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Festival della Complessità :: seconda Edizione                                            Tarquinia 2011
                                                            Valerio Eletti




              La rete sociale si auto-organizza:
                                il ruolo del Web
                          dalle rivolte del Nord Africa
                      alla mobilitazione per i referendum


                                            Chiesa di Santo Spirito
                                        Sabato 25 Giugno 2011, ore 10,30

Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30                Conversazione di Valerio Eletti
Festival della Complessità :: seconda Edizione                                                                 Tarquinia 2011
La rete sociale si auto-organizza



                                                          B. Riflessione
                                                          Processi gerarchici
                                                          e auto-organizzazione
         A. Osservazione                                  (top-down vs bottom-up)

         Flash dal mondo reale:                                                                  C. Analisi
         una breve rassegna
         di fatti salienti                                                                       L’importanza di capire
                                                                                                 i meccanismi dei
                                                                                                 fenomeni emergenti




                          E. Applicazioni                                    D. Modellizzazione
                          Comportamenti sociali                              Capire le strutture delle reti
                          catalizzati dalle nuove                            e la diffusione “virale”
                          reti interconnesse                                 delle idee e dei “memi”




Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30                                     Conversazione di Valerio Eletti
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La rete sociale si auto-organizza



                                                          B. Riflessione
                                                          Processi gerarchici
                                                          e auto-organizzazione
         A. Osservazione                                  (top-down vs bottom-up)

         Flash dal mondo reale:                                                                  C. Analisi
         una breve rassegna
         di fatti salienti                                                                       L’importanza di capire
                                                                                                 i meccanismi dei
                                                                                                 fenomeni emergenti




                          E. Applicazioni                                    D. Modellizzazione
                          Comportamenti sociali                              Capire le strutture delle reti
                          catalizzati dalle nuove                            e la diffusione “virale”
                          reti interconnesse                                 delle idee e dei “memi”




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A. Osservazione

 Vediamo una breve raccolta di articoli, titoli di giornali,
 lanci d’agenzia, tabelle, siti Web
 pubblicati nei giorni caldi delle rivolte in Tunisia e in Egitto…

 Il 28 gennaio 2011 La Repubblica scrive:

 “Al Cairo le connessioni internet risultano bloccate,
 secondo la testimonianza di numerosi hotel e utenti privati.
 Risultano inoltre essere saltate anche le comunicazioni vocali fra telefoni cellulari.
 Il servizio sms era già inutilizzabile da alcune ore.
 Un silenzio inquietante introduce alle manifestazioni
 annunciate dagli oppositori di Mubarak.”




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A. Osservazione

 E sempre il 28 gennaio 2011 La Repubblica pubblica questa mappa:




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A. Osservazione

 Alla mappa de La Repubblica fa da spalla
 un’articolata inchiesta di Tiziano Toniutti, intitolata
 Social web e rivolte popolari: tecnologia abbatte censura
 che propone un’analisi
 che possiamo usare come spunto per i nostri ragionamenti:

 “Il controllo delle notizie è complicato per chi prova a contrastare le ribellioni digitali.
 Perché non di soli Facebook e Twitter è fatto il web sociale.
 Quando si parla di internet "2.0" si indica proprio la rete delle persone, sociale per definizione.
 E' la regola per cui ogni sito diventa un veicolo di informazioni,
 e dentro a un sito, ogni scampolo di informazione diventa condivisibile
 verso centinaia di altri ricettori e aggregatori.
 Di più: ogni testimone che durante una protesta di piazza raggiunge uno spazio libero del web
 e divulga informazione, diventa esso stesso un nodo sociale.

 La persona fisica coincide con quella digitale, che è molto più difficile da controllare
 perché esiste in una molteplicità di universi virtuali contemporanei.

 Se arginare stampa e tv è un processo ormai acquisito per i regimi,
 controllare internet non è così scontato…”


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A. Osservazione

 E Vittorio Zambardino,
 sul suo blog “Scene digitali”
 (dal sito de La Repubblica)
 incalza
 con una provocazione:




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A. Osservazione

 Pochi giorni dopo,
 il 3 febbraio, troviamo
 su Newscientist (*)
 un articolo
 di Debora MacKenzie
 molto interessante
 per le nostre riflessioni:
 “Can complexity theory
 explain Egypt’s crisis?”




 Proviamo ad estrarre
 alcuni concetti chiave…
 (*) http://www.newscientist.com/article/dn20082-can-complexity-theory-explain-egypts-crisis.html?full=true&print=true

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A. Osservazione
 “Scientists who study complex systems have been warning that ever-tighter
 coupling among the world's finance, energy and food systems would result
 in waves of political instability. Some say that is now happening
 in the Middle East. Better models of the complex relationships in these
 systems could allow us to predict the next domino to fall.
 For now, they show that there are two sides to complex interdependencies:
 they can generate cascading change, also known as revolution, but they can
 also collapse. At the minute, because so many aspects of Egypt's daily life are
 interlinked, the country is walking a fine line between the two”


 In sintesi:
 Gli scienziati che studiano i sistemi complessi avvertono che
 una interconnessione sempre più stretta tra i mondi
 della finanza, dell’energia e del cibo darà luogo a grandi
 ondate di instabilità: qualcuno dice che è esattamente ciò che sta accadendo in Medio Oriente.
 Modelli più evoluti delle relazioni complesse in questi sistemi ci potrebbero permettere di
 prevedere il prossimo effetto domino (?).
 Gli attuali modelli ci dicono che ci sono due possibilità che derivano dalla complessità delle reti:
 che questa può generare cambiamenti a catena (rivoluzioni) oppure che può collassare.
 In questo momento, e con tanti aspetti della vita quotidiana in Egitto fortemente interconnessi,
 il Paese sta procedendo sulla linea sottile che divide le due possibilità.
    Parole chiave:
    - margine del caos                                                             Un interrogativo:
    - soglia critica                                                               - prevedibilità?

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A. Osservazione

 … e arriviamo alla metà di febbraio,
 quando l’incendio si estende alla Libia. Ecco alcuni dati tra il 12 e il 23 febbraio
 tratti ancora dal sito de La Repubblica (il quotidiano italiano più attento a questi meccanismi,
 insieme al Sole24Ore): i blocchi della rete da parte del regime di Gheddafi

                                                                Traffico Internet in Libia
                                                                tra venerdì 18
                                                                e sabato 20 febbraio 2011




     Difficoltà di accesso a Internet
                               in Libia
      tra il 12 e il 18 febbraio 2011



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A. Osservazione

 … e le azioni di risposta dei ribelli auto-organizzati
 ai blocchi della rete attuati dal regime




          23 febbraio 2011:
     lancio su Repubblica.it


                   “Error 404: page not found”:
                il web manuale della ribellione”
       2http://www.repubblica.it/tecnologia/20
                   11/02/23/news/web_rivolte-
                       12769492/?ref=HRER1-1



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A. Osservazione
                                                                Altre parole chiave
 … e infine qualche flash più recente che dimostra
 come i fenomeni bottom-up del Nord Africa
 siano tuttora in una fase di transizione:
 una fase di cui non si può prevedere l’evoluzione,
 ma che mostra la sua natura di fenomeno emergente
 da sistemi a rete in equilibrio dinamico.




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La rete sociale si auto-organizza



                                                           B. Riflessione
                                                           Processi gerarchici
                                                           e auto-organizzazione
         A. Osservazione                                   (top-down vs bottom-up)

         Flash dal mondo reale:                                                                  C. Analisi
         una breve rassegna
         di fatti salienti                                                                       L’importanza di capire
                                                                                                 i meccanismi dei
                                                                                                 fenomeni emergenti




                          E. Applicazioni                                    D. Modellizzazione
                          Comportamenti sociali                              Capire le strutture delle reti
                          catalizzati dalle nuove                            e la diffusione “virale”
                          reti interconnesse                                 delle idee e dei “memi”




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B. Riflessione: top-down vs bottom-up

 Nelle cronache degli ultimi mesi si sono molto usati termini come
 bottom-up, fenomeni emergenti, fase di transizione, equilibrio dinamico…
 Sono tutti concetti che riguardano le teorie delle reti e dei sistemi complessi,
 anche se vengono utilizzati spesso in maniera approssimativa.


 Per prima cosa chiariamo allora il significato della parola complesso,
 che qui applichiamo ai sistemi in evoluzione
 e alle reti di interconnessione che li caratterizzano,
 confrontando questo termine con le parole complicato e semplice.


 E poi vedremo le differenze base tra
 -   sistemi gerarchici, gestiti da un vertice (top-down)
 -   e sistemi che si auto-progettano,
     adattandosi dal basso (bottom-up) ai cambiamenti dell’ambiente




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B. Riflessione: top-down vs bottom-up

 Semplice, complicato e complesso:
 condividiamo il significato delle tre parole aiutandoci con un esempio:
 immaginiamo di prendere e lanciare tre diverse cose
 e valutiamo la possibilità che noi abbiamo di prevederne la traiettoria.

 Primo: immaginiamo di lanciare un sasso:

 calcolare con una certa approssimazione dove cadrà
 è un’operazione possibile e relativamente semplice.

 Etimologia: sine + plico (senza pieghe)

 Parole chiave:
 -   Lineare
 -   Prevedibile
 -   Ripetibile
 -   Rapporto causa-effetto
 -   Inanimato
 -   Modello fisico e matematico …

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B. Riflessione: top-down vs bottom-up

 Secondo: immaginiamo di lanciare un aeroplanino:

 calcolare con una certa approssimazione dove cadrà
 è un’operazione possibile ma complicata.

 Etimologia: cum + plico (con piegature)

 Parole chiave:
 -   S-piegabile (prevedibile, seppure con difficoltà)
 -   Lineare (scomponendo il fenomeno nelle sue componenti lineari)
 -   Ripetibile (a parità di condizioni iniziali e al contorno)
 -   Rapporto causa-effetto
 -   Inanimato
 -   Paradigma riduzionista (Galileo, Cartesio, Newton)

 Esempio:
 -  prevedere il comportamento di un orologio o di un motore
    scomponendo e ricomponendo i suoi pezzi


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B. Riflessione: top-down vs bottom-up

 Terzo: immaginiamo di lanciare un piccione:

 calcolare con una certa approssimazione dove andrà
 a posarsi è un’operazione impossibile:
 sia l’“oggetto” che il fenomeno
 rientrano nel campo della complessità.


 Etimologia: cum + plècto (intrecciato, tessuto insieme):
 “composto di più parti collegate tra loro e dipendenti una dall’altra”


 Parole chiave:
 -   Intrecciato (non riducibile: l’insieme è superiore alla somma delle parti)
 -   Non lineare
 -   Non ripetibile né prevedibile
 -   Senza più rapporto causa-effetto
 -   Fenomeni biologici e sociali
 -   Visione sistemica, reticolare, non sequenziale…


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B. Riflessione: top-down vs bottom-up

 E quindi passiamo a suggerire le differenze tra
 sistemi gerarchici, gestiti da un vertice (top-down)
 e sistemi che si auto-progettano,
 adattandosi dal basso (bottom-up) ai cambiamenti dell’ambiente.
 E lo facciamo senza teorie, guardando un semplice fenomeno naturale:

 Provate a fare questo esperimento su una fila di formiche:
 chi dice loro come comportarsi se trovano un ostacolo sul loro cammino?

           1                  2                       3         4   5                       6




                                                                                 Come
                                                                                fanno a
                                                                               decidere?



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La rete sociale si auto-organizza



                                                          B. Riflessione
                                                          Processi gerarchici
                                                          e auto-organizzazione
         A. Osservazione                                  (top-down vs bottom-up)

         Flash dal mondo reale:                                                                  C. Analisi
         una breve rassegna
         di fatti salienti                                                                       L’importanza di capire
                                                                                                 i meccanismi dei
                                                                                                 fenomeni emergenti




                          E. Applicazioni                                    D. Modellizzazione
                          Comportamenti sociali                              Capire le strutture delle reti
                          catalizzati dalle nuove                            e la diffusione “virale”
                          reti interconnesse                                 delle idee e dei “memi”




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C. Analisi: meccanismi dei fenomeni emergenti

 Via via che il mondo diventa più interconnesso
 e che i segnali si diffondono in maniera più veloce, pervasiva ed efficace,

 si fa evidente l’importanza di studiare e comprendere
 la topologia (ovvero l’architettura, la struttura)
 delle reti di relazioni e di comunicazioni in un sistema sociale

 e in particolare il suo ruolo essenziale
 nel determinare il profilo e le caratteristiche base
 dei fenomeni che emergono dallo svilupparsi (non lineare) degli eventi,

 che rimangono sì imprevedibili nel dettaglio,
 ma che sono caratterizzabili (grazie ai nuovi modelli matematici)
 nelle loro tendenze a evolversi come sistemi complessi
 capaci di adattarsi alle variazioni dell’ambiente circostante
 e nello stesso tempo di contribuire a cambiarlo,
 in un continuo loop di azioni e retro-azioni




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La rete sociale si auto-organizza



                                                          B. Riflessione
                                                           Processi gerarchici
                                                           e auto-organizzazione
         A. Osservazione                                   (top-down vs bottom-up)

         Flash dal mondo reale:                                                                   C. Analisi
         una breve rassegna
         di fatti salienti                                                                        L’importanza di capire
                                                                                                  i meccanismi dei
                                                                                                  fenomeni emergenti




                          E. Applicazioni                                     D. Modellizzazione
                          Comportamenti sociali                               Capire le strutture delle reti
                          catalizzati dalle nuove                             e la diffusione “virale”
                          reti interconnesse                                  delle idee e dei “memi”




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D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali

 Vediamo dunque come a strutture topologiche diverse
 corrispondono diversi modi di reagire del sistema complesso
 a segnali o virus o informazioni o attacchi diffusi nella rete.

 Un po’ di storia:
 Gli studi delle epidemie di idee e comportamenti (la cosiddetta memetica)
 hanno alle spalle sia gli studi sui sistemi (dalla dinamica dei sistemi
 alla prima e seconda cybernetica, dalle teorie del caos a quelle della complessità)
 sia gli studi sulle reti, ossia sulla struttura topologica del sistema.

 Si tratta di studi che si sono sviluppati
 dal dopoguerra ad oggi, con una forte
 accelerazione negli ultimi vent’anni.
 L’origine dell’interesse scientifico
 per la struttura delle reti si può far risalire
 al “problema dei ponti di Königsberg”
 affrontato da Eulero nel 1736…
                        È possibile seguire un percorso che attraversi ogni ponte
                         una e una volta soltanto e tornare al punto di partenza?


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D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali

 Eulero per risolvere il problema impostò un ragionamento astratto
 formulandolo nei termini di una nuova teoria: la teoria dei grafi:
 una teoria che ancor oggi sta alla base degli studi sulle strutture delle reti.

   Per inciso: come andò a finire?

   Eulero dimostrò che non era possibile attraversare tutti i ponti una
   sola volta e tornare al punto di partenza, dato che un qualsiasi grafo
   è percorribile se - e solo se - ha tutti i nodi (nel suo caso i quartieri
   della città raggiungibili dai ponti) di grado (il numero di collegamenti
   ovvero di ponti di ciascuna area o nodo) pari, o due di essi sono di
   grado dispari …




 Ma che interesse può avere risolvere una classe di problemi del genere?
 L’interesse di arrivare alle soluzioni più veloci ed efficaci in ambiti diversi fra loro
 come quello dei trasporti,
 dei controlli politici, militari, sociali di aree vaste intrecciate di strade,
 delle epidemie e delle pandemie,
 della logistica, delle reti commerciali, del marketing …

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D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali

 E come si strutturano le reti
 in natura, in biologia, nella società animale e umana?
      Quali “unità di misura” utilizziamo per valutarne le caratteristiche?
          E quanto incidono le caratteristiche strutturali della rete
          sul modo di reagire del sistema a stimoli interni ed esterni? (*)

 Le “unità di misura” principali che utilizzano i ricercatori sono due:
        la lunghezza caratteristica (indicata con L)
                 in parole povere, una sorta di media dei percorsi minimi che servono per passare da
                 un qualsiasi nodo della rete a qualsiasi altro (il calcolo cresce enormemente con
                 l’aumentare dei nodi della rete)
        e il coefficiente di clustering (indicato con k)
                 sempre in parole povere, questo parametro quantifica l’idea di vicinato:
                 misura in media quanti dei miei vicini sono a loro volta vicini tra di loro = numero di
                 link esistenti nell’intorno, eccettuati quelli adiacenti, diviso il numero di link possibili

 (*) questi concetti vengono presentati in maniera semplice e rigorosa nelle slide utilizzate da Marco Villani,
 dell’Università di Modena e Reggio Emilia, agli incontri “Complexity education” organizzati dal Cattid, Uni Sapienza di Roma,
 presso il Ministero dello Sviluppo economico nel 2010: ecco l’indirizzo da cui scaricare le slide:
 http://www.isticom.it/index.php/archivio-eventi/6-articoli/175-complexity-education-introduzione-al-pensiero-complesso


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D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali

 … partendo da questi parametri di base,
 si sono costruiti modelli matematici sofisticati e articolati
 di reti a una, due, tre o enne dimensioni,
 strutturate secondo alcune macro-categorie
 che qui esemplifichiamo solo per averne un’idea.

 Partiamo dalla due categorie più semplici:                                                     Reti regolari
                                                                                             a 1 e 2 dimensioni
                                                                                             entrambe con k=4
        reti regolari
              (clustering k alto e lunghezza L alta)

        reti casuali
              (clustering k basso e lunghezza L bassa)




                                                         Esempio di rete casuale


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D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali

 Qualcosa di molto interessante per le nostre osservazioni
 è il fatto che se stacchiamo e riconnettiamo a caso alcuni legami in una rete regolare
 otteniamo una struttura molto “efficace” nella trasmissione dei segnali
 (una rete con pochi gradi di separazione - qualcuno ricorda il film?):
 si tratta della rete small-world,
 ovvero della struttura che “rende piccolo il mondo”:

        reti small-world
              clustering k alto = vicinato ricco                                   Ricordate il film
              e lunghezza L bassa = pochi gradi di separazione                          “6 gradi di
                                                                                     separazione”?




                                                                 Cfr. gli studi di
                                                                 Steve Strogatz e
                                                                 Duncan Watts



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D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali

 E proprio una struttura small-world
 hanno le reti sociali più solide e durature,
 con in più una particolarità scoperta nei primi anni ‘70 da Mark Granovetter:

         le reti sociali che più si sanno adattare ai cambiamenti
         sono strutturate in gruppi molto coesi (cluster)
         con legami forti tra i componenti del gruppo
         e connessioni sparse o “ponti sociali” (legami deboli) tra un gruppo e l’altro.

 Da questa caratteristica
 emergono molte proprietà,
 tra cui per esempio quella per cui
 per trovare lavoro,
 dopo aver avuto
 diverse risposte negative,
 conviene agire fuori
 dal proprio cluster di conoscenze,
 agendo sui legami deboli,
 a lunga distanza…



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D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali

 Da queste premesse si arriva quindi alla definizione di rete scale free,
 ovvero di una struttura a invarianza di scala
 in cui il numero di legami di ciascun nodo è governato
 non dalla distribuzione a campana (caratterizzata da una media ben definibile)
 ma da una legge di potenza, una legge per cui “l’anomalia è normale”.
 Per capire che significa “legge di potenza” facciamo un esempio:
 - che probabilità abbiamo di incontrare un uomo 100 volte più alto della media?
   Nessuna: la distribuzione dell’altezza delle persone è una curva a campana;
 - che probabilità abbiamo di incontrare un uomo 100 volte più ricco della media?
   Non molte, ma comunque non zero:
   la distribuzione della ricchezza delle persone segue una legge di potenza


                                                                                Reti di linee aeree



                                                                               in ascisse il
   Reti stradali                                                               numero di link k

                                                                               in ordinate il
                                                                               numero di nodi
                                                                               che hanno k link


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D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali

 Siamo così arrivati a descrivere la tipica struttura delle reti sociali,
 Del tipo di quelle che hanno fatto fluire idee, notizie, comportamenti
 prima e durante le ribellioni del Nord Africa.

 Definiamo dunque questa struttura ricca di conseguenze:
        le reti scale free sono caratterizzate da pochi nodi con tantissimi legami
         (i cosiddetti hub, come i grandi aeroporti) e molti nodi con pochi legami.


         Il meccanismo che le origina è semplice e “naturale” e si basa su due principi:
         crescita e preferential attachment.
         Facciamo l’esempio del Web:
         se apro un nuovo sito come la pagina del Festival,
         aggiungo il nuovo nodo alla rete pre-esistente (crescita) e, per renderlo visibile,
         mi connetto con un hub (preferential attachment) come per esempio Facebook.
         In questo modo, senza che nessuno me lo abbia imposto,
         ho rafforzato il potere degli hub accodandomi ai nodi più visitati.

         E’ così che i ricchi diventano sempre più ricchi, come vuole la legge di Pareto.

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D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali

 … in realtà però li studiosi delle reti nei loro modelli tengono conto
 di molte altre variabili come per esempio, nel caso della crescita del Web,
 di fattori preferenziali o puntivi come l’età dei nodi pre-esistenti,
 la loro attrattività estetica o funzionale, i costi di addizione all’hub,
 gli eventuali limiti nel numero di link accettati dall’hub, e così via.

 In questo modo si realizzano dei modelli matematici
 e si eseguono delle simulazioni che permettono di capire se una rete sociale:
         • favorisce la diffusione di segnali positivi (p.es. notizie) o negativi (virus);
         • gode di velocità buona, modesta o cattiva nel collegare punti distanti;
         • è facilmente o difficilmente distrutta da attacchi casuali o da attacchi mirati;
         • riesce a crescere adattandosi con pericolo lieve o elevato di collasso;
         • ha capacità di resilienza, di auto-aggiustamento dopo un attacco esterno;
         • ha capacità di creare velocemente o lentamente, con fluidità o rigidità,
           nuove tendenze, nuovi fenomeni o nuove configurazioni
           auto-organizzandosi dal basso, senza leader, nella logica bottom-up…

         Una curiosità: la legge di potenza (“normalità delle anomalie”: pochi elementi ricchissimi e tanti poveri)
         si ritrova anche nello studio dei movimenti e dei comportamenti animali nella ricerca del cibo
         e in quelli umani nello svolgimento delle attività quotidiana. Cfr. Barabasi, “Lampi”, Einaudi 2010


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D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali

 E un’ultima nota: abbiamo parlato di memetica: di che si tratta?

 Richard Dawkins, Susan Blackmore e altri studiosi
 usano questo paradigma per analogia con la genetica.
 Pensieri e comportamenti, mode e idee, credenze e religioni
 si estinguono o sopravvivono e si adattano all’ambiente
 secondo il setaccio della selezione naturale,
 come hanno fatto e fanno i geni nella lunga storia dei nostri organismi.
 Per questo si parla di memi in assonanza con la parola “geni”
 e di memetica in assonanza con la parola “genetica”.

 Altro punto importate: i memi si diffondono nella rete sociale
 con le stesse leggi delle epidemie di malattie virali.
 E lo fanno a velocità diverse a seconda dell’ambiente.
 Ci sono stati nell’ultimo secolo diversi acceleratori
 dei processi di diffusione di idee, mode e comportamenti:
 prima il cinema e poi la televisione, che appaiono però piccole cose
 rispetto agli acceleratori di diffusione memetica nati con le nuove tecnologie digitali:
 dal World Wide Web ai cellulari di nuova generazione.

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Festival della Complessità :: seconda Edizione                                                                 Tarquinia 2011
La rete sociale si auto-organizza



                                                          B. Riflessione
                                                          Processi gerarchici
                                                          e auto-organizzazione
         A. Osservazione                                  (top-down vs bottom-up)

         Flash dal mondo reale:                                                                  C. Analisi
         una breve rassegna
         di fatti salienti                                                                       L’importanza di capire
                                                                                                 i meccanismi dei
                                                                                                 fenomeni emergenti




                          E. Applicazioni                                    D. Modellizzazione
                          Comportamenti sociali                              Capire le strutture delle reti
                          catalizzati dalle nuove                            e la diffusione “virale”
                          reti interconnesse                                 delle idee e dei “memi”




Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30                                     Conversazione di Valerio Eletti
Festival della Complessità :: seconda Edizione                                Tarquinia 2011
E. Applicazioni: reti e comportamenti sociali

 Esempio di diffusione virale di notizie su reti complesse
 (caratterizzate dalla presenza di pochi hub e tanti nodi con pochi link,
 ovvero da una legge di potenza) è anche la tipologia di comunicazione
 che ha caratterizzato la pubblicizzazione di questo stesso Festival:

 -       reti scale free sono infatti Internet
         e in particolare Facebook,
         ampiamente utilizzati
         per diffondere la notizia;

 -       e virale è stato il metodo di diffusione
         sia on line che fisico: un “contagio” di idee
         e di interessi che ha visto parti attive
         i singoli attori del passa-parola,
         così come è avvenuto
         per la partecipazione ai referendum (*)
         (*) vediamo di applicare le nostre riflessioni
         a questo fenomeno che ha spiazzato
         tutti i partiti tradizionali, a destra e a sinistra

Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30    Conversazione di Valerio Eletti
Festival della Complessità :: seconda Edizione                                                  Tarquinia 2011
E. Applicazioni: reti e comportamenti sociali

 Il caso della mobilitazione per i Referendum di metà giugno 2011:

 sono state le azioni bottom-up,
 la creazione spontanea di cluster e di legami deboli (ponti sociali) fra i gruppi,
 la struttura scale free di Internet, con i suoi potenti hub,
 Il carattere virale del messaggio che richiedeva la partecipazione al voto
 e la sua forza memetica emersa dal filtro della selezione naturale
 che hanno portato al raggiungimento del quorum per tutti e quattro i Referendum:

 raggiungimento ritenuto assolutamente improbabile nei mesi precedenti
 da chi analizzava la questione con paradigmi di pensiero tradizionali,
 di tipo lineare, gerarchico, top-down
 (lo stesso paradigma di pensiero tradizionale - lineare, nella logica causa-effetto -
 che ha fatto sbagliare le previsioni finanziarie
 riguardo la bolla speculativa del 2000 e la crisi del 2007/2008).


                                                   … vediamo qualche commento che rafforza le riflessioni
                                                         che abbiamo fatto durante questa conversazione

Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30                      Conversazione di Valerio Eletti
Festival della Complessità :: seconda Edizione                                         Tarquinia 2011
E. Applicazioni: reti e comportamenti sociali

 Rileggiamo insieme quanto ha scritto il 16 giugno,
 all’indomani dei referendum, Stefano Rodotà,
 propugnatore del “Diritto di accedere alla Rete Internet per chiunque”
 all’Internet Governance Forum:

 Tutto è cominciato poco più di un anno fa, quando la raccolta delle sottoscrizioni
 per i referendum sull´acqua come bene comune
 s´impennò fino a raggiungere il picco di un milione e quattrocentomila firme (…)
 Le piazze italiane prima di quelle che simboleggiano il cambiamento nel nord dell´Africa?
 Le reti sociali, Facebook e Twitter come motori delle mobilitazioni anche in Italia?
 Proprio questo è avvenuto, segno evidente di un rinnovamento dei modi della politica
 che non può essere inteso con le categorie tradizionali, che sfida le oligarchie,
 che rende inservibile la discussione da talk show televisivo.
 Forse è frettoloso parlare di un nuovo soggetto politico per una realtà frastagliata e mobile.
 Ma siamo sicuramente al di là di quei "ceti medi riflessivi" che segnarono
 un´altra stagione della società civile.
 Di fronte a noi sta un movimento che si dirama in tutta la società, prensile,
 capace di costruire una agenda politica e di imporla.




Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30             Conversazione di Valerio Eletti
Festival della Complessità :: seconda Edizione                                   Tarquinia 2011
E. Applicazioni: reti e comportamenti sociali

 Paradigmatico il commento di
 Carlo Massarini, conduttore
 tra il 1995 e il 2002
 dell’indimenticabile
                             Espressioni chiave:
 “MediaMente”,
 la trasmissione             “Il tam tam crea una massa critica”
                             “Ogni elettore diventa un attivista”
 di Rai Educational
 che ha introdotto
 milioni di italiani ai misteri
 prima del computer
 e poi di Internet,
 dalla sua nascita
 alla diffusione popolare.

   Una nota curiosa a fine articolo:

   “… quanta poca gente a Roma
   in Piazza del Popolo
   per la chiusura della campagna
   a favore dei referendum.
   Drappelli anziché un esercito,
   per un motivo preciso:
   è stata scelta la piazza virtuale”



Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30       Conversazione di Valerio Eletti
Festival della Complessità :: seconda Edizione                               Tarquinia 2011
E. Applicazioni: reti e comportamenti sociali

 .. e poi nuove azioni
 innescate dall’emergere
 di nuovi equilibri sociali
 in Nord Africa
 come da noi in Italia
 e nel resto del mondo,
 dalla Cina agli Stati Uniti:
 una per tutte,
 l’iniziativa annunciata da Obama
 che alimenta l’efficacia
 e l’efficienza della rete digitale
 che avvolge tutto il globo:
 il finanziamento di un progetto
 di reti parallele per telefonia e WiFi
 per aggirare la censura

 (… anche quella americana?!?)




Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30   Conversazione di Valerio Eletti
Festival della Complessità :: seconda Edizione                                          Tarquinia 2011
E. Applicazioni: reti e comportamenti sociali

 .. mentre i numeri che riguardano le reti attuali continuano a crescere
 in maniera sempre più inimmaginabile per una mente umana.
 Ecco qualche numero da “Cosa avviene in un minuto su Internet?”




                                                    (fonte Go-Globe.com)




Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30              Conversazione di Valerio Eletti
Festival della Complessità :: seconda Edizione                                                    Tarquinia 2011
…

 E concludiamo con una riflessione
 che risale a duemilacinquecento anni fa:

 “… tutti gli innumerevoli esseri ricevono nutrimento
 e non si danneggiano vicendevolmente,
 tutte le vie seguono il loro corso senza che l’una si opponga all’altra,
 le piccole forze morali sono come lo scorrere di fiumi e rivoli,
 le grandi forze morali determinano la profonda opera di trasformazione.
 Ecco dove risiede la grandezza del Cielo e della Terra.”

 Dallo “Zhongyong” (La costante pratica del giusto mezzo),
 un classico della letteratura cinese scritta introno al 500 avanti Cristo.
 Tradotta e pubblicata in italiano da Marsilio nel 2010, pag.127




                                                                              e se ne volete sapere di più…


Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30                        Conversazione di Valerio Eletti
Festival della Complessità :: seconda Edizione                               Tarquinia 2011
CONTATTI

 Per chi vuole
 approfondire la bibliografia di riferimento,
 conoscere i siti dei centri di ricerca e studi
 su questioni legate alla complessità,
 avere notizia di iniziative
 riguardanti lo studio della complessità,

 ecco l’indirizzo del sito del
 Complexity Education Project:
 www.complexityeducation.it



 e il mio indirizzo email:
 valerio.eletti@uniroma1.it
Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30   Conversazione di Valerio Eletti

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  • 1. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 Valerio Eletti La rete sociale si auto-organizza: il ruolo del Web dalle rivolte del Nord Africa alla mobilitazione per i referendum Chiesa di Santo Spirito Sabato 25 Giugno 2011, ore 10,30 Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 2. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 La rete sociale si auto-organizza B. Riflessione Processi gerarchici e auto-organizzazione A. Osservazione (top-down vs bottom-up) Flash dal mondo reale: C. Analisi una breve rassegna di fatti salienti L’importanza di capire i meccanismi dei fenomeni emergenti E. Applicazioni D. Modellizzazione Comportamenti sociali Capire le strutture delle reti catalizzati dalle nuove e la diffusione “virale” reti interconnesse delle idee e dei “memi” Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 3. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 La rete sociale si auto-organizza B. Riflessione Processi gerarchici e auto-organizzazione A. Osservazione (top-down vs bottom-up) Flash dal mondo reale: C. Analisi una breve rassegna di fatti salienti L’importanza di capire i meccanismi dei fenomeni emergenti E. Applicazioni D. Modellizzazione Comportamenti sociali Capire le strutture delle reti catalizzati dalle nuove e la diffusione “virale” reti interconnesse delle idee e dei “memi” Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 4. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 A. Osservazione Vediamo una breve raccolta di articoli, titoli di giornali, lanci d’agenzia, tabelle, siti Web pubblicati nei giorni caldi delle rivolte in Tunisia e in Egitto… Il 28 gennaio 2011 La Repubblica scrive: “Al Cairo le connessioni internet risultano bloccate, secondo la testimonianza di numerosi hotel e utenti privati. Risultano inoltre essere saltate anche le comunicazioni vocali fra telefoni cellulari. Il servizio sms era già inutilizzabile da alcune ore. Un silenzio inquietante introduce alle manifestazioni annunciate dagli oppositori di Mubarak.” Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 5. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 A. Osservazione E sempre il 28 gennaio 2011 La Repubblica pubblica questa mappa: Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 6. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 A. Osservazione Alla mappa de La Repubblica fa da spalla un’articolata inchiesta di Tiziano Toniutti, intitolata Social web e rivolte popolari: tecnologia abbatte censura che propone un’analisi che possiamo usare come spunto per i nostri ragionamenti: “Il controllo delle notizie è complicato per chi prova a contrastare le ribellioni digitali. Perché non di soli Facebook e Twitter è fatto il web sociale. Quando si parla di internet "2.0" si indica proprio la rete delle persone, sociale per definizione. E' la regola per cui ogni sito diventa un veicolo di informazioni, e dentro a un sito, ogni scampolo di informazione diventa condivisibile verso centinaia di altri ricettori e aggregatori. Di più: ogni testimone che durante una protesta di piazza raggiunge uno spazio libero del web e divulga informazione, diventa esso stesso un nodo sociale. La persona fisica coincide con quella digitale, che è molto più difficile da controllare perché esiste in una molteplicità di universi virtuali contemporanei. Se arginare stampa e tv è un processo ormai acquisito per i regimi, controllare internet non è così scontato…” Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 7. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 A. Osservazione E Vittorio Zambardino, sul suo blog “Scene digitali” (dal sito de La Repubblica) incalza con una provocazione: Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 8. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 A. Osservazione Pochi giorni dopo, il 3 febbraio, troviamo su Newscientist (*) un articolo di Debora MacKenzie molto interessante per le nostre riflessioni: “Can complexity theory explain Egypt’s crisis?” Proviamo ad estrarre alcuni concetti chiave… (*) http://www.newscientist.com/article/dn20082-can-complexity-theory-explain-egypts-crisis.html?full=true&print=true Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 9. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 A. Osservazione “Scientists who study complex systems have been warning that ever-tighter coupling among the world's finance, energy and food systems would result in waves of political instability. Some say that is now happening in the Middle East. Better models of the complex relationships in these systems could allow us to predict the next domino to fall. For now, they show that there are two sides to complex interdependencies: they can generate cascading change, also known as revolution, but they can also collapse. At the minute, because so many aspects of Egypt's daily life are interlinked, the country is walking a fine line between the two” In sintesi: Gli scienziati che studiano i sistemi complessi avvertono che una interconnessione sempre più stretta tra i mondi della finanza, dell’energia e del cibo darà luogo a grandi ondate di instabilità: qualcuno dice che è esattamente ciò che sta accadendo in Medio Oriente. Modelli più evoluti delle relazioni complesse in questi sistemi ci potrebbero permettere di prevedere il prossimo effetto domino (?). Gli attuali modelli ci dicono che ci sono due possibilità che derivano dalla complessità delle reti: che questa può generare cambiamenti a catena (rivoluzioni) oppure che può collassare. In questo momento, e con tanti aspetti della vita quotidiana in Egitto fortemente interconnessi, il Paese sta procedendo sulla linea sottile che divide le due possibilità. Parole chiave: - margine del caos Un interrogativo: - soglia critica - prevedibilità? Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 10. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 A. Osservazione … e arriviamo alla metà di febbraio, quando l’incendio si estende alla Libia. Ecco alcuni dati tra il 12 e il 23 febbraio tratti ancora dal sito de La Repubblica (il quotidiano italiano più attento a questi meccanismi, insieme al Sole24Ore): i blocchi della rete da parte del regime di Gheddafi Traffico Internet in Libia tra venerdì 18 e sabato 20 febbraio 2011 Difficoltà di accesso a Internet in Libia tra il 12 e il 18 febbraio 2011 Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 11. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 A. Osservazione … e le azioni di risposta dei ribelli auto-organizzati ai blocchi della rete attuati dal regime 23 febbraio 2011: lancio su Repubblica.it “Error 404: page not found”: il web manuale della ribellione” 2http://www.repubblica.it/tecnologia/20 11/02/23/news/web_rivolte- 12769492/?ref=HRER1-1 Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 12. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 A. Osservazione Altre parole chiave … e infine qualche flash più recente che dimostra come i fenomeni bottom-up del Nord Africa siano tuttora in una fase di transizione: una fase di cui non si può prevedere l’evoluzione, ma che mostra la sua natura di fenomeno emergente da sistemi a rete in equilibrio dinamico. Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 13. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 La rete sociale si auto-organizza B. Riflessione Processi gerarchici e auto-organizzazione A. Osservazione (top-down vs bottom-up) Flash dal mondo reale: C. Analisi una breve rassegna di fatti salienti L’importanza di capire i meccanismi dei fenomeni emergenti E. Applicazioni D. Modellizzazione Comportamenti sociali Capire le strutture delle reti catalizzati dalle nuove e la diffusione “virale” reti interconnesse delle idee e dei “memi” Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 14. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 B. Riflessione: top-down vs bottom-up Nelle cronache degli ultimi mesi si sono molto usati termini come bottom-up, fenomeni emergenti, fase di transizione, equilibrio dinamico… Sono tutti concetti che riguardano le teorie delle reti e dei sistemi complessi, anche se vengono utilizzati spesso in maniera approssimativa. Per prima cosa chiariamo allora il significato della parola complesso, che qui applichiamo ai sistemi in evoluzione e alle reti di interconnessione che li caratterizzano, confrontando questo termine con le parole complicato e semplice. E poi vedremo le differenze base tra - sistemi gerarchici, gestiti da un vertice (top-down) - e sistemi che si auto-progettano, adattandosi dal basso (bottom-up) ai cambiamenti dell’ambiente Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 15. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 B. Riflessione: top-down vs bottom-up Semplice, complicato e complesso: condividiamo il significato delle tre parole aiutandoci con un esempio: immaginiamo di prendere e lanciare tre diverse cose e valutiamo la possibilità che noi abbiamo di prevederne la traiettoria. Primo: immaginiamo di lanciare un sasso: calcolare con una certa approssimazione dove cadrà è un’operazione possibile e relativamente semplice. Etimologia: sine + plico (senza pieghe) Parole chiave: - Lineare - Prevedibile - Ripetibile - Rapporto causa-effetto - Inanimato - Modello fisico e matematico … Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 16. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 B. Riflessione: top-down vs bottom-up Secondo: immaginiamo di lanciare un aeroplanino: calcolare con una certa approssimazione dove cadrà è un’operazione possibile ma complicata. Etimologia: cum + plico (con piegature) Parole chiave: - S-piegabile (prevedibile, seppure con difficoltà) - Lineare (scomponendo il fenomeno nelle sue componenti lineari) - Ripetibile (a parità di condizioni iniziali e al contorno) - Rapporto causa-effetto - Inanimato - Paradigma riduzionista (Galileo, Cartesio, Newton) Esempio: - prevedere il comportamento di un orologio o di un motore scomponendo e ricomponendo i suoi pezzi Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 17. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 B. Riflessione: top-down vs bottom-up Terzo: immaginiamo di lanciare un piccione: calcolare con una certa approssimazione dove andrà a posarsi è un’operazione impossibile: sia l’“oggetto” che il fenomeno rientrano nel campo della complessità. Etimologia: cum + plècto (intrecciato, tessuto insieme): “composto di più parti collegate tra loro e dipendenti una dall’altra” Parole chiave: - Intrecciato (non riducibile: l’insieme è superiore alla somma delle parti) - Non lineare - Non ripetibile né prevedibile - Senza più rapporto causa-effetto - Fenomeni biologici e sociali - Visione sistemica, reticolare, non sequenziale… Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 18. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 B. Riflessione: top-down vs bottom-up E quindi passiamo a suggerire le differenze tra sistemi gerarchici, gestiti da un vertice (top-down) e sistemi che si auto-progettano, adattandosi dal basso (bottom-up) ai cambiamenti dell’ambiente. E lo facciamo senza teorie, guardando un semplice fenomeno naturale: Provate a fare questo esperimento su una fila di formiche: chi dice loro come comportarsi se trovano un ostacolo sul loro cammino? 1 2 3 4 5 6 Come fanno a decidere? Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 19. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 La rete sociale si auto-organizza B. Riflessione Processi gerarchici e auto-organizzazione A. Osservazione (top-down vs bottom-up) Flash dal mondo reale: C. Analisi una breve rassegna di fatti salienti L’importanza di capire i meccanismi dei fenomeni emergenti E. Applicazioni D. Modellizzazione Comportamenti sociali Capire le strutture delle reti catalizzati dalle nuove e la diffusione “virale” reti interconnesse delle idee e dei “memi” Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 20. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 C. Analisi: meccanismi dei fenomeni emergenti Via via che il mondo diventa più interconnesso e che i segnali si diffondono in maniera più veloce, pervasiva ed efficace, si fa evidente l’importanza di studiare e comprendere la topologia (ovvero l’architettura, la struttura) delle reti di relazioni e di comunicazioni in un sistema sociale e in particolare il suo ruolo essenziale nel determinare il profilo e le caratteristiche base dei fenomeni che emergono dallo svilupparsi (non lineare) degli eventi, che rimangono sì imprevedibili nel dettaglio, ma che sono caratterizzabili (grazie ai nuovi modelli matematici) nelle loro tendenze a evolversi come sistemi complessi capaci di adattarsi alle variazioni dell’ambiente circostante e nello stesso tempo di contribuire a cambiarlo, in un continuo loop di azioni e retro-azioni Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 21. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 La rete sociale si auto-organizza B. Riflessione Processi gerarchici e auto-organizzazione A. Osservazione (top-down vs bottom-up) Flash dal mondo reale: C. Analisi una breve rassegna di fatti salienti L’importanza di capire i meccanismi dei fenomeni emergenti E. Applicazioni D. Modellizzazione Comportamenti sociali Capire le strutture delle reti catalizzati dalle nuove e la diffusione “virale” reti interconnesse delle idee e dei “memi” Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 22. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali Vediamo dunque come a strutture topologiche diverse corrispondono diversi modi di reagire del sistema complesso a segnali o virus o informazioni o attacchi diffusi nella rete. Un po’ di storia: Gli studi delle epidemie di idee e comportamenti (la cosiddetta memetica) hanno alle spalle sia gli studi sui sistemi (dalla dinamica dei sistemi alla prima e seconda cybernetica, dalle teorie del caos a quelle della complessità) sia gli studi sulle reti, ossia sulla struttura topologica del sistema. Si tratta di studi che si sono sviluppati dal dopoguerra ad oggi, con una forte accelerazione negli ultimi vent’anni. L’origine dell’interesse scientifico per la struttura delle reti si può far risalire al “problema dei ponti di Königsberg” affrontato da Eulero nel 1736… È possibile seguire un percorso che attraversi ogni ponte una e una volta soltanto e tornare al punto di partenza? Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 23. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali Eulero per risolvere il problema impostò un ragionamento astratto formulandolo nei termini di una nuova teoria: la teoria dei grafi: una teoria che ancor oggi sta alla base degli studi sulle strutture delle reti. Per inciso: come andò a finire? Eulero dimostrò che non era possibile attraversare tutti i ponti una sola volta e tornare al punto di partenza, dato che un qualsiasi grafo è percorribile se - e solo se - ha tutti i nodi (nel suo caso i quartieri della città raggiungibili dai ponti) di grado (il numero di collegamenti ovvero di ponti di ciascuna area o nodo) pari, o due di essi sono di grado dispari … Ma che interesse può avere risolvere una classe di problemi del genere? L’interesse di arrivare alle soluzioni più veloci ed efficaci in ambiti diversi fra loro come quello dei trasporti, dei controlli politici, militari, sociali di aree vaste intrecciate di strade, delle epidemie e delle pandemie, della logistica, delle reti commerciali, del marketing … Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 24. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali E come si strutturano le reti in natura, in biologia, nella società animale e umana? Quali “unità di misura” utilizziamo per valutarne le caratteristiche? E quanto incidono le caratteristiche strutturali della rete sul modo di reagire del sistema a stimoli interni ed esterni? (*) Le “unità di misura” principali che utilizzano i ricercatori sono due:  la lunghezza caratteristica (indicata con L) in parole povere, una sorta di media dei percorsi minimi che servono per passare da un qualsiasi nodo della rete a qualsiasi altro (il calcolo cresce enormemente con l’aumentare dei nodi della rete)  e il coefficiente di clustering (indicato con k) sempre in parole povere, questo parametro quantifica l’idea di vicinato: misura in media quanti dei miei vicini sono a loro volta vicini tra di loro = numero di link esistenti nell’intorno, eccettuati quelli adiacenti, diviso il numero di link possibili (*) questi concetti vengono presentati in maniera semplice e rigorosa nelle slide utilizzate da Marco Villani, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, agli incontri “Complexity education” organizzati dal Cattid, Uni Sapienza di Roma, presso il Ministero dello Sviluppo economico nel 2010: ecco l’indirizzo da cui scaricare le slide: http://www.isticom.it/index.php/archivio-eventi/6-articoli/175-complexity-education-introduzione-al-pensiero-complesso Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 25. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali … partendo da questi parametri di base, si sono costruiti modelli matematici sofisticati e articolati di reti a una, due, tre o enne dimensioni, strutturate secondo alcune macro-categorie che qui esemplifichiamo solo per averne un’idea. Partiamo dalla due categorie più semplici: Reti regolari a 1 e 2 dimensioni entrambe con k=4  reti regolari (clustering k alto e lunghezza L alta)  reti casuali (clustering k basso e lunghezza L bassa) Esempio di rete casuale Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 26. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali Qualcosa di molto interessante per le nostre osservazioni è il fatto che se stacchiamo e riconnettiamo a caso alcuni legami in una rete regolare otteniamo una struttura molto “efficace” nella trasmissione dei segnali (una rete con pochi gradi di separazione - qualcuno ricorda il film?): si tratta della rete small-world, ovvero della struttura che “rende piccolo il mondo”:  reti small-world clustering k alto = vicinato ricco Ricordate il film e lunghezza L bassa = pochi gradi di separazione “6 gradi di separazione”? Cfr. gli studi di Steve Strogatz e Duncan Watts Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 27. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali E proprio una struttura small-world hanno le reti sociali più solide e durature, con in più una particolarità scoperta nei primi anni ‘70 da Mark Granovetter: le reti sociali che più si sanno adattare ai cambiamenti sono strutturate in gruppi molto coesi (cluster) con legami forti tra i componenti del gruppo e connessioni sparse o “ponti sociali” (legami deboli) tra un gruppo e l’altro. Da questa caratteristica emergono molte proprietà, tra cui per esempio quella per cui per trovare lavoro, dopo aver avuto diverse risposte negative, conviene agire fuori dal proprio cluster di conoscenze, agendo sui legami deboli, a lunga distanza… Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 28. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali Da queste premesse si arriva quindi alla definizione di rete scale free, ovvero di una struttura a invarianza di scala in cui il numero di legami di ciascun nodo è governato non dalla distribuzione a campana (caratterizzata da una media ben definibile) ma da una legge di potenza, una legge per cui “l’anomalia è normale”. Per capire che significa “legge di potenza” facciamo un esempio: - che probabilità abbiamo di incontrare un uomo 100 volte più alto della media? Nessuna: la distribuzione dell’altezza delle persone è una curva a campana; - che probabilità abbiamo di incontrare un uomo 100 volte più ricco della media? Non molte, ma comunque non zero: la distribuzione della ricchezza delle persone segue una legge di potenza Reti di linee aeree in ascisse il Reti stradali numero di link k in ordinate il numero di nodi che hanno k link Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 29. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali Siamo così arrivati a descrivere la tipica struttura delle reti sociali, Del tipo di quelle che hanno fatto fluire idee, notizie, comportamenti prima e durante le ribellioni del Nord Africa. Definiamo dunque questa struttura ricca di conseguenze:  le reti scale free sono caratterizzate da pochi nodi con tantissimi legami (i cosiddetti hub, come i grandi aeroporti) e molti nodi con pochi legami. Il meccanismo che le origina è semplice e “naturale” e si basa su due principi: crescita e preferential attachment. Facciamo l’esempio del Web: se apro un nuovo sito come la pagina del Festival, aggiungo il nuovo nodo alla rete pre-esistente (crescita) e, per renderlo visibile, mi connetto con un hub (preferential attachment) come per esempio Facebook. In questo modo, senza che nessuno me lo abbia imposto, ho rafforzato il potere degli hub accodandomi ai nodi più visitati. E’ così che i ricchi diventano sempre più ricchi, come vuole la legge di Pareto. Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 30. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali … in realtà però li studiosi delle reti nei loro modelli tengono conto di molte altre variabili come per esempio, nel caso della crescita del Web, di fattori preferenziali o puntivi come l’età dei nodi pre-esistenti, la loro attrattività estetica o funzionale, i costi di addizione all’hub, gli eventuali limiti nel numero di link accettati dall’hub, e così via. In questo modo si realizzano dei modelli matematici e si eseguono delle simulazioni che permettono di capire se una rete sociale: • favorisce la diffusione di segnali positivi (p.es. notizie) o negativi (virus); • gode di velocità buona, modesta o cattiva nel collegare punti distanti; • è facilmente o difficilmente distrutta da attacchi casuali o da attacchi mirati; • riesce a crescere adattandosi con pericolo lieve o elevato di collasso; • ha capacità di resilienza, di auto-aggiustamento dopo un attacco esterno; • ha capacità di creare velocemente o lentamente, con fluidità o rigidità, nuove tendenze, nuovi fenomeni o nuove configurazioni auto-organizzandosi dal basso, senza leader, nella logica bottom-up… Una curiosità: la legge di potenza (“normalità delle anomalie”: pochi elementi ricchissimi e tanti poveri) si ritrova anche nello studio dei movimenti e dei comportamenti animali nella ricerca del cibo e in quelli umani nello svolgimento delle attività quotidiana. Cfr. Barabasi, “Lampi”, Einaudi 2010 Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 31. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 D. Modellizzazione: reti e diffusione virale dei segnali E un’ultima nota: abbiamo parlato di memetica: di che si tratta? Richard Dawkins, Susan Blackmore e altri studiosi usano questo paradigma per analogia con la genetica. Pensieri e comportamenti, mode e idee, credenze e religioni si estinguono o sopravvivono e si adattano all’ambiente secondo il setaccio della selezione naturale, come hanno fatto e fanno i geni nella lunga storia dei nostri organismi. Per questo si parla di memi in assonanza con la parola “geni” e di memetica in assonanza con la parola “genetica”. Altro punto importate: i memi si diffondono nella rete sociale con le stesse leggi delle epidemie di malattie virali. E lo fanno a velocità diverse a seconda dell’ambiente. Ci sono stati nell’ultimo secolo diversi acceleratori dei processi di diffusione di idee, mode e comportamenti: prima il cinema e poi la televisione, che appaiono però piccole cose rispetto agli acceleratori di diffusione memetica nati con le nuove tecnologie digitali: dal World Wide Web ai cellulari di nuova generazione. Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 32. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 La rete sociale si auto-organizza B. Riflessione Processi gerarchici e auto-organizzazione A. Osservazione (top-down vs bottom-up) Flash dal mondo reale: C. Analisi una breve rassegna di fatti salienti L’importanza di capire i meccanismi dei fenomeni emergenti E. Applicazioni D. Modellizzazione Comportamenti sociali Capire le strutture delle reti catalizzati dalle nuove e la diffusione “virale” reti interconnesse delle idee e dei “memi” Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 33. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 E. Applicazioni: reti e comportamenti sociali Esempio di diffusione virale di notizie su reti complesse (caratterizzate dalla presenza di pochi hub e tanti nodi con pochi link, ovvero da una legge di potenza) è anche la tipologia di comunicazione che ha caratterizzato la pubblicizzazione di questo stesso Festival: - reti scale free sono infatti Internet e in particolare Facebook, ampiamente utilizzati per diffondere la notizia; - e virale è stato il metodo di diffusione sia on line che fisico: un “contagio” di idee e di interessi che ha visto parti attive i singoli attori del passa-parola, così come è avvenuto per la partecipazione ai referendum (*) (*) vediamo di applicare le nostre riflessioni a questo fenomeno che ha spiazzato tutti i partiti tradizionali, a destra e a sinistra Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 34. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 E. Applicazioni: reti e comportamenti sociali Il caso della mobilitazione per i Referendum di metà giugno 2011: sono state le azioni bottom-up, la creazione spontanea di cluster e di legami deboli (ponti sociali) fra i gruppi, la struttura scale free di Internet, con i suoi potenti hub, Il carattere virale del messaggio che richiedeva la partecipazione al voto e la sua forza memetica emersa dal filtro della selezione naturale che hanno portato al raggiungimento del quorum per tutti e quattro i Referendum: raggiungimento ritenuto assolutamente improbabile nei mesi precedenti da chi analizzava la questione con paradigmi di pensiero tradizionali, di tipo lineare, gerarchico, top-down (lo stesso paradigma di pensiero tradizionale - lineare, nella logica causa-effetto - che ha fatto sbagliare le previsioni finanziarie riguardo la bolla speculativa del 2000 e la crisi del 2007/2008). … vediamo qualche commento che rafforza le riflessioni che abbiamo fatto durante questa conversazione Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 35. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 E. Applicazioni: reti e comportamenti sociali Rileggiamo insieme quanto ha scritto il 16 giugno, all’indomani dei referendum, Stefano Rodotà, propugnatore del “Diritto di accedere alla Rete Internet per chiunque” all’Internet Governance Forum: Tutto è cominciato poco più di un anno fa, quando la raccolta delle sottoscrizioni per i referendum sull´acqua come bene comune s´impennò fino a raggiungere il picco di un milione e quattrocentomila firme (…) Le piazze italiane prima di quelle che simboleggiano il cambiamento nel nord dell´Africa? Le reti sociali, Facebook e Twitter come motori delle mobilitazioni anche in Italia? Proprio questo è avvenuto, segno evidente di un rinnovamento dei modi della politica che non può essere inteso con le categorie tradizionali, che sfida le oligarchie, che rende inservibile la discussione da talk show televisivo. Forse è frettoloso parlare di un nuovo soggetto politico per una realtà frastagliata e mobile. Ma siamo sicuramente al di là di quei "ceti medi riflessivi" che segnarono un´altra stagione della società civile. Di fronte a noi sta un movimento che si dirama in tutta la società, prensile, capace di costruire una agenda politica e di imporla. Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 36. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 E. Applicazioni: reti e comportamenti sociali Paradigmatico il commento di Carlo Massarini, conduttore tra il 1995 e il 2002 dell’indimenticabile Espressioni chiave: “MediaMente”, la trasmissione “Il tam tam crea una massa critica” “Ogni elettore diventa un attivista” di Rai Educational che ha introdotto milioni di italiani ai misteri prima del computer e poi di Internet, dalla sua nascita alla diffusione popolare. Una nota curiosa a fine articolo: “… quanta poca gente a Roma in Piazza del Popolo per la chiusura della campagna a favore dei referendum. Drappelli anziché un esercito, per un motivo preciso: è stata scelta la piazza virtuale” Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 37. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 E. Applicazioni: reti e comportamenti sociali .. e poi nuove azioni innescate dall’emergere di nuovi equilibri sociali in Nord Africa come da noi in Italia e nel resto del mondo, dalla Cina agli Stati Uniti: una per tutte, l’iniziativa annunciata da Obama che alimenta l’efficacia e l’efficienza della rete digitale che avvolge tutto il globo: il finanziamento di un progetto di reti parallele per telefonia e WiFi per aggirare la censura (… anche quella americana?!?) Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 38. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 E. Applicazioni: reti e comportamenti sociali .. mentre i numeri che riguardano le reti attuali continuano a crescere in maniera sempre più inimmaginabile per una mente umana. Ecco qualche numero da “Cosa avviene in un minuto su Internet?” (fonte Go-Globe.com) Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 39. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 … E concludiamo con una riflessione che risale a duemilacinquecento anni fa: “… tutti gli innumerevoli esseri ricevono nutrimento e non si danneggiano vicendevolmente, tutte le vie seguono il loro corso senza che l’una si opponga all’altra, le piccole forze morali sono come lo scorrere di fiumi e rivoli, le grandi forze morali determinano la profonda opera di trasformazione. Ecco dove risiede la grandezza del Cielo e della Terra.” Dallo “Zhongyong” (La costante pratica del giusto mezzo), un classico della letteratura cinese scritta introno al 500 avanti Cristo. Tradotta e pubblicata in italiano da Marsilio nel 2010, pag.127 e se ne volete sapere di più… Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti
  • 40. Festival della Complessità :: seconda Edizione Tarquinia 2011 CONTATTI Per chi vuole approfondire la bibliografia di riferimento, conoscere i siti dei centri di ricerca e studi su questioni legate alla complessità, avere notizia di iniziative riguardanti lo studio della complessità, ecco l’indirizzo del sito del Complexity Education Project: www.complexityeducation.it e il mio indirizzo email: valerio.eletti@uniroma1.it Tarquinia, Chiesa di Santo Spirito, 25 giugno 2011, ore 10,30 Conversazione di Valerio Eletti