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Ruminazione e craving nei disturbi da uso di
          alcool: un disegno sperimentale
 S.Querci*, A. Gemelli*, G. Caselli**, F. Canfora*, A. Lugli*, C.Annovi***,
               G.M.Ruggiero*, S.Sassaroli*, E.Watkins****


* Studi Cognitivi, Cognitive Psychotherapy School, Italy
** London South Bank University, UK
*** AUSL Modena
****University of Exeter

                      XVI CONGRESSO NAZIONALE SITCC
                            Roma 4 - 7 Ottobre 2012
RUMINAZIONE E DEPRESSIONE

La letteratura rileva che la ruminazione, strategia cognitiva di
  coping per gestire stati negativi:




    può rimanere elevata dopo una parziale o completa
    remissione da uno stato depressivo (Riso et al, 2003)

    costituire un fattore di rischio importante per le ricadute
    depressive (Nolen-Hoeksema et Morrow, 1991).
DEPRESSIONE E ABUSO DI
             ALCOL

La comorbilità tra disturbi da uso di alcol e sintomatologia
  depressiva è stata riportata frequentemente nei campioni psichiatrici
  e con problemi di alcol (Helzer et al, 1988; Petty, 1992; Grant et
  Harford, 1995).



Inoltre le ricerche evidenziano anche la rilevanza clinica della
  depressione       nell’influenzare   negativamente   il   decorso,   il
  trattamento e la prognosi del disturbo da uso di alcol (Zywiak et
  al, 2006).
RUMINAZIONE E ABUSO DI
               ALCOL
Una serie di studi ha mostrato il ruolo centrale della ruminazione mentale
  e delle metacognizioni nel mantenimento dei disturbi da abuso di
  alcool e nel rischio di ricaduta.

Una recente ricerca infatti ha riportato che:

    una generale tendenza a ruminare predice l’appartenenza alla categoria dei
    bevitori problematici, indipendentemente dallo stato depressivo.

    Sia nel campione clinico che di controllo, la tendenza alla ruminazione
    predice il consumo di alcol indipendentemente dallo stato emotivo depresso.

Quindi uno stile di risposta di tipo ruminativo può essere un fattore di rischio
    per un incremento dei problemi correlati all’alcol (Caselli et al, 2008).


Inoltre è stato dimostrato che la ruminazione è un fattore di rischio per
   le ricadute (Caselli et al, 2010).
RUMINAZIONE E CRAVING

Questi risultati avvalorano il modello della funzione autoregolatoria del
  consumo problematico di alcool (Wells 2000; Nolen-Hoeksema et al,
  2007) che concettualizza l’uso di alcol come una strategia
  cognitivo-regolatoria    per   gestire   un   pattern    di   pensiero
  perseverativo.



La ruminazione, attraverso una relazione diretta e indiretta, può
  giocare un ruolo cruciale come sintomo residuo, predicendo la
  ricaduta e i livelli di consumo di alcol dopo il trattamento perché:
RUMINAZIONE E CRAVING

    la ruminazione può amplificare e mantenere i sintomi depressivi
    (Nolen-Hoeksema 1991) e questi influenzano negativamente il
    decorso, il trattamento e la prognosi del disturbo da uso di alcol,
    (Kodl et al, 2008), poichè potrebbero attivare come strategia di
    coping disadattiva l'uso di alcol;




    la ruminazione può aumentare direttamente il livello del craving
    come tentativo di controllare il processo di pensiero ciclico ruminativo
    (Nolen-Hoeksema et al, 2007) e le sue conseguenze negative.
RUMINAZIONE, ABUSO DI ALCOL
      E DEPRESSIONE

Spesso l’abuso di alcol può condurre a una depressione
  indotta da sostanze che potrebbe intensificare la tendenza
  alla ruminazione.



Questo costituirebbe un’ulteriore meccanismo di mantenimento,
  che sottolinea gli effetti controproducenti a lungo termine
  dell’uso di alcol come strategia regolatoria cognitiva-emotiva.
SCOPO RICERCA
Il presente studio ha lo scopo di valutare se l’induzione della
  ruminazione ha un effetto significativo sull’incremento del
  craving in pazienti con diagnosi di disturbo correlato all’alcol
  (DSM-IV TR) rispetto a una popolazione di problem drinkers e di
  social drinkers.



 I risultati attesi sono che l’impatto della ruminazione sul
  craving aumenti progressivamente attraverso il continuum
  di gravità dei diversi campioni.
METODO
                                               MATERIALI
          PARTECIPANTI
                                    Scheda Informazioni Generali
30 soggetti con disturbo da
abuso/dipendenza da alcol (ADD)     AUDIT
30 problem drinkers (PD)            Quantity Frequency Scale (QFS)
30 social drinkers (SD)             Penn Alcohol Craving Questionnaire
                                    (PACS)
                                    Beck Depression Inventory (BDI)
                                    Rumination Responses Scale (RRS)
                                    Desire Thinking Questionnaire (DTQ)
     CRITERI DI INCLUSIONE
                                    Check (Breve valutazione del
Punteggio AUDIT (maggiore di 7      craving, composto da 3 item su una
per i gruppi ADD e PD e minore di   scala da 0 a 100)
7 per il gruppo di SD);
 Diagnosi di Abuso o Dipendenza
da alcool (per il gruppo ADD);
METODO
                            DISEGNO SPERIMENTALE
                                  Between subjects 3x2:


     un campione di “alcohol dependent drinkers” (ADD) (N=30) vs “problem
     drinkers” (PD) (N=30) vs “social drinkers” (SD) (N=30)


     induzione di ruminazione vs distrazione.



Si    sono    costituiti   così    sei   gruppi   di   15     soggetti   ciascuno:   (1)
     ADD/ruminazione,       (2)     ADD/distrazione,    (3)     PD/ruminazione,      (4)
     PD/distrazione, (3) SD/ruminazione, (4) SD/distrazione.

I soggetti sono stati sottoposti, secondo una procedura randomizzata, ai
     compiti sperimentali di induzione rispettivamente di pensiero ruminativo e
     distrazione.
METODO
                          COMPITO D' INDUZIONE

Agli individui è stato richiesto di attivare un processo particolare di
  pensiero per 8 minuti secondo una serie di istruzioni:



- Nella condizione sperimentale ai soggetti era richiesto di focalizzare la loro
  attenzione su una serie di item inducenti lo stile di pensiero della ruminazione
  (“Pensi alle sensazioni fisiche che sente; “Pensi al motivo per cui reagisce
  sempre nello stesso modo”);

- Nella condizione di controllo era richiesto invece di orientare il pensiero su
  una serie di item evocanti diverse immagini mentali (“Pensi ed immagini una
  barca che lentamente attraversa l'Atlantico”, “Pensi alle gocce di pioggia che
  scivolano giù dal vetro di una finestra”).
METODO

1                2            3       4     5          6
Consenso         Induzione di Check Resting Check 3:   Domanda
informato scrittoRuminazione 2:       Phase craving    di
                              craving                  controllo
Somministrazione Vs                                    su cosa si
Questionari                                            propone
                  Distrazione                          di
Check 1:craving                                        indagare
                                                       la ricerca.


                    8 minuti        4 minuti
RISULTATI
Le analisi sono state condotte rimuovendo gli outliers dai 3 gruppi (ADD, PD, SD)




           Results of MANOVA
                                    MANOVA between conditions con il cambiamento
            Group: F=24.03***       dei punteggi di craving, tra il tempo 1, 2 e 3, come
                                    variabile dipendente.
             Condition: F=.003
                                    L'effetto del gruppo è risultato essere significativo
               Time: F=.438         [F = 24.03, p<.01].
 Craving
measures    Condition x Group:      L'effetto dell'induzione è significativo.
                 F=.472

             Time x Condition:
                F=4.91**

           Time x Group: F=3.12*

            Time x Condition x
             Group: F=3.37*
ANALISI: CAMPIONE DEI
        DIPENDENTI
           Results of MANOVA    Analizzando solo il campione dei
                                dipendenti: è significativo il tempo x
            Condition: F=0.35
                                condizione.
 Craving
measures      Time: F=.406
                                Nella condizione di distrazione, il tempo
            Time x Condition:
                F=3.75*         non è significativo (F= 0.93, p>.05)


     ANALISI: GRUPPO
 DIPENDENTI/RUMINAZIONE
       1           11,46
                                 Le differenze tra le medie sono
       2           12,46
                                 significative solo tra il tempo 1 e il
                                 tempo 3.
       3           14,73
DISCUSSIONE
I risultati preliminari mostrano che la ruminazione ha un effetto
   significativo SOLO sugli alcohol dependents e SOLO tra il
   tempo 1 e tempo 3, il suo effetto tende ad aumentare i livelli
   di craving.


La distrazione viceversa ha un effetto significativo (riduce il
  craving) solo per i problem drinkers.


I social drinkers non vengono influenzati dalla ruminazione rispetto
   al craving per l’alcool (probabilmente l’alcool non è utilizzato
   come strategia di gestione del processo ruminativo).
DISCUSSIONE
L’impatto della ruminazione sul craving si realizza in modo
   significativo   dopo     una     certa     latenza,   addirittura
   incrementando la crescita dopo la fase di manipolazione.


Questo apre a numerose ipotesi:
1) la manipolazione è troppo breve;
2) gli effetti della ruminazione aumentano nel tempo, perché i
  dipendenti non riescono a interromperla;
3) la ruminazione attiva altri processi (es: il pensiero desiderante)
   che non sono stati misurati.
IMPLICAZIONI CLINICHE
Se la ruminazione attiva il craving nei soggetti con dipendenza da alcol le
  implicazioni cliniche possono essere:


    In termine di assessment, che potrebbe focalizzarsi non solo sulla diagnosi
    di disturbo da uso alcol e delle comorbilità, ma anche sugli stili e processi di
    pensiero che il paziente utilizza, come la ruminazione.




    La terapia potrebbe intervenire su questo stile di pensiero astratto,
    ciclico e negativo;




    Il terapeuta potrebbe individuare e ristrutturare le metacognizioni che
    sostengono l’utilità della ruminazione (Papageorgiou et al, 2001; Watkins
    et al, 2001).
LIMITI DELLA RICERCA


    Self report

    Altri eventuali processi non valutati dopo il compito

    Numerosità del campione




                  RICERCHE FUTURE
Indagare in un campione di soggetti con disturbo da dipendenza da alcol se il
  compito di induzione possa attivare altri tipi di processi (ad esempio il
  pensiero desiderante) che potrebbero contribuire a incrementare il
  craving;


Reclutare un più ampio campione
Grazie per l'attenzione

       Dr.ssa Sara Querci
     Studi Cognitivi, Modena

     sara.querci@virgilio.it

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Ruminazione e craving nei disturbi da uso di alcool: un disegno sperimentale.

  • 1. Ruminazione e craving nei disturbi da uso di alcool: un disegno sperimentale S.Querci*, A. Gemelli*, G. Caselli**, F. Canfora*, A. Lugli*, C.Annovi***, G.M.Ruggiero*, S.Sassaroli*, E.Watkins**** * Studi Cognitivi, Cognitive Psychotherapy School, Italy ** London South Bank University, UK *** AUSL Modena ****University of Exeter XVI CONGRESSO NAZIONALE SITCC Roma 4 - 7 Ottobre 2012
  • 2. RUMINAZIONE E DEPRESSIONE La letteratura rileva che la ruminazione, strategia cognitiva di coping per gestire stati negativi:  può rimanere elevata dopo una parziale o completa remissione da uno stato depressivo (Riso et al, 2003)  costituire un fattore di rischio importante per le ricadute depressive (Nolen-Hoeksema et Morrow, 1991).
  • 3. DEPRESSIONE E ABUSO DI ALCOL La comorbilità tra disturbi da uso di alcol e sintomatologia depressiva è stata riportata frequentemente nei campioni psichiatrici e con problemi di alcol (Helzer et al, 1988; Petty, 1992; Grant et Harford, 1995). Inoltre le ricerche evidenziano anche la rilevanza clinica della depressione nell’influenzare negativamente il decorso, il trattamento e la prognosi del disturbo da uso di alcol (Zywiak et al, 2006).
  • 4. RUMINAZIONE E ABUSO DI ALCOL Una serie di studi ha mostrato il ruolo centrale della ruminazione mentale e delle metacognizioni nel mantenimento dei disturbi da abuso di alcool e nel rischio di ricaduta. Una recente ricerca infatti ha riportato che:  una generale tendenza a ruminare predice l’appartenenza alla categoria dei bevitori problematici, indipendentemente dallo stato depressivo.  Sia nel campione clinico che di controllo, la tendenza alla ruminazione predice il consumo di alcol indipendentemente dallo stato emotivo depresso. Quindi uno stile di risposta di tipo ruminativo può essere un fattore di rischio per un incremento dei problemi correlati all’alcol (Caselli et al, 2008). Inoltre è stato dimostrato che la ruminazione è un fattore di rischio per le ricadute (Caselli et al, 2010).
  • 5. RUMINAZIONE E CRAVING Questi risultati avvalorano il modello della funzione autoregolatoria del consumo problematico di alcool (Wells 2000; Nolen-Hoeksema et al, 2007) che concettualizza l’uso di alcol come una strategia cognitivo-regolatoria per gestire un pattern di pensiero perseverativo. La ruminazione, attraverso una relazione diretta e indiretta, può giocare un ruolo cruciale come sintomo residuo, predicendo la ricaduta e i livelli di consumo di alcol dopo il trattamento perché:
  • 6. RUMINAZIONE E CRAVING  la ruminazione può amplificare e mantenere i sintomi depressivi (Nolen-Hoeksema 1991) e questi influenzano negativamente il decorso, il trattamento e la prognosi del disturbo da uso di alcol, (Kodl et al, 2008), poichè potrebbero attivare come strategia di coping disadattiva l'uso di alcol;  la ruminazione può aumentare direttamente il livello del craving come tentativo di controllare il processo di pensiero ciclico ruminativo (Nolen-Hoeksema et al, 2007) e le sue conseguenze negative.
  • 7. RUMINAZIONE, ABUSO DI ALCOL E DEPRESSIONE Spesso l’abuso di alcol può condurre a una depressione indotta da sostanze che potrebbe intensificare la tendenza alla ruminazione. Questo costituirebbe un’ulteriore meccanismo di mantenimento, che sottolinea gli effetti controproducenti a lungo termine dell’uso di alcol come strategia regolatoria cognitiva-emotiva.
  • 8. SCOPO RICERCA Il presente studio ha lo scopo di valutare se l’induzione della ruminazione ha un effetto significativo sull’incremento del craving in pazienti con diagnosi di disturbo correlato all’alcol (DSM-IV TR) rispetto a una popolazione di problem drinkers e di social drinkers. I risultati attesi sono che l’impatto della ruminazione sul craving aumenti progressivamente attraverso il continuum di gravità dei diversi campioni.
  • 9. METODO MATERIALI PARTECIPANTI Scheda Informazioni Generali 30 soggetti con disturbo da abuso/dipendenza da alcol (ADD) AUDIT 30 problem drinkers (PD) Quantity Frequency Scale (QFS) 30 social drinkers (SD) Penn Alcohol Craving Questionnaire (PACS) Beck Depression Inventory (BDI) Rumination Responses Scale (RRS) Desire Thinking Questionnaire (DTQ) CRITERI DI INCLUSIONE Check (Breve valutazione del Punteggio AUDIT (maggiore di 7 craving, composto da 3 item su una per i gruppi ADD e PD e minore di scala da 0 a 100) 7 per il gruppo di SD); Diagnosi di Abuso o Dipendenza da alcool (per il gruppo ADD);
  • 10. METODO DISEGNO SPERIMENTALE Between subjects 3x2:  un campione di “alcohol dependent drinkers” (ADD) (N=30) vs “problem drinkers” (PD) (N=30) vs “social drinkers” (SD) (N=30)  induzione di ruminazione vs distrazione. Si sono costituiti così sei gruppi di 15 soggetti ciascuno: (1) ADD/ruminazione, (2) ADD/distrazione, (3) PD/ruminazione, (4) PD/distrazione, (3) SD/ruminazione, (4) SD/distrazione. I soggetti sono stati sottoposti, secondo una procedura randomizzata, ai compiti sperimentali di induzione rispettivamente di pensiero ruminativo e distrazione.
  • 11. METODO COMPITO D' INDUZIONE Agli individui è stato richiesto di attivare un processo particolare di pensiero per 8 minuti secondo una serie di istruzioni: - Nella condizione sperimentale ai soggetti era richiesto di focalizzare la loro attenzione su una serie di item inducenti lo stile di pensiero della ruminazione (“Pensi alle sensazioni fisiche che sente; “Pensi al motivo per cui reagisce sempre nello stesso modo”); - Nella condizione di controllo era richiesto invece di orientare il pensiero su una serie di item evocanti diverse immagini mentali (“Pensi ed immagini una barca che lentamente attraversa l'Atlantico”, “Pensi alle gocce di pioggia che scivolano giù dal vetro di una finestra”).
  • 12. METODO 1 2 3 4 5 6 Consenso Induzione di Check Resting Check 3: Domanda informato scrittoRuminazione 2: Phase craving di craving controllo Somministrazione Vs su cosa si Questionari propone Distrazione di Check 1:craving indagare la ricerca. 8 minuti 4 minuti
  • 13. RISULTATI Le analisi sono state condotte rimuovendo gli outliers dai 3 gruppi (ADD, PD, SD) Results of MANOVA MANOVA between conditions con il cambiamento Group: F=24.03*** dei punteggi di craving, tra il tempo 1, 2 e 3, come variabile dipendente. Condition: F=.003 L'effetto del gruppo è risultato essere significativo Time: F=.438 [F = 24.03, p<.01]. Craving measures Condition x Group: L'effetto dell'induzione è significativo. F=.472 Time x Condition: F=4.91** Time x Group: F=3.12* Time x Condition x Group: F=3.37*
  • 14. ANALISI: CAMPIONE DEI DIPENDENTI Results of MANOVA Analizzando solo il campione dei dipendenti: è significativo il tempo x Condition: F=0.35 condizione. Craving measures Time: F=.406 Nella condizione di distrazione, il tempo Time x Condition: F=3.75* non è significativo (F= 0.93, p>.05) ANALISI: GRUPPO DIPENDENTI/RUMINAZIONE 1 11,46 Le differenze tra le medie sono 2 12,46 significative solo tra il tempo 1 e il tempo 3. 3 14,73
  • 15. DISCUSSIONE I risultati preliminari mostrano che la ruminazione ha un effetto significativo SOLO sugli alcohol dependents e SOLO tra il tempo 1 e tempo 3, il suo effetto tende ad aumentare i livelli di craving. La distrazione viceversa ha un effetto significativo (riduce il craving) solo per i problem drinkers. I social drinkers non vengono influenzati dalla ruminazione rispetto al craving per l’alcool (probabilmente l’alcool non è utilizzato come strategia di gestione del processo ruminativo).
  • 16. DISCUSSIONE L’impatto della ruminazione sul craving si realizza in modo significativo dopo una certa latenza, addirittura incrementando la crescita dopo la fase di manipolazione. Questo apre a numerose ipotesi: 1) la manipolazione è troppo breve; 2) gli effetti della ruminazione aumentano nel tempo, perché i dipendenti non riescono a interromperla; 3) la ruminazione attiva altri processi (es: il pensiero desiderante) che non sono stati misurati.
  • 17. IMPLICAZIONI CLINICHE Se la ruminazione attiva il craving nei soggetti con dipendenza da alcol le implicazioni cliniche possono essere:  In termine di assessment, che potrebbe focalizzarsi non solo sulla diagnosi di disturbo da uso alcol e delle comorbilità, ma anche sugli stili e processi di pensiero che il paziente utilizza, come la ruminazione.  La terapia potrebbe intervenire su questo stile di pensiero astratto, ciclico e negativo;  Il terapeuta potrebbe individuare e ristrutturare le metacognizioni che sostengono l’utilità della ruminazione (Papageorgiou et al, 2001; Watkins et al, 2001).
  • 18. LIMITI DELLA RICERCA  Self report  Altri eventuali processi non valutati dopo il compito  Numerosità del campione RICERCHE FUTURE Indagare in un campione di soggetti con disturbo da dipendenza da alcol se il compito di induzione possa attivare altri tipi di processi (ad esempio il pensiero desiderante) che potrebbero contribuire a incrementare il craving; Reclutare un più ampio campione
  • 19. Grazie per l'attenzione Dr.ssa Sara Querci Studi Cognitivi, Modena sara.querci@virgilio.it