2. Benito Mussolini nasce a
Predappio(FC) nel 1883.
Si diplomò come maestro
elementare e, dopo un breve
periodo in Svizzera, diventa
un attivista all’interno del
partito socialista. Diventa
direttore dell’Avanti!
giornale dei partito.
LE ORIGINI
3. • La rottura con il partito
socialista si crea quando, nel
1915, l’Italia entra in guerra.
Mussolini, infatti, è a favore
dell’ingresso dell’Italia nel
conflitto, mentre il partito è a
favore della neutralità.
• Mussolini viene quindi
cacciato dal partito e si arruola
volontario.
• Partito per il fronte, avrà
occasione di distinguersi.
INTERVENTISTA NELLA PRIMA GUERRA
4. • Nel 1919 fonda i FASCI ITALIANI DI
COMBATTIMENTO, un’organizzazione
politica composta prevalentemente da
reduci della prima guerra mondiale.
• Fra i loro obiettivi c’è quello di fermare il
BOLSCEVISMO.
• Intervengono durante il biennio rosso per
reprimere le rivolte dei braccianti agricoli.
Distrussero molti luoghi del partito socialista
(case del popolo, sedi del partito, sedi di
giornali).
• Giolitti, capo del governo, lasciò loro piena
libertà d’azione.
• Si presentarono alle elezioni del 1921
riuscendo a far eleggere 35 deputati.
I FASCI DI COMBATTIMENTO
5. • Diversi intellettuali sostennero
dall’inizio Mussolini. Fra
questi:
• il poeta Gabriele D’Annunzio.
Mussolini sostenne la sua
impresa a Fiume; D’Annunzio
cercò di conquistare la città
croata che riteneva dovesse
far parte del territorio italiano.
• Alcuni dei poeti futuristi, in
particolare Marinetti.
SIMPATIZZANTI
6. • Si moltiplicano gli episodi di
violenza ai danni dei partiti
socialista e dal 1921 comunista.
• Gli squadristi, vestiti in camicie
nere, assalgono i nemici politici.
• Questi episodi di violenza
agevolarono l’ascesa del
fascismo perché l’ultimo governo
liberale guidato da Facta, non si
mostrò in grado di controllarli.
LO SQUADRISMO
7. • LA MARCIA SU ROMA (3) - YouTube • Il 28 ottobre 1922 squadre di fascisti
marciano su Roma, dimostrando la
forza ormai acquistata dal partito.
• Mussolini non è presente; è a Milano
dove gli arriva l’incarico di formare il
nuovo governo da parte del re Vittorio
Emanuele III.
• Il re, infatti, anziché proclamare lo
stato d’assedio come Facta gli
consigliava, vede in Mussolini la
persona che può stabilizzare la
situazione, dal momento che ha il
sostegno dell’esercito e degli
industriali.
LA MARCIA SU ROMA
8. • Fra la fine del 1922 e i primi mesi del
1923, nascono:
• 1) IL GRAN CONSIGLIO DEL
FASCISMO composto dai maggiori
esponenti del partito fascista. Sottrae
molte delle funzioni del parlamento
perché è in questa nuova sede che
vengono prese decisioni importanti.
• 2) LA MILIZIA VOLONTARIA PER LA
SICUREZZA NAZIONALE con
l’incarico di reprimere gli oppositori del
fascismo.
IL PARLAMENTO PERDE POTERI
9. • L'Ultimo Discorso Parlamentare Di
Giacomo Matteotti - YouTube
• Alle elezioni nell’aprile del 1924 il partito fascista
ottenne il 60% dei voti.
• Il 10 giugno dello stesso anno, il deputato
socialista Giacomo Matteotti denunciò che le
elezioni si erano svolte in un clima di violenze ed
intimidazione.
• Fu rapito pochi giorni dopo e trovato cadavere
nell’agosto dello stesso anno.
• I deputati socialisti abbandonarono il parlamento
(secessione dell’Aventino) con un gesto che fu
più che altro simbolico, ma privo di conseguenze.
• Gli esecutori dell’omicidio furono arrestati, ma fu
solo nel 1925 che Mussolini, pur non
dichiarandosi il mandante dell’assassinio, si
assunse la responsabilità del generale clima di
violenza.
LE ELEZIONI DEL 1924 E IL DELITTO MATTEOTTI
10. • CON UNA SERIE DI LEGGI
VENNERO SCIOLTI I SINDACATI E
ABOLITO IL DIRITTO DI SCIOPERO;
FURONO ISTITUITE LA
MAGISTRATURA DEL LAVORO E LE
CORPORAZIONI CON LO SCOPO DI
GARANTIRE LA GIUSTIZIA SOCIALE.
IN REALTA’, ABOLITI I SINDACATI
DEI LAVORATORI, INDUSTRIALI E
PROPRIETARI TERRIERI
OTTENNERO FACILMENTE UNA
POLITICAA LORO FAVORE.
• LO STATUTO ALBERTINO,
COSTITUZIONE DEL REGNO D’ITALIA,
RIMASE IN VIGORE, MA MOLTE
NORME FURONO ABROGATE.
• IL PARLAMENTO FU PRIVATO DELLA
SUA FUNZIONE LEGISLATIVA E IL RE
RIMASE SOVRANO DELLO STATO
SOLO NOMINALMENTE.
• TUTTI I PARTITI, AD ECCEZIONE DI
QUELLO FASCISTA, FURONO
DICHIARATI ILLEGALI.
• MOLTI POTERI FURONO
CONCENTRATI NELLE MANI DI
MUSSOLINI, IL DUCE, CAPO DEL
GOVERNO E DEL PARTITO FASCISTA.
1925-26 LE LEGGI FASCISTISSIME
11. • PUR GARANTENDO LA LIBERA
INIZIATIVA E LA PROPRIETA’
PRIVATA, LO STATO FASCISTA
INTERVENNE A REGOLARE
L’ECONOMIA, STABILENDO GLI
OBIETTIVI DI SVILUPPO A CUI LE
IMPRESE DOVEVANO ATTENERSI E
IMPEDEDENTO CON LA FORZA LO
SCOPPIO DI CONFLITTI SOCIALI.
• TUTTE LE CATEGORIE DI
LAVORATORI VENNE SUDDIVISE IN
22 CORPORAZIONI.
LA POLITICA ECONOMICA
12. • Mussolini si cimenta nella trebbiatura
del grano. - YouTube
• A PARTIRE DAL 1926 MUSSOLINI
LANCIO’ LA COSIDDETTA
«BATTAGLIA DEL GRANO» CON LO
SCOPO DI FAR AUTMENTARE LA
PRODUZIONE CEREALICOLA
ATTRAVERSO L’INTRODUZIONE DI
NUOVI MACCHINARI.
LA BATTAGLIA DEL GRANO
13. • Dall'acquitrino alle giornate di Littoria –
YouTube
• CON LO SCOPO DI AUMENTARE IL
TERRENO COLTIVATO, IL DUCE
AVVIO’ LA BONIFICA DELLE AREE
PALUDOSE DELL’AGRO PONTINO,
NEL SUD DEL LAZIO.
• VENNERO FONDATE NUOVE CITTA’:
LITTORIA (POI CHIAMATA LATINA),
SABAUDIA, POMEZIA.
• DIMINUI’ COSI’ LA
DISOCCUPAZIONE NELLE
CAMPAGNE.
LA BONIFICA DELL’AGRO PONTINO
14. • L’OBIETTIVO DEL FASCISMO ERA
QUELLO DI RENDERE LA
PRODUZIONE ITALIANA
AUTOSUFFICIENTE DALLE
IMPORTAZIONI.
• FURONO ADOTTARE DUE
IMPORTANTI MISURE:
• 1) IL PROTEZIONISMO: CON
L’IMPOSIZIONE DI FORTI TASSE SUI
PRODOTTI STRANIERI.
• 2) LA CREAZIONE DI AZIENDE
INDUSTRIALI E BANCARIE DI
PROPRIETA’ STATALE (AGIP, IRI,
IMI).
L’AUTARCHIA
15. • NONOSTANTE LE INIZIATIVE IN
AMBITO ECONOMICO, LA RIPRESA
ERA FATICOSA.
• SI TENTO’ QUINDI DI ALLARGARE IL
MERCATO NAZIONALE CON LA
CONQUISTA DELL’ETIOPIA.
• NEL 1936 IL DUCE PROCLAMO’ LA
NASCITA DELLIMPERO.
• Faccetta nera con testo – YouTube
• Benito Mussolini - Roma: Discorso del
9 Maggio 1936 (Con Testo) - YouTube
LA GUERRA D’ETIOPIA
16. • Mussolini cercò di costruire il proprio
consenso attraverso una forte opera di
propaganda che esaltasse la sua
persona e le iniziative intraprese dal
suo regime.
• Per raggiungere questo obiettivo,
utilizzò tutti gli strumenti a
disposizione: manifesti, slogan,
discorsi pubblici trasmessi per radio, e
un nuovo strumento a disposizione: il
cinema. Fondò infatti l’istituto LUCE
(L’Unione Cinematografica Educativa)
nel 1924, attraverso il quale furono
realizzati importanti documentari che
esaltavano le imprese del Duce.
LA PROPAGANDA FASCISTA
17. • Mussolini investì molto sulle nuove
generazioni. I bambini, fin da piccoli,
venivano educati all’obbedienza e ai
valori importanti del fascismo.
• Oltre alla scuola, dove erano
comunque previste numerose
cerimonie fasciste, Mussolini creò
delle organizzazioni che gestissero i
giovani nel tempo libero: nacque così
l’opera nazionale Balilla.
• L’organizzazione aveva una sezione
maschile ed una femminile ed i
bambini erano suddivisi per età.
• Come mostra l’immagine, i bambini
venivano addestrati all’uso delle armi.
L’EDUCAZIONE DEI GIOVANI
19. • Dopo che Mussolini conquistò il potere
continuarono le violenze contro i nemici
politici. Nel 1926 furono uccisi Gobetti e
Amendola.
• Molti antifascisti si rifugiarono all’estero.
• In Italia fu soprattutto il Partito Comunista
ad opporsi al fascismo: nel 1926 fu
arrestato Antonio Gramsci che morì in
carcere nel 1937.
• Anche alcuni intellettuali, raccolti attorno
a Benedetto Croce presero le distanze
dal fascismo firmando un manifesto.
• Manifesto degli intellettuali antifascisti –
Wikipedia
L’ANTIFASCISMO
20. • Nel maggio 1939 Italia e
Germania firmano il cosiddetto
PATTO D’ACCIAIO un’alleanza
che prevedeva il reciproco aiuto
fra i due paesi in ambito
diplomatico e militare.
L’ALLEANZA CON HITLER
21. • In virtù dell’avvicinamento alla
Germania, sancito l’anno
successivo dal Patto d’Acciaio,
Mussolini emana in Italia le leggi
razziali che, sulla falsariga di
quelle tedesche, escludono gli
ebrei dalla vita sociale del paese.
LE LEGGI RAZZIALI