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Metodologie e pratiche per promuovere
la Responsabilità Sociale nelle PMI
Progetto Desur - Studio internazionale di benchmarking
RESPONSABILITÀ SOCIALE
PER L'OSSERVATORIO GIOVANI
Tavola rotonda
Bologna 16 maggio 2014
IL PROGETTO DESUR
DESUR (Sviluppare Regioni Sostenibili attraverso PMI responsabili) è un Progetto
Europeo cofinanziato dal programma Interreg IV C.
L’obiettivo principale del progetto è quello di migliorare le politiche, gli strumenti e
le metodologie per promuovere una innovazione sostenibile e responsabile nelle
Piccole e Medie Imprese (PMI) di 7 Regioni Europee:
Nello specifico il progetto si propone di diffondere una cultura della CSR tra le PMI
attraverso un’analisi di benchmarking e l’identificazione di buone pratiche, casi
studio e modelli di eccellenza, metodologie e politiche territoriali, al fine di favorire
processi di condivisione, trasferimento e replicabilità tra le 7 regioni europee.
Metodologia di macro benchmarking
 Studio tematico: in ogni Paese partner del progetto è stato realizzato uno studio
tematico il cui obiettivo è stato quello di delineare il contesto socio-economico e il
livello di diffusione della cultura della CSR, e di individuare un panel di imprese
virtuose e innovative su questi temi.
 Analisi di benchmark e selezione delle buone pratiche: sulla base dei risultati degli
studi tematici di ogni area territoriale, è stata realizzata un’analisi di benchmarking
che ha consentito la selezione delle buone pratiche in ognuna delle aree
territoriali.
 Divulgazione e trasferimento delle buone pratiche: sono state avviate azioni volte a
favorire processi di condivisione, trasferimento e replicabilità delle buone pratiche
individuate, tra le diverse regioni europee (reporting e pubblicazioni,
organizzazione di convegni, seminari e workshop, organizzazione di visite studio
alle imprese più virtuose selezionate nelle sette aree territoriali).
Il panel di PMI intervistate
6
10
8
10
11
6
10
61
Grecia
2
28
1615
Il panel di PMI emiliano-romagnole
Cultura della CSR nell’area Desur
Nel complesso, l’indagine di sfondo ha confermato uno sviluppo della cultura
imprenditoriale della RSI ancora insufficiente tra le PMI delle 7 regioni europee
coinvolte nell’indagine, in particolare tra le micro e le piccole imprese:
 La conoscenza dei temi e degli strumenti della CSR cresce sensibilmente in
relazione alle dimensioni dell’azienda.
 L’adozione di comportamenti e strumenti formalizzati o istituzionali
(Certificazioni, Bilancio Sociale e di Sostenibilità, Codice Etico e di Condotta, CRM,
…) cresce in relazione alle dimensioni aziendali.
L’integrazione della RSI nella strategia di business delle PMI si caratterizza ancora
per la sua natura prevalentemente informale, poco strutturata, spesso
contingente e talvolta inconsapevole; un significativo numero di imprese
prendono parte ad attività di RSI, ma non le definiscono tali, e in taluni
casi non hanno ancora ben chiaro il significato di RSI.
Cultura della CSR nell’area Desur
Tra le piccole e micro imprese si rileva una cultura aziendale generalmente
diffidente verso ogni strumentazione eccessivamente sofisticata, percepita come
burocratica e in quanto tale d’intralcio per la gestione; una sorta di diffidenza
verso la “certificazione” della responsabilità sociale.
Le risorse finanziarie destinate ad attività di CSR sono esigue e il personale con
competenze specifiche su questi temi non è ancora molto diffuso all’interno delle
imprese, così come i ruoli aziendali esclusivamente preposti a questa funzione.
I problemi e i costi associati all’implementazione della RSI nelle PMI sono
particolarmente sentiti in questo periodo di crisi economico-finanziaria, che
porta a pensare alla CSR più come a un costo aggiuntivo che come
un’opportunità.
Strumenti e azioni di CSR nell’area Desur
 In generale, si registra una discreta attenzione delle PMI verso la sostenibilità,
declinata soprattutto in termini di riduzione dell’impatto ambientale delle loro
attività (certificazioni ISO14001 e/o implementazione di azioni e strumenti per la
riduzione di rifiuti, consumi energetici e materie prime).
 Gli interventi a favore dei propri dipendenti e della comunità sono, invece, spesso
di tipo informale (fatta eccezione per le certificazioni per la sicurezza sul lavoro),
realizzati su base personale dall’imprenditore e in modo non strutturato, come
l’introduzione di orari di lavoro flessibili, le donazioni e le sponsorizzazioni (in
particolare di attività culturali, sportive e sociali sul territorio), il lavoro volontario
dei propri dipendenti o il sostegno ai produttori locali.
 Un aspetto mediamente poco considerato è il coinvolgimento degli stakeholder,
interni ed esterni, come parte del miglioramento dei processi di sostenibilità.
La CSR risulta maggiormente implementata in alcune aree partner del progetto
Desur e meno sviluppata in altre.
Nello specifico si sono delineati tre macro-gruppi territoriali:
Emilia Romagna (Italia), Southern and Eastern (Irlanda) e Extremadura (Spagna):
aziende virtuose in tema di RSI, seppur con delle differenziazioni all’interno di ogni
area partner;
Regija Zasavje (Slovenia), Nyugat-Dunantul (Ungheria), Kaunas (Lituania): aziende
sensibilizzate ai temi della RSI, ma insufficientemente impegnate nella sua
implementazione;
Western Macedonia (Grecia): aziende sensibilizzate ai temi
della RSI, ma ancora poco o per nulla impegnate
nell’implementazione della RSI
Specificità territoriali
Le 10 imprese risultate più virtuose nel campo della RSI sono
localizzate nel primo macro-gruppo territoriale,
5 di queste sono emiliano-romagnole
Specificità territoriali
Impegno nel garantire la sostenibilità ambientale delle proprie attività e rilevanti
sinergie con il territorio e la comunità (progetti ed eventi per il finanziamento di
scuole, attività sportive, cause umanitarie).
Significativo coinvolgimento di produttori locali all’interno della catena di
fornitura delle aziende.
Spesso si è di fronte ad azioni di RSI informale, a tratti inconsapevole.
L’implementazione della RSI è stimolata soprattutto dalla volontà di migliorare
l’immagine aziendale; in tal senso si segnala la presenza di unità operative di
aziende di grandi dimensioni che destinano ingenti risorse economiche per
iniziative di responsabilità filantropica, anche nella forma di progetti di CRM.
Irlanda – Southern and Eastern
Collaborazione e impegno di associazioni del terzo settore attive nella promo-
zione della CSR, in particolar modo con il mondo delle PMI.
La diffusione di esperienze di economia solidale (REAS – Red de Economia
Alternativa Solidaria) nel territorio, che ha una particolare vocazione di tipo ru-
rale, ha agevolato la creazione di reti fra produttori e imprenditori locali, dando
forma ad una CSR particolarmente attenta alla comunità e territorio locale.
Diffusa percezione di costi inaccessibili per l’implementazione della CSR,
soprattutto tra le piccole e micro aziende, aggravatasi in seguito alla crisi
economica.
Si lamenta la mancanza di know-how e strumenti formativi sui temi della RSI.
L’implementazione della RSI è stimolata soprattutto dalla volontà di migliorare la
reputazione del brand aziendale.
Spagna – Extremadura
 Ruolo importante svolto dalla PA e da soggetti del terzo settore attivi nella dif-
fusione della RSI nel supportare attività di networking tra PMI attive su questi
temi, creando spazi di confronto, divulgazione e diffusione dei temi della so-
stenibilità e dell’etica.
 La forte vocazione dell’economia della regione alla cooperazione (storicamen-
te nei settori manifatturiero e agro-alimentare, più recentemente dei servizi) e
all’innovazione ha agevolato la diffusione della cultura della RSI presso le PMI di
quest’area.
 L’integrazione della RSI nella più ampia strategia aziendale non è sempre pie-
namente realizzata (mancanza di una divisione/comparto aziendale ad essa
preposta).
 In questa regione l’implementazione della RSI è stimolata soprattutto dalla cul-
tura e dai valori dell’imprenditore/proprietario dell’azienda.
Italia – Regione Emilia-Romagna
A) Attitudine verso la RSI
 Appartenenza a un network di imprese locali impegnate nella diffusione ed
implementazione della RSI sul territorio
 Risorse umane ed economiche specificatamente dedicate all’implementazione
della RSI
 Dotazione di un Codice Etico
B) Gestione ambientale
 Certificazioni: ISO 14001, EMAS
 Azioni e comportamenti di riduzione dell’impatto ambientale dell’azienda:
riduzione di consumi energetici, di rifiuti, di uso di materie prime, di sostanze
chimiche ad alto rischio
 Promozione di programmi di sviluppo sostenibile sul territorio
Regione Emilia-Romagna - Buone pratiche
C) Coinvolgimento e rafforzamento/formazione degli Stakeholders
 Implementazione di programmi di aggiornamento ed formazione dei dipendenti
 OHSAS18001 (Occupational Health and Safety Assessment Series)
 Check-up sanitari programmati per i dipendenti
 Introduzione di orari di lavoro flessibili
 Pratiche di riconciliazione tra lavoro e famiglia:
lavoro part-time, nidi aziendali, impiego donne incinte,
voucher per baby-sitter, servizio di informazioni sui diritti dei lavoratori in termini di
supporto alle famiglie, …
 Ascolto e coinvolgimento degli stakeholder interni (interviste dirette, focus group,
questionari, convention ed eventi organizzati allo scopo, …)
 Codice di condotta
D) Impegno dell’azienda rispetto al territorio e network di attori locali
 Appartenenza a un network di imprese locali impegnate nella diffusione ed
implementazione della RSI sul territorio
 Iniziative a favore della comunità e del territorio: scuole, associazioni culturali e
sportive ed ospedali pubblici, …
Regione Emilia-Romagna -Buone pratiche
 Ruolo della Pubblica Amministrazione, come istituzione che diffonda e stimoli la
conoscenza della RSI presso le PMI ed elabori le policy che permettano alle PMI di
intraprendere percorsi di RSI.
 Ruolo delle associazioni e istituzioni private impegnate nella promozione di uno
sviluppo sostenibile, attraverso la creazione di network e momenti di formazione,
divulgazione, confronto e diffusione.
 Creazione e implementazione di un network di imprese responsabili che attivi
sinergie con il territorio: istituzioni, organizzazioni del terzo settore e cittadini
(capitale sociale territoriale, Responsabilità Sociale Condivisa, Responsabilità dei
territori).
 Azioni/programmi di comunicazione/sensibilizzazione dei cittadini/consumatori
sui temi della responsabilità sociale condivisa sul territorio, che vedano le PMI in
sinergia con gli altri attori sociali.
Come favorire la diffusione della CSR tra le PMI?
Grazie per l'attenzione
Umberto Mezzacapo PHDing e consulente
Comunicazione Ambientale Green Marketing Innovazione Sociale
@
Ces.Co.Com
(Centro Studi Avanzati su Comunicazione e Consumi)
Università di Bologna

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  • 1. Metodologie e pratiche per promuovere la Responsabilità Sociale nelle PMI Progetto Desur - Studio internazionale di benchmarking RESPONSABILITÀ SOCIALE PER L'OSSERVATORIO GIOVANI Tavola rotonda Bologna 16 maggio 2014
  • 2. IL PROGETTO DESUR DESUR (Sviluppare Regioni Sostenibili attraverso PMI responsabili) è un Progetto Europeo cofinanziato dal programma Interreg IV C. L’obiettivo principale del progetto è quello di migliorare le politiche, gli strumenti e le metodologie per promuovere una innovazione sostenibile e responsabile nelle Piccole e Medie Imprese (PMI) di 7 Regioni Europee: Nello specifico il progetto si propone di diffondere una cultura della CSR tra le PMI attraverso un’analisi di benchmarking e l’identificazione di buone pratiche, casi studio e modelli di eccellenza, metodologie e politiche territoriali, al fine di favorire processi di condivisione, trasferimento e replicabilità tra le 7 regioni europee.
  • 3.
  • 4. Metodologia di macro benchmarking  Studio tematico: in ogni Paese partner del progetto è stato realizzato uno studio tematico il cui obiettivo è stato quello di delineare il contesto socio-economico e il livello di diffusione della cultura della CSR, e di individuare un panel di imprese virtuose e innovative su questi temi.  Analisi di benchmark e selezione delle buone pratiche: sulla base dei risultati degli studi tematici di ogni area territoriale, è stata realizzata un’analisi di benchmarking che ha consentito la selezione delle buone pratiche in ognuna delle aree territoriali.  Divulgazione e trasferimento delle buone pratiche: sono state avviate azioni volte a favorire processi di condivisione, trasferimento e replicabilità delle buone pratiche individuate, tra le diverse regioni europee (reporting e pubblicazioni, organizzazione di convegni, seminari e workshop, organizzazione di visite studio alle imprese più virtuose selezionate nelle sette aree territoriali).
  • 5. Il panel di PMI intervistate 6 10 8 10 11 6 10 61 Grecia 2 28 1615
  • 6. Il panel di PMI emiliano-romagnole
  • 7. Cultura della CSR nell’area Desur Nel complesso, l’indagine di sfondo ha confermato uno sviluppo della cultura imprenditoriale della RSI ancora insufficiente tra le PMI delle 7 regioni europee coinvolte nell’indagine, in particolare tra le micro e le piccole imprese:  La conoscenza dei temi e degli strumenti della CSR cresce sensibilmente in relazione alle dimensioni dell’azienda.  L’adozione di comportamenti e strumenti formalizzati o istituzionali (Certificazioni, Bilancio Sociale e di Sostenibilità, Codice Etico e di Condotta, CRM, …) cresce in relazione alle dimensioni aziendali. L’integrazione della RSI nella strategia di business delle PMI si caratterizza ancora per la sua natura prevalentemente informale, poco strutturata, spesso contingente e talvolta inconsapevole; un significativo numero di imprese prendono parte ad attività di RSI, ma non le definiscono tali, e in taluni casi non hanno ancora ben chiaro il significato di RSI.
  • 8. Cultura della CSR nell’area Desur Tra le piccole e micro imprese si rileva una cultura aziendale generalmente diffidente verso ogni strumentazione eccessivamente sofisticata, percepita come burocratica e in quanto tale d’intralcio per la gestione; una sorta di diffidenza verso la “certificazione” della responsabilità sociale. Le risorse finanziarie destinate ad attività di CSR sono esigue e il personale con competenze specifiche su questi temi non è ancora molto diffuso all’interno delle imprese, così come i ruoli aziendali esclusivamente preposti a questa funzione. I problemi e i costi associati all’implementazione della RSI nelle PMI sono particolarmente sentiti in questo periodo di crisi economico-finanziaria, che porta a pensare alla CSR più come a un costo aggiuntivo che come un’opportunità.
  • 9. Strumenti e azioni di CSR nell’area Desur  In generale, si registra una discreta attenzione delle PMI verso la sostenibilità, declinata soprattutto in termini di riduzione dell’impatto ambientale delle loro attività (certificazioni ISO14001 e/o implementazione di azioni e strumenti per la riduzione di rifiuti, consumi energetici e materie prime).  Gli interventi a favore dei propri dipendenti e della comunità sono, invece, spesso di tipo informale (fatta eccezione per le certificazioni per la sicurezza sul lavoro), realizzati su base personale dall’imprenditore e in modo non strutturato, come l’introduzione di orari di lavoro flessibili, le donazioni e le sponsorizzazioni (in particolare di attività culturali, sportive e sociali sul territorio), il lavoro volontario dei propri dipendenti o il sostegno ai produttori locali.  Un aspetto mediamente poco considerato è il coinvolgimento degli stakeholder, interni ed esterni, come parte del miglioramento dei processi di sostenibilità.
  • 10. La CSR risulta maggiormente implementata in alcune aree partner del progetto Desur e meno sviluppata in altre. Nello specifico si sono delineati tre macro-gruppi territoriali: Emilia Romagna (Italia), Southern and Eastern (Irlanda) e Extremadura (Spagna): aziende virtuose in tema di RSI, seppur con delle differenziazioni all’interno di ogni area partner; Regija Zasavje (Slovenia), Nyugat-Dunantul (Ungheria), Kaunas (Lituania): aziende sensibilizzate ai temi della RSI, ma insufficientemente impegnate nella sua implementazione; Western Macedonia (Grecia): aziende sensibilizzate ai temi della RSI, ma ancora poco o per nulla impegnate nell’implementazione della RSI Specificità territoriali
  • 11. Le 10 imprese risultate più virtuose nel campo della RSI sono localizzate nel primo macro-gruppo territoriale, 5 di queste sono emiliano-romagnole Specificità territoriali
  • 12.
  • 13.
  • 14.
  • 15.
  • 16. Impegno nel garantire la sostenibilità ambientale delle proprie attività e rilevanti sinergie con il territorio e la comunità (progetti ed eventi per il finanziamento di scuole, attività sportive, cause umanitarie). Significativo coinvolgimento di produttori locali all’interno della catena di fornitura delle aziende. Spesso si è di fronte ad azioni di RSI informale, a tratti inconsapevole. L’implementazione della RSI è stimolata soprattutto dalla volontà di migliorare l’immagine aziendale; in tal senso si segnala la presenza di unità operative di aziende di grandi dimensioni che destinano ingenti risorse economiche per iniziative di responsabilità filantropica, anche nella forma di progetti di CRM. Irlanda – Southern and Eastern
  • 17. Collaborazione e impegno di associazioni del terzo settore attive nella promo- zione della CSR, in particolar modo con il mondo delle PMI. La diffusione di esperienze di economia solidale (REAS – Red de Economia Alternativa Solidaria) nel territorio, che ha una particolare vocazione di tipo ru- rale, ha agevolato la creazione di reti fra produttori e imprenditori locali, dando forma ad una CSR particolarmente attenta alla comunità e territorio locale. Diffusa percezione di costi inaccessibili per l’implementazione della CSR, soprattutto tra le piccole e micro aziende, aggravatasi in seguito alla crisi economica. Si lamenta la mancanza di know-how e strumenti formativi sui temi della RSI. L’implementazione della RSI è stimolata soprattutto dalla volontà di migliorare la reputazione del brand aziendale. Spagna – Extremadura
  • 18.  Ruolo importante svolto dalla PA e da soggetti del terzo settore attivi nella dif- fusione della RSI nel supportare attività di networking tra PMI attive su questi temi, creando spazi di confronto, divulgazione e diffusione dei temi della so- stenibilità e dell’etica.  La forte vocazione dell’economia della regione alla cooperazione (storicamen- te nei settori manifatturiero e agro-alimentare, più recentemente dei servizi) e all’innovazione ha agevolato la diffusione della cultura della RSI presso le PMI di quest’area.  L’integrazione della RSI nella più ampia strategia aziendale non è sempre pie- namente realizzata (mancanza di una divisione/comparto aziendale ad essa preposta).  In questa regione l’implementazione della RSI è stimolata soprattutto dalla cul- tura e dai valori dell’imprenditore/proprietario dell’azienda. Italia – Regione Emilia-Romagna
  • 19. A) Attitudine verso la RSI  Appartenenza a un network di imprese locali impegnate nella diffusione ed implementazione della RSI sul territorio  Risorse umane ed economiche specificatamente dedicate all’implementazione della RSI  Dotazione di un Codice Etico B) Gestione ambientale  Certificazioni: ISO 14001, EMAS  Azioni e comportamenti di riduzione dell’impatto ambientale dell’azienda: riduzione di consumi energetici, di rifiuti, di uso di materie prime, di sostanze chimiche ad alto rischio  Promozione di programmi di sviluppo sostenibile sul territorio Regione Emilia-Romagna - Buone pratiche
  • 20. C) Coinvolgimento e rafforzamento/formazione degli Stakeholders  Implementazione di programmi di aggiornamento ed formazione dei dipendenti  OHSAS18001 (Occupational Health and Safety Assessment Series)  Check-up sanitari programmati per i dipendenti  Introduzione di orari di lavoro flessibili  Pratiche di riconciliazione tra lavoro e famiglia: lavoro part-time, nidi aziendali, impiego donne incinte, voucher per baby-sitter, servizio di informazioni sui diritti dei lavoratori in termini di supporto alle famiglie, …  Ascolto e coinvolgimento degli stakeholder interni (interviste dirette, focus group, questionari, convention ed eventi organizzati allo scopo, …)  Codice di condotta D) Impegno dell’azienda rispetto al territorio e network di attori locali  Appartenenza a un network di imprese locali impegnate nella diffusione ed implementazione della RSI sul territorio  Iniziative a favore della comunità e del territorio: scuole, associazioni culturali e sportive ed ospedali pubblici, … Regione Emilia-Romagna -Buone pratiche
  • 21.  Ruolo della Pubblica Amministrazione, come istituzione che diffonda e stimoli la conoscenza della RSI presso le PMI ed elabori le policy che permettano alle PMI di intraprendere percorsi di RSI.  Ruolo delle associazioni e istituzioni private impegnate nella promozione di uno sviluppo sostenibile, attraverso la creazione di network e momenti di formazione, divulgazione, confronto e diffusione.  Creazione e implementazione di un network di imprese responsabili che attivi sinergie con il territorio: istituzioni, organizzazioni del terzo settore e cittadini (capitale sociale territoriale, Responsabilità Sociale Condivisa, Responsabilità dei territori).  Azioni/programmi di comunicazione/sensibilizzazione dei cittadini/consumatori sui temi della responsabilità sociale condivisa sul territorio, che vedano le PMI in sinergia con gli altri attori sociali. Come favorire la diffusione della CSR tra le PMI?
  • 22. Grazie per l'attenzione Umberto Mezzacapo PHDing e consulente Comunicazione Ambientale Green Marketing Innovazione Sociale @ Ces.Co.Com (Centro Studi Avanzati su Comunicazione e Consumi) Università di Bologna