2. ●Prevenzione primaria delle
malattie infettive nel
personale addetto personale
● Prevedere formazione del
al soccorso
●territoriale
Vaccinazioni ( non obbligatorie..
RACCOMANDATE)
● Presidi di protezione individuale
● Mascherine e mascherine con filtro FFP2 ( per TBC ) e FFP3
(per SARS)
● Guanti
● Occhiali
● Camice (non raccomandato di routine)
● Maschera al
paziente
3. Prevenzione delle malattie infettive nel
personale addetto al soccorso territoriale
● Contenitore per eliminazione di aghi ( :non incappucciare) e
materiali biologici
● Adeguato impianto di depurazione e ventilazione in ambulanza
● Disinfettanti ed antisettici per cute in ambulanza (indicata
soluzione di Clorexidina in alcool al 70 %). Esempi commerciali:
SIMP 80 o Hibiscrub.
● Al rientro (in caso di contatto con patologia ad alta diffusibilità e
patogenecità :
● Cambio divisa e doccia ( :equipaggio)
NON OPERATIVITA’!!!
● Cambio ambulanza
● Lavaggio e disinfezione ambulanza
4. Profilassi siero-vaccinica e/o
farmacologica post-esposizione nel
personale a contatto
● Prevedere obbligo di comunicazione
da parte di struttura accettante
● PROTOCOLLI:
EPATITE A
● Immunoglobuline entro 2 settimane dall’
esposizione o vaccino entro 7 gg ( meglio 4-6 gg)
● Esperienza sull’efficacia ancora relativa.
5. Profilassi siero-vaccinica e/o
farmacologica post-esposizione nel
personale a contatto
EPATITE B
● A) soggetti Non vaccinati : somministrazione immediata di
Immunoglobuline specifiche alla dose di 0,06 ml/Kg o 10-12
U.I./ kg per via I.M. ( non oltre 7 gg) ed inizio del ciclo
vaccinale al più presto possibile ( dopo 14 gg dall’
esposizione l’efficacia dell’immunoprofilassi è dubbia )
secondo la schedula vaccinale : 0-1-2-12 mesi.
● B) soggetti vaccinati ed immuni : nessun trattamento
● C) soggetti vaccinati e “non-responders” :
Immunoglobuline specifiche come al punto A) per 2 volte (
a distanza di 1 mese)
● D) soggetti vaccinati con risposta anticorpale non nota:
determinazione del titolo AntiHBs (HBsAb).Se titolo > di 10
mUI/ml non si effettua nessun trattamento; se il titolo < si
somministrano Immunoglobuline come al punto A) e
6. Profilassi siero-vaccinica e/o
farmacologica post-esposizione nel
personale a contatto
MENINGITE DA HAEMOPHILUS
INFLUENZAE
● Chemioprofilassi : Rifampicina
20/mg/Kg/die 1 volta /die x 4 gg ( dose
massima giornaliera 600 mg).La dose per
adulti è 600 mg/die)
● Profilassi attiva : almeno 1 dose di
vaccino
7. Profilassi siero-vaccinica e/o
farmacologica post-esposizione nel
personale a contatto
MENINGITE MENINGOCOCCICA
● Sorveglianza della persona: sorveglianza dei
contatti per 10 gg con inizio di appropriata terapia
al primo sintomo di malattia ( iperpiressia)
● Chemioprofilassi entro 24 h dalla diagnosi del
caso indice e non oltre 3-7 gg:
● 600 mg di rifampicina 2 volte /die per 2 gg oppure
● 250 mg di ceftriaxone i.m. in dose singola oppure
● 500 mg di ciprofloxacina per os in dose singola.
● Profilassi attiva : il vaccino attualmente
disponibile comprende i ceppi A, C, Y e W. La
vaccinazione di routine non è raccomandata.
8. Profilassi siero-vaccinica e/o
farmacologica post-esposizione nel
personale a contatto
MORBILLO
● Profilassi attiva : la vaccinazione
antimorbillosa, anche in combinazione
MORUPAR,effettuata entro 72 ore dall’
esposizione può conferire protezione.
● Profilassi passiva: Immunoglobuline
specifiche entro 6 gg può prevenire o
attenuare la malattia nelle persone
suscettibili.
9. Profilassi siero-vaccinica e/o
farmacologica post-esposizione nel
personale a contatto
PAROTITE
● E’ consigliabile l’offerta della vaccinazione ai
contatti non immunizzati per aumentare la
copertura vaccinale anche se il vaccino
antiparotite non risulta efficace nella profilassi
post-esposizione del caso specifico.
RABBIA (?)
● Deve essere effettuato il trattamento post-
esposizione a tutti coloro che abbiano avuto
contaminazione di mucose o ferite con saliva,
liquor o con tessuto cerebrale dal paziente. Nel
caso fosse necessario si rimanda alla circolare n.
10. Profilassi siero-vaccinica e/o
farmacologica post-esposizione nel
personale a contatto
ROSOLIA
● Sorveglianza della persona (gravida!!!). Debbono astenersi
fino a stato immunologico noto.
● Profilassi attiva: offerta della vaccinazione ai non
immunizzati per aumentare la copertura.Il vaccino non
risulta essere efficace nella profilassi post-esposizione del
caso specifico.
● Profilassi passiva: immunoglobuline a donne gravide
suscettibili che rifiuta a priori l’ipotesi di interruzione della
gravidanza entro 72 ore dall’esposizione.
SALMONELLOSI E SALMONELLOSI NON TIFOIDE
● Sorveglianza della persona. (?)
SCARLATTINA (?)
● Sorveglianza per 7 gg dal contatto
11. Profilassi siero-vaccinica e/o
farmacologica post-esposizione nel
personale a contatto
HIV
● Sorveglianza (test a 3-6mesi). Chemioprofilassi entro
4 ore dall’infortunio e, comunque , non oltre le 72 ore
. Si applica il protocollo HAART (Highly active
Antiretroviral Therapy) che riduce dell’80 % il rischio
di contagio.
HCV
● Sorveglianza. Controllo base per Anti-HCV e ALT e
poi a 4 mesi. Controllo HCV RNA a 4-6 settimane.
TETANO
● In caso di infortunio :secondoprotocolli ben
codificati.
12. Profilassi siero-vaccinica e/o
farmacologica post-esposizione nel
personale a contatto
● TUBERCOLOSI
● Nei contatti recentemente infettati si stima un rischio di malattia
intorno all’8 %. Deve essere fatto ogni sforzo per ridurre i tempi di
segnalazione di un caso sospetto di TBC che dovrebbe comunque
avvenire entro 3 gg e la conseguente ricerca attiva dei contatti che
dovrebbe essere avviata entro i successivi 3 gg. Lo sceening dei
contatti consiste nell’esecuzione del test tubercolinico secondo
Mantoux. Il test smaschera una situazione di infezione
tubercolare. Se positivo implica un completamento dell’indagine
con radiografia del torace per escludere malattia. Se negativo va
ripetuto ogni 2 mesi. L’eventuale positività va valutato e se
significativa può prevedere l’effettuazione di una specifica terapia,
cioè di una cura farmacologica volta a sterilizzare l’ambito
toracico. Il soggetto in terapia immunostatica deve iniziare subito
profilassi!
13. RICONDIZIONAMENTO AMBULANZA
PROTOCOLLI DI DISINFEZIONE DEL MEZZO
E DELLA STRUMENTAZIONE
● Materiali:
● DPI e DM (guanti monouso in TNT idrorepellente,occhiali di
protezione /schermo facciale pluriuso, mascherina chirurgica,
respiratore facciale filtrante FFP2S e FFP3);
● Kit per decontaminazione: Bionil granuli (Sodio
Dicloroisocianurato Diidrato) pannetti monouso, camice monouso
in TNT idrorepellente, guanti monouso, paletta monouso;
● erogatore spray per soluzione disinfettante;
● soluzione acquosa disinfettante concentrata (Clorexide”S”);
● sistema Mop (secchio blu con acqua pulita, secchio rosso con
acqua più soluzione disinfettante);
● pannetti monouso;
● armadio chiuso per deposito materiale necessario per la pulizia.
14. SANIFICAZIONE AMBULANZA NON
CONTAMINATA DA MATERIALE BIOLOGICO
Sanificazione da eseguire una volta al giorno:
● effettuare l’igiene delle mani;
● preparare il sistema Mop;
● indossare i DPI e DM;
● raccogliere e gettare negli appositi contenitori per rifiuti il materiale usato;
● con pannetto monouso imbevuto di soluzione disinfettante lavare il
materassino della barella, tutto il materiale impiegato per il trasporto del
paziente, il pavimento, lasciando agire il disinfettante per 20 minuti ed
arieggiare il vano sanitario;
● rimuovere i DPI e DM;
● effettuare l’igiene delle mani;
● rifornire il vano sanitario con tutto il materiale necessario;
● ricondizionare il materiale pluriuso utilizzato per la pulizia.
15. SANIFICAZIONE AMBULANZA NON
CONTAMINATA DA MATERIALE BIOLOGICO
Sanificazione da eseguire tra un paziente e l’altro:
● effettuare l’igiene delle mani;
● indossare i DPI e DM;
● preparare l’erogatore spray con soluzione disinfettante, registrare la data
di preparazione della soluzione sull’erogatore (la durata della soluzione
preparata se correttamente conservata è di 7 giorni);
● rimuovere la biancheria sporca e smaltirla negli appositi contenitori;
● raccogliere e gettare negli appositi contenitori per rifiuti il materiale usato;
● con l’apposito erogatore e con pannetto monouso eseguire la
sanificazione del materassino, delle sponde di sicurezza della barella o
della poltrona;
● effettuare la pulizia del pavimento se necessaria;
● rimuovere i DPI e DM;
● effettuare l’igiene delle mani;
● rifornire il vano sanitario con il materiale necessario.
16. SANIFICAZIONE AMBULANZA CONTAMINATA CON
MATERIALEBIOLOGICO
In caso di superfici visibilmente contaminate con materiale biologico
( sangue ,feci,vomito, ecc…) procedere alla decontaminazione nel
seguente modo:
1. effettuare l’igiene delle mani;
2. preparare il sistema Mop;
3. indossare i DPI e DM;
4. versare i granuli di Sodio Dicloroisocianurato Diidrato sulla superficie contaminata da
rimuovere fino a coprirlo completamente;
5. lasciare agire circa 5 minuti (il materiale biologico verrà solidificato);
6. rimuovere il tutto con pannetto monouso/apposita paletta monouso e smaltire nei
rifiuti sanitari a rischio infettivo;
7. detergere/disinfettare la superficie trattata;
8. raccogliere e gettare negli appositi contenitori per rifiuti il materiale usato;
9. rimuovere i DPI e DM;
10. rifornire il vano sanitario con il materiale necessario;
11. ricondizionare il materiale pluriuso utilizzato per la pulizia.
N. B. In presenza di notevoli quantità di urina, assorbire la maggior parte di liquido
biologico con pannetti monouso/carta assorbente, smaltirli negli appositi contenitori e
poi procedere come da punto 1 a punto 9.
17. DISINFEZIONE AMBULANZA
ROUTINARIA
Una volta al mese con utilizzo di apparecchio
ozonizzatore con il quale si ottiene una disinfezione
più accurata e tendente alla sterilizzazione con altro
indubbio vantaggio che, essendo l’ozono un gas, si
riuscirebbe a disinfettare TUTTO l’ambiente e l’
attrezzatura (compreso l’impianto di a reazione e
climatizzazione).L’ozonizzatore è facilmente
utilizzabile dallo stesso personale Po.T.E.S.
18. MODALITA’ DI PULIZIA DELL’
AMBULANZA
a. allestire i due secchi, quello blu con acqua pulita, quello
rosso con acqua più soluzione detergente;
b. indossare i guanti;
c. rimuovere la biancheria sporca,raccogliere e gettare negli
appositi contenitori di rifiuti ed il materiale usato (garze,
medicazioni, confezioni sterili aperte e non utilizzate…);
d. con panno o spugna imbevuta di soluzione detergente
lavare il materassino, il cuscino della barella, tutte le
suppellettili, le superficie interne, e le attrezzature dell’
ambulanza (risciacquare frequentemente la spugna o il
panno nell’acqua pulita);
e. disinfezione con panno o spugna imbevuta di soluzione
disinfettante, a base di cloro e lasciare agire per alcuni minuti
(10-20 minuti), tutte le attrezzature (barelle, sedie, stecco-
19. MODALITA’ DI PULIZIA DELL’
AMBULANZA
f. passare il panno lavasciuga per sciacquare e asciugare le
superfici precedentemente trattate;
g. detergere il pavimento;
h. rifornire la cassetta dei medicamenti (dove presente),
sostituire i sussidi monouso: cannule, filtri, maschere, tubi di
raccordo, garze, ambu …; controllare e/o sostituire le bombole
di ossigeno vuote (ricordare che la bombola si deve
considerare scarica quando il manometro segna 20 bar)
i. vuotare l’acqua dai 2 secchi lavarli e asciugarli;
j. detergere le spugne e i panni multiuso e disinfettarli tramite
immersione in soluzione a base di cloro per almeno 30 minuti;
utilizzare se possibile spugne e stracci monouso
k. lavarsi accuratamente ed abbondantemente le mani dopo
qualsiasi servizio;
l. cambiarsi se gli indumenti sono sporchi. Utilizzare se
possibile camici monouso.
20. MODALITA’ DI PULIZIA DELL’
AMBULANZA
● La stessa procedura (ozonizzatore incluso) deve essere
ripetuta dopo trasporto paziente con malattia infettiva a
trasmissione interumana ad elevata trasmissibilità e
patogenicità.
In questo caso servirsi anche del respiratore facciale
filtrante FFP3.
● Prevedere ambienti di decontaminazione per ambulanza e
per il personale.
Nel frattempo ambulanza non operativa.Tempo previsto 1
ora.(Ambulanza di riserva o provvedono POTES confinanti).
21. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA IDONEA
ALL’ACCETTAZIONE DEL PAZIENTE
● Il paziente infetto o sospetto tale va
trattato secondo la criticità clinica nell’
ambito dei protocolli operativi dell’
emergenza-urgenza. La struttura
accettante viene preventivamente
informata riguardo il potenziale infettivo
affinché il personale presti una maggior
attenzione nell’attuazione dei criteri di
protezione.
22. Modalità di consegna del paziente
infetto:protocolli operativi nell’
interfacciadiambulanza-ospedale. di meningite
● Nel caso paziente sospetto o certo portatore
e tubercolosi cavitaria (patologie ad elevata contagiosità
interumana), in assenza di criticità (paziente stabile codice
di rientro 1 e 2), possibilità di trasporto al P.S. di Pesaro per
limitare la diffusione e ridurre il numero di contatti con la
malattia.