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PROJECT WORK
di
Andrea Galassi
“SPECIALIZZAZIONE IFTS IN TECNICHE PER LA PRGRAMMAZIONE DELLA
PRODUZIONE E DELLA LOGISTICA”
Rif. PA 2015-2938/Rer
Il mio interesse per il corso in oggetto ha come fonte principale il bisogno di un’esperienza
nel mondo del lavoro; infatti sto finendo di laurearmi in Ingegneria delle Telecomunicazioni
a Parma e avendo ormai frequentato tutte le lezioni e rimanendomi pochi esami da
passare, avevo diverso tempo a disposizione nei periodi intercorrenti le sessioni di profitto.
Sono stato attratto subito dal fatto che il corso si concludesse con uno stage di due mesi in
azienda, voce che mancava al mio curriculum ma soprattutto a me personalmente come
prova pratica. Inoltre ero molto interessato agli argomenti trattati, in quanto al momento
di scegliere il percorso di studi universitari avevo valutato Ingegneria Gestionale, oltre che
Ingegneria dell’Informazione.
Sono diversi gli aspetti che mi affascinano della logistica, probabilmente perché fanno
anche parte della mia personalità. Partiamo dal concetto dell’avere, nei limiti del possibile,
tutto sotto controllo; le idee e i contenuti propri di questo settore sono applicabili
pressoché a tutte le fasi e alle unità organizzative di un’azienda. Conseguentemente, per
poter essere utilizzati con efficacia, è necessaria una conoscenza completa dell’impresa e
di tutte le attività che vengono svolte al suo interno.
E’ evidente che coinvolgendo l’intera azienda e i suoi contatti con l’esterno, le interazioni
tra persone sono inevitabili e diventano fondamentali per completare in modo produttivo
qualsiasi mansione. Gli scambi di informazioni indispensabili, escludendo ciò che è
superfluo o ridondante, sono ottenibili solo con una stretta collaborazione tra le parti. Il
rispetto dell’individuo con cui ci si relaziona e del suo operato non possono venire a
mancare per evitare situazioni spiacevoli e controproducenti.
Nel caso di realtà aziendali particolarmente complesse e sviluppate sarebbe molto difficile
gestire gli enormi flussi di informazioni senza l’aiuto di piattaforme gestionali. Queste sono
software proprietari adibiti appunto alla raccolta, archivio, gestione e interpretazione delle
varie attività dell’azienda:
 Preparazione del prodotto alle esigenze di consumo
 Costi
 Produzione o fornitura di servizio
 Marketing e vendite
 Gestione dell’inventario
 Spedizione e pagamenti.
Sono da sempre un appassionato di informatica e l’idea di poter imparare a lavorare con
questi software mi ha sicuramente intrigato.
Altro aspetto stimolante è la polivalenza delle materie logistiche, tutti i settori economici
beneficerebbero dell’applicazione sostanziale di questi concetti; alcuni addirittura non
potrebbero funzionare senza. Così è possibile operare in realtà tra loro molto diverse e
dover mettere in atto strategie ad hoc per il tipo di attività che svolge l’azienda.
Principali argomenti trattati nel corso
Organizzazione aziendale
Chiunque lavori in un contesto aziendale, dal top manager all’operatore o all’impiegato, ha
quotidianamente a che fare con l’organizzazione aziendale. L’organizzazione è infatti ciò
che permette ad ogni azienda di consegnare ogni giorno valore ai propri clienti, purtroppo
per questa sua ripetitività finisce per essere gestita principalmente “a buon senso”.
Si tende quindi a dimenticare che è una vera e propria disciplina ricca di teorie, tecniche e
metodi applicativi, e che il successo dell’organizzazione dipenda strettamente
dall’esperienza di chi la struttura.
Bisogna far sì che tutte le risorse (persone, materiali, strumenti) siano coordinate tra di
loro (processi) in modo da orientarne i risultati (output) verso gli obiettivi dell’azienda.
Per giungere allo scopo è necessario impostare correttamente i fattori di successo
dell’organizzazione, quali:
 la scelta della struttura organizzativa più adeguata;
 il corretto dimensionamento delle risorse all’interno della struttura;
 la gestione per processi;
 la standardizzazione dei flussi fisici ed informativi;
 le regole di coordinamento tra le risorse;
 la gestione dei carichi di lavoro e dei vincoli;
 il controllo delle performance (misurazione, incentivazione, retroazione);
 i sistemi di comunicazione e reporting;
 i processi di miglioramento continuo.
In ogni realtà di successo, ciascuna di queste variabili diventa oggetto di riesame e
riprogettazione.
Il vantaggio di approcciarsi al campo dell’organizzazione aziendale è che le best practice da
applicare sono indipendenti dallo specifico settore di appartenenza dell’azienda. I principi
ed i metodi che si utilizzano per impostare correttamente un’organizzazione, infatti, non
cambiano al cambiare della natura di ciò che viene erogato o gestito dall’azienda.
L’organizzazione, in sintesi, è indipendente dalle tecnologie, dai prodotti e dai cicli
produttivi, e lo stesso vale per le aziende che erogano servizi invece che beni tangibili.
In ultimo, una azienda bene organizzata sarà in grado di:
 consegnare a propri clienti il valore nel modo, tempo e prezzo giusti;
 reagire alle richieste al minore costo possibile e nel minor tempo possibile.
L’organizzazione si pone quindi “a servizio del business”.
Gestione del magazzino
 Nelle imprese mercantili, la cui attività consiste nell’acquisto e nella successiva
rivendita di beni, senza sottoporli a significativi processi di trasformazione
materiale, il magazzino è costituito da merci, imballaggi ed eventualmente materiali
di consumo; la sua funzione è quindi quella di svincolare la fase
dell’approvvigionamento da quella della vendita.
La volontaria costituzione di scorte permette alle aziende mercantili:
- acquistare le merci quando le condizioni di mercato sono più favorevoli
- soddisfare la clientela anche nei periodi di difficoltà di approvvigionamento.
 Nelle imprese industriali, che sono caratterizzate dalla presenza di un processo di
trasformazione fisico/tecnica, sono invece presenti diversi tipi di scorte, quali
materie prime, sussidiarie, componenti, semilavorati, destinati al processo di
lavorazione, e scorte di prodotti finiti, destinati alla vendita.
In queste imprese è pertanto necessario progettare una suddivisione del magazzino
in senso funzionale (+reparti) ed in senso spaziale.
I magazzini svolgono la funzione di svincolare la produzione
dall’approvvigionamento delle materie e dall’andamento delle vendite,
consentendo di evitare o ridurre:
- il sottoutilizzo di personale o beni strumentali, in caso di interruzione della
produzione
- il rischio di non riuscire a soddisfare totalmente le richieste della clientela
quando queste dovessero superare le previsioni aziendali.
 Nelle imprese di servizi, infine, il magazzino svolge un ruolo secondario, in quanto
manca del tutto la possibilità di immagazzinare i risultati della produzione, in quanto
i servizi vanno utilizzati nel momento stesso in cui sono prodotti.
Sono stati studiati alcuni modelli di allocazione in modo da limitare le movimentazioni e i
tempi di ricerca del prodotto. Strettamente legate a questo aspetto sono le tipologie di
picking il cui obiettivo è preparare l’ordine in modo veloce e accurato: una buona gestione
dell’attività di picking, e la sua integrazione con i sistemi informatici di logistica, permette
anche un fondamentale monitoraggio del flusso di magazzino.
I sistemi di movimentazione sono indispensabili in qualsiasi magazzino per spostare la
merce da una posizione all’altra. Prima di acquistare un sistema di movimentazione è
necessario fare un’analisi dello stato del magazzino o dell’area produttiva considerata: tipo
di materiale, dimensioni, imballo, peso, rischio danneggiamento, frequenza di
movimentazione, ecc. Solo allora si potrà procedere alla scelta di un particolare sistema di
carrelli, transpallet, convogliatori o AGV.
Lo stoccaggio definisce come verranno posizionati i prodotti all’interno del magazzino,
tenendo come comuni i seguenti obiettivi: utilizzare al meglio spazi e volumi, ridurre i
tempi di stoccaggio, ricerca, prelievo e i rischi di danneggiamento della merce.
Per quanto riguarda la gestione delle scorte ci si è concentrati sulle filosofie orientali che
puntano a ridurre gli sprechi aziendali per ottenere flessibilità. Per fare ciò è necessario un
approccio orientato allo snellimento dell’azienda e della produzione: lean manufacturing.
L’obiettivo è eliminare i cosidetti sette sprechi capitali: sovrapproduzione, attese/code,
trasporti/spostamenti, processi non ottimali, troppe scorte, movimenti degli operatori.
Infine è stato analizzato un metodo per monitorare e migliorare la lotta agli sprechi
all’interno di una organizzazione. La metodologia di miglioramento cosiddetta delle “5 S”
ha come suo pilastro il controllo visivo; ovvero riuscire con una singola occhiata ad avere
sotto controllo la situazione di un reparto, in ogni momento.
Operare nel sistema logistico integrato
Il Supply Chain Management (SCM) è un tema di estrema attualità per tutte le aziende che
hanno capito l’importanza di creare rapporti di collaborazione e di integrazione con i propri
fornitori e clienti. Gestire la Supply Chain (SC) è diventato un metodo per incrementare la
competitività riducendo l’incertezza ed aumentando il servizio fornito al cliente.
La SC è l’insieme di tutte le attività riguardanti la creazione di un bene, a partire dalle
materie prime fino al prodotto finale, comprendendo la fornitura di materiali e
sottoassiemi, la fabbricazione e l’assemblaggio, l’immagazzinamento ed il monitoraggio
delle scorte, la gestione degli ordini, la distribuzione e la spedizione al cliente nonché la
gestione dei sistemi informativi necessari per controllare tutte queste attività.
Il SCM è una filosofia di gestione che coordina ed integra tutte le attività della SC in un
processo omogeneo. Unisce tutti i partners della filiera produttiva sia interni che esterni,
ovvero i reparti dell’azienda, i fornitori di materiali, di servizi logistici e di sistemi
informativi, focalizzandosi su come sfruttare la tecnologia e le competenze per aumentare
il vantaggio competitivo.
Per attuare un qualsiasi progetto di miglioramento della SC è essenziale misurare le
prestazioni attuali, la cosidetta baseline. Successivamente si può procedere al
miglioramento dei processi: tutte le attività sono caratterizzate da forte interfunzionalità e
hanno una distribuzione orizzontale fungendo da tramite tra fornitori e clienti,
caratterizzate da input, output e da relativo valore aggiunto.
L’analisi di tutte queste tematiche porta all’importante scelta di una tra due strategie di
produzione.
Risposta al mercato di tipo “make to stock” dove l’azienda soddisfa la domanda del
mercato attraverso i prodotti a magazzino. Questa è la cosiddetta logica “push” (premere)
che poco si adatta alle attuali mutevoli richieste del mercato ed inoltre deve confrontarsi
con una rilevante crescita di complessità esterna ed interna all’azienda.
Risposta al mercato di tipo “make to order” dove la domanda genera gli ordini di
produzione per l’azienda e quindi si opera con logica “pull” (tirare). Questa metodologia
consente enormi vantaggi soprattutto in termini di riduzione dei capitali immobilizza
ti ma richiede un elevato grado di efficienza all’interno della SC.
Lingua inglese
In un mondo dove il linguaggio tecnico e di settore è espresso in lingua inglese è
fondamentale essere in grado di comprendere il lessico che ogni giorno ci viene sottoposto
in molte situazioni differenti.
Oltre ad avere ripassato l’inglese di base ci si è concentrati sulle espressioni comunemente
utilizzate in una conversazione di ufficio e sulle parole che più vengono utilizzate nei settori
della logistica e della produzione.
Gestire la produzione continua e intermittente a lotti
Gestire la produzione significa generare e sfruttare informazioni in modo da coordinare nel
modo più appropriato i flussi di materiali e l’assegnazione nel tempo delle risorse
produttive, interagendo da una parte con i clienti e dall’altra con i fornitori.
I sistemi di gestione della produzione possono essere classificati in maniera gerarchica a
seconda del livello di dettaglio e dell’orizzonte temporale:
I. Programmazione (orizzonte temporale mensile o trimestrale, stabilisce le date di
consegna e la produzione settimanale nonché la dimensione dei lotti).
II. Schedulazione(orizzonte temporale settimanale o più breve, stabilisce il carico di
lavoro effettivo di ogni singola macchina e la tempistica per produzione del lotto
assegnato).
III. Controllo (decisioni in tempo reale a causa di imprevisti, devono tener conto dei
vincoli e raccogliere informazioni per i livelli superiori)
I sistemi Material Requirements Planning nascono per superare i limiti dei tradizionali
sistemi di gestione delle scorte che:
- Si basano su modelli statici dove la domanda viene considerata costante.
- Non distinguono tra domanda indipendente (dal mercato) e dipendente (dalla
distinta base).
- Non considerano i vincoli legati alla disponibilità di risorse produttive
Per risolvere il problema della domanda variabile l’orizzonte temporale di interesse viene
discretizzato in intervalli di pianificazione (time bucket) all’interno dei quali la domanda
può considerarsi costante. E’ necessario comunque un sistema informativo e previsionale
(forecasting) capace di prevedere con un certo margine di sicurezza l’andamento della
domanda.
Si viene a determinare con il tempo una struttura gerarchica complessa costituita da molti
livelli ognuno dei quali capace di trasferire informazioni al livello superiore in modo da
incrementare la qualità dei risultati. Si parla quindi di sistemi di Manufacturing Resource
Planning (MRPII). Questo contiene tre elementi addizionali:
 pianificazione delle vendite e delle operazioni – un potente processo per
bilanciare domanda e offerta al livello di volume, in tal modo viene fornito al
top management un controllo molto più grande riguardo agli aspetti delle
operazioni del business.
 interfaccia finanziaria – l’abilità di tradurre i piani delle operazioni (in varie
unità di misura) in termini finanziari.
 simulazione – l’abilità di domandare quesiti come “cosa succede se...?” e
l’ottenimento di risposte perseguibili – sia in unità che in termini finanziari.
Tuttoggi MRP II è sinonimo di sistema informatico aziendale: connette in un'unica rete
computerizzata tutte le funzioni di uno stabilimento produttivo, fornendo un comune
database che l'intera organizzazione può utilizzare. La facilità d'accesso alle informazioni
consente sia pianificazioni molto accurate sia elaborazioni dei dati storici molto sofisticate.
La capacità che ha l'MRP di incorporare tutte le più importanti funzioni aziendali in un solo
sistema informatico, contribuisce al miglior controllo di tutte le operazioni
dell'organizzazione.
Progettare e gestire il servizio al cliente
La logistica aziendale deve garantire, da una parte, il rispetto del livello di servizio richiesto
dal cliente (tempi, modalità, qualità), dall’altra efficienza e sicurezza. Un sistema logistico
performante è costituito da un mix organico ed equilibrato delle componenti strutturali e
organizzative/gestionali.
Il raggiungimento di questo equilibrio è complesso e delicato. Non è detto infatti che
investimenti rilevanti sulla parte strutturale possano garantire a priori un miglioramento
delle prestazioni del sistema: tutto dipende da come la parte organizzativa si armonizza
con le componenti strutturali. Allo stesso modo, una buona organizzazione e gestione del
sistema non è detto possa sopperire ad una componente strutturale non adeguata e
obsoleta.
Negli ultimi tempi, la logistica ha subito una forte spinta al cambiamento per adattarsi ai
nuovi contesti di mercato (p.e globalizzazione, esigenza dei clienti) e all’evoluzione dei
sistemi produttivi (p.e. Lean Production); da una parte il cliente (interno o esterno)
richiede livelli di servizio sempre più elevati (consegne frequenti, lotti piccoli, lead time
ridotti, personalizzazioni), dall’altra l’azienda ha necessità di ridurre i costi di gestione e di
aumentare l’efficienza interna dei processi.
La logistica aziendale quindi deve evolversi e innovarsi, agendo sulle seguenti leve:
 riorganizzazione degli spazi e delle strutture (magazzino)
 revisione degli strumenti e delle attrezzature
 riorganizzazione delle persone/fornitori di servizi e dei metodi di lavoro
Ogni realtà logistica ha caratteristiche peculiari, con un proprio equilibrio delle componenti
strutturali e organizzative/gestionali: in fase di miglioramento è necessario perciò dosare le
tre leve con l’obiettivo di raggiungere un sistema logistico equilibrato e performante.
Un appropriato design e un'adeguata gestione della rete distributiva consente non solo di
soddisfare le attese del cliente ma anche di garantire un'elevata qualità del servizio
riducendo i costi logistici globali. L'obiettivo della rete distributiva è definire il livello di
controllo sui flussi, collegamenti logistici fornitori/stabilimenti e stabilimenti/mercati.
Gli elementi che condizionano la configurazione del network distributivo sono
fondamentalmente quattro:
 gli attributi della merce (Densità di peso e di valore, deperibilità, obsolescenza,
ecc.)
 le caratteristiche spazio-temporali della domanda (localizzazione dei punti di
origine e di consegna, stagionalità, ecc.)
 il livello di servizio (tempo di ciclo, disponibilità, frequenza di consegna,
dimensioni dei lotti, puntualità, affidabilità, ecc.)
 i costi logistici (trasporto, magazzini, manodopera, costo delle aree)
Rete a un livello - Garantisce una buona copertura e completezza dello stock (l'ordine del
cliente è soddisfatto a partire dallo stock presente nel Magazzino Centrale), minori costi di
housing, di handling e dei sistemi informativi dovute alle "economie di scala". L'inevitabile
lontananza del magazzino centrale da alcuni clienti però porta o a maggiori costi
distributivi o a un decadimento del livello di servizio inteso come tempi di resa del
trasporto.
Rete a due livelli - Garantisce un elevato servizio dovuto ad un Lead-Time di consegna
ristretto ma aumenta considerevolmente la difficoltà di previsione della domanda e di
localizzazione delle scorte. Aver frazionato la merce su più magazzini periferici porta ad un
costo maggiore di handling (doppia movimentazione), di stock (replicazione di alcuni
codici), dei sistemi informativi e dei navettaggi (tra magazzino centrale e periferie). Basso
costo della distribuzione secondaria (dovuto alla minor distanza dei magazzini periferici ai
clienti). I depositi periferici consentono di razionalizzare i trasporti in ingresso dal livello
superiore della rete (depositi centrali o fornitori) e di essere "vicini" ai punti di consegna.
Nei depositi periferici sono presenti le scorte necessarie a far fronte alla domanda dei
clienti finali di loro pertinenza geografica. Il ripristino dello stock può avvenire sia in
modalità pull sia in modalità push dal deposito centrale.
Reti miste - Le caratteristiche principali sono quelle della rete di "secondo livello". Inoltre vi
possono essere collegamenti diretti fabbrica - cliente, collegamenti deposito centrale –
cliente, l'utilizzo di Transit Point (piattaforme dove le merci provenienti dal magazzino
centrale a carichi completi vengono smistate e trasferite su automezzi più piccoli per la
consegna locale) e l'utilizzo delle logiche di Cross Docking: la richiesta del cliente è
soddisfatta direttamente dal fornitore, il quale invia al magazzino centrale un ordine
massivo, il magazzino poi si adopera a smistare il materiale "pre-allocato" ai diversi punti di
consegna.
Analisi del periodo di Stage
Ho scelto di svolgere lo stage di due mesi presso Cellular Italia S.p.A.
Azienda leader nella produzione e distribuzione di accessori per cellulari: cover, custodie,
caricabatterie da auto, apparecchi vivavoce, auricolari e cuffie, Cellular Italia nasce nel
1990 come società di distribuzione per i primi telefoni cellulari. La scarsa autonomia dei
telefoni E-TACS nei primi anni, spingerà Cellular Italia a produrre accessori per il cellulare,
in particolare il caricabatterie da auto, e a lanciare il marchio Cellular Line.
Di lì a poco, grazie al successo dell’iniziativa, Cellular Italia inizia stabilmente la produzione
di accessori per telefonia mobile, abbandona la distribuzione dei telefoni, consolida la sua
leadership in Italia e inizia a esportare i suoi prodotti.
Dal 2005 Cellular Italia è diventata un gruppo declinando con successo la sua leadership
anche verso nuovi canali distributivi e nuovi settori con accessori, oltre che per gli
smartphone, anche per tablet e lettori Mp3. Con una distribuzione che copre oltre 50
paesi, l’azienda è leader in Italia e in Europa con il marchio Cellular Line, ed è tra le
pochissime realtà attive con successo a livello continentale, ha sedi internazionali in
Francia, Svizzera e Spagna.
Sono stato assegnato all’ufficio logistica il cui responsabile Giorgio Fontanini è stato mio
tutor durante il percorso; nelle prime giornate mi ha introdotto ai processi di fornitura,
produzione e distribuzione dell’azienda.
L’ufficio della logistica è dislocato rispetto alla sede di Reggio Emilia, infatti il magazzino è
proprietà di Transmec Group e situato a Campogalliano, i due reparti logistici collaborano
quindi alla messa in atto delle attività richieste da Cellular ma svolte in conto terzi.
Altro ufficio qui dislocato e quindi in stretta collaborazione con il nostro è quello del
Servizio Clienti; si occupa della gestione dei resi da cliente o a fornitore e assistenza ai
clienti su tutti i prodotti, in particolare riparazione o sostituzione di quelli aventi garanzia.
Ho ricevuto dai nuovi colleghi formazione su numerose attività che sono compito del
nostro ufficio, di seguito ne fornisco un elenco sottointendendo che ci occupiamo
personalmente della pianificazione dei tempi e trasporti, delle modalità e della
supervisione delle stesse;
 Sono stato introdotto all’utilizzo di SAP, una piattaforma informatica gestionale per
il controllo e la comunicazione di tutti i dati relativi a ordini, prodotti, giacenze e
movimentazioni di magazzino. Questo software comunica con uno simile utilizzato
da Transmec in modo da passare tutte le informazioni necessarie al picking degli
ordini nel rispetto delle tempistiche richieste.
 Ricezione e inserimento su SAP degli ordini relativi ad Autogrill S.p.A. Questa rete di
fornitura al cliente viene gestita tramite diversi furgoni (veri e propri magazzini
mobili) che servono l’intera rete nazionale.
 Non avendo una flotta personale per il trasporto dei beni ai clienti Cellular Italia si
serve di vettori esterni, occorre preparare la documentazione necessaria: essendo
un magazzino centralizzato tutti i vettori che lavorano con noi caricano a
Campogalliano, quindi è d’obbligo valutare costi e dimensioni del mezzo necessarie
al trasporto dell’ordine e compilazione di eventuali CMR richiesti per particolari
tratte internazionali.
 Trattandosi di una azienda di distribuzione i prodotti ricevuti dai fornitori sono nella
maggior parte dei casi pronti alla vendita, ma in qualche caso necessitano di
lavorazioni come etichettatura o altro genere per i quali vengono preparati ordini in
conto lavoro a ditte esterne.
 La maggior parte delle attività relative all’aggiornamento del magazzino contabile
presente su SAP, in modo da essere allineati con quello fisico e contabile di
Transmec: prodotti finiti che necessitano di riassortimento, trasferimento di
prodotti per uso interno, accantonamento per cliente, rottamazione, distinte base,
ecc.
 Comunicazione ai corrieri delle quantità di merci a loro affidate (GLS, Zust, Bartolini,
TNT) al temine della giornata lavorativa.
 Ricezione, analisi e risoluzione delle non conformità rilevate dai clienti: mancanze
ed eccedenze di prodotto spedito, inversioni di codice, furto, danneggiamento,
ecc...
 Trasporti dedicati a clienti con particolari esigenze: cross-docking, consegne
tassative, dimensioni e/o composizioni particolari dei pallet, ecc...
Ho avuto inoltre la fortuna di vedermi assegnato un compito particolarmente interessante
ampiamente trattato durante il corso; è stata infatti richiesta una riallocazione dei
materiali all’interno del nestro magazzino in Spagna.
Mi sono stati forniti tutti i dati relativi alle movimentazioni dei singoli codici (Fig. 3) e il
layout attuale delle scaffaluture presenti nel magazzino. Ho utilizzato la tecnica ABC
all’interno delle diverse famiglie di prodotto, disponendo i codici più movimentati in
posizioni più accessibili e viceversa, in modo da ottimizzare gli spostamenti durante la fase
di picking. Successivamente ho creato un foglio elettronico che riportasse il nuovo layout in
due versioni: una più tabulare (Fig. 1) in cui si dava importanza ai dati relativi ai singoli
codici e una più visual (Fig. 2) per facilitare agli operatori il corretto posizionamento dei
prodotti all’interno del magazzino.
Fig. 1 - Layout Tabulare
Fig. 2 - Layout Visual
Fig. 3 – Tabella dati relativi ai codici
Valutazioni finali sul corso
Il periodo delle lezioni ha avuto durata di 500 ore, per la stragrande maggioranza utili e
piacevoli. Gli argomenti sono stati trattati sia da un punto di vista particolare e dettagliato
che da uno macroscopico, per avere una adeguata visione d’insieme necessaria alla
formazione più completa e corretta possibile.
Numerosi sono stati i docenti che hanno optato per attività di gruppo divertenti e per
niente banali, ma sempre aventi l’obiettivo di fare comprendere i concetti chiave della
materia.
Molto interessanti anche le visite guidate in ditte che operano nel mondo della logistica, in
modo da sperimentare dal vivo gli argomenti trattati a lezione e osservare alcune delle
realtà più innovative del settore.
Unico spunto che mi permetto di consigliare è l’introduzione di un modulo specifico
relativo alle piattaforme gestionali. Sono a conoscenza dei costi relativi alle licenze dei
suddetti software per poter effettuare test e lezioni sugli stessi, ma credo che siano
strumenti fondamentali per operare con efficienza in particolari realtà logistiche.
Per quanto riguarda le 300 ore di stage penso di essere stato molto fortunato a trovarmi in
un ambiente molto amichevole e a cui non pesava dover formare da zero un ragazzo.
Essendo poi la mia prima esperienza nel mondo del lavoro ho cercato di sfruttarla per
trarne il maggior numero di insegnamenti possibili, devo dire che sono state tutte ore
importantissime.
In conclusione sono molto soddisfatto di avere colto l’opportunità offerta da questo corso
e lo consiglierei a chiunque abbia interessi ad avvicinarsi alle materie trattate. Voglio qui
complimentarmi con gli organizzatori e i docenti augurandomi che possano continuare a
migliorare il progetto, grazie anche ai feedback ricevuti dai partecipanti.
Andrea Galassi
Reggio Emilia, 02/11/15

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project work cis

  • 1. PROJECT WORK di Andrea Galassi “SPECIALIZZAZIONE IFTS IN TECNICHE PER LA PRGRAMMAZIONE DELLA PRODUZIONE E DELLA LOGISTICA” Rif. PA 2015-2938/Rer Il mio interesse per il corso in oggetto ha come fonte principale il bisogno di un’esperienza nel mondo del lavoro; infatti sto finendo di laurearmi in Ingegneria delle Telecomunicazioni a Parma e avendo ormai frequentato tutte le lezioni e rimanendomi pochi esami da passare, avevo diverso tempo a disposizione nei periodi intercorrenti le sessioni di profitto. Sono stato attratto subito dal fatto che il corso si concludesse con uno stage di due mesi in azienda, voce che mancava al mio curriculum ma soprattutto a me personalmente come prova pratica. Inoltre ero molto interessato agli argomenti trattati, in quanto al momento di scegliere il percorso di studi universitari avevo valutato Ingegneria Gestionale, oltre che Ingegneria dell’Informazione. Sono diversi gli aspetti che mi affascinano della logistica, probabilmente perché fanno anche parte della mia personalità. Partiamo dal concetto dell’avere, nei limiti del possibile, tutto sotto controllo; le idee e i contenuti propri di questo settore sono applicabili pressoché a tutte le fasi e alle unità organizzative di un’azienda. Conseguentemente, per poter essere utilizzati con efficacia, è necessaria una conoscenza completa dell’impresa e di tutte le attività che vengono svolte al suo interno. E’ evidente che coinvolgendo l’intera azienda e i suoi contatti con l’esterno, le interazioni tra persone sono inevitabili e diventano fondamentali per completare in modo produttivo qualsiasi mansione. Gli scambi di informazioni indispensabili, escludendo ciò che è superfluo o ridondante, sono ottenibili solo con una stretta collaborazione tra le parti. Il rispetto dell’individuo con cui ci si relaziona e del suo operato non possono venire a mancare per evitare situazioni spiacevoli e controproducenti. Nel caso di realtà aziendali particolarmente complesse e sviluppate sarebbe molto difficile gestire gli enormi flussi di informazioni senza l’aiuto di piattaforme gestionali. Queste sono software proprietari adibiti appunto alla raccolta, archivio, gestione e interpretazione delle varie attività dell’azienda:  Preparazione del prodotto alle esigenze di consumo  Costi  Produzione o fornitura di servizio  Marketing e vendite  Gestione dell’inventario  Spedizione e pagamenti.
  • 2. Sono da sempre un appassionato di informatica e l’idea di poter imparare a lavorare con questi software mi ha sicuramente intrigato. Altro aspetto stimolante è la polivalenza delle materie logistiche, tutti i settori economici beneficerebbero dell’applicazione sostanziale di questi concetti; alcuni addirittura non potrebbero funzionare senza. Così è possibile operare in realtà tra loro molto diverse e dover mettere in atto strategie ad hoc per il tipo di attività che svolge l’azienda. Principali argomenti trattati nel corso Organizzazione aziendale Chiunque lavori in un contesto aziendale, dal top manager all’operatore o all’impiegato, ha quotidianamente a che fare con l’organizzazione aziendale. L’organizzazione è infatti ciò che permette ad ogni azienda di consegnare ogni giorno valore ai propri clienti, purtroppo per questa sua ripetitività finisce per essere gestita principalmente “a buon senso”. Si tende quindi a dimenticare che è una vera e propria disciplina ricca di teorie, tecniche e metodi applicativi, e che il successo dell’organizzazione dipenda strettamente dall’esperienza di chi la struttura. Bisogna far sì che tutte le risorse (persone, materiali, strumenti) siano coordinate tra di loro (processi) in modo da orientarne i risultati (output) verso gli obiettivi dell’azienda. Per giungere allo scopo è necessario impostare correttamente i fattori di successo dell’organizzazione, quali:  la scelta della struttura organizzativa più adeguata;  il corretto dimensionamento delle risorse all’interno della struttura;  la gestione per processi;  la standardizzazione dei flussi fisici ed informativi;  le regole di coordinamento tra le risorse;  la gestione dei carichi di lavoro e dei vincoli;  il controllo delle performance (misurazione, incentivazione, retroazione);  i sistemi di comunicazione e reporting;  i processi di miglioramento continuo. In ogni realtà di successo, ciascuna di queste variabili diventa oggetto di riesame e riprogettazione. Il vantaggio di approcciarsi al campo dell’organizzazione aziendale è che le best practice da applicare sono indipendenti dallo specifico settore di appartenenza dell’azienda. I principi ed i metodi che si utilizzano per impostare correttamente un’organizzazione, infatti, non cambiano al cambiare della natura di ciò che viene erogato o gestito dall’azienda. L’organizzazione, in sintesi, è indipendente dalle tecnologie, dai prodotti e dai cicli produttivi, e lo stesso vale per le aziende che erogano servizi invece che beni tangibili. In ultimo, una azienda bene organizzata sarà in grado di:  consegnare a propri clienti il valore nel modo, tempo e prezzo giusti;  reagire alle richieste al minore costo possibile e nel minor tempo possibile. L’organizzazione si pone quindi “a servizio del business”.
  • 3. Gestione del magazzino  Nelle imprese mercantili, la cui attività consiste nell’acquisto e nella successiva rivendita di beni, senza sottoporli a significativi processi di trasformazione materiale, il magazzino è costituito da merci, imballaggi ed eventualmente materiali di consumo; la sua funzione è quindi quella di svincolare la fase dell’approvvigionamento da quella della vendita. La volontaria costituzione di scorte permette alle aziende mercantili: - acquistare le merci quando le condizioni di mercato sono più favorevoli - soddisfare la clientela anche nei periodi di difficoltà di approvvigionamento.  Nelle imprese industriali, che sono caratterizzate dalla presenza di un processo di trasformazione fisico/tecnica, sono invece presenti diversi tipi di scorte, quali materie prime, sussidiarie, componenti, semilavorati, destinati al processo di lavorazione, e scorte di prodotti finiti, destinati alla vendita. In queste imprese è pertanto necessario progettare una suddivisione del magazzino in senso funzionale (+reparti) ed in senso spaziale. I magazzini svolgono la funzione di svincolare la produzione dall’approvvigionamento delle materie e dall’andamento delle vendite, consentendo di evitare o ridurre: - il sottoutilizzo di personale o beni strumentali, in caso di interruzione della produzione - il rischio di non riuscire a soddisfare totalmente le richieste della clientela quando queste dovessero superare le previsioni aziendali.  Nelle imprese di servizi, infine, il magazzino svolge un ruolo secondario, in quanto manca del tutto la possibilità di immagazzinare i risultati della produzione, in quanto i servizi vanno utilizzati nel momento stesso in cui sono prodotti. Sono stati studiati alcuni modelli di allocazione in modo da limitare le movimentazioni e i tempi di ricerca del prodotto. Strettamente legate a questo aspetto sono le tipologie di picking il cui obiettivo è preparare l’ordine in modo veloce e accurato: una buona gestione dell’attività di picking, e la sua integrazione con i sistemi informatici di logistica, permette anche un fondamentale monitoraggio del flusso di magazzino. I sistemi di movimentazione sono indispensabili in qualsiasi magazzino per spostare la merce da una posizione all’altra. Prima di acquistare un sistema di movimentazione è necessario fare un’analisi dello stato del magazzino o dell’area produttiva considerata: tipo di materiale, dimensioni, imballo, peso, rischio danneggiamento, frequenza di movimentazione, ecc. Solo allora si potrà procedere alla scelta di un particolare sistema di carrelli, transpallet, convogliatori o AGV. Lo stoccaggio definisce come verranno posizionati i prodotti all’interno del magazzino, tenendo come comuni i seguenti obiettivi: utilizzare al meglio spazi e volumi, ridurre i tempi di stoccaggio, ricerca, prelievo e i rischi di danneggiamento della merce. Per quanto riguarda la gestione delle scorte ci si è concentrati sulle filosofie orientali che puntano a ridurre gli sprechi aziendali per ottenere flessibilità. Per fare ciò è necessario un approccio orientato allo snellimento dell’azienda e della produzione: lean manufacturing.
  • 4. L’obiettivo è eliminare i cosidetti sette sprechi capitali: sovrapproduzione, attese/code, trasporti/spostamenti, processi non ottimali, troppe scorte, movimenti degli operatori. Infine è stato analizzato un metodo per monitorare e migliorare la lotta agli sprechi all’interno di una organizzazione. La metodologia di miglioramento cosiddetta delle “5 S” ha come suo pilastro il controllo visivo; ovvero riuscire con una singola occhiata ad avere sotto controllo la situazione di un reparto, in ogni momento. Operare nel sistema logistico integrato Il Supply Chain Management (SCM) è un tema di estrema attualità per tutte le aziende che hanno capito l’importanza di creare rapporti di collaborazione e di integrazione con i propri fornitori e clienti. Gestire la Supply Chain (SC) è diventato un metodo per incrementare la competitività riducendo l’incertezza ed aumentando il servizio fornito al cliente. La SC è l’insieme di tutte le attività riguardanti la creazione di un bene, a partire dalle materie prime fino al prodotto finale, comprendendo la fornitura di materiali e sottoassiemi, la fabbricazione e l’assemblaggio, l’immagazzinamento ed il monitoraggio delle scorte, la gestione degli ordini, la distribuzione e la spedizione al cliente nonché la gestione dei sistemi informativi necessari per controllare tutte queste attività. Il SCM è una filosofia di gestione che coordina ed integra tutte le attività della SC in un processo omogeneo. Unisce tutti i partners della filiera produttiva sia interni che esterni, ovvero i reparti dell’azienda, i fornitori di materiali, di servizi logistici e di sistemi informativi, focalizzandosi su come sfruttare la tecnologia e le competenze per aumentare il vantaggio competitivo. Per attuare un qualsiasi progetto di miglioramento della SC è essenziale misurare le prestazioni attuali, la cosidetta baseline. Successivamente si può procedere al miglioramento dei processi: tutte le attività sono caratterizzate da forte interfunzionalità e hanno una distribuzione orizzontale fungendo da tramite tra fornitori e clienti, caratterizzate da input, output e da relativo valore aggiunto. L’analisi di tutte queste tematiche porta all’importante scelta di una tra due strategie di produzione. Risposta al mercato di tipo “make to stock” dove l’azienda soddisfa la domanda del mercato attraverso i prodotti a magazzino. Questa è la cosiddetta logica “push” (premere) che poco si adatta alle attuali mutevoli richieste del mercato ed inoltre deve confrontarsi con una rilevante crescita di complessità esterna ed interna all’azienda. Risposta al mercato di tipo “make to order” dove la domanda genera gli ordini di produzione per l’azienda e quindi si opera con logica “pull” (tirare). Questa metodologia consente enormi vantaggi soprattutto in termini di riduzione dei capitali immobilizza ti ma richiede un elevato grado di efficienza all’interno della SC. Lingua inglese In un mondo dove il linguaggio tecnico e di settore è espresso in lingua inglese è fondamentale essere in grado di comprendere il lessico che ogni giorno ci viene sottoposto in molte situazioni differenti. Oltre ad avere ripassato l’inglese di base ci si è concentrati sulle espressioni comunemente utilizzate in una conversazione di ufficio e sulle parole che più vengono utilizzate nei settori della logistica e della produzione.
  • 5. Gestire la produzione continua e intermittente a lotti Gestire la produzione significa generare e sfruttare informazioni in modo da coordinare nel modo più appropriato i flussi di materiali e l’assegnazione nel tempo delle risorse produttive, interagendo da una parte con i clienti e dall’altra con i fornitori. I sistemi di gestione della produzione possono essere classificati in maniera gerarchica a seconda del livello di dettaglio e dell’orizzonte temporale: I. Programmazione (orizzonte temporale mensile o trimestrale, stabilisce le date di consegna e la produzione settimanale nonché la dimensione dei lotti). II. Schedulazione(orizzonte temporale settimanale o più breve, stabilisce il carico di lavoro effettivo di ogni singola macchina e la tempistica per produzione del lotto assegnato). III. Controllo (decisioni in tempo reale a causa di imprevisti, devono tener conto dei vincoli e raccogliere informazioni per i livelli superiori) I sistemi Material Requirements Planning nascono per superare i limiti dei tradizionali sistemi di gestione delle scorte che: - Si basano su modelli statici dove la domanda viene considerata costante. - Non distinguono tra domanda indipendente (dal mercato) e dipendente (dalla distinta base). - Non considerano i vincoli legati alla disponibilità di risorse produttive Per risolvere il problema della domanda variabile l’orizzonte temporale di interesse viene discretizzato in intervalli di pianificazione (time bucket) all’interno dei quali la domanda può considerarsi costante. E’ necessario comunque un sistema informativo e previsionale (forecasting) capace di prevedere con un certo margine di sicurezza l’andamento della domanda. Si viene a determinare con il tempo una struttura gerarchica complessa costituita da molti livelli ognuno dei quali capace di trasferire informazioni al livello superiore in modo da incrementare la qualità dei risultati. Si parla quindi di sistemi di Manufacturing Resource Planning (MRPII). Questo contiene tre elementi addizionali:  pianificazione delle vendite e delle operazioni – un potente processo per bilanciare domanda e offerta al livello di volume, in tal modo viene fornito al top management un controllo molto più grande riguardo agli aspetti delle operazioni del business.  interfaccia finanziaria – l’abilità di tradurre i piani delle operazioni (in varie unità di misura) in termini finanziari.  simulazione – l’abilità di domandare quesiti come “cosa succede se...?” e l’ottenimento di risposte perseguibili – sia in unità che in termini finanziari. Tuttoggi MRP II è sinonimo di sistema informatico aziendale: connette in un'unica rete computerizzata tutte le funzioni di uno stabilimento produttivo, fornendo un comune database che l'intera organizzazione può utilizzare. La facilità d'accesso alle informazioni consente sia pianificazioni molto accurate sia elaborazioni dei dati storici molto sofisticate.
  • 6. La capacità che ha l'MRP di incorporare tutte le più importanti funzioni aziendali in un solo sistema informatico, contribuisce al miglior controllo di tutte le operazioni dell'organizzazione. Progettare e gestire il servizio al cliente La logistica aziendale deve garantire, da una parte, il rispetto del livello di servizio richiesto dal cliente (tempi, modalità, qualità), dall’altra efficienza e sicurezza. Un sistema logistico performante è costituito da un mix organico ed equilibrato delle componenti strutturali e organizzative/gestionali. Il raggiungimento di questo equilibrio è complesso e delicato. Non è detto infatti che investimenti rilevanti sulla parte strutturale possano garantire a priori un miglioramento delle prestazioni del sistema: tutto dipende da come la parte organizzativa si armonizza con le componenti strutturali. Allo stesso modo, una buona organizzazione e gestione del sistema non è detto possa sopperire ad una componente strutturale non adeguata e obsoleta. Negli ultimi tempi, la logistica ha subito una forte spinta al cambiamento per adattarsi ai nuovi contesti di mercato (p.e globalizzazione, esigenza dei clienti) e all’evoluzione dei sistemi produttivi (p.e. Lean Production); da una parte il cliente (interno o esterno) richiede livelli di servizio sempre più elevati (consegne frequenti, lotti piccoli, lead time ridotti, personalizzazioni), dall’altra l’azienda ha necessità di ridurre i costi di gestione e di aumentare l’efficienza interna dei processi. La logistica aziendale quindi deve evolversi e innovarsi, agendo sulle seguenti leve:  riorganizzazione degli spazi e delle strutture (magazzino)  revisione degli strumenti e delle attrezzature  riorganizzazione delle persone/fornitori di servizi e dei metodi di lavoro Ogni realtà logistica ha caratteristiche peculiari, con un proprio equilibrio delle componenti strutturali e organizzative/gestionali: in fase di miglioramento è necessario perciò dosare le tre leve con l’obiettivo di raggiungere un sistema logistico equilibrato e performante. Un appropriato design e un'adeguata gestione della rete distributiva consente non solo di soddisfare le attese del cliente ma anche di garantire un'elevata qualità del servizio riducendo i costi logistici globali. L'obiettivo della rete distributiva è definire il livello di controllo sui flussi, collegamenti logistici fornitori/stabilimenti e stabilimenti/mercati. Gli elementi che condizionano la configurazione del network distributivo sono fondamentalmente quattro:  gli attributi della merce (Densità di peso e di valore, deperibilità, obsolescenza, ecc.)  le caratteristiche spazio-temporali della domanda (localizzazione dei punti di origine e di consegna, stagionalità, ecc.)  il livello di servizio (tempo di ciclo, disponibilità, frequenza di consegna, dimensioni dei lotti, puntualità, affidabilità, ecc.)  i costi logistici (trasporto, magazzini, manodopera, costo delle aree)
  • 7. Rete a un livello - Garantisce una buona copertura e completezza dello stock (l'ordine del cliente è soddisfatto a partire dallo stock presente nel Magazzino Centrale), minori costi di housing, di handling e dei sistemi informativi dovute alle "economie di scala". L'inevitabile lontananza del magazzino centrale da alcuni clienti però porta o a maggiori costi distributivi o a un decadimento del livello di servizio inteso come tempi di resa del trasporto. Rete a due livelli - Garantisce un elevato servizio dovuto ad un Lead-Time di consegna ristretto ma aumenta considerevolmente la difficoltà di previsione della domanda e di localizzazione delle scorte. Aver frazionato la merce su più magazzini periferici porta ad un costo maggiore di handling (doppia movimentazione), di stock (replicazione di alcuni codici), dei sistemi informativi e dei navettaggi (tra magazzino centrale e periferie). Basso costo della distribuzione secondaria (dovuto alla minor distanza dei magazzini periferici ai clienti). I depositi periferici consentono di razionalizzare i trasporti in ingresso dal livello superiore della rete (depositi centrali o fornitori) e di essere "vicini" ai punti di consegna. Nei depositi periferici sono presenti le scorte necessarie a far fronte alla domanda dei clienti finali di loro pertinenza geografica. Il ripristino dello stock può avvenire sia in modalità pull sia in modalità push dal deposito centrale. Reti miste - Le caratteristiche principali sono quelle della rete di "secondo livello". Inoltre vi possono essere collegamenti diretti fabbrica - cliente, collegamenti deposito centrale – cliente, l'utilizzo di Transit Point (piattaforme dove le merci provenienti dal magazzino centrale a carichi completi vengono smistate e trasferite su automezzi più piccoli per la consegna locale) e l'utilizzo delle logiche di Cross Docking: la richiesta del cliente è soddisfatta direttamente dal fornitore, il quale invia al magazzino centrale un ordine massivo, il magazzino poi si adopera a smistare il materiale "pre-allocato" ai diversi punti di consegna. Analisi del periodo di Stage Ho scelto di svolgere lo stage di due mesi presso Cellular Italia S.p.A. Azienda leader nella produzione e distribuzione di accessori per cellulari: cover, custodie, caricabatterie da auto, apparecchi vivavoce, auricolari e cuffie, Cellular Italia nasce nel 1990 come società di distribuzione per i primi telefoni cellulari. La scarsa autonomia dei telefoni E-TACS nei primi anni, spingerà Cellular Italia a produrre accessori per il cellulare, in particolare il caricabatterie da auto, e a lanciare il marchio Cellular Line. Di lì a poco, grazie al successo dell’iniziativa, Cellular Italia inizia stabilmente la produzione di accessori per telefonia mobile, abbandona la distribuzione dei telefoni, consolida la sua leadership in Italia e inizia a esportare i suoi prodotti. Dal 2005 Cellular Italia è diventata un gruppo declinando con successo la sua leadership anche verso nuovi canali distributivi e nuovi settori con accessori, oltre che per gli smartphone, anche per tablet e lettori Mp3. Con una distribuzione che copre oltre 50 paesi, l’azienda è leader in Italia e in Europa con il marchio Cellular Line, ed è tra le pochissime realtà attive con successo a livello continentale, ha sedi internazionali in Francia, Svizzera e Spagna. Sono stato assegnato all’ufficio logistica il cui responsabile Giorgio Fontanini è stato mio tutor durante il percorso; nelle prime giornate mi ha introdotto ai processi di fornitura, produzione e distribuzione dell’azienda.
  • 8. L’ufficio della logistica è dislocato rispetto alla sede di Reggio Emilia, infatti il magazzino è proprietà di Transmec Group e situato a Campogalliano, i due reparti logistici collaborano quindi alla messa in atto delle attività richieste da Cellular ma svolte in conto terzi. Altro ufficio qui dislocato e quindi in stretta collaborazione con il nostro è quello del Servizio Clienti; si occupa della gestione dei resi da cliente o a fornitore e assistenza ai clienti su tutti i prodotti, in particolare riparazione o sostituzione di quelli aventi garanzia. Ho ricevuto dai nuovi colleghi formazione su numerose attività che sono compito del nostro ufficio, di seguito ne fornisco un elenco sottointendendo che ci occupiamo personalmente della pianificazione dei tempi e trasporti, delle modalità e della supervisione delle stesse;  Sono stato introdotto all’utilizzo di SAP, una piattaforma informatica gestionale per il controllo e la comunicazione di tutti i dati relativi a ordini, prodotti, giacenze e movimentazioni di magazzino. Questo software comunica con uno simile utilizzato da Transmec in modo da passare tutte le informazioni necessarie al picking degli ordini nel rispetto delle tempistiche richieste.  Ricezione e inserimento su SAP degli ordini relativi ad Autogrill S.p.A. Questa rete di fornitura al cliente viene gestita tramite diversi furgoni (veri e propri magazzini mobili) che servono l’intera rete nazionale.  Non avendo una flotta personale per il trasporto dei beni ai clienti Cellular Italia si serve di vettori esterni, occorre preparare la documentazione necessaria: essendo un magazzino centralizzato tutti i vettori che lavorano con noi caricano a Campogalliano, quindi è d’obbligo valutare costi e dimensioni del mezzo necessarie al trasporto dell’ordine e compilazione di eventuali CMR richiesti per particolari tratte internazionali.  Trattandosi di una azienda di distribuzione i prodotti ricevuti dai fornitori sono nella maggior parte dei casi pronti alla vendita, ma in qualche caso necessitano di lavorazioni come etichettatura o altro genere per i quali vengono preparati ordini in conto lavoro a ditte esterne.  La maggior parte delle attività relative all’aggiornamento del magazzino contabile presente su SAP, in modo da essere allineati con quello fisico e contabile di Transmec: prodotti finiti che necessitano di riassortimento, trasferimento di prodotti per uso interno, accantonamento per cliente, rottamazione, distinte base, ecc.  Comunicazione ai corrieri delle quantità di merci a loro affidate (GLS, Zust, Bartolini, TNT) al temine della giornata lavorativa.  Ricezione, analisi e risoluzione delle non conformità rilevate dai clienti: mancanze ed eccedenze di prodotto spedito, inversioni di codice, furto, danneggiamento, ecc...  Trasporti dedicati a clienti con particolari esigenze: cross-docking, consegne tassative, dimensioni e/o composizioni particolari dei pallet, ecc... Ho avuto inoltre la fortuna di vedermi assegnato un compito particolarmente interessante ampiamente trattato durante il corso; è stata infatti richiesta una riallocazione dei materiali all’interno del nestro magazzino in Spagna.
  • 9. Mi sono stati forniti tutti i dati relativi alle movimentazioni dei singoli codici (Fig. 3) e il layout attuale delle scaffaluture presenti nel magazzino. Ho utilizzato la tecnica ABC all’interno delle diverse famiglie di prodotto, disponendo i codici più movimentati in posizioni più accessibili e viceversa, in modo da ottimizzare gli spostamenti durante la fase di picking. Successivamente ho creato un foglio elettronico che riportasse il nuovo layout in due versioni: una più tabulare (Fig. 1) in cui si dava importanza ai dati relativi ai singoli codici e una più visual (Fig. 2) per facilitare agli operatori il corretto posizionamento dei prodotti all’interno del magazzino. Fig. 1 - Layout Tabulare
  • 10. Fig. 2 - Layout Visual Fig. 3 – Tabella dati relativi ai codici
  • 11. Valutazioni finali sul corso Il periodo delle lezioni ha avuto durata di 500 ore, per la stragrande maggioranza utili e piacevoli. Gli argomenti sono stati trattati sia da un punto di vista particolare e dettagliato che da uno macroscopico, per avere una adeguata visione d’insieme necessaria alla formazione più completa e corretta possibile. Numerosi sono stati i docenti che hanno optato per attività di gruppo divertenti e per niente banali, ma sempre aventi l’obiettivo di fare comprendere i concetti chiave della materia. Molto interessanti anche le visite guidate in ditte che operano nel mondo della logistica, in modo da sperimentare dal vivo gli argomenti trattati a lezione e osservare alcune delle realtà più innovative del settore. Unico spunto che mi permetto di consigliare è l’introduzione di un modulo specifico relativo alle piattaforme gestionali. Sono a conoscenza dei costi relativi alle licenze dei suddetti software per poter effettuare test e lezioni sugli stessi, ma credo che siano strumenti fondamentali per operare con efficienza in particolari realtà logistiche. Per quanto riguarda le 300 ore di stage penso di essere stato molto fortunato a trovarmi in un ambiente molto amichevole e a cui non pesava dover formare da zero un ragazzo. Essendo poi la mia prima esperienza nel mondo del lavoro ho cercato di sfruttarla per trarne il maggior numero di insegnamenti possibili, devo dire che sono state tutte ore importantissime. In conclusione sono molto soddisfatto di avere colto l’opportunità offerta da questo corso e lo consiglierei a chiunque abbia interessi ad avvicinarsi alle materie trattate. Voglio qui complimentarmi con gli organizzatori e i docenti augurandomi che possano continuare a migliorare il progetto, grazie anche ai feedback ricevuti dai partecipanti. Andrea Galassi Reggio Emilia, 02/11/15