1. in pratica una personale
riflessione sul modo di concepire
il mestiere del grafico,
in cui immaginazione, tecnica,
ricerca, scambio di conoscenze
e fare artigiano sono in continua
e necessaria mescolanza
2. editori laterza
collana i robinson
collana di saggistica per il grande
pubblico, ogni copertina
ha un progetto grafico a sé stante
disegno di benoît van innis
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni old mill e burgo evviva
formato cm 14 x 21
05.2012
3. editori laterza
collana i robinson
collana di saggistica per il grande
pubblico, ogni copertina
ha un progetto grafico a sé stante
disegno di claudia boldt
composizione tipografica in foundry
journal di david quay e freda sack
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni old mill e burgo ethica
02.2011
4. edizioni almenodue
calendariolibro
una serie ininterrotta di calendari
progettati insieme ad angela liguori
disegni di claudia boldt tra cifre
composte in neon di giulio da milano
nella reinterpretazione digitale
di alessandro colizzi
stampato su carta fedrigoni old mill
formato chiuso cm 11,5x21
01.2011
5. edizioni almenodue
calendariolibro
una serie ininterrotta di calendari
progettati insieme ad angela liguori
basato su una variazione
di hedy kyle della struttura
del libro a fisarmonica giapponese
composizione tipografica in blur
di neville brody
stampato in digitale su carta
conqueror, fabriano murillo e tiziano
formato chiuso cm 10x19,7
01.1999
6. edizioni almenodue
calendariolibro
una serie ininterrotta di calendari
progettati insieme ad angela liguori
paesaggio continuo disegnato
da guido scarabottolo
composizione tipografica
in naiv di timo gaessner
si appende con piccolissime mollette
su un filo di cotone lungo sei mesi
formato chiuso cm 10 x 15,5
01.2010
7. edizioni almenodue
il proprietario dell’arco
testo di gotthold lessing
disegno di guido scarabottolo
tradotto in inglese da lemmi caution
e in italiano da giovanni lussu
composto in mirabelle mignonne
di alessandro colizzi
stampato in offset a tinte piatte
su carta fedrigoni savile row
in copertina carta kyosei-shi
formato chiuso cm 22 x 13,5
10.2006
8. edizioni almenodue
il proprietario dell’arco
testo di gotthold lessing
disegno di guido scarabottolo
tradotto in inglese da lemmi caution
e in italiano da giovanni lussu
composto in mirabelle mignonne
di alessandro colizzi
stampato in offset a tinte piatte
su carta fedrigoni savile row
in copertina carta kyosei-shi
formato chiuso cm 22 x 13,5
10.2006
9. fl libri
o
a
ca
189
ri e 1 tirab
ngelica + 4
o
at
nti, 5 lab
cco
or
ra
lla biblio
ea
te
zz
189 libri
biblioteca angelica
autoritratto allo specchio, riflessioni
laboratorio di guido scarabottolo
03.2013
10. fl libri
o
a
ca
189
ri e 1 tirab
ngelica + 4
o
at
nti, 5 lab
cco
or
ra
lla biblio
ea
te
zz
189 libri
biblioteca angelica
autoritratto allo specchio, riflessioni
laboratorio di guido scarabottolo
03.2013
11. fl libri
o
a
ca
189
ri e 1 tirab
ngelica + 4
o
at
nti, 5 lab
cco
or
ra
lla biblio
ea
te
zz
189 libri
biblioteca angelica
autoritratto allo specchio, riflessioni
laboratorio di guido scarabottolo
03.2013
12. fl libri
o
a
ca
189
ri e 1 tirab
ngelica + 4
o
at
nti, 5 lab
cco
or
ra
lla biblio
ea
te
zz
189 libri
biblioteca angelica
autoritratto allo specchio, riflessioni
laboratorio di guido scarabottolo
03.2013
13. nuova consonanza
la musica percorsa
in quest’epoca di proliferazione
di linguaggi e di codici, lo scambio
delle informazioni attraversa
il mondo in modo vorticoso, creando
continuamente nuove comunità,
nuovi gerghi, nuove lingue
vogliamo pensare la musica
d’oggi come il crocevia
di questi scambi frenetici
la musica percorsa dunque,
ovvero la molteplicità dei linguaggi
nelle musiche contemporanee
disegni di guido scarabottolo
composizione tipografica
in quay di david quay
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni old mill e freelife cento
formato chiuso cm 15 x 21
10.2007
14. nuova consonanza
romantik
il festival prende spunto dall’idea
di scoprire quei tratti romantici
di molte musichedel passato
che le rendono significative per
il pensiero contemporaneo
disegni di julia binfield
composizione tipografica
in foundry di david quay e freda sack
e molti altri caratteri
stampato in quadricromia
su carta fedrigoni freelife vellum
formato chiuso cm 15 x 21
11.2010
15. romantik
47º K100
romantik PANTONE 5487 U
5/21 PANTONE 485 U
@ info office regular
by erik spiekermann
10/14,1 PT + 8/11,4 PT
47º
50
51
Il concerto si presenta come occasione per ascoltare, sotto vesti e
punti di vista differenti, il connubio di flauto e pianoforte. Protagonisti della serata sono Mario Caroli ed Erika Hashimoto. Flautista
azka
eclettico ed apprezzato dalle piazze più importanti, Mario Caroli è
conosciuto tra le altre cose per la capacità di saper spaziare con
disinvoltura dal repertorio classico alle più ardite sperimentazioni
contemporanee. Al pianoforte Erika Hashimoto, giovane pianista
recentemente impegnata in Francia e Germania in una tournée organizzata dall’AJAM (amis des jeunes artistes musiciens).
L’opportunità di ascolto diviene preziosa se vista secondo una prospettiva “di navigazione”, un ipotetico viaggio alla scoperta di
variegati mondi e culture. Una tendenza che ben si accorda con il
tema del 47° Festival di Nuova Consonanza soprattutto se la partenza implica una costante tensione e ricerca, rivolgendo il proprio
interesse verso mete esotiche o comunque lontane dai luoghi di
appartenenza.
Il programma selezionato comprende difatti compositori di diversa
origine e provenienza, i quali si fanno portavoce di eredità ottocentesche. Si parte con Lied di Toshio Hosokawa (Hiroshima, 1955), compositore giapponese trapiantato in Europa sin dagli anni di studio e
apprendistato; tale circostanza ha favorito il definirsi di un linguaggio che trova il suo punto di forza nella fusione di Oriente e Occidente. Ma come reagisce il viaggiatore di fronte alla suggestione esotica di mondi lontani? Ben si inserisce in tale prospettiva la prima
assoluta della serata, Mundus Novus di Lucio Gregoretti (Roma, 1961).
Come Amerigo Vespucci nel 1502 in un viaggio nell’attuale Brasile, il
viaggiatore moderno vive, di fronte a nuove realtà, un misto di meraviglia e inquietudine: l’incanto della novità comporta la difficoltà
nella comunicazione provocata da linguaggi e codici diversi. Come
spiega lo stesso compositore “trasposte in altri tempi e in altro
ambito, le sensazioni di un compositore di oggi che entri occasionalmente in contatto con la cultura musicale brasiliana possono essere
in qualche modo assimilabili a quelle di un viaggiatore del Rinascimento: si è attratti dall’aspetto esteriore, ma, a meno di non avere
una competenza specifica, non si riesce a capire tutto fino in fondo.
Ecco allora un pianoforte le cui corde coperte di carta vengono percosse cercando di imitare il suono di un berimbau, un flauto che
richiama ossessivamente il verso di uccelli tropicali, frammenti dal
repertorio delle bande che accompagnano le processioni religiose del
‘Nord – Est’, e un vago sapore di samba che colora gli aspetti ritmici e armonici”. Così come in un quadro di Friedrich la natura è
75
COMPOSITORI
giovedì 02.12 21.00 Sala Casella
VOLO
Toshio Hosokawa
1955
FRANCESCO ANTONIONI Suoi maestri sono stati R. Gervasio, F. Valdambrini, E.
Alandia per la composizione e P. Camicia per il pianoforte. Dopo aver conseguito
con il massimo dei voti i diplomi di conservatorio in entrambe le materie, ha proseguito gli studi musicali con A. Corghi, nei corsi di perfezionamento
dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma. In seguito, insignito di una borsa
di studio (Queen Elisabeth the Queen Mother), ha studiato con J. Anderson presso
il Royal College of Music di Londra. La sua musica è stata eseguita da interpreti di
grande rilievo ed è stata spesso trasmessa per radio e in televisione, in Europa e
in America. Ha ricevuto commissioni da prestigiose istituzioni musicali e dai suoi
mentori, G. Benjamin e H. Werner Henze, del quale è stato assistente per tre anni.
Attualmente insegna composizione presso il Conservatorio di Musica Fausto
Torrefranca di Vibo Valentia e conduce per la Rai le trasmissioni radiofoniche
Primo Movimento, il Concerto del Mattino e Radio3-suite contemporanea.
BÉLA BARTÓK Nasce a Nagyszentmiklós, in Transilvania nel 1881. La sua formazione si svolge a Budapest, sotto il segno della tradizione romantica e di Liszt, anche
se si appassionò anche a Brahms, Wagner e Strauss, come più tardi a Debussy,
Schönberg e alla sua scuola. L’interesse coltivato con l’amico e collega Z. Kodály al
folklore si riscontra già nella produzione giovanile, che comprende soprattutto
opere per pianoforte caratterizzate da uno stile molto percussivo. Agli anni Dieci
risale l’interesse per il teatro simbolista ed espressionista, mentre le opere successive ma precedenti l’esilio negli Stati Uniti d’America, che avvenne alla fine
degli anni Trenta, riflettono una sensibilità per la costruzione formale e per la
ricerca timbrica davvero inedita. Gli anni dell’esilio li trascorse in povertà e in
condizioni sempre più precarie, che non gli impedirono tuttavia, di dare alla luce
capolavori, come il Concerto per orchestra o l’incompiuto Concerto per viola. Muore
a New York nel 1945, alla vigilia del rientro in Ungheria. Qui era atteso con emozione da due aspiranti allievi: Ligeti e Kurtág.
LUCIANO BERIO Nasce a Oneglia nel 1925 e apprende le prime nozioni musicali in
famiglia prima di trasferirsi al conservatorio di Milano dove studia con G. C. Paribeni
e G. F. Ghedini. L’esordio come compositore avviene nel 1947 con una suite per
pianoforte e pochi anni più tardi si trasferisce negli Stati Uniti dove studia con
PER FLAUTO E PIANOFORTE
Lied
Lucio Gregoretti
1961
PER FLAUTO E PIANOFORTE
Philippe Leroux
1959
PER CHITARRA A 10 CORDE
Doina Rotaru
1951
PER FLAUTO E PIANOFORTE
Ramon Lazkano
1968
PER VIOLONCELLO
Jonathan Harvey
1939
PER OTTAVINO/FLAUTO E PIANOFORTE
2007
Mundus Novus*
PPP
2006, revisione 2010
1993
Crystals
2002
Errobi I**
Nataraja
2008
1983
Mario Caroli flauti
Erika Hashimoto pianoforte
16. 47º FESTIVAL DI NUOVA CONSONANZA 5.11 – 21.12 ROMA
51
recentemente impegnata in Francia e Germania in una tournée organizzata dall’AJAM (amis des jeunes artistes musiciens).
L’opportunità di ascolto diviene preziosa se vista secondo una prospettiva “di navigazione”, un ipotetico viaggio alla scoperta di
variegati mondi e culture. Una tendenza che ben si accorda con il
tema del 47° Festival di Nuova Consonanza soprattutto se la partenza implica una costante tensione e ricerca, rivolgendo il proprio
interesse verso mete esotiche o comunque lontane dai luoghi di
appartenenza.
Il programma selezionato comprende difatti compositori di diversa
origine e provenienza, i quali si fanno portavoce di eredità ottocentesche. Si parte con Lied di Toshio Hosokawa (Hiroshima, 1955), compositore giapponese trapiantato in Europa sin dagli anni di studio e
apprendistato; tale circostanza ha favorito il definirsi di un linguaggio che trova il suo punto di forza nella fusione di Oriente e Occidente. Ma come reagisce il viaggiatore di fronte alla suggestione esotica di mondi lontani? Ben si inserisce in tale prospettiva la prima
assoluta della serata, Mundus Novus di Lucio Gregoretti (Roma, 1961).
Come Amerigo Vespucci nel 1502 in un viaggio nell’attuale Brasile, il
viaggiatore moderno vive, di fronte a nuove realtà, un misto di meraviglia e inquietudine: l’incanto della novità comporta la difficoltà
nella comunicazione provocata da linguaggi e codici diversi. Come
spiega lo stesso compositore “trasposte in altri tempi e in altro
ambito, le sensazioni di un compositore di oggi che entri occasionalmente in contatto con la cultura musicale brasiliana possono essere
in qualche modo assimilabili a quelle di un viaggiatore del Rinascimento: si è attratti dall’aspetto esteriore, ma, a meno di non avere
una competenza specifica, non si riesce a capire tutto fino in fondo.
Ecco allora un pianoforte le cui corde coperte di carta vengono percosse cercando di imitare il suono di un berimbau, un flauto che
richiama ossessivamente il verso di uccelli tropicali, frammenti dal
repertorio delle bande che accompagnano le processioni religiose del
‘Nord – Est’, e un vago sapore di samba che colora gli aspetti ritmici e armonici”. Così come in un quadro di Friedrich la natura è
50
51
Il concerto si presenta come occasione per ascoltare, sotto vesti e
punti di vista differenti, il connubio di flauto e pianoforte. Protagonisti della serata sono Mario Caroli ed Erika Hashimoto. Flautista
eclettico ed apprezzato dalle piazze più importanti, Mario Caroli è
conosciuto tra le altre cose per la capacità di saper spaziare con
disinvoltura dal repertorio classico alle più ardite sperimentazioni
contemporanee. Al pianoforte Erika Hashimoto, giovane pianista
recentemente impegnata in Francia e Germania in una tournée organizzata dall’AJAM (amis des jeunes artistes musiciens).
L’opportunità di ascolto diviene preziosa se vista secondo una prospettiva “di navigazione”, un ipotetico viaggio alla scoperta di
variegati mondi e culture. Una tendenza che ben si accorda con il
tema del 47° Festival di Nuova Consonanza soprattutto se la partenza implica una costante tensione e ricerca, rivolgendo il proprio
interesse verso mete esotiche o comunque lontane dai luoghi di
appartenenza.
Il programma selezionato comprende difatti compositori di diversa
origine e provenienza, i quali si fanno portavoce di eredità ottocentesche. Si parte con Lied di Toshio Hosokawa (Hiroshima, 1955), compositore giapponese trapiantato in Europa sin dagli anni di studio e
apprendistato; tale circostanza ha favorito il definirsi di un linguaggio che trova il suo punto di forza nella fusione di Oriente e Occidente. Ma come reagisce il viaggiatore di fronte alla suggestione esotica di mondi lontani? Ben si inserisce in tale prospettiva la prima
assoluta della serata, Mundus Novus di Lucio Gregoretti (Roma, 1961).
Come Amerigo Vespucci nel 1502 in un viaggio nell’attuale Brasile, il
viaggiatore moderno vive, di fronte a nuove realtà, un misto di meraviglia e inquietudine: l’incanto della novità comporta la difficoltà
nella comunicazione provocata da linguaggi e codici diversi. Come
spiega lo stesso compositore “trasposte in altri tempi e in altro
ambito, le sensazioni di un compositore di oggi che entri occasionalmente in contatto con la cultura musicale brasiliana possono essere
in qualche modo assimilabili a quelle di un viaggiatore del Rinascimento: si è attratti dall’aspetto esteriore, ma, a meno di non avere
una competenza specifica, non si riesce a capire tutto fino in fondo.
Ecco allora un pianoforte le cui corde coperte di carta vengono percosse cercando di imitare il suono di un berimbau, un flauto che
richiama ossessivamente il verso di uccelli tropicali, frammenti dal
repertorio delle bande che accompagnano le processioni religiose del
‘Nord – Est’, e un vago sapore di samba che colora gli aspetti ritmici e armonici”. Così come in un quadro di Friedrich la natura è
giovedì 02.12 21.00 Sala Casella
VOLO
Toshio Hosokawa
1955
Lied
Lucio Gregoretti
1961
Mundus Novus*
Philippe Leroux
1959
Doina Rotaru
1951
2007
PER FLAUTO E PIANOFORTE
2006, revisione 2010
PER FLAUTO E PIANOFORTE
PPP
1993
PER CHITARRA A 10 CORDE
Crystals
2002
PER FLAUTO E PIANOFORTE
Errobi I**
Ramon Lazkano
1968
PER VIOLONCELLO
Jonathan Harvey
1939
PER OTTAVINO/FLAUTO E PIANOFORTE
Nataraja
2008
1983
Mario Caroli flauti
Erika Hashimoto pianoforte
17. orchestra di roma e del lazio
programmi di sala
per varie stagioni concertistiche
disegno di fabian negrin
composizione tipografica
in rotis di otl aicher
stampato a tinte piatte su carta
garda matt e fedrigoni arcoprint
01.2002 / 12.2005
18. orchestra di roma e del lazio
programmi di sala
per varie stagioni concertistiche
disegno di fabian negrin
composizione tipografica
in rotis di otl aicher
stampato a tinte piatte su carta
garda matt e fedrigoni arcoprint
01.2002 / 12.2005
19. edizioni almenodue
the jumblies
una poesia di edward lear tradotta
in italiano da damiano abeni
disegni di fabian negrin
stampati al torchio da lucio passerini
il testo e stampato con una heidelberg
del 1950 su carta fedrigoni savile row
composizione tipografica
in proforma di petr van blokland
formato chiuso cm 22 x 18,5
03.2004
20. edizioni almenodue
the jumblies
una poesia di edward lear tradotta
in italiano da damiano abeni
disegni di fabian negrin
stampati al torchio da lucio passerini
il testo e stampato con una heidelberg
del 1950 su carta fedrigoni savile row
composizione tipografica
in proforma di petr van blokland
formato chiuso cm 22 x 18,5
03.2004
21. edizioni almenodue
insettario
dieci poesie di elio pecora
disegni di fabian negrin
composizione tipografica in sator
di sumner stonez
pagine 16 + 16
stampato in offset a tinte piatte
su carta fedrigoni old mill
copertina rivestita in carta
a mano giapponese tairei
formato chiuso cm 22 x 18,5
12.2005
22. edizioni almenodue
insettario
dieci poesie di elio pecora
disegni di fabian negrin
composizione tipografica in sator
di sumner stonez
pagine 16 + 16
stampato in offset a tinte piatte
su carta fedrigoni old mill
copertina rivestita in carta
a mano giapponese tairei
formato chiuso cm 22 x 18,5
12.2005
23. edizioni almenodue
insettario
dieci poesie di elio pecora
disegni di fabian negrin
composizione tipografica in sator
di sumner stonez
pagine 16 + 16
stampato in offset a tinte piatte
su carta fedrigoni old mill
copertina rivestita in carta
a mano giapponese tairei
formato chiuso cm 22 x 18,5
12.2005
24. edizioni almenodue
insettario
dieci poesie di elio pecora
disegni di fabian negrin
composizione tipografica in sator
di sumner stonez
stampato in offset a tinte piatte
su carta fedrigoni old mill
copertina rivestita in carta
a mano giapponese tairei
formato chiuso cm 7,5 x 11
12.2005
25. teatro di roma
stagione teatrale 2005/2006
più antico nella struttura
e tradizionale nella programmazione
il teatro argentina, più aperto
alla sperimentazione e all’incontro
il teatro india, sono le due facce
che compongono il teatro di roma
catalogo della stagione teatrale
con gli spettacoli in scena
nei teatri argentina e india
disegno di fabian negrin
composizione tipografica
in agaramond di robert slimbach
e info office di erik spiekermann
stampato a tinte piatte
su carta garda matt
formato chiuso cm 26,5 x 16,5
06.2005
26. teatro di roma
unione dei teatri d’europa
roma è sede del 14 festival
dell’unione dei teatri d’europa
fondato da giorgio strehler
per un mese i palcoscenici
del teatro argentina valle e india
vedranno rappresentare spettacoli
frutto dell’esperienza e dell’inventiva
dei maggiori artisti e teatri europei
catalogo del festival
disegno di mimmo paladino
composizione tipografica
in info office di erik spiekermann
e mrs eaves di zuzana licko
stampato in quadricromia
su carta garda matt
formato chiuso cm 22,5 x 28,7
07.2005
27. teatro di roma
unione dei teatri d’europa
roma è sede del 14 festival
dell’unione dei teatri d’europa
fondato da giorgio strehler
per un mese i palcoscenici
del teatro argentina valle e india
vedranno rappresentare spettacoli
frutto dell’esperienza e dell’inventiva
dei maggiori artisti e teatri europei
catalogo del festival
disegno di mimmo paladino
composizione tipografica
in info office di erik spiekermann
e mrs eaves di zuzana licko
stampato in quadricromia
su carta garda matt
formato chiuso cm 22,5 x 28,7
07.2005
28. teatro di roma
stagione teatrale 2006/2007
più antico nella struttura
e tradizionale nella programmazione
il teatro argentina, più aperto
alla sperimentazione e all’incontro
il teatro india, sono le due facce
che compongono il teatro di roma
pieghevole della stagione teatrale
con gli spettacoli in scena
nei teatri argentina e india
disegno di marina sagona
composizione tipografica
in info office di erik spiekermann
stampato in quadricromia
su carta fedrigoni symbol tatami
formato chiuso cm 13 x 19
06.2005
29. teatro di roma
stagione teatrale 2007/2008
più antico nella struttura
e tradizionale nella programmazione
il teatro argentina, più aperto
alla sperimentazione e all’incontro
il teatro india, sono le due facce
che compongono il teatro di roma
pieghevole della stagione teatrale
con gli spettacoli in scena
nei teatri argentina e india
disegno di gianluigi toccafondo
composizione tipografica in franklin
gothic di morris fuller benton
stampato in quadricromia
su carta fedrigoni symbol tatami
formato chiuso cm 13 x 19
06.2005
30. teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
31. teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
32. teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
33. teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
34. teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
35. teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
36. teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
37. teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
38. teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
39. teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
40. teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
41. teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
42. teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
43. teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
44. teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
45. didattica / progetti di esame
iuav / mappe
mini laboratorio di progettazione
basato sullo studio del territorio
di treviso e la sua rappresentazione
visiva attraverso la realizzazione
di mappe
formato chiuso cm 6 x 17
01.2011
46. didattica / progetti di esame
iuav / mappe
mini laboratorio di progettazione
basato sullo studio del territorio
di treviso e la sua rappresentazione
visiva attraverso la realizzazione
di mappe
formato chiuso cm 6 x 17
01.2011
47. didattica / progetti di esame
iuav / mappe
mini laboratorio di progettazione
basato sullo studio del territorio
di treviso e la sua rappresentazione
visiva attraverso la realizzazione
di mappe
formato chiuso cm 6 x 17
01.2011
48. 66thand2nd
attese
collana che accoglie opere
in cui lo sport è inteso
nella sua dimensione più ideale,
non libri tecnici, ma romanzi in cui
un fatto o un personaggio sportivo
costituiscono la scintilla da cui
prende avvio la narrazione
disegni di alexis rom estudio
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
e univers di adrian frutiger
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni old mill e burgo musa
formato chiuso cm 14,2 x 19
09.2009 / 10.2013
49. 66thand2nd
attese
collana che accoglie opere
in cui lo sport è inteso
nella sua dimensione più ideale,
non libri tecnici, ma romanzi in cui
un fatto o un personaggio sportivo
costituiscono la scintilla da cui
prende avvio la narrazione
disegni di alexis rom estudio
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
e univers di adrian frutiger
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni old mill e burgo musa
formato chiuso cm 14,2 x 19
09.2009 / 10.2013
50. Linotype Universe
by Adrian Frutiger
113
COMPRESSED LIGHT 310+REGULAR 410
cycles nine small caps
«Io so che lei è un bravo
giocatore» disse Rickey. Battere,
correre, ricevere erano una cosa,
ma qui c’era in ballo dell’altro.
Qui si parlava di palle lanciate
ad altezza testa, tacchetti appuntiti,
fischi, minacce di morte. «Devo
sapere» disse «se lei ha il fegato». […]
«Vuole un giocatore» chiese
Robinson «senza il fegato di reagire?».
«Voglio un giocatore» tuonò
Rickey, cogliendo la palla al balzo
«con il fegato di non reagire!».
Scott Simon, nato a Chicago nel 1952, è uno dei più noti
giornalisti e conduttori radiofonici degli Stati Uniti. È stato
spesso inviato in zone di guerra, a Sarajevo e in El Salvador,
in Afghanistan e in Iraq, e ha collaborato con prestigiose
testate come il «New York Times», il «Wall Street Journal»,
il «Los Angeles Times» e il «Guardian», ottenendo diversi
riconoscimenti. Weekend Edition with Scott Simon sulla National
Public Radio – la seguitissima emittente radio americana
senza fini di lucro dedicata agli approfondimenti culturali –
è considerato uno dei migliori e più intelligenti programmi
radiofonici degli Stati Uniti.
Scott Simon ama i libri, il teatro, il balletto, la cucina
messicana e il baseball. È sposato con due figlie. Il suo ultimo
libro, pubblicato nell’agosto del 2010, è Baby, We Were Meant
for Each Other, un saggio sulle gioie dell’adozione.
S
66THAND2ND
08 COLLANA ATTESE
Scott Simon Il mio nome è Jackie Robinson
progetto grafico Silvana Amato, Marta B Dau
disegni Alexis Rom Estudio
PANTONE 7
Scott Simon Il mio nome è Jackie Robinson
Scott Simon Il mio nome è Jackie Robinson
PANTONE 300 U
Il
traduzione di Marco Bertoli
Scott Simon Il mio n
isbn 978-88-96538-11-1
-11-
66TH
51. Cycles eleven
by Sumner Stone
11/14 pt
113
cles nine small caps
PANTONE 7527 U
PANTONE 413 U
PANTONE 1665 U
o Bertoli
Nel 1945, mentre le truppe americane si apprestano a rientrare
in patria, un coraggioso dirigente dei Brooklyn Dodgers,
Branch Rickey, decide di ingaggiare il ventiseienne giocatore
nero Jackie Robinson. Fino a quel momento il grande baseball
delle Major Leagues era segregato: soltanto i bianchi vi potevano
giocare. Ma nel campionato del 1947 Robinson infrange
la barriera del colore e diventa il primo afroamericano a giocare
nelle Major Leagues.
Il mio nome è Jackie Robinson ripercorre le tappe di questa prima
esaltante stagione di Robinson nei Dodgers. È il racconto
di una pagina di storia che ha illuminato le contraddizioni
dell’America del secondo dopoguerra, oltre che il toccante
a∂resco di una Brooklyn d’epoca. Ma è soprattutto il ritratto
di un grande atleta che ha dovuto a∂rontare insulti,
discriminazioni e minacce di morte solo per poter giocare
a uno sport in cui eccelleva. È per questo – l’attesa
dell’integrazione sui campi da gioco – che la figura di Robinson
ha trasceso la dimensione dello sport per trasformarsi in un’icona
della cultura americana. Non a caso il presidente Barack Obama
lo include tra i tredici grandi personaggi che con il loro esempio
hanno cambiato il corso della storia: «Jackie Robinson ci ha
mostrato come trasformare la paura in rispetto».
de
66THAND2ND
e è Jackie Robinson
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
Scott Simon Il mio nome è Jackie Robinson
Scott Simon Il mio nome è Jackie Robinson
bravo
ckey. Battere,
rano una cosa,
o dell’altro.
alle lanciate
cchetti appuntiti,
morte. «Devo
ei ha il fegato». […]
re» chiese
fegato di reagire?».
re» tuonò
a palla al balzo
n reagire!».
PANTONE 300 U
Scott Simon Il mio nome è Jackie Robinson
66TH
52. 66thand2nd
bazar
collana dedicata a romanzi
di autori di diverse nazionalità
accomunati dallo sforzo di esprimere
attraverso la narrazione la propria
identità culturale in un mondo
sempre più multietnico
disegni di julia binfield
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
e univers di adrian frutiger
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni old mill e burgo musa
formato chiuso cm 14,5 x 21
09.2009 / 10.2013
53. 66thand2nd
bazar
collana dedicata a romanzi
di autori di diverse nazionalità
accomunati dallo sforzo di esprimere
attraverso la narrazione la propria
identità culturale in un mondo
sempre più multietnico
disegni di julia binfield
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
e univers di adrian frutiger
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni old mill e burgo musa
formato chiuso cm 14,5 x 21
09.2009 / 01.2013
54. 66thand2nd
bazar
collana dedicata a romanzi
di autori di diverse nazionalità
accomunati dallo sforzo di esprimere
attraverso la narrazione la propria
identità culturale in un mondo
sempre più multietnico
disegni di julia binfield
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
e univers di adrian frutiger
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni old mill e burgo musa
formato chiuso cm 14,5 x 21
09.2009 / 01.2013
55. edizioni almenodue
calendariolibro
ventinove brocche di julia binfield
composizione tipografica
in elido di sibylle hagmann
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni freelife merida
formato chiuso cm 15 x 15
01.2009
56. edizioni almenodue
un due tre
cartella in 50 esemplari
realizzata in occasione
della mostra carte sparse
nello spazio fabriano di milano
tre disegni componibili
di julia binfield
cartella rivestita in carta
giapponese kyosei-shi
disegni stampati a mano
con un tirabozze ftc del 1975
su carta fabriano rosaspina
composizione tipografica
in odile di sibylle hagmann
formato chiuso cm 28 x 21
05.2007
57. 66thand2nd
bazar
collana dedicata a romanzi
di autori di diverse nazionalità
accomunati dallo sforzo di esprimere
attraverso la narrazione la propria
identità culturale in un mondo
sempre più multietnico
disegni di julia binfield
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
e univers di adrian frutiger
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni old mill e burgo musa
formato chiuso cm 14,5 x 21
09.2009 / 01.2013
58. editori laterza
biblioteca filosofica
in un’epoca appiattita
sull’attualità, la filososfia
i suoi classici continuano a indicare
essenziali punti di orientamento
collana di saggistica
composizione tipografica
in garamond simoncini
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni old mill e burgo serica
in copertina calligrafia di
francesca biasetton
marco campedelli
mauro zennaro
susan skarsgard
anna ronchi
eugenia roballos
giovanni de faccio
helga ladurner
julia binfield
formato chiuso cm 14,5 x 21
09.2007 / 06.2009
59. editori laterza
biblioteca filosofica
in un’epoca appiattita
sull’attualità, la filososfia
i suoi classici continuano a indicare
essenziali punti di orientamento
collana di saggistica
composizione tipografica
in garamond simoncini
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni old mill e burgo serica
in copertina calligrafia di
francesca biasetton
marco campedelli
mauro zennaro
susan skarsgard
anna ronchi
eugenia roballos
giovanni de faccio
helga ladurner
julia binfield
formato chiuso cm 14,5 x 21
09.2007 / 06.2009
60. fl libri
o
a
ca
189
ri e 1 tirab
ngelica + 4
o
at
nti, 5 lab
cco
or
ra
lla biblio
ea
te
zz
189 libri
biblioteca angelica
l’inchiostro prende forma
laboratorio di francesca biasetton
03.2013
61. fl libri
o
a
ca
189
ri e 1 tirab
ngelica + 4
o
at
nti, 5 lab
cco
or
ra
lla biblio
ea
te
zz
189 libri
biblioteca angelica
l’inchiostro prende forma
laboratorio di francesca biasetton
03.2013
62. fl libri
o
a
ca
189
ri e 1 tirab
ngelica + 4
o
at
nti, 5 lab
cco
or
ra
lla biblio
ea
te
zz
189 libri
biblioteca angelica
l’inchiostro prende forma
laboratorio di francesca biasetton
03.2013
63. fl libri
o
a
ca
189
ri e 1 tirab
ngelica + 4
o
at
nti, 5 lab
cco
or
ra
lla biblio
ea
te
zz
189 libri
biblioteca angelica
l’inchiostro prende forma
laboratorio di francesca biasetton
03.2013
64. fl libri
o
a
ca
189
ri e 1 tirab
ngelica + 4
o
at
nti, 5 lab
cco
or
ra
lla biblio
ea
te
zz
189 libri
biblioteca angelica
l’inchiostro prende forma
laboratorio di francesca biasetton
03.2013
65. fl libri
o
a
ca
189
ri e 1 tirab
ngelica + 4
o
at
nti, 5 lab
cco
or
ra
lla biblio
ea
te
zz
189 libri
biblioteca angelica
l’inchiostro prende forma
laboratorio di francesca biasetton
03.2013
66. edizioni almenodue
calendariolibro
organetto con angoli stondati
calligrafia di susan skarsgard
composizione tipografica
in the sans di lucas de groot
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni cotton wove
formato chiuso cm 19,7 x 9,5
01.2006
67. apuntob
invito
tessuti naturali in forme essenziali,
scomponibili e sovrapponibili
abiti per un tempo nuovo e leggero
in cui la trama è il presente
e l’ordito il ricordo
formato chiuso cm 12,5 x 7,5
11.2008
68. apuntob
invito
tessuti naturali in forme essenziali,
scomponibili e sovrapponibili
abiti per un tempo nuovo e leggero
in cui la trama è il presente
e l’ordito il ricordo
formato chiuso 14 x 9,5
05.2009
69. apuntob
invito
tessuti naturali in forme essenziali,
scomponibili e sovrapponibili
abiti per un tempo nuovo e leggero
in cui la trama è il presente
e l’ordito il ricordo
formato chiuso 12,5 x 6,2
09.2011
70. apuntob
invito
tessuti naturali in forme essenziali,
scomponibili e sovrapponibili
abiti per un tempo nuovo e leggero
in cui la trama è il presente
e l’ordito il ricordo
formato chiuso 13,5 x 8,5
09.2012
71. apuntob
invito
tessuti naturali in forme essenziali,
scomponibili e sovrapponibili
abiti per un tempo nuovo e leggero
in cui la trama è il presente
e l’ordito il ricordo
formato chiuso 13,5 x 8,5
05.2010
72. autoproduzioni
righe
set di 6 inviti + 1 quaderno
il tessuto è stato scelto
da barbara garofalo
astuccio in tessuto di lino
l’invito e il quaderno sono
stampati a un colore su carta
fedrigoni old mill
sull’invito è applicato un pezzo
di tessuto che cela il testo
formato chiuso cm 19,5 x 10
11.2008
73. edizioni almenodue
calendariolibro
in copertina stoffa di lino al 100%
e garza inglese nei fogli di sguardia
i disegni sono riproduzioni
di incisioni di epoca vittoriana
composizione tipografica
in mrs eaves di zuzana licko
rilegato a mano con chiusura a nastro
formato chiuso cm 14,5 x 14,5
01.2003
74. silvana amato
apuntob
uno dei tanti vestiti
che abito quotidiamente
in particolare questa foto
è di giovanni lussu ed è stata
scattata a montescaglioso
nei giorni di retype
06.2010
75. autoproduzioni
quaderno francobolli
rilegato a mano
in copertina l’uso di francobolli
d’epoca di varie parti del mondo
rende ogni quaderno un pezzo unico
quaderno rilegato con filo di lino
bianco chiuso all’esterno con
un piombino la copertina e l’nterno
sono in carta fabriano murillo e fedrigoni savile row
formato chiuso cm 16,5 x 16,5
04.2007
76. edizioni almenodue
calendariolibro
disegno di rita ravaioli
composizione tipografica
in foundry di david quay e freda sack
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni old mill e nettuno
formato chiuso cm 9,3 x 21,5
01.2007
77. edizioni almenodue
brieve racconto
libro tirato in 80 copie
testo di giacomo castelvetro
tradotto in inglese da gillian riley
disegni di rita ravaioli
composizione tipografica
in galliard di matthew carter
stampato in offset a tinte piatte
su carta fedrigoni old mill
copertina in carta a mano
con frammenti di testo nell’impasto
formato chiuso cm 18 x 12,7
04.2007
78. edizioni almenodue
brieve racconto
libro tirato in 80 copie
testo di giacomo castelvetro
tradotto in inglese da gillian riley
disegni di rita ravaioli
composizione tipografica
in galliard di matthew carter
stampato in offset a tinte piatte
su carta fedrigoni old mill
copertina in carta a mano
con frammenti di testo nell’impasto
formato chiuso cm 18 x 12,7
04.2007
79. edizioni almenodue
brieve racconto
libro tirato in 80 copie
testo di giacomo castelvetro
tradotto in inglese da gillian riley
disegni di rita ravaioli
composizione tipografica
in galliard di matthew carter
stampato in offset a tinte piatte
su carta fedrigoni old mill
copertina in carta a mano
con frammenti di testo nell’impasto
formato chiuso cm 18 x 12,7
04.2007
80. legambiente
salute e gusto
newsletter di notizie, consigli,
segnalazioni di normative e tutto ciò
che può rafforzare l’informazione
per la sicurezza alimentare
realizzata con il movimento
difesa del cittadino
formato chiuso cm 18,5 x 28
07.2004
81. autoproduzioni
quaderno francobolli
rilegato a mano
in copertina l’uso di francobolli
d’epoca di varie parti del mondo
rende ogni quaderno un pezzo unico
quaderno rilegato con filo di lino
bianco chiuso all’esterno con
un piombino la copertina e l’nterno
sono in carta fabriano murillo e fedrigoni savile row
formato chiuso cm 16,5 x 16,5
04.2007
82. autoproduzioni
quaderno francobolli
rilegato a mano
in copertina l’uso di francobolli
d’epoca di varie parti del mondo
rende ogni quaderno un pezzo unico
quaderno rilegato con filo di lino
bianco chiuso all’esterno con
un piombino la copertina e l’nterno
sono in carta fedrigoni savile row
formato chiuso cm 15 x 15
12.2005
83. edizioni almenodue
calendariolibro
decorato con francobolli americani
stampati tra gli anni ’30 e ’80
composizione tipografica
in centaur di bruce rogers
realizzato in collaborazione
con bari zaki
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni old mill
formato chiuso cm 10 x 15
01.2004
84. nuova consonanza
quarantunesimo festival
i concerti del quarantunesimo
festival sono legati insieme
dall’intenzione di mostrare la vitalità
e lo spessore del pensiero musicale
contemporaneo, l’attitudine
alla ricerca e alla memoria storica
partitura di domenico guaccero
composizione tipografica
in info office di erik spiekermann
e proforma di petr van blokland
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni savile row e freelife vellum
e in quadricromia su fedrigoni adhoc
formato chiuso cm 15 x 21
10.2004
85. nuova consonanza
quarantunesimo festival
i concerti del quarantunesimo
festival sono legati insieme
dall’intenzione di mostrare la vitalità
e lo spessore del pensiero musicale
contemporaneo, l’attitudine
alla ricerca e alla memoria storica
partitura di domenico guaccero
composizione tipografica
in info office di erik spiekermann
e proforma di petr van blokland
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni savile row e freelife vellum
e in quadricromia su fedrigoni adhoc
formato chiuso cm 15 x 21
10.2004
86. nuova consonanza
quarantuaduesimo festival
sono ore, giorni, mesi drammatici
per la cultura italiana, per la musica
in particolare: i recenti tagli
governativi si aggiungono
a quelli degli enti locali
si stampa a un colore solo
10.2005
87. didattica / progetti di esame
mi arrendo
libri autoprodotti che contengono
testi poetici di autori americani
contemporanei
pieghevole stampato a mamo
da valeria di giuseppe con uso
di fotopolomeri, inchiostri
tipografici e tirabozze
formato chiuso cm 8 x 8
06.2008
88. didattica / progetti di esame
variations on a theme
libri autoprodotti che contengono
testi poetici di autori americani
contemporanei
stampa con uso di fotopolimeri,
inchiostri tipografici e tirabozze
in aula, progetto di federico antonini
formato chiuso cm 9,5 x 16,5
06.2008
89. didattica / tesi di laurea
el bandoneón
tre racconti brevi di jorge luis borges
che inaugurano il progetto
di una collana di libri autoprodotti
progetto di federico antonini
formato chiuso cm 13 x 14
07.2010
90. didattica / tesi di laurea
riproduzioni sonore
libro con struttura mobile frutto
di un laboratorio di ascolto
musicale, disegno e stampa
realizzato con dieci bambini
di dieci anni all’auditorium di roma
progetto di teresa gallo
formato chiuso cm 26 x 17,5
05.2007
91. didattica / tesi di laurea
riproduzioni sonore
libro con struttura mobile frutto
di un laboratorio di ascolto
musicale, disegno e stampa
realizzato con dieci bambini
di dieci anni all’auditorium di roma
progetto di teresa gallo
formato chiuso cm 26 x 17,5
05.2007
92. didattica / tesi di laurea
riproduzioni sonore
libro con struttura mobile frutto
di un laboratorio di ascolto
musicale, disegno e stampa
realizzato con dieci bambini
di dieci anni all’auditorium di roma
progetto di teresa gallo
formato chiuso cm 26 x 17,5
05.2007
93. didattica / tesi di laurea
riproduzioni sonore
la gioia nel bosco
disegno di ettore eseguito durante
l’ascolto di musorgskij, trascrizione
per fiati di quadri d’una esposizione
libro con struttura mobile frutto
di un laboratorio di ascolto
musicale, disegno e stampa
realizzato con dieci bambini
di dieci anni all’auditorium di roma
progetto di teresa gallo
formato chiuso cm 26 x 17,5
05.2007
94. didattica / tesi di laurea
riproduzioni sonore
libro con struttura mobile frutto
di un laboratorio di ascolto
musicale, disegno e stampa
realizzato con dieci bambini
di dieci anni all’auditorium di roma
progetto di teresa gallo
formato chiuso cm 26 x 17,5
05.2007
95. didattica / tesi di laurea
riproduzioni sonore
libro con struttura mobile frutto
di un laboratorio di ascolto
musicale, disegno e stampa
realizzato con dieci bambini
di dieci anni all’auditorium di roma
progetto di teresa gallo
formato chiuso cm 26 x 17,5
05.2007
96. accademia di santa cecilia
annuario
resoconto in cifre, parole e foto
di un anno di attività musicale
disegno di chiara carrer
foto di riccardo musacchio
e flavio ianniello
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
e the sans di lucas de groot
stampato in quadricromia
su carta fedrigoni symbol tatami
formato chiuso cm 24,2 x 28
12.2007 / 08.2013
97. L’orgoglio della tradizione
L’Orchestra dal 1908 ad oggi
Umberto Nicoletti Altimari
pantone 7545 c + cmyk
Santa Cecilia It’s Wonderful 06
34|35
78| 79
[ kim kriswell ]
Santa Cecilia It’s Wonderful è la stagione di concerti dedicata ai suoni dei nostri tempi, alla musica
contemporanea nella sua accezione più ampia. Alternando proposte più consolidate ad altre
assolutamente innovative, la rassegna (nata nell’ottobre 2003) vuole o∂rire un panorama aggiornato
di quanto di più interessante accade nelle altre grandi capitali europee. Tra l’altro, l’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia è stato il primo fra gli Enti Lirico-Sinfonici italiani (oggi Fondazioni)
ad aprire la sua programmazione alla musica ‘non classica’ di qualità, proponendosi di richiamare
l’attenzione su artisti che, pur in ambiti diversi, rappresentino l’eccezionalità, l’originalità, il grande
respiro internazionale.
Come già nelle precedenti edizioni anche l’o∂erta dei concerti nel 2006 è stata assai variegata: il Musical,
ad esempio, è stato il protagonista del concerto che ha visto esibirsi la celebre “Singing actress”
Kim Kriswell accanto al pianista e direttore Wayne Marshall molto amato dal pubblico romano.
La cantante, ormai celebre per il suo innato talento che riesce a sposare felicemente le arti del canto
e della recitazione, ha a∂ascinato la platea con un programma incentrato sulle melodie e le canzoni
più celebri di George Gershwin, Kurt Weill, Leonard Bernstein e Cole Porter. Di tutt’altro genere
il successivo concerto a∑dato all’ensemble di percussioni giapponesi Za Ondekoza: nato nel 1969,
il gruppo si ispira alla tradizione delle percussioni, il Wadaiko, che alterna sapientemente ritmi
all’unisono, variazioni metriche repentine e spazi di silenzio. Tra ondate sonore di sapore mistico
e meditativo e una ricerca estetica del gesto il pubblico che a∂ollava la Sala Santa Cecilia ha vissuto
momenti di grande emozione sollecitato dal fragore dei tamburi e dalla incisività delle ‘urla’
dei musicisti. Agli appassionati del jazz ma in genere a tutti coloro che amano esplorare i vari territori
del suono l’Accademia ha poi o∂erto un concerto di grande ra∑natezza. Richard Galliano, seguendo
le orme dei grandi, si è voluto confrontare sul terreno assai complesso della formazione in trio ed ha
Santa Cecilia It’s Wonderful 06
78| 79
[ kim kriswell ]
Santa Cecilia It’s Wonderful è la stagione di concerti dedicata ai suoni dei nostri tempi, alla musica
contemporanea nella sua accezione più ampia. Alternando proposte più consolidate ad altre
assolutamente innovative, la rassegna (nata nell’ottobre 2003) vuole o∂rire un panorama aggiornato
di quanto di più interessante accade nelle altre grandi capitali europee. Tra l’altro, l’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia è stato il primo fra gli Enti Lirico-Sinfonici italiani (oggi Fondazioni)
ad aprire la sua programmazione alla musica ‘non classica’ di qualità, proponendosi di richiamare
l’attenzione su artisti che, pur in ambiti diversi, rappresentino l’eccezionalità, l’originalità, il grande
respiro internazionale.
Come già nelle precedenti edizioni anche l’o∂erta dei concerti nel 2006 è stata assai variegata: il Musical,
ad esempio, è stato il protagonista del concerto che ha visto esibirsi la celebre “Singing actress”
Kim Kriswell accanto al pianista e direttore Wayne Marshall molto amato dal pubblico romano.
La cantante, ormai celebre per il suo innato talento che riesce a sposare felicemente le arti del canto
e della recitazione, ha a∂ascinato la platea con un programma incentrato sulle melodie e le canzoni
più celebri di George Gershwin, Kurt Weill, Leonard Bernstein e Cole Porter. Di tutt’altro genere
il successivo concerto a∑dato all’ensemble di percussioni giapponesi Za Ondekoza: nato nel 1969,
il gruppo si ispira alla tradizione delle percussioni, il Wadaiko, che alterna sapientemente ritmi
all’unisono, variazioni metriche repentine e spazi di silenzio. Tra ondate sonore di sapore mistico
e meditativo e una ricerca estetica del gesto il pubblico che a∂ollava la Sala Santa Cecilia ha vissuto
momenti di grande emozione sollecitato dal fragore dei tamburi e dalla incisività delle ‘urla’
dei musicisti. Agli appassionati del jazz ma in genere a tutti coloro che amano esplorare i vari territori
del suono l’Accademia ha poi o∂erto un concerto di grande ra∑natezza. Richard Galliano, seguendo
le orme dei grandi, si è voluto confrontare sul terreno assai complesso della formazione in trio ed ha
[www.santacecilia.it]
[www.santacecilia.it]
[ dalla nascita dell’Orchestra alla demolizione dell’Augusteo 1908 | 1936 ]
In Italia all’inizio del xx secolo la nascita di un organismo sinfonico organizzato e proiettato verso regolari
stagioni di concerti non era fatto scontato. Nel paese dove il melodramma era nato e restava
fenomeno ben vivo e seguito, ancora forte di una stagione ricca di fermenti, una vera tradizione
sinfonica non si era mai a∂ermata. La data del 16 febbraio 1908, quando si dà l’avvio alla prima
delle cento stagioni di concerti che si festeggiano, è significativa per tutta la cultura italiana e non
solo musicale. A partire da questo giorno si colmava un vuoto e un sostanziale ritardo rispetto
al resto d’Europa se si pensa che in Germania da oltre un secolo erano già attive orchestre sinfoniche
(quella del Gewandhaus a Lipsia dal 1789), in Inghilterra la London Philharmonic (1813), a Vienna
i Wiener Philharmoniker (1842) e negli Stati Uniti dove quasi tutte le grandi compagini orchestrali
vengono fondate e cominciano la loro attività prima della fine del xix secolo. L’Accademia di Santa
Cecilia aveva iniziato le sue stagioni concertistiche, prevalentemente di musica da camera sin
dal 1895, ma aveva presentato anche numerose occasioni di ascolto di musica sinfonica avvalendosi
della collaborazione di grandi direttori d’orchestra italiani e stranieri. L’orchestra impegnata
in questi appuntamenti era formata da elementi provenienti da diverse compagini, più o meno
eccellenti, che agivano in maniera disarticolata e spesso velleitaria nella capitale. Va dato merito
all’intraprendenza del Conte Enrico di San Martino e Valperga, Presidente dell’Accademia di Santa
Cecilia (dal 1895 al 1947) ma anche assessore comunale, e alle altre figure di musicisti attivi in questi
anni e protagonisti di quella embrionale attività orchestrale, se a Roma si crearono le condizioni
per fondare un organismo sinfonico degno di questo nome con una attività organizzata e costante.
L’accadimento è anche da inquadrare nel complessivo lavoro di sviluppo e organizzazione moderna
che Roma sta realizzando, all’inizio del secolo, sotto l’impulso del sindaco Ernesto Nathan con
la costruzione di grandi edifici amministrativi e nuovi quartieri residenziali rispondenti alle
mutate condizioni delle strutture sociali della città che assumeva i tratti della capitale dell’ancora
giovane Regno d’Italia. Ciò detto, va rimarcata la straordinaria capacità e la lungimiranza che
i vari protagonisti della vicenda seppero esprimere nel realizzare il progetto della grande orchestra
sinfonica. L’orchestra inoltre si dotava di una sala da concerti di oltre 3000 posti, l’Augusteo,
che sarebbe diventata in poco tempo un punto di riferimento del mondo musicale internazionale
sia per la straordinaria acustica sia per il livello artistico dei musicisti che vi si esibivano ivi compresa
98. L’orgoglio della tradizione
L’Orchestra dal 1908 ad oggi
Umberto Nicoletti Altimari
Santa Cecilia It’s Wonderful 06
34|35
78| 79
[ kim kriswell ]
Santa Cecilia It’s Wonderful è la stagione di concerti dedicata ai suoni dei nostri tempi, alla musica
contemporanea nella sua accezione più ampia. Alternando proposte più consolidate ad altre
assolutamente innovative, la rassegna (nata nell’ottobre 2003) vuole o∂rire un panorama aggiornato
di quanto di più interessante accade nelle altre grandi capitali europee. Tra l’altro, l’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia è stato il primo fra gli Enti Lirico-Sinfonici italiani (oggi Fondazioni)
ad aprire la sua programmazione alla musica ‘non classica’ di qualità, proponendosi di richiamare
l’attenzione su artisti che, pur in ambiti diversi, rappresentino l’eccezionalità, l’originalità, il grande
respiro internazionale.
Come già nelle precedenti edizioni anche l’o∂erta dei concerti nel 2006 è stata assai variegata: il Musical,
ad esempio, è stato il protagonista del concerto che ha visto esibirsi la celebre “Singing actress”
Kim Kriswell accanto al pianista e direttore Wayne Marshall molto amato dal pubblico romano.
La cantante, ormai celebre per il suo innato talento che riesce a sposare felicemente le arti del canto
e della recitazione, ha a∂ascinato la platea con un programma incentrato sulle melodie e le canzoni
più celebri di George Gershwin, Kurt Weill, Leonard Bernstein e Cole Porter. Di tutt’altro genere
il successivo concerto a∑dato all’ensemble di percussioni giapponesi Za Ondekoza: nato nel 1969,
il gruppo si ispira alla tradizione delle percussioni, il Wadaiko, che alterna sapientemente ritmi
all’unisono, variazioni metriche repentine e spazi di silenzio. Tra ondate sonore di sapore mistico
e meditativo e una ricerca estetica del gesto il pubblico che a∂ollava la Sala Santa Cecilia ha vissuto
momenti di grande emozione sollecitato dal fragore dei tamburi e dalla incisività delle ‘urla’
dei musicisti. Agli appassionati del jazz ma in genere a tutti coloro che amano esplorare i vari territori
del suono l’Accademia ha poi o∂erto un concerto di grande ra∑natezza. Richard Galliano, seguendo
le orme dei grandi, si è voluto confrontare sul terreno assai complesso della formazione in trio ed ha
[www.santacecilia.it]
[ dalla nascita dell’Orchestra alla demolizione dell’Augusteo 1908 | 1936 ]
In Italia all’inizio del xx secolo la nascita di un organismo sinfonico organizzato e proiettato verso regolari
stagioni di concerti non era fatto scontato. Nel paese dove il melodramma era nato e restava
fenomeno ben vivo e seguito, ancora forte di una stagione ricca di fermenti, una vera tradizione
sinfonica non si era mai a∂ermata. La data del 16 febbraio 1908, quando si dà l’avvio alla prima
delle cento stagioni di concerti che si festeggiano, è significativa per tutta la cultura italiana e non
solo musicale. A partire da questo giorno si colmava un vuoto e un sostanziale ritardo rispetto
al resto d’Europa se si pensa che in Germania da oltre un secolo erano già attive orchestre sinfoniche
(quella del Gewandhaus a Lipsia dal 1789), in Inghilterra la London Philharmonic (1813), a Vienna
i Wiener Philharmoniker (1842) e negli Stati Uniti dove quasi tutte le grandi compagini orchestrali
vengono fondate e cominciano la loro attività prima della fine del xix secolo. L’Accademia di Santa
Cecilia aveva iniziato le sue stagioni concertistiche, prevalentemente di musica da camera sin
dal 1895, ma aveva presentato anche numerose occasioni di ascolto di musica sinfonica avvalendosi
della collaborazione di grandi direttori d’orchestra italiani e stranieri. L’orchestra impegnata
in questi appuntamenti era formata da elementi provenienti da diverse compagini, più o meno
eccellenti, che agivano in maniera disarticolata e spesso velleitaria nella capitale. Va dato merito
all’intraprendenza del Conte Enrico di San Martino e Valperga, Presidente dell’Accademia di Santa
Cecilia (dal 1895 al 1947) ma anche assessore comunale, e alle altre figure di musicisti attivi in questi
anni e protagonisti di quella embrionale attività orchestrale, se a Roma si crearono le condizioni
per fondare un organismo sinfonico degno di questo nome con una attività organizzata e costante.
L’accadimento è anche da inquadrare nel complessivo lavoro di sviluppo e organizzazione moderna
che Roma sta realizzando, all’inizio del secolo, sotto l’impulso del sindaco Ernesto Nathan con
la costruzione di grandi edifici amministrativi e nuovi quartieri residenziali rispondenti alle
mutate condizioni delle strutture sociali della città che assumeva i tratti della capitale dell’ancora
giovane Regno d’Italia. Ciò detto, va rimarcata la straordinaria capacità e la lungimiranza che
i vari protagonisti della vicenda seppero esprimere nel realizzare il progetto della grande orchestra
sinfonica. L’orchestra inoltre si dotava di una sala da concerti di oltre 3000 posti, l’Augusteo,
che sarebbe diventata in poco tempo un punto di riferimento del mondo musicale internazionale
sia per la straordinaria acustica sia per il livello artistico dei musicisti che vi si esibivano ivi compresa
06
l’orchestra residente. Fu grazie alle azioni congiunte e al comune disegno tra l’Accademia di Santa
Cecilia, l’Orchestra Comunale (che in sostanza era una compagine più prossima ad una banda
che ad un’orchestra degna di questo nome) guidata da Alessandro Vessella e altre piccole realtà locali
che si trovò il modo di formare un organismo sinfonico che si poté fregiare del titolo di “stabile”,
intendendosi con ciò non un’organizzazione interna del lavoro tale da garantire la continuità
di impiego ai singoli componenti, ma il fatto che questo complesso si esibiva “stabilmente” nello
stesso luogo, cioè l’Augusteo. Questo spiega anche perché l’orchestra, che inizialmente non ebbe
un nome definito (fu adottato talvolta quello di Orchestra Massima Romana), si cominciò a
chiamare presto Orchestra dell’Augusteo e non, come successivamente e oggi ancora, Orchestra
dell’Accademia di Santa Cecilia, anche se già da allora l’Istituzione ne ebbe in carico organizzazione
e programmazione artistica. Iniziò parallelamente anche la ricerca di fondi a sostegno dell’iniziativa.
E ancora una volta, grazie all’interessamento del Conte di San Martino, questa fondamentale
premessa a sostegno delle attività concertistiche si risolse in una sovvenzione, che con modalità
diverse negli anni, venne riconosciuta dal Comune di Roma. Una volta definiti i meccanismi
organizzativi attraverso apposite convenzioni, tra le parti e con il Comune, il Conte di San Martino
seppe giocare un’abilissima partita ottenendo il ripristino del Corea (poi Augusteo che in quegli anni
era ridotto a deposito dei materiali per la costruzione del monumento a Vittorio Emanuele ii
a Piazza Venezia) e il suo adattamento a sala da concerto. Alla presenza di numerose personalità
tra cui Gabriele D’Annunzio (vittima per altro di un comico episodio quando, mancando la seduta
sulla poltrona, si ritrovò a terra e a gambe per aria) il 16 febbraio 1908 Giuseppe Martucci faceva
risuonare le note della Sinfonia dall’Assedio di Corinto di Rossini, ideale omaggio alla genialità
musicale italiana, prima di dare spazio ai testimoni illustri del sinfonismo: Beethoven, Mozart
e Wagner. La rincorsa al recupero e alla di∂usione del repertorio sinfonico si espresse nelle prime
stagioni in una preponderanza di autori di area germanica. Un festival beethoveniano in cinque
concerti nel 1909 fu diretto da Michael Balling con un ampio florilegio di sue composizioni non
trascurandone di meno conosciute. L’intento, ribadito in una serie di “concerti popolari a prezzi
ridotti” (iniziativa che con nomi diversi resterà costante negli anni) organizzati in seno alle stagioni,
fu da subito quello di o∂rire al pubblico la possibilità di acquisire conoscenza del grande repertorio
orchestrale, privilegiando quelle composizioni che ne costituivano l’ossatura portante. Beethoven,
ˇajkovskij,
molto Wagner accanto a diversi compositori sinfonici delle diverse scuole nazionali come C
Saint-Säens, Liszt, Elgar, Grieg ed altri andavano ad occupare con frequenza le locandine dei
programmi, lasciando molto spazio a pezzi di ridotta durata e a selezioni talvolta molto radicali
di brani più ampi come anche a composizioni sinfoniche, quali ouverture, preludi e intermezzi,
espunti da lavori operistici. Sorprendente è la presenza di artisti ospiti di rilievo che già dalle prime
stagioni salirono sul podio dell’Augusteo, soprattutto considerando la giovane età del complesso:
Willem Mengelberg (29 concerti tra il 1908 e il 1933) sarà a detta del San Martino “il beniamino
del pubblico romano” e Arturo Toscanini (18 concerti sul podio dell’orchestra, dal debutto con la
Messa da Requiem di Verdi nel 1911 all’ultimo concerto del 1920, a cui si aggiungono successivamente
altre quattro presenze all’Augusteo con l’Orchestra Toscanini (1920) e la New York Philharmonic
Symphony Society (1930)). A Toscanini, neanche a dirlo, si legano alcuni episodi di cronaca:
nel 1916 – l’Italia è in guerra contro l’Austria e in quegli anni i compositori di area germanica erano
stati prudentemente messi da parte – disturbato da una voce che protestava per l’esecuzione
di musiche di Wagner lascia il podio durante il concerto senza più ritornarvi. Ma non basta:
successivamente in occasione dei concerti del 1930 con la New York Philharmonic, quasi un preludio
allo schia∂o di Bologna, si rifiuta di eseguire ad apertura di programma la Marcia Reale gettando
nella più viva apprensione i dirigenti dell’Accademia. La serata invece si chiuse senza incidenti
+ 100.101 > cycles 18
240 mm
[ l’orchestra oggi ]
280 mm
6
foto Musacchio & Ianniello
foto Musacchio & Ianniello
Roma, Parco della Musica [14| 07|2004]
Roma, Parco della Musica [03| 09|2007]
a destra Yuri Temirkanov con l’Orchestra dell’Accademia
[www.santacecilia.it]
a sinistra Kurt Masur dirige la Nona di Beethoven
60| 61
99. accademia di santa cecilia
annuario
resoconto in cifre, parole e foto
di un anno di attività musicale
disegno di chiara carrer
foto di riccardo musacchio
e flavio ianniello
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
e the sans di lucas de groot
stampato in quadricromia
su carta fedrigoni symbol tatami
formato chiuso cm 24,2 x 28
12.2007 / 08.2013
100. accademia di santa cecilia
museo degli strumenti musicali
il museo possiede oltre cinquecento
pezzi tra strumenti, accessori e cimeli
che sono testimonianza diretta
delle più varie culture musicali
con le quali mantengono un legame
inscindibile cinque secoli di storia
diffusi su tre grandi continenti
catalogo della collezione
degli strumenti conservati nel museo
foto di riccardo musacchio,
flavio ianniello e araldo de luca
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni symbol tatami
formato chiuso cm 13 x 21
02.2008
101. accademia di santa cecilia
museo degli strumenti musicali
il museo possiede oltre cinquecento
pezzi tra strumenti, accessori e cimeli
che sono testimonianza diretta
delle più varie culture musicali
con le quali mantengono un legame
inscindibile cinque secoli di storia
diffusi su tre grandi continenti
catalogo della collezione
degli strumenti conservati nel museo
quaderno pentagrammato con
disegni di lorenzo terranera
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni old mill stucco
formato chiuso cm 24 x 17
02.2008
102. fabriano
linea opera
quaderni, taccuini e biglietti
che riproducono in copertina
dei bozzetti di scena
di umberto brunelleschi
realizzati in occasione della prima
della turandot
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni old mill stucco
formato chiuso cm 24 x 17
10.2008
103. fabriano
catalogo
raccoglie gli oggetti
di carta disegnati e prodotti
in italia venduti nella rete
dei negozi dell’antica cartiera
composizione tipografica
in quay di david quay
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni symbol tatami
formato chiuso cm 22 x 22
06.2008
104. autoproduzioni
quaderno vittoriano
quaderno stampato e rilegato
a mano, in copertina è riprodotto
un disegno di epoca vittoriana
rosso come il filo di lino
con il quale è cucito
disegni stampati a mano
con un tirabozze ftc del 1975
su carta fedrigoni old mill
da marilena di gennaro
ha un blocco di 52 pagine
formato chiuso cm 17 x 12
03.2009
105. fabriano
invito
per una visita alle cartiere
disegni di alexis rom
e claude marzotto
stampato a tinte piatte
con un tirabozze ftc del 1975
per le immagini
e con una hidelberg del 1950
per i testi
composizione tipografica
in fat di james mosley
new scotch roman di richard austin
e champion di françois boltana
fedrigoni symbol tatami
formato chiuso cm 22,4 x 15,8
04.2011
107. garamond
1738
1751
1784
1788
1848
1891
1906
1923
1927
1931
1947
subiaco / conrad sweynheym, arnold pannartz / prima stamperia in italia
venezia / nicolas jenson / il carattere umanistico
venezia / francesco gri≠o / il corsivo / aldo manuzio
parigi / claude garamond
roma / giovan francesco cresci / il perfetto cancellaresco corsivo
parigi / philippe grandjean / roman du roi / pierre simon fournier
londra / william caslon
birmingham / john baskerville
parigi / françois-ambroise didot
parma / giovan battista bodoni / manuale tipografico
londra / robert besley / clarendon / rivoluzione industriale
lechlade / william morris / kelmscott press
londra / edward johnston / writing & illuminating & lettering / eric gill
berlino / el lissitzky / topographie der typographie
francoforte / paul renner / futura / bauhaus
salfords / stanley morison / times
londra / jan tschichold / penguin books
1953 1955
1957
1957
1989
1990
1996
boston / matthew carter / verdana
1702
san jose / robert slimbach / minion
1579
berlino / erik spiekermann / fontshop / info o∞ce
1545
berna / adrian frutiger / univers
1499
münchenstein / max miedinger / helvetica
1469
francoforte / hermann zapf / optima
1464
marsiglia / roger exco≠on / mistral
1462
magonza / johann gutenberg / bibbia
l’atlante della tipografia
È il carattere più d
Ne esistono moltis
si somigliano. Que
allo stesso Claude
che non erano stat
più vicina all’origin
è quella disegnata
In Italia una fortun
Simoncini che cara
bod
i caratteri si disegnano
Questi accenni, che toccano argomenti, tempi e luoghi diversi, sono solo un piccolo stimolo per una riflessione
su ciò che quotidianamente leggiamo. Spesso si dà per scontata la forma del testo e ci si concentra solo
sul contenuto. Ma la scrittura, nella sua forma, ha una genesi antichissima che si intreccia con la storia, il pensiero
e le rivoluzioni tecnologiche. Le singole lettere che compongono un testo sono sempre disegni immaginati
e realizzati da qualcuno con la propria cultura e il proprio modo di progettare. Amanuensi con il pennino, incisori
di caratteri mobili o disegnatori di curve digitali hanno costantemente dato forma nei secoli al nostro linguaggio,
e c’è ancora molto da scoprire e inventare nella scrittura come sistema di comunicazione.
È il ca
un ton
le sue
neocla
dei ca
della r
a Giov
e, data
stamp
per l’e
della c
times new roman
Viene progettato dall’inglese Stanley Morison
per il quotidiano The Times. Carattere poco
elegante ma estremamente e∞ciente e leggibile
anche nelle dimensioni più piccole, avrà un’enorme
fortuna anche al di fuori dell’ambito giornalistico.
fabriano
officine fabriano
la tipografia come scrittura
con in tipi brevemente
descritta in un manifesto inviato
a tutte le scuole medie d’italia
per sensibilizzare i ragazzi
alla forma del linguaggio
disegno di steven guarnaccia
stampato in quadricromia
su carta fabriano fabria
composizione tipografica
in miller di matthew carter
formato cm 70 x 100
10.2011
rma
oprio queste
ù facilmente
o hanno
nificativo
di una I.
ncise
azie.
nero
asce
o di∞cile
oli
te).
tura
isalire
helvetica
È il più famoso e probabilmente il più utilizzato
negli ultimi cinquant’anni tra i caratteri lineari.
Viene scelto anche per i testi editoriali,
ma è soprattutto nella composizione di titoli,
di manifesti, di segnaletica e di marchi che ha tr
la sua maggiore applicazione. È stato disegnato
dallo svizzero Max Miedinger nel 1957.
tipografia
johann gutenberg
Nato a Magonza nel 1397, è ritenuto l’inventore della stampa
a caratteri mobili. La sua formazione da orafo lo aiuta nell’incisione
delle lettere alfabetiche sulle piccole matrici di piombo Il primo
rivoluzione industr
In questo manifesto la parola tipografia
è usata sempre nell’accezione letterale
di scrittura con i tipi (altro nome usato
tradizionalmente per indicare i caratteri)
e non come luogo in cui si stampa
Nell’Ottocento, con l’inserimento
nei mestieri legati alla stampa, le
dopo che per circa trecento anni
immutate. La prima macchina e∞
della carta fu brevettata nel 1799
108. l’atlante delle tecniche su carta
1938
1950
pennarelli
1920
penne colorate
acquerello, gouache
grafite
1908
acrilico
1500 1700
matite colorate
1400
sanguigna, olio
china
600 a.c. 0 d.c. 1100
tempera
carboncino
Il primo utilizzo di una mina a piombo risale al xii secolo ma solo
nel 1564, dopo una fortissima tempesta, fu scoperto un enorme
giacimento di grafite pura in Inghilterra. Era il 10 settembre,
data che è considerata il compleanno della matita. L’uso di questo
minerale crebbe notevolmente da quando, alla fine del Seicento,
vennero introdotti involucri di legno per proteggere le sottili
mine di grafite. Esistono moltissime gradazioni di durezza,
più morbida è la grafite e più scuro risulterà il segno tracciato.
3000
cera
17500
grafite
carboncino
si consiglia l’uso di una carta ruvida tipo fabriano accademia
1500
inghilterra
grafite
Uniti,
1400
fiandre
olio
acquerello
È una tecnica pittorica che usa pigmenti mischiati ad un legante
da diluire con l’acqua. Si avvale come principale supporto
della carta, usata preferibilmente ad alta percentuale
di cotone puro, in quanto la fibra lunga di questo vegetale
non si modifica a contatto con l’acqua. Il termine acquerello
comparve nel Settecento quando i paesaggisti inglesi
lo resero un genere autonomo, ma fin dall’antichità
sono state utilizzate tecniche basate sullo stesso principio.
eltro
ere
1908
germania
matite
colorate
1700
inghilterra
acquerello
ue
grossa
elebili.
1700
francia
gouache
tol
età preistorica
francia
carboncino
1938
ungheria
penne
colorate
La tecnica del carboncino
è la più antica che si conosca.
Infatti risale ai tempi della preistoria,
quando i primi uomini disegnavano
(sulle pareti all’interno delle caverne)
soprattutto animali, realizzandoli
con pezzi di legno carbonizzati.
Il carboncino è infatti un gesso
di carbone vegetale formato da rami
di legno leggero e poroso bruciati
senza però raggiungere la completa
combustione. Questa tecnica
raggiunge neri molto intensi
che si possono sfumare con le dita.
carta consigliata fabriano acquerello
si consiglia l’uso di carta con fibre di cotone come il fabriano artistico
penne colorate
L’utilizzo di penne e pennarelli colorati
per realizzare un disegno è una delle tecniche
maggiormente praticate in ambito artistico.
L’uso di questi strumenti per il disegno è recente,
risale infatti agli anni ’40 del Novecento,
quando fu inventata la penna a sfera, creata
dal giornalista ungherese László József Bíró.
Da quel momento ad oggi sono stati realizzati
moltissimi tipi di penne diverse.
1400
italia
sanguigna
carta consigliata manca manca
secolo
europa
tempera
XII
siccanti
ecolo.
a,
la tela.
timi
betti
matite colorate
americhe
ano tela
1920
messico
acrilico
1950 USA
pennarelli
600 a.C.
egitto, cera
china
cera
fabriano
officine fabriano
le varie tecniche del disegno
descritte in un manifesto inviato
a tutte le scuole medie d’italia
disegno di guido scarabottolo
stampato in quadricromia
su carta fabriano fabria
composizione tipografica
in miller di matthew carter
formato cm 70 x 100
10.2011
Questo tipo di pittura fu inventata dagli egiziani. Infatti in molti
templi sono state ritrovate decorazioni eseguite con colori a cera
diluiti con nafta. Questo tipo di tecnica venne poi usata nel corso
di tutto il Medioevo e del Rinascimento. Nell’arte pittorica
si distinguono due modi diversi di usare la cera: l’encausto
e la cera a freddo. Attualmente per disegnare si possono usare
i colori a cera sotto forma di pastelli di vari colori. L’uso di una
carta di qualità riesce ad evidenziare bene i colori applicati.
si deve prediligere una carta che evidenzi bene i colori come il fabriano 3
entare
a,
o
oria
resine
ui
olta
subito.
pittura
posto in Miller di Matthew Carter
asia
tempera
Deriva da “temperare”, o stemperare,
cioè mescolare i colori con acqua o anche
tra loro. I colori a tempera sono formati
da pigmenti mescolati con acqua distillata
e agglutinanti diversi, come la chiara d’uovo, il
latte di fico, la cera, la colla, che li rendono
diluibili in acqua e quindi facili da usare.
A di≠erenza dell’acquerello i colori a tempera
sono molto coprenti e possono essere
usati su diverse superfici, come la tela,
la carta, il legno, etc. Questa tecnica comparve
in Europa nel xii secolo e in origine era
usata esclusivamente su tavola. Il massimo
sviluppo lo raggiunse nel xiv e xv secolo.
Insieme al carboncino è una delle tecniche più antiche
del disegno. Usare l’inchiostro di china è particolarmente
di∞cile perché non è possibile fare correzioni. In origine
questa tecnica era usata per la scrittura su papiro e pergamena,
con stili punta o penne d’oca. Con l’introduzione della
cannuccia e di pennini di varia forma, la china fu impiegata
per schizzi e disegni da tutti i più importanti artisti.
Oggigiorno l’inchiostro di china viene prodotto in diverse
tinte, eccezionalmente fluide. Tuttavia l’inchiostro di china
nero, a base di nero fumo, è il prodotto più usato.
Per le matite colorate al pos
coloranti e pigmenti dispon
diverse. Questi pastelli colo
per i disegni al tratto e per
di∞cili da realizzare con alt
Furono inventate agli inizi
Come nel caso della mina d
delle matite possono essere
l’ideale è usare una carta resiste
si consiglia una carta resistente alle gomme tipo fabriano 4
3000 a.C.
cina, china
si consiglia una carta ruvida come il fabriano tecnico 6
gouache
Utilizza un tipo di pigmento che ha la stessa natura della tempera ma è integrato con gesso
o biacca insieme ad un composto di gomma arabica. La gouache veniva usata soprattutto
per la realizzazione dei bozzetti di base per i grandi lavori ad olio, ma anche per miniature
e manoscritti. Nel Settecento si di≠use in Francia e nell’Ottocento venne utilizzata per
la realizzazione di cartelloni pubblicitari. Ancora oggi viene usata nelle scenografie teatrali.
è preferibile scegliere una carta collata che assicuri un ottimo assorbimento come la fabriano watercolour
sanguigna
È uno degli strumenti d
anche se ha assunto il su
artistica solo nel Rinascim
dei bozzetti (fu usata da
nei suoi disegni, tra cui i
del 1512). È costituita d
ferroso ridotto a baston
con cui si tracciano diseg
del sangue. Da questo d
È possibile utilizzarla si
che di bastoncino.
si consiglia l’uso di una cart
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biblioteca angelica
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laboratorio delle officine fabriano
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189 libri
biblioteca angelica
diventare mastro cartaio
laboratorio delle officine fabriano
03.2013
118. fl libri
o
a
ca
189
ri e 1 tirab
ngelica + 4
o
at
nti, 5 lab
cco
or
ra
lla biblio
ea
te
zz
189 libri
biblioteca angelica
diventare mastro cartaio
laboratorio delle officine fabriano
03.2013
119. fl libri
lla biblio
ea
te
zz
189 libri
biblioteca angelica
orlando furioso
il lavoro di ricerca
03.2013
o
a
ca
189
ri e 1 tirab
ngelica + 4
o
at
nti, 5 lab
cco
or
ra
120. didattica / progetto d’esame
summa
progetto di silvia restaino
sviluppato nel corso di grafica
editoriale alla sapienza
analisi della lettera s e di come
il suo disegno cambia nel tempo
nelle edizioni dell’orlando furioso
conservate presso la biblioteca
angelica di roma
formato chiuso cm 10,5 x 15
07.2011
121. didattica / progetto d’esame
frontespizi
progetto di leonardo magrelli
sviluppato nel corso di grafica
editoriale alla sapienza
il titolo e l’autore nell’analisi
dei frontespizi nelle edizioni
dell’orlando furioso
conservate presso la biblioteca
angelica di roma
formato chiuso cm 13,5 x 17,5
07.2011
122. didattica / progetto d’esame
cornici
progetto di elisabetta rapini
sviluppato nel corso di grafica
editoriale alla sapienza
come la conrice delle illustrazioni
si traforma nel tempo nelle edizioni
dell’orlando furioso
conservate presso la biblioteca
angelica di roma
formato chiuso cm 21 x 29,3
07.2011
123. didattica / progetto d’esame
cornici
progetto di elisabetta rapini
sviluppato nel corso di grafica
editoriale alla sapienza
come la conrice delle illustrazioni
si traforma nel tempo nelle edizioni
dell’orlando furioso
conservate presso la biblioteca
angelica di roma
formato chiuso cm 21 x 29,3
07.2011
124. didattica / progetto d’esame
una lettera
progetto di andrea salerno
sviluppato nel corso di grafica
editoriale alla sapienza
un magnifico racconto sulla vocale e
osservata nelle edizioni dell’orlando
furiosoconservate presso
la biblioteca angelica di roma
formato chiuso cm 12,5 x 21
09.2011
125. didattica / progetto d’esame
frontespizi
progetto di federica di leo
sviluppato nel corso di grafica
editoriale alla sapienza
il titolo e l’autore nell’analisi
dei frontespizi nelle edizioni
dell’orlando furioso
conservate presso la biblioteca
angelica di roma
formato chiuso cm 13,5 x 17,5
07.2011
126. didattica / progetto d’esame
frontespizi
progetto di andrea vendetti
sviluppato nel corso di grafica
editoriale alla sapienza
analisi del formato del libro e della
gabbia di impaginazione
nelle edizioni dell’orlando furioso
conservate presso la biblioteca
angelica di roma
formato chiuso cm 13,5 x 17,5
07.2011
127. r design press
il design italiano
volume che raccoglie un lavoro
di ricerca sul design italiano
dell’ultimo decennio diviso per temi
ha un duplice sistema narrativo
una prima parte di testo con poche
foto di riferimento e una seconda
parte il cui il racconto scorre
attraverso le immagini accostate
composizione tipografica
in miller di matthew carter
e dispatch di cyrus highsmith
stampato in quadricromia
su carta fedrigoni old mill,
symbol tatami e savile row
formato chiuso cm 21,7 x 28,5
12.2011
128. r design press
il design italiano
volume che raccoglie un lavoro
di ricerca sul design italiano
dell’ultimo decennio diviso per temi
ha un duplice sistema narrativo
una prima parte di testo con poche
foto di riferimento e una seconda
parte il cui il racconto scorre
attraverso le immagini accostate
composizione tipografica
in miller di matthew carter
e dispatch di cyrus highsmith
stampato in quadricromia
su carta fedrigoni old mill,
symbol tatami e savile row
formato chiuso cm 21,7 x 28,5
12.2011
129. Gli ultimi dieci anni non sono stati un periodo facile. Per nessuno. In tutto il mondo, ed in tutti i settori, ci si è trovati a fronteggiare questioni nuove, crisi, ondate di sfiducia planetaria. Certamente non sono mancate anche importanti opportunità di rilancio. Per esempio il confronto con nuove energie, sostenibili, alternative, pulite. Così come l’attenzione per nuovi progetti, a forte valenza di innovazione
¶
§
20 .00 .11
edited by tonino paris
and vincenzo cristallo, sabrina lucibello
20 .00 .11 antologia il design italiano
edited by tonino paris and vincenzo cristallo, sabrina lucibello
sociale. Nuove sensibilità di≠use che hanno trovato nel design01un importante catalizzatore di energie.
§
Il design, nel suo significato più ampio possibile, si è trovato infatti.11 antologia centro delle questioni, con
spesso al
antologia
20 .00
il design italiano ruolo chiave non tanto in merito ad una gerarchia, quanto il design italiano virtù della sua spiccata preun
piuttosto in
348
a cura di tonino paris
e vincenzo cristallo, sabrina lucibello
disposizione alla mediazione inter-culturale e inter-disciplinare, unita ad una buona capacità di lettuY 00 collection comunicare il design italiano
Y 00 collana comunicare il
per italiano
ra ed interpretazione della realtà. ¶ Queste doti il design le ha utilizzate anche design leggere se stesso. Per
innovazione per cultura
innovazione per cultura
comprendere la sua evoluzione come disciplina sempre più ampia e sempre meno facilmente riconduDiverse ragioni che sostengono questo lavoro di ricerca sul design italiano dell’ultimo
La
cibile ad un preciso ambito professionale. La dilequeste risiede comunità internazionale del decennio. ¶ te- ha sviluppaDesign
prima grande nella scelta di raccontarlo attraverso una regola antologica organizzata per
mi: comunicazione, creatività, icone, ingegno del fare, innovazione, italiano dell’ultimo decennio. e vaDiverse le ragioni che sostengono questo lavoro di ricerca sul design musei e conoscenza, territori ¶ La
to questa come una riflessione comune, come di queste risiede nella sceltaonda,¶un grande flusso ha resocomunicazione.
lori, visioni e utopie, designer e imprenditore. Un espediente narrativo questo, che di possibile
prima una grande di raccontarlo attraverso una regola antologica organizzata per teconsiderare immagini, parole, prodotti e persone organizzati per tesi, come una sorta di prodotto
mi: comunicazione, creatività, icone, ingegno del fare, innovazione, musei e conoscenza, territori e vaestrattivo. ¶ Vale a dire una selezione orientata anche ad una design italiano, per sensibilità per
In questo il nostro Paese ha avuto un ruolo importante,e imprenditore. dell’ampia e controversa teoria delcrescentefalori, visioni e utopie, designer grazie ¶ Un espediente narrativo questo, che ha reso possibile
There are a number of reasons behind this research into Italian design in the last decade. ¶ The first lies
in the decision to portray the field using an anthological approach based around topics: communication,
creativity, a number of reasons ingenuity, innovation, museums design in the last decade. and values, viThere are icons, manufacturing behind this research into Italian and knowledge, territories ¶ The first lies
sions and utopias,portray the field using an anthological approach based aroundpossiblecommunication,
in the decision to and designers and companies. This narrative device makes it topics: to consider pictures, words, products and people which are organized by subject area, like goods from repositories. The
creativity, icons, manufacturing ingenuity, innovation, museums and knowledge, territories and values, viselection utopias, and designers and companies. This narrative device design theory and seeks to reveal
sions andprocess was guided by the broad, controversial field of Italian makes it possible to consider picits eclectic nature, with a variety of which are organized by subject area, like goods from repositories. The
tures, words, products and people forms of expression coming together. At an ill-defined time like the present, ten years seemed like a suitably symbolic period to make Italian design theory and seeks to reveal
selection process was guided by the broad, controversial field of this classification intelligible and depict
the breadth of its with a ¶ These forms of values can be found in projects and products, and they are alits eclectic nature,values. variety ofenduring expression coming together. At an ill-defined time like the preso connected to the past by a shared symbolic period to make this classification intelligible expression
sent, ten years seemed like a suitablyintellectual manifesto which can be summed up by the and depict
“a culture of innovation”. It rather gives the idea can programme and it is probably the closest that althe breadth of its values. ¶ These enduring values of a be found in projects and products, and they arethe
di≠erent generations come toshared intellectual manifesto which can be summed up by the expression
so connected to the past by a an idea of symbolic continuity. While they have contrasting standpoints,
re emergere immagini, parole, prodotti e di diversi linguaggi. per tesi, come una sorta di fenomeconsiderare la sua eclettica natura, crocevia persone organizzatiPer rendere intellegibile questaprodotto
collection comunicare il design italiano innovazione per cultura
nies as they a∞rm the identity an idea of symbolic continuity. While they to us by history standpoints,
di≠erent generations come to of the original material culture handed downhave contrastingand tradition.
Y 00
nologia, in Vale
estrattivo. ai a dire una selezione orientata quello di e controversa teoria dieci anniitaliano,zone
quelle nuove forme di design che si sviluppano¶un tempo così indeterminato comedell’ampiacui siamo testimoni,del quelleesembrati di frontiera
margini della disciplina. In design sono per faemblematici per ra∞gurarne l’ampiezza dei suoi valori. ¶ Valori non transitori intellegibile questa prodotre emergere la sua eclettica natura, crocevia di diversi linguaggi. Per rendere presenti in progetti fenometi, connessi un tempo un passato, talvolta come quello di cui siamodi un comune manifesto intellettuale
inoltre ad così indeterminato ingombrante, per mezzo testimoni, dieci anni sono sembrati
nologia, in
tra ambiti disciplinari, ma anche professionali, molto di≠erenticultura”, Valori non transitori presenti inprogramma, il più Design Indue molto lontani dal quel
riassumibile per ra∞gurarne l’ampiezza dei suoi valori. ¶ che suona piuttosto come un progetti e prodotemblematici nell’espressione “innovazione per
aderente probabilmente ad un’idea di continuità simbolica tra generazioni diverse che, pur da posizioni
ti, connessi inoltre ad un passato, talvolta ingombrante, per mezzo di un comune manifesto intellettuale
come l’autoproduzione, che suona piuttosto come design, nel
opposte, rendono coerente il lavoro di maestri, artisti, l’interaction un programma, il gli sviluppatori
they give of innovation”. It rather gives the artists, young designers, striale che ha segnato il ’900. ¶ Fenomeni riassumibile nell’espressione “innovazione per cultura”,giovani designer, designer anonimi e imprese più
“a cultureconsistency to the work of masters,idea of a programme andanonymous designers and that the
it is probably the closest compacomprovare l’identità di quella originale cultura simbolica tra la storia e diverse che, ci attribuiscono.
aderente probabilmente ad un’idea di continuità materiale che generazionila tradizione pur da posizioni
delle app, i videogiochi… che fatica a volerliopposte, rendono coerente il lavoro di maestri, artisti, giovani designer, designer anonimi e imprese neldell’industrial
far rientrare nelle logiche rigide della cultura
comprovare l’identità di quella originale cultura materiale che la storia e la tradizione ci attribuiscono.
design del secolo scorso! Ma invece sono parte integrante della sempre più grande cultura del progetto
della nostra contemporaneità. ¶ Continuano ad esistere progettisti che si confrontano con processi in-
they give consistency to the work of masters, artists, young designers, anonymous designers and companies as they a∞rm the identity of the original material culture handed down to us by history and tradition.
dustriali rigidissimi, per un mercato che si sviluppa in milioni di pezzi, ma a questi si a∞ancano tutti
gli altri, e fanno parte di una grande comunità planetaria che progetta, a scale di≠erenti, in forma tangibile o meno, un proprio Mondo.
I programmi di ricerca e sviluppo veng
do un lessico “di maniera”, a volte con a
glioramento delle qualità della vita, che
plicazione di soluzioni di ricerca semp
vengono spesso usate (e abusate) per q
sariamente pertinenti con gli obiettivi
no la loro attualità in relazione al conte
co, tecnologico, ecc; questo dimostra ch
e sempre condizionate dalle circostanze
le ricerche per il primo, il secondo o il
blemi di tra∞co e inquinamento; dall’a
problemi di inquinamento, ma di tutt’a
bile, ma, al contrario, si declina in molt
ta. Si capisce così che l’innovazione non
l’uso del termine innovazione in modo
virtuosa, debba negare lo stato dell’arte
mente originali. ¶ Al contrario, il term
sembra voler qualificare processi di par
nomia, ma va invece considerato che, n
to, la sostenibilità di un processo deve d
que azione; la sua dichiarazione ha un
ma auspichiamo che ben presto questo
taneo e non più dichiarato come valore
l’innovazione tecnologica passa attraverso il design Y
la, armonizza, e realizza processi di pro
me una lente di grande e∞cacia per la
sto procedere è tanto più e∞cace quan
delle tecnologie esistenti, quanto come
e di prodotti. ¶ Nell’ambito del design
bigliamento tecnico, per gli accessori e
è sempre presente, in contrapposizion
piccole fasi di un processo complesso, n
la sempre più per ottimizzarne i risultat
ti i i
i ti h L
ità di