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AREA TECNOLOGICA

                 Definizioni e concetti base




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Sez. 1 – Ed. 1
ENERGIA - Definizioni


                  ENERGIA: è la capacità di un corpo a compiere un lavoro.
                    • Esempi: Energia cinetica di un'auto in corso, Energia chimica
                      contenuta in un accumulatore al Pb, Energia elastica di una
                      molla compressa.
                    • Unità di misura: nel Sistema Internazionale delle Unità di
                      Misura (SI) l'energia si misura in Joule (J). altre unità di
                      misura sono la kcal, il kWh, ecc.
                  POTENZA: è il flusso di energia nell'unità di tempo
                    • Esempi: Potenza erogata da un pannello fotovoltaico,
                      Potenza termica erogata dalla caldaia
                    • Unità di misura: nell'SI la potenza di 1 Joule/secondo è
                      definito Watt (W). Altre unità di misura sono la kcal/h, il
                      cavallo vapore (CV), l'horse power (HP), ecc.



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Sez. 1 – Ed. 1
ENERGIA – Definizioni


                  I principio della termodinamica: stabilisce la
                   conservazione nel tempo della quantità totale di energia.
                     • Esempio: una pallina fatta rotolare su un pendio aumenta
                       progressivamente la sua velocità, in quanto trasforma
                       l'energia potenziale (altezza del punto iniziale) in energia
                       cinetica. La somma delle due energie è costante.
                  II principio della termodinamica: stabilisce che l'entropia
                   (= disordine) di un sistema chiuso aumenta al passare del
                   tempo. In termini energetici questo significa che l'energia
                   si trasforma spontaneamente dalle forme più “nobili” in
                   calore (la forma di energia meno sfruttabile).
                     • Esempio: la velocità di un'auto viene progressivamente
                       ridotta dall'attrito, quindi l'energia cinetica si trasforma in
                       calore ceduto all'ambiente.

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ENERGIA – Definizioni


             • Vettore energetico: è un qualunque composto che trasporta l'energia
               da un punto a un altro. Il concetto è particolarmente usato in ambito
               produttivo, dove i vettori sono necessari per distribuire l'energia ai vari
               utilizzatori
                 • Esempio: il vapore di rete è solitamente usato come vettore energetico
                   per distribuire il calore alle utenze. L'aria compressa è usata per distribuire
                   energia meccanica. L'idrogeno è un vettore energetico (non una fonte)




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AREA TECNOLOGICA

                 Cenni sulla produzione e
                 utilizzo dell’energia




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ENERGIA - Definizioni


                  Il rendimento più basso è di solito quello di conversione del calore
                   in altre forme di energia. Esiste un limite teorico (1-T2/T1) dettato
                   dal II principio della termodinamica.




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ENERGIA – Definizioni

                  Principali “forme” di energia:

                    •   Energia potenziale
                    •   Energia cinetica       Energia meccanica
                    •   Energia elastica
                    •   Energia elettrica
                                                    Energia
                    •   Energia radiante
                                                    elettromagnetica
                    •   Energia chimica
                    •   Energia nucleare

                    • Calore



                    • NB: diciture come “energia eolica”, “energia solare”, ecc.
                      denotano la sorgente, non la forma dell'energia
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ENERGIA - Definizioni


           Trasformazione dell'energia: l'energia può essere trasformata nelle
            varie forme con un rendimento sempre <= 1. Il prodotto dei rendimenti di
            tutte le trasformazioni dà il rendimento totale della conversione.
                 • Esempio: nel disegno seguente si schematizza l'utilizzo di un combustibile per
                   produrre energia elettrica con un ciclo Rankine




                 Ƞ totale = Ƞ caldaia x Ƞ turbina x Ƞ alternatore



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Sez. 1 – Ed. 1
AREA TECNOLOGICA

                 Produzione di energia da
                 fonti tradizionali e da fonti
                 rinnovabili




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ENERGIA – Fonti di energia


    Fonti di energia: Sono le sorgenti primarie di energia per i vari utilizzi. Le fonti
     utilizzate oggi per la produzione di energia elettrica sono essenzialmente i
     combustibili fossili (carbone o idrocarburi), l'idroelettrico, l'energia atomica da
     fissione, l'eolico, la geotermia e l'energia solare.




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ENERGIA – Fonti di energia


                              • I dati IEA (International Energy Agency)
                                mostrano per il 2009 un consumo
                                mondiale di 12.150 MTEP.
                              • Tale consumo è originato per oltre il
                                70% da fonti fossili e solo per il 12,8%
                                da fonti rinnovabili. Il 5,8 % rimanente
                                è prodotto dalla fissione nucleare
                                dell'uranio.




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ENERGIA – Fonti di energia


                 • Il consumo è fortemente sbilanciato tra le varie parti del mondo. I
                   paesi OEDC consumano oltre un terzo dell'energia totale.




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ENERGIA – Produzione di energia

                 • La disparità ancora più netta se si osserva il consumo di energia
                   elettrica, dove i paesi OEDC producono per propri usi metà
                   dell'energia mondiale.




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ENERGIA – la prospettive mondiali



      • Dopo le crisi energetiche degli anni '70
        (che avevano creato un grande interesse
        per l'efficienza energetica) il panorama
        energetico mondiale degli anni '80 e '90 è
        stato caratterizzato da:
      • - forte aumento del consumo energetico
        complessivo, coperto essenzialmente da
        fonti fossili;
      • - stabilità dei prezzi.
      • Solo l'aumento dei prezzi a partire del
        2000 e l'intreccio con il tema del
        riscaldamento globale ha riacceso
        l'interesse per le fonti rinnovabili.
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ENERGIA – Combustibili fossili


                  Combustibili fossili: sono tutte quelle materie prime originate dalla
                   trasformazione di resti organici intrappolati nel suolo. Si distinguono per
                   stato fisico a temperatura ambiente:
                     • Gas naturale (stato gassoso), miscela di gas diversi ma composto
                       essenzialmente da metano. E' utilizzato per la produzione di energia
                       elettrica, riscaldamento e per alcuni usi petrolchimici.
                     • Petrolio (stato liquido), nome che include materie prime con caratteristiche
                       diversissime a seconda del luogo di estrazione. Il petrolio è fondamentale
                       per il settore del trasporto (soprattutto su strada e aereo) ma anche per tutta
                       la petrolchimica.
                     • Carbone (stato solido), anche questo nome generico che comprende
                       materiali estremamente diversi. In alcuni paesi (Cina) è la fonte prevalente
                       di energia elettrica.



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ENERGIA – Produzione da fonti tradizionali


                               Produzione di energia termica da fonti
                                tradizionali: per produrre energia termica
                                da fonti fossili devo necessariamente
                                passare per l' combustione dalla materia
                                prima.
                                  • Produzione di calore: utilizzo forni e
                                    caldaie di vari tipi (a tubi di fumo, rotanti, a
                                    griglia) a seconda dello stato fisico del
                                    combustibile. Il calore della combustione
                                    viene ceduto a un vettore energetico (p.e.
                                    vapore) e distribuito agli utilizzatori




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ENERGIA - Produzione da fonti tradizionali

                           Produzione di energia meccanica /
                            elettrica: la produzione di energia elettrica da
                            fonti fossili richiede dei tipi di impianti
                            completamente diversi.
                              • Cicli Rankine: utilizzano il vapore prodotto in
                                caldaia per far girare una turbina. Possono
                                usare qualunque combustibile.
                              • Turbogas: il fluido termovettore è direttamente
                                la miscela aria/combustibile che viene espansa
                                in turbina. Sono spesso di derivazione
                                aeronautica e possono funzionare
                                essenzialmente con combustibili gassosi.
                              • Motori a ciclo otto/diesel: l'espansione della
                                miscela aria/combustibile avviene internamente
                                alla camera di un pistone. Possono lavorare
                                con combustibili gassosi o liquidi.

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ENERGIA – energie rinnovabili


   Energie rinnovabili: sono definite come fonti rinnovabili di energia tutte quelle
    fonti che sono soggette a continua rigenerazione, spontanea (p.e. sole, vento)
    o voluta (biomasse da coltivazione). Le fonti alternative sono
    complessivamente caratterizzate da :
            • una bassa “intensità energetica” rispetto alle fonti tradizionali e per questo
              risultano quindi più difficili da raccogliere e trasformare;
            • un elevato costo d'installazione e (in alcuni casi) anche di esercizio;
            • una bassa emissione di CO2 per unità di energia prodotta;
            • l'intermittenza di produzione di alcune fonti, che deve essere gestita a
              livello di rete distributiva.

            Complessivamente questi problemi portano alla necessità di incentivare la produzione
              da fonti rinnovabili, per esempio con il meccanismo dei “certificati verdi”.
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ENERGIA – Energia fotovoltaica


                          Energia fotovoltaica: promossa a partire dagli
                           anni '70 il fotovoltaico sta vivendo un boom a
                           partire dal 2000.
                            • Punti di debolezza: L'installazione ha un costo
                              €/kW elevato, anche se in forte discesa.
                            • Punti di forza: il FV permette la produzione di EE
                              in ogni situazione e in ogni range, anche su
                              piccolissima scala . Dà inoltre certezza di ritorno
                              economico per i suoi bassissimi costi di esercizio
                              (manutenzione, ecc.).
                            • Prospettive: Gli esperti prevedono la “parity grid”
                              cioè la parità di costo dell'energia FV con quella da
                              fonti fossili per il 2015-17. Da quel momento non
                              sarà più necessario per gli stati incentivare
                              l'installazione di impianti.

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ENERGIA – Energia eolica


                            Energia eolica: è una delle fonti energetiche
                             storiche dell'umanità.
                              • Punti di debolezza: I siti con ventosità
                                interessante sono pochi, spesso poco
                                raggiungibili e/o di valore paesaggistico.
                              • Punti di forza: l'eolico ha un ritorno economico
                                elevato che permette (nei periodi di alto costo
                                del petrolio) di fare a meno dell'incentivazione
                                statale.
                              • Prospettive: Il calo dei prezzi continuerà per i
                                prossimi anni. Sono inoltre possibili dei “break-
                                through” tecnologici nel campo dell'eolico di alta
                                quota (in Italia il progetto Kitegen) che
                                potrebbero rendere l'eolico uno dei migliori
                                sostituti del petrolio.

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ENERGIA – Energia da biomasse

                            Energia da biomasse: è un campo
                             sterminato che comprende legno, biogas,
                             biocarburanti, ecc..
                              • Punti di debolezza: le applicazioni che
                                utilizzano biomasse pregiate (p.e. olio) sono
                                esposte a fiammate dei prezzi.
                              • Punti di forza: esistono quantità enormi di
                                scarti e residui agricoli che si prestano alla
                                produzione energetica. Spesso sono un
                                problema di smaltimento
                              • Prospettive: La grande incognita è il mercato
                                delle materie prime agricole che sta vivendo
                                momenti altalenanti. Sono comunque vicine
                                delle nuove tecnologie (p.e. produzione di
                                bioetanolo da lignina) che potrebbero favorire
                                l'uso delle biomasse.
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ENERGIA – Energia geotermica


                            Energia geotermica: è lo sfruttamento a fini
                             energetici del calore presente sotto la terra.
                               • Punti di debolezza: pochi siti hanno le
                                 caratteristiche per permettere l'utilizzo del
                                 calore. L'impatto ambientale è spesso elevato
                               • Punti di forza: nei siti adatti la resa energetica
                                 è molto elevata e l'investimento si ripaga
                                 rapidamente.
                               • Prospettive: grandi opportunità saranno date
                                 dal geotermico off-shore. L'Italia dispone di
                                 grandi “giacimenti geotermici” al centro del
                                 Tirreno.




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ENERGIA – energia idroelettrica

                            Energia idroelettrica: è un settore maturo,
                             nei paesi OEDC è sviluppato quasi
                             completamente.
                              • Punti di debolezza: la sua applicazione è
                                possibile solo per configurazioni orografiche
                                particolari.
                              • Punti di forza: l'idroelettrico ha una produttività
                                e un fattore di servizio molto elevati rispetto alle
                                altre fonti rinnovabili.
                              • Prospettive: se nei paesi in via di sviluppo la
                                prospettive sono di forte aumento (la Cina ha
                                completato l'impianto idroelettrico più grande
                                del mondo) in Europa è prevedibile il recupero
                                produttivo di tantissimi piccoli salti, anche nelle
                                pianure.

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ENERGIA – Energia nucleare


                  Energia nucleare: si intende con questo nome la produzione di energia
                   da fenomeni di trasformazione del materiale fissile (soprattutto Uranio
                   235). Attualmente viene utilizzata esclusivamente la fissione, lo
                   sfruttamento commerciale della fusione dovrebbe arrivare verso il 2050.
                    • Punti di forza: è una tecnologia consolidata e relativamente economica. Ha
                      un elevato contenuto tecnologico e si presta ad una integrazione stretta con
                      l'industria militare.
                    • Punti di debolezza: forti dubbi dell'opinione pubblica sui rischi e sui
                      problemi ambientali connessi.
                    • Prospettive: le risorse sfruttabili di U235 garantiscono solo alcuni decenni
                      di autonomia. Sono comunque allo studio dei reattori che utilizzano torio
                      (molto più comune dell'uranio) e che moltiplicherebbero la disponibilità di
                      combustibile nucleare.



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AREA TECNOLOGICA

                 Usi e consumi energetici




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SIGNIFICAT IVITA' DEGLI USI E CONSUMI
                       ENERGETICI

           Risulta chiaro che il consumo energetico correlato agli usi e consumi è
            misurato in maniera molto diversa (p.e kWh del consumo elettrico contro
            Nmc del consumo di gas).
           E' necessario utilizzare una base comune che renda confrontabili questi
            dati. Un criterio semplice e riconosciuto in Italia è la trasformazione in
            Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP).
           L'equivalenza tra questi combustibili è ottenuta a partire dal Potere
            Calorifico di ciascuno ed è stabilito nella TABELLA A, Circolare
            Ministeriale n. 219/F del 2 marzo 1992 (conversioni valide per il parco
            generativo italiano).




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SIGNIFICATIVITA' DEGLI USI E CONSUMI
                 ENERGETICI




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USI E CONSUMI ENERGETICI


           Uso e consumo energetico elemento delle attività, beni o servizi
            dell’Organizzazione che può influenzare l’uso o il consumo dell’energia.
                 Un uso e consumo energetico è significativo se incide per una quota elevata
                    del consumo totale di energia e ha potenziale in uno o più dei seguenti
                    campi:
                     – un più efficiente uso dell’energia,
                     – un maggiore utilizzo di energia rinnovabile locale,
                     – un maggiore scambio di energia con il resto della società;


           esempio: in un'industria manifatturiera gli usi e consumi energetici
            possono essere le linee produttive, i servizi ausiliari, il riscaldamento
            degli uffici, la logistica interna, ecc. Il criterio di significatività deve
            essere definito all'interno del SGE.

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USI E CONSUMI ENERGETICI: ESEMPIO




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EQUIVALENZA TEP (TABELLA A, Circolare
                        Ministeriale n. 219/F del 2 marzo 1992)

      • Gasolio 1 t =                         1,08 tep
      • Olio combustibile 1 t =               0,98 tep
      • Gas di petrolio liquefatto (GPL) 1 t= 1,10 tep
      • Benzine 1 t =                         1,20 tep
      • Carbon fossile 1 t =                  0,74 tep
      • Carbone di legna 1 t =                0,75 tep
      • Antracite e prodotti antracinosi 1 t = 0,70 tep
      • Legna da ardere 1 t =                 0,45 tep
      • Lignite 1 t =                         0,25 tep
      • Gas naturale 1000 Nm3 (*) =           0,82 tep
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EQUIVALENZA TEP (TABELLA A, Circolare
                       Ministeriale n. 219/F del 2 marzo 1992)



           La stessa circolare stabilisce anche i coefficienti di valorizzazione
            dell'energia elettrica.
           Consumo in tep = 0,23 x consumo in MWh (*) se in alta o media
            tensione
           Consumo in tep = 0,25 x consumo in MWh (*) se in bassa tensione


          La differenza del fattore compendia le maggiori perdite di trasporto nelle
             reti Bassa Tensione




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Esempio di contabilizzazione usi e consumi
                     energetici
      • Nell'individuazione degli usi e
        consumi energetici i bilanci
        devono essere chiari:
      • - è possibile conteggiare il
        metano bruciato in caldaia
        (ma non il vapore utilizzato
        nelle linee)
      • - è possibile ripartire il
        consumo di metano tra le
        linee che usano vapore.
      • ATTENZIONE: Se non si
        chiariscono questi criteri si
        rischia di conteggiare due
        volte lo stesso consumo.
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Esempio di contabilizzazione usi e consumi
                     energetici
        Uso           Consumo      Consumo      Consumo      Consumo      Totale
                         EE         metano       gasolio       pellet    (TEP/a    incidenza
                     (TEP/anno)   (TEP/anno)   (TEP/anno)   (TEP/anno)   nno)


        Produzione          3,4      75,6                                 79,0     40,7%
        vapore                                 ----         ----
        Produzione      40,9                                              40,9     21,1%
        Linea 1                   ----         ----         ----
        Produzione      38,0                                              38,0     19,6%
        Linea 2                   ----         ----         ----
        Produzione      23,0                                              23,0     11,9%
        Linea 3                   ----         ----         ----
        Logistica                                     6,7                 6,7       3,5%
                     ----         ----                      ----
        Uffici              2,1                                    4,3    6,4       3,3%
                                  ----         ----
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                                                            Totale       194,0      100%
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Esempio di contabilizzazione usi e consumi
                          energetici

           Un uso e consumo energetico deve essere considerato significativo:


                 - quando incide in maniera rilevante sul consumo di energia
                 - quando ha un potenziale elevato margine di miglioramento delle
                    prestazioni energetiche

                 L’organizzazione deve darsi criteri di significatività di ciascun uso e
                    consumo.




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Sez. 1 – Ed. 1
Individuazione degli usi e consumi energetici

          •      L’individuazione e l’esame degli usi e consumi energetici devono
                 comprendere:
           l’indicazione dei consumi energetici passati e presenti;
           l’individuazione dei settori caratterizzati da consumi energetici rilevanti;
           una stima dei consumi energetici previsti per il periodo successivo;
           l’individuazione delle opportunità di miglioramento della performance
            energetica;
           l’individuazione di tutte le persone che lavorano
            per l’organizzazione e le cui attività possono dar
            luogo a un cambiamento dei consumi energetici
            rilevanti;
           una valutazione dei risultati del precedente
            programma di gestione energetica;
           l’individuazione delle modifiche che è necessario
            apportare al programma di gestione energetica
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            per il periodo successivo.
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Variabili rilevanti


                  Le variabili rilevanti sono ogni determinante fisica quantificabile e
                   ricorrente di consumo energetico
                     (temperatura, stagionalità, cicli produttivi, ecc.)
                  Le variabili rilevanti sono fondamentali per poter analizzare e
                   prevedere i consumi energetici.
                  La correlazione tra “usi e consumi” e “variabili rilevanti” può essere di
                   vari tipi, ad esempio:
                     •   statistica;
                     •   tramite modello;
                     •   ecc.




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Correlazione tramite modello


           Correlazione tramite modello: ho una
            correlazione di questo tipo quando è possibile
            costruire un modello fisico (anche semplice) che
            correli l‘uso e consumo alle variabili rilevanti di
            riferimento.


          Per esempio è possibile modellare con buona
             precisione le dispersioni di un edificio a partire
             dalle caratteristiche costruttive (involucro, infissi,
             distribuzione del calore, ecc.).
          In questo modo si viene a disporre di un modello
              semplice ma sufficientemente preciso che correla
              la variabile rilevante “Temperatura esterna” con
              l‘utilizzo “Consumo per riscaldamento”.
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Correlazione tramite modello


          Correlazione tramite modello:
          Vantaggi: le correlazioni che si trovano sono chiaramente correlate a
            fenomeni fisici, chimici, ecc. Questo rende i modelli comprensibili e
            molto utili per estrapolare le correlazioni anche fuori dell'intervallo in
            cui ho testato il modello.
                 •   Nell'esempio precedente il modello delle dispersioni termiche
                     mi permette di testare preventivamente l'effetto apportato da un
                     miglioramento dell'isolamento e valutarne costi/benefici.
          Svantaggi: la costruzione del modello è molto impegnativa e spesso
            richiede delle grandi semplificazioni che impoveriscono i risultati
            ottenuti.



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Correlazione statistica


           Correlazione statistica: cercando di correlare statisticamente usi
            e consumi energetici e variabili rilevanti energetiche ci si deve
            accontentare di un approccio “black box”.




          La correlazione che si trova è esclusivamente “matematica” e può
             essere anche ingannevole


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Sez. 1 – Ed. 1
Correlazione statistica


                         Correlazione statistica: la correlazione più semplice da cercare è
                          quella lineare tra un uso e consumo e ua variabile rilevante. Anche
                          solo riportare i dati su un grafico permette di valutare se la
                          correlazione esiste.
                             4


                            3,5
                                                                                                             4

                                                                                                            3.5
                             3
                                                                                                             3




                                                                                       Consumo energetico
                            2,5
       COnsumo energetico




                                                                                                            2.5
                             2
                                                                                                             2

                            1,5                                                                             1.5

                             1                                                                               1

                                                                                                            0.5
                            0,5
                                                                                                             0
                             0                                                                                    0   0.2   0.4       0.6         0.8   1   1.2
                                  0   0,2   0,4            0,6         0,8   1   1,2
                                                                                                                             Fattore energetico
                                                  Fattore energetico




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Correlazione statistica


           Correlazione statistica:
            la correlazione può essere                           4


            interpolata con il metodo                           3.5


            dei minimi quadrati. Oltre                           3


            all'equazione della retta



                                           Consumo energetico
                                                                2.5

            otteniamo anche un                                   2

            coefficiente di                                     1.5
                                                                                                           f(x) = 2.39x + 1.35
            determinazione R2 che                                1
                                                                                                           R² = 0.82

            può variare tra 0 (totale
                                                                0.5
            dispersione dei dati) e 1
            (perfetto allineamento dei
                                                                 0
                                                                      0   0.2   0.4            0.6           0.8           1     1.2

            dati alla retta interpolata)                                              Fattore energetico




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Correlazione statistica


          Correlazione statistica:
          Vantaggi: Questo tipo di correlazione è facile da trovare e testare e non
            richiede approfondimenti concettuali sul processo.
                 •   In una linea di produzione è probabile che esista una
                     correlazione lineare tra consumo energetico e n° di pezzi
                     prodotti.
          Svantaggi: è necessaria una grande prudenza nell'estrapolare i dati fuori
            dell'intervallo in cui sono stati studiati.
                 •   In uno scambiatore esiste una buona linearità tra velocità del
                     fluido e calore scambiato solo finché il moto del fluido è
                     turbolento. Se lo rallento troppo ed il fluido passa a regime
                     laminare assisterò a un crollo dello scambio termico
                     nell'apparecchiatura.
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AREA TECNOLOGICA

                 Utilizzo efficiente dell’energia ed
                 aspetti economici correlati




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Efficienza energetica


           efficienza energetica: rapporto tra un risultato delle attività, dei beni o
            dei servizi di un’Organizzazione, e una immissione di energia;
           Per esempio l'efficienza è tanto più alta quanta più prodotto
            l'organizzazione riesce ad ottenere per unità di energia consumata dal
            processo produttivo. Oppure quanto meno energia viene utilizzato a
            parità di riscaldamento di un ambiente;
           L'efficienza non va confusa con il risparmio energetico: il risparmio è
            solo il minor consumo ed è ottenibile anche solo spegnendo le
            apparecchiature e annullando l'output dell'organizzazione.




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Misure di efficienza energetica - esempi



           interventi sugli usi elettrici nel settore civile (sostituzione di lampadine
            ed elettrodomestici con modelli a basso consumo, ecc.),
           riduzione dei fabbisogni termici nel settore civile (installazione di
            dispositivi per la riduzione dei consumi idrici, sostituzione di caldaie e
            scaldabagno con modelli ad alto rendimento, interventi sull’involucro
            edilizio, ecc.),
           interventi su sistemi di distribuzione di energia in ambito civile (impianto
            di cogenerazione, sistemi di teleriscaldamento, ecc.),
           miglioramento dell'efficienza nell'illuminazione pubblica (lampade ad
            alta efficienza, sistemi di regolazione automatica dei livelli di
            illuminazione, ecc.),


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Aspetti economici


           Spesso il ritorno economico di un
            intervento di aumento dell'efficienza
            energetica può sembrare molto
            appetibile. Ma oltre a un giudizio si
            fattibilità tecnica occorre valutare
            anche la fattibilità economica di un
            intervento.
           L'ottimo economico è sempre un
            ottimo intermedio tra i costi di
            investimento e i risparmi che si
                                                Esempio di valutazione di un'apparecchiatura di
            possono ottenere.                      scambio termico: traguardando uno scambio a
                                                   DT = 0 si ottiene un minimo costo energetico a
                                                   spese di superfici di scambio (=investimento)
                                                   altissime. L'ottimo economico è in un punto
                                                   intermedio.

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Aspetti economici


           L'economicità di un intervento deve essere spalmata su più anni. I
            metodi di valutazione della convenienza possono essere vari, ad
            esempio:
           Flusso di cassa attualizzato (in inglese: Discounted cash flow): sfrutta
            l'attualizzazione dei flussi associati al progetto. La somma algebrica
            delle entrate ed uscite attualizzate rappresenta il Valore Attuale Netto –
            VAN;
           Tasso interno di rendimento (TIR): si basa sull'individuazione del
            tasso di attualizzazione che azzera algebricamente le entrate ed uscite
            associate al progetto;
           Periodo di rimborso (Pay Back Period): calcolo del numero di anni
            necessario per compensare l'investimento attraverso flussi positivi.


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Aspetti economici


           Il metodo più completo per valutare l'investimento è comunque la
            stesura di un “business plan” che permetta di visualizzare l'andamento
            dei flussi di cassa negli anni.
 Anno            Investimento        Rata finanz.      Potenza
                                                            Produzione annua        Contributo CE Valore kW ENEL                                                    Vendita EE                                  Totale ricavi        Flussi di cassa
 0        €              -       €          -       1.000,000                                               €                         0,10                                                                                       €            -
 1                              -€ 453.781,98         991,907    1.091.098     €     436.439,07             €                         0,10            €         103.654,28                       €    540.093,35                 €      68.811,37
 2                              -€ 453.781,98         983,879    1.082.267     €     432.906,96             €                         0,10            €         102.815,40                       €    535.722,36                 €      64.440,39
 3                              -€ 453.781,98         975,917    1.073.509     €     429.403,44             €                         0,10            €         101.983,32                       €    531.386,75                 €      60.104,78
 4                              -€ 453.781,98         968,019    1.064.821     €     425.928,27             €                         0,10            €         101.157,96                       €    527.086,23                 €      55.804,25
 5                              -€ 453.781,98         960,185    1.056.203     €     422.481,22             €                         0,10            €         100.339,29                       €    522.820,51                 €      51.538,53
 6                              -€ 453.781,98         952,414    1.047.655     €     419.062,07             €                         0,10            €          99.527,24                       €    518.589,31                 €      47.307,34
 7                              -€ 453.781,98         944,706    1.039.176     €     415.670,59             €                         0,10            €          98.721,77                       €    514.392,36                 €      43.110,38
 8                              -€ 453.781,98         937,060    1.030.766     €     412.306,56             €                         0,10            €          97.922,81                       €    510.229,37                 €      38.947,39
 9                              -€ 453.781,98         929,477    1.022.424     €     408.969,76
                                                                                          € 3.000.000,00
                                                                                                            €                         0,10            €          97.130,32                       €    506.100,07                 €      34.818,10
 10                             -€ 453.781,98         921,954    1.014.150     €     405.659,96             €                         0,10            €          96.344,24                       €    502.004,20                 €      30.722,22
 11                             -€ 453.781,98         914,493    1.005.942     €     402.376,94
                                                                                          € 2.000.000,00
                                                                                                            €                         0,10            €          95.564,52                       €    497.941,47                 €      26.659,49
 12                             -€ 453.781,98         907,092      997.801     €     399.120,50             €                         0,10            €          94.791,12                       €    493.911,62                 €      22.629,64
 13                             -€ 453.781,98         899,751      989.726     €     395.890,41             €                         0,10
                                                                                                                    Progressivo 15 anni               €          94.023,97                       €    489.914,38                 €      18.632,40
                                                                                          € 1.000.000,00
 14                             -€ 453.781,98         892,469      981.716     €     392.686,46             €                         0,10
                                                                                                                    Progressivo 20 anni               €          93.263,03                       €    485.949,49                 €      14.667,51
 15                             -€ 453.781,98         885,246      973.771     €     389.508,44             €                         0,10
                                                                                                                    Progressivo 10 anni
                                                                                                                                                      €          92.508,25                       €    482.016,69                 €      10.734,72
                                                                                                    €-
 16                             -€ 453.781,98         878,082      965.890     €     386.356,14             €
                                                                                                            0   1   2      3     4    0,105   6   7   €
                                                                                                                                                      8   9   10 91.759,58
                                                                                                                                                                   11   12   13   14   15   16   €
                                                                                                                                                                                                 17   478.115,72
                                                                                                                                                                                                      18   19    20              €       6.833,74
 17                             -€ 453.781,98         870,976      958.073     €     383.229,35             €                         0,10            €          91.016,97                       €    474.246,32                 €       2.964,34
 18                             -€ 453.781,98         863,927      950.320     €     380.127,87
                                                                                          -€ 1.000.000,00
                                                                                                            €                         0,10            €          90.280,37                       €    470.408,24                -€         873,74
 19                             -€ 453.781,98         856,935      942.629     €     377.051,49             €                         0,10            €          89.549,73                       €    466.601,21                -€       4.680,76
 20                             -€ 453.781,98         850,000      935.000     €     374.000,00
                                                                                          -€ 2.000.000,00
                                                                                                            €                         0,10            €          88.825,00                       €    462.825,00                -€       8.456,98
          €              -      -€ 9.075.639,54                 20.222.939     €   8.089.175,48                                                       €       1.921.179,18                       € 10.010.354,65                 €     584.715,11
                                                                                          -€ 3.000.000,00

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Sez. 1 – Ed. 1
Life-Cycle Cost Analysis


           La Life-Cycle Cost Analysis è uno strumento di analisi economica che
            permette di valutare tutti i costi relativi ad un determinato progetto,
            dalla “culla” alla “tomba”. Non va confusa con la LCA che, partenda da
            un approccio simile rendiconta gli impatti abientali di un progetto.
           La LCCA permette al decisore di compiere scelte più oculate, in
            particolare:
                  accettare o rifiutare un determinato progetto (ad esempio decidere
                   se installare o meno un inverter);
                  specificare il valore ottimale di un progetto che generi il maggior
                   ritorno economico (ad esempio selezionare il valore ottimale delle
                   perdite di un trasformatore).



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AREA TECNOLOGICA

                 La norma ISO 50001:2011




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Compatibilità con altre norme



                    ISO 9001:2008       ISO 22000:2005




                             ISO 50001:2011



                 OHSAS 18001:2007       ISO 14001:2004




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La Norma ISO 50001

                  L’ obiettivo generale della norma è quello di aiutare le
                   organizzazioni a definire i sistemi ed i processi necessari al
                   miglioramento della propria prestazione energetica, al
                   fine di:
                    • ridurre i costi energetici
                    • ridurre le emissioni di gas ad effetto serra e gli altri
                       impatti ambientali correlati.
                  E’ applicabile alle organizzazioni di ogni tipologia e
                   dimensione e si adatta alle differenti situazioni geografiche,
                   culturali e sociali.
                  Si applica alle attività che sono sotto il controllo
                   dell’organizzazione.
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Modello del sistema di gestione energetica




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EN 16001 vs ISO 50001




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EN 16001 vs ISO 50001




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EN 16001 vs ISO 50001




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Sommario ISO 50001




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Sommario ISO 50001




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Sommario ISO 50001




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Sommario ISO 50001




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Sommario ISO 50001




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4.1 REQUISITI GENERALI

                 L’organizzazione deve:
                  stabilire, documentare, attuare, mantenere attivo un
                              documentare
                   sistema di gestione per l’energia (SGE) in conformità ai
                   requisiti della norma;
                  Definire e documentare lo scopo ed il confine (campo di
                   applicazione) del proprio SGE;
                  Determinare come il SGE soddisfa i requisiti della norma
                   per conseguire il miglioramento continuo della
                   prestazione energetica dell’organizzazione e del SGE.




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4.1 REQUISITI GENERALI (definizioni)



                  SCOPO estensione delle attività, infrastrutture e aspetti che
                   l'organizzazione considera nel Sistema di Gestione dell'Energia. Lo
                   scopo può includere diversi confini.
                  CONFINE limiti fisici o del sito, i limiti organizzativi, come definiti
                   dall'organizzazione (esempi: un processo, un gruppo di processi, un
                   sito, un'intera organizzazione, più siti sotto il controllo di
                   un'organizzazione).
                 Quando il «trasporto» è una delle attività svolte dall'organizzazione, l'uso e
                   il consumo di energia nel trasporto può essere incluso nello scopo e nel
                   confine del SGE (Annex A.3).




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4.1 REQUISITI GENERALI (definizioni)
                  ENERGIA: elettricità, combustibile, vapore, calore, aria compressa e
                   altri vettori simili
                 L'energia si riferisce alle varie forme di energia, tra cui rinnovabili, che
                    possono essere acquistate, conservate, trattate, utilizzate in
                    apparecchiature o in un processo, o recuperate.
                  USO DI ENERGIA: modo di utilizzo dell’energia.
                  CONSUMO DI ENERGIA: quantità di energia utilizzata.
                  SISTEMA GESTIONE DELL’ENERGIA: insieme di elementi correlati o
                   interagenti, per stabilire la politica e gli obiettivi per l’energia e processi
                   e procedure per raggiungere tali obiettivi.




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4.2.1 RESPONSABILITA’ DELL’ALTA
                        DIREZIONE
        L'Alta Direzione deve dimostrare il proprio impegno nell'attuare e
           migliorare con continuità il SGE:
         Definendo, attuando e mantenendo attiva una politica per l'energia;
         Nominando un Rappresentate della Direzione (§ 4.2.2) dì adeguata
          competenza (§ 4.2.2) e approvando la costituzione di un team per la
          gestione dell'energia;
         Mettendo a disposizione le risorse necessarie ad attuare e migliorare il
          SGE e le prestazioni energetiche
         Identificando lo scopo e i confini del SGE;
         Comunicando all'organizzazione l'importanza della gestione
          dell'energia;




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4.2.1 RESPONSABILITA’ DELL’ALTA
                          DIREZIONE
         Assicurando che siano definiti obiettivi e traguardi per l'energia;
         Assicurando che gli indicatori della prestazione energetica siano
          appropriati all'organizzazione;
         Considerando la prestazione energetica nella pianificazione di lungo
          periodo;
         Assicurando che i risultati raggiunti siano misurati e riferiti a intervalli
          prestabiliti;
         Effettuando il riesame della direzione.
        L’alta direzione dovrebbe integrare le proprie attività di pianificazione,
            anche a lungo termine, con considerazioni relative alla gestione
            dell'energia, quali ad es. fonti energetiche, performance energetiche,
            miglioramenti di prestazioni energetiche.



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4.2.2 RAPPRESENTANTE DELLA DIREZIONE
         assicura che il SGE sia attuato e migliorato in modo continuo in
          conformità alla norma ISO 50001;
         individua le persone che, autorizzate dagli appropriati livelli gerarchici,
          collaborano con il Rappresentante della direzione nell'attuare il SGE;
         riferisce all'alta direzione sulle prestazioni energetiche e del SGE;
         assicura che siano pianificate le attività di gestione dell'energia
          necessarie ad attuare la politica energetica dell'organizzazione;
         definisce e comunica responsabilità e autorità al fine di favorire l'efficace
          gestione dell'energia;
         definisce i criteri e metodi necessari ad assicurare un efficace
          attuazione e controllo del SGE;
         promuove a tutti i livelli dell'organizzazione la consapevolezza della
          politica energetica e degli obiettivi per l'energia.

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EN 16001 – rappresentante della direzione

                  L’ Alta Direzione deve nominare un Rappresentante della Direzione,
                   il quale deve avere ruoli, responsabilità e autorità per:
                 -   Assicurare che il SGE sia stabilito, attuato e mantenuto attivo in
                     conformità ai requisiti della norma,
                 -   Riferire all’Alta Direzione sulle prestazioni del SGE


                  La persona designata come Rappresentante della Direzione deve
                   essere competente e qualificata nel campo dell’energia e dei
                   miglioramenti dell’efficienza energetica (requisito 3.4.2)
                 Il rappresentante della direzione può essere nominato Esperto in
                     gestione dell’energia.



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4.3 POLITICA PER L’ENERGIA
         L’Alta Direzione deve definire la Politica per l’energia e comunicarla a
          tutti i livelli dell’organizzazione.
         La politica deve essere appropriata alla natura, alla dimensione ed
          all’incidenza degli usi e consumi energetici dell’organizzazione.
         La politica energetica deve comunicare l'importanza di acquistare
          prodotti e servizi secondo criteri di efficienza energetica e di considerare
          criteri di efficienza energetica nella progettazione di impianti, processi,
          infrastrutture.


        La politica per l’ Energia deve essere documentata, attuata e mantenuta
           attiva, riesaminata ed aggiornata se necessario.




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4.3 POLITICA PER L’ENERGIA
        CONTENUTI DELLA POLITICA PER L’ENERGIA
         impegno per il miglioramento continuo della performance energetica.
         impegno a garantire la disponibilità delle informazioni e di tutte le risorse
          necessaria per raggiungere gli obiettivi e i traguardi energetici,
         impegno al rispetto di tutte le prescrizioni legali applicabili e delle altre
          prescrizioni che l'organizzazione ha sottoscritto, che riguardano l'uso, il
          consumo di energia e l'efficienza energetica,
         riferimento agli obiettivi energetici che l'organizzazione intende
          perseguire.




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4.4 PIANIFICAZIONE ENERGETICA
        L'organizzazione deve attivare un processo documentato di
            pianificazione energetica.
        La pianificazione energetica deve:
         Prevedere attività che consentano un continuo miglioramento della
          prestazione energetica.
         Includere un riesame delle attività che influenzano la prestazione
          energetica.




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4.4 PIANIFICAZIONE ENERGETICA




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4.4.2 PRESCRIZIONI LEGALI ED ALTRE
                        PRESCRIZIONI
        L'organizzazione deve:
         identificare e accedere agli obblighi legislativi applicabili e agli altri
          requisiti che sottoscrive che riguardano l'uso, il consumo di energia e
          l'efficienza energetica,
         valutare gli adempimenti per l'organizzazione derivanti dagli obblighi
          legislativi e dagli altri requisiti sottoscritti,
         riesaminare ad intervalli definiti gli obblighi legislativi applicabili,
         assicurare che obblighi legislativi e altri requisiti siano tenuti in
          considerazione nella definizione e attuazione del SGE.




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4.4.2 PRESCRIZIONI LEGALI ED ALTRE
                     PRESCRIZIONI
       L’organizzazione dovrebbe tenere sotto controllo:
        La pubblicazione di nuove prescrizioni legali nel campo dell’energia
         (europea, nazionale, regionale, provinciale e comunale) o di modifiche
         delle prescrizioni in essere;
        Le modifiche del processo produttivo o delle infrastrutture che possano
         comportare nuovi adempimenti cogenti per l’organizzazione.




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4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE
                       ENERGETICA
         L'organizzazione deve sviluppare un riesame energetico (analisi delle
          prestazioni energetiche)
         I risultati di tale riesame devono essere registrato.
         I criteri e la metodologia utilizzati per sviluppare tale riesame devono
          essere documentati.
         Il riesame energetico deve essere aggiornato a intervalli definiti,
          coerentemente con eventuali cambiamenti nelle strutture,
          apparecchiature, sistemi o processi.




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4.4.2 PRESCRIZIONI LEGALI ED ALTRE
                         PRESCRIZIONI
             FONTI per l’aggiornamento normativo possono essere.
              GAZZETTA UFFICIALE nazionale/europea,
              Bollettini regionali (BUR),
              Regolamenti e Piani comunali (es. Regolamento edilizio, Piano
               Energetico Comunale)
              Delibere AEEG
              Riviste specializzate
              Siti internet




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4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE
                                  ENERGETICA - Definizioni
                  riesame energetico: Valutazione della performance energetica basata su dati
                   e altre informazioni per l’identificazione delle opportunità di miglioramento
                  uso significativo di energia:
                    • quando incide in maniera rilevante sul consumo di energia
                    • quando ha un potenziale elevato margine di miglioramento delle prestazioni
                      energetiche
                 I criteri di significatività sono determinati dall’organizzazione.
                  efficienza energetica rapporto o altra relazione quantitativa tra un risultato di
                   performance, attività, beni o di servizi di un’Organizzazione, e una immissione
                   di energia;
                 ESEMPIO: efficienza di conversione; energia richiesta/energia utilizzata; output/input; consumo teorico di
                    energia/consumo effettivo.
                 Sia input ed output devono essere chiaramente specificati in quantità e qualità, ed essere misurabili

                  prestazione energetica risultato misurabile correlato all’efficienza energetica,
                   all’uso energetico, al consumo energetico
                 Nel contesto dell’EMS, i risultati possono essere misurati in relazione alla politica, obiettivi, traguardi e altri
                      requisiti di prestazione dell’organizzazione.

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4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE
                   ENERGETICA - Definizioni
         uso significativo di energia: riferimenti nello Standard
          • Introduzione
          • Definizione, [3.27]
          • Riesame energetico, [4.4.3 b)]
          • Obiettivi, target, programma d’azione [4.4.6]
          • Competenza, formazione, consapevolezza [4.5.2]
          • Controllo operativo [4.5.5]
          • Progettazione, (impatto significativo sulle prestazioni
            energetiche) [4.5.6]
          • Acquisti [4.5.7]
          • Monitoraggi, misurazioni, analisi [4.6.1]

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4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE
                         ENERGETICA - Definizioni
                 PRESTAZIONE ENERGETICA




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4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE
                         ENERGETICA
        CONTENUTI DEL RIESAME DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA
         analizzare l'uso e il consumo di energia passati e presenti basati su misure o
          altre fonti di dati
         identificare le attuali fonti energetiche;
         sulla base dell'analisi dell’uso e consumo energetico, identificare le aree di
          consumo energetico significativo,
         individuare le strutture, le attrezzature, sistemi, processi e persone che lavorano
          per o per conto dell'organizzazione che influenzano significativamente l’uso ed il
          consumo energetico;
         identificare altre variabili rilevanti che possono interessare gli usi significativi di
          energia;
         determinare le attuali prestazioni energetiche degli impianti, attrezzature, sistemi
          e processi relativi agli usi energetici significativi identificati come tali;
         stima del futuro uso e consumo di energia;
         individuare, classificare e registrare le opportunità per migliorare le prestazioni
          energetiche; le opportunità possono riguardare le potenziali fonti di energia,
          l’utilizzo di energie rinnovabili o altre fonti energetiche alternative come ad es. la
          produzione di energia dai rifiuti.
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4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE
                     ENERGETICA
       ESEMPI DI AREE DI CONSUMO DELL’ENERGIA
        Impianto di riscaldamento luoghi di lavoro,
        Impianto di raffrescamento estivo luoghi di lavoro,
        Impianti, macchine, apparecchiature per la produzione,
        Servizi ausiliari (ad esempio aria compressa),
        Automezzi per il trasporto di bene e persone,
        Illuminazione.




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                  ENERGETICA
       ESEMPIO DI RIPARTIZIONE DEI CONSUMI




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                 ENERGETICA
       ESEMPIO DI PROFILO DI CONSUMO




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4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE
                        ENERGETICA
          ESEMPI DI FONTI DI DATI PER I CONSUMI
           Dalle fatture emesse dalle società di distribuzione dell’energia elettrica
            e del gas,
           Dalla lettura diretta dei contatori,
           Dai misuratori di consumo appositamente installati, relativi ad impianti,
            aree e linee di produzione specifiche,
           Dai dati di targa di macchine ed impianti,
           Mediante l’uso di misuratori portatili degli assorbimenti elettrici (ad es.
            pinze amperometriche)




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4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE
                         ENERGETICA
          IPOTESI DI DOCUMENTO DI ANALISI INIZIALE
           sito, edificio, reparto.
           usi di energia (macchina, impianto, attività).
           fonti energetiche / vettori energetici.
           unità di misura.
           consumo (stimato o misurato) e periodo di riferimento.
           fattore conversione in TEP e consumo in TEP.
           tonnellate di CO2 equivalenti corrispondenti al consumo.
           Variabili/fattori energetici (determinante fisico, quantificabile e ricorrente del
            consumo di energia; esempio: livello produttivo, temperatura, umidità, velocità
            del vento, tasso di occupazione).
           consumo di energia rapportato al pertinente e rilevante fattore energetico (EnPI)
           spesa energetica €.


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4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE
                    ENERGETICA
          IPOTESI DI DOCUMENTO DI ANALISI INIZIALE




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4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE
                    ENERGETICA
          IPOTESI DI DOCUMENTO DI ANALISI INIZIALE




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4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE
                              ENERGETICA
          Le opportunità di risparmio energetico possono includere:
           Approccio di mercato; Contrattazione con il fornitore
                Interventi strutturali (edifici, impianti, attrezzature),
                Utilizzo di FER
                Attività di sensibilizzazione del personale ad adottare comportamenti più attenti
                 ad evitare/ridurre i consumi.
          ESEMPI
          uso di lampade a risparmio energetico,
          Motori elettrici ad alta efficienza,
          uso di impianto solare termico per l’ ACS,
          Sostituzione degli infissi,
          rifacimento dell’involucro edilizio
          Uso di apparecchiature elettriche a basso consumo di energia,
          Installazione di impianti termici a condensazione

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4.4.4 LIVELLO DI RIFERIMENTO DEI CONSUMI
                       – ENERGY BASELINE
           L'organizzazione deve stabilire e registrare il livello di riferimento dei
            propri consumi energetici, utilizzando le informazioni derivanti
            dall'analisi iniziale della propria prestazione energetica e considerando i
            dati inerenti ad un periodo di tempo adeguato
           Il miglioramento della prestazione energetica deve essere misurato in
            relazione al livello di riferimento stabilito
           Il livello di riferimento deve essere riesaminato periodicamente e
            aggiornato qualora si verifichino numerosi cambiamenti dei processi e
            delle attività operative o del sistema energetico e/o gli indicatori di
            prestazione energetica non riflettano più adeguatamente usi e consumi
            di energia dell'organizzazione.




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4.4.5 INDICATORI DI PRESTAZIONE
                           ENERGETICA - EnPI
                 SCELTA DEGLI INDICATORI ENERGETICI




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4.4.5 INDICATORI DI PRESTAZIONE
                       ENERGETICA - EnPI
           L'organizzazione deve identificare appropriati Indicatori di Prestazione
            Energetica per monitorare e misurare la propria prestazione energetica.
           La metodologia per determinare e tenere aggiornati gli indicatori di
            prestazione energetica deve essere registrata e riesaminata ad intervalli
            regolari.
           Gli indicatori di prestazione energetica possono essere espressi in
            forma più o meno complessa purché siano rappresentativi dalla
            prestazione energetica dell'organizzazione.


          DEFINIZIONE EnPI: Valore quantificato o misura di performance
            energetica come definito dall’organizzazione. Può essere espresso in
            valore assoluto, come rapporto o con algoritmi più complessi.



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BASELINE -> EnPI




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4.4.6 OBIETTIVI, PROGRAMMI E TRAGUARDI
                          ENERGETICI
           L'organizzazione deve stabilire e mantenere attivi obiettivi e traguardi energetici
            per i pertinenti livelli gerarchici e funzioni, fissando i termini temporali per il loro
            conseguimento.
           Gli obiettivi e traguardi energetici devono essere documentati.
           Gli obiettivi e traguardi devono essere coerenti con l'impegno al miglioramento
            della prestazione energetica espresso nella politica per l'energia.
           Nello stabilire i propri obiettivi e traguardi, l'organizzazione deve prendere in
            considerazione:
             • gli obblighi legislativi,
             • le prescrizioni eventualmente sottoscritte in forma volontaria
                dall'organizzazione,
             • il sistema tecnico disponibile,
             • le condizioni finanziarie, operative e commerciali,
             • il punto di vista delle parti interessate,
             • gli usi significativi di energia e le opportunità di miglioramento evidenziate
                dal riesame della prestazione energetica.


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4.4.6 OBIETTIVI, PROGRAMMI E TRAGUARDI
                        ENERGETICI
           Obiettivi, traguardi e programmi possono riguardare
            La riduzione dei consumi di energia,
            La riduzione delle emissioni di CO2,
            L’incremento nell’uso di energia da FER prodotta nel sito
            L’acquisto di energia certificata prodotta mediante FER
            Il miglioramento di parametri specifici, quali il rendimento degli impianti
             termici, la trasmittanza dell’involucro edilizio, il rifasamento (cos φ)
            la riduzione dell’inquinamento termico generato dagli scarichi;
            la promozione dell’uso consapevole dell’energia tra i dipendenti e nella
             società.
            la progettazione dei prodotti in maniera che la loro produzione, utilizzo
             e dismissione siano caratterizzati da aspetti energetici ottimali;
            la minimizzazione dei principali effetti negativi nello sviluppo di nuovi
             prodotti e servizi nel settore del consumo di energia;

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4.4.6 OBIETTIVI, PROGRAMMI E TRAGUARDI
                        ENERGETICI
           Alcune aree di intervento
            Ottimizzazione dei contratti di fornitura dell’energia,
            Installazione di apparecchiature energy saving,
            Installazione di impianti di produzione dell’energia da fonti rinnovabili,
            Miglioramento della prestazione energetica degli edifici,
            Miglioramento del rendimento degli impianti termici,,
            Miglioramento delle manutenzioni,
            Miglioramento nella conduzione degli impianti.




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4.4.6 OBIETTIVI, PROGRAMMI E TRAGUARDI
                        ENERGETICI
           Per raggiungere i propri obiettivi e traguardi, l'organizzazione deve
             stabilire e attuare uno o più programmi che devono includere:
            l'indicazione delle posizioni organizzative che hanno la responsabilità
             per il raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi stabiliti,
            le risorse disponibili (finanziarie e organizzative),
            i termini temporali entro i quali i singoli traguardi devono essere
             raggiunti,
            il metodo per verificare il miglioramento della prestazione energetica e i
             risultati raggiunti.


           I programmi energetici devono essere documentati e aggiornati a
              intervalli predefiniti.

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4.5.2 COMPETENZA, FORMAZIONE,
                       CONSAPEVOLEZZA
            L'organizzazione deve assicurare che il proprio personale e tutte le
             persone che lavorano per suo conto, le cui azioni possono determinare
             un uso significativo dell'energia, siano competenti sulla base di
             una appropriata istruzione, formazione e/o esperienza.
            L'organizzazione deve identificare le esigenze di formazione associate
             al controllo degli usi significativi di energia e al funzionamento del
             proprio sistema di gestione dell'energia.
            L'organizzazione    deve assicurare    la formazione    per rispondere
             a tali necessità.
            Devono essere conservate registrazioni della formazione.




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4.5.2 COMPETENZA, FORMAZIONE,
                        CONSAPEVOLEZZA
           Devono essere pianificate e attuate azioni adeguate ad assicurare che le
             persone che lavorano per l'organizzazione o per conto di essa, siano a
             conoscenza e consapevoli:
            dell'importanza della conformità alla politica per l'energia, alle
             procedure e ai requisiti del SGE.
            del proprio ruolo, responsabilità e autorità nell'attuazione dei requisiti
             del Sistema di Gestione dell'Energia.
            dei benefici dì una migliore prestazione energetica.
            dell'impatto delle proprie attività sul consumo di energia e di come le
             loro attività e comportamenti contribuiscano al conseguimento degli
             obiettivi e dei traguardi energetici e delle conseguenze potenziali
             derivanti dallo scostamento dalle procedure stabilite.



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4.5.3 COMUNICAZIONE
           Comunicazione interna
            L’Organizzazione deve comunicare in merito al SGE e alle prestazioni
             energetiche, in modo coerente alle proprie dimensioni.
            L'organizzazione deve stabilire e attuare un processo mediante il quale
             ogni persona che lavora per l'organizzazione o per conto di essa,
             possa fare commenti o suggerire miglioramenti del SGE




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4.5.3 COMUNICAZIONE
           Comunicazione esterna
           L'organizzazione deve definire e documentare la propria posizione in
              merito all'opportunità o meno di attivare comunicazioni verso l'esterno
              relativamente alla propria politica energetica, alle proprie prestazioni
              energetiche e al proprio SGE.
           Se decide di comunicare all'esterno, deve essere definita la metodologia
             da seguire per la comunicazione.
           La metodologia dovrebbe includere
            responsabilità di comunicazione, dati e informazioni,
            destinatari,
            periodicità,
            mezzi (sito internet, notiziari, etc.)




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4.5.4.1 REQUISITI RELATIVI ALLA
                         DOCUMENTAZIONE
           L’organizzazione deve stabilire, implementare e mantenere informazioni, in forma
               cartacea o elettronica, per descrivere gli elementi chiave del SGE e le loro
               interazioni.
           Il grado di dettaglio che deve avere la documentazione del SGE dovrebbe essere
                sufficiente a descrivere il sistema e le correlazioni tra processi, sistemi ed
                attività.
           Dovrebbe anche provvedere indicazioni su dove ottenere informazioni più
             dettagliate circa l’operatività di tali elementi del sistema.
           Questa documentazione può essere integrata nella documentazione di altri sistemi
             di gestione implementati dall’organizzazione.
           L’entità della documentazione del SGE può differire da un’organizzazione all’altra,
              in considerazione di:
            dimensione e tipologia di organizzazione e delle sue attività, prodotti o servizi
            complessità dei processi e loro interazioni
            competenza del personale.



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4.5.4.1 REQUISITI RELATIVI ALLA
                        DOCUMENTAZIONE
           La documentazione del sistema di gestione dell'energia deve includere:
            Scopo e confine del Sistema di Gestione dell'Energia (4.1).
            Politica per l'energia (4.3).
            Obiettivi, traguardi e programmi per l'energia (4.4 6).
            I documenti, incluse le registrazioni, richiesti dalla norma.
            Altri documenti che l'organizzazione ritiene necessari (ad esempio
             documentazione tecnica, quali disegni di apparecchiature ed impianti,
             schemi della distribuzione dell'energia e delle utenze, manuali operativi
             delle macchine, piani di manutenzione degli impianti).




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4.5.4.2 CONTROLLO DEI DOCUMENTI
           L'organizzazione deve tenere sotto controllo i documenti richiesti dalla
              norma, dal SGE, inclusa la documentazione tecnica, in modo che:
            siano rintracciabili e sia noto il luogo di archiviazione,
            siano periodicamente riesaminati e, qualora necessario, aggiornati;
            la versione corrente sia disponibile in tutti i luoghi d'uso pertinenti;
            siano conservati e mantenuti in modo tale che siano facilmente
             accessibili e protetti contro danneggiamenti, smarrimenti o distruzione;
            sia stabilito e documentato il tempo di conservazione;
            i documenti di origine esterna siano identificati e la loro distribuzione
             controllata;
            i documenti obsoleti se conservati per ragioni legali e / o a fini di
             conoscenza, siano opportunamente identificati, altrimenti siano rimossi.




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4.5.5 CONTROLLO OPERATIVO
           L'organizzazione deve effettuare in modo controllato le
              operazioni che determinano un uso significativo di
              energia, al fine di prevenire situazioni che possono portare
              energia
              a scostamenti dalla politica energetica e dagli obiettivi e
              traguardi energetici.
           Effettuare le operazioni in modo controllato comporta:
            definire criteri per l'esercizio e la manutenzione degli
              impianti di processo e a servizio degli edifici.
            comunicazioni appropriate inerenti al controllo
              operativo al personale e alle persone che lavorano
              percento dell'organizzazione.




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4.5.6 PROGETTAZIONE
            L'organizzazione deve considerare le opportunità di
             miglioramento della prestazione energetica e i controlli
             operativi nella progettazione, modifica e ristrutturazione di
             impianti, attrezzature, sistemi e processi che possono
             avere un impatto significativo sulla propria prestazione
             energetica.
           Ad esempio nel caso di: ristrutturazione dell'involucro edilizio,
             costruzione di un nuovo sito produttivo, industrializzazione
             del processo produttivo.
            I risultati della valutazione della prestazione energetica
             devono essere inclusi nelle specifiche di progettazione e
             acquisto.
            I risultati dell'attività di progettazione devono essere
             registrati.

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4.5.7 APPROVVIGIONAMENTO DI SERIZI
                         ENERGETICI, IMPIANTI, PRODOTTI, ENERGIA
            Quando si acquistano servizi, prodotti o impianti che consumano
             energia e che hanno un impatto significativo sul consumo di energia
             complessivo, l'organizzazione deve informare i fornitori che l'acquisto
             è valutato anche sulla base della prestazione energetica.
            L'organizzazione deve stabilire e attuare i criteri per valutare il
             consumo di energia e l'efficienza energetica durante tutto il ciclo di vita
             atteso quando acquista:
                 • Prodotti che consumano energia,
                 • Apparecchiature,
                 • Servizi
           i quali possono avere un impatto significativo sulle prestazioni energetiche
               dell’organizzazione
            L'organizzazione deve definire e documentare le specifiche d'acquisto
               dì carattere energetico ai fini di un uso efficiente dell'energia.




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Sez. 1 – Ed. 1
4.5.7 APPROVVIGIONAMENTO DI SERIZI
                         ENERGETICI, IMPIANTI, PRODOTTI, ENERGIA
           ELEMENTI DI APPROFONDIMENTO
                 • Life Cycle Cost Analysis (LCCA)
                 • Programma Europeo Motor Challenge
                 • Criteri efficienza motori elettrici CEMEP
                 • Direttiva 2009/125/CE “EuP”-“ErP” -> D.lgs. 15/2011
                 • Direttiva 2010/30/CE “Informazioni collegate al consumo energetico
                   di prodotti”
                 • UNI CEI 11339 “Esperti Gestione Energia”
                 • UNI CEI 11345 “ESCo”




CB SGE
Sez. 1 – Ed. 1
4.6.1 MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI
           L'organizzazione deve assicurare il monitoraggio, la misurazione e
              l'analisi dei seguenti elementi chiave:
            usi significativi dell'energia e degli altri elementi in uscita dall’analisi
              della prestazione energetica;
            variabili rilevanti inerenti agli usi significativi di energia;
            indicatori di prestazione energetica;
            efficacia delle azioni pianificate per conseguire obiettivi e traguardi
             energetici;
            consumi energetici effettivi rispetto ai consumi previsti
           I risultati del monitoraggio e della misurazione devono essere registrati.




CB SGE
Sez. 1 – Ed. 1
4.6.1 MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI
           L'organizzazione deve definire e attuare un
                          PIANO di MONITORAGGIO dell'ENERGIA
           appropriato alle proprie dimensioni, alla propria complessità e ai propri
             equipaggiamenti di monitoraggio e misurazione.


            ll consumo di energia dovrebbe essere misurato con una periodicità
             tale da consentire di individuare e correggere prontamente l'eventuale
             peggioramento dell'efficienza energetica.
            L'organizzazione dovrebbe motivare la periodicità di misurazione
             adottata.
            L'organizzazione deve analizzare tutti gii scostamenti rilevanti
             dalla prestazione energetica attesa.
            I risultati di tale attività devono essere conservati.



CB SGE
Sez. 1 – Ed. 1
4.6.1 MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI
            Monitoraggi e misurazioni, laddove necessario per assicurare risultati
             validi, devono essere effettuate con apparecchiature verificate o tarate
            Le apparecchiature utilizzate per monitoraggi e misurazioni devono
             avere una accuratezza e ripetibilità adeguate allo scopo.
            L'organizzazione deve conservare le registrazioni dell'accuratezza e
             ripetibilità delle apparecchiature di misura utilizzate.


           Le misure possono essere effettuate sia con semplice strumentazione nel
              caso delle piccole organizzazioni sia con sistemi complessi di
              monitoraggio e misurazione collegati ad un software in grado di
              consolidare i dati e la restituzione automatica dei risultati.
           Spetta all'organizzazione determinare i mezzi e metodi di misura.




CB SGE
Sez. 1 – Ed. 1
4.6.2 VALUTAZIONE DEI RISPETTO DELLE
                        PRESCRIZIONI
            L'organizzazione deve valutare periodicamente se sta rispettando gli
             obblighi legislativi relativi all'uso e al consumo di energia applicabili alle
             proprie attività e gli altri requisiti che ha sottoscritto.
            L'organizzazione deve conservare le registrazioni dei risultati delle
             valutazioni periodiche.


           L’organizzazione dovrebbe stabilire, implementare e mantenere attive
              procedure per il monitoraggio della conformità del SGE alle disposizioni
              di legge e di altri accordi sottoscritti, in relazione al consumo energetico
              significativo.
           Registrazioni di questi risultati dovrebbero essere conservati per
             dimostrare la conformità.




CB SGE
Sez. 1 – Ed. 1
4.6.3 AUDIT INTERNO
           Ad intervalli pianificati, devono essere condotti audit interni al fine di assicurare che il
              SGE:
            sia conforme alla politica energetica, agli obiettivi, traguardi e programmi
              energetici,
            sia conforme ai requisiti della norma ISO 50001,
            sia conforme agli obblighi legislativi e agli altri requisiti che l'organizzazione ha
             sottoscritto,
            sia efficacemente attuato e migliori la prestazione energetica.
           I risultati degli audit devono essere documentati e riportati all’Alta Direzione
           Nel definire il programma di audit dovrebbero essere tenuti in debita considerazione:
                 •   usi energetici significativi,
                 •   obiettivi e programmi per l'energia,
                 •   obblighi-legislativi e altri requisiti sottoscritti
                 •   risultati degli audit precedenti,
                 •   non conformità.




CB SGE
Sez. 1 – Ed. 1
4.6.4 NON CONFORMITA’, CORREZIONI, AZIONI
                        CORRETTIVE E PREVENTIVE
           L'organizzazione deve trattare le non conformità reali o potenziali e
              intraprendere correzioni, azioni correttive e azioni preventive.
           Il SGE deve assicurare le seguenti azioni organizzative:
            Riesame delle non conformità e delle non conformità potenziali;
            Identificazione della/e causa/e delle non conformità e delle non
             conformità potenziali;
            Valutazione della necessità di azioni tese ad assicurare che le non
             conformità non accadano o non si ripetano;
            Attuazione delle appropriate azioni;
            Registrazione delle azioni correttive e preventive intraprese;
            Riesaminare dell'efficacia delle azioni correttive e delle azioni
             preventive intraprese.




CB SGE
Sez. 1 – Ed. 1
4.6.4 NON CONFORMITA’, CORREZIONI, AZIONI
                       CORRETTIVE E PREVENTIVE
       ESEMPI DI NON CONFORMITA’

                 Non Conformità maggiore   Rif. 4.4.2
                                           Il rendimento dell’impianto termico matr. 12345 risulta
                                           inferiore al valore limite previsto di 5 punti (vedere
                                           registrazione su libretto centrale del 10.10.08).
                                           L’impianto termico risulta ad oggi in funzione.
                                           L’Energy Manager dichiara che non risultano
                                           pianificate azioni correttive.

                 Non conformità minore     Rif. 4.7.2
                                           Il Riesame della Direzione del 20.09.10 non considera
                                           tra gli input lo stato delle azioni correttive pianificate.




                 Aree di miglioramento     Rif. 4.6.1
                                           Si raccomanda di migliorare la presenza di contatori
                                           dei consumi di energia elettrica.



CB SGE
Sez. 1 – Ed. 1
4.6.5 CONTROLLO DELLE REGISTRAZIONI
            L'organizzazione deve stabilire e mantenere attive le registrazioni
             necessarie a dimostrare la conformità ai requisiti del proprio SGE.
            Le registrazioni devono dimostrare le prestazioni energetiche
             raggiunte.
            L'organizzazione deve definire i controlli necessari per la gestione delle
             registrazioni, al fine di assicurare che le registrazioni siano e
             rimangano leggibili, identificabili e rintracciabili per il periodo di
             conservazione stabilito.


           Dovrebbero essere definiti almeno:
            criteri di identificazione delle registrazioni,
            luoghi di archiviazione,
            tempi di archiviazione,
            responsabilità di archiviazione.

CB SGE
Sez. 1 – Ed. 1
4.7 RIESAME DELLA DIREZIONE
            L'alta direzione dell'organizzazione ha la responsabilità di riesaminare e
             valutare periodicamente, ad intervalli definiti, l'adeguatezza e l'efficacia del
             SGE.
           INPUT
                 • Risultati delle azioni dei precedenti riesami
                 • Politica per l'energia.
                 • Prestazione energetica e indicatori correlati.
                 • Risultati della valutazione della conformità legislativa e modifiche agli obblighi
                   legislativi e agli altri requisiti che l'organizzazione ha sottoscritto.
                 • Grado di raggiungimento degli obiettivi e traguardi per l'energia.
                 • Risultati degli audit interni del SGE.
                 • Azioni correttive e preventive pianificate.
                 • Prestazione energetica prevista per il periodo successivo.
                 • Raccomandazioni per il miglioramento.



CB SGE
Sez. 1 – Ed. 1
4.7 RIESAME DELLA DIREZIONE
           OUTPUT
           Il Riesame della Direzione dovrebbe evidenziare le decisioni e le azioni in
               merito a:
                 • modifica della prestazione energetica,
                 • modifiche della politica per l'energia,
                 • modifica degli indicatori di prestazione energetica,
                 • modifiche degli obiettivi, traguardi e programmi per l'energia coerentemente
                   con l'impegno al miglioramento continuo,
                 • modifica delle risorse allocate



                  Le registrazioni del Riesame della Direzione devono essere
                   conservate.


CB SGE
Sez. 1 – Ed. 1

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Sgs auditor iso 50001 2 area tecnologica e norma iso

  • 1. AREA TECNOLOGICA Definizioni e concetti base CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 2. ENERGIA - Definizioni  ENERGIA: è la capacità di un corpo a compiere un lavoro. • Esempi: Energia cinetica di un'auto in corso, Energia chimica contenuta in un accumulatore al Pb, Energia elastica di una molla compressa. • Unità di misura: nel Sistema Internazionale delle Unità di Misura (SI) l'energia si misura in Joule (J). altre unità di misura sono la kcal, il kWh, ecc.  POTENZA: è il flusso di energia nell'unità di tempo • Esempi: Potenza erogata da un pannello fotovoltaico, Potenza termica erogata dalla caldaia • Unità di misura: nell'SI la potenza di 1 Joule/secondo è definito Watt (W). Altre unità di misura sono la kcal/h, il cavallo vapore (CV), l'horse power (HP), ecc. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 3. ENERGIA – Definizioni  I principio della termodinamica: stabilisce la conservazione nel tempo della quantità totale di energia. • Esempio: una pallina fatta rotolare su un pendio aumenta progressivamente la sua velocità, in quanto trasforma l'energia potenziale (altezza del punto iniziale) in energia cinetica. La somma delle due energie è costante.  II principio della termodinamica: stabilisce che l'entropia (= disordine) di un sistema chiuso aumenta al passare del tempo. In termini energetici questo significa che l'energia si trasforma spontaneamente dalle forme più “nobili” in calore (la forma di energia meno sfruttabile). • Esempio: la velocità di un'auto viene progressivamente ridotta dall'attrito, quindi l'energia cinetica si trasforma in calore ceduto all'ambiente. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 4. ENERGIA – Definizioni • Vettore energetico: è un qualunque composto che trasporta l'energia da un punto a un altro. Il concetto è particolarmente usato in ambito produttivo, dove i vettori sono necessari per distribuire l'energia ai vari utilizzatori • Esempio: il vapore di rete è solitamente usato come vettore energetico per distribuire il calore alle utenze. L'aria compressa è usata per distribuire energia meccanica. L'idrogeno è un vettore energetico (non una fonte) CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 5. AREA TECNOLOGICA Cenni sulla produzione e utilizzo dell’energia CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 6. ENERGIA - Definizioni  Il rendimento più basso è di solito quello di conversione del calore in altre forme di energia. Esiste un limite teorico (1-T2/T1) dettato dal II principio della termodinamica. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 7. ENERGIA – Definizioni  Principali “forme” di energia: • Energia potenziale • Energia cinetica Energia meccanica • Energia elastica • Energia elettrica Energia • Energia radiante elettromagnetica • Energia chimica • Energia nucleare • Calore • NB: diciture come “energia eolica”, “energia solare”, ecc. denotano la sorgente, non la forma dell'energia CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 8. ENERGIA - Definizioni  Trasformazione dell'energia: l'energia può essere trasformata nelle varie forme con un rendimento sempre <= 1. Il prodotto dei rendimenti di tutte le trasformazioni dà il rendimento totale della conversione. • Esempio: nel disegno seguente si schematizza l'utilizzo di un combustibile per produrre energia elettrica con un ciclo Rankine Ƞ totale = Ƞ caldaia x Ƞ turbina x Ƞ alternatore CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 9. AREA TECNOLOGICA Produzione di energia da fonti tradizionali e da fonti rinnovabili CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 10. ENERGIA – Fonti di energia  Fonti di energia: Sono le sorgenti primarie di energia per i vari utilizzi. Le fonti utilizzate oggi per la produzione di energia elettrica sono essenzialmente i combustibili fossili (carbone o idrocarburi), l'idroelettrico, l'energia atomica da fissione, l'eolico, la geotermia e l'energia solare. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 11. ENERGIA – Fonti di energia • I dati IEA (International Energy Agency) mostrano per il 2009 un consumo mondiale di 12.150 MTEP. • Tale consumo è originato per oltre il 70% da fonti fossili e solo per il 12,8% da fonti rinnovabili. Il 5,8 % rimanente è prodotto dalla fissione nucleare dell'uranio. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 12. ENERGIA – Fonti di energia • Il consumo è fortemente sbilanciato tra le varie parti del mondo. I paesi OEDC consumano oltre un terzo dell'energia totale. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 13. ENERGIA – Produzione di energia • La disparità ancora più netta se si osserva il consumo di energia elettrica, dove i paesi OEDC producono per propri usi metà dell'energia mondiale. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 14. ENERGIA – la prospettive mondiali • Dopo le crisi energetiche degli anni '70 (che avevano creato un grande interesse per l'efficienza energetica) il panorama energetico mondiale degli anni '80 e '90 è stato caratterizzato da: • - forte aumento del consumo energetico complessivo, coperto essenzialmente da fonti fossili; • - stabilità dei prezzi. • Solo l'aumento dei prezzi a partire del 2000 e l'intreccio con il tema del riscaldamento globale ha riacceso l'interesse per le fonti rinnovabili. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 15. ENERGIA – Combustibili fossili  Combustibili fossili: sono tutte quelle materie prime originate dalla trasformazione di resti organici intrappolati nel suolo. Si distinguono per stato fisico a temperatura ambiente: • Gas naturale (stato gassoso), miscela di gas diversi ma composto essenzialmente da metano. E' utilizzato per la produzione di energia elettrica, riscaldamento e per alcuni usi petrolchimici. • Petrolio (stato liquido), nome che include materie prime con caratteristiche diversissime a seconda del luogo di estrazione. Il petrolio è fondamentale per il settore del trasporto (soprattutto su strada e aereo) ma anche per tutta la petrolchimica. • Carbone (stato solido), anche questo nome generico che comprende materiali estremamente diversi. In alcuni paesi (Cina) è la fonte prevalente di energia elettrica. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 16. ENERGIA – Produzione da fonti tradizionali  Produzione di energia termica da fonti tradizionali: per produrre energia termica da fonti fossili devo necessariamente passare per l' combustione dalla materia prima. • Produzione di calore: utilizzo forni e caldaie di vari tipi (a tubi di fumo, rotanti, a griglia) a seconda dello stato fisico del combustibile. Il calore della combustione viene ceduto a un vettore energetico (p.e. vapore) e distribuito agli utilizzatori CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 17. ENERGIA - Produzione da fonti tradizionali  Produzione di energia meccanica / elettrica: la produzione di energia elettrica da fonti fossili richiede dei tipi di impianti completamente diversi. • Cicli Rankine: utilizzano il vapore prodotto in caldaia per far girare una turbina. Possono usare qualunque combustibile. • Turbogas: il fluido termovettore è direttamente la miscela aria/combustibile che viene espansa in turbina. Sono spesso di derivazione aeronautica e possono funzionare essenzialmente con combustibili gassosi. • Motori a ciclo otto/diesel: l'espansione della miscela aria/combustibile avviene internamente alla camera di un pistone. Possono lavorare con combustibili gassosi o liquidi. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 18. ENERGIA – energie rinnovabili  Energie rinnovabili: sono definite come fonti rinnovabili di energia tutte quelle fonti che sono soggette a continua rigenerazione, spontanea (p.e. sole, vento) o voluta (biomasse da coltivazione). Le fonti alternative sono complessivamente caratterizzate da : • una bassa “intensità energetica” rispetto alle fonti tradizionali e per questo risultano quindi più difficili da raccogliere e trasformare; • un elevato costo d'installazione e (in alcuni casi) anche di esercizio; • una bassa emissione di CO2 per unità di energia prodotta; • l'intermittenza di produzione di alcune fonti, che deve essere gestita a livello di rete distributiva. Complessivamente questi problemi portano alla necessità di incentivare la produzione da fonti rinnovabili, per esempio con il meccanismo dei “certificati verdi”. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 19. ENERGIA – Energia fotovoltaica  Energia fotovoltaica: promossa a partire dagli anni '70 il fotovoltaico sta vivendo un boom a partire dal 2000. • Punti di debolezza: L'installazione ha un costo €/kW elevato, anche se in forte discesa. • Punti di forza: il FV permette la produzione di EE in ogni situazione e in ogni range, anche su piccolissima scala . Dà inoltre certezza di ritorno economico per i suoi bassissimi costi di esercizio (manutenzione, ecc.). • Prospettive: Gli esperti prevedono la “parity grid” cioè la parità di costo dell'energia FV con quella da fonti fossili per il 2015-17. Da quel momento non sarà più necessario per gli stati incentivare l'installazione di impianti. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 20. ENERGIA – Energia eolica  Energia eolica: è una delle fonti energetiche storiche dell'umanità. • Punti di debolezza: I siti con ventosità interessante sono pochi, spesso poco raggiungibili e/o di valore paesaggistico. • Punti di forza: l'eolico ha un ritorno economico elevato che permette (nei periodi di alto costo del petrolio) di fare a meno dell'incentivazione statale. • Prospettive: Il calo dei prezzi continuerà per i prossimi anni. Sono inoltre possibili dei “break- through” tecnologici nel campo dell'eolico di alta quota (in Italia il progetto Kitegen) che potrebbero rendere l'eolico uno dei migliori sostituti del petrolio. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 21. ENERGIA – Energia da biomasse  Energia da biomasse: è un campo sterminato che comprende legno, biogas, biocarburanti, ecc.. • Punti di debolezza: le applicazioni che utilizzano biomasse pregiate (p.e. olio) sono esposte a fiammate dei prezzi. • Punti di forza: esistono quantità enormi di scarti e residui agricoli che si prestano alla produzione energetica. Spesso sono un problema di smaltimento • Prospettive: La grande incognita è il mercato delle materie prime agricole che sta vivendo momenti altalenanti. Sono comunque vicine delle nuove tecnologie (p.e. produzione di bioetanolo da lignina) che potrebbero favorire l'uso delle biomasse. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 22. ENERGIA – Energia geotermica  Energia geotermica: è lo sfruttamento a fini energetici del calore presente sotto la terra. • Punti di debolezza: pochi siti hanno le caratteristiche per permettere l'utilizzo del calore. L'impatto ambientale è spesso elevato • Punti di forza: nei siti adatti la resa energetica è molto elevata e l'investimento si ripaga rapidamente. • Prospettive: grandi opportunità saranno date dal geotermico off-shore. L'Italia dispone di grandi “giacimenti geotermici” al centro del Tirreno. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 23. ENERGIA – energia idroelettrica  Energia idroelettrica: è un settore maturo, nei paesi OEDC è sviluppato quasi completamente. • Punti di debolezza: la sua applicazione è possibile solo per configurazioni orografiche particolari. • Punti di forza: l'idroelettrico ha una produttività e un fattore di servizio molto elevati rispetto alle altre fonti rinnovabili. • Prospettive: se nei paesi in via di sviluppo la prospettive sono di forte aumento (la Cina ha completato l'impianto idroelettrico più grande del mondo) in Europa è prevedibile il recupero produttivo di tantissimi piccoli salti, anche nelle pianure. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 24. ENERGIA – Energia nucleare  Energia nucleare: si intende con questo nome la produzione di energia da fenomeni di trasformazione del materiale fissile (soprattutto Uranio 235). Attualmente viene utilizzata esclusivamente la fissione, lo sfruttamento commerciale della fusione dovrebbe arrivare verso il 2050. • Punti di forza: è una tecnologia consolidata e relativamente economica. Ha un elevato contenuto tecnologico e si presta ad una integrazione stretta con l'industria militare. • Punti di debolezza: forti dubbi dell'opinione pubblica sui rischi e sui problemi ambientali connessi. • Prospettive: le risorse sfruttabili di U235 garantiscono solo alcuni decenni di autonomia. Sono comunque allo studio dei reattori che utilizzano torio (molto più comune dell'uranio) e che moltiplicherebbero la disponibilità di combustibile nucleare. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 25. AREA TECNOLOGICA Usi e consumi energetici CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 26. SIGNIFICAT IVITA' DEGLI USI E CONSUMI ENERGETICI  Risulta chiaro che il consumo energetico correlato agli usi e consumi è misurato in maniera molto diversa (p.e kWh del consumo elettrico contro Nmc del consumo di gas).  E' necessario utilizzare una base comune che renda confrontabili questi dati. Un criterio semplice e riconosciuto in Italia è la trasformazione in Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP).  L'equivalenza tra questi combustibili è ottenuta a partire dal Potere Calorifico di ciascuno ed è stabilito nella TABELLA A, Circolare Ministeriale n. 219/F del 2 marzo 1992 (conversioni valide per il parco generativo italiano). CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 27. SIGNIFICATIVITA' DEGLI USI E CONSUMI ENERGETICI CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 28. USI E CONSUMI ENERGETICI  Uso e consumo energetico elemento delle attività, beni o servizi dell’Organizzazione che può influenzare l’uso o il consumo dell’energia. Un uso e consumo energetico è significativo se incide per una quota elevata del consumo totale di energia e ha potenziale in uno o più dei seguenti campi: – un più efficiente uso dell’energia, – un maggiore utilizzo di energia rinnovabile locale, – un maggiore scambio di energia con il resto della società;  esempio: in un'industria manifatturiera gli usi e consumi energetici possono essere le linee produttive, i servizi ausiliari, il riscaldamento degli uffici, la logistica interna, ecc. Il criterio di significatività deve essere definito all'interno del SGE. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 29. USI E CONSUMI ENERGETICI: ESEMPIO CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 30. EQUIVALENZA TEP (TABELLA A, Circolare Ministeriale n. 219/F del 2 marzo 1992) • Gasolio 1 t = 1,08 tep • Olio combustibile 1 t = 0,98 tep • Gas di petrolio liquefatto (GPL) 1 t= 1,10 tep • Benzine 1 t = 1,20 tep • Carbon fossile 1 t = 0,74 tep • Carbone di legna 1 t = 0,75 tep • Antracite e prodotti antracinosi 1 t = 0,70 tep • Legna da ardere 1 t = 0,45 tep • Lignite 1 t = 0,25 tep • Gas naturale 1000 Nm3 (*) = 0,82 tep CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 31. EQUIVALENZA TEP (TABELLA A, Circolare Ministeriale n. 219/F del 2 marzo 1992)  La stessa circolare stabilisce anche i coefficienti di valorizzazione dell'energia elettrica.  Consumo in tep = 0,23 x consumo in MWh (*) se in alta o media tensione  Consumo in tep = 0,25 x consumo in MWh (*) se in bassa tensione La differenza del fattore compendia le maggiori perdite di trasporto nelle reti Bassa Tensione CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 32. Esempio di contabilizzazione usi e consumi energetici • Nell'individuazione degli usi e consumi energetici i bilanci devono essere chiari: • - è possibile conteggiare il metano bruciato in caldaia (ma non il vapore utilizzato nelle linee) • - è possibile ripartire il consumo di metano tra le linee che usano vapore. • ATTENZIONE: Se non si chiariscono questi criteri si rischia di conteggiare due volte lo stesso consumo. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 33. Esempio di contabilizzazione usi e consumi energetici Uso Consumo Consumo Consumo Consumo Totale EE metano gasolio pellet (TEP/a incidenza (TEP/anno) (TEP/anno) (TEP/anno) (TEP/anno) nno) Produzione 3,4 75,6 79,0 40,7% vapore ---- ---- Produzione 40,9 40,9 21,1% Linea 1 ---- ---- ---- Produzione 38,0 38,0 19,6% Linea 2 ---- ---- ---- Produzione 23,0 23,0 11,9% Linea 3 ---- ---- ---- Logistica 6,7 6,7 3,5% ---- ---- ---- Uffici 2,1 4,3 6,4 3,3% ---- ---- CB SGE Totale 194,0 100% Sez. 1 – Ed. 1
  • 34. Esempio di contabilizzazione usi e consumi energetici  Un uso e consumo energetico deve essere considerato significativo: - quando incide in maniera rilevante sul consumo di energia - quando ha un potenziale elevato margine di miglioramento delle prestazioni energetiche L’organizzazione deve darsi criteri di significatività di ciascun uso e consumo. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 35. Individuazione degli usi e consumi energetici • L’individuazione e l’esame degli usi e consumi energetici devono comprendere:  l’indicazione dei consumi energetici passati e presenti;  l’individuazione dei settori caratterizzati da consumi energetici rilevanti;  una stima dei consumi energetici previsti per il periodo successivo;  l’individuazione delle opportunità di miglioramento della performance energetica;  l’individuazione di tutte le persone che lavorano per l’organizzazione e le cui attività possono dar luogo a un cambiamento dei consumi energetici rilevanti;  una valutazione dei risultati del precedente programma di gestione energetica;  l’individuazione delle modifiche che è necessario apportare al programma di gestione energetica CB SGE per il periodo successivo. Sez. 1 – Ed. 1
  • 36. Variabili rilevanti  Le variabili rilevanti sono ogni determinante fisica quantificabile e ricorrente di consumo energetico (temperatura, stagionalità, cicli produttivi, ecc.)  Le variabili rilevanti sono fondamentali per poter analizzare e prevedere i consumi energetici.  La correlazione tra “usi e consumi” e “variabili rilevanti” può essere di vari tipi, ad esempio: • statistica; • tramite modello; • ecc. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 37. Correlazione tramite modello  Correlazione tramite modello: ho una correlazione di questo tipo quando è possibile costruire un modello fisico (anche semplice) che correli l‘uso e consumo alle variabili rilevanti di riferimento. Per esempio è possibile modellare con buona precisione le dispersioni di un edificio a partire dalle caratteristiche costruttive (involucro, infissi, distribuzione del calore, ecc.). In questo modo si viene a disporre di un modello semplice ma sufficientemente preciso che correla la variabile rilevante “Temperatura esterna” con l‘utilizzo “Consumo per riscaldamento”. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 38. Correlazione tramite modello Correlazione tramite modello: Vantaggi: le correlazioni che si trovano sono chiaramente correlate a fenomeni fisici, chimici, ecc. Questo rende i modelli comprensibili e molto utili per estrapolare le correlazioni anche fuori dell'intervallo in cui ho testato il modello. • Nell'esempio precedente il modello delle dispersioni termiche mi permette di testare preventivamente l'effetto apportato da un miglioramento dell'isolamento e valutarne costi/benefici. Svantaggi: la costruzione del modello è molto impegnativa e spesso richiede delle grandi semplificazioni che impoveriscono i risultati ottenuti. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 39. Correlazione statistica  Correlazione statistica: cercando di correlare statisticamente usi e consumi energetici e variabili rilevanti energetiche ci si deve accontentare di un approccio “black box”. La correlazione che si trova è esclusivamente “matematica” e può essere anche ingannevole CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 40. Correlazione statistica  Correlazione statistica: la correlazione più semplice da cercare è quella lineare tra un uso e consumo e ua variabile rilevante. Anche solo riportare i dati su un grafico permette di valutare se la correlazione esiste. 4 3,5 4 3.5 3 3 Consumo energetico 2,5 COnsumo energetico 2.5 2 2 1,5 1.5 1 1 0.5 0,5 0 0 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 0 0,2 0,4 0,6 0,8 1 1,2 Fattore energetico Fattore energetico CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 41. Correlazione statistica  Correlazione statistica: la correlazione può essere 4 interpolata con il metodo 3.5 dei minimi quadrati. Oltre 3 all'equazione della retta Consumo energetico 2.5 otteniamo anche un 2 coefficiente di 1.5 f(x) = 2.39x + 1.35 determinazione R2 che 1 R² = 0.82 può variare tra 0 (totale 0.5 dispersione dei dati) e 1 (perfetto allineamento dei 0 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 dati alla retta interpolata) Fattore energetico CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 42. Correlazione statistica Correlazione statistica: Vantaggi: Questo tipo di correlazione è facile da trovare e testare e non richiede approfondimenti concettuali sul processo. • In una linea di produzione è probabile che esista una correlazione lineare tra consumo energetico e n° di pezzi prodotti. Svantaggi: è necessaria una grande prudenza nell'estrapolare i dati fuori dell'intervallo in cui sono stati studiati. • In uno scambiatore esiste una buona linearità tra velocità del fluido e calore scambiato solo finché il moto del fluido è turbolento. Se lo rallento troppo ed il fluido passa a regime laminare assisterò a un crollo dello scambio termico nell'apparecchiatura. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 43. AREA TECNOLOGICA Utilizzo efficiente dell’energia ed aspetti economici correlati CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 44. Efficienza energetica  efficienza energetica: rapporto tra un risultato delle attività, dei beni o dei servizi di un’Organizzazione, e una immissione di energia;  Per esempio l'efficienza è tanto più alta quanta più prodotto l'organizzazione riesce ad ottenere per unità di energia consumata dal processo produttivo. Oppure quanto meno energia viene utilizzato a parità di riscaldamento di un ambiente;  L'efficienza non va confusa con il risparmio energetico: il risparmio è solo il minor consumo ed è ottenibile anche solo spegnendo le apparecchiature e annullando l'output dell'organizzazione. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 45. Misure di efficienza energetica - esempi  interventi sugli usi elettrici nel settore civile (sostituzione di lampadine ed elettrodomestici con modelli a basso consumo, ecc.),  riduzione dei fabbisogni termici nel settore civile (installazione di dispositivi per la riduzione dei consumi idrici, sostituzione di caldaie e scaldabagno con modelli ad alto rendimento, interventi sull’involucro edilizio, ecc.),  interventi su sistemi di distribuzione di energia in ambito civile (impianto di cogenerazione, sistemi di teleriscaldamento, ecc.),  miglioramento dell'efficienza nell'illuminazione pubblica (lampade ad alta efficienza, sistemi di regolazione automatica dei livelli di illuminazione, ecc.), CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 46. Aspetti economici  Spesso il ritorno economico di un intervento di aumento dell'efficienza energetica può sembrare molto appetibile. Ma oltre a un giudizio si fattibilità tecnica occorre valutare anche la fattibilità economica di un intervento.  L'ottimo economico è sempre un ottimo intermedio tra i costi di investimento e i risparmi che si Esempio di valutazione di un'apparecchiatura di possono ottenere. scambio termico: traguardando uno scambio a DT = 0 si ottiene un minimo costo energetico a spese di superfici di scambio (=investimento) altissime. L'ottimo economico è in un punto intermedio. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 47. Aspetti economici  L'economicità di un intervento deve essere spalmata su più anni. I metodi di valutazione della convenienza possono essere vari, ad esempio:  Flusso di cassa attualizzato (in inglese: Discounted cash flow): sfrutta l'attualizzazione dei flussi associati al progetto. La somma algebrica delle entrate ed uscite attualizzate rappresenta il Valore Attuale Netto – VAN;  Tasso interno di rendimento (TIR): si basa sull'individuazione del tasso di attualizzazione che azzera algebricamente le entrate ed uscite associate al progetto;  Periodo di rimborso (Pay Back Period): calcolo del numero di anni necessario per compensare l'investimento attraverso flussi positivi. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 48. Aspetti economici  Il metodo più completo per valutare l'investimento è comunque la stesura di un “business plan” che permetta di visualizzare l'andamento dei flussi di cassa negli anni. Anno Investimento Rata finanz. Potenza Produzione annua Contributo CE Valore kW ENEL Vendita EE Totale ricavi Flussi di cassa 0 € - € - 1.000,000 € 0,10 € - 1 -€ 453.781,98 991,907 1.091.098 € 436.439,07 € 0,10 € 103.654,28 € 540.093,35 € 68.811,37 2 -€ 453.781,98 983,879 1.082.267 € 432.906,96 € 0,10 € 102.815,40 € 535.722,36 € 64.440,39 3 -€ 453.781,98 975,917 1.073.509 € 429.403,44 € 0,10 € 101.983,32 € 531.386,75 € 60.104,78 4 -€ 453.781,98 968,019 1.064.821 € 425.928,27 € 0,10 € 101.157,96 € 527.086,23 € 55.804,25 5 -€ 453.781,98 960,185 1.056.203 € 422.481,22 € 0,10 € 100.339,29 € 522.820,51 € 51.538,53 6 -€ 453.781,98 952,414 1.047.655 € 419.062,07 € 0,10 € 99.527,24 € 518.589,31 € 47.307,34 7 -€ 453.781,98 944,706 1.039.176 € 415.670,59 € 0,10 € 98.721,77 € 514.392,36 € 43.110,38 8 -€ 453.781,98 937,060 1.030.766 € 412.306,56 € 0,10 € 97.922,81 € 510.229,37 € 38.947,39 9 -€ 453.781,98 929,477 1.022.424 € 408.969,76 € 3.000.000,00 € 0,10 € 97.130,32 € 506.100,07 € 34.818,10 10 -€ 453.781,98 921,954 1.014.150 € 405.659,96 € 0,10 € 96.344,24 € 502.004,20 € 30.722,22 11 -€ 453.781,98 914,493 1.005.942 € 402.376,94 € 2.000.000,00 € 0,10 € 95.564,52 € 497.941,47 € 26.659,49 12 -€ 453.781,98 907,092 997.801 € 399.120,50 € 0,10 € 94.791,12 € 493.911,62 € 22.629,64 13 -€ 453.781,98 899,751 989.726 € 395.890,41 € 0,10 Progressivo 15 anni € 94.023,97 € 489.914,38 € 18.632,40 € 1.000.000,00 14 -€ 453.781,98 892,469 981.716 € 392.686,46 € 0,10 Progressivo 20 anni € 93.263,03 € 485.949,49 € 14.667,51 15 -€ 453.781,98 885,246 973.771 € 389.508,44 € 0,10 Progressivo 10 anni € 92.508,25 € 482.016,69 € 10.734,72 €- 16 -€ 453.781,98 878,082 965.890 € 386.356,14 € 0 1 2 3 4 0,105 6 7 € 8 9 10 91.759,58 11 12 13 14 15 16 € 17 478.115,72 18 19 20 € 6.833,74 17 -€ 453.781,98 870,976 958.073 € 383.229,35 € 0,10 € 91.016,97 € 474.246,32 € 2.964,34 18 -€ 453.781,98 863,927 950.320 € 380.127,87 -€ 1.000.000,00 € 0,10 € 90.280,37 € 470.408,24 -€ 873,74 19 -€ 453.781,98 856,935 942.629 € 377.051,49 € 0,10 € 89.549,73 € 466.601,21 -€ 4.680,76 20 -€ 453.781,98 850,000 935.000 € 374.000,00 -€ 2.000.000,00 € 0,10 € 88.825,00 € 462.825,00 -€ 8.456,98 € - -€ 9.075.639,54 20.222.939 € 8.089.175,48 € 1.921.179,18 € 10.010.354,65 € 584.715,11 -€ 3.000.000,00 CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 49. Life-Cycle Cost Analysis  La Life-Cycle Cost Analysis è uno strumento di analisi economica che permette di valutare tutti i costi relativi ad un determinato progetto, dalla “culla” alla “tomba”. Non va confusa con la LCA che, partenda da un approccio simile rendiconta gli impatti abientali di un progetto.  La LCCA permette al decisore di compiere scelte più oculate, in particolare:  accettare o rifiutare un determinato progetto (ad esempio decidere se installare o meno un inverter);  specificare il valore ottimale di un progetto che generi il maggior ritorno economico (ad esempio selezionare il valore ottimale delle perdite di un trasformatore). CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 50. AREA TECNOLOGICA La norma ISO 50001:2011 CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 51. Compatibilità con altre norme ISO 9001:2008 ISO 22000:2005 ISO 50001:2011 OHSAS 18001:2007 ISO 14001:2004 CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 52. La Norma ISO 50001  L’ obiettivo generale della norma è quello di aiutare le organizzazioni a definire i sistemi ed i processi necessari al miglioramento della propria prestazione energetica, al fine di: • ridurre i costi energetici • ridurre le emissioni di gas ad effetto serra e gli altri impatti ambientali correlati.  E’ applicabile alle organizzazioni di ogni tipologia e dimensione e si adatta alle differenti situazioni geografiche, culturali e sociali.  Si applica alle attività che sono sotto il controllo dell’organizzazione. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 53. Modello del sistema di gestione energetica CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 54. EN 16001 vs ISO 50001 CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 55. EN 16001 vs ISO 50001 CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 56. EN 16001 vs ISO 50001 CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 57. Sommario ISO 50001 CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 58. Sommario ISO 50001 CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 59. Sommario ISO 50001 CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 60. Sommario ISO 50001 CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 61. Sommario ISO 50001 CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 62. 4.1 REQUISITI GENERALI L’organizzazione deve:  stabilire, documentare, attuare, mantenere attivo un documentare sistema di gestione per l’energia (SGE) in conformità ai requisiti della norma;  Definire e documentare lo scopo ed il confine (campo di applicazione) del proprio SGE;  Determinare come il SGE soddisfa i requisiti della norma per conseguire il miglioramento continuo della prestazione energetica dell’organizzazione e del SGE. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 63. 4.1 REQUISITI GENERALI (definizioni)  SCOPO estensione delle attività, infrastrutture e aspetti che l'organizzazione considera nel Sistema di Gestione dell'Energia. Lo scopo può includere diversi confini.  CONFINE limiti fisici o del sito, i limiti organizzativi, come definiti dall'organizzazione (esempi: un processo, un gruppo di processi, un sito, un'intera organizzazione, più siti sotto il controllo di un'organizzazione). Quando il «trasporto» è una delle attività svolte dall'organizzazione, l'uso e il consumo di energia nel trasporto può essere incluso nello scopo e nel confine del SGE (Annex A.3). CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 64. 4.1 REQUISITI GENERALI (definizioni)  ENERGIA: elettricità, combustibile, vapore, calore, aria compressa e altri vettori simili L'energia si riferisce alle varie forme di energia, tra cui rinnovabili, che possono essere acquistate, conservate, trattate, utilizzate in apparecchiature o in un processo, o recuperate.  USO DI ENERGIA: modo di utilizzo dell’energia.  CONSUMO DI ENERGIA: quantità di energia utilizzata.  SISTEMA GESTIONE DELL’ENERGIA: insieme di elementi correlati o interagenti, per stabilire la politica e gli obiettivi per l’energia e processi e procedure per raggiungere tali obiettivi. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 65. 4.2.1 RESPONSABILITA’ DELL’ALTA DIREZIONE L'Alta Direzione deve dimostrare il proprio impegno nell'attuare e migliorare con continuità il SGE:  Definendo, attuando e mantenendo attiva una politica per l'energia;  Nominando un Rappresentate della Direzione (§ 4.2.2) dì adeguata competenza (§ 4.2.2) e approvando la costituzione di un team per la gestione dell'energia;  Mettendo a disposizione le risorse necessarie ad attuare e migliorare il SGE e le prestazioni energetiche  Identificando lo scopo e i confini del SGE;  Comunicando all'organizzazione l'importanza della gestione dell'energia; CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 66. 4.2.1 RESPONSABILITA’ DELL’ALTA DIREZIONE  Assicurando che siano definiti obiettivi e traguardi per l'energia;  Assicurando che gli indicatori della prestazione energetica siano appropriati all'organizzazione;  Considerando la prestazione energetica nella pianificazione di lungo periodo;  Assicurando che i risultati raggiunti siano misurati e riferiti a intervalli prestabiliti;  Effettuando il riesame della direzione. L’alta direzione dovrebbe integrare le proprie attività di pianificazione, anche a lungo termine, con considerazioni relative alla gestione dell'energia, quali ad es. fonti energetiche, performance energetiche, miglioramenti di prestazioni energetiche. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 67. 4.2.2 RAPPRESENTANTE DELLA DIREZIONE  assicura che il SGE sia attuato e migliorato in modo continuo in conformità alla norma ISO 50001;  individua le persone che, autorizzate dagli appropriati livelli gerarchici, collaborano con il Rappresentante della direzione nell'attuare il SGE;  riferisce all'alta direzione sulle prestazioni energetiche e del SGE;  assicura che siano pianificate le attività di gestione dell'energia necessarie ad attuare la politica energetica dell'organizzazione;  definisce e comunica responsabilità e autorità al fine di favorire l'efficace gestione dell'energia;  definisce i criteri e metodi necessari ad assicurare un efficace attuazione e controllo del SGE;  promuove a tutti i livelli dell'organizzazione la consapevolezza della politica energetica e degli obiettivi per l'energia. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 68. EN 16001 – rappresentante della direzione  L’ Alta Direzione deve nominare un Rappresentante della Direzione, il quale deve avere ruoli, responsabilità e autorità per: - Assicurare che il SGE sia stabilito, attuato e mantenuto attivo in conformità ai requisiti della norma, - Riferire all’Alta Direzione sulle prestazioni del SGE  La persona designata come Rappresentante della Direzione deve essere competente e qualificata nel campo dell’energia e dei miglioramenti dell’efficienza energetica (requisito 3.4.2) Il rappresentante della direzione può essere nominato Esperto in gestione dell’energia. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 69. 4.3 POLITICA PER L’ENERGIA  L’Alta Direzione deve definire la Politica per l’energia e comunicarla a tutti i livelli dell’organizzazione.  La politica deve essere appropriata alla natura, alla dimensione ed all’incidenza degli usi e consumi energetici dell’organizzazione.  La politica energetica deve comunicare l'importanza di acquistare prodotti e servizi secondo criteri di efficienza energetica e di considerare criteri di efficienza energetica nella progettazione di impianti, processi, infrastrutture. La politica per l’ Energia deve essere documentata, attuata e mantenuta attiva, riesaminata ed aggiornata se necessario. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 70. 4.3 POLITICA PER L’ENERGIA CONTENUTI DELLA POLITICA PER L’ENERGIA  impegno per il miglioramento continuo della performance energetica.  impegno a garantire la disponibilità delle informazioni e di tutte le risorse necessaria per raggiungere gli obiettivi e i traguardi energetici,  impegno al rispetto di tutte le prescrizioni legali applicabili e delle altre prescrizioni che l'organizzazione ha sottoscritto, che riguardano l'uso, il consumo di energia e l'efficienza energetica,  riferimento agli obiettivi energetici che l'organizzazione intende perseguire. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 71. 4.4 PIANIFICAZIONE ENERGETICA L'organizzazione deve attivare un processo documentato di pianificazione energetica. La pianificazione energetica deve:  Prevedere attività che consentano un continuo miglioramento della prestazione energetica.  Includere un riesame delle attività che influenzano la prestazione energetica. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 72. 4.4 PIANIFICAZIONE ENERGETICA CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 73. 4.4.2 PRESCRIZIONI LEGALI ED ALTRE PRESCRIZIONI L'organizzazione deve:  identificare e accedere agli obblighi legislativi applicabili e agli altri requisiti che sottoscrive che riguardano l'uso, il consumo di energia e l'efficienza energetica,  valutare gli adempimenti per l'organizzazione derivanti dagli obblighi legislativi e dagli altri requisiti sottoscritti,  riesaminare ad intervalli definiti gli obblighi legislativi applicabili,  assicurare che obblighi legislativi e altri requisiti siano tenuti in considerazione nella definizione e attuazione del SGE. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 74. 4.4.2 PRESCRIZIONI LEGALI ED ALTRE PRESCRIZIONI L’organizzazione dovrebbe tenere sotto controllo:  La pubblicazione di nuove prescrizioni legali nel campo dell’energia (europea, nazionale, regionale, provinciale e comunale) o di modifiche delle prescrizioni in essere;  Le modifiche del processo produttivo o delle infrastrutture che possano comportare nuovi adempimenti cogenti per l’organizzazione. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 75. 4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA  L'organizzazione deve sviluppare un riesame energetico (analisi delle prestazioni energetiche)  I risultati di tale riesame devono essere registrato.  I criteri e la metodologia utilizzati per sviluppare tale riesame devono essere documentati.  Il riesame energetico deve essere aggiornato a intervalli definiti, coerentemente con eventuali cambiamenti nelle strutture, apparecchiature, sistemi o processi. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 76. 4.4.2 PRESCRIZIONI LEGALI ED ALTRE PRESCRIZIONI FONTI per l’aggiornamento normativo possono essere.  GAZZETTA UFFICIALE nazionale/europea,  Bollettini regionali (BUR),  Regolamenti e Piani comunali (es. Regolamento edilizio, Piano Energetico Comunale)  Delibere AEEG  Riviste specializzate  Siti internet CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 77. 4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA - Definizioni  riesame energetico: Valutazione della performance energetica basata su dati e altre informazioni per l’identificazione delle opportunità di miglioramento  uso significativo di energia: • quando incide in maniera rilevante sul consumo di energia • quando ha un potenziale elevato margine di miglioramento delle prestazioni energetiche I criteri di significatività sono determinati dall’organizzazione.  efficienza energetica rapporto o altra relazione quantitativa tra un risultato di performance, attività, beni o di servizi di un’Organizzazione, e una immissione di energia; ESEMPIO: efficienza di conversione; energia richiesta/energia utilizzata; output/input; consumo teorico di energia/consumo effettivo. Sia input ed output devono essere chiaramente specificati in quantità e qualità, ed essere misurabili  prestazione energetica risultato misurabile correlato all’efficienza energetica, all’uso energetico, al consumo energetico Nel contesto dell’EMS, i risultati possono essere misurati in relazione alla politica, obiettivi, traguardi e altri requisiti di prestazione dell’organizzazione. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 78. 4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA - Definizioni  uso significativo di energia: riferimenti nello Standard • Introduzione • Definizione, [3.27] • Riesame energetico, [4.4.3 b)] • Obiettivi, target, programma d’azione [4.4.6] • Competenza, formazione, consapevolezza [4.5.2] • Controllo operativo [4.5.5] • Progettazione, (impatto significativo sulle prestazioni energetiche) [4.5.6] • Acquisti [4.5.7] • Monitoraggi, misurazioni, analisi [4.6.1] CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 79. 4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA - Definizioni PRESTAZIONE ENERGETICA CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 80. 4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA CONTENUTI DEL RIESAME DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA  analizzare l'uso e il consumo di energia passati e presenti basati su misure o altre fonti di dati  identificare le attuali fonti energetiche;  sulla base dell'analisi dell’uso e consumo energetico, identificare le aree di consumo energetico significativo,  individuare le strutture, le attrezzature, sistemi, processi e persone che lavorano per o per conto dell'organizzazione che influenzano significativamente l’uso ed il consumo energetico;  identificare altre variabili rilevanti che possono interessare gli usi significativi di energia;  determinare le attuali prestazioni energetiche degli impianti, attrezzature, sistemi e processi relativi agli usi energetici significativi identificati come tali;  stima del futuro uso e consumo di energia;  individuare, classificare e registrare le opportunità per migliorare le prestazioni energetiche; le opportunità possono riguardare le potenziali fonti di energia, l’utilizzo di energie rinnovabili o altre fonti energetiche alternative come ad es. la produzione di energia dai rifiuti. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 81. 4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA ESEMPI DI AREE DI CONSUMO DELL’ENERGIA  Impianto di riscaldamento luoghi di lavoro,  Impianto di raffrescamento estivo luoghi di lavoro,  Impianti, macchine, apparecchiature per la produzione,  Servizi ausiliari (ad esempio aria compressa),  Automezzi per il trasporto di bene e persone,  Illuminazione. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 82. 4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA ESEMPIO DI RIPARTIZIONE DEI CONSUMI CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 83. 4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA ESEMPIO DI PROFILO DI CONSUMO CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 84. 4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA ESEMPI DI FONTI DI DATI PER I CONSUMI  Dalle fatture emesse dalle società di distribuzione dell’energia elettrica e del gas,  Dalla lettura diretta dei contatori,  Dai misuratori di consumo appositamente installati, relativi ad impianti, aree e linee di produzione specifiche,  Dai dati di targa di macchine ed impianti,  Mediante l’uso di misuratori portatili degli assorbimenti elettrici (ad es. pinze amperometriche) CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 85. 4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA IPOTESI DI DOCUMENTO DI ANALISI INIZIALE  sito, edificio, reparto.  usi di energia (macchina, impianto, attività).  fonti energetiche / vettori energetici.  unità di misura.  consumo (stimato o misurato) e periodo di riferimento.  fattore conversione in TEP e consumo in TEP.  tonnellate di CO2 equivalenti corrispondenti al consumo.  Variabili/fattori energetici (determinante fisico, quantificabile e ricorrente del consumo di energia; esempio: livello produttivo, temperatura, umidità, velocità del vento, tasso di occupazione).  consumo di energia rapportato al pertinente e rilevante fattore energetico (EnPI)  spesa energetica €. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 86. 4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA IPOTESI DI DOCUMENTO DI ANALISI INIZIALE CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 87. 4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA IPOTESI DI DOCUMENTO DI ANALISI INIZIALE CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 88. 4.4.3 RIESAME DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA Le opportunità di risparmio energetico possono includere:  Approccio di mercato; Contrattazione con il fornitore  Interventi strutturali (edifici, impianti, attrezzature),  Utilizzo di FER  Attività di sensibilizzazione del personale ad adottare comportamenti più attenti ad evitare/ridurre i consumi. ESEMPI uso di lampade a risparmio energetico, Motori elettrici ad alta efficienza, uso di impianto solare termico per l’ ACS, Sostituzione degli infissi, rifacimento dell’involucro edilizio Uso di apparecchiature elettriche a basso consumo di energia, Installazione di impianti termici a condensazione CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 89. 4.4.4 LIVELLO DI RIFERIMENTO DEI CONSUMI – ENERGY BASELINE  L'organizzazione deve stabilire e registrare il livello di riferimento dei propri consumi energetici, utilizzando le informazioni derivanti dall'analisi iniziale della propria prestazione energetica e considerando i dati inerenti ad un periodo di tempo adeguato  Il miglioramento della prestazione energetica deve essere misurato in relazione al livello di riferimento stabilito  Il livello di riferimento deve essere riesaminato periodicamente e aggiornato qualora si verifichino numerosi cambiamenti dei processi e delle attività operative o del sistema energetico e/o gli indicatori di prestazione energetica non riflettano più adeguatamente usi e consumi di energia dell'organizzazione. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 90. 4.4.5 INDICATORI DI PRESTAZIONE ENERGETICA - EnPI SCELTA DEGLI INDICATORI ENERGETICI CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 91. 4.4.5 INDICATORI DI PRESTAZIONE ENERGETICA - EnPI  L'organizzazione deve identificare appropriati Indicatori di Prestazione Energetica per monitorare e misurare la propria prestazione energetica.  La metodologia per determinare e tenere aggiornati gli indicatori di prestazione energetica deve essere registrata e riesaminata ad intervalli regolari.  Gli indicatori di prestazione energetica possono essere espressi in forma più o meno complessa purché siano rappresentativi dalla prestazione energetica dell'organizzazione. DEFINIZIONE EnPI: Valore quantificato o misura di performance energetica come definito dall’organizzazione. Può essere espresso in valore assoluto, come rapporto o con algoritmi più complessi. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 92. BASELINE -> EnPI CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 93. 4.4.6 OBIETTIVI, PROGRAMMI E TRAGUARDI ENERGETICI  L'organizzazione deve stabilire e mantenere attivi obiettivi e traguardi energetici per i pertinenti livelli gerarchici e funzioni, fissando i termini temporali per il loro conseguimento.  Gli obiettivi e traguardi energetici devono essere documentati.  Gli obiettivi e traguardi devono essere coerenti con l'impegno al miglioramento della prestazione energetica espresso nella politica per l'energia.  Nello stabilire i propri obiettivi e traguardi, l'organizzazione deve prendere in considerazione: • gli obblighi legislativi, • le prescrizioni eventualmente sottoscritte in forma volontaria dall'organizzazione, • il sistema tecnico disponibile, • le condizioni finanziarie, operative e commerciali, • il punto di vista delle parti interessate, • gli usi significativi di energia e le opportunità di miglioramento evidenziate dal riesame della prestazione energetica. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 94. 4.4.6 OBIETTIVI, PROGRAMMI E TRAGUARDI ENERGETICI Obiettivi, traguardi e programmi possono riguardare  La riduzione dei consumi di energia,  La riduzione delle emissioni di CO2,  L’incremento nell’uso di energia da FER prodotta nel sito  L’acquisto di energia certificata prodotta mediante FER  Il miglioramento di parametri specifici, quali il rendimento degli impianti termici, la trasmittanza dell’involucro edilizio, il rifasamento (cos φ)  la riduzione dell’inquinamento termico generato dagli scarichi;  la promozione dell’uso consapevole dell’energia tra i dipendenti e nella società.  la progettazione dei prodotti in maniera che la loro produzione, utilizzo e dismissione siano caratterizzati da aspetti energetici ottimali;  la minimizzazione dei principali effetti negativi nello sviluppo di nuovi prodotti e servizi nel settore del consumo di energia; CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 95. 4.4.6 OBIETTIVI, PROGRAMMI E TRAGUARDI ENERGETICI Alcune aree di intervento  Ottimizzazione dei contratti di fornitura dell’energia,  Installazione di apparecchiature energy saving,  Installazione di impianti di produzione dell’energia da fonti rinnovabili,  Miglioramento della prestazione energetica degli edifici,  Miglioramento del rendimento degli impianti termici,,  Miglioramento delle manutenzioni,  Miglioramento nella conduzione degli impianti. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 96. 4.4.6 OBIETTIVI, PROGRAMMI E TRAGUARDI ENERGETICI Per raggiungere i propri obiettivi e traguardi, l'organizzazione deve stabilire e attuare uno o più programmi che devono includere:  l'indicazione delle posizioni organizzative che hanno la responsabilità per il raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi stabiliti,  le risorse disponibili (finanziarie e organizzative),  i termini temporali entro i quali i singoli traguardi devono essere raggiunti,  il metodo per verificare il miglioramento della prestazione energetica e i risultati raggiunti. I programmi energetici devono essere documentati e aggiornati a intervalli predefiniti. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 97. 4.5.2 COMPETENZA, FORMAZIONE, CONSAPEVOLEZZA  L'organizzazione deve assicurare che il proprio personale e tutte le persone che lavorano per suo conto, le cui azioni possono determinare un uso significativo dell'energia, siano competenti sulla base di una appropriata istruzione, formazione e/o esperienza.  L'organizzazione deve identificare le esigenze di formazione associate al controllo degli usi significativi di energia e al funzionamento del proprio sistema di gestione dell'energia.  L'organizzazione deve assicurare la formazione per rispondere a tali necessità.  Devono essere conservate registrazioni della formazione. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 98. 4.5.2 COMPETENZA, FORMAZIONE, CONSAPEVOLEZZA Devono essere pianificate e attuate azioni adeguate ad assicurare che le persone che lavorano per l'organizzazione o per conto di essa, siano a conoscenza e consapevoli:  dell'importanza della conformità alla politica per l'energia, alle procedure e ai requisiti del SGE.  del proprio ruolo, responsabilità e autorità nell'attuazione dei requisiti del Sistema di Gestione dell'Energia.  dei benefici dì una migliore prestazione energetica.  dell'impatto delle proprie attività sul consumo di energia e di come le loro attività e comportamenti contribuiscano al conseguimento degli obiettivi e dei traguardi energetici e delle conseguenze potenziali derivanti dallo scostamento dalle procedure stabilite. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 99. 4.5.3 COMUNICAZIONE Comunicazione interna  L’Organizzazione deve comunicare in merito al SGE e alle prestazioni energetiche, in modo coerente alle proprie dimensioni.  L'organizzazione deve stabilire e attuare un processo mediante il quale ogni persona che lavora per l'organizzazione o per conto di essa, possa fare commenti o suggerire miglioramenti del SGE CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 100. 4.5.3 COMUNICAZIONE Comunicazione esterna L'organizzazione deve definire e documentare la propria posizione in merito all'opportunità o meno di attivare comunicazioni verso l'esterno relativamente alla propria politica energetica, alle proprie prestazioni energetiche e al proprio SGE. Se decide di comunicare all'esterno, deve essere definita la metodologia da seguire per la comunicazione. La metodologia dovrebbe includere  responsabilità di comunicazione, dati e informazioni,  destinatari,  periodicità,  mezzi (sito internet, notiziari, etc.) CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 101. 4.5.4.1 REQUISITI RELATIVI ALLA DOCUMENTAZIONE L’organizzazione deve stabilire, implementare e mantenere informazioni, in forma cartacea o elettronica, per descrivere gli elementi chiave del SGE e le loro interazioni. Il grado di dettaglio che deve avere la documentazione del SGE dovrebbe essere sufficiente a descrivere il sistema e le correlazioni tra processi, sistemi ed attività. Dovrebbe anche provvedere indicazioni su dove ottenere informazioni più dettagliate circa l’operatività di tali elementi del sistema. Questa documentazione può essere integrata nella documentazione di altri sistemi di gestione implementati dall’organizzazione. L’entità della documentazione del SGE può differire da un’organizzazione all’altra, in considerazione di:  dimensione e tipologia di organizzazione e delle sue attività, prodotti o servizi  complessità dei processi e loro interazioni  competenza del personale. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 102. 4.5.4.1 REQUISITI RELATIVI ALLA DOCUMENTAZIONE La documentazione del sistema di gestione dell'energia deve includere:  Scopo e confine del Sistema di Gestione dell'Energia (4.1).  Politica per l'energia (4.3).  Obiettivi, traguardi e programmi per l'energia (4.4 6).  I documenti, incluse le registrazioni, richiesti dalla norma.  Altri documenti che l'organizzazione ritiene necessari (ad esempio documentazione tecnica, quali disegni di apparecchiature ed impianti, schemi della distribuzione dell'energia e delle utenze, manuali operativi delle macchine, piani di manutenzione degli impianti). CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 103. 4.5.4.2 CONTROLLO DEI DOCUMENTI L'organizzazione deve tenere sotto controllo i documenti richiesti dalla norma, dal SGE, inclusa la documentazione tecnica, in modo che:  siano rintracciabili e sia noto il luogo di archiviazione,  siano periodicamente riesaminati e, qualora necessario, aggiornati;  la versione corrente sia disponibile in tutti i luoghi d'uso pertinenti;  siano conservati e mantenuti in modo tale che siano facilmente accessibili e protetti contro danneggiamenti, smarrimenti o distruzione;  sia stabilito e documentato il tempo di conservazione;  i documenti di origine esterna siano identificati e la loro distribuzione controllata;  i documenti obsoleti se conservati per ragioni legali e / o a fini di conoscenza, siano opportunamente identificati, altrimenti siano rimossi. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 104. 4.5.5 CONTROLLO OPERATIVO L'organizzazione deve effettuare in modo controllato le operazioni che determinano un uso significativo di energia, al fine di prevenire situazioni che possono portare energia a scostamenti dalla politica energetica e dagli obiettivi e traguardi energetici. Effettuare le operazioni in modo controllato comporta:  definire criteri per l'esercizio e la manutenzione degli impianti di processo e a servizio degli edifici.  comunicazioni appropriate inerenti al controllo operativo al personale e alle persone che lavorano percento dell'organizzazione. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 105. 4.5.6 PROGETTAZIONE  L'organizzazione deve considerare le opportunità di miglioramento della prestazione energetica e i controlli operativi nella progettazione, modifica e ristrutturazione di impianti, attrezzature, sistemi e processi che possono avere un impatto significativo sulla propria prestazione energetica. Ad esempio nel caso di: ristrutturazione dell'involucro edilizio, costruzione di un nuovo sito produttivo, industrializzazione del processo produttivo.  I risultati della valutazione della prestazione energetica devono essere inclusi nelle specifiche di progettazione e acquisto.  I risultati dell'attività di progettazione devono essere registrati. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 106. 4.5.7 APPROVVIGIONAMENTO DI SERIZI ENERGETICI, IMPIANTI, PRODOTTI, ENERGIA  Quando si acquistano servizi, prodotti o impianti che consumano energia e che hanno un impatto significativo sul consumo di energia complessivo, l'organizzazione deve informare i fornitori che l'acquisto è valutato anche sulla base della prestazione energetica.  L'organizzazione deve stabilire e attuare i criteri per valutare il consumo di energia e l'efficienza energetica durante tutto il ciclo di vita atteso quando acquista: • Prodotti che consumano energia, • Apparecchiature, • Servizi i quali possono avere un impatto significativo sulle prestazioni energetiche dell’organizzazione  L'organizzazione deve definire e documentare le specifiche d'acquisto dì carattere energetico ai fini di un uso efficiente dell'energia. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 107. 4.5.7 APPROVVIGIONAMENTO DI SERIZI ENERGETICI, IMPIANTI, PRODOTTI, ENERGIA ELEMENTI DI APPROFONDIMENTO • Life Cycle Cost Analysis (LCCA) • Programma Europeo Motor Challenge • Criteri efficienza motori elettrici CEMEP • Direttiva 2009/125/CE “EuP”-“ErP” -> D.lgs. 15/2011 • Direttiva 2010/30/CE “Informazioni collegate al consumo energetico di prodotti” • UNI CEI 11339 “Esperti Gestione Energia” • UNI CEI 11345 “ESCo” CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 108. 4.6.1 MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI L'organizzazione deve assicurare il monitoraggio, la misurazione e l'analisi dei seguenti elementi chiave:  usi significativi dell'energia e degli altri elementi in uscita dall’analisi della prestazione energetica;  variabili rilevanti inerenti agli usi significativi di energia;  indicatori di prestazione energetica;  efficacia delle azioni pianificate per conseguire obiettivi e traguardi energetici;  consumi energetici effettivi rispetto ai consumi previsti I risultati del monitoraggio e della misurazione devono essere registrati. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 109. 4.6.1 MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI L'organizzazione deve definire e attuare un PIANO di MONITORAGGIO dell'ENERGIA appropriato alle proprie dimensioni, alla propria complessità e ai propri equipaggiamenti di monitoraggio e misurazione.  ll consumo di energia dovrebbe essere misurato con una periodicità tale da consentire di individuare e correggere prontamente l'eventuale peggioramento dell'efficienza energetica.  L'organizzazione dovrebbe motivare la periodicità di misurazione adottata.  L'organizzazione deve analizzare tutti gii scostamenti rilevanti dalla prestazione energetica attesa.  I risultati di tale attività devono essere conservati. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 110. 4.6.1 MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI  Monitoraggi e misurazioni, laddove necessario per assicurare risultati validi, devono essere effettuate con apparecchiature verificate o tarate  Le apparecchiature utilizzate per monitoraggi e misurazioni devono avere una accuratezza e ripetibilità adeguate allo scopo.  L'organizzazione deve conservare le registrazioni dell'accuratezza e ripetibilità delle apparecchiature di misura utilizzate. Le misure possono essere effettuate sia con semplice strumentazione nel caso delle piccole organizzazioni sia con sistemi complessi di monitoraggio e misurazione collegati ad un software in grado di consolidare i dati e la restituzione automatica dei risultati. Spetta all'organizzazione determinare i mezzi e metodi di misura. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 111. 4.6.2 VALUTAZIONE DEI RISPETTO DELLE PRESCRIZIONI  L'organizzazione deve valutare periodicamente se sta rispettando gli obblighi legislativi relativi all'uso e al consumo di energia applicabili alle proprie attività e gli altri requisiti che ha sottoscritto.  L'organizzazione deve conservare le registrazioni dei risultati delle valutazioni periodiche. L’organizzazione dovrebbe stabilire, implementare e mantenere attive procedure per il monitoraggio della conformità del SGE alle disposizioni di legge e di altri accordi sottoscritti, in relazione al consumo energetico significativo. Registrazioni di questi risultati dovrebbero essere conservati per dimostrare la conformità. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 112. 4.6.3 AUDIT INTERNO Ad intervalli pianificati, devono essere condotti audit interni al fine di assicurare che il SGE:  sia conforme alla politica energetica, agli obiettivi, traguardi e programmi energetici,  sia conforme ai requisiti della norma ISO 50001,  sia conforme agli obblighi legislativi e agli altri requisiti che l'organizzazione ha sottoscritto,  sia efficacemente attuato e migliori la prestazione energetica. I risultati degli audit devono essere documentati e riportati all’Alta Direzione Nel definire il programma di audit dovrebbero essere tenuti in debita considerazione: • usi energetici significativi, • obiettivi e programmi per l'energia, • obblighi-legislativi e altri requisiti sottoscritti • risultati degli audit precedenti, • non conformità. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 113. 4.6.4 NON CONFORMITA’, CORREZIONI, AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE L'organizzazione deve trattare le non conformità reali o potenziali e intraprendere correzioni, azioni correttive e azioni preventive. Il SGE deve assicurare le seguenti azioni organizzative:  Riesame delle non conformità e delle non conformità potenziali;  Identificazione della/e causa/e delle non conformità e delle non conformità potenziali;  Valutazione della necessità di azioni tese ad assicurare che le non conformità non accadano o non si ripetano;  Attuazione delle appropriate azioni;  Registrazione delle azioni correttive e preventive intraprese;  Riesaminare dell'efficacia delle azioni correttive e delle azioni preventive intraprese. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 114. 4.6.4 NON CONFORMITA’, CORREZIONI, AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE ESEMPI DI NON CONFORMITA’ Non Conformità maggiore Rif. 4.4.2 Il rendimento dell’impianto termico matr. 12345 risulta inferiore al valore limite previsto di 5 punti (vedere registrazione su libretto centrale del 10.10.08). L’impianto termico risulta ad oggi in funzione. L’Energy Manager dichiara che non risultano pianificate azioni correttive. Non conformità minore Rif. 4.7.2 Il Riesame della Direzione del 20.09.10 non considera tra gli input lo stato delle azioni correttive pianificate. Aree di miglioramento Rif. 4.6.1 Si raccomanda di migliorare la presenza di contatori dei consumi di energia elettrica. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 115. 4.6.5 CONTROLLO DELLE REGISTRAZIONI  L'organizzazione deve stabilire e mantenere attive le registrazioni necessarie a dimostrare la conformità ai requisiti del proprio SGE.  Le registrazioni devono dimostrare le prestazioni energetiche raggiunte.  L'organizzazione deve definire i controlli necessari per la gestione delle registrazioni, al fine di assicurare che le registrazioni siano e rimangano leggibili, identificabili e rintracciabili per il periodo di conservazione stabilito. Dovrebbero essere definiti almeno:  criteri di identificazione delle registrazioni,  luoghi di archiviazione,  tempi di archiviazione,  responsabilità di archiviazione. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 116. 4.7 RIESAME DELLA DIREZIONE  L'alta direzione dell'organizzazione ha la responsabilità di riesaminare e valutare periodicamente, ad intervalli definiti, l'adeguatezza e l'efficacia del SGE. INPUT • Risultati delle azioni dei precedenti riesami • Politica per l'energia. • Prestazione energetica e indicatori correlati. • Risultati della valutazione della conformità legislativa e modifiche agli obblighi legislativi e agli altri requisiti che l'organizzazione ha sottoscritto. • Grado di raggiungimento degli obiettivi e traguardi per l'energia. • Risultati degli audit interni del SGE. • Azioni correttive e preventive pianificate. • Prestazione energetica prevista per il periodo successivo. • Raccomandazioni per il miglioramento. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1
  • 117. 4.7 RIESAME DELLA DIREZIONE OUTPUT Il Riesame della Direzione dovrebbe evidenziare le decisioni e le azioni in merito a: • modifica della prestazione energetica, • modifiche della politica per l'energia, • modifica degli indicatori di prestazione energetica, • modifiche degli obiettivi, traguardi e programmi per l'energia coerentemente con l'impegno al miglioramento continuo, • modifica delle risorse allocate  Le registrazioni del Riesame della Direzione devono essere conservate. CB SGE Sez. 1 – Ed. 1