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I CAMBIAMENTI DELLA COSCIENZA
POLITICA
• Antico regime volge al termini
In Europa durante l’800 entrò in crisi in modo
irreversibile.
La nobiltà non recuperò più il ruolo dominante.
Lo stato per ordini fondato come sappiamo sulle
distinzioni di sangue , in aree marginali.
Contemporaneamente le corporazioni delle arti e dei
mestieri, avevano agito da freno sulla mobilità della
manodopera.
Nella prima metà del secolo vennero aboliti i diritti
feudali cioè; alcuni riconoscimenti onorifici ed
determinati privilegi.
• Le costituzioni sono le leggi fondamentali
degli stati
Questi diritti vennero sanciti nelle costituzioni.
Nello stesso tempo le norme costituzionali
precisavano come dovevano essere esercitata
la funzione di governo.
Le costituzioni stabilirono il principio della
sovranità popolare cioè, che trasferiscono ai
propri rappresentanti eletti al parlamento.
Le costituzioni stabilirono anche i limiti del
potere del re, segnando così la fine del
assolutismo monarchico .
• Numerosi diritti riconosciuti ad ogni cittadini
I diritti più significativi riguardavano la libertà
personale e l’inviolabilità del domicilio, la
possibilità di esprimere le proprie idee e la
possibilità di professare qualsiasi religione.
I doveri si riassumevano nel rispetto delle
leggi e nell’obbligo di pagare le imposte.
• Permangono le disuguaglianze sociali e
politiche
Uno dei principi fu quello dei cittadini di
fronte la legge.
Tutti senza distinzione di nascita di ricchezza e
di titoli, devono osservare le stesse norme,
essendo sottoposti a subire le stesse pene.
• Nasce e si sviluppa il senso di nazione
La nazione è una comunità unita animata da
sentimenti e valori condivisi da tutti oltre che
da radici storiche comuni.
ASPETTI DELLA PRIMA
INDUSTRIALIZZAZIONE EUROPEA
• l’industria trasforma la vite economica e sociale
IL secolo XIX vide il trionfo dell’industria in Europa, in
particolare nella parte nord occidentale del continente.
La rivoluzione industriale determinò determinati
cambiamenti radicali e profondi:
• Trasformò il modo di produrre e lavorare
• Esaltò il ruolo degli imprenditori che entrarono a far parte
della classe dirigente
• Comportò la concentrazione della manodopera nelle
fabbriche
• Determinò la nascita della classe operaia
•Inizia la costruzione delle ferrovie
Intorno al 1840 in Europa e negli Sati Uniti iniziò la
costruzione su larga scale delle ferrovie.
Il treno innescò una catena di trasformazioni che
nell’ambito dei trasporti si estesero all’intero sistema
economico.
Le locomotive con caldaia a vapore divennero sempre
più potenti e veloci.
Negli stati Europei più avanzati si dotarono ben presto
di reti ferroviarie che collegavano le vecchie città con
quelle nate nei distretti industriali.
Le stazioni che sorsero lungo le strade ferrate più
importanti, divennero a loro volta centri di
smistamento merci.
• L’Inghilterra è la prima “ officina del mondo “
Intorno al 1820 la prosperità economica della
Gran Bretagna si basava soprattutto sulla
produzione di filati e tessuti, sulle miniere di
carbone e ferro, costruzioni meccaniche.
L’Inghilterra raggiunse il massimo della
produzione siderurgica nel 1870.
Un altro importante settore industriale era
rappresentato dai cantieri navali.
• Il Belgio si specializza nell’industria ferroviaria
All’inizio dell’800 il Belgio era il paese più
industrializzato d’Europa. I motivi del suo
sviluppo furono tre:
• Posizione geografica
• La lunga tradizione artigianale
• Le grandi risorse minerarie
• L’industria Francese si sviluppa gradualmente
La Francia imboccò la strada
dell’industrializzazione durante il blocco
continentale imposto da Napoleone.
Le innovazioni più importanti si verificarono:
• Nell’industria tessile
• Nelle raffinerie di zucchero da barbabietola
• Una forte accelerazione si verifica in Germania
In Germania l’industrializzazione si verificò dopo
l’abolizione delle barriere doganali interne,
iniziata nel 1818 e completata nel 1834.
Nella Renania si sviluppò l’industria metallurgica,
nella Westfalia l’industria tessile, in Sassonia la
lavorazione del ferro, del vetro, della porcellana e
della ceramica, nella Slesia e in Turingia
l’industria mineraria, siderurgica, armamentale e
dei giocattoli.
• L’Italia resta un paese industrialmente
arretrato
Alla metà dell’800 l’Italia era ancora un paese
con l’economia quasi esclusivamente agricola.
Tuttavia, timide iniziative erano apparse in
Piemonte, in Liguria e soprattutto nel
Lombardo-Veneto che vantavano tradizioni
secolari nella lavorazione tessile e dei metalli.
Nell’industria siderurgica continuava a
produrre attraverso modesti impianti con
attrezzature e metodi antiquati.
L’industria meccanica era frantumata in tante
piccole officine a conduzione famigliare.
La seconda rivoluzione industriale
• Nasce la “civiltà della luce”
Nel 1869 il fisico Italiano Antonio Pacinotti
realizzò la dinamo, un generatore di energia
elettrica a corrente continua.
Dopo alcuni anni l’Americano Thomas Alva
Edison inventò la lampadina elettrica.
• Le notizie trasmesse in un lampo
Il successo maggiore lo ebbe il telegrafo
inventato dall’Americano Samuel Morse, si
trattava di un apparecchio assai semplice,
dotato da un apparato registratore: il
messaggio trasmesso in codice, il famoso
codice Morse.
Un passo fondamentale della comunicazione a
distanza venne compiuto con la realizzazione
del telefono da parte dello Statunitense
Alexander Bell, che l’Italiano Antonio Merucci
aveva brevettato nel 1871.
• Il petrolio invade i mercati mondiali
Nel 1870 negli Sati Uniti nacque la Standard
Oil Company che in pochi anni riuscì ad
assicurarsi il controllo del 90% della
produzione nazionale.
Anche in Europa nacquero grandi compagnie
petrolifere, come l’Inglese Shell e l’Olandese
Royal Dutch ma la realizzazione del motore a
scoppio fu da parte dei tedeschi Daimler e
Benz con la costruzione delle prime
automobili.
• Si afferma la grossa industria chimica
La conservazione dei cibi raggiunse traguardi
inaspettati mediante la refrigerazione degli
alimenti.
La malaria trovò nel chinino uno dei suoi più
efficaci rimedi; nel 1886 il francese Luis
Pasteur mise appunto il vaccino contro la
rabbia, nel 1899 fu messa in commercio
l’aspirina e dopo 10 anni nel 1909 nacque il
primo antibiotico.
L’INDUSTRIALIZZAZIONE IN ITALIA
• L’ industria nazionale muove i primi passi
A Milano nacque nel 1872 la Pirelli , l’industria della
gomma destinata a svolgere un ruolo molto importante
nell’economia nazionale.
In varie parti d’Italia nacquero le prime industrie
alimentari la Cirio, la Rossi, la Branca, davano vita a
moderne organizzazioni commerciali.
Nel 1894 iniziarono a produrre le acciaierie Terni il più
importante complesso siderurgico Italiano.
Buona parte dello sviluppo si concentrò nel triangolo
industriale i cui vertici erano Torino, Milano e Genova.
• I quattro settori trainanti
L’industria siderurgica si giovò dell’entrata in funzione
degli altiforni a carbon coke che permisero di
trasformare in ghisa i profilati d’acciaio il materiale
ferroso dell’isola del’Elba e rottami di ferro.
L’industria meccanica:
• La Fiat nata 1899
• L’ Ansaldo
L’industria chimica nacque praticamente dal nulla, i
primi passi furono fatti nel settore dei fertilizzante ma
l’Italia dovette continuare ad importare dalla Germania
medicinali, coloranti e d esplosivi fino alla prima guerra
mondiale.
La prima industria elettrica fu la Edison.
L’ultima corsa alle colonie
• I domini britannici sono sparsi in tutti i continenti
• In Asia l’Inghilterra possedeva Singapore, la penisola di
Malacca, il porto di Hong Kong e l’india. L’espansione
coloniale riprese poi alla fine del XIX secolo con la
conquista degli altri territori: Birmania, Malesia, parte
del Bormio e della Nuova Guinea.
• In Africa gli inglesi controllavano la Colonia del Capo,
Natal, Transvaal e l’Orange. Venne costituita così
l’unione del Sud Africa.
L’Inghilterra assunse il controllo: dell’Egitto, Kenia,
Nigeria, Uganda, Sierra Leone, Ghana, Sudan e Somalia.
• La Francia controllava il Sud-est Asiatico e
l’Africa Equatoriale.
• In Asia stabilì nell’ 1885 il proprio dominio sul
Tonchino e Annam (odierno Vietnam) creando
l’ Unione Indocinese a cui poi fu unito il Laos.
• In Africa s’impadronì dei territori centro
occidentali (Africa Occidentale Francese) della
parte centrale (Africa Equatoriale Francese), il
Gabon e l’isola del Madagascar.
• La Germania ha possedimenti in Africa e
nell’oceano Pacifico
• In Africa furono costituite le colonie del Togo
del Camerun, Namibia,Ruanda,Burundi e
Tanzania.
• Nell’Oceano Pacifico si assicurò parete della
Nuova Guinea, Arcipelago delle Bismark, Isole
delle Marianne e le Isole Caroline.
• Anche le Nazioni minori hanno territori
coloniali
• Il Belgio ottenne il controllo del Congo.
• L’Olanda possedeva la Guyana (attuale
Suriname), l’Indonesia e parte della Nuova
Guinea.
• Il Portogallo conquistò l’ Angola e la Guinea.
• La Spagna possedeva il Rio de Oro, Guinea
Spagnola e la zona del Reef.
• L’Italia si assicurò l’Eritrea e la Somalia e la
Libia.
FONTI
“Civiltà senza frontiere ”
Elio Bonifazi Francesca Chiara
Ed. Bulgarini

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  • 1. I CAMBIAMENTI DELLA COSCIENZA POLITICA • Antico regime volge al termini In Europa durante l’800 entrò in crisi in modo irreversibile. La nobiltà non recuperò più il ruolo dominante. Lo stato per ordini fondato come sappiamo sulle distinzioni di sangue , in aree marginali. Contemporaneamente le corporazioni delle arti e dei mestieri, avevano agito da freno sulla mobilità della manodopera. Nella prima metà del secolo vennero aboliti i diritti feudali cioè; alcuni riconoscimenti onorifici ed determinati privilegi.
  • 2. • Le costituzioni sono le leggi fondamentali degli stati Questi diritti vennero sanciti nelle costituzioni. Nello stesso tempo le norme costituzionali precisavano come dovevano essere esercitata la funzione di governo. Le costituzioni stabilirono il principio della sovranità popolare cioè, che trasferiscono ai propri rappresentanti eletti al parlamento. Le costituzioni stabilirono anche i limiti del potere del re, segnando così la fine del assolutismo monarchico .
  • 3. • Numerosi diritti riconosciuti ad ogni cittadini I diritti più significativi riguardavano la libertà personale e l’inviolabilità del domicilio, la possibilità di esprimere le proprie idee e la possibilità di professare qualsiasi religione. I doveri si riassumevano nel rispetto delle leggi e nell’obbligo di pagare le imposte.
  • 4. • Permangono le disuguaglianze sociali e politiche Uno dei principi fu quello dei cittadini di fronte la legge. Tutti senza distinzione di nascita di ricchezza e di titoli, devono osservare le stesse norme, essendo sottoposti a subire le stesse pene. • Nasce e si sviluppa il senso di nazione La nazione è una comunità unita animata da sentimenti e valori condivisi da tutti oltre che da radici storiche comuni.
  • 5. ASPETTI DELLA PRIMA INDUSTRIALIZZAZIONE EUROPEA • l’industria trasforma la vite economica e sociale IL secolo XIX vide il trionfo dell’industria in Europa, in particolare nella parte nord occidentale del continente. La rivoluzione industriale determinò determinati cambiamenti radicali e profondi: • Trasformò il modo di produrre e lavorare • Esaltò il ruolo degli imprenditori che entrarono a far parte della classe dirigente • Comportò la concentrazione della manodopera nelle fabbriche • Determinò la nascita della classe operaia
  • 6. •Inizia la costruzione delle ferrovie Intorno al 1840 in Europa e negli Sati Uniti iniziò la costruzione su larga scale delle ferrovie. Il treno innescò una catena di trasformazioni che nell’ambito dei trasporti si estesero all’intero sistema economico. Le locomotive con caldaia a vapore divennero sempre più potenti e veloci. Negli stati Europei più avanzati si dotarono ben presto di reti ferroviarie che collegavano le vecchie città con quelle nate nei distretti industriali. Le stazioni che sorsero lungo le strade ferrate più importanti, divennero a loro volta centri di smistamento merci.
  • 7. • L’Inghilterra è la prima “ officina del mondo “ Intorno al 1820 la prosperità economica della Gran Bretagna si basava soprattutto sulla produzione di filati e tessuti, sulle miniere di carbone e ferro, costruzioni meccaniche. L’Inghilterra raggiunse il massimo della produzione siderurgica nel 1870. Un altro importante settore industriale era rappresentato dai cantieri navali.
  • 8. • Il Belgio si specializza nell’industria ferroviaria All’inizio dell’800 il Belgio era il paese più industrializzato d’Europa. I motivi del suo sviluppo furono tre: • Posizione geografica • La lunga tradizione artigianale • Le grandi risorse minerarie
  • 9. • L’industria Francese si sviluppa gradualmente La Francia imboccò la strada dell’industrializzazione durante il blocco continentale imposto da Napoleone. Le innovazioni più importanti si verificarono: • Nell’industria tessile • Nelle raffinerie di zucchero da barbabietola
  • 10. • Una forte accelerazione si verifica in Germania In Germania l’industrializzazione si verificò dopo l’abolizione delle barriere doganali interne, iniziata nel 1818 e completata nel 1834. Nella Renania si sviluppò l’industria metallurgica, nella Westfalia l’industria tessile, in Sassonia la lavorazione del ferro, del vetro, della porcellana e della ceramica, nella Slesia e in Turingia l’industria mineraria, siderurgica, armamentale e dei giocattoli.
  • 11. • L’Italia resta un paese industrialmente arretrato Alla metà dell’800 l’Italia era ancora un paese con l’economia quasi esclusivamente agricola. Tuttavia, timide iniziative erano apparse in Piemonte, in Liguria e soprattutto nel Lombardo-Veneto che vantavano tradizioni secolari nella lavorazione tessile e dei metalli. Nell’industria siderurgica continuava a produrre attraverso modesti impianti con attrezzature e metodi antiquati. L’industria meccanica era frantumata in tante piccole officine a conduzione famigliare.
  • 12. La seconda rivoluzione industriale • Nasce la “civiltà della luce” Nel 1869 il fisico Italiano Antonio Pacinotti realizzò la dinamo, un generatore di energia elettrica a corrente continua. Dopo alcuni anni l’Americano Thomas Alva Edison inventò la lampadina elettrica.
  • 13. • Le notizie trasmesse in un lampo Il successo maggiore lo ebbe il telegrafo inventato dall’Americano Samuel Morse, si trattava di un apparecchio assai semplice, dotato da un apparato registratore: il messaggio trasmesso in codice, il famoso codice Morse. Un passo fondamentale della comunicazione a distanza venne compiuto con la realizzazione del telefono da parte dello Statunitense Alexander Bell, che l’Italiano Antonio Merucci aveva brevettato nel 1871.
  • 14. • Il petrolio invade i mercati mondiali Nel 1870 negli Sati Uniti nacque la Standard Oil Company che in pochi anni riuscì ad assicurarsi il controllo del 90% della produzione nazionale. Anche in Europa nacquero grandi compagnie petrolifere, come l’Inglese Shell e l’Olandese Royal Dutch ma la realizzazione del motore a scoppio fu da parte dei tedeschi Daimler e Benz con la costruzione delle prime automobili.
  • 15. • Si afferma la grossa industria chimica La conservazione dei cibi raggiunse traguardi inaspettati mediante la refrigerazione degli alimenti. La malaria trovò nel chinino uno dei suoi più efficaci rimedi; nel 1886 il francese Luis Pasteur mise appunto il vaccino contro la rabbia, nel 1899 fu messa in commercio l’aspirina e dopo 10 anni nel 1909 nacque il primo antibiotico.
  • 16. L’INDUSTRIALIZZAZIONE IN ITALIA • L’ industria nazionale muove i primi passi A Milano nacque nel 1872 la Pirelli , l’industria della gomma destinata a svolgere un ruolo molto importante nell’economia nazionale. In varie parti d’Italia nacquero le prime industrie alimentari la Cirio, la Rossi, la Branca, davano vita a moderne organizzazioni commerciali. Nel 1894 iniziarono a produrre le acciaierie Terni il più importante complesso siderurgico Italiano. Buona parte dello sviluppo si concentrò nel triangolo industriale i cui vertici erano Torino, Milano e Genova.
  • 17. • I quattro settori trainanti L’industria siderurgica si giovò dell’entrata in funzione degli altiforni a carbon coke che permisero di trasformare in ghisa i profilati d’acciaio il materiale ferroso dell’isola del’Elba e rottami di ferro. L’industria meccanica: • La Fiat nata 1899 • L’ Ansaldo L’industria chimica nacque praticamente dal nulla, i primi passi furono fatti nel settore dei fertilizzante ma l’Italia dovette continuare ad importare dalla Germania medicinali, coloranti e d esplosivi fino alla prima guerra mondiale. La prima industria elettrica fu la Edison.
  • 18. L’ultima corsa alle colonie • I domini britannici sono sparsi in tutti i continenti • In Asia l’Inghilterra possedeva Singapore, la penisola di Malacca, il porto di Hong Kong e l’india. L’espansione coloniale riprese poi alla fine del XIX secolo con la conquista degli altri territori: Birmania, Malesia, parte del Bormio e della Nuova Guinea. • In Africa gli inglesi controllavano la Colonia del Capo, Natal, Transvaal e l’Orange. Venne costituita così l’unione del Sud Africa. L’Inghilterra assunse il controllo: dell’Egitto, Kenia, Nigeria, Uganda, Sierra Leone, Ghana, Sudan e Somalia.
  • 19. • La Francia controllava il Sud-est Asiatico e l’Africa Equatoriale. • In Asia stabilì nell’ 1885 il proprio dominio sul Tonchino e Annam (odierno Vietnam) creando l’ Unione Indocinese a cui poi fu unito il Laos. • In Africa s’impadronì dei territori centro occidentali (Africa Occidentale Francese) della parte centrale (Africa Equatoriale Francese), il Gabon e l’isola del Madagascar.
  • 20. • La Germania ha possedimenti in Africa e nell’oceano Pacifico • In Africa furono costituite le colonie del Togo del Camerun, Namibia,Ruanda,Burundi e Tanzania. • Nell’Oceano Pacifico si assicurò parete della Nuova Guinea, Arcipelago delle Bismark, Isole delle Marianne e le Isole Caroline.
  • 21. • Anche le Nazioni minori hanno territori coloniali • Il Belgio ottenne il controllo del Congo. • L’Olanda possedeva la Guyana (attuale Suriname), l’Indonesia e parte della Nuova Guinea. • Il Portogallo conquistò l’ Angola e la Guinea. • La Spagna possedeva il Rio de Oro, Guinea Spagnola e la zona del Reef. • L’Italia si assicurò l’Eritrea e la Somalia e la Libia.
  • 22. FONTI “Civiltà senza frontiere ” Elio Bonifazi Francesca Chiara Ed. Bulgarini