2. I l teatro Il teatro , per i Greci, era un luogo importante per manifestazioni collettive, religiose, politiche, culturali e di svago. Gli spettacoli coincidevano con le grandi festività in onore del dio Dioniso , a cui partecipava la totalità della cittadinanza. Era costruito sempre a cielo aperto, sul declivio di una collina, per facilitare la costruzione delle tribune che consistevano, inizialmente, in panche di legno , con uno spazio piano davanti per le rappresentazioni. In Grecia, ed in particolar modo ad Atene, quindi, le rappresentazioni teatrali furono un grandissimo "fatto sociale" e molto più che ai nostri giorni un fenomeno di massa; esse diverranno, inoltre, sempre più una conquista, un mezzo di conoscenza, uno specchio della società, un legame sociale. Non possiamo se non ripetere che il teatro fu un vero centro di vita intellettuale che agiva efficacemente sulle masse sia dal punto di vista estetico che da quello educativo e culturale.
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5. Il teatro di Dioniso, Acropoli di Atene (circa 338-326 a.C.)
10. La tragedia Pericle incoraggiò le rappresentazioni perché avevano un alto valore educativo. Le tragedie mettevano in scena un atto di violenza contro le leggi divine e umane, che alla fine veniva sempre punito, poiché era una scuola per il popolo , anche ai teti (nulla tenenti) potevano assistere perché i due oboli per l’ingresso venivano rimborsati dallo Stato. 3.Euripide. 1 2 3 I più grandi tragediografi greci sono : 1.Sofocle, 2.Eschilo,
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15. FONTI: Giovanni Caselli - Le grandi civiltà del mondo antico – Ed. Giunti Marco Migliardi - A scuola con PowerPoint 2002 - Loescher htt p://it.wikipedia.org www.selinunte.net www.panebianco3d.com www.miti3000.it Musique Grecque - Hassapikos.mp3 www.artemotore.com web.tiscali.it www.scuola.alto-adige.it Architettura dell’antica Grecia Grazie per l’attenzione a cura di Diego Gioacchini
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21. Eretteo L'eretteo è un tempio ionico con due celle interne dove venivano conservate le memorie sacre della città di Atene, l'ulivo di Atena e la tomba di Cecrope, mitico re attico. Le statue sono delle copie, quelle originali si trovano nel museo dell'Acropoli.
22. Partenone Il Partenone (in greco "tempio delle vergini") si trova da quasi 2.500 anni sull'Acropoli di Atene. E’ un tempio dorico con elementi ionici, dedicato alla dea Athèna Parthènos, protettrice della città. Deriva il suo nome da una sala, detta il partenone perché durante le feste panatenee vi dimoravano le vergini (panatenoi) che avevano il compito di servire la dea. . Costruito tutto in marmo, era dipinto di rosso e blu e aveva le pareti esterne decorate con sculture; all'interno c'era un'enorme statua di Atena in oro e avorio , opera dello scultore Fidia. Con il passare del tempo le sue colonne hanno perso la loro colorazione originale fino a diventare bianche . E’ un'opera maestosa ed elegante, formata da 17 colonne sui lati lunghi e da 8 su quelli corti.
26. Le "pàrodoi" Passaggi laterali, spesso lievemente inclinati, arricchiti da statue e dediche votive. Da quella di destra, per convenzione, entravano i personaggi provenienti dalla città, dall’altra di sinistra quelli che giungevano dalla campagna. I parasceni Due strutture laterali, dette paraskhnia ("parasceni"), definivano con maggior compiutezza l'edificio di fondo, in cui si aprivano le porte, tre normalmente, a indicare vicine o lontane provenienze. Proscenio Era situato sullo sfondo, sorta di portico che serviva da scenario, ed una scena (skéné), costruzione dalla triplice funzione di scenario, quinte e magazzino.
27. ordine ionico : il fusto della colonna presenta scanalature a spigoli smussati; è più alto e sottile di quello dell'ordine dorico; poggia su di un basamento che lo isola dallo stilobate. Il capitello è costituito da due volute, sormontate da un sottile abaco . Sull'architrave il fregio è costituito da un bassorilievo che si sviluppa senza interruzioni e che si presta particolarmente per una narrazione continua. FUSTO ABACO CAPITELLO
28. ordine dorico: il fusto della colonna presenta scanalature a spigoli vivi e poggia direttamente sullo stilobate. Il capitello è costituito da un semplice rigonfiamento ( echino ) sormontato da una spessa lastra a base quadrata ( abaco ). Sull'architrave è posta una fascia decorativa ( fregio ), composta da elementi scanalati ( triglifi ), alternati a lastre con bassorilievi ( metope ). La netta separazione fra un metopa e l'altra favorisce la rappresentazione di episodi staccati l'uno dall'altro. FUSTO ABACO ECHINO
35. L’elemento a tronco di cono ( kalathos ) è rivestito di due ordini di otto foglie di acanto, delle quali le otto superiori sono sormontate da caulicoli, che reggono un calice da cui fuoriescono volute di raccordo tra l’ abaco ed il motivo decorativo centrale. L’abaco presenta i lati concavi in corrispondenza degli angoli aggettanti del capitello. ABACO