2. Ad una sintomatologia depressiva in
gravidanza corrisponde una aumentata
incidenza della sintomatologia
depressiva nel post-partum
3. Il modello Biopsicosociale applicato alla depressione puerperale (Milgrom, 1999)
FATTORI DI FATTORI SOCIOCULTURALI
VULNERABILITÀ •Credenze irrealistiche e miti (ad es. l’idea che la maternità
sia un evento esclusivamente gioioso).
•Personalità e
•Carenza in alcuni contesti sociali di strutture per sostenere i
stile cognitivo
nuovi genitori.
•Aspettative culturali che non corrispondono alla realtà
•Esperienze
familiari durante
l’infanzia DEPRESSIONE PUERPERALE
FATTORI SCATENANTI FATTORI
• Episodi •Sentimenti di tristezza, AGGRAVANTI E
precedenti di: STRESS voglia di piangere, DI
-depressione disperazione, MANTENIMENTO
Eventi
postnatale o stressanti autosvalutazione, irritabilità. •Risposte cognitive
depressione
maggiore • Perdita Difficoltà di concentrazione, negative
Variabili
-sindrome d’impiego V moderatrici nel prendere decisioni
A
premestruale • Cesareo
L
dello stress •Eloquio e movimenti •Risposte affettive
inaspettato negative
• Richieste
U • Sostegno rallentati
T
del A
sociale •Disturbi dell'appetito e del
bambino, Z inadeguato •Risposte
sonno
malattie, I comportamentali
difficoltà
O • Stile di •Mancanza d'interessi, di negative
N coping
finanziarie E energie, desiderio sessuale
disadattivo
•Ansia acuta (panico), o •Problemi con altre
•Eventi di vita somatizzata persone significative
negativi •Manifestazioni fobiche e/o per la madre
ossessive
•La perdita di un FATTORI ORMONALI
genitore
4. La nostra ricerca ha due scopi
fondamentali:
1. OSSERVARE alcuni
soggetti potenzialmente a
rischio di depressione nel
post-partum
2. ASSOLVERE ad un ruolo di
prevenzione attraverso la
programmazione di
interventi
psicoeducazionali per la
donna e il suo compagno
5. Abbiamo scelto di rilevare l’ansia, la depressione e
il sostegno sociale definito come supporto
emotivo
e concreto che la gestante sente di poter ricevere
dai familiari, dagli amici e dal partner.
La novità del nostro studio è l’analisi di alcuni
aspetti sociali che possiamo considerare
importanti fattori di rischio: il ruolo sociale
percepito e le relazioni interpersonali.
6. Il campione è costituito da 70 donne dai 27
ai 46 anni tra la 26ª e 38ª settimana di
gestazione, che da Gennaio a Luglio 2011
hanno avuto accesso al punto Nascita, ad
ambulatori ginecologici privati, ai corsi di
preparazione al parto e alla genitorialità
della regione Abruzzo e della regione
Marche.
7.
8.
9. STAI X1- X2 (State Trait Anxiety Inventory, Spielberger ,
1970) nelle due forme per indagare l’ansia di tratto e l’ansia
di stato.
BDI (Beck Depression Inventory, Beck, 1961) per indagare
la depressione durante gravidanza.
Valutazione del supporto sociale percepito
(Zimet,Dahlen, e Zimet Farley l998);
Outcome Questionnaire 45 (Lambert et al., 2004,
Adattamento italiano a cura di Chiappelli, Lo Coco, Gullo,
Bensi, & Prestano, 2008) per indagare le relazioni
interpersonali ed il ruolo sociale.
EPDS ( Edimburgh Postnatal Depression Scale, Cox J.L.,
Holden J.M., Sagovsky R., 1987) per indagare l’eventuale
sviluppo di depressione post partum.
10. Risultati
I punteggi del BDI e quelli dell’EPDS sono
direttamente proporzionali (r= ,71, p<0.05)
Stati depressivi in
gravidanza
possono essere
predittivi di una
possibile
depressione post-
partum.
11. Alti punteggi dell’OQ-45
rilevano relazioni
interpersonali
problematiche che
correlano (r= ,64, p<0.05)
con elevati punteggi
all’EPDS.
Direttamente
proporzionale è anche la
relazione tra alti punteggi
rispetto alla percezione
non soddisfacente del
proprio ruolo sociale ed
elevati punteggi ( r = ,47, p
< 0,05) all’ EPDS
13. Tra “relazioni interpersonali” e “valutazione del
supporto sociale”:
è possibile notare
una relazione
inversamente
proporzionale (r= -,
29, p<0.05) che
indica come
all’aumentare della
problematicità nelle
relazioni
interindividuali,dimi
nuisca la percezione
del supporto sociale.
14. È stata condotta un’ANOVA between groups con il fattore
“titolo di studio” a tre livelli: diploma, laurea e licenza media
Tale risultato mostra
come le fasce più a
rischio rispetto a
relazioni
interpersonali
problematiche, siano
i soggetti con licenza
media e con laurea,
che riportano
punteggi molto simili
tra essi e differenti
dai soggetti con
diploma.
15. I dati ottenuti confermano l’ipotesi dalla quale aveva
preso avvio il nostro studio e cioè che il ruolo sociale e le
relazioni interpersonali sono in relazione sia con la
percezione del supporto sociale, che con alti punteggi al
BDI e all’EPDS.
I risultati ottenuti inoltre confermano i dati presenti in
letteratura che vedono la gravidanza come un processo
di riorganizzazione cognitiva (Isola L., Mancini F., 2007)
in cui il cambiamento di ruolo (da figlia a madre) e le
relazioni interpersonali sono determinanti in uno
specifico contesto di vita e a fronte della propria
resilienza.
16. Allo scopo preventivo, si è pensato di introdurre
interventi psicoeducazionali che permettono alla
donna, ancor prima che madre, di arginare eventuali
problematiche rispetto a tali ambiti.
Attualmente stiamo conducendo uno studio sui
retest, che intende monitorare ed indagare più
approfonditamente il rischio segnalato nel corso della
suddetta ricerca.
17. Riferimenti bibliografici
Cox J., Holden J., (2008) “Maternità e psicopatologia”, Erickson, Trento.
Della Vedova A.M., Ducceschi B., Pelizzari N., Cesana B.M., Imbasciati A.,
“Sintomi d’ansia e depressione in gravidanza: rilevazione di un campione
di gestanti italiane”, Psycofenia- vol. XI N. 19/2008.
Ginobbi F., Appetecchi A., Di Palma G., “Studio per un progetto di
servizio di consulenza in maternità”, Quaderni di Psicoterapia Cognitiva
26, Vol. 15 n° 1, 2010.
Isola L., Mancini F., (2007) “Psicoterapia dell’infanzia e
dell’adolescenza”, FrancoAngeli, Milano;
Milgrom J., Martin P.R., Negri M.L., (2003) “Depressione postnatale”,
Erickson, Trento;
Monti F., Agostini F., (2006), “La depressione post-partum”, Carocci,
Roma.
Piacentini D., Leveni D., Morosini P., (2009) “Mamme tristi”, Erickson,
Trento;
18. Autori e contatti di riferimento:
K.Morelli (morellika@libero.it)
V.Pirocchi (valeria.pirocchi@gmail.com)
B.Bagalini (barbara.27@libero.it)
T.Ciccioli (tizianaciccioli@virgilio.it)
Hinweis der Redaktion
Milgron ha pertanto proposto un modello alternativo, definito bio psicosociale perché teso all’analisi contemporanea dei diversi fattori biologici, psicologici e sociali che possono influenzare il benessere della madre nel post- partum. L’idea fondante è che ogni donna sia caratterizzata da fattori di vulnerabilità ( storia pregressa di depressione, eventi di vita stressanti, etc.) che la rendono maggiormente vulnerabile ai fattori scatenanti lo stress ( altri eventi stressanti, alterazioni ormonali dopo il parto, mancanza di sostegno sociale adeguato, stile di coping disadattivo). La DPP una volta instauratasi viene mantenuta e aggravata da altre cause, come ad esempio una cattiva relazione con il proprio partner. Fattori socio-culturali, come miti e credenze irrealistiche sulla maternità, rappresentano lo sfondo su cui si innesta il processo descritto, contribuendo sia all’insorgenza che al mantenimento della depressione.