Le applicazioni GUI vengono definite applicazioni di tipo “event-driven”, ovvero pilotate dagli eventi; questa definizione è davvero rappresentativa, in quanto in un'applicazione GUI, tutto ciò che succede è il risultato di un evento.
Quando programmiamo con il toolkit Qt, raramente abbiamo bisogno di preoccuparci del meccanismo degli eventi, poiché i widgets Qt che usiamo emettono autonomamente dei segnali nel momento in cui occorre qualcosa di significativo. La gestione degli eventi diventa quindi importante nel momento in cui vogliamo scrivere dei nuovi custom widgets o vogliamo modificare il comportamento di widgets esistenti.
1. Mini Guide Qt
Qt toolkit
Gestione degli eventi
Premessa
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Link Utili
Qui di seguito riporto alcuni link utili per chi usa quotidianamente l’ambiente di sviluppo Qt e vuole confrontarsi con
altri sviluppatore, utenti e semplici appassionati di questo toolkit gratuito ed open source.
Gruppo Programmatori Italiani Qt Software (GPIQt)
http://www.facebook.com/inbox/?ref=mb#/group.php?gid=81561439535
qt in Italy
http://qt-apps.org/groups/?id=17
qtitaliantranslators
http://gitorious.org/+qtitaliantranslators
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2. Mini Guide Qt
Scopo
Questa lezione vuole essere un semplice avvicinamento al meccanismo di gestione degli eventi di Qt. L’argomento per
poter essere spiegato correttamente deve essere affiancato da esempi pratici; a questo scopo si è pensato di creare
un custom widget per intercettare gli eventi più importanti e proporre al lettore alcune soluzioni.
Event Driven
Le applicazioni GUI vengono definite applicazioni di tipo “event-driven”, ovvero pilotate dagli eventi; questa
definizione è davvero rappresentativa, in quanto in un'applicazione GUI, tutto ciò che succede è il risultato di un
evento.
Quando programmiamo con il toolkit Qt, raramente abbiamo bisogno di preoccuparci del meccanismo degli eventi,
poiché i widgets Qt che usiamo emettono autonomamente dei segnali nel momento in cui occorre qualcosa di
significativo. La gestione degli eventi diventa quindi importante nel momento in cui vogliamo scrivere dei nuovi
custom widgets o vogliamo modificare il comportamento di widgets esistenti.
Eventi di Paint
Gli eventi vengono generati da Qt in risposta a diverse situazioni: quando viene premuto un tasto sulla tastiera,
oppure un tasto del mouse, Qt si incarica di generare un evento. Un evento però può anche essere generato in seguito
al riposizionamento di una finestra sul desktop, in quanto caso ad esempio, il sistema di gestione delle finestre riceve
un evento che usa per ridisegnare ciò che prima era nascosto dalla finestra; in questo caso parleremo di evento di
Paint (disegno). Terminiamo ora la nostra breve carrellata citando l'evento di Show. Come già visto nelle lezioni
precedenti, la creazione di un widget non implica automaticamente la sua visibilità, bisogna infatti richiamare
esplicitamente il metodo di show() per disegnarlo a video. Richiamare il metodo di show() è il metodo che Qt ci offre
per informare il motore di disegno del toolkit che un widget, di cui noi abbiamo definito le proprietà grafiche, testuali,
di posizione e dimensioni, deve essere ridisegnato.
Eventi del Timer
Un altro evento, molto comune nella pratica, è il timer. Se gli eventi visti sin'ora occorrono come risultato di un'azione
eseguita dall'utente dell'applicazione, i timers permettono all'applicazione stessa di eseguire un compito ad intervallo
di tempo.
Un esempio pratico: myTimer
Gli esempi riportati ci permettono di capire la filosofia che sta dietro agli eventi, ma nulla è ancora stato detto su
come essi “vengono implementati”. Nel mondo Qt, un evento è un metodo virtuale, il che vuol dire, semplificando il
concetto, che quando deriviamo da una classe di partenza con eventi, possiamo reimplementarli (sono sempre dei
metodi!) per fornirgli le funzionalità necessarie alla nostra applicazione e poiché un esempio è ben più chiaro di mille
parole, vediamo ora un caso pratico.
Il nostro esempio dimostrerà l'uso dell'evento di timer e per far ciò creeremo un widget il cui aspetto esteriore sarà
una stringa testuale scorrevole verso sinistra; le lettere scorreranno di un pixel ogni 100 millesimi di secondo. Questo
è un ottimo esempio, fornitoci dalla letteratura ufficiale, utile per comprende il meccanismo degli eventi.
Per prima cosa dovremo creare il nostro primo “custom widget”; per far ciò deriveremo dalla classe QWidget, creata
appositamente allo scopo e successivamente reimplementeremo i metodi virtuali paintEvent(), timerEvent(),
showEvent() ed infine hideEvent().
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3. Mini Guide Qt
La nostra nuova classe myTimer sarà quindi:
#include <QWidget>
class myTimer : public QWidget
{
public:
myTimer(QWidget *parent = 0, const char *name = 0);
void setText(const QString &newText);
QString text() const { return myText; }
protected:
void paintEvent(QPaintEvent *event);
void timerEvent(QTimerEvent *event);
void showEvent(QShowEvent *event);
void hideEvent(QHideEvent *event);
private:
QString myText;
int myTimerId;
int offset;
};
La classe myTimer, di tipo public QWidget presenta tre metodi pubblici: il costruttore (myTimer), il metodo che ci
permette di modificare il testo visualizzato dal widget (setText) ed infine il metodo da usare per leggere il testo
contenuto. Come si può notare, il fatto che la stringa testuale myText sia di tipo privato, ci obbliga a fornire due
metodi pubblici per la sua lettura e scrittura. Questo è il meccanismo tipico usato per nascondere all'esterno la stringa
myText e permettere la sua elaborazione solo attraverso i metodi da noi forniti; questo meccanismo è ampiamente
usato dal toolkit Qt per fornire al programmatore la possibilità di modificare e leggere le proprietà di un widget, senza
però averne accesso diretto.
I metodi privati della nostra classe, ovvero paintEvent(), timerEvent(), showEvent() e hideEvent() rappresentano
invece tutti gli eventi che andremo a gestire; quest'operazione è possibile poiché essi sono metodi virtuali definiti in
QWidget.
Troviamo infine le proprietà della nostra classe, myText, che rappresentano rispettivamente la stringa testuale del
nostro widget, il timer che useremo per gestire la temporizzazione (myTimerId) e la posizione corrente della nostra
stringa, necessaria per gestire lo spostamento verso sinistra ad ogni intervallo di tempo.
Vediamo ora l'implementazione dei metodi della classe myTimer, iniziando dal costruttore.
myTimer::myTimer(QWidget *parent, const char *name)
: QWidget(parent, name)
{
myTimerId = 0;
offset=0;
}
Al costruttore della nostra classe passiamo come argomenti due parametri: il primo rappresenta il padre dell'oggetto
(ogni oggetto di Qt ha un padre, nel caso di oggetti “top level”, il puntatore al padre sarà zero) e il secondo
rappresenta il nome che verrà dato all'oggetto (il nome non deve essere confuso con la stringa di testo, bensì è un
valore mnemonico utile per identificare gli oggetti durante le sessioni di debugging).
Soffermiamoci brevemente sulla funzione
QString text() const { return myText; }.
Questa funzione è molto semplice, il suo unico scopo è restituire la stringa testuale del nostro widget. Per modificare
invece tale stringa ricorreremo alla seguente implementazione di setText:
void myTimer::setText(const QString &newText)
{
myText = newText;
update();
}
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4. Mini Guide Qt
Questo metodo presenta una peculiarità. Tralasciamo la ovvia myText = newText e concentriamoci sulla update(). Essa
ci permette di lanciare l'evento di paint al nostro widget, la modifica della stringa di testo va infatti ridisegnata a video
e per far ciò occorre scatenare un evento che, una volta riconosciuto dal motore di Qt, ci permetterà il richiamo del
metodo di paintEvent illustrato qui di seguito.
void myTimer::paintEvent(QPaintEvent *)
{
QPainter painter(this);
int textWidth = fontMetrics().width(text());
if (textWidth < 1)
return;
int x = -offset;
while (x < width())
{
painter.drawText(x, 0, textWidth, height(), AlignLeft | AlignVCenter,
text());
x += textWidth;
}
}
Tutti i widgets Qt usano paintEvent() per disegnare a video il widget stesso; perciò nel nostro esempio dovremo
uniformarci a questa filosofia e confinare tutte le operazioni di disegno in questo metodo.
La prima operazione da compiere in un metodo di paintEvent sarà quella di allocare dinamicamente un oggetto di tipo
QPainter, esso è infatti lo strumento che Qt ci mette a disposizione per disegnare l'aspetto di un widget.
L'istruzione QPainter painter(this) ci permette di allocare dinamicamente un oggetto QPainter il cui padre è
il nostro stesso widget (e cioè l'argomento this passato al costruttore).
QPainter fornisce funzioni ottimizzate per disegnare linee, cerchi, archi e corde, ellissi, poligoni; oltre a ciò, consente di
scrivere stringhe testuali controllandone l'allineamento la posizione e tutti gli attributi tipici (colore, font, dimensioni).
Per le operazioni di disegno più evolute, consente inoltre di gestire sistemi e trasformazioni di coordinate.
L'istruzione int textWidth = fontMetrics().width(text()) ci permette di conoscere la dimensione
del testo contenuto nel nostro widget. Per poter comprendere questa istruzione occorre ricordare alcune cose:
fontMetrics()
è un metodo di QPainter che ci permette di conoscere le informazioni metriche associate al font correntemente usato
(quali ad esempio le dimensioni in pixel). L'oggetto restituito da questo metodo sarà di tipo QFontMetrics.
fontMetrics() .width(QString & str)
width() è un metodo proprio di QfontMetrics che ci consente di conoscere la lunghezza in pixel della stringa passata
come argomento (& str)
fontMetrics() .width(text())
la funzione text(), propria del nostro widget, restituisce la stringa contenente il testo che vogliamo visualizzare (per la
precisione myText).
In questo modo, il valore restituito da fontMetrics() .width(text()) sarà proprio la lunghezza in pixel della nostra stringa
di testo, calcolata sulla base del font preselezionato e delle sue dimensioni.
Questo valore, contenuto in textWidth, ci sarà utile per svolgere i calcoli necessari alle operazioni di disegno.
Il blocco di istruzioni seguente:
int x = -offset;
while (x < width())
{
painter.drawText(x, 0, textWidth, height(),AlignLeft | AlignVCenter, text());
x += textWidth;
}
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5. Mini Guide Qt
ci permetterà di disegnare la stringa testuale ripetutamente, sino ad occupare tutta la dimensione orizzontale del
nostro widget, - ottenuta tramite la funzione width() - e, ad ogni iterazione, la posizione orizzontale da cui la stringa
verrà disegnata cambierà di valore, sulla base del calcolo x += textWidth.
L'istruzione su cui è bene soffermare l'attenzione è il richiamo del metodo painter.drawText. Come già
suggerisce il nome stesso, questo è un metodo di QPainter incaricato di disegnare una stringa di testo.
Vediamo ora più in dettaglio i parametri:
x: posizione orizzontale (all'interno del nostro widget) da cui la stringa verrà disegnata
0: posizione verticale (all'interno del nostro widget) da cui la stringa verrà disegnata
textWidth: lunghezza della stringa da disegnare
height(): altezza della stringa da disegnare
AlignLeft | AlignVCenter: queste sono costanti proprie di Qt, usate per informare drawText sul metodo di
allineamento da adottare per il disegno della stringa. Nel nostro caso AlignLeft richiede di allineare la stringa partendo
da sinistra e AlignVCenter richiede un allineamento verticale di tipo “centrato”.
Vediamo ora l'implementazione di showEvent:
void myTimer::showEvent(QShowEvent *event)
{
myTimerId = startTimer(100);
}
Questo metodo ci permette di far la conoscenza con una funzione propria di QWidget, ovvero startTimer(), questa
funzione attiva il timer (contenuto in ogni widget Qt) e gli assegna un valore di 100 millesimi di secondo. Da questo
momento in poi, il nostro widget genererà un evento di timer ogni 100 millesimi di secondo; questo evento di timer
verrà riconosciuto dal motore di Qt che provvederà a richiamare il nostro metodo timerEvent().
void myTimer::timerEvent(QTimerEvent *event)
{
++offset;
update();
}
timerEvent viene richiamata automaticamente ogni 100 millesimi di secondo, essa incrementa la variabile offset di
uno per simulare il movimento del testo e successivamente richiama update(), metodo proprio di QWidget, che si
occupa di lanciare l'evento di paint e scatenare così la chiamata alla nostra funzione di paintEvent.
Occorre infine ricordare, quando si utilizzano i timers di Qt, che è necessario prima di terminare l'applicazione,
terminarli. A questo compito provvede l'ultimo metodo che andremo ad analizzare.
void myTimer::hideEvent(QHideEvent *event)
{
killTimer(myTimerId)
}
Come si può facilmente osservare, il metodo killTimer, proprio della classe QWidget, si occupa di distruggere il timer
precedentemente attivato.
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6. Mini Guide Qt
Considerazioni finali
Questa lezione è parte di un ciclo reso disponibile gratuitamente in Internet sul sito
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Ricordo infine che ogni commento o richiesta di informazioni rappresenta un utile punto di partenza per nuove lezioni
o miglioramenti di quelle già scritte.
Buon divertimento!
Paolo
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