Abbiamo le smart cities, abbiamo bisogno di smart people. Promozione della cultura dell'innovazione, bottom-up
1. “Noi siamo cresciuti con Internet
e su Internet.
Internet per noi non è qualcosa di esterno alla
realtà, ma ne è una parte, uno strato invisibile ma
sempre presente e strettamente intrecciato
all’ambiente fisico.
Noi non usiamo internet, viviamo su
internet e ci muoviamo con lei. Siamo la
generazione digitale.”
Piotr Czerski è uno scrittore e poeta polacco, nato nel 1981. Estratto dall’articolo
uscito in inglese sull’Atlantic, con il titolo “We, the web kids”.
2. Mentre si concepiscono ed ideano le
città intelligenti, è importante cominciare
a pensare all’utente, alle persone.
Insomma, abbiamo le smart
cities, dobbiamo “fare” le
“smart people”
Attilio Geroni, Il Sole 24 Ore
3. Sappiamo che una delle caratteristiche
della cultura digitale e dell’innovazione è quella
di promuovere una dimensione partecipativa.
La prima fase, quella dell’appropriazione
del mezzo tecnologico (social network,
blog… ) è di per sé conclusa.
Ora è indispensabile produrre una
“articolazione responsabile” dell’uso dello
strumento, in modo da rendere le persone in
grado di sfruttarne il completo potenziale.
4. Come si sviluppa una cultura
dell’innovazione, con un
pubblico indifferente o
refrattario? Nella “long,
hard, stupid way”.
5. Green Geek, l’associazione
tecnologica no-profit, mi ha
supportato durante l’ultimo
anno e mezzo. Senza di loro,
non sarei qui oggi.
Maggiori informazioni sono disponibili sul
sito ufficiale di Green Geek:
http://www.greengeek.it
6. GSE è un progetto educativo
senza scopo di lucro, che ha come
target gli studenti di scuole
medie superiori ed università.
Il suo fine ultimo è quello di stimolare
il desiderio ad impegnarsi nel
campo dell’innovazione e di
diffonderne la cultura.
Esso viene raggiunto tramite
l’esposizione di esempi concreti
applicati sul suolo nazionale ed una
dialettica fortemente improntata alla
motivazione e alla
valorizzazione di gruppi e
individui.
CONTINUA..
7. Le modalità attuative sono semplici: si tratta
d'incontri frontali strutturati in maniera
non lineare e multidisciplinare. In pratica, il
relatore parla di parecchi temi ai ragazzi, in
maniera precisa e comprensibile.
La durata è del talk è di circa due ore. Ad
ogni tematica sono dedicati circa 10
minuti. Al termine, è previsto un dibattito
libero di altri minuti. Il format è, in ogni
caso, molto flessibile e adattabile a seconda
delle esigenze.
STRUTTURAZIONE PRINCIPALE
• Presentazione e legittimazione del relatore
• Presentazione dell’associazione e dei suoi progetti
• Storia, funzionamento e strutturazione d'Internet
• Il ruolo delle tecnologie, l’incognita della rete
• Cinismo vs Creatività, la sfida più difficile
• Anche in Italia, si può!
• Smartcities
• WiFi Libero
• E-Gov
• Social Network & Privacy
• Net Neutrality
• Le prospettive economiche dell’IT italiano
• Parentesi d’orientamento sul percorso universitario
8.
9. • Perché funziona, come testimoniano i
moltissimi commenti di feedback positivo ricevuti.
• Perché gli interventi sono tenuti da un ragazzo molto
giovane, d’età vicina a quella degli studenti, ed è quindi più facile per lui
mettersi in relazione e farsi ascoltare, rispetto ad un “adulto” qualsiasi;
• Perché i temi trattati sono ormai nel quotidiano dei
ragazzi, e ne segneranno il futuro;
• Perché quelli che assistono a GSE ne escono quasi sempre motivati
e animati da un ottimismo positivo e propositivo;
Il Vicepresidente del
Parlamento Europeo, On.
• Perché piace ai Presidi, i quali hanno a disposizione una moderna
Gianni Pittella, ha inviato un
piattaforma di “educazione all’innovazione e alle nuove tecnologie” dalla
video-contributo a
comprovata efficacia empirica, direttamente nei loro Istituti, senza dover
sostegno del progetto
pagare un esperto;
GSE e alla diffusione della
cultura dell’innovazione
nell’ambito del raggiungimento • Perché piace agli insegnanti, dei quali il lavoro viene valorizzato
degli obiettivi strategici continuamente durante gli interventi; non per adulazione, ma per la genuina
convinzione che loro abbiano un ruolo chiave nell’educare le italiane e gli
europei 2020.
italiani di domani.
Video disponibile all’indirizzo: • Perché per funzionare, ha bisogno solamente di un’ampia aula,
http://vimeo.com/andrealatino/gsepittella un proiettore, un microfono, un paio di casse, una bottiglia d’acqua ed un
caffè. :-)
10. C’è chi sui giornali ogni giorno
pontifica che non sia un diritto
avere un’occasione.
Soprattutto se under 30..
La costruzione dell’identità, come raccontava
Pirandello, si basa sul riconoscimento altrui
e sull’esperienza.
Senza persone che ci concedano opportunità,
non potremo mai dimostrare il nostro valore,
non potremo mai metterci alla prova.
Questo è il risultato:
11. “Non so ancora bene quale sarà il mio spazio
nel mondo, ma so che è il percorso che conta. E
se il mio percorso non potrà iniziare in questo
paese, inizierà in un altro.
L’Italia dei sogni chiusi nel cassetto e destinati a
rimanere lì..
Io sono Luca, ho 19 anni, e ai miei
sogni non ci rinuncio.”
Estratto da “Italians in fuga”
18. STIAMO CERCANDO DI
PORTARE GSE IN GIRO.
PER L’ITALIA.
Se hai qualche idea, commento, suggerimento o
critica costruttiva, scrivici pure:
www.facebook.com/latinoandrea
http://andrealatino.it
Grazie per l’attenzione, a presto!