3. Le attivitĂ assistenziali
• Le attività assistenziali post-calamità sono finalizzate ad
assicurare alle popolazioni colpite le funzioni urbane e
sociali preesistenti all’evento calamitoso , preferibilmente
nelle localitĂ di abituale residenza, in attesa della
ricostruzione.
• Oltre al primo soccorso ed agli aspetti sanitari
d'emergenza è di fondamentale importanza l'allestimento
di strutture in grado di assicurare un ricovero a coloro
che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione.
4. Questo si realizza attraverso:
• strutture improprie, ma idonee ad accogliere la popolazione (alberghi,
centri sportivi, strutture militari, campeggi, ecc.);
• tendopoli e/o roulottopoli;
• insediamenti abitativi d'emergenza.
• La scelta di tende e roulotte costituisce la migliore e più veloce risposta
possibile ai tempi imposti dall'emergenza, pur essendo all'ultimo posto in
quanto a comfort.
Tende e roulotte non rispondono però all'esigenza di ripresa dell'attivitĂ
socio-economiche che si può invece realizzare attraverso insediamenti
abitativi d'emergenza.
• Questi consentono di mantenere la popolazione nei propri territori,
necessitĂ molto sentita dalle persone psicologicamente colpite dalla
perdita della "casa" intesa come luogo della memoria e della vita
familiare. Consente inoltre di mantenere le popolazioni interessate come
"soggetti attivi", in grado cioè di partecipare alla ripresa delle proprie
attivitĂ , contribuendo in questo modo ad una piĂą rapida ripresa sociale
ed economica dell'area interessata dall'evento.
5. STRUTTURE IMPROPRIE DI ACCOGLIENZA
• Nell’ambito della
pianificazione è
importante conoscere
le informazioni
inerenti strutture
ricettive pubbliche e/o
private in grado di
soddisfare esigenze di
alloggiamento
temporaneo.
6. TENDOPOLI E/O ROULOTTOPOLI
Nel caso si presenti la necessitĂ di ricovero della popolazione colpita
dalle calamità e dei soccorritori, è pressochè automatico l’uso
sistematico di tende o roulotte quale prima risoluzione dei problemi.
Ogni Comune dovrebbe prevedere:
Siti idonei a collocare queste strutture e dare così la prima assitenza.
I piani di emergenza devono individuare le aree di emergenza che
possono essere distinte in:
• aree di ammassamento, ossia le zone in cui convogliare le
attrezzature, i mezzi e le risorse di protezione civile;
• aree di attesa, in cui raccogliere la popolazione a seguito di un
evento calamitoso;
• aree di ricovero o accoglienza, in cui realizzare l’installazione di
materiali e strutture idonee as assicurare l’assistenza e il ricovero
della popolazione.
7. AREE DI AMMASSAMENTO
Tali aree dovranno ottemperare a delle caratteristiche
tecniche specifiche quali:
• Dimensioni sufficienti per accogliere almeno una
tendopoli di XXX persone e servizi campali;
• Collocazione in prossimità di vie di comunicazione
facilmente raggiungibili da mezzi di grandi dimensioni;
• Disponibilità nelle vicinanze di risorse idriche ed
elettriche facilmente raggiungibili;
• Accertamento della sicurezza delle aree stesse in
riferimento ai possibili rischi di inondazione, dissesti
idrogeologici o interruzione dei servizi e delle
infrastrutture primarie.
8. AREE DI ATTESA
Chiamate anche aree di primo soccorso o “meeting point”
• Deve essere indicato agli abitanti il luogo “sicuro” dove
recarsi con urgenza al momento dell’allertamento o nella
fase in cui l’evento calamitoso si sia verificato. Lo scopo
di tale operazione è quello di indirizzare la popolazione,
attraverso percorsi individuati in sicurezza, in aree dove
potrĂ essere tempestivamente assistita dalle strutture di
protezione civile e quello di evitare situazioni caotiche e
pericolose conseguenti a comportamenti sbagliati (come
ad esempio sostare sotto i cornicioni o intralciare le vie
di comunicazione), che creano difficoltĂ alle funzioni
preposte al soccorso
9. AREE DI RICOVERO
• Aree facilmente
raggiungibili dalle vie di
comunicazione, che
consentano facilmente la
fornitura di acqua e luce
e gli allacci alla rete
fognaria, che siano sub -
pianeggianti e sicure dai
rischi di esondazione e
dai dissesti idrogeologici.
10. TENDOPOLI E CALAMITA’
Ogni calamitĂ ha delle peculiaritĂ
diverse, il terremoto è diverso
dall’alluvione o dall’esondazione, da
frane e smottamenti. I siti individuati
pertanto, devono tener conto
SOPRATTUTTO di questo
11. PRIMA FASE
Si realizzano tendopoli senza seguire
schemi ferrei. Ne viene realizzata una
per gli evacuati ed una per i
soccorritori. Vengono per lo piĂą
utilizzati terreni liberi senza opere di
urbanizzazione (fogne, allacciamenti
per l’acqua etc...)
13. LOCALIZZAZIONE DEL TERRITORIO
In caso di campo destinato alla lunga permanenza degli
sfollati, è necessario seguire alcuni accorgimenti:
•Il terreno su cui piantare le tende deve essere
possibilmente piano. In caso di pendii il sito va livellato in
modo da predisporre piazzole pianeggianti
15. LOCALIZZAZIONE DEL TERRITORIO
• E’ necessario accertarsi
che siano previsti
adeguati scoli per
eliminare il pericolo di
ristagno di acqua, per
evitare che in caso di
pioggie, l’ara venga
sommersa creando
ulteriori disagi
16. LOCALIZZAZIONE DEL TERRITORIO
• Vanno curati con attenzione i percorsi di collegamento
tra le tende ed i luoghi di uso collettivo, soprattutto
perchè spesso sono utilizzati da persone anziane con
difficoltĂ di deambulazione
17. LOCALIZZAZIONE DEL TERRITORIO
ESEMPIO DI CAMPO DA CALCIO 90MX45M
• Spesso i campi sportivi si rivelano i terreni più adatti a questo scopo.
Di solito sono dotati di spogliatoi con acqua e servizi igienici.
• Altre precauzioni riguardano la vicinanza di zone a rischio frane o di
edifici a rischio crollo. Soprattutto in caso si sisma queste zone
presentano gravi rischi per gli sfollati
18. LOCALIZZAZIONE DEL TERRITORIO
• Sarà poi opportuno collocare sottovento
rispetto al resto del campo alcuni dei
servizi collettivi quali cucina, refettorio e,
se possibile i servizi igienici. Questo al fine
di evitare la propagazione di fumi e odori
verso le aree abitative del campo stesso
20. LA TENDOPOLI
• Attualmente il Dipartimento
di Protezione Civile ha
approntato una serie di
attrezzature standard,
conservate e trasportate in
appositi container, che
possono essere trasportate
celermente nelle zone
colpite da calamitĂ
21. LA TENDOPOLI
• A seguito delle calamità il Ministero degli Interni
(struttura che ha il compito dello stoccaggio dei materiali
di Pronto Intervento) ha individuato nella tenda MPI 88 lo
standard negli interventi nazionali ed internazionali.
22. PRIMO INSEDIAMENTO
• Segreteria provvisoria
• Censimento persone
• Definizione disposizione campo
• Telecomunicazioni
• Organizzazione attivazione servizi primari
provvisori (acqua, corrente WC)
• Installazione strutture di accoglienza
• Ricognizione e contatto con strutture limitrofe
24. LA TENDOPOLI
Bagni
gni
Ba
Richiesti metri 170 x 120
135 tende
2 Tende 12x15 1 Tenda 12x5
Docce
Parcheggio Auto
G.E.
Rete 380
IPOTESI: Evento tendopoli per 800 persone
25. MATERIALI RICHIESTI PER TENDOPOLI DI CUI
SOPRA
•Tende P.I. 88 135 (800:6=133,3333)
•Letti completi 1000
•Tende Sociali uso mensa/riunioni 2 da 12x15 (Catering)
•Tenda Uso piccola chiesa 1 da 12x5
•Padiglioni Igienici C.A.P.I. NO non esiste rete fognaria acque scure
•Bagni chimici tipo “sebach” 40 + 10 per disabili (1 x 16 persone)
•Docce (esiste rete fognaria acque chiare) 50 (1 x 16)
•Fontanelle a 4 uscite 8 (32 uscite)
•Idrovora 1
•Generatore di corrente 150 KVA 1
•Muletto per movimentare i minibox 1
•Impianti Elettrici esterni 5
•Impianti elettrici interni 5 (escluse stufe)
•Gruppo fari 1 da 2 lampade da 2000 w
•Autobotte acqua potabile 1
•Modulo sociale da 12 mt. Per SEGRETERIA TENDOPOLI
•Minibox che rimangono sul campo 46
26. LA TENDOPOLI TIPO
• Tendopoli-tipo
• In tutti i casi è bene ricordare che l’installazione di una
tendopoli prevede la predisposizione di moduli tenda
standard secondo uno schema denominato
“raggruppamento di secondo livello” o “modulo 32” del
Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. Secondo
tale schema, riportato in allegato, una tendopoli tipo
prevede:
• 32 tende mod. P.I. 88
• Rettangolo di 55 mt x 55 mt (circa 3000 mq)
• 192 persone circa (mediamente 6 persone per tenda)
• 2 moduli bagno (lunghezza 6,56 mt x larghezza 2,80 mt
x altezza 2,50 mt, peso 2700 Kg) ciascuno contenente 3
lavabo, 3 water, 1 doccia lato donna e 3 lavabo, 3 water,
1 doccia lato uomo, 2 scaldabagni e 3 lampadine
(ingombro totale dei due moduli bagni circa 36 mq)
27. LA TENDOPOLI TIPO
• Almeno una tenda modulare roder per mensa, attività sociali, riunioni,
chiesa, ecc…di dimensioni 12 x 15 mt (circa 180 mq) eventualmente
espandibile in moduli da 12 x 20, 12 x 25 e fino a 12 x 30 (due tende
complete con ingombro di 360 mq).
• Segreteria e gestione del campo in moduli container per attività sociali
(modulo sociale sogeco) di dimensioni larghezza 2,50 mt x lunghezza 12,00
mt x altezza 2,50 mt e peso 4.000 Kg (ingombro per modulo 30 mq)
• Containers di risulta dei materiali utilizzati 9 container (ciascun mini box
misura lunghezza 2,99 mt x larghezza 2,44 mt x altezza 2,44 mt e peso
1.160 Kg) ingombro totale circa 70 mq (se impilati uno sopra l’altro
considerando 3 file da 3 mini box ciascuna l’ingombro si riduce a circa 25
mq).
• Quindi considerando il modulo base di una tendopoli tipo per l’alloggio di
circa 200 persone si dovrĂ disporre di uno spazio utile di circa 3500 mq
senza considerare spazi esterni alla tendopoli adibiti a parcheggi, magazzini,
deposito merci, ecc…
• Da sottolineare come lo schema di tendopoli proposto può essere
modificato in fase di progettazione facendo però riferimento al modulo base
di 4 tende che per ovvi motivi di cablaggi di cavi e servizi dovrebbe
rimanere come unitĂ minima di progetto pur cambiando la disposizione dei
restanti moduli per esempio a causa di necessitĂ di spazi
28. LA TENDOPOLI TIPO
Rete 380 V
Generatore
Da 150 KW
Modulo
Bagno
Modulo
Bagno
29. LA TENDOPOLI
Lampada
Da 18 watt Cavo Mt. 10
Termosifone
Ad olio
Da 2000 watt
15 Mt. DI CAVO
Quadro Tenda
TENDA
QUADRO DI ZONA
CON LAMPIONE DA 120 WATT
31. I SERVIZI IGIENICI
Il padiglione igienico mobile (P.I.M.) è suddiviso in due
spazi separati ognuno dei quali è dotato di:
•N. 3 lavabi
•N. 3 WC
•N. 1 piatto doccia
•N. 1 scaldabagno
•N. 1 termoconvettore
32. I SERVIZI IGIENICI
• Il rifornimento idrico può essere garantito sia tramite
l’allacciamento diretto alla rete, sia attraverso il
serbatoio in dotazione, della capacitĂ di 400 lt.
• Dotazioni minime: un lavabo ogni 10 persone e una
doccia ogni 30/50 persone
• Il sistema di scarico prevede l’allacciamento alla rete
fognaria. In mancanza dovranno essere predisposte
apposite fosse biologiche.
• Può essere alimentato sia tramite collegamento diretto
alla rete elettrica, oppure tramite il generatore della
tendopoli
34. I SERVIZI DA ATTIVARE IN UN CAMPO
• Controllo accessi
• Segreteria/Direzione
• Infermeria/PMA
• Cucina/Mensa
• Punti ed iniziative di ritrovo/culto
• Servizi igienici e doccie
• Lavanderia
• Magazzini
35. CONTROLLO ACCESSI
• Controllo ingresso del personale
autorizzato e degli sfollati
• Sorveglianza perimetro ed area interna
• Punto di informazioni per esterni
36. LA SEGRETERIA
La segreteria cura:
• Le turnazioni del
personale
• L’anagrafica del
campo
• Le pratiche
amministrative
• La corrispondenza del
campo
37. SERVIZI PMA DEL CAMPO/INFERMERIA
• Pronto soccorso
• Assistenza sanitaria
• Contatto con
farmacie
41. PARTECIPAZIONE DEI RESIDENTI
Al fine di una ottimale gestione del campo
è utile prevedere la partecipazione attiva
dei residenti che possono essere occupati
in turni di pulizie, cucina, sorveglianza e
attivitĂ ricreative
42. RUOLO DEL CAPO CAMPO
In ogni tendopoli deve essere individuato
un Capo Campo scelto tra i soccorritori. E’
il RESPONSABILE di tutte le attivitĂ nel
campo, del coordinamento del personale e
dei servizi.
E’ utile individuare un rappresentante della
popolazione sfollata per interfacciarsi
43. RUOLI NEL CAMPO
• Responsabile di segreteria/ gestione del
personale
• Responsabile magazzini/ inventario
• Responsabile automezzi
• Responsabile cucine
• Responsabile logistico/ manutenzione
• Responsabile sicurezza
44. SCHEMA RIASSUNTIVO
ALLESTIMENTO DI UN CAMPO
1. Scelta del sito
2. Primo insediamento
3. Urbanizzazione primaria
4. Allestimento alloggi
5. Servizi
6. Manutenzione
7. …. E soprattutto …. SMONTAGGIO