Nello specifico il corso mira ad integrare le naturali capacità comunicative con tecniche e strumenti in grado di facilitare l’ascolto e la comprensione di ciò che viene detto (linguaggio verbale), di come viene detto (linguaggio paraverbale), ma soprattutto di ciò che non viene detto (linguaggio non verbale).
Durante il corso ci saranno dei focus sulla comunicazione efficace e sui diversi modelli comunicativi che scandiscono le relazioni interpersonali, mirando al miglioramento della comunicazione sia all'interno del proprio team, che nelle relazioni con gli altri.
2. È UN CORSO
CHE FA PER TE?
A domanda Rispondi
Che cosa è la comunicazione? definizione
Quanti tipi di comunicazione conosci? tipologie
Quali sono gli elementi fondamentali della comunicazione? elenco
Che cosa è la prossemica? definizione
3. OBIETTIVO
DEL CORSO
• Fornire tecniche, strumenti per aumentare la capacità di
comunicare in maniera efficiente
• Ridurre lo stress, gli errori e le incomprensioni, e di conseguenza,
ottenere una maggiore produttività
• Acquisire tecniche e segreti per migliorare la propria
comunicazione e di conseguenza quella dell'intera azienda.
4. OBIETTIVO
DELLA GIORNATA
Acquisire competenze e abilità per migliorare
la comunicazione come base fondamentale per lo
stabilire e mantenere buone e proficue relazioni
interpersonali.
8. CHE COSA E’ LA
COMUNICAZIONE?
Dal latino communicare, der. di communis «comune»
RENDERE COMUNE, INTERAGIRE,
METTERE IN RELAZIONE.
Comunicare non significa «mandare messaggi», ma va intesa
come atto sociale e reciproco di partecipazione
9. CHE COSA È LA
COMUNICAZIONE?
COMUNICAZIONE VS INFORMAZIONE
soggetto A soggetto B
soggetto A soggetto B
10. CHE COSA È LA
COMUNICAZIONE?
Elementi universali della comunicazione:
• emittente
• ricevente
• messaggio
• contesto
• codice
• canale
11. GLI ASSIOMI
DELLA COMUNICAZIONE
In epistemologia, un assioma è una proposizione o un
principio che viene assunto come vero perché evidente o
perché fornisce il punto di partenza di un quadro teorico di
riferimento.
12. GLI ASSIOMI
DELLA COMUNICAZIONE
Non si può non comunicare.
Ogni comportamento umano comunica qualcosa, indipendentemente dalla
volontà e dalla consapevolezza della persona di stare comunicando.
1° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE
13. GLI ASSIOMI
DELLA COMUNICAZIONE
Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto
e uno di relazione.
Gli aspetti di contenuto sono le informazioni che vengono trasferite (il
«cosa» è comunicato), mentre gli aspetti di relazione sono il modo in
cui vengono veicolati i contenuti (il «come» comunicato).
2° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE
15. GLI ASSIOMI
DELLA COMUNICAZIONE
La natura delle relazioni dipende anche dalle
interruzioni.
Per capire una comunicazione provvediamo a punteggiarla, ovvero ad
evidenziarne alcune parti, al fine di definire una gerarchia di informazioni utili
nel dare significato alla comunicazione stessa.
3° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE
16. GLI ASSIOMI
DELLA COMUNICAZIONE
Le comunicazioni possono essere di due tipi:
analogiche e digitali.
La comunicazione analogica è forse quella di più facile comprensione, e
riguarda tutto ciò che afferisce alla sfera del non-verbale.
La comunicazione digitale ha una sintassi logica assai complessa e di estrema
efficacia.
4° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE
17. GLI ASSIOMI
DELLA COMUNICAZIONE
Le relazioni possono essere simmetriche o
complementari.
Le relazioni simmetriche (paritarie) si fondano su un rispecchiarsi,
ovvero sull’uguaglianza e sulla minimizzazione della differenza
Le relazioni complementari si fondano su un completarsi, ovvero
sulla differenza e sull’accentuazione.
5° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE
20. LE TECNICHE
DI COMUNICAZIONE
La comunicazione avviene su tre livelli:
VERBALE
è tutto ciò che può essere dattiloscritto
PARAVERBALE
è quanto può essere prodotto e/o variato con l’apporto vocale, cioè il tono, il timbro,
il ritmo
NON VERBALE
è quanto può essere prodotto e/o variato con i movimenti del corpo
21. LE TECNICHE
DI COMUNICAZIONE
Di cosa è fatto il paraverbale?
• Volume
intensità sonora della voce
• Tono
acuto/grave, monotono/vario
• Tempo
ritmo, velocità, pause
• Timbro
innato, poco modificabile. Suono vocale distintivo
• Dizione
il modo in cui pronunciamo e scandiamo le parole
• Intercalari
ripetizioni, «versi»
22. LE TECNICHE
DI COMUNICAZIONE
Volume
• Deve essere sufficiente a raggiungere tutti i partecipanti
• Troppo basso trasmette insicurezza, troppo alto aggressività
• Va modulato per sottolineare certe parole o concetti
• Da non confondere con il tono
23. LE TECNICHE
DI COMUNICAZIONE
Tono
• Se costante è definito mono-tòno, che somiglia molto a monotono
• Può essere usato per dare un «accento» specifico alle parole: ironico,
sarcastico, di comando
• Va variato nel corso dell’interazione per sottolineare i concetti e per rendere
piacevole la conversazione
24. LE TECNICHE
DI COMUNICAZIONE
Tempo
• velocità: non sempre è una nostra scelta, ma può essere variata e
tarata all’occorrenza. Se eccessiva oltre al rischio che non si
capiscono bene le parole può trasmettere ansia
• Pause: sono utili per enfatizzare, sottolineare i concetti e le parole
chiave. Un eccesso di pause oltre a rallentare la comunicazione
può avere un effetto soporifero
26. LE TECNICHE
DI COMUNICAZIONE
Dizione
Vocali più o meno aperte, doppie che scompaiono o diventano triple, accenti
più o meno marcati: le inflessioni dialettali caratterizzano il nostro linguaggio
27. LE TECNICHE
DI COMUNICAZIONE
Intercalari
Allora, diciamo, praticamente, come dire, ecc.
Presenti e consueti in situazioni di ansia, sono piuttosto disturbanti quando
troppo frequenti. Basta riascoltarsi e fare un po’ di esercizio per ridurli,
rendendo così la comunicazione piacevole ed efficace
28. “
”
LE TECNICHE
DI COMUNICAZIONE
Non esistono parole più chiare del linguaggio del corpo,
una volta che si è imparato a leggerlo.
Alexander Lowen
29. LE TECNICHE
DI COMUNICAZIONE
La comunicazione non verbale:
• Sostituisce la comunicazione verbale ove necessario
• Mezzo principale per esprimere e comunicare le emozioni
• Sostiene e completa la comunicazione verbale
30. LE TECNICHE
DI COMUNICAZIONE
Comunicazione verbale
• Consapevole e intenzionale
• È arbitraria
• Fornisce informazioni sugli
argomenti espressi
• È idonea a veicolare
descrizioni, argomentazioni
Comunicazione non verbale
• È inconsapevole e non è controllabile
• È ambigua
• Fornisce informazioni sul soggetto che la
esprime
• È idonea ad esprimere sentimenti
31. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
Le posizioni di chiusura corporea denotano chiusura
psicologica o timore.
Le posizioni di apertura corporea indicano apertura psicologica,
cordialità, sicurezza.
32. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
La posizione seduta
• Se è simmetrica e rigida è indice di soggezione, e di mancata spontaneità
• Se asimmetrica, obliqua e rilassata, indica disinvoltura
(la persona è a suo agio)
33. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
Come siede un uomo
• A cavalcioni: coraggio e protezione, vuole dominare
• Sul bracciolo: finta disinvoltura, insicurezza
• Gambe larghe: mostra virilità, desiderio di dominio
• Gambe a 4: disapprovazione, pronto ad attaccare
• Caviglie incrociate: difesa, nervosismo e paura
34. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
Come siede una donna
• Caviglie incrociate: sfiducia in se stessa, non approva ma non ha
il coraggio di reagire
• Punte in fuori: carattere istintivo e spontaneo, attiva e dinamica
• Punte in dentro: posizione alla «brava ragazza», difficile da
convincere, pignola e precisa
35. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
Un piede per bussola
• Tenere i piedi molto vicini, stretti, è sintomo di insicurezza
• Tenere i piedi larghi, ben piantati, con le gambe divaricate indica sicurezza,
addirittura aggressività
36. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
Le gambe
• Tenerle incrociate in maniera stretta, forzata, indica chiusura e nervosismo
• Se la stessa posizione è morbida e rilassata, è semplicemente defaticante
38. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
La distanza interpersonale e i rapporti spaziali
tra le persone e l’ambiente giocano un ruolo
fondamentale nel sentirsi a proprio agio o a disagio
in una certa situazione…
40. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
A BRACCIA APERTE
• Quando più incroci le braccia quanto più manifesti ostilità
• Se usi le braccia per aumentare il volume del torace manifesti aggressività
41. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
Non sempre incrociare le braccia è sintomo
di ostilità!
Se le incroci sul petto con un gesto morbido, indichi
semplicemente uno stato di riposo.
Il tuo atteggiamento è disteso, sereno, tranquillo
43. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
La mano della verità
• Mostrare il palmo della mano indica due cose positive: intenzioni
amichevoli, sincerità
• Nascondere la mano significa celare qualcosa
• Esibire il dorso della mano suscita sensazioni di chiusura
44. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
Il linguaggio delle dita
• L’indice, se viene puntato, conferisce alla comunicazione tono impositivo
• Il pollice ostentato segnala superiorità
45. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
Come mostrare interesse
• Portare indice e medio alla tempia, o alla fronte, come se volessimo far
entrare nel cervello le parole udite
• Accarezzarsi il mento rivela interesse e concentrazione
46. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
La stretta di mano
• Deve durare dai 3 ai 5 secondi
• Le strette fiacche lasciano la sensazione di disinteresse oppure timidezza
o scarsa grinta
• Deve essere sufficientemente energica per far trasparire il nostro piacere
all’incontro
47. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
La stretta dominante
• Con il palmo all’ingiù
• La usano le persone importanti oppure le persone arroganti che
tendono ad imporsi
• Usata da chi assume un atteggiamento paternalistico o di protezione
48. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
La stretta sottomessa
• Con il palmo all’insù
• Chi si pone volontariamente in condizione di inferiorità
• Chi è cedevole pone la mano in questo modo
49. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
IL POTERE
DELLO SGUARDO
Se voglio arrivare all’anima dell’altro, capire cosa pensa e comunicargli in
modo chiaro e leale, devo guardarlo negli occhi.
50. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
Se l’incontro è di lavoro
guarderò il mio interlocutore nel triangolo compreso tra gli
occhi e la punta del naso
Se si tratta di un incontro per socializzare
il triangolo scende fino alla punta del mento
51. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
CHI MENTE È TRADITO
Non guardiamo negli occhi, ma perlopiù in basso
(appunto perché i nostri occhi potrebbero far trasparire il disagio)
Compiamo qualche movimento nervoso, come tormentarci le mani, o i capelli,
o grattarci il viso
52. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
Parliamo con un volume più basso del solito e scandendo le
parole meno del solito.
È facile anche incespicare sulle parole o cadere nel lapsus.
Gli individui particolarmente emotivi possono anche sudare,
arrossire, sbiancare o balbettare soprattutto quando temono
di venire scoperti.
53. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
Chi simula interesse nei tuoi confronti comincia a fingere
dal sorriso.
Il sorriso sincero si riconosce perché contrae i muscoli attorno agli occhi.
Si formano così delle piccole piaghe sotto i bulbi oculari.
54. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
Applica le regole della buona comunicazione
soprattutto all’inizio di un incontro con qualcuno che
ancora non conosci.
LA PRIMA IMPRESSIONE È QUELLA CHE CONTA
di più e si imprime nella mente nei primi 4 minuti e ancora di più nei primi 30
secondi.
55. VIAGGIO
ATTRAVERSO
IL CORPO
UNA POSTURA
DA VINCITORE
• Sta' ben eretto
• Non contrarre le spalle: devono essere rilassate e alla loro massima ampiezza
• Il baricentro del corpo deve essere teso in avanti per farci camminare in modo sciolto
e sicuro allo stesso tempo
• Quando ti siedi scegli una sedia nella quale tu possa comunicare bene con il
linguaggio del corpo
• Impariamo a muoverci con studiata lentezza