2. Introduzione
• Scenario
l’utente, in futuro non dovrà più andare in biblioteca: basterà
avere un PC collegato alla rete per consultare indici e
cataloghi, localizzare ciò che più interessa e, con un semplice
“click”, visualizzare sullo schermo il testo.
• Storia
Il termine “biblioteca digitale” appare alla fine degli anni ‘80,
coniato da informatici e ricercatori, per indicare collezioni di
documenti digitali organizzati per contenuto ed indirizzati a
specifici gruppi di utenti; recentemente il termine è stato usato
dai bibliotecari interessati dalle enormi opportunità di servizi
che può offrire la biblioteca digitale centrando l’interesse sui
risvolti pratici della trasformazione delle biblioteche.
3. • Biblioteca elettronica
Il termine ha circa 20 anni (1980) ed indica la biblioteca che
usa ogni tipo di strumentazione elettronica necessaria al suo
funzionamento (calcolatori, Personal Computer, terminali),
cioè si intende tutta l’attrezzatura usata per leggere i dati e
non la caratteristica dei dati usati.
• Biblioteca ibrida
Tra la biblioteca tradizionale e la biblioteca digitale si pone in
un continuum la biblioteca ibrida dove fonti informative
elettroniche e su carta sono utilizzate insieme.
Essa mette insieme tecnologie diverse nel contesto di una
biblioteca reale per iniziare a sperimentare sistemi integrati e
servizi sia in ambiente elettronico sia in quello a stampa.
4. Biblioteca multimediale
In Italia il connubio tra diversi supporti informativi lo si
preferisce definire con il termine “biblioteca
multimediale”.
Tipi di documenti differenti culturali ed informativi
riprodotti in forma analogica tradizionale (carta, pellicola
fotografica, onde radio, cassette audiovisive), se
riprodotti in impulsi elettronici assumono un formato di
riproduzione digitale e possono essere ritrasmessi in
tempo reale attraverso il medesimo canale di
comunicazione multimediale (linea telefonica, cavo
coassiale, onde radio e satelliti).
5. • Biblioteca virtuale
La biblioteca virtuale è la biblioteca che non c’è, la biblioteca
senza pareti non legata ad alcun luogo fisico particolare.
La biblioteca virtuale è una collezione di documenti esterna
alla biblioteca come spazio fisico;
con biblioteca virtuale si individua un concetto più ampio della
biblioteca elettronica e della biblioteca digitale.
Per alcuni (Basili Pettenati) una biblioteca per essere
considerata virtuale deve assolvere a tre condizioni
particolari:
• è una biblioteca elettronica
• si basa sull’insieme delle telecomunicazioni
• deve essere percepita come tale dall’utente finale.
Per altri la Virtual Library è la somma delle biblioteche virtuali
distribuite nel Web. Essa coincide con il World Wide Web.
All’interno del Web esistono piccole oasi in cui prevale
l’ordine e la permanenza di dati: esse prendono il nome di
biblioteche digitali.
•
6. Biblioteca digitale: definizione
Essa è quindi uno spazio in cui mettere insieme collezioni, servizi e
persone a supporto dell’intero ciclo di vita della creazione, uso,
preservazione dei dati, informazione e conoscenza.
Tale definizione identifica le 3 componenti essenziali della Digital
Library: collezioni, servizi di accesso, utenti del servizio nel contesto
fluido e dinamico dello spazio logico in cui si atta il ciclo di vita
dell’informazione digitale che la biblioteca digitale organizza.
La biblioteca digitale non è solo rappresentata dalle collezioni e dai
servizi d’accesso, ma è anche, e soprattutto, ruolo dell’utente, il
protagonista, l’autore del sistema informativo che contribuisce a
creare ed organizzare.
7. Biblioteca digitale: definizione
La biblioteca digitale è lo spazio informativo e comunicativo, in cui un
utente è facilitato grazie a servizi personalizzati, nell’accesso alle
collezioni di documenti rilevanti per il suo interesse contribuendo a
creare e diffondere nuova conoscenza.
Due fatti importanti devono essere presi in considerazione:
• Utente attivo;
• Documento digitale dinamico.
Così viene definita la biblioteca digitale dalla Digital Libraries
Federation “Digital Library è un’organizzazione che fornisce risorse
e personale specializzato per selezionare, organizzare, dare
accesso intellettuale, interpretare, distribuire, preservare l’integrità
ed assicurare la persistenza nel tempo delle collezioni digitali
cosicché queste possano essere accessibili prontamente ed
economicamente per una comunità definita o per un insieme di
comunità.
9. • Centralità dell’utente
Il successo della biblioteca sarà commisurato sulla base della
capacità dell’utente di utilizzarla senza intermediazione:
• l’utente è autonomo;
• le risposte alle richieste di documenti digitali sono immediate
“just in time” senza limiti di spazio e di tempo;
• la comunicazione e l’interazione con l’utente è effettuata da
remoto;
• l’utente è creatore di documenti ed interagisce con altri utenti;
• la differenza di supporti e di formati dell’informazione è
trasparente;
• l’architettura tecnologica dei siti su cui sono distribuite le
risorse della biblioteca digitale si basa su un’infrastruttura che
dà all’utente l’impressione di essere in un’unica grande
biblioteca;
10. E’ importante che le biblioteche digitali siano definite e
valutate rispetto all’utenza di riferimento; a tal fine è
necessario stabilire:
• l’utilizzo della biblioteca a fini di ricerca,
approfondimento, comunicazione da parte di studiosi,
studenti e cittadini;
• quale sia l’utilizzo delle diverse risorse digitali;
• quali siano gli interessi degli utenti che abitualmente
utilizzano la biblioteca digitale;
Per l’Università il concetto di biblioteca digitale realizza il
supporto migliore per raggiungere scopi istituzionali nella
ricerca e nella didattica.
11. • Collezione digitale
La collezione digitale è formata da metadata (indici ai
periodici, cataloghi e banche dati), da documenti nella loro
tradizionale tipologia (libri, periodici, tesi), da immagini,
documenti video e documenti sonori e da nuovi supporti di
conoscenza quali i server pre-print, siti Web specialistici e
oggetti museali.
Il supporto digitale consente un accesso esteso, anche
remoto al documento, l’uso simultaneo dello stesso
documento anche da parte di più utenti, la ricerca in linea e la
navigazione tra i collegamenti dei documenti.
La collezione sarà definita per specifiche aree disciplinari e
può corrispondere:
• surrogati di documenti a stampa, digitalizzati dalla stessa
biblioteca;
• editoria elettronica digitale prodotta dagli stessi autori
(pubblicazioni universitarie), o da editori commerciali
acquisite con licenza d’uso attraverso consorzi per gli acquisti
collettivi;
• pubblicazioni accessibili attraverso speciali contatti con i
produttori (“pay per view”).
La collezione quindi non risiede più in un solo luogo fisico
come nelle biblioteche tradizionali, ma è distribuita in
molteplici siti sparsi in tutto il mondo Web.
12. • Accesso remoto
La biblioteca digitale deve offrire la possibilità di:
• trovare velocemente ciò che è rilevante per la propria ricerca
senza venire sommerso da un’enorme quantità di dati;
• estendere la ricerca a tutti i documenti collegati fra di loro
garantendo:
– un’interfaccia utente coincidente con l’interfaccia Web;
– dei sistemi di ricerca (motori) e di identificazione (metadata)
che guidino l’utente efficacemente ai documenti più
pertinenti;
– dei sistemi di navigazione tra i documenti e di connessione
all’informazione desiderata.
Tutto questo porta a risolvere diversi fattori:
• la gestione dei diritti ratificata nelle licenze d’uso;
• l’interoperabilità fra sistemi diversi
La soluzione sarà più semplice da trovare se si adotteranno
standard comuni e si diffonderanno le migliori strategie per
l’accesso universale ai documenti e l’interscambiabilità dei
dati.
13. • Accesso vs. possesso
E’ il nuovo paradigma di organizzazione molto dibattuto tra i
bibliotecari. Tale conflitto si risolve con una mediazione tra
accesso e possesso insieme a conservazione e
preservazione.
• Conservare: effettuare migrazioni di dati in un archivio
separato;
• Preservare: utilizzare programmi di emulazione che rendano
possibile, nel tempo, l’accesso ai dati;
• Autenticare: cioè assicurare l’originalità del documento senza
.
manomissioni e cambiamenti.
14. La biblioteca digitale in dettaglio:
sommario
• Cambiamenti nelle biblioteche nell’era digitale
• Quali nuovi servizi vengono offerti dalle biblioteche
• Cosa significa realmente personalizzazione dei servizi
• Social bookmarking, tecnologia wiki, forme collaborative
di scrittura e di annotazione, gli RSS
• Gli OPAC: le nuove frontiere
– Nuove modalità di visualizzazione, di navigazione, di
associazione di concett, i sistemi di annotazione, ecc.
• Editoria elettronica: tendenze e prospettive
15. Il contesto
• Continui sviluppi della tecnologia
dell’informazione e della comunicazione (ICT)
• La diffusione della rete favorisce forme di
collaborazione- social software
• Social Bookmarking (per es. del.icio.us;
Connotea)
• Creazione di contenuti digitali in forma
collaborativa: wiki, (per es. Wikipedia), blogs,
• Costante crescita di contenuti digitali
disponibili in rete a pagamento e gratuiti
16. Cosa è cambiato?
• Le funzioni di una biblioteca tradizionale
– Selezionare e acquistare E-books,eriviste elettroniche
Libri riviste di carta
– Conservare Digital repositories
– Rendere accessibile Opac, metadata, search engine, content retrieval
e far circolare
– Assistere l’utente Reference a faccia a faccia
Reference Digitale, istruzione all’utenza
– Promuovere Pagine web, Rss,etc
• A cui si sono aggiunte
– Comunicare, soddisfare l’utente Blog, podcasting, collab.writing,focus group
– Integrare Opac, banche dati,piattaforme di e-learning
– Creare contenuti
Digitilizzazione di contenuti, gestione di dataset
17. Selezionare e acquistare oggi
• Libri e riviste cartacee, repertori bibliografici
• Libri elettronici e riviste elettroniche, banche dati
bibliografiche e a testo completo
– Cosa comprare ancora in carta, cosa comprare in formato
elettronico solo, cosa comprare in entrambi i formati e fino a
quando
• Come procedere con gli acquisti
• utilizzare “approval plan”
18. Selezionare e acquistare oggi
Contenuti elettronici
– Acquistare tramite consorzi
– Firmare licenze con gli editori/fornitori
– Gestione delle risorse elettroniche (ERMS)
– Conservazione a lungo termine e accesso perpetuo
– Statistiche d’uso
– COUNTER –codice di buona pratica per rendere compatibili i
report statistici prodotti da vari editori/fornitori/aggregatri
19. Conservare
• Nel caso della carta
– Stabilire criteri su cosa mantenere sugli scaffali e cosa
mettere nei depositi
– Pianificare e organizzare i depositi
– Pianificare la condivisione delle copie cartacee con altre
biblioteche-
– Digitalizzare alcuni contenuti, quali, come?
• Standard, metadati
• Nel caso dell’elettronico
– Archiviazione permanente e accesso permanente alle risorse
• presso l’editore, presso il fornitore o aggregatori
• Partecipazione a progetti quali LOCKSS; CLOCKSS, PORTICO
20. Accessibilità: OPAC
• L’aspirazione dell’utente e’ cercare nell’OPAC
come in Google
– Vedi progetto OCLC - Google, World Catalog
Sviluppi futuri accesso a contenuti digitali in altri
formati
– Anche l’OPAC si dota di un multimedia information
Retrieval
• La ricerca non viene effettuata su testo, ma direttamente
su immagini, suoni, video, ecc.
21. Accessibilità: OPAC
• A funzionalità e servizi più tradizionali:
– Prenotazioni,servizi di prestito (Borrow-Direct),
– SDI- Selective Dissemination of Information
• Possibilita’ per l’utente di crearsi un profilo
– salvare le ricerche, ri-eseguire le ricerche
– Inviarsele per posta elettronica
• Seguono nuove funzionalità e nuovi servizi
– Creazione di sistemi di annotazione per gli utenti
• Basati su tecnologia AJAX (Asyncronous Java XML)
• Utente effettua la ricerca e la salva su uno spazio a sua
disposizione dove può tenere tutte le informazioni raccolte durante
la ricerca nell’Opac, nel web, etc,
22. Il Web 2.0 in biblioteca. Flickr
(fotografie condivise)
Library of Congress
http://www.flickr.com/photos/library_of_congress/
23. Un esempio : Sebina YOU
Esempio che evidenzia: suggest,
faccette, rilevanza, navigatore visuale,
scaffale virtuale, recensioni, chi ha
letto…ha letto anche, frbr
56. i metadati
MARC
Dublin Core
METS (conservazione)
MPEG (harvesting di contenuti digitali)
IMS Learning Objects Metadata,
ISO 19115 (dati geospaziali)
In attesa degli sviluppi del web semantico i metadati
sono fondamentali per la ricerca ed il recupero
dell’informazione
I bibliotecari di oggi devono diventare esperti di metadati
57. i protocolli
Interoperabilità è fondamentale
per integrare risorse digitali e
piattaforme digitali tra loro
Open URL
Z39.50
OAI-PMH
58. Portalizzazione dei servizi
• Integrare il sito web della biblioteca/portale della
biblioteca con in portale dello studente e quello
dei docenti
– Permettere a ciascun utente di poter navigare ed
accedere tramite la propria username e password a
– i servizi informativi della biblioteca
– piattaforma di e-learning
– corsi, esami, test scritti degli esami precedenti (per gli
studenti)
– posta elettronica
– progetti di ricerca e/o altra informazione di
interesse(per i docenti)
59. Promozione, Comunicazione
• Investire sul sito web della biblioteca integrandolo con
altri servizi informativi (portali per studenti, docenti,
piattaforme di e-learning)
• Utilizzare sw di CMS- Content Management System
– che permettono ai diversi bibliotecari responsabili di certi servizi e/o
contenuti di
• creare pagine e/o aggiornare pagine web secondo criteri frictionless (senza
creare frizioni, colli di bottiglia)
• Effettuare studi sui comportamenti, le aspettative degli
utenti
60. Integrazione
• Ricerca federata
possibilità di cercare simultaneamente in diverse
risorse digitali (opac, banche dati bibliografiche,
e-books, archivi aperti, periodici elettronici,
collezioni digitalizzate dell’università, etc)
• Linking resolver
– Tecnologia basata su Open Url che permette di
identificare e di raggiungere un oggetto digitale per
permetterne la consultazione all’utente autorizzato
61. Creazione di contenuti
• Le biblioteche dovrebbero essere più
coinvolte in progetti di digitalizzazione
retrospettiva di contenuti diversi
– quali contenuti, quali oggetti
– (libri rari, ma non solo, collezioni di materiale
in altro formato, per es. mappe, disegni,
fotografie, suoni, immagini, video, etc.)
– Ruolo dei bibliotecari creatori di metadati
62. Editoria
elettronica
• I contenuti elettronici sono in costante aumento
– Crescono anche i contenuti Open Access ma non nella misura
auspicata
– Ogni anno si pubblicano circa 2.500.000 articoli in riviste peer-
reviewed
– 15% degli articoli pubblicati in riviste “peer reviewed” sono
archiviati in archivi istituzionali o disciplinari
– 24% degli articoli sono pubblicare in riviste ad Accesso Aperto
• Gli editori commerciali sanno di offrire contenuti di qualità
(richiesti dai nostri lettori e autori) e pretendono sempre di più
– canali alternativi della comunicazione scientifica
– informare, sensibilizzare gli utenti, in particolare gli editors delle
riviste
63. Alcuni suggerimenti
• Riconosci che un profondo cambiamento sta avendo
luogo
– Non fingere che non stia succedendo nulla
– Non pensare che non puoi essere all’altezza del cambiamento
• Cerca attivamente di identificare le possibilità e le
opportunità che il nuovo contesto ti offre
– Non guardare indietro, non guardare al passato e a quello che
stiamo perdendo, le cose più importanti del passato saranno
sempre con noi (“Siamo nani sulle spalle dei giganti”- Giovanni
Di Salisbury)
• Incomincia ad agire
– non aspettare che qualcuno altro ti dica cosa fare
64. Il nostro compito oggi
non è solo quello di preservare
la biblioteca che abbiamo ereditato
ma è quello di creare un nuovo ambiente
informativo, dinamico, integrato, aperto al
futuro che si poggia sul passato, ma
guarda al futuro
65. Bibliografia
Rossana Morriello, La gestione delle raccolte digitali in biblioteca. –
Milano : Editrice bibliografica, 2008
Anna Maria Tammaro, Alberto Salarelli, La biblioteca digitale. – 2. ed. - Milano
: Editrice bibliografica, 2008
Fabio Metitieri, Riccardo Ridi, Biblioteche in rete : istruzioni per l’uso. – 3. ed.
- Roma; Bari : Laterza, 2007 con aggiornamenti in rete all’indirizzo
http://www.laterza.it/bibliotecheinrete/Cap11/Cap11_03.htm
66. Il sistema bibliotecario d’Ateneo
SBA
•Che cos’è un SBA
•Perché creare un SBA
•Quali sono gli organi del SBA
•La figura del coordinatore tecnico
•Le linee guida del Sistema bibliotecario
accademico italiano della Commissione
biblioteche della Crui :
http://www.crui.it/HomePage.aspx?ref=1750#
Un esempio di SBA : vedi il SBA dell’Università di
Macerata all’indirizzo
http://sba.unimc.it/