2. LA FILOSOFIA DI HEGEL
- La realtà non è Sostanza, ma
Spirito
- La realtà si evolve continuamente.
La stasi è la morte della realtà (cfr.
Eraclito)
Capisaldi del
sistema
hegeliano
- Se la realtà si evolve, anche il mio
pensiero, che la capta, si evolve.
Hegel, come Fichte, sostiene che
l’Io si pone, ma è in disaccordo
quando si afferma che questo Io
debba all’infinito superare il non-Io
per conquistare la libertà (“cattivo
infinito”).
Prof.ssa Lucia Gangale
3. LA FILOSOFIA DI HEGEL
Il movimento dell’Io di Fichte è
paragonabile ad una retta, il
movimento dell’Io hegeliano
ad una spirale.
Di Schelling critica di aver
posto Natura e Spirito sullo
stesso piano, come “una notte
in cui tutte le vacche sono
nere”.
Prof.ssa Lucia Gangale
4. LA FILOSOFIA DI HEGEL
“Tutto ciò che è reale è
razionale, tutto ciò che è
razionale è reale”. Anche
Anassagora diceva che
tutto accade per una
ragione, non esiste il caso,
né la divinità = richiami
alla filosofia presocratica,
a Parmenide, Eraclito,
Anassagora.
Prof.ssa Lucia Gangale
5. Panlogismo.
Secondo Hegel, il principio della realtà è la Ragione, che non è
statica, ma si evolve continuamente. In tutta la realtà è presente il
dinamismo.
La Ragione si evolve attraverso tre momenti che costituiscono la
triade fondamentale del sistema filosofico hegeliano:
IDEA – NATURA – SPIRITO
Lo Spirito, a sua volta, si divide in:
Soggettivo = del singolo individuo
Oggettivo = l’individuo nella società
Assoluto = individuo che prende coscienza dell’Assoluto tramite la
filosofia.
Per questa sua triade, il sistema filosofico hegeliano è paragonato
ad una spirale.
Prof.ssa Lucia Gangale
6. Dialettica
Hegel introduce quindi la dialettica, che è quel processo che consente alla
realtà di evolversi. Esso è composto di tre momenti:
Tesi (affermazione)
Antitesi (negazione)
Sintesi (unificazione della tesi e dell’antitesi in un momento superiore
La dialettica è fondamentale, perché ci permette di avere la conoscenza che la
realtà diviene ed il pensiero diviene insieme ad essa. Quindi la ragione conduce
alla conoscenza delle cose. L’intelletto, invece, si basa sui dati sensibili e blocca
i concetti. L’unica che relaziona le cose e i concetti è la ragione. Tale concetto
non appare nelle filosofie tradizionali (Platone, Aristotele) che vedono la realtà
immobile, e quindi un pensiero anch’esso immobile
Prof.ssa Lucia Gangale
7. Panlogismo = tutta la realtà è pensiero, cioè Ragione. Non esiste il caso
TUTTO CIÒ CHE È REALE È RAZIONALE = tutto ciò che esiste si spiega
razionalmente, non esistono la fatalità o il caso
TUTTO CIÒ CHE È RAZIONALE È REALE = tutto ciò che la ragione elabora si esprime
in forme di vita compiute (richiamo a Parmenide che identificava il pensiero
con l’essere).
Il principio assoluto è la Ragione (i Idea, o Spirito). La razionalità circola nelle
cose in modo inconsapevole: diventa conscia nell’uomo, il quale prende
coscienza che la ragione permea di sé ogni aspetto della realtà. Questa presa di
coscienza, però, porta con sé un travaglio interiore, che viene idealmente
rappresentato nell’opera fondamentale di Hegel: “La Fenomenologia dello
Spirito”.
Prof.ssa Lucia Gangale
8. LA FILOSOFIA DI HEGEL
Il processo che porta l’uomo
dall’incultura alla cultura, dalla
rozzezza alla razionalità, alla presa
di coscienza che tutto il reale è
pervaso di razionalità, è articolato in
tre fasi:
1 – Coscienza = divisa in:
sensazione-percezione-intellezione
2 – Autocoscienza = mi rendo conto
che faccio parte della realtà
3 - Ragione = ho la certezza
razionale di far parte della realtà
Per spiegare il passaggio dalla
coscienza all’autocoscienza, Hegel
fa degli esempi tratti dalla storia
ideale. Uno dei più significativi è
il rapporto servo – padrone.
La
Fenomenologia
dello Spirito
Prof.ssa Lucia Gangale
9. LA FILOSOFIA DI HEGEL
Il rapporto servo – padrone. Il
padrone è indipendente ed ha tutto.
Il servo non ha niente e dipende dal
padrone.
Evolvendo
verso
l’autocoscienza, il servo si accorge
che il vero libero è lui, perché sa
lavorare e guadagnare per sé. Il
padrone non sa farlo e per ogni cosa
deve rivolgersi al servo. Il rapporto
viene così rovesciato, ma ciò non
toglie che il servo non si sia ancora
riuscito a liberare dalla realtà, cui
rimane sottoposto.
La
Fenomenologia
dello Spirito
Prof.ssa Lucia Gangale
10. LA FILOSOFIA DI HEGEL
Un ulteriore passo avanti verso questa
consapevolezza è l’atteggiamento
scettico: lo scettico è colui che nega la
realtà, ritenendo che l’unica realtà
valida è quella del suo animo. La realtà,
svuotata di contenuto, dipende dalla
coscienza dello scettico. Questo, però,
porta la coscienza scettica ad essere
perennemente travolta dal caos.
Inoltre, lo scettico, ponendo “per vero”
ciò che essa percepisce, non si rende
conto delle insanabili contraddizioni in
cui cade:
La
Fenomenologia
dello Spirito
1) questa coscienza non coglie che il
“reale” è “razionale”, e che il “vero” non è
soltanto relativo per sé sola; 2) scava un
abisso tra sé e le altre coscienze; 3)
raggiunge la massima contraddizione,
quando afferma che la verità non esiste e
contemporaneamente
afferma
che
l’unica verità è quella del suo spirito; 4)
dichiara di essere immutabile, invece deve
ammettere che è sempre mutevole.
Prof.ssa Lucia Gangale
11. LA FILOSOFIA DI HEGEL
Queste contraddizioni vengono sanate
da una nuova figura: la coscienza
infelice. Essa è propria dell’uomo
medievale che vuole unirsi a Dio, ma è
vittima della carne. La coscienza infelice
attribuisce a sé la mutevolezza, a Dio
l’immutabilità. Cerca di unirsi a Dio
attraverso: 1) la devozione; 2) la
preghiera; 3) il lavoro; 4) la
mortificazione degli impulsi sensibili.
Con l’ascesi ci avviciniamo a Dio, ma in
questa fase non abbiamo ancora la
certezza che la realtà è permeata dalla
Ragione. Il resto lo fa la Filosofia, che è
coglimento razionale della razionalità
intima di tutte le cose.
La
Fenomenologia
dello Spirito
Prof.ssa Lucia Gangale
12. LA FILOSOFIA DI HEGEL
Per definizione, parte della Filosofia che
studia i principi su cui si basa il nostro
ragionamento. Scopo della logica
hegeliana, è di far comprendere
all’uomo che l’ideale è nel reale.
La logica aristotelica è ferma al principio
di identità, di contraddizione, del terzo
escluso. Trattasi di una logica basata
sulla concezione di una realtà immobile
e di un pensiero anch’esso immobile.
Invece per Hegel la realtà diviene
continuamente ed il pensiero si basa sul
PRINCIPIO DI CONTRADDIZIONE (tesiantitesi-sintesi).
Secondo la vecchia filosofia il pensiero
si adegua alla realtà che le sta innanzi.
Nell’Idealismo, la realtà è un prodotto
del pensiero.
La logica
Prof.ssa Lucia Gangale
13. LA FILOSOFIA DI HEGEL
CAPISALDI DEL PENSIERO
Essere – Essenza – Concetto
Queste categorie vanno ad applicarsi ad
una realtà che il pensiero crea
Essere – La coscienza coglie l’essere
nella sua indeterminatezza, frammisto
di elementi trascurabili (es.: la famiglia
Rossi)
Essenza – La coglie l’autocoscienza,
trascurando l’empiricità, e cogliendo
l’essere nella sua essenzialità. In questo
caso l’intelletto si eleva dal particolare
all’universale, ma non pone ancora in
relazione i concetti (es.: l’essenza della
famiglia in sé)
Concetto – Il concetto viene colto dalla
ragione, che relaziona tra sé le cose. Il
concetto è lo strumento della Ragione
(es.: la famiglia relazionata alla società e
la società in rapporto allo Stato).
La logica
Prof.ssa Lucia Gangale
14. LA FILOSOFIA DI HEGEL
Differenze
Aristotele
tra
Hegel
e
La logica di Hegel è razionale.
Quella di Artistotele formale, in
quanto studia la forma del
ragionamento
indipendentemente dal
contenuto. Ciò non esclude che
lo stesso Hegel si serva della
logica formale. Egli infatti studia
le armi di cui si serve il pensiero
(essere-essenza-concetto) prima
di calarsi nella realtà.
La logica
Prof.ssa Lucia Gangale
15. La triade fondamentale:
Idea-Natura-Spirito
La triade fondamentale, quella in cui la Ragione si attua, è costituita da tre
momenti: Idea – Natura – Spirito.
L’Idea non ha coscienza di sé. Per acquisirla deve uscire fuori di sé. Lo fa per un
eccesso di potenza, perché non può non esprimere la sovrabbondanza di Essere
che la caratterizza (ved. Plotino)
Una volta uscita da sé, si autolimita, divenendo Natura. Il passaggio non è
semplice da cogliere. Hegel è molto influenzato dalle letture della Creazione e
dal neoplatonismo, oltre che da Spinoza.
La Natura è divisa in Meccanica (fenomeni sotto l’aspetto qualitativo) – Fisica
(quantitativo) – Organica (in cui qualitativo e quantitativo si uniscono e si ha una
prima affermazione della libertà).
Insomma, nella Filosofia della Natura, l’Idea si esteriorizza nello spazio e nel
tempo, e l’infinito cade nel finito. Mentre però nel Cristianesimo, Dio crea per un
libero atto della sua volontà, in Hegel il creare è dettato da una necessità (vedi
Plotino e Spinoza).
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16. La triade fondamentale:
Idea-Natura-Spirito
Nella fase dello spirito oggettivo, l’uomo rompe i vincoli della propria
individualità e si apre al rapporto societario.
Lo spirito oggettivo si divide in:
Diritto: è la norma codificata che regola esteriormente i rapporti tra
individui
Moralità: è l’intimo convincimento dell’individuo, il suo rispettare la
legge che non prevede il suo essere o non essere d’accordo con essa
Eticità: è la sintesi di Diritto e Moralità e contempla l’adesione alla legge
per intimo convincimento, liberamente.
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17. La triade fondamentale:
Idea-Natura-Spirito
L’ETICITÀ si divide nella triade:
Famiglia: vincolo di sangue ed affettivo tra le persone che la
compongono
Società: è il complesso delle famiglie che la compongono
Stato: elabora leggi per il benessere della società. Ė uno Stato etico,
che viene prima degli individui e che li considera meno importanti della
collettività nel suo complesso. In base a questa visione, in Hegel sono
rifiutati il giusnaturalismo, il liberalismo, la democrazia, il
contrattualismo, poiché in tutti questi modelli gli individui vengono
prima dello Stato, che modellano secondo le proprie volontà.
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18. La triade fondamentale:
Idea-Natura-Spirito
L’idea di Stato
Gli Stati più forti sono quelli che sottomettono militarmente
quelli meno evoluti, ossia quelli che meno incarnano la
Ragione. In questo si è vista una legittimazione dello Stato
prussiano e si è accusato Hegel di conservatorismo. Con la
concezione di Stato termina lo Spirito oggettivo. Hegel è
noto per essere soprattutto un filosofo della Storia. La
Storia, secondo lui, è il prodotto dell’evolversi degli Stati, in
cui quelli poco sviluppati sono destinati a soccombere e ad
uscire dalla scena della Storia stessa.
Prof.ssa Lucia Gangale
19. La triade fondamentale:
Idea-Natura-Spirito
Lo Spirito Assoluto è l’ultimo momento della triade fondamentale. L’uomo,
attraverso Arte-Religione-Filosofia, prende coscienza dell’identità realerazionale e capisce chiaramente di essere un momento singolo dell’unica realtà
razionale.
L’Arte si serve dell’intuizione sensibile, ma non l’attingimento razionale
dell’Assoluto
La Religione si serve di rappresentazioni. Avvertiamo la presenza divina, anche
qui senza coglimento razionale. Sono rivalutate le prove dell’esistenza di Dio,
rifiutate da Kant, perché ci avvicinano al divino
La Filosofia si serve della ragione, e c’è la certezza razionale di far parte di un
tutto Ragione, dove ogni cosa accade ed esiste per una ragione.
Quindi, in Hegel, l’Arte e la Religione sono momenti preparatori al coglimento
dell’Assoluto, anche se non sono risolutivi e dopo avere assolto la loro funzione
non hanno senso. In sostanza, in tale filosofia vi è una celebrazione della
Ragione, con cui si spiegano tutti gli avvenimenti umani.
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20. La filosofia scandaglio della verità
Questa espressione è usata da Hegel nella “Prefazione ai
lineamenti di diritto”, dove il filosofo afferma che gli uomini
si affannano a conoscere la Natura, tuttavia lo fanno con
metodo. Quando poi essi scandagliano anche la Storia lo
fanno col metodo sbagliato. Infatti l’uomo vuole predicare
al mondo come deve essere, non studiare il mondo per
quello che è.
Di qui cinque affermazioni di Hegel
Prof.ssa Lucia Gangale
21. La filosofia scandaglio della verità
1. La razionalità sta nell’essere stesso dell’uomo, produttore
di Storia. Egli deve scoprire nella Storia la razionalità ad
essa intrinseca
2. La Filosofia è il proprio tempo appreso con il pensiero.
Non è correre in avanti, ma è comprensione del proprio
tempo attraverso la ragione. Engels e Lenin erano entusiasti
della sua concezione storica e della dialettica della Storia.
Prof.ssa Lucia Gangale
22. La filosofia scandaglio della verità
3. Ciò che è razionale è reale, ciò che è reale è razionale.
Frase mutuata da Parmenide, III frammento: “Pensare ed
essere è la stessa cosa”. Struttura della mente e struttura
della realtà sono identiche. Le leggi della Storia sono
intrinseche alla Storia. Il reale per Hegel, è ciò che ha una
prospettiva di futuro. Lo storico e il filosofo devono “sentire
il polso della realtà”, cioè il battito della vita, la dialettica è
dentro la Storia.
Prof.ssa Lucia Gangale
23. La filosofia scandaglio della verità
4. La Filosofia è una ricerca che deve
trovare “la rosa nella croce”. Hegel la
ricava dallo stemma di Lutero (una
croce in un cuore contenuto in una rosa).
Cioè nella croce dell’esistenza presente,
noi dobbiamo trovare la rosa del futuro.
La razionalità dovrà divenire, non è
qualcosa di finito. Nella croce del
presente bisogna trovare la rosa.
Prof.ssa Lucia Gangale
24. La filosofia scandaglio della verità
5. La Filosofia è la nottola di Minerva che
spicca il suo volo al far del crepuscolo.
Non ci dice cosa accadrà domani, non fa
come gli indovini, è una disciplina seria. Ė
interpretazione del proprio tempo. La
Filosofia arriva quando il mondo è già
fatto e quindi quando lei stessa vola sulla
giornata di lavoro dell’onesto cittadino
del mondo.
Prof.ssa Lucia Gangale