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GESTIONE DELLE MALATTIE
INFETTIVE IN EMERGENZA
●Prevenzione primaria delle
  malattie infettive nel
  personale addetto personale
 ● Prevedere formazione del
                              al soccorso
 ●territoriale
   Vaccinazioni ( non obbligatorie..
  RACCOMANDATE)

 ● Presidi di protezione individuale
 ● Mascherine e mascherine con filtro FFP2 ( per TBC ) e FFP3
   (per SARS)
 ● Guanti
 ● Occhiali
 ● Camice (non raccomandato di routine)
 ● Maschera al
   paziente
Prevenzione delle malattie infettive nel
personale addetto al soccorso territoriale
● Contenitore per eliminazione di aghi ( :non incappucciare) e
  materiali biologici
● Adeguato impianto di depurazione e ventilazione in ambulanza
● Disinfettanti ed antisettici per cute in ambulanza (indicata
  soluzione di Clorexidina in alcool al 70 %). Esempi commerciali:
  SIMP 80 o Hibiscrub.
● Al rientro (in caso di contatto con patologia ad alta diffusibilità e
  patogenecità :
● Cambio divisa e doccia ( :equipaggio)
                                                 NON OPERATIVITA’!!!
● Cambio ambulanza
● Lavaggio e disinfezione ambulanza
Profilassi siero-vaccinica e/o
farmacologica post-esposizione nel
personale a contatto
● Prevedere obbligo di comunicazione
  da parte di struttura accettante
                ● PROTOCOLLI:
EPATITE A
● Immunoglobuline entro 2 settimane dall’
  esposizione o vaccino entro 7 gg ( meglio 4-6 gg)
● Esperienza sull’efficacia ancora relativa.
Profilassi siero-vaccinica e/o
farmacologica post-esposizione nel
personale a contatto
EPATITE B
 ● A) soggetti Non vaccinati : somministrazione immediata di
   Immunoglobuline specifiche alla dose di 0,06 ml/Kg o 10-12
   U.I./ kg per via I.M. ( non oltre 7 gg) ed inizio del ciclo
   vaccinale al più presto possibile ( dopo 14 gg dall’
   esposizione l’efficacia dell’immunoprofilassi è dubbia )
   secondo la schedula vaccinale : 0-1-2-12 mesi.
 ● B) soggetti vaccinati ed immuni : nessun trattamento
 ● C) soggetti vaccinati e “non-responders” :
   Immunoglobuline specifiche come al punto A) per 2 volte (
   a distanza di 1 mese)
 ● D) soggetti vaccinati con risposta anticorpale non nota:
   determinazione del titolo AntiHBs (HBsAb).Se titolo > di 10
   mUI/ml non si effettua nessun trattamento; se il titolo < si
   somministrano Immunoglobuline come al punto A) e
Profilassi siero-vaccinica e/o
farmacologica post-esposizione nel
personale a contatto
 MENINGITE DA HAEMOPHILUS
 INFLUENZAE
 ● Chemioprofilassi : Rifampicina
   20/mg/Kg/die 1 volta /die x 4 gg ( dose
   massima giornaliera 600 mg).La dose per
   adulti è 600 mg/die)
 ● Profilassi attiva : almeno 1 dose di
   vaccino
Profilassi siero-vaccinica e/o
farmacologica post-esposizione nel
personale a contatto
 MENINGITE MENINGOCOCCICA
 ● Sorveglianza della persona: sorveglianza dei
   contatti per 10 gg con inizio di appropriata terapia
   al primo sintomo di malattia ( iperpiressia)
 ● Chemioprofilassi entro 24 h dalla diagnosi del
   caso indice e non oltre 3-7 gg:
 ● 600 mg di rifampicina 2 volte /die per 2 gg oppure
 ● 250 mg di ceftriaxone i.m. in dose singola oppure
 ● 500 mg di ciprofloxacina per os in dose singola.
 ● Profilassi attiva : il vaccino attualmente
   disponibile comprende i ceppi A, C, Y e W. La
   vaccinazione di routine non è raccomandata.
Profilassi siero-vaccinica e/o
farmacologica post-esposizione nel
personale a contatto
 MORBILLO
 ● Profilassi attiva : la vaccinazione
   antimorbillosa, anche in combinazione
   MORUPAR,effettuata entro 72 ore dall’
   esposizione può conferire protezione.
 ● Profilassi passiva: Immunoglobuline
   specifiche entro 6 gg può prevenire o
   attenuare la malattia nelle persone
   suscettibili.
Profilassi siero-vaccinica e/o
farmacologica post-esposizione nel
personale a contatto
  PAROTITE
   ● E’ consigliabile l’offerta della vaccinazione ai
     contatti non immunizzati per aumentare la
     copertura vaccinale anche se il vaccino
     antiparotite non risulta efficace nella profilassi
     post-esposizione del caso specifico.
  RABBIA (?)
   ● Deve essere effettuato il trattamento post-
     esposizione a tutti coloro che abbiano avuto
     contaminazione di mucose o ferite con saliva,
     liquor o con tessuto cerebrale dal paziente. Nel
     caso fosse necessario si rimanda alla circolare n.
Profilassi siero-vaccinica e/o
farmacologica post-esposizione nel
personale a contatto
 ROSOLIA
  ● Sorveglianza della persona (gravida!!!). Debbono astenersi
    fino a stato immunologico noto.
  ● Profilassi attiva: offerta della vaccinazione ai non
    immunizzati per aumentare la copertura.Il vaccino non
    risulta essere efficace nella profilassi post-esposizione del
    caso specifico.
  ● Profilassi passiva: immunoglobuline a donne gravide
    suscettibili che rifiuta a priori l’ipotesi di interruzione della
    gravidanza entro 72 ore dall’esposizione.
 SALMONELLOSI E SALMONELLOSI NON TIFOIDE
  ● Sorveglianza della persona. (?)
 SCARLATTINA (?)
  ● Sorveglianza per 7 gg dal contatto
Profilassi siero-vaccinica e/o
farmacologica post-esposizione nel
personale a contatto
HIV
 ● Sorveglianza (test a 3-6mesi). Chemioprofilassi entro
   4 ore dall’infortunio e, comunque , non oltre le 72 ore
   . Si applica il protocollo HAART (Highly active
   Antiretroviral Therapy) che riduce dell’80 % il rischio
   di contagio.
HCV
 ● Sorveglianza. Controllo base per Anti-HCV e ALT e
   poi a 4 mesi. Controllo HCV RNA a 4-6 settimane.
TETANO
 ● In caso di infortunio :secondoprotocolli ben
   codificati.
Profilassi siero-vaccinica e/o
farmacologica post-esposizione nel
personale a contatto
 ● TUBERCOLOSI
  ● Nei contatti recentemente infettati si stima un rischio di malattia
    intorno all’8 %. Deve essere fatto ogni sforzo per ridurre i tempi di
    segnalazione di un caso sospetto di TBC che dovrebbe comunque
    avvenire entro 3 gg e la conseguente ricerca attiva dei contatti che
    dovrebbe essere avviata entro i successivi 3 gg. Lo sceening dei
    contatti consiste nell’esecuzione del test tubercolinico secondo
    Mantoux. Il test smaschera una situazione di infezione
    tubercolare. Se positivo implica un completamento dell’indagine
    con radiografia del torace per escludere malattia. Se negativo va
    ripetuto ogni 2 mesi. L’eventuale positività va valutato e se
    significativa può prevedere l’effettuazione di una specifica terapia,
    cioè di una cura farmacologica volta a sterilizzare l’ambito
    toracico. Il soggetto in terapia immunostatica deve iniziare subito
    profilassi!
RICONDIZIONAMENTO AMBULANZA
PROTOCOLLI DI DISINFEZIONE DEL MEZZO
E DELLA STRUMENTAZIONE
● Materiali:
● DPI e DM (guanti monouso in TNT idrorepellente,occhiali di
  protezione /schermo facciale pluriuso, mascherina chirurgica,
  respiratore facciale filtrante FFP2S e FFP3);
● Kit per decontaminazione: Bionil granuli (Sodio
  Dicloroisocianurato Diidrato) pannetti monouso, camice monouso
  in TNT idrorepellente, guanti monouso, paletta monouso;
● erogatore spray per soluzione disinfettante;
● soluzione acquosa disinfettante concentrata (Clorexide”S”);
● sistema Mop (secchio blu con acqua pulita, secchio rosso con
  acqua più soluzione disinfettante);
● pannetti monouso;
● armadio chiuso per deposito materiale necessario per la pulizia.
SANIFICAZIONE AMBULANZA NON
CONTAMINATA DA MATERIALE BIOLOGICO


 Sanificazione da eseguire una volta al giorno:
  ● effettuare l’igiene delle mani;
  ● preparare il sistema Mop;
  ● indossare i DPI e DM;
  ● raccogliere e gettare negli appositi contenitori per rifiuti il materiale usato;
  ● con pannetto monouso imbevuto di soluzione disinfettante lavare il
    materassino della barella, tutto il materiale impiegato per il trasporto del
    paziente, il pavimento, lasciando agire il disinfettante per 20 minuti ed
    arieggiare il vano sanitario;
  ● rimuovere i DPI e DM;
  ● effettuare l’igiene delle mani;
  ● rifornire il vano sanitario con tutto il materiale necessario;
  ● ricondizionare il materiale pluriuso utilizzato per la pulizia.
SANIFICAZIONE AMBULANZA NON
CONTAMINATA DA MATERIALE BIOLOGICO

Sanificazione da eseguire tra un paziente e l’altro:
 ● effettuare l’igiene delle mani;
 ● indossare i DPI e DM;
 ● preparare l’erogatore spray con soluzione disinfettante, registrare la data
   di preparazione della soluzione sull’erogatore (la durata della soluzione
   preparata se correttamente conservata è di 7 giorni);
 ● rimuovere la biancheria sporca e smaltirla negli appositi contenitori;
 ● raccogliere e gettare negli appositi contenitori per rifiuti il materiale usato;
 ● con l’apposito erogatore e con pannetto monouso eseguire la
   sanificazione del materassino, delle sponde di sicurezza della barella o
   della poltrona;
 ● effettuare la pulizia del pavimento se necessaria;
 ● rimuovere i DPI e DM;
 ● effettuare l’igiene delle mani;
 ● rifornire il vano sanitario con il materiale necessario.
SANIFICAZIONE AMBULANZA CONTAMINATA CON
  MATERIALEBIOLOGICO


In caso di superfici visibilmente contaminate con materiale biologico
( sangue ,feci,vomito, ecc…) procedere alla decontaminazione nel
seguente modo:
1. effettuare l’igiene delle mani;
2. preparare il sistema Mop;
3. indossare i DPI e DM;
4. versare i granuli di Sodio Dicloroisocianurato Diidrato sulla superficie contaminata da
rimuovere fino a coprirlo completamente;
5. lasciare agire circa 5 minuti (il materiale biologico verrà solidificato);
6. rimuovere il tutto con pannetto monouso/apposita paletta monouso e smaltire nei
rifiuti sanitari a rischio infettivo;
7. detergere/disinfettare la superficie trattata;
8. raccogliere e gettare negli appositi contenitori per rifiuti il materiale usato;
9. rimuovere i DPI e DM;
10. rifornire il vano sanitario con il materiale necessario;
11. ricondizionare il materiale pluriuso utilizzato per la pulizia.
N. B. In presenza di notevoli quantità di urina, assorbire la maggior parte di liquido
biologico con pannetti monouso/carta assorbente, smaltirli negli appositi contenitori e
poi procedere come da punto 1 a punto 9.
DISINFEZIONE AMBULANZA
ROUTINARIA

 Una volta al mese con utilizzo di apparecchio
 ozonizzatore con il quale si ottiene una disinfezione
 più accurata e tendente alla sterilizzazione con altro
 indubbio vantaggio che, essendo l’ozono un gas, si
 riuscirebbe a disinfettare TUTTO l’ambiente e l’
 attrezzatura (compreso l’impianto di a reazione e
 climatizzazione).L’ozonizzatore è facilmente
 utilizzabile dallo stesso personale Po.T.E.S.
MODALITA’ DI PULIZIA DELL’
AMBULANZA
a. allestire i due secchi, quello blu con acqua pulita, quello
rosso con acqua più soluzione detergente;
b. indossare i guanti;
c. rimuovere la biancheria sporca,raccogliere e gettare negli
appositi contenitori di rifiuti ed il materiale usato (garze,
medicazioni, confezioni sterili aperte e non utilizzate…);
d. con panno o spugna imbevuta di soluzione detergente
lavare il materassino, il cuscino della barella, tutte le
suppellettili, le superficie interne, e le attrezzature dell’
ambulanza (risciacquare frequentemente la spugna o il
panno nell’acqua pulita);
e. disinfezione con panno o spugna imbevuta di soluzione
disinfettante, a base di cloro e lasciare agire per alcuni minuti
(10-20 minuti), tutte le attrezzature (barelle, sedie, stecco-
MODALITA’ DI PULIZIA DELL’
AMBULANZA
f. passare il panno lavasciuga per sciacquare e asciugare le
superfici precedentemente trattate;
g. detergere il pavimento;
h. rifornire la cassetta dei medicamenti (dove presente),
sostituire i sussidi monouso: cannule, filtri, maschere, tubi di
raccordo, garze, ambu …; controllare e/o sostituire le bombole
di ossigeno vuote (ricordare che la bombola si deve
considerare scarica quando il manometro segna 20 bar)
i. vuotare l’acqua dai 2 secchi lavarli e asciugarli;
j. detergere le spugne e i panni multiuso e disinfettarli tramite
immersione in soluzione a base di cloro per almeno 30 minuti;
utilizzare se possibile spugne e stracci monouso
k. lavarsi accuratamente ed abbondantemente le mani dopo
qualsiasi servizio;
l. cambiarsi se gli indumenti sono sporchi. Utilizzare se
possibile camici monouso.
MODALITA’ DI PULIZIA DELL’

AMBULANZA
● La stessa procedura (ozonizzatore incluso) deve essere
  ripetuta dopo trasporto paziente con malattia infettiva a
  trasmissione interumana ad elevata trasmissibilità e
  patogenicità.
  In questo caso servirsi anche del respiratore facciale
  filtrante FFP3.

● Prevedere ambienti di decontaminazione per ambulanza e
  per il personale.

 Nel frattempo ambulanza non operativa.Tempo previsto 1
 ora.(Ambulanza di riserva o provvedono POTES confinanti).
INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA IDONEA
ALL’ACCETTAZIONE DEL PAZIENTE



   ● Il paziente infetto o sospetto tale va
     trattato secondo la criticità clinica nell’
     ambito dei protocolli operativi dell’
     emergenza-urgenza. La struttura
     accettante viene preventivamente
     informata riguardo il potenziale infettivo
     affinché il personale presti una maggior
     attenzione nell’attuazione dei criteri di
     protezione.
Modalità di consegna del paziente
infetto:protocolli operativi nell’
interfacciadiambulanza-ospedale. di meningite
    ● Nel caso paziente sospetto o certo portatore
     e tubercolosi cavitaria (patologie ad elevata contagiosità
     interumana), in assenza di criticità (paziente stabile codice
     di rientro 1 e 2), possibilità di trasporto al P.S. di Pesaro per
     limitare la diffusione e ridurre il numero di contatti con la
     malattia.

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Gestione delle malattie infettive in emergenza

  • 2. ●Prevenzione primaria delle malattie infettive nel personale addetto personale ● Prevedere formazione del al soccorso ●territoriale Vaccinazioni ( non obbligatorie.. RACCOMANDATE) ● Presidi di protezione individuale ● Mascherine e mascherine con filtro FFP2 ( per TBC ) e FFP3 (per SARS) ● Guanti ● Occhiali ● Camice (non raccomandato di routine) ● Maschera al paziente
  • 3. Prevenzione delle malattie infettive nel personale addetto al soccorso territoriale ● Contenitore per eliminazione di aghi ( :non incappucciare) e materiali biologici ● Adeguato impianto di depurazione e ventilazione in ambulanza ● Disinfettanti ed antisettici per cute in ambulanza (indicata soluzione di Clorexidina in alcool al 70 %). Esempi commerciali: SIMP 80 o Hibiscrub. ● Al rientro (in caso di contatto con patologia ad alta diffusibilità e patogenecità : ● Cambio divisa e doccia ( :equipaggio) NON OPERATIVITA’!!! ● Cambio ambulanza ● Lavaggio e disinfezione ambulanza
  • 4. Profilassi siero-vaccinica e/o farmacologica post-esposizione nel personale a contatto ● Prevedere obbligo di comunicazione da parte di struttura accettante ● PROTOCOLLI: EPATITE A ● Immunoglobuline entro 2 settimane dall’ esposizione o vaccino entro 7 gg ( meglio 4-6 gg) ● Esperienza sull’efficacia ancora relativa.
  • 5. Profilassi siero-vaccinica e/o farmacologica post-esposizione nel personale a contatto EPATITE B ● A) soggetti Non vaccinati : somministrazione immediata di Immunoglobuline specifiche alla dose di 0,06 ml/Kg o 10-12 U.I./ kg per via I.M. ( non oltre 7 gg) ed inizio del ciclo vaccinale al più presto possibile ( dopo 14 gg dall’ esposizione l’efficacia dell’immunoprofilassi è dubbia ) secondo la schedula vaccinale : 0-1-2-12 mesi. ● B) soggetti vaccinati ed immuni : nessun trattamento ● C) soggetti vaccinati e “non-responders” : Immunoglobuline specifiche come al punto A) per 2 volte ( a distanza di 1 mese) ● D) soggetti vaccinati con risposta anticorpale non nota: determinazione del titolo AntiHBs (HBsAb).Se titolo > di 10 mUI/ml non si effettua nessun trattamento; se il titolo < si somministrano Immunoglobuline come al punto A) e
  • 6. Profilassi siero-vaccinica e/o farmacologica post-esposizione nel personale a contatto MENINGITE DA HAEMOPHILUS INFLUENZAE ● Chemioprofilassi : Rifampicina 20/mg/Kg/die 1 volta /die x 4 gg ( dose massima giornaliera 600 mg).La dose per adulti è 600 mg/die) ● Profilassi attiva : almeno 1 dose di vaccino
  • 7. Profilassi siero-vaccinica e/o farmacologica post-esposizione nel personale a contatto MENINGITE MENINGOCOCCICA ● Sorveglianza della persona: sorveglianza dei contatti per 10 gg con inizio di appropriata terapia al primo sintomo di malattia ( iperpiressia) ● Chemioprofilassi entro 24 h dalla diagnosi del caso indice e non oltre 3-7 gg: ● 600 mg di rifampicina 2 volte /die per 2 gg oppure ● 250 mg di ceftriaxone i.m. in dose singola oppure ● 500 mg di ciprofloxacina per os in dose singola. ● Profilassi attiva : il vaccino attualmente disponibile comprende i ceppi A, C, Y e W. La vaccinazione di routine non è raccomandata.
  • 8. Profilassi siero-vaccinica e/o farmacologica post-esposizione nel personale a contatto MORBILLO ● Profilassi attiva : la vaccinazione antimorbillosa, anche in combinazione MORUPAR,effettuata entro 72 ore dall’ esposizione può conferire protezione. ● Profilassi passiva: Immunoglobuline specifiche entro 6 gg può prevenire o attenuare la malattia nelle persone suscettibili.
  • 9. Profilassi siero-vaccinica e/o farmacologica post-esposizione nel personale a contatto PAROTITE ● E’ consigliabile l’offerta della vaccinazione ai contatti non immunizzati per aumentare la copertura vaccinale anche se il vaccino antiparotite non risulta efficace nella profilassi post-esposizione del caso specifico. RABBIA (?) ● Deve essere effettuato il trattamento post- esposizione a tutti coloro che abbiano avuto contaminazione di mucose o ferite con saliva, liquor o con tessuto cerebrale dal paziente. Nel caso fosse necessario si rimanda alla circolare n.
  • 10. Profilassi siero-vaccinica e/o farmacologica post-esposizione nel personale a contatto ROSOLIA ● Sorveglianza della persona (gravida!!!). Debbono astenersi fino a stato immunologico noto. ● Profilassi attiva: offerta della vaccinazione ai non immunizzati per aumentare la copertura.Il vaccino non risulta essere efficace nella profilassi post-esposizione del caso specifico. ● Profilassi passiva: immunoglobuline a donne gravide suscettibili che rifiuta a priori l’ipotesi di interruzione della gravidanza entro 72 ore dall’esposizione. SALMONELLOSI E SALMONELLOSI NON TIFOIDE ● Sorveglianza della persona. (?) SCARLATTINA (?) ● Sorveglianza per 7 gg dal contatto
  • 11. Profilassi siero-vaccinica e/o farmacologica post-esposizione nel personale a contatto HIV ● Sorveglianza (test a 3-6mesi). Chemioprofilassi entro 4 ore dall’infortunio e, comunque , non oltre le 72 ore . Si applica il protocollo HAART (Highly active Antiretroviral Therapy) che riduce dell’80 % il rischio di contagio. HCV ● Sorveglianza. Controllo base per Anti-HCV e ALT e poi a 4 mesi. Controllo HCV RNA a 4-6 settimane. TETANO ● In caso di infortunio :secondoprotocolli ben codificati.
  • 12. Profilassi siero-vaccinica e/o farmacologica post-esposizione nel personale a contatto ● TUBERCOLOSI ● Nei contatti recentemente infettati si stima un rischio di malattia intorno all’8 %. Deve essere fatto ogni sforzo per ridurre i tempi di segnalazione di un caso sospetto di TBC che dovrebbe comunque avvenire entro 3 gg e la conseguente ricerca attiva dei contatti che dovrebbe essere avviata entro i successivi 3 gg. Lo sceening dei contatti consiste nell’esecuzione del test tubercolinico secondo Mantoux. Il test smaschera una situazione di infezione tubercolare. Se positivo implica un completamento dell’indagine con radiografia del torace per escludere malattia. Se negativo va ripetuto ogni 2 mesi. L’eventuale positività va valutato e se significativa può prevedere l’effettuazione di una specifica terapia, cioè di una cura farmacologica volta a sterilizzare l’ambito toracico. Il soggetto in terapia immunostatica deve iniziare subito profilassi!
  • 13. RICONDIZIONAMENTO AMBULANZA PROTOCOLLI DI DISINFEZIONE DEL MEZZO E DELLA STRUMENTAZIONE ● Materiali: ● DPI e DM (guanti monouso in TNT idrorepellente,occhiali di protezione /schermo facciale pluriuso, mascherina chirurgica, respiratore facciale filtrante FFP2S e FFP3); ● Kit per decontaminazione: Bionil granuli (Sodio Dicloroisocianurato Diidrato) pannetti monouso, camice monouso in TNT idrorepellente, guanti monouso, paletta monouso; ● erogatore spray per soluzione disinfettante; ● soluzione acquosa disinfettante concentrata (Clorexide”S”); ● sistema Mop (secchio blu con acqua pulita, secchio rosso con acqua più soluzione disinfettante); ● pannetti monouso; ● armadio chiuso per deposito materiale necessario per la pulizia.
  • 14. SANIFICAZIONE AMBULANZA NON CONTAMINATA DA MATERIALE BIOLOGICO Sanificazione da eseguire una volta al giorno: ● effettuare l’igiene delle mani; ● preparare il sistema Mop; ● indossare i DPI e DM; ● raccogliere e gettare negli appositi contenitori per rifiuti il materiale usato; ● con pannetto monouso imbevuto di soluzione disinfettante lavare il materassino della barella, tutto il materiale impiegato per il trasporto del paziente, il pavimento, lasciando agire il disinfettante per 20 minuti ed arieggiare il vano sanitario; ● rimuovere i DPI e DM; ● effettuare l’igiene delle mani; ● rifornire il vano sanitario con tutto il materiale necessario; ● ricondizionare il materiale pluriuso utilizzato per la pulizia.
  • 15. SANIFICAZIONE AMBULANZA NON CONTAMINATA DA MATERIALE BIOLOGICO Sanificazione da eseguire tra un paziente e l’altro: ● effettuare l’igiene delle mani; ● indossare i DPI e DM; ● preparare l’erogatore spray con soluzione disinfettante, registrare la data di preparazione della soluzione sull’erogatore (la durata della soluzione preparata se correttamente conservata è di 7 giorni); ● rimuovere la biancheria sporca e smaltirla negli appositi contenitori; ● raccogliere e gettare negli appositi contenitori per rifiuti il materiale usato; ● con l’apposito erogatore e con pannetto monouso eseguire la sanificazione del materassino, delle sponde di sicurezza della barella o della poltrona; ● effettuare la pulizia del pavimento se necessaria; ● rimuovere i DPI e DM; ● effettuare l’igiene delle mani; ● rifornire il vano sanitario con il materiale necessario.
  • 16. SANIFICAZIONE AMBULANZA CONTAMINATA CON MATERIALEBIOLOGICO In caso di superfici visibilmente contaminate con materiale biologico ( sangue ,feci,vomito, ecc…) procedere alla decontaminazione nel seguente modo: 1. effettuare l’igiene delle mani; 2. preparare il sistema Mop; 3. indossare i DPI e DM; 4. versare i granuli di Sodio Dicloroisocianurato Diidrato sulla superficie contaminata da rimuovere fino a coprirlo completamente; 5. lasciare agire circa 5 minuti (il materiale biologico verrà solidificato); 6. rimuovere il tutto con pannetto monouso/apposita paletta monouso e smaltire nei rifiuti sanitari a rischio infettivo; 7. detergere/disinfettare la superficie trattata; 8. raccogliere e gettare negli appositi contenitori per rifiuti il materiale usato; 9. rimuovere i DPI e DM; 10. rifornire il vano sanitario con il materiale necessario; 11. ricondizionare il materiale pluriuso utilizzato per la pulizia. N. B. In presenza di notevoli quantità di urina, assorbire la maggior parte di liquido biologico con pannetti monouso/carta assorbente, smaltirli negli appositi contenitori e poi procedere come da punto 1 a punto 9.
  • 17. DISINFEZIONE AMBULANZA ROUTINARIA Una volta al mese con utilizzo di apparecchio ozonizzatore con il quale si ottiene una disinfezione più accurata e tendente alla sterilizzazione con altro indubbio vantaggio che, essendo l’ozono un gas, si riuscirebbe a disinfettare TUTTO l’ambiente e l’ attrezzatura (compreso l’impianto di a reazione e climatizzazione).L’ozonizzatore è facilmente utilizzabile dallo stesso personale Po.T.E.S.
  • 18. MODALITA’ DI PULIZIA DELL’ AMBULANZA a. allestire i due secchi, quello blu con acqua pulita, quello rosso con acqua più soluzione detergente; b. indossare i guanti; c. rimuovere la biancheria sporca,raccogliere e gettare negli appositi contenitori di rifiuti ed il materiale usato (garze, medicazioni, confezioni sterili aperte e non utilizzate…); d. con panno o spugna imbevuta di soluzione detergente lavare il materassino, il cuscino della barella, tutte le suppellettili, le superficie interne, e le attrezzature dell’ ambulanza (risciacquare frequentemente la spugna o il panno nell’acqua pulita); e. disinfezione con panno o spugna imbevuta di soluzione disinfettante, a base di cloro e lasciare agire per alcuni minuti (10-20 minuti), tutte le attrezzature (barelle, sedie, stecco-
  • 19. MODALITA’ DI PULIZIA DELL’ AMBULANZA f. passare il panno lavasciuga per sciacquare e asciugare le superfici precedentemente trattate; g. detergere il pavimento; h. rifornire la cassetta dei medicamenti (dove presente), sostituire i sussidi monouso: cannule, filtri, maschere, tubi di raccordo, garze, ambu …; controllare e/o sostituire le bombole di ossigeno vuote (ricordare che la bombola si deve considerare scarica quando il manometro segna 20 bar) i. vuotare l’acqua dai 2 secchi lavarli e asciugarli; j. detergere le spugne e i panni multiuso e disinfettarli tramite immersione in soluzione a base di cloro per almeno 30 minuti; utilizzare se possibile spugne e stracci monouso k. lavarsi accuratamente ed abbondantemente le mani dopo qualsiasi servizio; l. cambiarsi se gli indumenti sono sporchi. Utilizzare se possibile camici monouso.
  • 20. MODALITA’ DI PULIZIA DELL’ AMBULANZA ● La stessa procedura (ozonizzatore incluso) deve essere ripetuta dopo trasporto paziente con malattia infettiva a trasmissione interumana ad elevata trasmissibilità e patogenicità. In questo caso servirsi anche del respiratore facciale filtrante FFP3. ● Prevedere ambienti di decontaminazione per ambulanza e per il personale. Nel frattempo ambulanza non operativa.Tempo previsto 1 ora.(Ambulanza di riserva o provvedono POTES confinanti).
  • 21. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA IDONEA ALL’ACCETTAZIONE DEL PAZIENTE ● Il paziente infetto o sospetto tale va trattato secondo la criticità clinica nell’ ambito dei protocolli operativi dell’ emergenza-urgenza. La struttura accettante viene preventivamente informata riguardo il potenziale infettivo affinché il personale presti una maggior attenzione nell’attuazione dei criteri di protezione.
  • 22. Modalità di consegna del paziente infetto:protocolli operativi nell’ interfacciadiambulanza-ospedale. di meningite ● Nel caso paziente sospetto o certo portatore e tubercolosi cavitaria (patologie ad elevata contagiosità interumana), in assenza di criticità (paziente stabile codice di rientro 1 e 2), possibilità di trasporto al P.S. di Pesaro per limitare la diffusione e ridurre il numero di contatti con la malattia.