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CRITICA DEL GIUDIZIO 3° critica del periodo kantiano del «criticismo»
La  «CRITICA DEL GIUDIZIO»  è la  3° CRITICA kantiana, pubblicata nel 1790  ( 2 anni dopo la Critica della Ragion Pratica ). Questa critica nasce con lo  scopo  di  TROVARE UNA MEDIAZIONE tra  la Critica della Ragion Pura e la Critica della Ragion Pratica  cioè un  3° punto di vista , che possa avvicinare i due mondi aperti dalle prime due Critiche, una totale conciliazione non sarà mai possibile ,  dato che Kant tiene fermo il punto di arrivo della prima Critica (mondo fenomenico in cui domina il determinismo )
Nella  Critica della Ragion Pura ,  Kant ha  individuato un  MONDO FENOMENICO   CONOSCIBILE   e  DETERMINATO   (interpretabile alla luce del principio di CAUSA-EFFETTO) Nella  Critica della Ragion   Pratica ,  invece, ha  individuato un  MONDO  NOUMENICO  in cui si deve ammettere l’esistenza della  LIBERTÀ  e la coincidenza di virtù e felicità in un  REGNO DEI FINI  e,  infine,  l’IMMORTALITÀ dell’ANIMA . Kant, capendo di aver quindi  TROVATO 2 MONDI INCONCILIABILI   TRA DI LORO   (di cui uno  CONOSCITIVO/DETERMINATO  e l’altro  NOUMENICO/LIBERO ), e di aver  CREATO UNA DICOTOMIA TRA LIBERTÀ E DETERMINISMO ,  decide di  CERCARE UN 3° PUNTO DI VISTA   per  formare una sorta di « UNIONE TRASCENDENTALE »,  tra i 2 mondi . Con questo fine nasce la CRITICA DEL GIUDIZIO  (da ora per comodità abbreviata come  CG )
Nella CG, Kant  SOTTOPONE AD ANALISI LA  FACOLTÀ DI GIUDICARE . I traduttori italiani di Kant scrivono « G iudizio » con la G maiuscola in quanto la parola è  TRADUZIONE DELLA PAROLA TEDESCA  «URTEILSKRAFT»  (unione di «Urteil», cioè giudizio,   e «Kraft»,  cioè forza, significa « facoltà di giudizio »).  Quando Kant intende parlare di  g iudizio  (come unione di soggetto e predicato, Urteil) e non della facoltà, il traduttore usa la g minuscola. La  FACOLTÀ DI GIUDICARE è  BASATA SUL SENTIMENTO  ( che non era ammesso nella morale della C.R.Pratica )  CON IL  SENTIMENTO  NOI CONCEPIAMO L’ IDEA DI FINALITÀ ,  intermedia tra libertà e determinismo.
Infatti tra il mondo fenomenico (e conoscibile dalla scienza) dominato dal più rigido determinismo, e il mondo noumenico in cui abbiamo dovuto ammettere la libertà Kant  frappone l’idea di FINALITA’ della CG:  Un esempio di  unione  tra determinismo e libertà la troviamo nel  Fedone  di Platone  dove si dice che  Socrate andò in carcere apparentemente per il movimento delle sue gambe (FENOMENO)  ma in realtà perché doveva scontare la condanna  (inflitta da uomini liberi) (NOUMENO) (Il FINE di scontare la condanna  unisce il verdetto libero e il movimento delle gambe)
Nella CG, Kant  esamina i vari tipi di giudizio (Urteil)  Per  Kant  ci sono 2 tipi di giudizio DETERMINANTI RIFLETTENTI  (vedi slide succ.) ,[object Object],[object Object],[object Object],Nota : nella CG Kant si vuole occupare solo dei giudizi riflettenti!
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Giudizio Estetico ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],TERMINOLOGIA Il  G iudizio  (come facoltà basata sul sentimento)  esprime  g iudizi di gusto , ossia  giudizi estetici   (che non sono conoscitivi/determinanti). Il giudizio di gusto ci provoca un piacere.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Kant individua  2 DIVERSI GIUDIZI ESTETICI il  BELLO Kant ci dà  4 DEFINIZIONI DI BELLEZZA (vedi slide successive) Kant individua  2 TIPI DI SUBLIME (vedi slide successive) il  SUBLIME
1 Bello è ciò  che piace universalmente senza concetto  SECONDO LA QUANTITÀ : è UNIVERSALE  (ciò che è bello piace a tutti)  e  SENZA CONCETTO in quanto NON E’ CONOSCITIVO  (cioè determinante).  MA È UN GIUDIZIO dell’ARMONIA 2 Bello è   l’ oggetto di un piacere senza interesse SECONDO LA QUALITÀ : si giudica la bellezza SENZA ALCUN ALTRO INTERESSE.  La bellezza è  dove non c’è   interesse né fisico, né pratico. DEFINIZIONI DEL BELLO
3 Bello è   la  forma della finalità di un oggetto SECONDO LA RELAZIONE :  Una cosa è bella quando è  ARMONICA (proporzionata nelle sue parti),  la bellezza è  ARMONIA TRA LE VARIE PARTI DI UN OGGETTO 4 Bello è l’ oggetto di un piacere necessario SECONDO LA MODALITA ’: LA BELLEZZA , per essere tale,  DEVE  PROVOCARMI PIACERE  (piacere  NECESSARIO )
Dopo essersi soffermato sul concetto di  bello ,  Kant introduce un  secondo concetto , quello del  SUBLIME. Mentre il  BELLO  era un  giudizio ESTETICO rivolto a CIÒ CHE HA UNA FORMA, il  SUBLIME  è un  giudizio ESTETICO nei confronti di CI Ò  CHE È INFORME. Esempi:  possono essere belli un VISO, una PENNA ed un FIORE (con forma) possono essere invece sublimi il CIELO STELLATO o una TEMPESTA MARINA  (infinitamente GRANDE il primo ed infinitamente POTENTE la seconda) Per Kant esistono  2 TIPI DI SUBLIME Sublime  MATEMATICO Sublime  DINAMICO E’ un  sentimento rivolto a qualcosa di INFINITAMENTE  GRANDE  RISPETTO ALL’UOMO (es. Il CIELO STELLATO) E’ un  sentimento rivolto a qualcosa di INFINITAMENTE  POTENTE  RISPETTO ALL’UOMO (es. Una TEMPESTA MARINA)
Il giudizio di  BELLO  è diverso da quello di  SUBLIME: MENTRE  IL BELLO  PROVOCA SOLO PIACERE,  IL SUBLIME  PROVOCA UN «PIACERE SPIACEVOLE» o «DISPIACERE SPIACEVOLE»  (sia piacere che dispiacere). Ad esempio,  posso provare al contempo PIACERE MISTO a FRAGILITA’/PAURA  davanti a qualcosa di infinitamente grande o potente: il piacere deriva dalla possibilità di cogliere/concepire l’infinito, il dolore dalla nostra piccolezza e fragilità. Questo concetto kantiano del sublime venne molto apprezzato dai filosofi, artisti e letterati dell’epoca romantica .
I giudizi  TELEOLOGICI  sono i  GIUDIZI DELLA FINALITÀ (telos=fine);  Kant ne parla nell’ultima parte della CG Si tratta di  GIUDICARE, di RICERCARE LA FINALITÀ NELLA NATURA E NELLE COSE CHE CI CIRCONDANO (2° forma della finalità).  È un giudizio più  OGGETTIVO  del giudizio estetico (vedi slide precedenti) :  L’IO ATTRIBUISCE LA FINALITA’ ALL’OGGETTO. Non è un giudizio conoscitivo (nel senso che io non posso affermare scientificamente che l’oggetto abbia una finalità) ma  IO VEDO l’OGGETTO, LO PENSO, LO COLGO  COME AVENTE UNA FINALITÀ
I giudizi teleologici vengono definiti  oggettivi  da Kant in quanto  L’UOMO HA l’ESIGENZA DI VEDERE  I FENOMENI COME SE AVESSERO UN FINE IN SE STESSI . Ecco allora che l’universale da ricercare in ogni particolare è la finalità, il significato di ciascun aspetto della realtà. La FINALITÀ costituisce il  vero e proprio COLLEGAMENTO   TRA la  LIBERTÀ  della C R Pratica  E il  DETERMINISMO  della C R Pura Kant arriva a dire che:  L’UOMO sembra essere  lo SCOPO ULTIMO della NATURA Con le riflessioni sui  giudizi teleologici  si chiude la CG.

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Kant - "Critica del Giudizio"

  • 1. CRITICA DEL GIUDIZIO 3° critica del periodo kantiano del «criticismo»
  • 2. La «CRITICA DEL GIUDIZIO» è la 3° CRITICA kantiana, pubblicata nel 1790 ( 2 anni dopo la Critica della Ragion Pratica ). Questa critica nasce con lo scopo di TROVARE UNA MEDIAZIONE tra la Critica della Ragion Pura e la Critica della Ragion Pratica cioè un 3° punto di vista , che possa avvicinare i due mondi aperti dalle prime due Critiche, una totale conciliazione non sarà mai possibile , dato che Kant tiene fermo il punto di arrivo della prima Critica (mondo fenomenico in cui domina il determinismo )
  • 3. Nella Critica della Ragion Pura , Kant ha individuato un MONDO FENOMENICO CONOSCIBILE e DETERMINATO (interpretabile alla luce del principio di CAUSA-EFFETTO) Nella Critica della Ragion Pratica , invece, ha individuato un MONDO NOUMENICO in cui si deve ammettere l’esistenza della LIBERTÀ e la coincidenza di virtù e felicità in un REGNO DEI FINI e, infine, l’IMMORTALITÀ dell’ANIMA . Kant, capendo di aver quindi TROVATO 2 MONDI INCONCILIABILI TRA DI LORO (di cui uno CONOSCITIVO/DETERMINATO e l’altro NOUMENICO/LIBERO ), e di aver CREATO UNA DICOTOMIA TRA LIBERTÀ E DETERMINISMO , decide di CERCARE UN 3° PUNTO DI VISTA per formare una sorta di « UNIONE TRASCENDENTALE », tra i 2 mondi . Con questo fine nasce la CRITICA DEL GIUDIZIO (da ora per comodità abbreviata come CG )
  • 4. Nella CG, Kant SOTTOPONE AD ANALISI LA FACOLTÀ DI GIUDICARE . I traduttori italiani di Kant scrivono « G iudizio » con la G maiuscola in quanto la parola è TRADUZIONE DELLA PAROLA TEDESCA «URTEILSKRAFT» (unione di «Urteil», cioè giudizio, e «Kraft», cioè forza, significa « facoltà di giudizio »). Quando Kant intende parlare di g iudizio (come unione di soggetto e predicato, Urteil) e non della facoltà, il traduttore usa la g minuscola. La FACOLTÀ DI GIUDICARE è BASATA SUL SENTIMENTO ( che non era ammesso nella morale della C.R.Pratica ) CON IL SENTIMENTO NOI CONCEPIAMO L’ IDEA DI FINALITÀ , intermedia tra libertà e determinismo.
  • 5. Infatti tra il mondo fenomenico (e conoscibile dalla scienza) dominato dal più rigido determinismo, e il mondo noumenico in cui abbiamo dovuto ammettere la libertà Kant frappone l’idea di FINALITA’ della CG: Un esempio di unione tra determinismo e libertà la troviamo nel Fedone di Platone dove si dice che Socrate andò in carcere apparentemente per il movimento delle sue gambe (FENOMENO) ma in realtà perché doveva scontare la condanna (inflitta da uomini liberi) (NOUMENO) (Il FINE di scontare la condanna unisce il verdetto libero e il movimento delle gambe)
  • 6.
  • 7.
  • 8.
  • 9.
  • 10. Kant individua 2 DIVERSI GIUDIZI ESTETICI il BELLO Kant ci dà 4 DEFINIZIONI DI BELLEZZA (vedi slide successive) Kant individua 2 TIPI DI SUBLIME (vedi slide successive) il SUBLIME
  • 11. 1 Bello è ciò che piace universalmente senza concetto SECONDO LA QUANTITÀ : è UNIVERSALE (ciò che è bello piace a tutti) e SENZA CONCETTO in quanto NON E’ CONOSCITIVO (cioè determinante). MA È UN GIUDIZIO dell’ARMONIA 2 Bello è l’ oggetto di un piacere senza interesse SECONDO LA QUALITÀ : si giudica la bellezza SENZA ALCUN ALTRO INTERESSE. La bellezza è dove non c’è interesse né fisico, né pratico. DEFINIZIONI DEL BELLO
  • 12. 3 Bello è la forma della finalità di un oggetto SECONDO LA RELAZIONE : Una cosa è bella quando è ARMONICA (proporzionata nelle sue parti), la bellezza è ARMONIA TRA LE VARIE PARTI DI UN OGGETTO 4 Bello è l’ oggetto di un piacere necessario SECONDO LA MODALITA ’: LA BELLEZZA , per essere tale, DEVE PROVOCARMI PIACERE (piacere NECESSARIO )
  • 13. Dopo essersi soffermato sul concetto di bello , Kant introduce un secondo concetto , quello del SUBLIME. Mentre il BELLO era un giudizio ESTETICO rivolto a CIÒ CHE HA UNA FORMA, il SUBLIME è un giudizio ESTETICO nei confronti di CI Ò CHE È INFORME. Esempi: possono essere belli un VISO, una PENNA ed un FIORE (con forma) possono essere invece sublimi il CIELO STELLATO o una TEMPESTA MARINA (infinitamente GRANDE il primo ed infinitamente POTENTE la seconda) Per Kant esistono 2 TIPI DI SUBLIME Sublime MATEMATICO Sublime DINAMICO E’ un sentimento rivolto a qualcosa di INFINITAMENTE GRANDE RISPETTO ALL’UOMO (es. Il CIELO STELLATO) E’ un sentimento rivolto a qualcosa di INFINITAMENTE POTENTE RISPETTO ALL’UOMO (es. Una TEMPESTA MARINA)
  • 14. Il giudizio di BELLO è diverso da quello di SUBLIME: MENTRE IL BELLO PROVOCA SOLO PIACERE, IL SUBLIME PROVOCA UN «PIACERE SPIACEVOLE» o «DISPIACERE SPIACEVOLE» (sia piacere che dispiacere). Ad esempio, posso provare al contempo PIACERE MISTO a FRAGILITA’/PAURA davanti a qualcosa di infinitamente grande o potente: il piacere deriva dalla possibilità di cogliere/concepire l’infinito, il dolore dalla nostra piccolezza e fragilità. Questo concetto kantiano del sublime venne molto apprezzato dai filosofi, artisti e letterati dell’epoca romantica .
  • 15. I giudizi TELEOLOGICI sono i GIUDIZI DELLA FINALITÀ (telos=fine); Kant ne parla nell’ultima parte della CG Si tratta di GIUDICARE, di RICERCARE LA FINALITÀ NELLA NATURA E NELLE COSE CHE CI CIRCONDANO (2° forma della finalità). È un giudizio più OGGETTIVO del giudizio estetico (vedi slide precedenti) : L’IO ATTRIBUISCE LA FINALITA’ ALL’OGGETTO. Non è un giudizio conoscitivo (nel senso che io non posso affermare scientificamente che l’oggetto abbia una finalità) ma IO VEDO l’OGGETTO, LO PENSO, LO COLGO COME AVENTE UNA FINALITÀ
  • 16. I giudizi teleologici vengono definiti oggettivi da Kant in quanto L’UOMO HA l’ESIGENZA DI VEDERE I FENOMENI COME SE AVESSERO UN FINE IN SE STESSI . Ecco allora che l’universale da ricercare in ogni particolare è la finalità, il significato di ciascun aspetto della realtà. La FINALITÀ costituisce il vero e proprio COLLEGAMENTO TRA la LIBERTÀ della C R Pratica E il DETERMINISMO della C R Pura Kant arriva a dire che: L’UOMO sembra essere lo SCOPO ULTIMO della NATURA Con le riflessioni sui giudizi teleologici si chiude la CG.