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SCENARI FINANZIARI
JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE
Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital

Da dove arriveranno i posti di lavoro?
di John Mauldin | 19 novembre 2012 - Anno 3 - Numero 46

In questo numero:
La prossima bolla
Un calo nella centrale elettrica
Abbiamo già visto questo film (nel manifatturiero)
La rinascita della produzione
Scandinavia, Grecia, Ginevra e alcuni programmi

Lo scorso anno mentre viaggiavo per me il principale argomento di conversazione
era:"Dove troveranno un lavoro i miei figli?" E' un argomento che conosco fin troppo bene.
Ma davvero? La disoccupazione giovanile negli Stati Uniti è arrivata ad un valore pari al
17,1%. In Europa il problema è ancora più accentuato. Il caso più eclatante è la Grecia
dove la disoccupazione giovanile è al 58% mentre in Spagna questa è vicina al 55%. Il
Portogallo è al 36% e in Italia è al 35%. In Francia è superiore al 25%. Questo è solo un
chiaro sintomo della crisi del credito? In gran parte chiaramente lo è, ma penso che ci sia
un qualcosa di più profondo che si sta generando, un significativo cambiamento nella
fondamenta del mercato del lavoro. E questo significa che prima di vedere una vera
ripresa nel tasso di disoccupazione, ci deve essere un cambiamento nel nostro modo di
pensare il lavoro e la formazione per il futuro dell'occupazione. Questa è una delle prime
lettere alla quale se ne affiancheranno altre nel corso dei prossimi mesi e sulle quali
porremo un maggiore accento sull'occupazione. (Questa lettera contiene molti grafici.)

In primo luogo lo staff di Mauldin Economics sta terminando gli ultimi dettagli del Post-
Election Economic Summit webinar al quale si potrà accedere domani alle 14:00. Sono
previste molte ore di discussione, riflessione e conversazione (spesso vivace) su ciò che ci
potrebbe riservare il nostro futuro economico. Tra i relatori e gli ospiti ci saranno Mohamed
El-Erian, James Bianco, Barry Ritholtz, Gary Shilling, Barry Habib e Yamarone Rich. E'
prevista anche un'intervista davvero unica con i responsabili dello staff dei leader della
maggioranza Harry Reid e con il senatore Rob Portman. Mentre solo una parte sarà
disponibile tramite il webinar, successivamente sarà resa disponibile l'intera intervista. Se
si vuole avere un'idea di quello che sta per succedere a Washington, vi consiglio di
partecipare. Ora pensiamo all'occupazione.

La prossima bolla

Diamo un'occhiata ad alcuni dei 43 dati forniti dal Young Entrepreneur Council 43 (che
sono disponibili qui):

• 1 su 2 laureati, circa 1,5 milioni, pari a circa il 53,6% e con un età pari a 25 anni o
inferiore nel 2011 erano disoccupati o sottoccupati.
• Per i diplomati delle scuole superiori (età 17-20), il tasso di disoccupazione è stato pari al
31,1% a partire da aprile 2011 fino a marzo 2012; la sottoccupazione è stata del 54%.
• Per i giovani laureati (età 21-24), lo scorso anno la disoccupazione è stata del 9,4%
mentre la sottoccupazione era pari al 19,1%
• Secondo alcuni ricercatori, circa il 95% dei posti di lavoro persi si sono avuti nelle società
con un basso livello di tecnologia e tra i lavoratori che hanno un reddito medio come i
cassieri delle banche. I nuovi posti di lavoro sono disponibili solo per i lavoratori con una
elevata fascia di reddito oppure bassa ma non per quelli che stanno in mezzo.
• La maggior parte dei laureati stanno ricoprendo dei posti di lavoro di basso profilo. I
laureati hanno maggiori probabilità di lavorare come camerieri, nei bar o diventare degli
aiutanti nei fast food piuttosto che essere assunti come ingegneri, fisici, chimici o
matematici.
• Secondo le nuove proiezioni del governo degli Stati Uniti, per i prossimi otto anni solo
per tre delle 30 professioni con una maggiore richiesta di lavoratori sarà necessario
un diploma di laurea o di scuola superiore. Fino al 2020 la maggior parte dei lavori
saranno caratterizzati da manodopera di basso profilo come il personale per le vendite al
dettaglio, i fast food e i camionisti.

Anche se non ci può essere una bolla in materia di istruzione, c'è sicuramente una bolla
del debito fatta dai prestiti agli studenti. Più di 1/3 dei giovani americani è tornato a scuola
a causa della situazione economica e così facendo hanno contribuito ad arrivare alla
richiesta di $1 miliardo di dollari di prestiti. Le persone sono chiaramente tornate a scuola
contraendo dei prestiti per poi poter trovare un modo per sbarcare il lunario. Il laureato
medio ha $25.000 di debito. Negli ultimi due anni i tassi di default sono cresciuti del 31%. I
prestiti agli studenti sono relativamente facili da ottenere. Sono come i vecchi prestiti
NINJA subprime che erano disponibili verso la fine della bolla immobiliare: "Senza reddito,
senza lavoro, senza asset." E ci sono le stesse probabilità che anche questi finiscano in
default. Ma il Congresso ha recentemente approvato delle nuove leggi sulla bancarotta e a
differenza prestiti per la casa, i prestiti agli studenti non possono essere soggetti a
fallimento. Per la legge degli interessi composti significa che i mutuatari per lo più giovani,
dovranno ripagare questo debito per molti, molti anni.

Abbiamo detto ai nostri figli che l'educazione è il loro biglietto per una vita migliore. E i dati
mostrano ancora che esiste un chiaro vantaggio ad avere una laurea. Ma la nostra recente
esperienza ci dice che non tutti i laureati hanno le medesime opportunità.

Tom Friedman sul New York Times di questa settimana, ha messo in evidenza il problema
della formazione e dell'occupazione. Egli cita Traci Tapani, che con la sorella gestisce una
società di lamiera nel Wyoming con 55 dipendenti.

Ha raccontato che "nel 2009 quando l'economia stava collassando e c'era un sacco di
disoccupazione, lavoravamo per una società che aveva ottenuto un contratto con
l'esercito", così "abbiamo dovuto assumere un sacco di persone. Ero alla ricerca di 10
saldatori. Ho ricevuto un sacco di curriculum, ma non avevano sufficienti capacità tali da
soddisfare lo standard necessario per l'esercito. Molti anni fa la gente imparava a saldare
in un negozio o a scuola o in una azienda di famiglia o in una fattoria, raggiungendo a quel
punto determinati livelli di abilità. Le persone non conoscevano la scienza della saldatura,
"e così non sono in grado di poter soddisfare i nuovi standard delle forze armate degli Stati
Uniti e dell'industria aerospaziale.

Inoltre ha detto che "Possono fare delle belle saldature", "ma non hanno capito la
metallurgia, le moderne tecniche di pulizia e di spazzolatura", e come devono essere
trattati i diversi metalli e i gas e come dovevano essere combinate pressione e
temperature. Inoltre nelle imprese manifatturiere di piccole dimensioni come la sua, ha
spiegato Tapani, "a differenza di una ditta cinese che lavora sulla quantità e con basso
contenuto tecnologico, noi facciamo poco volume ma ad alto contenuto tecnologico e
ognuno dispone dei suoi disegni. Quindi un saldatore deve essere in grado di leggere e
comprendere cinque diversi disegni di progettazione in un solo giorno."

[Alla fine è stata costretta a formare i suoi nuovi potenziali dipendenti ed essere in grado di
avere persone per formare i saldatori.] Ma non è stato facile. Saldare "è un lavoro che
costa $20 all'ora con l'assistenza sanitaria, le ferie pagate e i benefit" ha detto Tapani, "ma
bisogna padroneggiare la scienza e la matematica. Non riesco a pensare ad un lavoro
nella mia azienda, dove la matematica non è importante. Se si lavora in un impianto di
produzione è necessario utilizzare la matematica ogni giorno, è necessario calcolare gli
angoli e capire ciò che accade ad un pezzo di metallo quando viene piegato con una certo
angolazione".

Chi lo sapeva? Che il saldare è un lavoro che richiede la conoscenze di scienza,
tecnologia, ingegneria e matematica.

I datori di lavoro in tutta l'America raccontano storie simili. E' uno dei motivi per cui
abbiamo tre milioni di posti disponibili in tutto il paese, ma anche l'8% di disoccupazione.
Siamo nel bel mezzo di una tempesta perfetta: una grande recessione che ha causato un
forte aumento della disoccupazione e una grossa flessione, una combinazione data dalla
rivoluzione dell'information technology e dalla globalizzazione che allo stesso tempo sta
spazzando via molti dei salari medi per lavoratori con medie competenze che erano la
base della nostra classe media, con stipendi maggiormente retribuiti ma fatti da lavori
altamente qualificati. Ogni posto ben pagato oggi richiede maggiori competenze e un
livello più elevato di istruzione, ma troppi americani non sono pronti a questa cosa. Questo
è problema ci attende dopo il "fiscal cliff.'"


 Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - è la società partner di
                      John Mauldin per il mercato Europeo.

    Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il
                                   mercato Italiano.


Un calo nella centrale elettrica

C'è un continuo lamentarsi che il settore manifatturiero degli Stati Uniti è stato "portato
fuori dal paese". I lavori nel settore della produzione una volta erano il biglietto d'ingresso
per la classe media, ora ci sono sempre meno posti di lavoro disponibili. In effetti il grafico
seguente mostra che i processi di produzione sono in calo quasi del 40% dal picco nel
1978 portandosi ora di nuovo ai livelli della seconda guerra mondiale.
Tuttavia il numero di dipendenti nel manifatturiero non racconta tutta la storia. Gli Stati
Uniti sono ancora il primo paese al mondo nel settore manifatturiero. Siamo una potenza
nelle esportazioni. In effetti negli ultimi 20 anni la crescita delle esportazioni è stata a dir
poco fenomenale. Le esportazioni sono raddoppiate e poi sono raddoppiate ancora un
altra volta. La produzione totale negli Stati Uniti è quasi tornata al punto in cui era prima
della Grande Recessione. La produttività negli ultimi 20 anni è cresciuta di oltre il 50%.
Stiamo producendo quanto o più di quanto abbiamo fatto in passato, ma con molte meno
persone. Preso da solo il settore manifatturiero USA sarebbe il non più grande al mondo.
Guardate i prossimi tre grafici:
La tabella sottostante mostra la crescita media della produttività nei vari periodi nel corso
degli ultimi 65 anni. Si noti che dopo la guerra la crescita della produttività è caduta e poi
ha iniziato ad aumentare di nuovo, fino alla Grande Recessione. Greenspan ha fatto bene
a chiamarlo il Miracolo della produttività.
Abbiamo già visto questo film (nel manifatturiero)

All'alba del 19° secolo i lavoratori agricoli erano compresi tra il 75% e l'80% dell'intera
forza lavoro (http://www.nber.org/chapters/c8007.pdf). Questo numero era ancora oltre il
50% nel 1860. Non solo la rivoluzione industriale ha aumentato il numero di lavoratori nel
manifatturiero degli Stati Uniti, ma questa è stata anche una rivoluzione della produttività
agricola che ha permesso di avere più cibo e poter essere prodotta con un minor numero
di persone. Anche in questo modo la crescita della produttività non è stata poi così
eccezionale nei primi 60 anni del 19° secolo.

Oggi la percentuale della forza lavoro impiegata nel settore dell'agricoltura è inferiore al
2%. La produttività agricola è aumentata circa 16 volte dal 1880, ma abbiamo poco più di
due milioni di persone che lavorano in questo settore circa lo stesso numero di lavoratori
del 1820. Date un'occhiata ai grafici che seguono:
Quest'ultimo grafico arriva da
http://www.springer.com/economics/agricultural+economics/book/978-1-4419-0657-1

La rivoluzione industriale e il passaggio ad un'economia di produzione è stato chiaramente
dannoso per l'occupazione. Ma chi di voi vorrebbe tornare indietro a 40 anni fa quando la
manodopera agricola era in termini di dimensione tre volte quella di oggi? Specialmente se
oggi voi foste un lavoratore agricolo? Io lo sono stato, l'ho fatto. Non sono più interessato
a zappare le patate.

La rinascita della produzione

Così come la produzione agricola per singolo lavoratore è aumentata notevolmente nel
corso del tempo, credo che nei prossimi 40 o 50 anni vedremo enormi miglioramenti nella
produzione manifatturiera senza avere un conseguente aumento di un ampio numero di
lavoratori nel settore della produzione. Le aziende stanno iniziando a riportare indietro la
produzione negli Stati Uniti perché l'automazione, la robotica e altre nuove tecnologie
rendono più conveniente la fabbricazione di prodotti a livello locale piuttosto che utilizzare
manodopera poco costosa in altri paesi. Mi è stato detto che Foxconn (in Cina) sta
iniziando ad utilizzare linee di produzione robotizzate. Quando una società come Foxconn
preferisce l'uso di robot piuttosto che della manodopera a basso costo, questo ci fa
immaginare che ci sia una rivoluzione in vista.

Ma anche i lavori che si perdono e che sono legati al settore della produzione non
richiederanno un "diploma di laurea". Essi richiedono delle forti competenze e un know-
how tecnico, ma che però è diverso rispetto ad una laurea tradizionale. Questo non vuol
dire che l'istruzione universitaria non sarà utile, ma sarà sempre più costretta ad essere
una formazione che ha sempre di più come obiettivo e attenzione le competenze richieste
dal mercato.

Che cosa sarà necessario per la creazione nuove industrie con un forte brand, così come
il poter liberare delle capacità imprenditoriali nelle giovani generazioni. Le piccole imprese
sono il motore della crescita dell'occupazione. Sembra che tutto quello che i politici sanno
fare è parlare della necessità di creare posti di lavoro, ma la realtà è che il governo non
crea posti di lavoro. E' possibile creare delle condizioni attraverso le quali si creano posti di
lavoro, ma spetta al singolo imprenditore (o sempre più spesso alla singola imprenditrice)
prendere la decisione di assumere degli ulteriori lavoratori.

Il mio amico Bill Dunkelberg è il capo economista per la Federazione Nazionale delle
Imprese indipendenti. Dal 1974 egli continua ha fare periodicamente delle indagini di
ricerca. La sua ultima indagine fatta su base mensile indica che le imprese non sono molto
ottimiste in merito alla possibilità di aumentare il loro livello di occupazione e questo non
dovrebbe sorprendere. Il problema numero uno? L'incertezza.
Speriamo che i nostri leader politici siano in grado di fornirci un maggior livello di certezza
e che questo non si traduca nella certezza di una recessione. David Krone (capo dello
staff di Reid che ha la maggioranza al Senato) ha detto durante la nostra intervista per il
summit di domani che le probabilità che possa essere raggiunto un accordo per il fiscal
cliff siano solo del 50-50. Ed era piuttosto fermamente convinto che avrebbero preferito
andare un po' più in la del fiscal cliff piuttosto che continuare a procrastinare il problema
del deficit. Questo non significa che il tutto non possa essere risolto anche in seguito - ma
vi consiglio di ascoltare almeno una parte dell'intervista che pubblicheremo domani. Vorrei
sottolineare che entrambi i capi dello staff del Congresso hanno riconosciuto che prima
delle elezioni hanno lavorato per settimane al fine di trovare delle soluzioni al fiscal cliff.
Questi sono i ragazzi (che insieme con i loro omologhi) sono stati responsabili della
maggior parte degli elementi che sono venuti fuori dei negoziati. Essi non vengono
intervistati molto spesso e questo è un peccato. Si ha una percezione positiva del paese al
solo fatto di sapere che ci sono persone che hanno a cuore il nostro futuro al punto tale da
lavorare l'un con l'altro in modo responsabile, anche se non sono d'accordo tra loro sul
cammino che dobbiamo prendere.

Una nota finale su un prossimo evento: Il 4 dicembre farò un intervista speciale in tempo
reale con il Dr. Lacy Hunt e il mio partner Jon Sundt di Altegris. Lacy si aspetta una
recessione il prossimo anno. Ora la domanda è ma quanto profonda sarà questa
recessione - e che cosa possono fare a questo proposito gli investitori? Sia io che Lacy
siamo stati in grado di anticipare il crollo che ci ha portato ad una recessione globale con
una riduzione della leva finanziaria - l'Endgame come io l'ho chiamato. Le decisioni che
prenderemo nei prossimi due anni su come gestire i nostri deficit di bilancio - qui negli
Stati Uniti, in Europa, in Cina, in Giappone e altrove - saranno assolutamente cruciali. Se
siete un investitore accreditato o un professionista del settore e se siete già registrati in
Mauldin Circle (e vivete negli Stati Uniti), quanto prima riceverete un invito per partecipare
all'evento. Se non lo siete, vi invito ad andare su www.mauldincircle.com e registravi oggi
direttamente in modo tale da poter ascoltare Lacy, Jon e me discutere su quale sarà la
direzione dell'economia, di Endgame e su quali scelte devono fare gli investitori per
percorre la strada nel corso del 2013 . (A questo proposito, io sono il presidente e il
rappresentante legale di Millennium Securities Wave, LLC, membro di FINRA.) Grazie.

Scandinavia, Grecia, Ginevra e alcuni programmi

E' il momento di premere il pulsante di invio. E questa sarà una settimana molto intensa,
ho un sacco di mail che si sono cumulate nella mia "posta in arrivo." E naturalmente tra
pochi giorni avremo la festa del Ringraziamento e questo significa che uno di questi
pomeriggi sarà necessario andare al mercato dove vendono i prodotti freschi ed
acquistare tutte le vettovaglie necessarie e la spesa per preparare la festa. E' piuttosto
triste notare che 18.000 persone perderanno il posto di lavoro in questa stagione, in
quanto Hostess chiuderà i battenti. Questo significa che abbiamo bisogno di creare
almeno altre 4.000 nuove imprese di piccole dimensioni per compensare quei posti di
lavoro che vengono persi.

Ho letto numerosi rapporti circa il fallimento di Hostess e stavo ipotizzando di commentare
questa debacle, ma non c'è purtroppo abbastanza spazio e tempo. Entrambe le parti che
si sono sedute al tavolo sono responsabili su quanto è avvenuto. Una delle cose ironiche
che circolano è che i sindacati stanno attualmente diffamando la società di private equity
che detiene la proprietà di Hostess, ma il proprietario della società di PE viene
riconosciuto come un filo democratico che cerca costantemente di trovare aziende
sindacalizzate da comprare. E mentre sembrava che i sindacati cercassero solo la morte,
il management non ha semplicemente fatto nulla. Erano in un business che si trovava in
una fase di contrazione (anche se personalmente vi hanno fatto ingrassare) e non hanno
fatto nulla per trasformarsi. Proviamo a fare una scommessa: qualcuno li comprerà e
sposterà la società in uno stato meno sindacalizzato e alla fine produrrà la stessa quantità
di beni, però con un minor numero di lavoratori. Questo non significa che i dipendenti di
Hostess non lavorino sodo; hanno solo raggiunto un livello di regole folli e centinaia di
cause con le quali nessuna azienda sana di mente sarebbe in grado di competere. Inoltre
il management ha caricato la società di così tanto debito che non ci sono stati più soldi
sufficienti a pubblicizzare o a creare nuove (e più sane) linee di prodotto. E' stato davvero
bizzarro quello che è successo.

Nota: Questa è stata una delle poche volte in cui una società di private equity ha
semplicemente perso dei soldi. Hanno comprato la società in una stato di bancarotta, in
quanto era già carica di debiti.

Non prenderò molti voli il prossimo mese a parte un impegno che ho per un intervento a
Bismarck nel North Dakota, per la maggior parte del tempo sarò a casa fino a quando non
partirò ai primi di gennaio per Copenaghen, Oslo e Stoccolma per tenere una serie di
interventi per i fondi Skagen. E una settimana dopo devo essere a Ginevra, così in quei
giorni rimarrò in Europa. Ho intenzione di visitare la Grecia e forse un altro paese, per
cercare di avere un maggior percepito dai diretti interessati e provare a comprendere che
cosa potrebbe accadere.

Nei corso dei prossimi mesi lavorerò con Bill Dunkelberg su un libro sul futuro del mercato
del lavoro, sperando di poterlo terminare poco dopo la prima parte dell'anno.
Buona settimana.

Il tuo analista che sta cercando di immaginare il futuro,




John Mauldin
subscribers@mauldineconomics.com

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Da dove arriveranno i posti di lavoro

  • 1. SCENARI FINANZIARI JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital Da dove arriveranno i posti di lavoro? di John Mauldin | 19 novembre 2012 - Anno 3 - Numero 46 In questo numero: La prossima bolla Un calo nella centrale elettrica Abbiamo già visto questo film (nel manifatturiero) La rinascita della produzione Scandinavia, Grecia, Ginevra e alcuni programmi Lo scorso anno mentre viaggiavo per me il principale argomento di conversazione era:"Dove troveranno un lavoro i miei figli?" E' un argomento che conosco fin troppo bene. Ma davvero? La disoccupazione giovanile negli Stati Uniti è arrivata ad un valore pari al 17,1%. In Europa il problema è ancora più accentuato. Il caso più eclatante è la Grecia dove la disoccupazione giovanile è al 58% mentre in Spagna questa è vicina al 55%. Il Portogallo è al 36% e in Italia è al 35%. In Francia è superiore al 25%. Questo è solo un chiaro sintomo della crisi del credito? In gran parte chiaramente lo è, ma penso che ci sia un qualcosa di più profondo che si sta generando, un significativo cambiamento nella fondamenta del mercato del lavoro. E questo significa che prima di vedere una vera ripresa nel tasso di disoccupazione, ci deve essere un cambiamento nel nostro modo di pensare il lavoro e la formazione per il futuro dell'occupazione. Questa è una delle prime lettere alla quale se ne affiancheranno altre nel corso dei prossimi mesi e sulle quali porremo un maggiore accento sull'occupazione. (Questa lettera contiene molti grafici.) In primo luogo lo staff di Mauldin Economics sta terminando gli ultimi dettagli del Post- Election Economic Summit webinar al quale si potrà accedere domani alle 14:00. Sono previste molte ore di discussione, riflessione e conversazione (spesso vivace) su ciò che ci potrebbe riservare il nostro futuro economico. Tra i relatori e gli ospiti ci saranno Mohamed El-Erian, James Bianco, Barry Ritholtz, Gary Shilling, Barry Habib e Yamarone Rich. E' prevista anche un'intervista davvero unica con i responsabili dello staff dei leader della maggioranza Harry Reid e con il senatore Rob Portman. Mentre solo una parte sarà disponibile tramite il webinar, successivamente sarà resa disponibile l'intera intervista. Se si vuole avere un'idea di quello che sta per succedere a Washington, vi consiglio di partecipare. Ora pensiamo all'occupazione. La prossima bolla Diamo un'occhiata ad alcuni dei 43 dati forniti dal Young Entrepreneur Council 43 (che sono disponibili qui): • 1 su 2 laureati, circa 1,5 milioni, pari a circa il 53,6% e con un età pari a 25 anni o inferiore nel 2011 erano disoccupati o sottoccupati. • Per i diplomati delle scuole superiori (età 17-20), il tasso di disoccupazione è stato pari al 31,1% a partire da aprile 2011 fino a marzo 2012; la sottoccupazione è stata del 54%. • Per i giovani laureati (età 21-24), lo scorso anno la disoccupazione è stata del 9,4% mentre la sottoccupazione era pari al 19,1% • Secondo alcuni ricercatori, circa il 95% dei posti di lavoro persi si sono avuti nelle società con un basso livello di tecnologia e tra i lavoratori che hanno un reddito medio come i
  • 2. cassieri delle banche. I nuovi posti di lavoro sono disponibili solo per i lavoratori con una elevata fascia di reddito oppure bassa ma non per quelli che stanno in mezzo. • La maggior parte dei laureati stanno ricoprendo dei posti di lavoro di basso profilo. I laureati hanno maggiori probabilità di lavorare come camerieri, nei bar o diventare degli aiutanti nei fast food piuttosto che essere assunti come ingegneri, fisici, chimici o matematici. • Secondo le nuove proiezioni del governo degli Stati Uniti, per i prossimi otto anni solo per tre delle 30 professioni con una maggiore richiesta di lavoratori sarà necessario un diploma di laurea o di scuola superiore. Fino al 2020 la maggior parte dei lavori saranno caratterizzati da manodopera di basso profilo come il personale per le vendite al dettaglio, i fast food e i camionisti. Anche se non ci può essere una bolla in materia di istruzione, c'è sicuramente una bolla del debito fatta dai prestiti agli studenti. Più di 1/3 dei giovani americani è tornato a scuola a causa della situazione economica e così facendo hanno contribuito ad arrivare alla richiesta di $1 miliardo di dollari di prestiti. Le persone sono chiaramente tornate a scuola contraendo dei prestiti per poi poter trovare un modo per sbarcare il lunario. Il laureato medio ha $25.000 di debito. Negli ultimi due anni i tassi di default sono cresciuti del 31%. I prestiti agli studenti sono relativamente facili da ottenere. Sono come i vecchi prestiti NINJA subprime che erano disponibili verso la fine della bolla immobiliare: "Senza reddito, senza lavoro, senza asset." E ci sono le stesse probabilità che anche questi finiscano in default. Ma il Congresso ha recentemente approvato delle nuove leggi sulla bancarotta e a differenza prestiti per la casa, i prestiti agli studenti non possono essere soggetti a fallimento. Per la legge degli interessi composti significa che i mutuatari per lo più giovani, dovranno ripagare questo debito per molti, molti anni. Abbiamo detto ai nostri figli che l'educazione è il loro biglietto per una vita migliore. E i dati mostrano ancora che esiste un chiaro vantaggio ad avere una laurea. Ma la nostra recente esperienza ci dice che non tutti i laureati hanno le medesime opportunità. Tom Friedman sul New York Times di questa settimana, ha messo in evidenza il problema della formazione e dell'occupazione. Egli cita Traci Tapani, che con la sorella gestisce una società di lamiera nel Wyoming con 55 dipendenti. Ha raccontato che "nel 2009 quando l'economia stava collassando e c'era un sacco di disoccupazione, lavoravamo per una società che aveva ottenuto un contratto con l'esercito", così "abbiamo dovuto assumere un sacco di persone. Ero alla ricerca di 10 saldatori. Ho ricevuto un sacco di curriculum, ma non avevano sufficienti capacità tali da soddisfare lo standard necessario per l'esercito. Molti anni fa la gente imparava a saldare in un negozio o a scuola o in una azienda di famiglia o in una fattoria, raggiungendo a quel punto determinati livelli di abilità. Le persone non conoscevano la scienza della saldatura, "e così non sono in grado di poter soddisfare i nuovi standard delle forze armate degli Stati Uniti e dell'industria aerospaziale. Inoltre ha detto che "Possono fare delle belle saldature", "ma non hanno capito la metallurgia, le moderne tecniche di pulizia e di spazzolatura", e come devono essere trattati i diversi metalli e i gas e come dovevano essere combinate pressione e temperature. Inoltre nelle imprese manifatturiere di piccole dimensioni come la sua, ha spiegato Tapani, "a differenza di una ditta cinese che lavora sulla quantità e con basso contenuto tecnologico, noi facciamo poco volume ma ad alto contenuto tecnologico e ognuno dispone dei suoi disegni. Quindi un saldatore deve essere in grado di leggere e
  • 3. comprendere cinque diversi disegni di progettazione in un solo giorno." [Alla fine è stata costretta a formare i suoi nuovi potenziali dipendenti ed essere in grado di avere persone per formare i saldatori.] Ma non è stato facile. Saldare "è un lavoro che costa $20 all'ora con l'assistenza sanitaria, le ferie pagate e i benefit" ha detto Tapani, "ma bisogna padroneggiare la scienza e la matematica. Non riesco a pensare ad un lavoro nella mia azienda, dove la matematica non è importante. Se si lavora in un impianto di produzione è necessario utilizzare la matematica ogni giorno, è necessario calcolare gli angoli e capire ciò che accade ad un pezzo di metallo quando viene piegato con una certo angolazione". Chi lo sapeva? Che il saldare è un lavoro che richiede la conoscenze di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. I datori di lavoro in tutta l'America raccontano storie simili. E' uno dei motivi per cui abbiamo tre milioni di posti disponibili in tutto il paese, ma anche l'8% di disoccupazione. Siamo nel bel mezzo di una tempesta perfetta: una grande recessione che ha causato un forte aumento della disoccupazione e una grossa flessione, una combinazione data dalla rivoluzione dell'information technology e dalla globalizzazione che allo stesso tempo sta spazzando via molti dei salari medi per lavoratori con medie competenze che erano la base della nostra classe media, con stipendi maggiormente retribuiti ma fatti da lavori altamente qualificati. Ogni posto ben pagato oggi richiede maggiori competenze e un livello più elevato di istruzione, ma troppi americani non sono pronti a questa cosa. Questo è problema ci attende dopo il "fiscal cliff.'" Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - è la società partner di John Mauldin per il mercato Europeo. Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il mercato Italiano. Un calo nella centrale elettrica C'è un continuo lamentarsi che il settore manifatturiero degli Stati Uniti è stato "portato fuori dal paese". I lavori nel settore della produzione una volta erano il biglietto d'ingresso per la classe media, ora ci sono sempre meno posti di lavoro disponibili. In effetti il grafico seguente mostra che i processi di produzione sono in calo quasi del 40% dal picco nel 1978 portandosi ora di nuovo ai livelli della seconda guerra mondiale.
  • 4. Tuttavia il numero di dipendenti nel manifatturiero non racconta tutta la storia. Gli Stati Uniti sono ancora il primo paese al mondo nel settore manifatturiero. Siamo una potenza nelle esportazioni. In effetti negli ultimi 20 anni la crescita delle esportazioni è stata a dir poco fenomenale. Le esportazioni sono raddoppiate e poi sono raddoppiate ancora un altra volta. La produzione totale negli Stati Uniti è quasi tornata al punto in cui era prima della Grande Recessione. La produttività negli ultimi 20 anni è cresciuta di oltre il 50%. Stiamo producendo quanto o più di quanto abbiamo fatto in passato, ma con molte meno persone. Preso da solo il settore manifatturiero USA sarebbe il non più grande al mondo. Guardate i prossimi tre grafici:
  • 5. La tabella sottostante mostra la crescita media della produttività nei vari periodi nel corso degli ultimi 65 anni. Si noti che dopo la guerra la crescita della produttività è caduta e poi ha iniziato ad aumentare di nuovo, fino alla Grande Recessione. Greenspan ha fatto bene a chiamarlo il Miracolo della produttività.
  • 6. Abbiamo già visto questo film (nel manifatturiero) All'alba del 19° secolo i lavoratori agricoli erano compresi tra il 75% e l'80% dell'intera forza lavoro (http://www.nber.org/chapters/c8007.pdf). Questo numero era ancora oltre il 50% nel 1860. Non solo la rivoluzione industriale ha aumentato il numero di lavoratori nel manifatturiero degli Stati Uniti, ma questa è stata anche una rivoluzione della produttività agricola che ha permesso di avere più cibo e poter essere prodotta con un minor numero di persone. Anche in questo modo la crescita della produttività non è stata poi così eccezionale nei primi 60 anni del 19° secolo. Oggi la percentuale della forza lavoro impiegata nel settore dell'agricoltura è inferiore al 2%. La produttività agricola è aumentata circa 16 volte dal 1880, ma abbiamo poco più di due milioni di persone che lavorano in questo settore circa lo stesso numero di lavoratori del 1820. Date un'occhiata ai grafici che seguono:
  • 7.
  • 8. Quest'ultimo grafico arriva da http://www.springer.com/economics/agricultural+economics/book/978-1-4419-0657-1 La rivoluzione industriale e il passaggio ad un'economia di produzione è stato chiaramente dannoso per l'occupazione. Ma chi di voi vorrebbe tornare indietro a 40 anni fa quando la manodopera agricola era in termini di dimensione tre volte quella di oggi? Specialmente se oggi voi foste un lavoratore agricolo? Io lo sono stato, l'ho fatto. Non sono più interessato a zappare le patate. La rinascita della produzione Così come la produzione agricola per singolo lavoratore è aumentata notevolmente nel corso del tempo, credo che nei prossimi 40 o 50 anni vedremo enormi miglioramenti nella produzione manifatturiera senza avere un conseguente aumento di un ampio numero di lavoratori nel settore della produzione. Le aziende stanno iniziando a riportare indietro la produzione negli Stati Uniti perché l'automazione, la robotica e altre nuove tecnologie rendono più conveniente la fabbricazione di prodotti a livello locale piuttosto che utilizzare manodopera poco costosa in altri paesi. Mi è stato detto che Foxconn (in Cina) sta iniziando ad utilizzare linee di produzione robotizzate. Quando una società come Foxconn preferisce l'uso di robot piuttosto che della manodopera a basso costo, questo ci fa immaginare che ci sia una rivoluzione in vista. Ma anche i lavori che si perdono e che sono legati al settore della produzione non richiederanno un "diploma di laurea". Essi richiedono delle forti competenze e un know- how tecnico, ma che però è diverso rispetto ad una laurea tradizionale. Questo non vuol dire che l'istruzione universitaria non sarà utile, ma sarà sempre più costretta ad essere una formazione che ha sempre di più come obiettivo e attenzione le competenze richieste dal mercato. Che cosa sarà necessario per la creazione nuove industrie con un forte brand, così come il poter liberare delle capacità imprenditoriali nelle giovani generazioni. Le piccole imprese
  • 9. sono il motore della crescita dell'occupazione. Sembra che tutto quello che i politici sanno fare è parlare della necessità di creare posti di lavoro, ma la realtà è che il governo non crea posti di lavoro. E' possibile creare delle condizioni attraverso le quali si creano posti di lavoro, ma spetta al singolo imprenditore (o sempre più spesso alla singola imprenditrice) prendere la decisione di assumere degli ulteriori lavoratori. Il mio amico Bill Dunkelberg è il capo economista per la Federazione Nazionale delle Imprese indipendenti. Dal 1974 egli continua ha fare periodicamente delle indagini di ricerca. La sua ultima indagine fatta su base mensile indica che le imprese non sono molto ottimiste in merito alla possibilità di aumentare il loro livello di occupazione e questo non dovrebbe sorprendere. Il problema numero uno? L'incertezza.
  • 10. Speriamo che i nostri leader politici siano in grado di fornirci un maggior livello di certezza e che questo non si traduca nella certezza di una recessione. David Krone (capo dello staff di Reid che ha la maggioranza al Senato) ha detto durante la nostra intervista per il summit di domani che le probabilità che possa essere raggiunto un accordo per il fiscal cliff siano solo del 50-50. Ed era piuttosto fermamente convinto che avrebbero preferito andare un po' più in la del fiscal cliff piuttosto che continuare a procrastinare il problema del deficit. Questo non significa che il tutto non possa essere risolto anche in seguito - ma vi consiglio di ascoltare almeno una parte dell'intervista che pubblicheremo domani. Vorrei sottolineare che entrambi i capi dello staff del Congresso hanno riconosciuto che prima delle elezioni hanno lavorato per settimane al fine di trovare delle soluzioni al fiscal cliff. Questi sono i ragazzi (che insieme con i loro omologhi) sono stati responsabili della maggior parte degli elementi che sono venuti fuori dei negoziati. Essi non vengono intervistati molto spesso e questo è un peccato. Si ha una percezione positiva del paese al solo fatto di sapere che ci sono persone che hanno a cuore il nostro futuro al punto tale da lavorare l'un con l'altro in modo responsabile, anche se non sono d'accordo tra loro sul cammino che dobbiamo prendere. Una nota finale su un prossimo evento: Il 4 dicembre farò un intervista speciale in tempo reale con il Dr. Lacy Hunt e il mio partner Jon Sundt di Altegris. Lacy si aspetta una recessione il prossimo anno. Ora la domanda è ma quanto profonda sarà questa recessione - e che cosa possono fare a questo proposito gli investitori? Sia io che Lacy siamo stati in grado di anticipare il crollo che ci ha portato ad una recessione globale con una riduzione della leva finanziaria - l'Endgame come io l'ho chiamato. Le decisioni che prenderemo nei prossimi due anni su come gestire i nostri deficit di bilancio - qui negli Stati Uniti, in Europa, in Cina, in Giappone e altrove - saranno assolutamente cruciali. Se siete un investitore accreditato o un professionista del settore e se siete già registrati in Mauldin Circle (e vivete negli Stati Uniti), quanto prima riceverete un invito per partecipare all'evento. Se non lo siete, vi invito ad andare su www.mauldincircle.com e registravi oggi
  • 11. direttamente in modo tale da poter ascoltare Lacy, Jon e me discutere su quale sarà la direzione dell'economia, di Endgame e su quali scelte devono fare gli investitori per percorre la strada nel corso del 2013 . (A questo proposito, io sono il presidente e il rappresentante legale di Millennium Securities Wave, LLC, membro di FINRA.) Grazie. Scandinavia, Grecia, Ginevra e alcuni programmi E' il momento di premere il pulsante di invio. E questa sarà una settimana molto intensa, ho un sacco di mail che si sono cumulate nella mia "posta in arrivo." E naturalmente tra pochi giorni avremo la festa del Ringraziamento e questo significa che uno di questi pomeriggi sarà necessario andare al mercato dove vendono i prodotti freschi ed acquistare tutte le vettovaglie necessarie e la spesa per preparare la festa. E' piuttosto triste notare che 18.000 persone perderanno il posto di lavoro in questa stagione, in quanto Hostess chiuderà i battenti. Questo significa che abbiamo bisogno di creare almeno altre 4.000 nuove imprese di piccole dimensioni per compensare quei posti di lavoro che vengono persi. Ho letto numerosi rapporti circa il fallimento di Hostess e stavo ipotizzando di commentare questa debacle, ma non c'è purtroppo abbastanza spazio e tempo. Entrambe le parti che si sono sedute al tavolo sono responsabili su quanto è avvenuto. Una delle cose ironiche che circolano è che i sindacati stanno attualmente diffamando la società di private equity che detiene la proprietà di Hostess, ma il proprietario della società di PE viene riconosciuto come un filo democratico che cerca costantemente di trovare aziende sindacalizzate da comprare. E mentre sembrava che i sindacati cercassero solo la morte, il management non ha semplicemente fatto nulla. Erano in un business che si trovava in una fase di contrazione (anche se personalmente vi hanno fatto ingrassare) e non hanno fatto nulla per trasformarsi. Proviamo a fare una scommessa: qualcuno li comprerà e sposterà la società in uno stato meno sindacalizzato e alla fine produrrà la stessa quantità di beni, però con un minor numero di lavoratori. Questo non significa che i dipendenti di Hostess non lavorino sodo; hanno solo raggiunto un livello di regole folli e centinaia di cause con le quali nessuna azienda sana di mente sarebbe in grado di competere. Inoltre il management ha caricato la società di così tanto debito che non ci sono stati più soldi sufficienti a pubblicizzare o a creare nuove (e più sane) linee di prodotto. E' stato davvero bizzarro quello che è successo. Nota: Questa è stata una delle poche volte in cui una società di private equity ha semplicemente perso dei soldi. Hanno comprato la società in una stato di bancarotta, in quanto era già carica di debiti. Non prenderò molti voli il prossimo mese a parte un impegno che ho per un intervento a Bismarck nel North Dakota, per la maggior parte del tempo sarò a casa fino a quando non partirò ai primi di gennaio per Copenaghen, Oslo e Stoccolma per tenere una serie di interventi per i fondi Skagen. E una settimana dopo devo essere a Ginevra, così in quei giorni rimarrò in Europa. Ho intenzione di visitare la Grecia e forse un altro paese, per cercare di avere un maggior percepito dai diretti interessati e provare a comprendere che cosa potrebbe accadere. Nei corso dei prossimi mesi lavorerò con Bill Dunkelberg su un libro sul futuro del mercato del lavoro, sperando di poterlo terminare poco dopo la prima parte dell'anno.
  • 12. Buona settimana. Il tuo analista che sta cercando di immaginare il futuro, John Mauldin subscribers@mauldineconomics.com Copyright 2010-2012 John Mauldin. All Rights Reserved Copyright 2010-2012 Horo Capital. Tutti i Diritti Riservati Disclaimer: La presente pubblicazione è distribuita da Horo Capital srl. Pur ponendo la massima cura nella traduzione della presente pubblicazione e considerando affidabili i suoi contenuti, Horo Capital srl non si assume tuttavia alcuna responsabilità in merito all’esattezza, completezza e attualità dei dati e delle informazioni nella stessa contenuti ovvero presenti sulle pubblicazioni utilizzate ai fini della sua predisposizione. Di conseguenza Horo Capital srl declina ogni responsabilità per errori od omissioni. Horo Capital srl si riserva il diritto, senza assumersene l'obbligo, di migliorare, modificare o correggere eventuali errori ed omissioni in qualsiasi momento e senza obbligo di avviso. La presente pubblicazione viene fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, non costituendo in nessun caso offerta al pubblico di prodotti finanziari ovvero promozione di servizi e/o attività di investimento né nei confronti di persone residenti in Italia né di persone residenti in altre giurisdizioni, a maggior ragione quando tale offerta e/o promozione non sia autorizzata in tali giurisdizioni. Le informazioni fornite non costituiscono un'offerta o una raccomandazione per effettuare o liquidare un investimento o porre in essere qualsiasi altra transazione. Esse non possono essere considerate come fondamento di una decisione d'investimento o di altro tipo. Qualsiasi decisione d'investimento deve essere basata su una consulenza pertinente, specifica e professionale. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma d'investimento né raccomandazioni personalizzate ai sensi del Testo Unico della Finanza trattandosi unicamente di informazione standardizzata rivolta al pubblico indistinto. Né Horo Capital srl né John Mauldin potranno essere ritenuti responsabili, in tutto o in parte, per i danni (inclusi, a titolo meramente esemplificativo, il danno per perdita o mancato guadagno, interruzione dell’attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche di qualunque natura) derivanti dall’uso, in qualsiasi forma e per qualsiasi finalità, dei dati e delle informazioni presenti nella presente pubblicazione. Ogni decisione di investimento e disinvestimento è pertanto di esclusiva competenza del Cliente che può decidere di darvi o meno esecuzione con qualsivoglia intermediario autorizzato; qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal Cliente in base alle informazioni pubblicate è, infatti, da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio. Il Contenuto presente nella pubblicazione può essere riprodotto unicamente nella sua interezza ed esclusivamente citando il nome di Horo Capital srl e di John Mauldin, restandone in ogni caso vietato ogni utilizzo commerciale. Si intende per Contenuto tutte le analisi, grafici, immagini, articoli i quali sono tutti protetti da copyright. Horo Capital srl ha la facoltà di agire in base a/ovvero di servirsi di qualsiasi elemento sopra esposto e/o di qualsiasi informazione a cui tale materiale si ispira ovvero è tratto anche prima che lo stesso venga pubblicato e messo a disposizione della sua clientela. Horo Capital srl può
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