La mappa del rischio per il settore attività produttive della Regione Calabria,
1. Progetto ETICA pubblica nel Sud
Regione Calabria
Il Piano di Lavoro Regionale 2011
Roma, 14 febbraio 2012
2. Chi
Il Progetto ETICA Regione Calabria è un’attività sviluppata dal FORMEZ PA, in partnership operativa con un Gruppo di Ricerca interdisciplinare
dell’Università Magna Græcia di Catanzaro, finalizzata a sostenere nella struttura organizzativa selezionata della Regione Calabria attività di analisi
e di ricerca per la salvaguardia di livelli di certezza e correttezza nei processi di governo della cosa pubblica. Il Gruppo di Ricerca ha visto la
partecipazione di Cleto Corposanto, Sociologo, Antonio Viscomi, Giuslavorista, Charlie Barnao, Sociologo, Vittorio Mete, Sociologo,
Rocco Reina, Economista Aziendale.
Dove e con chi
Regione Calabria – Dipartimento Attività Produttive - Procedure e Bandi relativi all’Asse Energia e Fonti Rinnovabili & Asse Industria
•Dott.ssa Maria Grazia Nicolò (Dirigente generale, Dip. Attività produttive)
•Ing. Salvatore Gangemi (resp. di linea, Dip. Attività produttive)
•Dott. Antonio Carbone (resp. di linea, Dip. Attività produttive)
•Dott. Antonio Mazzei (Fincalabra, soggetto gestore PIA 2010)
•Dott.ssa Silvia Marsili (Artigiancassa, soggetto gestore PIA 2008
•Geom. Giovanni Condito (Unità di controllo di primo livello, Regione Calabria)
Punti di forza/debolezza
PdF – Gruppo di ricerca coeso ed interdisciplinare, forte focalizzazione sull’obiettivo, aspetti dell’analisi circostanziati
PdD – Temi oggetto di analisi con differenti livelli di impatto (hard & soft), Tempi ristretti per lo sviluppo dell’intera metodologia di analisi
Che cosa
Sperimentazione del processo di analisi e prime riflessioni di sintesi
Stato di attuazione
Metodologia di analisi pluridimensionale con sperimentazione blended di apporti interdisciplinari:
• analisi documentale on the desk
• analisi on the job con interviste ai referenti dell’organizzazione
• analisi on the job attraverso l’utilizzo della metodologia dell’osservazione partecipante
Verso il PLR 2012
Sulla base delle osservazioni e delle riflessioni sviluppate attraverso il precedente step di lavoro, l’obiettivo delle fasi successive è in primis
di validare e graduare le osservazioni ottenute e riportate nella Mappa del Rischio Etico sia in termini di impatto organizzativo e quindi di
criticità relativa e successivamente definire un idoneo ranking collegato alle possibilità concrete di realizzazione delle soluzioni proposte.
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3. L’Output di Progetto – La Mappa del Rischio
Etico
Dalle informazioni raccolte attraverso le fasi precedenti di
analisi on the job, il Gruppo di Lavoro di UMG ha ottenuto
infatti la Mappa del Rischio Etico, strutturata nella forma di
una tabella a doppia entrata laddove
in verticale è possibile ritrovare gli eventi problematici
in orizzontale gli eventi sono stati analizzati rispetto:
• Criticità riscontrate della struttura/procedure seguite
• Problemi derivanti
• Possibili “rischi etici” rinvenibili
• Possibili soluzioni implementabili dalla Regione Calabria
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4. I Principali aspetti evidenti nella Mappa
• Personale del Dipartimento insufficiente sia per
quantità e qualità
• Complessità dei bandi e linguaggi troppo tecnici
• Controlli amministrativi per lo più formali (es.
certificazione antimafia)
• Scarsa preparazione delle imprese alle
tecnicalità presenti nei bandi
• Mancanza di coordinamento tra uffici regionali
comunque collegati operativamente
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5. Suggerimenti Operativi
Dalle evidenze riscontrate dalla lettura della
Mappa del Rischio, potrebbe essere utile
lavorare insieme ai referenti organizzativi
per ottenere un ranking dei rischi per :
Rilevanza dell’impatto organizzativo
(1=alto impatto, 4=basso impatto percepito)
Successivamente operare al fine di
effettuare una graduatoria basata su:
Tempi/possibilità di azione organizzativa
(verde = operatività immediata, gialla = media,
rossa = operatività differita) 5
6. Possibili Warning
Se quanto suggerito dalla Mappa del Rischio
Etico finisce in maniera operativa per fornire
suggerimenti di lavoro idonei a far ben sperare
la Regione Calabria e le strutture organizzative
specificamente coinvolte, dalle sue reali
possibilità di implementazione, occorre d’altra
parte considerare le profonde interconnessioni
esistenti tra le diverse variabili organizzative
comunque attivate, tanto da imporre cautele nei
suoi processi applicativi.
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