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Corso sulle Tecniche di lavorazioni delle Materie Plastiche
La STORIA della PLASTICA
a cura di:
Alain Sessi
Settembre 2019
1860
1861 - 62
1865
1870
PROLOGO
Ci troviamo nel XIX secolo, attorno al 1860, in quei tempi in Francia viene inventato il primo
motore a combustione interna, in Inghilterra incorre l’epoca Vittoriana, in Italia Garibaldi compie
l’ Impresa dei Mille, la Prussia vedrà fra qualche anno eletto cancelliere Otto vonBismark, ed in
America viene eletto presidente Abraham Lincoln che provvederà alla graduale abolizione della
schiavitù, ma che condurrà alla guerra di secessione. Sempre in America, il gioco del biliardo era
diventato una vera e propria moda. Le palline erano fatte d' avorio, materiale ricavato dalle zanne
degli elefanti e la cui produzione costava tantissimo non solo in termini di denaro ma di vita dei
poveri elefanti. Ecco perché, nel 1863, una fabbrica di New York offrì 10mila a chi avesse
inventato un materiale economico per sostituire l'avorio. Chi ci riuscì e quando?
DA AVORIO A CELLULOIDE
Ecco che tra il 1861 e il 1862, l’ inglese Alexander Parkes sviluppa dai suoi studi il primo
materiale plastico semisintetico, che battezza Parkesine (più nota poi come Xylonite), si tratta di
un primo tipo di celluloide utilizzato per la produzione di manici e scatole, ma anche di manufatti
flessibili come i polsini e i colletti delle camicie. La celluloide è stata la prima sostanza plastica
artificiale ed è fatta di canfora (una cera che si trova in natura) azoto e cellulosa.
Solo qualche anno dopo, nel 1865 i fratelli americani Hyatt inventarono una formula (nitrato di
cellulosa) composta da tela, polvere di avorio e gommalacca avendo come obiettivo di sostituire
il raro e costoso avorio nella produzione delle palle da biliardo (usato fin dal 1600); questo
materiale viene usato inoltre, per creare pettini, impronte dentarie, manici di spazzole e tanti altri
oggetti comuni. Dal punto di vista fisico era inadatto ad essere lavorato con tecniche di
stampaggio ad alta temperatura in quanto infiammabile.
IL CINEMA
Negli anni successivi, nel 1870, sempre i fratelli Hyatt ottennero un nuovo brevetto per un
materiale per rivestire le palle da biliardo: celluloide (acetato di cellulosa) ma la storia di questo
materiale però non finisce sui tavoli da gioco. Si era visto che questo materiale era
sufficientemente ignifugo per rinforzare e impermeabilizzare le ali e la fusoliera dei primi
aeroplani, inoltre il nuovo materiale era estremamente sottile, e divenne in breve tempo
popolarissimo, aiutando molto lo sviluppo della cinematografia.
Aziende importanti come la Carl Zeiss, la Agfa, la Leica, la Kodak, grazie al loro impegno e
sviluppo portarono numerose innovazioni nel campo dell'ottica e della fisica, producendo lenti e
apparecchiature fotografiche già dalla seconda metà del 1800. Nel 1860 in Scozia, il laboratorio
1888
1893
1907
Wilson produceva più di 3000 fotografie al giorno, utilizzando negativi di vetro posti a contatto su
carta albuminata, su nastri che li trasportavano all' aperto per l'esposizione alla luce solare.
Un' invenzione fondamentale, arrivata al momento giusto, fu quella dell'americano John Carbutt
che nel 1888 immette sul mercato, prodotto dalle fabbriche di proprietà di George Eastman, una
pellicola flessibile di celluloide, tagliata in rotoli di 70 mm di larghezza, rivestite di sostanza
fotosensibile. Nel 1889, la Eastman Kodak Company riuscì infatti a brevettare una pellicola di
celluloide per scopo fotografico.
L' americano Thomas Edison, inventore della fabbricazione industriale della lampadina elettrica
nonché progettista e produttore del fonografo, insieme al suo principale collaboratore, l'ingegnere
elettrico William Dickson, riuscì a presentare in pubblico il suo primo film, Dickson greeting. Era
il 20 maggio 1891.
Nel 1893 nel corso di un viaggio a Parigi, Antoine Lumière (padre dei due fratelli) assistette ad
una delle proiezioni del Théâtre Optique. I rappresentanti di Edison gli offrono un campione di
una trentina di centimetri della pellicola… Antoine ritorna a Lione, persuaso che il mercato
della registrazione e rappresentazione di immagini fotografiche in movimento è a portata di mano,
ricco e foriero di promesse orientando i figli verso quella direzione (il termine inglese film,
adottato per la prima volta da Edison indicava il rocchetto sul quale era montata la pellicola,
“Fabbrica Italiana Laminati Metallici”; poi venne a definire la pellicola impressionata stessa).
TELEFONI, AUTO e BIGIOTTEIRA
Nel 1892 in Gran Bretagna i chimici Cross e Bevan inventarono il Rayon o “seta artificiale” una
fibra trasparente ottenuta dalla cellulosa.
Finisce il secolo precedente ed agli inizi del XX secolo, nel 1907 il chimico belga Leo Baekeland
brevetta la Bakelite, una plastica isolante e con ottime proprietà di resistenza al calore, materiale
ideale per la produzione di radio, telefoni, automobili. Venne utilizzato anche nel campo dell'
arredamento e della bigiotteria poiché, colorato adeguatamente, poteva imitare facilmente
tantissimi materiali, quali il marmo, l'avorio, il corallo, la tartaruga, svariate pietre preziose… ecco
che questo nuovo materiale sintetico viene utilizzato per la produzione delle palle da biliardo
(Oggi vengono impiegati materiali e resine come il poliestere).
Voyaje dans la Lune 1902 Quo Vadis 1951 Star Wars 1977
1912 - 13
1920
1935 - 39
1941
Nel 1912 il chimico tedesco, Fritz Klatte, scopre il processo per la produzione del
Polivinilcloruro (PVC), che avrà grandissimi sviluppi industriali, ma solo molti anni dopo.
Un anno dopo, nel 1913, è la volta del primo materiale flessibile, trasparente ed impermeabile che
trova subito applicazione nel campo dell’ imballaggio ed alimentare: lo svizzero Brandenberger
inventa il Cellophane, un materiale a base cellulosica prodotto in fogli sottilissimi e flessibili.
IL SECOLO “BREVE”
Tra il 1914 ed il 1918 si sparge nel mondo il Primo Conflitto Mondiale, in questo frangente le
industrie e le fabbriche operano la loro espansione e sviluppo di tecnologie per il servizio bellico
utilizzando i nuovi materiali scoperti negli ultimi 50 anni …
Negli anni ’20 Staudinger (dell’ università di Friburgo) avvia gli studi sulla struttura e le
proprietà dei polimeri naturali e sintetici e propone le formule per i polimeri sintetici dello
stirene e della formaldeide e della gomma naturale e le proprietà degli alti polimeri, chiamati
così per l’ elevato peso delle loro molecole (definite macromolecole).
Il Secondo Conflitto Mondiale vide nuovamente contrapporsi tra il 1939 ed il 1945 i paesi del
mondo, tale fattore diviene catalizzante nella creazione di una vera e propria industria della
plastica. Il petrolio diviene la materia prima da cui partire per la produzione, ed al contempo è più
adattabile alla produzione massive ed alle tecniche di stampaggio. In questo periodo in
sostituzione della seta viene utilizzato il Nylon, inventato Nel 1935 dallo statunitense Carothers
per la produzione dei paracadute. Vengono sviluppati i poliuretani in sostituzione della gomma
usati sia come schiume che per produrre fibre tessili, soprattutto in Germania, mentre dal 1939
sono industrializzati i primi polimeri cloruro-acetato di vinile per lo stampaggio e per il tessile.
Partendo dal lavoro di Carothers, gli inglesi Rex Whinfield e James Dickson nel 1941
brevettarono il Polietilene Tereftalato (PET). Nel dopoguerra questo poliestere ebbe grande
successo nella produzione di fibre tessili artificiali, settore nel quale è largamente impiegato
tuttora (per esempio, è in PET il tessuto noto come pile).
Stirene Formaldeide Gomma naturale (Caucciù)
1954
1973
OGGI
VESTITI, MUSICA e SCOLAPASTA
Dopo le due Guerre Mondiali le scoperte dettate da esigenze militari vedono invadere il mondo
civile che conosce le resine melamina-formaldeide (Fòrmica) che abbattono i prezzi di
produzione e sono accessibili a tutti i consumatori, e le fibre sintetiche (poliestere PET, nylon)
hanno un periodo di espansione sul mercato. In questo periodo vede la sua diffusione il cloruro
polivinile (PVC) solo 2 decenni dopo la sua invenzione che servirà, ad esempio, per i dischi
fonografici (il “vinile” appunto).
Nel 1954 l’ italiano Giulio Natta inventa il Polipropilene Isotattico, conosciuto come Moplen,
che diverrà uno degli elementi caratterizzanti il boom economico “all’ italiana”, utilizzato
soprattutto in ambito casalingo, culinario e sanitario.
LA BOTTIGLIETTA
Negli anni ’60 si afferma il settore della plastica come materiale e strumento di una nuova
frontiera nella moda, nel design e nell’ arte. Il nuovo materiale irrompe nel quotidiano delle
persone che dispongono di consumi una volta non accessibili, semplificando alcuni gesti
quotidiani, colorando le case, cambiando abitudini consolidate da secoli e contribuendo a creare lo
“stile di vita moderno”.
L’ ingresso del PET nel mondo dell’ imballaggio risale al 1973, quando Nathaniel Wyeth (Du
Pont) brevettò la bottiglia in PET come contenitore per le bevande gassate. Leggera, resistente
agli urti e trasparente, la bottiglia inventata da Wyet è oggi lo standard per il confezionamento
delle acque minerali e delle bibite.
OGGI
I decenni successivi sono quelli della grande crescita tecnologica grazie allo sviluppo dei
cosiddetti tecnopolimeri. Il polimetilpentene (o TPX) utilizzato soprattutto per la produzione di
articoli per i laboratori clinici, resistente alla sterilizzazione e con una perfetta trasparenza; le
poliimmidi, resine che non si alterano se sottoposte per periodi anche molto lunghi a temperature
di 300°C e che per questo vengono utilizzate nei microonde; il policarbonato usato, fra l'altro,
per produrre i caschi spaziali degli astronauti, le lenti a contatto, gli scudi antiproiettile. I
"tecnopolimeri" hanno tali caratteristiche di resistenza sia termica che meccanica (ancora in parte
inesplorate) da renderli spesso superiori ai metalli speciali o alla ceramica, tanto che vengono
utilizzati nella produzione di palette per turbine e di altre componenti dei motori degli aviogetti, o
nella produzione di componenti per automobili.
1773
EPILOGO
L’ Urea [ CH4N2O dal francese urée, dal greco ûron, urina], scoperta nel 1773 da Rouelle, fu uno
dei primi composti organici isolati e il primo a essere preparato per sintesi chimica, nel 1828
da Wöhler (30 anni prima dell’ invenzione della Parkesine e 100 prima del Nylon). L'urea che si
ritrova nell'urina dei mammiferi è il prodotto finale del ricambio dell' organismo. Anche altri
liquidi animali contengono urea, ma sempre in piccola quantità, per es. il sangue, il liquido del
cristallino, ecc.: è stata ritrovata urea in piccola quantità anche nelle piante.
Questa scoperta ha grande importanza storica, perché ci rappresenta il primo esempio di sintesi di
un composto organico identico a una sostanza prodotta dalla vita animale…
E ora che sapete come è nata la plastica... Riciclatela e usatela il meno possibile! Ne va della
salute dell' ambiente...
Sitografia:
 COREPLA.it
 FocusJunior.it
 Bakelite.it
 Sapere.it
 Treccani.it
 Wikipedia.it
Fonte immagini:
 Google immagini
 Wikipedia

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La storia della plastica

  • 1. Corso sulle Tecniche di lavorazioni delle Materie Plastiche La STORIA della PLASTICA a cura di: Alain Sessi Settembre 2019
  • 2. 1860 1861 - 62 1865 1870 PROLOGO Ci troviamo nel XIX secolo, attorno al 1860, in quei tempi in Francia viene inventato il primo motore a combustione interna, in Inghilterra incorre l’epoca Vittoriana, in Italia Garibaldi compie l’ Impresa dei Mille, la Prussia vedrà fra qualche anno eletto cancelliere Otto vonBismark, ed in America viene eletto presidente Abraham Lincoln che provvederà alla graduale abolizione della schiavitù, ma che condurrà alla guerra di secessione. Sempre in America, il gioco del biliardo era diventato una vera e propria moda. Le palline erano fatte d' avorio, materiale ricavato dalle zanne degli elefanti e la cui produzione costava tantissimo non solo in termini di denaro ma di vita dei poveri elefanti. Ecco perché, nel 1863, una fabbrica di New York offrì 10mila a chi avesse inventato un materiale economico per sostituire l'avorio. Chi ci riuscì e quando? DA AVORIO A CELLULOIDE Ecco che tra il 1861 e il 1862, l’ inglese Alexander Parkes sviluppa dai suoi studi il primo materiale plastico semisintetico, che battezza Parkesine (più nota poi come Xylonite), si tratta di un primo tipo di celluloide utilizzato per la produzione di manici e scatole, ma anche di manufatti flessibili come i polsini e i colletti delle camicie. La celluloide è stata la prima sostanza plastica artificiale ed è fatta di canfora (una cera che si trova in natura) azoto e cellulosa. Solo qualche anno dopo, nel 1865 i fratelli americani Hyatt inventarono una formula (nitrato di cellulosa) composta da tela, polvere di avorio e gommalacca avendo come obiettivo di sostituire il raro e costoso avorio nella produzione delle palle da biliardo (usato fin dal 1600); questo materiale viene usato inoltre, per creare pettini, impronte dentarie, manici di spazzole e tanti altri oggetti comuni. Dal punto di vista fisico era inadatto ad essere lavorato con tecniche di stampaggio ad alta temperatura in quanto infiammabile. IL CINEMA Negli anni successivi, nel 1870, sempre i fratelli Hyatt ottennero un nuovo brevetto per un materiale per rivestire le palle da biliardo: celluloide (acetato di cellulosa) ma la storia di questo materiale però non finisce sui tavoli da gioco. Si era visto che questo materiale era sufficientemente ignifugo per rinforzare e impermeabilizzare le ali e la fusoliera dei primi aeroplani, inoltre il nuovo materiale era estremamente sottile, e divenne in breve tempo popolarissimo, aiutando molto lo sviluppo della cinematografia. Aziende importanti come la Carl Zeiss, la Agfa, la Leica, la Kodak, grazie al loro impegno e sviluppo portarono numerose innovazioni nel campo dell'ottica e della fisica, producendo lenti e apparecchiature fotografiche già dalla seconda metà del 1800. Nel 1860 in Scozia, il laboratorio
  • 3. 1888 1893 1907 Wilson produceva più di 3000 fotografie al giorno, utilizzando negativi di vetro posti a contatto su carta albuminata, su nastri che li trasportavano all' aperto per l'esposizione alla luce solare. Un' invenzione fondamentale, arrivata al momento giusto, fu quella dell'americano John Carbutt che nel 1888 immette sul mercato, prodotto dalle fabbriche di proprietà di George Eastman, una pellicola flessibile di celluloide, tagliata in rotoli di 70 mm di larghezza, rivestite di sostanza fotosensibile. Nel 1889, la Eastman Kodak Company riuscì infatti a brevettare una pellicola di celluloide per scopo fotografico. L' americano Thomas Edison, inventore della fabbricazione industriale della lampadina elettrica nonché progettista e produttore del fonografo, insieme al suo principale collaboratore, l'ingegnere elettrico William Dickson, riuscì a presentare in pubblico il suo primo film, Dickson greeting. Era il 20 maggio 1891. Nel 1893 nel corso di un viaggio a Parigi, Antoine Lumière (padre dei due fratelli) assistette ad una delle proiezioni del Théâtre Optique. I rappresentanti di Edison gli offrono un campione di una trentina di centimetri della pellicola… Antoine ritorna a Lione, persuaso che il mercato della registrazione e rappresentazione di immagini fotografiche in movimento è a portata di mano, ricco e foriero di promesse orientando i figli verso quella direzione (il termine inglese film, adottato per la prima volta da Edison indicava il rocchetto sul quale era montata la pellicola, “Fabbrica Italiana Laminati Metallici”; poi venne a definire la pellicola impressionata stessa). TELEFONI, AUTO e BIGIOTTEIRA Nel 1892 in Gran Bretagna i chimici Cross e Bevan inventarono il Rayon o “seta artificiale” una fibra trasparente ottenuta dalla cellulosa. Finisce il secolo precedente ed agli inizi del XX secolo, nel 1907 il chimico belga Leo Baekeland brevetta la Bakelite, una plastica isolante e con ottime proprietà di resistenza al calore, materiale ideale per la produzione di radio, telefoni, automobili. Venne utilizzato anche nel campo dell' arredamento e della bigiotteria poiché, colorato adeguatamente, poteva imitare facilmente tantissimi materiali, quali il marmo, l'avorio, il corallo, la tartaruga, svariate pietre preziose… ecco che questo nuovo materiale sintetico viene utilizzato per la produzione delle palle da biliardo (Oggi vengono impiegati materiali e resine come il poliestere). Voyaje dans la Lune 1902 Quo Vadis 1951 Star Wars 1977
  • 4. 1912 - 13 1920 1935 - 39 1941 Nel 1912 il chimico tedesco, Fritz Klatte, scopre il processo per la produzione del Polivinilcloruro (PVC), che avrà grandissimi sviluppi industriali, ma solo molti anni dopo. Un anno dopo, nel 1913, è la volta del primo materiale flessibile, trasparente ed impermeabile che trova subito applicazione nel campo dell’ imballaggio ed alimentare: lo svizzero Brandenberger inventa il Cellophane, un materiale a base cellulosica prodotto in fogli sottilissimi e flessibili. IL SECOLO “BREVE” Tra il 1914 ed il 1918 si sparge nel mondo il Primo Conflitto Mondiale, in questo frangente le industrie e le fabbriche operano la loro espansione e sviluppo di tecnologie per il servizio bellico utilizzando i nuovi materiali scoperti negli ultimi 50 anni … Negli anni ’20 Staudinger (dell’ università di Friburgo) avvia gli studi sulla struttura e le proprietà dei polimeri naturali e sintetici e propone le formule per i polimeri sintetici dello stirene e della formaldeide e della gomma naturale e le proprietà degli alti polimeri, chiamati così per l’ elevato peso delle loro molecole (definite macromolecole). Il Secondo Conflitto Mondiale vide nuovamente contrapporsi tra il 1939 ed il 1945 i paesi del mondo, tale fattore diviene catalizzante nella creazione di una vera e propria industria della plastica. Il petrolio diviene la materia prima da cui partire per la produzione, ed al contempo è più adattabile alla produzione massive ed alle tecniche di stampaggio. In questo periodo in sostituzione della seta viene utilizzato il Nylon, inventato Nel 1935 dallo statunitense Carothers per la produzione dei paracadute. Vengono sviluppati i poliuretani in sostituzione della gomma usati sia come schiume che per produrre fibre tessili, soprattutto in Germania, mentre dal 1939 sono industrializzati i primi polimeri cloruro-acetato di vinile per lo stampaggio e per il tessile. Partendo dal lavoro di Carothers, gli inglesi Rex Whinfield e James Dickson nel 1941 brevettarono il Polietilene Tereftalato (PET). Nel dopoguerra questo poliestere ebbe grande successo nella produzione di fibre tessili artificiali, settore nel quale è largamente impiegato tuttora (per esempio, è in PET il tessuto noto come pile). Stirene Formaldeide Gomma naturale (Caucciù)
  • 5. 1954 1973 OGGI VESTITI, MUSICA e SCOLAPASTA Dopo le due Guerre Mondiali le scoperte dettate da esigenze militari vedono invadere il mondo civile che conosce le resine melamina-formaldeide (Fòrmica) che abbattono i prezzi di produzione e sono accessibili a tutti i consumatori, e le fibre sintetiche (poliestere PET, nylon) hanno un periodo di espansione sul mercato. In questo periodo vede la sua diffusione il cloruro polivinile (PVC) solo 2 decenni dopo la sua invenzione che servirà, ad esempio, per i dischi fonografici (il “vinile” appunto). Nel 1954 l’ italiano Giulio Natta inventa il Polipropilene Isotattico, conosciuto come Moplen, che diverrà uno degli elementi caratterizzanti il boom economico “all’ italiana”, utilizzato soprattutto in ambito casalingo, culinario e sanitario. LA BOTTIGLIETTA Negli anni ’60 si afferma il settore della plastica come materiale e strumento di una nuova frontiera nella moda, nel design e nell’ arte. Il nuovo materiale irrompe nel quotidiano delle persone che dispongono di consumi una volta non accessibili, semplificando alcuni gesti quotidiani, colorando le case, cambiando abitudini consolidate da secoli e contribuendo a creare lo “stile di vita moderno”. L’ ingresso del PET nel mondo dell’ imballaggio risale al 1973, quando Nathaniel Wyeth (Du Pont) brevettò la bottiglia in PET come contenitore per le bevande gassate. Leggera, resistente agli urti e trasparente, la bottiglia inventata da Wyet è oggi lo standard per il confezionamento delle acque minerali e delle bibite. OGGI I decenni successivi sono quelli della grande crescita tecnologica grazie allo sviluppo dei cosiddetti tecnopolimeri. Il polimetilpentene (o TPX) utilizzato soprattutto per la produzione di articoli per i laboratori clinici, resistente alla sterilizzazione e con una perfetta trasparenza; le poliimmidi, resine che non si alterano se sottoposte per periodi anche molto lunghi a temperature di 300°C e che per questo vengono utilizzate nei microonde; il policarbonato usato, fra l'altro, per produrre i caschi spaziali degli astronauti, le lenti a contatto, gli scudi antiproiettile. I "tecnopolimeri" hanno tali caratteristiche di resistenza sia termica che meccanica (ancora in parte inesplorate) da renderli spesso superiori ai metalli speciali o alla ceramica, tanto che vengono utilizzati nella produzione di palette per turbine e di altre componenti dei motori degli aviogetti, o nella produzione di componenti per automobili.
  • 6. 1773 EPILOGO L’ Urea [ CH4N2O dal francese urée, dal greco ûron, urina], scoperta nel 1773 da Rouelle, fu uno dei primi composti organici isolati e il primo a essere preparato per sintesi chimica, nel 1828 da Wöhler (30 anni prima dell’ invenzione della Parkesine e 100 prima del Nylon). L'urea che si ritrova nell'urina dei mammiferi è il prodotto finale del ricambio dell' organismo. Anche altri liquidi animali contengono urea, ma sempre in piccola quantità, per es. il sangue, il liquido del cristallino, ecc.: è stata ritrovata urea in piccola quantità anche nelle piante. Questa scoperta ha grande importanza storica, perché ci rappresenta il primo esempio di sintesi di un composto organico identico a una sostanza prodotta dalla vita animale… E ora che sapete come è nata la plastica... Riciclatela e usatela il meno possibile! Ne va della salute dell' ambiente... Sitografia:  COREPLA.it  FocusJunior.it  Bakelite.it  Sapere.it  Treccani.it  Wikipedia.it Fonte immagini:  Google immagini  Wikipedia