Aboliremo l'IMU sulla prima casa e restituiremo quella versata nel 2012
1. ABOLIREMO L’IMU SULLA PRIMA
CASA E RESTITUIREMO QUELLA
VERSATA NEL 2012
Elezioni 2013 a cura de il Pdl
2. INDICE
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Le ragioni del nostro Aboliremo l’IMU sulla
impegno prima casa e restituiremo
Quand le bâtiment va, quella versata nel 2012
tout va Come finanziamo
Quanto è tassato in Italia l’abolizione dell’IMU sulla
il settore immobiliare prima casa e la
restituzione di quella
Effetti della tassazione sul
versata nel 2012
settore immobiliare
Il nostro impegno Per una nuova politica
economica
3. LE RAGIONI DEL NOSTRO IMPEGNO
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A causa del peggioramento del ciclo internazionale,
dell’aumento della pressione fiscale e dei maggiori
oneri per il servizio del debito nel 2012, la crescita
(si fa per dire) prevista per l’Italia nel 2013 sarà del
-1% (invece del -0,2%).
6. LE RAGIONI DEL NOSTRO IMPEGNO
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Noi intendiamo contrastare questa tendenza
negativa con una manovra d’anticipo che rilanci la
domanda interna, vale a dire stimolando i
consumi, partendo dal settore immobiliare che,
come abbiamo visto, funge da traino per l’intera
economia.
7. LE RAGIONI DEL NOSTRO IMPEGNO
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Una iniezione di ossigeno che incide direttamente sui
consumi e sugli investimenti (aumentando così, via
domanda interna, il reddito), in grado di dimezzare
gli effetti negativi del ciclo internazionale sulla nostra
economia, portando verosimilmente la crescita
prevista per l’Italia nel 2013 dall’attuale -1% a -
0,5%, innescando così, fin dalla primavera 2013,
un circolo virtuoso di ripresa.
8. LE RAGIONI DEL NOSTRO IMPEGNO
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In questo modo viene sventato qualsiasi rischio di
manovra correttiva (grazie al miglioramento dei
consumi e delle aspettative).
Non far nulla in termini di stimolo della domanda
interna ci consegnerebbe all’avvitamento, fatto di
minor crescita, peggioramento della finanza
pubblica, manovra correttiva, ulteriori inasprimenti
fiscali.
9. LE RAGIONI DEL NOSTRO IMPEGNO
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In mancanza di un deciso cambiamento di rotta nella
politica economica, questo peggioramento
congiunturale finirà per aggravare l’attuale spirale
recessiva, fatta di troppe tasse, caduta dei consumi e
degli investimenti, aumento della disoccupazione,
peggioramento delle finanze pubbliche, fuori dai
sentieri di risanamento concordati con l’Unione
europea. Da cui la necessità di ulteriori manovre
correttive, in un circolo vizioso senza fine.
10. QUAND LE BÂTIMENT VA, TOUT VA
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Eliminare l’IMU sulla prima casa non solo si può, ma
farà anche bene all’economia. Lo sanno gli italiani:
quando cresce il mercato immobiliare cresce
l’intero paese.
“Quand le bâtiment va, tout va”: lo diceva Martin
Nadaud (parlamentare francese dell’800), lo
conferma la migliore letteratura economica.
11. QUAND LE BÂTIMENT VA, TOUT VA
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La ragione è molto semplice: gli investimenti in
edilizia hanno il più alto coefficiente di attivazione
sull’economia.
In parole povere, un euro di spesa nel settore si
trasforma in un multiplo di maggior Prodotto Interno
Lordo.
12. QUAND LE BÂTIMENT VA, TOUT VA
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D’altra parte, ce l’ha ricordato il 13 settembre 2012
il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke,
avviando il suo terzo Quantitative Easing:
investimenti nel settore immobiliare vogliono dire
crescita e occupazione.
Esattamente il contrario di quanto è avvenuto in Italia
con il governo Monti.
13. QUANTO È TASSATO IN ITALIA IL SETTORE
IMMOBILIARE
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La tesi del governo Monti, secondo cui la pressione
fiscale italiana sugli immobili fino al 2011
rappresentava un’anomalia, in quanto troppo
bassa, rispetto alla media dei principali paesi
europei, è infondata.
Nel 2010 l’Italia aveva una tassazione patrimoniale
diretta della proprietà immobiliare dello 0,70% del
PIL, perfettamente in linea con lo 0,69% della media
dei paesi OCSE.
14. QUANTO È TASSATO IN ITALIA IL SETTORE
IMMOBILIARE
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In seguito all’introduzione dell’IMU del governo
Monti, la percentuale dello 0,70% è aumentata
all’1,35% del PIL, cioè quasi raddoppiata, in tal
modo portando l’Italia ad un livello di imposizione
diretta sugli immobili di gran lunga superiore alla
media degli altri Paesi, e seconda solo alla Francia.
15. QUANTO È TASSATO IN ITALIA IL SETTORE
IMMOBILIARE
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Stato % sul PIL Portogallo 0,65
Francia 2,46 Finlandia 0,65
1,35 Slovenia 0,49
Belgio 1,23
effetto IMU
Germania 0,46
Irlanda 0,87
Slovacchia 0,43
Spagna 0,82
Estonia 0,36
Italia 0,70 Austria 0,23
Media OCSE 0,69 Grecia 0,17
Olanda 0,69 Lussemburgo 0,08
16. EFFETTI DELLA TASSAZIONE SUL SETTORE
IMMOBILIARE
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Negli ultimi 5 anni per i quali esistono rilevazioni Istat
complete (2007-2011), il numero medio annuo di
compravendite immobiliari è stato pari a 885.333
unità.
Nel 2012 il numero di compravendite immobiliari
ha subìto una riduzione del 30% rispetto al 2011,
valore che in termini assoluti corrisponde a
250.000 unità.
17. EFFETTI DELLA TASSAZIONE SUL SETTORE
IMMOBILIARE
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Tale riduzione, determinata essenzialmente dal carico
fiscale senza precedenti abbattutosi sul settore
immobiliare nel 2012, porta con sé:
una forte svalutazione del patrimonio
immobiliare italiano, in gran parte di proprietà
delle famiglie;
ulteriori effetti di avvitamento dell’economia,
derivanti dalle conseguenze negative in tutti i
settori collegati all’immobiliare.
18. EFFETTI DELLA TASSAZIONE SUL SETTORE
IMMOBILIARE
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Tutto quanto descritto si sostanzia in:
perdita di posti di lavoro;
cessazione di attività economiche;
minore attività produttiva svolta;
minori entrate fiscali in termini di IVA e di imposte
sui redditi.
19. EFFETTI DELLA TASSAZIONE SUL SETTORE
IMMOBILIARE
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Confedilizia stima che la riduzione, pari a 250.000
unità, del numero di compravendite nel 2012 ha
comportato un minor reddito prodotto in Italia di 8-
10 miliardi di euro.
Tutto ciò senza considerare che in Italia vi sono tra
700.000 e 800.000 immobili bisognosi di
ristrutturazione e che potrebbero essere oggetto di
lavori per almeno altri 7 miliardi di euro.
20. EFFETTI DELLA TASSAZIONE SUL SETTORE
IMMOBILIARE
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8-10 miliardi derivanti dalla riduzione del numero
delle compravendite + 7 miliardi di mancate
ristrutturazioni hanno prodotto una contrazione della
nostra economia, nel solo settore immobiliare, pari a
un punto di PIL.
21. IL NOSTRO IMPEGNO
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Abrogazione dell’IMU sulla prima casa e sui
terreni e fabbricati funzionali alle attività
agricole.
Restituzione degli importi versati dai
contribuenti italiani nel 2012 per l’IMU sulla
prima casa e sui terreni e fabbricati funzionali
alle attività agricole.
22. IL NOSTRO IMPEGNO
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Complessiva riorganizzazione e razionalizzazione del
sistema di tassazione degli immobili.
Al fine di rilanciare il settore immobiliare. E con esso
stimolare i consumi e gli investimenti, per riportare il
paese su un sentiero di crescita.
23. ABOLIREMO L’IMU SULLA PRIMA CASA E
RESTITUIREMO QUELLA VERSATA NEL 2012
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Una volta ricevuta
Primo CdM L’Amministrazione la lettera dell’AF, i
finanziaria invia una contribuenti si
• Abrogazione lettera a ciascun recano presso gli
IMU prima casa contribuente, sportelli di Poste
• Restituzione comunicando il titolo Italiane a riscuotere
degli importi a ricevere il rimborso il rimborso (oppure
versati nel e l’ammontare comunicano l’IBAN
2012 spettante per l’accredito in
c/c)
24. COME FINANZIAMO LA RESTITUZIONE DELL’IMU SULLA
PRIMA CASA VERSATA NEL 2012
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Per la copertura finanziaria di questa restituzione,
che costa intorno ai 4 miliardi (cioè, è bene
ricordarlo, la duecentesima parte di quello che lo
Stato spende complessivamente ogni anno), abbiamo
pensato a una soluzione che non solo garantirà molte
più risorse, ma che ha anch’essa una forza simbolica
eloquente: un accordo con la Svizzera, per la
tassazione delle attività finanziarie detenute in quel
Paese (gettito previsto: 25-30 miliardi una tantum
più 5 miliardi all’anno di flusso a regime).
25. COME FINANZIAMO LA RESTITUZIONE DELL’IMU SULLA
PRIMA CASA VERSATA NEL 2012
25
In attesa della sottoscrizione dell’accordo, da
realizzarsi al più presto, e della sua operatività, con
relativi acconti, la liquidità necessaria sarà anticipata
dalla Cassa Depositi e Prestiti e dal sistema bancario,
previo accordo stilato sul modello di quello già
sottoscritto in occasione del recente terremoto in
Emilia Romagna.
26. COME FINANZIAMO LA RESTITUZIONE DELL’IMU SULLA
PRIMA CASA VERSATA NEL 2012
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L’operazione graverà sulla finanza pubblica solo per
gli interessi che decorreranno dal momento in cui sarà
firmata l’accordo con la Cassa Depositi e Prestiti e
con le banche al giorno in cui le somme saranno
restituite, grazie all’operatività della convenzione con
la Svizzera.
27. COME FINANZIAMO LA RESTITUZIONE DELL’IMU SULLA
PRIMA CASA VERSATA NEL 2012
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Importo relativamente trascurabile e, comunque,
notevolmente inferiore al maggior deficit che si
avrebbe qualora il PIL diminuisse del -1%, anziché
del -0,5%.
28. COME FINANZIAMO L’ABOLIZIONE DELL’IMU
SULLA PRIMA CASA
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Per quanto riguarda la copertura strutturale per
l’eliminazione dell’IMU, infine, si provvederà mediante
una revisione delle accise su giochi e tabacchi, su cui
abbiamo un disegno di legge già predisposto.
29. COME FINANZIAMO L’ABOLIZIONE DELL’IMU
SULLA PRIMA CASA
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gettito
Rafforzamento dell’offerta di gioco legale
250 milioni
mediante revisione del palinsesto
Contrasto illegalità gioco 990 milioni
Tassa sui prodotti succedanei fumo 150 milioni
Ristrutturazione fiscalità tabacco 700 milioni
Lotta al contrabbando 900 milioni
Accise alcolici 1.015 milioni
TOTALE 4.005 milioni
30. COME FINANZIAMO L’ABOLIZIONE DELL’IMU SULLA PRIMA CASA
E LA RESTITUZIONE DI QUELLA VERSATA NEL 2012
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Tutto questo in coerenza con una riforma strutturale
dell’intero sistema di tassazione immobiliare: ritorno
all’IMU federale, solo sulle seconde case, con il
duplice obiettivo di accorpare in essa tutte le imposte
gravanti sugli immobili e di semplificare il farraginoso
catalogo delle imposte locali (ben 18 diverse forme
di entrata: dall’ex ICI alla “tassa sull’ombra”).
31. COME FINANZIAMO L’ABOLIZIONE DELL’IMU SULLA PRIMA CASA
E LA RESTITUZIONE DI QUELLA VERSATA NEL 2012
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E nell’ambito di una revisione complessiva del Patto di
Stabilità interno, anche alla luce del maggior gettito
ottenuto dai Comuni sulle seconde case, come
derivante dalla maggiorazione delle aliquote da essi
deliberata nel 2012.
32. PER UNA NUOVA POLITICA ECONOMICA
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Il tutto all’interno della nostra strategia per una
nuova politica economica, fatta di attacco al debito,
revisione delle Tax expenditures, tagli della spesa
pubblica corrente e conseguente riduzione della
pressione fiscale, al fine di riportare il nostro paese
su un sentiero virtuoso di crescita.