2014 10 10 Treviso Scuola Partecipazione 2.0 Open Data - parte 1
Diffusione e riutilizzo dei dati
1. Diffusione e riutilizzo dei Dati
Cui prodest?
Domande e risposte (alcune) sui benefici degli Open Data
Ugo Bonelli
u.bonelli@fastwebnet.it DataCamp 2012
Perugia, 28/4/2012
2. La coppa avvelenata dei Dati aperti
..cui prodest scelus, is fecit..
(tr. colui al quale il crimine porta
vantaggi, egli l'ha compiuto)
I dati aiutano a rintracciare
i fini ultimi e i reali interessi
che leggi, decreti o semplici
decisioni nascondono, al di
là degli alti ideali che
sembrano proporsi e
garantire
Medea (Seneca), 61 – 62 d.c.
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4. Quali dati?
• Bilanci delle Amministrazioni pubbliche
• Dati ambientali
• Dati sanitari
• Dati sui trasporti pubblici
• Dati catastali e mercato immobiliare
• Dati territoriali sulle attività economiche e sulle imprese
• Dati su sicurezza e criminalità
• Dati di spesa delle Amministrazioni (www.openspending.org)
• Dati territoriali su beni e attività culturali
• Dati su dichiarazione dei redditi
• Dati su Turismo e ricettività alberghiera
• Dati su servizi scolastici
Con priorità ai dati georeferenziati e aggiornati!
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5. Perché aprire i dati?
• Anticorruzione? - www.transparency.org
• Partecipazione e controllo democratico?
• Nuovi servizi e applicazioni (mashup)?
• Valutazione di impatto delle politiche pubbliche di
spesa? - www.openspending.org
• Analisi e simulazioni in diversi settori (beni culturali,
ambiente, sanità, ecc)?
• Aiutare i policy maker nella spending rewiew ?
E comunque…
Nuova conoscenza collettiva derivante dalla
combinazione di diverse fonti di dati
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7. La strategia europea sugli OD
“Web entrepreneurs assemble and sell content and
applications and advertising, based on data. With those
efforts they make our lives more convenient and they keep
authorities accountable”
Neelie Kroes (Open Data strategy launch, 12thdec2011)
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8. Il valore economico
dell’informazione pubblica
Dato come “materia prima”
Vantaggio competitivo per i
per nuove attività
territori perché mette in
economiche e migliorare la
evidenza i loro asset
governance pubblica
Valore “economico”
dell’Informazione pubblica
Trasparenza, efficienza, e Contributo attivo della P.A.
collaborazione tra pubblico al sistema, un supporto alla
e privato competitività
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9. Il “circolo virtuoso” dell’Open Data
Le PA generano
dati e basi
informative
Domanda Investimenti
Cittadini,
Sviluppatori e
imprese e PA
imprese
utilizzano
utilizzano i dati
servizi a valore
per riusarli (es.
aggiunto
Apps)
prodotti
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10. Impatto economico
• Personalizzazione e diversificazione dei servizi (mashup)
• Riduzione delle “asimmetrie informative” tra i diversi attori
economici e le PA
• Ampliamento della concorrenza nei diversi mercati verticali (anche
attraverso la riduzione delle rendite di posizione nei mercati
oligopolistici)
• Riduzione delle barriere all’ingresso nei mercati
• Maggiore gettito fiscale attraverso la nascita di nuove imprese con
impatto occupazionale (politiche economiche anticicliche)
• Incrementare gli IDE (Investimenti Diretti Esteri) su ecosistemi
territoriali
• Effettuare “benchmark sulla trasparenza” dei bilanci e dell’attività
amministrativa (accountability)
• Conoscenza collettiva degli asset territoriali
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11. A che punto siamo
European PSI Scoreboard
Un tool per misurare comparativamente
lo status di iniziative Open Data e del riuso
delle PSI – un iniziativa di crowdsourcing
basata su segnalazioni di utenti ed esperti
Italia 8° posto
345 punti su 700
Fonte: http://epsiplatform.eu/content/european-psi-scoreboard
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12. Ricapitolando..cosa sono gli Open Data
1. Gli Open Data sono un insieme di politiche e pratiche
2. L’Open Data è una risposta ai cambiamenti della tecnologie e della
società (cittadini al centro dei processi decisionali)
3. L’Open Data è ciò che gli Open Data consentono (Servizi e
applicazioni)
4. L’Open Data è una filosofia e un movimento culturale
5. L’Open Data è la base per un “web collaborativo” (web dei dati)
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13. Gli ostacoli…..
• Giuridici e normativi?
– Licenze
– Controllo sulla legittimità dell’accesso agli atti della PA
(differenti interpretazioni art. 24 della L. 241/1990)
– Presunti problemi di Privacy!
• Tecnologici?
– Ontologia semantica comune e standard
– Interscambio e interoperabilità
• Organizzativi?
– Strutture e uffici della PA per obiettivo “Dato”
• Politici e amministrativi?
– Scarsa consapevolezza e conoscenza dei costi/benefici
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14. …e il fattore abilitante
Il web abilita lo scambio
di dati e informazioni
“….il web ci permette la
condivisione
di risorse non
competitive, come le idee
o i dati”
(cit. Lawrence Lessig, Il futuro
delle
idee, Feltrinelli, Milano, 2006)
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15. Le criticità – Il “data divide”
Il “Data divide” è un rischio concreto che si può
articolare su più dimensioni
“Data divide” “Data divide” “Data divide”
culturale territoriale organizzativo/normativo
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16. Le criticità
• Definizione degli Standard semantici (standardizzazione/interoperabilità tecnica e
giuridica)
• Bilanciamento diritti che tutelano interessi in conflitto (titolarità amministrativa del
dato, licenze)
• Dati delle società partecipate su ambiente, trasporti, servizi pubblici locali ecc.
• Aggiornamento dinamico dei dati
• Unidirezionalità vs. Open service – Progettazione condivisa dagli utenti dei servizi
• Qualità e tipologia di dati pubblicati (a chi e cosa servono?)
• Riorganizzazione dei back office della PA per l’obiettivo “dato”
• Una legislazione nazionale e locale di “meri principi” senza obblighi e sanzioni per le
Amministrazioni
• Carenza di dati “aperti” catastali e delle imprese
• Metodologia (Metriche/indicatori) per la valutazione di impatto economico e
organizzativo
• Metodo di “tariffazione”
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17. Qualche proposta
• integrare le azioni di alfabetizzazione informatica con azioni per facilitare la
comprensione, la ricerca e l’uso degli open data;
• crescita e formazione di figure professionali specializzate nello sviluppo di Apps
• favorire e sostenere lo sviluppo del ”data journalism”
• aumentare la consapevolezza nei cittadini e nei potenziali utenti (altre PA e imprese)
dei benefici del paradigma OD
• Uscire dalla logica dei “distributori” dei dati
• Consolidare le pratiche di riuso per mettere i progetti regionali a sistema
• L’indicazione europea di una licenza comune standard compatibile con le esistenti
nazionali (CC BY, IODL 2.0, ecc.)
• promuovere iniziative per l’utilizzo dei Dati aperti (es. contest www.appsforitaly.org
Torino Open Data contest http://biennaledemocrazia.it/opendata/)
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18. I dati sono la base della società della conoscenza e
delle politiche economiche e sociali
RAW DATA NOW! (cit. Tim Berners-Lee , TED 2009)
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