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[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],EnoVideoPomologica Dalla vista al palato Itinerario guidato tra  paesaggi, uomini, fichi e vini del Salento Centro di Educazione Ambientale  di Andrano Gestione Coop. Ulisside Info e prenotazioni laboratorio del gusto:  www.ceadiandrano.org ;  slow food: Marangio Michele  335411007  “ Pomona”  Associazione Nazionale per la tutela della Biodiversità Comitato “Festa delle fiche” di Marittima
il 16 agosto 2009, alle ore 20.30,  nell'ambito della "festa delle fiche", giunta ormai alla sua decima edizione, nella frazione di Marittima di Diso, si presenterà in prima nazionale  il mediometraggio  La via delle Fiche : un ecodocumentario di esplorazione , la registrazione audiovisiva di un viaggio attraverso il salento alla scoperta delle decine di varietà di fico e dei loro custodi. Il lavoro, firmato dall'esordiente regista casaranese Carlo Cascione , conta con la partecipazione di altri salentini:  il soggetto è a cura di Francesco Minonne, le musiche originali sono di Francesco  Ciccio  Zabini, coadiuvato dal tecnico del suono Stefano Manca, il montaggio e la post produzione video sono rispettivamente di Daniele Marzano e di Ermanno Corrado ( entrambi appartenenti alla casa di produzione supersanese  Corrado production ). Internazionale il resto della troupe: un (italo)argentino (Nicolas Mazzini Cordero) e una tedesca (Miriam Fassbender) hanno curato la fotografia, mentre un francese (Thomas Lippens) si è occupato del disegno dei suoni  Questa la trama: durante l’estate un gruppo di giovani provenienti da diversi paesi (Italia, Francia, Spagna, Germania, Argentina) attraersa la campagna salentina in bicicletta, lontano dal mare e dalle discoteche, alla ricerca dei nomi, dei gusti e dei colori dei fichi.  La scelta del fico (della  fica,  nel dialetto locale) non è casuale: si tratta, infatti, di un frutto che presenta una biodiversità particolarmente variegata, e una storia antica quasi negata da un mondo che tende a uniformare non solo i gusti, ma anche le scelte . Un mondo "al quale questi giovani" - spiega il regista - "anche attraverso questo viaggio, provano a negarsi, cercando in questo modo di dare un segnale o un avvertimento".  Il mezzo di trasporto, come detto, è la bicicletta. Cosi il viaggio sarà un viaggio lento, "dove le soste sono piu' importanti dell'andare, dove la strada conta più della meta",  spiega Cascione parafrasando il filosofo del  pensiero meridiano  Franco Cassano. "E poi la bicicletta è un mezzo ecologico, nonchè un metodo alternativo per attraversare questa terra, scoprire i suoi paesaggi, le sue piazze, i vicoli nascosti dei paesi".   Guida del viaggio - durato una decina di giorni - un botanico, Francesco Minonne (autore anche del soggetto), esperto di pomi e tra gli organizzatori della "festa della fiche" (meta finale del viaggio), che accompagna i giovani ciclisti attraverso un mondo antico e di cui si sta perdendo memoria . Il fico diventa cosi un pretesto, il filo conduttore in qualche modo, per raccontare un mondo, quello dei  custodi , ritratto nel suo contesto più naturale (tutte le interviste sono registarte nei ficheti di ognuno di loro).   La via delle fiche è "un viaggio nella memoria: nei racconti di un tempo in cui i fichi costituivano il pane quotidiano della povera gente, di quando si cantava nelle aie alla fine della giornata di lavoro, di quando 'nù se minava nenzi' - spiega il regista - "l’austerità e il dialetto sono altri due tratti caratteristici della civiltà contadina, che abbiamo cercato di raccogliere e trasmettere".  Il soggetto principale sono i custodi dei fichi, ognuno con la sua storia, con il suo accento, con i suoi alberi; attraverso l'illustrazione dettagliata delle decine di varietà di fico, i personaggi comunicano la loro sapienza, considerata 'inutile' dai più - e infatti senza 'valore di mercato' - e che pure, finalmente, insegna molte cose ai ciclisti e agli spettatori.  Il documentario è l'incontro di due mondi, quello dei giovani ciclisti e quello dei custodi, due mondi che sembrano lonani ma che, come mostra il documentario, non lo sono poi cosi tanto o, comunque, non dovrebbero esserlo.
"Un incontro, quello tra questi due mondi, che è addirittura necessario. Il fico, nei paesi del mediterraneo, quindi anche in salento, è uno dei simboli della civiltà contadina, una civiltà che ha ancora molto da insegnare nel mondo contemporaneo: la sobrietà, la lentezza, la gentilezza" - spiega l'autore del soggetto, Francesco Minonne -  "la sobrietà soprattutto, intesa come possibile forma di resistenza al consumismo sfrenato che esaurisce le risorse naturali come fossero illimitate, pur sapendo che non è cosi."  In tutto questo la telecamera si pone come occhio neutro e il fico diventa quasi la scusa per parlare d'altro, della modernità, della politica, degli inevitabili scontri tra generazioni. I custodi si scoprono davanti la telecamera, raccontando le loro storie di vita, condividendo la memoria e dialogando con i curiosi ciclisti.  Infine nel documentario si raccontano anche gli incontri con la gente comune che popola le piazze dei paesini salentini e finalmente "la festa delle fiche" a Marittima di Diso (dove, un anno dopo, sarà presentato).  Di particolare pregio la colonna sonora, con le musiche originali, composte ed eseguite da Fransceso Zabini, emergente cantautore salentino.       La proiezione è prevista per le ore 20.30 nella piazza di Marittima di Diso, il giorno 16 agosto 2009.    Per maggiori informazioni o inteviste scrivere a  [email_address] oppure telefonare al 346 086 27 17 (Carlo Cascione, regista) o al 328 725 32 22 (Francesco Minonne, autore del soggetto)

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  • 3. "Un incontro, quello tra questi due mondi, che è addirittura necessario. Il fico, nei paesi del mediterraneo, quindi anche in salento, è uno dei simboli della civiltà contadina, una civiltà che ha ancora molto da insegnare nel mondo contemporaneo: la sobrietà, la lentezza, la gentilezza" - spiega l'autore del soggetto, Francesco Minonne - "la sobrietà soprattutto, intesa come possibile forma di resistenza al consumismo sfrenato che esaurisce le risorse naturali come fossero illimitate, pur sapendo che non è cosi." In tutto questo la telecamera si pone come occhio neutro e il fico diventa quasi la scusa per parlare d'altro, della modernità, della politica, degli inevitabili scontri tra generazioni. I custodi si scoprono davanti la telecamera, raccontando le loro storie di vita, condividendo la memoria e dialogando con i curiosi ciclisti. Infine nel documentario si raccontano anche gli incontri con la gente comune che popola le piazze dei paesini salentini e finalmente "la festa delle fiche" a Marittima di Diso (dove, un anno dopo, sarà presentato). Di particolare pregio la colonna sonora, con le musiche originali, composte ed eseguite da Fransceso Zabini, emergente cantautore salentino.       La proiezione è prevista per le ore 20.30 nella piazza di Marittima di Diso, il giorno 16 agosto 2009.   Per maggiori informazioni o inteviste scrivere a [email_address] oppure telefonare al 346 086 27 17 (Carlo Cascione, regista) o al 328 725 32 22 (Francesco Minonne, autore del soggetto)