Dal convegno "Doppia Piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta" - 29 giugno 2010, Milano. Doppia Piramide: alimentazione sana per te, sostenibile per il pianeta - Barbara Buchner
3. Le attività dell’uomo che provocano l’emissione di gas a effetto serra Generazione di energia e processi industriali Agricoltura e deforestazione Trasporti Incremento dell’effetto serra 77% 14% 8% 1% CO 2 CH 4 N 2 O HFCs PCFs SF6
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5. L’attività della Presidenza di turno Svedese dell’UE La Piramide Ambientale del BCFN: il punto di partenza Maggio 2009 Novembre 2009 Lund Climate Smart Food EU Workshop
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9. L’indicatore utilizzato: Ecological Footprint Ecological Footprint : misura la quantità di terra (o mare) biologicamente produttiva necessaria per fornire le risorse e assorbire le emissioni associate a un sistema produttivo; si misura in m 2 o ettari globali
L’attività agricola è responsabile della produzione di gas serra per una quota pari al 33% del totale delle emissioni annuali nel mondo. Questa quota è generata per il 46% da protossido di azoto , proveniente prevalentemente da attività concernenti L’utilizzo del terreno agricolo e l’impiego di energia, per il 45% da emissioni di metano , derivanti soprattutto dalla fermentazione enterica degli animali (27%), dalla risicoltura (10%) e dalla gestione dei fertilizzanti organici (7%) e per il 9% da anidride carbonica. Dai dati si intuisce come le attività agroalimentari contribuiscano in misura piuttosto modesta alla produzione di anidride carbonica, ma in misura più rilevante alla generazione di protossido d’azoto e metano, a causa delle attività relative all’allevamento e alla risicoltura e, in parte, alla fertilizzazione del suolo Il contributo dell’agricoltura alla produzione dei gas serra mondiali è aumentato nel corso degli anni : si è passati dai 39 miliardi di tonnellate del 1990 ai 49 miliardi di tonnellate del 2004, con una crescita percentuale del 25,6% CH 4 = metano – una unità di metano corrisponde a 21 unità di CO 2 N 2 O = protossido di azoto – u na cui unità corrisponde a 310 unità di CO 2
La Presidenza di turno Svedese dell’Unione Europea ha preparato e inviato agli Stati Membri dei documenti nei quali descrive il legame tra i cambiamenti climatici e l’ alimentazione e raccomanda un maggior consumo di cereali e pasta, rispetto alla carne
Anche se non è esente da limiti e si trova ancora in una fase di messa a punto e miglioramento, per costruire la Piramide Alimentare è stato scelto come indicatore di riferimento l’ Ecological Footprint perché: Completo, in quanto considera sia l’occupazione di territorio sia le emissioni di CO2 Semplice da comunicare, in quanto la sua unità di misura ( ettaro globale ) è facilmente “visualizzabile” A questa conclusione è arrivato un recente studio condotto per conto della Commissione Europea che segnala l’ Ecological Footprint come indicatore da promuovere. ( Potential of the Ecological Footprint for monitoring environmental impacts from natural resource use – DG Environment, May 2008 ) Gli impatti ambientali sono stati quantificati partendo unicamente da fonti pubbliche, in modo da rendere il più possibile ricostruibili le informazioni presentate. In alcuni casi i dati sono stati completati da elaborazioni condotte dal gruppo di lavoro, partendo sempre da dati pubblici Questa pubblicazione rappresenta la prima edizione di un lavoro non esente da aree di miglioramento e di approfondimento e che ci aspettiamo possa stimolare molti altri studi su questo tema
Accostando la nuova Piramide Ambientale alla Piramide Alimentare si ottiene la Doppia Piramide Alimentare , che comunica in modo semplice che gli alimenti per i quali le Linee Guida Nutrizionali raccomandano un consumo maggiore, generalmente sono anche quelli che hanno gli impatti ambientali minori Poiché il modello alimentare mediterraneo risulta essere il più coerente con le linee guida sull’alimentazione, emerge che la dieta mediterranea non solo ha effetti positivi sulla Salute, ma anche sull’Ambiente