2. Cloud computing, scalabilità e flessibilità delle risorse
Quando si parla di cloud computing si fa riferimento in primis ad una soluzione
Infrastructure as a Service, ovvero ad un cluster di macchine virtualizzate che offrono
risorse garantite in termini di CPU e RAM,
permettono di interagire con la piattaforma e
gestire il funzionamento delle singole istanze.
Inoltre, è presente un set di API che consente di controllare i singoli cloud
server direttamente a livello software, in modo da poter verificare,
ad esempio, l'utilizzo delle risorse e aumentarle
in base ad una soglia preimpostata, senza che sia necessario intervento umano.
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3. Due sono i punti essenziali che contraddistinguono il cloud computing.
La flessibilità, che consente di utilizzare le risorse solamente quando
necessarie, attivando i cloud server quando si desidera;
a ciò si lega il pagamento pay-per-
use, in modo da non
essere vincolati ad investimenti in hardware e
poter aumentare o diminuire la propria spesa oraria in tempo reale.
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4. Non è detto che le risorse allocate abbiano un costo unitario inferiore
a quelle di un’infrastruttura fisica, tuttavia la loro
modalità di utilizzo cambia totalmente,
poiché ognuno "consuma" le risorse solamente per il tempo necessario,
senza alcun contratto mensile o annuale.
Questo aspetto si concretizza con alcuni esempi mirati:
le aziende farmaceutiche oggi utilizzano le infrastrutture di cloud computing
per il calcolo HPC, con l'uso di migliaia di nodi per un tempo molto limitato:
in questo modo, ottengono comunque i risultati desiderati
senza dover investire nella realizzazione di propri data center con relativo hardware.
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5. lo stesso avviene per decine di startup, da chi fornisce servizi di streaming
a chi fornisce piattaforme software SaaS:
il cloud computing permette di avviare un numero di istanze limitato
e aggiungerne al crescere del numero di persone che utilizzano il servizio.
Questo aiuta i nuovi business
a non dover dedicare grandi investimenti alle loro infrastrutture hardware,
consentendo una spesa che diminuisce o aumenta
con l'andamento degli stessi ricavi.
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6. Questi ultimi punti ci portano alla seconda grande caratteristica.
La scalabilità del servizio è indispensabile per consentire di avviare anche
20 o 50 cloud server per volta.
In questo caso, siamo noi provider ad avere investito
in data center e hardware
per consentire l'assorbimento delle VOSTRE RICHIESTE.
Si pensi ad esempio allo storage, i servizi di cloud object storage consentono di
allocare anche centinaia di TB nel cloud pagando esclusivamente per quelli utilizzati.
Non esiste un contratto a priori che vi assegna un determinato quantitativo di spazio:
è compito nostro far sì che le risorse siano sempre disponibili,
anche a fronte di una richiesta molto elevata.
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7. C'è infine un ulteriore aspetto da considerare.
Le piattaforme di cloud computing, al contrario delle soluzioni dedicate,
sono solitamente distribuite su più data
center,
un vantaggio apprezzato da chi necessita di soluzioni in
High Availability e Disaster Recovery.
Il "fallimento" di un singolo componente hardware
viene quasi sempre supportato dalla piattaforma senza alcun downtime:
questo perché il cloud server è in realtà ridondato,
e nel momento in cui il primo fallisce è presente una copia speculare
che rimane online, su un host fisico diverso.
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8. Perché ripensare la propria infrastruttura nel cloud?
In diversi casi il passaggio da una infrastruttura fisica
pre-esistente
ad una di tipo cloud può essere eseguita in modo indolore,
questo grazie agli strumenti messi attualmente a disposizione.
Abbracciare il paradigma cloud non significa soltanto accedere ad un pannello e
creare cloud server, ma significa anche avere la possibilità di configurare e
costruirsi l'infrastruttura di rete che andrà ad interconnettere i server,
il tutto senza doversi preoccupare di eseguire cablaggi fisici
e/o di acquistare router e switch.
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9. A seconda del servizio IaaS scelto,
possiamo ottenere un ulteriore vantaggio non di poco conto:
l'Alta Affidabilità.
Se fino ad oggi si era abituati a dover acquistare e configurare
un numero doppio di server rispetto a quelli necessari
(per essere certi che una rottura hardware non portasse offline i servizi)
oltre ad una eventuale SAN,
con il
cloud computing
basta semplicemente creare i cloud server di cui necessitiamo,
demandando a noi provider la gestione dei guasti hardware.
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10. Ecco l’immagine di un’infrastruttura enterprise utilizzata per garantire la continuità
del servizio, anche in caso di rotture hardware di uno o più apparati differenti.
Volendo passare da un’infrastruttura tradizionale al cloud, è possibile eseguire
un’enorme semplificazione, così come mostrato nell’immagine seguente.
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11. Le interconnessioni necessarie per
utilizzare le 2 infrastrutture
danno un’idea chiara
di quanto sia enormemente inferiore la
complessità da gestire
con l'infrastruttura cloud:
dall’avere 28 cavi e 4 switch si passa a doverne
utilizzare 1 solo per mettere in comunicazione
il database server ed il web server con il server
che funge da gateway e firewall.
Nel caso in cui si abbia la possibilità di eseguire un refactoring a livello applicativo,
è possibile semplificare ulteriormente infrastrutture complesse
andando ad utilizzare altri strumenti messi a disposizione,
come servizi di object storage o di DNS ridondati.
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