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Banca Nazionale del Lavoro
 Gruppo BNP Paribas
 Via Vittorio Veneto 119
 00187 Roma
 Autorizzazione del Tribunale
 di Roma n. 159/2002
 del 9/4/2002
 Le opinioni espresse
 non impegnano la
 responsabilità
 della banca.




                                             I consumi delle famiglie italiane durante le ultime
                                                               tre recessioni
                                               (trimestre precedente l’avvio della recessione = 100; valori
                                                                       concatenati)
                                             101
                                                   Recessione 1992-93      Recessione 2008-09    Recessione 2011-12
                                             100

                                              99

                                              98

                                              97                                          97,2
                                              96
                                                                    95,8
                                              95

                                              94

                                              93                                                                      93,7

                                              92
                                                   Q2 1992
                                                   Q3 1992
                                                   Q4 1992
                                                   Q1 1993
                                                   Q2 1993
                                                   Q3 1993

                                                                           Q1 2008
                                                                           Q2 2008
                                                                           Q3 2008
                                                                           Q4 2008
                                                                           Q1 2009
                                                                           Q2 2009




                                                                                                 Q1 2012
                                                                                                 Q2 2012
                                                                                                 Q3 2012
                                                                                                 Q4 2012
                                                                                                 Q1 2011
                                                                                                 Q2 2011
                                                                                                 Q3 2011
                                                                                                 Q4 2011




                                             Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat.




                                Nel confronto con le passate recessioni, la fase attuale presenta una particolarità: la
                                brusca caduta della spesa privata. Nel 2012, ciascun cittadino italiano ha speso in
                                media 15.880 euro. Rispetto all’anno precedente sono stati tagliati 283 euro di


     13
                                consumi pro-capite. Oltre al calo dei redditi, le decisioni di spesa risentono delle
                                perdite subite dalla ricchezza finanziaria. Nel 2006 ogni italiano deteneva in media
                                63mila euro di attività finanziarie; nel 2012 si è scesi a 57mila. In termini reali la
                                flessione supera il 20%. Pesa, inoltre, il sensibile peggioramento del clima di fiducia
     12 aprile                  dei consumatori, che appare anche più intenso di quello immaginabile dato il contesto
       2013                     generale.


Direttore responsabile:
Giovanni Ajassa
tel. 0647028414
giovanni.ajassa@bnlmail.com
12 aprile 2013
                                                                                setesettembresette
                                                                                SettsettembreAgost
                                                                                o 2008



Una recessione guidata dai consumi
P. Ciocca  06-47028431 – paolo.ciocca@bnlmail.com
Nel confronto con le passate recessioni, la fase attuale presenta una
particolarità: la brusca caduta della spesa privata. Nel 2012, i consumi delle
famiglie sono scesi di oltre il 4%. Mai era accaduto dalla metà del secolo scorso.
Nel 2012, ciascun cittadino italiano ha speso in media 15.880 euro. Rispetto
all’anno precedente sono stati tagliati 283 euro di consumi pro-capite. Oltre ad
aver ridotto la spesa per i consumi più facilmente comprimibili, come il vestiario
e le calzature, la crisi ha indotto le famiglie italiane a rivedere i propri
comportamenti anche nella spesa per gli alimentari.
Le famiglie italiane soffrono prima di tutto il calo dei redditi. Il potere d’acquisto,
misurato dal reddito disponibile pro-capite si è ridotto negli ultimi cinque anni di
oltre il 10% in termini reali, conseguenza soprattuto della deludente crescita
delle retribuzioni, che non ha garantito la copertura dell’inflazione. A livello
settoriale, pesano le brusche flessioni registrate nel comparto delle
Amministrazioni pubbliche come anche in quello delle attività finanziarie.
Le decisioni di spesa risentono, inoltre, delle perdite subite dalla ricchezza
finanziaria. Nel 2006 ogni italiano deteneva in media 63mila euro di attività
finanziarie; nel 2012 si è scesi a 57mila. In termini reali la flessione supera il 20%.
Un ultimo aspetto guida i consumi delle famiglie: il sensibile peggioramento del
clima di fiducia, che appare anche più intenso di quello immaginabile dato il
contesto generale. Il confronto tra famiglie e imprese segnala come in entrambi i
casi la fiducia sia scesa su livelli più bassi delle medie di lungo periodo. Nel caso
delle famiglie sono stati, però, raggiunti valori che non erano mai stati
sperimentati in passato.

Scende il Pil, crollano i consumi
Nel 2012, la flessione del Pil in Italia si è avvicinata al 2,5%. Con l’esclusione del 2009,
si tratta del calo più ampio degli ultimi sessanta anni. La recessione dello scorso anno
presenta caratteristiche che la accomunano a quella della prima parte degli anni
Novanta, mentre emergono differenze rispetto al 2009.
Come nel 1993, la contrazione del prodotto è spiegata interamente dalla domanda
interna. Tutte le tre componenti, consumi privati, spesa pubblica e investimenti, hanno
fornito un contributo negativo alla crescita, sebbene di intensità differente. Come
all’inizio degli anni Novanta, anche nel 2012, una parte rilevante della caduta del Pil è il
risultato della restrizione della politica fiscale che, secondo le stime della Banca d’Italia,
ha sottratto circa un punto percentuale alla crescita dello scorso anno. Inoltre, sia nel
1993 sia nel 2012, il contributo della domanda estera netta è risultato positivo, come
effetto di una brusca flessione delle importazioni, che all’inizio degli anni Novanta fu più
ampia, e di una crescita delle esportazioni, moderata nel 2012, mentre risultò
sostenuta nel 1993. Nel 2009, l’economia italiana aveva, invece, sofferto soprattutto la
brusca caduta delle esportazioni, mentre la spesa pubblica si era mantenuta su un
sentiero leggermente espansivo. Nel confronto con l’inizio degli anni Novanta, la fase
attuale presenta, però, un’importante differenza: nel 1993, circa la metà del contributo
negativo della domanda interna era spiegata dagli investimenti; nel 2012 quasi il 60%
deve essere attribuito ai consumi.
La particolarità della fase attuale, che la rende unica rispetto alle esperienze passate
risiede, dunque, nella brusca caduta della spesa privata. Il calo registrato dagli




                                                                                             2
12 aprile 2013
                                                                                                                                    setesettembresette
                                                                                                                                    SettsettembreAgost
                                                                                                                                    o 2008


 investimenti, sebbene significativo, risulta, infatti, meno ampio sia di quello del 2009 sia
 di quello del 1993. La flessione dei consumi ha, invece, superato il 4%. Mai era
 accaduto dalla metà del secolo scorso.

         Pil e componenti durante le tre                                        I consumi delle famiglie italiane durante
     principali recessioni degli ultimi venti                                           le ultime tre recessioni
                   anni in Italia                                               (trimestre precedente l’avvio della recessione = 100;
          (valori %; contributi alla crescita del Pil)                                           valori concatenati)
6                                                                               101
                                                                                      Recessione 1992-93      Recessione 2008-09    Recessione 2011-12
                                                                                100
4
                                                                                 99
2
                                                                                 98
0                                                                                97                                          97,2
-2                                                                               96
                                                                                                       95,8
                                                                                 95
-4
                                                                                 94
-6
                                                                                 93                                                                      93,7

-8                                                                               92




                                                                                      Q2 1992
                                                                                      Q3 1992
                                                                                      Q4 1992
                                                                                      Q1 1993
                                                                                      Q2 1993
                                                                                      Q3 1993

                                                                                                              Q1 2008
                                                                                                              Q2 2008
                                                                                                              Q3 2008
                                                                                                              Q4 2008
                                                                                                              Q1 2009
                                                                                                              Q2 2009




                                                                                                                                    Q1 2012
                                                                                                                                    Q2 2012
                                                                                                                                    Q3 2012
                                                                                                                                    Q4 2012
                                                                                                                                    Q1 2011
                                                                                                                                    Q2 2011
                                                                                                                                    Q3 2011
                                                                                                                                    Q4 2011
               1993                   2009                      2012
     Consumi     Spesa pubblica   Investimenti   Export nette    Scorte   Pil

Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat                            Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat


 Data la particolarità del fenomeno appare utile approfondirlo, andando ad analizzare
 prima di tutto come le famiglie hanno modificato i propri comportamenti di spesa, per
 poi esaminare le cause che stanno dietro questi andamenti, in termini di reddito,
 ricchezza, fiducia.

 Gli italiani riducono il valore della spesa,…
 Per comprendere come cinque anni di crisi abbiano guidato le decisioni di spesa delle
 famiglie italiane è necessario considerare non il valore dei consumi a livello aggregato
 quanto il dato pro-capite.
 Nel 2012, ciascun cittadino ha speso in media 15.880 euro. Rispetto all’anno
 precedente sono stati tagliati 283 euro di consumi, un calo prossimo al 2%. Negli ultimi
 20 anni, solo nel 2009 si era assistito ad una flessione del valore della spesa pro-
 capite. I risparmi hanno interessato quasi tutte le categorie di beni e servizi, risultando
 intensi per il vestiario e le calzature e per le comunicazioni, che comprendono oltre alla
 spesa per i servizi telefonici anche l’acquisto di tutte le tipologie di apparati di
 comunicazione. Oltre a quelli che possono essere considerati consumi più facilmente
 comprimibili, la severità della crisi ha indotto le famiglie a risparmiare anche nella
 spesa per alimentari (-1%), destinando a questo raggruppamento di beni poco più di
 2.200 euro. Da sottolinare come, dal 1990, solo nel 2009 e nel 2012 siano state
 registrate flessioni nella spesa pro-capite per alimentari.
 Nonostante la flessione del 2009 e del 2012, nel quinquennio di crisi il valore dei
 consumi pro-capite è aumentato del 2%. Questa crescita nasconde andamenti
 differenziati tra le singole categorie di beni e servizi. Durante la recessione i
 consumatori hanno ridotto la quantità di risorse destinate al vestiario e alle calzature,
 alle comunicazioni e ai trasporti. Un aumento della spesa ha interessato il comparto
 degli alberghi e ristoranti ed anche, con maggiore intensità, quello dell’abitazione




                                                                                                                                                           3
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                                                                                                                                                      SettsettembreAgost
                                                                                                                                                      o 2008


 (+18%). Anche guardando il complesso dei cinque anni di crisi, emerge come le
 famiglie siano state indotte a risparmiare nella spesa per alimentari.

   I consumi pro-capite degli italiani per                                                       I consumi pro-capite degli italiani per
        tipologia di beni e servizio                                                                  tipologia di beni e servizio
                     (valori correnti; var. % 2012/2011)                                                               (valori correnti; % del totale)
                                                                                                                                      Altro   Alimentari e bevande Bevande alcoliche e
Abit., acqua, elettr., gas ed altri combustibili                                                     Alberghi e ristoranti            9%          non alcoliche         tabacco
                                                                                                            10%                                       14%                 3%
                Bevande alcoliche e tabacco
                          Alberghi e ristoranti                                              Istruzione
                                                                                                 1%
                                     Istruzione
         Alimentari e bevande non alcoliche
                                         Totale                                              Ricreazione e cultura                                                Vestiario e calzature
                                                                                                      7%                                                                   7%
                                      Trasporti
                                        Sanità
      Mobili, elettrod. e manutenzione casa                                                  Comunicazioni                                                           Abit., acqua, elettr.,
                                                                                                 2%                                                                      gas ed altri
                        Ricreazione e cultura                                                                                                                            combustibili
                                                                                                                                                                             24%
                               Comunicazioni                                                      Trasporti
                                                                                                    13%
                         Vestiario e calzature                                                                                                           Mobili, elettrod. e
                                                                                                                             Sanità                     manutenzione casa
                                                   -10   -8   -6   -4   -2   0   2   4   6                                    3%                                 7%

Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat                                         Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat


 Cinque anni di crisi hanno contribuito a modificare i comportamenti di spesa degli
 italiani. Alcuni trend erano già emersi nei periodi precedenti. In venti anni si è assistito
 ad una riduzione del peso degli alimentari, passati dal 19% del totale dei consumi pro-
 capite del 1990 al 14% del 2012. Parte di questo fenomeno trova forse spiegazione
 nella maggiore importanza acquisita dal comparto degli alberghi e ristoranti, risultato
 anche di un cambiamento nelle abitudini di vita e di lavoro. Nel confronto con il 1990, si
 è ridotto il peso dell’abbigliamento e delle calzature, sceso dal 10% al 7%, mentre è
 aumentato molto quello del comparto dell’abitazione, dal 16% al 24%. Il peso delle
 comunicazioni è cresciuto, risultando nel 2012 pari a più del doppio di quello
 dell’istruzione.
 Nell’analizzare come sono cambiati i comportamenti di spesa è opportuno considerare
 anche l’andamento dei prezzi, che hanno avuto dinamiche molto differenti tra i singoli
 raggruppamenti di beni e servizi. In venti anni l’indice relativo al capitolo delle
 comunicazioni si è ridotto di circa un terzo, mentre quello del comparto abitazione è
 quasi triplicato e quello dell’istruzione più che raddoppiato. I prezzi degli alimentari e
 bevande non alcoliche sono aumentati dal 1990 di quasi l’80%. Per comprendere,
 quindi, a fondo quanto accaduto alle abitudini di spesa delle famiglie italiane è
 necessario passare dai valori correnti a quelli concatenati, considerandoli sempre pro-
 capite.

 …ma soprattutto la quantità di beni e servizi consumati
 Analizzando non l’andamento dei valori spesi, ma la dinamica della quantità di beni e
 servizi consumati appare con chiarezza la criticità della situazione che interessa le
 famiglie italiane.
 Nel 2012, la quantità di beni e servizi consumati in media da ciascun italiano si è ridotta
 del 4,4%, portando il calo dei cinque anni di crisi a quasi l’8%. Guardando i singoli
 capitoli di spesa emergono aspetti interessanti. Tra il 2007 e il 2012, la quantità di
 alimentari e bevande non alcoliche consumata in media da ogni italiano si è ridotta di
 oltre il 12%. Più ampio il calo nel comparto dell’abbigliamento e calzature (-16,2%) e in




                                                                                                                                                                                        4
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                                                                                                                                                                                                         SettsettembreAgost
                                                                                                                                                                                                         o 2008


 quello dei trasporti (-21,4%). Viceversa, sono rimaste sostanzialmente invariate le
 quantità consumate nel segmento delle comunicazioni, in quello della ricreazione e
 cultura, in quello della sanità e in quello dell’abitazione. Una riduzione ha interessato il
 comparto dell’istruzione.

   I consumi pro-capite degli italiani per                                                I consumi pro-capite degli italiani per
         tipologia di beni e servizi                                                            tipologia di beni e servizi
                (valori concatenati; var. % 2012/2007)                                                               (valori concatentati; 1990=100)
                                                                                        485
Abit., acqua, elettr., gas ed altri combustibili
                                        Sanità                                          435

                               Comunicazioni                                            385
                        Ricreazione e cultura                                           335
                          Alberghi e ristoranti
                                                                                        285
                                         Totale
                                                                                        235
                                     Istruzione
                                                                                        185
      Mobili, elettrod. e manutenzione casa
         Alimentari e bevande non alcoliche                                             135

                Bevande alcoliche e tabacco                                              85




                                                                                              1990
                                                                                                     1991
                                                                                                            1992
                                                                                                                   1993
                                                                                                                          1994
                                                                                                                                 1995
                                                                                                                                        1996
                                                                                                                                               1997
                                                                                                                                                      1998
                                                                                                                                                             1999
                                                                                                                                                                    2000
                                                                                                                                                                           2001
                                                                                                                                                                                  2002
                                                                                                                                                                                         2003
                                                                                                                                                                                                2004
                                                                                                                                                                                                       2005
                                                                                                                                                                                                              2006
                                                                                                                                                                                                                     2007
                                                                                                                                                                                                                            2008
                                                                                                                                                                                                                                   2009
                                                                                                                                                                                                                                          2010


                                                                                                                                                                                                                                                        2012
                                                                                                                                                                                                                                                 2011
                         Vestiario e calzature
                                      Trasporti                                                      Alimentari e bevande non alcoliche                                                    Vestiario e calzature
                                                                                                     Sanità                                                                                Comunicazioni
                                                   -25   -20   -15   -10   -5   0   5                Istruzione                                                                            Alberghi e ristoranti


Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat                                    Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat


 Estendendo l’analisi agli ultimi venti anni emergono ulteriori aspetti di interesse. Dal
 1990 al 2012, le quantità di beni e servizi consumate in media da ciascun italiano sono
 aumentate del 12%. Una riduzione ha interessato solo 4 dei 12 raggruppamenti di beni
 e servizi considerati. Le quantità di prodotti alimentari e bevande non alcoliche
 consumate si sono ridotte in poco più di venti anni del 6%. Più ampio il calo nel
 comparto delle bevande alcoliche e tabacchi (-23,5%) e in quello del vestiario e
 calzature (-13,1%). Nel confronto tra il 2012 e il 1990, aumenti significativi sono stati,
 invece, registrati nel comparto della sanità e in quello delle comunicazioni.
 Dietro i cambiamenti nelle decisioni di spesa delle famiglie italiane vi sono motivazioni
 differenti. Il raddoppio delle quantità consumate nel settore sanitario trova in grave
 spiegazione nel significativo invecchiamento della popolazione e degli stili di vita. Altri
 andamenti trovano, invece, spiegazione in cambiamenti nella scala delle priorità: da
 segnalare a tale proposito come in venti anni nel comparto delle comunicazioni le
 quantità siano aumentate di 4,5 volte, mentre in quello dell’istruzione siano rimaste
 sostanzialmente invariate.
 L’effetto della crisi appare, però, evidente guardando il calo nel comparto
 dell’abbigliamento e calzature, ma soprattutto l’inattesa brusca flessione delle quantità
 consumate di generi alimentari. In questo comparto, la crisi ha portato quanto meno ad
 una razionalizzazione dei consumi, con l’eliminazione del superfluo.

 Consumi: un problema di reddito…
 I consumi risentono prima di tutto delle deboli condizioni reddituali delle famiglie. Nel
 confronto internazionale, il nostro Paese appare in una situazione di svantaggio.
 Secondo un recente studio della Bce, il reddito medio di una famiglia era pari nel 2010
 a 34mila euro: oltre 2mila in meno della Francia, quasi 10mila in meno della Germania.
 La crisi ha ulteriormente aggravato le condizioni reddituali delle famiglie italiane. Il
 reddito lordo disponibile pro-capite, dopo aver recuperato tra il 2010 e il 2011 solo una




                                                                                                                                                                                                                                                          5
12 aprile 2013
                                                                                                                    setesettembresette
                                                                                                                    SettsettembreAgost
                                                                                                                    o 2008


 piccola parte della flessione registrata nella precedente recessione, ha iniziato a ridursi
 nuovamente durante tutto lo scorso anno. Nel 2012, il calo in termini nominali ha
 superato il 2%. Negli ultimi venti anni solo nel 2009 era stata registrata una flessione.
 La complessità della situazione nella quale si trovano le famiglie appare con maggiore
 chiarezza passando dai valori nominali a quelli reali. Il potere d’acquisto dei
 consumatori italiani, misurato dal reddito lordo disponibile pro-capite in termini reali,
 rappresentativo della quantità di beni e servizi che ciascun cittadino può acquistare,
 risulta in calo ininterrotto da oltre cinque anni. Nel solo 2012, la flessione ha superato il
 5%. Dall’inizio della recessione sono stati persi oltre 10 punti percentuali. Il reddito
 lordo disponibile pro-capite in termini reali è sceso sul livello più basso dal Duemila.
 Analizzando questo dato e guardando all’insieme degli ultimi dodici anni è, però,
 opportuna una precisazione: la perdita di potere d’acquisto appare così ampia,
 riportando i consumatori italiani molto indietro nel tempo, non solo perché la flessione
 degli ultimi cinque anni è significativa, ma anche perché la dinamica del periodo
 precedente la crisi era risultata particolarmente deludente.

      Il potere d’acquisto dei consumatori                   Le retribuzioni lorde per unità di lavoro
                     italiani                                       dipendente in termini reali
(reddito lordo disponibile pro-capite in termini reali; I     (valori concatenati; prezzi anno 2005; 2008=100)
                   trim. 2000=100)

106                          105,8                          106
                                                            104
104
                                                            102
102
                                                            100
100                                                          98
                                                             96
 98
                                                             94
 96
                                                             92
                                                                   2008            2009           2010              2011                  2012
 94
                                                                      Agricoltura                   Industria
                                                    92,5
 92                                                                   Manifatturiero                Costruzioni
      I 2000

      I 2001

      I 2002

      I 2003

      I 2004

      I 2005

      I 2006

      I 2007

      I 2008

      I 2009

      I 2010




      I 2012
      III 2000

      III 2001

      III 2002

      III 2003

      III 2004

      III 2005

      III 2006

      III 2007

      II 2009

      III 2009

      III 2010




      III 2012
      I 2011
      III 2011




                                                                      Servizi                       Attività finanziarie e assicurative
                                                                      Amministrazioni pubbliche     Totale

Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat        Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat


 Sono diversi i fattori che pesano sulla dinamica reddituale. Oltre al brusco calo dei
 redditi da capitale, risultato sia del basso livello dei tassi di interesse sia della limitata
 distribuzione dei dividendi, le famiglie soffrono il peggioramento delle condizioni del
 mercato del lavoro. Negli ultimi cinque anni, in Italia sono stati persi circa 800mila posti
 di lavoro. Oltre al calo dell’occupazione, la crisi ha, però, colpito con particolare
 severità anche il potere d’acquisto delle retribuzioni.
 Nel 2012, le retribuzioni lorde per unità di lavoro dipendente sono state pari a 28.689
 euro. Una crescita dell’1% rispetto all’anno precedente, la più bassa degli ultimi dodici
 anni, che si confronta con un aumento dei prezzi pari a circa il 3%. Il potere d’acquisto
 delle retribuzioni per unità di lavoro dipendente si è conseguentemente ridotto di quasi
 il 2%, con una perdita che negli ultimi due anni ha superato i 3 punti percentuali.
 Tra il 2008 e il 2012, il potere d’acquisto delle retribuzioni per unità di lavoro
 dipendente risulta rimasto sostanzialmente invariato. Di particolare interesse quanto
 accaduto a livello settoriale. Solo due dei principali comparti considerati hanno
 registrato una flessione delle retribuzioni reali per unità di lavoro. Nel settore delle
 Amministrazioni pubbliche, la restrizione della politica fiscale ha determinato in solo




                                                                                                                                                 6
12 aprile 2013
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                                                                                                                                                                        SettsettembreAgost
                                                                                                                                                                        o 2008


 due anni un calo di oltre il 6%. Ancora più ampia la perdita di potere d’acquisto delle
 retribuzioni nel settore delle attività finanziarie e assicurative: nel confronto tra il 2012 e
 il 2008 sono stati persi oltre 7 punti percentuali.

 …ricchezza…
 Oltre al deludente andamento delle retribuzioni, le decisioni di spesa risentono delle
 perdite subite dal patrimonio finanziario delle famiglie.
 Analizzando gli ultimi quindici anni, il punto di massimo era stato raggiunto nel 2006,
 quando il totale delle attività finanziarie possedute dalle famiglie italiane valeva poco
 più di 3.700 miliardi di euro. Dal 2006 al 2012 la perdita complessiva è prossima ai 300
 miliardi. Di particolare interesse quanto accaduto ai valori pro-capite. Nel 2006 ogni
 italiano deteneva in media 63mila euro di attività finanziarie; nel 2012 si è scesi a
 57mila, un calo del 10%. Anche per le attività finanziarie è importante confrontare le
 dinamiche dei valori nominali con l’inflazione. Emerge in questo modo in tutta la sua
 severità l’ampiezza delle perdite subite negli ultimi anni: tra il 2006 e il 2012 il valore
 pro-capite delle attività finanziarie si è ridotto in termini reali di oltre il 20%.

     Le attività finanziarie delle famiglie                                                                                        Le attività finanziarie delle famiglie
      italiane pro-capite in termini reali                                                                                                    italiane nel 2012
         (valori concatenati; prezzi del 2010; euro)                                                                                  (III trimestre; miliardi di euro; % del totale)
                                                                                                                                                 Riserve tecniche
                                                                        68.346                                                                    assicurazione;                Depositi a vista;
67.000                                                                                                                                              691; 20%                      649; 19%



62.000
                                                                                                                             Fondi comuni;
                                                                                                                               274; 8%                                             Altri depositi ; 500;
                                                                                                                                                                                           15%
57.000

                                                                                                                    53.429
52.000                                                                                                                                                                           Titoli a BT; 17; 0%
                                                                                                                                  Azioni e
                                                                                                                               partecipazioni;
                                                                                                                                 637; 18%                                   Titoli a M./L.T.;
47.000                                                                                                                                                                         674; 20%
         1997
                1998
                       1999
                              2000
                                     2001
                                            2002
                                                   2003
                                                          2004
                                                                 2005
                                                                         2006
                                                                                 2007
                                                                                        2008
                                                                                               2009
                                                                                                      2010
                                                                                                             2011
                                                                                                                     2012*




2012: III trimestre                                                                                                          Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati
Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati                                                                               Banca d’Italia
Banca d’Italia e Istat


 Questi andamenti sono il frutto di dinamiche differenti tra le singole tipologie di
 strumenti finanziari. Il valore delle azioni e partecipazioni è sceso tra il 2006 e il 2012 di
 quasi 370 miliardi di euro. Un calo superiore ai 100 miliardi ha interessato i fondi
 comuni. Negli anni della crisi, le famiglie italiane hanno accresciuto in maniera
 significativa il valore dei depositi, passati da 984 miliardi del 2006 a 1.149 miliardi del
 2012. Una flessione ha, invece, interessato i titoli a breve termine, rappresentati per la
 quasi totalità dai titoli di stato, mentre la componente a lungo termine è aumentata,
 grazie in particolare alle obbligazioni delle istituzioni finanziarie e monetarie.
 Ovviamente, questi cambiamenti nei valori delle singole tipologie di attività finanziarie
 detenute sono il risultato sia degli andamenti delle quotazioni sia il frutto di uno
 spostamento di risorse da uno strumento ad un altro. Quello che emerge confrontando
 la composizione del portafoglio delle attività finanziarie delle famiglie italiane del 2012
 con quella del 2006 è un graduale riposizionamento verso strumenti meno rischiosi. Le
 azioni oggi rappresentano meno di un quinto del totale, mentre nel 2006 il loro peso




                                                                                                                                                                                                     7
12 aprile 2013
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                                                                                                                                                                                                                                        SettsettembreAgost
                                                                                                                                                                                                                                        o 2008


 era pari al 27%. La quota dei depositi ha raggiunto un terzo, con un aumento di circa 7
 punti percentuali.

 …e fiducia
 Oltre agli aspetti reddituali e patrimoniali, i consumi risentono di un sensibile
 peggioramento del clima di fiducia, che risulta anche più intenso di quello immaginabile
 dato il contesto generale appena descritto. Tale considerazione appare evidente
 confrontando l’andamento degli ultimi mesi con quanto accaduto in passato. Durante la
 precedente recessione, il peggioramento era apparso meno profondo. Il calo era
 iniziato prima dell’entrata dell’Italia in recessione, ed il punto di minimo era stato
 raggiunto mentre l’economia stava ancora proseguendo la sua fase di contrazione. In
 poco più di anno, da marzo 2007 a luglio 2008, l’indice aveva perso oltre 15 punti.
 Dopo aver recuperato quasi interamente, è iniziata una nuova fase di peggioramento,
 risultata particolarmente intensa tra la metà del 2011 e la metà del 2012, che ha eroso
 completamente il recupero dei mesi precedenti. L’indice è in questo modo sceso sui
 livelli più bassi dalla metà degli anni Novanta.

La fiducia dei consumatori e quella delle                                                     I giudizi dei consumatori italiani sulle
     imprese manifatturiere in Italia                                                         condizioni economiche delle famiglie
                 (indice destagionalizzato)                                                                                                 (indice destagionalizzato)
130                                                                                      0

120                                                                                     -10

                                                                                        -20
110
                                                                                        -30
100
                                                                                        -40

 90                                                                                     -50

 80                                                                                     -60

                                                                                        -70
 70
      lug-03

      set-04

      nov-05
      giu-06




      lug-10




      nov-12
      mar-01




      apr-05




      mar-08




      set-11
      apr-12
      dic-02




      dic-09
      ott-01




      feb-04




      ott-08
      gen-00
      ago-00



      mag-02




      gen-07
      ago-07



      mag-09



      feb-11




                                                                                        -80
                                                                                              gen-00
                                                                                                       ago-00
                                                                                                                mar-01
                                                                                                                         ott-01
                                                                                                                                  mag-02
                                                                                                                                           dic-02
                                                                                                                                                    lug-03
                                                                                                                                                             feb-04
                                                                                                                                                                      set-04
                                                                                                                                                                               apr-05
                                                                                                                                                                                        nov-05
                                                                                                                                                                                                 giu-06
                                                                                                                                                                                                          gen-07
                                                                                                                                                                                                                   ago-07
                                                                                                                                                                                                                            mar-08
                                                                                                                                                                                                                                     ott-08
                                                                                                                                                                                                                                              mag-09
                                                                                                                                                                                                                                                       dic-09
                                                                                                                                                                                                                                                                lug-10
                                                                                                                                                                                                                                                                         feb-11
                                                                                                                                                                                                                                                                                  set-11
                                                                                                                                                                                                                                                                                           apr-12
                                                                                                                                                                                                                                                                                                    nov-12
      Imprese   Consumatori   Media LT fiducia imprese   Media LT fiducia consumatori


Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat                                    Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat


 Un’ulteriore conferma della criticità del momento che interessa le famiglie italiane
 emerge dal confronto con quanto sta accadendo al comparto delle imprese.
 Ovviamente, anche la fiducia del settore manifatturiero risente delle condizioni
 economiche generali. Il peggioramento appare, però, meno intenso. Negli ultimi mesi
 l’indice di fiducia delle imprese si è mantenuto stabile poco sotto 90, un valore circa 15
 punti più basso del massimo raggiunto ad aprile del 2011, ma quasi 20 punti più alto
 del minimo toccato durante la precedente recessione.
 Il confronto tra le famiglie e le imprese segnala, dunque, come in entrambi i casi la
 fiducia sia scesa negli ultimi mesi, posizionandosi su livelli più bassi delle medie di
 lungo periodo. Ma, nel caso delle famiglie sono stati raggiunti valori che non erano mai
 stati sperimentati in passato. Tale differenza trova forse spiegazione nel beneficio che
 le imprese traggono da una domanda estera ancora in crescita, compensando anche
 solo in parte le difficoltà interne al paese. Tale considerazione trova conferma
 nell’analisi delle singole componenti dell’indice di fiducia delle famiglie. Il dato
 complessivo risente del sensibile peggioramento delle valutazioni sulle condizioni




                                                                                                                                                                                                                                                                                                      8
12 aprile 2013
                                                                                setesettembresette
                                                                                SettsettembreAgost
                                                                                o 2008


economiche delle famiglie e sulle prospettive future. Il deterioramento del giudizio sulle
condizioni generali del paese appare, invece, meno rilevante.

Alcune considerazioni conclusive
I dati fin qui analizzati mostrano con chiarezza le difficoltà che le famiglie italiane
affrontano, risultato prevalentemente di cinque anni di crisi, ma in parte anche frutto di
andamenti non soddisfacenti registrati negli anni precedenti. Le famiglie nell’affrontare
le criticità di questo periodo hanno potuto fino ad ora fare affidamento su un livello di
ricchezza maggiore di quello riscontrabile nelle altre economie. Alcuni aspetti meritano,
però, di essere sottolineati. La maggiore ricchezza netta delle famiglie italiane è
prevalentemente il risultato di due fattori: una più elevata diffusione delle attività reali e
una minore incidenza dell’indebitamento. Secondo il recente studio della Bce, circa il
70% delle famiglie italiane ha una casa di proprietà. In Francia si scende al 55%, in
Germania al 44%. Il valore mediano delle attività reali possedute dalle famiglie risulta
conseguentemente più alto di quello rilevabile nelle altre principali economie europee.
Viceversa, sia la diffusione sia il valore del debito risulta per le famiglie italiane più
basso, anche se nel confronto con la Germania a fronte di una diffusione molto più
contenuta il valore mediano è leggermente più alto. Considerazione simile per le
attività finanziarie: la quota di persone che nel nostro Paese possiede una qualsiasi
tipologia di attività finanziaria è inferiore a quella degli altri paesi, con un valore
mediano più basso.
Il confronto con le altre principali economie europee mostra, dunque, come la maggiore
solidità patrimoniale delle famiglie italiane sia senza dubbio il risultato del più basso
indebitamento, ma principalmente rappresenti la conseguenza del maggior valore delle
attività reali. Ma, il caso italiano si caratterizza soprattutto per il ruolo centrale delle
abitazioni, che nel nostro Paese rappresentano oltre l’85% del totale del valore delle
attività reali delle famiglie. Un peso circa 10 punti percentuali più alto di quello
registrato in Germania. La sostanziale stabilità che ha interessato i prezzi delle
abitazioni fino a tutto il 2011 ha reso questa una situazione di particolare vantaggio. Gli
ultimi dati pubblicati dall’Istat hanno, però, mostrato come il calo dei redditi, ma
soprattutto i cambiamenti apportati al regime fiscale, abbiano portato, oltre che ad un
forte rallentamento delle compravendite, ad un calo dei prezzi, che comincia ad
assumere dimensioni di rilevo. Tra la fine del 2011 e la fine del 2012, i prezzi delle
case si sono ridotti in termini nominali di circa il 5%. La perdita per le famiglie appare
rilevante.
Nel valutare in prospettiva le condizioni complessive delle famiglie italiane, riflettendo
sugli interventi opportuni per fornire un solido sostegno ai consumi, occorre, dunque,
tener conto degli effetti che potrebbero derivare dal permanere di una situazione del
mercato immobiliare caratterizzata da una crescente difficoltà di concludere le
transazioni, rendendo di fatto il patrimonio più difficilmente liquidabile, e prezzi
conseguentemente in discesa.




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Un cruscotto della congiuntura: alcuni indicatori




                         Indice Itraxx Eu Financial                                                                                                                                                                Indice Vix
 400

 350                                                                                                                                                60

 300
                                                                                                                                                    50
 250

 200                                                                                                                                                40

 150                                                                                                                                                30
 100
                                                     Index Itraxx EU Financial Sector
                                                                                                                                                    20
 50

  0                                                                                                                                                 10
                                                                                              lug-12

                                                                                                         set-12

                                                                                                                  nov-12
                                  lug-11

                                            set-11

                                                        nov-11



                                                                           mar-12




                                                                                                                                    mar-13
                mar-11




                                                                  gen-12



                                                                                     mag-12




                                                                                                                           gen-13
       gen-11



                         mag-11




                                                                                                                                                    0




                                                                                                                                                                                                                                   gen-12




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 gen-13
                                                                                                                                                                                                                                                             mag-12
                                                                                                                                                         gen-11



                                                                                                                                                                                mag-11




                                                                                                                                                                                                                                                                           lug-12

                                                                                                                                                                                                                                                                                         set-12

                                                                                                                                                                                                                                                                                                       nov-12
                                                                                                                                                                                            lug-11

                                                                                                                                                                                                         set-11

                                                                                                                                                                                                                      nov-11



                                                                                                                                                                                                                                                mar-12




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           mar-13
Fonte: Thomson Reuters                                                                                                                                              mar-11
                                                                                                                                                         Fonte: Thomson Reuters
I premi al rischio passano da 175 pb a 157 pb.                                                                                                       L’indice Vix nell’ultima settimana scende a
                                                                                                                                                     quota 12.




 Cambio euro/dollaro e quotazioni Brent                                                                                                                                                                   Prezzo dell’oro
                                                     (Usd per barile)                                                                                                                                                 (Usd l’oncia)
  130                                                                                                                                        1,5     2.000

  125                                                                                                                                        1,45    1.900

  120                                                                                                                                                1.800
                                                                                                                                             1,4
  115
                                                                                                                                             1,35    1.700
  110
                                                                                                                                                     1.600
                                                                                                                                             1,3
  105
                                                                                                                                                     1.500
                                                                                                                                             1,25
  100
                                                                                                                                                     1.400
                                           Brent scala sin.(in Usd)                                                                          1,2
   95
                                           Cambio euro/dollaro sc.ds.                                                                                1.300
   90                                                                                                                                        1,15
    gen-11               mag-11            set-11                gen-12             mag-12             set-12          gen-13                        1.200
                                                                                                                                                                                                                                            gen-12



                                                                                                                                                                                                                                                                      mag-12




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      gen-13
                                                                                                                                                                  gen-11



                                                                                                                                                                                         mag-11




                                                                                                                                                                                                                                                                                    lug-12

                                                                                                                                                                                                                                                                                                  set-12

                                                                                                                                                                                                                                                                                                            nov-12
                                                                                                                                                                                                     lug-11

                                                                                                                                                                                                                  set-11

                                                                                                                                                                                                                               nov-11



                                                                                                                                                                                                                                                         mar-12




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                mar-13
                                                                                                                                                                             mar-11




Fonte: Thomson Reuters                                                                                                                              Fonte: Thomson Reuters
Il tasso di cambio €/$ a 1,31. Il petrolio di                                                                                                       Il prezzo dell’oro sale a 1.565 dollari l’oncia.
qualità Brent quota $105 al barile.




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         10
Borsa italiana: indice Ftse Mib                                                                                                                                                                                 Tassi dei benchmark decennali:
                                                                                                                                                                                                                               differenziale con la Germania
                                                                                                                                                                                                                                                                                       (punti base)

 24.000
                                                                                                                                                                                                                1.400

 22.000                                                                                                                                                                                                         1.200

                                                                                                                                                                                                                1.000
 20.000
                                                                                                                                                                                                                    800
 18.000
                                                                                                                                                                                                                    600

 16.000                                                                                                                                                                                                             400

                                                                                                                                                                                                                    200
 14.000
                                                                                                                                                                                                                        0




                                                                                                                                                                                                                              giu-12
                                                                                                                                                                                                                              lug-12

                                                                                                                                                                                                                              set-12

                                                                                                                                                                                                                             nov-12
                                                                                                                                                                                                                               giu-11
                                                                                                                                                                                                                               lug-11

                                                                                                                                                                                                                               set-11




                                                                                                                                                                                                                              apr-12
                                                                                                                                                                                                                              nov-11



                                                                                                                                                                                                                             mar-12




                                                                                                                                                                                                                             mar-13
                                                                                                                                                                                                                              apr-13
                                                                                                                                                                                                                             mar-11
                                                                                                                                                                                                                              apr-11




                                                                                                                                                                                                                              dic-12
                                                                                                                                                                                                                               dic-11
                                                                                                                                                                                                                             gen-12
                                                                                                                                                                                                                              feb-12


                                                                                                                                                                                                                             mag-12


                                                                                                                                                                                                                             ago-12

                                                                                                                                                                                                                                ott-12


                                                                                                                                                                                                                             gen-13
                                                                                                                                                                                                                              feb-13
                                                                                                                                                                                                                             gen-11
                                                                                                                                                                                                                              feb-11


                                                                                                                                                                                                                             mag-11


                                                                                                                                                                                                                             ago-11

                                                                                                                                                                                                                                ott-11
 12.000

                                                                                                                                                                                                                                                                    Italia                      Spagna                           Irlanda                        Portogallo




Fonte: Thomson Reuters                                                                                                                                                                                          Fonte: elab. Servizio Studi BNL su dati Thomson
                                                                                                                                                                                                                Reuters
Il Ftse Mib, in ripresa sale oltre quota                                                                                                                                                                        I differenziali con il Bund sono pari a 513 pb
16.000.                                                                                                                                                                                                         per il Portogallo, 256 pb per l’Irlanda, 336 pb
                                                                                                                                                                                                                per la Spagna e 307 pb per l’Italia.




                                                       Indice Baltic Dry                                                                                                                                                                                                  Euribor 3 mesi
                                                                                                                                                                                                                                                                                              (val. %)

12.000
                                                                                                                                                                                                                6
10.000
                                                                                                                                                                                                                5

 8.000
                                                                                                                                                                                                                4

 6.000                                                                                                                                                                                                          3

 4.000                                                                                                                                                                                                          2

 2.000                                                                                                                                                                                                          1

     0                                                                                                                                                                                                          0
          gen-08



                                     ott-08
                                              gen-09



                                                                         ott-09
                                                                                  gen-10



                                                                                                             ott-10




                                                                                                                                                          gen-12



                                                                                                                                                                                     ott-12
                                                                                                                                                                                              gen-13
                                                                                                                      gen-11



                                                                                                                                                 ott-11
                            lug-08




                                                                lug-09




                                                                                                    lug-10




                                                                                                                                                                            lug-12
                   apr-08




                                                       apr-09




                                                                                           apr-10




                                                                                                                                        lug-11



                                                                                                                                                                   apr-12




                                                                                                                                                                                                       apr-13
                                                                                                                               apr-11




                                                                                                                                                                                                                    set-06



                                                                                                                                                                                                                                               set-07



                                                                                                                                                                                                                                                                          set-08



                                                                                                                                                                                                                                                                                                     set-09



                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                set-10




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      set-12
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           set-11
                                                                                                                                                                                                                             gen-07



                                                                                                                                                                                                                                                        gen-08




                                                                                                                                                                                                                                                                                   gen-09



                                                                                                                                                                                                                                                                                                              gen-10




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    gen-12



                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               gen-13
                                                                                                                                                                                                                                      mag-07



                                                                                                                                                                                                                                                                 mag-08



                                                                                                                                                                                                                                                                                            mag-09



                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       mag-10




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             mag-12
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         gen-11
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Fonte: Thomson Reuters                                                                                                                                                                                              Fonte: Thomson Reuters
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settimana rimane sotto quota 900.




Il presente documento è stato preparato nell’ambito della propria attività di ricerca economica da BNL-
Gruppo Bnp Paribas. Le stime e le opinioni espresse sono riferibili al Servizio Studi di BNL-Gruppo BNP
Paribas e possono essere soggette a cambiamenti senza preavviso. Le informazioni e le opinioni riportate in
questo documento si basano su fonti ritenute affidabili ed in buona fede. Il presente documento è stato
divulgato unicamente per fini informativi. Esso non costituisce parte e non può in nessun modo essere
considerato come una sollecitazione alla vendita o alla sottoscrizione di strumenti finanziari ovvero come
un’offerta di acquisto o di scambio di strumenti finanziari.




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        11

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  • 1. Banca Nazionale del Lavoro Gruppo BNP Paribas Via Vittorio Veneto 119 00187 Roma Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 159/2002 del 9/4/2002 Le opinioni espresse non impegnano la responsabilità della banca. I consumi delle famiglie italiane durante le ultime tre recessioni (trimestre precedente l’avvio della recessione = 100; valori concatenati) 101 Recessione 1992-93 Recessione 2008-09 Recessione 2011-12 100 99 98 97 97,2 96 95,8 95 94 93 93,7 92 Q2 1992 Q3 1992 Q4 1992 Q1 1993 Q2 1993 Q3 1993 Q1 2008 Q2 2008 Q3 2008 Q4 2008 Q1 2009 Q2 2009 Q1 2012 Q2 2012 Q3 2012 Q4 2012 Q1 2011 Q2 2011 Q3 2011 Q4 2011 Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat. Nel confronto con le passate recessioni, la fase attuale presenta una particolarità: la brusca caduta della spesa privata. Nel 2012, ciascun cittadino italiano ha speso in media 15.880 euro. Rispetto all’anno precedente sono stati tagliati 283 euro di 13 consumi pro-capite. Oltre al calo dei redditi, le decisioni di spesa risentono delle perdite subite dalla ricchezza finanziaria. Nel 2006 ogni italiano deteneva in media 63mila euro di attività finanziarie; nel 2012 si è scesi a 57mila. In termini reali la flessione supera il 20%. Pesa, inoltre, il sensibile peggioramento del clima di fiducia 12 aprile dei consumatori, che appare anche più intenso di quello immaginabile dato il contesto 2013 generale. Direttore responsabile: Giovanni Ajassa tel. 0647028414 giovanni.ajassa@bnlmail.com
  • 2. 12 aprile 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 Una recessione guidata dai consumi P. Ciocca  06-47028431 – paolo.ciocca@bnlmail.com Nel confronto con le passate recessioni, la fase attuale presenta una particolarità: la brusca caduta della spesa privata. Nel 2012, i consumi delle famiglie sono scesi di oltre il 4%. Mai era accaduto dalla metà del secolo scorso. Nel 2012, ciascun cittadino italiano ha speso in media 15.880 euro. Rispetto all’anno precedente sono stati tagliati 283 euro di consumi pro-capite. Oltre ad aver ridotto la spesa per i consumi più facilmente comprimibili, come il vestiario e le calzature, la crisi ha indotto le famiglie italiane a rivedere i propri comportamenti anche nella spesa per gli alimentari. Le famiglie italiane soffrono prima di tutto il calo dei redditi. Il potere d’acquisto, misurato dal reddito disponibile pro-capite si è ridotto negli ultimi cinque anni di oltre il 10% in termini reali, conseguenza soprattuto della deludente crescita delle retribuzioni, che non ha garantito la copertura dell’inflazione. A livello settoriale, pesano le brusche flessioni registrate nel comparto delle Amministrazioni pubbliche come anche in quello delle attività finanziarie. Le decisioni di spesa risentono, inoltre, delle perdite subite dalla ricchezza finanziaria. Nel 2006 ogni italiano deteneva in media 63mila euro di attività finanziarie; nel 2012 si è scesi a 57mila. In termini reali la flessione supera il 20%. Un ultimo aspetto guida i consumi delle famiglie: il sensibile peggioramento del clima di fiducia, che appare anche più intenso di quello immaginabile dato il contesto generale. Il confronto tra famiglie e imprese segnala come in entrambi i casi la fiducia sia scesa su livelli più bassi delle medie di lungo periodo. Nel caso delle famiglie sono stati, però, raggiunti valori che non erano mai stati sperimentati in passato. Scende il Pil, crollano i consumi Nel 2012, la flessione del Pil in Italia si è avvicinata al 2,5%. Con l’esclusione del 2009, si tratta del calo più ampio degli ultimi sessanta anni. La recessione dello scorso anno presenta caratteristiche che la accomunano a quella della prima parte degli anni Novanta, mentre emergono differenze rispetto al 2009. Come nel 1993, la contrazione del prodotto è spiegata interamente dalla domanda interna. Tutte le tre componenti, consumi privati, spesa pubblica e investimenti, hanno fornito un contributo negativo alla crescita, sebbene di intensità differente. Come all’inizio degli anni Novanta, anche nel 2012, una parte rilevante della caduta del Pil è il risultato della restrizione della politica fiscale che, secondo le stime della Banca d’Italia, ha sottratto circa un punto percentuale alla crescita dello scorso anno. Inoltre, sia nel 1993 sia nel 2012, il contributo della domanda estera netta è risultato positivo, come effetto di una brusca flessione delle importazioni, che all’inizio degli anni Novanta fu più ampia, e di una crescita delle esportazioni, moderata nel 2012, mentre risultò sostenuta nel 1993. Nel 2009, l’economia italiana aveva, invece, sofferto soprattutto la brusca caduta delle esportazioni, mentre la spesa pubblica si era mantenuta su un sentiero leggermente espansivo. Nel confronto con l’inizio degli anni Novanta, la fase attuale presenta, però, un’importante differenza: nel 1993, circa la metà del contributo negativo della domanda interna era spiegata dagli investimenti; nel 2012 quasi il 60% deve essere attribuito ai consumi. La particolarità della fase attuale, che la rende unica rispetto alle esperienze passate risiede, dunque, nella brusca caduta della spesa privata. Il calo registrato dagli 2
  • 3. 12 aprile 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 investimenti, sebbene significativo, risulta, infatti, meno ampio sia di quello del 2009 sia di quello del 1993. La flessione dei consumi ha, invece, superato il 4%. Mai era accaduto dalla metà del secolo scorso. Pil e componenti durante le tre I consumi delle famiglie italiane durante principali recessioni degli ultimi venti le ultime tre recessioni anni in Italia (trimestre precedente l’avvio della recessione = 100; (valori %; contributi alla crescita del Pil) valori concatenati) 6 101 Recessione 1992-93 Recessione 2008-09 Recessione 2011-12 100 4 99 2 98 0 97 97,2 -2 96 95,8 95 -4 94 -6 93 93,7 -8 92 Q2 1992 Q3 1992 Q4 1992 Q1 1993 Q2 1993 Q3 1993 Q1 2008 Q2 2008 Q3 2008 Q4 2008 Q1 2009 Q2 2009 Q1 2012 Q2 2012 Q3 2012 Q4 2012 Q1 2011 Q2 2011 Q3 2011 Q4 2011 1993 2009 2012 Consumi Spesa pubblica Investimenti Export nette Scorte Pil Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat Data la particolarità del fenomeno appare utile approfondirlo, andando ad analizzare prima di tutto come le famiglie hanno modificato i propri comportamenti di spesa, per poi esaminare le cause che stanno dietro questi andamenti, in termini di reddito, ricchezza, fiducia. Gli italiani riducono il valore della spesa,… Per comprendere come cinque anni di crisi abbiano guidato le decisioni di spesa delle famiglie italiane è necessario considerare non il valore dei consumi a livello aggregato quanto il dato pro-capite. Nel 2012, ciascun cittadino ha speso in media 15.880 euro. Rispetto all’anno precedente sono stati tagliati 283 euro di consumi, un calo prossimo al 2%. Negli ultimi 20 anni, solo nel 2009 si era assistito ad una flessione del valore della spesa pro- capite. I risparmi hanno interessato quasi tutte le categorie di beni e servizi, risultando intensi per il vestiario e le calzature e per le comunicazioni, che comprendono oltre alla spesa per i servizi telefonici anche l’acquisto di tutte le tipologie di apparati di comunicazione. Oltre a quelli che possono essere considerati consumi più facilmente comprimibili, la severità della crisi ha indotto le famiglie a risparmiare anche nella spesa per alimentari (-1%), destinando a questo raggruppamento di beni poco più di 2.200 euro. Da sottolinare come, dal 1990, solo nel 2009 e nel 2012 siano state registrate flessioni nella spesa pro-capite per alimentari. Nonostante la flessione del 2009 e del 2012, nel quinquennio di crisi il valore dei consumi pro-capite è aumentato del 2%. Questa crescita nasconde andamenti differenziati tra le singole categorie di beni e servizi. Durante la recessione i consumatori hanno ridotto la quantità di risorse destinate al vestiario e alle calzature, alle comunicazioni e ai trasporti. Un aumento della spesa ha interessato il comparto degli alberghi e ristoranti ed anche, con maggiore intensità, quello dell’abitazione 3
  • 4. 12 aprile 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 (+18%). Anche guardando il complesso dei cinque anni di crisi, emerge come le famiglie siano state indotte a risparmiare nella spesa per alimentari. I consumi pro-capite degli italiani per I consumi pro-capite degli italiani per tipologia di beni e servizio tipologia di beni e servizio (valori correnti; var. % 2012/2011) (valori correnti; % del totale) Altro Alimentari e bevande Bevande alcoliche e Abit., acqua, elettr., gas ed altri combustibili Alberghi e ristoranti 9% non alcoliche tabacco 10% 14% 3% Bevande alcoliche e tabacco Alberghi e ristoranti Istruzione 1% Istruzione Alimentari e bevande non alcoliche Totale Ricreazione e cultura Vestiario e calzature 7% 7% Trasporti Sanità Mobili, elettrod. e manutenzione casa Comunicazioni Abit., acqua, elettr., 2% gas ed altri Ricreazione e cultura combustibili 24% Comunicazioni Trasporti 13% Vestiario e calzature Mobili, elettrod. e Sanità manutenzione casa -10 -8 -6 -4 -2 0 2 4 6 3% 7% Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat Cinque anni di crisi hanno contribuito a modificare i comportamenti di spesa degli italiani. Alcuni trend erano già emersi nei periodi precedenti. In venti anni si è assistito ad una riduzione del peso degli alimentari, passati dal 19% del totale dei consumi pro- capite del 1990 al 14% del 2012. Parte di questo fenomeno trova forse spiegazione nella maggiore importanza acquisita dal comparto degli alberghi e ristoranti, risultato anche di un cambiamento nelle abitudini di vita e di lavoro. Nel confronto con il 1990, si è ridotto il peso dell’abbigliamento e delle calzature, sceso dal 10% al 7%, mentre è aumentato molto quello del comparto dell’abitazione, dal 16% al 24%. Il peso delle comunicazioni è cresciuto, risultando nel 2012 pari a più del doppio di quello dell’istruzione. Nell’analizzare come sono cambiati i comportamenti di spesa è opportuno considerare anche l’andamento dei prezzi, che hanno avuto dinamiche molto differenti tra i singoli raggruppamenti di beni e servizi. In venti anni l’indice relativo al capitolo delle comunicazioni si è ridotto di circa un terzo, mentre quello del comparto abitazione è quasi triplicato e quello dell’istruzione più che raddoppiato. I prezzi degli alimentari e bevande non alcoliche sono aumentati dal 1990 di quasi l’80%. Per comprendere, quindi, a fondo quanto accaduto alle abitudini di spesa delle famiglie italiane è necessario passare dai valori correnti a quelli concatenati, considerandoli sempre pro- capite. …ma soprattutto la quantità di beni e servizi consumati Analizzando non l’andamento dei valori spesi, ma la dinamica della quantità di beni e servizi consumati appare con chiarezza la criticità della situazione che interessa le famiglie italiane. Nel 2012, la quantità di beni e servizi consumati in media da ciascun italiano si è ridotta del 4,4%, portando il calo dei cinque anni di crisi a quasi l’8%. Guardando i singoli capitoli di spesa emergono aspetti interessanti. Tra il 2007 e il 2012, la quantità di alimentari e bevande non alcoliche consumata in media da ogni italiano si è ridotta di oltre il 12%. Più ampio il calo nel comparto dell’abbigliamento e calzature (-16,2%) e in 4
  • 5. 12 aprile 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 quello dei trasporti (-21,4%). Viceversa, sono rimaste sostanzialmente invariate le quantità consumate nel segmento delle comunicazioni, in quello della ricreazione e cultura, in quello della sanità e in quello dell’abitazione. Una riduzione ha interessato il comparto dell’istruzione. I consumi pro-capite degli italiani per I consumi pro-capite degli italiani per tipologia di beni e servizi tipologia di beni e servizi (valori concatenati; var. % 2012/2007) (valori concatentati; 1990=100) 485 Abit., acqua, elettr., gas ed altri combustibili Sanità 435 Comunicazioni 385 Ricreazione e cultura 335 Alberghi e ristoranti 285 Totale 235 Istruzione 185 Mobili, elettrod. e manutenzione casa Alimentari e bevande non alcoliche 135 Bevande alcoliche e tabacco 85 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2012 2011 Vestiario e calzature Trasporti Alimentari e bevande non alcoliche Vestiario e calzature Sanità Comunicazioni -25 -20 -15 -10 -5 0 5 Istruzione Alberghi e ristoranti Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat Estendendo l’analisi agli ultimi venti anni emergono ulteriori aspetti di interesse. Dal 1990 al 2012, le quantità di beni e servizi consumate in media da ciascun italiano sono aumentate del 12%. Una riduzione ha interessato solo 4 dei 12 raggruppamenti di beni e servizi considerati. Le quantità di prodotti alimentari e bevande non alcoliche consumate si sono ridotte in poco più di venti anni del 6%. Più ampio il calo nel comparto delle bevande alcoliche e tabacchi (-23,5%) e in quello del vestiario e calzature (-13,1%). Nel confronto tra il 2012 e il 1990, aumenti significativi sono stati, invece, registrati nel comparto della sanità e in quello delle comunicazioni. Dietro i cambiamenti nelle decisioni di spesa delle famiglie italiane vi sono motivazioni differenti. Il raddoppio delle quantità consumate nel settore sanitario trova in grave spiegazione nel significativo invecchiamento della popolazione e degli stili di vita. Altri andamenti trovano, invece, spiegazione in cambiamenti nella scala delle priorità: da segnalare a tale proposito come in venti anni nel comparto delle comunicazioni le quantità siano aumentate di 4,5 volte, mentre in quello dell’istruzione siano rimaste sostanzialmente invariate. L’effetto della crisi appare, però, evidente guardando il calo nel comparto dell’abbigliamento e calzature, ma soprattutto l’inattesa brusca flessione delle quantità consumate di generi alimentari. In questo comparto, la crisi ha portato quanto meno ad una razionalizzazione dei consumi, con l’eliminazione del superfluo. Consumi: un problema di reddito… I consumi risentono prima di tutto delle deboli condizioni reddituali delle famiglie. Nel confronto internazionale, il nostro Paese appare in una situazione di svantaggio. Secondo un recente studio della Bce, il reddito medio di una famiglia era pari nel 2010 a 34mila euro: oltre 2mila in meno della Francia, quasi 10mila in meno della Germania. La crisi ha ulteriormente aggravato le condizioni reddituali delle famiglie italiane. Il reddito lordo disponibile pro-capite, dopo aver recuperato tra il 2010 e il 2011 solo una 5
  • 6. 12 aprile 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 piccola parte della flessione registrata nella precedente recessione, ha iniziato a ridursi nuovamente durante tutto lo scorso anno. Nel 2012, il calo in termini nominali ha superato il 2%. Negli ultimi venti anni solo nel 2009 era stata registrata una flessione. La complessità della situazione nella quale si trovano le famiglie appare con maggiore chiarezza passando dai valori nominali a quelli reali. Il potere d’acquisto dei consumatori italiani, misurato dal reddito lordo disponibile pro-capite in termini reali, rappresentativo della quantità di beni e servizi che ciascun cittadino può acquistare, risulta in calo ininterrotto da oltre cinque anni. Nel solo 2012, la flessione ha superato il 5%. Dall’inizio della recessione sono stati persi oltre 10 punti percentuali. Il reddito lordo disponibile pro-capite in termini reali è sceso sul livello più basso dal Duemila. Analizzando questo dato e guardando all’insieme degli ultimi dodici anni è, però, opportuna una precisazione: la perdita di potere d’acquisto appare così ampia, riportando i consumatori italiani molto indietro nel tempo, non solo perché la flessione degli ultimi cinque anni è significativa, ma anche perché la dinamica del periodo precedente la crisi era risultata particolarmente deludente. Il potere d’acquisto dei consumatori Le retribuzioni lorde per unità di lavoro italiani dipendente in termini reali (reddito lordo disponibile pro-capite in termini reali; I (valori concatenati; prezzi anno 2005; 2008=100) trim. 2000=100) 106 105,8 106 104 104 102 102 100 100 98 96 98 94 96 92 2008 2009 2010 2011 2012 94 Agricoltura Industria 92,5 92 Manifatturiero Costruzioni I 2000 I 2001 I 2002 I 2003 I 2004 I 2005 I 2006 I 2007 I 2008 I 2009 I 2010 I 2012 III 2000 III 2001 III 2002 III 2003 III 2004 III 2005 III 2006 III 2007 II 2009 III 2009 III 2010 III 2012 I 2011 III 2011 Servizi Attività finanziarie e assicurative Amministrazioni pubbliche Totale Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat Sono diversi i fattori che pesano sulla dinamica reddituale. Oltre al brusco calo dei redditi da capitale, risultato sia del basso livello dei tassi di interesse sia della limitata distribuzione dei dividendi, le famiglie soffrono il peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro. Negli ultimi cinque anni, in Italia sono stati persi circa 800mila posti di lavoro. Oltre al calo dell’occupazione, la crisi ha, però, colpito con particolare severità anche il potere d’acquisto delle retribuzioni. Nel 2012, le retribuzioni lorde per unità di lavoro dipendente sono state pari a 28.689 euro. Una crescita dell’1% rispetto all’anno precedente, la più bassa degli ultimi dodici anni, che si confronta con un aumento dei prezzi pari a circa il 3%. Il potere d’acquisto delle retribuzioni per unità di lavoro dipendente si è conseguentemente ridotto di quasi il 2%, con una perdita che negli ultimi due anni ha superato i 3 punti percentuali. Tra il 2008 e il 2012, il potere d’acquisto delle retribuzioni per unità di lavoro dipendente risulta rimasto sostanzialmente invariato. Di particolare interesse quanto accaduto a livello settoriale. Solo due dei principali comparti considerati hanno registrato una flessione delle retribuzioni reali per unità di lavoro. Nel settore delle Amministrazioni pubbliche, la restrizione della politica fiscale ha determinato in solo 6
  • 7. 12 aprile 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 due anni un calo di oltre il 6%. Ancora più ampia la perdita di potere d’acquisto delle retribuzioni nel settore delle attività finanziarie e assicurative: nel confronto tra il 2012 e il 2008 sono stati persi oltre 7 punti percentuali. …ricchezza… Oltre al deludente andamento delle retribuzioni, le decisioni di spesa risentono delle perdite subite dal patrimonio finanziario delle famiglie. Analizzando gli ultimi quindici anni, il punto di massimo era stato raggiunto nel 2006, quando il totale delle attività finanziarie possedute dalle famiglie italiane valeva poco più di 3.700 miliardi di euro. Dal 2006 al 2012 la perdita complessiva è prossima ai 300 miliardi. Di particolare interesse quanto accaduto ai valori pro-capite. Nel 2006 ogni italiano deteneva in media 63mila euro di attività finanziarie; nel 2012 si è scesi a 57mila, un calo del 10%. Anche per le attività finanziarie è importante confrontare le dinamiche dei valori nominali con l’inflazione. Emerge in questo modo in tutta la sua severità l’ampiezza delle perdite subite negli ultimi anni: tra il 2006 e il 2012 il valore pro-capite delle attività finanziarie si è ridotto in termini reali di oltre il 20%. Le attività finanziarie delle famiglie Le attività finanziarie delle famiglie italiane pro-capite in termini reali italiane nel 2012 (valori concatenati; prezzi del 2010; euro) (III trimestre; miliardi di euro; % del totale) Riserve tecniche 68.346 assicurazione; Depositi a vista; 67.000 691; 20% 649; 19% 62.000 Fondi comuni; 274; 8% Altri depositi ; 500; 15% 57.000 53.429 52.000 Titoli a BT; 17; 0% Azioni e partecipazioni; 637; 18% Titoli a M./L.T.; 47.000 674; 20% 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012* 2012: III trimestre Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Banca d’Italia Banca d’Italia e Istat Questi andamenti sono il frutto di dinamiche differenti tra le singole tipologie di strumenti finanziari. Il valore delle azioni e partecipazioni è sceso tra il 2006 e il 2012 di quasi 370 miliardi di euro. Un calo superiore ai 100 miliardi ha interessato i fondi comuni. Negli anni della crisi, le famiglie italiane hanno accresciuto in maniera significativa il valore dei depositi, passati da 984 miliardi del 2006 a 1.149 miliardi del 2012. Una flessione ha, invece, interessato i titoli a breve termine, rappresentati per la quasi totalità dai titoli di stato, mentre la componente a lungo termine è aumentata, grazie in particolare alle obbligazioni delle istituzioni finanziarie e monetarie. Ovviamente, questi cambiamenti nei valori delle singole tipologie di attività finanziarie detenute sono il risultato sia degli andamenti delle quotazioni sia il frutto di uno spostamento di risorse da uno strumento ad un altro. Quello che emerge confrontando la composizione del portafoglio delle attività finanziarie delle famiglie italiane del 2012 con quella del 2006 è un graduale riposizionamento verso strumenti meno rischiosi. Le azioni oggi rappresentano meno di un quinto del totale, mentre nel 2006 il loro peso 7
  • 8. 12 aprile 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 era pari al 27%. La quota dei depositi ha raggiunto un terzo, con un aumento di circa 7 punti percentuali. …e fiducia Oltre agli aspetti reddituali e patrimoniali, i consumi risentono di un sensibile peggioramento del clima di fiducia, che risulta anche più intenso di quello immaginabile dato il contesto generale appena descritto. Tale considerazione appare evidente confrontando l’andamento degli ultimi mesi con quanto accaduto in passato. Durante la precedente recessione, il peggioramento era apparso meno profondo. Il calo era iniziato prima dell’entrata dell’Italia in recessione, ed il punto di minimo era stato raggiunto mentre l’economia stava ancora proseguendo la sua fase di contrazione. In poco più di anno, da marzo 2007 a luglio 2008, l’indice aveva perso oltre 15 punti. Dopo aver recuperato quasi interamente, è iniziata una nuova fase di peggioramento, risultata particolarmente intensa tra la metà del 2011 e la metà del 2012, che ha eroso completamente il recupero dei mesi precedenti. L’indice è in questo modo sceso sui livelli più bassi dalla metà degli anni Novanta. La fiducia dei consumatori e quella delle I giudizi dei consumatori italiani sulle imprese manifatturiere in Italia condizioni economiche delle famiglie (indice destagionalizzato) (indice destagionalizzato) 130 0 120 -10 -20 110 -30 100 -40 90 -50 80 -60 -70 70 lug-03 set-04 nov-05 giu-06 lug-10 nov-12 mar-01 apr-05 mar-08 set-11 apr-12 dic-02 dic-09 ott-01 feb-04 ott-08 gen-00 ago-00 mag-02 gen-07 ago-07 mag-09 feb-11 -80 gen-00 ago-00 mar-01 ott-01 mag-02 dic-02 lug-03 feb-04 set-04 apr-05 nov-05 giu-06 gen-07 ago-07 mar-08 ott-08 mag-09 dic-09 lug-10 feb-11 set-11 apr-12 nov-12 Imprese Consumatori Media LT fiducia imprese Media LT fiducia consumatori Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat Un’ulteriore conferma della criticità del momento che interessa le famiglie italiane emerge dal confronto con quanto sta accadendo al comparto delle imprese. Ovviamente, anche la fiducia del settore manifatturiero risente delle condizioni economiche generali. Il peggioramento appare, però, meno intenso. Negli ultimi mesi l’indice di fiducia delle imprese si è mantenuto stabile poco sotto 90, un valore circa 15 punti più basso del massimo raggiunto ad aprile del 2011, ma quasi 20 punti più alto del minimo toccato durante la precedente recessione. Il confronto tra le famiglie e le imprese segnala, dunque, come in entrambi i casi la fiducia sia scesa negli ultimi mesi, posizionandosi su livelli più bassi delle medie di lungo periodo. Ma, nel caso delle famiglie sono stati raggiunti valori che non erano mai stati sperimentati in passato. Tale differenza trova forse spiegazione nel beneficio che le imprese traggono da una domanda estera ancora in crescita, compensando anche solo in parte le difficoltà interne al paese. Tale considerazione trova conferma nell’analisi delle singole componenti dell’indice di fiducia delle famiglie. Il dato complessivo risente del sensibile peggioramento delle valutazioni sulle condizioni 8
  • 9. 12 aprile 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 economiche delle famiglie e sulle prospettive future. Il deterioramento del giudizio sulle condizioni generali del paese appare, invece, meno rilevante. Alcune considerazioni conclusive I dati fin qui analizzati mostrano con chiarezza le difficoltà che le famiglie italiane affrontano, risultato prevalentemente di cinque anni di crisi, ma in parte anche frutto di andamenti non soddisfacenti registrati negli anni precedenti. Le famiglie nell’affrontare le criticità di questo periodo hanno potuto fino ad ora fare affidamento su un livello di ricchezza maggiore di quello riscontrabile nelle altre economie. Alcuni aspetti meritano, però, di essere sottolineati. La maggiore ricchezza netta delle famiglie italiane è prevalentemente il risultato di due fattori: una più elevata diffusione delle attività reali e una minore incidenza dell’indebitamento. Secondo il recente studio della Bce, circa il 70% delle famiglie italiane ha una casa di proprietà. In Francia si scende al 55%, in Germania al 44%. Il valore mediano delle attività reali possedute dalle famiglie risulta conseguentemente più alto di quello rilevabile nelle altre principali economie europee. Viceversa, sia la diffusione sia il valore del debito risulta per le famiglie italiane più basso, anche se nel confronto con la Germania a fronte di una diffusione molto più contenuta il valore mediano è leggermente più alto. Considerazione simile per le attività finanziarie: la quota di persone che nel nostro Paese possiede una qualsiasi tipologia di attività finanziaria è inferiore a quella degli altri paesi, con un valore mediano più basso. Il confronto con le altre principali economie europee mostra, dunque, come la maggiore solidità patrimoniale delle famiglie italiane sia senza dubbio il risultato del più basso indebitamento, ma principalmente rappresenti la conseguenza del maggior valore delle attività reali. Ma, il caso italiano si caratterizza soprattutto per il ruolo centrale delle abitazioni, che nel nostro Paese rappresentano oltre l’85% del totale del valore delle attività reali delle famiglie. Un peso circa 10 punti percentuali più alto di quello registrato in Germania. La sostanziale stabilità che ha interessato i prezzi delle abitazioni fino a tutto il 2011 ha reso questa una situazione di particolare vantaggio. Gli ultimi dati pubblicati dall’Istat hanno, però, mostrato come il calo dei redditi, ma soprattutto i cambiamenti apportati al regime fiscale, abbiano portato, oltre che ad un forte rallentamento delle compravendite, ad un calo dei prezzi, che comincia ad assumere dimensioni di rilevo. Tra la fine del 2011 e la fine del 2012, i prezzi delle case si sono ridotti in termini nominali di circa il 5%. La perdita per le famiglie appare rilevante. Nel valutare in prospettiva le condizioni complessive delle famiglie italiane, riflettendo sugli interventi opportuni per fornire un solido sostegno ai consumi, occorre, dunque, tener conto degli effetti che potrebbero derivare dal permanere di una situazione del mercato immobiliare caratterizzata da una crescente difficoltà di concludere le transazioni, rendendo di fatto il patrimonio più difficilmente liquidabile, e prezzi conseguentemente in discesa. . 9
  • 10. Un cruscotto della congiuntura: alcuni indicatori Indice Itraxx Eu Financial Indice Vix 400 350 60 300 50 250 200 40 150 30 100 Index Itraxx EU Financial Sector 20 50 0 10 lug-12 set-12 nov-12 lug-11 set-11 nov-11 mar-12 mar-13 mar-11 gen-12 mag-12 gen-13 gen-11 mag-11 0 gen-12 gen-13 mag-12 gen-11 mag-11 lug-12 set-12 nov-12 lug-11 set-11 nov-11 mar-12 mar-13 Fonte: Thomson Reuters mar-11 Fonte: Thomson Reuters I premi al rischio passano da 175 pb a 157 pb. L’indice Vix nell’ultima settimana scende a quota 12. Cambio euro/dollaro e quotazioni Brent Prezzo dell’oro (Usd per barile) (Usd l’oncia) 130 1,5 2.000 125 1,45 1.900 120 1.800 1,4 115 1,35 1.700 110 1.600 1,3 105 1.500 1,25 100 1.400 Brent scala sin.(in Usd) 1,2 95 Cambio euro/dollaro sc.ds. 1.300 90 1,15 gen-11 mag-11 set-11 gen-12 mag-12 set-12 gen-13 1.200 gen-12 mag-12 gen-13 gen-11 mag-11 lug-12 set-12 nov-12 lug-11 set-11 nov-11 mar-12 mar-13 mar-11 Fonte: Thomson Reuters Fonte: Thomson Reuters Il tasso di cambio €/$ a 1,31. Il petrolio di Il prezzo dell’oro sale a 1.565 dollari l’oncia. qualità Brent quota $105 al barile. 10
  • 11. Borsa italiana: indice Ftse Mib Tassi dei benchmark decennali: differenziale con la Germania (punti base) 24.000 1.400 22.000 1.200 1.000 20.000 800 18.000 600 16.000 400 200 14.000 0 giu-12 lug-12 set-12 nov-12 giu-11 lug-11 set-11 apr-12 nov-11 mar-12 mar-13 apr-13 mar-11 apr-11 dic-12 dic-11 gen-12 feb-12 mag-12 ago-12 ott-12 gen-13 feb-13 gen-11 feb-11 mag-11 ago-11 ott-11 12.000 Italia Spagna Irlanda Portogallo Fonte: Thomson Reuters Fonte: elab. Servizio Studi BNL su dati Thomson Reuters Il Ftse Mib, in ripresa sale oltre quota I differenziali con il Bund sono pari a 513 pb 16.000. per il Portogallo, 256 pb per l’Irlanda, 336 pb per la Spagna e 307 pb per l’Italia. Indice Baltic Dry Euribor 3 mesi (val. %) 12.000 6 10.000 5 8.000 4 6.000 3 4.000 2 2.000 1 0 0 gen-08 ott-08 gen-09 ott-09 gen-10 ott-10 gen-12 ott-12 gen-13 gen-11 ott-11 lug-08 lug-09 lug-10 lug-12 apr-08 apr-09 apr-10 lug-11 apr-12 apr-13 apr-11 set-06 set-07 set-08 set-09 set-10 set-12 set-11 gen-07 gen-08 gen-09 gen-10 gen-12 gen-13 mag-07 mag-08 mag-09 mag-10 mag-12 gen-11 mag-11 Fonte: Thomson Reuters Fonte: Thomson Reuters L’indice, su valori minimi, nell’ultima L’euribor 3m si muove intorno a 0,21%. settimana rimane sotto quota 900. Il presente documento è stato preparato nell’ambito della propria attività di ricerca economica da BNL- Gruppo Bnp Paribas. Le stime e le opinioni espresse sono riferibili al Servizio Studi di BNL-Gruppo BNP Paribas e possono essere soggette a cambiamenti senza preavviso. Le informazioni e le opinioni riportate in questo documento si basano su fonti ritenute affidabili ed in buona fede. Il presente documento è stato divulgato unicamente per fini informativi. Esso non costituisce parte e non può in nessun modo essere considerato come una sollecitazione alla vendita o alla sottoscrizione di strumenti finanziari ovvero come un’offerta di acquisto o di scambio di strumenti finanziari. 11