La presentazione della tesina su Walt Disney di Livia Scafato preparate e discussa per l'esame di terza media all'Istituto Comprensivo Piazza Minucciano di Roma, classe TERZA A , Roma 25 giugno 2014.
PDF full text of the final discussion paper on "Walt Disney" by Livia SCAFATO for the final Middle School examination at Comprehensive Institute "Piazza Minucciano" in Rome , "legendary" Class 3 A, Rome 2014, June the 25th, Rome
3. 3
Introduzione
A
prima
vista
la
scelta
di
Walt
Disney
come
tema
di
approfondimento
potrà
sembrare
singolare.
Da
quasi
un
secolo,
i
classici
Disney
affascinano
in
tutto
il
mondo
generazioni
di
persone
attraverso
storie
che
hanno
saputo
offrire,
in
maniera
semplice,
divertimento
ma
anche
riflessione
sui
sentimenti,
sui
valori
ed
grandi
temi
della
vita.
Sono
sempre
stata
attirata
dal
mondo
fantastico
proposto
dai
personaggi
dei
cartoni
animati
e
dei
film
di
animazione
della
Disney
e
quando,
quasi
per
caso,
ho
letto
la
biografia
del
suo
ideatore,
Walt
Elias
Disney,
ho
apprezzato
ancor
di
piú
l’incredibile
talento
che
un
uomo,
nato
agli
inizi
del
‘900,
è
stato
capace
di
investire
nella
storia
del
cinema
grazie
ad
un'incredibile
creativita'
grafica
e
musicale
capace
di
far
sognare
e
divertire
grandi
e
piccoli
a
cavallo
di
due
secoli
proponendo
storie
e
valori
che
ancora
oggi
sono
di
estrema
attualità.
Valori
universali
ma
che
trovano
le
radici
in
una
famiglia
americana
in
cui
Walt
Disney
crebbe
passando
da
una
vita
dedicata
alla
gestione
di
una
fattoria
alla
realizzazione,
tra
mille
difficoltà,
di
un
colosso,
non
solo
cinematografico,
che
ancora
oggi
rappresenta
la
cultura
statunitense
del
“big
deal”,
dell’
”American
Dream”
,
lo
stesso
sogno
di
Walt
Disney
la
cui
vita
è
più
logico
delineare
anche
attraverso
il
contesto
sociale,
culturale
e
storico
della
sua
Nazione:
gli
Stati
Uniti
d’America
5. 5
GEOGRAFIA
e
note
storiche
U.S.A.
,
Indiani
d’America
INTRODUZIONE
Gli
Stati
Uniti
d’America,
noti
anche
con
l’acronimo
di
Usa,
sono
la
terza
nazione
del
mondo
per
numero
di
abitanti
e
per
estensione
del
territorio.
I
confini
sono
rappresentati
a
nord
con
il
Canada
e
a
sud
con
il
Messico,
mentre
le
coste
si
affacciano
nei
due
Oceano
Pacifico
e
Oceano
Atlantico.
Leader
mondiale
per
potere
economico
e
ruolo
politico
internazionale,
gli
Stati
Uniti
sono
una
nazione
relativamente
giovane,
nata
alla
fine
del
1700
a
seguito
della
rivolta
delle
colonie
inglesi,
che
si
unirono
in
una
federazione
che
oggi
conta
50
Stati
ed
un
distretto
federale
autonomo.
TERRITORIO
Nella
sua
struttura
geografica,
il
territorio
degli
Stati
Uniti,
a
dispetto
della
sua
immensa
estensione,
ha
un
aspetto
piuttosto
semplice.
Questo
perché
è
principalmente
composto
da
due
catene
montuose,
le
Montagne
Rocciose
ad
ovest
e
i
Monti
Appalachi
ad
est,
che
la
tagliano
perpendicolarmente
e
che
ne
creano
lo
scheletro
idrografico
del
continente
(soprattutto,
le
Montagne
Rocciose
sono
lo
spartiacque
tra
i
due
oceani).
Al
centro
delle
due
catene
montuose
corrono,
come
un
corridoio,
le
immense
pianure
centrali.
Quest’aspetto
morfologico
arriva
a
superare
anche
i
confini
dello
Stato,
spingendosi
sia
in
Canada
a
nord
che
in
Messico
a
sud.
Un
aspetto
morfologico
tale,
oltre
a
caratterizzare
gli
Stati
Uniti,
è
presente
in
tutta
l’America
Settentrionale
e
in
quella
Meridionale.
6. 6
CLIMA
L’immenso
territorio
degli
Stati
Uniti
ha
contrasti
climatici
particolarmente
evidenti.
Da
nord
verso
sud,p
iù
che
da
est
ad
ovest,
a
dispetto
di
quanto
si
potrebbe
pensare,
vista
la
sua
maggiore
estensione
longitudinale
rispetto
alla
latitudine.
Queste
variazioni
sono
causate
soprattutto
dalla
disposizione
dei
rilievi
delle
montagne
che,
tendendo
a
bloccare
le
influenze
degli
oceani
sulle
zone
costiere,
lasciano
la
strada
aperta
alle
masse
d’aria:
calda
(proveniente
delle
zone
tropicali)
e
fredda
(in
arrivo
dalle
zone
artiche)
dominando
quasi
tutto
il
territorio
americano.
Altri
fattori
che
possono
contribuire
a
queste
variazioni
possono
essere
le
correnti
marine
o
le
condizioni
altimetriche.
Vediamo
in
dettaglio
la
situazione
climatica
americana.
POPOLAZIONE
L’immigrazione
è
il
fenomeno
sociale
che
ha
segnato
la
popolazione
degli
Stati
Uniti
e
ha
contribuito
a
definirne
l’identità,
anche
se
parlare
degli
USA
solo
come
un
paese
di
immigrazione
non
rende
giustizia
ai
nativi
americani
(che
qui
hanno
sempre
abitato)
e
a
coloro
che
furono
schiavi
afroamericani
(qui
portati
con
la
forza).
Talvolta
sfugge
all’evidenza
quanto
complessa
sia
la
varietà
di
etnie
che
compone
la
società
americana,
è
tuttavia
sufficiente
richiamare
i
dati
statistici
per
rendersene
conto
e
scoprire
che
Los
Angeles
è
la
seconda
città
al
mondo
per
numero
di
abitanti
latino-‐americani,
che
ci
sono
dieci
volte
più
irlandesi
in
America
che
in
Irlanda,
o
che
metà
degli
abitanti
di
Miami
è
di
origine
ispanica.
In
questa
situazione,
in
cui
la
commistione
di
razze
e
culture
sembra
essere
ormai
una
realtà
radicata,
stupisce
vedere
come,
ancora
oggi,
siano
non
poco
frequenti
gli
episodi
di
xenofobia
e
di
provincialismo.
Nonostante
l’emarginazione
razziale
di
indiani
e
neri
d’America
sia
un
fatto
ormai
appartenente
alla
storia,
ebrei,
messicani,
asiatici
e
arabi
continuano
ancora
ad
essere
vittime
di
pregiudizi
e
discriminazioni.
Negli
ultimi
trent’anni,
in
America,
il
vecchio
concetto
di
“melting
pot”
(letteralmente
“crogiolo”,
in
cui
vengono
a
contatto,
mescolandosi
e
amalgamandosi,
culture
di
origine
diversa)
è
stato
sostituito
da
quello
di
“salad
bowl”
(un’insalatiera,
nella
quale
ciascun
ingrediente
contribuisce
a
formare
il
piatto,
pur
conservando
l’odore
e
il
sapore
originario).
POLITICA
INTERNA
E
ESTERA
Ci
sono
stati
alcuni
presidenti
americani
che
hanno
fatto
la
storia,
durante
la
Seconda
Guerra
Mondiale;
da
ricordare
è
di
certo
George
Fitzgerald
Kennedy,
che
venne
assassinato
da
un
pazzo
nell’attentato
di
Dallas
il
22
Novembre
del
1963.
Fu
uno
dei
protagonisti
della
riappacificazione
tra
URSS
e
Stati
Uniti,
con
l’aiuto
di
Papa
Giovanni
XXIII.
Attualmente
il
Presidente
del
Governo
americano
è
Barack
Obama.
Come
tutti
gli
altri
prima
di
lui,
vive
nella
Casa
Bianca
con
la
su
famiglia.
E’
il
primo
presidente
di
colore,
manifestazione
del
fatto
che
la
mentalità
razziale
è
una
cosa
che
si
spera
possa
essere
quasi
del
tutto
scomparsa,
soprattutto
in
America
che
è
ormai
una
società
multietnica.
Il
Presidente
ha
il
potere
federale
e
ha
il
diritto
di
proporre
leggi
alle
Camere.
E’
ormai
noto
lo
status
di
superpotenza
mondiale,
conquistato
dagli
Stati
Uniti
nel
corso
dello
scorso
secolo,
il
quale
si
denota
anche
dal
grande
numero
di
organizzazioni
internazionali
di
cui
lo
Stato
fa
parte,
e
di
cui
7. 7
spesso
ne
è
il
protagonista
principale.
Tra
le
più
importanti,
figurano
l'Organizzazione
delle
Nazioni
Unite
(ONU)
e
la
NATO
(Patto
d'Alleanza
militare
Atlantico)..
NEW
YORK.
Situata
nello
Stato
di
New
York,
da
cui
prende
il
nome,
che
ha
per
capitale
Albany,
la
città
di
New
York
è
la
più
popolosa
degli
Stati
Uniti
d'America.
Sorge
sulla
costa
orientale
dell’America
settentrionale,
proprio
di
fronte
all’Atlantico
e
alla
foce
del
fiume
Hudson.
Questa
sua
sistemazione
topografica
particolare
ha
fatto
diventare
la
città
uno
dei
più
importanti
porti
mondiali
fin
dall’inizio
dell’epoca
coloniale.
Fondata
dagli
olandesi
nel
1625,
col
nome
di
Nieuw
Amsterdam,
New
York
vede
il
suo
primo
insediamento
sulla
punta
sud
dell’isola
di
Manhattan.
Con
l’arrivo
degli
inglesi,
che
se
ne
impadronirono
nel
1664,
il
suo
nome
cambia
in
New
York;
praticamente
per
quasi
tutta
la
durata
della
guerra
d’indipendenza
rimase
una
colonia
inglese,
divenendo
il
più
importante
punto
d’appoggio
britannico
durante
la
guerra.
Dal
1785
al
1790
venne
servì
da
capitale
degli
Stati
Uniti.
Nelle
vicinanze
ci
sono
altre
isole,
più
piccole,
come
ad
esempio
Ellis
Island,
l’isola
in
cui
le
navi
un
tempo
facevano
sbarcare
i
poveri
immigrati
europei,
tenuti
qui
in
quarantena
prima
di
poter
essere
ammessi
ad
entrare
negli
Stati
Uniti,
o
Liberty
Island,
dove
è
stata
posta
la
famosa
Statua
della
Libertà.
Diversi
sono
i
nomi
di
New
York:
ombelico
del
mondo,
la
grande
mela
(the
Big
Apple),
Gotham
City,
la
città
che
non
dorme
mai
(The
city
that
never
sleeps),
la
capitale
del
mondo
(per
via
della
borsa
di
Wall
Street).
Di
sicuro
è
una
fra
le
città
più
importanti
del
pianeta
e
tra
i
maggiori
centri
finanziari.
Non
solo,
New
York
è
sempre
stato
uno
dei
centri
culturali
più
conosciuti,
senza
paragoni
meta
preferita
da
un
numero
sempre
più
numeroso
di
viaggiatori
e
turisti.
La
città
è
anche
sede
delle
Nazioni
Unite,
a
voler
quasi
simboleggiare
con
orgoglio,
il
suo
modo
d'essere
capitale
del
mondo.
Gli
abitanti
di
New
York
(in
origine
venivano
chiamati
“Knickerbockers
“)
sono
oggi
oltre
8
milioni,
distribuiti
su
una
superficie
di
786
km²,
divisa
nelle
amministrazioni
dei
5
distretti
o
“circoscrizioni”
(boroughs):
Manhattan,
Bronx,
Queens,
Brooklyn
e
Staten
Island,
a
loro
volta
divisi
in
decide
di
quartieri
(neighborhoods).
Con
i
suoi
21
milioni
di
abitanti
ed
un’area
metropolitana
che
si
estende
su
tre
stati
-‐
New
York,
New
Jersey
e
Connecticut
;
New
York
è
una
delle
città
più
popolate
del
mondo.
L’attentato
terroristico
del
11
settembre
2001
ha
ferito
profondamente
la
città,
distruggendo
uno
dei
suoi
simboli,
le
Torri
Gemelle;
ma
nonostante
questa
ferita
New
York
ha
dimostrato
di
saper
8. 8
reagire
con
grande
forza:
la
zona
che
è
stata
colpita,
nota
in
tutto
il
mondo
come
Ground
Zero,
sta
diventando
il
nuovo
simbolo
di
coraggio
e
memoria
di
tutti
gli
americani.
NOTE
STORICHE
Gli
Stati
Uniti
d'America
rappresentano
una
delle
realtà
economiche
e
sociali
di
maggior
rilievo
a
livello
internazionale.
Con
50
Stati
ed
un'estensione
geografica
il
cui
territorio
9.375.775
chilometri
quadrati
è
31
volte
l'Italia
301.000
chilometrica
quadrati
gli
USA
hanno
una
storia
che,
nel
corso
di
un
passato
relativamente
recente
rispetto
alle
culture
millenarie
occidentali
e
orientali
si
ė
distinta
per
fasi
di
lotte
interne
e
di
colonizzazioni.
Prima
dell’arrivo
degli
Europei
l’America
era
popolata
solo
dalle
civiltà
indigene.
I
territori
situati
lungo
le
coste
furono
colonizzati
principalmente
dai
britannici
nel
XVII
secolo,
assieme
a
gruppi
meno
numerosi
di
olandesi
e
svedesi.
L'America
coloniale
fu
penalizzata
da
una
scarsità
di
mano
d'opera
che
diede
luogo
a
forme
illiberali
di
sfruttamento
dei
lavoratori
come
nel
caso
della
schiavitù
soprattutto
nel
sud
del
paese.
I
coloni
presero
presto
ad
amare
la
loro
nuova
terra
e
assunsero
uno
spirito
di
pionierismo
che
li
allontanò
dal
modo
di
sentire
dei
loro
paesi
di
origine
e
fece
esplodere
lo
spirito
americano
della
nuova
frontiera
e
delle
colonie
che
ambivano
ad
una
loro
indipendenza.
La
prima
colonia
inglese
di
una
certa
entità
fu
realizzata
nel
1607,
sul
fiume
James
e
venne
chiamata
Jamestown
in
onore
del
re
d'Inghilterra
Giacomo
I.
Il
New
England
venne
fondato
dai
Puritani
che
diedero
vita
alla
colonia
Massachusetts
Bay
Colony
nel
1629.
Le
colonie
centrali,
consistenti
nei
territori
degli
attuali
stati
di
New
York,
New
Jersey,
Pennsylvania
e
Delaware,
furono
caratterizzate
da
grandi
diversità.
Anche
i
francesi
parteciparono
alla
conquista
del
nuovo
mondo
colonizzando
il
territorio
della
Nuova
Francia
e
fondando
la
Louisiana.
All’inizio
del
1700
a
nord
risultavano
stabiliti
soprattutto
Inglesi
e
a
sud
Spagnoli
e
Portoghesi,
per
questo
si
può
dividere
l’America
in
America
Anglosassone
e
Latina.
Il
fenomeno
di
espansione
e
conquista
di
territori
ricchi
di
risorse
naturali
minerali
e
petrolifere
condussero
a
guerre
interne
ma
la
più
importante
fu
quella
delle
tredici
colonie
nordamericane
nord
americane
che
si
ribellarono
contro
la
madrepatria,
la
Gran
Bretagna,
nota
come
la
Guerra
d’Indipendenza
Americana
(1775-‐1783)
nel
corso
delle
quali
le
potenze
europee
si
schierarono
su
diversi
fronti,
portando
il
conflitto
anche
nelle
Antille,
in
India
e
in
Europa:
la
Francia,
la
Spagna
e
le
Province
Unite
con
i
ribelli
mentre
l'Assia
e
l'Elettorato
di
Hannover
in
favore
degli
inglesi.
Il
trattato
di
Parigi,
firmato
nel
1783,
pose
ufficialmente
fine
alla
guerra,
già
conclusa
di
fatto
tra
il
1781
e
il
1782.
Con
la
pace,
gli
Stati
Uniti
furono
riconosciuti
dal
Regno
Unito,
che
dovette
cedere
alla
Francia
il
Senegal,
Santa
Lucia
e
Tobago,
alla
Spagna
la
Florida
e
Minorca
e
alle
Province
Unite
le
sue
colonie
asiatiche.
La
Gran
Bretagna
mantenne
tuttavia
il
possesso
delle
Antille,
del
Canada
e
di
buona
parte
dell'India.
9. 9
INDIANI
D’AMERICA-‐
POCAHONTAS
Nel
corso
degli
anni
di
guerre,
colonizzazione
ed
espansioni
i
nord
americani
i
non
si
fecero
scrupolo
di
combattere
ed
espropriare
le
popolazioni
indigene
rappresentate,
a
esempi,
dagli
indiani
d'America
i
cui
diritti
furono
calpestati
in
particolare
nel
corso
degli
anni
della
colonizzazione
tra
1800
e
1900
la
colonizzazione
del
West
ed
eventi
storici
di
unificazione
degli
Stati
del
Sud
e
del
Nord
America
che
avviarono
importanti
riforme
sostenute
da
lotte
per
l’uguaglianza
e
la
parità
dei
diritti
universali.
Il
tema
delle
tutela
dei
diritti
delle
minoranze
etniche
indigene
parte
in
America
a
seguito
delle
invasioni
dei
territori
dell'ovest
e
dei
massacri
di
numerosi
gruppi
di
popolazione
di
Indiani
d'America,
di
intere
tribu'
locali,
che
si
opponevano
alla
colonizzazione
da
parte
dei
pionieri,
supportati
dall'esercito
del
governo
statunitense,
delle
loro
terre.
Giá
alla
fine
del
'700,
dopo
la
Dichiarazione
di
Indipendenza
degli
Stati
Uniti
(4
luglio
1776)
che
affermava
che
"Tutti
gli
uomini
sono
stati
creati
uguali",
la
corsa
all’oro
nei
territori
dell’ovest,
il
famoso
West,
aveva
avviato
quello
che
fu
definito
il
genocidio
di
nativi
d’America.
Episodi
a
cui
Walt
Disney
ispira
il
suo
film
"Pocahontas"
che
introduce
anche
il
concetto
di
unione
interrazziale
testimoniata
dal
matrimonio
tra
la
protagonista
Pocahontas
con
il
capitano
fu
una
donna
nativa
americana,
figlia
di
Pocawhatan,
potente
capo
di
30
tribù,
che
sposò
un
uomo
inglese,
John
Rolfe,
uno
dei
primi
coloni
inglesi
imprigionato
nel
villaggio
in
cui
Pocahontas
viveva.
Pocahontas
sposò
John
Rolfe
e
imbarcata
dal
porto
di
Boston
giunse
a
Londra
venne
battezzata
e
introdotta
in
società
con
il
nome
di
Lady
Rebecca,
diventando
una
celebrità.
Una
storia
che
richiama
l’attenzione
sull’abbattimento
delle
barriere
culturali
richiamando
le
tematiche
dell’integrazione
e
dell’uguaglianza,
sfide
che
ancora
oggi
sono
tutte
da
giocare
in
molte
realta'
sociali
per
un
reale
riconoscimento
dei
diritti
umani
e
della
persona.
Tematiche
alle
quali
Walt
Disney,
icona
dell’America
moderna,
dedicò
costante
attenzione
non
solo
attraverso
la
produzione
del
film
sulla
“Queen
Pocahontas”
come
era
soprannominata
in
Inghilterra
la
moglie
di
John
Rolfe
ma
tramite
la
valorizzazione
di
ideali
che
scaturivano
da
un
esperienza
a
cavallo
tra
due
guerre
mondiali
in
un
importante
periodo
storico
che
ebbe
una
forte
influenza
nella
sua
entusiasmante
vita
che
descriverò
in
inglese.
That’s
why
I
will
now
switch
to
english.
11. 11
ENGLISH
Walt
Disney
Walt
Elias
Disney
was
born
in
Chicago
on
December
5,
1901.
His
father
Elias
Disney
was
married
with
Flora
Call
Disney,
who
was
German.
He
died
on
December
the
15,
1966
leaving
a
cultural
heredity
still
acting
as
a
reference
all
over
the
world.
In
1911
the
Disneys
moved
to
Kansas
City
where
Walt
and
his
younger
sister
Ruth
attended
the
Benton
Grammar
School
and
Saturday
courses
at
the
Kansas
City
Art
Institute.
In
1917,
he
moved
with
his
family
back
to
Chicago
where
Disney
began
the
High
School
and
took
night
courses
at
the
Chicago
Art
Institute.
He
became
the
cartoonist
for
the
school
newspaper
“The
voices”,
drawing
patriotic
topics
and
focusing
on
World
War
I.
At
the
age
of
sixteen
he
tried
to
sign
up
for
the
Navy,
but
was
turned
down
due
to
his
age.
Next,
he
and
his
friend
Russell
Maas
attempted
with
same
results
the
Canadian
armed
forces.
As
a
final
attempt,
he
applied
to
the
Red
Cross.
changing
from
1901
to
1900
the
birth
date.
10-‐year
old
Walt
Disney
(center
right)
at
a
gathering
of
Kansas
City
newsboys
in
1912.
Walt
and
his
friend
were
sent
to
France
for
a
year,
where
Walt
drove
an
ambulance
but
not
on
the
frontline.
Walt
actually
had
little
contact
with
the
ill
and
injured,
instead
becoming,
as
he
was
for
the
rest
of
his
stay
in
France,
an
accomplished
tour
guide
much
in
demand
by
visiting
officials.
Disney
as
an
ambulance
driver
immediately
after
World
War
I
12. 12
When
Walt
was
not
driving
an
ambulance,
he
did
what
he
had
always
done
-‐
draw
-‐sketches
for
the
canteen
menu,
designs
on
the
canvas
ambulance
flaps,
and
caricatures
for
his
friends
to
send
to
girlfriends
and
families
(for
a
small
fee).
In
1923
Walt
moved
back
to
California
invited
by
his
brother
Roy
Oliver
and
in
1920
they
founded
into
their
uncle
garage
the
Disney
Brothers
Studio.
In
1928
,
following
a
successfull
series
of
animation
films
on
“Oswald
the
Lucky
rabbit”,
he
decided
to
create
a
much
more
simple
cartoon
called
“Mickey
mouse”
whose
first
booklet
arrived
in
Italy
only
in
1932.
In
1940
“Pinocchio”
and
“Fantasia”
represented
,
after
“Snowwhite”
in
1937,
the
most
famous
technicolor
films.
Walt
Disney
over
than
a
designer
cartoons
and
a
genius,
was
a
very
amazing
person.
From
his
life
he
learned
some
lessons,
that
are
still
valid
for
everybody
.
13. 13
Walt Disney: Lessons learnt
One of the most successful people that we all know and love is none other than Walt
Disney. Walt Disney is the famous voice and creator of Mickey Mouse and the founder of
Disneyland. His achievements in the world of animation garnered him multiple awards
and international fame.
Walt Disney had humble beginnings; he was not born a success, instead he made his
own success.
Here are 5 things that you can learn from one of the most successful entrepreneurs in
history.
1. Do What You Love
The first thing that we can learn from Disney
as an entrepreneur is his love for drawing.
He loves to draw so much that he draws in
his spare time and he even draws while
working as an artist. He devoted most of his
life to his art that he was even willing to work
other jobs just to fund his passion.
Just imagine how fun it would be for him to
wake up everyday to go to his studio and do
what he loves to do. That scenario is a lot
more enticing compared to waking up everyday and going to a job that drains the life out of
you.
Disney went through a series of odd jobs and even became an ambulance driver in the
army during World War I along with his friend Ray Kroc (the man who made McDonalds
what it is today); and throughout this journey, Disney found his love for drawing.
2. Take What You Do Seriously
Whenever Walt Disney made his cartoons he always did
so with the focus of a lion stalking his prey. He always
paid attention to every detail and dealt with things with
the utmost care. He never took his art and talent for
granted.
Never would you find Walt Disney in his studio just
slacking off and procrastinating on his projects; he
always took the lead when it came to doing what he
loves and he would never put his passion on the back
burner.
14. 14
3. Do It For Others
Whenever Walt Disney created animated
shorts back then he never did it just for
himself; he never hid his creations from the
world, but instead he would always find
ways in which he could share his work with
others.
He had a lot of comics back in the day and
he would always find ways to share it with
the public. He joined his school’s
publications as a comic artist, and he even
took a job in a local newspaper as none
other than a comic artist.
Walt Disney’s works teach us a lot of
things, such as the value of love for friends
and family, hope for the good and his most
important lesson: good will always triumph
over evil.
4. Never Just Settle With Your First
Success
One thing that you would definitely notice
about Walt Disney is that after one
accomplishment he would immediately
start on another project. After finishing his
legendary film “Snow White and the
Seven Dwarves”, Disney immediately
went to work on other feature films such
as “Bambi”, “Fantasia” and many others.
After creating Mickey Mouse, Disney
didn’t stop at just him. Instead he went on
and created Minnie Mouse, Donald Duck,
Pluto and many other iconic characters
even for today’s generation. He was
never content with what he had done
because he always wanted to achieve
more and grow with his dreams. He also
didn’t stop with just one Mickey Mouse
design, he kept redesigning his creation
so that it would be better every time.
15. 15
5. Don’t Let Obstacles Stop You
When Walt Disney first started to work on Snow
White, his wife and own brother did all they could to
convince him to stop. The Snow White project was
even termed as “Disney’s Folly”, and halfway across
production he ran out of money to continue the
work. Most people in this situation would just quit
and get whatever they can out of what’s left, but for
Disney he persevered. He decided to travel around
and show clips of the raw film to producers in hopes
of them funding his project; in the end this attempt
was what saved his studio and allowed him to finish
the classic Snow White film. When Snow White was finally featured it received nothing
short of a standing ovation. The success of the film put Disney in the Golden Age of
Animation, and allowed him to start on all of his other feature films. He could have cashed
in and went his separate ways from the animation world, but his hopes and his dreams
where too strong to fold. Walt’s decision to ‘full steam ahead’ is really what allowed him to
define a generation with his iconic creations.There are a lot of other things that you can
learn from other successful people, but most likely those things are either the same or at
least, they are related. Here are only 5 things that you can learn from Walt Disney. His
success has definitely served as an inspiration to a lot of people and even after his death,
his legacy still carries on.
Walt Disney Quotes To Live By
“All our dreams can come true, if we have the courage to pursue them”
“When you believe in a thing, believe in it all the way, implicitly and unquestionable”
“You can design and create, and build the most wonderful place in the world. But it takes
people to make the dream a reality”
“If you can dream it, you can do it. Always remember that this whole thing was started with
a dream and a mouse.”
“It’s kind of fun to do the impossible.”
“The way to get started is to quit talking and begin doing.”
Through
the
decades
Walt
Disney
was
very
active
also
following
the
invitation
of
the
US
Department
in
collaborating
for
several
productions
against
Nazism
and
racism.
He
spent
a
lot
of
attention
on
human
rights
often
recalled
also
in
the
storyboards
of
his
films
making
direct
or
indirect
references
to
many
historical
events.
To
better
deal
with
these
arguments
Italian
will
be
better
…
17. 17
STORIA
Industrializzazione,
diritto
di
voto
alle
donne,
contrasto
al
nazismo
I
diritti
della
persona
furono
oggetto
di
attenta
considerazione
tra
la
fine
dell'
800
e
la
meta'
del
'900
a
partire
dai
principi
enunciati
nel
corso
della
Rivoluzione
Francese
di
liberta',
uguaglianza
e
fraternitá
che
attraversarono
l'Europa
e
l'Oceano
giungendo
in
America
dove,
anche
a
seguito
di
dure
lotte
tra
Nord
e
Sud,
si
giunse
alla
Costituzione
degli
Stati
Uniti
d'America
che
rappresentò
nel
1787
la
pietra
miliare
per
l'indicazione
di
principi
e
di
diritti
universali
che
sollecitarono
anche
in
Europa
l'adozione
di
norme
fondamentali
per
la
liberta'
,
il
lavoro,
la
parita'
di
diritti
per
le
donne
tra
cui
quello
riguardante
il
diritto
al
voto
attraverso
elezioni
democratiche
garantite
dal
suffragio
universale.
L'industrializzazione
aveva
radicalmente
cambiato
dalla
fine
dell'
'800
la
societá
e
la
vita
delle
persone.
Nelle
Nazioni
in
cui
si
erano
realizzati
piú
rilevanti
progressi
sviluppi
e
progressi
sul
piano
economico
e
sociale
il
crescente
benessere
aveva
determinato
anche
una
maggiore
emancipazione
delle
donne
che
cominciarono
ad
avanzare
critiche
e
proteste
al
sistema
di
partecipazione
alla
vita
politica
che
non
garantiva
pari
diritti
e
dignitá
al
sesso
femminile
in
contrasto
con
i
principi
per
i
quali
tanto
gli
uomini
quanto
le
donne
avevano
lottato
per
giungere
ad
un
organizzazione
democratica
delle
nuove
e
moderne
societá
industriali.
Anche
in
Italia
le
donne
avevano
fatto
il
loro
ingresso
nelle
industrie
meccaniche
e
tessili
e
anche
grazie
alle
associazioni
femminili,
come
ad
esempio
l’Associazione
Generale
delle
Operaie
nata
e
sostenuta
a
Torino
su
iniziativa
della
Regina
Margherita
di
Savoia,
le
donne
cominciarono
a
mettere
in
discussione
la
differenza
di
trattamento
e
delle
condizioni
di
lavoro
manifestando
a
difesa
di
pari
diritti
e
dignità
per
le
donne.
In
tutto
il
mondo
numerosi
movimenti
femminili
si
svilupparono
tra
fine
'800
e
'900
con
la
finalitá
comune
e
condivisa
di
reclamare
il
diritto
per
le
donne
al
"suffragio"
femminile
definito
come
"l'esercizio
di
espressione
o
dichiarazione
tramite
il
voto
della
propria
volontá
nei
procedimenti
elettivi
o
deliberativi".
Per
questo
motivo
le
donne
che
lottarono
attuando
azioni
dimostrative
di
protesta,
incatenandosi
a
ringhiere,
vennero
chiamate
suffragette,
un
termine
che
finí
per
coincidere
in
parte
con
il
concetto
di
femminismo.
Il
movimento
delle
suffragette,
come
movimento
nazionale
volto
a
chiedere
il
suffragio
femminile,
vide
la
luce
nel
Regno
Unito
solo
nel
1872.
18. 18
Potrá
sembrare
singolare
ma
il
tema
fu
molto
caro
a
Walt
Disney
che
nel
film
Mary
Poppins
inserisce
volutamente
la
figura
della
benestante
moglie
di
un
banchiere
londinese
che
manifesta
a
sostegno
dei
diritti
che
nella
realtà
storica
fu
sostenuta
in
quegli
anni
dalla
Società
Nazionale
per
il
suffragio
femminile
(National
Union
of
Women's
Suffrage)
fondata
nel
1897
e
attiva
in
Inghilterra
sino
ai
primi
del
'900,
anni
in
cui
movimenti
femminili
ripresero
nuovo
vigore
fondando,
nel
1903,
l'Unione
sociale
e
politica
delle
donne
(Women's
Social
and
Political
Union
-‐
WSPU),
con
il
preciso
intento
di
far
ottenere
alle
donne
il
diritto
di
voto
politico,
concesso
solo
agli
uomini
tranne
che
per
le
elezioni
ai
consigli
municipali
e
per
le
elezioni
di
contea.
Una
suffragetta,
Emily
Davison,
morì
durante
i
disordini
al
Derby
di
Epsom
del
1913,
molte
vennero
incarcerate
e
iniziarono
lo
sciopero
della
fame
emulando
Marion
Dunlop,
la
prima
suffragetta
ad
attuare
tale
forma
di
protesta.
Il
movimento
delle
suffragette
si
sviluppò
in
forme
simili
in
vari
paesi.
Negli
Stati
Uniti,
a
partire
dal
1869,
si
verificarono
movimenti
analoghi
a
quelli
inglesi,
ma
le
donne
riuscirono
a
ottenere
il
suffragio
universale
solo
nel
1920,
dopo
la
fine
della
prima
guerra
mondiale.
In
Germania
le
donne
ottennero
tale
diritto
nel
1919.
In
diversi
altri
paesi
la
conquista
del
suffragio
universale
fu
più
tortuoso.
La
Francia,
ad
esempio,
che
pure
aveva
avuto
già
nella
rivoluzione
francese
una
prima
presa
di
coscienza,
concesse
il
diritto
solo
nel
1945.
La
Svizzera
riconobbe
il
diritto
di
voto
alle
donne
solo
nel
1971.
In
Italia
il
percorso
fu
in
parte
rallentato
dalla
unificazione
avvenuta
solo
nel
1861.
Nel
1919
le
donne
ottennero
l'emancipazione
giuridica,
e
pure
papa
Benedetto
XV
si
pronunciò
pubblicamente
favorevole
al
diritto
di
voto
alle
donne.
Storicamente,
ai
primi
nuclei
femminili
organizzati
di
inizio
Novecento,
aderirono
inizialmente
le
donne
della
borghesia,
alle
quali
si
affiancarono
successivamente
cattoliche
e
socialiste.
Tra
queste
ultime,
da
ricordare
in
modo
particolare
Anna
Kuliscioff.
Fu
solo
il
30
gennaio
1945,quando
l'Italia
era
ancora
in
guerra,
che
il
Consiglio
dei
Ministri
dell’Italia
Libera
presieduto
da
Bonomi
approvò
il
decreto
legge
De
Gasperi-‐Togliatti
che
19. 19
prevedeva
il
diritto
di
voto
esteso
a
tutti
gli
italiani
che
avessero
21
anni
compiuti.
Le
donne
votarono,
per
la
prima
volta,
il
2
giugno
1946,
per
l'elezione
dell’Assemblea
costituente
e
per
il
Referendum
per
la
scelta
tra
monarchia
e
repubblica.
Il
principio,
stabilito
dal
decreto
legge
del
1945
e
firmato
dal
Luogotenente
generale
del
Regno
Umberto
di
Savoia,
venne
ripreso
in
seguito
dalla
Carta
costituzionale
italiana,
entrata
in
vigore
nel
1948
dopo
la
conclusione
della
seconda
guerra
mondiale.
Fu
questo
uno
dei
numerosi
progressi
nel
campo
della
tutela
dei
diritti
umani
anche
come
contrapposizione
all'abolizione
dei
diritti
attuata
da
nazismo
e
fascismo
e
alle
atrocità
della
seconda
guerra
mondiale
che
avevano
visto
nel
NAZISMO
la
imposizione
di
concetti
razzisti
e
di
violenza
estrema
culminati
nell’invasione
di
numerose
Nazione
europee
da
parte
della
Germania
con
le
truppe
del
Terzo
Reich
di
Adolf
Hitler.
Walt
Disney
produsse
per
il
Dipartimento
di
Stato
USA
molti
cartoon
che
sbeffeggiavano
il
nazismo
e
provvide
a
fornire
gli
EMBLEMI
alle
forze
armate
.
Walt
Disney
rielaborò
anche
le
trame
di
alcuni
romanzi
Il
magico
pomo
d'ottone
ovvero,
come
diventare
una
strega
in
dieci
facili
lezioni
(The
Magic
Bed
Knob;
or,
How
to
Become
a
Witch
in
Ten
Easy
Lessons),
del
1943,
e
Falò
e
manici
di
scopa
(Bonfires
and
Broomsticks)
scritti
da
Mary
Norton.
Nei
cinema
Pomi
d'ottone
e
manici
di
scopa
parte
dalle
vicende
risalenti
all'agosto
del
1940,
nel
mezzo
della
seconda
guerra
mondiale,
quando
il
governo
britannico
tenta
di
sfollare
i
bambini
nelle
campagne
per
proteggerli
dai
bombardamenti
che
l'aviazione
tedesca
infligge
a
Londra.
Il
film
ipotizza
uno
sbarco
dei
tedeschi
in
Inghilterra
contrastato
da
un
esercito
di
armature
di
condottieri
di
epoca
“risvegliati”
dalla
divertente
magia
di
formule
pronunciate
in
latino.
Nella
realtà
storica
non
ci
fu
mai
uno
sbarco
in
Inghilterra
ma
un
tragico
e
estenuante
bombardamento
che
non
scalfì
la
tenacia
e
l’orgoglio
britannici
rappresentati
con
molta
efficacia
dalla
figura
eccezionale
di
Winston
Churcill,
il
Primo
Ministro
di
cui
è
famoso
il
suo
segno
V
di
Victory
in
risposta
alle
V2,
i
primi
missili
di
medio
raggio,realizzati
dai
fisici
ed
ingegneri
tedeschi,
tra
cui
il
barone
Wernher
Magnus
Maximilian
von
Braun,
che
attraverso
nuove
tecnologie
costruirono
armi
incendiarie
e
di
distruzione
di
numerosi
quartieri
di
Londra
a
partire
dal
settembre
del
1942.
21. 21
TECNOLOGIA
Spazio,
elettronica,
energia
Non
è
molto
noto
che
dietro
la
progettazione
delle
V2
vi
erano
famosi
fisici
tra
cui
il
barone
Wernher
Magnus
Maximilian
von
Braun
(Wirsitz,
23
marzo
1912
–
Alexandria,
16
giugno
1977)
uno
scienziato
e
ingegnere
tedesco
naturalizzato
statunitense,
una
delle
figure
principali
nello
sviluppo
della
missilistica
in
Germania.
Prima
e
durante
la
seconda
guerra
mondiale
lavorò
allo
sviluppo
dei
razzi
in
Germania,
campo
in
cui
ottenne
successi
senza
precedenti.
Fu
responsabile
del
disegno
e
della
realizzazione
dei
razzi
V-‐2
che
colpirono
Londra
nel
corso
del
secondo
conflitto
mondiale.
Dopo
la
guerra,
assieme
ad
altri
scienziati
del
suo
gruppo,
si
consegnò
alle
forze
statunitensi
che,
comprendendo
il
suo
alto
valore
di
uomo
e
di
scienziato,
lo
impiegarono
immediatamente
nello
sviluppo
del
programma
spaziale
americano
di
cui
é
considerato
il
capostipite
venendo
assimilato
definitivamente
nella
NASA.
Negli
anni
di
collaborazione
con
la
NASA,
fu
direttore
del
nuovo
Marshall
Space
Flight
Center
nonché
progettista
del
veicolo
di
lancio
Saturn
V,
il
superpropulsore
che
portò
la
missione
Apollo
sulla
luna
nel
1969,
il
vero
coronamento
di
tutta
la
sua
opera
scientifica.
Come
definito
dalla
NASA,
egli
è
"indubbiamente
il
più
grande
scienziato
dei
tecnica
missilistica
ed
aerospaziale
della
storia".Nel
1975
ricevette
la
National
Medal
of
Science.
Von
Braun
pur
dedicandosi
alla
progettazione
di
razzi
e
tecniche
spaziali
"per
la
realtà",
non
smise
mai
di
inseguire
il
suo
sogno
di
ingegnere-‐scienziato
di
un
mondo
futuro
nel
quale
i
razzi
potessero
essere
utilizzati
in
modo
versatile
per
l'esplorazione
dello
spazio
ancora
sconosciuto.
Nella
speranza
che
queste
sue
teorie
potessero
attrarre
sempre
più
il
pubblico
internazionale
sul
tema
della
conoscenza
dello
spazio,
dei
viaggi
spaziali
e
delle
tecniche
di
navigazione
nello
spazio,
von
Braun
iniziò
a
lavorare
anche
con
Walt
Disney
e
coi
Disney
Studios
come
direttore
tecnico,
iniziando
con
tre
film
per
la
televisione
dedicati
all'esplorazione
dello
spazio.
La
prima
di
queste
opere
fu
Man
in
Space,
che
venne
trasmesso
per
la
prima
volta
il
9
marzo
1955,
riuscendo
catturare
42
milioni
di
spettatori
in
un
inatteso
successo.
L'avventura
dell'uomo
nello
spazio
é
l'esempio
piú
importante
del
progresso
tecnologico
degli
anni'60
e
della
possibilita'
di
avvalersi
di
una
branca
determinante,
la
robotica,
per
l’opportunità
di
poter
operare
in
condizione
estreme
rappresentate
da
bassissime
altissime
temperature,
l'assenza
di
ossigeno,
l'assenza
di
gravita'
.
22. 22
La
constante
crescita
nel
settore
dell’elettronica,
nella
miniaturizzazione
dei
circuiti
elettronici
nei
quali
gli
elettroni
circolano
non
solo
producendo
energia,
come
avviene
nei
circuiti
elettrici;
l’utilizzo
di
resistori,
condensatori,
induttori,
semiconduttori,
diodi,
transistor
garantì
l’elaborazione
dei
segnali
elettrici
rendendo
utilizzabile
l’energia
degli
stessi
elettroni
e
consentendo
la
realizzazione
di
apparecchi
che,
dalle
grandi
tecnologie,
incominceranno
ad
essere
impiegati
nei
tanti
apparecchi
elettronici
di
uso
quotidiano.
Grazie
all’elettronica
fanno
il
loro
ingresso
nelle
case
nuove
macchine
elettroniche,
sempre
più
elaborate
e
“robot”
domestici
che
oggi
sembrano
scontati
ma
che
negli
anni
’60
influenzarono
tempi
di
vita
e
di
lavoro:
lavatrici,
frigoriferi,
forni,
lavastoviglie,
asciugacapelli,
ferri
da
stiro
contribuirono
anche
a
cambiare
il
ruolo
della
donna
influenzandone
la
sua
maggiore
partecipazione
alla
vita
produttiva
nel
mondo
del
lavoro.
Lo
sviluppo
tecnologico
ha
anche
consentito
nel
corso
degli
anni
un
particolare
impegno
nella
ricerca
e
nello
sviluppo
di
nuove
fonti
energetiche,
una
delle
tematiche
più
sensibili
per
la
sopravvivenza
dell’umanità
e
la
salvaguardia
dell’ambiente
in
cui
viviamo.
L’energia
di
Monster
&
Co
La
fantasia
di
Walt
Disney,
nel
moderno
cartone
animato
“Monster
&
Co”,
in
cui
i
mostri,
dipendenti
della
“Monster
&
Co
Industry”
hanno
come
occupazione
quella
di
ricavare
energia
dalle
grida
spaventate
dei
bambini
consente
di
fare
alcune
riflessioni
sulle
cosiddette
energie
alternative
rispetto
alle
fonti
tradizionali.
E’
poco
probabile
che
nel
futuro
si
possano
sviluppare
modalità
di
produzione
di
energia
a
partire
da
onde
sonore,
le
urla
dei
bambini
,
impauriti
nel
loro
sonno
da
alieni
a
spasso
tra
le
dimensioni
spazio-‐temporali
di
due
mondi
paralleli.
E’
tuttavia
da
considerare
che
molte
fonti
di
energia
che
in
passato
non
si
immaginava
potessero
essere
prese
in
considerazione
oggi
sono
rese
sfruttabili
attraverso
lo
sviluppo
delle
conoscenze
e
della
ricerca.
L’Energia
Le
basilari
fonti
d’energia,
sono
l’energia
potenziale
e
l’energia
cinetica.
Un
corpo
immobile
possiede
energia
potenziale
ossia
l’energia
che
potrebbe
produrre
se
si
muovesse.
Quando
un
corpo
è
in
movimento
trasforma
l’energia
potenziale
in
cinetica.
Le
fonti
di
energia
più
importanti
sono
quelle
che
sono
economicamente
sfruttabili;
sono
divise
in
due
categorie:
Fonti
non
rinnovabili
Le
cosiddette
fonti
non
rinnovabili
o
esauribili
hanno
tempi
di
rigenerazione
talmente
lunghi
(milioni
di
anni)
che
una
volta
sfruttate
si
considerano
esaurite.
Sono
quelle
che
si
sono
formate
23. 23
nel
corso
di
milioni
di
anni,
come
i
combustibili
fossili
(petrolio,
carbone,
gas
naturale)
o
addirittura
al
momento
della
formazione
del
nostro
pianeta,
come
l’uranio.
La
disponibilità
di
queste
fonti,
per
quanto
grande,
è
limitata
ed
esse
costituiscono
una
sorta
di
magazzino
energetico
della
Terra.
Le
fonti
non
rinnovabili
si
distinguono
in:
-‐
risorse:
la
concentrazione
naturale
di
materiali
solidi,
liquidi
o
gassosi
nella
o
sulla
crosta
terrestre
in
forma
tale
che
l’estrazione
del
materiale
sia
potenzialmente
o
effettivamente
realizzabile
e
riutilizzabile.
Il
problema
delle
risorse,
come
dicevo
prima
è
stato
sempre
in
primo
piano,
il
timore
dell’uomo,
spesso
fondato,
di
non
poterne
disporre
a
sufficienza.
-‐
riserve:
la
riserva
definisce
la
quantità
disponibile
di
una
risorsa
naturale,
accertata
mediante
prospezioni
e
studi,
che
può
essere
sfruttata
economicamente
dall'uomo
mediante
le
tecnologie
esistenti.
Solo
una
parte
delle
risorse
naturali
disponibili,
quindi,
possono
considerarsi
riserve.
La
definizione
di
riserva
ha
quindi
due
elementi
fondamentali:
-‐
la
tecnologia
esistente
-‐
il
mercato,
quindi
la
convenienza
economica
Le
riserve
variano
nel
tempo
a
seconda
di
diversi
fattori:
-‐
le
innovazioni
tecnologiche
-‐
le
condizioni
future
del
mercato
e
le
variazioni
di
prezzo
Nei
giorni
nostri
la
quantità
rimasta
di
varie
riserve
esistenti
è
molto
preoccupante
per
il
nostro
futuro.
Le
stime
sono
approssimative
ma
molto
presto
si
dovranno
trovare
fonti
d’energia
alternative.
Fonti
rinnovabili
Alcune
fonti
sono
rinnovabili,
cioè
forniscono
energia
che
si
rigenera
in
continuazione
mediante
trasformazioni
chimiche
(come
le
biomasse)
o
fisiche
(come
l'energia
idrica,
solare,
eolica,
ecc).
In
particolare
il
sole,
il
vento,
l’acqua,
le
maree,
il
calore
della
Terra
sono
fonti
inesauribili,
sempre
disponibili
e
che
non
finiranno
mai,
o
meglio,
anche
ad
esempio
l’energia
del
sole
un
giorno
avrà
fine,
ma
si
parla
di
tempi
lontanissimi,
tempi
che
non
interessano
l’umanità.
Le
biomasse,
invece,
sono
in
grado
di
rigenerarsi
in
tempi
confrontabili
con
quelli
della
vita
dell’uomo.
Nel
caso
della
legna,
per
esempio,
è
possibile
avere
sempre
a
disposizione
del
combustibile,
pur
di
consumarne
solo
una
quantità
limitata
e
di
preoccuparsi
di
riforestare
laddove
sono
stati
abbattuti
gli
alberi.
Il
nostro
pianeta
è
la
nostra
ricchezza,
la
natura
è
la
nostra
madre,
da
dove
ogni
cosa
è
nata
e
dove
ogni
cosa
ritorna.
Il
recente
film
“AVATAR”
di
James
Cameron,
si
proietta
nel
futuro
dove,
grazie
a
tecnologie
avanzate,
dei
marines
e
dei
soldati,
viaggiano
per
6
anni
nello
spazio
arrivando
in
un
pianeta
chiamato
“Pandora”
dove
vivono
degli
indigeni
giganti
ma
con
un
forte
legame
con
la
natura.
Gli
scienziati
delle
basi
umane
stabilitesi
per
studiare
questo
pianeta
e
questi
indigeni,
sviluppano
un
modo
per
trasferirsi
nel
corpo
di
un
indigeno
per
entrare
in
contatto
con
questi
popoli.
Il
protagonista
James
Sully,
alla
fine
decide
di
diventare
definitivamente
un
Navì
(questo
è
il
nome
del
popolo),
preferendo
questo
pianeta
completamente
incontaminato
dall’uomo
che
la
Terra
dove
ormai
non
è
rimasto
più
nulla.
Nel
film
James
dice,
riferendosi
alla
capo
tribù
che
cerca
di
salvare
la
vita
alla
sua
amica:
“Guarda
nei
ricordi
di
Grace,
guarda
da
dove
veniamo,
lì
non
c’è
più
verde,
lì
hanno
ucciso
la
loro
madre
e
faranno
lo
stesso
anche
qui.”
24. 24
E’
una
frase
molto
vicina
alle
realtà
con
cui
i
grandi
della
terra
si
confrontano
periodicamente
senza,
purtroppo,
mai
giungere
ad
una
strategia
mondiale
definitiva
di
vera
tutela
dell’ambiente
e
di
sviluppo
sostenibili.
Alla
fine
del
film
“Avatar”
il
tentativo
di
colonizzare
questo
affascinante
quanto
pericoloso
pianeta
viene
ostacolato
e
tutto
l’equipaggio
di
invasori
del
pianeta
viene
spedito
a
casa.
C’è
da
sperare
che
un
lieto
fine
ci
possa
essere
anche
nella
nostra
realtà
e
che
si
comprenda
che
l’inquinamento
industriale
e
lo
sfruttamento
irrazionale
delle
risorse
possano
essere
presi
in
seria
considerazione
dai
Governi
evitando
di
lasciare
alle
generazioni
future
un
problema
irrisolvibile.
Anche
Wall-‐e,
uno
dei
più
recenti
film
della
Disney,
fa
una
proiezione
nel
futuro,
triste
ma
anche
realista,
di
quando
tutte
le
fonti
d’energia
rinnovabili
e
non,
si
saranno
esaurite,
quando
l’inquinamento
non
permetterà
più
la
vita
sulla
terra,
quando
tutte
le
foreste
saranno
abbattute
e
quando
non
resterà
più
nulla
tranne
che
megalopoli
abbandonate,
tempeste
solari
e
bufere
e,
come
nel
film,
piccoli
robot
che
imballano
i
rifiuti
su
pile
gigantesche.
Questo
film,
riprende
tutto
l'entusiasmo
di
Walt
Disney
per
la
tecnologia
più
avanzata
e
la
robotica,
fondendola
con
la
sua
passione
per
lo
spazio,
stimolando
la
fantasia
sulle
più
ambiziose
ipotesi,
condivise
da
Von
Braun,
di
mega
astronavi
create
dall’uomo
per
sfuggire
al
disastro
ecologico
terrestre
e
dalla
scomparsa
delle
piante
che
contribuivano
a
rendere
respirabile
l’atmosfera
grazie
alla
fotosintesi
clorofilliana.
Le
varie
forme
di
energia
hanno
caratteristiche
tecniche
ed
economiche
che
le
rendono
più
o
meno
convenienti
ed
utilizzabili.
L’energia,
per
essere
conveniente
deve
essere:
-‐
Conservabile:
il
petrolio
e
i
suoi
derivati
si
possono
conservare
senza
problemi,
più
a
lungo
delle
altre
forme
d’energia.
Una
fonte
di
energia
rinnovabile
come
il
calore
non
può
essere
conservato
perché
si
disperde
nell’ambiente
dopo
un
certo
arco
di
tempo.
-‐
Trasportabile:
deve
essere
facilmente
trasportabile
da
un
continente
ad
un
altro
in
modo
da
renderla
disponibile
per
tutti.
Anche
qui
il
petrolio
e
l’energia
e
elettrica
e
chimica
contenuta
in
esso
è
conveniente.
Si
possono
trasportare
facilmente
e
per
lunghe
distanze,
anche
se
è
molto
pericoloso:
sono
state
molte
le
vole
che
le
navi
contente
petrolio
e
altre
sostanze
chimiche,
subendo
danni,
rilasciano
queste
sostanze
dannose
per
l’ecosistema
marittimo.
Per
questo
bisogna
fare
molta
attenzione.
-‐
Facilmente
Convertibile:
in
questo
modo
si
possono
convertire
energia
meno
pregiate
in
energie
utilizzatissime
e
convenienti
come
l’energia
elettrica
e
l’energia
meccanica.
Ormai
il
mondo
d’oggi
è
davvero
“dipendente”
dagli
idrocarburi
come
il
petrolio
perché
sono
ormai
alla
base
dei
mezzi
di
trasporto
in
tutto
il
mondo,
come
lo
era
il
carbone
in
passato.
Molte
sono
le
ricerche
rivolte
a
sviluppare
energie
alternative
“pulite”
e
non
è
del
tutto
inverosimile
prevedere
che
in
un
prossimo
futuro
l’uomo
possa
realizzare
di
ottenere
attraverso
tecnologie
e
materiali
sempre
più
avanzati
l’energia
da
fusione
nucleare,
l’energia
che
alimenta
il
sole
e
le
stelle,
l’energia
dell’universo.
25. 25
SCIENZE
La
nascita
dell’universo,
il
“Big
Bang”
e
la
vita
delle
stelle
L’Astronomia
(
dal
greco
astron:”stella”)
è
una
scienza
antichissima
che
ha
ricevuto
un
fortissimo
impulso
nel
XX
secolo
grazie
ai
grandi
progressi
tecnologici
che
hanno
permesso
sia
lo
sviluppo
di
grandi
telescopi
stellari
che
il
lancio
di
modernissime
sonde
spaziali
recanti
“occhi”
elettronici
capaci
di
andare
ben
oltre
lo
studio
tradizionale
dei
corpi
celesti
che
per
secoli
ha
affascinato
illustri
scienziati
di
tutti
i
tempi
tra
cui
Galileo
Galilei.
Sviluppo
moderno
dell’Astronomia
è
la
Cosmologia,
la
parte
di
Astronomia
che
studia
l’origine
e
l’Evoluzione
dell’Universo
o
cosmo
(dal
greco
“kosmos”:
ordine,
armonia.
L’Universo
è
nato
14
miliardi
di
anni
fa
e
ancora
oggi
è
in
continua
espansione.
La
nascita
dell’Universo
si
è
verificata
attraverso
un’enorme
esplosione,
chiamata
dagli
scienziati
il
Big
Bang.
Il
Big
Bang
Il
Big
Bang
è
finora
la
teoria
più
attendibile
riguardo
l’origine
dell’Universo
Negli
ultimi
decenni
a
sostegno
di
questa
teoria
è
stata
scoperta
la
cosidettta
radiazione
fossile:
un’esplosione
di
dimensioni
tanto
gigantesche,
avrebbe
sicuramente
lasciato
tracce
di
energia;
questa
energia
infatti
venne
scoperta
sooto
forma
di
radiazioni
elettromagnetiche,
ancora
presente
nello
spazio
dopo
miliardi
di
anni
dall’esplosione.
14
Miliardi
di
anni
fa,
l’intero
universo
era
compreso
in
una
bolla
migliaia
di
volte
più
piccola
di
una
capocchia
di
spillo,
ma
più
calda
e
più
densa
di
qualsiasi
cosa
possiamo
immaginare.
Poi,
improvvisamente,
questa
bolla
esplose
e
nacque
l'universo
come
noi
lo
conosciamo.
Tempo,
spazio
e
materia
hanno
tutti
avuto
inizio
con
il
Big
Bang.
In
una
frazione
di
secondo,
l'universo
crebbe,
da
dimensioni
inferiori
a
quelle
di
un
singolo
atomo,
fino
a
superare
quelle
di
un'intera
galassia
e
continuò
a
crescere
ad
un
ritmo
incredibile.
L'espansione
continua
ancora
oggi.
Mentre
l'universo
si
espandeva
e
si
raffreddava,
l'energia
si
trasformò
in
particelle
di
materia
e
antimateria.
Questi
due
tipi
opposti
di
particelle,
si
distrussero
reciprocamente,
ma
una
parte
della
materia
riuscì
a
sopravvivere
e
le
particelle
più
stabili,
chiamate
protoni
e
neutroni,
iniziarono
a
formarsi
quando
l'universo
aveva
un
solo
secondo
di
vita.
Nei
tre
minuti
successivi,
la
temperatura
calò
a
1
miliardo
di
gradi
centigradi,
abbastanza
per
permettere
a
protoni
e
neutroni
di
unirsi
e
formare
nuclei
di
idrogeno
ed
elio.
Dopo
circa
300.000
anni,
la
temperatura
dell'universo
scese
intorno
ai
3.000
gradi.
I
nuclei
riuscirono
finalmente
a
catturare
gli
elettroni
per
formare
gli
atomi
e
l'universo
si
riempì
di
nubi
di
idrogeno
ed
elio
che
a
poco
a
poco
si
riunirono
in
nubi
rarefatte
di
gas
cosmico
che
oper
effetto
della
gravità
si
contrassero
dando
vita
su
stesse
finchè
non
diedero
vita,
dopo
400
milioni
di
anni
dal
Big
Bang,
alle
prime
stelle.
26. 26
La
nascita,
la
vita
e
la
morte
delle
stelle
Come
le
persone,
le
stelle
nascono,
invecchiano
e
muoiono
La
nascita
delle
prime
stelle
è
sicuramente
riconducibile
a
quella
dell'intero
universo,
configurabile
nella
teoria,
attualmente
la
piu'
accreditata,
del
Big-‐Bang.
I
loro
luoghi
di
nascita
sono
enormi
nubi
di
gas
freddi
e
polveri
dette
"nebulose".
La
più
famosa
è
la
nebulosa
di
Orion,
appena
visibile
a
occhio
nudo.
Gli
osservatori
a
infrarossi
sono
in
grado
di
rilevare
il
calore
proveniente
dalle
stelle
invisibili
che
si
formano
all'interno
di
queste
nubi.
Uno
dei
più
potenti
è
l'osservatorio
spaziale
Herschel
dell'ESA,
lanciato
nel
maggio
2009.
Herschel
studierà
per
almeno
tre
anni
le
nubi
polverose
in
cui
si
formano
le
stelle
grandi
e
piccole.
Le
stelle
quindi
continuano
a
formarsi,
a
partire
da
materiale
interstellare,
ricco
di
polveri
e
gas,
che
vaga
per
lo
spazio
galattico.
Man
mano
che
la
nube
diventa
più
piccola,
si
divide
in
ammassi
per
effetto
delle
reciproche
interazioni
gravitazionali
fra
le
particelle,
detti
comunemente
globuli
di
Bok,
ognuno
dei
quali,
alla
fine,
diventa
così
caldo
e
denso
da
dare
inizio
a
reazioni
termonucleari
e
dando
inizio
a
sua
volta
al
processo
della
nucleo-‐sintesi
stellare,
nel
quale
l'idrogeno
si
fonde
in
elio
con
conseguente
produzione
di
enormi
quantità
di
energia.
Quando
la
temperatura
raggiunge
10
milioni
di
gradi
centigradi,
l'ammasso
diventa
una
nuova
stella.
Dopo
la
nascita
la
maggior
parte
delle
giovani
stelle
si
trova
al
centro
di
un
disco
piatto
di
gas
e
polveri.
La
maggior
parte
di
questo
materiale
viene
prima
o
poi
espulso
dalle
radiazioni
stellari.
Prima
che
questo
accada,
si
possono
formare
pianeti
attorno
alla
stella
centrale.
Le
stelle
sono
corpi
celesti
caldissimi
che
possono
arrivare
a
temperature
di
milioni
di
gradi.
Sono
composte
da
idrogeno
(80%)
e
elio
(20%)
e
molti
altri
elementi
chimici.
Tutto
questo
avviene
nell'arco
di
milioni
di
anni,
in
maniera
piu'
o
meno
veloce
a
seconda
della
massa
iniziale
della
nube,
sino
ad
arrivare
ad
un
punto,
definito
sequenza
principale,
la
fase
di
maggior
attività
di
ogni
stella,
che
durerà
per
un
tempo
dipendente
dalla
quantità
di
materia.
Infatti,
tanto
piu'
sarà
la
massa
stellare,
di
altrettanto
la
stella
brillerà
di
splendore,
bruciando
però
piu'
velocemente
le
proprie
risorse
energetiche.
Di
conseguenza
le
stelle
massiccie
avranno
una
vita
inferiore
rispetto
a
quelle
di
dimensioni
minori.
A
questo
punto
inizia
inoltre
un
meccanismo
di
autoregolazione
dell'attività
stellare,
che
permette
ad
ogni
stella
di
dosare
le
proprie
risorse
energetiche.
In
pratica
ad
ogni
abbassamento
di
temperatura,
corrisponderà
una
contrazione
del
corpo
stellare,
e
quindi
un
riscaldamento,
viceversa
ad
ogni
aumento
di
essa
corrisponderà
invece
una
dilatazione,
e
perciò
un
raffreddamento.
Morte
della
stella
Successivamente,
quando
il
combustibile
nucleare
inizierà
ad
esaurirsi,
ossia
quando
tutto
l'idrogeno
si
sarà
tramutato
in
elio,
il
nucleo
centrale
della
stella
non
riuscirà
piu'
a
produrre
quella
quantità
di
energia
necessaria
a
contrastare
le
forze
gravitazionali,
che
così
torneranno
a
contrarre
l'astro.
I
conseguenti
aumenti
di
temperatura,
riscaldando
gli
strati
adiacenti
al
nucleo,
causeranno
l'espansione
degli
strati
gassosi
esterni,
che
liberi
ormai
da
vincoli
gravitazionali,
si
estenderanno
per
centinaia
di
milioni
di
km
(gigante
rossa).
Per
le
fasi
successive
gli
studiosi
pensano
che
il
27. 27
nucleo
stellare
continui
a
contrarsi
dando
fondo
a
tutte
le
risorse
energetiche.
Gli
ultimi
elementi
fonderanno
allora
in
altri
sempre
piu'
pesanti
(idrogeno,
elio,
carbonio,
ecc...),
sino
a
raggiungere
uno
stato
di
squilibrio
dove,
a
seconda
delle
dimensioni
della
stella,
essa
evolve
in
differenti
maniere
Facendo
infatti
riferimento
ad
una
massa
pari
a
quella
del
Sole,
abbiamo
che
le
stelle
concludono
la
loro
vita
in:
• Nana
bianca
-‐
lo
stadio
finale
di
quelle
con
massa
fino
ad
1,4
masse
solari.
In
essa
praticamente,
dopo
l'espulsione
degli
strati
esterni,
rimarrà
un
involucro
gassoso
in
espansione
che
creerà
una
nebulosa
planetaria,
al
centro
della
quale
vi
sarà
il
nucleo
stellare
che,
essendo
composto
da
materia
degenerata
per
le
intense
forze
gravitazionali,
non
irradierà
più
energia,
raffreddandosi
quindi
in
maniera
molto
lenta
sino
a
diventare
una
nana
nera.
• Stella
di
neutroni
-‐
se
la
massa
è
compresa
fra
1,4
masse
solari
fino
ad
un
valore
di
2-‐3
volte
tanto.
In
questo
caso
il
corpo
stellare,
passando
per
una
fase
di
supernova,
espanderà
gli
strati
esterni
espellendo
piu'
o
meno
violentemente
la
materia
che
creerà
poi
un
involucro
gassoso
in
rapida
espansione.
Il
nucleo
invece,
diminuendo
le
proprie
dimensioni,
aumenterà
allo
stesso
tempo
la
densità,
così
da
risultare
alla
fine
una
sfera
estremamente
compatta
(con
un
diametro
di
una
decina
di
km),
che
per
effetto
delle
grandi
forze
risultanti
e
dell'intenso
campo
magnetico,
inizierà
a
girare
vorticosamente
attorno
al
proprio
asse
emettendo
particolari
impulsi
sotto
forma
di
onde
radio
(pulsar).
La
composizione
della
materia
subirà
inoltre
cambiamenti
radicali
mutando
tutti
i
propri
elettroni
e
protoni
in
neutroni.
• Buco
nero
-‐
quando
la
massa
ammonta
ad
oltre
3
volte
quella
del
Sole.
In
questo
caso
la
stella
inizia
a
contrarsi
per
effetto
delle
grandi
forze
gravitazionali,
ed
in
maniera
molto
piu'
massiccia,
che
non
nelle
stelle
di
dimensioni
minori.
La
densità
crescerà
allora
all'infinito
dando
inizio
ad
una
fase
di
contrazione,
che
nemmeno
la
degenerazione
della
materia
riuscirà
ad
arrestare,
mentre
di
pari
passo
aumenteranno
le
sue
capacità
attrattive,
sino
ad
impedire
persino
alla
luce
di
sfuggire
28. 28
Classificazione
stellare
Analizzando
la
luce
stellare
si
può
vedere
come
questa,
attraversando
un
prisma,
venga
rifratta
nello
spettro,
ossia
nell'insieme
delle
componenti
della
luce
di
diversa
lunghezza
d'onda,
le
quali
forniscono
praticamente
delle
informazioni
riguardo
alla
struttura
ed
alla
composizione
delle
stelle.
Come
criterio
di
classificazione
si
usano
allora
le
caratteristiche
spettrali,
e
quindi
la
temperatura
ed
il
colore,
che
portarono
alla
prima
suddivisione
delle
stelle,
ad
opera
di
Angelo
Secchi,
in
4
gruppi
fondamentali.
Successivamente
agli
inizi
del
'900
fù
introdotto
invece
un
nuovo
sistema
con
la
creazione
di
6
gruppi
principali
(tipi
o
classi
spettrali),
indicati
da
lettere
dell'alfabeto.
Esistendo
tuttavia
delle
stelle
che
presentano
delle
caratteristiche
che
ne
impediscono
la
piena
classificazione
nelle
classi
precedenti,
sono
state
create
delle
ulteriori
10
sottoclassi
che
vengono
indicate
con
i
numeri
da
0
a
9.
Le
caratteristiche
stellari
sono
state
sintetizzate
inoltre
in
un
grafico
da
due
scienziati,
che
da
loro
prende
il
nome
di
diagramma
di
Hertzsprung-‐Russel.
In
esso,
inserendo
sull'asse
delle
ordinate
i
dati
relativi
alla
magnitudine
assoluta,
e
su
quello
delle
ascisse
quelli
relativi
alla
temperatura,
si
notano
cinque
gruppi
che
contraddistinguono
le
varie
tappe
dell'evoluzione
stellare:
supergiganti,
giganti,
nane
bianche,
nane
rosse
ed
infine
la
sequenza
principale,
che
comprende
il
numero
piu'
alto
di
corpi
stellari,
compreso
il
Sole.
Classe
spettrale
Tipo
di
stella
Temperatura
O-‐B
Bianco
azzurre
60000
-‐
10000
A
Bianche
10000-‐7500
F
Bianche
7500-‐6000
G
Gialle
6000-‐5000
K
Arancio
5000-‐3000
M
Rosso
meno
di
3000
29. 29
Italiano
Giovanni
Pascoli,
Il
fanciullino
-‐
Peter
Pan
“Seconda
stella
a
destra,
questo
è
il
cammino”
…
Il
tema
del
fanciullo
è
stato
affrontato
dal
Walt
Disney
“Peter
Pan”
in
un
film
del
1953
basandolo
sull'opera
teatrale
Peter
Pan,
o
il
ragazzo
che
non
voleva
crescere
di
James
Matthew
.
E’
un
ininterrotta
serie
di
avventure
da
sogno
che
hanno
stimolato
negli
anni
la
fantasia
di
altri
registi
affascinati
dalla
“fairy
tale”
la
fiaba
della
fatina
Trilly,
Campanellino,
e
dei
bimbi
sperduti
che
trovano
accoglienza
in
una
famiglia.
Valori
senza
tempo
che
non
sono
solo
una
visione
di
Walt
Disney
ma
soprattutto
una
sua
grande
interpretazione
del
sentire
della
gente
che
nei
suoi
film
si
sono
riconosciuti
tanto
da
piccoli,
quanto
da
grandi.
Walt
Disney
ebbe
la
capacità
di
ideare
attraverso
l’uso
del
cinema
di
animazione
e
della
musica
prodotti
di
grande
pregio
e
di
grande
apprezamento
centrando
la
sua
attenzione
sulla
possibilità
di
realizzare
i
sogni
che
diventano
realtà
attraverso
la
fantasia.
Uno
dei
suoi
motti
era
“If
you
can
dream
it,
you
can
do
it”.
E’
universalmente
riconosciuta
a
Walt
Disney
la
capacità
di
risvegliare
negli
uomini
e
nelle
donne
di
qualunque
età
,
razza,
condizione
economica
e
sociale
il
“fanciullo”
che
è
e
rimane,
per
fortuna
,
in
ciascuno
di
noi
e
che
possiamo
raggiungere
quando
vogliamo…
Un’analogia
molto
forte
con
la
concezione
del
fanciullino
di
uno
dei
grandi
poeti
italiani
del
‘900:
Giovanni
Pascoli.
Giovanni
Pascoli
nacque
a
San
Mauro
di
Romagna
il
31
dicembre
1855.
Da
ragazzo
fu
nel
collegio
dei
Padri
Scolopi
ad
Urbino,
quindi
nei
licei
di
Rimini
e
di
Firenze.
Nel
1867,
il
padre,
mentre
tornava
a
casa
su
un
calessino
trainato
da
una
cavalla
storna,
rievocata
in
una
poesia,
fu
ucciso.
Non
si
seppe
mai
chi
fosse
l’assassino
e
il
delitto
rimase
perciò
impunito.
Poco
dopo
la
morte
del
padre,
Pascoli
perse
anche
la
madre
e
le
due
sorelle:
e
la
famiglia,
composta
prevalentemente
di
ragazzi,
cadde
nella
miseria
e
nel
dolore.
Il
poeta
poté
giungere
alla
laurea,
grazie
ad
una
borsa
di
studio
che
gli
permise
di
frequentare
l’università
di
Bologna.
Su
questo
fatto
importante
egli
ha
lasciato
una
commossa
rievocazione
nel
racconto
(quando
adulto,
molti
anni
dopo,
il
9
febbraio
1896,
Pascoli
lo
pubblicò
su
"Il
Resto
del
Carlino",
come
benvenuto
mentre
Bologna
festeggiava
il
Carducci
per
il
suo
il
trigesimo
quinto
anniversario
dell'insegnamento
in
quell'
Università):
"Ricordi
di
un
vecchio
scolaro".
Certamente
le
vicende
tristissime
della
sua
famiglia,
a
cui
egli
assistette
da
fanciullo,
e
poi
le
difficoltà
30. 30
economiche
e
gli
ostacoli
da
superare,
sempre
solo,
lasciarono
un
solco
profondo
nel
suo
animo
ed
influirono
sul
suo
carattere
e
conseguentemente
sulla
sua
poesia.
Da
professore
insegnò
a
Matera
e
quindi
a
Massa
ed
a
Livorno,
ma,
avendo
assunto
atteggiamenti
anarchici,
fu
trasferito
a
Messina.
Ma
non
fu
un
ribelle,
anzi,
alla
maniera
decadente
si
chiuse
nel
suo
dolore,
si
isolò
in
se
stesso,
solo
con
le
sue
memorie
e
con
i
suoi
morti.
La
sua
ribellione
fu
un
senso
di
ripulsa
e
di
avversione
per
una
società
in
cui
era
possibile
uccidere
impunemente
e
nella
quale
si
permetteva
che
una
famiglia
di
ragazzi
vivesse
nella
sofferenza
e
nella
miseria.
Non
c’è
ribellione
nella
sua
poesia,
ma
rassegnazione
al
male,
una
certa
passività
di
fronte
ad
esso:
vi
domina
una
malinconia
diffusa
nella
quale
il
poeta
immerge
tutto:
uomini
e
cose.
Egli
accetta
la
realtà
triste
com’è,
e
si
sottomette
al
mistero
che
non
riesce
a
spiegare.
La
sua
poesia
non
ha
una
trama
narrativa
e
non
è
neppure
descrittiva:
esprime
soltanto
degli
stati
d’animo,
delle
meditazioni.
E'
l’ascolto
della
sua
anima
e
delle
voci
misteriose
che
gli
giungono
da
lontano:
dalla
natura
o
dai
morti.
Nel
1907
Giovanni
Pascoli
sviluppa
una
tematica
destinata
a
contraddistinguerlo:
il
“fanciullino.
“È
dentro
noi
un
fanciullino
che
non
solo
ha
brividi
ma
lagrime
ancora
e
tripudi
suoi.
Quando
la
nostra
età
è
tuttavia
tenera,
egli
confonde
la
sua
voce
con
la
nostra,
e
dei
due
fanciulli
che
ruzzano
e
contendono
tra
loro,
e,
insieme
sempre,
temono
sperano
godono
piangono,
si
sente
un
palpito
solo,
uno
strillare
e
un
guaire
solo.
Ma
quindi
noi
cresciamo,
ed
egli
resta
piccolo;
noi
accendiamo
negli
occhi
un
nuovo
desiderare,
ed
egli
vi
tiene
fissa
la
sua
antica
serena
maraviglia;
noi
ingrossiamo
e
arrugginiamo
la
voce,
ed
egli
fa
sentire
tuttavia
e
sempre
il
suo
tinnulo
squillo
come
di
campanello”.
Il
poeta
Pascoli
dice
che
esiste
dentro
di
noi
un
fanciullino
che
nell'infanzia
si
confonde
con
noi,
ma,
anche
con
il
sopraggiungere
della
maturità,
non
cresce
e
continua
a
far
sentire
la
sua
voce
ingenua
suggerendoci
quelle
emozioni
e
sensazioni
che
solo
un
fanciullo
può
avere.
Spesso,
però,
questa
parte
che
non
è
cresciuta
non
viene
più
ascoltata
dall'adulto.
Il
poeta
invece
è
chi
è
capace
di
ascoltare
e
dare
voce
al
fanciullino
che
è
in
lui
e
di
provare
di
fronte
alla
natura
le
stesse
sensazioni
di
stupore
e
di
meraviglia
proprie
del
bambino.
Il
fanciullino
prova
sensazioni
che
sfuggono
alla
ragione,
ci
spinge
alle
lacrime
o
al
riso
in
momenti
tragici
o
felici,
ci
salva
con
la
sua
ingenuità,
è
sogno,
visione,
astrazione.
Per
Pascoli
la
voce
del
fanciullino
che
ciascuno
ha
dentro
di
sé
da
vita
alla
poesia,
attraverso
la
quale
sarà
possibile
esprimere
con
gli
strumenti
della
metafora
e
dell’
analogia
un
mondo
che
si
lascia
cogliere
dall'intuizione
e
non
dal
ragionamento.
La
poesia,
secondo
Pascoli,
non
deve
proporsi
uno
scopo
morale
o
educativo
ma
ha
un
compito
civile
e
sociale.
Pascoli
vede
nella
poesia
una
voce,
una
realtà
profonda
comune
a
tutti
gli
uomini,
che
invita
alla
comprensione
reciproca
e
alla
pacificazione.
Giovanni
Pascoli
fu
definito
un
poeta
impressionista
per
il
suo
modo
di
usare
i
versi
e
la
sua
poesia.
Così
come
l’impressionismo
rivoluziona
la
pittura
tradizionale
nella
scelta
dei
soggetti,
con
una
ricerca
delle
immagini,
dei
paesaggi
da
cogliere
naturali
“en
plain
air”,
degli
ambienti
particolari
come
taverne,
osterie,
caffè
all’aperto
col
soggetto
illuminato
dalla
luce
del
giorno
anziché
da
quella
artificiale
e
così
come
l’impressionismo
rinnova
e
reinterpreta
le
tecniche
pittoriche
31. 31
cercando
di
restituire
su
tela
ciò
che
l'occhio
effettivamente
coglie,
cioè
macchie
luminose
dai
colori
diversi,
prevalenti
sul
disegno
e
con
pennellate
che
accostano
i
colori
senza
mescolarli
in
una
tavolozza
ridotta
ai
colori
dello
spettro
solare,
evitando
il
nero,
con
un
risultato
di
grande
luminosità
così
Pascoli
descrive
i
paesaggi
naturali,
i
suoni
e
i
colori
trasmessi
attraverso
impressioni
e
suggestioni
visive
e
sonore
attraverso
parole
accostate,
delle
parole
onomatopeiche
dell’elisione
del
verbo,
elementi
per
certi
versi
assimilabili
e
paralleli
alla
rivoluzione
che
si
sviluppò
in
quegli
anni
nel
mondo
delle
arti
e
della
pittura.