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{illustration Martina Merlini
     {illustration Martina Merlini




                                     { Very Qbik People: ENNIO CAPASA, MARC ECKŌ, MASSIVE ATTACK
{Photography Roy Schweiger
ENNIO CAPASA
{Photography Matteo Cherubino
{Qbik VERY QBIK PEOPLE 30




I mondi creativi
                                                     Una collezione rock nello spirito e nella silhouette.
                                                     Pensata per le nuove generazioni che questa musica
                                                     l’hanno assorbita, adattata e contaminata. Per ragazzi
                                                     che hanno riscoperto l’impegno, che amano la natura, ma

di Ennio Capasa                                      non abbandonano la città e che, vivendo la contraddizione
                                                     come condizione permanente, si vestono di conseguenza,
                                                     mescolando sportswear e couture. Così Ennio Capasa ha
                                                                                 immaginato la p/e di C’N’C
                                     Con Costume National e C’N’C e i ragazzi che la indos-
                               è uno dei designer italiani più amati sano, scegliendo di mandare
                                                                                 in passerella suo figlio Anton,
                                e porta il suo stile sulle passerelle Pixie Geldof, Tali Lennox e Daisy
                                                 di Parigi e di Milano Lowe, rock kids con la musica
                                                                                 e lo stile nel dna. Per la prima
                                                     volta una sfilata è diventata uno spettacolo urbano, per
                                                     tutti, con tanto di esibizioni importanti come i The Kills
                                                     e l’etoile Eleonora Abbagnato, rientrando nella serata
                                                     ‘Milano loves Fashion’, svoltasi lo scorso settembre
                                                     proprio durante la settimana della moda. Ennio Capasa
                                                     si è confermato così come uno dei designer più propensi
                                                     a cercare nuovi modi per comunicare il suo lavoro, oltre
                                                     ad essere uno degli stilisti italiani più amati al mondo.
                                                     Non è un caso che la sfilata femminile di Costume National
                                                     sia una delle più attese sulle passerelle parigine.
                                                     Qbik incontra Ennio Capasa.


{ In questa pagina:
accessori Costume
National e immagini
della collezione Costume
National Uomo per la
p/e 2010.


{ www.costumenational.com;
www.cnc-costumenational.com.
{Qbik VERY QBIK PEOPLE 31


                               { In queste due pagine:
                               ritratti del designer
                               Ennio Capasa realizzati
                               da {Matteo Cherubino.
                               Photography assistant
                               {Paolo Simi
                               Stylist {Stefano Guerrini
                               Stylist assistant {Mattia
                               Maulini.




Da quando è nata ha sempre preferito presentare
la collezione C’N’C a Milano, mentre la linea Costume
National sfila a Parigi. Perché la scelta di queste città?
Quali diverse caratteristiche hanno le due collezioni?
{ Milano all’epoca del lancio di Costume National era
molto formale e istituzionale, in qualche maniera
rifiutava le novità. A Parigi stava succedendo qualcosa,
c’era un clima di interesse e curiosità per i giovani
designer, così nel 1991 decidemmo di sfilare lì, fu una
scelta giusta perché lo stile ‘couture to wear’ di
Costume incarna alla perfezione l’atmosfera che si
respira sulle passerelle della capitale francese. Milano
invece è perfetta per C’N’C che riflette più il mood
prêt-à-porter su cui la città ha costruito il suo punto
di forza ed è anche l’unico palcoscenico degno
di interesse per presentare le collezioni maschili.

A settembre ha trasformato la sfilata C’N’C in un vero
e proprio evento urbano. Ci racconta come è nata l’idea
e cosa è successo in Piazza Duomo? Come è stata la
risposta della città? { L’idea è nata durante un
 incontro con l’assessore Giovanni Terzi in occasione
della mostra di Fabio Novembre in Triennale. Sono
rimasto impressionato dall’energia e dalle potenzialità
del progetto. Abbiamo così sviluppato l’idea di ‘Milano
Loves Fashion’. Il pubblico e la città mi hanno sorpreso
per la straordinaria partecipazione e per il
coinvolgimento dimostrato.

È sempre stata sottolineata una dimensione urbana,
rigorosa, della linea Costume. In che modo, invece, la
donna che veste Costume National può essere più
frivola e proiettare la propria sensualità? { In ogni col-
lezione cerco di creare capi adatti a una figura rigorosa,
{Qbik VERY QBIK PEOPLE 32




ma che possa esprimere a pieno la propria sensualità,
dote irrinunciabile. Nella collezione per l’a/i 2009-
2010, ad esempio, le giacche maschili erano portate
con tronchetti altissimi, che rendevano l’andatura
sexy. E poi amo usare il rosso, che non definirei frivolo,
ma decisamente femminile.

Com’è invece l’uomo Costume National e in cosa dif-
ferisce da quello C’N’C? { L’uomo Costume ha forse un
potere d’acquisto maggiore del più giovane C’N’C. Ha
sicuramente un carattere forte, è sicuro del proprio
presente e non ha rimpianti riguardo al passato. La
sua essenza è il risultato della fusione tra un approccio
d’avanguardia e un’eleganza raffinata. Il ragazzo C’N’C è un ‘urban rider’, affronta la vita come se fosse una gara di moto, sicuro di se, con una forte identità, curioso di tutto
e sempre online. Esprime il suo stile concentrandosi sui dettagli, è ossessionato da tutto ciò che è contemporaneo, cerca però sempre strade inusuali e non battute da altri.

Dove trova le ispirazioni per le collezioni? In cosa sono diversi gli input creativi per Costume da quelli di C’n’C? Sbaglio a pensare che la prima sia più legata al design, mentre
la seconda sia più vicina al mondo della musica? { É esattamente così. Costume National è legata al design, all’innovazione, con una ricerca approfondita delle forme e dei
materiali. Invece C’N’C, rivolgendosi ad un target più giovane e attento alle nuove forme di comunicazione, si ispira più liberatamene al rock, non a caso nelle passate stagioni
i testimonial della campagna pubblicitaria furono i membri del gruppo Juliette and The Licks, ma non solo, anche alla tecnologia, all’arte e oggi soprattutto al web.

In un’epoca dove si rifugge il total look e si preferiscono le contaminazioni di stili, dove la cosiddetta ‘fast fashion’ ha molto successo, ha ancora valore il concetto di
eleganza? Quando una donna o un uomo possono definirsi tali?{ L’eleganza è innata, intrinseca. Non è legata a stagioni, stili o tendenze. Una persona elegante lo è in tutto,
non solo nel modo di vestire, ma anche di parlare, di muoversi, perfino nello sguardo che posa sul mondo.

Cosa pensa del successo delle grandi catene della moda a basso costo e delle collaborazioni con nomi importanti della moda?{ Credo che tra una diffusione democratica
della moda e il plagio ci sia differenza. Troppo spesso trovo in questo tipo di negozi delle copie di ciò che ha sfilato e non penso sia un approccio creativo auspicabile
e corretto.

Il fashion system è stato visto spesso come qualcosa di poco serio, legato solo all’immagine, al lusso. Può invece la moda legarsi a tematiche forti di impegno sociale,
può farsi portavoce di messaggi profondi?{ La moda è da
sempre connessa a ciò che accade nella nostra società,
dalle guerre agli anniversari, dalle crisi alle rinascite. É una
delle molteplici arti con la quale la gente può esprimere
i propri sentimenti. Ad esempio, io sono personalmente
molto impegnato, anche nel mio lavoro, nella salvaguardia
dell’ambiente: utilizzo materiali innovativi, ma naturali,
come il bambù o il caucciù e ho progettato la Solar Bag,
che può ricaricare il cellulare o l’iPod grazie all’energia
solare.

Dopo i tanti anni di lavoro e i molti successi, può
raccontarci cosa significa fare moda per lei?{ É una
passione più che un lavoro. Il mio impegno è mantenerla
viva in tutte le collezioni future. {Stefano Guerrini



{ In questa pagina: im-
magini della sfilata C’N’C
per la p/e 2010, tenutasi
durante ‘Milano loves
Fashion’.
{Qbik 47




Il Fashion Trade Show
al maschile
                                                                       Dal 17 al 19 gennaio si tiene la quinta edizione
                                                                                                                          In questa pagina: due
                                                                       di White Homme, unico salone a Milano              immagini del White
                                                                       dedicato alle collezioni maschili.                 di Milano.


È l’unico salone a Milano dedicato alle collezioni di abbigliamento
e accessori declinate al maschile e durante questo mese di
gennaio riconferma la propria presenza come riferimento
internazionale per le nuove realtà creative e commerciali. Il 17
gennaio infatti, per tre giorni consecutivi, apre White Homme,
che presenterà alla stampa specializzata e ai buyer internazionali
le proposte più innovative e interessanti nel campo del menswear.
Saranno ottanta gli espositori che parteciperanno a questo
‘fashion trade show’, riuniti in tre aree espositive. ‘Central’ è il
corpo centrale dello spazio del Superstudio in Via Tortona che
ospita il White, dove le collezioni sono enfatizzate da un
allestimento minimale, non ci sono barriere a localizzare le varie
collezioni e i brand, lo spazio è delimitato da un gioco di luci per
sottolineare la politica selezionatrice della manifestazione, nella
quale creatività e prodotto devono sempre incontrarsi.
‘Basement’, lo dice il nome stesso, è l’area delle cantine,
con un ingresso separato e riservata ai marchi di ricerca
e d’avanguardia, con un mercato magari più di nicchia. Infine ‘XS’
è uno show nello show, uno spazio all’interno del ‘Central’, dove
una selezione di dieci aziende debuttanti propone un campionario
non superiore ai trenta pezzi.
“Il nostro progetto è quello di ampliare il salone, dando spazio ad
un numero sempre crescente di espositori e visitatori.”
Ci racconta Massimiliano Bizzi, mente creativa del progetto
e direttore della manifestazione. “Consci del fatto che la maggior
parte dei buyer gravita su Milano, vogliamo creare un salone di
riferimento che alleggerisca e faciliti la ricerca e l’acquisto del
prodotto moda. Un salone funzionale e stimolante che rientri nel
percorso degli acquirenti durante le campagne vendita,
agevolandoli in termini di tempo e budget.”
A confermare la prerogativa del salone di essere fucina di nuovi
progetti e contenitore di creatività selezionata, questa quinta
edizione di White Homme presenta tre ospiti speciali, coinvolti
con allestimenti e spazi ad hoc: Culti, Maurizio Miri e S+arck
with Ballantyne, collezione uomo e donna che il genio del design
Philippe Starck ha ideato con l’importante marchio di maglieria,
una linea di ‘Intelligent cashmere”, composta da circa 70 capi
multifunzionali, caratterizzati da ergonomie innovative e una
vestibilità contemporanea.
White Homme precede la prima edizione di White Kids, che si
terrà dal 24 al 26 gennaio, e White Donna, in contemporanea a
White Beauty, dal 28 febbraio al 2 marzo. {Stefano Guerrini
{Qbik VERY QBIK PEOPLE 54




                                                          The
                                                          incredibile
                                                          Mr. Ecko-
                                                   Ha iniziato nel 1993 creando sei T-shirt nel garage di famiglia e forse allora nessuno
                                                   avrebbe scommesso sul successo di una maglietta con la grafica di un rinoceronte
                                                   e, invece, oggi l’avventura di Marc Ecko è diventata un’azienda, la Marc Ecko
                                                   Enterprises appunto, che conta più di trenta negozi monomarca negli States,
                                                   una ventina in tutto il mondo e punti vendita in sessanta diversi paesi. Quello che
                                                   colpisce di Marc Ecko è la capacità di aver trasformato un’idea vincente, un sogno,
                                                                               in una vera e propria ‘factory’ di progetti ed eventi che,
                            Dal primo brand con un rinoceronte oltre a molte linee di abbigliamento, fra cui Ecko unltd.,
                                come simbolo alla realtà attuale Cut & Sew, Red by una divisione multimediale e di video
                                                                               comprende anche
                                                                                                  marc ecko, Avirex e Zoo York,

                                       che comprende più linee, game, la Marc Ecko Entertainment, Ecko Tv e il giornale
                                     collaborazioni importanti e Complex Magazine. La cultura giovanile, dalla moda
                             incursioni nel mondo multimediale. all’action sport, con giochi alla diramazioni e collaborazioni,
                                                                                               dai
                                                                               mondo creativo molteplici
                                                                                                              musica confluiscono in un
                              Marc Ecko-ha saputo trasformare non ultime quella con 50 Cent per la linea G-Unit e quella
                            un’idea originale in un vero lifestyle con la trentennale azienda di moda maschile italiana
                                                                               Montezemolo di Prato per la linea sartoriale Rx. Se l’uomo
                                                   Marc Ecko ha molti interessi, ama anche dipingere, come imprenditore è davvero
                                                   instancabile, basti pensare al recente ingresso in casa Ecko della linea Sir Benni
                                                   Miles, marchio fondato nel 1995 da Aaron Benjamin Miles a Brooklyn che, con
                                                   profonde origini newyorkesi, si presenta come pioniere dell’urban, dello streetwear
                                                   e con influenze che provengono dall’hip hop old school.
                                                   Incontriamo Marc Ecko.
{Qbik VERY QBIK PEOPLE 55




Come è cambiato il mondo creativo di Marc Ecko negli
anni, come sono mutate le linee e, a suo avviso, come
è cambiato il consumatore? { Il dna del mio brand
è rimasto immutato nel tempo. Ecko è da sempre
conosciuto per le sue grafiche dalla forte impronta
artistica. Negli anni abbiamo fondamentalmente
ascoltato i bisogni del mercato, cercando di virare
verso brandizzazioni minimal e un fit più slim. Sto
anche aumentando il valore qualitativo del prodotto,
ponendo attenzione a dettagli e abbellimenti tecnici.

Secondo lei, rispetto al resto del mondo, che tipo di
mercato è quello italiano, quali le differenze con gli
States ad esempio? { Nell’era di Internet e della
globalizzazione economica non vedo grandi differenze                       { In questa pagina: in alto a sinistra
nei mercati della moda. Molti brand americani sono                             immagine della collezione G-Unit,
distribuiti e hanno successo in Europa e viceversa,                       a destra lo studio del designer; più in
molti brand europei godono di grande notorietà                          basso felpa e giubbotto della collezione
                                                                        Ecko Unltd per la p/e 2010 e magliette
e consumo negli USA, Diesel è un esempio su tutti.
                                                                                      della Mark Eckō Collection.
                                                                                Nella pagina precedente: ritratto
Sicuramente è stato precursore in molti campi; come                   del designer e due opere ispirate a “Alice
pensa di avere influenzato le nuove generazioni di                        nel paese delle meraviglie” realizzate
creativi che lavorano nell’ambito dello street e urban                                         dallo stesso Eckō.
                                                           { www.marcecko.com;
style? { Quando ho cominciato nessuno credeva che          www.beingmarcecko.com
una T-shirt con un rinoceronte potesse vendere.
Spero che questo abbia ispirato le persone a credere
nei propri desideri e sensazioni, cercare di spingere      connessione con la graffiti art e con la musica
i confini della creatività, sebbene possa sembrare una     (ad esempio la linea ideata con 50 Cent, G-Unit). In che
follia. Il mio motto è: “Lavora duro e vivi con passione   modo il suo lavoro dialoga con altri ambiti creativi?
ciò che fai”.                                              { Il mio lavoro è in linea con la cultura giovanile e quindi
                                                           naturalmente connessa con il lifestyle o il genere del
A suo avviso quanto è ancora importante la strada          mio consumatore. Dalla musica ai videogiochi. Il mio
come input ispirativo per il sistema moda?                 lavoro è fluido, atomizzato, emozionale, giovane.
{ Sicuramente molto. La Street Art, come la moda,
sono due fenomeni autentici e popolari. Non mi             Più linee di moda, collaborazioni importanti, un giornale
sorprende affatto che molti fashion designer utilizzino    come Complex, ma c’è ancora qualcosa che vuole
la strada come ispirazione. Molti movimenti sotterranei    realizzare? Progetti per il futuro?{ Lascio
divengono mainstream ad un certo punto. Credo che,         semplicemente fluire l’onda e mi faccio trasportare dal
più in generale, la moda sia il riflesso della nostra      flusso dell’ispirazione, ma sono anche un opportunista;
società.                                                   finché potrò essere creativo e saprò sviluppare una
                                                           buona quantità di lavoro, sarò felice.
Sappiamo che lei dipinge, nel suo lavoro c’è una forte     {Stefano Guerrini

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  • 1. {illustration Martina Merlini {illustration Martina Merlini { Very Qbik People: ENNIO CAPASA, MARC ECKŌ, MASSIVE ATTACK
  • 4. {Qbik VERY QBIK PEOPLE 30 I mondi creativi Una collezione rock nello spirito e nella silhouette. Pensata per le nuove generazioni che questa musica l’hanno assorbita, adattata e contaminata. Per ragazzi che hanno riscoperto l’impegno, che amano la natura, ma di Ennio Capasa non abbandonano la città e che, vivendo la contraddizione come condizione permanente, si vestono di conseguenza, mescolando sportswear e couture. Così Ennio Capasa ha immaginato la p/e di C’N’C Con Costume National e C’N’C e i ragazzi che la indos- è uno dei designer italiani più amati sano, scegliendo di mandare in passerella suo figlio Anton, e porta il suo stile sulle passerelle Pixie Geldof, Tali Lennox e Daisy di Parigi e di Milano Lowe, rock kids con la musica e lo stile nel dna. Per la prima volta una sfilata è diventata uno spettacolo urbano, per tutti, con tanto di esibizioni importanti come i The Kills e l’etoile Eleonora Abbagnato, rientrando nella serata ‘Milano loves Fashion’, svoltasi lo scorso settembre proprio durante la settimana della moda. Ennio Capasa si è confermato così come uno dei designer più propensi a cercare nuovi modi per comunicare il suo lavoro, oltre ad essere uno degli stilisti italiani più amati al mondo. Non è un caso che la sfilata femminile di Costume National sia una delle più attese sulle passerelle parigine. Qbik incontra Ennio Capasa. { In questa pagina: accessori Costume National e immagini della collezione Costume National Uomo per la p/e 2010. { www.costumenational.com; www.cnc-costumenational.com.
  • 5. {Qbik VERY QBIK PEOPLE 31 { In queste due pagine: ritratti del designer Ennio Capasa realizzati da {Matteo Cherubino. Photography assistant {Paolo Simi Stylist {Stefano Guerrini Stylist assistant {Mattia Maulini. Da quando è nata ha sempre preferito presentare la collezione C’N’C a Milano, mentre la linea Costume National sfila a Parigi. Perché la scelta di queste città? Quali diverse caratteristiche hanno le due collezioni? { Milano all’epoca del lancio di Costume National era molto formale e istituzionale, in qualche maniera rifiutava le novità. A Parigi stava succedendo qualcosa, c’era un clima di interesse e curiosità per i giovani designer, così nel 1991 decidemmo di sfilare lì, fu una scelta giusta perché lo stile ‘couture to wear’ di Costume incarna alla perfezione l’atmosfera che si respira sulle passerelle della capitale francese. Milano invece è perfetta per C’N’C che riflette più il mood prêt-à-porter su cui la città ha costruito il suo punto di forza ed è anche l’unico palcoscenico degno di interesse per presentare le collezioni maschili. A settembre ha trasformato la sfilata C’N’C in un vero e proprio evento urbano. Ci racconta come è nata l’idea e cosa è successo in Piazza Duomo? Come è stata la risposta della città? { L’idea è nata durante un incontro con l’assessore Giovanni Terzi in occasione della mostra di Fabio Novembre in Triennale. Sono rimasto impressionato dall’energia e dalle potenzialità del progetto. Abbiamo così sviluppato l’idea di ‘Milano Loves Fashion’. Il pubblico e la città mi hanno sorpreso per la straordinaria partecipazione e per il coinvolgimento dimostrato. È sempre stata sottolineata una dimensione urbana, rigorosa, della linea Costume. In che modo, invece, la donna che veste Costume National può essere più frivola e proiettare la propria sensualità? { In ogni col- lezione cerco di creare capi adatti a una figura rigorosa,
  • 6. {Qbik VERY QBIK PEOPLE 32 ma che possa esprimere a pieno la propria sensualità, dote irrinunciabile. Nella collezione per l’a/i 2009- 2010, ad esempio, le giacche maschili erano portate con tronchetti altissimi, che rendevano l’andatura sexy. E poi amo usare il rosso, che non definirei frivolo, ma decisamente femminile. Com’è invece l’uomo Costume National e in cosa dif- ferisce da quello C’N’C? { L’uomo Costume ha forse un potere d’acquisto maggiore del più giovane C’N’C. Ha sicuramente un carattere forte, è sicuro del proprio presente e non ha rimpianti riguardo al passato. La sua essenza è il risultato della fusione tra un approccio d’avanguardia e un’eleganza raffinata. Il ragazzo C’N’C è un ‘urban rider’, affronta la vita come se fosse una gara di moto, sicuro di se, con una forte identità, curioso di tutto e sempre online. Esprime il suo stile concentrandosi sui dettagli, è ossessionato da tutto ciò che è contemporaneo, cerca però sempre strade inusuali e non battute da altri. Dove trova le ispirazioni per le collezioni? In cosa sono diversi gli input creativi per Costume da quelli di C’n’C? Sbaglio a pensare che la prima sia più legata al design, mentre la seconda sia più vicina al mondo della musica? { É esattamente così. Costume National è legata al design, all’innovazione, con una ricerca approfondita delle forme e dei materiali. Invece C’N’C, rivolgendosi ad un target più giovane e attento alle nuove forme di comunicazione, si ispira più liberatamene al rock, non a caso nelle passate stagioni i testimonial della campagna pubblicitaria furono i membri del gruppo Juliette and The Licks, ma non solo, anche alla tecnologia, all’arte e oggi soprattutto al web. In un’epoca dove si rifugge il total look e si preferiscono le contaminazioni di stili, dove la cosiddetta ‘fast fashion’ ha molto successo, ha ancora valore il concetto di eleganza? Quando una donna o un uomo possono definirsi tali?{ L’eleganza è innata, intrinseca. Non è legata a stagioni, stili o tendenze. Una persona elegante lo è in tutto, non solo nel modo di vestire, ma anche di parlare, di muoversi, perfino nello sguardo che posa sul mondo. Cosa pensa del successo delle grandi catene della moda a basso costo e delle collaborazioni con nomi importanti della moda?{ Credo che tra una diffusione democratica della moda e il plagio ci sia differenza. Troppo spesso trovo in questo tipo di negozi delle copie di ciò che ha sfilato e non penso sia un approccio creativo auspicabile e corretto. Il fashion system è stato visto spesso come qualcosa di poco serio, legato solo all’immagine, al lusso. Può invece la moda legarsi a tematiche forti di impegno sociale, può farsi portavoce di messaggi profondi?{ La moda è da sempre connessa a ciò che accade nella nostra società, dalle guerre agli anniversari, dalle crisi alle rinascite. É una delle molteplici arti con la quale la gente può esprimere i propri sentimenti. Ad esempio, io sono personalmente molto impegnato, anche nel mio lavoro, nella salvaguardia dell’ambiente: utilizzo materiali innovativi, ma naturali, come il bambù o il caucciù e ho progettato la Solar Bag, che può ricaricare il cellulare o l’iPod grazie all’energia solare. Dopo i tanti anni di lavoro e i molti successi, può raccontarci cosa significa fare moda per lei?{ É una passione più che un lavoro. Il mio impegno è mantenerla viva in tutte le collezioni future. {Stefano Guerrini { In questa pagina: im- magini della sfilata C’N’C per la p/e 2010, tenutasi durante ‘Milano loves Fashion’.
  • 7. {Qbik 47 Il Fashion Trade Show al maschile Dal 17 al 19 gennaio si tiene la quinta edizione In questa pagina: due di White Homme, unico salone a Milano immagini del White dedicato alle collezioni maschili. di Milano. È l’unico salone a Milano dedicato alle collezioni di abbigliamento e accessori declinate al maschile e durante questo mese di gennaio riconferma la propria presenza come riferimento internazionale per le nuove realtà creative e commerciali. Il 17 gennaio infatti, per tre giorni consecutivi, apre White Homme, che presenterà alla stampa specializzata e ai buyer internazionali le proposte più innovative e interessanti nel campo del menswear. Saranno ottanta gli espositori che parteciperanno a questo ‘fashion trade show’, riuniti in tre aree espositive. ‘Central’ è il corpo centrale dello spazio del Superstudio in Via Tortona che ospita il White, dove le collezioni sono enfatizzate da un allestimento minimale, non ci sono barriere a localizzare le varie collezioni e i brand, lo spazio è delimitato da un gioco di luci per sottolineare la politica selezionatrice della manifestazione, nella quale creatività e prodotto devono sempre incontrarsi. ‘Basement’, lo dice il nome stesso, è l’area delle cantine, con un ingresso separato e riservata ai marchi di ricerca e d’avanguardia, con un mercato magari più di nicchia. Infine ‘XS’ è uno show nello show, uno spazio all’interno del ‘Central’, dove una selezione di dieci aziende debuttanti propone un campionario non superiore ai trenta pezzi. “Il nostro progetto è quello di ampliare il salone, dando spazio ad un numero sempre crescente di espositori e visitatori.” Ci racconta Massimiliano Bizzi, mente creativa del progetto e direttore della manifestazione. “Consci del fatto che la maggior parte dei buyer gravita su Milano, vogliamo creare un salone di riferimento che alleggerisca e faciliti la ricerca e l’acquisto del prodotto moda. Un salone funzionale e stimolante che rientri nel percorso degli acquirenti durante le campagne vendita, agevolandoli in termini di tempo e budget.” A confermare la prerogativa del salone di essere fucina di nuovi progetti e contenitore di creatività selezionata, questa quinta edizione di White Homme presenta tre ospiti speciali, coinvolti con allestimenti e spazi ad hoc: Culti, Maurizio Miri e S+arck with Ballantyne, collezione uomo e donna che il genio del design Philippe Starck ha ideato con l’importante marchio di maglieria, una linea di ‘Intelligent cashmere”, composta da circa 70 capi multifunzionali, caratterizzati da ergonomie innovative e una vestibilità contemporanea. White Homme precede la prima edizione di White Kids, che si terrà dal 24 al 26 gennaio, e White Donna, in contemporanea a White Beauty, dal 28 febbraio al 2 marzo. {Stefano Guerrini
  • 8. {Qbik VERY QBIK PEOPLE 54 The incredibile Mr. Ecko- Ha iniziato nel 1993 creando sei T-shirt nel garage di famiglia e forse allora nessuno avrebbe scommesso sul successo di una maglietta con la grafica di un rinoceronte e, invece, oggi l’avventura di Marc Ecko è diventata un’azienda, la Marc Ecko Enterprises appunto, che conta più di trenta negozi monomarca negli States, una ventina in tutto il mondo e punti vendita in sessanta diversi paesi. Quello che colpisce di Marc Ecko è la capacità di aver trasformato un’idea vincente, un sogno, in una vera e propria ‘factory’ di progetti ed eventi che, Dal primo brand con un rinoceronte oltre a molte linee di abbigliamento, fra cui Ecko unltd., come simbolo alla realtà attuale Cut & Sew, Red by una divisione multimediale e di video comprende anche marc ecko, Avirex e Zoo York, che comprende più linee, game, la Marc Ecko Entertainment, Ecko Tv e il giornale collaborazioni importanti e Complex Magazine. La cultura giovanile, dalla moda incursioni nel mondo multimediale. all’action sport, con giochi alla diramazioni e collaborazioni, dai mondo creativo molteplici musica confluiscono in un Marc Ecko-ha saputo trasformare non ultime quella con 50 Cent per la linea G-Unit e quella un’idea originale in un vero lifestyle con la trentennale azienda di moda maschile italiana Montezemolo di Prato per la linea sartoriale Rx. Se l’uomo Marc Ecko ha molti interessi, ama anche dipingere, come imprenditore è davvero instancabile, basti pensare al recente ingresso in casa Ecko della linea Sir Benni Miles, marchio fondato nel 1995 da Aaron Benjamin Miles a Brooklyn che, con profonde origini newyorkesi, si presenta come pioniere dell’urban, dello streetwear e con influenze che provengono dall’hip hop old school. Incontriamo Marc Ecko.
  • 9. {Qbik VERY QBIK PEOPLE 55 Come è cambiato il mondo creativo di Marc Ecko negli anni, come sono mutate le linee e, a suo avviso, come è cambiato il consumatore? { Il dna del mio brand è rimasto immutato nel tempo. Ecko è da sempre conosciuto per le sue grafiche dalla forte impronta artistica. Negli anni abbiamo fondamentalmente ascoltato i bisogni del mercato, cercando di virare verso brandizzazioni minimal e un fit più slim. Sto anche aumentando il valore qualitativo del prodotto, ponendo attenzione a dettagli e abbellimenti tecnici. Secondo lei, rispetto al resto del mondo, che tipo di mercato è quello italiano, quali le differenze con gli States ad esempio? { Nell’era di Internet e della globalizzazione economica non vedo grandi differenze { In questa pagina: in alto a sinistra nei mercati della moda. Molti brand americani sono immagine della collezione G-Unit, distribuiti e hanno successo in Europa e viceversa, a destra lo studio del designer; più in molti brand europei godono di grande notorietà basso felpa e giubbotto della collezione Ecko Unltd per la p/e 2010 e magliette e consumo negli USA, Diesel è un esempio su tutti. della Mark Eckō Collection. Nella pagina precedente: ritratto Sicuramente è stato precursore in molti campi; come del designer e due opere ispirate a “Alice pensa di avere influenzato le nuove generazioni di nel paese delle meraviglie” realizzate creativi che lavorano nell’ambito dello street e urban dallo stesso Eckō. { www.marcecko.com; style? { Quando ho cominciato nessuno credeva che www.beingmarcecko.com una T-shirt con un rinoceronte potesse vendere. Spero che questo abbia ispirato le persone a credere nei propri desideri e sensazioni, cercare di spingere connessione con la graffiti art e con la musica i confini della creatività, sebbene possa sembrare una (ad esempio la linea ideata con 50 Cent, G-Unit). In che follia. Il mio motto è: “Lavora duro e vivi con passione modo il suo lavoro dialoga con altri ambiti creativi? ciò che fai”. { Il mio lavoro è in linea con la cultura giovanile e quindi naturalmente connessa con il lifestyle o il genere del A suo avviso quanto è ancora importante la strada mio consumatore. Dalla musica ai videogiochi. Il mio come input ispirativo per il sistema moda? lavoro è fluido, atomizzato, emozionale, giovane. { Sicuramente molto. La Street Art, come la moda, sono due fenomeni autentici e popolari. Non mi Più linee di moda, collaborazioni importanti, un giornale sorprende affatto che molti fashion designer utilizzino come Complex, ma c’è ancora qualcosa che vuole la strada come ispirazione. Molti movimenti sotterranei realizzare? Progetti per il futuro?{ Lascio divengono mainstream ad un certo punto. Credo che, semplicemente fluire l’onda e mi faccio trasportare dal più in generale, la moda sia il riflesso della nostra flusso dell’ispirazione, ma sono anche un opportunista; società. finché potrò essere creativo e saprò sviluppare una buona quantità di lavoro, sarò felice. Sappiamo che lei dipinge, nel suo lavoro c’è una forte {Stefano Guerrini