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Sisca Observer, Anno 7, Numero 1, Giugno 2003    11




            EREDITÀ E COMPORTAMENTO:
       DIFFERENZIAZIONE COMPORTAMENTALE
      DELLA SPECIE CANIS FAMILIARIS NEL CORSO
            DELLA SELEZIONE DEI DIVERSI
       RAGGRUPPAMENTI RAZZIALI (Parte seconda)
                                                     ANTONIO ANDINA
                                                      Medico Veterinario Bologna




  Obiettivi

     Il presente lavoro vuole descrivere, a grandi linee, il processo con cui si sono differenziate dal punto di vista comporta-
  mentale le diverse razze canine. I gruppi di razze saranno presi in considerazione in base alla funzione che originariamente
  possedevano ed era quindi perseguita nei programmi di selezione negli allevamenti. L’obiettivo del lavoro è fornire al Me-
  dico Veterinario Generalista la possibilità di informare il futuro proprietario in relazione alle caratteristiche comportamenta-
  li dei vari gruppi razziali: conoscendone l’attitudine, può essere più facile prevedere se un individuo di una data razza ha
  buone probabilità di adattarsi allo stile di vita del futuro proprietario ed alle aspettative di quest’ultimo. Il valore predittivo
  di questo tipo di valutazione è ovviamente approssimativo in quanto a fianco delle promesse genetiche di un individuo de-
  ve essere considerato il ruolo svolto dalle condizioni ambientali, come ad esempio le esperienze precoci e l’educazione
  messa in atto dal proprietario.




Gruppo VI. Segugi e cani per pista di sangue                           cializzati battitori, sono quindi cani in grado di vivere in
                                                                       gruppo, strutturando la muta in gerarchie ben evolute.
                            Se già nella specie canina l’ol-           Pur con differenze tra razza e razza la tendenza a lottare
                            fatto è un senso molto impor-              dei segugi è bassa, sarebbe infatti controproducente per
                            tante, in questi cani lo è ancora          animali che devono vivere in gruppo. Sono al contrario
                            di più. Fin da cuccioli rispetto           ben sviluppati i repertori di ritualizzazione gerarchica dei
                            agli individui di altre razze pri-         conflitti. La fase ipertrofizzata della sequenza predatoria è
                            vilegiano l’uso dell’olfatto ri-           l’inseguimento, che può prevedere anche complesse tecni-
                            spetto agli altri sensi, e la loro         che di accerchiamento volte a portare la preda a portata
                            abilità nel seguire le tracce è già        del cacciatore/capobranco, che come nei lupi detiene il di-
                            significativamente maggiore ri-            ritto di apportare l’attacco letale. Molti segugi non porta-
                            spetto a quella di altri cani co-          no a termine la predazione ma si limitano ad inseguire in
                            me per esempio i Terrier (Scott            quanto la sequenza predatoria si è arrestata a livello del-
                            e Fuller, 1965).                           l’inseguimento, altri possono avere anche il morso per af-
                            I segugi devono localizzare una            ferrare o addirittura la sequenza completa (escluso forse il
traccia, seguirla con costanza, anche in condizioni di diffi-          consumo finale della preda).
coltà, seguendo debolissime emanazioni. Caratteristica in-                Vi sono differenze nella propensione alla lotta a seconda
dispensabile è una solida tenacia, ai limiti della cocciutag-          del tipo di selvaggina verso cui si sono specializzati: quelli
gine. Durante la caccia i segugi mantengono un legame                  che vengono usati prevalentemente per cacciare la lepre,
non molto stretto con il cacciatore, con cui comunicano a              ed eventualmente il capriolo, sono meno combattivi meno
distanza tramite un uso articolato della voce. Il cane dispo-          portati a mettere in atto comportamenti di aggressione ri-
ne di una certa libertà di decisione e indipendenza nel la-            spetto ai cani usati con cinghiali, volpi e altri animali di ta-
voro che conserva anche nella vita quotidiana. Molti segu-             glia maggiore e indole più minacciosa (puma, giaguaro,
gi lavorano in squadra, dividendosi i ruoli come degli spe-            leone e così via).
12    Eredità e comportamento: differenziazione comportamentale della specie Canis familiaris… (Parte seconda)


   I segugi sono prevalentemente cani da lavoro, tenden-                Gruppo VII. Cani da ferma
zialmente piuttosto specializzati, per il tipo di preda cac-
ciata e per le tecniche utilizzate. La conformazione dei re-                                          Questi cani si sono evoluti do-
pertori lavorativi si basa più sulla componente istintiva                                             po che l’uomo ha cominciato a
(geneticamente trasmessa da una generazione all’altra) che                                            cacciare con le reti, e successi-
non su apprendimenti conseguiti attraverso tecniche adde-                                             vamente con il fucile. Il cane
strative. Sicuramente sono cani meno versatili e plastici                                             doveva localizzare il selvatico
nell’addestramento rispetto ai pastori o ad altri cacciatori                                          (quasi sempre di penna) inse-
come Retriever, Spaniel o cani da ferma. I soggetti appar-                                            guirlo e spingerlo a portata del
tenenti a razze prettamente da lavoro potrebbero essere                                               cacciatore indicando con preci-
non proprio adatti come compagni “di casa”.                                                           sione dove si trovava con una
   Riassumendo tra le caratteristiche dei segugi, possono                                             postura abbastanza spettacolare
essere problematiche la caparbietà, l’indipendenza, il for-             detta ferma che consiste nell’esasperazione dello sguardo
tissimo impulso a seguire tracce odorose e la tendenza ad               fisso che precede l’aggressione nella sequenza predatoria
abbaiare. Tra i vantaggi la bassa aggressività e la facilità a          ancestrale. Ovviamente per poter vedere ciò che il cane in-
vivere in un gruppo (anche di umani).                                   dicava il cacciatore doveva essere vicino, quindi il legame
   Vi sono notevoli differenze nell’adattabilità a vivere               tra uomo e ausiliario doveva essere molto stretto. L’istinto
in casa come cani da compagnia tra i soggetti apparte-                  predatorio è forte, ma l’impulso a seguire la selvaggina
nenti a razze prettamente da lavoro, o a linee di sangue                non è tale da far perdere al cane il collegamento con il
usate solo per la caccia, rispetto a quei cani che da più               proprietario/leader.
tempo sono approdati ai salotti per un aspetto fisico                      La sequenza predatoria si arresta alla fase di sguardo fis-
particolarmente accattivante (le orecchie pendule che                   so, o eventualmente al “morso per afferrare” messo in atto
caratterizzano tutto il gruppo hanno un forte fascino).                 quando il cane deve recuperare la selvaggina uccisa e ri-
Tra i più diffusi segugi “da compagnia” il Beagle e Bas-                portarla. Impulsività, reattività e combattività sono da me-
sethound, entrambi cani piacevolissimi per la vita in fa-               die a scarse perché controproducenti nel lavoro. Il cane
miglia, ma non privi di problemi: hanno un tale impulso                 deve bloccare la predazione limitandosi allo sguardo fisso,
a seguire il proprio naso, sordi ad ogni richiamo (più il               e non deve avventarsi sull’animale finché non riceve il se-
Beagle che non il Basset), che costringono molti pro-                   gnale per lo sfrullo. Deve essere poco possessivo e suffi-
prietari a tenerli permanentemente al guinzaglio quan-                  cientemente sottomesso da consegnare una risorsa interes-
do sono all’aperto.                                                     sante come una preda appena uccisa al cacciatore anziché
   Tra i segugi è stato inserito per una certa affinità morfo-          mangiarla. Anche la combattività verso gli altri cani deve
logica anche il Dalmata, che però non è praticamente mai                essere bassa perché, spesso cacciano in piccoli gruppi, ma-
stato usato come cane da caccia, mentre veniva usato per                gari assieme ad altri specializzati in funzioni diverse (come
accompagnare le carrozze e difenderle da eventuali aggres-              per esempio il riporto) e comunque vengono in contatto
sioni. Altra vittima eccellente della moda per il suo man-              con altri ausiliari durante le battute.
tello unico e la pubblicità di alcuni film, questo splendido               I cani da ferma sono divisi in inglesi (i tre setter inglese,
cane è stato spesso oggetto di adozioni avventate e conse-              irlandese e Gordon ed il Pointer) e continentali (numerosi
guenti abbandoni. Non tutti, infatti, sono preparati a                  bracchi delle varie regioni europee). I soggetti appartenen-
orientare il dispendio di inesauribili energie di un cane na-           ti alle razze continentali a volte sono meno specializzati
to per fare chilometri di corsa e costretto a percorrerli in            sulla selvaggina di penna e più facilmente devono compie-
un appartamento cittadino.                                              re anche il lavoro di riporto. Gli standard di lavoro di di-
   Diverse razze di segugi sono presenti in più versioni                versi bracchi tedeschi considerano non difettoso il com-
di taglia e pelo, per adattarsi meglio nello stile di lavoro            portamento di un cane che insegue, cattura ed uccide una
alle esigenze dei disparati tipi di selvaggina, ambienti e              preda da pelo durante la caccia. Questo maggiore comple-
anche cacciatori. La riduzione della taglia spesso è otte-              tamento della sequenza predatoria ancestrale può riemer-
nuta non con una diminuzione assoluta, ma con l’accor-                  gere più facilmente nei cani da ferma tedeschi rispetto ai
ciamento degli arti (conservando e selezionando in pu-                  soggetti di razze britanniche.
rezza i portatori di una mutazione casuale). I cani così                   Durante la cerca, un cane da ferma non ha bisogno di
ottenuti, detti “bassetti” (Bassethound, Basset Artesian                abbaiare per comunicare al cacciatore dove è, tanto è sem-
Normand, Basset Ardeane Vandeen e così via) sono più                    pre in vista, anzi non deve allarmare il selvatico facendolo
lenti e riflessivi e meglio si adattano ad un cacciatore che            alzare in volo prima che sia sotto il tiro del fucile: quindi i
va a piedi (le mute di segugi in origine erano seguite a                fermatori abbaiano poco.
cavallo) o ad una persona che non va a caccia ma si limi-                  Molti cani da ferma hanno un aspetto molto piacevole ed
ta a passeggiare.                                                       elegante, questo ha favorito lo sviluppo di linee di sangue in
   Altro segugio sui generis è il Rodesian Ridgeback, cane              cui le caratteristiche estetiche erano più importanti delle ef-
africano ottenuto mescolando segugi occidentali con cani                fettive capacità venatorie, così come è anche accaduto il
da caccia locali, specializzato nella caccia al leone e ad al-          contrario (cani da caccia bravissimi, ma effettivamente poco
tre prede di grosse dimensioni (successivamente il suo ar-              rispondenti ai canoni morfologici delle razze di appartenen-
dore nella seguita e la sua combattività sono stati utilizzati          za). Per alcune razze la differenza tra i soggetti da lavoro e
nel barbaro lavoro dell’inseguimento degli schiavi fuggiti).            quelli da bellezza è diventata enorme e bisogna necessaria-
È caratterizzato da un maggior coraggio e da una più spic-              mente tenere conto dell’attitudine della linea di sangue del-
cata combattività.                                                      l’individuo che prendiamo in considerazione.
Sisca Observer, Anno 7, Numero 1, Giugno 2003     13


Gruppo VIII. Cani da riporto,                                       Il Cocker americano, leggermente più piccolo di taglia e
da cerca e da acqua                                               con un mantello decisamente più lungo e impegnativo, è
                                                                  oramai unicamente un cane da compagnia, meno reattivo
                             Anche questo gruppo è formato        del cugino inglese, ma anche meno addestrabile.
                             prevalentemente da cani usati          Vi sono diversi altri Spaniel meno diffusi, come gli
                             originariamente nella caccia,        Springer, inglese e gallese, il Clumber, il Field e altri che,
                             specificamente per il ritrova-       pur con differenze nello stile e nella velocità di lavoro so-
                             mento della selvaggina abbattu-      no abbastanza simili nell’indole e nella conformazione
                             ta ed il suo recupero, anche dal-    reattiva. Si tratta di cani che anche se non utilizzati nel lo-
                             l’acqua (Retrievers) o anche per     ro lavoro originario possono essere ottimi compagni, a
                             lo scovo, pur senza ferma (Spa-      patto che gli si consenta di avere le necessarie attività all’a-
                             niel).                               perto per un tempo sufficiente. Per uno Spaniel una pas-
                             Tra questi cani sono comprese        seggiata in campagna con il proprietario non differisce
alcune tra le razze più diffuse al mondo come Labrador,           molto da una battuta di caccia, la tendenza ad allontanarsi
Golden Retriever e Cocker Spaniel (inglese e americano),          non è troppo marcata e la docilità (propensione ad ade-
tutte ampiamente utilizzate anche per compiti diversi dalla       guarsi alle indicazioni del proprietario) è ben sviluppata. I
caccia che vanno dalla semplice compagnia al servizio di          rapporti con i conspecifici sono in genere buoni e non
guida per i ciechi, assistenza ai disabili ed ai non udenti.      competitivi.
    Della sequenza predatoria i Retrievers hanno conservato
solo la fase di localizzazione ed il morso per afferrare. Lo
sconfinamento nella fase successiva (morso per uccidere)          Gruppo IX. Cani da compagnia
si traduce in un difetto grave detto “bocca dura”, ha base
genetica ed è quindi molto difficile da correggere.(Cop-                                       Questo raggruppamento racco-
pinger, 2001).                                                                                 glie numerose razze di origine e
   Il lavoro originario del Retriever prevedeva che cercasse                                   conformazione anche molto di-
il selvatico abbattuto, lo recuperasse anche dall’acqua e lo                                   versa, accomunati dalla stessa
riconsegnasse intatto al cacciatore. Questo altruistico in-                                    funzione che è la compagnia al-
tento prevede che il cane accetti incondizionatamente le                                       l’uomo. La taglia è in quasi tutti
prerogative di possesso del leader/proprietario su una ri-                                     questi cani inferiore alla media,
sorsa allettante come un animale morto. La docilità (di-                                       per rendere meno impegnativo
sponibilità a collaborare) di questi cani è sicuramente mol-                                   tenerli in casa. La struttura
to sviluppata. Qualunque forma di competitività, anche                                         morfologica è in genere quella
verso gli altri cani con cui spesso doveva andare a caccia, è                                  di altri cani da lavoro di taglia
stata scartata nei programmi di selezione. Chiaramente                                         più grande miniaturizzata. Sele-
questa loro reattività li rende poco adatti al lavoro di guar-    zionando i soggetti di taglia più piccola si è sconfinato a
dia e difesa personale.                                           volte nel nanismo, più o meno armonico, e abbiamo ani-
   Quasi tutti i Retrievers sono molto versatili nell’adde-       mali con occhi grandi e rotondi, in posizione spesso fron-
stramento, anche per compiere compiti complessi e non             tale, teste tondeggianti e grandi in proporzione al corpo,
naturali per il cane, come per esempio il servizio di guida       denti piccoli e musi corti. Questo tipo di conformazione si
per i non vedenti. Le abilità istintive non sono molto svi-       avvicina molto a quella dei cuccioli di tutti i mammiferi in-
luppate a vantaggio della versatilità nell’apprendimento di       nescando istinti innati di protezione e cura. Spesso anche
compiti nuovi attraverso l’addestramento.                         il carattere conserva una conformazione neotenica simile;
   Gli Spaniel sono cani da cerca, prevalentemente usati su       questi cani conservano comportamenti infantili come la ri-
selvaggina da penna, che battono il terreno con il naso a         chiesta di attenzioni, la propensione al gioco e lo scarso
terra per trovare il selvatico e farlo passare davanti al fuci-   istinto predatorio. Non avendo mai dovuto lavorare, ten-
le del cacciatore. Non fermano e non abbaiano, ma usano           denzialmente non sono particolarmente addestrabili (fan-
molto la coda per comunicare la distanza della preda (mo-         no eccezione i barboni), e nemmeno possiedono repertori
dificando frequenza e tipo di scodinzolio). Visto il tipo di      lavorativi istintivi (come per esempio Terrier e bassotti).
comunicazione il collegamento tra cane e padrone deve es-         Abbiamo lupoidi, Spaniel e molossoidi di piccola taglia:
sere molto stretto.                                               versioni ridotte dei fratelli maggiori che ne riprendono
   Tra i cani da caccia possessività e combattività sono          parzialmente anche le caratteristiche attitudinali. I cani
molto basse perché controindicate per il lavoro (gli Spa-         con conformazione braccoide, anche se ridotti ad una ta-
niel spesso devono anche riportare). Il cocker ha avuto ne-       glia nana, magari con gambe corte, sono per esempio Bi-
gli anni passati un vero e proprio boom, diventando im-           chon, Bolognesi, Maltesi, e i barboni stessi (in tutte le va-
provvisamente di moda (specialmente nella varietà fulva) e        rianti di taglia). Sono molto reattivi, con una certa tenden-
ha risentito della produzione in massa di soggetti non sele-      za alla vocalizzazione di allarme, dotati di un alto livello di
zionati né morfologicamente né caratterialmente. Sembra           attività generale e ben addomesticato.
che ci sia stata in passato una popolazione di Cocker, in            I cani di origine orientale come Pechinesi, Shih-Tzu,
particolare a mantello unicolore (Willis, 1995) che manife-       Lhasa Apso, Chin Giapponese e Spaniel Tibetano sono
stava problemi di natura aggressiva, ma oggi che la razza         sempre molto reattivi, specialmente agli stimoli sonori, ma
non è più di moda la selezione ha recuperato il carattere         hanno un livello di attività generale più basso (specialmen-
originario, affabile e docile.                                    te Pechinesi e Shih-Tzu).
14    Eredità e comportamento: differenziazione comportamentale della specie Canis familiaris… (Parte seconda)


   I molossoidi di piccola taglia come Carlino, Bouledogue              collaborative o avere interazioni sociali, se non soddisfatto
francese e Boston Terrier sono decisamente più pigri e poco             può essere sostituito con comportamenti indesiderabili sia
reattivi anche se possono avere una maggiore propensione                di tipo produttivo che di tipo depressivo.
al confronto con gli altri cani (derivano pur sempre da ma-                Costringere ad una vita di inattività un cane da lavoro è
stini). Vicini ai piccoli molossi, con cui probabilmente divi-          una decisione che dovrebbe essere profondamente ponde-
dono le origini, i Griffoncini belgi in tutte le varietà di man-        rata (e se possibile evitata), al contrario si può ipotizzare
tello: sono appena più reattivi dei mini mastini.                       che un cane da compagnia possa trarre un livello accetta-
   I piccoli Spaniel da compagnia (Cavalier e King Char-                bile di benessere da qualche breve passeggiata e da un cu-
les) riprendono il piacevole carattere docile e arrendevole             scino di fianco alla scrivania del padrone.
degli antenati da caccia, sono poco reattivi, poco attivi e
poco competitivi.
   Al di là delle caratteristiche morfologiche, influenzate             Gruppo X. Levrieri
dal senso estetico dei selezionatori originari indipendente-
mente dalla loro funzionalità, i cani da compagnia sono                                                       I levrieri sono forse i ca-
frutto di un processo di selezione molto condizionato dalla                                                   ni di razza più antichi, e
loro conformazione comportamentale. I comportamenti                                                           praticamente hanno
sociali, in particolare verso l’uomo, sono sempre stati fon-                                                  conservato inalterata la
damentali per la soddisfazione del proprietario che deci-                                                     loro forma nei secoli,
deva di prendere un cane da compagnia, forse molto di                                                         caso abbastanza unico
più che non in altri cani prettamente da lavoro.                                                              nel panorama delle raz-
   Quando si prendono in esame i cani da compagnia non                                                        ze canine che si sono
si può non tenere in considerazione il fatto che molto                                                        evolute nel corso della
spesso sono costretti a vivere in un contesto, come quello                                                    loro storia, cambiando
delle città moderne, estremamente diverso dall’ambiente                 sensibilmente anche nel giro di pochi decenni. Esistono
in cui si è sviluppato l’antenato lupo. Le esigenze etologi-            rappresentazioni di cani quasi identici agli attuali fin dai
che della specie sono spesso trascurate a vantaggio di una              geroglifici egizi, passando per affreschi rinascimentali e
più o meno consapevole soddisfazione di fabbisogni di so-               stampe ottocentesche.
cializzazione umani. A volte per vicariare altre carenze re-               Il gruppo è decisamente omogeneo: cambiano da una
lazionali su questi piccoli animali vengono proiettati tra-             razza all’altra quasi solo la taglia e il mantello. La forma è
sporti affettivi squilibrati. Questo processo, spesso è ac-             costante perché determinata dalla funzione, che è quella di
compagnato da una forte antropomorfizzazione, eticamen-                 sviluppare la velocità massima nella caccia ad inseguimen-
te piuttosto discutibile e può portare ad erronee interpre-             to a vista. Il tipo di preda ed il clima della regione geogra-
tazioni dei moduli di comunicazione della specie. Le mo-                fica di origine ha influenzato le dimensioni e la lunghezza
dalità di allevamento di questi piccoli cani, e la loro gestio-         del pelo: i cani che cacciavano piccoli animali come lepri e
ne da adulti, spesso non consentono il corretto sviluppo                gazzelle sono più leggeri e piccoli, quelli che si dovevano
dei repertori relazionali canini, che hanno sì una base ge-             cimentare contro lupi, cinghiali, leopardi o cervi hanno
netica innata, ma richiedono un processo di apprendimen-                sviluppato ovviamente una taglia più cospicua.
to e affinamento. Si possono avere anomalie dei comporta-                  Esistono due ceppi di levrieri: gli orientali (Saluki, Slou-
menti sociali intraspecifici, come per esempio quelli ses-              ghi, Azawak e Afghano) e gli europei (Greyhound,
suali e materni, scavalcate attraverso fecondazione assistita           Deerhound, Irish Wolfhound, Whippet, Piccolo levriero
e allattamento artificiale. Viene così consentita la riprodu-           italiano, Borzoi russo, Galgo spagnolo, Magiar Agar e le-
zione di individui “biologicamente perdenti” perché ina-                vriero polacco).
datti alla conservazione della specie.                                     I cani orientali, differenziati l’uno dall’altro più che al-
   Fortunatamente, una gestione rispettosa dei periodi sen-             tro dalla lunghezza del mantello, sono caratterizzati da li-
sibili e dei processi di socializzazione intra ed interspecifi-         nee più spigolose, con dorsale orizzontale e rettilinea,
ca, può ancora recuperare repertori profondamente radi-                 orecchie pendenti, e hanno un’indole più selvatica dei cu-
cati nel patrimonio genetico e un programma di alleva-                  gini europei. Sono discendenti diretti di cani usati nella
mento responsabile può ottenere individui adatti a com-                 caccia e tenuti unicamente per questa funzione. I musul-
piere il loro importantissimo lavoro di compagni.                       mani hanno un rapporto abbastanza ostile con i cani, e i
   Esattamente come la selezione artificiale ha prodotto                levrieri sono un’eccezione a questa repulsione unicamente
per esempio cani da slitta fisicamente e psichicamente                  per la loro utilità nella caccia. Venivano persino ammessi
conformati per affrontare al meglio il traino, un analogo               nelle tende, ma per dividere comunque la spartana vita
processo di incroci programmati ha ottenuto cani adattati               dei nomadi. Il tipo di caccia era abbastanza istintivo, non
all’ambiente urbano ed al tipo di vita ad esso connesso. I              particolarmente curato nell’aspetto stilistico, e non biso-
cani di città difficilmente svolgono lavori impegnativi, anzi           gnoso di addestramenti specifici. La preda veniva localiz-
nel corso della giornata non hanno quasi mai niente da fa-              zata dai cacciatori a cavallo, eventualmente con l’aiuto di
re; spesso il cane trascorre la maggior parte del tempo in              altri cani o falchi, a quel punto venivano liberati i levrieri
presenza di qualcuno, ma senza avere particolari interazio-             che inseguivano e atterravano l’animale (spesso tramortito
ni o collaborazioni. Un compagno cittadino ideale non de-               dalla violenza dell’impatto ad alta velocità) che veniva poi
ve essere particolarmente reattivo e non deve rispondere                finito dai cacciatori (il corano vieta l’assunzione di carni
negativamente ad un contesto monotono o povero di sti-                  di animali che non siano stati macellati dall’uomo per iu-
moli e interazioni. Il naturale bisogno di svolgere attività            gulazione).
Sisca Observer, Anno 7, Numero 1, Giugno 2003    15


   Dal punto di vista comportamentale le peculiarità dei          liccia in Unione Sovietica in cui i riproduttori erano scelti
levrieri orientali sono quindi l’istinto predatorio molto         basandosi su di un unico carattere comportamentale: la
marcato, che li porta ad inseguire (e raggiungere) qualun-        domesticità verso l’uomo. Nel giro di un numero relativa-
que cosa si muova, il carattere riservato e abbastanza timi-      mente ridotto di generazioni si sono ottenuti animali gene-
do, poco gratificato dai contatti fisici e non molto tolleran-    ticamente domestici, che anziché aggredire o fuggire cer-
te verso le manipolazioni. Nei confronti degli altri cani         cavano spontaneamente il contatto con gli esseri umani.
non sono particolarmente portati a competere, potendo             Ma insieme a questo cambiamento se ne sono verificati al-
anche cacciare in coppie o piccole mute, e non sono com-          tri non previsti, sono apparse caratteristiche fisiche nuove
battivi. L’addestrabilità è piuttosto scarsa, essendo utilizza-   e non desiderabili non presenti nei riproduttori originari,
ti in un tipo di caccia molto istintiva. La tendenza a voca-      come le orecchie cadenti e, ancor peggio, il mantello pez-
lizzare è bassa anche se per la loro naturale diffidenza ver-     zato (Coppinger e Coppinger, 2001).
so gli estranei possono essere dei discreti guardiani.               Questo esperimento è un’ulteriore prova del fatto che
   I levrieri europei, tra cui i più numerosi sono                non è possibile non influenzare altri caratteri quando si se-
Greyhound e Whippet, hanno linee più flessuose, dorsale           leziona in funzione di uno di essi (o di un piccolo gruppo).
curvilinea, orecchie a rosa, mantello raso o ruvido. La cac-      Un processo di selezione “coi paraocchi” porta inesorabil-
cia coi levrieri è stata oramai eliminata ed eventualmente        mente alla comparsa di un fenotipo nuovo o almeno non
sostituita con forme di sport quali Coursing (di campagna)        previsto. Purtroppo questo criterio è quello che prevalen-
e Racing (su pista). Fin dagli albori della razza i levrieri      temente è stato applicato nell’allevamento canino.
erano appannaggio delle classi aristocratiche presso le              L’aspetto morfologico dei riproduttori è praticamen-
quali erano tenuti in grande considerazione (era vietato          te l’unico elemento preso in considerazione, la conse-
possedere levrieri alle classi inferiori) e spesso condivide-     guenza è la nascita di soggetti che possono risultare af-
vano le sontuose abitazioni con i loro proprietari. Anche         fetti da patologie sia di natura organica sia della sfera
l’aspetto caratteriale era quindi seguito e coltivato nella se-   comportamentale.
lezione. Pur essendo sempre cani diffidenti i levrieri euro-         La modalità con cui gli individui reagiscono nelle situa-
pei sono più docili degli orientali, ancor meno competitivi       zioni di confronto può essere molto diversa. Il cane può
verso i conspecifici (durante le corse è un comportamento         combattere, fuggire o rimanere passivo. Ciascun soggetto
penalizzato pesantemente attaccare gli altri concorrenti).        tende ad avere più spesso una di queste modalità reattive; i
Possono sorgere problemi per aggressioni verso piccoli ca-        soggetti definiti “dominanti” presentano comportamenti
ni, scambiati per prede, oltre che ovviamente verso gatti         “assertivi” più frequentemente degli altri, reagiscono of-
conigli e animali da cortile o selvatici. L’impulso all’inse-     fensivamente con più facilità in situazioni di competizione,
guimento è sempre marcatissimo, la tendenza a vocalizzare         poiché considerano un maggior numero di circostanze co-
scarsa e la tolleranza alle manipolazioni maggiore di quella      me sfide al loro status. Questi animali possono essere defi-
dei parenti orientali.                                            niti soggetti alfa per la loro tendenza a cercare di assumere
   La reattività generale verso gli stimoli sonori è in ge-       questo ruolo di leader nel gruppo famigliare (branco). La
nere abbastanza bassa, come il livello di attività genera-        percentuale nella popolazione di soggetti che hanno que-
le, mentre la sensibilità agli stimoli visivi, in particolare     sta tendenza ed assumere il ruolo alfa è anch’essa influen-
verso gli oggetti in rapido movimento, è stata selettiva-         zabile selettivamente. Un soggetto alfa è più portato ad as -
mente aumentata. La tendenza ad usare l’olfatto è deci-           sumere, nelle situazioni di confronto sociale, le posture ti-
samente scarsa.                                                   piche del dominante che sono testa eretta, orecchie dritte
   Se si garantisce loro la possibilità di muoversi quotidia-     e rivolte in avanti, coda alta, ben piantato sugli arti e così
namente all’aperto i levrieri, specialmente di ceppo euro-        via. Questa postura è proprio quella che si ricerca sul ring
peo, sono cani abbastanza adatti alla vita di città per l’in-     delle esposizioni per valorizzare al massimo gli individui.
dole silenziosa, discreta e fondamentalmente abbastanza           È ragionevole pensare che premiando maggiormente gli
pigra e poco combattiva.                                          animali che tendono ad assumere spontaneamente posture
                                                                  da cane alfa nei ring espositivi, e di conseguenza favoren-
                                                                  doli in riproduzione, si sia aumentata la percentuale di
Conclusioni                                                       soggetti connotati da una maggiore assertività. Nella realtà
                                                                  famigliare non sempre (anzi quasi mai) è vantaggioso avere
   Il comportamento originario del cane ancestrale/lupo           un cane con questo tipo di tendenze reattive, che più facil-
è andato notevolmente modificandosi attraverso l’iper-            mente di un altro può sviluppare conflitti con il proprieta-
trofizzazione o l’eliminazione di schemi motori già pre-          rio, specialmente se questi non è sufficientemente compe-
senti e con la comparsa di comportamenti nuovi. Questo            tente dal punto di vista etologico per inquadrare gerarchi-
processo è stato possibile grazie ad un programma di se-          camente il cane. Va detto che il problema è comunque for-
lezione dei riproduttori che dimostravano di possedere al         temente condizionato dal contesto relazionale in cui l’ani-
meglio le caratteristiche desiderate. Nel passaggio da una        male vive: si parla infatti di sociopatia perché lo squilibrio
generazione all’altra è stata alterata la frequenza di com-       è nella relazione e non se ne può ritenere responsabile una
parsa di determinati fenotipi comportamentali. Nel corso          sola delle parti coinvolte. Lo stesso cane, con un altro pro-
della selezione artificiale è possibile procedere per mi-         prietario avrebbe potuto trascorrere l’intera vita senza mo -
gliorare un particolare carattere, ma questo non sarà qua-        strare alcun sintomo di disturbi comportamentali.
si mai l’unico a modificarsi.                                        Sarebbe auspicabile una inversione di tendenza nell’al-
   È documentato, per esempio, un progetto di migliora-           levamento canino, che prevedesse una valutazione delle
mento genetico di un grande allevamento di volpi da pel-          caratteristiche reattive comportamentali dei cani prima di
16    Eredità e comportamento: differenziazione comportamentale della specie Canis familiaris… (Parte seconda)


avviarli alla riproduzione. Attualmente la regolamentazio-                 La figura del Medico Veterinario dovrebbe essere la re-
ne italiana, delegata per decreto ministeriale all’ENCI,                ferenza di elezione per una corretta impostazione fin dal-
non prevede controlli obbligatori per l’iscrizione ai libri             l’inizio della gestione del cane, con stimolazioni adeguate,
genealogici, nemmeno per il controllo delle malattie gene-              giusta età di adozione, corretto inquadramento gerarchico
tiche “somatiche”. Alcuni club di razza hanno previsto                  del cucciolo e inserimento in un contesto compatibile con
norme restrittive per il conseguimento di riconoscimenti e              le sue esigenze etologiche razziali, anche in ragione del fat-
titoli, ma la percentuale sulla popolazione di soggetti con-            to che una rilevante percentuale di cani viene portata alla
trollati è molto scarsa e tutto è affidato alla coscienza (ed           prima visita vaccinale quando il periodo sensibile è ancora
alle tasche) degli allevatori più coscienziosi. In altri paesi          in corso.
europei (come per esempio la Germania) le associazioni di
tutela delle razze hanno l’autorità di poter indirizzare gli
accoppiamenti e di impostare i programmi di selezione                   Parole chiave
stabilendo i requisiti minimi che un individuo deve avere
per andare in riproduzione. Purtroppo sono veramente                       Cane, razze, comportamento, ereditabilità, ambiente.
pochi i Club che oltre verificare la presenza di sintomi di
malattie genetiche prevedono prove di attitudine compor-
tamentali.                                                              Bibliografia
    Dovrebbe essere ben differenziato il risultato di un test
attitudinale rispetto a quello di una prova di lavoro, che è            Abrantes R. “The evolution of canine social behaviour.” Wakan Tanka Publi-
il frutto di uno specifico addestramento, e quindi non au-                     shers - Naperville, Illinois 1997.
                                                                        Arons C.D., Shoemaker W.J. “The distributions of catecholamines and beta-
tomaticamente trasmissibile alle generazioni successive                        endorfin in the brains of three behaviorally distinct breeds of dogs
(Willis, 1995).                                                                and their F1 hybrids.” Brain Research, 594, 1992.
    Pur essendo ormai innegabile una forte influenza gene-              Clutton-Brock J. “Origin of the dog: domestication and early history.” In
                                                                               “The domestic dog; its evolution, behaviour and interactions with peo-
tica sulle caratteristiche reattive e sulla conformazione ca-                  ple.” Cambridge University Press - London 1995.
ratteriale degli individui, non si può prescindere dalle con-           Coppinger R., Coppinger L. “Dogs. A new understanding of canine origin,
dizioni in cui si svolge la prima parte della vita del cane.                   behaviour and evolution.” The University of Chicago Press - Chicago
                                                                               2001.
Le esperienze precoci, modulate dalla reattività individua-             Coppinger R., Shneider R. “Evolution of working dogs.” In “The domestic
le, sono alla base dell’omeostasi sensoriale del cane. Un ca-                  dog; its evolution, behaviour and interactions with people.” Cambrid-
ne geneticamente perfetto, ma non correttamente solleci-                       ge University Press - London 1995.
                                                                        Coren S. “L’intelligenza dei cani.” Arnoldo Mondadori Editore - Milano 1996.
tato nella fase della sua vita in cui dovrebbe acquisire le             Coren S. “Cani e padroni.” Arnoldo Mondadori Editore - Milano 1999.
competenze di socializzazione ha elevate possibilità di svi-            Davis S.J.M., Valla F.R. “Evidence for domestication of the dog 12000 years
luppare patologie del comportamento. Studi retrospettivi                       ago in the Natufian of Israel.” Nature, 276, 608-10.
                                                                        Fiorone F. “Il mio amico cane. Tutte le razze del mondo.” Rusconi Editore -
sulla correlazione tra luogo di sviluppo e problemi com-                       1981.
portamentali insorti successivamente hanno stabilito che                Hart B., Hart L. “The perfect puppy. How to choose your dog by its beha-
c’è un legame statisticamente significativo tra luogo e mo-                    viour.” Freeman and Company - New York 1988.
                                                                        Scott J.P., Fuller J.L. “Genetics and the social behaviour of the dog.” The
dalità di allevamento (allevamenti intensivi, allevamento                      University of Chicago Press - Chicago 1965.
famigliare, canili e rifugi, negozio di animali e così via) e           Willis M.B. “Genetic aspects of dog behaviour with particular reference to
patologie comportamentali (Serpell e Jagoe, 1995).                             working ability.” In “The domestic dog; its evolution, behaviour and
                                                                               interactions with people.” Cambridge University Press - London
    Da ciò si evince quanto le responsabilità degli allevatori                 1995.
siano rilevanti.                                                        aa. vari. “La nuova enciclopedia del cane.” Editoriale Olimpia - Firenze 1995.

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  • 1. Sisca Observer, Anno 7, Numero 1, Giugno 2003 11 EREDITÀ E COMPORTAMENTO: DIFFERENZIAZIONE COMPORTAMENTALE DELLA SPECIE CANIS FAMILIARIS NEL CORSO DELLA SELEZIONE DEI DIVERSI RAGGRUPPAMENTI RAZZIALI (Parte seconda) ANTONIO ANDINA Medico Veterinario Bologna Obiettivi Il presente lavoro vuole descrivere, a grandi linee, il processo con cui si sono differenziate dal punto di vista comporta- mentale le diverse razze canine. I gruppi di razze saranno presi in considerazione in base alla funzione che originariamente possedevano ed era quindi perseguita nei programmi di selezione negli allevamenti. L’obiettivo del lavoro è fornire al Me- dico Veterinario Generalista la possibilità di informare il futuro proprietario in relazione alle caratteristiche comportamenta- li dei vari gruppi razziali: conoscendone l’attitudine, può essere più facile prevedere se un individuo di una data razza ha buone probabilità di adattarsi allo stile di vita del futuro proprietario ed alle aspettative di quest’ultimo. Il valore predittivo di questo tipo di valutazione è ovviamente approssimativo in quanto a fianco delle promesse genetiche di un individuo de- ve essere considerato il ruolo svolto dalle condizioni ambientali, come ad esempio le esperienze precoci e l’educazione messa in atto dal proprietario. Gruppo VI. Segugi e cani per pista di sangue cializzati battitori, sono quindi cani in grado di vivere in gruppo, strutturando la muta in gerarchie ben evolute. Se già nella specie canina l’ol- Pur con differenze tra razza e razza la tendenza a lottare fatto è un senso molto impor- dei segugi è bassa, sarebbe infatti controproducente per tante, in questi cani lo è ancora animali che devono vivere in gruppo. Sono al contrario di più. Fin da cuccioli rispetto ben sviluppati i repertori di ritualizzazione gerarchica dei agli individui di altre razze pri- conflitti. La fase ipertrofizzata della sequenza predatoria è vilegiano l’uso dell’olfatto ri- l’inseguimento, che può prevedere anche complesse tecni- spetto agli altri sensi, e la loro che di accerchiamento volte a portare la preda a portata abilità nel seguire le tracce è già del cacciatore/capobranco, che come nei lupi detiene il di- significativamente maggiore ri- ritto di apportare l’attacco letale. Molti segugi non porta- spetto a quella di altri cani co- no a termine la predazione ma si limitano ad inseguire in me per esempio i Terrier (Scott quanto la sequenza predatoria si è arrestata a livello del- e Fuller, 1965). l’inseguimento, altri possono avere anche il morso per af- I segugi devono localizzare una ferrare o addirittura la sequenza completa (escluso forse il traccia, seguirla con costanza, anche in condizioni di diffi- consumo finale della preda). coltà, seguendo debolissime emanazioni. Caratteristica in- Vi sono differenze nella propensione alla lotta a seconda dispensabile è una solida tenacia, ai limiti della cocciutag- del tipo di selvaggina verso cui si sono specializzati: quelli gine. Durante la caccia i segugi mantengono un legame che vengono usati prevalentemente per cacciare la lepre, non molto stretto con il cacciatore, con cui comunicano a ed eventualmente il capriolo, sono meno combattivi meno distanza tramite un uso articolato della voce. Il cane dispo- portati a mettere in atto comportamenti di aggressione ri- ne di una certa libertà di decisione e indipendenza nel la- spetto ai cani usati con cinghiali, volpi e altri animali di ta- voro che conserva anche nella vita quotidiana. Molti segu- glia maggiore e indole più minacciosa (puma, giaguaro, gi lavorano in squadra, dividendosi i ruoli come degli spe- leone e così via).
  • 2. 12 Eredità e comportamento: differenziazione comportamentale della specie Canis familiaris… (Parte seconda) I segugi sono prevalentemente cani da lavoro, tenden- Gruppo VII. Cani da ferma zialmente piuttosto specializzati, per il tipo di preda cac- ciata e per le tecniche utilizzate. La conformazione dei re- Questi cani si sono evoluti do- pertori lavorativi si basa più sulla componente istintiva po che l’uomo ha cominciato a (geneticamente trasmessa da una generazione all’altra) che cacciare con le reti, e successi- non su apprendimenti conseguiti attraverso tecniche adde- vamente con il fucile. Il cane strative. Sicuramente sono cani meno versatili e plastici doveva localizzare il selvatico nell’addestramento rispetto ai pastori o ad altri cacciatori (quasi sempre di penna) inse- come Retriever, Spaniel o cani da ferma. I soggetti appar- guirlo e spingerlo a portata del tenenti a razze prettamente da lavoro potrebbero essere cacciatore indicando con preci- non proprio adatti come compagni “di casa”. sione dove si trovava con una Riassumendo tra le caratteristiche dei segugi, possono postura abbastanza spettacolare essere problematiche la caparbietà, l’indipendenza, il for- detta ferma che consiste nell’esasperazione dello sguardo tissimo impulso a seguire tracce odorose e la tendenza ad fisso che precede l’aggressione nella sequenza predatoria abbaiare. Tra i vantaggi la bassa aggressività e la facilità a ancestrale. Ovviamente per poter vedere ciò che il cane in- vivere in un gruppo (anche di umani). dicava il cacciatore doveva essere vicino, quindi il legame Vi sono notevoli differenze nell’adattabilità a vivere tra uomo e ausiliario doveva essere molto stretto. L’istinto in casa come cani da compagnia tra i soggetti apparte- predatorio è forte, ma l’impulso a seguire la selvaggina nenti a razze prettamente da lavoro, o a linee di sangue non è tale da far perdere al cane il collegamento con il usate solo per la caccia, rispetto a quei cani che da più proprietario/leader. tempo sono approdati ai salotti per un aspetto fisico La sequenza predatoria si arresta alla fase di sguardo fis- particolarmente accattivante (le orecchie pendule che so, o eventualmente al “morso per afferrare” messo in atto caratterizzano tutto il gruppo hanno un forte fascino). quando il cane deve recuperare la selvaggina uccisa e ri- Tra i più diffusi segugi “da compagnia” il Beagle e Bas- portarla. Impulsività, reattività e combattività sono da me- sethound, entrambi cani piacevolissimi per la vita in fa- die a scarse perché controproducenti nel lavoro. Il cane miglia, ma non privi di problemi: hanno un tale impulso deve bloccare la predazione limitandosi allo sguardo fisso, a seguire il proprio naso, sordi ad ogni richiamo (più il e non deve avventarsi sull’animale finché non riceve il se- Beagle che non il Basset), che costringono molti pro- gnale per lo sfrullo. Deve essere poco possessivo e suffi- prietari a tenerli permanentemente al guinzaglio quan- cientemente sottomesso da consegnare una risorsa interes- do sono all’aperto. sante come una preda appena uccisa al cacciatore anziché Tra i segugi è stato inserito per una certa affinità morfo- mangiarla. Anche la combattività verso gli altri cani deve logica anche il Dalmata, che però non è praticamente mai essere bassa perché, spesso cacciano in piccoli gruppi, ma- stato usato come cane da caccia, mentre veniva usato per gari assieme ad altri specializzati in funzioni diverse (come accompagnare le carrozze e difenderle da eventuali aggres- per esempio il riporto) e comunque vengono in contatto sioni. Altra vittima eccellente della moda per il suo man- con altri ausiliari durante le battute. tello unico e la pubblicità di alcuni film, questo splendido I cani da ferma sono divisi in inglesi (i tre setter inglese, cane è stato spesso oggetto di adozioni avventate e conse- irlandese e Gordon ed il Pointer) e continentali (numerosi guenti abbandoni. Non tutti, infatti, sono preparati a bracchi delle varie regioni europee). I soggetti appartenen- orientare il dispendio di inesauribili energie di un cane na- ti alle razze continentali a volte sono meno specializzati to per fare chilometri di corsa e costretto a percorrerli in sulla selvaggina di penna e più facilmente devono compie- un appartamento cittadino. re anche il lavoro di riporto. Gli standard di lavoro di di- Diverse razze di segugi sono presenti in più versioni versi bracchi tedeschi considerano non difettoso il com- di taglia e pelo, per adattarsi meglio nello stile di lavoro portamento di un cane che insegue, cattura ed uccide una alle esigenze dei disparati tipi di selvaggina, ambienti e preda da pelo durante la caccia. Questo maggiore comple- anche cacciatori. La riduzione della taglia spesso è otte- tamento della sequenza predatoria ancestrale può riemer- nuta non con una diminuzione assoluta, ma con l’accor- gere più facilmente nei cani da ferma tedeschi rispetto ai ciamento degli arti (conservando e selezionando in pu- soggetti di razze britanniche. rezza i portatori di una mutazione casuale). I cani così Durante la cerca, un cane da ferma non ha bisogno di ottenuti, detti “bassetti” (Bassethound, Basset Artesian abbaiare per comunicare al cacciatore dove è, tanto è sem- Normand, Basset Ardeane Vandeen e così via) sono più pre in vista, anzi non deve allarmare il selvatico facendolo lenti e riflessivi e meglio si adattano ad un cacciatore che alzare in volo prima che sia sotto il tiro del fucile: quindi i va a piedi (le mute di segugi in origine erano seguite a fermatori abbaiano poco. cavallo) o ad una persona che non va a caccia ma si limi- Molti cani da ferma hanno un aspetto molto piacevole ed ta a passeggiare. elegante, questo ha favorito lo sviluppo di linee di sangue in Altro segugio sui generis è il Rodesian Ridgeback, cane cui le caratteristiche estetiche erano più importanti delle ef- africano ottenuto mescolando segugi occidentali con cani fettive capacità venatorie, così come è anche accaduto il da caccia locali, specializzato nella caccia al leone e ad al- contrario (cani da caccia bravissimi, ma effettivamente poco tre prede di grosse dimensioni (successivamente il suo ar- rispondenti ai canoni morfologici delle razze di appartenen- dore nella seguita e la sua combattività sono stati utilizzati za). Per alcune razze la differenza tra i soggetti da lavoro e nel barbaro lavoro dell’inseguimento degli schiavi fuggiti). quelli da bellezza è diventata enorme e bisogna necessaria- È caratterizzato da un maggior coraggio e da una più spic- mente tenere conto dell’attitudine della linea di sangue del- cata combattività. l’individuo che prendiamo in considerazione.
  • 3. Sisca Observer, Anno 7, Numero 1, Giugno 2003 13 Gruppo VIII. Cani da riporto, Il Cocker americano, leggermente più piccolo di taglia e da cerca e da acqua con un mantello decisamente più lungo e impegnativo, è oramai unicamente un cane da compagnia, meno reattivo Anche questo gruppo è formato del cugino inglese, ma anche meno addestrabile. prevalentemente da cani usati Vi sono diversi altri Spaniel meno diffusi, come gli originariamente nella caccia, Springer, inglese e gallese, il Clumber, il Field e altri che, specificamente per il ritrova- pur con differenze nello stile e nella velocità di lavoro so- mento della selvaggina abbattu- no abbastanza simili nell’indole e nella conformazione ta ed il suo recupero, anche dal- reattiva. Si tratta di cani che anche se non utilizzati nel lo- l’acqua (Retrievers) o anche per ro lavoro originario possono essere ottimi compagni, a lo scovo, pur senza ferma (Spa- patto che gli si consenta di avere le necessarie attività all’a- niel). perto per un tempo sufficiente. Per uno Spaniel una pas- Tra questi cani sono comprese seggiata in campagna con il proprietario non differisce alcune tra le razze più diffuse al mondo come Labrador, molto da una battuta di caccia, la tendenza ad allontanarsi Golden Retriever e Cocker Spaniel (inglese e americano), non è troppo marcata e la docilità (propensione ad ade- tutte ampiamente utilizzate anche per compiti diversi dalla guarsi alle indicazioni del proprietario) è ben sviluppata. I caccia che vanno dalla semplice compagnia al servizio di rapporti con i conspecifici sono in genere buoni e non guida per i ciechi, assistenza ai disabili ed ai non udenti. competitivi. Della sequenza predatoria i Retrievers hanno conservato solo la fase di localizzazione ed il morso per afferrare. Lo sconfinamento nella fase successiva (morso per uccidere) Gruppo IX. Cani da compagnia si traduce in un difetto grave detto “bocca dura”, ha base genetica ed è quindi molto difficile da correggere.(Cop- Questo raggruppamento racco- pinger, 2001). glie numerose razze di origine e Il lavoro originario del Retriever prevedeva che cercasse conformazione anche molto di- il selvatico abbattuto, lo recuperasse anche dall’acqua e lo versa, accomunati dalla stessa riconsegnasse intatto al cacciatore. Questo altruistico in- funzione che è la compagnia al- tento prevede che il cane accetti incondizionatamente le l’uomo. La taglia è in quasi tutti prerogative di possesso del leader/proprietario su una ri- questi cani inferiore alla media, sorsa allettante come un animale morto. La docilità (di- per rendere meno impegnativo sponibilità a collaborare) di questi cani è sicuramente mol- tenerli in casa. La struttura to sviluppata. Qualunque forma di competitività, anche morfologica è in genere quella verso gli altri cani con cui spesso doveva andare a caccia, è di altri cani da lavoro di taglia stata scartata nei programmi di selezione. Chiaramente più grande miniaturizzata. Sele- questa loro reattività li rende poco adatti al lavoro di guar- zionando i soggetti di taglia più piccola si è sconfinato a dia e difesa personale. volte nel nanismo, più o meno armonico, e abbiamo ani- Quasi tutti i Retrievers sono molto versatili nell’adde- mali con occhi grandi e rotondi, in posizione spesso fron- stramento, anche per compiere compiti complessi e non tale, teste tondeggianti e grandi in proporzione al corpo, naturali per il cane, come per esempio il servizio di guida denti piccoli e musi corti. Questo tipo di conformazione si per i non vedenti. Le abilità istintive non sono molto svi- avvicina molto a quella dei cuccioli di tutti i mammiferi in- luppate a vantaggio della versatilità nell’apprendimento di nescando istinti innati di protezione e cura. Spesso anche compiti nuovi attraverso l’addestramento. il carattere conserva una conformazione neotenica simile; Gli Spaniel sono cani da cerca, prevalentemente usati su questi cani conservano comportamenti infantili come la ri- selvaggina da penna, che battono il terreno con il naso a chiesta di attenzioni, la propensione al gioco e lo scarso terra per trovare il selvatico e farlo passare davanti al fuci- istinto predatorio. Non avendo mai dovuto lavorare, ten- le del cacciatore. Non fermano e non abbaiano, ma usano denzialmente non sono particolarmente addestrabili (fan- molto la coda per comunicare la distanza della preda (mo- no eccezione i barboni), e nemmeno possiedono repertori dificando frequenza e tipo di scodinzolio). Visto il tipo di lavorativi istintivi (come per esempio Terrier e bassotti). comunicazione il collegamento tra cane e padrone deve es- Abbiamo lupoidi, Spaniel e molossoidi di piccola taglia: sere molto stretto. versioni ridotte dei fratelli maggiori che ne riprendono Tra i cani da caccia possessività e combattività sono parzialmente anche le caratteristiche attitudinali. I cani molto basse perché controindicate per il lavoro (gli Spa- con conformazione braccoide, anche se ridotti ad una ta- niel spesso devono anche riportare). Il cocker ha avuto ne- glia nana, magari con gambe corte, sono per esempio Bi- gli anni passati un vero e proprio boom, diventando im- chon, Bolognesi, Maltesi, e i barboni stessi (in tutte le va- provvisamente di moda (specialmente nella varietà fulva) e rianti di taglia). Sono molto reattivi, con una certa tenden- ha risentito della produzione in massa di soggetti non sele- za alla vocalizzazione di allarme, dotati di un alto livello di zionati né morfologicamente né caratterialmente. Sembra attività generale e ben addomesticato. che ci sia stata in passato una popolazione di Cocker, in I cani di origine orientale come Pechinesi, Shih-Tzu, particolare a mantello unicolore (Willis, 1995) che manife- Lhasa Apso, Chin Giapponese e Spaniel Tibetano sono stava problemi di natura aggressiva, ma oggi che la razza sempre molto reattivi, specialmente agli stimoli sonori, ma non è più di moda la selezione ha recuperato il carattere hanno un livello di attività generale più basso (specialmen- originario, affabile e docile. te Pechinesi e Shih-Tzu).
  • 4. 14 Eredità e comportamento: differenziazione comportamentale della specie Canis familiaris… (Parte seconda) I molossoidi di piccola taglia come Carlino, Bouledogue collaborative o avere interazioni sociali, se non soddisfatto francese e Boston Terrier sono decisamente più pigri e poco può essere sostituito con comportamenti indesiderabili sia reattivi anche se possono avere una maggiore propensione di tipo produttivo che di tipo depressivo. al confronto con gli altri cani (derivano pur sempre da ma- Costringere ad una vita di inattività un cane da lavoro è stini). Vicini ai piccoli molossi, con cui probabilmente divi- una decisione che dovrebbe essere profondamente ponde- dono le origini, i Griffoncini belgi in tutte le varietà di man- rata (e se possibile evitata), al contrario si può ipotizzare tello: sono appena più reattivi dei mini mastini. che un cane da compagnia possa trarre un livello accetta- I piccoli Spaniel da compagnia (Cavalier e King Char- bile di benessere da qualche breve passeggiata e da un cu- les) riprendono il piacevole carattere docile e arrendevole scino di fianco alla scrivania del padrone. degli antenati da caccia, sono poco reattivi, poco attivi e poco competitivi. Al di là delle caratteristiche morfologiche, influenzate Gruppo X. Levrieri dal senso estetico dei selezionatori originari indipendente- mente dalla loro funzionalità, i cani da compagnia sono I levrieri sono forse i ca- frutto di un processo di selezione molto condizionato dalla ni di razza più antichi, e loro conformazione comportamentale. I comportamenti praticamente hanno sociali, in particolare verso l’uomo, sono sempre stati fon- conservato inalterata la damentali per la soddisfazione del proprietario che deci- loro forma nei secoli, deva di prendere un cane da compagnia, forse molto di caso abbastanza unico più che non in altri cani prettamente da lavoro. nel panorama delle raz- Quando si prendono in esame i cani da compagnia non ze canine che si sono si può non tenere in considerazione il fatto che molto evolute nel corso della spesso sono costretti a vivere in un contesto, come quello loro storia, cambiando delle città moderne, estremamente diverso dall’ambiente sensibilmente anche nel giro di pochi decenni. Esistono in cui si è sviluppato l’antenato lupo. Le esigenze etologi- rappresentazioni di cani quasi identici agli attuali fin dai che della specie sono spesso trascurate a vantaggio di una geroglifici egizi, passando per affreschi rinascimentali e più o meno consapevole soddisfazione di fabbisogni di so- stampe ottocentesche. cializzazione umani. A volte per vicariare altre carenze re- Il gruppo è decisamente omogeneo: cambiano da una lazionali su questi piccoli animali vengono proiettati tra- razza all’altra quasi solo la taglia e il mantello. La forma è sporti affettivi squilibrati. Questo processo, spesso è ac- costante perché determinata dalla funzione, che è quella di compagnato da una forte antropomorfizzazione, eticamen- sviluppare la velocità massima nella caccia ad inseguimen- te piuttosto discutibile e può portare ad erronee interpre- to a vista. Il tipo di preda ed il clima della regione geogra- tazioni dei moduli di comunicazione della specie. Le mo- fica di origine ha influenzato le dimensioni e la lunghezza dalità di allevamento di questi piccoli cani, e la loro gestio- del pelo: i cani che cacciavano piccoli animali come lepri e ne da adulti, spesso non consentono il corretto sviluppo gazzelle sono più leggeri e piccoli, quelli che si dovevano dei repertori relazionali canini, che hanno sì una base ge- cimentare contro lupi, cinghiali, leopardi o cervi hanno netica innata, ma richiedono un processo di apprendimen- sviluppato ovviamente una taglia più cospicua. to e affinamento. Si possono avere anomalie dei comporta- Esistono due ceppi di levrieri: gli orientali (Saluki, Slou- menti sociali intraspecifici, come per esempio quelli ses- ghi, Azawak e Afghano) e gli europei (Greyhound, suali e materni, scavalcate attraverso fecondazione assistita Deerhound, Irish Wolfhound, Whippet, Piccolo levriero e allattamento artificiale. Viene così consentita la riprodu- italiano, Borzoi russo, Galgo spagnolo, Magiar Agar e le- zione di individui “biologicamente perdenti” perché ina- vriero polacco). datti alla conservazione della specie. I cani orientali, differenziati l’uno dall’altro più che al- Fortunatamente, una gestione rispettosa dei periodi sen- tro dalla lunghezza del mantello, sono caratterizzati da li- sibili e dei processi di socializzazione intra ed interspecifi- nee più spigolose, con dorsale orizzontale e rettilinea, ca, può ancora recuperare repertori profondamente radi- orecchie pendenti, e hanno un’indole più selvatica dei cu- cati nel patrimonio genetico e un programma di alleva- gini europei. Sono discendenti diretti di cani usati nella mento responsabile può ottenere individui adatti a com- caccia e tenuti unicamente per questa funzione. I musul- piere il loro importantissimo lavoro di compagni. mani hanno un rapporto abbastanza ostile con i cani, e i Esattamente come la selezione artificiale ha prodotto levrieri sono un’eccezione a questa repulsione unicamente per esempio cani da slitta fisicamente e psichicamente per la loro utilità nella caccia. Venivano persino ammessi conformati per affrontare al meglio il traino, un analogo nelle tende, ma per dividere comunque la spartana vita processo di incroci programmati ha ottenuto cani adattati dei nomadi. Il tipo di caccia era abbastanza istintivo, non all’ambiente urbano ed al tipo di vita ad esso connesso. I particolarmente curato nell’aspetto stilistico, e non biso- cani di città difficilmente svolgono lavori impegnativi, anzi gnoso di addestramenti specifici. La preda veniva localiz- nel corso della giornata non hanno quasi mai niente da fa- zata dai cacciatori a cavallo, eventualmente con l’aiuto di re; spesso il cane trascorre la maggior parte del tempo in altri cani o falchi, a quel punto venivano liberati i levrieri presenza di qualcuno, ma senza avere particolari interazio- che inseguivano e atterravano l’animale (spesso tramortito ni o collaborazioni. Un compagno cittadino ideale non de- dalla violenza dell’impatto ad alta velocità) che veniva poi ve essere particolarmente reattivo e non deve rispondere finito dai cacciatori (il corano vieta l’assunzione di carni negativamente ad un contesto monotono o povero di sti- di animali che non siano stati macellati dall’uomo per iu- moli e interazioni. Il naturale bisogno di svolgere attività gulazione).
  • 5. Sisca Observer, Anno 7, Numero 1, Giugno 2003 15 Dal punto di vista comportamentale le peculiarità dei liccia in Unione Sovietica in cui i riproduttori erano scelti levrieri orientali sono quindi l’istinto predatorio molto basandosi su di un unico carattere comportamentale: la marcato, che li porta ad inseguire (e raggiungere) qualun- domesticità verso l’uomo. Nel giro di un numero relativa- que cosa si muova, il carattere riservato e abbastanza timi- mente ridotto di generazioni si sono ottenuti animali gene- do, poco gratificato dai contatti fisici e non molto tolleran- ticamente domestici, che anziché aggredire o fuggire cer- te verso le manipolazioni. Nei confronti degli altri cani cavano spontaneamente il contatto con gli esseri umani. non sono particolarmente portati a competere, potendo Ma insieme a questo cambiamento se ne sono verificati al- anche cacciare in coppie o piccole mute, e non sono com- tri non previsti, sono apparse caratteristiche fisiche nuove battivi. L’addestrabilità è piuttosto scarsa, essendo utilizza- e non desiderabili non presenti nei riproduttori originari, ti in un tipo di caccia molto istintiva. La tendenza a voca- come le orecchie cadenti e, ancor peggio, il mantello pez- lizzare è bassa anche se per la loro naturale diffidenza ver- zato (Coppinger e Coppinger, 2001). so gli estranei possono essere dei discreti guardiani. Questo esperimento è un’ulteriore prova del fatto che I levrieri europei, tra cui i più numerosi sono non è possibile non influenzare altri caratteri quando si se- Greyhound e Whippet, hanno linee più flessuose, dorsale leziona in funzione di uno di essi (o di un piccolo gruppo). curvilinea, orecchie a rosa, mantello raso o ruvido. La cac- Un processo di selezione “coi paraocchi” porta inesorabil- cia coi levrieri è stata oramai eliminata ed eventualmente mente alla comparsa di un fenotipo nuovo o almeno non sostituita con forme di sport quali Coursing (di campagna) previsto. Purtroppo questo criterio è quello che prevalen- e Racing (su pista). Fin dagli albori della razza i levrieri temente è stato applicato nell’allevamento canino. erano appannaggio delle classi aristocratiche presso le L’aspetto morfologico dei riproduttori è praticamen- quali erano tenuti in grande considerazione (era vietato te l’unico elemento preso in considerazione, la conse- possedere levrieri alle classi inferiori) e spesso condivide- guenza è la nascita di soggetti che possono risultare af- vano le sontuose abitazioni con i loro proprietari. Anche fetti da patologie sia di natura organica sia della sfera l’aspetto caratteriale era quindi seguito e coltivato nella se- comportamentale. lezione. Pur essendo sempre cani diffidenti i levrieri euro- La modalità con cui gli individui reagiscono nelle situa- pei sono più docili degli orientali, ancor meno competitivi zioni di confronto può essere molto diversa. Il cane può verso i conspecifici (durante le corse è un comportamento combattere, fuggire o rimanere passivo. Ciascun soggetto penalizzato pesantemente attaccare gli altri concorrenti). tende ad avere più spesso una di queste modalità reattive; i Possono sorgere problemi per aggressioni verso piccoli ca- soggetti definiti “dominanti” presentano comportamenti ni, scambiati per prede, oltre che ovviamente verso gatti “assertivi” più frequentemente degli altri, reagiscono of- conigli e animali da cortile o selvatici. L’impulso all’inse- fensivamente con più facilità in situazioni di competizione, guimento è sempre marcatissimo, la tendenza a vocalizzare poiché considerano un maggior numero di circostanze co- scarsa e la tolleranza alle manipolazioni maggiore di quella me sfide al loro status. Questi animali possono essere defi- dei parenti orientali. niti soggetti alfa per la loro tendenza a cercare di assumere La reattività generale verso gli stimoli sonori è in ge- questo ruolo di leader nel gruppo famigliare (branco). La nere abbastanza bassa, come il livello di attività genera- percentuale nella popolazione di soggetti che hanno que- le, mentre la sensibilità agli stimoli visivi, in particolare sta tendenza ed assumere il ruolo alfa è anch’essa influen- verso gli oggetti in rapido movimento, è stata selettiva- zabile selettivamente. Un soggetto alfa è più portato ad as - mente aumentata. La tendenza ad usare l’olfatto è deci- sumere, nelle situazioni di confronto sociale, le posture ti- samente scarsa. piche del dominante che sono testa eretta, orecchie dritte Se si garantisce loro la possibilità di muoversi quotidia- e rivolte in avanti, coda alta, ben piantato sugli arti e così namente all’aperto i levrieri, specialmente di ceppo euro- via. Questa postura è proprio quella che si ricerca sul ring peo, sono cani abbastanza adatti alla vita di città per l’in- delle esposizioni per valorizzare al massimo gli individui. dole silenziosa, discreta e fondamentalmente abbastanza È ragionevole pensare che premiando maggiormente gli pigra e poco combattiva. animali che tendono ad assumere spontaneamente posture da cane alfa nei ring espositivi, e di conseguenza favoren- doli in riproduzione, si sia aumentata la percentuale di Conclusioni soggetti connotati da una maggiore assertività. Nella realtà famigliare non sempre (anzi quasi mai) è vantaggioso avere Il comportamento originario del cane ancestrale/lupo un cane con questo tipo di tendenze reattive, che più facil- è andato notevolmente modificandosi attraverso l’iper- mente di un altro può sviluppare conflitti con il proprieta- trofizzazione o l’eliminazione di schemi motori già pre- rio, specialmente se questi non è sufficientemente compe- senti e con la comparsa di comportamenti nuovi. Questo tente dal punto di vista etologico per inquadrare gerarchi- processo è stato possibile grazie ad un programma di se- camente il cane. Va detto che il problema è comunque for- lezione dei riproduttori che dimostravano di possedere al temente condizionato dal contesto relazionale in cui l’ani- meglio le caratteristiche desiderate. Nel passaggio da una male vive: si parla infatti di sociopatia perché lo squilibrio generazione all’altra è stata alterata la frequenza di com- è nella relazione e non se ne può ritenere responsabile una parsa di determinati fenotipi comportamentali. Nel corso sola delle parti coinvolte. Lo stesso cane, con un altro pro- della selezione artificiale è possibile procedere per mi- prietario avrebbe potuto trascorrere l’intera vita senza mo - gliorare un particolare carattere, ma questo non sarà qua- strare alcun sintomo di disturbi comportamentali. si mai l’unico a modificarsi. Sarebbe auspicabile una inversione di tendenza nell’al- È documentato, per esempio, un progetto di migliora- levamento canino, che prevedesse una valutazione delle mento genetico di un grande allevamento di volpi da pel- caratteristiche reattive comportamentali dei cani prima di
  • 6. 16 Eredità e comportamento: differenziazione comportamentale della specie Canis familiaris… (Parte seconda) avviarli alla riproduzione. Attualmente la regolamentazio- La figura del Medico Veterinario dovrebbe essere la re- ne italiana, delegata per decreto ministeriale all’ENCI, ferenza di elezione per una corretta impostazione fin dal- non prevede controlli obbligatori per l’iscrizione ai libri l’inizio della gestione del cane, con stimolazioni adeguate, genealogici, nemmeno per il controllo delle malattie gene- giusta età di adozione, corretto inquadramento gerarchico tiche “somatiche”. Alcuni club di razza hanno previsto del cucciolo e inserimento in un contesto compatibile con norme restrittive per il conseguimento di riconoscimenti e le sue esigenze etologiche razziali, anche in ragione del fat- titoli, ma la percentuale sulla popolazione di soggetti con- to che una rilevante percentuale di cani viene portata alla trollati è molto scarsa e tutto è affidato alla coscienza (ed prima visita vaccinale quando il periodo sensibile è ancora alle tasche) degli allevatori più coscienziosi. In altri paesi in corso. europei (come per esempio la Germania) le associazioni di tutela delle razze hanno l’autorità di poter indirizzare gli accoppiamenti e di impostare i programmi di selezione Parole chiave stabilendo i requisiti minimi che un individuo deve avere per andare in riproduzione. Purtroppo sono veramente Cane, razze, comportamento, ereditabilità, ambiente. pochi i Club che oltre verificare la presenza di sintomi di malattie genetiche prevedono prove di attitudine compor- tamentali. Bibliografia Dovrebbe essere ben differenziato il risultato di un test attitudinale rispetto a quello di una prova di lavoro, che è Abrantes R. “The evolution of canine social behaviour.” Wakan Tanka Publi- il frutto di uno specifico addestramento, e quindi non au- shers - Naperville, Illinois 1997. Arons C.D., Shoemaker W.J. “The distributions of catecholamines and beta- tomaticamente trasmissibile alle generazioni successive endorfin in the brains of three behaviorally distinct breeds of dogs (Willis, 1995). and their F1 hybrids.” Brain Research, 594, 1992. Pur essendo ormai innegabile una forte influenza gene- Clutton-Brock J. “Origin of the dog: domestication and early history.” In “The domestic dog; its evolution, behaviour and interactions with peo- tica sulle caratteristiche reattive e sulla conformazione ca- ple.” Cambridge University Press - London 1995. ratteriale degli individui, non si può prescindere dalle con- Coppinger R., Coppinger L. “Dogs. A new understanding of canine origin, dizioni in cui si svolge la prima parte della vita del cane. behaviour and evolution.” The University of Chicago Press - Chicago 2001. Le esperienze precoci, modulate dalla reattività individua- Coppinger R., Shneider R. “Evolution of working dogs.” In “The domestic le, sono alla base dell’omeostasi sensoriale del cane. Un ca- dog; its evolution, behaviour and interactions with people.” Cambrid- ne geneticamente perfetto, ma non correttamente solleci- ge University Press - London 1995. Coren S. “L’intelligenza dei cani.” Arnoldo Mondadori Editore - Milano 1996. tato nella fase della sua vita in cui dovrebbe acquisire le Coren S. “Cani e padroni.” Arnoldo Mondadori Editore - Milano 1999. competenze di socializzazione ha elevate possibilità di svi- Davis S.J.M., Valla F.R. “Evidence for domestication of the dog 12000 years luppare patologie del comportamento. Studi retrospettivi ago in the Natufian of Israel.” Nature, 276, 608-10. Fiorone F. “Il mio amico cane. Tutte le razze del mondo.” Rusconi Editore - sulla correlazione tra luogo di sviluppo e problemi com- 1981. portamentali insorti successivamente hanno stabilito che Hart B., Hart L. “The perfect puppy. How to choose your dog by its beha- c’è un legame statisticamente significativo tra luogo e mo- viour.” Freeman and Company - New York 1988. Scott J.P., Fuller J.L. “Genetics and the social behaviour of the dog.” The dalità di allevamento (allevamenti intensivi, allevamento University of Chicago Press - Chicago 1965. famigliare, canili e rifugi, negozio di animali e così via) e Willis M.B. “Genetic aspects of dog behaviour with particular reference to patologie comportamentali (Serpell e Jagoe, 1995). working ability.” In “The domestic dog; its evolution, behaviour and interactions with people.” Cambridge University Press - London Da ciò si evince quanto le responsabilità degli allevatori 1995. siano rilevanti. aa. vari. “La nuova enciclopedia del cane.” Editoriale Olimpia - Firenze 1995.