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in pratica una personale
riflessione sul modo di concepire
il mestiere del grafico,
in cui immaginazione, tecnica,
ricerca, scambio di conoscenze
e fare artigiano sono in continua
e necessaria mescolanza
editori laterza
collana i robinson
collana di saggistica per il grande
pubblico, ogni copertina
ha un progetto grafico a sé stante
disegno di benoît van innis
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni old mill e burgo evviva
formato cm 14 x 21
05.2012
editori laterza
collana i robinson
collana di saggistica per il grande
pubblico, ogni copertina
ha un progetto grafico a sé stante
disegno di claudia boldt
composizione tipografica in foundry
journal di david quay e freda sack
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni old mill e burgo ethica
02.2011
edizioni almenodue
calendariolibro
una serie ininterrotta di calendari
progettati insieme ad angela liguori
disegni di claudia boldt tra cifre
composte in neon di giulio da milano
nella reinterpretazione digitale
di alessandro colizzi
stampato su carta fedrigoni old mill
formato chiuso cm 11,5x21
01.2011
edizioni almenodue
calendariolibro
una serie ininterrotta di calendari
progettati insieme ad angela liguori
basato su una variazione
di hedy kyle della struttura
del libro a fisarmonica giapponese
composizione tipografica in blur
di neville brody
stampato in digitale su carta
conqueror, fabriano murillo e tiziano
formato chiuso cm 10x19,7
01.1999
edizioni almenodue
calendariolibro
una serie ininterrotta di calendari
progettati insieme ad angela liguori
paesaggio continuo disegnato
da guido scarabottolo
composizione tipografica
in naiv di timo gaessner
si appende con piccolissime mollette
su un filo di cotone lungo sei mesi
formato chiuso cm 10 x 15,5
01.2010
edizioni almenodue
il proprietario dell’arco
testo di gotthold lessing
disegno di guido scarabottolo
tradotto in inglese da lemmi caution
e in italiano da giovanni lussu
composto in mirabelle mignonne
di alessandro colizzi
stampato in offset a tinte piatte
su carta fedrigoni savile row
in copertina carta kyosei-shi
formato chiuso cm 22 x 13,5
10.2006
edizioni almenodue
il proprietario dell’arco
testo di gotthold lessing
disegno di guido scarabottolo
tradotto in inglese da lemmi caution
e in italiano da giovanni lussu
composto in mirabelle mignonne
di alessandro colizzi
stampato in offset a tinte piatte
su carta fedrigoni savile row
in copertina carta kyosei-shi
formato chiuso cm 22 x 13,5
10.2006
fl libri

o

a
ca

189

ri e 1 tirab

ngelica + 4

o
at

nti, 5 lab
cco
or
ra

lla biblio
ea
te
zz

189 libri
biblioteca angelica
autoritratto allo specchio, riflessioni
laboratorio di guido scarabottolo
03.2013
fl libri

o

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ri e 1 tirab

ngelica + 4

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at

nti, 5 lab
cco
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lla biblio
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189 libri
biblioteca angelica
autoritratto allo specchio, riflessioni
laboratorio di guido scarabottolo
03.2013
fl libri

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nti, 5 lab
cco
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biblioteca angelica
autoritratto allo specchio, riflessioni
laboratorio di guido scarabottolo
03.2013
fl libri

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biblioteca angelica
autoritratto allo specchio, riflessioni
laboratorio di guido scarabottolo
03.2013
nuova consonanza
la musica percorsa
in quest’epoca di proliferazione
di linguaggi e di codici, lo scambio
delle informazioni attraversa
il mondo in modo vorticoso, creando
continuamente nuove comunità,
nuovi gerghi, nuove lingue
vogliamo pensare la musica
d’oggi come il crocevia
di questi scambi frenetici
la musica percorsa dunque,
ovvero la molteplicità dei linguaggi
nelle musiche contemporanee
disegni di guido scarabottolo
composizione tipografica
in quay di david quay
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni old mill e freelife cento
formato chiuso cm 15 x 21
10.2007
nuova consonanza
romantik
il festival prende spunto dall’idea
di scoprire quei tratti romantici
di molte musichedel passato
che le rendono significative per
il pensiero contemporaneo
disegni di julia binfield
composizione tipografica
in foundry di david quay e freda sack
e molti altri caratteri
stampato in quadricromia
su carta fedrigoni freelife vellum
formato chiuso cm 15 x 21
11.2010
romantik
47º K100
romantik PANTONE 5487 U
5/21 PANTONE 485 U

@ info office regular
by erik spiekermann
10/14,1 PT + 8/11,4 PT

47º

50

51

Il concerto si presenta come occasione per ascoltare, sotto vesti e
punti di vista differenti, il connubio di flauto e pianoforte. Protagonisti della serata sono Mario Caroli ed Erika Hashimoto. Flautista
azka
eclettico ed apprezzato dalle piazze più importanti, Mario Caroli è
conosciuto tra le altre cose per la capacità di saper spaziare con
disinvoltura dal repertorio classico alle più ardite sperimentazioni
contemporanee. Al pianoforte Erika Hashimoto, giovane pianista

recentemente impegnata in Francia e Germania in una tournée organizzata dall’AJAM (amis des jeunes artistes musiciens).
L’opportunità di ascolto diviene preziosa se vista secondo una prospettiva “di navigazione”, un ipotetico viaggio alla scoperta di
variegati mondi e culture. Una tendenza che ben si accorda con il
tema del 47° Festival di Nuova Consonanza soprattutto se la partenza implica una costante tensione e ricerca, rivolgendo il proprio
interesse verso mete esotiche o comunque lontane dai luoghi di
appartenenza.
Il programma selezionato comprende difatti compositori di diversa
origine e provenienza, i quali si fanno portavoce di eredità ottocentesche. Si parte con Lied di Toshio Hosokawa (Hiroshima, 1955), compositore giapponese trapiantato in Europa sin dagli anni di studio e
apprendistato; tale circostanza ha favorito il definirsi di un linguaggio che trova il suo punto di forza nella fusione di Oriente e Occidente. Ma come reagisce il viaggiatore di fronte alla suggestione esotica di mondi lontani? Ben si inserisce in tale prospettiva la prima
assoluta della serata, Mundus Novus di Lucio Gregoretti (Roma, 1961).
Come Amerigo Vespucci nel 1502 in un viaggio nell’attuale Brasile, il
viaggiatore moderno vive, di fronte a nuove realtà, un misto di meraviglia e inquietudine: l’incanto della novità comporta la difficoltà
nella comunicazione provocata da linguaggi e codici diversi. Come
spiega lo stesso compositore “trasposte in altri tempi e in altro
ambito, le sensazioni di un compositore di oggi che entri occasionalmente in contatto con la cultura musicale brasiliana possono essere
in qualche modo assimilabili a quelle di un viaggiatore del Rinascimento: si è attratti dall’aspetto esteriore, ma, a meno di non avere
una competenza specifica, non si riesce a capire tutto fino in fondo.
Ecco allora un pianoforte le cui corde coperte di carta vengono percosse cercando di imitare il suono di un berimbau, un flauto che
richiama ossessivamente il verso di uccelli tropicali, frammenti dal
repertorio delle bande che accompagnano le processioni religiose del
‘Nord – Est’, e un vago sapore di samba che colora gli aspetti ritmici e armonici”. Così come in un quadro di Friedrich la natura è

75

COMPOSITORI

giovedì 02.12 21.00 Sala Casella

VOLO

Toshio Hosokawa
1955
FRANCESCO ANTONIONI Suoi maestri sono stati R. Gervasio, F. Valdambrini, E.
Alandia per la composizione e P. Camicia per il pianoforte. Dopo aver conseguito
con il massimo dei voti i diplomi di conservatorio in entrambe le materie, ha proseguito gli studi musicali con A. Corghi, nei corsi di perfezionamento
dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma. In seguito, insignito di una borsa
di studio (Queen Elisabeth the Queen Mother), ha studiato con J. Anderson presso
il Royal College of Music di Londra. La sua musica è stata eseguita da interpreti di
grande rilievo ed è stata spesso trasmessa per radio e in televisione, in Europa e
in America. Ha ricevuto commissioni da prestigiose istituzioni musicali e dai suoi
mentori, G. Benjamin e H. Werner Henze, del quale è stato assistente per tre anni.
Attualmente insegna composizione presso il Conservatorio di Musica Fausto
Torrefranca di Vibo Valentia e conduce per la Rai le trasmissioni radiofoniche
Primo Movimento, il Concerto del Mattino e Radio3-suite contemporanea.
BÉLA BARTÓK Nasce a Nagyszentmiklós, in Transilvania nel 1881. La sua formazione si svolge a Budapest, sotto il segno della tradizione romantica e di Liszt, anche
se si appassionò anche a Brahms, Wagner e Strauss, come più tardi a Debussy,
Schönberg e alla sua scuola. L’interesse coltivato con l’amico e collega Z. Kodály al
folklore si riscontra già nella produzione giovanile, che comprende soprattutto
opere per pianoforte caratterizzate da uno stile molto percussivo. Agli anni Dieci
risale l’interesse per il teatro simbolista ed espressionista, mentre le opere successive ma precedenti l’esilio negli Stati Uniti d’America, che avvenne alla fine
degli anni Trenta, riflettono una sensibilità per la costruzione formale e per la
ricerca timbrica davvero inedita. Gli anni dell’esilio li trascorse in povertà e in
condizioni sempre più precarie, che non gli impedirono tuttavia, di dare alla luce
capolavori, come il Concerto per orchestra o l’incompiuto Concerto per viola. Muore
a New York nel 1945, alla vigilia del rientro in Ungheria. Qui era atteso con emozione da due aspiranti allievi: Ligeti e Kurtág.
LUCIANO BERIO Nasce a Oneglia nel 1925 e apprende le prime nozioni musicali in
famiglia prima di trasferirsi al conservatorio di Milano dove studia con G. C. Paribeni
e G. F. Ghedini. L’esordio come compositore avviene nel 1947 con una suite per
pianoforte e pochi anni più tardi si trasferisce negli Stati Uniti dove studia con

PER FLAUTO E PIANOFORTE

Lied

Lucio Gregoretti
1961

PER FLAUTO E PIANOFORTE

Philippe Leroux
1959

PER CHITARRA A 10 CORDE

Doina Rotaru
1951

PER FLAUTO E PIANOFORTE

Ramon Lazkano
1968

PER VIOLONCELLO

Jonathan Harvey
1939

PER OTTAVINO/FLAUTO E PIANOFORTE

2007

Mundus Novus*

PPP

2006, revisione 2010

1993

Crystals

2002

Errobi I**

Nataraja

2008

1983

Mario Caroli flauti
Erika Hashimoto pianoforte
47º FESTIVAL DI NUOVA CONSONANZA 5.11 – 21.12 ROMA

51
recentemente impegnata in Francia e Germania in una tournée organizzata dall’AJAM (amis des jeunes artistes musiciens).
L’opportunità di ascolto diviene preziosa se vista secondo una prospettiva “di navigazione”, un ipotetico viaggio alla scoperta di
variegati mondi e culture. Una tendenza che ben si accorda con il
tema del 47° Festival di Nuova Consonanza soprattutto se la partenza implica una costante tensione e ricerca, rivolgendo il proprio
interesse verso mete esotiche o comunque lontane dai luoghi di
appartenenza.
Il programma selezionato comprende difatti compositori di diversa
origine e provenienza, i quali si fanno portavoce di eredità ottocentesche. Si parte con Lied di Toshio Hosokawa (Hiroshima, 1955), compositore giapponese trapiantato in Europa sin dagli anni di studio e
apprendistato; tale circostanza ha favorito il definirsi di un linguaggio che trova il suo punto di forza nella fusione di Oriente e Occidente. Ma come reagisce il viaggiatore di fronte alla suggestione esotica di mondi lontani? Ben si inserisce in tale prospettiva la prima
assoluta della serata, Mundus Novus di Lucio Gregoretti (Roma, 1961).
Come Amerigo Vespucci nel 1502 in un viaggio nell’attuale Brasile, il
viaggiatore moderno vive, di fronte a nuove realtà, un misto di meraviglia e inquietudine: l’incanto della novità comporta la difficoltà
nella comunicazione provocata da linguaggi e codici diversi. Come
spiega lo stesso compositore “trasposte in altri tempi e in altro
ambito, le sensazioni di un compositore di oggi che entri occasionalmente in contatto con la cultura musicale brasiliana possono essere
in qualche modo assimilabili a quelle di un viaggiatore del Rinascimento: si è attratti dall’aspetto esteriore, ma, a meno di non avere
una competenza specifica, non si riesce a capire tutto fino in fondo.
Ecco allora un pianoforte le cui corde coperte di carta vengono percosse cercando di imitare il suono di un berimbau, un flauto che
richiama ossessivamente il verso di uccelli tropicali, frammenti dal
repertorio delle bande che accompagnano le processioni religiose del
‘Nord – Est’, e un vago sapore di samba che colora gli aspetti ritmici e armonici”. Così come in un quadro di Friedrich la natura è

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51

Il concerto si presenta come occasione per ascoltare, sotto vesti e
punti di vista differenti, il connubio di flauto e pianoforte. Protagonisti della serata sono Mario Caroli ed Erika Hashimoto. Flautista
eclettico ed apprezzato dalle piazze più importanti, Mario Caroli è
conosciuto tra le altre cose per la capacità di saper spaziare con
disinvoltura dal repertorio classico alle più ardite sperimentazioni
contemporanee. Al pianoforte Erika Hashimoto, giovane pianista

recentemente impegnata in Francia e Germania in una tournée organizzata dall’AJAM (amis des jeunes artistes musiciens).
L’opportunità di ascolto diviene preziosa se vista secondo una prospettiva “di navigazione”, un ipotetico viaggio alla scoperta di
variegati mondi e culture. Una tendenza che ben si accorda con il
tema del 47° Festival di Nuova Consonanza soprattutto se la partenza implica una costante tensione e ricerca, rivolgendo il proprio
interesse verso mete esotiche o comunque lontane dai luoghi di
appartenenza.
Il programma selezionato comprende difatti compositori di diversa
origine e provenienza, i quali si fanno portavoce di eredità ottocentesche. Si parte con Lied di Toshio Hosokawa (Hiroshima, 1955), compositore giapponese trapiantato in Europa sin dagli anni di studio e
apprendistato; tale circostanza ha favorito il definirsi di un linguaggio che trova il suo punto di forza nella fusione di Oriente e Occidente. Ma come reagisce il viaggiatore di fronte alla suggestione esotica di mondi lontani? Ben si inserisce in tale prospettiva la prima
assoluta della serata, Mundus Novus di Lucio Gregoretti (Roma, 1961).
Come Amerigo Vespucci nel 1502 in un viaggio nell’attuale Brasile, il
viaggiatore moderno vive, di fronte a nuove realtà, un misto di meraviglia e inquietudine: l’incanto della novità comporta la difficoltà
nella comunicazione provocata da linguaggi e codici diversi. Come
spiega lo stesso compositore “trasposte in altri tempi e in altro
ambito, le sensazioni di un compositore di oggi che entri occasionalmente in contatto con la cultura musicale brasiliana possono essere
in qualche modo assimilabili a quelle di un viaggiatore del Rinascimento: si è attratti dall’aspetto esteriore, ma, a meno di non avere
una competenza specifica, non si riesce a capire tutto fino in fondo.
Ecco allora un pianoforte le cui corde coperte di carta vengono percosse cercando di imitare il suono di un berimbau, un flauto che
richiama ossessivamente il verso di uccelli tropicali, frammenti dal
repertorio delle bande che accompagnano le processioni religiose del
‘Nord – Est’, e un vago sapore di samba che colora gli aspetti ritmici e armonici”. Così come in un quadro di Friedrich la natura è

giovedì 02.12 21.00 Sala Casella

VOLO

Toshio Hosokawa
1955

Lied

Lucio Gregoretti
1961

Mundus Novus*

Philippe Leroux
1959
Doina Rotaru
1951

2007

PER FLAUTO E PIANOFORTE

2006, revisione 2010

PER FLAUTO E PIANOFORTE

PPP

1993

PER CHITARRA A 10 CORDE

Crystals

2002

PER FLAUTO E PIANOFORTE

Errobi I**

Ramon Lazkano
1968

PER VIOLONCELLO

Jonathan Harvey
1939

PER OTTAVINO/FLAUTO E PIANOFORTE

Nataraja

2008

1983

Mario Caroli flauti
Erika Hashimoto pianoforte
orchestra di roma e del lazio
programmi di sala
per varie stagioni concertistiche
disegno di fabian negrin
composizione tipografica
in rotis di otl aicher
stampato a tinte piatte su carta
garda matt e fedrigoni arcoprint
01.2002 / 12.2005
orchestra di roma e del lazio
programmi di sala
per varie stagioni concertistiche
disegno di fabian negrin
composizione tipografica
in rotis di otl aicher
stampato a tinte piatte su carta
garda matt e fedrigoni arcoprint
01.2002 / 12.2005
edizioni almenodue
the jumblies
una poesia di edward lear tradotta
in italiano da damiano abeni
disegni di fabian negrin
stampati al torchio da lucio passerini
il testo e stampato con una heidelberg
del 1950 su carta fedrigoni savile row
composizione tipografica
in proforma di petr van blokland
formato chiuso cm 22 x 18,5
03.2004
edizioni almenodue
the jumblies
una poesia di edward lear tradotta
in italiano da damiano abeni
disegni di fabian negrin
stampati al torchio da lucio passerini
il testo e stampato con una heidelberg
del 1950 su carta fedrigoni savile row
composizione tipografica
in proforma di petr van blokland
formato chiuso cm 22 x 18,5
03.2004
edizioni almenodue
insettario
dieci poesie di elio pecora
disegni di fabian negrin
composizione tipografica in sator
di sumner stonez
pagine 16 + 16
stampato in offset a tinte piatte
su carta fedrigoni old mill
copertina rivestita in carta
a mano giapponese tairei
formato chiuso cm 22 x 18,5
12.2005
edizioni almenodue
insettario
dieci poesie di elio pecora
disegni di fabian negrin
composizione tipografica in sator
di sumner stonez
pagine 16 + 16
stampato in offset a tinte piatte
su carta fedrigoni old mill
copertina rivestita in carta
a mano giapponese tairei
formato chiuso cm 22 x 18,5
12.2005
edizioni almenodue
insettario
dieci poesie di elio pecora
disegni di fabian negrin
composizione tipografica in sator
di sumner stonez
pagine 16 + 16
stampato in offset a tinte piatte
su carta fedrigoni old mill
copertina rivestita in carta
a mano giapponese tairei
formato chiuso cm 22 x 18,5
12.2005
edizioni almenodue
insettario
dieci poesie di elio pecora
disegni di fabian negrin
composizione tipografica in sator
di sumner stonez
stampato in offset a tinte piatte
su carta fedrigoni old mill
copertina rivestita in carta
a mano giapponese tairei
formato chiuso cm 7,5 x 11
12.2005
teatro di roma
stagione teatrale 2005/2006
più antico nella struttura
e tradizionale nella programmazione
il teatro argentina, più aperto
alla sperimentazione e all’incontro
il teatro india, sono le due facce
che compongono il teatro di roma
catalogo della stagione teatrale
con gli spettacoli in scena
nei teatri argentina e india
disegno di fabian negrin
composizione tipografica
in agaramond di robert slimbach
e info office di erik spiekermann
stampato a tinte piatte
su carta garda matt
formato chiuso cm 26,5 x 16,5
06.2005
teatro di roma
unione dei teatri d’europa
roma è sede del 14 festival
dell’unione dei teatri d’europa
fondato da giorgio strehler
per un mese i palcoscenici
del teatro argentina valle e india
vedranno rappresentare spettacoli
frutto dell’esperienza e dell’inventiva
dei maggiori artisti e teatri europei
catalogo del festival
disegno di mimmo paladino
composizione tipografica
in info office di erik spiekermann
e mrs eaves di zuzana licko
stampato in quadricromia
su carta garda matt
formato chiuso cm 22,5 x 28,7
07.2005
teatro di roma
unione dei teatri d’europa
roma è sede del 14 festival
dell’unione dei teatri d’europa
fondato da giorgio strehler
per un mese i palcoscenici
del teatro argentina valle e india
vedranno rappresentare spettacoli
frutto dell’esperienza e dell’inventiva
dei maggiori artisti e teatri europei
catalogo del festival
disegno di mimmo paladino
composizione tipografica
in info office di erik spiekermann
e mrs eaves di zuzana licko
stampato in quadricromia
su carta garda matt
formato chiuso cm 22,5 x 28,7
07.2005
teatro di roma
stagione teatrale 2006/2007
più antico nella struttura
e tradizionale nella programmazione
il teatro argentina, più aperto
alla sperimentazione e all’incontro
il teatro india, sono le due facce
che compongono il teatro di roma
pieghevole della stagione teatrale
con gli spettacoli in scena
nei teatri argentina e india
disegno di marina sagona
composizione tipografica
in info office di erik spiekermann
stampato in quadricromia
su carta fedrigoni symbol tatami
formato chiuso cm 13 x 19
06.2005
teatro di roma
stagione teatrale 2007/2008
più antico nella struttura
e tradizionale nella programmazione
il teatro argentina, più aperto
alla sperimentazione e all’incontro
il teatro india, sono le due facce
che compongono il teatro di roma
pieghevole della stagione teatrale
con gli spettacoli in scena
nei teatri argentina e india
disegno di gianluigi toccafondo
composizione tipografica in franklin
gothic di morris fuller benton
stampato in quadricromia
su carta fedrigoni symbol tatami
formato chiuso cm 13 x 19
06.2005
teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
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05.2008
teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
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05.2008
teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
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05.2008
teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
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05.2008
teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
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05.2008
teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
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05.2008
teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
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05.2008
teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
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05.2008
teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
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05.2008
teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
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teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
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05.2008
teatro di roma
gara per i teatri di cintura
il comune decide di accorpare
cinque teatri, i due teatri più
centrali cioè india e argentina
e i tre teatri di cintura cioè lido,
quarticciolo e tor bella monaca
ricerca fotografica
05.2008
didattica / progetti di esame
iuav / mappe
mini laboratorio di progettazione
basato sullo studio del territorio
di treviso e la sua rappresentazione
visiva attraverso la realizzazione
di mappe
formato chiuso cm 6 x 17
01.2011
didattica / progetti di esame
iuav / mappe
mini laboratorio di progettazione
basato sullo studio del territorio
di treviso e la sua rappresentazione
visiva attraverso la realizzazione
di mappe
formato chiuso cm 6 x 17
01.2011
didattica / progetti di esame
iuav / mappe
mini laboratorio di progettazione
basato sullo studio del territorio
di treviso e la sua rappresentazione
visiva attraverso la realizzazione
di mappe
formato chiuso cm 6 x 17
01.2011
66thand2nd
attese
collana che accoglie opere
in cui lo sport è inteso
nella sua dimensione più ideale,
non libri tecnici, ma romanzi in cui
un fatto o un personaggio sportivo
costituiscono la scintilla da cui
prende avvio la narrazione
disegni di alexis rom estudio
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
e univers di adrian frutiger
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni old mill e burgo musa
formato chiuso cm 14,2 x 19
09.2009 / 10.2013
66thand2nd
attese
collana che accoglie opere
in cui lo sport è inteso
nella sua dimensione più ideale,
non libri tecnici, ma romanzi in cui
un fatto o un personaggio sportivo
costituiscono la scintilla da cui
prende avvio la narrazione
disegni di alexis rom estudio
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
e univers di adrian frutiger
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni old mill e burgo musa
formato chiuso cm 14,2 x 19
09.2009 / 10.2013
Linotype Universe
by Adrian Frutiger

113
COMPRESSED LIGHT 310+REGULAR 410

cycles nine small caps

«Io so che lei è un bravo
giocatore» disse Rickey. Battere,
correre, ricevere erano una cosa,
ma qui c’era in ballo dell’altro.
Qui si parlava di palle lanciate
ad altezza testa, tacchetti appuntiti,
fischi, minacce di morte. «Devo
sapere» disse «se lei ha il fegato». […]
«Vuole un giocatore» chiese
Robinson «senza il fegato di reagire?».
«Voglio un giocatore» tuonò
Rickey, cogliendo la palla al balzo
«con il fegato di non reagire!».

Scott Simon, nato a Chicago nel 1952, è uno dei più noti
giornalisti e conduttori radiofonici degli Stati Uniti. È stato
spesso inviato in zone di guerra, a Sarajevo e in El Salvador,
in Afghanistan e in Iraq, e ha collaborato con prestigiose
testate come il «New York Times», il «Wall Street Journal»,
il «Los Angeles Times» e il «Guardian», ottenendo diversi
riconoscimenti. Weekend Edition with Scott Simon sulla National
Public Radio – la seguitissima emittente radio americana
senza fini di lucro dedicata agli approfondimenti culturali –
è considerato uno dei migliori e più intelligenti programmi
radiofonici degli Stati Uniti.
Scott Simon ama i libri, il teatro, il balletto, la cucina
messicana e il baseball. È sposato con due figlie. Il suo ultimo
libro, pubblicato nell’agosto del 2010, è Baby, We Were Meant
for Each Other, un saggio sulle gioie dell’adozione.

S

66THAND2ND

08 COLLANA ATTESE

Scott Simon Il mio nome è Jackie Robinson
progetto grafico Silvana Amato, Marta B Dau
disegni Alexis Rom Estudio

PANTONE 7

Scott Simon Il mio nome è Jackie Robinson

Scott Simon Il mio nome è Jackie Robinson

PANTONE 300 U

Il

traduzione di Marco Bertoli

Scott Simon Il mio n

isbn 978-88-96538-11-1

-11-

66TH
Cycles eleven
by Sumner Stone
11/14 pt

113

cles nine small caps

PANTONE 7527 U

PANTONE 413 U

PANTONE 1665 U

o Bertoli

Nel 1945, mentre le truppe americane si apprestano a rientrare
in patria, un coraggioso dirigente dei Brooklyn Dodgers,
Branch Rickey, decide di ingaggiare il ventiseienne giocatore
nero Jackie Robinson. Fino a quel momento il grande baseball
delle Major Leagues era segregato: soltanto i bianchi vi potevano
giocare. Ma nel campionato del 1947 Robinson infrange
la barriera del colore e diventa il primo afroamericano a giocare
nelle Major Leagues.
Il mio nome è Jackie Robinson ripercorre le tappe di questa prima
esaltante stagione di Robinson nei Dodgers. È il racconto
di una pagina di storia che ha illuminato le contraddizioni
dell’America del secondo dopoguerra, oltre che il toccante
a∂resco di una Brooklyn d’epoca. Ma è soprattutto il ritratto
di un grande atleta che ha dovuto a∂rontare insulti,
discriminazioni e minacce di morte solo per poter giocare
a uno sport in cui eccelleva. È per questo – l’attesa
dell’integrazione sui campi da gioco – che la figura di Robinson
ha trasceso la dimensione dello sport per trasformarsi in un’icona
della cultura americana. Non a caso il presidente Barack Obama
lo include tra i tredici grandi personaggi che con il loro esempio
hanno cambiato il corso della storia: «Jackie Robinson ci ha
mostrato come trasformare la paura in rispetto».

de

66THAND2ND

e è Jackie Robinson

abcdefghijklmnopqrstuvwxyz

Scott Simon Il mio nome è Jackie Robinson

Scott Simon Il mio nome è Jackie Robinson

bravo
ckey. Battere,
rano una cosa,
o dell’altro.
alle lanciate
cchetti appuntiti,
morte. «Devo
ei ha il fegato». […]
re» chiese
fegato di reagire?».
re» tuonò
a palla al balzo
n reagire!».

PANTONE 300 U

Scott Simon Il mio nome è Jackie Robinson
66TH
66thand2nd
bazar
collana dedicata a romanzi
di autori di diverse nazionalità
accomunati dallo sforzo di esprimere
attraverso la narrazione la propria
identità culturale in un mondo
sempre più multietnico
disegni di julia binfield
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
e univers di adrian frutiger
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni old mill e burgo musa
formato chiuso cm 14,5 x 21
09.2009 / 10.2013
66thand2nd
bazar
collana dedicata a romanzi
di autori di diverse nazionalità
accomunati dallo sforzo di esprimere
attraverso la narrazione la propria
identità culturale in un mondo
sempre più multietnico
disegni di julia binfield
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
e univers di adrian frutiger
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni old mill e burgo musa
formato chiuso cm 14,5 x 21
09.2009 / 01.2013
66thand2nd
bazar
collana dedicata a romanzi
di autori di diverse nazionalità
accomunati dallo sforzo di esprimere
attraverso la narrazione la propria
identità culturale in un mondo
sempre più multietnico
disegni di julia binfield
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
e univers di adrian frutiger
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni old mill e burgo musa
formato chiuso cm 14,5 x 21
09.2009 / 01.2013
edizioni almenodue
calendariolibro
ventinove brocche di julia binfield
composizione tipografica
in elido di sibylle hagmann
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni freelife merida
formato chiuso cm 15 x 15
01.2009
edizioni almenodue
un due tre
cartella in 50 esemplari
realizzata in occasione
della mostra carte sparse
nello spazio fabriano di milano
tre disegni componibili
di julia binfield
cartella rivestita in carta
giapponese kyosei-shi
disegni stampati a mano
con un tirabozze ftc del 1975
su carta fabriano rosaspina
composizione tipografica
in odile di sibylle hagmann
formato chiuso cm 28 x 21
05.2007
66thand2nd
bazar
collana dedicata a romanzi
di autori di diverse nazionalità
accomunati dallo sforzo di esprimere
attraverso la narrazione la propria
identità culturale in un mondo
sempre più multietnico
disegni di julia binfield
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
e univers di adrian frutiger
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni old mill e burgo musa
formato chiuso cm 14,5 x 21
09.2009 / 01.2013
editori laterza
biblioteca filosofica
in un’epoca appiattita
sull’attualità, la filososfia
i suoi classici continuano a indicare
essenziali punti di orientamento
collana di saggistica
composizione tipografica
in garamond simoncini
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni old mill e burgo serica
in copertina calligrafia di
francesca biasetton
marco campedelli
mauro zennaro
susan skarsgard
anna ronchi
eugenia roballos
giovanni de faccio
helga ladurner
julia binfield
formato chiuso cm 14,5 x 21
09.2007 / 06.2009
editori laterza
biblioteca filosofica
in un’epoca appiattita
sull’attualità, la filososfia
i suoi classici continuano a indicare
essenziali punti di orientamento
collana di saggistica
composizione tipografica
in garamond simoncini
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni old mill e burgo serica
in copertina calligrafia di
francesca biasetton
marco campedelli
mauro zennaro
susan skarsgard
anna ronchi
eugenia roballos
giovanni de faccio
helga ladurner
julia binfield
formato chiuso cm 14,5 x 21
09.2007 / 06.2009
fl libri

o

a
ca

189

ri e 1 tirab

ngelica + 4

o
at

nti, 5 lab
cco
or
ra

lla biblio
ea
te
zz

189 libri
biblioteca angelica
l’inchiostro prende forma
laboratorio di francesca biasetton
03.2013
fl libri

o

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ri e 1 tirab

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nti, 5 lab
cco
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189 libri
biblioteca angelica
l’inchiostro prende forma
laboratorio di francesca biasetton
03.2013
fl libri

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biblioteca angelica
l’inchiostro prende forma
laboratorio di francesca biasetton
03.2013
fl libri

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biblioteca angelica
l’inchiostro prende forma
laboratorio di francesca biasetton
03.2013
fl libri

o

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nti, 5 lab
cco
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lla biblio
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189 libri
biblioteca angelica
l’inchiostro prende forma
laboratorio di francesca biasetton
03.2013
fl libri

o

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nti, 5 lab
cco
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lla biblio
ea
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189 libri
biblioteca angelica
l’inchiostro prende forma
laboratorio di francesca biasetton
03.2013
edizioni almenodue
calendariolibro
organetto con angoli stondati
calligrafia di susan skarsgard
composizione tipografica
in the sans di lucas de groot
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni cotton wove
formato chiuso cm 19,7 x 9,5
01.2006
apuntob
invito
tessuti naturali in forme essenziali,
scomponibili e sovrapponibili
abiti per un tempo nuovo e leggero
in cui la trama è il presente
e l’ordito il ricordo
formato chiuso cm 12,5 x 7,5
11.2008
apuntob
invito
tessuti naturali in forme essenziali,
scomponibili e sovrapponibili
abiti per un tempo nuovo e leggero
in cui la trama è il presente
e l’ordito il ricordo
formato chiuso 14 x 9,5
05.2009
apuntob
invito
tessuti naturali in forme essenziali,
scomponibili e sovrapponibili
abiti per un tempo nuovo e leggero
in cui la trama è il presente
e l’ordito il ricordo
formato chiuso 12,5 x 6,2
09.2011
apuntob
invito
tessuti naturali in forme essenziali,
scomponibili e sovrapponibili
abiti per un tempo nuovo e leggero
in cui la trama è il presente
e l’ordito il ricordo
formato chiuso 13,5 x 8,5
09.2012
apuntob
invito
tessuti naturali in forme essenziali,
scomponibili e sovrapponibili
abiti per un tempo nuovo e leggero
in cui la trama è il presente
e l’ordito il ricordo
formato chiuso 13,5 x 8,5
05.2010
autoproduzioni
righe
set di 6 inviti + 1 quaderno
il tessuto è stato scelto
da barbara garofalo
astuccio in tessuto di lino
l’invito e il quaderno sono
stampati a un colore su carta
fedrigoni old mill
sull’invito è applicato un pezzo
di tessuto che cela il testo
formato chiuso cm 19,5 x 10
11.2008
edizioni almenodue
calendariolibro
in copertina stoffa di lino al 100%
e garza inglese nei fogli di sguardia
i disegni sono riproduzioni
di incisioni di epoca vittoriana
composizione tipografica
in mrs eaves di zuzana licko
rilegato a mano con chiusura a nastro
formato chiuso cm 14,5 x 14,5
01.2003
silvana amato
apuntob
uno dei tanti vestiti
che abito quotidiamente
in particolare questa foto
è di giovanni lussu ed è stata
scattata a montescaglioso
nei giorni di retype
06.2010
autoproduzioni
quaderno francobolli
rilegato a mano
in copertina l’uso di francobolli
d’epoca di varie parti del mondo
rende ogni quaderno un pezzo unico
quaderno rilegato con filo di lino
bianco chiuso all’esterno con
un piombino la copertina e l’nterno
sono in carta fabriano murillo e fedrigoni savile row
formato chiuso cm 16,5 x 16,5
04.2007
edizioni almenodue
calendariolibro
disegno di rita ravaioli
composizione tipografica
in foundry di david quay e freda sack
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni old mill e nettuno
formato chiuso cm 9,3 x 21,5
01.2007
edizioni almenodue
brieve racconto
libro tirato in 80 copie
testo di giacomo castelvetro
tradotto in inglese da gillian riley
disegni di rita ravaioli
composizione tipografica
in galliard di matthew carter
stampato in offset a tinte piatte
su carta fedrigoni old mill
copertina in carta a mano
con frammenti di testo nell’impasto
formato chiuso cm 18 x 12,7
04.2007
edizioni almenodue
brieve racconto
libro tirato in 80 copie
testo di giacomo castelvetro
tradotto in inglese da gillian riley
disegni di rita ravaioli
composizione tipografica
in galliard di matthew carter
stampato in offset a tinte piatte
su carta fedrigoni old mill
copertina in carta a mano
con frammenti di testo nell’impasto
formato chiuso cm 18 x 12,7
04.2007
edizioni almenodue
brieve racconto
libro tirato in 80 copie
testo di giacomo castelvetro
tradotto in inglese da gillian riley
disegni di rita ravaioli
composizione tipografica
in galliard di matthew carter
stampato in offset a tinte piatte
su carta fedrigoni old mill
copertina in carta a mano
con frammenti di testo nell’impasto
formato chiuso cm 18 x 12,7
04.2007
legambiente
salute e gusto
newsletter di notizie, consigli,
segnalazioni di normative e tutto ciò
che può rafforzare l’informazione
per la sicurezza alimentare
realizzata con il movimento
difesa del cittadino
formato chiuso cm 18,5 x 28
07.2004
autoproduzioni
quaderno francobolli
rilegato a mano
in copertina l’uso di francobolli
d’epoca di varie parti del mondo
rende ogni quaderno un pezzo unico
quaderno rilegato con filo di lino
bianco chiuso all’esterno con
un piombino la copertina e l’nterno
sono in carta fabriano murillo e fedrigoni savile row
formato chiuso cm 16,5 x 16,5
04.2007
autoproduzioni
quaderno francobolli
rilegato a mano
in copertina l’uso di francobolli
d’epoca di varie parti del mondo
rende ogni quaderno un pezzo unico
quaderno rilegato con filo di lino
bianco chiuso all’esterno con
un piombino la copertina e l’nterno
sono in carta fedrigoni savile row
formato chiuso cm 15 x 15
12.2005
edizioni almenodue
calendariolibro
decorato con francobolli americani
stampati tra gli anni ’30 e ’80
composizione tipografica
in centaur di bruce rogers
realizzato in collaborazione
con bari zaki
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni old mill
formato chiuso cm 10 x 15
01.2004
nuova consonanza
quarantunesimo festival
i concerti del quarantunesimo
festival sono legati insieme
dall’intenzione di mostrare la vitalità
e lo spessore del pensiero musicale
contemporaneo, l’attitudine
alla ricerca e alla memoria storica
partitura di domenico guaccero
composizione tipografica
in info office di erik spiekermann
e proforma di petr van blokland
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni savile row e freelife vellum
e in quadricromia su fedrigoni adhoc
formato chiuso cm 15 x 21
10.2004
nuova consonanza
quarantunesimo festival
i concerti del quarantunesimo
festival sono legati insieme
dall’intenzione di mostrare la vitalità
e lo spessore del pensiero musicale
contemporaneo, l’attitudine
alla ricerca e alla memoria storica
partitura di domenico guaccero
composizione tipografica
in info office di erik spiekermann
e proforma di petr van blokland
stampato a tinte piatte su carta
fedrigoni savile row e freelife vellum
e in quadricromia su fedrigoni adhoc
formato chiuso cm 15 x 21
10.2004
nuova consonanza
quarantuaduesimo festival
sono ore, giorni, mesi drammatici
per la cultura italiana, per la musica
in particolare: i recenti tagli
governativi si aggiungono
a quelli degli enti locali
si stampa a un colore solo
10.2005
didattica / progetti di esame
mi arrendo
libri autoprodotti che contengono
testi poetici di autori americani
contemporanei
pieghevole stampato a mamo
da valeria di giuseppe con uso
di fotopolomeri, inchiostri
tipografici e tirabozze
formato chiuso cm 8 x 8
06.2008
didattica / progetti di esame
variations on a theme
libri autoprodotti che contengono
testi poetici di autori americani
contemporanei
stampa con uso di fotopolimeri,
inchiostri tipografici e tirabozze
in aula, progetto di federico antonini
formato chiuso cm 9,5 x 16,5
06.2008
didattica / tesi di laurea
el bandoneón
tre racconti brevi di jorge luis borges
che inaugurano il progetto
di una collana di libri autoprodotti
progetto di federico antonini
formato chiuso cm 13 x 14
07.2010
didattica / tesi di laurea
riproduzioni sonore
libro con struttura mobile frutto
di un laboratorio di ascolto
musicale, disegno e stampa
realizzato con dieci bambini
di dieci anni all’auditorium di roma
progetto di teresa gallo
formato chiuso cm 26 x 17,5
05.2007
didattica / tesi di laurea
riproduzioni sonore
libro con struttura mobile frutto
di un laboratorio di ascolto
musicale, disegno e stampa
realizzato con dieci bambini
di dieci anni all’auditorium di roma
progetto di teresa gallo
formato chiuso cm 26 x 17,5
05.2007
didattica / tesi di laurea
riproduzioni sonore
libro con struttura mobile frutto
di un laboratorio di ascolto
musicale, disegno e stampa
realizzato con dieci bambini
di dieci anni all’auditorium di roma
progetto di teresa gallo
formato chiuso cm 26 x 17,5
05.2007
didattica / tesi di laurea
riproduzioni sonore
la gioia nel bosco
disegno di ettore eseguito durante
l’ascolto di musorgskij, trascrizione
per fiati di quadri d’una esposizione
libro con struttura mobile frutto
di un laboratorio di ascolto
musicale, disegno e stampa
realizzato con dieci bambini
di dieci anni all’auditorium di roma
progetto di teresa gallo
formato chiuso cm 26 x 17,5
05.2007
didattica / tesi di laurea
riproduzioni sonore
libro con struttura mobile frutto
di un laboratorio di ascolto
musicale, disegno e stampa
realizzato con dieci bambini
di dieci anni all’auditorium di roma
progetto di teresa gallo
formato chiuso cm 26 x 17,5
05.2007
didattica / tesi di laurea
riproduzioni sonore
libro con struttura mobile frutto
di un laboratorio di ascolto
musicale, disegno e stampa
realizzato con dieci bambini
di dieci anni all’auditorium di roma
progetto di teresa gallo
formato chiuso cm 26 x 17,5
05.2007
accademia di santa cecilia
annuario
resoconto in cifre, parole e foto
di un anno di attività musicale
disegno di chiara carrer
foto di riccardo musacchio
e flavio ianniello
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
e the sans di lucas de groot
stampato in quadricromia
su carta fedrigoni symbol tatami
formato chiuso cm 24,2 x 28
12.2007 / 08.2013
L’orgoglio della tradizione
L’Orchestra dal 1908 ad oggi
Umberto Nicoletti Altimari

pantone 7545 c + cmyk

Santa Cecilia It’s Wonderful 06
34|35

78| 79

[ kim kriswell ]

Santa Cecilia It’s Wonderful è la stagione di concerti dedicata ai suoni dei nostri tempi, alla musica
contemporanea nella sua accezione più ampia. Alternando proposte più consolidate ad altre
assolutamente innovative, la rassegna (nata nell’ottobre 2003) vuole o∂rire un panorama aggiornato
di quanto di più interessante accade nelle altre grandi capitali europee. Tra l’altro, l’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia è stato il primo fra gli Enti Lirico-Sinfonici italiani (oggi Fondazioni)
ad aprire la sua programmazione alla musica ‘non classica’ di qualità, proponendosi di richiamare
l’attenzione su artisti che, pur in ambiti diversi, rappresentino l’eccezionalità, l’originalità, il grande
respiro internazionale.
Come già nelle precedenti edizioni anche l’o∂erta dei concerti nel 2006 è stata assai variegata: il Musical,
ad esempio, è stato il protagonista del concerto che ha visto esibirsi la celebre “Singing actress”
Kim Kriswell accanto al pianista e direttore Wayne Marshall molto amato dal pubblico romano.
La cantante, ormai celebre per il suo innato talento che riesce a sposare felicemente le arti del canto
e della recitazione, ha a∂ascinato la platea con un programma incentrato sulle melodie e le canzoni
più celebri di George Gershwin, Kurt Weill, Leonard Bernstein e Cole Porter. Di tutt’altro genere
il successivo concerto a∑dato all’ensemble di percussioni giapponesi Za Ondekoza: nato nel 1969,
il gruppo si ispira alla tradizione delle percussioni, il Wadaiko, che alterna sapientemente ritmi
all’unisono, variazioni metriche repentine e spazi di silenzio. Tra ondate sonore di sapore mistico
e meditativo e una ricerca estetica del gesto il pubblico che a∂ollava la Sala Santa Cecilia ha vissuto
momenti di grande emozione sollecitato dal fragore dei tamburi e dalla incisività delle ‘urla’
dei musicisti. Agli appassionati del jazz ma in genere a tutti coloro che amano esplorare i vari territori
del suono l’Accademia ha poi o∂erto un concerto di grande ra∑natezza. Richard Galliano, seguendo
le orme dei grandi, si è voluto confrontare sul terreno assai complesso della formazione in trio ed ha

Santa Cecilia It’s Wonderful 06

78| 79

[ kim kriswell ]

Santa Cecilia It’s Wonderful è la stagione di concerti dedicata ai suoni dei nostri tempi, alla musica
contemporanea nella sua accezione più ampia. Alternando proposte più consolidate ad altre
assolutamente innovative, la rassegna (nata nell’ottobre 2003) vuole o∂rire un panorama aggiornato
di quanto di più interessante accade nelle altre grandi capitali europee. Tra l’altro, l’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia è stato il primo fra gli Enti Lirico-Sinfonici italiani (oggi Fondazioni)
ad aprire la sua programmazione alla musica ‘non classica’ di qualità, proponendosi di richiamare
l’attenzione su artisti che, pur in ambiti diversi, rappresentino l’eccezionalità, l’originalità, il grande
respiro internazionale.
Come già nelle precedenti edizioni anche l’o∂erta dei concerti nel 2006 è stata assai variegata: il Musical,
ad esempio, è stato il protagonista del concerto che ha visto esibirsi la celebre “Singing actress”
Kim Kriswell accanto al pianista e direttore Wayne Marshall molto amato dal pubblico romano.
La cantante, ormai celebre per il suo innato talento che riesce a sposare felicemente le arti del canto
e della recitazione, ha a∂ascinato la platea con un programma incentrato sulle melodie e le canzoni
più celebri di George Gershwin, Kurt Weill, Leonard Bernstein e Cole Porter. Di tutt’altro genere
il successivo concerto a∑dato all’ensemble di percussioni giapponesi Za Ondekoza: nato nel 1969,
il gruppo si ispira alla tradizione delle percussioni, il Wadaiko, che alterna sapientemente ritmi
all’unisono, variazioni metriche repentine e spazi di silenzio. Tra ondate sonore di sapore mistico
e meditativo e una ricerca estetica del gesto il pubblico che a∂ollava la Sala Santa Cecilia ha vissuto
momenti di grande emozione sollecitato dal fragore dei tamburi e dalla incisività delle ‘urla’
dei musicisti. Agli appassionati del jazz ma in genere a tutti coloro che amano esplorare i vari territori
del suono l’Accademia ha poi o∂erto un concerto di grande ra∑natezza. Richard Galliano, seguendo
le orme dei grandi, si è voluto confrontare sul terreno assai complesso della formazione in trio ed ha

[www.santacecilia.it]

[www.santacecilia.it]

[ dalla nascita dell’Orchestra alla demolizione dell’Augusteo 1908 | 1936 ]
In Italia all’inizio del xx secolo la nascita di un organismo sinfonico organizzato e proiettato verso regolari
stagioni di concerti non era fatto scontato. Nel paese dove il melodramma era nato e restava
fenomeno ben vivo e seguito, ancora forte di una stagione ricca di fermenti, una vera tradizione
sinfonica non si era mai a∂ermata. La data del 16 febbraio 1908, quando si dà l’avvio alla prima
delle cento stagioni di concerti che si festeggiano, è significativa per tutta la cultura italiana e non
solo musicale. A partire da questo giorno si colmava un vuoto e un sostanziale ritardo rispetto
al resto d’Europa se si pensa che in Germania da oltre un secolo erano già attive orchestre sinfoniche
(quella del Gewandhaus a Lipsia dal 1789), in Inghilterra la London Philharmonic (1813), a Vienna
i Wiener Philharmoniker (1842) e negli Stati Uniti dove quasi tutte le grandi compagini orchestrali
vengono fondate e cominciano la loro attività prima della fine del xix secolo. L’Accademia di Santa
Cecilia aveva iniziato le sue stagioni concertistiche, prevalentemente di musica da camera sin
dal 1895, ma aveva presentato anche numerose occasioni di ascolto di musica sinfonica avvalendosi
della collaborazione di grandi direttori d’orchestra italiani e stranieri. L’orchestra impegnata
in questi appuntamenti era formata da elementi provenienti da diverse compagini, più o meno
eccellenti, che agivano in maniera disarticolata e spesso velleitaria nella capitale. Va dato merito
all’intraprendenza del Conte Enrico di San Martino e Valperga, Presidente dell’Accademia di Santa
Cecilia (dal 1895 al 1947) ma anche assessore comunale, e alle altre figure di musicisti attivi in questi
anni e protagonisti di quella embrionale attività orchestrale, se a Roma si crearono le condizioni
per fondare un organismo sinfonico degno di questo nome con una attività organizzata e costante.
L’accadimento è anche da inquadrare nel complessivo lavoro di sviluppo e organizzazione moderna
che Roma sta realizzando, all’inizio del secolo, sotto l’impulso del sindaco Ernesto Nathan con
la costruzione di grandi edifici amministrativi e nuovi quartieri residenziali rispondenti alle
mutate condizioni delle strutture sociali della città che assumeva i tratti della capitale dell’ancora
giovane Regno d’Italia. Ciò detto, va rimarcata la straordinaria capacità e la lungimiranza che
i vari protagonisti della vicenda seppero esprimere nel realizzare il progetto della grande orchestra
sinfonica. L’orchestra inoltre si dotava di una sala da concerti di oltre 3000 posti, l’Augusteo,
che sarebbe diventata in poco tempo un punto di riferimento del mondo musicale internazionale
sia per la straordinaria acustica sia per il livello artistico dei musicisti che vi si esibivano ivi compresa
L’orgoglio della tradizione
L’Orchestra dal 1908 ad oggi
Umberto Nicoletti Altimari

Santa Cecilia It’s Wonderful 06
34|35

78| 79

[ kim kriswell ]

Santa Cecilia It’s Wonderful è la stagione di concerti dedicata ai suoni dei nostri tempi, alla musica
contemporanea nella sua accezione più ampia. Alternando proposte più consolidate ad altre
assolutamente innovative, la rassegna (nata nell’ottobre 2003) vuole o∂rire un panorama aggiornato
di quanto di più interessante accade nelle altre grandi capitali europee. Tra l’altro, l’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia è stato il primo fra gli Enti Lirico-Sinfonici italiani (oggi Fondazioni)
ad aprire la sua programmazione alla musica ‘non classica’ di qualità, proponendosi di richiamare
l’attenzione su artisti che, pur in ambiti diversi, rappresentino l’eccezionalità, l’originalità, il grande
respiro internazionale.
Come già nelle precedenti edizioni anche l’o∂erta dei concerti nel 2006 è stata assai variegata: il Musical,
ad esempio, è stato il protagonista del concerto che ha visto esibirsi la celebre “Singing actress”
Kim Kriswell accanto al pianista e direttore Wayne Marshall molto amato dal pubblico romano.
La cantante, ormai celebre per il suo innato talento che riesce a sposare felicemente le arti del canto
e della recitazione, ha a∂ascinato la platea con un programma incentrato sulle melodie e le canzoni
più celebri di George Gershwin, Kurt Weill, Leonard Bernstein e Cole Porter. Di tutt’altro genere
il successivo concerto a∑dato all’ensemble di percussioni giapponesi Za Ondekoza: nato nel 1969,
il gruppo si ispira alla tradizione delle percussioni, il Wadaiko, che alterna sapientemente ritmi
all’unisono, variazioni metriche repentine e spazi di silenzio. Tra ondate sonore di sapore mistico
e meditativo e una ricerca estetica del gesto il pubblico che a∂ollava la Sala Santa Cecilia ha vissuto
momenti di grande emozione sollecitato dal fragore dei tamburi e dalla incisività delle ‘urla’
dei musicisti. Agli appassionati del jazz ma in genere a tutti coloro che amano esplorare i vari territori
del suono l’Accademia ha poi o∂erto un concerto di grande ra∑natezza. Richard Galliano, seguendo
le orme dei grandi, si è voluto confrontare sul terreno assai complesso della formazione in trio ed ha

[www.santacecilia.it]

[ dalla nascita dell’Orchestra alla demolizione dell’Augusteo 1908 | 1936 ]
In Italia all’inizio del xx secolo la nascita di un organismo sinfonico organizzato e proiettato verso regolari
stagioni di concerti non era fatto scontato. Nel paese dove il melodramma era nato e restava
fenomeno ben vivo e seguito, ancora forte di una stagione ricca di fermenti, una vera tradizione
sinfonica non si era mai a∂ermata. La data del 16 febbraio 1908, quando si dà l’avvio alla prima
delle cento stagioni di concerti che si festeggiano, è significativa per tutta la cultura italiana e non
solo musicale. A partire da questo giorno si colmava un vuoto e un sostanziale ritardo rispetto
al resto d’Europa se si pensa che in Germania da oltre un secolo erano già attive orchestre sinfoniche
(quella del Gewandhaus a Lipsia dal 1789), in Inghilterra la London Philharmonic (1813), a Vienna
i Wiener Philharmoniker (1842) e negli Stati Uniti dove quasi tutte le grandi compagini orchestrali
vengono fondate e cominciano la loro attività prima della fine del xix secolo. L’Accademia di Santa
Cecilia aveva iniziato le sue stagioni concertistiche, prevalentemente di musica da camera sin
dal 1895, ma aveva presentato anche numerose occasioni di ascolto di musica sinfonica avvalendosi
della collaborazione di grandi direttori d’orchestra italiani e stranieri. L’orchestra impegnata
in questi appuntamenti era formata da elementi provenienti da diverse compagini, più o meno
eccellenti, che agivano in maniera disarticolata e spesso velleitaria nella capitale. Va dato merito
all’intraprendenza del Conte Enrico di San Martino e Valperga, Presidente dell’Accademia di Santa
Cecilia (dal 1895 al 1947) ma anche assessore comunale, e alle altre figure di musicisti attivi in questi
anni e protagonisti di quella embrionale attività orchestrale, se a Roma si crearono le condizioni
per fondare un organismo sinfonico degno di questo nome con una attività organizzata e costante.
L’accadimento è anche da inquadrare nel complessivo lavoro di sviluppo e organizzazione moderna
che Roma sta realizzando, all’inizio del secolo, sotto l’impulso del sindaco Ernesto Nathan con
la costruzione di grandi edifici amministrativi e nuovi quartieri residenziali rispondenti alle
mutate condizioni delle strutture sociali della città che assumeva i tratti della capitale dell’ancora
giovane Regno d’Italia. Ciò detto, va rimarcata la straordinaria capacità e la lungimiranza che
i vari protagonisti della vicenda seppero esprimere nel realizzare il progetto della grande orchestra
sinfonica. L’orchestra inoltre si dotava di una sala da concerti di oltre 3000 posti, l’Augusteo,
che sarebbe diventata in poco tempo un punto di riferimento del mondo musicale internazionale
sia per la straordinaria acustica sia per il livello artistico dei musicisti che vi si esibivano ivi compresa

06

l’orchestra residente. Fu grazie alle azioni congiunte e al comune disegno tra l’Accademia di Santa
Cecilia, l’Orchestra Comunale (che in sostanza era una compagine più prossima ad una banda
che ad un’orchestra degna di questo nome) guidata da Alessandro Vessella e altre piccole realtà locali
che si trovò il modo di formare un organismo sinfonico che si poté fregiare del titolo di “stabile”,
intendendosi con ciò non un’organizzazione interna del lavoro tale da garantire la continuità
di impiego ai singoli componenti, ma il fatto che questo complesso si esibiva “stabilmente” nello
stesso luogo, cioè l’Augusteo. Questo spiega anche perché l’orchestra, che inizialmente non ebbe
un nome definito (fu adottato talvolta quello di Orchestra Massima Romana), si cominciò a
chiamare presto Orchestra dell’Augusteo e non, come successivamente e oggi ancora, Orchestra
dell’Accademia di Santa Cecilia, anche se già da allora l’Istituzione ne ebbe in carico organizzazione
e programmazione artistica. Iniziò parallelamente anche la ricerca di fondi a sostegno dell’iniziativa.
E ancora una volta, grazie all’interessamento del Conte di San Martino, questa fondamentale
premessa a sostegno delle attività concertistiche si risolse in una sovvenzione, che con modalità
diverse negli anni, venne riconosciuta dal Comune di Roma. Una volta definiti i meccanismi
organizzativi attraverso apposite convenzioni, tra le parti e con il Comune, il Conte di San Martino
seppe giocare un’abilissima partita ottenendo il ripristino del Corea (poi Augusteo che in quegli anni
era ridotto a deposito dei materiali per la costruzione del monumento a Vittorio Emanuele ii
a Piazza Venezia) e il suo adattamento a sala da concerto. Alla presenza di numerose personalità
tra cui Gabriele D’Annunzio (vittima per altro di un comico episodio quando, mancando la seduta
sulla poltrona, si ritrovò a terra e a gambe per aria) il 16 febbraio 1908 Giuseppe Martucci faceva
risuonare le note della Sinfonia dall’Assedio di Corinto di Rossini, ideale omaggio alla genialità
musicale italiana, prima di dare spazio ai testimoni illustri del sinfonismo: Beethoven, Mozart
e Wagner. La rincorsa al recupero e alla di∂usione del repertorio sinfonico si espresse nelle prime
stagioni in una preponderanza di autori di area germanica. Un festival beethoveniano in cinque
concerti nel 1909 fu diretto da Michael Balling con un ampio florilegio di sue composizioni non
trascurandone di meno conosciute. L’intento, ribadito in una serie di “concerti popolari a prezzi
ridotti” (iniziativa che con nomi diversi resterà costante negli anni) organizzati in seno alle stagioni,
fu da subito quello di o∂rire al pubblico la possibilità di acquisire conoscenza del grande repertorio
orchestrale, privilegiando quelle composizioni che ne costituivano l’ossatura portante. Beethoven,
ˇajkovskij,
molto Wagner accanto a diversi compositori sinfonici delle diverse scuole nazionali come C
Saint-Säens, Liszt, Elgar, Grieg ed altri andavano ad occupare con frequenza le locandine dei
programmi, lasciando molto spazio a pezzi di ridotta durata e a selezioni talvolta molto radicali
di brani più ampi come anche a composizioni sinfoniche, quali ouverture, preludi e intermezzi,
espunti da lavori operistici. Sorprendente è la presenza di artisti ospiti di rilievo che già dalle prime
stagioni salirono sul podio dell’Augusteo, soprattutto considerando la giovane età del complesso:
Willem Mengelberg (29 concerti tra il 1908 e il 1933) sarà a detta del San Martino “il beniamino
del pubblico romano” e Arturo Toscanini (18 concerti sul podio dell’orchestra, dal debutto con la
Messa da Requiem di Verdi nel 1911 all’ultimo concerto del 1920, a cui si aggiungono successivamente
altre quattro presenze all’Augusteo con l’Orchestra Toscanini (1920) e la New York Philharmonic
Symphony Society (1930)). A Toscanini, neanche a dirlo, si legano alcuni episodi di cronaca:
nel 1916 – l’Italia è in guerra contro l’Austria e in quegli anni i compositori di area germanica erano
stati prudentemente messi da parte – disturbato da una voce che protestava per l’esecuzione
di musiche di Wagner lascia il podio durante il concerto senza più ritornarvi. Ma non basta:
successivamente in occasione dei concerti del 1930 con la New York Philharmonic, quasi un preludio
allo schia∂o di Bologna, si rifiuta di eseguire ad apertura di programma la Marcia Reale gettando
nella più viva apprensione i dirigenti dell’Accademia. La serata invece si chiuse senza incidenti

+ 100.101 > cycles 18
240 mm

[ l’orchestra oggi ]

280 mm

6

foto Musacchio & Ianniello

foto Musacchio & Ianniello

Roma, Parco della Musica [14| 07|2004]

Roma, Parco della Musica [03| 09|2007]

a destra Yuri Temirkanov con l’Orchestra dell’Accademia

[www.santacecilia.it]

a sinistra Kurt Masur dirige la Nona di Beethoven

60| 61
accademia di santa cecilia
annuario
resoconto in cifre, parole e foto
di un anno di attività musicale
disegno di chiara carrer
foto di riccardo musacchio
e flavio ianniello
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
e the sans di lucas de groot
stampato in quadricromia
su carta fedrigoni symbol tatami
formato chiuso cm 24,2 x 28
12.2007 / 08.2013
accademia di santa cecilia
museo degli strumenti musicali
il museo possiede oltre cinquecento
pezzi tra strumenti, accessori e cimeli
che sono testimonianza diretta
delle più varie culture musicali
con le quali mantengono un legame
inscindibile cinque secoli di storia
diffusi su tre grandi continenti
catalogo della collezione
degli strumenti conservati nel museo
foto di riccardo musacchio,
flavio ianniello e araldo de luca
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni symbol tatami
formato chiuso cm 13 x 21
02.2008
accademia di santa cecilia
museo degli strumenti musicali
il museo possiede oltre cinquecento
pezzi tra strumenti, accessori e cimeli
che sono testimonianza diretta
delle più varie culture musicali
con le quali mantengono un legame
inscindibile cinque secoli di storia
diffusi su tre grandi continenti
catalogo della collezione
degli strumenti conservati nel museo
quaderno pentagrammato con
disegni di lorenzo terranera
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni old mill stucco
formato chiuso cm 24 x 17
02.2008
fabriano
linea opera
quaderni, taccuini e biglietti
che riproducono in copertina
dei bozzetti di scena
di umberto brunelleschi
realizzati in occasione della prima
della turandot
composizione tipografica
in cycles di sumner stone
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni old mill stucco
formato chiuso cm 24 x 17
10.2008
fabriano
catalogo
raccoglie gli oggetti
di carta disegnati e prodotti
in italia venduti nella rete
dei negozi dell’antica cartiera
composizione tipografica
in quay di david quay
stampato in quadricromia su carta
fedrigoni symbol tatami
formato chiuso cm 22 x 22
06.2008
autoproduzioni
quaderno vittoriano
quaderno stampato e rilegato
a mano, in copertina è riprodotto
un disegno di epoca vittoriana
rosso come il filo di lino
con il quale è cucito
disegni stampati a mano
con un tirabozze ftc del 1975
su carta fedrigoni old mill
da marilena di gennaro
ha un blocco di 52 pagine
formato chiuso cm 17 x 12
03.2009
fabriano
invito
per una visita alle cartiere
disegni di alexis rom
e claude marzotto
stampato a tinte piatte
con un tirabozze ftc del 1975
per le immagini
e con una hidelberg del 1950
per i testi
composizione tipografica
in fat di james mosley
new scotch roman di richard austin
e champion di françois boltana
fedrigoni symbol tatami
formato chiuso cm 22,4 x 15,8
04.2011
il cilindro olandese

le invenzioni italiane

prima della carta

Nel xvii secolo arrivò dall’Olanda
una notevole innovazione:
un cilindro munito di lame metalliche
che tagliavano, strappavano
e riducevano gli stracci in poltiglia.
Non era più necessario lasciare
a macerare gli stracci per sfilacciarli
solo dopo molte ore di riposo,
quindi i tempi di lavorazione
divennero più veloci e la qualità
della carta migliorò notevolmente.

A Fabriano nacquero nel 1300 le più importanti
innovazioni per la produzione moderna della carta:
• la pila a magli multipli per battere meccanicamente
gli stracci da cui si ricava la pasta per la carta;
• l’impiego della gelatina animale sulla superficie
dei fogli per rendere la carta resistente ai liquidi,
quindi più facilmente scrivibile con inchiostro;
• la filigrana, inizialmente dei semplici segni visibili
in controluce, fino ad arrivare poi a riproduzioni
sempre più complesse multitonali e tridimensionali.
La carta si a≠erma così come supporto privilegiato
a cui l’uomo a∞derà per secoli la parola scritta
per comunicare e per tramandare il pensiero,
le conoscenze e le opere del suo ingegno.

Cyperus Papyrus, è il nome botanico del papiro, una pianta
acquatica originaria dell’Africa nord-occidentale e della Sicilia.
Dal 3000 a.C. gli egizi utilizzarono il papiro come supporto
per la scrittura. I fogli, uniti ai margini venivano arrotolati attorno
ad un bastoncino, creando un libro chiamato Volumen dai romani.
Anche i greci utilizzarono il papiro fino a quando nel vi secolo d.C.
fu sostituito dalla pergamena, la cui materia prima non è di origine
vegetale ma è la pelle di agnello o vitello.
Prima venivano recisi gli steli della pianta
1 veniva poi tolta la sottile corteccia 2
e tagliata a striscioline 3 che erano
posizionate in una tavola di legno in modo
da formare un graticcio 4 .
Coperte da una pezza di lino 5 erano
bagnate, pestate con un sasso 6 o con
una mazza 7 perché le fibre si impastassero.
Infine i fogli venivano fatti essicare al sole.

a cosa serve l
La carta è il materiale
e la stampa, per il tras
Si trova in tutte le stan
ai paralumi del soggio

l’atlante della carta
850

793

751

650

damasco

bagdad

samarcanda

nepal

500

105

Nel 1986 a Dunhuang, scavi archeologici in una tomba della prima
metà del ii secolo a.C. portarono alla luce della carta su cui
era disegnata una mappa. Questo ritrovamento lascia supporre che la carta
fosse già nota in quell’epoca anche se secondo la tradizione fu inventata
in Cina intorno al 105 d.C. dal dignitario di corte Ts’ai Lun.

Nel 751, durante una spedizione militare verso le frontiere
della Cina, il governatore generale del Cali≠ato di Bagdad catturò
a Samarcanda due fabbricanti di carta cinesi. Valendosi del loro aiuto,
impiantò una cartiera in quella città, località propizia perché
ricca di acqua, canali di irrigazione e campi di lino e di canapa.
In questo modo l’arte della fabbricazione della carta
venne appresa anche dagli arabi.

Per duecento anni almeno Fabriano
dominò incontrastata il mercato europeo
della carta, sostituendosi del tutto ai precedenti
fornitori spagnoli e siriani.

fabriano
officine fabriano
il viaggio della carta dalle origini
ad oggi e altre notizie
descritte in un manifesto inviato
a tutte le scuole medie d’italia
come prima azione di un
più articolato progetto didattico
disegno di julia binfield
stampato in quadricromia
su carta fabriano fabria
composizione tipografica
in miller di matthew carter
formato cm 70 x 100
10.2011

610

cina

850

corea

900

giappone

1036

india

1100

il cairo

1150

cordoba

1264

fez

1338

xàtiva

mosca

1390

fabriano

stati uniti

1400

troyes

oslo

1428

norimberga

canada

1490

marly

1690

olanda

1690

stevenage

1695

1491
polonia

1802

Ai tempi di Marco Polo la carta in Cina era realizzata
con paglia di tè oppure riso, canna di bambù e stracci
di canapa. Oggi invece è costituita soprattuto
da fibre di kozo e di gelso, solo raramente di riso.

i formati
nno è destinato
combustibile
sono gestite
porzioni
arreca danni
a giovane
mi di controllo
dell’ambiente.

Lo standard internazionale del formato carta
si chiama iso 216 e si basa sullo standard tedesco din 476.
Il formato base è un foglio di carta di 1 mq (A0) in cui
il rapporto tra base e altezza è fisso ed è radice quadrata di 2.
I formati successivi (A1, A2, A3 e così via)
si ottengono semplicemente tagliando a metà la carta
sul lato più lungo. Il formato più usato e conosciuto
è l’A4 (210 x 297 mm).

i vari tipi di carta
Ci sono tanti tipi di carta. Liscia o ruvida,
opaca o brillante, bianca o colorata, patinata o naturale
o di peso diverso, come carta, cartoncino e cartone.
Si misura in due modi: per spessore
e per peso a metro quadrato (grammatura).

la filigrana
I cartai di Fabriano furono i primi a servirsi di filigrane
per contrassegnare la propria carta, usanza assolutamente
sconosciuta ai cinesi e agli arabi. La filigrana è l’immagine
che si vede in alcuni fogli se messi in controluce.
L’immagine è formata con il filo di rame cucito direttamente
sul telaio. Questo rende il foglio unico e la sua origine certa.
Spesso le filigrane sono utilizzate per fare la carta moneta,
in modo da renderla di∞cilmente falsificabile.

1 Carta fino a 150 gr
spessore tra 0,03 e 0,3 mm
2 Cartoncino da 150 a 400 gr
spessore tra 0,3 mm e 2 mm
3 Cartone più di 400 gr
spessore oltre i 2 mm

Un pacco di carta
viene chiamato risma
e contiene 500 fogli.

Lo scienziato tedesco
Georg Christoph Lichtenberg
aveva avuto l’idea di creare un formato
carta standard già nel 1786.
Sempre in Germania nel 1922
Walter Porstmann riutilizzò l’idea
di Lichtenberg creando
il sistema din (din 476).
Il Nord America usa uno standard
leggermente diverso.
©F b i

2011

tt

fi

Sil

A

t

di

J li Bi fi ld

fare la carta a mano
garamond

1738

1751

1784

1788

1848

1891

1906

1923

1927

1931

1947

subiaco / conrad sweynheym, arnold pannartz / prima stamperia in italia

venezia / nicolas jenson / il carattere umanistico

venezia / francesco gri≠o / il corsivo / aldo manuzio

parigi / claude garamond

roma / giovan francesco cresci / il perfetto cancellaresco corsivo

parigi / philippe grandjean / roman du roi / pierre simon fournier

londra / william caslon

birmingham / john baskerville

parigi / françois-ambroise didot

parma / giovan battista bodoni / manuale tipografico

londra / robert besley / clarendon / rivoluzione industriale

lechlade / william morris / kelmscott press

londra / edward johnston / writing & illuminating & lettering / eric gill

berlino / el lissitzky / topographie der typographie

francoforte / paul renner / futura / bauhaus

salfords / stanley morison / times

londra / jan tschichold / penguin books

1953 1955

1957

1957

1989

1990

1996
boston / matthew carter / verdana

1702

san jose / robert slimbach / minion

1579

berlino / erik spiekermann / fontshop / info o∞ce

1545

berna / adrian frutiger / univers

1499

münchenstein / max miedinger / helvetica

1469

francoforte / hermann zapf / optima

1464

marsiglia / roger exco≠on / mistral

1462
magonza / johann gutenberg / bibbia

l’atlante della tipografia

È il carattere più d
Ne esistono moltis
si somigliano. Que
allo stesso Claude
che non erano stat
più vicina all’origin
è quella disegnata
In Italia una fortun
Simoncini che cara

bod

i caratteri si disegnano
Questi accenni, che toccano argomenti, tempi e luoghi diversi, sono solo un piccolo stimolo per una riflessione
su ciò che quotidianamente leggiamo. Spesso si dà per scontata la forma del testo e ci si concentra solo
sul contenuto. Ma la scrittura, nella sua forma, ha una genesi antichissima che si intreccia con la storia, il pensiero
e le rivoluzioni tecnologiche. Le singole lettere che compongono un testo sono sempre disegni immaginati
e realizzati da qualcuno con la propria cultura e il proprio modo di progettare. Amanuensi con il pennino, incisori
di caratteri mobili o disegnatori di curve digitali hanno costantemente dato forma nei secoli al nostro linguaggio,
e c’è ancora molto da scoprire e inventare nella scrittura come sistema di comunicazione.

È il ca
un ton
le sue
neocla
dei ca
della r
a Giov
e, data
stamp
per l’e
della c

times new roman
Viene progettato dall’inglese Stanley Morison
per il quotidiano The Times. Carattere poco
elegante ma estremamente e∞ciente e leggibile
anche nelle dimensioni più piccole, avrà un’enorme
fortuna anche al di fuori dell’ambito giornalistico.

fabriano
officine fabriano
la tipografia come scrittura
con in tipi brevemente
descritta in un manifesto inviato
a tutte le scuole medie d’italia
per sensibilizzare i ragazzi
alla forma del linguaggio
disegno di steven guarnaccia
stampato in quadricromia
su carta fabriano fabria
composizione tipografica
in miller di matthew carter
formato cm 70 x 100
10.2011

rma
oprio queste
ù facilmente
o hanno
nificativo
di una I.

ncise
azie.
nero
asce
o di∞cile
oli
te).
tura
isalire

helvetica
È il più famoso e probabilmente il più utilizzato
negli ultimi cinquant’anni tra i caratteri lineari.
Viene scelto anche per i testi editoriali,
ma è soprattutto nella composizione di titoli,
di manifesti, di segnaletica e di marchi che ha tr
la sua maggiore applicazione. È stato disegnato
dallo svizzero Max Miedinger nel 1957.

tipografia
johann gutenberg
Nato a Magonza nel 1397, è ritenuto l’inventore della stampa
a caratteri mobili. La sua formazione da orafo lo aiuta nell’incisione
delle lettere alfabetiche sulle piccole matrici di piombo Il primo

rivoluzione industr

In questo manifesto la parola tipografia
è usata sempre nell’accezione letterale
di scrittura con i tipi (altro nome usato
tradizionalmente per indicare i caratteri)
e non come luogo in cui si stampa

Nell’Ottocento, con l’inserimento
nei mestieri legati alla stampa, le
dopo che per circa trecento anni
immutate. La prima macchina e∞
della carta fu brevettata nel 1799
l’atlante delle tecniche su carta
1938

1950
pennarelli

1920

penne colorate

acquerello, gouache

grafite

1908

acrilico

1500 1700

matite colorate

1400
sanguigna, olio

china

600 a.c. 0 d.c. 1100
tempera

carboncino

Il primo utilizzo di una mina a piombo risale al xii secolo ma solo
nel 1564, dopo una fortissima tempesta, fu scoperto un enorme
giacimento di grafite pura in Inghilterra. Era il 10 settembre,
data che è considerata il compleanno della matita. L’uso di questo
minerale crebbe notevolmente da quando, alla fine del Seicento,
vennero introdotti involucri di legno per proteggere le sottili
mine di grafite. Esistono moltissime gradazioni di durezza,
più morbida è la grafite e più scuro risulterà il segno tracciato.

3000

cera

17500

grafite

carboncino

si consiglia l’uso di una carta ruvida tipo fabriano accademia

1500
inghilterra
grafite

Uniti,

1400
fiandre
olio

acquerello
È una tecnica pittorica che usa pigmenti mischiati ad un legante
da diluire con l’acqua. Si avvale come principale supporto
della carta, usata preferibilmente ad alta percentuale
di cotone puro, in quanto la fibra lunga di questo vegetale
non si modifica a contatto con l’acqua. Il termine acquerello
comparve nel Settecento quando i paesaggisti inglesi
lo resero un genere autonomo, ma fin dall’antichità
sono state utilizzate tecniche basate sullo stesso principio.

eltro
ere

1908
germania
matite
colorate

1700
inghilterra
acquerello

ue
grossa
elebili.

1700
francia
gouache

tol

età preistorica
francia
carboncino

1938
ungheria
penne
colorate

La tecnica del carboncino
è la più antica che si conosca.
Infatti risale ai tempi della preistoria,
quando i primi uomini disegnavano
(sulle pareti all’interno delle caverne)
soprattutto animali, realizzandoli
con pezzi di legno carbonizzati.
Il carboncino è infatti un gesso
di carbone vegetale formato da rami
di legno leggero e poroso bruciati
senza però raggiungere la completa
combustione. Questa tecnica
raggiunge neri molto intensi
che si possono sfumare con le dita.
carta consigliata fabriano acquerello

si consiglia l’uso di carta con fibre di cotone come il fabriano artistico

penne colorate
L’utilizzo di penne e pennarelli colorati
per realizzare un disegno è una delle tecniche
maggiormente praticate in ambito artistico.
L’uso di questi strumenti per il disegno è recente,
risale infatti agli anni ’40 del Novecento,
quando fu inventata la penna a sfera, creata
dal giornalista ungherese László József Bíró.
Da quel momento ad oggi sono stati realizzati
moltissimi tipi di penne diverse.

1400
italia
sanguigna

carta consigliata manca manca

secolo
europa
tempera

XII

siccanti
ecolo.
a,
la tela.
timi
betti

matite colorate

americhe

ano tela

1920
messico
acrilico

1950 USA
pennarelli
600 a.C.
egitto, cera

china
cera

fabriano
officine fabriano
le varie tecniche del disegno
descritte in un manifesto inviato
a tutte le scuole medie d’italia
disegno di guido scarabottolo
stampato in quadricromia
su carta fabriano fabria
composizione tipografica
in miller di matthew carter
formato cm 70 x 100
10.2011

Questo tipo di pittura fu inventata dagli egiziani. Infatti in molti
templi sono state ritrovate decorazioni eseguite con colori a cera
diluiti con nafta. Questo tipo di tecnica venne poi usata nel corso
di tutto il Medioevo e del Rinascimento. Nell’arte pittorica
si distinguono due modi diversi di usare la cera: l’encausto
e la cera a freddo. Attualmente per disegnare si possono usare
i colori a cera sotto forma di pastelli di vari colori. L’uso di una
carta di qualità riesce ad evidenziare bene i colori applicati.
si deve prediligere una carta che evidenzi bene i colori come il fabriano 3

entare
a,
o
oria
resine
ui
olta
subito.
pittura

posto in Miller di Matthew Carter

asia

tempera
Deriva da “temperare”, o stemperare,
cioè mescolare i colori con acqua o anche
tra loro. I colori a tempera sono formati
da pigmenti mescolati con acqua distillata
e agglutinanti diversi, come la chiara d’uovo, il
latte di fico, la cera, la colla, che li rendono
diluibili in acqua e quindi facili da usare.
A di≠erenza dell’acquerello i colori a tempera
sono molto coprenti e possono essere
usati su diverse superfici, come la tela,
la carta, il legno, etc. Questa tecnica comparve
in Europa nel xii secolo e in origine era
usata esclusivamente su tavola. Il massimo
sviluppo lo raggiunse nel xiv e xv secolo.

Insieme al carboncino è una delle tecniche più antiche
del disegno. Usare l’inchiostro di china è particolarmente
di∞cile perché non è possibile fare correzioni. In origine
questa tecnica era usata per la scrittura su papiro e pergamena,
con stili punta o penne d’oca. Con l’introduzione della
cannuccia e di pennini di varia forma, la china fu impiegata
per schizzi e disegni da tutti i più importanti artisti.
Oggigiorno l’inchiostro di china viene prodotto in diverse
tinte, eccezionalmente fluide. Tuttavia l’inchiostro di china
nero, a base di nero fumo, è il prodotto più usato.

Per le matite colorate al pos
coloranti e pigmenti dispon
diverse. Questi pastelli colo
per i disegni al tratto e per
di∞cili da realizzare con alt
Furono inventate agli inizi
Come nel caso della mina d
delle matite possono essere
l’ideale è usare una carta resiste

si consiglia una carta resistente alle gomme tipo fabriano 4

3000 a.C.
cina, china

si consiglia una carta ruvida come il fabriano tecnico 6

gouache
Utilizza un tipo di pigmento che ha la stessa natura della tempera ma è integrato con gesso
o biacca insieme ad un composto di gomma arabica. La gouache veniva usata soprattutto
per la realizzazione dei bozzetti di base per i grandi lavori ad olio, ma anche per miniature
e manoscritti. Nel Settecento si di≠use in Francia e nell’Ottocento venne utilizzata per
la realizzazione di cartelloni pubblicitari. Ancora oggi viene usata nelle scenografie teatrali.
è preferibile scegliere una carta collata che assicuri un ottimo assorbimento come la fabriano watercolour

sanguigna
È uno degli strumenti d
anche se ha assunto il su
artistica solo nel Rinascim
dei bozzetti (fu usata da
nei suoi disegni, tra cui i
del 1512). È costituita d
ferroso ridotto a baston
con cui si tracciano diseg
del sangue. Da questo d
È possibile utilizzarla si
che di bastoncino.
si consiglia l’uso di una cart
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didattica / progetto d’esame
summa
progetto di silvia restaino
sviluppato nel corso di grafica
editoriale alla sapienza
analisi della lettera s e di come
il suo disegno cambia nel tempo
nelle edizioni dell’orlando furioso
conservate presso la biblioteca
angelica di roma
formato chiuso cm 10,5 x 15
07.2011
didattica / progetto d’esame
frontespizi
progetto di leonardo magrelli
sviluppato nel corso di grafica
editoriale alla sapienza
il titolo e l’autore nell’analisi
dei frontespizi nelle edizioni
dell’orlando furioso
conservate presso la biblioteca
angelica di roma
formato chiuso cm 13,5 x 17,5
07.2011
didattica / progetto d’esame
cornici
progetto di elisabetta rapini
sviluppato nel corso di grafica
editoriale alla sapienza
come la conrice delle illustrazioni
si traforma nel tempo nelle edizioni
dell’orlando furioso
conservate presso la biblioteca
angelica di roma
formato chiuso cm 21 x 29,3
07.2011
didattica / progetto d’esame
cornici
progetto di elisabetta rapini
sviluppato nel corso di grafica
editoriale alla sapienza
come la conrice delle illustrazioni
si traforma nel tempo nelle edizioni
dell’orlando furioso
conservate presso la biblioteca
angelica di roma
formato chiuso cm 21 x 29,3
07.2011
didattica / progetto d’esame
una lettera
progetto di andrea salerno
sviluppato nel corso di grafica
editoriale alla sapienza
un magnifico racconto sulla vocale e
osservata nelle edizioni dell’orlando
furiosoconservate presso
la biblioteca angelica di roma
formato chiuso cm 12,5 x 21
09.2011
didattica / progetto d’esame
frontespizi
progetto di federica di leo
sviluppato nel corso di grafica
editoriale alla sapienza
il titolo e l’autore nell’analisi
dei frontespizi nelle edizioni
dell’orlando furioso
conservate presso la biblioteca
angelica di roma
formato chiuso cm 13,5 x 17,5
07.2011
didattica / progetto d’esame
frontespizi
progetto di andrea vendetti
sviluppato nel corso di grafica
editoriale alla sapienza
analisi del formato del libro e della
gabbia di impaginazione
nelle edizioni dell’orlando furioso
conservate presso la biblioteca
angelica di roma
formato chiuso cm 13,5 x 17,5
07.2011
r design press
il design italiano
volume che raccoglie un lavoro
di ricerca sul design italiano
dell’ultimo decennio diviso per temi
ha un duplice sistema narrativo
una prima parte di testo con poche
foto di riferimento e una seconda
parte il cui il racconto scorre
attraverso le immagini accostate
composizione tipografica
in miller di matthew carter
e dispatch di cyrus highsmith
stampato in quadricromia
su carta fedrigoni old mill,
symbol tatami e savile row
formato chiuso cm 21,7 x 28,5
12.2011
r design press
il design italiano
volume che raccoglie un lavoro
di ricerca sul design italiano
dell’ultimo decennio diviso per temi
ha un duplice sistema narrativo
una prima parte di testo con poche
foto di riferimento e una seconda
parte il cui il racconto scorre
attraverso le immagini accostate
composizione tipografica
in miller di matthew carter
e dispatch di cyrus highsmith
stampato in quadricromia
su carta fedrigoni old mill,
symbol tatami e savile row
formato chiuso cm 21,7 x 28,5
12.2011
Gli ultimi dieci anni non sono stati un periodo facile. Per nessuno. In tutto il mondo, ed in tutti i settori, ci si è trovati a fronteggiare questioni nuove, crisi, ondate di sfiducia planetaria. Certamente non sono mancate anche importanti opportunità di rilancio. Per esempio il confronto con nuove energie, sostenibili, alternative, pulite. Così come l’attenzione per nuovi progetti, a forte valenza di innovazione

¶

§
20 .00 .11

edited by tonino paris
and vincenzo cristallo, sabrina lucibello

20 .00 .11 antologia il design italiano
edited by tonino paris and vincenzo cristallo, sabrina lucibello

sociale. Nuove sensibilità di≠use che hanno trovato nel design01un importante catalizzatore di energie.
§
Il design, nel suo significato più ampio possibile, si è trovato infatti.11 antologia centro delle questioni, con
spesso al
antologia
20 .00
il design italiano ruolo chiave non tanto in merito ad una gerarchia, quanto il design italiano virtù della sua spiccata preun
piuttosto in

348

a cura di tonino paris

e vincenzo cristallo, sabrina lucibello
disposizione alla mediazione inter-culturale e inter-disciplinare, unita ad una buona capacità di lettuY 00 collection comunicare il design italiano
Y 00 collana comunicare il
per italiano
ra ed interpretazione della realtà. ¶ Queste doti il design le ha utilizzate anche design leggere se stesso. Per
innovazione per cultura
innovazione per cultura
comprendere la sua evoluzione come disciplina sempre più ampia e sempre meno facilmente riconduDiverse ragioni che sostengono questo lavoro di ricerca sul design italiano dell’ultimo
La
cibile ad un preciso ambito professionale. La dilequeste risiede comunità internazionale del decennio. ¶ te- ha sviluppaDesign
prima grande nella scelta di raccontarlo attraverso una regola antologica organizzata per
mi: comunicazione, creatività, icone, ingegno del fare, innovazione, italiano dell’ultimo decennio. e vaDiverse le ragioni che sostengono questo lavoro di ricerca sul design musei e conoscenza, territori ¶ La
to questa come una riflessione comune, come di queste risiede nella sceltaonda,¶un grande flusso ha resocomunicazione.
lori, visioni e utopie, designer e imprenditore. Un espediente narrativo questo, che di possibile
prima una grande di raccontarlo attraverso una regola antologica organizzata per teconsiderare immagini, parole, prodotti e persone organizzati per tesi, come una sorta di prodotto
mi: comunicazione, creatività, icone, ingegno del fare, innovazione, musei e conoscenza, territori e vaestrattivo. ¶ Vale a dire una selezione orientata anche ad una design italiano, per sensibilità per
In questo il nostro Paese ha avuto un ruolo importante,e imprenditore. dell’ampia e controversa teoria delcrescentefalori, visioni e utopie, designer grazie ¶ Un espediente narrativo questo, che ha reso possibile

There are a number of reasons behind this research into Italian design in the last decade. ¶ The first lies
in the decision to portray the field using an anthological approach based around topics: communication,
creativity, a number of reasons ingenuity, innovation, museums design in the last decade. and values, viThere are icons, manufacturing behind this research into Italian and knowledge, territories ¶ The first lies
sions and utopias,portray the field using an anthological approach based aroundpossiblecommunication,
in the decision to and designers and companies. This narrative device makes it topics: to consider pictures, words, products and people which are organized by subject area, like goods from repositories. The
creativity, icons, manufacturing ingenuity, innovation, museums and knowledge, territories and values, viselection utopias, and designers and companies. This narrative device design theory and seeks to reveal
sions andprocess was guided by the broad, controversial field of Italian makes it possible to consider picits eclectic nature, with a variety of which are organized by subject area, like goods from repositories. The
tures, words, products and people forms of expression coming together. At an ill-defined time like the present, ten years seemed like a suitably symbolic period to make Italian design theory and seeks to reveal
selection process was guided by the broad, controversial field of this classification intelligible and depict
the breadth of its with a ¶ These forms of values can be found in projects and products, and they are alits eclectic nature,values. variety ofenduring expression coming together. At an ill-defined time like the preso connected to the past by a shared symbolic period to make this classification intelligible expression
sent, ten years seemed like a suitablyintellectual manifesto which can be summed up by the and depict
“a culture of innovation”. It rather gives the idea can programme and it is probably the closest that althe breadth of its values. ¶ These enduring values of a be found in projects and products, and they arethe
di≠erent generations come toshared intellectual manifesto which can be summed up by the expression
so connected to the past by a an idea of symbolic continuity. While they have contrasting standpoints,

re emergere immagini, parole, prodotti e di diversi linguaggi. per tesi, come una sorta di fenomeconsiderare la sua eclettica natura, crocevia persone organizzatiPer rendere intellegibile questaprodotto

collection comunicare il design italiano innovazione per cultura

nies as they a∞rm the identity an idea of symbolic continuity. While they to us by history standpoints,
di≠erent generations come to of the original material culture handed downhave contrastingand tradition.

Y 00

nologia, in Vale
estrattivo. ai a dire una selezione orientata quello di e controversa teoria dieci anniitaliano,zone
quelle nuove forme di design che si sviluppano¶un tempo così indeterminato comedell’ampiacui siamo testimoni,del quelleesembrati di frontiera
margini della disciplina. In design sono per faemblematici per ra∞gurarne l’ampiezza dei suoi valori. ¶ Valori non transitori intellegibile questa prodotre emergere la sua eclettica natura, crocevia di diversi linguaggi. Per rendere presenti in progetti fenometi, connessi un tempo un passato, talvolta come quello di cui siamodi un comune manifesto intellettuale
inoltre ad così indeterminato ingombrante, per mezzo testimoni, dieci anni sono sembrati
nologia, in
tra ambiti disciplinari, ma anche professionali, molto di≠erenticultura”, Valori non transitori presenti inprogramma, il più Design Indue molto lontani dal quel
riassumibile per ra∞gurarne l’ampiezza dei suoi valori. ¶ che suona piuttosto come un progetti e prodotemblematici nell’espressione “innovazione per
aderente probabilmente ad un’idea di continuità simbolica tra generazioni diverse che, pur da posizioni
ti, connessi inoltre ad un passato, talvolta ingombrante, per mezzo di un comune manifesto intellettuale
come l’autoproduzione, che suona piuttosto come design, nel
opposte, rendono coerente il lavoro di maestri, artisti, l’interaction un programma, il gli sviluppatori
they give of innovation”. It rather gives the artists, young designers, striale che ha segnato il ’900. ¶ Fenomeni riassumibile nell’espressione “innovazione per cultura”,giovani designer, designer anonimi e imprese più
“a cultureconsistency to the work of masters,idea of a programme andanonymous designers and that the
it is probably the closest compacomprovare l’identità di quella originale cultura simbolica tra la storia e diverse che, ci attribuiscono.
aderente probabilmente ad un’idea di continuità materiale che generazionila tradizione pur da posizioni

delle app, i videogiochi… che fatica a volerliopposte, rendono coerente il lavoro di maestri, artisti, giovani designer, designer anonimi e imprese neldell’industrial
far rientrare nelle logiche rigide della cultura
comprovare l’identità di quella originale cultura materiale che la storia e la tradizione ci attribuiscono.
design del secolo scorso! Ma invece sono parte integrante della sempre più grande cultura del progetto
della nostra contemporaneità. ¶ Continuano ad esistere progettisti che si confrontano con processi in-

they give consistency to the work of masters, artists, young designers, anonymous designers and companies as they a∞rm the identity of the original material culture handed down to us by history and tradition.

dustriali rigidissimi, per un mercato che si sviluppa in milioni di pezzi, ma a questi si a∞ancano tutti
gli altri, e fanno parte di una grande comunità planetaria che progetta, a scale di≠erenti, in forma tangibile o meno, un proprio Mondo.

I programmi di ricerca e sviluppo veng
do un lessico “di maniera”, a volte con a
glioramento delle qualità della vita, che
plicazione di soluzioni di ricerca semp
vengono spesso usate (e abusate) per q
sariamente pertinenti con gli obiettivi
no la loro attualità in relazione al conte
co, tecnologico, ecc; questo dimostra ch
e sempre condizionate dalle circostanze
le ricerche per il primo, il secondo o il
blemi di tra∞co e inquinamento; dall’a
problemi di inquinamento, ma di tutt’a
bile, ma, al contrario, si declina in molt
ta. Si capisce così che l’innovazione non
l’uso del termine innovazione in modo
virtuosa, debba negare lo stato dell’arte
mente originali. ¶ Al contrario, il term
sembra voler qualificare processi di par
nomia, ma va invece considerato che, n
to, la sostenibilità di un processo deve d
que azione; la sua dichiarazione ha un
ma auspichiamo che ben presto questo
taneo e non più dichiarato come valore
l’innovazione tecnologica passa attraverso il design Y

la, armonizza, e realizza processi di pro
me una lente di grande e∞cacia per la
sto procedere è tanto più e∞cace quan
delle tecnologie esistenti, quanto come
e di prodotti. ¶ Nell’ambito del design
bigliamento tecnico, per gli accessori e
è sempre presente, in contrapposizion
piccole fasi di un processo complesso, n
la sempre più per ottimizzarne i risultat
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Silvana Amato per LetsPublish
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Silvana Amato per LetsPublish

  • 1. in pratica una personale riflessione sul modo di concepire il mestiere del grafico, in cui immaginazione, tecnica, ricerca, scambio di conoscenze e fare artigiano sono in continua e necessaria mescolanza
  • 2. editori laterza collana i robinson collana di saggistica per il grande pubblico, ogni copertina ha un progetto grafico a sé stante disegno di benoît van innis composizione tipografica in cycles di sumner stone stampato a tinte piatte su carta fedrigoni old mill e burgo evviva formato cm 14 x 21 05.2012
  • 3. editori laterza collana i robinson collana di saggistica per il grande pubblico, ogni copertina ha un progetto grafico a sé stante disegno di claudia boldt composizione tipografica in foundry journal di david quay e freda sack stampato in quadricromia su carta fedrigoni old mill e burgo ethica 02.2011
  • 4. edizioni almenodue calendariolibro una serie ininterrotta di calendari progettati insieme ad angela liguori disegni di claudia boldt tra cifre composte in neon di giulio da milano nella reinterpretazione digitale di alessandro colizzi stampato su carta fedrigoni old mill formato chiuso cm 11,5x21 01.2011
  • 5. edizioni almenodue calendariolibro una serie ininterrotta di calendari progettati insieme ad angela liguori basato su una variazione di hedy kyle della struttura del libro a fisarmonica giapponese composizione tipografica in blur di neville brody stampato in digitale su carta conqueror, fabriano murillo e tiziano formato chiuso cm 10x19,7 01.1999
  • 6. edizioni almenodue calendariolibro una serie ininterrotta di calendari progettati insieme ad angela liguori paesaggio continuo disegnato da guido scarabottolo composizione tipografica in naiv di timo gaessner si appende con piccolissime mollette su un filo di cotone lungo sei mesi formato chiuso cm 10 x 15,5 01.2010
  • 7. edizioni almenodue il proprietario dell’arco testo di gotthold lessing disegno di guido scarabottolo tradotto in inglese da lemmi caution e in italiano da giovanni lussu composto in mirabelle mignonne di alessandro colizzi stampato in offset a tinte piatte su carta fedrigoni savile row in copertina carta kyosei-shi formato chiuso cm 22 x 13,5 10.2006
  • 8. edizioni almenodue il proprietario dell’arco testo di gotthold lessing disegno di guido scarabottolo tradotto in inglese da lemmi caution e in italiano da giovanni lussu composto in mirabelle mignonne di alessandro colizzi stampato in offset a tinte piatte su carta fedrigoni savile row in copertina carta kyosei-shi formato chiuso cm 22 x 13,5 10.2006
  • 9. fl libri o a ca 189 ri e 1 tirab ngelica + 4 o at nti, 5 lab cco or ra lla biblio ea te zz 189 libri biblioteca angelica autoritratto allo specchio, riflessioni laboratorio di guido scarabottolo 03.2013
  • 10. fl libri o a ca 189 ri e 1 tirab ngelica + 4 o at nti, 5 lab cco or ra lla biblio ea te zz 189 libri biblioteca angelica autoritratto allo specchio, riflessioni laboratorio di guido scarabottolo 03.2013
  • 11. fl libri o a ca 189 ri e 1 tirab ngelica + 4 o at nti, 5 lab cco or ra lla biblio ea te zz 189 libri biblioteca angelica autoritratto allo specchio, riflessioni laboratorio di guido scarabottolo 03.2013
  • 12. fl libri o a ca 189 ri e 1 tirab ngelica + 4 o at nti, 5 lab cco or ra lla biblio ea te zz 189 libri biblioteca angelica autoritratto allo specchio, riflessioni laboratorio di guido scarabottolo 03.2013
  • 13. nuova consonanza la musica percorsa in quest’epoca di proliferazione di linguaggi e di codici, lo scambio delle informazioni attraversa il mondo in modo vorticoso, creando continuamente nuove comunità, nuovi gerghi, nuove lingue vogliamo pensare la musica d’oggi come il crocevia di questi scambi frenetici la musica percorsa dunque, ovvero la molteplicità dei linguaggi nelle musiche contemporanee disegni di guido scarabottolo composizione tipografica in quay di david quay stampato in quadricromia su carta fedrigoni old mill e freelife cento formato chiuso cm 15 x 21 10.2007
  • 14. nuova consonanza romantik il festival prende spunto dall’idea di scoprire quei tratti romantici di molte musichedel passato che le rendono significative per il pensiero contemporaneo disegni di julia binfield composizione tipografica in foundry di david quay e freda sack e molti altri caratteri stampato in quadricromia su carta fedrigoni freelife vellum formato chiuso cm 15 x 21 11.2010
  • 15. romantik 47º K100 romantik PANTONE 5487 U 5/21 PANTONE 485 U @ info office regular by erik spiekermann 10/14,1 PT + 8/11,4 PT 47º 50 51 Il concerto si presenta come occasione per ascoltare, sotto vesti e punti di vista differenti, il connubio di flauto e pianoforte. Protagonisti della serata sono Mario Caroli ed Erika Hashimoto. Flautista azka eclettico ed apprezzato dalle piazze più importanti, Mario Caroli è conosciuto tra le altre cose per la capacità di saper spaziare con disinvoltura dal repertorio classico alle più ardite sperimentazioni contemporanee. Al pianoforte Erika Hashimoto, giovane pianista recentemente impegnata in Francia e Germania in una tournée organizzata dall’AJAM (amis des jeunes artistes musiciens). L’opportunità di ascolto diviene preziosa se vista secondo una prospettiva “di navigazione”, un ipotetico viaggio alla scoperta di variegati mondi e culture. Una tendenza che ben si accorda con il tema del 47° Festival di Nuova Consonanza soprattutto se la partenza implica una costante tensione e ricerca, rivolgendo il proprio interesse verso mete esotiche o comunque lontane dai luoghi di appartenenza. Il programma selezionato comprende difatti compositori di diversa origine e provenienza, i quali si fanno portavoce di eredità ottocentesche. Si parte con Lied di Toshio Hosokawa (Hiroshima, 1955), compositore giapponese trapiantato in Europa sin dagli anni di studio e apprendistato; tale circostanza ha favorito il definirsi di un linguaggio che trova il suo punto di forza nella fusione di Oriente e Occidente. Ma come reagisce il viaggiatore di fronte alla suggestione esotica di mondi lontani? Ben si inserisce in tale prospettiva la prima assoluta della serata, Mundus Novus di Lucio Gregoretti (Roma, 1961). Come Amerigo Vespucci nel 1502 in un viaggio nell’attuale Brasile, il viaggiatore moderno vive, di fronte a nuove realtà, un misto di meraviglia e inquietudine: l’incanto della novità comporta la difficoltà nella comunicazione provocata da linguaggi e codici diversi. Come spiega lo stesso compositore “trasposte in altri tempi e in altro ambito, le sensazioni di un compositore di oggi che entri occasionalmente in contatto con la cultura musicale brasiliana possono essere in qualche modo assimilabili a quelle di un viaggiatore del Rinascimento: si è attratti dall’aspetto esteriore, ma, a meno di non avere una competenza specifica, non si riesce a capire tutto fino in fondo. Ecco allora un pianoforte le cui corde coperte di carta vengono percosse cercando di imitare il suono di un berimbau, un flauto che richiama ossessivamente il verso di uccelli tropicali, frammenti dal repertorio delle bande che accompagnano le processioni religiose del ‘Nord – Est’, e un vago sapore di samba che colora gli aspetti ritmici e armonici”. Così come in un quadro di Friedrich la natura è 75 COMPOSITORI giovedì 02.12 21.00 Sala Casella VOLO Toshio Hosokawa 1955 FRANCESCO ANTONIONI Suoi maestri sono stati R. Gervasio, F. Valdambrini, E. Alandia per la composizione e P. Camicia per il pianoforte. Dopo aver conseguito con il massimo dei voti i diplomi di conservatorio in entrambe le materie, ha proseguito gli studi musicali con A. Corghi, nei corsi di perfezionamento dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma. In seguito, insignito di una borsa di studio (Queen Elisabeth the Queen Mother), ha studiato con J. Anderson presso il Royal College of Music di Londra. La sua musica è stata eseguita da interpreti di grande rilievo ed è stata spesso trasmessa per radio e in televisione, in Europa e in America. Ha ricevuto commissioni da prestigiose istituzioni musicali e dai suoi mentori, G. Benjamin e H. Werner Henze, del quale è stato assistente per tre anni. Attualmente insegna composizione presso il Conservatorio di Musica Fausto Torrefranca di Vibo Valentia e conduce per la Rai le trasmissioni radiofoniche Primo Movimento, il Concerto del Mattino e Radio3-suite contemporanea. BÉLA BARTÓK Nasce a Nagyszentmiklós, in Transilvania nel 1881. La sua formazione si svolge a Budapest, sotto il segno della tradizione romantica e di Liszt, anche se si appassionò anche a Brahms, Wagner e Strauss, come più tardi a Debussy, Schönberg e alla sua scuola. L’interesse coltivato con l’amico e collega Z. Kodály al folklore si riscontra già nella produzione giovanile, che comprende soprattutto opere per pianoforte caratterizzate da uno stile molto percussivo. Agli anni Dieci risale l’interesse per il teatro simbolista ed espressionista, mentre le opere successive ma precedenti l’esilio negli Stati Uniti d’America, che avvenne alla fine degli anni Trenta, riflettono una sensibilità per la costruzione formale e per la ricerca timbrica davvero inedita. Gli anni dell’esilio li trascorse in povertà e in condizioni sempre più precarie, che non gli impedirono tuttavia, di dare alla luce capolavori, come il Concerto per orchestra o l’incompiuto Concerto per viola. Muore a New York nel 1945, alla vigilia del rientro in Ungheria. Qui era atteso con emozione da due aspiranti allievi: Ligeti e Kurtág. LUCIANO BERIO Nasce a Oneglia nel 1925 e apprende le prime nozioni musicali in famiglia prima di trasferirsi al conservatorio di Milano dove studia con G. C. Paribeni e G. F. Ghedini. L’esordio come compositore avviene nel 1947 con una suite per pianoforte e pochi anni più tardi si trasferisce negli Stati Uniti dove studia con PER FLAUTO E PIANOFORTE Lied Lucio Gregoretti 1961 PER FLAUTO E PIANOFORTE Philippe Leroux 1959 PER CHITARRA A 10 CORDE Doina Rotaru 1951 PER FLAUTO E PIANOFORTE Ramon Lazkano 1968 PER VIOLONCELLO Jonathan Harvey 1939 PER OTTAVINO/FLAUTO E PIANOFORTE 2007 Mundus Novus* PPP 2006, revisione 2010 1993 Crystals 2002 Errobi I** Nataraja 2008 1983 Mario Caroli flauti Erika Hashimoto pianoforte
  • 16. 47º FESTIVAL DI NUOVA CONSONANZA 5.11 – 21.12 ROMA 51 recentemente impegnata in Francia e Germania in una tournée organizzata dall’AJAM (amis des jeunes artistes musiciens). L’opportunità di ascolto diviene preziosa se vista secondo una prospettiva “di navigazione”, un ipotetico viaggio alla scoperta di variegati mondi e culture. Una tendenza che ben si accorda con il tema del 47° Festival di Nuova Consonanza soprattutto se la partenza implica una costante tensione e ricerca, rivolgendo il proprio interesse verso mete esotiche o comunque lontane dai luoghi di appartenenza. Il programma selezionato comprende difatti compositori di diversa origine e provenienza, i quali si fanno portavoce di eredità ottocentesche. Si parte con Lied di Toshio Hosokawa (Hiroshima, 1955), compositore giapponese trapiantato in Europa sin dagli anni di studio e apprendistato; tale circostanza ha favorito il definirsi di un linguaggio che trova il suo punto di forza nella fusione di Oriente e Occidente. Ma come reagisce il viaggiatore di fronte alla suggestione esotica di mondi lontani? Ben si inserisce in tale prospettiva la prima assoluta della serata, Mundus Novus di Lucio Gregoretti (Roma, 1961). Come Amerigo Vespucci nel 1502 in un viaggio nell’attuale Brasile, il viaggiatore moderno vive, di fronte a nuove realtà, un misto di meraviglia e inquietudine: l’incanto della novità comporta la difficoltà nella comunicazione provocata da linguaggi e codici diversi. Come spiega lo stesso compositore “trasposte in altri tempi e in altro ambito, le sensazioni di un compositore di oggi che entri occasionalmente in contatto con la cultura musicale brasiliana possono essere in qualche modo assimilabili a quelle di un viaggiatore del Rinascimento: si è attratti dall’aspetto esteriore, ma, a meno di non avere una competenza specifica, non si riesce a capire tutto fino in fondo. Ecco allora un pianoforte le cui corde coperte di carta vengono percosse cercando di imitare il suono di un berimbau, un flauto che richiama ossessivamente il verso di uccelli tropicali, frammenti dal repertorio delle bande che accompagnano le processioni religiose del ‘Nord – Est’, e un vago sapore di samba che colora gli aspetti ritmici e armonici”. Così come in un quadro di Friedrich la natura è 50 51 Il concerto si presenta come occasione per ascoltare, sotto vesti e punti di vista differenti, il connubio di flauto e pianoforte. Protagonisti della serata sono Mario Caroli ed Erika Hashimoto. Flautista eclettico ed apprezzato dalle piazze più importanti, Mario Caroli è conosciuto tra le altre cose per la capacità di saper spaziare con disinvoltura dal repertorio classico alle più ardite sperimentazioni contemporanee. Al pianoforte Erika Hashimoto, giovane pianista recentemente impegnata in Francia e Germania in una tournée organizzata dall’AJAM (amis des jeunes artistes musiciens). L’opportunità di ascolto diviene preziosa se vista secondo una prospettiva “di navigazione”, un ipotetico viaggio alla scoperta di variegati mondi e culture. Una tendenza che ben si accorda con il tema del 47° Festival di Nuova Consonanza soprattutto se la partenza implica una costante tensione e ricerca, rivolgendo il proprio interesse verso mete esotiche o comunque lontane dai luoghi di appartenenza. Il programma selezionato comprende difatti compositori di diversa origine e provenienza, i quali si fanno portavoce di eredità ottocentesche. Si parte con Lied di Toshio Hosokawa (Hiroshima, 1955), compositore giapponese trapiantato in Europa sin dagli anni di studio e apprendistato; tale circostanza ha favorito il definirsi di un linguaggio che trova il suo punto di forza nella fusione di Oriente e Occidente. Ma come reagisce il viaggiatore di fronte alla suggestione esotica di mondi lontani? Ben si inserisce in tale prospettiva la prima assoluta della serata, Mundus Novus di Lucio Gregoretti (Roma, 1961). Come Amerigo Vespucci nel 1502 in un viaggio nell’attuale Brasile, il viaggiatore moderno vive, di fronte a nuove realtà, un misto di meraviglia e inquietudine: l’incanto della novità comporta la difficoltà nella comunicazione provocata da linguaggi e codici diversi. Come spiega lo stesso compositore “trasposte in altri tempi e in altro ambito, le sensazioni di un compositore di oggi che entri occasionalmente in contatto con la cultura musicale brasiliana possono essere in qualche modo assimilabili a quelle di un viaggiatore del Rinascimento: si è attratti dall’aspetto esteriore, ma, a meno di non avere una competenza specifica, non si riesce a capire tutto fino in fondo. Ecco allora un pianoforte le cui corde coperte di carta vengono percosse cercando di imitare il suono di un berimbau, un flauto che richiama ossessivamente il verso di uccelli tropicali, frammenti dal repertorio delle bande che accompagnano le processioni religiose del ‘Nord – Est’, e un vago sapore di samba che colora gli aspetti ritmici e armonici”. Così come in un quadro di Friedrich la natura è giovedì 02.12 21.00 Sala Casella VOLO Toshio Hosokawa 1955 Lied Lucio Gregoretti 1961 Mundus Novus* Philippe Leroux 1959 Doina Rotaru 1951 2007 PER FLAUTO E PIANOFORTE 2006, revisione 2010 PER FLAUTO E PIANOFORTE PPP 1993 PER CHITARRA A 10 CORDE Crystals 2002 PER FLAUTO E PIANOFORTE Errobi I** Ramon Lazkano 1968 PER VIOLONCELLO Jonathan Harvey 1939 PER OTTAVINO/FLAUTO E PIANOFORTE Nataraja 2008 1983 Mario Caroli flauti Erika Hashimoto pianoforte
  • 17. orchestra di roma e del lazio programmi di sala per varie stagioni concertistiche disegno di fabian negrin composizione tipografica in rotis di otl aicher stampato a tinte piatte su carta garda matt e fedrigoni arcoprint 01.2002 / 12.2005
  • 18. orchestra di roma e del lazio programmi di sala per varie stagioni concertistiche disegno di fabian negrin composizione tipografica in rotis di otl aicher stampato a tinte piatte su carta garda matt e fedrigoni arcoprint 01.2002 / 12.2005
  • 19. edizioni almenodue the jumblies una poesia di edward lear tradotta in italiano da damiano abeni disegni di fabian negrin stampati al torchio da lucio passerini il testo e stampato con una heidelberg del 1950 su carta fedrigoni savile row composizione tipografica in proforma di petr van blokland formato chiuso cm 22 x 18,5 03.2004
  • 20. edizioni almenodue the jumblies una poesia di edward lear tradotta in italiano da damiano abeni disegni di fabian negrin stampati al torchio da lucio passerini il testo e stampato con una heidelberg del 1950 su carta fedrigoni savile row composizione tipografica in proforma di petr van blokland formato chiuso cm 22 x 18,5 03.2004
  • 21. edizioni almenodue insettario dieci poesie di elio pecora disegni di fabian negrin composizione tipografica in sator di sumner stonez pagine 16 + 16 stampato in offset a tinte piatte su carta fedrigoni old mill copertina rivestita in carta a mano giapponese tairei formato chiuso cm 22 x 18,5 12.2005
  • 22. edizioni almenodue insettario dieci poesie di elio pecora disegni di fabian negrin composizione tipografica in sator di sumner stonez pagine 16 + 16 stampato in offset a tinte piatte su carta fedrigoni old mill copertina rivestita in carta a mano giapponese tairei formato chiuso cm 22 x 18,5 12.2005
  • 23. edizioni almenodue insettario dieci poesie di elio pecora disegni di fabian negrin composizione tipografica in sator di sumner stonez pagine 16 + 16 stampato in offset a tinte piatte su carta fedrigoni old mill copertina rivestita in carta a mano giapponese tairei formato chiuso cm 22 x 18,5 12.2005
  • 24. edizioni almenodue insettario dieci poesie di elio pecora disegni di fabian negrin composizione tipografica in sator di sumner stonez stampato in offset a tinte piatte su carta fedrigoni old mill copertina rivestita in carta a mano giapponese tairei formato chiuso cm 7,5 x 11 12.2005
  • 25. teatro di roma stagione teatrale 2005/2006 più antico nella struttura e tradizionale nella programmazione il teatro argentina, più aperto alla sperimentazione e all’incontro il teatro india, sono le due facce che compongono il teatro di roma catalogo della stagione teatrale con gli spettacoli in scena nei teatri argentina e india disegno di fabian negrin composizione tipografica in agaramond di robert slimbach e info office di erik spiekermann stampato a tinte piatte su carta garda matt formato chiuso cm 26,5 x 16,5 06.2005
  • 26. teatro di roma unione dei teatri d’europa roma è sede del 14 festival dell’unione dei teatri d’europa fondato da giorgio strehler per un mese i palcoscenici del teatro argentina valle e india vedranno rappresentare spettacoli frutto dell’esperienza e dell’inventiva dei maggiori artisti e teatri europei catalogo del festival disegno di mimmo paladino composizione tipografica in info office di erik spiekermann e mrs eaves di zuzana licko stampato in quadricromia su carta garda matt formato chiuso cm 22,5 x 28,7 07.2005
  • 27. teatro di roma unione dei teatri d’europa roma è sede del 14 festival dell’unione dei teatri d’europa fondato da giorgio strehler per un mese i palcoscenici del teatro argentina valle e india vedranno rappresentare spettacoli frutto dell’esperienza e dell’inventiva dei maggiori artisti e teatri europei catalogo del festival disegno di mimmo paladino composizione tipografica in info office di erik spiekermann e mrs eaves di zuzana licko stampato in quadricromia su carta garda matt formato chiuso cm 22,5 x 28,7 07.2005
  • 28. teatro di roma stagione teatrale 2006/2007 più antico nella struttura e tradizionale nella programmazione il teatro argentina, più aperto alla sperimentazione e all’incontro il teatro india, sono le due facce che compongono il teatro di roma pieghevole della stagione teatrale con gli spettacoli in scena nei teatri argentina e india disegno di marina sagona composizione tipografica in info office di erik spiekermann stampato in quadricromia su carta fedrigoni symbol tatami formato chiuso cm 13 x 19 06.2005
  • 29. teatro di roma stagione teatrale 2007/2008 più antico nella struttura e tradizionale nella programmazione il teatro argentina, più aperto alla sperimentazione e all’incontro il teatro india, sono le due facce che compongono il teatro di roma pieghevole della stagione teatrale con gli spettacoli in scena nei teatri argentina e india disegno di gianluigi toccafondo composizione tipografica in franklin gothic di morris fuller benton stampato in quadricromia su carta fedrigoni symbol tatami formato chiuso cm 13 x 19 06.2005
  • 30. teatro di roma gara per i teatri di cintura il comune decide di accorpare cinque teatri, i due teatri più centrali cioè india e argentina e i tre teatri di cintura cioè lido, quarticciolo e tor bella monaca ricerca fotografica 05.2008
  • 31. teatro di roma gara per i teatri di cintura il comune decide di accorpare cinque teatri, i due teatri più centrali cioè india e argentina e i tre teatri di cintura cioè lido, quarticciolo e tor bella monaca ricerca fotografica 05.2008
  • 32. teatro di roma gara per i teatri di cintura il comune decide di accorpare cinque teatri, i due teatri più centrali cioè india e argentina e i tre teatri di cintura cioè lido, quarticciolo e tor bella monaca ricerca fotografica 05.2008
  • 33. teatro di roma gara per i teatri di cintura il comune decide di accorpare cinque teatri, i due teatri più centrali cioè india e argentina e i tre teatri di cintura cioè lido, quarticciolo e tor bella monaca ricerca fotografica 05.2008
  • 34. teatro di roma gara per i teatri di cintura il comune decide di accorpare cinque teatri, i due teatri più centrali cioè india e argentina e i tre teatri di cintura cioè lido, quarticciolo e tor bella monaca ricerca fotografica 05.2008
  • 35. teatro di roma gara per i teatri di cintura il comune decide di accorpare cinque teatri, i due teatri più centrali cioè india e argentina e i tre teatri di cintura cioè lido, quarticciolo e tor bella monaca ricerca fotografica 05.2008
  • 36. teatro di roma gara per i teatri di cintura il comune decide di accorpare cinque teatri, i due teatri più centrali cioè india e argentina e i tre teatri di cintura cioè lido, quarticciolo e tor bella monaca ricerca fotografica 05.2008
  • 37. teatro di roma gara per i teatri di cintura il comune decide di accorpare cinque teatri, i due teatri più centrali cioè india e argentina e i tre teatri di cintura cioè lido, quarticciolo e tor bella monaca ricerca fotografica 05.2008
  • 38. teatro di roma gara per i teatri di cintura il comune decide di accorpare cinque teatri, i due teatri più centrali cioè india e argentina e i tre teatri di cintura cioè lido, quarticciolo e tor bella monaca ricerca fotografica 05.2008
  • 39. teatro di roma gara per i teatri di cintura il comune decide di accorpare cinque teatri, i due teatri più centrali cioè india e argentina e i tre teatri di cintura cioè lido, quarticciolo e tor bella monaca ricerca fotografica 05.2008
  • 40. teatro di roma gara per i teatri di cintura il comune decide di accorpare cinque teatri, i due teatri più centrali cioè india e argentina e i tre teatri di cintura cioè lido, quarticciolo e tor bella monaca ricerca fotografica 05.2008
  • 41. teatro di roma gara per i teatri di cintura il comune decide di accorpare cinque teatri, i due teatri più centrali cioè india e argentina e i tre teatri di cintura cioè lido, quarticciolo e tor bella monaca ricerca fotografica 05.2008
  • 42. teatro di roma gara per i teatri di cintura il comune decide di accorpare cinque teatri, i due teatri più centrali cioè india e argentina e i tre teatri di cintura cioè lido, quarticciolo e tor bella monaca ricerca fotografica 05.2008
  • 43. teatro di roma gara per i teatri di cintura il comune decide di accorpare cinque teatri, i due teatri più centrali cioè india e argentina e i tre teatri di cintura cioè lido, quarticciolo e tor bella monaca ricerca fotografica 05.2008
  • 44. teatro di roma gara per i teatri di cintura il comune decide di accorpare cinque teatri, i due teatri più centrali cioè india e argentina e i tre teatri di cintura cioè lido, quarticciolo e tor bella monaca ricerca fotografica 05.2008
  • 45. didattica / progetti di esame iuav / mappe mini laboratorio di progettazione basato sullo studio del territorio di treviso e la sua rappresentazione visiva attraverso la realizzazione di mappe formato chiuso cm 6 x 17 01.2011
  • 46. didattica / progetti di esame iuav / mappe mini laboratorio di progettazione basato sullo studio del territorio di treviso e la sua rappresentazione visiva attraverso la realizzazione di mappe formato chiuso cm 6 x 17 01.2011
  • 47. didattica / progetti di esame iuav / mappe mini laboratorio di progettazione basato sullo studio del territorio di treviso e la sua rappresentazione visiva attraverso la realizzazione di mappe formato chiuso cm 6 x 17 01.2011
  • 48. 66thand2nd attese collana che accoglie opere in cui lo sport è inteso nella sua dimensione più ideale, non libri tecnici, ma romanzi in cui un fatto o un personaggio sportivo costituiscono la scintilla da cui prende avvio la narrazione disegni di alexis rom estudio composizione tipografica in cycles di sumner stone e univers di adrian frutiger stampato a tinte piatte su carta fedrigoni old mill e burgo musa formato chiuso cm 14,2 x 19 09.2009 / 10.2013
  • 49. 66thand2nd attese collana che accoglie opere in cui lo sport è inteso nella sua dimensione più ideale, non libri tecnici, ma romanzi in cui un fatto o un personaggio sportivo costituiscono la scintilla da cui prende avvio la narrazione disegni di alexis rom estudio composizione tipografica in cycles di sumner stone e univers di adrian frutiger stampato a tinte piatte su carta fedrigoni old mill e burgo musa formato chiuso cm 14,2 x 19 09.2009 / 10.2013
  • 50. Linotype Universe by Adrian Frutiger 113 COMPRESSED LIGHT 310+REGULAR 410 cycles nine small caps «Io so che lei è un bravo giocatore» disse Rickey. Battere, correre, ricevere erano una cosa, ma qui c’era in ballo dell’altro. Qui si parlava di palle lanciate ad altezza testa, tacchetti appuntiti, fischi, minacce di morte. «Devo sapere» disse «se lei ha il fegato». […] «Vuole un giocatore» chiese Robinson «senza il fegato di reagire?». «Voglio un giocatore» tuonò Rickey, cogliendo la palla al balzo «con il fegato di non reagire!». Scott Simon, nato a Chicago nel 1952, è uno dei più noti giornalisti e conduttori radiofonici degli Stati Uniti. È stato spesso inviato in zone di guerra, a Sarajevo e in El Salvador, in Afghanistan e in Iraq, e ha collaborato con prestigiose testate come il «New York Times», il «Wall Street Journal», il «Los Angeles Times» e il «Guardian», ottenendo diversi riconoscimenti. Weekend Edition with Scott Simon sulla National Public Radio – la seguitissima emittente radio americana senza fini di lucro dedicata agli approfondimenti culturali – è considerato uno dei migliori e più intelligenti programmi radiofonici degli Stati Uniti. Scott Simon ama i libri, il teatro, il balletto, la cucina messicana e il baseball. È sposato con due figlie. Il suo ultimo libro, pubblicato nell’agosto del 2010, è Baby, We Were Meant for Each Other, un saggio sulle gioie dell’adozione. S 66THAND2ND 08 COLLANA ATTESE Scott Simon Il mio nome è Jackie Robinson progetto grafico Silvana Amato, Marta B Dau disegni Alexis Rom Estudio PANTONE 7 Scott Simon Il mio nome è Jackie Robinson Scott Simon Il mio nome è Jackie Robinson PANTONE 300 U Il traduzione di Marco Bertoli Scott Simon Il mio n isbn 978-88-96538-11-1 -11- 66TH
  • 51. Cycles eleven by Sumner Stone 11/14 pt 113 cles nine small caps PANTONE 7527 U PANTONE 413 U PANTONE 1665 U o Bertoli Nel 1945, mentre le truppe americane si apprestano a rientrare in patria, un coraggioso dirigente dei Brooklyn Dodgers, Branch Rickey, decide di ingaggiare il ventiseienne giocatore nero Jackie Robinson. Fino a quel momento il grande baseball delle Major Leagues era segregato: soltanto i bianchi vi potevano giocare. Ma nel campionato del 1947 Robinson infrange la barriera del colore e diventa il primo afroamericano a giocare nelle Major Leagues. Il mio nome è Jackie Robinson ripercorre le tappe di questa prima esaltante stagione di Robinson nei Dodgers. È il racconto di una pagina di storia che ha illuminato le contraddizioni dell’America del secondo dopoguerra, oltre che il toccante a∂resco di una Brooklyn d’epoca. Ma è soprattutto il ritratto di un grande atleta che ha dovuto a∂rontare insulti, discriminazioni e minacce di morte solo per poter giocare a uno sport in cui eccelleva. È per questo – l’attesa dell’integrazione sui campi da gioco – che la figura di Robinson ha trasceso la dimensione dello sport per trasformarsi in un’icona della cultura americana. Non a caso il presidente Barack Obama lo include tra i tredici grandi personaggi che con il loro esempio hanno cambiato il corso della storia: «Jackie Robinson ci ha mostrato come trasformare la paura in rispetto». de 66THAND2ND e è Jackie Robinson abcdefghijklmnopqrstuvwxyz Scott Simon Il mio nome è Jackie Robinson Scott Simon Il mio nome è Jackie Robinson bravo ckey. Battere, rano una cosa, o dell’altro. alle lanciate cchetti appuntiti, morte. «Devo ei ha il fegato». […] re» chiese fegato di reagire?». re» tuonò a palla al balzo n reagire!». PANTONE 300 U Scott Simon Il mio nome è Jackie Robinson 66TH
  • 52. 66thand2nd bazar collana dedicata a romanzi di autori di diverse nazionalità accomunati dallo sforzo di esprimere attraverso la narrazione la propria identità culturale in un mondo sempre più multietnico disegni di julia binfield composizione tipografica in cycles di sumner stone e univers di adrian frutiger stampato in quadricromia su carta fedrigoni old mill e burgo musa formato chiuso cm 14,5 x 21 09.2009 / 10.2013
  • 53. 66thand2nd bazar collana dedicata a romanzi di autori di diverse nazionalità accomunati dallo sforzo di esprimere attraverso la narrazione la propria identità culturale in un mondo sempre più multietnico disegni di julia binfield composizione tipografica in cycles di sumner stone e univers di adrian frutiger stampato in quadricromia su carta fedrigoni old mill e burgo musa formato chiuso cm 14,5 x 21 09.2009 / 01.2013
  • 54. 66thand2nd bazar collana dedicata a romanzi di autori di diverse nazionalità accomunati dallo sforzo di esprimere attraverso la narrazione la propria identità culturale in un mondo sempre più multietnico disegni di julia binfield composizione tipografica in cycles di sumner stone e univers di adrian frutiger stampato in quadricromia su carta fedrigoni old mill e burgo musa formato chiuso cm 14,5 x 21 09.2009 / 01.2013
  • 55. edizioni almenodue calendariolibro ventinove brocche di julia binfield composizione tipografica in elido di sibylle hagmann stampato in quadricromia su carta fedrigoni freelife merida formato chiuso cm 15 x 15 01.2009
  • 56. edizioni almenodue un due tre cartella in 50 esemplari realizzata in occasione della mostra carte sparse nello spazio fabriano di milano tre disegni componibili di julia binfield cartella rivestita in carta giapponese kyosei-shi disegni stampati a mano con un tirabozze ftc del 1975 su carta fabriano rosaspina composizione tipografica in odile di sibylle hagmann formato chiuso cm 28 x 21 05.2007
  • 57. 66thand2nd bazar collana dedicata a romanzi di autori di diverse nazionalità accomunati dallo sforzo di esprimere attraverso la narrazione la propria identità culturale in un mondo sempre più multietnico disegni di julia binfield composizione tipografica in cycles di sumner stone e univers di adrian frutiger stampato in quadricromia su carta fedrigoni old mill e burgo musa formato chiuso cm 14,5 x 21 09.2009 / 01.2013
  • 58. editori laterza biblioteca filosofica in un’epoca appiattita sull’attualità, la filososfia i suoi classici continuano a indicare essenziali punti di orientamento collana di saggistica composizione tipografica in garamond simoncini stampato a tinte piatte su carta fedrigoni old mill e burgo serica in copertina calligrafia di francesca biasetton marco campedelli mauro zennaro susan skarsgard anna ronchi eugenia roballos giovanni de faccio helga ladurner julia binfield formato chiuso cm 14,5 x 21 09.2007 / 06.2009
  • 59. editori laterza biblioteca filosofica in un’epoca appiattita sull’attualità, la filososfia i suoi classici continuano a indicare essenziali punti di orientamento collana di saggistica composizione tipografica in garamond simoncini stampato a tinte piatte su carta fedrigoni old mill e burgo serica in copertina calligrafia di francesca biasetton marco campedelli mauro zennaro susan skarsgard anna ronchi eugenia roballos giovanni de faccio helga ladurner julia binfield formato chiuso cm 14,5 x 21 09.2007 / 06.2009
  • 60. fl libri o a ca 189 ri e 1 tirab ngelica + 4 o at nti, 5 lab cco or ra lla biblio ea te zz 189 libri biblioteca angelica l’inchiostro prende forma laboratorio di francesca biasetton 03.2013
  • 61. fl libri o a ca 189 ri e 1 tirab ngelica + 4 o at nti, 5 lab cco or ra lla biblio ea te zz 189 libri biblioteca angelica l’inchiostro prende forma laboratorio di francesca biasetton 03.2013
  • 62. fl libri o a ca 189 ri e 1 tirab ngelica + 4 o at nti, 5 lab cco or ra lla biblio ea te zz 189 libri biblioteca angelica l’inchiostro prende forma laboratorio di francesca biasetton 03.2013
  • 63. fl libri o a ca 189 ri e 1 tirab ngelica + 4 o at nti, 5 lab cco or ra lla biblio ea te zz 189 libri biblioteca angelica l’inchiostro prende forma laboratorio di francesca biasetton 03.2013
  • 64. fl libri o a ca 189 ri e 1 tirab ngelica + 4 o at nti, 5 lab cco or ra lla biblio ea te zz 189 libri biblioteca angelica l’inchiostro prende forma laboratorio di francesca biasetton 03.2013
  • 65. fl libri o a ca 189 ri e 1 tirab ngelica + 4 o at nti, 5 lab cco or ra lla biblio ea te zz 189 libri biblioteca angelica l’inchiostro prende forma laboratorio di francesca biasetton 03.2013
  • 66. edizioni almenodue calendariolibro organetto con angoli stondati calligrafia di susan skarsgard composizione tipografica in the sans di lucas de groot stampato a tinte piatte su carta fedrigoni cotton wove formato chiuso cm 19,7 x 9,5 01.2006
  • 67. apuntob invito tessuti naturali in forme essenziali, scomponibili e sovrapponibili abiti per un tempo nuovo e leggero in cui la trama è il presente e l’ordito il ricordo formato chiuso cm 12,5 x 7,5 11.2008
  • 68. apuntob invito tessuti naturali in forme essenziali, scomponibili e sovrapponibili abiti per un tempo nuovo e leggero in cui la trama è il presente e l’ordito il ricordo formato chiuso 14 x 9,5 05.2009
  • 69. apuntob invito tessuti naturali in forme essenziali, scomponibili e sovrapponibili abiti per un tempo nuovo e leggero in cui la trama è il presente e l’ordito il ricordo formato chiuso 12,5 x 6,2 09.2011
  • 70. apuntob invito tessuti naturali in forme essenziali, scomponibili e sovrapponibili abiti per un tempo nuovo e leggero in cui la trama è il presente e l’ordito il ricordo formato chiuso 13,5 x 8,5 09.2012
  • 71. apuntob invito tessuti naturali in forme essenziali, scomponibili e sovrapponibili abiti per un tempo nuovo e leggero in cui la trama è il presente e l’ordito il ricordo formato chiuso 13,5 x 8,5 05.2010
  • 72. autoproduzioni righe set di 6 inviti + 1 quaderno il tessuto è stato scelto da barbara garofalo astuccio in tessuto di lino l’invito e il quaderno sono stampati a un colore su carta fedrigoni old mill sull’invito è applicato un pezzo di tessuto che cela il testo formato chiuso cm 19,5 x 10 11.2008
  • 73. edizioni almenodue calendariolibro in copertina stoffa di lino al 100% e garza inglese nei fogli di sguardia i disegni sono riproduzioni di incisioni di epoca vittoriana composizione tipografica in mrs eaves di zuzana licko rilegato a mano con chiusura a nastro formato chiuso cm 14,5 x 14,5 01.2003
  • 74. silvana amato apuntob uno dei tanti vestiti che abito quotidiamente in particolare questa foto è di giovanni lussu ed è stata scattata a montescaglioso nei giorni di retype 06.2010
  • 75. autoproduzioni quaderno francobolli rilegato a mano in copertina l’uso di francobolli d’epoca di varie parti del mondo rende ogni quaderno un pezzo unico quaderno rilegato con filo di lino bianco chiuso all’esterno con un piombino la copertina e l’nterno sono in carta fabriano murillo e fedrigoni savile row formato chiuso cm 16,5 x 16,5 04.2007
  • 76. edizioni almenodue calendariolibro disegno di rita ravaioli composizione tipografica in foundry di david quay e freda sack stampato a tinte piatte su carta fedrigoni old mill e nettuno formato chiuso cm 9,3 x 21,5 01.2007
  • 77. edizioni almenodue brieve racconto libro tirato in 80 copie testo di giacomo castelvetro tradotto in inglese da gillian riley disegni di rita ravaioli composizione tipografica in galliard di matthew carter stampato in offset a tinte piatte su carta fedrigoni old mill copertina in carta a mano con frammenti di testo nell’impasto formato chiuso cm 18 x 12,7 04.2007
  • 78. edizioni almenodue brieve racconto libro tirato in 80 copie testo di giacomo castelvetro tradotto in inglese da gillian riley disegni di rita ravaioli composizione tipografica in galliard di matthew carter stampato in offset a tinte piatte su carta fedrigoni old mill copertina in carta a mano con frammenti di testo nell’impasto formato chiuso cm 18 x 12,7 04.2007
  • 79. edizioni almenodue brieve racconto libro tirato in 80 copie testo di giacomo castelvetro tradotto in inglese da gillian riley disegni di rita ravaioli composizione tipografica in galliard di matthew carter stampato in offset a tinte piatte su carta fedrigoni old mill copertina in carta a mano con frammenti di testo nell’impasto formato chiuso cm 18 x 12,7 04.2007
  • 80. legambiente salute e gusto newsletter di notizie, consigli, segnalazioni di normative e tutto ciò che può rafforzare l’informazione per la sicurezza alimentare realizzata con il movimento difesa del cittadino formato chiuso cm 18,5 x 28 07.2004
  • 81. autoproduzioni quaderno francobolli rilegato a mano in copertina l’uso di francobolli d’epoca di varie parti del mondo rende ogni quaderno un pezzo unico quaderno rilegato con filo di lino bianco chiuso all’esterno con un piombino la copertina e l’nterno sono in carta fabriano murillo e fedrigoni savile row formato chiuso cm 16,5 x 16,5 04.2007
  • 82. autoproduzioni quaderno francobolli rilegato a mano in copertina l’uso di francobolli d’epoca di varie parti del mondo rende ogni quaderno un pezzo unico quaderno rilegato con filo di lino bianco chiuso all’esterno con un piombino la copertina e l’nterno sono in carta fedrigoni savile row formato chiuso cm 15 x 15 12.2005
  • 83. edizioni almenodue calendariolibro decorato con francobolli americani stampati tra gli anni ’30 e ’80 composizione tipografica in centaur di bruce rogers realizzato in collaborazione con bari zaki stampato a tinte piatte su carta fedrigoni old mill formato chiuso cm 10 x 15 01.2004
  • 84. nuova consonanza quarantunesimo festival i concerti del quarantunesimo festival sono legati insieme dall’intenzione di mostrare la vitalità e lo spessore del pensiero musicale contemporaneo, l’attitudine alla ricerca e alla memoria storica partitura di domenico guaccero composizione tipografica in info office di erik spiekermann e proforma di petr van blokland stampato a tinte piatte su carta fedrigoni savile row e freelife vellum e in quadricromia su fedrigoni adhoc formato chiuso cm 15 x 21 10.2004
  • 85. nuova consonanza quarantunesimo festival i concerti del quarantunesimo festival sono legati insieme dall’intenzione di mostrare la vitalità e lo spessore del pensiero musicale contemporaneo, l’attitudine alla ricerca e alla memoria storica partitura di domenico guaccero composizione tipografica in info office di erik spiekermann e proforma di petr van blokland stampato a tinte piatte su carta fedrigoni savile row e freelife vellum e in quadricromia su fedrigoni adhoc formato chiuso cm 15 x 21 10.2004
  • 86. nuova consonanza quarantuaduesimo festival sono ore, giorni, mesi drammatici per la cultura italiana, per la musica in particolare: i recenti tagli governativi si aggiungono a quelli degli enti locali si stampa a un colore solo 10.2005
  • 87. didattica / progetti di esame mi arrendo libri autoprodotti che contengono testi poetici di autori americani contemporanei pieghevole stampato a mamo da valeria di giuseppe con uso di fotopolomeri, inchiostri tipografici e tirabozze formato chiuso cm 8 x 8 06.2008
  • 88. didattica / progetti di esame variations on a theme libri autoprodotti che contengono testi poetici di autori americani contemporanei stampa con uso di fotopolimeri, inchiostri tipografici e tirabozze in aula, progetto di federico antonini formato chiuso cm 9,5 x 16,5 06.2008
  • 89. didattica / tesi di laurea el bandoneón tre racconti brevi di jorge luis borges che inaugurano il progetto di una collana di libri autoprodotti progetto di federico antonini formato chiuso cm 13 x 14 07.2010
  • 90. didattica / tesi di laurea riproduzioni sonore libro con struttura mobile frutto di un laboratorio di ascolto musicale, disegno e stampa realizzato con dieci bambini di dieci anni all’auditorium di roma progetto di teresa gallo formato chiuso cm 26 x 17,5 05.2007
  • 91. didattica / tesi di laurea riproduzioni sonore libro con struttura mobile frutto di un laboratorio di ascolto musicale, disegno e stampa realizzato con dieci bambini di dieci anni all’auditorium di roma progetto di teresa gallo formato chiuso cm 26 x 17,5 05.2007
  • 92. didattica / tesi di laurea riproduzioni sonore libro con struttura mobile frutto di un laboratorio di ascolto musicale, disegno e stampa realizzato con dieci bambini di dieci anni all’auditorium di roma progetto di teresa gallo formato chiuso cm 26 x 17,5 05.2007
  • 93. didattica / tesi di laurea riproduzioni sonore la gioia nel bosco disegno di ettore eseguito durante l’ascolto di musorgskij, trascrizione per fiati di quadri d’una esposizione libro con struttura mobile frutto di un laboratorio di ascolto musicale, disegno e stampa realizzato con dieci bambini di dieci anni all’auditorium di roma progetto di teresa gallo formato chiuso cm 26 x 17,5 05.2007
  • 94. didattica / tesi di laurea riproduzioni sonore libro con struttura mobile frutto di un laboratorio di ascolto musicale, disegno e stampa realizzato con dieci bambini di dieci anni all’auditorium di roma progetto di teresa gallo formato chiuso cm 26 x 17,5 05.2007
  • 95. didattica / tesi di laurea riproduzioni sonore libro con struttura mobile frutto di un laboratorio di ascolto musicale, disegno e stampa realizzato con dieci bambini di dieci anni all’auditorium di roma progetto di teresa gallo formato chiuso cm 26 x 17,5 05.2007
  • 96. accademia di santa cecilia annuario resoconto in cifre, parole e foto di un anno di attività musicale disegno di chiara carrer foto di riccardo musacchio e flavio ianniello composizione tipografica in cycles di sumner stone e the sans di lucas de groot stampato in quadricromia su carta fedrigoni symbol tatami formato chiuso cm 24,2 x 28 12.2007 / 08.2013
  • 97. L’orgoglio della tradizione L’Orchestra dal 1908 ad oggi Umberto Nicoletti Altimari pantone 7545 c + cmyk Santa Cecilia It’s Wonderful 06 34|35 78| 79 [ kim kriswell ] Santa Cecilia It’s Wonderful è la stagione di concerti dedicata ai suoni dei nostri tempi, alla musica contemporanea nella sua accezione più ampia. Alternando proposte più consolidate ad altre assolutamente innovative, la rassegna (nata nell’ottobre 2003) vuole o∂rire un panorama aggiornato di quanto di più interessante accade nelle altre grandi capitali europee. Tra l’altro, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è stato il primo fra gli Enti Lirico-Sinfonici italiani (oggi Fondazioni) ad aprire la sua programmazione alla musica ‘non classica’ di qualità, proponendosi di richiamare l’attenzione su artisti che, pur in ambiti diversi, rappresentino l’eccezionalità, l’originalità, il grande respiro internazionale. Come già nelle precedenti edizioni anche l’o∂erta dei concerti nel 2006 è stata assai variegata: il Musical, ad esempio, è stato il protagonista del concerto che ha visto esibirsi la celebre “Singing actress” Kim Kriswell accanto al pianista e direttore Wayne Marshall molto amato dal pubblico romano. La cantante, ormai celebre per il suo innato talento che riesce a sposare felicemente le arti del canto e della recitazione, ha a∂ascinato la platea con un programma incentrato sulle melodie e le canzoni più celebri di George Gershwin, Kurt Weill, Leonard Bernstein e Cole Porter. Di tutt’altro genere il successivo concerto a∑dato all’ensemble di percussioni giapponesi Za Ondekoza: nato nel 1969, il gruppo si ispira alla tradizione delle percussioni, il Wadaiko, che alterna sapientemente ritmi all’unisono, variazioni metriche repentine e spazi di silenzio. Tra ondate sonore di sapore mistico e meditativo e una ricerca estetica del gesto il pubblico che a∂ollava la Sala Santa Cecilia ha vissuto momenti di grande emozione sollecitato dal fragore dei tamburi e dalla incisività delle ‘urla’ dei musicisti. Agli appassionati del jazz ma in genere a tutti coloro che amano esplorare i vari territori del suono l’Accademia ha poi o∂erto un concerto di grande ra∑natezza. Richard Galliano, seguendo le orme dei grandi, si è voluto confrontare sul terreno assai complesso della formazione in trio ed ha Santa Cecilia It’s Wonderful 06 78| 79 [ kim kriswell ] Santa Cecilia It’s Wonderful è la stagione di concerti dedicata ai suoni dei nostri tempi, alla musica contemporanea nella sua accezione più ampia. Alternando proposte più consolidate ad altre assolutamente innovative, la rassegna (nata nell’ottobre 2003) vuole o∂rire un panorama aggiornato di quanto di più interessante accade nelle altre grandi capitali europee. Tra l’altro, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è stato il primo fra gli Enti Lirico-Sinfonici italiani (oggi Fondazioni) ad aprire la sua programmazione alla musica ‘non classica’ di qualità, proponendosi di richiamare l’attenzione su artisti che, pur in ambiti diversi, rappresentino l’eccezionalità, l’originalità, il grande respiro internazionale. Come già nelle precedenti edizioni anche l’o∂erta dei concerti nel 2006 è stata assai variegata: il Musical, ad esempio, è stato il protagonista del concerto che ha visto esibirsi la celebre “Singing actress” Kim Kriswell accanto al pianista e direttore Wayne Marshall molto amato dal pubblico romano. La cantante, ormai celebre per il suo innato talento che riesce a sposare felicemente le arti del canto e della recitazione, ha a∂ascinato la platea con un programma incentrato sulle melodie e le canzoni più celebri di George Gershwin, Kurt Weill, Leonard Bernstein e Cole Porter. Di tutt’altro genere il successivo concerto a∑dato all’ensemble di percussioni giapponesi Za Ondekoza: nato nel 1969, il gruppo si ispira alla tradizione delle percussioni, il Wadaiko, che alterna sapientemente ritmi all’unisono, variazioni metriche repentine e spazi di silenzio. Tra ondate sonore di sapore mistico e meditativo e una ricerca estetica del gesto il pubblico che a∂ollava la Sala Santa Cecilia ha vissuto momenti di grande emozione sollecitato dal fragore dei tamburi e dalla incisività delle ‘urla’ dei musicisti. Agli appassionati del jazz ma in genere a tutti coloro che amano esplorare i vari territori del suono l’Accademia ha poi o∂erto un concerto di grande ra∑natezza. Richard Galliano, seguendo le orme dei grandi, si è voluto confrontare sul terreno assai complesso della formazione in trio ed ha [www.santacecilia.it] [www.santacecilia.it] [ dalla nascita dell’Orchestra alla demolizione dell’Augusteo 1908 | 1936 ] In Italia all’inizio del xx secolo la nascita di un organismo sinfonico organizzato e proiettato verso regolari stagioni di concerti non era fatto scontato. Nel paese dove il melodramma era nato e restava fenomeno ben vivo e seguito, ancora forte di una stagione ricca di fermenti, una vera tradizione sinfonica non si era mai a∂ermata. La data del 16 febbraio 1908, quando si dà l’avvio alla prima delle cento stagioni di concerti che si festeggiano, è significativa per tutta la cultura italiana e non solo musicale. A partire da questo giorno si colmava un vuoto e un sostanziale ritardo rispetto al resto d’Europa se si pensa che in Germania da oltre un secolo erano già attive orchestre sinfoniche (quella del Gewandhaus a Lipsia dal 1789), in Inghilterra la London Philharmonic (1813), a Vienna i Wiener Philharmoniker (1842) e negli Stati Uniti dove quasi tutte le grandi compagini orchestrali vengono fondate e cominciano la loro attività prima della fine del xix secolo. L’Accademia di Santa Cecilia aveva iniziato le sue stagioni concertistiche, prevalentemente di musica da camera sin dal 1895, ma aveva presentato anche numerose occasioni di ascolto di musica sinfonica avvalendosi della collaborazione di grandi direttori d’orchestra italiani e stranieri. L’orchestra impegnata in questi appuntamenti era formata da elementi provenienti da diverse compagini, più o meno eccellenti, che agivano in maniera disarticolata e spesso velleitaria nella capitale. Va dato merito all’intraprendenza del Conte Enrico di San Martino e Valperga, Presidente dell’Accademia di Santa Cecilia (dal 1895 al 1947) ma anche assessore comunale, e alle altre figure di musicisti attivi in questi anni e protagonisti di quella embrionale attività orchestrale, se a Roma si crearono le condizioni per fondare un organismo sinfonico degno di questo nome con una attività organizzata e costante. L’accadimento è anche da inquadrare nel complessivo lavoro di sviluppo e organizzazione moderna che Roma sta realizzando, all’inizio del secolo, sotto l’impulso del sindaco Ernesto Nathan con la costruzione di grandi edifici amministrativi e nuovi quartieri residenziali rispondenti alle mutate condizioni delle strutture sociali della città che assumeva i tratti della capitale dell’ancora giovane Regno d’Italia. Ciò detto, va rimarcata la straordinaria capacità e la lungimiranza che i vari protagonisti della vicenda seppero esprimere nel realizzare il progetto della grande orchestra sinfonica. L’orchestra inoltre si dotava di una sala da concerti di oltre 3000 posti, l’Augusteo, che sarebbe diventata in poco tempo un punto di riferimento del mondo musicale internazionale sia per la straordinaria acustica sia per il livello artistico dei musicisti che vi si esibivano ivi compresa
  • 98. L’orgoglio della tradizione L’Orchestra dal 1908 ad oggi Umberto Nicoletti Altimari Santa Cecilia It’s Wonderful 06 34|35 78| 79 [ kim kriswell ] Santa Cecilia It’s Wonderful è la stagione di concerti dedicata ai suoni dei nostri tempi, alla musica contemporanea nella sua accezione più ampia. Alternando proposte più consolidate ad altre assolutamente innovative, la rassegna (nata nell’ottobre 2003) vuole o∂rire un panorama aggiornato di quanto di più interessante accade nelle altre grandi capitali europee. Tra l’altro, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è stato il primo fra gli Enti Lirico-Sinfonici italiani (oggi Fondazioni) ad aprire la sua programmazione alla musica ‘non classica’ di qualità, proponendosi di richiamare l’attenzione su artisti che, pur in ambiti diversi, rappresentino l’eccezionalità, l’originalità, il grande respiro internazionale. Come già nelle precedenti edizioni anche l’o∂erta dei concerti nel 2006 è stata assai variegata: il Musical, ad esempio, è stato il protagonista del concerto che ha visto esibirsi la celebre “Singing actress” Kim Kriswell accanto al pianista e direttore Wayne Marshall molto amato dal pubblico romano. La cantante, ormai celebre per il suo innato talento che riesce a sposare felicemente le arti del canto e della recitazione, ha a∂ascinato la platea con un programma incentrato sulle melodie e le canzoni più celebri di George Gershwin, Kurt Weill, Leonard Bernstein e Cole Porter. Di tutt’altro genere il successivo concerto a∑dato all’ensemble di percussioni giapponesi Za Ondekoza: nato nel 1969, il gruppo si ispira alla tradizione delle percussioni, il Wadaiko, che alterna sapientemente ritmi all’unisono, variazioni metriche repentine e spazi di silenzio. Tra ondate sonore di sapore mistico e meditativo e una ricerca estetica del gesto il pubblico che a∂ollava la Sala Santa Cecilia ha vissuto momenti di grande emozione sollecitato dal fragore dei tamburi e dalla incisività delle ‘urla’ dei musicisti. Agli appassionati del jazz ma in genere a tutti coloro che amano esplorare i vari territori del suono l’Accademia ha poi o∂erto un concerto di grande ra∑natezza. Richard Galliano, seguendo le orme dei grandi, si è voluto confrontare sul terreno assai complesso della formazione in trio ed ha [www.santacecilia.it] [ dalla nascita dell’Orchestra alla demolizione dell’Augusteo 1908 | 1936 ] In Italia all’inizio del xx secolo la nascita di un organismo sinfonico organizzato e proiettato verso regolari stagioni di concerti non era fatto scontato. Nel paese dove il melodramma era nato e restava fenomeno ben vivo e seguito, ancora forte di una stagione ricca di fermenti, una vera tradizione sinfonica non si era mai a∂ermata. La data del 16 febbraio 1908, quando si dà l’avvio alla prima delle cento stagioni di concerti che si festeggiano, è significativa per tutta la cultura italiana e non solo musicale. A partire da questo giorno si colmava un vuoto e un sostanziale ritardo rispetto al resto d’Europa se si pensa che in Germania da oltre un secolo erano già attive orchestre sinfoniche (quella del Gewandhaus a Lipsia dal 1789), in Inghilterra la London Philharmonic (1813), a Vienna i Wiener Philharmoniker (1842) e negli Stati Uniti dove quasi tutte le grandi compagini orchestrali vengono fondate e cominciano la loro attività prima della fine del xix secolo. L’Accademia di Santa Cecilia aveva iniziato le sue stagioni concertistiche, prevalentemente di musica da camera sin dal 1895, ma aveva presentato anche numerose occasioni di ascolto di musica sinfonica avvalendosi della collaborazione di grandi direttori d’orchestra italiani e stranieri. L’orchestra impegnata in questi appuntamenti era formata da elementi provenienti da diverse compagini, più o meno eccellenti, che agivano in maniera disarticolata e spesso velleitaria nella capitale. Va dato merito all’intraprendenza del Conte Enrico di San Martino e Valperga, Presidente dell’Accademia di Santa Cecilia (dal 1895 al 1947) ma anche assessore comunale, e alle altre figure di musicisti attivi in questi anni e protagonisti di quella embrionale attività orchestrale, se a Roma si crearono le condizioni per fondare un organismo sinfonico degno di questo nome con una attività organizzata e costante. L’accadimento è anche da inquadrare nel complessivo lavoro di sviluppo e organizzazione moderna che Roma sta realizzando, all’inizio del secolo, sotto l’impulso del sindaco Ernesto Nathan con la costruzione di grandi edifici amministrativi e nuovi quartieri residenziali rispondenti alle mutate condizioni delle strutture sociali della città che assumeva i tratti della capitale dell’ancora giovane Regno d’Italia. Ciò detto, va rimarcata la straordinaria capacità e la lungimiranza che i vari protagonisti della vicenda seppero esprimere nel realizzare il progetto della grande orchestra sinfonica. L’orchestra inoltre si dotava di una sala da concerti di oltre 3000 posti, l’Augusteo, che sarebbe diventata in poco tempo un punto di riferimento del mondo musicale internazionale sia per la straordinaria acustica sia per il livello artistico dei musicisti che vi si esibivano ivi compresa 06 l’orchestra residente. Fu grazie alle azioni congiunte e al comune disegno tra l’Accademia di Santa Cecilia, l’Orchestra Comunale (che in sostanza era una compagine più prossima ad una banda che ad un’orchestra degna di questo nome) guidata da Alessandro Vessella e altre piccole realtà locali che si trovò il modo di formare un organismo sinfonico che si poté fregiare del titolo di “stabile”, intendendosi con ciò non un’organizzazione interna del lavoro tale da garantire la continuità di impiego ai singoli componenti, ma il fatto che questo complesso si esibiva “stabilmente” nello stesso luogo, cioè l’Augusteo. Questo spiega anche perché l’orchestra, che inizialmente non ebbe un nome definito (fu adottato talvolta quello di Orchestra Massima Romana), si cominciò a chiamare presto Orchestra dell’Augusteo e non, come successivamente e oggi ancora, Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, anche se già da allora l’Istituzione ne ebbe in carico organizzazione e programmazione artistica. Iniziò parallelamente anche la ricerca di fondi a sostegno dell’iniziativa. E ancora una volta, grazie all’interessamento del Conte di San Martino, questa fondamentale premessa a sostegno delle attività concertistiche si risolse in una sovvenzione, che con modalità diverse negli anni, venne riconosciuta dal Comune di Roma. Una volta definiti i meccanismi organizzativi attraverso apposite convenzioni, tra le parti e con il Comune, il Conte di San Martino seppe giocare un’abilissima partita ottenendo il ripristino del Corea (poi Augusteo che in quegli anni era ridotto a deposito dei materiali per la costruzione del monumento a Vittorio Emanuele ii a Piazza Venezia) e il suo adattamento a sala da concerto. Alla presenza di numerose personalità tra cui Gabriele D’Annunzio (vittima per altro di un comico episodio quando, mancando la seduta sulla poltrona, si ritrovò a terra e a gambe per aria) il 16 febbraio 1908 Giuseppe Martucci faceva risuonare le note della Sinfonia dall’Assedio di Corinto di Rossini, ideale omaggio alla genialità musicale italiana, prima di dare spazio ai testimoni illustri del sinfonismo: Beethoven, Mozart e Wagner. La rincorsa al recupero e alla di∂usione del repertorio sinfonico si espresse nelle prime stagioni in una preponderanza di autori di area germanica. Un festival beethoveniano in cinque concerti nel 1909 fu diretto da Michael Balling con un ampio florilegio di sue composizioni non trascurandone di meno conosciute. L’intento, ribadito in una serie di “concerti popolari a prezzi ridotti” (iniziativa che con nomi diversi resterà costante negli anni) organizzati in seno alle stagioni, fu da subito quello di o∂rire al pubblico la possibilità di acquisire conoscenza del grande repertorio orchestrale, privilegiando quelle composizioni che ne costituivano l’ossatura portante. Beethoven, ˇajkovskij, molto Wagner accanto a diversi compositori sinfonici delle diverse scuole nazionali come C Saint-Säens, Liszt, Elgar, Grieg ed altri andavano ad occupare con frequenza le locandine dei programmi, lasciando molto spazio a pezzi di ridotta durata e a selezioni talvolta molto radicali di brani più ampi come anche a composizioni sinfoniche, quali ouverture, preludi e intermezzi, espunti da lavori operistici. Sorprendente è la presenza di artisti ospiti di rilievo che già dalle prime stagioni salirono sul podio dell’Augusteo, soprattutto considerando la giovane età del complesso: Willem Mengelberg (29 concerti tra il 1908 e il 1933) sarà a detta del San Martino “il beniamino del pubblico romano” e Arturo Toscanini (18 concerti sul podio dell’orchestra, dal debutto con la Messa da Requiem di Verdi nel 1911 all’ultimo concerto del 1920, a cui si aggiungono successivamente altre quattro presenze all’Augusteo con l’Orchestra Toscanini (1920) e la New York Philharmonic Symphony Society (1930)). A Toscanini, neanche a dirlo, si legano alcuni episodi di cronaca: nel 1916 – l’Italia è in guerra contro l’Austria e in quegli anni i compositori di area germanica erano stati prudentemente messi da parte – disturbato da una voce che protestava per l’esecuzione di musiche di Wagner lascia il podio durante il concerto senza più ritornarvi. Ma non basta: successivamente in occasione dei concerti del 1930 con la New York Philharmonic, quasi un preludio allo schia∂o di Bologna, si rifiuta di eseguire ad apertura di programma la Marcia Reale gettando nella più viva apprensione i dirigenti dell’Accademia. La serata invece si chiuse senza incidenti + 100.101 > cycles 18 240 mm [ l’orchestra oggi ] 280 mm 6 foto Musacchio & Ianniello foto Musacchio & Ianniello Roma, Parco della Musica [14| 07|2004] Roma, Parco della Musica [03| 09|2007] a destra Yuri Temirkanov con l’Orchestra dell’Accademia [www.santacecilia.it] a sinistra Kurt Masur dirige la Nona di Beethoven 60| 61
  • 99. accademia di santa cecilia annuario resoconto in cifre, parole e foto di un anno di attività musicale disegno di chiara carrer foto di riccardo musacchio e flavio ianniello composizione tipografica in cycles di sumner stone e the sans di lucas de groot stampato in quadricromia su carta fedrigoni symbol tatami formato chiuso cm 24,2 x 28 12.2007 / 08.2013
  • 100. accademia di santa cecilia museo degli strumenti musicali il museo possiede oltre cinquecento pezzi tra strumenti, accessori e cimeli che sono testimonianza diretta delle più varie culture musicali con le quali mantengono un legame inscindibile cinque secoli di storia diffusi su tre grandi continenti catalogo della collezione degli strumenti conservati nel museo foto di riccardo musacchio, flavio ianniello e araldo de luca composizione tipografica in cycles di sumner stone stampato in quadricromia su carta fedrigoni symbol tatami formato chiuso cm 13 x 21 02.2008
  • 101. accademia di santa cecilia museo degli strumenti musicali il museo possiede oltre cinquecento pezzi tra strumenti, accessori e cimeli che sono testimonianza diretta delle più varie culture musicali con le quali mantengono un legame inscindibile cinque secoli di storia diffusi su tre grandi continenti catalogo della collezione degli strumenti conservati nel museo quaderno pentagrammato con disegni di lorenzo terranera composizione tipografica in cycles di sumner stone stampato in quadricromia su carta fedrigoni old mill stucco formato chiuso cm 24 x 17 02.2008
  • 102. fabriano linea opera quaderni, taccuini e biglietti che riproducono in copertina dei bozzetti di scena di umberto brunelleschi realizzati in occasione della prima della turandot composizione tipografica in cycles di sumner stone stampato in quadricromia su carta fedrigoni old mill stucco formato chiuso cm 24 x 17 10.2008
  • 103. fabriano catalogo raccoglie gli oggetti di carta disegnati e prodotti in italia venduti nella rete dei negozi dell’antica cartiera composizione tipografica in quay di david quay stampato in quadricromia su carta fedrigoni symbol tatami formato chiuso cm 22 x 22 06.2008
  • 104. autoproduzioni quaderno vittoriano quaderno stampato e rilegato a mano, in copertina è riprodotto un disegno di epoca vittoriana rosso come il filo di lino con il quale è cucito disegni stampati a mano con un tirabozze ftc del 1975 su carta fedrigoni old mill da marilena di gennaro ha un blocco di 52 pagine formato chiuso cm 17 x 12 03.2009
  • 105. fabriano invito per una visita alle cartiere disegni di alexis rom e claude marzotto stampato a tinte piatte con un tirabozze ftc del 1975 per le immagini e con una hidelberg del 1950 per i testi composizione tipografica in fat di james mosley new scotch roman di richard austin e champion di françois boltana fedrigoni symbol tatami formato chiuso cm 22,4 x 15,8 04.2011
  • 106. il cilindro olandese le invenzioni italiane prima della carta Nel xvii secolo arrivò dall’Olanda una notevole innovazione: un cilindro munito di lame metalliche che tagliavano, strappavano e riducevano gli stracci in poltiglia. Non era più necessario lasciare a macerare gli stracci per sfilacciarli solo dopo molte ore di riposo, quindi i tempi di lavorazione divennero più veloci e la qualità della carta migliorò notevolmente. A Fabriano nacquero nel 1300 le più importanti innovazioni per la produzione moderna della carta: • la pila a magli multipli per battere meccanicamente gli stracci da cui si ricava la pasta per la carta; • l’impiego della gelatina animale sulla superficie dei fogli per rendere la carta resistente ai liquidi, quindi più facilmente scrivibile con inchiostro; • la filigrana, inizialmente dei semplici segni visibili in controluce, fino ad arrivare poi a riproduzioni sempre più complesse multitonali e tridimensionali. La carta si a≠erma così come supporto privilegiato a cui l’uomo a∞derà per secoli la parola scritta per comunicare e per tramandare il pensiero, le conoscenze e le opere del suo ingegno. Cyperus Papyrus, è il nome botanico del papiro, una pianta acquatica originaria dell’Africa nord-occidentale e della Sicilia. Dal 3000 a.C. gli egizi utilizzarono il papiro come supporto per la scrittura. I fogli, uniti ai margini venivano arrotolati attorno ad un bastoncino, creando un libro chiamato Volumen dai romani. Anche i greci utilizzarono il papiro fino a quando nel vi secolo d.C. fu sostituito dalla pergamena, la cui materia prima non è di origine vegetale ma è la pelle di agnello o vitello. Prima venivano recisi gli steli della pianta 1 veniva poi tolta la sottile corteccia 2 e tagliata a striscioline 3 che erano posizionate in una tavola di legno in modo da formare un graticcio 4 . Coperte da una pezza di lino 5 erano bagnate, pestate con un sasso 6 o con una mazza 7 perché le fibre si impastassero. Infine i fogli venivano fatti essicare al sole. a cosa serve l La carta è il materiale e la stampa, per il tras Si trova in tutte le stan ai paralumi del soggio l’atlante della carta 850 793 751 650 damasco bagdad samarcanda nepal 500 105 Nel 1986 a Dunhuang, scavi archeologici in una tomba della prima metà del ii secolo a.C. portarono alla luce della carta su cui era disegnata una mappa. Questo ritrovamento lascia supporre che la carta fosse già nota in quell’epoca anche se secondo la tradizione fu inventata in Cina intorno al 105 d.C. dal dignitario di corte Ts’ai Lun. Nel 751, durante una spedizione militare verso le frontiere della Cina, il governatore generale del Cali≠ato di Bagdad catturò a Samarcanda due fabbricanti di carta cinesi. Valendosi del loro aiuto, impiantò una cartiera in quella città, località propizia perché ricca di acqua, canali di irrigazione e campi di lino e di canapa. In questo modo l’arte della fabbricazione della carta venne appresa anche dagli arabi. Per duecento anni almeno Fabriano dominò incontrastata il mercato europeo della carta, sostituendosi del tutto ai precedenti fornitori spagnoli e siriani. fabriano officine fabriano il viaggio della carta dalle origini ad oggi e altre notizie descritte in un manifesto inviato a tutte le scuole medie d’italia come prima azione di un più articolato progetto didattico disegno di julia binfield stampato in quadricromia su carta fabriano fabria composizione tipografica in miller di matthew carter formato cm 70 x 100 10.2011 610 cina 850 corea 900 giappone 1036 india 1100 il cairo 1150 cordoba 1264 fez 1338 xàtiva mosca 1390 fabriano stati uniti 1400 troyes oslo 1428 norimberga canada 1490 marly 1690 olanda 1690 stevenage 1695 1491 polonia 1802 Ai tempi di Marco Polo la carta in Cina era realizzata con paglia di tè oppure riso, canna di bambù e stracci di canapa. Oggi invece è costituita soprattuto da fibre di kozo e di gelso, solo raramente di riso. i formati nno è destinato combustibile sono gestite porzioni arreca danni a giovane mi di controllo dell’ambiente. Lo standard internazionale del formato carta si chiama iso 216 e si basa sullo standard tedesco din 476. Il formato base è un foglio di carta di 1 mq (A0) in cui il rapporto tra base e altezza è fisso ed è radice quadrata di 2. I formati successivi (A1, A2, A3 e così via) si ottengono semplicemente tagliando a metà la carta sul lato più lungo. Il formato più usato e conosciuto è l’A4 (210 x 297 mm). i vari tipi di carta Ci sono tanti tipi di carta. Liscia o ruvida, opaca o brillante, bianca o colorata, patinata o naturale o di peso diverso, come carta, cartoncino e cartone. Si misura in due modi: per spessore e per peso a metro quadrato (grammatura). la filigrana I cartai di Fabriano furono i primi a servirsi di filigrane per contrassegnare la propria carta, usanza assolutamente sconosciuta ai cinesi e agli arabi. La filigrana è l’immagine che si vede in alcuni fogli se messi in controluce. L’immagine è formata con il filo di rame cucito direttamente sul telaio. Questo rende il foglio unico e la sua origine certa. Spesso le filigrane sono utilizzate per fare la carta moneta, in modo da renderla di∞cilmente falsificabile. 1 Carta fino a 150 gr spessore tra 0,03 e 0,3 mm 2 Cartoncino da 150 a 400 gr spessore tra 0,3 mm e 2 mm 3 Cartone più di 400 gr spessore oltre i 2 mm Un pacco di carta viene chiamato risma e contiene 500 fogli. Lo scienziato tedesco Georg Christoph Lichtenberg aveva avuto l’idea di creare un formato carta standard già nel 1786. Sempre in Germania nel 1922 Walter Porstmann riutilizzò l’idea di Lichtenberg creando il sistema din (din 476). Il Nord America usa uno standard leggermente diverso. ©F b i 2011 tt fi Sil A t di J li Bi fi ld fare la carta a mano
  • 107. garamond 1738 1751 1784 1788 1848 1891 1906 1923 1927 1931 1947 subiaco / conrad sweynheym, arnold pannartz / prima stamperia in italia venezia / nicolas jenson / il carattere umanistico venezia / francesco gri≠o / il corsivo / aldo manuzio parigi / claude garamond roma / giovan francesco cresci / il perfetto cancellaresco corsivo parigi / philippe grandjean / roman du roi / pierre simon fournier londra / william caslon birmingham / john baskerville parigi / françois-ambroise didot parma / giovan battista bodoni / manuale tipografico londra / robert besley / clarendon / rivoluzione industriale lechlade / william morris / kelmscott press londra / edward johnston / writing & illuminating & lettering / eric gill berlino / el lissitzky / topographie der typographie francoforte / paul renner / futura / bauhaus salfords / stanley morison / times londra / jan tschichold / penguin books 1953 1955 1957 1957 1989 1990 1996 boston / matthew carter / verdana 1702 san jose / robert slimbach / minion 1579 berlino / erik spiekermann / fontshop / info o∞ce 1545 berna / adrian frutiger / univers 1499 münchenstein / max miedinger / helvetica 1469 francoforte / hermann zapf / optima 1464 marsiglia / roger exco≠on / mistral 1462 magonza / johann gutenberg / bibbia l’atlante della tipografia È il carattere più d Ne esistono moltis si somigliano. Que allo stesso Claude che non erano stat più vicina all’origin è quella disegnata In Italia una fortun Simoncini che cara bod i caratteri si disegnano Questi accenni, che toccano argomenti, tempi e luoghi diversi, sono solo un piccolo stimolo per una riflessione su ciò che quotidianamente leggiamo. Spesso si dà per scontata la forma del testo e ci si concentra solo sul contenuto. Ma la scrittura, nella sua forma, ha una genesi antichissima che si intreccia con la storia, il pensiero e le rivoluzioni tecnologiche. Le singole lettere che compongono un testo sono sempre disegni immaginati e realizzati da qualcuno con la propria cultura e il proprio modo di progettare. Amanuensi con il pennino, incisori di caratteri mobili o disegnatori di curve digitali hanno costantemente dato forma nei secoli al nostro linguaggio, e c’è ancora molto da scoprire e inventare nella scrittura come sistema di comunicazione. È il ca un ton le sue neocla dei ca della r a Giov e, data stamp per l’e della c times new roman Viene progettato dall’inglese Stanley Morison per il quotidiano The Times. Carattere poco elegante ma estremamente e∞ciente e leggibile anche nelle dimensioni più piccole, avrà un’enorme fortuna anche al di fuori dell’ambito giornalistico. fabriano officine fabriano la tipografia come scrittura con in tipi brevemente descritta in un manifesto inviato a tutte le scuole medie d’italia per sensibilizzare i ragazzi alla forma del linguaggio disegno di steven guarnaccia stampato in quadricromia su carta fabriano fabria composizione tipografica in miller di matthew carter formato cm 70 x 100 10.2011 rma oprio queste ù facilmente o hanno nificativo di una I. ncise azie. nero asce o di∞cile oli te). tura isalire helvetica È il più famoso e probabilmente il più utilizzato negli ultimi cinquant’anni tra i caratteri lineari. Viene scelto anche per i testi editoriali, ma è soprattutto nella composizione di titoli, di manifesti, di segnaletica e di marchi che ha tr la sua maggiore applicazione. È stato disegnato dallo svizzero Max Miedinger nel 1957. tipografia johann gutenberg Nato a Magonza nel 1397, è ritenuto l’inventore della stampa a caratteri mobili. La sua formazione da orafo lo aiuta nell’incisione delle lettere alfabetiche sulle piccole matrici di piombo Il primo rivoluzione industr In questo manifesto la parola tipografia è usata sempre nell’accezione letterale di scrittura con i tipi (altro nome usato tradizionalmente per indicare i caratteri) e non come luogo in cui si stampa Nell’Ottocento, con l’inserimento nei mestieri legati alla stampa, le dopo che per circa trecento anni immutate. La prima macchina e∞ della carta fu brevettata nel 1799
  • 108. l’atlante delle tecniche su carta 1938 1950 pennarelli 1920 penne colorate acquerello, gouache grafite 1908 acrilico 1500 1700 matite colorate 1400 sanguigna, olio china 600 a.c. 0 d.c. 1100 tempera carboncino Il primo utilizzo di una mina a piombo risale al xii secolo ma solo nel 1564, dopo una fortissima tempesta, fu scoperto un enorme giacimento di grafite pura in Inghilterra. Era il 10 settembre, data che è considerata il compleanno della matita. L’uso di questo minerale crebbe notevolmente da quando, alla fine del Seicento, vennero introdotti involucri di legno per proteggere le sottili mine di grafite. Esistono moltissime gradazioni di durezza, più morbida è la grafite e più scuro risulterà il segno tracciato. 3000 cera 17500 grafite carboncino si consiglia l’uso di una carta ruvida tipo fabriano accademia 1500 inghilterra grafite Uniti, 1400 fiandre olio acquerello È una tecnica pittorica che usa pigmenti mischiati ad un legante da diluire con l’acqua. Si avvale come principale supporto della carta, usata preferibilmente ad alta percentuale di cotone puro, in quanto la fibra lunga di questo vegetale non si modifica a contatto con l’acqua. Il termine acquerello comparve nel Settecento quando i paesaggisti inglesi lo resero un genere autonomo, ma fin dall’antichità sono state utilizzate tecniche basate sullo stesso principio. eltro ere 1908 germania matite colorate 1700 inghilterra acquerello ue grossa elebili. 1700 francia gouache tol età preistorica francia carboncino 1938 ungheria penne colorate La tecnica del carboncino è la più antica che si conosca. Infatti risale ai tempi della preistoria, quando i primi uomini disegnavano (sulle pareti all’interno delle caverne) soprattutto animali, realizzandoli con pezzi di legno carbonizzati. Il carboncino è infatti un gesso di carbone vegetale formato da rami di legno leggero e poroso bruciati senza però raggiungere la completa combustione. Questa tecnica raggiunge neri molto intensi che si possono sfumare con le dita. carta consigliata fabriano acquerello si consiglia l’uso di carta con fibre di cotone come il fabriano artistico penne colorate L’utilizzo di penne e pennarelli colorati per realizzare un disegno è una delle tecniche maggiormente praticate in ambito artistico. L’uso di questi strumenti per il disegno è recente, risale infatti agli anni ’40 del Novecento, quando fu inventata la penna a sfera, creata dal giornalista ungherese László József Bíró. Da quel momento ad oggi sono stati realizzati moltissimi tipi di penne diverse. 1400 italia sanguigna carta consigliata manca manca secolo europa tempera XII siccanti ecolo. a, la tela. timi betti matite colorate americhe ano tela 1920 messico acrilico 1950 USA pennarelli 600 a.C. egitto, cera china cera fabriano officine fabriano le varie tecniche del disegno descritte in un manifesto inviato a tutte le scuole medie d’italia disegno di guido scarabottolo stampato in quadricromia su carta fabriano fabria composizione tipografica in miller di matthew carter formato cm 70 x 100 10.2011 Questo tipo di pittura fu inventata dagli egiziani. Infatti in molti templi sono state ritrovate decorazioni eseguite con colori a cera diluiti con nafta. Questo tipo di tecnica venne poi usata nel corso di tutto il Medioevo e del Rinascimento. Nell’arte pittorica si distinguono due modi diversi di usare la cera: l’encausto e la cera a freddo. Attualmente per disegnare si possono usare i colori a cera sotto forma di pastelli di vari colori. L’uso di una carta di qualità riesce ad evidenziare bene i colori applicati. si deve prediligere una carta che evidenzi bene i colori come il fabriano 3 entare a, o oria resine ui olta subito. pittura posto in Miller di Matthew Carter asia tempera Deriva da “temperare”, o stemperare, cioè mescolare i colori con acqua o anche tra loro. I colori a tempera sono formati da pigmenti mescolati con acqua distillata e agglutinanti diversi, come la chiara d’uovo, il latte di fico, la cera, la colla, che li rendono diluibili in acqua e quindi facili da usare. A di≠erenza dell’acquerello i colori a tempera sono molto coprenti e possono essere usati su diverse superfici, come la tela, la carta, il legno, etc. Questa tecnica comparve in Europa nel xii secolo e in origine era usata esclusivamente su tavola. Il massimo sviluppo lo raggiunse nel xiv e xv secolo. Insieme al carboncino è una delle tecniche più antiche del disegno. Usare l’inchiostro di china è particolarmente di∞cile perché non è possibile fare correzioni. In origine questa tecnica era usata per la scrittura su papiro e pergamena, con stili punta o penne d’oca. Con l’introduzione della cannuccia e di pennini di varia forma, la china fu impiegata per schizzi e disegni da tutti i più importanti artisti. Oggigiorno l’inchiostro di china viene prodotto in diverse tinte, eccezionalmente fluide. Tuttavia l’inchiostro di china nero, a base di nero fumo, è il prodotto più usato. Per le matite colorate al pos coloranti e pigmenti dispon diverse. Questi pastelli colo per i disegni al tratto e per di∞cili da realizzare con alt Furono inventate agli inizi Come nel caso della mina d delle matite possono essere l’ideale è usare una carta resiste si consiglia una carta resistente alle gomme tipo fabriano 4 3000 a.C. cina, china si consiglia una carta ruvida come il fabriano tecnico 6 gouache Utilizza un tipo di pigmento che ha la stessa natura della tempera ma è integrato con gesso o biacca insieme ad un composto di gomma arabica. La gouache veniva usata soprattutto per la realizzazione dei bozzetti di base per i grandi lavori ad olio, ma anche per miniature e manoscritti. Nel Settecento si di≠use in Francia e nell’Ottocento venne utilizzata per la realizzazione di cartelloni pubblicitari. Ancora oggi viene usata nelle scenografie teatrali. è preferibile scegliere una carta collata che assicuri un ottimo assorbimento come la fabriano watercolour sanguigna È uno degli strumenti d anche se ha assunto il su artistica solo nel Rinascim dei bozzetti (fu usata da nei suoi disegni, tra cui i del 1512). È costituita d ferroso ridotto a baston con cui si tracciano diseg del sangue. Da questo d È possibile utilizzarla si che di bastoncino. si consiglia l’uso di una cart
  • 109. fl libri o a ca 189 ri e 1 tirab ngelica + 4 o at nti, 5 lab cco or ra lla biblio ea te zz 189 libri biblioteca angelica diventare mastro cartaio laboratorio delle officine fabriano 03.2013
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  • 116. fl libri o a ca 189 ri e 1 tirab ngelica + 4 o at nti, 5 lab cco or ra lla biblio ea te zz 189 libri biblioteca angelica diventare mastro cartaio laboratorio delle officine fabriano 03.2013
  • 117. fl libri o a ca 189 ri e 1 tirab ngelica + 4 o at nti, 5 lab cco or ra lla biblio ea te zz 189 libri biblioteca angelica diventare mastro cartaio laboratorio delle officine fabriano 03.2013
  • 118. fl libri o a ca 189 ri e 1 tirab ngelica + 4 o at nti, 5 lab cco or ra lla biblio ea te zz 189 libri biblioteca angelica diventare mastro cartaio laboratorio delle officine fabriano 03.2013
  • 119. fl libri lla biblio ea te zz 189 libri biblioteca angelica orlando furioso il lavoro di ricerca 03.2013 o a ca 189 ri e 1 tirab ngelica + 4 o at nti, 5 lab cco or ra
  • 120. didattica / progetto d’esame summa progetto di silvia restaino sviluppato nel corso di grafica editoriale alla sapienza analisi della lettera s e di come il suo disegno cambia nel tempo nelle edizioni dell’orlando furioso conservate presso la biblioteca angelica di roma formato chiuso cm 10,5 x 15 07.2011
  • 121. didattica / progetto d’esame frontespizi progetto di leonardo magrelli sviluppato nel corso di grafica editoriale alla sapienza il titolo e l’autore nell’analisi dei frontespizi nelle edizioni dell’orlando furioso conservate presso la biblioteca angelica di roma formato chiuso cm 13,5 x 17,5 07.2011
  • 122. didattica / progetto d’esame cornici progetto di elisabetta rapini sviluppato nel corso di grafica editoriale alla sapienza come la conrice delle illustrazioni si traforma nel tempo nelle edizioni dell’orlando furioso conservate presso la biblioteca angelica di roma formato chiuso cm 21 x 29,3 07.2011
  • 123. didattica / progetto d’esame cornici progetto di elisabetta rapini sviluppato nel corso di grafica editoriale alla sapienza come la conrice delle illustrazioni si traforma nel tempo nelle edizioni dell’orlando furioso conservate presso la biblioteca angelica di roma formato chiuso cm 21 x 29,3 07.2011
  • 124. didattica / progetto d’esame una lettera progetto di andrea salerno sviluppato nel corso di grafica editoriale alla sapienza un magnifico racconto sulla vocale e osservata nelle edizioni dell’orlando furiosoconservate presso la biblioteca angelica di roma formato chiuso cm 12,5 x 21 09.2011
  • 125. didattica / progetto d’esame frontespizi progetto di federica di leo sviluppato nel corso di grafica editoriale alla sapienza il titolo e l’autore nell’analisi dei frontespizi nelle edizioni dell’orlando furioso conservate presso la biblioteca angelica di roma formato chiuso cm 13,5 x 17,5 07.2011
  • 126. didattica / progetto d’esame frontespizi progetto di andrea vendetti sviluppato nel corso di grafica editoriale alla sapienza analisi del formato del libro e della gabbia di impaginazione nelle edizioni dell’orlando furioso conservate presso la biblioteca angelica di roma formato chiuso cm 13,5 x 17,5 07.2011
  • 127. r design press il design italiano volume che raccoglie un lavoro di ricerca sul design italiano dell’ultimo decennio diviso per temi ha un duplice sistema narrativo una prima parte di testo con poche foto di riferimento e una seconda parte il cui il racconto scorre attraverso le immagini accostate composizione tipografica in miller di matthew carter e dispatch di cyrus highsmith stampato in quadricromia su carta fedrigoni old mill, symbol tatami e savile row formato chiuso cm 21,7 x 28,5 12.2011
  • 128. r design press il design italiano volume che raccoglie un lavoro di ricerca sul design italiano dell’ultimo decennio diviso per temi ha un duplice sistema narrativo una prima parte di testo con poche foto di riferimento e una seconda parte il cui il racconto scorre attraverso le immagini accostate composizione tipografica in miller di matthew carter e dispatch di cyrus highsmith stampato in quadricromia su carta fedrigoni old mill, symbol tatami e savile row formato chiuso cm 21,7 x 28,5 12.2011
  • 129. Gli ultimi dieci anni non sono stati un periodo facile. Per nessuno. In tutto il mondo, ed in tutti i settori, ci si è trovati a fronteggiare questioni nuove, crisi, ondate di sfiducia planetaria. Certamente non sono mancate anche importanti opportunità di rilancio. Per esempio il confronto con nuove energie, sostenibili, alternative, pulite. Così come l’attenzione per nuovi progetti, a forte valenza di innovazione ¶ § 20 .00 .11 edited by tonino paris and vincenzo cristallo, sabrina lucibello 20 .00 .11 antologia il design italiano edited by tonino paris and vincenzo cristallo, sabrina lucibello sociale. Nuove sensibilità di≠use che hanno trovato nel design01un importante catalizzatore di energie. § Il design, nel suo significato più ampio possibile, si è trovato infatti.11 antologia centro delle questioni, con spesso al antologia 20 .00 il design italiano ruolo chiave non tanto in merito ad una gerarchia, quanto il design italiano virtù della sua spiccata preun piuttosto in 348 a cura di tonino paris e vincenzo cristallo, sabrina lucibello disposizione alla mediazione inter-culturale e inter-disciplinare, unita ad una buona capacità di lettuY 00 collection comunicare il design italiano Y 00 collana comunicare il per italiano ra ed interpretazione della realtà. ¶ Queste doti il design le ha utilizzate anche design leggere se stesso. Per innovazione per cultura innovazione per cultura comprendere la sua evoluzione come disciplina sempre più ampia e sempre meno facilmente riconduDiverse ragioni che sostengono questo lavoro di ricerca sul design italiano dell’ultimo La cibile ad un preciso ambito professionale. La dilequeste risiede comunità internazionale del decennio. ¶ te- ha sviluppaDesign prima grande nella scelta di raccontarlo attraverso una regola antologica organizzata per mi: comunicazione, creatività, icone, ingegno del fare, innovazione, italiano dell’ultimo decennio. e vaDiverse le ragioni che sostengono questo lavoro di ricerca sul design musei e conoscenza, territori ¶ La to questa come una riflessione comune, come di queste risiede nella sceltaonda,¶un grande flusso ha resocomunicazione. lori, visioni e utopie, designer e imprenditore. Un espediente narrativo questo, che di possibile prima una grande di raccontarlo attraverso una regola antologica organizzata per teconsiderare immagini, parole, prodotti e persone organizzati per tesi, come una sorta di prodotto mi: comunicazione, creatività, icone, ingegno del fare, innovazione, musei e conoscenza, territori e vaestrattivo. ¶ Vale a dire una selezione orientata anche ad una design italiano, per sensibilità per In questo il nostro Paese ha avuto un ruolo importante,e imprenditore. dell’ampia e controversa teoria delcrescentefalori, visioni e utopie, designer grazie ¶ Un espediente narrativo questo, che ha reso possibile There are a number of reasons behind this research into Italian design in the last decade. ¶ The first lies in the decision to portray the field using an anthological approach based around topics: communication, creativity, a number of reasons ingenuity, innovation, museums design in the last decade. and values, viThere are icons, manufacturing behind this research into Italian and knowledge, territories ¶ The first lies sions and utopias,portray the field using an anthological approach based aroundpossiblecommunication, in the decision to and designers and companies. This narrative device makes it topics: to consider pictures, words, products and people which are organized by subject area, like goods from repositories. The creativity, icons, manufacturing ingenuity, innovation, museums and knowledge, territories and values, viselection utopias, and designers and companies. This narrative device design theory and seeks to reveal sions andprocess was guided by the broad, controversial field of Italian makes it possible to consider picits eclectic nature, with a variety of which are organized by subject area, like goods from repositories. The tures, words, products and people forms of expression coming together. At an ill-defined time like the present, ten years seemed like a suitably symbolic period to make Italian design theory and seeks to reveal selection process was guided by the broad, controversial field of this classification intelligible and depict the breadth of its with a ¶ These forms of values can be found in projects and products, and they are alits eclectic nature,values. variety ofenduring expression coming together. At an ill-defined time like the preso connected to the past by a shared symbolic period to make this classification intelligible expression sent, ten years seemed like a suitablyintellectual manifesto which can be summed up by the and depict “a culture of innovation”. It rather gives the idea can programme and it is probably the closest that althe breadth of its values. ¶ These enduring values of a be found in projects and products, and they arethe di≠erent generations come toshared intellectual manifesto which can be summed up by the expression so connected to the past by a an idea of symbolic continuity. While they have contrasting standpoints, re emergere immagini, parole, prodotti e di diversi linguaggi. per tesi, come una sorta di fenomeconsiderare la sua eclettica natura, crocevia persone organizzatiPer rendere intellegibile questaprodotto collection comunicare il design italiano innovazione per cultura nies as they a∞rm the identity an idea of symbolic continuity. While they to us by history standpoints, di≠erent generations come to of the original material culture handed downhave contrastingand tradition. Y 00 nologia, in Vale estrattivo. ai a dire una selezione orientata quello di e controversa teoria dieci anniitaliano,zone quelle nuove forme di design che si sviluppano¶un tempo così indeterminato comedell’ampiacui siamo testimoni,del quelleesembrati di frontiera margini della disciplina. In design sono per faemblematici per ra∞gurarne l’ampiezza dei suoi valori. ¶ Valori non transitori intellegibile questa prodotre emergere la sua eclettica natura, crocevia di diversi linguaggi. Per rendere presenti in progetti fenometi, connessi un tempo un passato, talvolta come quello di cui siamodi un comune manifesto intellettuale inoltre ad così indeterminato ingombrante, per mezzo testimoni, dieci anni sono sembrati nologia, in tra ambiti disciplinari, ma anche professionali, molto di≠erenticultura”, Valori non transitori presenti inprogramma, il più Design Indue molto lontani dal quel riassumibile per ra∞gurarne l’ampiezza dei suoi valori. ¶ che suona piuttosto come un progetti e prodotemblematici nell’espressione “innovazione per aderente probabilmente ad un’idea di continuità simbolica tra generazioni diverse che, pur da posizioni ti, connessi inoltre ad un passato, talvolta ingombrante, per mezzo di un comune manifesto intellettuale come l’autoproduzione, che suona piuttosto come design, nel opposte, rendono coerente il lavoro di maestri, artisti, l’interaction un programma, il gli sviluppatori they give of innovation”. It rather gives the artists, young designers, striale che ha segnato il ’900. ¶ Fenomeni riassumibile nell’espressione “innovazione per cultura”,giovani designer, designer anonimi e imprese più “a cultureconsistency to the work of masters,idea of a programme andanonymous designers and that the it is probably the closest compacomprovare l’identità di quella originale cultura simbolica tra la storia e diverse che, ci attribuiscono. aderente probabilmente ad un’idea di continuità materiale che generazionila tradizione pur da posizioni delle app, i videogiochi… che fatica a volerliopposte, rendono coerente il lavoro di maestri, artisti, giovani designer, designer anonimi e imprese neldell’industrial far rientrare nelle logiche rigide della cultura comprovare l’identità di quella originale cultura materiale che la storia e la tradizione ci attribuiscono. design del secolo scorso! Ma invece sono parte integrante della sempre più grande cultura del progetto della nostra contemporaneità. ¶ Continuano ad esistere progettisti che si confrontano con processi in- they give consistency to the work of masters, artists, young designers, anonymous designers and companies as they a∞rm the identity of the original material culture handed down to us by history and tradition. dustriali rigidissimi, per un mercato che si sviluppa in milioni di pezzi, ma a questi si a∞ancano tutti gli altri, e fanno parte di una grande comunità planetaria che progetta, a scale di≠erenti, in forma tangibile o meno, un proprio Mondo. I programmi di ricerca e sviluppo veng do un lessico “di maniera”, a volte con a glioramento delle qualità della vita, che plicazione di soluzioni di ricerca semp vengono spesso usate (e abusate) per q sariamente pertinenti con gli obiettivi no la loro attualità in relazione al conte co, tecnologico, ecc; questo dimostra ch e sempre condizionate dalle circostanze le ricerche per il primo, il secondo o il blemi di tra∞co e inquinamento; dall’a problemi di inquinamento, ma di tutt’a bile, ma, al contrario, si declina in molt ta. Si capisce così che l’innovazione non l’uso del termine innovazione in modo virtuosa, debba negare lo stato dell’arte mente originali. ¶ Al contrario, il term sembra voler qualificare processi di par nomia, ma va invece considerato che, n to, la sostenibilità di un processo deve d que azione; la sua dichiarazione ha un ma auspichiamo che ben presto questo taneo e non più dichiarato come valore l’innovazione tecnologica passa attraverso il design Y la, armonizza, e realizza processi di pro me una lente di grande e∞cacia per la sto procedere è tanto più e∞cace quan delle tecnologie esistenti, quanto come e di prodotti. ¶ Nell’ambito del design bigliamento tecnico, per gli accessori e è sempre presente, in contrapposizion piccole fasi di un processo complesso, n la sempre più per ottimizzarne i risultat ti i i i ti h L ità di