Tra i possessori di smartphone è la categoria di app più apprezzata e scaricata, la utilizzano ogni giorno e vi dedicano in media 8 ore ogni mese: i giochi. Proprio i giochi, che fino a pochi anni fa venivano considerati come “cose” da bambini (più o meno cresciuti), sono invece oggi al centro dell’attenzione tanto degli studiosi di marketing e comunicazione quanto delle aziende. In particolare, la tipologia di giochi su cui si concentra il nostro intervento, è quella degli advergame: parola che nasce da una crasi tra “advertising” e “game” e che denota, proprio come il nome suggerisce, tutti quei giochi che, mentre intrattengono il giocatore, veicolano i valori e le caratteristiche del brand che ne è promotore. Comune denominatore degli advergame è la capacità di coinvolgere il proprio utilizzatore per un tempo notevolmente superiore a quello di una qualsiasi forma di advertising, ma non finisce qui... Se da un lato l’utilizzo del social login per la registrazione al gioco, permette di ottenere moltissime informazioni sugli interessi, i gusti (analizzando like e share su facebook), i comportamenti d’acquisto ed i dati anagrafici dei giocatori; dall’altro, proprio attraverso l’analisi delle dinamiche di gioco e di utilizzo delle app, potremo capire come il giocatore si relaziona con il brand. Proprio una semplice app diventa quindi uno strumento con cui acquisire informazioni preziose, segmentare il proprio target e su cui basare un vantaggio competitivo per la propria attività di business.