2. Il 13 marzo 1964, una giovane donna di nome Kitty Genovese fu accoltellata a morte nei pressi della sua casa nel quartiere di Kew Gardens a New York. la polizia identificò numerosi testimoni, nessuno dei quali era intervenuto in suo aiuto
4. percentuale di persone che intervengono numero degli astanti 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 0 1 2 3 4
5. Con l’espressione Bystander Effect (effetto astante) si indica la minor propensione delle persone ad intervenire nelle situazioni di emergenza, prestando la propria opera se sono presenti altre persone. Bystander effect
6. Bystander effect Latanè e Darley (1968) sostengono che la possibilità di registrare o meno manifestazioni di comportamento altruistico invece che di indifferenza ed apatia, dipenda dalla situazione sociale. Si confronta il tempo impiegato da soggetti ingenui per soccorrere un individuo complice dei ricercatori che simula un malore Il tempo di attesa aumenta in relazione alla numerosità dei soccorritori che il soggetto ingenuo ritiene possano entrare nella situazione Ne deriva che: - Gli individui sono sensibili alla presenza degli altri in relazione alla conformità (influenza maggioritaria) - Il comportamento dell’individuo è significativamente influenzato dal fatto di aver precedentemente condiviso norme di gruppo - La presenza di altre opinioni non conformi favorisce la possibilità di sottrarsi all’influenza maggioritaria
7. Secondo Latanè e Darley i motivi per cui potremmo non reagire sono: Ignoranza pluralistica: - Scaturisce dall’osservazione comparativa - Valutiamo se è opportuno agire osservando se gli altri reagiscono alla situazione - Gli altri fanno la stessa cosa, per cui riteniamo che non sia opportuno agire Diffusione della responsabilità: - Decidiamo di non agire in base alla presenza di altri - Se sono presenti altre persone la nostra personale responsabilità si riduce (perché dobbiamo agire noi e non qualcun altro?) Bystander effect
8. Immaginiamo di imbatterci in una situazione come questa, nella quale notiamo una persona che usa violenza nei confronti di un’altra. Quale sarebbe il nostro comportamento? Potremmo decidere di aiutare la persona in difficoltà… … o di non fare nulla… Bystander effect
9. TEORIA DELL’EQUITÀ La teoria dell'equità illustra gli elementi che entrano nei ragionamenti che ci fanno decidere se prestare o meno aiuto in situazioni di emergenza. - La gravità dell'altrui bisogno: nel nostro caso quanto è grave la discussione (oppure il malore di una persona che incontriamo per strada) - Il contributo o la responsabilità dell'altro nel mettersi in condizione di richiedere l'aiuto (un ubriaco o un tossicomane sono responsabili del loro malessere e quindi tendono a non essere aiutati) - L'affinità o contiguità sociale con l'altro in difficoltà (aiutiamo più volentieri persone che riconosciamo come partecipi di una categoria sociale a cui noi stessi apparteniamo per un criterio di similitudine) - Il costo personale derivante dal fornire l'aiuto richiesto (tempo, denaro, sicurezza, responsabilità nel soccorso, ansia, stress…) Bystander effect
11. Sardegna, riviera di Bosa Marina. Un uomo, Francesco Irde, 60 anni, viene colto da un malore e muore: inutili i soccorsi di un bagnino. Il corpo viene coperto da un telo, in attesa dell'arrivo del magistrato di turno, mentre intorno la gente continua a fare il bagno. La sequenza è stata documentata dal Giornale di Sardegna. La tragedia è avvenuta il 17 luglio 2003 indifferenza degli astanti