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Configurazione o distribuzione
       particolare di diritti di azione,
      controllo, decisione e proprietà



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Livelli di analisi:    •Insieme di attività interdipendenti
                       che portano ad un risultato
SOVRAORDINATO:         identificabile, tipicamente un’unità
Sistema primario       di prodotto o servizio;
     di lavoro         •Stabiliscono un limite esterno o
                       “superiore” all’integrazione tra
                       attività.


SOTTO-ORDINATO:         •Attività base, non ulteriormente
                        divisibili;
Operazioni unitarie     •Stabiliscono un limite inferiore
   elementari           oltre il quale i compiti non sono
                                                        3
 www.profland.135.it    divisibili.
Variabili significative
  nell’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO


1) Varianze nello svolgimento dei compiti e
   intensità delle interdipendenze;
2) Economie di specializzazione, scala e
   “scope”;
3) Osservabilità delle prestazioni e criticità dei
   contributi di lavoro;
4) Analisi delle preferenze.
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1) Varianze nello svolgimento dei compiti e
          intensità delle interdipendenze

  Una elevata           determina
                                          Una
  varianza nei                      interdipendenza
    compiti                            più intensa

                     Varianze elevate e
                 interdipendenze complesse
                                      favoriscono

Aggregazione dei compiti in mansioni ampie 5
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2) Economie di specializzazione, scala e
                       “scope”;

  Economie di
                                    Economie di
specializzazione
                                       scope
   e di scala

                       ostacolano           favoriscono




Aggregazione dei compiti in mansioni ampie
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3) Osservabilità delle prestazioni e criticità dei
               contributi di lavoro
  Attività con grado di osservabilità molto diverso
 non dovrebbero essere unite nella stessa mansione

Quanto più critiche* sono le risorse umane tanto più
forme di organizzazione del lavoro efficienti ed eque
   dovrebbero riservare loro diritti di proprietà

* Criticità della risorsa umana:
•Il grado do sostituibilità delle risorse umane;
•Il valore da esse aggiunto rispetto a quello aggiunto da altre risorse;
•La misura in cui le conoscenze su cui si basano le attività sono state accumulate
dagli operatori e sono poco trasferibili;
•Il rischio cui è esposto il capitale umano.                                         7
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4) Analisi delle preferenze

•Le preferenze degli attori non si distribuiscono a
caso, pertanto influenzano l’organizzazione del
lavoro in direzioni identificabili;
•Le preferenze vanno rilevate empiricamente perché
la loro configurazione specifica è soggettiva;
•Le preferenze non riguardano solo le azioni da
compiere, ma anche le modalità di organizzazione
di tali attività.


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4) Analisi delle preferenze

 •Varietà
                         influenzano
 •Autonomia
 •Identità ed                          L’aggregazione
 identificazione                       delle attività in
                                       senso verticale
 •Interazioni sociali                   ed orizzontale
 •Sviluppo
 •Autorealizzazione
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1) Si assegna un voto ad ogni soluzione di organizzazione del lavoro,
     derivante da una somma di voti ottenuta da ogni soluzione sulle
                  principali dimensioni delle mansioni.
 Limite: tale approccio è difficilmente sostenibile quando le preferenze
          sono espresse da diversi soggetti e spingono in direzioni
                                  divergenti.


  2) Le soluzioni di organizzazione del lavoro sono negoziate da attori
                         con preferenze diverse.
    Limite: la negoziazione riguarda non solo le caratteristiche delle
    mansioni, ma anche gli indennizzi monetari per l’accettazione di
                          aspetti non graditi.
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Una classificazione tra forme di organizzazione del
 lavoro basata sulla configurazione dei diritti di
                     proprietà:


• Forme capitalistiche
• Forme imprenditoriali
• Forme collettive




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Forme capitalistiche
            I diritti di proprietà sulle risorse tecniche
            sono allocati ad una singola parte;
            Questo attore o gruppo di attori
            proprietari del capitale tecnico assume il
            lavoro di altri secondo vari schemi
            contrattuali;
            Le mansioni sono caratterizzate da
            prestazioni di lavoro svolte in tutto o in
            parte “per” (nell’interesse) e “alle
            dipendenze da” soggetti diversi dall’agente.




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Peculiarità delle forme capitalistiche


• Maggiore criticità e specificità dei conferimenti di
  capitali rispetto a quelli di lavoro;
• Maggiore avversione al rischio degli agenti;
• Minore esposizione al rischio del “capitale umano”
  rispetto a quanto accade per il capitale tecnico e
  finanziario;
• Una produzione di squadra su vasta scala;
• Una discreta controllabilità delle prestazioni di
  lavoro da parte di soggetti diversi dagli agenti.

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Tipologie di forme capitalistiche

       1. Modello burocratico-taylorista
       2. Modello arricchito
       3. Modello reticolare
       4. Modello professionale


N.B. I quattro modelli sono caratterizzati da criteri
di divisione del lavoro e da distribuzioni dei diritti
              decisionali molto diversi                  14
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1. Modello burocratico-
       taylorista


• Massima divisione del lavoro tra diversi operatori
• Allocazione dei compiti di decisione, coordinamento e
  controllo ad un’autorità gerarchicamente
  sovraordinata
• Specializzazione, accentramento e chiara
  assegnazione formalizzata dei compiti



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2. Modello arricchito

prevede sistemi di lavoro più flessibili e più motivanti
attraverso tre tipi di interventi sulle mansioni:
 rotazione
allargamento
arricchimento

Trova efficace applicazione in sistemi di attività ad
alta varianza ed incertezza, elevata interdipendenza
tra operazioni unitarie, e requisiti relativamente bassi
di specializzazione nelle singole attività            16
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La rotazione: prevede l’assunzione periodica di diverse
        mansioni da parte dello stesso operatore


  È orientata ad aumentare le conoscenze sull’intero ciclo di lavoro, il
          senso di contribuzione e la polivalenza delle risorse

L’allargamento: prevede l’aggregazione di compiti diversi
allo stesso livello

 E’ orientato ad aumentare la varietà della singola mansione individuale

L’arricchimento: prevede un allargamento verticale della
mansione con attività di decisione, controllo e pianificazione

E’ orientato a garantire una migliore regolazione delle varianze, capacità di
       adattamento locale ed a soddisfare gli obiettivi di autonomia ed
                                                                           17
 www.profland.135.it   autorealizzazione degli agenti
3. Modello reticolare

• Le posizioni di lavoro sono definite con riferimento
  al gruppo
• Esigenza di specializzazione in singole attività ed
  elevate varianze, interdipendenze e specificità tra
  contributi
• Preferenze per l’interazione sociale ed il confronto
  di gruppo



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Tipologie di modelli reticolare:



  Gruppo autonomo di lavoro
  Matrice
  Rete interna



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 Il gruppo autonomo di lavoro

• È in grado di risolvere tutti i problemi di
  regolazione e controllo di varianze ed
  interdipendenze al proprio interno;
• È efficace se le interdipendenze esterne con altri
  gruppi non sono troppo elevate;
• È autonomo nell’assegnazione flessibile di compiti
  ai suoi componenti;
• Es. le isole di produzione o di montaggio


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 Matrici

• Le esigenze di specializzazione tecnica all’interno
  del gruppo sono molto elevate (gruppo di
  progettisti o ricercatori);
• Sono attribuite ad ogni posizione responsabilità e
  compiti sia all’interno di una specializzazione
  tecnica sia con riferimento ad aree applicative,
  tipi di prodotti, tipi di macchinari o tipi di
  processi



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 Reti interne


• le interdipendenze e le varianze della produzione
possono essere efficacemente risolte solo ricorrendo a
competenze e risorse ogni volta differenti;
•La configurazione organizzativa è definita da
decisioni ad hoc anziché stabilmente.




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4. Modelli professionali

• mix di meccanismi del coordinamento in cui
prevalgono le norme e la routinizzazione di know
how diffusi;
• essendo il know how concentrato in un uno o più
leader, il meccanismo dell’autorità deve essere
supportato da meccanismi di codificazione e
trasmissione delle conocenze;
•Es. lavorazione di alta qualità di materiali non
standard, come pelle o legno
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Forme collettive
             gruppi di lavoratori associati titolari
            non solo di diritti di azione e decisione
            ma anche di diritti di proprietà sulle
            risorse complementari;
            Chi è proprietario delle risorse umane
            e conferisce lavoro è anche proprietario
            delle risorse tecniche, finanziarie e
            commerciali;
            Es. cooperative o società di persone
            (partnership)



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Tipologie di forme collettive:


        Gruppi di pari

        Gruppi federativi



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 Il gruppo di pari

• I membri del gruppo detengono tutti diritti fondamentali: di
  proprietà, decisione, controllo, azione e appropriazione dei
  risultati finali
• Può strutturarsi secondo una democrazia rappresentativa,
  specie se di grande dimensione
• È efficace in attività in cui i contributi di lavoro sono gli
  input principali e critici, e in cui l’associazione continuativa
  tra tali input generi surplus rispetto al loro impiego separato




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 Il gruppo federativo

• Forma organizzativa parzialmente collettiva
• Messa in comune di risorse
• Ritenzione dei diritti di ricompensa residuali e dei
  diritti di autoregolazione delle proprie attività da
  parte di ognuno

     Es. Una società di formazione in cui i partner sono proprietari del
         marchio e degli uffici, ma in cui ognuno selezioni i propri
    collaboratori, utilizzi un netwok di contatti parzialmente personale,
      eroghi un servizio basato su conoscenze proprie, abbia diritto ai
                risultati economici dei progetti che conduce

                                                                            27
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Forme imprenditoriali
                        Sono organizzazioni che
                      affidano la realizzazione di
                       alcune fasi del processo di
                        lavorazione ad operatori
                      esterni/interni indipendenti

               Tipologie di forme
               imprenditoriali:
               •Lavorazione in conto terzi
               •Imprenditori interni

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Lavorazione in conto terzi (“putting out”)

• Svantaggi                   • Vantaggi
Costi di free-riding,         Specializzazione,
  noncuranza, sprechi,          flessibilità
  intempestività


    Richiede un coordinamento basato su regole e
               routine settoriali/locali

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Imprenditori interni

 • operano in imprese che non possiedono strumenti
 tecnici e conoscitivi specifici ad una data attività;
 •Forniscono risorse complementari, quali capitale
 finanziario, patrimonio immobiliare o strutture e
 competenze commerciali e distributive;
 •Assumono e gestiscono i propri collaboratori e
 ricevono ricompense per unità di prodotto secondo
 schemi negoziati precedentemente.

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Ridurre i sintomi e le disfunzioni
                 manifeste investendo in “migliori
                meccanismi di coordinamento” tra le
                                parti




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E’ opportuno partire da un’analisi
     dell’efficacia e dell’efficienza della
   configurazione delle unità organizzative




     Definizione dei confini delle
         unità organizzative

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1) Definizione delle ATTIVITA’ DI BASE:
                              nuclei di attività
                         tecnicamente inseparabili

2) Considerazione delle VARIABILI CHIAVE:
                        •incertezza ambientale e dei compiti;
                        •economie di specializzazione, scala e
                        raggio d’azione;
                        •interdipendenza tra attività;
                        •limiti alle dimensioni efficienti delle
                        unità;
                        •possibili conflitti di interesse.         33
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1) Analisi delle incertezze
      LA DIVERSITA’ NEL GRADO DI INCERTEZZA
       DELLE ATTIVITA’ E’ UNA BARRIERA ALLA
               LORO AGGREGAZIONE

a) le attività più programmabili, se svolte dalle stesse persone
che dovrebbero svolgere anche attività poco programmabili,
“scacciano queste ultime dall’attenzione degli attori;
b) attività a forte aleatorietà e intensità di ricerca richiedono un
ambiente organizzativo con attività poco formalizzate e
standardizzate;
c) la separazione di attività con diverso grado di incertezza in
diverse unità unità genera vantaggi di apprendimento e di
specializzazione.
                                                                   34
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2) Analisi delle specializzazioni
          LA DIVERSITA’ NELLE COMPETENZE
          RICHIESTE DALLE ATTIVITA’ E’ UNA
         BARRIERA ALLA LORO AGGREGAZIONE


competenze diverse presuppongono culture diverse, “rigide” o
“flessibili”:
•orientamento alla standardizzazione o all’innovazione,
•orientamento ai compiti, alle persone o ai risultati;
•orientamento al breve o al lungo termine.


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3) Analisi delle interdipendenze
LE INTEDIPENDENZE COMPLESSE, DI TIPO INTENSIVO
 O RECIPROCO, TRA ATTIVITA’ RICHIEDONO MUTUO
AGGIUSTAMENTO E FAVORISCONO L’AGGREGAZIONE
      DELLE ATTIVITA’ IN UNA STESSA UNITA’


Le interdipendenze semplici possono essere efficacemente
regolate anche tra unità diverse tramite;
•scorte, prezzi o programmi (interdipendenze sequenziali);
•regole di accesso alle risorse comuni e procedure di
comunicazione tra utenti (interdipendenze da risorse
comuni).

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4) Limiti alle dimensioni delle unità
     LE ECONOMIE DI SCALA E DI RAGGIO D’AZIONE
     ED I COSTI DI CONTROLLO CONTRIBUISCONO A
     DEFINIRE I CONFINI EFFICIENTI DI UN’UNITA’
                    ORGANIZZATIVA

•Un allargamento delle unità è favorito dall’opportunità di
realizzare economie di scala o di scope quando l’aggregazione di
più attività consentisse di saturare risorse umane e tecniche che
rimarrebbero altrimenti sottoutilizzate;
•Un allargamento delle unità è favorito da bassi costi di controllo
se le attività sono fortemente programmate e regolate da
meccanismi formali, se lo stile di supervisione non è di tipo
accentrato, se gli obiettivi degli attori non sono in conflitto tra
loro.
                                                               37
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5) Conflitti d’interesse
    L’INCOMPATIBILITA’ TRA OBIETTIVI ED IL
   CONFLITTO D’INTERESSI RAPPRESENTA UNA
 BARRIERA ALL’AGGREGAZIONE DELLE ATTIVITA’




   L’assegnazione alle stesse persone di attività orientate ad
     obiettivi diversi e conflittuali può generare forti sub-
    ottimizzazioni nello svolgimento di entrambe le attività




                                                                 38
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CRITERI PER L’AGGREGAZIONE
                      DELLE ATTIVITA’

   SINTESI
•Le attività e le risorse dovrebbero essere aggregate in modo da max
l’interdipendenza all’interno di ogni unità e min l’interdipendenza tra unità
(min dei costi di coordinamento);
•Le attività e le risorse dovrebbero essere aggregate in modo da min la
differenziazione interna ad ogni unità e da max la differenziazione tra unità
(economie di scala e di specializzazione);
•le dimensioni di qualunque unità non devono superare il limite oltre il quale
l’incremento dei costi di controllo superi le riduzioni nei costi di coordinamento
e di produzione;
•Non devono essere aggregate attività con interessi in conflitto o
incompatibili.
                                                                                39
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POSSIBILE COMPRESENZA DI DIVERSI CRITERI
  DI SPECIALIZZAZIONE DELEL ATTIVITA’


•specializzazione per funzione;
•specializzazione per prodotto o progetto;
•specializzazione per processo;
•specializzazione per sbocchi di mercato;
•specializzazione per tipo di relazione o
partner.
                                             40
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Le variabili fondamentali dell’analisi e della
         progettazione organizzativa
•   Economie di specializzazione
•   Economie di scala
•   Economie di “scope”
•   Complementarità
•   Insostituibilità delle risorse
•   Complessità informativa e incertezza
•   Forme di interdipendenza
•   Conflitto tra interessi e potenziale di opportunismo
•   Incertezza e divergenza tra interessi sulle soluzioni
    organizzative

                                                            41
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Economie di specializzazione

      Aumento della produttività tramite la specializzazione
     Aumento della produttività tramite la specializzazione
     degli operatori su attività sempre più focalizzate, fino al
    degli operatori su attività sempre più focalizzate, fino al
         punto da non essere più tecnicamente divisibili
        punto da non essere più tecnicamente divisibili



                           • Apprendimento;

 Elementi                  •Approfondimento;
 chiave                    •Focalizzazione;
                           • Stabilità;

                                                                   42
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Economie di scala

   La diminuzione dei costi unitari di produzione di beni o
   La diminuzione dei costi unitari di produzione di beni o
    servizi al crescere della scala in cui sono impiegati ii
     servizi al crescere della scala in cui sono impiegati
                      fattori di produzione
                     fattori di produzione


                          • Servizi materiali e servizi
                          immateriali;
    Elementi
    chiave                •Discontinuità e inseparabilità
                          tecniche;
                          •Dimensioni del mercato.

                                                               43
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Economie di “scope”

 IIcosti unitari di produzione diminuiscono allorchè più tipi
     costi unitari di produzione diminuiscono allorchè più tipi
 di beni o servizi siano prodotti congiuntamente utilizzando le
di beni o servizi siano prodotti congiuntamente utilizzando le
   stesse risorse, impianti, know how, risorse umane con una
  stesse risorse, impianti, know how, risorse umane con una
                         data qualificazione
                        data qualificazione


                            • Apprendimento;
                            •Risorse un eccesso;
 Elementi
 chiave                     •Risorse di base (core), con componenti
                            relativamente universali, flessibili
                            potenzialmente comuni a più attività;
                            •Appropriabilità
                                                               44
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Complementarità

La complementarità tra risorse eecompetenze consente di generare
La complementarità tra risorse competenze consente di generare
    output di valore diverso da quelli già esistenti o di produrli a
   output di valore diverso da quelli già esistenti o di produrli a
                            minor costo.
                            minor costo.
      E’ una variabile importante per comprendere la grande
     E’ una variabile importante per comprendere la grande
      espansione del fenomeno delle alleanze tra imprese con
     espansione del fenomeno delle alleanze tra imprese con
competenze diverse orientate alla ricerca, sviluppo eerealizzazione
 competenze diverse orientate alla ricerca, sviluppo realizzazione
       di nuovi prodotti basati su tali risorse complementari.
      di nuovi prodotti basati su tali risorse complementari.


       La ricerca di complementarità tra risorse può essere
 sistematizzata e operazionalizzata attraverso strumenti di analisi
     delle relazioni tra risorse come matrici risorse/risorse o
                            risorse/attività
                                                                45
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Insostituibilità delle risorse
Fonti di insostituibilità
• possesso concentrato in alcuni attori di risorse naturali ambite
e rare;
•Rapporto tra dimensioni della domanda e dimensione minima
efficiente delle imprese;
•Innovazione e differenziazione del proprio output da quello di
potenziali concorrenti;
•Specificità ad un uso o ad un utilizzatore delle risorse investite
in una relazione.




                                                                  46
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Ritorni economici superiori a quelli necessari
per attrarre la risorsa in un dato impiego o
attività




Costi di ricerca di partner, di negoziazione delle
condizioni di scambio o di cooperazione, di
controllo che gli accordi siano rispettati
                                                     47
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Conseguenze organizzative di base
                  dell’insostituibilità


Differenziazione degli output e       Divisione
    specificità delle risorse         negoziata delle
                                      rendite



Monopoli naturali e
rapporto tra dimensioni del            Regolazione
mercato e dell’impresa

                                                        48
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Complessità informativa e incertezza

•   Conoscenza dei possibili stati del mondo
•   Variabilità
•   Conoscenza delle relazioni causa - effetto
•   Chiarezza delle preferenze
•   Osservabilità e misurabilità
•   Numero di informazioni
•   Asimmetria informativa (adverse selection, moral
    hazard)


                                                   49
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Principali implicazioni organizzative della
                     complessità informativa

                             Complessità computazionale
• Variabilità                                  Forme organizzative a
•Numero di elementi                              decisioni adattive
•Incompletezza delle
                                                    decentrate,
conoscenze sulle probabilità                  informazioni codificate

                             Complessità conoscitiva
Incompletezza delle conoscenze su:            Forme organizzative a
• preferenze                                    decisioni adattive,
•Possibili stati del mondo                          congiunte,
•Nessi causa-effetto                            informazioni poco
                                                    codificate
• comportamenti e/o risultati occorsi                               50
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Forme di interdipendenza

                       semplice       complessa

                       Sequenziale   Reciproca
transazionale




  associativa            Pooled      Intensiva


                                                  5


                                                      51
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Interdipendenza transazionale        Interdipendenza
                                     sequenziale A B
   Trasferimento di beni e servizi
     attraverso un’interfaccia
      tecnicamente separabile        Interdipendenza
                                     reciproca A   B



                                     Interdipendenza
Interdipendenza associativa          pooled (uso di risorse
                                     comuni)
Unione di sforzi, allineamento dei
 comportamenti, azione comune        Interdipendenza
                                     intensiva (risorse
                                     comuni e attività
  www.profland.135.it                comuni)              52
Conflitto tra interessi e potenziale di opportunismo


                       Conflitto d’interesse



incertezza                                         insostituibilità




                          Potenziale di
                          opportunismo


• Regole, autorità,                        • Condivisione dei
pegni e garanzie
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                                           diritti di proprietà   53
Organizzazione e gestione del lavoro


                        GRU
                        GRU


       Architettura
       Architettura             Organizzazione
                                Organizzazione
       contrattuale
       contrattuale               del lavoro
                                  del lavoro



                                                54
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Valutazione                             Ricompensa
                                             •Retribuzione fissa
     •posizione                              •Retribuzione
     •competenze                             variabile
     •prestazione                            •Diritti di proprietà
     •potenziale


                      Mobilità e sviluppo
                      Ricerca e selezione
                      Inserimento e
                      socializzazione
                      organizzativa
                      Formazione

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                      Carriera                                      55
                                                                      4
Mobilità interna Mobilità interna    Supporto allo
      e/o esterna      e sviluppo          sviluppo
    •Ricerca e        •Inserimento e    Formazione
    Selezione         socializzazione
                      organizzativa
    •Uscita
                      •Carriera




                                                         56
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Reclutamento    Selezione   Inserimento   Socializzazione   Formazione   Carriera


                                                       • Mercato interno del
Lo strumento con cui l’impresa esprime la              lavoro
propria domanda di lavoro con riguardo a
 prestazioni future in combinazioni non
ancora sperimentate tra risorse e impieghi             • Mercato esterno del
                                                       lavoro




E’ un processo decisionale euristico:
La sperimentazione e i tentativi/errori permettono
di scoprire combinazioni efficaci



                                                                               57
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Reclutamento    Selezione   Inserimento      Socializzazione   Formazione       Carriera




Definizione
Processo a “due” vie di scelta caratterizzato da asimmetria
informativa ex ante

        Rosa di candidati                                       Profilo della
                                                                 posizione




                                          Scelta

   L’obiettivo è quello di venire a contatto, nel modo più veloce ed al
   minor costo possibile, con i candidati in linea con il profilo della
                          posizione da ricoprire
                                                                                    58
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Reclutamento    Selezione   Inserimento   Socializzazione   Formazione   Carriera




L’individuo viene a contatto con norme e aspettative dello
specifico contesto, che sono riflesse nel contratto psicologico.




In particolare, si ottengono maggiori informazioni su:
come l’org.ne richiede di utilizzare le competenze
individuali;
il livello minimo ed il livello medio di performance attesi;
valori e norme di coinvolgimento nelle attività.

                                                                              59
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Avviene un confronto, in cui l’individuo
valuta:


la coerenza rispetto all’org.ne                   Motivazione
Il grado di congruenza tra individuo ed org.ne e
le possibilità di adattamento                      Prestazione
la coerenza rispetto alle                         Commitment
aspettative
                                                   Tempo di
La distanza tra e attese riferite al lavoro e la
realtà sperimentata
                                                   permanenza
                                                   nell’org.ne

                                                                  60
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Reclutamento    Selezione   Inserimento   Socializzazione      Formazione   Carriera




E’ un processo di sviluppo di specificità professionali per
rispondere alle esigenze del posto di lavoro


Investire in formazione per l’azienda significa investire sullo sviluppo delle
capacità possedute dagli individui.

                  Capacità specifiche
                   Capacità generiche
 Tipicamente la formazione sulle capacità generiche è rivolta ai
 neoinseriti e col tempo l’investimento tende sempre più a sviluppare
 capacità specifiche
                                   tempo
    FORMAZIONE                                                 FORMAZIONE
                                                                                   61
     GENERICA
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COME FENOMENO ECONOMICO




               COME FENOMENO ORGANIZZATIVO




                                             62
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COME INVESTIMENTO
                       RISCHIOSO PER L’AZIENDA


• Il risultato è incerto e può diventare obsoleto prima che i
  costi siano recuperati;
• L’investimento è materializzato in un sapere che non è
  nella disponibilità assoluta dell’impresa;
• L’investimento può erogare la sua utilità solo attraverso
  un comportamento attivo da parte di soggetti diversi
  dall’impresa;
• I rendimenti di tali investimenti non sono appropriabili
  totalmente ed esclusivamente dal soggetto investitore, sia
  esso l’impresa o il singolo lavoratore.


                                                                63
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STRUMENTI DI FORMAZIONE

       Tradizionali                                                  Interni

  FORMAZIONE D’AULA                                 FORMAZIONE SUL CAMPO
Lezioni                                            Affiancamento
Discussione di casi                                Tutorship
Esercitazioni                                      Coaching
Role playing                                       Self-training
                           Knowlwdge management
                              Learning by doing
                           Learning by networking

         L’investimento in formazione specifica e gli obiettivi di
   capitalizzazione e trasferibilità del sapere collettivo richiedono un
              sempre maggiore ricorso a strumenti interni                      64
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Reclutamento    Selezione   Inserimento   Socializzazione   Formazione   Carriera



                        INDIVIDUALE
E’ la sequenza, percepita in modo soggettivo e individuale, degli
atteggiamenti e comportamenti associati alle esperienze ed alle
       attività lavorative svolte nel corso della propria vita.
                                                                  Hall, 1976

    Il grado di successo di una carriera va valutato in termini di:

 ADATTABILITA’: capacità/propensione a cambiare organizzazione
 ATTEGGIAMENTI: importanza della carriera nella propria vita
 IDENTITA’: rappresentazione interiore di sé riferita alla carriera
 PERFORMANCE: dal punto di vista organizzativo (successo
 oggettivo) e psicologico (successo soggettivo)

                                                                               65
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ORGANIZZATIVA

Insieme delle mansioni che un individuo ricompre nel tempo e
  che sono qualificate congiuntamente dal livello retributivo,
  dalla qualifica, dalla posizione , dal livello gerarchico, dai
   contenuti e dalle caratteristiche professionali dei compiti

                                                          (Salvemini, 1992)



 E’ il sistema che consente di progettare la dinamica retributiva associata
  alla dinamica organizzativa. E’ quindi uno strumento di rinforzo alle
          logiche di funzionamento del mercato interno del lavoro.
                                                             Schein, 1997



                                                                              66
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I CRITERI DI CARRIERA (1)


Anzianità
E’ un criterio oggettivo che premia la fedeltà all’organizzazione e la durata
della relazione di lavoro (basso turnover). Contribuisce a ridurre i costi di
influenza, in quanto standardizza il sistema delle promozioni e riduce la
discrezionalità delle decisioni in tema di avanzamento di carriera.
E’ coerente con organizzazioni meccanicistiche in ambiente stabile

Merito
Le promozioni vengono assegnate tramite un “torneo interno”, poiché per
ogni posizione da ricoprire concorrono più persone. Questo criterio richiede
il supporto della valutazione del potenziale o la predisposizione dei doppi
sentieri di carriera.
E’ coerente con organizzazioni dinamiche in ambiente competitivo                67
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I CRITERI DI CARRIERA (2)
Il criterio euristico del “sufficientemente adeguato”
Non è il migliore o il più meritevole ad essere promosso, ma colui che è
“abbastanza bravo” per ricoprire una determinata posizione. Questo accade
perché, nella realtà, incide sensibilmente sulle probabilità di promozione la
conformità degli atteggiamenti di un individuo a norme e valori
dell’organizzazione (in generale) e del gruppo di potere dominante (in
particolare).


 La partnership
 I quelle realtà a forte contenuto professionale, che lavorano per progetti e a
 stretto contatto con i clienti, si sviluppa una relazione idiosincratica tra
 individuo e organizzazione, per cui i tradizionali sistemi di valutazione e
 promozione possono andare in crisi. L’unico modo allora per fare carriera è
 “diventare partner” o uscire
                                                                                68
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CRITERIO DEL MERITO

Principio di Peter: può accadere che la persona migliore nelle prestazioni al
proprio livello non sia il miglior candidato per la posizione a livello più
elevato
                                              SOLUZIONI


     Sentieri di carriera
     Sentieri di carriera                       Valutazione del
                                                Valutazione del
           multipli
          multipli                                 potenziale
                                                  potenziale
Carriere di tipo         Carriere di tipo   Si promuove la persona non con
Carriere di tipo         Carriere di tipo   la migliore prestazione al proprio
  professionale
 professionale            manageriale
                          manageriale       livello, ma con la prestazione
                                            potenzialmente migliore a livello
Vantaggi:                                   superiore
•sinergie tra risorse umane e compiti
•Rendere buone opportunità di carriera
compatibili con strutture organizzative
non troppo verticalizzate                                                        69
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Valutazione                             Ricompensa
                                             •Retribuzione fissa
     •posizione                              •Retribuzione
     •competenze                             variabile
     •prestazione                            •Diritti di proprietà
     •potenziale


                      Mobilità e sviluppo
                      Ricerca e selezione
                      Inserimento e
                      socializzazione
                      organizzativa
                      Formazione

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                      Carriera                                      70
                                                                      4
intende comparare i valori relativi delle
    differenti mansioni entro un’organizzazione,
    indipendentemente dalle competenze e dalle
    prestazioni degli specifici attori che possono
   esserne titolari, al fine di porre le basi per una
            razionale struttura retributiva




La posizione è: un insieme di diritti di
azione all’interno di un sistema


                                                        71
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Espressa in termini di punteggi assoluti o
                       di fasce di punteggi (classi),
   che definiscono il valore relativo di ciascuna posizione


  A ciascun punteggio o a ciascuna classe occorre attribuire
 un certo valore retributivo, che rappresenta la quota fissa di
 retribuzione per quella posizione, determinata considerando
sia la tendenza del mercato del lavoro per posizioni simili, sia
      la politica retributiva che l’azienda intende adottare    72
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Rileva e misura il valore dei contributi forniti
      da date risorse umane fornendo una base di
    informazioni cui legare ricompense (monetarie
        e non) in funzione dei contributi forniti
                      (prestazione)



•Valutazione sui comportamenti (input)
•Valutazione sui risultati (output)      La scelta tra input ed output dipende da
                                         tre fattori:
                                         •Osservabilità dei comportamenti
                                         •Misurabilità dei risultati
                                         •Conoscenza delle relazioni causa-effetto
                                                                            73
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è alto:
                        Osservabilità dei comportamenti
                             Alto             Basso


               Alto      Comportamenti        Risultati
                           o risultati
Misurabilità
dei risultati
                                              Controllo
                                             culturale e di
                         Comportamenti        gruppo e/o
           Basso                               incentive
                                              allignment

                                                              74
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Quando la conoscenza del rapporto input-
                output è basso:




                                               75
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Le difficoltà di valutazione della prestazione
                    possono dipendere da:

 •Varianza dei risultati
•Varianza dei risultati           SOLUZIONE:
 dovuta a fattori esogeni
dovuta a fattori esogeni          viene esteso l’orizzonte temporale di
                                  valutazione valutando serie
                                  temporali di prestazioni

                                  SOLUZIONE:
 •Interdipendenza con altri
•Interdipendenza con altri        •Combinare la valutazione sui
 attori                           risultati con alcuni parametri di
attori                            valutazione dei comportamenti;
                                  •Ampliare il ventaglio dei
                                  parametri di valutazione dei
                                  risultati considerati;
                                  •Valutare i risultati collettivi degli
                                  attori interdipendenti            76
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E’ volta ad apprezzare le capacità di
          sviluppo e di prestazione futura delle
         risorse umane in attività nuove rispetto
                  agli impieghi passati



La valutazione del potenziale si basa su due postulati:
•Ogni lavoratore possiede energie, attitudini, abilità, delle quali una parte
viene utilizzata ed una parte resta in una situazione di potenziale
disponibilità;
•Il “surplus” di dotazione individuale non ancora impiegato può essere
individuato con appositi strumenti e valorizzato con opportune politiche


                                                                           77
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Il sistema delle ricompense
• Ricompense implicite       • Ricompense esplicite
  Risorse non monetarie          Risorse monetarie o
       corrisposte al                monetizzabili
    lavoratore, come le        corrisposte al lavoratore
   possibilità di sviluppo
     professionale e di
          carriera




                                                     78
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Il sistema delle ricompense esplicite
             Compensation
                      Ricompense        Ricompense
                      Fisse             Variabili

Ricompense            Retribuzione di   Retribuzione di
Monetarie             posizione         prestazione

Ricompense            Fringe Benefits, Fringe Benefits,
non monetarie         Perks e Benefits Premi e Stock-
ma                                     Based Programs
monetizzabili                                             79
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E’ lo strumento principale attraverso il quale l’impresa
            persegue l’obiettivo di attirare, trattenere e motivare i
            lavoratori con caratteristiche idonee al perseguimento
                            degli obiettivi aziendali




Si distingue:
•Una retribuzione in funzione della
posizione


•Una retribuzione in funzione della
prestazione

                                                                        80
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Forme di retribuzione variabile

             •   Cottimo
             •   Gain sharing
             •   Profit sharing
             •   Management by objectives




                                                   81
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Cottimo
   •E’utilizzata per posizioni esecutive
   •Stabilisce ricompense in funzione delle unità prodotte
   •Incentiva il contributo individuale dell’operaio nella
   saturazione dei tempi di lavoro e nell’utilizzo efficiente
   delle risorse
   •Trova ampia applicazione nelle imprese industriali di tipo
   taylorista ed in sistemi tecnici non altamente automatizzati

                         •Automazione dei compiti più semplici;
Limiti:
                         •Affermazione di nuovi modelli di
                         divisione del lavoro (arricchimento delle
                         mansioni, maggior impiego del lavoro di
                         squadra)
                                                                  82
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Gain sharing


 •Retribuzione variabile di gruppo
 •partecipazione ai guadagni che si originano
 dalla prestazione di un gruppo di unità
 •Socializzazione delle informazioni e
 partecipazione alle decisioni




                                                83
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Profit sharing

     •Retribuzione variabile di gruppo
     •E’ legata ai risultati economici di un’impresa nel
     suo insieme

                              •Il gruppo è di ridotte dimensioni
                              •La responsabilità e l’incidenza delle
   Condizioni di              azioni sui risultati sono rilevanti
efficacia del profit
                              •La partecipazione riguarda i profitti e non
      sharing                 anche le perdite
                              •È possibile accordarsi su procedure eque
                              e trasparenti di definizione e misurazione
                              dei profitti da distribuire
                                                                       84
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Management by objectives

•Sistema retributivo applicato a livello direttivo
• si prevedono i risultati da raggiungere
• si impiegano tali obiettivi come criteri per valutare il livello
di performance raggiunta dai diversi responsabili
•Esistenza di uno stretto collegamento tra il sistema di
programmazione e controllo, il sistema di valutazione delle
prestazioni ed il sistema di incentivazione monetaria




                                                                 85
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Variabili
fondamentali                Configurazioni
-Economie di scala,          dei sistemi di   Tipologie di
scope, specializzazione     organizzazione    contratti di
e complementarità;           delle risorse       lavoro
- Complessità                   umane
informativa e
insostituibilità;
- Conflitti di interesse.




                                                       86
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In relazione al grado di
                            incertezza, cioè alla quantità di
                            circostanze imprevedibili che
                            vengono regolate:
• completi o incompleti
                            • contingenti
                            • obbligativi;
                            •relazionali;
                            •associativi.
                           In relazione alla specificità delle
 • interni o esterni       risorse umane rispetto al sistema,
                           alle economie di scala e
                           specializzazione

 • a tempo determinato o   In relazione alla specificità delle
 indeterminato             risorse umane ed alla frequenza
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•Regolano rapporti caratterizzati da basso grado di incertezza;
 •definiscono un’allocazione delle risorse in termini puramente
 “sostantivi” o “distributivi”;
 •Riconoscono che la relazione non è istantanea ma si svolge in
 un tempo in cui le condizioni possono variare.



  Es. il valore di una prestazione di una cantante per il teatro
  che la scrittura potrebbe essere conosciuto solo dopo aver
  riscontrato l’affluenza ed il compenso espresso come
  funzione dei biglietti venduti.
                                                              88
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• Regolano rapporti caratterizzati da basso grado di incertezza:
• incorporano, attraverso clausole complesse e procedurali,
  regole e sistemi di gestione delle interdipendenze e risoluzione
  dei conflitti di vario tipo, incluse le regole e l’autorità;
• non si limitano a fissare i termini di uno scambio o di un
  conferimento di risorse, ma istituiscono obblighi di
  comportamento;
• non configurano necessariamente una relazione di lavoro
  dipendente a tempo indeterminato.



     Es. contratto tra una casa costruttrice di ascensori e gli
         operatori addetti alla manutenzione degli stessi.
                                                                  89
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• Regolano rapporti caratterizzati da elevato grado di
  incertezza;
• sono fortemente incompleti nella loro parte scritta e
  formalizzata;
• sono integrati da accordi e aspettative di buona fede e di
  comportamenti conformi alle regole di buona condotta
  prevalenti in una certa attività.


   Es. Sono sistemi di coordinamento efficaci per relazioni di
   scambio o cooperazione relative a beni e servizi complessi.


                                                               90
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• Regolano rapporti caratterizzati da elevato grado di
  incertezza;
• garantiscono il coordinamento tramite l’allineamento degli
  obiettivi;
• regolano rapporti basati sulla condivisione dei diritti di
  proprietà (diritti residuali di ricompensa, decisione).



Es. Sono contratti diffusi nelle attività brain intensive e
personality intensive.


                                                               91
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Il mercato del lavoro

• È gestito, in misura più o meno estesa, da attori collettivi e
  dalle istituzioni (significativo è il ruolo dei sindacati);
• “È un mercato in cui colui che ha venduto la merce ne rimane
  in qualche modo in possesso perché la fruizione del suo valore
  d’uso dipende da una prestazione del venditore”;
• Lo scambio di prestazione lavorativa non avviene attraverso
  un contratto istantaneo;
• Il mercato del lavoro si articola in una pluralità di mercati che
  sono segmentati in settori scarsamente comunicanti per
  ragioni territoriali, informative, professionali, razziali.



                                                               92
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Mercati segmentati



         NON COMPLETA DISPONIBILITA’ DI
                INFORMAZIONI



     • diminuzione del “tasso di liquidità della forza
     lavoro”
     •Discriminazione non volontaria
                                                         93
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Il dualismo del mercato del lavoro



                      Mercato primario




                      Mercato secondario



                                                94
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Il mercato primario

• Comprende l’occupazione delle grandi aziende collocate
  nell’area urbano-industriale;
• L’offerta è di norma sindacalizzata;
• L’offerta comprende i lavoratori a più elevata
  professionalità e scolarità compresi nelle classi centrali di
  età, che dispongono anche di una elevata forza
  contrattuale individuale;
• L’impiego è caratterizzato da elevati salari, buone
  condizioni organizzative e ambientali, opportunità di
  crescita professionale e stabilità di occupazione


                                                              95
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Il mercato secondario

• E’ più concorrenziale rispetto al mercato primario;
• È caratterizzato da bassi salari, precarietà d’impiego,
  condizioni di lavoro non buone, irrilevanza dell’azione
  sindacale;
• E’ alimentato da fasce marginali dell’offerta di lavoro e si
  caratterizza per la sua flessibilità.




                                                             96
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Il dualismo del mercato del lavoro:
                          spiegazioni
     • Le imprese più dinamiche che dispongono di posizioni dominanti
 necessitano di lavoratori in grado di apprendere rapidamente e di legarsi
   stabilmente. A tal fine tali imprese offrono condizioni particolarmente
 vantaggiose finendo col creare quest’area centrale del mercato del lavoro
       alla quale accedono solo i lavoratori con i requisiti richiesti;

• Il dualismo del mercato del lavoro è il risultato delle pratiche delle imprese
 volte a dividere la classe dei lavoratori ed impedire politiche di solidarietà
                        e di tutela unitaria degli stessi;

• I lavoratori dei settori più dinamici sono sottoposti al rischio di perdere il
  loro forte potere contrattuale a causa delle innovazioni tecnologiche che
     possono rendere obsolete le loro professionalità. Per questa ragione
     sviluppano comportamenti sindacali volti a proteggersi, attraverso il
        controllo dell’offerta, della concorrenza nel mercato del lavoro
 rappresentata da lavoratori più giovani ed adattabili alle nuove esigenze.
                                                                              97
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I Mercati Interni del Lavoro



  Si definiscono come insiemi di processi di
allocazione e di remunerazione del lavoro che
si affermano all’interno di sistemi di contratti
   di lavoro dipendente da uno stesso attore
    centrale, cioè all’interno di un’impresa


                                               98
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I MIL si originano per le seguenti cause:

1) Specificità delle professionalità
2) Addestramento sul lavoro (on the job
  training)
3) Consuetudini




                                               99
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1) Specificità delle professionalità

• È definita dalle abilità necessarie per eseguire un lavoro o
  applicarsi ad una specifica tecnologia;
• L’acquisizione di tali abilità richiede una trasformazione
  delle caratteristiche professionali del lavoro;
• Quanto più il lavoro e la tecnologia sono specifici di
  un’impresa tanto più la trasformazione è debole, in quanto
  essa ha un certo valore solo per la specifica impresa ed un
  basso valore per il mercato;
• L’investimento sostenuto dal lavoratore e dall’impresa si
  deprezza al di fuori dello specifico rapporto di lavoro
  (investimento idiosincratico)

                                                            100
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2) Addestramento sul lavoro


 E’ un processo informale di acquisizione di abilità
professionali attraverso l’osservazione dei lavoratori
  già addestrati, l’affiancamento di lavoratori più
   anziani, l’inserimento graduale nella posizione


    La specificità della mansione favorisce l’uso di
  questo tipo di addestramento e rende difficoltosa la
  codificazione ed il trasferimento delle informazioni
           attraverso altre forme di istruzione
                                                    101
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3) Le consuetudini

• Comprendono un insieme di regole non scritte che
  governano la formazione ed i comportamenti dei gruppi di
  lavoro;
• Tali regole influenzano i livelli retributivi, la mobilità
  interna (verticale e orizzontale) ed il livello qualitativo e
  quantitativo della prestazione lavorativa;
• La presenza di tali regole, sostenuta da un efficace sistema
  sanzionatorio per chi non le rispetta, conferisce stabilità
  (rigidità) al mercato interno e una sua impermeabilità alle
  influenze di altre forze economiche esterne


                                                             102
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Mercato interno del lavoro
                 Vantaggi                                   Svantaggi
Per il datore di lavoro l’impiego del MIL        •   Perdita di controllo all’aumentare
• consente di economizzare sui costi di              del numero delle relazioni di
    fine rapporto e sui costi di ricerca di          lavoro;
    nuovo personale legati al costo delle        •   Possibile diminuzione delle fonti di
    informazioni da raccogliere;                     innovazione in conseguenza in
• Consente di economizzare sui costi                 conseguenza di una maggiore
    sociali ed organizzativi legati                  omogeneità di schemi mentali e di
    all’inserimento di nuovo personale.              cultura organizzativa;
Per il lavoratore l’impiego del MIL              •   Costo dei servizi di direzione del
• Consente stabilità occupazione e                   personale, scarsa flessibilità
    possibilità di crescita professionale e di       congiunturale, inerzia
    carriera;
                                                     organizzativa e obsolescenza delle
• Vantaggi di riduzione dei costi di                 competenze distintive dell’impresa
    ricerca di nuove posizioni, dei costi
    sociali e organizzativi di abbandono di
    un contesto di lavoro e di relativo
    cambiamento.
                                                                                      103
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I contratti di lavoro dipendente

• È caratterizzato da alcune regole generali che inquadrano
  la relazione in termini di diritti e doveri delle parti e che
  definiscono la relazione di autorità, i confini della
  relazione e le autorità competenti in caso di contenzioso;
• Sono completati nella parte non scritta da accordi verbali
  o taciti, che dipendono dal rapporto di fiducia esistente tra
  le parti;
• Svolgono una funzione di tipo assicurativo (riduzione del
  rischio di licenziamenti, attraverso contratti di lungo
  termine, e riduzione del rischio di variabilità salariale,
  attraverso l’istituto della retribuzione fissa)


                                                             104
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Appunti di Organizzazione aziendale: organizzazione del lavoro

  • 1. Configurazione o distribuzione particolare di diritti di azione, controllo, decisione e proprietà 1 www.profland.135.it
  • 2. Si ricorda che: l'uso degli appunti qui presenti è consentito per solo uso personale e di studio; la consultazione è gratuita ed ogni forma atta a ricavarne lucro è vietata! gli appunti sono fatti da studenti che non possono assumersi nessuna responsabilità in merito; il materiale qui presente non è sostitutivo ma complementare ai libri di testo: - devi (e ti consiglio) di consultare e comprare i libri di testo; il materiale qui presente è distribuito con licenza Creative Commons Ti ricordo che se vuoi contribuire mandando degli appunti o quant'altro possa essere utile ad altri puoi farlo inviando il materiale tramite: http://profland.altervista.org/mail.htm Spero che ciò che hai scaricato ti possa essere utile. Profman Il file è stato scaricato/visualizzato in forma gratuita da Profland: http://profland.altervista.org sezione Profstudio http://profland.altervista.org/profstudio/profstudio.htm oppure da qualche mirror, come: www.profland.cjb.net www.profland.135.it o dalla pagina dedicata su slideshare.net: www.slideshare.net/profman 2 www.profland.135.it
  • 3. Livelli di analisi: •Insieme di attività interdipendenti che portano ad un risultato SOVRAORDINATO: identificabile, tipicamente un’unità Sistema primario di prodotto o servizio; di lavoro •Stabiliscono un limite esterno o “superiore” all’integrazione tra attività. SOTTO-ORDINATO: •Attività base, non ulteriormente divisibili; Operazioni unitarie •Stabiliscono un limite inferiore elementari oltre il quale i compiti non sono 3 www.profland.135.it divisibili.
  • 4. Variabili significative nell’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO 1) Varianze nello svolgimento dei compiti e intensità delle interdipendenze; 2) Economie di specializzazione, scala e “scope”; 3) Osservabilità delle prestazioni e criticità dei contributi di lavoro; 4) Analisi delle preferenze. 4 www.profland.135.it
  • 5. 1) Varianze nello svolgimento dei compiti e intensità delle interdipendenze Una elevata determina Una varianza nei interdipendenza compiti più intensa Varianze elevate e interdipendenze complesse favoriscono Aggregazione dei compiti in mansioni ampie 5 www.profland.135.it
  • 6. 2) Economie di specializzazione, scala e “scope”; Economie di Economie di specializzazione scope e di scala ostacolano favoriscono Aggregazione dei compiti in mansioni ampie 6 www.profland.135.it
  • 7. 3) Osservabilità delle prestazioni e criticità dei contributi di lavoro Attività con grado di osservabilità molto diverso non dovrebbero essere unite nella stessa mansione Quanto più critiche* sono le risorse umane tanto più forme di organizzazione del lavoro efficienti ed eque dovrebbero riservare loro diritti di proprietà * Criticità della risorsa umana: •Il grado do sostituibilità delle risorse umane; •Il valore da esse aggiunto rispetto a quello aggiunto da altre risorse; •La misura in cui le conoscenze su cui si basano le attività sono state accumulate dagli operatori e sono poco trasferibili; •Il rischio cui è esposto il capitale umano. 7 www.profland.135.it
  • 8. 4) Analisi delle preferenze •Le preferenze degli attori non si distribuiscono a caso, pertanto influenzano l’organizzazione del lavoro in direzioni identificabili; •Le preferenze vanno rilevate empiricamente perché la loro configurazione specifica è soggettiva; •Le preferenze non riguardano solo le azioni da compiere, ma anche le modalità di organizzazione di tali attività. 8 www.profland.135.it
  • 9. 4) Analisi delle preferenze •Varietà influenzano •Autonomia •Identità ed L’aggregazione identificazione delle attività in senso verticale •Interazioni sociali ed orizzontale •Sviluppo •Autorealizzazione 9 www.profland.135.it
  • 10. 1) Si assegna un voto ad ogni soluzione di organizzazione del lavoro, derivante da una somma di voti ottenuta da ogni soluzione sulle principali dimensioni delle mansioni. Limite: tale approccio è difficilmente sostenibile quando le preferenze sono espresse da diversi soggetti e spingono in direzioni divergenti. 2) Le soluzioni di organizzazione del lavoro sono negoziate da attori con preferenze diverse. Limite: la negoziazione riguarda non solo le caratteristiche delle mansioni, ma anche gli indennizzi monetari per l’accettazione di aspetti non graditi. 10 www.profland.135.it
  • 11. Una classificazione tra forme di organizzazione del lavoro basata sulla configurazione dei diritti di proprietà: • Forme capitalistiche • Forme imprenditoriali • Forme collettive 11 www.profland.135.it
  • 12. Forme capitalistiche I diritti di proprietà sulle risorse tecniche sono allocati ad una singola parte; Questo attore o gruppo di attori proprietari del capitale tecnico assume il lavoro di altri secondo vari schemi contrattuali; Le mansioni sono caratterizzate da prestazioni di lavoro svolte in tutto o in parte “per” (nell’interesse) e “alle dipendenze da” soggetti diversi dall’agente. 12 www.profland.135.it
  • 13. Peculiarità delle forme capitalistiche • Maggiore criticità e specificità dei conferimenti di capitali rispetto a quelli di lavoro; • Maggiore avversione al rischio degli agenti; • Minore esposizione al rischio del “capitale umano” rispetto a quanto accade per il capitale tecnico e finanziario; • Una produzione di squadra su vasta scala; • Una discreta controllabilità delle prestazioni di lavoro da parte di soggetti diversi dagli agenti. 13 www.profland.135.it
  • 14. Tipologie di forme capitalistiche 1. Modello burocratico-taylorista 2. Modello arricchito 3. Modello reticolare 4. Modello professionale N.B. I quattro modelli sono caratterizzati da criteri di divisione del lavoro e da distribuzioni dei diritti decisionali molto diversi 14 www.profland.135.it
  • 15. 1. Modello burocratico- taylorista • Massima divisione del lavoro tra diversi operatori • Allocazione dei compiti di decisione, coordinamento e controllo ad un’autorità gerarchicamente sovraordinata • Specializzazione, accentramento e chiara assegnazione formalizzata dei compiti 15 www.profland.135.it
  • 16. 2. Modello arricchito prevede sistemi di lavoro più flessibili e più motivanti attraverso tre tipi di interventi sulle mansioni:  rotazione allargamento arricchimento Trova efficace applicazione in sistemi di attività ad alta varianza ed incertezza, elevata interdipendenza tra operazioni unitarie, e requisiti relativamente bassi di specializzazione nelle singole attività 16 www.profland.135.it
  • 17. La rotazione: prevede l’assunzione periodica di diverse mansioni da parte dello stesso operatore È orientata ad aumentare le conoscenze sull’intero ciclo di lavoro, il senso di contribuzione e la polivalenza delle risorse L’allargamento: prevede l’aggregazione di compiti diversi allo stesso livello E’ orientato ad aumentare la varietà della singola mansione individuale L’arricchimento: prevede un allargamento verticale della mansione con attività di decisione, controllo e pianificazione E’ orientato a garantire una migliore regolazione delle varianze, capacità di adattamento locale ed a soddisfare gli obiettivi di autonomia ed 17 www.profland.135.it autorealizzazione degli agenti
  • 18. 3. Modello reticolare • Le posizioni di lavoro sono definite con riferimento al gruppo • Esigenza di specializzazione in singole attività ed elevate varianze, interdipendenze e specificità tra contributi • Preferenze per l’interazione sociale ed il confronto di gruppo 18 www.profland.135.it
  • 19. Tipologie di modelli reticolare:  Gruppo autonomo di lavoro  Matrice  Rete interna 19 www.profland.135.it
  • 20.  Il gruppo autonomo di lavoro • È in grado di risolvere tutti i problemi di regolazione e controllo di varianze ed interdipendenze al proprio interno; • È efficace se le interdipendenze esterne con altri gruppi non sono troppo elevate; • È autonomo nell’assegnazione flessibile di compiti ai suoi componenti; • Es. le isole di produzione o di montaggio 20 www.profland.135.it
  • 21.  Matrici • Le esigenze di specializzazione tecnica all’interno del gruppo sono molto elevate (gruppo di progettisti o ricercatori); • Sono attribuite ad ogni posizione responsabilità e compiti sia all’interno di una specializzazione tecnica sia con riferimento ad aree applicative, tipi di prodotti, tipi di macchinari o tipi di processi 21 www.profland.135.it
  • 22.  Reti interne • le interdipendenze e le varianze della produzione possono essere efficacemente risolte solo ricorrendo a competenze e risorse ogni volta differenti; •La configurazione organizzativa è definita da decisioni ad hoc anziché stabilmente. 22 www.profland.135.it
  • 23. 4. Modelli professionali • mix di meccanismi del coordinamento in cui prevalgono le norme e la routinizzazione di know how diffusi; • essendo il know how concentrato in un uno o più leader, il meccanismo dell’autorità deve essere supportato da meccanismi di codificazione e trasmissione delle conocenze; •Es. lavorazione di alta qualità di materiali non standard, come pelle o legno 23 www.profland.135.it
  • 24. Forme collettive  gruppi di lavoratori associati titolari non solo di diritti di azione e decisione ma anche di diritti di proprietà sulle risorse complementari; Chi è proprietario delle risorse umane e conferisce lavoro è anche proprietario delle risorse tecniche, finanziarie e commerciali; Es. cooperative o società di persone (partnership) 24 www.profland.135.it
  • 25. Tipologie di forme collettive:  Gruppi di pari  Gruppi federativi 25 www.profland.135.it
  • 26.  Il gruppo di pari • I membri del gruppo detengono tutti diritti fondamentali: di proprietà, decisione, controllo, azione e appropriazione dei risultati finali • Può strutturarsi secondo una democrazia rappresentativa, specie se di grande dimensione • È efficace in attività in cui i contributi di lavoro sono gli input principali e critici, e in cui l’associazione continuativa tra tali input generi surplus rispetto al loro impiego separato 26 www.profland.135.it
  • 27.  Il gruppo federativo • Forma organizzativa parzialmente collettiva • Messa in comune di risorse • Ritenzione dei diritti di ricompensa residuali e dei diritti di autoregolazione delle proprie attività da parte di ognuno Es. Una società di formazione in cui i partner sono proprietari del marchio e degli uffici, ma in cui ognuno selezioni i propri collaboratori, utilizzi un netwok di contatti parzialmente personale, eroghi un servizio basato su conoscenze proprie, abbia diritto ai risultati economici dei progetti che conduce 27 www.profland.135.it
  • 28. Forme imprenditoriali Sono organizzazioni che affidano la realizzazione di alcune fasi del processo di lavorazione ad operatori esterni/interni indipendenti Tipologie di forme imprenditoriali: •Lavorazione in conto terzi •Imprenditori interni 28 www.profland.135.it
  • 29. Lavorazione in conto terzi (“putting out”) • Svantaggi • Vantaggi Costi di free-riding, Specializzazione, noncuranza, sprechi, flessibilità intempestività Richiede un coordinamento basato su regole e routine settoriali/locali 29 www.profland.135.it
  • 30. Imprenditori interni • operano in imprese che non possiedono strumenti tecnici e conoscitivi specifici ad una data attività; •Forniscono risorse complementari, quali capitale finanziario, patrimonio immobiliare o strutture e competenze commerciali e distributive; •Assumono e gestiscono i propri collaboratori e ricevono ricompense per unità di prodotto secondo schemi negoziati precedentemente. 30 www.profland.135.it
  • 31. Ridurre i sintomi e le disfunzioni manifeste investendo in “migliori meccanismi di coordinamento” tra le parti 31 www.profland.135.it
  • 32. E’ opportuno partire da un’analisi dell’efficacia e dell’efficienza della configurazione delle unità organizzative Definizione dei confini delle unità organizzative 32 www.profland.135.it
  • 33. 1) Definizione delle ATTIVITA’ DI BASE: nuclei di attività tecnicamente inseparabili 2) Considerazione delle VARIABILI CHIAVE: •incertezza ambientale e dei compiti; •economie di specializzazione, scala e raggio d’azione; •interdipendenza tra attività; •limiti alle dimensioni efficienti delle unità; •possibili conflitti di interesse. 33 www.profland.135.it
  • 34. 1) Analisi delle incertezze LA DIVERSITA’ NEL GRADO DI INCERTEZZA DELLE ATTIVITA’ E’ UNA BARRIERA ALLA LORO AGGREGAZIONE a) le attività più programmabili, se svolte dalle stesse persone che dovrebbero svolgere anche attività poco programmabili, “scacciano queste ultime dall’attenzione degli attori; b) attività a forte aleatorietà e intensità di ricerca richiedono un ambiente organizzativo con attività poco formalizzate e standardizzate; c) la separazione di attività con diverso grado di incertezza in diverse unità unità genera vantaggi di apprendimento e di specializzazione. 34 www.profland.135.it
  • 35. 2) Analisi delle specializzazioni LA DIVERSITA’ NELLE COMPETENZE RICHIESTE DALLE ATTIVITA’ E’ UNA BARRIERA ALLA LORO AGGREGAZIONE competenze diverse presuppongono culture diverse, “rigide” o “flessibili”: •orientamento alla standardizzazione o all’innovazione, •orientamento ai compiti, alle persone o ai risultati; •orientamento al breve o al lungo termine. 35 www.profland.135.it
  • 36. 3) Analisi delle interdipendenze LE INTEDIPENDENZE COMPLESSE, DI TIPO INTENSIVO O RECIPROCO, TRA ATTIVITA’ RICHIEDONO MUTUO AGGIUSTAMENTO E FAVORISCONO L’AGGREGAZIONE DELLE ATTIVITA’ IN UNA STESSA UNITA’ Le interdipendenze semplici possono essere efficacemente regolate anche tra unità diverse tramite; •scorte, prezzi o programmi (interdipendenze sequenziali); •regole di accesso alle risorse comuni e procedure di comunicazione tra utenti (interdipendenze da risorse comuni). 36 www.profland.135.it
  • 37. 4) Limiti alle dimensioni delle unità LE ECONOMIE DI SCALA E DI RAGGIO D’AZIONE ED I COSTI DI CONTROLLO CONTRIBUISCONO A DEFINIRE I CONFINI EFFICIENTI DI UN’UNITA’ ORGANIZZATIVA •Un allargamento delle unità è favorito dall’opportunità di realizzare economie di scala o di scope quando l’aggregazione di più attività consentisse di saturare risorse umane e tecniche che rimarrebbero altrimenti sottoutilizzate; •Un allargamento delle unità è favorito da bassi costi di controllo se le attività sono fortemente programmate e regolate da meccanismi formali, se lo stile di supervisione non è di tipo accentrato, se gli obiettivi degli attori non sono in conflitto tra loro. 37 www.profland.135.it
  • 38. 5) Conflitti d’interesse L’INCOMPATIBILITA’ TRA OBIETTIVI ED IL CONFLITTO D’INTERESSI RAPPRESENTA UNA BARRIERA ALL’AGGREGAZIONE DELLE ATTIVITA’ L’assegnazione alle stesse persone di attività orientate ad obiettivi diversi e conflittuali può generare forti sub- ottimizzazioni nello svolgimento di entrambe le attività 38 www.profland.135.it
  • 39. CRITERI PER L’AGGREGAZIONE DELLE ATTIVITA’ SINTESI •Le attività e le risorse dovrebbero essere aggregate in modo da max l’interdipendenza all’interno di ogni unità e min l’interdipendenza tra unità (min dei costi di coordinamento); •Le attività e le risorse dovrebbero essere aggregate in modo da min la differenziazione interna ad ogni unità e da max la differenziazione tra unità (economie di scala e di specializzazione); •le dimensioni di qualunque unità non devono superare il limite oltre il quale l’incremento dei costi di controllo superi le riduzioni nei costi di coordinamento e di produzione; •Non devono essere aggregate attività con interessi in conflitto o incompatibili. 39 www.profland.135.it
  • 40. POSSIBILE COMPRESENZA DI DIVERSI CRITERI DI SPECIALIZZAZIONE DELEL ATTIVITA’ •specializzazione per funzione; •specializzazione per prodotto o progetto; •specializzazione per processo; •specializzazione per sbocchi di mercato; •specializzazione per tipo di relazione o partner. 40 www.profland.135.it
  • 41. Le variabili fondamentali dell’analisi e della progettazione organizzativa • Economie di specializzazione • Economie di scala • Economie di “scope” • Complementarità • Insostituibilità delle risorse • Complessità informativa e incertezza • Forme di interdipendenza • Conflitto tra interessi e potenziale di opportunismo • Incertezza e divergenza tra interessi sulle soluzioni organizzative 41 www.profland.135.it
  • 42. Economie di specializzazione Aumento della produttività tramite la specializzazione Aumento della produttività tramite la specializzazione degli operatori su attività sempre più focalizzate, fino al degli operatori su attività sempre più focalizzate, fino al punto da non essere più tecnicamente divisibili punto da non essere più tecnicamente divisibili • Apprendimento; Elementi •Approfondimento; chiave •Focalizzazione; • Stabilità; 42 www.profland.135.it
  • 43. Economie di scala La diminuzione dei costi unitari di produzione di beni o La diminuzione dei costi unitari di produzione di beni o servizi al crescere della scala in cui sono impiegati ii servizi al crescere della scala in cui sono impiegati fattori di produzione fattori di produzione • Servizi materiali e servizi immateriali; Elementi chiave •Discontinuità e inseparabilità tecniche; •Dimensioni del mercato. 43 www.profland.135.it
  • 44. Economie di “scope” IIcosti unitari di produzione diminuiscono allorchè più tipi costi unitari di produzione diminuiscono allorchè più tipi di beni o servizi siano prodotti congiuntamente utilizzando le di beni o servizi siano prodotti congiuntamente utilizzando le stesse risorse, impianti, know how, risorse umane con una stesse risorse, impianti, know how, risorse umane con una data qualificazione data qualificazione • Apprendimento; •Risorse un eccesso; Elementi chiave •Risorse di base (core), con componenti relativamente universali, flessibili potenzialmente comuni a più attività; •Appropriabilità 44 www.profland.135.it
  • 45. Complementarità La complementarità tra risorse eecompetenze consente di generare La complementarità tra risorse competenze consente di generare output di valore diverso da quelli già esistenti o di produrli a output di valore diverso da quelli già esistenti o di produrli a minor costo. minor costo. E’ una variabile importante per comprendere la grande E’ una variabile importante per comprendere la grande espansione del fenomeno delle alleanze tra imprese con espansione del fenomeno delle alleanze tra imprese con competenze diverse orientate alla ricerca, sviluppo eerealizzazione competenze diverse orientate alla ricerca, sviluppo realizzazione di nuovi prodotti basati su tali risorse complementari. di nuovi prodotti basati su tali risorse complementari. La ricerca di complementarità tra risorse può essere sistematizzata e operazionalizzata attraverso strumenti di analisi delle relazioni tra risorse come matrici risorse/risorse o risorse/attività 45 www.profland.135.it
  • 46. Insostituibilità delle risorse Fonti di insostituibilità • possesso concentrato in alcuni attori di risorse naturali ambite e rare; •Rapporto tra dimensioni della domanda e dimensione minima efficiente delle imprese; •Innovazione e differenziazione del proprio output da quello di potenziali concorrenti; •Specificità ad un uso o ad un utilizzatore delle risorse investite in una relazione. 46 www.profland.135.it
  • 47. Ritorni economici superiori a quelli necessari per attrarre la risorsa in un dato impiego o attività Costi di ricerca di partner, di negoziazione delle condizioni di scambio o di cooperazione, di controllo che gli accordi siano rispettati 47 www.profland.135.it
  • 48. Conseguenze organizzative di base dell’insostituibilità Differenziazione degli output e Divisione specificità delle risorse negoziata delle rendite Monopoli naturali e rapporto tra dimensioni del Regolazione mercato e dell’impresa 48 www.profland.135.it
  • 49. Complessità informativa e incertezza • Conoscenza dei possibili stati del mondo • Variabilità • Conoscenza delle relazioni causa - effetto • Chiarezza delle preferenze • Osservabilità e misurabilità • Numero di informazioni • Asimmetria informativa (adverse selection, moral hazard) 49 www.profland.135.it
  • 50. Principali implicazioni organizzative della complessità informativa Complessità computazionale • Variabilità Forme organizzative a •Numero di elementi decisioni adattive •Incompletezza delle decentrate, conoscenze sulle probabilità informazioni codificate Complessità conoscitiva Incompletezza delle conoscenze su: Forme organizzative a • preferenze decisioni adattive, •Possibili stati del mondo congiunte, •Nessi causa-effetto informazioni poco codificate • comportamenti e/o risultati occorsi 50 www.profland.135.it
  • 51. Forme di interdipendenza semplice complessa Sequenziale Reciproca transazionale associativa Pooled Intensiva 5 51 www.profland.135.it
  • 52. Interdipendenza transazionale Interdipendenza sequenziale A B Trasferimento di beni e servizi attraverso un’interfaccia tecnicamente separabile Interdipendenza reciproca A B Interdipendenza Interdipendenza associativa pooled (uso di risorse comuni) Unione di sforzi, allineamento dei comportamenti, azione comune Interdipendenza intensiva (risorse comuni e attività www.profland.135.it comuni) 52
  • 53. Conflitto tra interessi e potenziale di opportunismo Conflitto d’interesse incertezza insostituibilità Potenziale di opportunismo • Regole, autorità, • Condivisione dei pegni e garanzie www.profland.135.it diritti di proprietà 53
  • 54. Organizzazione e gestione del lavoro GRU GRU Architettura Architettura Organizzazione Organizzazione contrattuale contrattuale del lavoro del lavoro 54 www.profland.135.it
  • 55. Valutazione Ricompensa •Retribuzione fissa •posizione •Retribuzione •competenze variabile •prestazione •Diritti di proprietà •potenziale Mobilità e sviluppo Ricerca e selezione Inserimento e socializzazione organizzativa Formazione www.profland.135.it Carriera 55 4
  • 56. Mobilità interna Mobilità interna Supporto allo e/o esterna e sviluppo sviluppo •Ricerca e •Inserimento e Formazione Selezione socializzazione organizzativa •Uscita •Carriera 56 www.profland.135.it
  • 57. Reclutamento Selezione Inserimento Socializzazione Formazione Carriera • Mercato interno del Lo strumento con cui l’impresa esprime la lavoro propria domanda di lavoro con riguardo a prestazioni future in combinazioni non ancora sperimentate tra risorse e impieghi • Mercato esterno del lavoro E’ un processo decisionale euristico: La sperimentazione e i tentativi/errori permettono di scoprire combinazioni efficaci 57 www.profland.135.it
  • 58. Reclutamento Selezione Inserimento Socializzazione Formazione Carriera Definizione Processo a “due” vie di scelta caratterizzato da asimmetria informativa ex ante Rosa di candidati Profilo della posizione Scelta L’obiettivo è quello di venire a contatto, nel modo più veloce ed al minor costo possibile, con i candidati in linea con il profilo della posizione da ricoprire 58 www.profland.135.it
  • 59. Reclutamento Selezione Inserimento Socializzazione Formazione Carriera L’individuo viene a contatto con norme e aspettative dello specifico contesto, che sono riflesse nel contratto psicologico. In particolare, si ottengono maggiori informazioni su: come l’org.ne richiede di utilizzare le competenze individuali; il livello minimo ed il livello medio di performance attesi; valori e norme di coinvolgimento nelle attività. 59 www.profland.135.it
  • 60. Avviene un confronto, in cui l’individuo valuta: la coerenza rispetto all’org.ne Motivazione Il grado di congruenza tra individuo ed org.ne e le possibilità di adattamento Prestazione la coerenza rispetto alle Commitment aspettative Tempo di La distanza tra e attese riferite al lavoro e la realtà sperimentata permanenza nell’org.ne 60 www.profland.135.it
  • 61. Reclutamento Selezione Inserimento Socializzazione Formazione Carriera E’ un processo di sviluppo di specificità professionali per rispondere alle esigenze del posto di lavoro Investire in formazione per l’azienda significa investire sullo sviluppo delle capacità possedute dagli individui. Capacità specifiche Capacità generiche Tipicamente la formazione sulle capacità generiche è rivolta ai neoinseriti e col tempo l’investimento tende sempre più a sviluppare capacità specifiche tempo FORMAZIONE FORMAZIONE 61 GENERICA www.profland.135.it SPECIFICA
  • 62. COME FENOMENO ECONOMICO COME FENOMENO ORGANIZZATIVO 62 www.profland.135.it
  • 63. COME INVESTIMENTO RISCHIOSO PER L’AZIENDA • Il risultato è incerto e può diventare obsoleto prima che i costi siano recuperati; • L’investimento è materializzato in un sapere che non è nella disponibilità assoluta dell’impresa; • L’investimento può erogare la sua utilità solo attraverso un comportamento attivo da parte di soggetti diversi dall’impresa; • I rendimenti di tali investimenti non sono appropriabili totalmente ed esclusivamente dal soggetto investitore, sia esso l’impresa o il singolo lavoratore. 63 www.profland.135.it
  • 64. STRUMENTI DI FORMAZIONE Tradizionali Interni FORMAZIONE D’AULA FORMAZIONE SUL CAMPO Lezioni Affiancamento Discussione di casi Tutorship Esercitazioni Coaching Role playing Self-training Knowlwdge management Learning by doing Learning by networking L’investimento in formazione specifica e gli obiettivi di capitalizzazione e trasferibilità del sapere collettivo richiedono un sempre maggiore ricorso a strumenti interni 64 www.profland.135.it
  • 65. Reclutamento Selezione Inserimento Socializzazione Formazione Carriera INDIVIDUALE E’ la sequenza, percepita in modo soggettivo e individuale, degli atteggiamenti e comportamenti associati alle esperienze ed alle attività lavorative svolte nel corso della propria vita. Hall, 1976 Il grado di successo di una carriera va valutato in termini di: ADATTABILITA’: capacità/propensione a cambiare organizzazione ATTEGGIAMENTI: importanza della carriera nella propria vita IDENTITA’: rappresentazione interiore di sé riferita alla carriera PERFORMANCE: dal punto di vista organizzativo (successo oggettivo) e psicologico (successo soggettivo) 65 www.profland.135.it
  • 66. ORGANIZZATIVA Insieme delle mansioni che un individuo ricompre nel tempo e che sono qualificate congiuntamente dal livello retributivo, dalla qualifica, dalla posizione , dal livello gerarchico, dai contenuti e dalle caratteristiche professionali dei compiti (Salvemini, 1992) E’ il sistema che consente di progettare la dinamica retributiva associata alla dinamica organizzativa. E’ quindi uno strumento di rinforzo alle logiche di funzionamento del mercato interno del lavoro. Schein, 1997 66 www.profland.135.it
  • 67. I CRITERI DI CARRIERA (1) Anzianità E’ un criterio oggettivo che premia la fedeltà all’organizzazione e la durata della relazione di lavoro (basso turnover). Contribuisce a ridurre i costi di influenza, in quanto standardizza il sistema delle promozioni e riduce la discrezionalità delle decisioni in tema di avanzamento di carriera. E’ coerente con organizzazioni meccanicistiche in ambiente stabile Merito Le promozioni vengono assegnate tramite un “torneo interno”, poiché per ogni posizione da ricoprire concorrono più persone. Questo criterio richiede il supporto della valutazione del potenziale o la predisposizione dei doppi sentieri di carriera. E’ coerente con organizzazioni dinamiche in ambiente competitivo 67 www.profland.135.it
  • 68. I CRITERI DI CARRIERA (2) Il criterio euristico del “sufficientemente adeguato” Non è il migliore o il più meritevole ad essere promosso, ma colui che è “abbastanza bravo” per ricoprire una determinata posizione. Questo accade perché, nella realtà, incide sensibilmente sulle probabilità di promozione la conformità degli atteggiamenti di un individuo a norme e valori dell’organizzazione (in generale) e del gruppo di potere dominante (in particolare). La partnership I quelle realtà a forte contenuto professionale, che lavorano per progetti e a stretto contatto con i clienti, si sviluppa una relazione idiosincratica tra individuo e organizzazione, per cui i tradizionali sistemi di valutazione e promozione possono andare in crisi. L’unico modo allora per fare carriera è “diventare partner” o uscire 68 www.profland.135.it
  • 69. CRITERIO DEL MERITO Principio di Peter: può accadere che la persona migliore nelle prestazioni al proprio livello non sia il miglior candidato per la posizione a livello più elevato SOLUZIONI Sentieri di carriera Sentieri di carriera Valutazione del Valutazione del multipli multipli potenziale potenziale Carriere di tipo Carriere di tipo Si promuove la persona non con Carriere di tipo Carriere di tipo la migliore prestazione al proprio professionale professionale manageriale manageriale livello, ma con la prestazione potenzialmente migliore a livello Vantaggi: superiore •sinergie tra risorse umane e compiti •Rendere buone opportunità di carriera compatibili con strutture organizzative non troppo verticalizzate 69 www.profland.135.it
  • 70. Valutazione Ricompensa •Retribuzione fissa •posizione •Retribuzione •competenze variabile •prestazione •Diritti di proprietà •potenziale Mobilità e sviluppo Ricerca e selezione Inserimento e socializzazione organizzativa Formazione www.profland.135.it Carriera 70 4
  • 71. intende comparare i valori relativi delle differenti mansioni entro un’organizzazione, indipendentemente dalle competenze e dalle prestazioni degli specifici attori che possono esserne titolari, al fine di porre le basi per una razionale struttura retributiva La posizione è: un insieme di diritti di azione all’interno di un sistema 71 www.profland.135.it
  • 72. Espressa in termini di punteggi assoluti o di fasce di punteggi (classi), che definiscono il valore relativo di ciascuna posizione A ciascun punteggio o a ciascuna classe occorre attribuire un certo valore retributivo, che rappresenta la quota fissa di retribuzione per quella posizione, determinata considerando sia la tendenza del mercato del lavoro per posizioni simili, sia la politica retributiva che l’azienda intende adottare 72 www.profland.135.it
  • 73. Rileva e misura il valore dei contributi forniti da date risorse umane fornendo una base di informazioni cui legare ricompense (monetarie e non) in funzione dei contributi forniti (prestazione) •Valutazione sui comportamenti (input) •Valutazione sui risultati (output) La scelta tra input ed output dipende da tre fattori: •Osservabilità dei comportamenti •Misurabilità dei risultati •Conoscenza delle relazioni causa-effetto 73 www.profland.135.it
  • 74. è alto: Osservabilità dei comportamenti Alto Basso Alto Comportamenti Risultati o risultati Misurabilità dei risultati Controllo culturale e di Comportamenti gruppo e/o Basso incentive allignment 74 www.profland.135.it
  • 75. Quando la conoscenza del rapporto input- output è basso: 75 www.profland.135.it
  • 76. Le difficoltà di valutazione della prestazione possono dipendere da: •Varianza dei risultati •Varianza dei risultati SOLUZIONE: dovuta a fattori esogeni dovuta a fattori esogeni viene esteso l’orizzonte temporale di valutazione valutando serie temporali di prestazioni SOLUZIONE: •Interdipendenza con altri •Interdipendenza con altri •Combinare la valutazione sui attori risultati con alcuni parametri di attori valutazione dei comportamenti; •Ampliare il ventaglio dei parametri di valutazione dei risultati considerati; •Valutare i risultati collettivi degli attori interdipendenti 76 www.profland.135.it
  • 77. E’ volta ad apprezzare le capacità di sviluppo e di prestazione futura delle risorse umane in attività nuove rispetto agli impieghi passati La valutazione del potenziale si basa su due postulati: •Ogni lavoratore possiede energie, attitudini, abilità, delle quali una parte viene utilizzata ed una parte resta in una situazione di potenziale disponibilità; •Il “surplus” di dotazione individuale non ancora impiegato può essere individuato con appositi strumenti e valorizzato con opportune politiche 77 www.profland.135.it
  • 78. Il sistema delle ricompense • Ricompense implicite • Ricompense esplicite Risorse non monetarie Risorse monetarie o corrisposte al monetizzabili lavoratore, come le corrisposte al lavoratore possibilità di sviluppo professionale e di carriera 78 www.profland.135.it
  • 79. Il sistema delle ricompense esplicite Compensation Ricompense Ricompense Fisse Variabili Ricompense Retribuzione di Retribuzione di Monetarie posizione prestazione Ricompense Fringe Benefits, Fringe Benefits, non monetarie Perks e Benefits Premi e Stock- ma Based Programs monetizzabili 79 www.profland.135.it
  • 80. E’ lo strumento principale attraverso il quale l’impresa persegue l’obiettivo di attirare, trattenere e motivare i lavoratori con caratteristiche idonee al perseguimento degli obiettivi aziendali Si distingue: •Una retribuzione in funzione della posizione •Una retribuzione in funzione della prestazione 80 www.profland.135.it
  • 81. Forme di retribuzione variabile • Cottimo • Gain sharing • Profit sharing • Management by objectives 81 www.profland.135.it
  • 82. Cottimo •E’utilizzata per posizioni esecutive •Stabilisce ricompense in funzione delle unità prodotte •Incentiva il contributo individuale dell’operaio nella saturazione dei tempi di lavoro e nell’utilizzo efficiente delle risorse •Trova ampia applicazione nelle imprese industriali di tipo taylorista ed in sistemi tecnici non altamente automatizzati •Automazione dei compiti più semplici; Limiti: •Affermazione di nuovi modelli di divisione del lavoro (arricchimento delle mansioni, maggior impiego del lavoro di squadra) 82 www.profland.135.it
  • 83. Gain sharing •Retribuzione variabile di gruppo •partecipazione ai guadagni che si originano dalla prestazione di un gruppo di unità •Socializzazione delle informazioni e partecipazione alle decisioni 83 www.profland.135.it
  • 84. Profit sharing •Retribuzione variabile di gruppo •E’ legata ai risultati economici di un’impresa nel suo insieme •Il gruppo è di ridotte dimensioni •La responsabilità e l’incidenza delle Condizioni di azioni sui risultati sono rilevanti efficacia del profit •La partecipazione riguarda i profitti e non sharing anche le perdite •È possibile accordarsi su procedure eque e trasparenti di definizione e misurazione dei profitti da distribuire 84 www.profland.135.it
  • 85. Management by objectives •Sistema retributivo applicato a livello direttivo • si prevedono i risultati da raggiungere • si impiegano tali obiettivi come criteri per valutare il livello di performance raggiunta dai diversi responsabili •Esistenza di uno stretto collegamento tra il sistema di programmazione e controllo, il sistema di valutazione delle prestazioni ed il sistema di incentivazione monetaria 85 www.profland.135.it
  • 86. Variabili fondamentali Configurazioni -Economie di scala, dei sistemi di Tipologie di scope, specializzazione organizzazione contratti di e complementarità; delle risorse lavoro - Complessità umane informativa e insostituibilità; - Conflitti di interesse. 86 www.profland.135.it
  • 87. In relazione al grado di incertezza, cioè alla quantità di circostanze imprevedibili che vengono regolate: • completi o incompleti • contingenti • obbligativi; •relazionali; •associativi. In relazione alla specificità delle • interni o esterni risorse umane rispetto al sistema, alle economie di scala e specializzazione • a tempo determinato o In relazione alla specificità delle indeterminato risorse umane ed alla frequenza www.profland.135.it delle transazioni 87
  • 88. •Regolano rapporti caratterizzati da basso grado di incertezza; •definiscono un’allocazione delle risorse in termini puramente “sostantivi” o “distributivi”; •Riconoscono che la relazione non è istantanea ma si svolge in un tempo in cui le condizioni possono variare. Es. il valore di una prestazione di una cantante per il teatro che la scrittura potrebbe essere conosciuto solo dopo aver riscontrato l’affluenza ed il compenso espresso come funzione dei biglietti venduti. 88 www.profland.135.it
  • 89. • Regolano rapporti caratterizzati da basso grado di incertezza: • incorporano, attraverso clausole complesse e procedurali, regole e sistemi di gestione delle interdipendenze e risoluzione dei conflitti di vario tipo, incluse le regole e l’autorità; • non si limitano a fissare i termini di uno scambio o di un conferimento di risorse, ma istituiscono obblighi di comportamento; • non configurano necessariamente una relazione di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Es. contratto tra una casa costruttrice di ascensori e gli operatori addetti alla manutenzione degli stessi. 89 www.profland.135.it
  • 90. • Regolano rapporti caratterizzati da elevato grado di incertezza; • sono fortemente incompleti nella loro parte scritta e formalizzata; • sono integrati da accordi e aspettative di buona fede e di comportamenti conformi alle regole di buona condotta prevalenti in una certa attività. Es. Sono sistemi di coordinamento efficaci per relazioni di scambio o cooperazione relative a beni e servizi complessi. 90 www.profland.135.it
  • 91. • Regolano rapporti caratterizzati da elevato grado di incertezza; • garantiscono il coordinamento tramite l’allineamento degli obiettivi; • regolano rapporti basati sulla condivisione dei diritti di proprietà (diritti residuali di ricompensa, decisione). Es. Sono contratti diffusi nelle attività brain intensive e personality intensive. 91 www.profland.135.it
  • 92. Il mercato del lavoro • È gestito, in misura più o meno estesa, da attori collettivi e dalle istituzioni (significativo è il ruolo dei sindacati); • “È un mercato in cui colui che ha venduto la merce ne rimane in qualche modo in possesso perché la fruizione del suo valore d’uso dipende da una prestazione del venditore”; • Lo scambio di prestazione lavorativa non avviene attraverso un contratto istantaneo; • Il mercato del lavoro si articola in una pluralità di mercati che sono segmentati in settori scarsamente comunicanti per ragioni territoriali, informative, professionali, razziali. 92 www.profland.135.it
  • 93. Mercati segmentati NON COMPLETA DISPONIBILITA’ DI INFORMAZIONI • diminuzione del “tasso di liquidità della forza lavoro” •Discriminazione non volontaria 93 www.profland.135.it
  • 94. Il dualismo del mercato del lavoro Mercato primario Mercato secondario 94 www.profland.135.it
  • 95. Il mercato primario • Comprende l’occupazione delle grandi aziende collocate nell’area urbano-industriale; • L’offerta è di norma sindacalizzata; • L’offerta comprende i lavoratori a più elevata professionalità e scolarità compresi nelle classi centrali di età, che dispongono anche di una elevata forza contrattuale individuale; • L’impiego è caratterizzato da elevati salari, buone condizioni organizzative e ambientali, opportunità di crescita professionale e stabilità di occupazione 95 www.profland.135.it
  • 96. Il mercato secondario • E’ più concorrenziale rispetto al mercato primario; • È caratterizzato da bassi salari, precarietà d’impiego, condizioni di lavoro non buone, irrilevanza dell’azione sindacale; • E’ alimentato da fasce marginali dell’offerta di lavoro e si caratterizza per la sua flessibilità. 96 www.profland.135.it
  • 97. Il dualismo del mercato del lavoro: spiegazioni • Le imprese più dinamiche che dispongono di posizioni dominanti necessitano di lavoratori in grado di apprendere rapidamente e di legarsi stabilmente. A tal fine tali imprese offrono condizioni particolarmente vantaggiose finendo col creare quest’area centrale del mercato del lavoro alla quale accedono solo i lavoratori con i requisiti richiesti; • Il dualismo del mercato del lavoro è il risultato delle pratiche delle imprese volte a dividere la classe dei lavoratori ed impedire politiche di solidarietà e di tutela unitaria degli stessi; • I lavoratori dei settori più dinamici sono sottoposti al rischio di perdere il loro forte potere contrattuale a causa delle innovazioni tecnologiche che possono rendere obsolete le loro professionalità. Per questa ragione sviluppano comportamenti sindacali volti a proteggersi, attraverso il controllo dell’offerta, della concorrenza nel mercato del lavoro rappresentata da lavoratori più giovani ed adattabili alle nuove esigenze. 97 www.profland.135.it
  • 98. I Mercati Interni del Lavoro Si definiscono come insiemi di processi di allocazione e di remunerazione del lavoro che si affermano all’interno di sistemi di contratti di lavoro dipendente da uno stesso attore centrale, cioè all’interno di un’impresa 98 www.profland.135.it
  • 99. I MIL si originano per le seguenti cause: 1) Specificità delle professionalità 2) Addestramento sul lavoro (on the job training) 3) Consuetudini 99 www.profland.135.it
  • 100. 1) Specificità delle professionalità • È definita dalle abilità necessarie per eseguire un lavoro o applicarsi ad una specifica tecnologia; • L’acquisizione di tali abilità richiede una trasformazione delle caratteristiche professionali del lavoro; • Quanto più il lavoro e la tecnologia sono specifici di un’impresa tanto più la trasformazione è debole, in quanto essa ha un certo valore solo per la specifica impresa ed un basso valore per il mercato; • L’investimento sostenuto dal lavoratore e dall’impresa si deprezza al di fuori dello specifico rapporto di lavoro (investimento idiosincratico) 100 www.profland.135.it
  • 101. 2) Addestramento sul lavoro E’ un processo informale di acquisizione di abilità professionali attraverso l’osservazione dei lavoratori già addestrati, l’affiancamento di lavoratori più anziani, l’inserimento graduale nella posizione La specificità della mansione favorisce l’uso di questo tipo di addestramento e rende difficoltosa la codificazione ed il trasferimento delle informazioni attraverso altre forme di istruzione 101 www.profland.135.it
  • 102. 3) Le consuetudini • Comprendono un insieme di regole non scritte che governano la formazione ed i comportamenti dei gruppi di lavoro; • Tali regole influenzano i livelli retributivi, la mobilità interna (verticale e orizzontale) ed il livello qualitativo e quantitativo della prestazione lavorativa; • La presenza di tali regole, sostenuta da un efficace sistema sanzionatorio per chi non le rispetta, conferisce stabilità (rigidità) al mercato interno e una sua impermeabilità alle influenze di altre forze economiche esterne 102 www.profland.135.it
  • 103. Mercato interno del lavoro Vantaggi Svantaggi Per il datore di lavoro l’impiego del MIL • Perdita di controllo all’aumentare • consente di economizzare sui costi di del numero delle relazioni di fine rapporto e sui costi di ricerca di lavoro; nuovo personale legati al costo delle • Possibile diminuzione delle fonti di informazioni da raccogliere; innovazione in conseguenza in • Consente di economizzare sui costi conseguenza di una maggiore sociali ed organizzativi legati omogeneità di schemi mentali e di all’inserimento di nuovo personale. cultura organizzativa; Per il lavoratore l’impiego del MIL • Costo dei servizi di direzione del • Consente stabilità occupazione e personale, scarsa flessibilità possibilità di crescita professionale e di congiunturale, inerzia carriera; organizzativa e obsolescenza delle • Vantaggi di riduzione dei costi di competenze distintive dell’impresa ricerca di nuove posizioni, dei costi sociali e organizzativi di abbandono di un contesto di lavoro e di relativo cambiamento. 103 www.profland.135.it
  • 104. I contratti di lavoro dipendente • È caratterizzato da alcune regole generali che inquadrano la relazione in termini di diritti e doveri delle parti e che definiscono la relazione di autorità, i confini della relazione e le autorità competenti in caso di contenzioso; • Sono completati nella parte non scritta da accordi verbali o taciti, che dipendono dal rapporto di fiducia esistente tra le parti; • Svolgono una funzione di tipo assicurativo (riduzione del rischio di licenziamenti, attraverso contratti di lungo termine, e riduzione del rischio di variabilità salariale, attraverso l’istituto della retribuzione fissa) 104 www.profland.135.it
  • 105. Il file è stato scaricato/visualizzato in forma gratuita da Profland: http://profland.altervista.org sezione Profstudio http://profland.altervista.org/profstudio/profstudio.htm oppure da qualche mirror, come: www.profland.cjb.net www.profland.135.it o dalla pagina dedicata su slideshare.net: www.slideshare.net/profman 105 www.profland.135.it