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La piscina, secondo l’Accordo
Stato Regioni Provincie
autonome del 16 gennaio
2003, è definita come un
complesso attrezzato per la
balneazione dotata di una
struttura complessa per
tipologie impiantistiche; può
comprendere uno o più bacini
artificiali pieni d’acqua in cui
possono venire esercitate
attività ricreative, formative e
sportive. Nello stesso
documento le piscine vengono
classificate in base alla loro
destinazione, alle
caratteristiche strutturali
ambientali e al tipo di
utilizzazione.
L’impianto per la sanificazione dell’acqua delle
piscine
La sicurezza igienica dell’acqua
delle piscine viene garantita da
un corretto funzionamento e da
un’adeguata manutenzione
dell’impianto tecnologico di
trattamento dell’acqua.Tale
sistema prevede il recupero
dell’acqua della vasca, l’invio al
sistema di filtrazione, la
disinfezione e quindi la
reimmissione in piscina.
L’acqua uscita dalla vasca poi
passa attraverso l’impianto di
filtrazione che garantisce, grazie
al trattamento fisico con filtri e
l’eventuale uso di sostanze
flocculanti, un’acqua limpida,
esente da impurità solide e
l’abbattimento di una parte del
carico organico e di
microrganismi.
L’acqua delle piscine viene
In funzione della loro
destinazione si distinguono in:
a) piscine di proprietà
pubblica o privata destinate
all’utenza, comprendenti sia le
piscine comunali sia quelle ad
uso collettivo delle strutture
adibite ad altre attività
(alberghi, camping, ecc.) o al
servizio di collettività
accessibili ai clienti o soci
(palestre, ecc.);
b) piscine destinate
esclusivamente agli abitanti di
un condominio e ai loro ospiti;
c) piscine ad usi speciali
collocate in strutture di cura,
riabilitazione, termali.
Le piscine rappresentano
dunque contemporaneamente
un luogo di lavoro per gli
operatori ed un luogo di vita
per gli utenti; devono pertanto
garantire la sicurezza sia dei
lavoratori, rispondendo a
quanto previsto dal DLgs
81/08, sia degli utilizzatori,
secondo quanto previsto dalla
normativa specifica.
disinfettata generalmente grazie
all’uso di disinfettanti a base di
composti di cloro (cloro-
isocianurati, ipoclorito di solio e di
calcio) e di correttori di pH. L’uso
di misuratori del cloro e del pH e
di pompe dosatrici garantiscono
un giusto dosaggio delle
sostanze chimiche persenti
nell’acqua della piscina.
Relativamente all’attività di
trattamento chimico, dai serbatoi
a doppio contenimento e/o dotati
di vasche antispanto separate,
attraverso le tubazioni di
polietilene e le pompe di
dosaggio, tarate e controllate in
continuo da sonde, si ha la
trasmissione dei prodotti chimici
all’acqua di balneazione.
Le tubazioni di mandata devono
essere di tipo incamiciato in
modo da non immettere schizzi o
causare investimenti
dell’operatore in caso di rottura.
I diversi prodotti chimici devono
essere contenuti in tubazioni
separate per ridurre il rischio di
un loro contatto accidentale che
comporterebbe reazioni chimiche
pericolose - es. acido solforico a
contatto con ipoclorito di sodio
provoca la formazione di cloro
gassoso tossico e una possibile
reazione esplosiva.
Le pompe di dosaggio devono
disporre di un interruttore
automatico che, in caso di blocco
della pompa di ricircolo
dell’acqua, interrompa l’afflusso
dei prodotti chimici; sarebbe
auspicabile poter controllare la
corretta circolazione anche per
tramite di un flussostato
LE POMPE DOSATRICI DELLE
SOSTANZE CHIMICHE DURANTE
LE OPERAZIONI DI
MANUTENZIONE E/O NEL CASO
DI BLOCCO DELLE POMPE DI
RICIRCOLO DELL’ACQUA
DEVONO ESSERE DISATTIVATE E
NON IMMETTERE ACIDO
SOLFORICO ED IPOCLORITO DI
SODIO E/O DI CALCIO
VERIFICARE PERIODICAMENTE
L’INTEGRITÀ DEL CIRCUITO,
DELLE VALVOLE E L’ASSENZA DI
PERDITE E TRAFILAMENTI ANCHE
MINIMI
AULSS12Veneziana
DIPARTIMENTODIPREVENZIONE-ServizioPrevenzioneIgieneSicurezzaAmbientidiLavoro
Piscinesicure
Sicurezzanellasanificazionedellepiscine
Questo documento è stato realizzato in collaborazione con:
Universita Ca’ Foscari Venezia - Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi
Ente Bilaterale Turismo Provincia di Venezia
Federazione Italiana Nuoto - Comitato Regionale Veneto
SPISAL - AULSS 1 - Belluno
Informazioni
AULSS 12 Veneziana – DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro
Piazzale San Lorenzo Giustiniani, 11/D - 30174 Venezia Zelarino
Tel. 041 2608471 – Fax 041 2608445 – E-mail: spisal@ulss12.ve.it
1. VALUTAZIONE NEL DVR DEL RISCHIO CHIMICO E DISPONIBILITÀ DELLE
SCHEDE DI SICUREZZA DEI PRODOTTI CHIMICI UTILIZZATI PER LA
SANIFICAZIONE.
2. REDAZIONE DEL DUVRI TRA FORNITORI E UTILIZZATORI DEI PRODOTTI
CHIMICI USATI.
3. COLORAZIONE DIVERSA DEI RACCORDI E DELLE BOCCHETTE DEI SISTEMI
DI CARICO COME PREVISTA DALLE NORME UNI E DIN.
4.OPPORTUNA SEGNALETICA INDICANTE IL PRODOTTO CHIMICO
CONTENUTO IN OGNI TUBAZIONE COME DA NORME UNI E DIN.
5. REDAZIONE DI UNA PROCEDURA DI LAVORO DETTAGLIATA IN CUI VIENE
ESPLICITATO CHE LE OPERAZIONI DI FORNITURA DEI PRODOTTI CHIMICI
DEVONO ESSERE ESEGUITE SOLO DOPO L’INTERDIZIONE DELL’AREA DI
LAVORO A CUI POSSONO ACCEDERE IL FORNITORE E L’ADDETTO
ALL’IMPIANTO.
6. PRESENZA DI SISTEMI CHE NON PERMETTANO L’ACCESSO ALLE
BOCCHETTE DI CARICO E AI LOCALI CONTENENTI PRODOTTI CHIMICI
INTERVENENDO CON IDONEE CHIUSURE E SEGNALAZIONI.
7. DOTAZIONE DI DPI PER OGNI OPERATORE IN LINEA CON LA VALUTAZIONE
DEL RISCHIO
8. PREDISPOSIZIONE DI LAVAOCCHI E DI DOCCIA DI EMERGENZA IN
PROSSIMITÀ CHE PERMETTA DI LAVARSI IN CASO DIINCIDENTE.
9. PREDISPORRE MODALITÀ DI COMUNICAZIONE EFFICACE NELLE ATTIVITÀ
DI FORNITURA E MANUTENZIONE
10. REDAZIONE DELLA PROCEDURA DI EMERGENZA IN CASO DI INCIDENTE
CHIMICO COMPRENSIVA DI INDIVIDUAZIONE DI SISTEMI DI ASSORBIMENTO
E/O DI NEUTRALIZZAZIONE IN CASO DI SPANDIMENTO AGENTI CHIMICI
I prodotti chimici utilizzati per la
sanificazione dell’acqua delle
piscine comprendono:
• correttori di pH - acido
cloridrico, acido solforico, sodio
idrossido, sodio bisolfato e sodio
bicarbonato - che permettono di
mantenere il grado del pH delle
acque a valori compresi tra 6.5 e
7.5, garantendo concentrazioni
di cloro libero disponibile a livelli
efficaci per la disinfezione ed a
rendere l’acqua balneabile;
• disinfettanti generalmente a
base di composti di cloro,
ipoclorito di sodio o di calcio, di-
e tri-cloroisocianurato di sodio -
che garantiscono un’azione
battericida e virulicida immediata
I prodotti chimici per la sanificazione dell’acqua
delle piscine
Gli addetti agli impianti
tecnologici per il trattamento
dell’acqua sono, tra i lavoratori
presenti nelle piscine, quelli
maggiormente esposti a
preparati chimici in quanto sono
impiegati agenti disinfettanti,
preparati alghicidi, correttori del
pH ed agenti flocculanti.
Le operazioni di gestione e
manutenzione degli impianti di
sanificazione dell’acqua delle
piscine devono quindi essere
eseguite correttamente
rispettando procedure di lavoro
specifiche e ponendo la
massima attenzione in quanto
l’errata miscelazione dei prodotti
può, in determinate condizioni,
causare reazioni pericolose.
Nel 2015 l’errata operazione di
carico di acido solforico
all’interno un serbatoio
contenente sodio ipoclorito ha
comportato effetti tossici acuti in
cinque lavoratori e in una decina
di ospiti della struttura ricettiva
Il problema: il rischio chimico per gli operatori e i
rischi da interferenza
Le dieci misure di controllo del rischio
e protratta garantendo condizioni
igieniche ottimali in quanto
abbattono la carica microbica
apportata dagli utilizzatori della
piscina;
 ozono e le radiazioni
ultraviolette, usati in alcune
realtà in abbinamento ai
composti del cloro;
 preparati alghicidi ed agenti
flocculanti.
Tutti i prodotti chimici devono
essere contenuti in confezioni
idonee regolarmente etichettate;
il loro stoccaggio deve avvenire
in locale tecnico dedicato.
La segnaletica con i nominativi
dei prodotti, mantenuta in buono
stato e leggibile, deve essere
posta nei bocchettoni di carico,
nei serbatoi e nelle tubazioni.
Le schede di sicurezza devono
essere facilmente consultabili,
redatte in italiano, aggiornate
continuamente, consegnate ai
lavoratori ed oggetto di specifica
formazione.
La diluizione del prodotto in
acqua deve essere effettuata
solo se espressamente prevista
dalla scheda di sicurezza,
provvedendo a riempire il
contenitore d’acqua ed
aggiungendo successivamente il
prodotto da diluire a piccole dosi
(non viceversa).
coinvolta Tale evento
infortunistico ha richiesto
l’intervento di vari enti: SPISAL,
nucleo di pronto intervento
chimico e biologico dei VVF,
SUEM - 118, servizi di Pronto
Soccorso degli Ospedali di
Venezia, Jesolo e San Donà di
Piave e l’Arma dei Carabinieri.
Da questo incidente, che ha
creato grande allarme sociale, è
emersa la necessità di un’azione
di sensibilizzazione rivolta a
coloro che devono garantire la
sicurezza dei lavoratori e degli
utenti della strutture. Verranno
quindi eseguiti incontri informativi
a cui seguiranno interventi di
vigilanza da parte dello SPISAL.
In questa iniziativa, tra tutti i
rischi a cui sono esposti i
lavoratori che operano nelle
piscine, verrà considerato solo il
rischio chimico derivante dalla
presenza degli impianti deputati
alla sanificazione delle acque,
soprassedendo ad altri rischi
come quelli da agenti
microbiologici, agenti fisici e
quelli connessi ai locali
tecnologici o alla fase di pulizia
delle vasche.
Inoltre durante gli interventi
verranno analizzati sia il rischio
interferenziale che si presenta
tra il fornitore e l’utilizzatore
durante l’approvigionamento dei
prodotti chimici utilizzati sia le
modalità di intervento in caso di
spandimento accidentale degli
stessi.
Si riene infatti necessaria la
presenza di documenti che
analizzano il rischio chimico cui
sono esposti gli operatori, la
redazione di procedure di lavoro
dettagliate, l’ esecuzione di
adeguata formazione dei
lavoratori, l‘utilizzo dei dispositivi
di protezione individuali e
l’effettuazione di azioni di facile
realizzazione e/o di interventi
impiantistico-strutturali.
LE NORME UNI E DIN
PREVEDONO COLORAZIONE
DIVERSA IN FUNZIONE DELLE
CARATTERISTICHE DEL
PRODOTTO CHIMICO:
FONDO VIOLETTO PER ALCALI
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:
TUTTI GLI OPERATORI
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232 2016 foglio informativo piscine sicure

  • 1. Articoli di particolare interesse: • Aggiungere qui un'attività di rilievo o la notizia. • Aggiungere qui un'attività di rilievo o la notizia. • Aggiungere qui un'attività di rilievo o la notizia. La piscina, secondo l’Accordo Stato Regioni Provincie autonome del 16 gennaio 2003, è definita come un complesso attrezzato per la balneazione dotata di una struttura complessa per tipologie impiantistiche; può comprendere uno o più bacini artificiali pieni d’acqua in cui possono venire esercitate attività ricreative, formative e sportive. Nello stesso documento le piscine vengono classificate in base alla loro destinazione, alle caratteristiche strutturali ambientali e al tipo di utilizzazione. L’impianto per la sanificazione dell’acqua delle piscine La sicurezza igienica dell’acqua delle piscine viene garantita da un corretto funzionamento e da un’adeguata manutenzione dell’impianto tecnologico di trattamento dell’acqua.Tale sistema prevede il recupero dell’acqua della vasca, l’invio al sistema di filtrazione, la disinfezione e quindi la reimmissione in piscina. L’acqua uscita dalla vasca poi passa attraverso l’impianto di filtrazione che garantisce, grazie al trattamento fisico con filtri e l’eventuale uso di sostanze flocculanti, un’acqua limpida, esente da impurità solide e l’abbattimento di una parte del carico organico e di microrganismi. L’acqua delle piscine viene In funzione della loro destinazione si distinguono in: a) piscine di proprietà pubblica o privata destinate all’utenza, comprendenti sia le piscine comunali sia quelle ad uso collettivo delle strutture adibite ad altre attività (alberghi, camping, ecc.) o al servizio di collettività accessibili ai clienti o soci (palestre, ecc.); b) piscine destinate esclusivamente agli abitanti di un condominio e ai loro ospiti; c) piscine ad usi speciali collocate in strutture di cura, riabilitazione, termali. Le piscine rappresentano dunque contemporaneamente un luogo di lavoro per gli operatori ed un luogo di vita per gli utenti; devono pertanto garantire la sicurezza sia dei lavoratori, rispondendo a quanto previsto dal DLgs 81/08, sia degli utilizzatori, secondo quanto previsto dalla normativa specifica. disinfettata generalmente grazie all’uso di disinfettanti a base di composti di cloro (cloro- isocianurati, ipoclorito di solio e di calcio) e di correttori di pH. L’uso di misuratori del cloro e del pH e di pompe dosatrici garantiscono un giusto dosaggio delle sostanze chimiche persenti nell’acqua della piscina. Relativamente all’attività di trattamento chimico, dai serbatoi a doppio contenimento e/o dotati di vasche antispanto separate, attraverso le tubazioni di polietilene e le pompe di dosaggio, tarate e controllate in continuo da sonde, si ha la trasmissione dei prodotti chimici all’acqua di balneazione. Le tubazioni di mandata devono essere di tipo incamiciato in modo da non immettere schizzi o causare investimenti dell’operatore in caso di rottura. I diversi prodotti chimici devono essere contenuti in tubazioni separate per ridurre il rischio di un loro contatto accidentale che comporterebbe reazioni chimiche pericolose - es. acido solforico a contatto con ipoclorito di sodio provoca la formazione di cloro gassoso tossico e una possibile reazione esplosiva. Le pompe di dosaggio devono disporre di un interruttore automatico che, in caso di blocco della pompa di ricircolo dell’acqua, interrompa l’afflusso dei prodotti chimici; sarebbe auspicabile poter controllare la corretta circolazione anche per tramite di un flussostato LE POMPE DOSATRICI DELLE SOSTANZE CHIMICHE DURANTE LE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE E/O NEL CASO DI BLOCCO DELLE POMPE DI RICIRCOLO DELL’ACQUA DEVONO ESSERE DISATTIVATE E NON IMMETTERE ACIDO SOLFORICO ED IPOCLORITO DI SODIO E/O DI CALCIO VERIFICARE PERIODICAMENTE L’INTEGRITÀ DEL CIRCUITO, DELLE VALVOLE E L’ASSENZA DI PERDITE E TRAFILAMENTI ANCHE MINIMI AULSS12Veneziana DIPARTIMENTODIPREVENZIONE-ServizioPrevenzioneIgieneSicurezzaAmbientidiLavoro Piscinesicure Sicurezzanellasanificazionedellepiscine Questo documento è stato realizzato in collaborazione con: Universita Ca’ Foscari Venezia - Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi Ente Bilaterale Turismo Provincia di Venezia Federazione Italiana Nuoto - Comitato Regionale Veneto SPISAL - AULSS 1 - Belluno Informazioni AULSS 12 Veneziana – DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro Piazzale San Lorenzo Giustiniani, 11/D - 30174 Venezia Zelarino Tel. 041 2608471 – Fax 041 2608445 – E-mail: spisal@ulss12.ve.it
  • 2. 1. VALUTAZIONE NEL DVR DEL RISCHIO CHIMICO E DISPONIBILITÀ DELLE SCHEDE DI SICUREZZA DEI PRODOTTI CHIMICI UTILIZZATI PER LA SANIFICAZIONE. 2. REDAZIONE DEL DUVRI TRA FORNITORI E UTILIZZATORI DEI PRODOTTI CHIMICI USATI. 3. COLORAZIONE DIVERSA DEI RACCORDI E DELLE BOCCHETTE DEI SISTEMI DI CARICO COME PREVISTA DALLE NORME UNI E DIN. 4.OPPORTUNA SEGNALETICA INDICANTE IL PRODOTTO CHIMICO CONTENUTO IN OGNI TUBAZIONE COME DA NORME UNI E DIN. 5. REDAZIONE DI UNA PROCEDURA DI LAVORO DETTAGLIATA IN CUI VIENE ESPLICITATO CHE LE OPERAZIONI DI FORNITURA DEI PRODOTTI CHIMICI DEVONO ESSERE ESEGUITE SOLO DOPO L’INTERDIZIONE DELL’AREA DI LAVORO A CUI POSSONO ACCEDERE IL FORNITORE E L’ADDETTO ALL’IMPIANTO. 6. PRESENZA DI SISTEMI CHE NON PERMETTANO L’ACCESSO ALLE BOCCHETTE DI CARICO E AI LOCALI CONTENENTI PRODOTTI CHIMICI INTERVENENDO CON IDONEE CHIUSURE E SEGNALAZIONI. 7. DOTAZIONE DI DPI PER OGNI OPERATORE IN LINEA CON LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO 8. PREDISPOSIZIONE DI LAVAOCCHI E DI DOCCIA DI EMERGENZA IN PROSSIMITÀ CHE PERMETTA DI LAVARSI IN CASO DIINCIDENTE. 9. PREDISPORRE MODALITÀ DI COMUNICAZIONE EFFICACE NELLE ATTIVITÀ DI FORNITURA E MANUTENZIONE 10. REDAZIONE DELLA PROCEDURA DI EMERGENZA IN CASO DI INCIDENTE CHIMICO COMPRENSIVA DI INDIVIDUAZIONE DI SISTEMI DI ASSORBIMENTO E/O DI NEUTRALIZZAZIONE IN CASO DI SPANDIMENTO AGENTI CHIMICI I prodotti chimici utilizzati per la sanificazione dell’acqua delle piscine comprendono: • correttori di pH - acido cloridrico, acido solforico, sodio idrossido, sodio bisolfato e sodio bicarbonato - che permettono di mantenere il grado del pH delle acque a valori compresi tra 6.5 e 7.5, garantendo concentrazioni di cloro libero disponibile a livelli efficaci per la disinfezione ed a rendere l’acqua balneabile; • disinfettanti generalmente a base di composti di cloro, ipoclorito di sodio o di calcio, di- e tri-cloroisocianurato di sodio - che garantiscono un’azione battericida e virulicida immediata I prodotti chimici per la sanificazione dell’acqua delle piscine Gli addetti agli impianti tecnologici per il trattamento dell’acqua sono, tra i lavoratori presenti nelle piscine, quelli maggiormente esposti a preparati chimici in quanto sono impiegati agenti disinfettanti, preparati alghicidi, correttori del pH ed agenti flocculanti. Le operazioni di gestione e manutenzione degli impianti di sanificazione dell’acqua delle piscine devono quindi essere eseguite correttamente rispettando procedure di lavoro specifiche e ponendo la massima attenzione in quanto l’errata miscelazione dei prodotti può, in determinate condizioni, causare reazioni pericolose. Nel 2015 l’errata operazione di carico di acido solforico all’interno un serbatoio contenente sodio ipoclorito ha comportato effetti tossici acuti in cinque lavoratori e in una decina di ospiti della struttura ricettiva Il problema: il rischio chimico per gli operatori e i rischi da interferenza Le dieci misure di controllo del rischio e protratta garantendo condizioni igieniche ottimali in quanto abbattono la carica microbica apportata dagli utilizzatori della piscina;  ozono e le radiazioni ultraviolette, usati in alcune realtà in abbinamento ai composti del cloro;  preparati alghicidi ed agenti flocculanti. Tutti i prodotti chimici devono essere contenuti in confezioni idonee regolarmente etichettate; il loro stoccaggio deve avvenire in locale tecnico dedicato. La segnaletica con i nominativi dei prodotti, mantenuta in buono stato e leggibile, deve essere posta nei bocchettoni di carico, nei serbatoi e nelle tubazioni. Le schede di sicurezza devono essere facilmente consultabili, redatte in italiano, aggiornate continuamente, consegnate ai lavoratori ed oggetto di specifica formazione. La diluizione del prodotto in acqua deve essere effettuata solo se espressamente prevista dalla scheda di sicurezza, provvedendo a riempire il contenitore d’acqua ed aggiungendo successivamente il prodotto da diluire a piccole dosi (non viceversa). coinvolta Tale evento infortunistico ha richiesto l’intervento di vari enti: SPISAL, nucleo di pronto intervento chimico e biologico dei VVF, SUEM - 118, servizi di Pronto Soccorso degli Ospedali di Venezia, Jesolo e San Donà di Piave e l’Arma dei Carabinieri. Da questo incidente, che ha creato grande allarme sociale, è emersa la necessità di un’azione di sensibilizzazione rivolta a coloro che devono garantire la sicurezza dei lavoratori e degli utenti della strutture. Verranno quindi eseguiti incontri informativi a cui seguiranno interventi di vigilanza da parte dello SPISAL. In questa iniziativa, tra tutti i rischi a cui sono esposti i lavoratori che operano nelle piscine, verrà considerato solo il rischio chimico derivante dalla presenza degli impianti deputati alla sanificazione delle acque, soprassedendo ad altri rischi come quelli da agenti microbiologici, agenti fisici e quelli connessi ai locali tecnologici o alla fase di pulizia delle vasche. Inoltre durante gli interventi verranno analizzati sia il rischio interferenziale che si presenta tra il fornitore e l’utilizzatore durante l’approvigionamento dei prodotti chimici utilizzati sia le modalità di intervento in caso di spandimento accidentale degli stessi. Si riene infatti necessaria la presenza di documenti che analizzano il rischio chimico cui sono esposti gli operatori, la redazione di procedure di lavoro dettagliate, l’ esecuzione di adeguata formazione dei lavoratori, l‘utilizzo dei dispositivi di protezione individuali e l’effettuazione di azioni di facile realizzazione e/o di interventi impiantistico-strutturali. LE NORME UNI E DIN PREVEDONO COLORAZIONE DIVERSA IN FUNZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO CHIMICO: FONDO VIOLETTO PER ALCALI FONDO ARANCIONE PER ACIDI : TUTTI GLI OPERATORI INTERESSATI DEVONO AVERE SPECIFICA INFORMAZIONE, FORMAZIONE, ADDESTRAMENTO