Approccio a un turismo ecologicamente e socialmente responsabile
1. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI “ALDO MORO”
TESI DI LAUREA IN SOCIOLOGIA DEL TURISMO
APPROCCIO A UN TURISMO ECOLOGICAMENTE
E SOCIALMENTE RESPONSABILE
Relatore: Clemente Carmine
Laureanda: Petruzzi Rossella
Corso di Laurea Magistrale E.G.A.S.T.
2. I disastri ambientali sono segnali di un
impoverimento culturale
Il turismo, una delle più grandi
industrie economiche del
Pianeta, deve necessariamente
attuarsi nel rispetto della
biodiversità (naturale, culturale
e sociale).
Da secoli si parla di etica del
lavoro. E‟ giunto il tempo di
parlare anche di un‟etica dello
svago
Messa in discussione di
alcune principi economici
quali: massimizzazione del
profitto quando esso non
L‟edificio abusivo più famoso d‟Italia: l‟amalfitana Hotel, meglio considera il rispetto per
noto come Fuenti. L‟ (eco)mostro fu buttato giù nel 1999 l’ambiente (impatto
ambientale)
ECO-ECONOMIA
3. Ogni viaggio, ogni viaggiatore può essere:
Fonte di inquinamento:
distruzione degli ecosistemi montani,
lacustri, costieri, marini
perdita di Biodiversità
inquinamento del suolo e dell‟acqua
prostituzione, mercificazione e
banalizzazione dei paesaggi
(“divertimentifici”)
sfruttamento della comunità locale da
parte di multinazionali e operatori
privati esteri
La tragedia della Nave Costa Crociere all‟Isola Giglio
(15 gennaio 2012)
concentrazione di benefici economici
da parte di poche aziende
4. Ogni viaggio, ogni viaggiatore può essere:
Motivo di salvaguardia ambientale:
o aumento di un certo tipo di benessere
(occupazione, riduzione di povertà)
o creazioni di parchi (eco-turismo)
o educazione ambientale e recupero di
aree degradate, finanziamento di
progetti di cooperazione allo sviluppo o
solidarietà internazionale (cd. “quota di
solidarietà”)
o partecipazione attiva della comunità
locale nella progettazione dei flussi
turistici
Il villaggio di case sugli alberi per turisti e o nuova consapevolezza e sensibilità dei
accompagnatori a Sagron Mis, provincia di Trento consumatori: consumo critico, cultura
della legalità, turismo responsabile con
azioni di boicottaggio
5. Prima o poi tutto il turismo dovrà diventare
responsabile e sostenibile
scegliere strutture ricettive
e/o di accoglienza ecosostenibili
e accessibili anche ad animali e
e persone con disabilità
portare bagagli più leggeri
adattarsi alla cultura locale
e favorire l‟incontro con la
comunità;
preferire mezzi di trasporto
più ecologici (ad es.: bicicletta, treno, bus anziché aereo, almeno per le tratte più brevi)
evitare l‟acquisto di souvenir realizzati con elementi naturali da piante o specie in via
d‟estinzione
produrre meno rifiuti possibili
abbracciare uno stile di vita più „lento‟ e a basso impatto ambientale
(decrescita felice, sostentamento dell‟economia locale, agricoltura biologica)
6. La crisi offre l’opportunità di reinterpretare l’economia
7. UN PROGETTO DI TURISMO SOSTENIBILE IN PUGLIA:
LA CICLOVIA DELL‟ACQUEDOTTO PUGLIESE
Il cicloturismo è una forma di
turismo “dolce” che assicura il
rispetto e la completa fruizione del
territorio che lo ospita
250 Km da Venosa (Potenza) a Villa Castelli (Brindisi)
Al momento la parte appaltata interessa il tratto tra Cisternino e Ceglie Messapica (circa 10 Km
per un investimento di 1,8 milioni di euro).
Benefici economici per le strutture ricettive collocate lungo l‟acquedotto e le vie Verdi (bed and
bike e agriturismi attrezzati di biciclette)
Riqualificazione dell‟acquedotto pugliese
8.
9. Il turismo può giovare all‟ambiente se chi lo gestisce ha una cultura e
un‟etica: la cultura per capire che l‟ambiente è una risorsa non rinnovabile,
l‟etica per sentire il dovere di consegnarlo, se non integro almeno non
degradato, alle future generazioni.
10. RIFLESSIONE:
Se escludiamo quella variabile generale che è la sopravvivenza della specie, non
possiamo affermare che i sistemi biologici perseguano la massimizzazione di un
unico fine, rispetto al quale tutte le altre variabili sono subordinate. La foresta di
sequoie non tende verso la massimizzazione di alcuna variabile. In generale un
valore troppo grande, come uno troppo piccolo, di qualsiasi variabile è pericoloso
per l’organismo: troppo ossigeno comporta la combustione dei tessuti, come troppo
poco porta a uno stato di asfissia.
Questo principio contrasta fortemente con gli assunti della teoria economica
dominante, secondo la quale i comportamenti dei soggetti economici fondamentali
sono di tipo massimizzante: le imprese, come noto, mirano alla massimizzazione
dei profitti e i consumatori alla massimizzazione dell’utilità intesa come il benessere
associato al consumo di determinati beni o servizi.
Gli economisti si sono distinti come la categoria più estranea al problema della
scarsità delle risorse naturali. Alcuni si sono aggrappati al credo dell’abbondanza,
mentre altri, ancora più raffinati, si sono sforzati di convincerci che non esiste alcun
problema entropico.
Introduzione di Mauro Bonaiuti (economista e docente presso l’Università di
Torino) al libro
“Bioeconomia” di Nicholas Georgescu-Roegen (Economista rumeno,
fondatore della bioeconomia e della decrescita).