo del Parlamento UE. Ma i sintomi
in negativo sono ben altri. E‟ la
recessione economica, nonostante
qualche “lieta” novella, a preoccuparci. E‟
confermato: per il corrente anno il
Prodotto Interno Lordo (PIL) resterà di
poco sopra lo zero. Per tentare
un‟inversione di tendenza, dovremo
attendere il Patto di Stabilità per il 2020.
Insomma, sino a quando il rapporto tra
Deficit e PIL non torna in equilibrio,
d‟illusioni, non se ne fa nessuno.
Persiste, infatti, carenza sul fronte
occupazionale e la deflazione non giova
al risparmio reale. Insomma, vivere in
Italia resta un problema per molte
famiglie; soprattutto quando esiste solo
una fonte di reddito. A nostro avviso,
sarebbe necessaria una maggiore
attenzione sulle problematiche quotidiane
del cittadino. Magari parificando i prezzi
dei generi di largo consumo.
La politica sociale, che è sempre quella
carente, dovrebbe offrire un maggior
margine di qualità. Invece, la realtà è
diversa. Resta che i nostri politici,
nessuno escluso, dovrebbero non
dimenticare il loro passato e non
pretendere, come sembra stia
accadendo, d‟ipotecare il nostro futuro.
Cioè quello d‟Italia.
Giorgio Brignola
DALL‘ ITALIA E DALL‘ ESTERO
14 VIGNETTE Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019 3 POLITICA E NON SOLO Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019
Sono una blogger in copy left da molti anni e mi piace impegnare parte del mio tempo nel giornalismo partecipativo,
usando il cestino-come mezzo- per raccogliere quelle piccole e preziose cronache di vita, spesso sotto traccia.
www.agoravox.it
Nel cuore produttivo del Paese c‘è un rischio
radioattivo poco noto e minimizzato. In Lom-
bardia, soprattutto nel Bresciano, e in misura
minore in Veneto, sono state fuse in fonderie e
acciaierie fonti di Cesio 137, di Radio 226 e di
Cobalto 60, arrivate quasi sempre dall‘Est Euro-
pa. Erano nascoste in involucri di piombo infila-
ti dentro i camion di rottami, in modo da sfug-
gire ai controlli. Una volta finiti nei forni hanno
contaminato gli impianti di abbattimento fumi,
le polveri, i lingotti di acciaio e di alluminio.
L‘apice degli incidenti negli anni Novanta. Ma
succede anche oggi. L‘ultimo allarme l‘agosto
scorso alle acciaierie Iro di Odolo, in Valsabbia.
La più grande discarica
radioattiva d‘Italia
Nel Bresciano oltre 86mila tonnellate si trovano
ancora dentro le aziende o in discariche real-
izzate senza l‘isolamento del fondo. E così i
veleni hanno raggiunto la falda sottostante. È il
caso della discarica Metalli Capra di Capriano
del Colle, la più grande discarica radioattiva
d‘Italia, con ben 82.500 tonnellate di scorie al
Cesio 137 che dormono all‘interno di un parco
agricolo regionale costellato di vigneti. Un‘altra
discarica più piccola si trova alle porte di Bre-
scia città, sempre dentro un parco urbano di
recente costituzione: è l‘ex Cagimetal, con 1800
tonnellate di scorie sempre contenenti Cesio. In
altri casi il materiale contaminato è rimasto
dentro le acciaierie. Per evitare che incendi,
terremoti o altre calamità inneschino un disastro
ecologico, in diversi casi la prefettura di Brescia
ha scelto come soluzione la realizzazione di
bunker in cemento armato, dove stoccare polveri
e tondini per due secoli, il tempo di decadimento
del Cesio.
l primo è stato realizzato all‘Alfa Acciai di Bre-
scia, dove nel 1997 venne fusa una partita di
rottame proveniente dalla Cecoslovacchia e
contenente Cobalto 60 e Cesio 137. Dentro ci
sono oltre 500 tonnellate di materiale contami-
nato al quale si sono aggiunte le scorie di un
altro incidente accaduto nel 2011. Il secondo
bunker è stato realizzato nel 2013 nel paese
simbolo della produzione di pentole e posate:
Lumezzane. Nel magazzino della ex Rivadossi
Metalli c‘è un sarcofago di ottocento metri
quadrati. Al suo interno sei container contenenti
140 sacchi di materiale radioattivo, fuso in un
incidente del 2008. Gli abitanti dei condomini
confinanti non erano certo contenti. Pure l‘allora
procuratore di Brescia, Nicola Pace, davanti alla
commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti
aveva dissentito in modo netto.
Il terzo e ultimo bunker è stato ultimato nel
2016, sempre in Valtrompia: è alle Acciaierie
Venete di Sarezzo, dove nel 2007 si sono fusi
rottami contaminati arrivati dall‘area del Caspio
e dall‘Ucraina. Anche in questo caso, come a
Lumezzane e all‘Alfa Acciai nel 2011, l‘allarme
non scattò subito. Ad accorgersene fu una ditta
di Ponte Nossa, nella Bergamasca, che aveva
ritirato le polveri d‘abbattimento fumi: l‘impian-
to radiometrico all‘ingresso suonò all‘impazzata,
il carico venne messo sotto sequestro e poi
rispedito in Valtrompia. E la via del bunker è
quella indicata dalla Prefettura anche per l‘ulti-
mo incidente, quello avvenuto all‘acciaieria Iro
di Odolo, in Valsabbia nell‘agosto scorso: nel
forno è finita una fonte di Cesio 137 avvolta nel
piombo (che impedisce ai rilevatori radiometrici
di individuare una fonte radioattiva). Sono an-
cora in attesa di una destinazione anche le scorie
stoccate alla Service Metal Company di Mazza-
no e nei capannoni di Castel Mella e di Monti-
rone della Metalli Capra (stessa proprietaria
dell‘omonima discarica).
Le discariche della
Lombardia
Non sono ancora state messe in sicurezza le 370
tonnellate di scorie che si trovano dentro la
fonderia Premoli a Rovello Porro, nel Comasco.
Sono lì dal 1990, quando venne fusa una partita
di rottame contaminato comprato dalla società
austriaca Almeta (che a sua volta lo importò
dall‘Est Europa). Per anni le istituzioni locali
hanno sostenuto che non era il caso di allarmar-
si, poiché si trattava di una contaminazione tal-
mente bassa da non comportare rischi alla po-
polazione. Eppure l‘ultimo report di Arpa Lom-
bardia parla di cumuli di veleni e «fusti corrosi»
conservati in pessimo stato, vicinissimi alle
abitazioni ed al torrente Lura, che in caso di
esondazione provocherebbe una catastrofe eco-
logica. Nel 1990 una partita di quello stesso
rottame finì anche all‘Astra di Gerenzano
(Varese), dove oggi sono 320 le tonnellate in
attesa di una soluzione definitiva. Come all‘Eco-
Bat Spa di Paderno Dugnano (Milano), dove nel
2015 si è fusa una fonte di Radio 226, stesso
isotopo che nel 2011 ha contaminato anche la
Intals Spa di Parona (Varese). Problema: i soldi
per questi interventi non ci sono.
I due casi in Veneto
Nell‘elenco ufficiale dei siti a bassa radioattività
c‘è quasi esclusivamente la Lombardia, ma solo
perché qui si trova oltre la metà delle fonderie
italiane e quindi è statisticamente più alto il
numero di incidenti rilevati e potenziali. Mau-
rizio Pernice, direttore di Isin — l‘ispettorato
nazionale per la sicurezza nazionale operativo
dall‘agosto 2018 — si dice «stupito» dall‘assen-
za di segnalazioni da parte di altre regioni. Fa
eccezione il Veneto. Qui il primo incidente radi-
oattivo mappato risale addirittura al 1974.
Nell‘azienda ospedaliera universitaria di Verona
ben cento tonnellate di materiale sanitario venne
contaminato da aghi di Radio 226. Visti gli in-
genti quantitativi e un livello di radioattività più
alto del solito il materiale è rimasto stoccato nel
magazzino dell‘ospedale, non finendo così nei
venti depositi temporanei presenti in Italia, che
accolgono le scorie a bassissima radioattività
prodotte quotidianamente da ospedali e indus-
trie. Più inquietante l‘episodio del 2004 verifica-
tosi alle Acciaierie Beltrame di Vicenza: il ma-
teriale radioattivo era arrivato dalla Italrecuperi
di Pozzuoli specializzata nella raccolta di mate-
riale ferroso, che a sua volta lo aveva acquistato
da una ditta statunitense di Cincinnati (Ohio), la
Ohmart, produttrice dell‘isotopo per usi indus-
triali. Il copione è sempre lo stesso: fonte radi-
oattiva nel forno, contaminazione, sequestro,
stoccaggio e anni d‘attesa per capire il da farsi.
Già, perché il famoso deposito unico nazionale,
autorizzato dal 2001, e in cui confluire tutte le
scorie radioattive provenienti dallo smantel-
lamento delle centrali, centri di ricerca, ospedali,
industrie, ancora non c‘è.
I fondi insufficienti e le
quattro priorità
La messa in sicurezza delle scorie radioattive
viene pagata da tutti gli italiani con accise pre-
senti nelle bollette della luce. Lo Stato fino ad
oggi ha riservato tutte le risorse (3,7 miliardi)
alla gestione e allo smantellamento delle quattro
ex centrali nucleari, dei cinque reattori di ricerca
e dei quattro impianti sperimentali, il cui potere
radioattivo è 40 mila volte superiore ai siti a
bassa radioattività. Dopo quasi 20 anni quello
smantellamento non è nemmeno a metà strada.
Intanto sono decine le discariche contaminate
sparpagliate in tutto il Paese.
Con la legge Bilancio del 2018 il Governo ha
stanziato 15 milioni — spalmati su tre anni —
per la messa in sicurezza dei siti a bassa radi-
oattività. Ma solo per disinnescare la bomba
ecologica di Capriano del Colle servirebbero 10
milioni di euro. Ed è questa la priorità d‘inter-
vento per Isin, che ha inviato il suo elenco al
ministero dell‘Ambiente. Qui andrebbero imper-
meabilizzati i lati dell‘ex cava d‘argilla, rifatta
la copertura e possibilmente isolato il fondale.
Evitando così che la pioggia lavi le scorie pro-
ducendo 300 tonnellate l‘anno di percolato toss-
ico. L‘acciaieria è fallita a gennaio, i curatori
fallimentari hanno giusto i soldi per garantire la
rimozione dei succhi inquinanti. I restanti 5
milioni del fondo sarebbero da destinare all‘ex
Cagimetal di Brescia. Anche qui le scorie sono
state posizionate in una ex cava alla mercé della
falda, che potrebbe salire e contaminarsi, visto
che il Cesio è altamente solubile. Fine dei fondi.
Ad oggi non c‘è un euro disponibile per la mes-
sa in sicurezza delle acciaierie Premoli nel Co-
masco e l‘Astra di Gerenzano, in provincia di
Varese. E non c‘è una quantificazione definitiva
di quanti milioni servirebbero per intervenire
definitivamente su tutti i siti. Per la verità ad
oggi non ci sono nemmeno indicazioni su come
spendere questi 15 milioni: «Mancano i progetti
di bonifica ed indicazioni operative per i criteri
d‘accesso al fondo», dichiara Arpa Lombardia
in un‘audizione al Senato nell‘ottobre scorso.
La via bresciana dei
bunker, una spesa doppia
Se per le due discariche del Bresciano i tempi di
intervento si annunciano biblici, la strada maes-
tra per mettere in sicurezza le scorie radioattive
presenti nelle altre acciaierie è quindi la crea-
zione di altri bunker. Che hanno un costo.
Quello realizzato alle Acciaierie Venete di
Sarezzo — in grado di resistere anche all‘impat-
to di un camion in corsa e con una durata gar-
antita di 300 anni — è costato mezzo milione di
euro. L‘Italia entro il 2025 deve individuare un
deposito nazionale per le scorie radioattive, ma
nessuna regione lo vuole, e ora si sta trattando
con la Slovacchia. Nell‘attesa costruiamo bun-
ker dentro le aziende. In conclusione: i problemi
si raggirano, si tappano le emergenze quando
non si possono più nascondere, si sprecano tante
risorse. Mentre le ricadute sulle conseguenze di
veleni senza odore e colore, andranno ad incre-
mentare le statistiche oncologiche. Tanto nessu-
no sarà mai in grado di ricondurre l‘effetto alla
causa.
13 AMBIENTE Britalyca La Voce Alternativa Aprile 20194 CRONACA Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019
atore. Molti credono ancora che ILVA produca
profitti e che faccia addirittura guadagnare lo
Stato. In tanti non sanno che lo Stato si sta indeb-
itando per tenere aperta l'ILVA che siamo noi a
pagare lo stipedio dei lavoratori. La verità è in-
vece che il mercato internazionale dell'acciaio
attraversa una crisi sempre più profonda, da cui
non si vede alcuno spiraglio nei prossimi anni, e
questo strangolerà mese dopo mese l'ILVA che si
sta indebitando fino alla bancarotta. ILVA vive
solo perché lo Stato si sta indebitando e questo
avviene solo perché Renzi non vuole ammettere
di avere fallito. ILVA è come il Vietnam per gli
USA negli anni Settanta: si continuava a combat-
tere e a indebitarsi con le spese belliche solo per
non ammettere la disfatta. Ma dopo anni di sconfit-
te venne il momento della rovinosa ritirata".
Lascio tutto lo spazio restante ad Annamaria
Moschetti, Medico ISDE (Medici per l‘ambiente),
Membro del "Collegio degli Esperti" della Regione
Puglia che è stata in colloquio privato con il Presi-
dente del Consiglio Renzi e ha denunciato la gravi-
tà della situazione a Taranto, in relazione all'ILVA.
La pediatra inoltre residente al Rione Tamburi di
Taranto è da sempre in lotta per la difesa e la tutela
della salute dei bambini, delle mamme, dei lavora-
tori tutti, degli abitanti di Taranto. Ringrazio chi
condivide questo post e fa conoscere "anche" ques-
to incontro con le istituzioni, aprendo la realtà dei
fatti, che è formata non solo da foto virali ma da
onesta informazione di cittadinanza partecipe e
solidale, attiva... Andiamo oltre le nubi.
Doriana Goracci
"Cercherò di farvi un resoconto il più dettagliato
possibile del mio colloquio con Renzi che si è
svolto in maniera riservata . Sono stati dieci minuti
circa e spero di essere stata efficace. Scriverò
quello che ricordo il più puntualmente possibile...
Non sempre userò le parole esatte del colloquio,
che non posso riportare come se fossero registrate,
o forse l‘esatto ordine cronologico degli argomenti
trattati, ma contenuti sono riportati il più fedelmen-
te possibile. Questa nota è pubblica . Se ci sono
inesattezze Renzi potrà intervenire. Questa matti-
na, giunta a Taranto, ho chiesto per telefono al
Presidente Michele Emiliano di darmi la possibilità
di accedere alla conferenza stampa del presidente
del Consiglio Renzi che si svolgeva in prefettura.
Ringrazio il Presidente della Regione Puglia,
Michele Emiliano, per aver immediatamente cor-
risposto alla mia richiesta. Quando è terminata la
conferenza stampa, ho avvicinato Renzi e mi sono
presentata ricordandogli di avergli chiesto un col-
loquio due anni fa. Si è subito ricordato di me . "
ah lei è la famosa pediatra ..." e mi ha chiesto,
prontamente, di seguirlo per prendere insieme un
caffè in una saletta riservata….
Nella saletta allestita per il caffè non c‘erano gior-
nalisti e telecamere. Sono venuti anche il ministro
Del Rio, che è un medico, e che ho invitato, per
Bomba ecologica nel Nord Est: la mappa dei rifiuti radioattivi in
Lombardia e Venetodi
Milena Gabanelli e Pietro Gorlani
Corriere.it
Poliziotto abbraccia signora, entrambi ce l'han-
no fatta contro il cancro,#siamotutti048, la foto
è virale. A parte che l'aggettivo, di tipo sani-
tario mette paura, ma cosa hanno capito gli
italiani di questo incontro tra Renzi e la cittadi-
nanza di Taranto?
Poco o niente: sembra che niente importi che ce
ne erano altre, in nome di migliaia di altre, oltre
la commozione, giustissima e forte, per queste
due persone entrambe colpite e in lotta, una
mentre lavora e l'altra che manifesta. Nella
giornata del 30 luglio mi è arrivata una nota su
Facebook, in cui un amico comune mi inviava
il dettaglio preciso con articolo dell'incontro
privato tra la pediatra Annamaria Moschetti e il
Presidente del Consiglio Matteo Renzi, di cui
abbiamo anche un video. Ho chiesto l'amicizia
alla dottoressa in questione e stamattina, primo
giorno d'agosto
Mi accorgo che la sua nota ha avuto ben pochi
like e quindi scrivo dopo aver telefonato a Pri-
ma Pagina Rai 3 e spiegato in meno di un
minuto qualcosa, e se si poteva ampliare la
notizia già riportata, miracolosamente, dal gior-
nalista Enrico Fontana.
Scriveva Alessandro Marescotti nell'aprile
2016:
"Ci sono persone che ancora non sanno che
ILVA sta perdendo due milioni e mezzo di euro
al giorno. Una quantità di denaro superiore
persino rispetto agli stipendi che paga ogni
giorno. Ossia 166 euro al giorno per ogni lavor-
questo, ad avvicinarsi e la viceministro dello
sviluppo Economico Teresa Bellanova che è
stata subito chiamata ad avvicinarsi da Renzi. Il
colloquio pertanto si è svolto tra me e Renzi alla
presenza dei due citati.
Renzi: ― finalmente ci incontriamo anche se
dopo due anni― Io: ―Lei non mi ha certo chiama-
ta come si era impegnato a fare. Sono qui per-
ché me lo ha consentito il presidente Emiliano‖.
Non ha obiettato. Ho detto a Renzi che, secondo
dati ufficiali prodotti da ARPA Puglia e libera-
mente scaricabili dal sito governativo dell‘IS-
PRA, alla fine del precorso di attuazione
dell‘AIA rimarranno 12000 cittadini tarantini
esposti a rischio cancerogeno che la scienza
definisce ―di misura inaccettabile‖ e che i tar-
antini non possono essere certo grati al governo
per questo.
Renzi subito: "Allora mi dia lei la soluzione,
volete la chiusura?‖. Io ho detto che la re-
sponsabilità delle scelte è del governo e quindi
sua, e che il mio compito in quel momento era
fare presenti questi dati perché un domani lui e
nessuno non possa dire che non sapeva e riten-
ersi assolto da questa responsabilità.
Allora lui ha detto ―Anche una signora, una
volta, voleva farmi credere che l‘inceneritore
faceva venire il tumore ed invece ….‖ Io gli ho
detto che non riferivo opinioni personali , ma
dati scientifici pubblici ed incontestati. Ho
chiesto a Del Rio una conferma , perché, in
quanto medico, queste cose dovrebbe cono-
scerle bene. Ha fatto un impercettibile cenno
che mi è parso un sì . In sostanza non ha negato,
ma non è intervenuto a confermare verbalmente
rinforzando la mia comunicazione. Credo che il
suo silenzio non sia però passato inosservato a
Renzi che ha taciuto un attimo con una espres-
sione ―sospesa‖, di quelle con le quali spesso lo
si ritrae mentre riflette.
La Bellanova è intervenuta: "Volete farci
passare per assassini!", ha detto, chiaramente
concitata, ― …assassini". Credo che le grida
―assassini ― che si erano sentite chiaramente
provenire dalla strada l‘abbiano colpita. Non
sono intervenuta su questo punto.
In conferenza stampa avevano detto che a
Settembre saranno consegnate le cinque scuole
dei Tamburi. Io sono intervenuta su questo se-
condo tema dicendo che se pure bonificavano le
scuole, nei giorni di vento forte si sarebbero
nuovamente inondate di polvere proveniente dai
parchi minerali , polvere che imbratta tutto,
polvere che la gente si ritrova addosso ( ho fatto
il cenno delle mani sporche), nelle case e dap-
pertutto e che la copertura dei parchi doveva
essere completata già dal 2015….ho di fatto
rinforzato quello che Emiliano ha detto chiara-
mente in conferenza stampa e cioè che ―Non si
può bonificare senza chiudere la fonte inquinan-
te‖.
La Bellanova ha detto che i parchi sono anni
che sono scoperti , loro devono trovare i fondi
per coprirli e li troveranno producendo. La vice
ministro parlava chiaramente concitata e il suo
pensiero non è traducibile in maniera lineare.
Ha aggiunto che loro col decimo decreto hanno
nominato tre esperti per verificare il piano am-
bientale . Ho eccepito che nessuno di loro è un
medico.
Renzi ha detto che come in tutto il mondo anche
a Taranto si può produrre in maniera sos-
tenibile . Ho obiettato che non è possibile ren-
dere sostenibile un impianto di quelle dimen-
sioni, così a ridosso della città e con quelle
metodiche produttive e che a Duisburg hanno
distanziato l‘area a caldo e i parchi minerali li
hanno al porto di Rotterdam.
Renzi ribadiva che ―stiamo seguendo un
percorso di legge‖ e ha aggiunto che ―le valuta-
zioni sanitarie che lei fa sono state già esami-
nate dagli esperti‖. Ho obiettato che il loro
percorso di legge comprende un emendamento
poi trasformato in legge sulla Valutazione del
Danno Sanitario. E che quella posticipa le anali-
si sul danno alla salute. E che questo non si può
accettare. Mi è parso (posso sbagliare) che non
mi seguisse su argomenti così tecnici. ―Noi
stiamo seguendo un percorso di leggeW,
ripeteva, ―per rendere compatibile …‖mi ha
salutato si è allontanato insieme alla Bellanova.
Ho detto a del Rio, che era ancora lì, che mi
pareva che il presidente Renzi, non essendo un
medico, le questioni sanitarie non le seguisse
bene. Ha risposto che secondo lui le capiva
bene. Ho chiesto un tempo più disteso per entra-
re nel dettaglio. Del Rio ha risposto che non ce
n‘è bisogno perché loro hanno i loro esperti
anche in materia sanitaria. Ed è andato via an-
che lui .
Sono rimasta sola nella saletta con i camerieri e
mi sono fatta servire una spremuta. Avrei potuto
dire di più e meglio. Il tempo era stretto , l‘ar-
gomento complesso, il colloquio a tratti concita-
to. Ho fatto il possibile. Non avevo neanche
l‘abbigliamento adatto, non mi ero preparata
all‘incontro inaspettato e venivo correndo da
una mattinata di ambulatorio pediatrico a Pala-
gianello. Spero di aver inciso un po‘. Comun-
que la voce della città ―un po‘" è arrivata.
Spero. dalla Voce di Taranto
QUANDO C‘ ERA RENZI ...
ILVA, l‘incontro tra Renzi e la pediatra Moschetti: "12mila cittadini a rischio
cancro". Oltre le nubi (1 agosto 2016 )
Non abbiamo un segnale di verità e giustizia dall' Egitto per Giulio
Regeni ma in compenso apprendiamo dell' esistenza di una regina
egizia finora sconosciuta, una misteriosa sovrana: «due donne, e
non una, regnarono sull'Egitto nel XIV secolo avanti Cristo».
Da 50 anni, viene ricordato sul sito Uqam dell'Università del Qué-
bec a Montréal, gli egittologi sapevano ma non si mettevano
d'accordo sull'esistenza dunque di 2 regine. " Dalle prime docu-
mentazioni archeologiche conservate si rileva che le donne egizi-
ane furono considerate quasi uguali agli uomini all'interno della
società, indipendentemente dallo stato civile.Attualmente lo stato
dei diritti femminili in Egitto è molto povero, con la presenza di
mutilazioni genitali femminili, delitti d'onore, matrimoni forzati e
molestie sessuali, i quali rimangono gravi problemi da affrontare
per le donne. Nel 2013 l'Egitto è stato classificato come il peggior
paese nel mondo arabo per quanto riguardava la condizione delle
donne".
Giulio Regeni amava i gatti e c'è una foto che mi è cara che lo
dimostra: I gatti furono considerati animali sacri nella società egi-
zia per oltre 30 secoli.
Il 3 febbraio 2016 il corpo di Giulio Regeni veniva ritrovato, con
evidenti segni di tortura, ai bordi dell'autostrada Cairo - Alessandria: neanche i suoi genitori, talmente era stato il massacro, erano in grado di riconoscerlo.
Valérie Angenot giunge alla conclusione delle 2 donne regine anche attraverso l' "analisi di centinaia di pezzi" del celeberrimo tesoro di Tutankhamon, quello scoperto nel 1922 nella
tomba del faraone-bambino che "aveva usurpato una grande parte del materiale funerario appartenente", appunto, "a una regina-faraone dal nome di Neferneferuaton Ankhkheperure".
In quale grotta è chiusa la Verità su questo nostro figlio? Quali archeologi e studiosi potrebbero aiutarci a farla venire alla luce?
Giulio Regeni in Egitto: l‟Archeologia della Verità ci
dia una mano
Spagna: vincono i socialisti ma senza
maggioranza
Spagna: vincono i socialisti ma c‘è il problema maggio-
ranza con l‘alleanza di Podemos che non basta.
L‘ultradestra di Vox entra in parlamento, tracollo per i
Popolari. Boom affluenza oltre il 75,7%
l partito socialista ha vinto le elezioni in Spagna. Il Psoe
guidato da Pedro Sanchez esce dalle urne come primo
partito e segna anche una certa distanza dal Partido Popu-
lar che segue ma con la metà dei seggi, registrando un
tracollo storico. Storico (o antistorico) anche l‘ingresso in
parlamento dell‘estrema destra con Vox che ottiene 24
seggi, oltre all‘affluenza record che supera il 75,7%.
La Spagna si ritrova però senza una maggioranza chiara
per formare il prossimo governo e i partiti indipendentisti
potrebbero ancora una volta ricoprire un ruolo chiave nel
rebus delle alleanze che si prospetta.
―Il Psoe ha vinto le elezioni, e con questo ha vinto il fu-
turo e ha perso il passato‖, le prime parole del premier.
Mandato popolare
Sanchez dalle urne ha ottenuto il mandato popolare che
gli mancava, essendo arrivato alla guida dell‘esecutivo
dopo la caduta del governo guidato dal popolare Mariano
Rajoy travolto dagli scandali. E ha portato il Psoe a
vincere come non faceva da 11 anni. Per questo a Ferraz
-la strada della sede del partito socialista a Madrid- la
festa è esplosa subito, con bandiere, canti, folla.
Però il compito di Sanchez sarà arduo, rileva subito
l‘agenzia Ansa: pur forte di 123 seggi (sui 350 del Con-
gresso dei deputati), il doppio del Pp -il vero sconfitto di
queste elezioni che ne ottiene soltanto 66 dimezzando la
sua presenza in parlamento-, il leader socialista non ha
comunque i numeri per formare una coalizione di sinistra
con una maggioranza chiara, poiché con i 35 seggi che
Podemos si è assicurato arriva soltanto a 158. Non basta.
―Rivolgersi di nuovo al fronte indipendentista potrà solo
confermare le accuse dell‘opposizione. Che adesso si
chiama anche Vox. E in molti osservano che proprio il
vaso di Pandora dell‘indipendentismo aperto negli ultimi
anni ha ‗creato‘ il nazionalismo criptofascista/franchista
di Vox‖.
Il premier ―resistente‖ che in dieci mesi ha rigenerato il par-
tito, lo descrive Repubblica Alessandro Oppes. Pedro
Sánchez vince dopo una precedente sconfitta interna al suo
stesso partito, con l‘elezione alla segreteria generale del Psoe
nel 2014. Troppo progressista in quel momento, con troppi
dirigenti del partito che guardavano al centro. Ai suoi non
piaceva che ammiccasse a Podemos e che mantenesse il di-
alogo con i nazionalisti catalani. Poco dopo lo misero alla
porta, costringendolo a presentare le dimissioni dalla
segreteria.
Ma pochi mesi dopo, Sánchez si prese la rivincita imponen-
dosi ancora una volta alle primarie. Il vento è cambiato dal
momento in cui il leader socialista è riuscito a conquistare
finalmente -dieci mesi fa- la guida dell‘esecutivo grazie a
una mozione di censura contro Mariano Rajoy. In pochi mesi
il Psoe è volato in testa nei sondaggi, raddoppiando i consen-
si. E la mano tesa verso l‘altra sinistra, quella di Podemos, ha
smesso di essere un problema anche all‘interno del suo parti-
to.
Santiago Abascal
L‘ascesa spregiudicata del basco che punta su patria e
tradizione. Si dice che i suoi ex compagni di partito del Pp
fossero preoccupati da tempo, già molto prima che Vox -nato
nel 2013 proprio da una costola della formazione storica
della destra- prendesse il volo con l‘exploit delle regionali
andaluse del dicembre scorso. Lo erano perché conoscevano
la spregiudicatezza di Santiago Abascal. Già allora comin-
ciava a destra sulla politica dei popolari verso i migranti,
oltre ai temi come aborto e matrimoni gay.
Questioni che sono la spina dorsale del programma, infarcito
di appelli al patriottismo e alla tradizione. La sua difesa del
franchismo non è mai esplicita, ma i nostalgici si identifi-
cano nella proposta di spazzare via la legge sulla memoria
storica.
Pablo Iglesias
Pablo Iglesias ha dovuto ridimensionare le speranze di
pacifica rivoluzione dopo boom di Podemos, partito nato nel
2014 sull‘onda degli indignados. Fu il suo no a impedire a
Sánchez di formare un governo. Il risultato fu una legislatura
abortita in soli sei mesi e il ritorno alle urne che permise alla
destra di restare al governo, mentre Podemos perdeva un
Il perdono degli indegni: il 25 Aprile 1945 e l'amnistia Togliatti
Gli storici hanno annotato che l‟Italia fu il primo paese
dell‟Europa occidentale che promulgò, secondo alcuni fret-
tolosamente, un decreto di amnistia. Circa diecimila fascisti e
loro sodali beneficiarono dell‟esonero dei processi per cui
erano stati arrestati e tanti furono liberati (L‟amnistia Togliatti,
Franzinelli). Personaggi come Dino Grandi, Renato Ricci,
Luigi Federzoni, Julio Valerio Borghese, fedelissimi di Musso-
lini, godettero del beneficio dell‟amnistia Togliatti. Grazie an-
che alla genericità della previsione normativa, quattro
pericolosissimi componenti della banda Koch che avevano
messo a soqquadro Roma, furono scarcerati. palmiro togliatti-
2Il decreto presidenziale n. 4 del 22 giugno 1946, a tutti noto
come “Amnistia Togliatti”, era accompagnato da una corposa
relazione. L‟incipit racchiudeva gli intenti dichiarati della moti-
vazione posta a base del provvedimento: “La Repubblica cel-
ebra il suo avvento emanando tra i suoi primi atti un
provvedimento generale di clemenza”.
Quelli non dichiarati, ma smaccatamente scoperti, riguarda-
vano, invece, la volontà di Togliatti di volersi accreditare di
fronte al mondo occidentale, di essere a capo di un partito
democratico, popolare e moderato. Gli stretti legami, anche
personali, con la Russia, incutevano profondo timore, tanto
che, nonostante tutti gli sforzi, al terzo governo De Gasperi il
Pci venne estromesso dal governo dando inizio alla conventio
ad escludendum che è durata quaranta anni nonostante l‟alta
percentuale di rappresentanza popolare di cui il Pci era tito-
lare.
Donne partigiane-3L‟operazione, cosiddetta, di clemenza
venne criticata anche da voci riconosciute di altissimo senti-
mento democratico. Fu Calamandrei che, nel contestare il
contenuto e lo scopo dell‟amnistia, dichiarò che “era venuto
meno lo stabile riconoscimento della nuova legalità uscita
dalla rivoluzione” (Il Ponte 1947 – Restaurazione clandestina).
Secondo Calamandrei, dunque, la lotta di Liberazione rap-
presentò una vera e propria rivoluzione e, in quanto tale, “il
nuovo stato” nasceva „ab ovo‟ con nuovi principi di legalità
Il perdono degli indegni: il 25 Aprile 1945 e l'amnistia Togliatti
Agli uomini del regime libertà e reintegro, ai partigiani furono applicate invece le vecchie norme legislative
Ennio Remondino
non riconosciuti. Sicché le azioni compiute dai partigiani ven-
nero giudicate applicando il sistema normativo preesistente,
e qualificate di volta in volta, secondo i canoni interpretativi
del vecchio ordinamento, rapine, estorsioni, omicidi eccetera.
Benché vittoriosa, dunque, l‟azione rivoluzionaria posta in
essere dai partigiani, e benché in parte ritenute motivate da
“eccezionale situazione”, rimase catalogata tra le condotte
illecite per così come qualificate dal preesistente ordinamen-
to giuridico. In termini più espliciti gli storici, concordano tutti
nel ritenere che il passaggio dal regime fascista a
quello democratico non provocò il rinnovamento che ci
si aspettava (Pavone, La continuità dello Stato). Em-
blematica la vicenda dell‟Ordinamento Giudiziario va-
rato dal Guardasigilli Dino Grandi il 30 gennaio 1941,
che sopravvisse alla caduta del regime fascista e se-
condo cui il presidente della Corte di Cassazione era
“il Capo della Magistratura”.
Altrettanto emblematica e famosa, riportata da tutti i
manuali di scienze politiche, la vicenda personale di
Gaetano Azzariti. Alto magistrato dalla carriera inar-
rivabile che da presidente del Tribunale della razza
(1938) durante il fascismo, dopo l‟8 settembre ritorna
in auge come consigliere giuridico di Togliatti e di De
Gasperi per poi approdare addirittura alla Corte Cos-
tituzionale. A suo onore va detto che fu relatore alla
sentenza numero 1/1956 della Corte Costituzionale
che stabilì il principio di diritto secondo il quale
“L'assunto che il nuovo istituto della „illegittimità cos-
tituzionale‟ si riferisca solo alle leggi posteriori alla
Costituzione e non anche a quelle anteriori non può
essere accolto”.
“Ciò sia perché, dal lato testuale, tanto l'art. 134 della
Costituzione quanto l'art. 1 della legge costituzionale 9
febbraio 1948, n. 1, parlano di questioni di legittimità
costituzionale delle leggi, senza fare alcuna dis-
tinzione, sia perché, dal lato logico, é innegabile che il
rapporto tra leggi ordinarie e leggi costituzionali e il
grado che ad esse rispettivamente spetta nella gerar-
chia delle fonti non mutano affatto, siano le leggi ordi-
narie anteriori, siano posteriori a quelle costituzionali”.
“Tanto nell'uno quanto nell'altro caso la legge cos-
tituzionale, per la sua intrinseca natura nel sistema di
Costituzione rigida, deve prevalere sulla legge ordinar-
ia.”
Ma il vero tradimento nei confronti della lotta di libera-
zione partigiana si registrò attraverso la cosiddetta
“depoliticizzazione delle azioni partigiane”. Quel fa-
moso atto di clemenza generale ebbe per oggetto i
delitti politici a prescindere dalla finalità antifascista.
Secondo Galante Garrone (Guerra di Liberazione dal-
le galere) quell‟atto di clemenza in realtà costituì un
atto di “perdono agli indegni” per cui “alcuni gravissimi
reati esclusi dall‟amnistia se commessi da delinquenti
comuni, trovano invece ampio perdono se commessi
da criminali fascisti in occasione della loro attività di
collaborazione”.
Il motivo per il quale in Italia non si celebrò mai un
processo di Norimberga contro i criminali fascisti va
ricercato dunque, non tanto nella puerile giustifica-
zione che voleva l‟Italia essere paese annoverato tra
quelli vincitori del conflitto, ma soprattutto nel fatto che
venne disconosciuto il valore fondante della lotta par-
tigiana avuta nei confronti del nuovo stato. I “tempi
nuovi” che oggi viviamo, impongono una rigorosa rilet-
tura del valore fondativo della lotta partigiana. È ques-
ta oggi la Nuova Resistenza. Prima della Resistenza
c‟era il fascismo; dopo la lotta di liberazione venne la
democrazia. Ancora fragile in verità, e mai data defini-
tivamente per acquisita.
da : brindisireport.it , di armelo Molfetta“
5 GEOPOLITICA Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019 12 STORIA Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019
milione di voti. Da qui l‘appoggio al breve esecutivo di
Sánchez.
Nel tentativo di risalire la china, c‘è stato un ritorno alle
origini, almeno nello spirito, se non nei toni ora più isti-
tuzionali, senza rinunciare a riforme economiche e sociali
per i più umili. Una scelta che in parte ha pagato.
Pablo Casado
In nove mesi dall‘ascesa alla guida del Pp, Soraya Sáenz
de Santamaría – Pablo Casado, 38 anni ha impresso alla
formazione storica della destra moderata spagnola una
rapida svolta in senso conservatore, rivelatasi alla fine
fallimentare. Allievo prediletto dell‘ex premier Aznar,
Casado ha smontato pezzo per pezzo la struttura di un
partito controllato per 14 anni dal suo predecessore Rajoy.
Così il Pp, da partito d‘impronta governativa che aveva
scelto una linea moderata per attrarre l‘elettorato di cen-
tro, si è ritrovato sull‘ala estrema. Toni radicali contro il
premier Sánchez e la proposta di alleanza di governo con
l‘ultradestra di Vox. Suicidio politico e partito dimezzato
in parlamento.
Albert Rivera
Il catalano nemico dei nazionalisti. Ciudadanos, il partito
da lui fondato nel 2006 come forza politica regionale anti-
nazionalista in Catalogna. Nei mesi precedenti, tutti i son-
daggi indicavano un‘ascesa dirompente. Ma il giorno in
cui il Parlamento votò la censura al premier del Partito
Popolare condannato per corruzione, il leader ―arancione‖
decise di schierarsi con Rajoy, poi sconfitto e sloggiato
dalla Moncloa.
Suicidio politico peggioratop sul finale. Las proposta di
un ―cordone sanitario‖ intorno ai socialisti, colpevoli a
suo dire di voler scendere a patti con gli indipendentisti
catalani. Una svolta che l‘ha gettato tra le braccia delle
destre che hanno preferito l‘originale alla copia.
Esordio dell’eolico off-shore in Italia. In Puglia, a Taranto
sorge il primo parco in mare del Mediterraneo!
L‘impianto, autorizzato con provvedimento del Ministe-
ro delle Infrastrutture e dei Trasporti, prevede dieci tur-
bine che sorgeranno al largo del porto di Taranto, di cui
4 più vicine al molo, ad una distanza di 5 e 8 km dalla
costa, annullando, così, una temuta alterazione radicale
del paesaggio. Infatti, in mare, al largo, dove l'intensità
del vento lo consente, i parchi eolici sono un modo di
produrre energia pulita senza alterare la nostra percezione del
paesaggio.
Dobbiamo uscire dall'era della combustione e smettere di
respirare al di fuori del nostro corpo, producendo l'eccesso di
anidride carbonica che altera il clima. Dobbiamo consumare
meno energia producendo solo quella necessaria per il nostro
benessere. Le condizioni necessarie all'installazione del
parchi eolici offshore sono: presenza costante di vento,
profondità appropriata e assenza sui fondali di comunità bio-
tiche di rilievo.
l vento è una fonte pulita di energia, e lo sviluppo di tecnolo-
gie che la estraggono contrasta gli effetti negativi della nostra
presenza sul pianeta. Se costruiti bene i parchi eolici oltre ad
ottenere la mancata produzione di anidride carbonica im-
pediscono la pesca a strascico. Inoltre i basamenti, se dise-
gnati in modo opportuno, sono habitat per specie che vivono
sui substrati duri, favorendo la connettività tra aree marine
protette separate da grandi distese di fango. Sulle strutture
degli impianti si potrebbero allevare specie commestibili
come i mitili che tendono ad installarsi su superfici artificiali.
Insomma, queste forme di acquacoltura a basso impatto po-
trebbero compensare le perdite dei pescatori che avrebbero
maggiori opportunità di pesca attorno ai parchi eolici.
In ultimo, al momento della dismissione i loro basamenti
potrebbero restare sul fondo continuando a svolgere funzione
positiva.
Si avviano le nuove politiche ―green‖ di produzione di
energia e nel rispetto dell‘ambiente marino costiero, con
l‘installazione del parco eolico offshore nel Mar Grande
di Taranto (dieci pale eoliche), che sarà realizzato entro la
fine del 2019 ed entrerà in esercizio nel 2020.
)Nicola Sturgeon said Scotland would
"live up to our responsibility" on cli-
mate change
Scottish First Minister Nicola Sturgeon
has declared a "climate emergency" in
her speech to the SNP conference.The
SNP leader told delegates in Edinburgh
she was inspired after meeting young
climate campaigners who had gone on
strike from school. Ms Sturgeon said
"they are right", and pledged to "live up
to our responsibility" to halt climate
change. She also announced what she
described as the SNP's "biggest cam-
paign on the economics of independ-
ence".
Labour is expected to press the UK
government to declare a national cli-
mate emergency on Wednesday. The
party will call for a dramatic cut in the
UK's carbon emissions, with leader Jer-
emy Corbyn also calling for a UK-wide
ban on fracking. Fracking has already
been halted in Scotland by Ms Stur-
geon's devolved government.
-What is a climate emergency?
-Brian Taylor: Sturgeon reaches out to
No voters
-Will indyref2 happen before May 2021?
-What does the SNP's new currency
plan mean?
It comes after weeks of strikes by
school pupils and protests by Extinc-
tion Rebellion protestors, which have tar-
geted both the UK and Scottish parlia-
ments. Ms Sturgeon told the conference
that Scotland is a "world leader" on cli-
mate change, and is already committed to
being carbon neutral by 2050. She pledged
that the country would continue to "lead
by example" as our obligations to the next
generation are "the most important we
carry".
Ms Sturgeon challenged her party to aim
for a "surge" in support for independence
The first minister said: "A few weeks ago, I
met some of the young climate change
campaigners who've gone on strike from
school to raise awareness of their cause.
"They want governments around the world
to declare a climate emergency. They say
that's what the science tells us. And they
are right. "So today, as first minister of
Scotland, I am declaring that there is a
climate emergency. And Scotland will live
up to our responsibility to tackle it."
SNP members change leadership's curren-
cy plan
-UK government 'will not grant indyref2
consent'
-Sturgeon wants independence vote by
202
1
-The Committee on Climate Change is due
to publish new scientific advice on Scot-
land's emissions targets this week.
ence speech came just days after she
announced that she wants a second
referendum on Scottish independence
by 2021 if the UK leaves the EU. The UK
government has already said it will not
grant the permission that Ms Sturgeon
says is needed before a referendum is
actually held. But she told party mem-
bers that a "surge" in support for Scot-
tish independence could force Westmin-
ster to change its stance. Ms Sturgeon
said this would demonstrate that "no
Westminster government can ever stand
in the way of Scotland's right to
choose".
Mss Sturgeon said it was wrong to view
Scotland as "No voters or Yes voters".
Wrong to consider fellow Scots as
"Remainers or Leavers". In a modern
version of Jock Tamson's Bairns, she
told delegates that they should view
even those who are critical of the SNP
as fellow citizens. Perhaps especially
those who are critical of the SNP. Na-
tionalists, she said, should make their
case with "decency, respect and digni-
ty". So far, so familiar. But there is more
to this than the customary appeal for
humane politics. This is also about strat-
egy. SNP strategists look at the contem-
porary condition of politics. Febrile, brit-
tle, divided. Fragmented by Brexit cha-
os. They have concluded that, in such
circumstances, it will not do to be too
overtly partisan, even about the issue
which motivates the SNP - independ-
ence.
You can only win a referendum if you
get 50% of the vote plus one. That, for
the SNP, means taking along with you
people who are not currently convinced.
Ms Sturgeon also announced a leaflet
would be sent to every home in Scotland
as part of the "biggest campaign on the
economics of independence in our par-
ty's history". In addition, she revealed
the SNP would create a social justice
and fairness commission, which she
said would "set out how the proceeds of
economic growth in an independent
Scotland can be shared much more fair-
ly". The first minister predicted: "If we
can now show what is possible with the
economic powers of independence, we
will win a referendum."
She also revealed Scottish Parliament
legislation that could pave the way for a
referendum will be introduced in May.
The aim would be to pass it by the end
of the year, she said, so it is in place
should the UK government ultimately
agree to a referendum being held. The
first minister also described how her
plans for a Citizens' Assembly would
allow people from across Scotland to
"guide the conversation" about inde-
pendence.
www.bbc.co.uk , 29/04/2019
And Ms Sturgeon made clear that "if that
advice says we can go further or go fast-
er, we will do so". SNP MSPs - along with
those from the Tories, Labour and the Lib
Dems - voted down a Scottish Parliament
motion put forward by the Greens calling
for a "climate emergency" to be declared
on 27 March, after disputing the impact of
the oil and gas industry. Energy Minister
Paul Wheelhouse said in that debate that
climate change was an "urgent" matter,
but that the government a duty to respond
"responsibly" and "keep Scotland's lights
on".
Thousands of Scottish school
pupils took part in climate
protests last month
Dozens of towns and cities
across the UK have already
declared "a climate emergen-
cy". There is no single defini-
tion of what that means but
many local areas say they
want to be carbon-neutral by
2030. Some councils have
promised to introduce electric
car hubs or build sustainable
homes to try to achieve that
goal. It's a much more ambi-
tious target than the UK gov-
ernment's, which is to reduce
carbon emissions by 80%
(compared to 1990 levels) by
2050.
Scotland is committed to be-
ing carbon neutral by 2050.
Ms Sturgeon says she wants
another independence refer-
endum within the next two
year Ms Sturgeon's confer-
6 CULTURA Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019 11 CRISI CLIMATICA Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019
La ragazza con le treccine, (s)colpisce ancora
Nicola Sturgeon declares 'climate emergency'
at SNP conferenceDaniela Rubino
LIBERAZIONE…
«Incinta di nove mesi, fu sventrata e il suo feto usato come bersaglio»
L‘ anniversario
dell'Eccidio di
Vinca
I tedeschi del generale SS Simon aiutati dagli
italiani che conoscevano il territorio massa-
crarono gli abitanti di un'intera vallata. Atroci-
tà che ne fanno una delle stragi più efferate di
tutta la guerra
Lunigiana e Apuane - E' una delle stragi più
crudeli ed efferate tra quelle compiute dagli
occupanti tedeschi nella Seconda Guerra
Mondiale. Oggi ricorre il 74esimo anniversario
che sarà celebrato con ogni anno. Vinca visse
uccisioni e torture "a ciclo continuo, dal mag-
gio-giugno al settembre 1944, grazie alla vera
e propria pianificazione di esse, legata fonda-
mentalmente alla comparsa in zona, a partire
dal 24 luglio, della 16° Divisione Reichführer-
SS del generale Simon che fu responsabile, fra
l‘altro, anche della strage di Marzabotto, la più
grave attuata in Italia", ricorda l'Istituto spez-
zino per la storia della Resistenza e dell'Età
contemporanea.
L'orrore potè essere raccontato da pochi so-
pravvissuti, come Maria Stella Del Giudice
Carli che nel 2012 ricordava: "Il primo giorno
furono uccise tutte le persone che erano rimaste
in paese. Pochi altri furono rastrellati e portati
in cima al paese in località Mandrione (un
posto che serviva al raduno delle greggi). Il
nonno fu trucidato sulla porta di casa, rimanen-
do con i piedi fuori della porta, la nonna si
salvò grazie a un provvidenziale bisogno fisio-
logico. Però da dove si trovava assistette, con
orrore, all'uccisione del marito. Coloro che si
salvarono lo debbono alla conoscenza del terri-
torio cosi come la sottoscritta e sua cugina che
si trovavano nascoste in un anfratto di una
grotta o altri che avevano trovato rifugio nel cavo
di castagni secolari.
Le vittime furono molto numerose e pochi furono
gli scampati perché fascisti e tedeschi, erano
guidati, nella feroce ricerca, da fascisti della zona
che conoscevano bene il territorio. Molti furono
riconosciuti, dai sopravvissuti dai loro dialetti.
Fra le tante vittime dell'eccidio anche una gio-
vane donna incinta di 9 mesi che fu sventrata e
successivamente fu preso il feto facendone og-
getto di bersaglio. Altri furono seviziati ed impa-
lati. Il primo giorno fu eliminata ogni forma di
vita esistente in paese, in un'orgia sanguinaria fu
sparato ad animali e cose. Un vento inumano di
follia inimmaginabile sembrava essere passato
sopra al ridente paese delle Apuane. Dopo es-
sersene andati, e avere aspettato che la gente
uscisse dai nascondigli, ritornarono e fu di nuovo
strage ed orrore.
I paesani superstiti, fatto tesoro della lezione
precedente, aspettarono circa due giorni prima di
ritornare in paese, il caldo dell'agosto aveva fatto
ulteriore scempio di quei poveri corpi. Quello
che più mi ha sorpreso, in tutti questi anni, è che
ci sono verità diverse e soprattutto non è mai
stata fatta piena luce su quei fatti lontani. Se
qualcuno ha la chiave per aprire quegli armadi
ben venga e speriamo che sia la volta buona. I
Martiri di Vinca aspettano ancora".
L'Eccidio di Vinca
fonte Istituto spezzino per la storia della Re-
sistenza
"La mattina del 18 agosto 1944, un ufficiale am-
ministrativo, appartenente allo Stato Maggiore
del generale tedesco Gosewisch rimane vittima di
un attentato sulla strada che collega Monzone a
Vinca, quest‘ultima individuata dal Servizio
informazione tedesco come base del Comando
della Brigata partigiana Lunense. Da qui la deci-
sione di far convergere, partendo da più direttrici
di attacco, appunto su Vinca, un paese sospeso a
800 metri, lungo le pendici del Pizzo di Uccello,
una serie di forze.
Nel pomeriggio del 24 agosto 1944, su ordine
diretto di Simon, preceduto da un articolato la-
voro di spionaggio del territorio (delazione di
―infiltrati‖ fascisti, informazioni rilasciate da
prigionieri, fotografie scattate dall‘Aviazione
tedesca) si muove il rastrellamento secondo
cinque direttrici di attacco che dalla Garfagnana e
dai centri di Massa, Carrara, Castelpoggio e
Fosdinovo, convergono sul catenaccio delle Apu-
ane.
Il borgo di Vinca è così occupato dalla Prima
Compagnia del 16° Battaglione esplorante guida-
to dal tenente Wilfried Segebrecht. Il Battaglione
esplorante, comandato dal maggiore Reder, era
l‘unità di punta della divisione di Simon. Il gior-
no successivo arriva nel paese lo stesso maggiore
Walter Reder con le altre compagnie ed un plo-
tone di un centinaio di brigatisti neri di Carrara,
guidati dal colonnello Giulio Lodovici (in tutto
1500 soldati). Reder si colloca nella sede del
Dopolavoro e setaccia la vallata del paese, sta-
nando i residenti che si sono nascosti ed elimi-
nando ovunque con lanciafiamme, mitragliatrici
e granate ogni traccia di vita.
Muore con la popolazione, condividendone fino
in fondo la sorte, il parroco don Luigi Ianni. I
nazi-fascisti rimangono e continuano ad uccidere
fino al 27 agosto. Il numero delle vittime, com-
prensivo di quelle uccise durante l‘avvicinamento
delle SS a Vinca, Monzone ed altre località, è in
totale di 171, la maggior parte donne (95) e quasi
metà bambini (di cui quattro fino ad un anno e
undici fino a dieci anni) e anziani, fra cui molti
infermi e malati.
Di quelli che all‘inizio del rastrellamento si sono
trovati dentro il cerchio del rastrellamento, solo
due si salvano. I resoconti tedeschi parlano però
di un totale di 332 ―banditi‖ (le virgolette sono di
chi redige questa scheda), due comandi di
―bande‖ e 600 edifici distrutti.
Tali cifre sono tuttavia realistiche, anzi, forse
vanno stimate per difetto, perché al numero dei
morti di Vinca vanno sommati quelli di stragi
contemporanee compiute a Bardine, Castelpog-
gio e in altri luoghi ancora. Mentre avviene la
strage di Vinca sono anche condotti rastrellamen-
ti nel triangolo compreso fra Fivizzano, Sarzana
e Forno: a Bedizzano, Colonnata, Miseglia, Piano
e altre località. Sono così catturate circa 1000
persone, avviate dapprima a Carrara e quindi a
Fossoli (Modena)
Da: www.voceapuana.com
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  • 1. CHI SIAMO, POESIE E AFORISMI Ultima pagina VIGNETTE Pagina 14 Cultura & Societa‘ A cura di Nino Bellinvia Pagine centrali 8/9 L’Angolino della Poesia Marynzia Panico Borrelli Si è vero ca sta vita è nu dono troppo bello ma sulo pè chi so gode e pè chi disonora, ma no pè chi se vò sta tranquillo 'o posto suojo! Ma p'è quanna perzone sta vita è na bastarda pecchè nun vivono bbuono? Quanna ggente provano ulore...e, quanne ne venene accise pure si psicologicamente pè n'ingiustizia fatta a lloro? Ae...'a vita avessa essere vissuta senza malatia, senza dulure, senza essere accise a tradimente comm'e Abele! Avessa essere giusta pè chi 'a rispetta e 'a vvo bbene! ...E c'ho dicimm'a ffà! Ccierti vvote, io penzo ca chesta vita è fatta ppè bbastardi e caliote e no ppè pperzone rispettose, civile e devote! Maronna mì perduoneme si aggia sbagliat'a dicere...ma nun è possibile ca ncopp'a chesta terra nun c'è sta nu pezzetiello 'e Paraviso addò ll'Abele se ponno sentì tranquilli! È maje possibile ca ncopp'o munno falsità e cattiverie vanno 'a braccetto liber'e serene, mentre 'e bbrave ggente s'anna avutà semp'arete, guardanno cu paura? E ghià… addò è ghiut'a fernì 'a Chiesa Cristiana... addò sta cchiù 'a solidarietà umana!!! Ca sta vita sarà fallita? Ca Ddio 'e mmane se n'è lavato? Io nun 'o voglio credere e sempe spero ca sta vita bastarda nu juorno, cagnarrà culore COMUNICATI Palmerini Pagine 10 CRONACA Doriana Goracci Pagina 4 Dall‘ Italia e dall‘ Estero A cura di Giorgio Brignola Pagina 3 Ilario Mario Ponzi Photo reporter E Socio onorario Britalyca La Voce Alternativa) Le minaccie sono un'esclusiva dei nuovi dittatoricchi, in democrazia si governa con la dialettica e il pragmatismo L' uomo e' l' unico essere ad avere la facolta' mentale di elaborare il male, adeguando poi il suo corpo per l' esecuzione, spesso confondendolo con il bene . Un politico che parla di statistiche da semplicemente i numeri Parlare in percentuali, equivale a dare i numeri Se lo Stato non e' piu' in grado di assicurare ad ogni cittadino un lavoro libero e dignitoso per se e la sua famiglia, non e' mai Stato Il possesso della materia crea ricchezza, il suo utilizzo benessere Da Ateo l‟ unica cosa che ho sempre odiato, e‟ quella di pregare gli altri ad amarmi I cimiteri dovrebbero essere dei luoghi d' incontro tra la via e la morte a prescindere dal credo religioso La malavita nasce da una disonesta gestione dello Stato da parte della politica L' Italia e' l' unica democrazia moderna al mondo, dove si confondono ancora i doveri con i diritti In realta‟, e‟ che non e‟ mai esistita nessuna verita‟, ma un insieme di tante realta‟, che anche se sommate, non ci danno la verita‟ Meno Parlamento, uguale a meno Democrazia Se in questo terzo millennio c‟e‟ ancora chi mette in discussione alcuni fatti storici, e‟ perche' l' Homo e' eretto ma non del tutto sapiente La lotta alle disuguaglianze, e' nata prima di Dio Tutti i principi sono giusti, i problemi subentrano al momento della loro applicazione Il debito nazionale e‟ politico non pubblico, diventa pubblico quando i governi iniziano a mettere le mani nei rispiami del cittadini CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da una idea Innovatrice di Carmine Gonnella (G.B) . Siamo picccoli operatori dell’ Informazione libera, approfondita e gratuita, non abbiamo soluzioni, solo alternative ! Analizziamo e approfondiamo le tematiche sociopolitiche e culturali scientemente con metodo imparziale, con onesta‘ intellettuale esenza urlare. Nel nostro piccolo, non facciamo giornalismo ma informa- zione. In una democrazia avanzata, sensibizzare e indirizzare il egislatore. , e’ compito di ogni cittadino iamo online, su tutti molti motori di ricerca e social nerworks Il format Pdf e‘ in A2 , per averne una copia scrivere a lavocealternativa@gmail.com Collaboratori :Cronaca, Doriana Goracci (Italia) Alle politiche in Italia e all‘ Estero , il Comm. Giorgio Brignola (Italia) Cultura e Societa‘ Nino Bellinvia ( Italia ) Comunicati, Goffredo Palmerini (Italia) alla diffusione online , Mario Ponzi. (G.B.) Arnaldo De Porti ( Italia) Daniela Rubino (Giornalista pubblicista Italia ) Poeie Marynzia Panico Borrelli (Italia) Fondato, edito e pubblicato daCarmine Gonnella Londra (GB) Periodico gratuito di libere e approfondite informazioni sociopolitiche Fondato, edito e diretto da Carmine Gonnella Londra (2005/2019 ) IV edizione N. 48 Aprile 2019 . Siamo su molti social networks. e arriva a circa 3000 contatti in formato Pdf CULTURA Daniela Rubino Pagine 6 UN‘ ALTRA IMMAGINE EMBLEMATICA DI QUESTO NOSTRO TERZO MILLENNIO Baciamo le mani a vossia! 16 VARIE Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019 Striscia di Gaza, il Martirio di un Popolo abitanti di Gaza. Fonti israeliane hanno anche riferito che l‘esercito israeliano ha bombardato ilcampo pro- fughi di Bureij, nella parte centrale della Striscia di Gaza. I gruppi della Resistenza palestinesi hanno risposto agli attacchi sparando una raffica di razzi contro i territori israeliani. Dal marzo dello scorso anno, i palestinesi di Gaza organizzano la ―Grande Marcia del Ritorno―, mani- festazioni settimanali per chiedere il diritto al ritorno per coloro che sono stati cacciati dalla loro patria dall‘aggressione israeliana e la fine dell‘assedio all‘enclave. Queste proteste sono state puntualmente represse nel sangue da Israele, causando la morte di oltre 270 palestinesi e il ferimento di oltre 16mila. Da l Web Due palestinesi sono stati uccisi in un raid aereo israeliano sulla Striscia di Gaza poco dopo che i soldati israeliani hanno attaccato i manifestanti palestinesi che prendevano parte ai raduni set- timanali della ―Grande Marcia del Ritorno―, ucci- dendo due manifestanti e ferendone almeno altri 50. Fonti palestinesi hanno confermato oggi che gli aerei israeliani hanno preso di mira una postazione appartenente alla Resistenza palestinese nel campo profughi di al-Maghazi, situato nel centro del- la Striscia di Gaza, secondo quanto riportato dal Palestina News Network. L‘attacco ha ucciso due membri dell‘ala militare di Hamas, le Brigate Ezzedine al- Qassam. L‘attacco aereo ha anche ferito altri tre Questo periodico e’ interamente autogestito FOR DONATIONS: Sort Code 20-12-26 Account no: 73931346 IBAN : GB03 BUKB 2012 2673 9613 46 GRAZIE Non sono uno storico ma… DOPO DUE ANNI DI GUERRA CIVILE E FRATICIDA, L' AMNISTIA GENERALE VOLUTA DA TOGLIATTI , DIETE ORIGINE ALLE MUTAZIONI FASCISTOIDE ODIERNE, COME SE IL TEMPO NON FOSSE MAI PASSATO Il perdono degli indegni: il 25 Aprile 1945 e l'amnistia Togliatti Agli uomini del re- gime libertà e rein- tegro, ai partigiani furono applicate in- vece le vecchie norme legislative Pagina 12 UNA LEGGE ELETTORALE CHE VIETI LA CANDIDATURAAI MORALMENTE INDEGNI, IMPUTATI E CONDANNATI, ANCHE SE HANNO SCONTATO LA PENE Bisogna tenere tutti I delinguenti e i pre- sunti tali fuori dalla gestione dello Stato, lo scriviamo e lo ripetiamo da anni, il candidato deve essere candido, cioe‘ con la la fedina penale immacolata. Il caso Siri non e‘ il primo ne‘ sara‘ l‘ ultimo. Una legge che lo ricichede la stessa Costituzione, (quella cosa che du- rante le campagne elettorali tutti I partiti si riempino la bocca, per poi sputarla fuori un volta in Parlamento) agl‘ articoli 48 e 54. Quarto comma art. Cost. 48:‖ Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge. Secondo com- ma art. Cost. 54 :‖ I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il do- vere di adempierle, con disciplina ed on- ore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.‖ Il candidato a cui poi saranno affidate funzioni pubbliche, dovra‘ giurare (si fa per dire) di essere fedele alla Cos- tituzione e alle sue leggi e di esercitare il suo mandato nell‘ interesse esclusivo della Nazione. I moralmente indegni gli impu- tati e condannati anche se hanno scontato la pene, sono stati gia‘ infedeli alla Cos- tituzione e alle sue leggi ( per non dire altro) E‘ vero che ( art. Cost. 27 : ―L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.‖ , ma qui stiamo parlando dei gestori della Cosa Pubblica, della formazione delle leggi anche di quelle elettorali appunto …. NOTA EDITORIALE Pagina 2 VITTORIA ! Regno Unito vieta gli animali selvatici al circo Niente più animali selvatici nei circhi itin- eranti del Regno Unito. Zebre, tigri, cam- melli, elefanti e via dicendo, saranno banditi dagli spettacoli di tutto il paese inglese. Certo dovremo aspettare il 2020, e vorremmo che la regola valesse per tutti gli animali e non solo per quelli selvatici: ogni essere vivente ha diritto a vivere in libertà, nel proprio habitat naturale e lontano da gabbia e cemento. Ma è comunque una mez- za vittoria. Se ne parlava dal lontano 2013, ma adesso finalmente il Dipartimento per l‘ambiente, l‘alimentazione e gli affari rurali (DEFRA) ha definitivamente deciso che dal prossimo anno, nel Regno unito, non si assisterà più a spettacoli impietosi dove la tigre è costretta a saltare il cerchio di fuoco durante il circo itinerante. Dietro la decisione ci sarebbero dei motivi etici: dopo la denuncia delle condizioni in cui vivono gli animali al circo, sembra finalmente che qualcosa si stia muoven- do.L‘opinione pubblica è stufa di vedere animali tenuti in minuscole gabbie, sottoposti a duri addestramenti e maltrattamenti. A dirlo sono i sondaggi inglesi, in cui la gente si è detta favorevole al circo senza animali. I know how many people in Dudley South are concerned about the conditions that too many circus animals are kept in. I‘m pleased that the Government is taking action to protect these magnificent wild animals. Divieti simili sono stati già annunciati in oltre 50 paesi. Come sappiamo, in Italia è stato votato un graduale superamento e la normativa relativa ai circhi è inserita nella Legge del Codice dello Spettacolo n.4652. Anche nel Regno unito a fare la differenza sono state le indagini e le battaglie condotte dai gruppi animalisti come l‘Animal Defenders International (Adi). ―Da anni portiamo avanti campagne per fermare le sofferenze degli animali nei circhi di tutto il mondo. Ora siamo lieti che un divieto sia finalmente imminente - ha detto Jan Creamer, presidente dell‘Adi -. I circhi non sono in grado di soddisfare le esigenze degli animali in pic- cole strutture mobili e la nostra organizzazione ha ripetutamente documentato sofferenze e abusi‖. Finalmente una misura a favore dei nostri amici animali, ma noi ci auguriamo di non vederne mai più nessuno al circo, e non solo quelli selvatici. Hai il diritto di rimanere sempre in silenzio L'arresto di Julian Assange è stato un atto di vendetta del gov- erno statunitense che colpisce il cuore del giornalismo. [ Pepe Escobar ] a pagina 15 Bomba ecologica nel Nord Est: la mappa dei rifiuti radioattivi in Lombardia e Venetodi Milena Gabanelli e Pietro Gorlani Pagina 13 Striscia di Gaza, il Martirio di un Popolo Ultima pagiana La ragazza con le treccine, (s)colpisce ancora Nicola Sturgeon declares 'climate emergency' at SNP conferencePagina 11 VITTORIA ! Regno Unito vieta gli animali selvatici al circo Ultima pagina UN RICORDO DI NOSTRA SIGNORA DI PARIGI [di Giuseppe Lalli] Cortesia I Palmerini Pagina 7 Spagna: vincono i socialisti ma senza maggioranza Pagina 5
  • 2. La data - 11 aprile 2019 - vivrà nell'in- famia negli annali dei “valori” occiden- tali e della “libertà di espressione”. L'immagine è desolata. Un giornalista ed editore ammanettato è stato trasci- nato fuori con la forza dall'interno di un'ambasciata, mentre stringeva un libro di Gore Vidal [1] sulla storia dello Stato di sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Il meccanismo è brutale. Il co- fondatore di WikiLeaks, Julian Assan- ge, è stato arrestato perché gli Stati Uniti lo pretendevano dal governo bri- tannico dei Tory, che per parte sua ha sostenuto di non aver fatto pressione sull'Ecuador per revocare l‟asilo ad Assange. Gli Stati Uniti cancellano magicamente i problemi finanziari dell'Ecuador, ordinando al FMI di rilas- ciare un provvidenziale prestito di 4,2 miliardi di dollari [2]. Subito dopo, i diplomatici ecuadoriani “invitano” la polizia metropolitana di Londra a en- trare nella loro ambasciata per arre- stare il loro ospite di lungo termine. Andiamo al sodo. Julian Assange non è un cittadino statunitense, bensì aus- traliano. WikiLeaks non è un'or- ganizzazione di media basata negli Stati Uniti. Se il governo USA dovesse ottenere che Assange sia estradato, processato e incarcerato, legittimereb- be il suo diritto di perseguire chiunque, comunque, ovunque, in qualsiasi mo- mento. Chiamatelo l‟Uccisione del Giornalismo. Assange è accusato di aver aiutato Chelsea Manning, l'ex analista dell'in- telligence statunitense, ad ottenere questi documenti. Ma la faccenda diventa più complicata. È anche pre- sumibilmente colpevole di “incoraggiare” Manning a raccogliere più informazioni. Non c'è altro modo di interpretarla. Ciò equivale, senza più alcuna esclusione di colpi, alla crimi- nalizzazione totale della pratica gior- nalistica. Per il momento, Assange è accusato di “cospirazione volta a commettere Quello che lui chiama reddito, non e‟ altro che, l‟ assistenza e il mantinimento sociale, sancito dalla Costituzione per tutti I cittadini inabile e sprovvisti dei mezzi necessari per vivere una vita dignitosa, ivi incluso il non lavoro, ma a questi due I dettami cos- tituzionale, non rappresentano piu‟nulla, ma loro continuano a farsi I selfie. Sono sicuro che Salvini appena sveglio, se non c‟e‟ nessuno, se ne fa uno con il letto. LA POLITICA E‟ UNA SPUGNA GIGANTESCA, CHE ASSORBE TUTTO E TUTTI Scrivevo: “Mi dispiace per la ragazzina con le treccine, ma questa di umanita‟ non ha nessuna voglia di cambiare sistema e temo che il suo destino sia‟ gia‟ irreversibile” Di movimenti assorbiti dalla politica nel corso dei millenni, ne abbiamo visti, tralasciando ovviamente quello cristiano e comunista, perche' da tempo caduti in prescrizione, ne cito alcuni piu' recenti. Il movimento stu- dentesco del 68, fate l‟ “Amore e non la Guerra” e di guerre da allora ce ne sono state e non poche. il movimento leghista all‟ inizio contro l‟ illegalita‟, la corruzione politica e ammnistrativa, Roma ladrona e via dicen- do. Oggi sappiamo che anche loro sono stati assorbiti dalla “spugna”. Il Movimento 5 Stel- le, son passati dall‟ onesta all‟ illegalita‟ e al cosi‟ fantutti, in meno di una legislatura. E adesso veniamo al attuale movimento anticli- matico ! La Greta in un intervista di Piazza Pulita, ha pronunciato le seguente parole: “ Non e‟ colpa dei politici ma del sistema “ Qualcuno dovrebbe spiegarle che, la politica e‟ il sistema, una spugna gigantesca che assorbe tutto e tutti, tempo un anno e anche il suo movimento sara‟ solo un ricordo. L‟ unica alternativa e‟ quello di cambiarlo da movimento anticlimatico a movimento anti- consumista a 365 giorni, perche‟ (datemi anche del comunista) il consumismo e‟ figlio del capitalismo; la causa principale dell‟ at- tuale crisi climatica e inquinamento globale. Buona Pasqua e buon consumo a tutti… tutti… LA PASQUA TRADIZIONALE CRISTIANA Anch‟ io da bambino amavo festeggiare la Pasqua, ero bravo a costruire le famose trac- cole, sino a quando non mi sono posto la domanda: “ Ma in realta‟ a Pasqua cosa fes- teggiamo?” Il giovedi‟ santo il Dio fatto uomo viene arrestato, si dice tradito da uno dei suoi fedeli. Il venerdi‟ viene processato dal popolo e il “Re” lo condanna a morte, preferendolo ad un Barabba qualsiasi. Lo stesso giorno viene crocefisso, seppellito prima del sabato “santo” dei guidei. La domenica dicono che il Dio fatto uomo, per motivi ancora inspiegabili sia risorto dai morti e ritornato in Paradiso. Giorno quessto non solo santo ma di grande festa e tutti I cristiani nessuno esscluso, fes- teggiano abbuffandosi con tutti e di tutto, la saga poi continua il giorno dopo, il lunedi anche questo dicono santo. Morale della favola: In un mondo di consumi selvaggi e di sprechi di imquinamenti in ogni dove e in ogni modo, non sarebbe meglio festeggiare la Pasqua, facendo tre giorni di digiuno ? Un minimo di vergogna per tutti coloro che ogni giorno fanno o muiono di fame nel mondo, tutti sti bell “cristiani” dovrebbero provarla. Io invece nel periodo Pasquale mi “vergogno” (credetemi) persino di andare nei supermercati, per la paura di assistere a tan- to spreco di “risorse”, per festeggiare poi un qualcosa che potrebbe anche non esistere.L‟ alternativa per la salvezza di questa umanita‟ per dir poco malata e per non estinguersi prima che il sole diventi un buco nero, e‟ una campagna anticonsumistica, in ogni dove anche se non e‟ santa ! (poi se avro‟ l‟ occa- sione, lo diro‟ anche alla bambina con le trec- cine) L‟ ITALIA E‟ L‟ UNICA DEMOCRAZIA AL MONDO DOVE, L‟ INSINDACABILITA‟ PAR- LAMENATARE, DIVENTA PRIMA IMMUNI- TA‟ E POI IMPUNITA‟ Dicevamo: ( un paio d‟ anni fa) Che il secondo e terzo comma dell‟ artico 68 andrebbero aboliti, perche ‟nessuno e‟ al di sopra di ogni sospetto o perfetto e nemmeno i menbri del Parlamento. Mentre I giudici sono soggetti soltanto alle leggi. I politici in- vece hanno il potere di cambiare le leggi a proprio uso e consuno e in passato e anche al presente di casi di leggi ad personam ne abbiamo viste nascere in abbondanza, vio- lando spesso anche la Costituzione; come nel caso dei vari Lodi a favore del “cittadino” Berlusconi Silvio, attualmente sotto proces- so, processo rimandato perche‟ “ancora” candidabile. La politica e fatta anche di onesta‟ (si fa per dire) e non solo intellettua- le. (anche questo lo dicevamo) Ho sempre riscontrato una piccola anomalia nella nostra Costituziine sulla “cosidetta” immunita‟ dei nostri parlamentari. Ricordiamo qui, il quarto comma dell‟ articolo 48, che riguarda so- pratutto il voto passivo: “Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevo- cabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.” NEI CASI INDICATI DALLA LEGGE ! Quale legge ? Ecco l‟ anomalia ! Tutti sappiamo che a parte la Severino, tra l‟ altro e‟ quello che ha “cacciato” fuori dalla politica il cittadino Berlusconi Silvio, per alcu- ni anni e poi dimenticata. Ecco abolendo o semplicemente modificando il secondo e terzo comma dell‟ articolo 68, con una legge dello stato costituzionale, che regolarizzi l‟ incandidabilita‟‟ di alcuni soggetti rei di “indignita‟ morale” o per effetti di sentenze penali e anche civili ( indegnita‟ morale), forse (e sottolineo forse) potremmo ridare un nuovo e pulito volto alla politica . L‟ ITALIA E‟ L‟ UNICA DEMOCRAZIA AL MONDO DOVE, L‟ INSINDACABILITA‟ PAR- LAMENATARE, DIVENTA PRIMA IMMUNI- TA‟ E POI IMPUNITA‟ Dicevamo: ( un paio d‟ anni fa) Che il secondo e terzo comma dell‟ artico 68 andrebbero aboliti, perche ‟nessuno e‟ al di sopra di ogni sospetto o perfetto e nemmeno i menbri del Parlamento. Mentre I giudici sono soggetti soltanto alle leggi. I politici in- vece hanno il potere di cambiare le leggi a proprio uso e consuno e in passato e anche al presente di casi di leggi ad personam ne abbiamo viste nascere in abbondanza, vio- lando spesso anche la Costituzione; come nel caso dei vari Lodi a favore del “cittadino” Berlusconi Silvio, attualmente sotto proces- so, processo rimandato perche‟ “ancora” candidabile. La politica e fatta anche di onesta‟ (si fa per dire) e non solo intellettua- le. (anche questo lo dicevamo) Ho sempre riscontrato una piccola anomalia nella nostra Costituziine sulla “cosidetta” immunita‟ dei nostri parlamentari. Ricordiamo qui, il quarto comma dell‟ articolo 48, che riguarda so- pratutto il voto passivo: “Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevo- cabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.” NEI CASI INDICATI DALLA LEGGE ! Quale legge ? Ecco l‟ anomalia ! Tutti sappiamo che a parte la Severino, tra l‟ altro e‟ quello che ha “cacciato” fuori dalla politica il cittadino Berlusconi Silvio, per alcu- ni anni e poi dimenticata. Ecco abolendo o semplicemente modificando il secondo e terzo comma dell‟ articolo 68, con una legge dello stato costituzionale, che regolarizzi l‟ incandidabilita‟‟ di alcuni soggetti rei di “indignita‟ morale” o per effetti di sentenze penali e anche civili ( indegnita‟ morale), forse (e sottolineo forse) potremmo ridare un nuovo e pulito volto alla politica . VOTO ALLE EUROPEE NEI CONSOLATI PER TUTTI GLI ITALIANI ALL'ESTERO Il Parlamento europeo dal 1979 viene eletto direttamente ogni cinque anni a suffragio universale. A seguito del rinvio 'flessibile' della Brexit ho interpellato oggi il governo su come intenda organizzare il voto per le elezioni europee per gli italiani del Regno Unito. Con l'occasio- ne ho sollevato il problema degli italiani resi- denti nei paesi terzi (extra-UE) che per vo- tare devono tornare in Italia in quanto la nor- mativa vigente permette solo agli italiani resi- denti nei paesi dell'UE di votare nei consolati (nello spazio geografico europeo è il caso principalmente degli italiani residenti in Sviz- zera, Norvegia, Islanda, Balcani, Turchia, Russia e Ucraina). Lo Stato invece dovrebbe dare la possibilità di votare nei consolati a tutti gli italiani all'estero, il tema di due mie proposte di legge depositate alla Camera. Il voto è un diritto-dovere che definisce il nostro essere cittadini. Dobbiamo smettere di divid- ere gli italiani in serie A (Italia), B (UE) e C (paesi terzi): occorre rimuovere questo osta- colo alla partecipazione democratica delle istituzioni europee e rispettare la decisione del Consiglio UE del giugno 2018 in merito alla legge elettorale europea che raccoman- da agli stati membri di facilitare il voto dei cittadini europei ovunque essi si trovino. Questo il senso del mio intervento di oggi (6min). Il governo nei panni del sot- tosegretario Di Stefano ha risposto citando la normativa vigente al quale ho replicato cosi. Interpellazione di Massimo Ungaro (nella foto) deputato del PD eletto nella cir- coscizione Estera Europa. ( da : Londra Se- ra) In poche parole il deputato lamenterebbe invece un‟ anomalia della legge Tremaglia del 2001: “ Modalita‟ voto all‟ estero. Legge che tra l‟ altro era ed e‟ incostituzionale an- che da questo punto di vista, in base alle legge gli italiani all‟ estero possono votare solo tramite la corrispondenza, oppure recar- si nel commune di residenza a proprie spese. La domanda e‟ un‟ altra che lui avrebbe dovuto fare: “ Visto che gli italiani all‟ estero possono votare per corrispondenza al Par- lamento italiano, perche‟ ( il voto e‟ eguale ) non usare la stessa modalita‟ per il rinnovo del Parlamento europeo, per I cittadini resi- denti nelle altre tre circoscrizioni extra UE ? Badate bene e lo faccia anche Ungaro, le normative per il voto al Parlamento europeo sono totalmente a carico dell‟ Europa, isti- tuire seggi nelle circoscrizioni extra UE sarebbero invece a carico delle Stato italiano e costerebbero ben tre volte piu‟ del voto per corrispondenza . Secondo noi, la legge Tremaglia, ovverossia il voto per cor- rispondenza dovrebbe essere esteso anche ai cittadini extra UE e farli votare I candidati europei dei loro paesi di esidenza o di nasci- ta. Un italiano e „ italiano ovunque viva intrusioni informatiche”. L'accusa sostiene che Assange ha aiutato Man- ning a decifrare una password [4] mem- orizzata sui computer del Pentagono collegati al Secret Internet Protocol Network (SIPRNet). Nei registri delle chat del marzo 2010 ottenuti dal governo USA, Manning par- la con qualcuno chiamato alternati- vamente “Ox” e “associazione di stam- pa”. Il DoJ è convinto che questo inter- locutore sia Assange. Ma devono dimostrarlo definitivamente. Manning e questa persona, presumibilmente Assange, si sono impegnati in “discussioni”. «Durante uno scambio, Manning disse ad Assange che „dopo questo upload, è tutto quello che mi è rimasto‟. Al che Assange rispose: „degli occhi curiosi non sono mai rimasti all‟asciutto nel corso della mia esperi- enza‟.» Tutto questo non regge. I gran- di media privati statunitensi pubblicano regolarmente fughe illegali di informa- zioni classificate. Manning offrì i docu- menti che aveva già scaricato sia al New York Times che al Washington Post - e fu respinto. Solo allora si av- vicinò a Wikileaks. L'accusa secondo cui Assange abbia cercato di aiutare a decifrare la password di un computer è in giro dal 2010. Il Dipartimento di Giustizia sotto Obama ha rifiutato di avallarla, consapevole di ciò che sig- nificherebbe in termini di potenziale messa al bando del giornalismo investi- gativo. Non c'è da stupirsi che i media privati statunitensi, spogliati di uno scoop della massima importanza, ab- biano successivamente iniziato a de- nunciare WikiLeaks come agente rus- so. L‟opzione nucleare Il grande Daniel “Pentagon Papers” Ellsberg aveva già avvertito [5] nel 2017: “Obama ha aperto la campagna legale contro la stampa andando alle radici dei rapporti investigativi sulla sicurezza nazionale - le fonti – e Trump andrà dietro agli stessi raccoglitori/ giardinieri (e i loro capi, gli editori). Per cambiare metafora, un'accusa ad Assange è il “primo uso” dell‟opzione nucleare contro la protezione che il Primo Emendamento assicura alla stampa libera.” Le attuali accuse del Dipartimento di Giustizia - essenzi- almente il furto di una password del computer - sono appena l‟inizio della valanga. Almeno per ora, la pubblica- zione non è un crimine. Eppure, qualora sia estradato, Assange potreb- be essere accusato anche di ulteriori cospirazioni e persino della violazione della Legge sullo Spionaggio del 1917. Quantunque debba ancora chiedere il consenso di Londra per avanzare ulte- riori accuse, al Dipartimento di Giustizia non mancano gli avvocati in grado di applicare sofismi per evocare un crimine dal nulla. Jennifer Robinson, l'abilissimo av- vocato di Assange, ha giustamente sottolineato che il suo arresto è «un problema di libertà di parola” perché “riguarda i modi in cui i giornalisti pos- sono comunicare con le loro fonti.» L'inestimabile Ray McGovern, che con- osce una o due cose sulla comunità di spionaggio degli Stati Uniti, ha evocato un requiem del quarto potere [6]. Il contesto completo dell'arresto di Assange viene alla luce una volta esaminato che risulta conseguente al fatto che Chelsea Manning ha trascorso un mese in isolamento in una prigione della Virginia per aver rifiutato di denunciare Assange di fronte a un gran giurì. Non c'è dubbio che la tattica del Dipartimento di Giustizia sia quella di spezzare Manning con ogni mezzo disponibile. Ecco cosa dice la squadra legale di Manning [7]: «L'atto d'accusa contro Julian Assange, dissigillato oggi, è stato ottenuto un anno prima che Chel- sea comparisse davanti al Gran Giurì e si fosse rifiutato di rendere testimonian- za. Il fatto che questa incriminazione sia esistita da oltre un anno sottolinea quanto la squadra legale di Chelsea e la stessa Chelsea hanno detto da quando è stata emessa una citazione per comparire di fronte ad un Gran Giu- rì federale nel distretto orientale della Virginia: che convincere Chelsea a tes- timoniare avrebbe duplicato le prove già in possesso del Gran Giurì e ques- to non era necessario affinché gli av- vocati statunitensi ottenessero un'accu- sa contro Assange.» Gli attacchi dello Stato Profondo La palla è ora presso un tribunale del Regno Unito. Assange rimarrà indubbi- amente in prigione per alcuni mesi per evitare la cauzione mentre procede l'estradizione secondo il dossier statun- itense. Il Dipartimento di Giustizia ha verosimilmente discusso con Londra su come un giudice “adatto” possa fornire il risultato desiderato. Assange è un editore. Di suo non ha fatto trapelare assolutamente nulla. Anche il New York Times e il Guardian hanno pubblicato ciò che Manning aveva scoperto. Collateral Murder [8], tra le decine di migliaia di prove, dov- rebbe essere sempre in prima linea nell'intera discussione: si tratta di crimi- ni di guerra commessi in Afghanistan e in Iraq. Quindi non c'è da meravigliarsi che lo Stato Profondo americano non per- donerà mai Manning e Assange, benché il New York Times, in un altro lampante esempio di due pesi e due misure, potrebbe ottenere un las- ciapassare. Il dramma alla fine avrà bisogno di essere chiuso nell'Eastern District della Virginia perché la sicurez- za nazionale e l'apparato dell‟intelli- gence hanno lavorato per anni a questa sceneggiatura, a tempo pieno. In qualità di direttore della CIA, Mike Pompeo è andato dritto al punto: «È tempo di chiamare Wikileaks per quello che è realmente: un servizio di intelli- gence ostile non statale spesso favorito da attori statali come la Russia.» Quel che di fatto equivale a una dichi- arazione di guerra sottolinea quanto in realtà sia pericoloso Wikileaks, per il solo fatto di aver praticato del giornal- ismo investigativo. Le attuali accuse del Dipartimento di Giustizia non hanno assolutamente nulla a che fare con l‟ormai demistifica- to Russiagate. Ma aspettatevi che il successivo calcio politico sia roboante. Il campo di Trump al momento è diviso. Assange è sia un eroe pop che com- batte contro la palude dello Stato Profondo, sia un umile scagnozzo del Cremlino. Allo stesso tempo, Joe Manchin, un senatore democratico del Sud, gioisce, stando agli atti, come un proprietario di una piantagione del diciannovesimo secolo, sul fatto che Assange sia ora “nostra proprietà”. La strategia democratica sarà quella di usare Assange per arrivare a Trump. E poi c'è l'Unione Europea, di cui alla fine la Gran Bretagna potrebbe non far parte, più tardi piuttosto che più presto. L'Unione Europea sarà molto vigile sul fatto che Assange venga estradato nell‟«America di Trump», poiché lo Stato Profondo si assicura che i gior- nalisti di tutto il mondo abbiano effetti- vamente il diritto: di rimanere sempre in silenzio. Da: megachip.globalist.it 2 SEMPRE IN POCHE PAROLE ... Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019 15 Democrazia nella comunicazione Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019 A cura di Carmine Gonnella Hai il diritto di rimanere sempre in silenzioL'arresto di Julian Assange è stato un atto di vendetta del governo statunitense che colpisce il cuore del giornalismo. [ Pepe Escobar ] QUESTA E‘ DEMOCRAZIA ! Brexit, posticipo articolo 50 al 31 ottobre L‘ Inglilterra deve partecipare alle elezioni europee, perche‘ potrebbe essere un secondo referendum anche se non vincolante, visto che da tre anni la politica nazionale sta brancolando nel buio. Lasciare che sia il popolo a decidere sui tre temi cruciali ancora in discussione in Parlamen- to , uscita senza deal, con un deal ma rimamendo nel mercato comune as he would also like the labor party come vorrebbero anche I laboristi , oppure rimanere in Europa England must participate in the European elec- tions, because it could be a second referendum even if not binding, as we all kwon for the last three years the national politics has been groping in the dark. Let the people decide on the three crucial issues that are still being discussed in Parliament, leaving without a deal, with a deal but staying in the common market as he would also like the Labor party, or remaining in Europe LE RIFORME ISTITUZIONALI DEL CON- TRATTO DEL CAMBIAMENTO, SONO IM- POSSIBILLI O INUTILI Il referendum consultivo e l‟ abobizione del quorum referendum. Il primo anche se dovesse passare ( cosa alquanto impossibile) con I due terzi del par- lamento alla quarta lettura, non essendo vincolante servira' solo come sondaggio e non solo costerebbe milioni di euro ai cit- tadini ,ma per indirlo occorre comunque la maggioranza qualificata del Parlamento. Quindi inutile e impossibile ! Il secondo invece, diventerebbe una spade di Damocle sulla testa del legislatore, perche‟ prima di presentare una legge, dov- ra‟ pensarci due volte, Ovviamente per I cittadini e‟ un bene, perche‟ non ci saranno piu‟ politici incoscienti che consiglieranno ai loro elettori di andare al mare, cioe‟ indurli all‟ assenteismo, per non raggiungere il quorum. Per questo e‟ impossibile e irreal- izzabile, nessun parlamentare si darebbe la zappa sui propri piedi. Io invece se fossi loro, proporrei il silenzio stampa per tutti I parlamentari durante le champagne referendarie. In altre parole la Politica ne restera‟ fuori e saranno gli elettori a decidere le sorti del referendum. Il referen- dum e‟ una questione di coscienza, e‟ il citta- dino che dovrebbe indirizzare il legislatore e non viceversa ! Altro che consultivi e costituzionali… (ripetiamo ancora una volta) Nei referendum abrogrativi il popolo sceglie e non viene scelto e spesso usato come caprio espiatorio da parte del legislatore di turno incapace di legiferare. Detto cio‟ , noi crediamo che l‟ articolo 138 andrebbe ri- formato ( per l‟ ultima volta ) con una legge costituzionale, amalgamandolo in un solo articolo: “ Le leggi di revisione della Cos- tituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due suc- cessive deliberazioni ad intervallo non mi- nore di tre mesi, e sono approvate a maggi- oranza dei due terzi dai componenti di cias- cuna Camera nella seconda votazione” Se- condo e terzo comma abrogati . E poi…a cose servirebbero I referendum consultivi se non vincolanti ? Tempo e denaro sprecato ! IN POLITICA, TROPPA MANIA DI PROTAGONISMO Dicevo… In questo terzo millennio se non ci facciamo un selfie ogni due minuti, non sappiamo piu' chi siamo (autocit.) Spesso chi e‟ affetto da mania di protagos- nismo, ipoteca il suo futuro, sulla pelle degl‟ altri (tanto per farne un‟ atro) Questo vale anche per la politica, sopratutto per chi e‟ nuovo al sistema. Salvini non sa nemmeno cosa sia stat oil 25 aprile. Il 25 aprile del 1945, non e‟ stato solo il giorno della liberazione dal nazifascismo, ma anche la “fecondazione” della Repubblica italiana, nata appunto un anno dopo. D Maio non sa nulla di come dovrebbe funzionare la “macchina “ del welfare ( sistema sciale)
  • 3. L'Operatore dell'Informazione del mensile "La Voce Alternativa" Giorgio Brignola, è lo stesso che per trent'anni è stato corrispondetente de "La Voce degli Italiani". Testata che ha concluso definitivamente la pubblicazione nel 2011. Insomma, nella "Voce" ero e nella "Voce" sono rimasto. LA PRIMA ANALISI Le attuali difficoltà politiche sono l‟effetto di questa Terza Repubblica nata con la fretta per finire la Seconda. Lo Stato, però, non può essere comparato a un‟azienda. I motivi, non solo politici, sono tanto evidenti da produrre i presupposti per un disordine istituzionale. Così, tra il promettere e il fare, ci sono situazioni parlamentari ancora da chiarire. Questo Esecutivo potrebbe dare filo da torcere a un‟Opposizione sempre meno coesa e avviata a ridimensionare il suo ruolo politico nel Paese. Le decisioni del Governo potrebbero condizionare il futuro della Penisola con effetti sul fronte di un‟economia che non ha dato segnali di miglioramento. Quando certi progetti cozzano con una diversa realtà, non ci sono alternative. Solo dopo l‟applicazione integrale del Contratto di Governo Di Maio/Salvini, potremo sciogliere le nostre riserve senza favoritismi per nessuno. Per ridare “fiato” all‟Italia ci vuole tempo. Tentare d‟accelerare le occasioni non servirebbe. C’è solo da sperare che non s’inizi a proporre“mosse” sbagliate all‟interno di questo Esecutivo tanto atipico. Potrebbero essere le prime di una lunga serie di questioni, certamente vitali, per il Paese. I “bisticci” parlamentari, da noi, fanno notizia e le “regole” per garantire la governabilità potrebbero essere modificate. Dopo l‟analisi dei primi risultati concreti “made” Di Maio/ Salvini, sul senno dei politici torneremo. E‟ uno degli atti dovuti ai nostri Lettori LA POLITICA DEL DOPO Non vediamo ancora segnali di collegamento nella “linea” politica Di Maio/Salvini. Lo scriviamo con oggettività. Anche se questo Esecutivo ritiene di poter raggiungere alcuni obiettivi efficaci. Tra polemiche antiche e rivendicazioni recenti, il Governo tenterà di fare il suo mestiere. L‟Opposizione, però, tornerà astuta. Ne andava della sua sopravvivenza politica. Vedremo se alcune proposte parlamentari saranno più percorribili. Nonostante certi “attriti” di natura morale, più che politica, il Potere Legislativo sarà meno fecondo. L’Esecutivo continua per la sua strada con la speranza, non sempre condivisibile, d‟arrivare, entro l‟anno, all‟attuazione di parte del suo “programma”. Intanto, i problemi del Paese si evolvono e si modificano. Ancora una volta, quando la politica s‟imbatte con la realtà economica, gli effetti non sono positivi. Le riforme istituzionali si faranno. Però, quando? Certo non trascureremo alcuni segnali d‟intolleranza che ci hanno messo sul chi vive. Questo Governo tenterà, comunque, di mantenere il suo posto. L‟alleanza Lega/5S intende conservare ben salda la sua egemonia; anche se le “tensioni” non sono da sottovalutare. Dato che numeri ci sono, la Legislatura non corre imminenti pericoli. Intorno al quadro politico, c‟è un Paese che tenta la ripresa. Ma la produttività stagna; l‟occupazione registrerà ancora fasi in riduzione. Insomma, siamo ben lontani anche dal più cauto ottimismo. Il secondo semestre dell‟anno ci porterà qualche innovazione? Circa i contenuti del contratto Di Maio/Salvini, per ora, preferiamo non pronunciarci. In definitiva, il Governo ha da farsi ancora conoscere. Ma, francamente, riteniamo che non ci saranno tutte quelle novità enunciate in campagna elettorale. Nel Bel Paese non sarebbe una novità. LA TERAPIA L‟attuale “terapia” politica rivelerà la sua potenziale validità non prima del prossimo anno. Ma il “malato” potrebbe “spirare” prima. Questa è la situazione che si percepisce in Italia. La crisi economica, antica e reiterata, ci ha messo a terra. Ma non solo. Mentre il sistema bancario nazionale è tutelato, accedere al credito resta un problema. Per parecchi piccoli imprenditori si è fatto impossibile. La macchina economica nazionale s‟è inceppata. Intanto, tirare avanti, è un‟impresa che metta a dura prova anche il più diligente degli imprenditori. La burocrazia nazionale non concorre, certamente, a migliorare il quadro sociale del Bel Paese. Tantomeno, quello finanziario. Il tutto, tra l‟altro, ipotecando il futuro di un‟intera Generazione di lavoratori e senza garantire una serena vecchiaia a quella che è destinata a uscire della realtà produttiva. Ma non è tutto. Tra accise, addizionali locali e nazionali, il rischio di recessione resta. Purtroppo, non esiste una “cura” sicura per frenare il depauperamento delle risorse nazionali. Neppure il “Contratto di Governo” Di Maio/Salvini e la quota previdenziale”100”. L’Italia è uno dei Paesi UE con una macchina dello Stato a ingente costo e a basso rendimento. Una terapia, poi mai sperimentata, poteva essere quella del federalismo fiscale. Da noi, invece, si è fatto un passo indietro. Ci sono, così, degli obblighi che restano in primo piano ed è molto più facile concentrarsi sul “mucchio” che mettere a “fuoco” le speculazioni di pochi. Insomma, chi rischia sono sempre i più “deboli”. Ma non è ancora finita. La nuova dirigenza politica dovrà dimostrare un impegno che potrebbe essere anche frenato da chi, almeno sulla carta, è alleato dell‟accoppiata Lega/5S. La “terapia” per salvare l‟Italia resta, di conseguenza, ancora da sperimentare nel concreto. Intanto, l‟anno procede con segnali inquietanti sia a livello interno, sia internazionale. PENISOLA ALLA DERIVA A dispetto del contenimento della spesa nazionale, il deficit pubblico continua a essere sensibile e gi eventi sociali, piccoli o grandi, ci hanno richiamato a una realtà che credevamo dissolta con la Seconda Repubblica. Anche sul reddito di cittadinanza preferiamo mantenere un certo riserbo. L’unica certezza è rappresentata da questo Esecutivo ancora in “rodaggio”. Intanto, i Partiti d‟opposizione si muovono in modo scoordinato e le critiche non hanno buon gioco sui fatti del quotidiano. Insomma, i segnali d‟insofferenza continueranno a non mancare. Analizzarli tutti sarebbe impraticabile; anche perché continuerebbero a mostrare uno scollamento di rapporto tra eletti ed elettori. Col Governo Lega/5S, ci piaccia o no, questo 2019 non sarà l‟anno della “ripresa”; proprio perché preceduto da un quinquennio d‟intrighi e di contrasti che hanno evidenziato come una certa politica possa portare alla rovina. Ora sarebbe il caso di bandire le illusioni e lasciare tutte quelle promesse che non si potranno mantenere. Il Paese ha esigenza, disperata esigenza, di certezze. In caso contrario, gli effetti sarebbero dannosi e non solo nella Penisola. Questo nuovo Potere Legislativo ed Esecutivo può rappresentare solo l‟inizio di un diverso percorso. L‟Unione Europea non concilia l‟esistenza di posizioni ”ibride”. L‟imprevedibile nell‟affermare una strategia, per applicarne un‟altra, potrebbe non avere pregio. La prospettiva dell‟”improponibilità”potrebbe ripresentarsi. Questa Maggioranza sarà in grado di guidare il Paese? L‟interrogativo non può avere, per ora, un‟assennata risposta. Intanto, la deriva socio/economica rimane. IL PROGETTO Con effetti discutibili, la partita politica Salvini/Di Maio continua. Comunque, da quanto è emerso, il quadro istituzionale potrebbe ancora cambiare. Il Potere Legislativo è stato varato senza palesi difficoltà. Quello esecutivo è ancora da assimilare; ma già è motivo d‟attrito tra i partiti d‟”opposizione”. Di più non è possibile evidenziare proprio perché non sono ancora operativi tutti i contenuti del contratto di governo. Nella foga della disamina, resta da chiarire come andrà a essere gestita la politica della formazione di “centro/destra” con possibili aperture esterne di sostegno. Non è neppure da escludere, però, la cobelligeranza dei partitini che, all‟occorrenza, potrebbero fare “numero” nel mucchio. Il contratto di governo, sarà il banco di prova per la “tenuta” di un Esecutivo il cui Primo Ministro dovrà, fare i conti con un Parlamento diverso da quelli passati. Date le ammissibili “novità”, potrebbe avere buon gioco anche una sorta di “fiducia” con voto segreto. Lega e Cinque Stelle faranno di tutto per non “mollare”. Se il contratto non dovesse essere condiviso da una certa ala parlamentare, non ci sarebbero altre occasioni. Il Potere Legislativo continuerà a far suo il progetto Salvini/Di Maio. La “maggioranza” non gli manca; ma con risultati che, ora, non possiamo immaginare. IL RECESSO A dispetto del delicato momento internazionale, il tormentone politico italiano non si smorza. In queste settimane, ha trovato nuovi focolai di rafforzamento. L‟unica convergenza, anche se con strategie differenti, è la necessità di ridare stabilità economica al Paese. Il 2019, forse, potrebbe essere l‟anno di un tentativo di “svolta”. Se l‟ipotesi troverà conferma, sarà una novità in un sistema com‟è il nostro dove i politici non sempre hanno idee coerenti. Altra certezza sembra quella di un patto di Legislatura “blindata”. In pratica, i segretari politici del patto vincente dovranno sostenere il Capo dell‟Esecutivo ufficialmente “indipendente”. Per ora, rileviamo solo incertezze. Questo è il quadro politico presente nella Penisola prima delle elezioni per il rinnovo del Parlamento UE. Ma i sintomi in negativo sono ben altri. E‟ la recessione economica, nonostante qualche “lieta” novella, a preoccuparci. E‟ confermato: per il corrente anno il Prodotto Interno Lordo (PIL) resterà di poco sopra lo zero. Per tentare un‟inversione di tendenza, dovremo attendere il Patto di Stabilità per il 2020. Insomma, sino a quando il rapporto tra Deficit e PIL non torna in equilibrio, d‟illusioni, non se ne fa nessuno. Persiste, infatti, carenza sul fronte occupazionale e la deflazione non giova al risparmio reale. Insomma, vivere in Italia resta un problema per molte famiglie; soprattutto quando esiste solo una fonte di reddito. A nostro avviso, sarebbe necessaria una maggiore attenzione sulle problematiche quotidiane del cittadino. Magari parificando i prezzi dei generi di largo consumo. La politica sociale, che è sempre quella carente, dovrebbe offrire un maggior margine di qualità. Invece, la realtà è diversa. Resta che i nostri politici, nessuno escluso, dovrebbero non dimenticare il loro passato e non pretendere, come sembra stia accadendo, d‟ipotecare il nostro futuro. Cioè quello d‟Italia. Giorgio Brignola DALL‘ ITALIA E DALL‘ ESTERO 14 VIGNETTE Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019 3 POLITICA E NON SOLO Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019
  • 4. Sono una blogger in copy left da molti anni e mi piace impegnare parte del mio tempo nel giornalismo partecipativo, usando il cestino-come mezzo- per raccogliere quelle piccole e preziose cronache di vita, spesso sotto traccia. www.agoravox.it Nel cuore produttivo del Paese c‘è un rischio radioattivo poco noto e minimizzato. In Lom- bardia, soprattutto nel Bresciano, e in misura minore in Veneto, sono state fuse in fonderie e acciaierie fonti di Cesio 137, di Radio 226 e di Cobalto 60, arrivate quasi sempre dall‘Est Euro- pa. Erano nascoste in involucri di piombo infila- ti dentro i camion di rottami, in modo da sfug- gire ai controlli. Una volta finiti nei forni hanno contaminato gli impianti di abbattimento fumi, le polveri, i lingotti di acciaio e di alluminio. L‘apice degli incidenti negli anni Novanta. Ma succede anche oggi. L‘ultimo allarme l‘agosto scorso alle acciaierie Iro di Odolo, in Valsabbia. La più grande discarica radioattiva d‘Italia Nel Bresciano oltre 86mila tonnellate si trovano ancora dentro le aziende o in discariche real- izzate senza l‘isolamento del fondo. E così i veleni hanno raggiunto la falda sottostante. È il caso della discarica Metalli Capra di Capriano del Colle, la più grande discarica radioattiva d‘Italia, con ben 82.500 tonnellate di scorie al Cesio 137 che dormono all‘interno di un parco agricolo regionale costellato di vigneti. Un‘altra discarica più piccola si trova alle porte di Bre- scia città, sempre dentro un parco urbano di recente costituzione: è l‘ex Cagimetal, con 1800 tonnellate di scorie sempre contenenti Cesio. In altri casi il materiale contaminato è rimasto dentro le acciaierie. Per evitare che incendi, terremoti o altre calamità inneschino un disastro ecologico, in diversi casi la prefettura di Brescia ha scelto come soluzione la realizzazione di bunker in cemento armato, dove stoccare polveri e tondini per due secoli, il tempo di decadimento del Cesio. l primo è stato realizzato all‘Alfa Acciai di Bre- scia, dove nel 1997 venne fusa una partita di rottame proveniente dalla Cecoslovacchia e contenente Cobalto 60 e Cesio 137. Dentro ci sono oltre 500 tonnellate di materiale contami- nato al quale si sono aggiunte le scorie di un altro incidente accaduto nel 2011. Il secondo bunker è stato realizzato nel 2013 nel paese simbolo della produzione di pentole e posate: Lumezzane. Nel magazzino della ex Rivadossi Metalli c‘è un sarcofago di ottocento metri quadrati. Al suo interno sei container contenenti 140 sacchi di materiale radioattivo, fuso in un incidente del 2008. Gli abitanti dei condomini confinanti non erano certo contenti. Pure l‘allora procuratore di Brescia, Nicola Pace, davanti alla commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti aveva dissentito in modo netto. Il terzo e ultimo bunker è stato ultimato nel 2016, sempre in Valtrompia: è alle Acciaierie Venete di Sarezzo, dove nel 2007 si sono fusi rottami contaminati arrivati dall‘area del Caspio e dall‘Ucraina. Anche in questo caso, come a Lumezzane e all‘Alfa Acciai nel 2011, l‘allarme non scattò subito. Ad accorgersene fu una ditta di Ponte Nossa, nella Bergamasca, che aveva ritirato le polveri d‘abbattimento fumi: l‘impian- to radiometrico all‘ingresso suonò all‘impazzata, il carico venne messo sotto sequestro e poi rispedito in Valtrompia. E la via del bunker è quella indicata dalla Prefettura anche per l‘ulti- mo incidente, quello avvenuto all‘acciaieria Iro di Odolo, in Valsabbia nell‘agosto scorso: nel forno è finita una fonte di Cesio 137 avvolta nel piombo (che impedisce ai rilevatori radiometrici di individuare una fonte radioattiva). Sono an- cora in attesa di una destinazione anche le scorie stoccate alla Service Metal Company di Mazza- no e nei capannoni di Castel Mella e di Monti- rone della Metalli Capra (stessa proprietaria dell‘omonima discarica). Le discariche della Lombardia Non sono ancora state messe in sicurezza le 370 tonnellate di scorie che si trovano dentro la fonderia Premoli a Rovello Porro, nel Comasco. Sono lì dal 1990, quando venne fusa una partita di rottame contaminato comprato dalla società austriaca Almeta (che a sua volta lo importò dall‘Est Europa). Per anni le istituzioni locali hanno sostenuto che non era il caso di allarmar- si, poiché si trattava di una contaminazione tal- mente bassa da non comportare rischi alla po- polazione. Eppure l‘ultimo report di Arpa Lom- bardia parla di cumuli di veleni e «fusti corrosi» conservati in pessimo stato, vicinissimi alle abitazioni ed al torrente Lura, che in caso di esondazione provocherebbe una catastrofe eco- logica. Nel 1990 una partita di quello stesso rottame finì anche all‘Astra di Gerenzano (Varese), dove oggi sono 320 le tonnellate in attesa di una soluzione definitiva. Come all‘Eco- Bat Spa di Paderno Dugnano (Milano), dove nel 2015 si è fusa una fonte di Radio 226, stesso isotopo che nel 2011 ha contaminato anche la Intals Spa di Parona (Varese). Problema: i soldi per questi interventi non ci sono. I due casi in Veneto Nell‘elenco ufficiale dei siti a bassa radioattività c‘è quasi esclusivamente la Lombardia, ma solo perché qui si trova oltre la metà delle fonderie italiane e quindi è statisticamente più alto il numero di incidenti rilevati e potenziali. Mau- rizio Pernice, direttore di Isin — l‘ispettorato nazionale per la sicurezza nazionale operativo dall‘agosto 2018 — si dice «stupito» dall‘assen- za di segnalazioni da parte di altre regioni. Fa eccezione il Veneto. Qui il primo incidente radi- oattivo mappato risale addirittura al 1974. Nell‘azienda ospedaliera universitaria di Verona ben cento tonnellate di materiale sanitario venne contaminato da aghi di Radio 226. Visti gli in- genti quantitativi e un livello di radioattività più alto del solito il materiale è rimasto stoccato nel magazzino dell‘ospedale, non finendo così nei venti depositi temporanei presenti in Italia, che accolgono le scorie a bassissima radioattività prodotte quotidianamente da ospedali e indus- trie. Più inquietante l‘episodio del 2004 verifica- tosi alle Acciaierie Beltrame di Vicenza: il ma- teriale radioattivo era arrivato dalla Italrecuperi di Pozzuoli specializzata nella raccolta di mate- riale ferroso, che a sua volta lo aveva acquistato da una ditta statunitense di Cincinnati (Ohio), la Ohmart, produttrice dell‘isotopo per usi indus- triali. Il copione è sempre lo stesso: fonte radi- oattiva nel forno, contaminazione, sequestro, stoccaggio e anni d‘attesa per capire il da farsi. Già, perché il famoso deposito unico nazionale, autorizzato dal 2001, e in cui confluire tutte le scorie radioattive provenienti dallo smantel- lamento delle centrali, centri di ricerca, ospedali, industrie, ancora non c‘è. I fondi insufficienti e le quattro priorità La messa in sicurezza delle scorie radioattive viene pagata da tutti gli italiani con accise pre- senti nelle bollette della luce. Lo Stato fino ad oggi ha riservato tutte le risorse (3,7 miliardi) alla gestione e allo smantellamento delle quattro ex centrali nucleari, dei cinque reattori di ricerca e dei quattro impianti sperimentali, il cui potere radioattivo è 40 mila volte superiore ai siti a bassa radioattività. Dopo quasi 20 anni quello smantellamento non è nemmeno a metà strada. Intanto sono decine le discariche contaminate sparpagliate in tutto il Paese. Con la legge Bilancio del 2018 il Governo ha stanziato 15 milioni — spalmati su tre anni — per la messa in sicurezza dei siti a bassa radi- oattività. Ma solo per disinnescare la bomba ecologica di Capriano del Colle servirebbero 10 milioni di euro. Ed è questa la priorità d‘inter- vento per Isin, che ha inviato il suo elenco al ministero dell‘Ambiente. Qui andrebbero imper- meabilizzati i lati dell‘ex cava d‘argilla, rifatta la copertura e possibilmente isolato il fondale. Evitando così che la pioggia lavi le scorie pro- ducendo 300 tonnellate l‘anno di percolato toss- ico. L‘acciaieria è fallita a gennaio, i curatori fallimentari hanno giusto i soldi per garantire la rimozione dei succhi inquinanti. I restanti 5 milioni del fondo sarebbero da destinare all‘ex Cagimetal di Brescia. Anche qui le scorie sono state posizionate in una ex cava alla mercé della falda, che potrebbe salire e contaminarsi, visto che il Cesio è altamente solubile. Fine dei fondi. Ad oggi non c‘è un euro disponibile per la mes- sa in sicurezza delle acciaierie Premoli nel Co- masco e l‘Astra di Gerenzano, in provincia di Varese. E non c‘è una quantificazione definitiva di quanti milioni servirebbero per intervenire definitivamente su tutti i siti. Per la verità ad oggi non ci sono nemmeno indicazioni su come spendere questi 15 milioni: «Mancano i progetti di bonifica ed indicazioni operative per i criteri d‘accesso al fondo», dichiara Arpa Lombardia in un‘audizione al Senato nell‘ottobre scorso. La via bresciana dei bunker, una spesa doppia Se per le due discariche del Bresciano i tempi di intervento si annunciano biblici, la strada maes- tra per mettere in sicurezza le scorie radioattive presenti nelle altre acciaierie è quindi la crea- zione di altri bunker. Che hanno un costo. Quello realizzato alle Acciaierie Venete di Sarezzo — in grado di resistere anche all‘impat- to di un camion in corsa e con una durata gar- antita di 300 anni — è costato mezzo milione di euro. L‘Italia entro il 2025 deve individuare un deposito nazionale per le scorie radioattive, ma nessuna regione lo vuole, e ora si sta trattando con la Slovacchia. Nell‘attesa costruiamo bun- ker dentro le aziende. In conclusione: i problemi si raggirano, si tappano le emergenze quando non si possono più nascondere, si sprecano tante risorse. Mentre le ricadute sulle conseguenze di veleni senza odore e colore, andranno ad incre- mentare le statistiche oncologiche. Tanto nessu- no sarà mai in grado di ricondurre l‘effetto alla causa. 13 AMBIENTE Britalyca La Voce Alternativa Aprile 20194 CRONACA Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019 atore. Molti credono ancora che ILVA produca profitti e che faccia addirittura guadagnare lo Stato. In tanti non sanno che lo Stato si sta indeb- itando per tenere aperta l'ILVA che siamo noi a pagare lo stipedio dei lavoratori. La verità è in- vece che il mercato internazionale dell'acciaio attraversa una crisi sempre più profonda, da cui non si vede alcuno spiraglio nei prossimi anni, e questo strangolerà mese dopo mese l'ILVA che si sta indebitando fino alla bancarotta. ILVA vive solo perché lo Stato si sta indebitando e questo avviene solo perché Renzi non vuole ammettere di avere fallito. ILVA è come il Vietnam per gli USA negli anni Settanta: si continuava a combat- tere e a indebitarsi con le spese belliche solo per non ammettere la disfatta. Ma dopo anni di sconfit- te venne il momento della rovinosa ritirata". Lascio tutto lo spazio restante ad Annamaria Moschetti, Medico ISDE (Medici per l‘ambiente), Membro del "Collegio degli Esperti" della Regione Puglia che è stata in colloquio privato con il Presi- dente del Consiglio Renzi e ha denunciato la gravi- tà della situazione a Taranto, in relazione all'ILVA. La pediatra inoltre residente al Rione Tamburi di Taranto è da sempre in lotta per la difesa e la tutela della salute dei bambini, delle mamme, dei lavora- tori tutti, degli abitanti di Taranto. Ringrazio chi condivide questo post e fa conoscere "anche" ques- to incontro con le istituzioni, aprendo la realtà dei fatti, che è formata non solo da foto virali ma da onesta informazione di cittadinanza partecipe e solidale, attiva... Andiamo oltre le nubi. Doriana Goracci "Cercherò di farvi un resoconto il più dettagliato possibile del mio colloquio con Renzi che si è svolto in maniera riservata . Sono stati dieci minuti circa e spero di essere stata efficace. Scriverò quello che ricordo il più puntualmente possibile... Non sempre userò le parole esatte del colloquio, che non posso riportare come se fossero registrate, o forse l‘esatto ordine cronologico degli argomenti trattati, ma contenuti sono riportati il più fedelmen- te possibile. Questa nota è pubblica . Se ci sono inesattezze Renzi potrà intervenire. Questa matti- na, giunta a Taranto, ho chiesto per telefono al Presidente Michele Emiliano di darmi la possibilità di accedere alla conferenza stampa del presidente del Consiglio Renzi che si svolgeva in prefettura. Ringrazio il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per aver immediatamente cor- risposto alla mia richiesta. Quando è terminata la conferenza stampa, ho avvicinato Renzi e mi sono presentata ricordandogli di avergli chiesto un col- loquio due anni fa. Si è subito ricordato di me . " ah lei è la famosa pediatra ..." e mi ha chiesto, prontamente, di seguirlo per prendere insieme un caffè in una saletta riservata…. Nella saletta allestita per il caffè non c‘erano gior- nalisti e telecamere. Sono venuti anche il ministro Del Rio, che è un medico, e che ho invitato, per Bomba ecologica nel Nord Est: la mappa dei rifiuti radioattivi in Lombardia e Venetodi Milena Gabanelli e Pietro Gorlani Corriere.it Poliziotto abbraccia signora, entrambi ce l'han- no fatta contro il cancro,#siamotutti048, la foto è virale. A parte che l'aggettivo, di tipo sani- tario mette paura, ma cosa hanno capito gli italiani di questo incontro tra Renzi e la cittadi- nanza di Taranto? Poco o niente: sembra che niente importi che ce ne erano altre, in nome di migliaia di altre, oltre la commozione, giustissima e forte, per queste due persone entrambe colpite e in lotta, una mentre lavora e l'altra che manifesta. Nella giornata del 30 luglio mi è arrivata una nota su Facebook, in cui un amico comune mi inviava il dettaglio preciso con articolo dell'incontro privato tra la pediatra Annamaria Moschetti e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, di cui abbiamo anche un video. Ho chiesto l'amicizia alla dottoressa in questione e stamattina, primo giorno d'agosto Mi accorgo che la sua nota ha avuto ben pochi like e quindi scrivo dopo aver telefonato a Pri- ma Pagina Rai 3 e spiegato in meno di un minuto qualcosa, e se si poteva ampliare la notizia già riportata, miracolosamente, dal gior- nalista Enrico Fontana. Scriveva Alessandro Marescotti nell'aprile 2016: "Ci sono persone che ancora non sanno che ILVA sta perdendo due milioni e mezzo di euro al giorno. Una quantità di denaro superiore persino rispetto agli stipendi che paga ogni giorno. Ossia 166 euro al giorno per ogni lavor- questo, ad avvicinarsi e la viceministro dello sviluppo Economico Teresa Bellanova che è stata subito chiamata ad avvicinarsi da Renzi. Il colloquio pertanto si è svolto tra me e Renzi alla presenza dei due citati. Renzi: ― finalmente ci incontriamo anche se dopo due anni― Io: ―Lei non mi ha certo chiama- ta come si era impegnato a fare. Sono qui per- ché me lo ha consentito il presidente Emiliano‖. Non ha obiettato. Ho detto a Renzi che, secondo dati ufficiali prodotti da ARPA Puglia e libera- mente scaricabili dal sito governativo dell‘IS- PRA, alla fine del precorso di attuazione dell‘AIA rimarranno 12000 cittadini tarantini esposti a rischio cancerogeno che la scienza definisce ―di misura inaccettabile‖ e che i tar- antini non possono essere certo grati al governo per questo. Renzi subito: "Allora mi dia lei la soluzione, volete la chiusura?‖. Io ho detto che la re- sponsabilità delle scelte è del governo e quindi sua, e che il mio compito in quel momento era fare presenti questi dati perché un domani lui e nessuno non possa dire che non sapeva e riten- ersi assolto da questa responsabilità. Allora lui ha detto ―Anche una signora, una volta, voleva farmi credere che l‘inceneritore faceva venire il tumore ed invece ….‖ Io gli ho detto che non riferivo opinioni personali , ma dati scientifici pubblici ed incontestati. Ho chiesto a Del Rio una conferma , perché, in quanto medico, queste cose dovrebbe cono- scerle bene. Ha fatto un impercettibile cenno che mi è parso un sì . In sostanza non ha negato, ma non è intervenuto a confermare verbalmente rinforzando la mia comunicazione. Credo che il suo silenzio non sia però passato inosservato a Renzi che ha taciuto un attimo con una espres- sione ―sospesa‖, di quelle con le quali spesso lo si ritrae mentre riflette. La Bellanova è intervenuta: "Volete farci passare per assassini!", ha detto, chiaramente concitata, ― …assassini". Credo che le grida ―assassini ― che si erano sentite chiaramente provenire dalla strada l‘abbiano colpita. Non sono intervenuta su questo punto. In conferenza stampa avevano detto che a Settembre saranno consegnate le cinque scuole dei Tamburi. Io sono intervenuta su questo se- condo tema dicendo che se pure bonificavano le scuole, nei giorni di vento forte si sarebbero nuovamente inondate di polvere proveniente dai parchi minerali , polvere che imbratta tutto, polvere che la gente si ritrova addosso ( ho fatto il cenno delle mani sporche), nelle case e dap- pertutto e che la copertura dei parchi doveva essere completata già dal 2015….ho di fatto rinforzato quello che Emiliano ha detto chiara- mente in conferenza stampa e cioè che ―Non si può bonificare senza chiudere la fonte inquinan- te‖. La Bellanova ha detto che i parchi sono anni che sono scoperti , loro devono trovare i fondi per coprirli e li troveranno producendo. La vice ministro parlava chiaramente concitata e il suo pensiero non è traducibile in maniera lineare. Ha aggiunto che loro col decimo decreto hanno nominato tre esperti per verificare il piano am- bientale . Ho eccepito che nessuno di loro è un medico. Renzi ha detto che come in tutto il mondo anche a Taranto si può produrre in maniera sos- tenibile . Ho obiettato che non è possibile ren- dere sostenibile un impianto di quelle dimen- sioni, così a ridosso della città e con quelle metodiche produttive e che a Duisburg hanno distanziato l‘area a caldo e i parchi minerali li hanno al porto di Rotterdam. Renzi ribadiva che ―stiamo seguendo un percorso di legge‖ e ha aggiunto che ―le valuta- zioni sanitarie che lei fa sono state già esami- nate dagli esperti‖. Ho obiettato che il loro percorso di legge comprende un emendamento poi trasformato in legge sulla Valutazione del Danno Sanitario. E che quella posticipa le anali- si sul danno alla salute. E che questo non si può accettare. Mi è parso (posso sbagliare) che non mi seguisse su argomenti così tecnici. ―Noi stiamo seguendo un percorso di leggeW, ripeteva, ―per rendere compatibile …‖mi ha salutato si è allontanato insieme alla Bellanova. Ho detto a del Rio, che era ancora lì, che mi pareva che il presidente Renzi, non essendo un medico, le questioni sanitarie non le seguisse bene. Ha risposto che secondo lui le capiva bene. Ho chiesto un tempo più disteso per entra- re nel dettaglio. Del Rio ha risposto che non ce n‘è bisogno perché loro hanno i loro esperti anche in materia sanitaria. Ed è andato via an- che lui . Sono rimasta sola nella saletta con i camerieri e mi sono fatta servire una spremuta. Avrei potuto dire di più e meglio. Il tempo era stretto , l‘ar- gomento complesso, il colloquio a tratti concita- to. Ho fatto il possibile. Non avevo neanche l‘abbigliamento adatto, non mi ero preparata all‘incontro inaspettato e venivo correndo da una mattinata di ambulatorio pediatrico a Pala- gianello. Spero di aver inciso un po‘. Comun- que la voce della città ―un po‘" è arrivata. Spero. dalla Voce di Taranto QUANDO C‘ ERA RENZI ... ILVA, l‘incontro tra Renzi e la pediatra Moschetti: "12mila cittadini a rischio cancro". Oltre le nubi (1 agosto 2016 ) Non abbiamo un segnale di verità e giustizia dall' Egitto per Giulio Regeni ma in compenso apprendiamo dell' esistenza di una regina egizia finora sconosciuta, una misteriosa sovrana: «due donne, e non una, regnarono sull'Egitto nel XIV secolo avanti Cristo». Da 50 anni, viene ricordato sul sito Uqam dell'Università del Qué- bec a Montréal, gli egittologi sapevano ma non si mettevano d'accordo sull'esistenza dunque di 2 regine. " Dalle prime docu- mentazioni archeologiche conservate si rileva che le donne egizi- ane furono considerate quasi uguali agli uomini all'interno della società, indipendentemente dallo stato civile.Attualmente lo stato dei diritti femminili in Egitto è molto povero, con la presenza di mutilazioni genitali femminili, delitti d'onore, matrimoni forzati e molestie sessuali, i quali rimangono gravi problemi da affrontare per le donne. Nel 2013 l'Egitto è stato classificato come il peggior paese nel mondo arabo per quanto riguardava la condizione delle donne". Giulio Regeni amava i gatti e c'è una foto che mi è cara che lo dimostra: I gatti furono considerati animali sacri nella società egi- zia per oltre 30 secoli. Il 3 febbraio 2016 il corpo di Giulio Regeni veniva ritrovato, con evidenti segni di tortura, ai bordi dell'autostrada Cairo - Alessandria: neanche i suoi genitori, talmente era stato il massacro, erano in grado di riconoscerlo. Valérie Angenot giunge alla conclusione delle 2 donne regine anche attraverso l' "analisi di centinaia di pezzi" del celeberrimo tesoro di Tutankhamon, quello scoperto nel 1922 nella tomba del faraone-bambino che "aveva usurpato una grande parte del materiale funerario appartenente", appunto, "a una regina-faraone dal nome di Neferneferuaton Ankhkheperure". In quale grotta è chiusa la Verità su questo nostro figlio? Quali archeologi e studiosi potrebbero aiutarci a farla venire alla luce? Giulio Regeni in Egitto: l‟Archeologia della Verità ci dia una mano
  • 5. Spagna: vincono i socialisti ma senza maggioranza Spagna: vincono i socialisti ma c‘è il problema maggio- ranza con l‘alleanza di Podemos che non basta. L‘ultradestra di Vox entra in parlamento, tracollo per i Popolari. Boom affluenza oltre il 75,7% l partito socialista ha vinto le elezioni in Spagna. Il Psoe guidato da Pedro Sanchez esce dalle urne come primo partito e segna anche una certa distanza dal Partido Popu- lar che segue ma con la metà dei seggi, registrando un tracollo storico. Storico (o antistorico) anche l‘ingresso in parlamento dell‘estrema destra con Vox che ottiene 24 seggi, oltre all‘affluenza record che supera il 75,7%. La Spagna si ritrova però senza una maggioranza chiara per formare il prossimo governo e i partiti indipendentisti potrebbero ancora una volta ricoprire un ruolo chiave nel rebus delle alleanze che si prospetta. ―Il Psoe ha vinto le elezioni, e con questo ha vinto il fu- turo e ha perso il passato‖, le prime parole del premier. Mandato popolare Sanchez dalle urne ha ottenuto il mandato popolare che gli mancava, essendo arrivato alla guida dell‘esecutivo dopo la caduta del governo guidato dal popolare Mariano Rajoy travolto dagli scandali. E ha portato il Psoe a vincere come non faceva da 11 anni. Per questo a Ferraz -la strada della sede del partito socialista a Madrid- la festa è esplosa subito, con bandiere, canti, folla. Però il compito di Sanchez sarà arduo, rileva subito l‘agenzia Ansa: pur forte di 123 seggi (sui 350 del Con- gresso dei deputati), il doppio del Pp -il vero sconfitto di queste elezioni che ne ottiene soltanto 66 dimezzando la sua presenza in parlamento-, il leader socialista non ha comunque i numeri per formare una coalizione di sinistra con una maggioranza chiara, poiché con i 35 seggi che Podemos si è assicurato arriva soltanto a 158. Non basta. ―Rivolgersi di nuovo al fronte indipendentista potrà solo confermare le accuse dell‘opposizione. Che adesso si chiama anche Vox. E in molti osservano che proprio il vaso di Pandora dell‘indipendentismo aperto negli ultimi anni ha ‗creato‘ il nazionalismo criptofascista/franchista di Vox‖. Il premier ―resistente‖ che in dieci mesi ha rigenerato il par- tito, lo descrive Repubblica Alessandro Oppes. Pedro Sánchez vince dopo una precedente sconfitta interna al suo stesso partito, con l‘elezione alla segreteria generale del Psoe nel 2014. Troppo progressista in quel momento, con troppi dirigenti del partito che guardavano al centro. Ai suoi non piaceva che ammiccasse a Podemos e che mantenesse il di- alogo con i nazionalisti catalani. Poco dopo lo misero alla porta, costringendolo a presentare le dimissioni dalla segreteria. Ma pochi mesi dopo, Sánchez si prese la rivincita imponen- dosi ancora una volta alle primarie. Il vento è cambiato dal momento in cui il leader socialista è riuscito a conquistare finalmente -dieci mesi fa- la guida dell‘esecutivo grazie a una mozione di censura contro Mariano Rajoy. In pochi mesi il Psoe è volato in testa nei sondaggi, raddoppiando i consen- si. E la mano tesa verso l‘altra sinistra, quella di Podemos, ha smesso di essere un problema anche all‘interno del suo parti- to. Santiago Abascal L‘ascesa spregiudicata del basco che punta su patria e tradizione. Si dice che i suoi ex compagni di partito del Pp fossero preoccupati da tempo, già molto prima che Vox -nato nel 2013 proprio da una costola della formazione storica della destra- prendesse il volo con l‘exploit delle regionali andaluse del dicembre scorso. Lo erano perché conoscevano la spregiudicatezza di Santiago Abascal. Già allora comin- ciava a destra sulla politica dei popolari verso i migranti, oltre ai temi come aborto e matrimoni gay. Questioni che sono la spina dorsale del programma, infarcito di appelli al patriottismo e alla tradizione. La sua difesa del franchismo non è mai esplicita, ma i nostalgici si identifi- cano nella proposta di spazzare via la legge sulla memoria storica. Pablo Iglesias Pablo Iglesias ha dovuto ridimensionare le speranze di pacifica rivoluzione dopo boom di Podemos, partito nato nel 2014 sull‘onda degli indignados. Fu il suo no a impedire a Sánchez di formare un governo. Il risultato fu una legislatura abortita in soli sei mesi e il ritorno alle urne che permise alla destra di restare al governo, mentre Podemos perdeva un Il perdono degli indegni: il 25 Aprile 1945 e l'amnistia Togliatti Gli storici hanno annotato che l‟Italia fu il primo paese dell‟Europa occidentale che promulgò, secondo alcuni fret- tolosamente, un decreto di amnistia. Circa diecimila fascisti e loro sodali beneficiarono dell‟esonero dei processi per cui erano stati arrestati e tanti furono liberati (L‟amnistia Togliatti, Franzinelli). Personaggi come Dino Grandi, Renato Ricci, Luigi Federzoni, Julio Valerio Borghese, fedelissimi di Musso- lini, godettero del beneficio dell‟amnistia Togliatti. Grazie an- che alla genericità della previsione normativa, quattro pericolosissimi componenti della banda Koch che avevano messo a soqquadro Roma, furono scarcerati. palmiro togliatti- 2Il decreto presidenziale n. 4 del 22 giugno 1946, a tutti noto come “Amnistia Togliatti”, era accompagnato da una corposa relazione. L‟incipit racchiudeva gli intenti dichiarati della moti- vazione posta a base del provvedimento: “La Repubblica cel- ebra il suo avvento emanando tra i suoi primi atti un provvedimento generale di clemenza”. Quelli non dichiarati, ma smaccatamente scoperti, riguarda- vano, invece, la volontà di Togliatti di volersi accreditare di fronte al mondo occidentale, di essere a capo di un partito democratico, popolare e moderato. Gli stretti legami, anche personali, con la Russia, incutevano profondo timore, tanto che, nonostante tutti gli sforzi, al terzo governo De Gasperi il Pci venne estromesso dal governo dando inizio alla conventio ad escludendum che è durata quaranta anni nonostante l‟alta percentuale di rappresentanza popolare di cui il Pci era tito- lare. Donne partigiane-3L‟operazione, cosiddetta, di clemenza venne criticata anche da voci riconosciute di altissimo senti- mento democratico. Fu Calamandrei che, nel contestare il contenuto e lo scopo dell‟amnistia, dichiarò che “era venuto meno lo stabile riconoscimento della nuova legalità uscita dalla rivoluzione” (Il Ponte 1947 – Restaurazione clandestina). Secondo Calamandrei, dunque, la lotta di Liberazione rap- presentò una vera e propria rivoluzione e, in quanto tale, “il nuovo stato” nasceva „ab ovo‟ con nuovi principi di legalità Il perdono degli indegni: il 25 Aprile 1945 e l'amnistia Togliatti Agli uomini del regime libertà e reintegro, ai partigiani furono applicate invece le vecchie norme legislative Ennio Remondino non riconosciuti. Sicché le azioni compiute dai partigiani ven- nero giudicate applicando il sistema normativo preesistente, e qualificate di volta in volta, secondo i canoni interpretativi del vecchio ordinamento, rapine, estorsioni, omicidi eccetera. Benché vittoriosa, dunque, l‟azione rivoluzionaria posta in essere dai partigiani, e benché in parte ritenute motivate da “eccezionale situazione”, rimase catalogata tra le condotte illecite per così come qualificate dal preesistente ordinamen- to giuridico. In termini più espliciti gli storici, concordano tutti nel ritenere che il passaggio dal regime fascista a quello democratico non provocò il rinnovamento che ci si aspettava (Pavone, La continuità dello Stato). Em- blematica la vicenda dell‟Ordinamento Giudiziario va- rato dal Guardasigilli Dino Grandi il 30 gennaio 1941, che sopravvisse alla caduta del regime fascista e se- condo cui il presidente della Corte di Cassazione era “il Capo della Magistratura”. Altrettanto emblematica e famosa, riportata da tutti i manuali di scienze politiche, la vicenda personale di Gaetano Azzariti. Alto magistrato dalla carriera inar- rivabile che da presidente del Tribunale della razza (1938) durante il fascismo, dopo l‟8 settembre ritorna in auge come consigliere giuridico di Togliatti e di De Gasperi per poi approdare addirittura alla Corte Cos- tituzionale. A suo onore va detto che fu relatore alla sentenza numero 1/1956 della Corte Costituzionale che stabilì il principio di diritto secondo il quale “L'assunto che il nuovo istituto della „illegittimità cos- tituzionale‟ si riferisca solo alle leggi posteriori alla Costituzione e non anche a quelle anteriori non può essere accolto”. “Ciò sia perché, dal lato testuale, tanto l'art. 134 della Costituzione quanto l'art. 1 della legge costituzionale 9 febbraio 1948, n. 1, parlano di questioni di legittimità costituzionale delle leggi, senza fare alcuna dis- tinzione, sia perché, dal lato logico, é innegabile che il rapporto tra leggi ordinarie e leggi costituzionali e il grado che ad esse rispettivamente spetta nella gerar- chia delle fonti non mutano affatto, siano le leggi ordi- narie anteriori, siano posteriori a quelle costituzionali”. “Tanto nell'uno quanto nell'altro caso la legge cos- tituzionale, per la sua intrinseca natura nel sistema di Costituzione rigida, deve prevalere sulla legge ordinar- ia.” Ma il vero tradimento nei confronti della lotta di libera- zione partigiana si registrò attraverso la cosiddetta “depoliticizzazione delle azioni partigiane”. Quel fa- moso atto di clemenza generale ebbe per oggetto i delitti politici a prescindere dalla finalità antifascista. Secondo Galante Garrone (Guerra di Liberazione dal- le galere) quell‟atto di clemenza in realtà costituì un atto di “perdono agli indegni” per cui “alcuni gravissimi reati esclusi dall‟amnistia se commessi da delinquenti comuni, trovano invece ampio perdono se commessi da criminali fascisti in occasione della loro attività di collaborazione”. Il motivo per il quale in Italia non si celebrò mai un processo di Norimberga contro i criminali fascisti va ricercato dunque, non tanto nella puerile giustifica- zione che voleva l‟Italia essere paese annoverato tra quelli vincitori del conflitto, ma soprattutto nel fatto che venne disconosciuto il valore fondante della lotta par- tigiana avuta nei confronti del nuovo stato. I “tempi nuovi” che oggi viviamo, impongono una rigorosa rilet- tura del valore fondativo della lotta partigiana. È ques- ta oggi la Nuova Resistenza. Prima della Resistenza c‟era il fascismo; dopo la lotta di liberazione venne la democrazia. Ancora fragile in verità, e mai data defini- tivamente per acquisita. da : brindisireport.it , di armelo Molfetta“ 5 GEOPOLITICA Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019 12 STORIA Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019 milione di voti. Da qui l‘appoggio al breve esecutivo di Sánchez. Nel tentativo di risalire la china, c‘è stato un ritorno alle origini, almeno nello spirito, se non nei toni ora più isti- tuzionali, senza rinunciare a riforme economiche e sociali per i più umili. Una scelta che in parte ha pagato. Pablo Casado In nove mesi dall‘ascesa alla guida del Pp, Soraya Sáenz de Santamaría – Pablo Casado, 38 anni ha impresso alla formazione storica della destra moderata spagnola una rapida svolta in senso conservatore, rivelatasi alla fine fallimentare. Allievo prediletto dell‘ex premier Aznar, Casado ha smontato pezzo per pezzo la struttura di un partito controllato per 14 anni dal suo predecessore Rajoy. Così il Pp, da partito d‘impronta governativa che aveva scelto una linea moderata per attrarre l‘elettorato di cen- tro, si è ritrovato sull‘ala estrema. Toni radicali contro il premier Sánchez e la proposta di alleanza di governo con l‘ultradestra di Vox. Suicidio politico e partito dimezzato in parlamento. Albert Rivera Il catalano nemico dei nazionalisti. Ciudadanos, il partito da lui fondato nel 2006 come forza politica regionale anti- nazionalista in Catalogna. Nei mesi precedenti, tutti i son- daggi indicavano un‘ascesa dirompente. Ma il giorno in cui il Parlamento votò la censura al premier del Partito Popolare condannato per corruzione, il leader ―arancione‖ decise di schierarsi con Rajoy, poi sconfitto e sloggiato dalla Moncloa. Suicidio politico peggioratop sul finale. Las proposta di un ―cordone sanitario‖ intorno ai socialisti, colpevoli a suo dire di voler scendere a patti con gli indipendentisti catalani. Una svolta che l‘ha gettato tra le braccia delle destre che hanno preferito l‘originale alla copia.
  • 6. Esordio dell’eolico off-shore in Italia. In Puglia, a Taranto sorge il primo parco in mare del Mediterraneo! L‘impianto, autorizzato con provvedimento del Ministe- ro delle Infrastrutture e dei Trasporti, prevede dieci tur- bine che sorgeranno al largo del porto di Taranto, di cui 4 più vicine al molo, ad una distanza di 5 e 8 km dalla costa, annullando, così, una temuta alterazione radicale del paesaggio. Infatti, in mare, al largo, dove l'intensità del vento lo consente, i parchi eolici sono un modo di produrre energia pulita senza alterare la nostra percezione del paesaggio. Dobbiamo uscire dall'era della combustione e smettere di respirare al di fuori del nostro corpo, producendo l'eccesso di anidride carbonica che altera il clima. Dobbiamo consumare meno energia producendo solo quella necessaria per il nostro benessere. Le condizioni necessarie all'installazione del parchi eolici offshore sono: presenza costante di vento, profondità appropriata e assenza sui fondali di comunità bio- tiche di rilievo. l vento è una fonte pulita di energia, e lo sviluppo di tecnolo- gie che la estraggono contrasta gli effetti negativi della nostra presenza sul pianeta. Se costruiti bene i parchi eolici oltre ad ottenere la mancata produzione di anidride carbonica im- pediscono la pesca a strascico. Inoltre i basamenti, se dise- gnati in modo opportuno, sono habitat per specie che vivono sui substrati duri, favorendo la connettività tra aree marine protette separate da grandi distese di fango. Sulle strutture degli impianti si potrebbero allevare specie commestibili come i mitili che tendono ad installarsi su superfici artificiali. Insomma, queste forme di acquacoltura a basso impatto po- trebbero compensare le perdite dei pescatori che avrebbero maggiori opportunità di pesca attorno ai parchi eolici. In ultimo, al momento della dismissione i loro basamenti potrebbero restare sul fondo continuando a svolgere funzione positiva. Si avviano le nuove politiche ―green‖ di produzione di energia e nel rispetto dell‘ambiente marino costiero, con l‘installazione del parco eolico offshore nel Mar Grande di Taranto (dieci pale eoliche), che sarà realizzato entro la fine del 2019 ed entrerà in esercizio nel 2020. )Nicola Sturgeon said Scotland would "live up to our responsibility" on cli- mate change Scottish First Minister Nicola Sturgeon has declared a "climate emergency" in her speech to the SNP conference.The SNP leader told delegates in Edinburgh she was inspired after meeting young climate campaigners who had gone on strike from school. Ms Sturgeon said "they are right", and pledged to "live up to our responsibility" to halt climate change. She also announced what she described as the SNP's "biggest cam- paign on the economics of independ- ence". Labour is expected to press the UK government to declare a national cli- mate emergency on Wednesday. The party will call for a dramatic cut in the UK's carbon emissions, with leader Jer- emy Corbyn also calling for a UK-wide ban on fracking. Fracking has already been halted in Scotland by Ms Stur- geon's devolved government. -What is a climate emergency? -Brian Taylor: Sturgeon reaches out to No voters -Will indyref2 happen before May 2021? -What does the SNP's new currency plan mean? It comes after weeks of strikes by school pupils and protests by Extinc- tion Rebellion protestors, which have tar- geted both the UK and Scottish parlia- ments. Ms Sturgeon told the conference that Scotland is a "world leader" on cli- mate change, and is already committed to being carbon neutral by 2050. She pledged that the country would continue to "lead by example" as our obligations to the next generation are "the most important we carry". Ms Sturgeon challenged her party to aim for a "surge" in support for independence The first minister said: "A few weeks ago, I met some of the young climate change campaigners who've gone on strike from school to raise awareness of their cause. "They want governments around the world to declare a climate emergency. They say that's what the science tells us. And they are right. "So today, as first minister of Scotland, I am declaring that there is a climate emergency. And Scotland will live up to our responsibility to tackle it." SNP members change leadership's curren- cy plan -UK government 'will not grant indyref2 consent' -Sturgeon wants independence vote by 202 1 -The Committee on Climate Change is due to publish new scientific advice on Scot- land's emissions targets this week. ence speech came just days after she announced that she wants a second referendum on Scottish independence by 2021 if the UK leaves the EU. The UK government has already said it will not grant the permission that Ms Sturgeon says is needed before a referendum is actually held. But she told party mem- bers that a "surge" in support for Scot- tish independence could force Westmin- ster to change its stance. Ms Sturgeon said this would demonstrate that "no Westminster government can ever stand in the way of Scotland's right to choose". Mss Sturgeon said it was wrong to view Scotland as "No voters or Yes voters". Wrong to consider fellow Scots as "Remainers or Leavers". In a modern version of Jock Tamson's Bairns, she told delegates that they should view even those who are critical of the SNP as fellow citizens. Perhaps especially those who are critical of the SNP. Na- tionalists, she said, should make their case with "decency, respect and digni- ty". So far, so familiar. But there is more to this than the customary appeal for humane politics. This is also about strat- egy. SNP strategists look at the contem- porary condition of politics. Febrile, brit- tle, divided. Fragmented by Brexit cha- os. They have concluded that, in such circumstances, it will not do to be too overtly partisan, even about the issue which motivates the SNP - independ- ence. You can only win a referendum if you get 50% of the vote plus one. That, for the SNP, means taking along with you people who are not currently convinced. Ms Sturgeon also announced a leaflet would be sent to every home in Scotland as part of the "biggest campaign on the economics of independence in our par- ty's history". In addition, she revealed the SNP would create a social justice and fairness commission, which she said would "set out how the proceeds of economic growth in an independent Scotland can be shared much more fair- ly". The first minister predicted: "If we can now show what is possible with the economic powers of independence, we will win a referendum." She also revealed Scottish Parliament legislation that could pave the way for a referendum will be introduced in May. The aim would be to pass it by the end of the year, she said, so it is in place should the UK government ultimately agree to a referendum being held. The first minister also described how her plans for a Citizens' Assembly would allow people from across Scotland to "guide the conversation" about inde- pendence. www.bbc.co.uk , 29/04/2019 And Ms Sturgeon made clear that "if that advice says we can go further or go fast- er, we will do so". SNP MSPs - along with those from the Tories, Labour and the Lib Dems - voted down a Scottish Parliament motion put forward by the Greens calling for a "climate emergency" to be declared on 27 March, after disputing the impact of the oil and gas industry. Energy Minister Paul Wheelhouse said in that debate that climate change was an "urgent" matter, but that the government a duty to respond "responsibly" and "keep Scotland's lights on". Thousands of Scottish school pupils took part in climate protests last month Dozens of towns and cities across the UK have already declared "a climate emergen- cy". There is no single defini- tion of what that means but many local areas say they want to be carbon-neutral by 2030. Some councils have promised to introduce electric car hubs or build sustainable homes to try to achieve that goal. It's a much more ambi- tious target than the UK gov- ernment's, which is to reduce carbon emissions by 80% (compared to 1990 levels) by 2050. Scotland is committed to be- ing carbon neutral by 2050. Ms Sturgeon says she wants another independence refer- endum within the next two year Ms Sturgeon's confer- 6 CULTURA Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019 11 CRISI CLIMATICA Britalyca La Voce Alternativa Aprile 2019 La ragazza con le treccine, (s)colpisce ancora Nicola Sturgeon declares 'climate emergency' at SNP conferenceDaniela Rubino LIBERAZIONE… «Incinta di nove mesi, fu sventrata e il suo feto usato come bersaglio» L‘ anniversario dell'Eccidio di Vinca I tedeschi del generale SS Simon aiutati dagli italiani che conoscevano il territorio massa- crarono gli abitanti di un'intera vallata. Atroci- tà che ne fanno una delle stragi più efferate di tutta la guerra Lunigiana e Apuane - E' una delle stragi più crudeli ed efferate tra quelle compiute dagli occupanti tedeschi nella Seconda Guerra Mondiale. Oggi ricorre il 74esimo anniversario che sarà celebrato con ogni anno. Vinca visse uccisioni e torture "a ciclo continuo, dal mag- gio-giugno al settembre 1944, grazie alla vera e propria pianificazione di esse, legata fonda- mentalmente alla comparsa in zona, a partire dal 24 luglio, della 16° Divisione Reichführer- SS del generale Simon che fu responsabile, fra l‘altro, anche della strage di Marzabotto, la più grave attuata in Italia", ricorda l'Istituto spez- zino per la storia della Resistenza e dell'Età contemporanea. L'orrore potè essere raccontato da pochi so- pravvissuti, come Maria Stella Del Giudice Carli che nel 2012 ricordava: "Il primo giorno furono uccise tutte le persone che erano rimaste in paese. Pochi altri furono rastrellati e portati in cima al paese in località Mandrione (un posto che serviva al raduno delle greggi). Il nonno fu trucidato sulla porta di casa, rimanen- do con i piedi fuori della porta, la nonna si salvò grazie a un provvidenziale bisogno fisio- logico. Però da dove si trovava assistette, con orrore, all'uccisione del marito. Coloro che si salvarono lo debbono alla conoscenza del terri- torio cosi come la sottoscritta e sua cugina che si trovavano nascoste in un anfratto di una grotta o altri che avevano trovato rifugio nel cavo di castagni secolari. Le vittime furono molto numerose e pochi furono gli scampati perché fascisti e tedeschi, erano guidati, nella feroce ricerca, da fascisti della zona che conoscevano bene il territorio. Molti furono riconosciuti, dai sopravvissuti dai loro dialetti. Fra le tante vittime dell'eccidio anche una gio- vane donna incinta di 9 mesi che fu sventrata e successivamente fu preso il feto facendone og- getto di bersaglio. Altri furono seviziati ed impa- lati. Il primo giorno fu eliminata ogni forma di vita esistente in paese, in un'orgia sanguinaria fu sparato ad animali e cose. Un vento inumano di follia inimmaginabile sembrava essere passato sopra al ridente paese delle Apuane. Dopo es- sersene andati, e avere aspettato che la gente uscisse dai nascondigli, ritornarono e fu di nuovo strage ed orrore. I paesani superstiti, fatto tesoro della lezione precedente, aspettarono circa due giorni prima di ritornare in paese, il caldo dell'agosto aveva fatto ulteriore scempio di quei poveri corpi. Quello che più mi ha sorpreso, in tutti questi anni, è che ci sono verità diverse e soprattutto non è mai stata fatta piena luce su quei fatti lontani. Se qualcuno ha la chiave per aprire quegli armadi ben venga e speriamo che sia la volta buona. I Martiri di Vinca aspettano ancora". L'Eccidio di Vinca fonte Istituto spezzino per la storia della Re- sistenza "La mattina del 18 agosto 1944, un ufficiale am- ministrativo, appartenente allo Stato Maggiore del generale tedesco Gosewisch rimane vittima di un attentato sulla strada che collega Monzone a Vinca, quest‘ultima individuata dal Servizio informazione tedesco come base del Comando della Brigata partigiana Lunense. Da qui la deci- sione di far convergere, partendo da più direttrici di attacco, appunto su Vinca, un paese sospeso a 800 metri, lungo le pendici del Pizzo di Uccello, una serie di forze. Nel pomeriggio del 24 agosto 1944, su ordine diretto di Simon, preceduto da un articolato la- voro di spionaggio del territorio (delazione di ―infiltrati‖ fascisti, informazioni rilasciate da prigionieri, fotografie scattate dall‘Aviazione tedesca) si muove il rastrellamento secondo cinque direttrici di attacco che dalla Garfagnana e dai centri di Massa, Carrara, Castelpoggio e Fosdinovo, convergono sul catenaccio delle Apu- ane. Il borgo di Vinca è così occupato dalla Prima Compagnia del 16° Battaglione esplorante guida- to dal tenente Wilfried Segebrecht. Il Battaglione esplorante, comandato dal maggiore Reder, era l‘unità di punta della divisione di Simon. Il gior- no successivo arriva nel paese lo stesso maggiore Walter Reder con le altre compagnie ed un plo- tone di un centinaio di brigatisti neri di Carrara, guidati dal colonnello Giulio Lodovici (in tutto 1500 soldati). Reder si colloca nella sede del Dopolavoro e setaccia la vallata del paese, sta- nando i residenti che si sono nascosti ed elimi- nando ovunque con lanciafiamme, mitragliatrici e granate ogni traccia di vita. Muore con la popolazione, condividendone fino in fondo la sorte, il parroco don Luigi Ianni. I nazi-fascisti rimangono e continuano ad uccidere fino al 27 agosto. Il numero delle vittime, com- prensivo di quelle uccise durante l‘avvicinamento delle SS a Vinca, Monzone ed altre località, è in totale di 171, la maggior parte donne (95) e quasi metà bambini (di cui quattro fino ad un anno e undici fino a dieci anni) e anziani, fra cui molti infermi e malati. Di quelli che all‘inizio del rastrellamento si sono trovati dentro il cerchio del rastrellamento, solo due si salvano. I resoconti tedeschi parlano però di un totale di 332 ―banditi‖ (le virgolette sono di chi redige questa scheda), due comandi di ―bande‖ e 600 edifici distrutti. Tali cifre sono tuttavia realistiche, anzi, forse vanno stimate per difetto, perché al numero dei morti di Vinca vanno sommati quelli di stragi contemporanee compiute a Bardine, Castelpog- gio e in altri luoghi ancora. Mentre avviene la strage di Vinca sono anche condotti rastrellamen- ti nel triangolo compreso fra Fivizzano, Sarzana e Forno: a Bedizzano, Colonnata, Miseglia, Piano e altre località. Sono così catturate circa 1000 persone, avviate dapprima a Carrara e quindi a Fossoli (Modena) Da: www.voceapuana.com