AGATOS Onlus | Comunità Terapeutica Residenziale Riabilitativa Estensiva
Le Comunità Terapeutiche nella Comunità Locale - La rete sociale tra la comunità residenziale e il sostegno all’abitare
1. INDTC
International Network of
Democratic Therapeutic
Communities
Roma,
22 novembre 2013
Raffaele Barone, Simone Bruschetta
Le Comunità Terapeutiche
nella Comunità Locale
La rete sociale tra la comunità
residenziale e il sostegno all’abitare.
The therapeutic community in the local
community: social network between therapeutic
community and supported housing
2. International Network of Democratic Therapeutic Communities
The therapeutic community in the local
community: social network between therapeutic
community and supported housing
Raffaele Barone*, Simone Bruschetta**
Prof. Psychiatrist* and Psychologist PhD**
University of Palermo* and University of Catania**, Sicily, Italy
Associazione Laboratorio di Gruppoanalisi di Catania – Sicily, Italy
Associazione Italiana Residenze/Risorse per la Salute Mentale – AIRSaM, Italy.
Associazione per la Ricerca sulle Comunità Terapeutiche e le Residenze Italiane – Mito & Realtà, Italy
International Network of Democratic Therapeutic Communities- INDTC, London, UK.
3. Psicoterapia di Comunità
Community-Focused Psychotherapy
Laboratorio di Gruppoanalisi
&
Associazione Italiana Residenze/Risorse per la Salute Mentale
La Psicoterapia Analitica di Gruppo applicata nella Comunità Sociale
Le Residenze per la Salute Mentale come Risorse per la Comunità Locale
La Comunità Terapeutica come sostegno alle Politiche di salute mentale
ed allo Sviluppo locale democratico
Processi terapeutici – evolutivi – trasformativi dentro e fuori dalla CT
The Analytic Group Psychotherapy applied in the Social Community
The Mental Health Communities as resources for the Local Community
The Therapeuthic Community as support to the Mental Health Policies
and to the democratic local development
Evolutive - transformative - therapeutic processes in and out of the TC
4. La Psicoterapia di Comunità
The Community Psychotherapy
Una pratica clinica,
Metodologicamente, filosoficamente e storicamente fondata sul
dispositivo del gruppo psicodinamico, volta alla cura della
grave patologia mentale nelle comunità urbane contemporanee.
Indicata per la presa in carico clinico-sociale (Libro Verde, Com,
2005)
delle classiche manifestazioni sintomatologiche psichiatriche
del grave disagio psico-sociale ad esse correlate.
A clinical practice,
Methodologically, philosophically and historically founded on the
system of the psychodinamic group , directed to care the strong mental
pathology in the contemporary urban communities.
Advisable for the social-clinical charging (Green Book, Com, 2005)
of the classical psychiatric symptomatological manifestations
of the strong psycho social uneasiness to which it is correlated.
5. La Psicoterapia di Comunità
The Community Psychotherapy
Definiamo i contesti di vita/cura dispositivi terapeutici comunitari.
Cioè contesti nei quali il paziente vive, lavora, si cura e si relaziona, abitati
da gruppi di persone (operatori, familiari, pazienti, committenti) che
condividono la titolarità e la responsabilità di un progetto terapeutico
personalizzato costruito sui bisogni e sui desideri del paziente
We define the life / care context communitary therapeutic systems.
That is, contexts in which the patient lives, works, cares and relates
himself, lived by groups of persons (operators, families, patients,
customers) who share the title and the responsibility of a personalized
therapeutic project built on the needs and on the desires of the patient
6. Un contesto di vita/cura può essere definito dispositivo terapeutico
comunitario in presenza di:
A life/care context can be defined communitary therapeutic system when:
una teoria di riferimento e un linguaggio condiviso tra clinici, ope-ra-tori sociali,
pazienti, familiari e committenti;
un’organizzazione del lavoro che dia spazio alla narrazione collet-ti-va della storia
clinico-sociale del paziente e alla riflessione sulle relazioni tra tutti i soggetti
coinvolti;
una metodologia improntata alla condivisione democratica del po-tere decisionale
sul trattamento nel suo complesso, sui progetti specifici e sulle attività quotidiane;
there is a reference theory and a language shared among clinicians, social
operators, patients, families and costumers;
there is a work organization which gives space to the collective telling of the
social-clinical history of the patient and to the meditation on the relationships
among all the involved subjects;
there is a methodology characterized by the democratic sharing of the
decisional power on the treatment in its whole, on the specific projects and on
the daily activities;
7. Un contesto di vita/cura può essere definito dispositivo terapeutico
comunitario in presenza di:
A life/care context can be defined communitary therapeutic system when:
un progetto inter-culturale, pluri-istituzionale e multimodale, in grado di
incidere contemporaneamente sul nucleo familiare e sul contesto
comunitario di riferimento del paziente;
l’intenzione clinica di costruire un campo mentale comunitario che
funzioni come campo gruppale, per agire in senso terapeutico piuttosto
che antiterapeutico.
there is an intercultural, pluri-institutional and multimodal project, in
the position to affect contemporarely the family and the whole
community to which the patient is linked;
there is the clinical intention to build up a communitary mental field
which works as group field, to act in a therapeutic rather than an
antitherapeutic sense.
8. Valutazione tra pari (e tra dispari) e comunità di apprendimento
Evaluation among evens (and among odds) and
apprehention
communities
Il visiting come processo comunitario di Accreditamento scientifico-
professionale delle Comunità Terapeutiche, attraverso:
L’attivazione di reti sociali e di sostegno all’abitare
La formazione degli operatori e degli utenti
L’accreditamento dei servizi e delle buone pratiche
L’empowerment degli utenti e dei familiari
La concertazione con gli stakeholder locali
La connessione con la comunità glocale
Al quale partecipano alla pari oltre ai ricercatori, i tre principali stakeholder dei
servizi sanitari: Operatori, Utenti e Familiari
The visiting as communitary process of scientifical – professional credit of the
Therapeutic Communities, through:
The activation of social nets and housing support
The training of the operators and the users
The credit of the services and the good practice
The empowerment of the users and the family
The planning with the local stakeholders
The connection with the glocal community
To which take part the researchers, the three principal sanitary service
stakeholders: Operators, Users and Families
9. Il Libro Verde per la Salute Mentale
The Green Book of the Mental Health
Redatto dalla Commissione Europea su invito della Conferenza Ministeriale
Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, svoltasi ad Helsinki nel
gennaio del 2005
Propone due linee strategiche per una salute mentale community
based:
Migliorare la coerenza degli interventi nel settore sanitario e tra questo settore ed
i settori non sanitari; primi fra tutti i settori economico, sociale, educativo,
produttivo, giudiziario e penale.
Promuovere la partecipazione di un’ampia gamma di persone, agenzie ed
istituzioni interessate alla ricerca di soluzioni; primi fra tutti le organizzazioni dei
pazienti e la comunità dei ricercatori.
Written by the European Commission on invitation of the European
Ministerial Conference of the World Health Organization, in Helsinki in
January 2005
Proposes two strategical lines for a community based mental health:
Improving the coherence of the interventions in the health sector and between
this sector and the no health sectors; first of all the economic, social, educational,
productive, judicial and penal sectors.
Promoting the participation of a wide range of persons, agencies and interested
institutions in the search of solutions; first of all the organizations of the patients
and the researchers community.
10. Salute mentale di Comunità
Community Mental Health
Le comunità terapeutiche
rappresentano lo spazio sociale e mentale di interconnessione tra
utenti, familiari e operatori
costituiscono una nuova rete sociale intermedia tra:
la Rete Istituzionale delle agenzie territoriali che deve fornire ed
alternativamente valutare i servizi socio-sanitari attraverso un’opera di
coordinamento svolta dal Dipartimento di Salute Mentale Territorialmente
competente
la Rete Familiare che rappresenta il primo sostegno alle persone con
problemi di salute mentale, e che è appunto costituita dalle loro famiglie e
dai loro “carers”.
The therapeutic communities
represent the social and mental interconnection space among users,
families and operators
form a new intermediate social net between:
the Institutional Net of the territorial agencies, which has to provide and
alternately evaluate the health-social services through a coordination work
carried out by the responsible Territorial Mental Health Department
the Family Net which represents the first support to people with mental
health problems, and which is formed by their families and their “carers”.
11. I carer come nodi della rete sociale primaria del paziente
The carers as knots of the primary social net of the patient
Il termine “carer” viene qui utilizzato, seguendo l’OMS, per definire un
membro della famiglia, gli amici o altre persone che si prendono cura
del malato in modo informale.
Ci sembra utile riconoscere la collocazione del “carer” così definito nella
rete sociale primaria, per la gratuità e l’intimità dello “scambio” che la
Teoria delle Reti Sociali in essa riconosce (Berkman, Kawachi, 2000).
The term “carer” is used here, following the OMS (WHO), to define a
member of the family, friends or other persons which take care of the
sick people in an informal way.
It seems us useful recognizing the position of the “carer” so defined by the
primary social net, for the gratuitousness and the intimacy of the
“exchange” that the theory of the Social Nets recognize in it (Berkman,
Kawachi, 2000).
12. Comunità Terapeutica e comunità locale
Therapeutic Community and local community
É fondamentale che tutta la vita ed il lavoro in comunità, permetta il trascorrere
del tempo in spazi, sia fisici che mentali, nei quali il paziente possa riconoscere
accanto a sé la presenza dell’Altro.
Con il termine Altro intendiamo solo l’alterità simbolica ma anche le
persone reali che condividono la presenza nell’ambiente comunitario, ma che
possono essere distinte a secondo della posizione che occupano rispetto alla
funzione terapeutica:
1.
2.
3.
4.
i pazienti della comunità;
gli operatori intesi in senso ampio (staff, equipe, volontari, tirocinanti, ecc.);
gli estranei alla comunità ma che possono essere: “familiari” e i membri dei gruppi sociali di
appartenenza dei - pazienti, interessati al progetto terapeutico;
“cittadini” che attraversano l’ambiente comunitario, incontrati casualmente dentro e fuori la
struttura residenziale.
It’s fundamental that all the life in community, permits the spending of the time
in both physical and mental spaces, in which the patient can recognize next to
him the presence of the Other.
With the term of Other we only mean the symbolic alterity but also the real
persons who share the presence in the communitary environment, but who
can be distinguished according to the position they occupy compared with the
therapeutic function:
1.
2.
3.
4.
the community patients;
the operators intended in a wide sense (staff, equipe, volunteers, apprentices, etc.);
the extraneous of the community but who can be: “relatives” and the members of the social groups
of the patients-, interested in the therapeutic project;
“citizens” who pass through the community, casually met inside and outside the housing
structure.
13. Il milieu comunitario
The communitary milieu
Un ambiente nel quale:
le quattro funzioni della co-esistenza in comunità terapeutica possano rispecchiarsi l’una
nell’altra per un migliore confronto con la realtà della vita sociale;
la distinzione tra attività professionale e vita privata viene attenuata, a causa
della condivisione di spazi vitali;
è possibile recuperare la corporeità e la fisicità dell’Altro, prima ancora del suo
ruolo sociale e/o professionale;
l’esperienza emozionale di incontro con l’Altro può essere concepita anche
grazie alla sua rappresentazione su una scena gruppale transferale ;
l’agire si sostituisce al dire ed il primo veicolo di comunicazione nel
quotidiano prendersi cura diventano gli “atti parlanti” (Racamier, 1970).
An environment in which:
The four co-existence functions in therapeutic communities can be reflected to each other
for a better comparison with the reality of the social life;
The distinction between professional activity and private life is attenuated,
because of the sharing of vital spaces;
It’s possible recovering the corporeity and the physicalness of the Other,
before of its social and/or professional role;
The emotional experience of the meeting with the Other can be conceived also
thanks to its representation on a transferal group scene;
The action takes the place of the telling and the first communication mean
in daily life taking care become “speaking acts” (Racamier, 1970).
14. La Comunità Terapeutica
The Therapeutic Community
In questa prospettiva è l’intero gruppo di lavoro multi-disciplinare
e multi-istituzionale che opera nella comunità terapeutica
residenziale, ma anche nei vari contesti della comunità locale cui essa
appartiene, che si confronta, non soltanto con la presa in carico dei
pazienti, ma anche con le implicazioni politiche, sociali, economiche,
antropologiche e culturale cui la sofferenza di questi da
rappresentazione ed espressione.
In this perspective it’s the whole multi-disciplinary and multiinstitutional working group which works in the housing
therapeutic community, but also in the different contexts of the local
community to which it belongs, which confronts itself to, not only with
the charging of responsibility of the patients but also, with the political,
social, economical, antropological and cultural involvements which the
sufferings of these gives representation and expression.
15. Domande - Cosa (non) accade nelle Comunità Terapeutiche?
Questions – What (doesn’t) happens in the Therapeutic Community
La CT promuove la Recovery?
La CT è aperta alla valutazione degli utenti?
La CT costruisce legami che slegano?
La CT sviluppa la democrazia?
La CT è partecipe alle dinamiche di sviluppo della comunità locale?
La CT è uno strumento di inclusione socio-lavorativa?
La CT promuove i diritti delle persone?
La CT è anche un dispositivo di lettura antropologica e gruppoanalitica della
«società»?
Does the TC promote the Recovery?
Is the TC open to the evaluation of the users?
Does the TC build links which unties?
Does the TC develop the democracy?
Is the TC participating to the development dinamics of the local community?
Is the TC a social-working instrument of inclusion?
Does the TC promotes the rights of the persons?
Is the TC also a system of antropological and groupanalitical reading of the
«society»?
16. Fare Comunità con il paziente
Making Community with the patient
Co-costruzione del progetto terapeutico personalizzato attraverso
metodologie gruppali-comunitarie (Gruppo Analitico Vitale e
Operativo) – S.H. Foulkes
Cura delle parti sofferenti e riconoscimento-valorizzazione-sviluppo
delle parti sane del paziente e emersione della virtualità sana dalla sua
personalità in sincronia con la modificazione dell’organizzazione
familiare (Gruppi di Psicoanalisi MultiFamiliare) J.G. Badaracco
Co-construction of the therapeutic project personalized through
communitary-group methodologies (Operative and Vital Analythical
Group) – S.H. Foulkes
Care of the suffering parts and recognition-increasing in value development of the healthy parts of the patient and emersion of the
healthy virtuality from his personality in synchrony with the
modification of the familiar organization (MultiFamily Psycoanalysis
Groups) J.G. Badaracco
17. Fare Comunità con il paziente
Making Community with the patient
Riconoscimento e legittimazione della responsabilità del paziente sulla
propria vita (malattia, guarigione, stili e qualità di vita, scelte …) –
Gruppi Allargati e Intermedi - P. De Marè
Empowerment dei pazienti e dei familiari (sviluppare il Capitale
Sociale) WHO World Health Organization
Recognition and legitimation of the responsibility of the patient on the
own life (illness, recovery, styles and quality of life, choices …) –
Enlarged and Intermediate Groups - P. De Marè
Empowerment of the patients and of the families (develop the Social
Capital) WHO World Health Organization
18. La Comunità Terapeutica come campo mentale condiviso
The Therapeutic Community as shared mental field
Il Setting Terapeutico della CT, è un “campo mentale condiviso”
(contemporaneamente matrice e rete del gruppo), analiticamente
definibile come “campo contransferale”, per la complessa dinamica
relazionale, che si determina al suo interno tra la componente
dell’utenza, quella della committenza e quella terapeutica.
The Therapeutic Setting of the TC, is a “shared mental field”
(contemporaneously matrix and net of the group), analitically definable
as “contransferal field”, for the complex relational dynamic, which
is determined in its inside among the users, the customers and the
therapeutic component.
19. La Comunità Terapeutica: campo contransferale
The Therapeutic Community: contransferal field
Il “campo contransferale” è quindi il campo politicoesperienziale della terapia e la sua definizione implica la
visualizzazione dei seguenti aspetti:
“Le intrecciate e complesse interrelazioni fra tutti i membri
partecipanti”.
“L’interazione tra il gruppo nel suo insieme, i processi che si
determinano in esso ed il suo influenzamento sui singoli”.
“Il soggetto e tutti i rapporti di risonanza, rispecchiamento,
teatralizzazione, drammatizzazione, scontro e lacerazione
tra mentale ed intersoggettivo, con particolare, ma non esclusivo
riferimento agli aspetti inconsci, o in altri termini fra la gruppalità
interna (alveo identificatorio familiare inteso in senso lato) e la matrice
transpersonale del gruppo”.
Il campo contransferale è quindi un campo mentale,
specificatamente gruppale, che per definizione non può che
essere terapeutico; proprio perché attivato dalle soggettività che
animano il setting dei gruppi terapeutici
20. La Psicoterapia di Comunità: La funzione di Io Ausiliario
e l’Esperienza emozionale correttiva
The Community Psychotherapy: The Auxiliary Ego function
and the corrective
emotional experience
La fondazione del lavoro gruppoanalitico nei dispositivi terapeutici comunitari
dipende dall’evoluzione del campo gruppale in campo contransferale. È una
trasformazione che richiede a ciascun operatore clinico una continua rinegoziazione del proprio ruolo, in rapporto ai sempre nuovi bisogni del paziente e al
mutare delle richieste della comunità sociale.
“La Funzione di Io Ausiliario” è infatti una funzione terapeutica che
richiede una grande sensibilità clinica, in quanto sta tutta dentro l’ intenzione
dell’operatore che si pone in aiuto del paziente senza pretendere da questi il
cambiamento. . Svolgendo la funzione di esame di realtà, controllo degli
impulsi, anticipazione delle conseguenze (Hartmann,), ma anche di
differenziazione Sé/Oggetto-sé (Kouth, 1978); in modo da prendere in carico le
parti sane del sé del paziente, affinando le sue capacità osservative ed il suo
pensiero critico
“L’Esperienza Emozionale Correttiva” (Alexander et al.,) è invece
un’esperienza che ha la funzione di prendersi cura delle parti malate del sé del
paziente reintegrandole con le parti sane (Kernberg, 1975). Un’esperienza che
ogni paziente può fare grazie alla relazione quotidiana con un operatore.
21. La Terapia Comunitaria attraverso i Gruppi in C.T.
The Communitary Therapy through the groups in T.C.
TRATTAMENTI TERAPEUTICI GRUPPALI
Gruppi di attività
Gruppi organizzativi e gestionali
Gruppi di laboratorio espressivo-relazionali
PICCOLI GRUPPI PSICOTERAPEUTICI
Piccoli gruppi psicodinamici
a finalità espressiva
a finalità analitica
a finalità comunitaria intramoenia
a finalità comunitaria multifamiliare
Grandi gruppi psicodinamici
GRUPPI OPERATIVI E VITALI
Gruppi operativi
finalizzati alla Progettazione Terapeutica Personalizzata
finalizzati al coordinamento di specifici servizi
Gruppi vitali di terapia familiare
Piccoli gruppi di terapia familiare
Gruppi di inclusione socio-lavorativa
22. La Supervisione Clinico/Istituzionale
The Clinical/Institutional Supervision
GRUPPI DI SUPERVISIONE/COVISIONE
Gruppi di supervisione/covisione clinica
Gruppi supervisione ed analisi istituzionale
GRUPPI DI COVISIONE CENTRATI SUI GRUPPI
VITALI
GRUPPI DI COVISIONE TRA PARI E «TRA DISPARI»
GRUPPI DI SUPERVISIONE/COVISIONE
Gruppi di supervisione/covisione clinica
Gruppi supervisione ed analisi istituzionale
GRUPPI DI COVISIONE CENTRATI SUI GRUPPI
VITALI
GRUPPI DI COVISIONE TRA PARI E «TRA DISPARI»
23. La Teoria delle Reti Sociali
The Theory of the Social Nets
L’epidemiologia sociale (Berkman, Kawachi, 2000), tramite la teoria
delle reti sociali, ha dimostrato da tempo il nesso tra il coinvolgimento
in reti socio-lavorative ed il mantenimento o il recupero della salute,
anche mentale, nei contesti professionali.
Le reti sociali, come tutti i sistemi naturali, non sono statiche e cristallizzate
in una forma sempre uguale a se stessa, ma attraversate, anzi costituite da
dinamiche psicologico-gruppali, che ne modificano costantemente l’identità
dei nodi e la qualità dei legami.
La ricchezza e la fecondità di una rete si basa sulla interscambiabilità dei
nodi e sulla insaturabilità dei legami.
Tecnicamente le reti costituite dalle relazioni lavorative di ciascun individuo
sono fatte, come le più generali reti sociali personali, da legami forti,
legami deboli, legami intermedi (detti legami con funzione
esplicitamente terapeutica)
24. Il Colloquio Carta di Rete come Tecnica di «Mind-Imaging»
The Net Paper Talk as “Mind-Imaging” Technique
Rappresenta graficamente, con specifici simboli, le reti
socio-lavorative dell’operatore e la ricostruzione soggettiva
del suo modo di operare professionalmente nei contesti
sociali, attraverso la costruzione di una sorta di mappa
pluritematica, che permette di visualizzare, in maniera
riflessiva con il contesto lavorativo esterno, il suo mondo
professionale interno.
Permette di visualizzare la mappa dei legami professionali
significativi per lo svolgimento da parte dell’operatore del
proprio lavoro quotidiano, nel qui ed ora.
Nel suo aspetto di valutazione oggettiva permette di
costruire una mappa cognitiva che ha come elementi cardine
le relazioni lavorative del singolo operatore, percepite come
più importanti sia in senso positivo che negativo, e descritte
in rapporto sia a persone che a gruppi, istituzioni o ambienti
sociali.
25. La mentalizzazione delle reti sociali (Carta di Rete)
The mentalization of the social nets (Net Paper)
Il processo di cura come lavoro sulla rete delle relazioni da valutare
attraverso la somministrazione delle carte di rete personale, lavorativa
e territoriale
Carta di Rete Personale come mentalizzazione dei legami del paziente
(Familiari, transferali, sociali)
Carta di Rete Lavorativa come elaborazione dei legami istituzionali
degli operatori (con i colleghi, i pazienti, familiari, committenza,
agenzie locali …)
Il Disegno Simbolico dello Spazio di Vita Territoriale come
visualizzazione dei processi sociali di partecipazione alle dinamiche
psico-socio-economiche delle comunità locali.
26. Definiamo, secondo la Teoria delle Reti Sociali degli epidemiologi Berkman e Kawachi:
We define, according to the Theory of the Social Nets of the epidemiologists B. and K.:
la Rete Sociale Primaria,
caratterizzata dalla
“intimità dello scambio”
che avviene in essa,
quella rete costituita da
Legami Forti,
cioè basati su relazioni
affettive (positive o
negative) e di reciprocità
(immediata o differita).
la Rete Sociale Secondaria,
caratterizzata dalla
“socialità dello scambio”
che avviene in essa,
quella rete costituita da
Legami Deboli,
cioè basati su
Diritto e Denaro
(Rete Secondaria Formale),
Solidarietà ed Etica Civile
(Rete Secondaria Informale),
Diritto e Solidarietà
(Rete di Terzo Settore),
Denaro e Profitto
(Rete di Mercato).
27. Cittadinanza e partecipazione
Citizenship and participation
Il sentimento di cittadinanza si regge sull’esperienza della multi-
appartenenza fatta attraverso una rete di legami sociali tanto
estesa, quanto elastica ed insatura; in assenza della quale sarebbe il
senso di vuoto e di smarrimento a connotare i contesti di vita e di
lavoro.
Prendersi
cura dei legami sociali vuol dire lavorare su
quell’elemento connettivo specifico per le reti sociali, rappresentato
dalla «partecipazione sociale» ai contesti culturali, politici ed
economici di vita, sviluppando quel sentimento di appartenenza ed
identità sociale, detto appunto «cittadinanza».
28. Partecipazione Sociale
Social Participation
Lavorare all’Inclusione Socio-Lavorativa dei pazienti
vuole dire attivare dispositivi di intervento in
grado di permettere la partecipazione dei pazienti
a gruppi di appartenenza secondaria,
• sostenendoli in un processo di autonomizzazione
dall’attaccamento, spesso saturante, al gruppo
primario familiare
• connettendoli ai campi mentali strutturati dalle
Istituzioni Sociali che organizzano la
partecipazione ai gruppi di appartenenza
secondaria.
29. Partecipazione Sociale inclusione socio-lavorativa
Social Participation social-working inclusion
La funzione di Io-Ausiliario Collettivo che svolgono gli operatori
coinvolti nei dispositivi di inclusione socio-lavorativa,
ed il confronto con tutte le altre persone che questi dispositivi
interconnettono,
permettono ai pazienti di:
1.
accedere a una consapevolezza di sé come soggetti attivi,
competenti ed efficaci;
2.
valutare le risorse e i limiti della rappresentazione di sé e le
sue possibilità di cambiamento;
3.
sviluppare nuovi aspetti di sé e attivarli, integrandoli con le
vecchie rappresentazioni, per utilizzare i risultati di queste
nuove attivazioni come indicatori di capacità reali;
4.
ed infine utilizzare la migliorata immagine di sé come
rifugio dalla sintomatologia patologica e dagli elementi
dannosi dello stigma sociale.
30. La Comunità Terapeutica come s/nodo della comunità locale
The Therapeutic Community as the local community solution (or knot)
Sviluppo della cultura locale (stigma, inclusione,
prevenzione e promozione della salute mentale di
comunità)
Attivazione di una cultura del lavoro di rete al servizio
dello sviluppo delle agenzie della comunità locale e dei
processi di convivenza civile della popolazione (di cui il
paziente e gli operatori fanno parte)
Sviluppare il Capitale Sociale (della comunità terapeutica
e della comunità locale) promuovendo gruppalità e
progettualità sociale al servizio delle innovazioni
terapeutiche e culturali.
31. Il lavoro nella Comunità Terapeutica come sostegno all’abitare
Working in the Therapeutic Community as living support
Sviluppare processi di partecipazione alla vita domestica
come formazione alla partecipazione alla vita sociale
Lavorare per la separazione (dimissioni) attraverso lo
sviluppo di un pensiero sulle possibilità di abitare i
contesti della comunità locale, sin dall’accoglienza
(costruire legami che slegano)
Scelte e/o desideri sulla domiciliarità possibile dopo la CT:
Ritornare nel proprio domicilio
Rimanere in famiglia
Abitare i propri contesti d’origine
Residenzialità più o meno protetta e/o sostenuta
Gruppi appartamento, appartamenti supportati
32. Il Sostegno all’Abitare
The Living Support
La pratica psicoterapeutica gruppoanalitica
della grave patologia mentale applicata alla
metodologia del sostegno all’abitare ha sviluppato
oltre ai due classici dispositivi
della Terapia d’Appoggio Domiciliare (TAD)
e della Psicoterapia attraverso il Gruppo
Vitale,
anche un dispositivo di terapeutico comunitaria di tipo
residenziale definito
Gruppo-Appartamento (GA)
Una mini-comunità terapeutica per la cura della Grave
Patologia Mentale (SMI) fortemente radicato nella comunità
locale, che sviluppa al massimo i fattori terapeutici tra-pari.
33. La Grave Patologia Mentale (S.M.I.)
La letteratura internazionale, in linea con le direttive
dell’OMS (2001), si riferisce con questo termine
principalmente ai disturbi psicotici, ai disturbi
dell’umore ed alle dipendenze patologiche.
Sono queste le prime tre patologie che in Europa
“pesano”, in assoluto più di tutte le altre (comprese
tutte quelle non psichiatriche, e quindi anche
malattie infettive come HIV o cronico-generative
come quelle cardio-vascolari) sulla perdita di anni
di vita a causa di incidenti dovuti all’inabilità
(YLL) nella fascia d’età tra i 15 ed i 44 anni.
34. Il Gruppo -Appartamento
The flat- group
È un appartamento, sito in un condominio urbano, abitato da un
piccolo gruppo di persone tre-quattro , con una presenza degli
operatori clinico-sociali in turni di tre-quattro ore al giorno, tutti
o quasi tutti i giorni della settimana
La realizzazione del Gruppo-Appartamento ha due precondizioni
importanti:
1.
l’inserimento lavorativo dei pazienti che lo abitano,
2.
la loro partecipazione diretta ai progetti di inclusione sociale
promossi dalla comunità locale.
È un sostegno allo svincolo dalla “famiglia d’origine” e/o dalla
“residenza più o meno sanitaria” di provenienza.
Ciò significa passare dalla logica delle appartenenze a vecchie
istituzioni, alla logica della partecipazione a nuove comunità
di vita
35. Il Gruppo -Appartamento
The flat - group
La letteratura scientifica sui Gruppi Appartamento, definiti a volte anche
“cooperative apartments” inserisce ormai questo strumento in tutte
le linee guida internazionali e nazionali sulla cura delle patologie
psicotiche.
Sono cinque i fattori di processo fondamentali cui ricondurre la
terapeuticità di questo strumento:
1.
2.
3.
4.
5.
La pratica della Progettazione Terapeutica Personalizzata
Il potere personale e sociale dei pazienti
Gli operatori come punti di riferimento da cui svincolarsi.
La relazione paritaria fra pazienti
Gli operatori sono messi costantemente in discussione
36. L’ Approccio Bio-Psico-Sociale
The Bio-Psycho-Social Approach
L’OMS nel rapporto redatto nel 2001 mette in risalto la
stretta connessione esistente tra le tre classi di fattori di
rischio, biologi, psicologici e sociali, per lo sviluppo di
patologie sia fisiche che mentali. Il fattore di rischio sociale
al quale viene dato maggiore risalto è senza dubbio la
povertà: condizione che raccoglie tutti gli elementi sociali
potenzialmente patogeni individuati e viene analizzato
nella sua complessa relazione con l’insorgenza, il
mantenimento, l’aggravarsi e il perpetuarsi di disagi e
patologie psicologiche.
“La relazione tra povertà e salute mentale è complessa e
multidimensionale. Nella sua definizione più stretta, la
povertà si riferisce alla mancanza di denaro o di beni
materiali” (OMS, 2001).
37. L’ Approccio Psicodinamico
The Psychodinamic Approach
L’approccio psicodinamico considera il paziente
adulto, come il prodotto di esperienze
infantili importanti, che vengono riprodotte nel
presente con gli altri significativi, incluso coloro che
svolgono funzioni curanti.
Ma la ricerca gruppale ed analitica ha esteso lo
studio delle interazioni bambino-genitore anche alla
trasmissione intergenerazionale degli effetti di
tali interazioni (Kaes, et al, 1993) ed alla
corrispondenza tra le caratteristiche psicologiche del
paziente e dei suoi familiari e le caratteristiche
socio-culturali degli ambienti di origine e di
convivenza degli stessi.
38. La Progettazione Terapeutica Personalizzata
The Personalized Therapeutic Planning
Per Progetto Terapeutico Personalizzato intendiamo, in accordo con le
Linee di Indirizzo Nazionali per la Salute Mentale (MIN. SAL.,
2008), tanto un documento clinico quanto una prassi terapeutica, nella
responsabilità del Dipartimento di Salute Mentale (DSM) territorialmente
competente, che ponga il paziente e la sua guarigione al centro del lavoro di
un gruppo curante e che, di conseguenza, programmi gli interventi clinici e
sociali, fissi gli obiettivi a breve, medio e lungo termine, monitori e valuti il
processo e gli esiti.
Spetta quindi al Dipartimenti di Salute Mentale garantire per
ciascun paziente la costruire un Progetto Terapeutico che sia:
Individuale, cioè centrato più sull’utente, sulla sua domanda e sui suoi
bisogni, che non sull’offerta dei servizi
Personale, cioè tarato sulle reali abilità ed inabilità dell’utente, sulle
sue parti sane e sulle sue parti malate
Condiviso, cioè concordato con l’utente, i familiari ed in
coordinamento pluri-istituzionale con le altre agenzie sociali del
territorio.
39. Recovery in Psichiatria (L. Davidson)
Recovery in Psychiatry (L. Davidson)
La recovery/guarigione riguarda la costruzione di una vita soddisfacente e
dotata di senso così come definita dalla persone stesse, nonostante la presenza
o meno di sintomi o problemi ricorrenti .
La recovery rappresenta un progressivo distanziamento dalla patologia e dalla
malattia verso la salute e lo stare bene
The recovery is referred to the construction of a satisfactory and senseful life as
defined by the same persons, in spite of the presence or not of symptoms or
recurrent problems.
The recovery represents a progressive distancing from the pathology and from
the sickness towards the health and the wellness
40. La Recovery in Comunità Terapeutica
The Recovery in Therapeutic Community
La Recovery risponde al bisogno evolutivo di affermarsi come soggetto in grado
di prendere delle decisioni per sé
Percorso di Individuazione
Processo di Empowerment
CT come una organizzazione attraverso la quale è possibile prendere decisioni
in maniera democratica ma assumendosi la responsabilità delle proprie scelte
The Recovery answers to the evolutive need to assert oneself as subject in the
position to take decisions for oneself
Individualization Path
Empowerment Process
TC as an organization through which it is possible to take decisions in a
democratic way but assuming the responsibility of the own choices
41. La Recovery nella Funzione dell’Operatore
The Recovery in the Function of the Operator
Gli Operatori si trovano a dover rimodulare il proprio ruolo in CT in funzione di
un nuovo modo sociale di intendere oggi la «Guarigione», sviluppatosi anche
grazie alle testimonianze ed alle politiche portate avanti dai movimenti degli
utenti.
È necessaria per ciascun Operatore una elaborazione personale sul proprio
concetto di guarigione dalla grave patologia mentale:
«per me la recovery è lavorare “con”e non per il paziente
The Operators have to change their position in the TC for a new social way to
intend today the «Recovery», which has developed also thanks to the witnesses
and to the policies carried out by the movements of the users.
It’s necessary, for each Operator, a personal elaboration on the own concept of
recovery from a heavy mental pathology:
«for me the recovery is working “with”and not for the patient
42. Rinnovare la Speranza e l’Impegno
Renewing the Hope and the Engagement
Mi concentro sui punti di forza e mi complimento con i pazienti per i loro
successi
Credo nella potenziale crescita e nel miglioramento; il recovery è
un’opportunità per chiunque!
Utilizzo un linguaggio di speranza e di possibilità e sono fiducioso anche
quando i pazienti non lo sono
Capisco che il recovery è un processo di individuazione
I concentrate on the strong points and congratulates the patients for their
successes
I believe in the potential growth and in the improvement; the recovery is an
opportunity for everyone!
I use a language of hope and possibility and I am confident also when the
patients are not
I know that the recovery is an individualization process
43. Fattori Soggettivi della Recovery (Davidson)
Subjective Factors of the Recovery (Davidson)
Rinnovare la speranza e l’impegno
Essere sostenuto dagli altri
Ridefinire se stessi
Gestire i sintomi
Assumere il controllo
Combattere lo stigma
Maturare empowerment
Trovare il proprio posto nella comunità
Renewing the hope and the engagement
Being supported by the others
Redefine oneself
Handling the symptoms
Assuming the control
Fighting the stigma
Maturing empowerment
Finding the own place in the community
44. Fattori sociali del lavoro di comunità
Social Factors of the Community Work
Promuovere la partecipazione degli utenti alla comunità sociale
Sviluppare la democrazia nelle comunità e nei gruppi
Sostenere lo sviluppo di capitale sociale e “beni comuni”
Attivare pratiche d’inclusione sociale e Lavorativa a partire dalla comunità
terapeutica
Riconoscere e valorizzare la risorsa positiva della famiglia
Promuovere lo scambio di pratiche e il confronto di esperienze come
formazione permanente
Promoting the participation of the usersin the social comnunity
Developing the democracy in the comunity and in the groups
Supporting the developmentof social capital and “common wellnesses”
Enacting social and working inclusion practices starting from the therapeutic
community
Recognizing and improving the positive resources of the family
Promoting the exchange of practices and the comparison of experiences as
permanent training
45. Bibliografia e Sito Internet
Bibliography and Internet Site
Barone R., Bellia V., Bruschetta S. (2010), Psicoterapia di
Comunità. FrancoAngeli, Milano.
Barone R., Bruschetta S., Giunta S. (2010), Gruppoanalisi e
Comunità Terapeutica. FrancoAngeli, Milano.
Barone R., Bruschetta S., D’Alema M. (2013), L’inclusione
sociale e lavorativa in salute mentale. FrancoAngeli, Milano.
Barone R., Bruschetta S., Frasca A. (2013). Gruppoanalisi e
sostegno all’abitare. Domiciliarità e residenzialità nella cura
comunitaria della grave patologia mentale. FrancoAngeli,
Milano
SITO / SITE : www.raffaelebarone.it