Esame di Stato 2024 - Materiale conferenza online 09 aprile 2024
La Depressione (Prof Raffaele Barone)
1. Università degli Studi di Messina
Dipartimento di patologia umana
Corso di laurea in infermieristica
Canale Caltagirone
Lezione di Psichiatria
Prof Raffaele Barone
raffaelebarone.wordpress.com
2. Quando il soggetto ha perso la speranza di soddisfare le
proprie aspirazioni.
Uno stato d’impotenza e d’incapacità dell’Io indipendente da
ciò che ha causato il fallimento dei meccanismi alla base della
stima di sé.
Il timore di agire per paura di perdere gli oggetti di cui si ha
bisogno.
Come un arresto o un’insufficienza di tutti le attività vitale.
Distorsioni della cognizione quali un pessimismo esagerato o
degli auto rimproveri non realistici.
3. Teoria di Beck
1) aspettative negative rispetto all’ambiente
2) Un opinione negativa di sé
3) aspettative negative per il futuro
4. Componente vegetativa: sonno, appetito,
peso corporeo e desideri sessuali.
Componenti cognitive: attenzione, tolleranza
alla frustrazione, memoria e distorsione del
pensiero.
Controllo degli impulsi: suicidio, omicidio.
Caratteristiche comportamentali: motivazioni,
piacere, interessi e affaticabilità.
Componenti fisiche (o somatiche)
cefalea,gastralgia e tensione muscolare.
5. Incidenza della depressione nella popolazione è
pari al 5% mentre il disturbo bipolare è circa 1%.
Solo un terzo dei soggetti affetti da depressione
è in trattamento.
La depressione è una malattia e non una scelta, è
debilitante quanto la malattia coronarica e più del
diabete mellito o dell’artrite.
I tentati suicidi sono 10 ogni 100 pazienti per un
anno, fino al 15% dei pt gravemente depressi alla
fine si suiciderà.
6. Le conclusioni sono impressionanti: i disturbi
dell’umore sono patologie comuni, debilitanti,
potenzialmente fatali, che possono essere curati
con successo, ma che di solito non vengono
trattate.
La guarigione è una regola e non una eccezione.
Il rischio di una recidiva è del 50% dopo un
singolo episodio, del 70% dopo due episodi e del
90% dopo tre episodi.
La probabilità di avere un episodio depressivo
maggiore entro i 70 anni è del 27% negli uomini
e del 45% nelle donne
7. La depressione maggiore è due volte più
probabile nelle donne.
L’esordio prevalente è tra i 20 e i 40 anni.
Il rischio è1,5-3 volte maggiore se l’anamnesi
familiare è positiva.
Più frequente in soggetti separati o divorziati.
Minore frequenza negli uomini sposati rispetto ai
celibi.
Maggiore frequenza nelle donne sposate rispetto
alle nubili.
Aumentato rischio nei primi 6 mesi dopo il parto
Possibile associazione con eventi della vita
negativi e morte prematura dei genitori
8. Un paziente con depressione recidivante su 7 si
suicida.
Il 70% dei suicidi è di origine depressiva.
Il 70% dei pazienti che commettono suicidio si rivolge
al medico nei 6 mesi che precedono il suicidio.
Negli USA il suicidio è al settimo posto come causa di
morte.
Costi sociali: disfunzionalità
familiare, assenteismo, ridotta produttività, incidenti
legati al lavoro, peggioramento della qualità del
lavoro e perdita del lavoro, incidenti, incapacità di
progredire nella carriera professionale e scolastica.
9. Molti soggetti che si presentano per la prima volta
per la terapia hanno in realtà una storia precedente di
uno o più episodi depressivi non riconosciuti e non
trattati a partire dall’adolescenza.
Le tre R a seguito della terapia
antidepressiva:Risposta (riduzione di almeno il 50%
della sintomatologia), molto migliorato e migliorato
moltissimo, Remissione (scomparsa dei sintomi, il pt
di fatto sta bene) Ripresa funzionale (guarigione) se
la remissione persiste da 6 a 12 mesi.
Rispetto al peggioramento si parla di ricaduta (se
peggiora prima che vi sia una completa remissione) e
recidiva (se peggiora alcuni mesi dopo una completa
guarigione.
11. La metà dei pazienti depressi può guarire 6
mesi da un episodio di depressione e i tre
quarti entro due anni.
Qualora vengono tentati molteplici interventi
terapeutici, il 90% dei pt risponderà a uno o o
a una combinazione di essi
Gli antidepressivi riducono il tasso di ricadute
12. La perdita di risposta alla terapia è comune:
la percentuale di pt che continua a stare
bene nei 18 mesi successivi a una terapia
antidepressiva antidepressiva riuscita è pari al
70-80%.
Molti sono refrattari al trattamento pari al
20%.
Fino alla metà dei pt può non ottenere una
remissione
Da qui la necessità di abbinare alla terapia
antidepressiva farmacologica la psicoterapia
13. Le cause che portano alla depressione sono ancora oggi
poco chiare. Inizialmente vi erano due correnti opposte di
pensiero, una che attribuiva maggiore importanza alle
cause biologiche, l'altra a quelle psicologiche. Oggi i dati
disponibili suggeriscono che la depressione sia una
combinazione di fattori genetici, ambientali e psicologici.
Fattori familiari e genetici: Il tasso di ereditabilità per i
sintomi depressivi si attesta attorno al 76% L'ereditarietà è
comunque meno probabile per le forme di depressione
lievi, mentre sembra incidere più fortemente nelle
depressioni ad esordio precoce: il 70% dei bambini
depressi hanno, infatti, almeno un genitore che presenta
un disturbo dell'umore. Questo dato può essere dovuto in
parte anche al fatto che un genitore depresso instaura una
relazione non favorevole con il proprio figlio, già
geneticamente vulnerabile.
14. Fattori biologici :I vari studi effettuati hanno infatti
confermato che eventi stressanti, soprattutto se
prolungati, sono in grado di ridurre il tasso di alcuni
neurotrasmettitori come la serotonina e la
noradrenalina e di iperattivare l'asse ipotalamo-
ipofisi-surrene con conseguente aumento del
cortisolo nel sangue.Questo però è evidente
soprattutto in soggetti adulti depressi, mentre nei
bambini tale associazione non è confermata, visto
che nella popolazione di bambini depressi il livello di
cortisolo nel sangue sembra essere nella norma
È quindi chiaro come la depressione sia una malattia
complessa, dovuta a più cause e legata a una
complessa rete di sistemi neurali
15. Fattori ambientali e sociali : La povertà e l'isolamento
sociale sono associati ad un aumentato del rischio di
incorrere in problemi di salute mentale] Si è dimostrato
che l'abuso e l'abbandono durante l'infanzia sono fattori di
forte rischio per lo sviluppo dei disturbi dell'umore,
proprio perché il forte stress produce influenze non solo
psicologiche, ma anche fisiche e biologiche, in particolare
sull'asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Problemi nel contesto
famigliare, come genitori sofferenti di depressione, grave
conflitto coniugale o divorzio, morte di un genitore, o altre
problematiche sono fattori di rischio aggiuntivi.] Nell'età
adulta, l'accadimento di eventi di vita particolarmente
stressanti sono fortemente associati con l'estaurarsi di
episodi depressivi maggiori. In questo contesto, gli eventi
della vita connessi al rifiuto sociale, sembrano essere
particolarmente legati alla depressione.
16. Fattori psicologici: nfine vi sono correnti di pensiero che vedono
la depressione strettamente collegata a fattori interni di tipo
psicologico. Si tratta, in particolare, di correnti psicoanalitiche,
dove la causa della depressione è solitamente da ricercarsi in
fattori inconsci ovvero nelle relazioni del soggetto con l'ambiente
di vita e di crescita (es. educazione familiare). Ad esempio, la
depressione endogena è spiegata, dal punto di vista
psicodinamico di alcuni autori, come il risultato di una mancata
elaborazione di vissuti emotivi profondi, verosimilmente
traumatici, depositatesi nell'inconscio a causa di processi
difensivi come ad esempio la rimozione; o anche, secondo altri,
con la persistenza strutturata nel tempo di un Super-io
persecutorio che dà origine a conflitti psichici inconsci. In tutti
questi casi la teoria psicodinamica indica nella risoluzione del
conflitto o della rimozione attraverso prese di coscienza e
successive elaborazioni la strada verso la guarigione della
componente psicologica del disturbo passando attraverso una
ristrutturazione della personalità.
17. Cause organiche e farmaci
I sintomi depressivi di vario livello possono
essere causati da malattie organiche e
neurologiche: sclerosi multipla, disturbi
neurologici degenerativi (Alzheimer e
Parkinson), tumore cerebrale, malattia di
Cushing, lupus eritematoso sistemico, disturbi
della tiroide
(ipotiroidismo, ipertiroidismo), intossicazione da
metalli pesanti ecc... Vari studi scientifici hanno
evidenziato correlazioni statistiche fra alcuni
pesticidi agricoli e depressione
18. Sia il DSM-IV-TR che l'ICD-10, descrivono i
principali sintomi depressivi. L'ICD-10
definisce tre sintomi depressivi tipici: l'umore
depresso, l'anedonia e perdita di
interessi, due dei quali dovrebbero essere
presenti per formulare una diagnosi di
disturbo depressivo. Secondo il DSM-IV-
TR, vi sono due principali sintomi depressivi:
l'umore depresso e l'anedonia. Almeno uno di
questi deve essere presente per fare una
diagnosi di episodio depressivo maggiore
19. Un episodio depressivo maggiore è caratterizzato
dalla presenza di uno stato d'animo gravemente
depresso che persiste per almeno due settimane
Gli episodi possono essere isolati o ricorrenti e sono
classificati come lievi (pochi sintomi al di sopra di
criteri minimi), moderati o gravi (forte impatto sulla
vita sociale e lavorativa). Un episodio con
caratteristiche psicotiche - comunemente indicato
come depressione psicotica - viene automaticamente
classificato come grave. Se il paziente ha avuto un
episodio maniacale o di umore marcatamente elevato,
potrebbe invece essere formulata una diagnosi di
disturbo bipolare.] La depressione senza episodi
maniacali è a volte indicata come unipolara, perché il
paziente rimane in un unico stato emotivo o "polo
20. la distimia, che comporta un disturbo dell'umore
cronico ma più mite
la depressione ricorrente breve, composta da brevi
episodi depressivi
il disturbo dell'adattamento con umore depresso, che
denota l'umore basso risultante da una reazione
psicologica ad un evento stressante o identificabile
La depressione melanconica è caratterizzata da una
perdita di piacere in tutte o quasi tutte le attività, una
mancata reattività agli stimoli piacevoli, una umore
depresso più pronunciato di quello del dolore o
perdita, un peggioramento dei sintomi nelle ore del
mattino, di prima mattina di veglia , ritardo
psicomotorio, perdita di peso eccessivo
21. La depressione atipica è caratterizzata da reattività
dell'umore (anedonia paradossale) e
positività, significativo aumento di peso o aumento
dell'appetito, sonno eccessivo o sonnolenza
(ipersonnia), una sensazione di pesantezza agli arti
conosciute come "paralisi di piombo" e significativa
riduzione di valore sociale, come conseguenza di
ipersensibilità al rifiuto interpersonale percepito.
La depressione catatonica è una forma rara e grave di
depressione maggiore che coinvolge disturbi del
comportamento motorio e altri sintomi. Disturbi della
depressione post-partum o associati con il puerperio, non
classificati altrove.[] Ci si riferisce alla intensa depressione
prolungata e talvolta invalidante, vissuta dalle donne dopo
il parto. La depressione post-partum ha un tasso di
incidenza del 10-15% tra le neo mamme
22. Disturbo del comportamento alimentare (
bulimia, anoressia)
Dipendenze patologiche con sostanze
(droghe) e senza sostanze (ludopatia)
Disturbi ossessivi compulsivi
Disturbo d’attacco di panico con ansia
Disturbo da somatizzazione.
Disturbo post-traumatico da stress
23. I farmaci antidepressivi hanno il compito di normalizzare
l'equilibrio alterato dei neurotrasmettitori. La loro efficacia
è tuttavia nulla o minima in coloro che presentano
depressione lieve o moderata, ma significativa nei pazienti
con malattia molto grave. Una metanalisi mostra una
debole correlazione con le variazioni genetiche degli
individui che contribuirebbero a determinare le differenze
individuali nella risposta agli antidepressiviGli effetti degli
antidepressivi sono un leggermente superiori a quelli della
psicoterapia, in particolare nei casi di depressione
maggiore cronica. Tuttavia secondo studi effettuati a breve
termine, specialmente su individui con forme meno gravi
di depressione, il trattamento farmacologico viene
abbandonato a favore delle terapie psicologiche, molto
probabilmente a causa degli effetti collaterali dei farmaci
24. Per trovare il farmaco antidepressivo più efficace con
minimi effetti collaterali, i dosaggi possono essere
regolati, e se necessario, possono essere provate
combinazioni di diverse classi di antidepressivi. I
tassi di risposta alla prima somministrazione di
antidepressivi varia dal 50 al 75%, e possono essere
necessarie almeno sei-otto settimane dall'inizio del
farmaco fino alla remissione dei sintomi. Il
trattamento con farmaci antidepressivi viene di solito
continuato per 16-20 settimane dopo la
remissione, per ridurre al minimo il rischio di
sviluppo recidive[ e talvolta viene raccomandato
anche per un anno.[] Alle persone che accusano una
depressione cronica può essere necessario
prescrivere farmaci a tempo indeterminato al fine di
evitare ricadute.[
25. Antidepressivi triciclici:I primi ad essere usati, a partire dagli
anni Cinquanta, sono stati gli antidepressivi triciclici, che hanno
mostrato chiaramente la loro efficacia Essi vanno ad influire sui
livelli di serotonina e noradrenalina e hanno un'attività anti-
colinergica. Questo tipo di antidepressivi hanno un'efficacia del
70% rispetto ad un placebo] Tuttavia questi antidepressivi hanno
alcuni effetti collaterali non del tutto trascurabili (legati
soprattutto all'azione anticolinergica) fra i quali: tachicardia,
aritmie, arresto cardiaco (per questo sconsigliati a pazienti che
soffrono di malattie cardiache) secchezza delle fauci, stipsi,
ritenzione urinaria, offuscamento della vista, talora ansia o
confusione mentale, disturbi della memoria, astenia, alterazioni
ECG, e più raramente aumento di peso, alterazioni
ematochimiche, ittero epato-cellulare o colostatico, eiaculazione
ritardata nell'uomo, reazioni cutanee.
26. SSRI: L'acronimo SSRI (selective serotonin reuptake inhibitors -
inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) sta a
indicare, in lingua inglese, l'insieme di molecole farmaceutiche
che rientrano nell'ambito degli inibitori selettivi della
ricaptazione della serotonina ovvero dei cosiddetti antidepressivi
non triciclici. Tali farmaci vengono utilizzati di norma in
psichiatria per la terapia di patologie quali il disturbo ossessivo-
compulsivo o la depressione maggiore in quanto, impedendo la
normale ricaptazione ed eliminazione fisiologica della
serotonina, sono in grado di contrastare l'eventuale deficit di
questo neurotrasmettitore, riequilibrando, dal punto di vista
strettamente organico, i disturbi generati dalla sua eventuale
carenza.
Gli effetti collaterali più frequenti sono: cefalea, nausea, perdita
dell'appetito (in alcuni casi ciò induce a utilizzare questi farmaci
nella terapia di alcuni disturbi alimentari), aumento dell'appetito,
insonnia, tremori, disturbi della sessualità (ad esempio
eiaculazione ritardata nell'uomo e l'anorgasmia nella donna).
28. Il futuro pt grave nasce in una case pronto ad
accoglierlo, ad accettarlo e a prendersi cura di lui. Di
regola non ha vissuto un infanzia così traumatica
come nelle schizofrenia o nevrosi gravi. Nel secondo
anno, secondo alcuni autori prima, l’atteggiamento
della madre cambia drasticamente l’ambiente in cui
sta crescendo il bambino. Riceve cure ed affetto a
patto che accetti le aspettative che i genitori hanno
nei suoi confronti e cerchi di adeguarsi ad essi.
Questo cambiato mutamento è generalmente il
risultato da tanti fattori. Sono genitori generalmente
insoddisfatti della propria vita ed il bambino
aumenta il loro senso di responsabilità e di lavoro
causando risentimento.
29. Freud analizzò le differenze tra lutto e
depressione per raffigurare due modelli, il primo
esemplificativo della modalità "normale" di
risposta alla perdita reale di una persona
significativa, il secondo della risposta ad una
perdita interna, cui si associano perdita di
autostima e sentimenti di colpa, come risultato
della rabbia e dell'aggressività rivolta dal
soggetto contro se stesso. Una situazione nella
quale il Sé del soggetto si è identificato con
l'oggetto perduto e sul sé viene rivolta
l'aggressività che faceva parte della relazione
ambivalente rivolta all'oggetto
30. Klein collegò la depressione al mancato
superamento della posizione depressiva a suo
avviso propria dell'infanzia ed al fallimento del
tentativo di stabilire buoni "oggetti interni". Nel
lutto la posizione depressiva viene riproposta
come conseguenza della perdita ma poi superata
e conclusa con il recupero della persona perduta
sotto forma di "oggetto buono" interno. Nella
Depressione invece non viene superata l'angoscia
di aver compromesso gli oggetti buoni interni a
causa della propria distruttività, ed il soggetto si
sente in preda degli oggetti cattivi i quali
vengono percepiti come persecutori
31. Silvano Arieti e Frank Lake hanno sistematicamente
osservato come le persone depresse abbiano vissuto i
primi loro mesi di vita in un clima dove erano accettati ed
amati dalla madre per dovere. Poi, ad un certo
punto, l'atteggiamento della madre cambia drasticamente.
Il suo senso di responsabilità e del dovere sono proiettati
sul bambino, al quale vengono prematuramente richiesti
responsabilità e senso del dovere. Al bambino vengono
fatte richieste impossibili, ad esempio di tollerare lunghi
periodi d'assenza della madre e gli viene richiesto di dover
amare la madre. Molto spesso ciò viene chiesto con la
minaccia del rifiuto. La reazione alla privazione è la rabbia.
Ma essere arrabbiati contro la sorgente dell'amore, per
quanto sbagliata sia, è intollerabile. Per cui la rabbia viene
scissa dalla coscienza, rimossa e ridiretta contro di sé.