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La gestione delle
relazioni di classe e la
risoluzione dei conflitti
 in ottica collaborativa

      Alessandro Arpetti
Quali sono le
caratteristiche
dell’insegnante
     ideale?
Obiettivo

 Rendere più efficace l’insegnamento
 Ridurre i conflitti
 Aumentare il tempo effettivo di
 insegnamento – apprendimento.

               Fattore determinante:
    Capacità dell’insegnante di stabilire
   un rapporto di qualità con gli studenti
Rapporto di qualità

Si basa su:
1. Franchezza (sincero e leale)
2. Considerazione (ognuno conta molto per l’altro)
3. Interdipendenza (≠ dipendenza)
4. Autonomia (unicità, creatività, individualità)
5. Rispettoreciproche necessità


Modello alternativo a quello del rinforzo
Accettare i problemi

Comportamenti
  Accettabili
                   Linea di separazione


Comportamenti
 Inaccettabili



                 I cambiamenti della linea di separazione dipendono da:
                 1. Mutamenti negli insegnanti
                 2. Diversità di sentimenti tra studenti
                 3. Influenza dell’ambiente e del contesto
Di chi è il problema?


Problema dello
   studente


   Area non
 problematica
                  Linea di separazione

   Problema
dell’insegnante
Il problema è
      dell’insegnante




Es. Lo studente disturba mentre l’insegnante
 sta aiutando individualmente altri studenti.
Le barriere alla comunicazione

Messaggi Direttivi
(Offrire una soluzione)
    Alto rischio di reazioni contrarie.
    Il cambiamento positivo del comportamento ma negativo nell’atteggiamento.
    Lo studente non può sapere in che modo sta disturbando l’insegnante.

Messaggi Repressivi
(Giudicare, valutare o denigrare / Cercare di cancellare un problema / Contestare l’operato
dello studente)
    Lo studente non riceve nessun dato sull’insegnante o sul suo problema.
    Possono essere rifiutati o interiorizzati come ulteriore prova di
      inadeguatezza.
Messaggi indiretti
(Cambiare argomento)
    Funzionano raramente.
    L’insegnante dà un’immagine ambigua.
I messaggi di assunzione di
             responsabilità
                                           d f
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               d a Codice “Messaggio Tu”           Pensa che
Frustrazione                               o a
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               d a Codice “Messaggio Io”
                                           o a
Frustrazione   i          “Io sono               È insoddisfatto
                                           d
               f       insoddisfatto”
                                           i
Formulare un “messaggio Io”

     Comportamento               Effetto              Sentimento


1.    Far capire agli studenti cosa provoca il problema
      all’insegnante
        Rapporto obiettivo di fatti senza alcuna valutazione personale
         (quando…, se…)
2.    Esporre l’effetto tangibile e concreto sull’insegnante
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3.    Dichiarare i sentimenti provocati all’insegnante con
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 Sollecitare la volontà di cambiamento
 Ridurre la valutazione negativa dello studente
 Non pregiudicare il rapporto


I rischi (?) dei “messaggi io”:
 Esposizione
 Modificazione di sé
 Responsabilità
Il problema è dello
         studente




    Es. Durante un’esercitazione in classe uno
studente nervosamente vi dice: “Basta, non riesco
            a farlo questo esercizio!”
Le barriere alla comunicazione
 Offrire una soluzione
 • Ordinare, comandare, esigere;
 • Avvisare, minacciare;
 • Fare la predica, rimproverare;
 • Consigliare, dare soluzioni;
 • Redarguire, ammonire, fare argomentazioni logiche;

 Giudicare, valutare o denigrare
 • Giudicare, criticare, disapprovare, biasimare;
 • Definire, stereotipare, etichettare;
 • Interpretare, analizzare, diagnosticare;

 Cercare di cancellare un problema
 • Apprezzare, convenire, dare soluzioni positive;
 • Rassicurare, mostrare comprensione, considerare, sostenere;

 Contestare l’operato dello studente
 • Contestare, indagare, mettere in dubbio, interrogare;

 Cambiare argomento
 • Eludere, distrarre, fare del sarcasmo, fare dello spirito, cambiare argomento.
Tecniche comunicative per
      l’accettazione


              • Ascolto passivo
   Bassa
              • Cenni di attenzione
interazione
              • Espressioni facilitanti



    Alta
            • Ascolto attivo
interazione
L’ascolto attivo
Emittente                                            Ricevente
                 c c                       d f

                 o a                       e i

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                            Codice
 Ansia           i                         o a      preoccupato
                 f                         d
                       “Faremo presto      i
                 i
                        una verifica?”




                           Feedback

         “Sei preoccupato di avere presto una verifica?”
Requisiti per l’ascolto attivo

 Avere fiducia nella capacità degli studenti di risolvere i
  problemi
 Accettare sinceramente i sentimenti espressi dagli studenti
 Capire che i sentimenti sono spesso transitori
 Essere disposti ad aiutare e trovare il tempo
 Sentirsi partecipi ma non immedesimarsi
 Capire che gli studenti difficilmente arrivano al nocciolo del
  problema
 Rispettare la privacy
Vantaggi

 Aiuta gli studenti a fronteggiare forti emozioni per
 tornare ad occuparsi dell’apprendimento
 Aiuta a familiarizzare con le emozioni
 Favorisce la risoluzione dei problemi
 Fa assumere responsabilità e autonomia agli studenti
 Rende gli studenti disponibili ad ascoltare gli
 insegnanti
 Rende possibile un rapporto più significativo tra
 docente e studente
Possibili utilizzi dell’ascolto attivo

 Fronteggiare la resistenza all’apprendimento
  La resistenza è spesso indice di problemi e si manifesta
   con codici insoliti.

 Aiutare gli studenti dipendenti a sviluppare

 autonomia

 Favorire discussioni produttive in classe su

 argomenti specifici
Il problema è di
           entrambi




 Es. Lo studente arriva tardi a lezione perché si sta
preparando per un altro esame e studia fino a tardi.
Il conflitto

Scontro e contrasto tra due o più persone quando:
1. I loro comportamenti interferiscono con le
   esigenze degli altri
2. I loro valori sono discordanti


I conflitti non sono né buoni, né cattivi.
Le caratteristiche dei metodi
                   tradizionali

     Metodo autoritario                       Metodo permissivo
 Provoca risentimento e ostilità         Provoca risentimento e
 La sottomissione è esteriore               ostilità nell’insegnante
 Non c’è motivazione ma paura
                                            Genera egoismo e mancanza
 Richiede una continua
                                             di collaborazione
    imposizione
   Inibisce autonomia e                    Genera indisciplina e
    responsabilità                           confusione
   Inibisce creatività e esplorazione      Non produce alto rendimento
   Produce basso                           L’insegnante viene
    rendimento, bassa
    moralità, molti ritiri                   considerato debole
   Inibisce autodisciplina e
    controllo
Il metodo collaborativo

Le parti in gioco collaborano per trovare una
soluzione accettabile per tutti, senza subire
l’autorità.

 È un processo e richiede interazione
Provoca sentimenti positivi, rispetto reciproco
Non importa chi sarà a trovare la soluzione
La soluzione deve essere accettata solo dalle parti
in gioco
Libera la creatività
Il processo di risoluzione

1. Individuare il problema

2. Proporre possibili soluzioni

3. Valutare le varie soluzioni

4. Individuare la soluzione migliore

5. Stabilire in che modo attuare la soluzione

6. Accertarsi che la soluzione abbia risolto il
   problema
I vantaggi

 Assenza di risentimento
 Maggiore motivazione nell’attuazione della
    soluzione
   Processo sinergico
   Non è necessaria opera di convincimento
   Non serve né potere né autorità
   Provoca soddisfazione reciproca
   Aiuta a scoprire i problemi reali
   Gli studenti diventano più responsabili e maturi
La risoluzione dei
problemi e la classe di
        lingua
Possibili situazioni
                   problematiche
 Uno studente arriva in ritardo a lezione.
 Gli studenti parlano durante la lezione.
 Uno studente dimostra insofferenza quando parla un suo
    compagno.
   Gli studenti fanno commenti durante la lezione usando la loro
    lingua madre.
   Uno studente trova troppo difficile un esercizio e si rifiuta di farlo
   Uno studente corregge continuamente un suo collega che
    commette degli errori.
   Uno studente interviene esageratamente e monopolizza la
    conversazione.
   Gli studenti si oppongono e non vogliono partecipare a un’attività
    comunicativa.
   Uno studente contesta il metodo d’insegnamento utilizzato in
    classe.
Questioni aperte

 Che lingua utilizzare per la risoluzione dei
  problemi?
 Cosa fare se i problemi o i conflitti non vengono
  superati?
 Cosa fare se i problemi superano la nostra sfera di
  competenza e intervento?
 È possibile far rientrare le tecniche comunicative
  utilizzate per la risoluzione dei problemi in attività
  didattiche?
Grazie!



          Alessandro Arpetti
   www.professoreitaliano.org
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Tecniche comunicative e risoluzione dei conflitti

  • 1. La gestione delle relazioni di classe e la risoluzione dei conflitti in ottica collaborativa Alessandro Arpetti
  • 3. Obiettivo  Rendere più efficace l’insegnamento  Ridurre i conflitti  Aumentare il tempo effettivo di insegnamento – apprendimento. Fattore determinante: Capacità dell’insegnante di stabilire un rapporto di qualità con gli studenti
  • 4. Rapporto di qualità Si basa su: 1. Franchezza (sincero e leale) 2. Considerazione (ognuno conta molto per l’altro) 3. Interdipendenza (≠ dipendenza) 4. Autonomia (unicità, creatività, individualità) 5. Rispettoreciproche necessità Modello alternativo a quello del rinforzo
  • 5. Accettare i problemi Comportamenti Accettabili Linea di separazione Comportamenti Inaccettabili I cambiamenti della linea di separazione dipendono da: 1. Mutamenti negli insegnanti 2. Diversità di sentimenti tra studenti 3. Influenza dell’ambiente e del contesto
  • 6. Di chi è il problema? Problema dello studente Area non problematica Linea di separazione Problema dell’insegnante
  • 7. Il problema è dell’insegnante Es. Lo studente disturba mentre l’insegnante sta aiutando individualmente altri studenti.
  • 8. Le barriere alla comunicazione Messaggi Direttivi (Offrire una soluzione)  Alto rischio di reazioni contrarie.  Il cambiamento positivo del comportamento ma negativo nell’atteggiamento.  Lo studente non può sapere in che modo sta disturbando l’insegnante. Messaggi Repressivi (Giudicare, valutare o denigrare / Cercare di cancellare un problema / Contestare l’operato dello studente)  Lo studente non riceve nessun dato sull’insegnante o sul suo problema.  Possono essere rifiutati o interiorizzati come ulteriore prova di inadeguatezza. Messaggi indiretti (Cambiare argomento)  Funzionano raramente.  L’insegnante dà un’immagine ambigua.
  • 9. I messaggi di assunzione di responsabilità d f c i e i o c c c d a Codice “Messaggio Tu” Pensa che Frustrazione o a i “Sei maleducato” sono cattivo d f i d f c i e i o c c c d a Codice “Messaggio Io” o a Frustrazione i “Io sono È insoddisfatto d f insoddisfatto” i
  • 10. Formulare un “messaggio Io” Comportamento Effetto Sentimento 1. Far capire agli studenti cosa provoca il problema all’insegnante  Rapporto obiettivo di fatti senza alcuna valutazione personale (quando…, se…) 2. Esporre l’effetto tangibile e concreto sull’insegnante causato dal comportamento dello studente 3. Dichiarare i sentimenti provocati all’insegnante con quel comportamento
  • 11. I “messaggi io” possono:  Sollecitare la volontà di cambiamento  Ridurre la valutazione negativa dello studente  Non pregiudicare il rapporto I rischi (?) dei “messaggi io”:  Esposizione  Modificazione di sé  Responsabilità
  • 12. Il problema è dello studente Es. Durante un’esercitazione in classe uno studente nervosamente vi dice: “Basta, non riesco a farlo questo esercizio!”
  • 13. Le barriere alla comunicazione Offrire una soluzione • Ordinare, comandare, esigere; • Avvisare, minacciare; • Fare la predica, rimproverare; • Consigliare, dare soluzioni; • Redarguire, ammonire, fare argomentazioni logiche; Giudicare, valutare o denigrare • Giudicare, criticare, disapprovare, biasimare; • Definire, stereotipare, etichettare; • Interpretare, analizzare, diagnosticare; Cercare di cancellare un problema • Apprezzare, convenire, dare soluzioni positive; • Rassicurare, mostrare comprensione, considerare, sostenere; Contestare l’operato dello studente • Contestare, indagare, mettere in dubbio, interrogare; Cambiare argomento • Eludere, distrarre, fare del sarcasmo, fare dello spirito, cambiare argomento.
  • 14. Tecniche comunicative per l’accettazione • Ascolto passivo Bassa • Cenni di attenzione interazione • Espressioni facilitanti Alta • Ascolto attivo interazione
  • 15. L’ascolto attivo Emittente Ricevente c c d f o a e i d c c È Codice Ansia i o a preoccupato f d “Faremo presto i i una verifica?” Feedback “Sei preoccupato di avere presto una verifica?”
  • 16. Requisiti per l’ascolto attivo  Avere fiducia nella capacità degli studenti di risolvere i problemi  Accettare sinceramente i sentimenti espressi dagli studenti  Capire che i sentimenti sono spesso transitori  Essere disposti ad aiutare e trovare il tempo  Sentirsi partecipi ma non immedesimarsi  Capire che gli studenti difficilmente arrivano al nocciolo del problema  Rispettare la privacy
  • 17. Vantaggi  Aiuta gli studenti a fronteggiare forti emozioni per tornare ad occuparsi dell’apprendimento  Aiuta a familiarizzare con le emozioni  Favorisce la risoluzione dei problemi  Fa assumere responsabilità e autonomia agli studenti  Rende gli studenti disponibili ad ascoltare gli insegnanti  Rende possibile un rapporto più significativo tra docente e studente
  • 18. Possibili utilizzi dell’ascolto attivo  Fronteggiare la resistenza all’apprendimento La resistenza è spesso indice di problemi e si manifesta con codici insoliti.  Aiutare gli studenti dipendenti a sviluppare autonomia  Favorire discussioni produttive in classe su argomenti specifici
  • 19. Il problema è di entrambi Es. Lo studente arriva tardi a lezione perché si sta preparando per un altro esame e studia fino a tardi.
  • 20. Il conflitto Scontro e contrasto tra due o più persone quando: 1. I loro comportamenti interferiscono con le esigenze degli altri 2. I loro valori sono discordanti I conflitti non sono né buoni, né cattivi.
  • 21. Le caratteristiche dei metodi tradizionali Metodo autoritario Metodo permissivo  Provoca risentimento e ostilità  Provoca risentimento e  La sottomissione è esteriore ostilità nell’insegnante  Non c’è motivazione ma paura  Genera egoismo e mancanza  Richiede una continua di collaborazione imposizione  Inibisce autonomia e  Genera indisciplina e responsabilità confusione  Inibisce creatività e esplorazione  Non produce alto rendimento  Produce basso  L’insegnante viene rendimento, bassa moralità, molti ritiri considerato debole  Inibisce autodisciplina e controllo
  • 22. Il metodo collaborativo Le parti in gioco collaborano per trovare una soluzione accettabile per tutti, senza subire l’autorità.  È un processo e richiede interazione Provoca sentimenti positivi, rispetto reciproco Non importa chi sarà a trovare la soluzione La soluzione deve essere accettata solo dalle parti in gioco Libera la creatività
  • 23. Il processo di risoluzione 1. Individuare il problema 2. Proporre possibili soluzioni 3. Valutare le varie soluzioni 4. Individuare la soluzione migliore 5. Stabilire in che modo attuare la soluzione 6. Accertarsi che la soluzione abbia risolto il problema
  • 24. I vantaggi  Assenza di risentimento  Maggiore motivazione nell’attuazione della soluzione  Processo sinergico  Non è necessaria opera di convincimento  Non serve né potere né autorità  Provoca soddisfazione reciproca  Aiuta a scoprire i problemi reali  Gli studenti diventano più responsabili e maturi
  • 25. La risoluzione dei problemi e la classe di lingua
  • 26. Possibili situazioni problematiche  Uno studente arriva in ritardo a lezione.  Gli studenti parlano durante la lezione.  Uno studente dimostra insofferenza quando parla un suo compagno.  Gli studenti fanno commenti durante la lezione usando la loro lingua madre.  Uno studente trova troppo difficile un esercizio e si rifiuta di farlo  Uno studente corregge continuamente un suo collega che commette degli errori.  Uno studente interviene esageratamente e monopolizza la conversazione.  Gli studenti si oppongono e non vogliono partecipare a un’attività comunicativa.  Uno studente contesta il metodo d’insegnamento utilizzato in classe.
  • 27. Questioni aperte  Che lingua utilizzare per la risoluzione dei problemi?  Cosa fare se i problemi o i conflitti non vengono superati?  Cosa fare se i problemi superano la nostra sfera di competenza e intervento?  È possibile far rientrare le tecniche comunicative utilizzate per la risoluzione dei problemi in attività didattiche?
  • 28. Grazie! Alessandro Arpetti www.professoreitaliano.org info@professoreitaliano.org