DISEGNO DI LEGGE SUI REATI RELATIVI AGLI ATTI PERSECUTORI NEI LUOGHI DI LAVORO
«Aumentano i casi di mobbing» La psicologa del lavoro Biancardi: «Ma spesso le vittime non denunciano» - Il Resto del Carlino – Ferrara, 17/11/2013
1. FERRARA CRONACA
DOMENICA 17 NOVEMBRE 2013
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L’ALLARME «UN EFFETTO DELLA CRISI ECONOMICA. E FERRARA, PURTROPPO, NON SFUGGE A QUESTE DINAMICHE»
«Aumentano i casi di mobbing»
La psicologa del lavoro Biancardi: «Ma spesso le vittime non denunciano»
«ANCHE a Ferrara la crisi economica ha portato a un aumento dei
casi di mobbing e delle sue varianti, soprattutto nel settore privato». Non ha dubbi Cristina Biancardi, psicologa del lavoro e delle
organizzazioni. «Se ne parla troppo poco — dice —. Invece è un discorso da affrontare seriamente».
In una contingenza di continui
‘tagli’, riassumibili in parole chiave come ‘ristrutturazione’, ‘cassa
integrazione’,
‘accorpamento’,
‘cessione di rami di attività’, i la-
voratori vivono una condizione
di insicurezza, ansia, perdita delle
proprie certezze.
LA CRONACA ogni giorno ci
consegna il dramma di aziende
che chiudono, delocalizzano, si ridimensionano. Di dipendenti
che protestano. E così torna in auge il primordiale concetto ‘mors
tua vita mea’. E Ferrara, per le caratteristiche stesse del suo tessuto
produttivo, non sfugge a queste
dinamiche. Come spiega Biancar-
di, nelle realtà con centinaia di dipendenti, dove la sopravvivenza
sembra passare per l’eliminazione
degli ‘esuberi’ si sta attuando il
bossing; nelle piccole e medie
aziende, che vivono di appalti rinnovabili, con assunzioni ad hoc
di figure intercambiabili, il mobbing; in ambito sanitario e scolastico, si verifica il burnout. E se i
casi maggiormente dichiarati sono nel settore pubblico, è nel privato che il fenomeno si sta allargando a macchia d’olio. Anche se
più la crisi morde, meno le vittime denunciano.
Biancardi, perché?
«Perché vi è consapevolezza che
non c’è alternativa al proprio posto di lavoro. Si sceglie di sopportare vessazioni e violenze che portano inevitabilmente, alla perdita
dell’autostima, all’incapacità di
stare in relazione con gli altri, alla
frantumazione della propria identità professionale e personale».
Chi, in una realtà come Ferrara, è più a rischio mobbing?
CHI SUBISCE
La paura
«Si sceglie di sopportare
vessazioni e violenze
perché vi è la
consapevolezza che non
c’è alternativa al proprio
posto di lavoro. Le figure
più a rischio? I giovani
precari, ma anche
le figure professionali
intermedie»
ESPERTA
Cristina Biancardi,
psicologa del lavoro e
delle organizzazioni,
lancia l’allarme
sull’aumento dei casi
di mobbing e delle
sue varianti a causa
della crisi economica
che sta attanagliando
il nostro Paese
«I giovani precari, visti come fumo negli occhi dai colleghi più anziani, meno aggiornati, con minori competenze, e che per questo temono di essere sostituiti da personale più aggiornato e che costa
meno. Sono a rischio anche le figure professionali intermedie:
operai non specializzati, cassieri,
sportellisti. Non è una questione
anagrafica, o di genere, ma di professionalità e anzianità aziendale».
Esempi di bossing e burnout?
«Vulnerabili al bossing sono i dipendenti con vecchi profili ritenuti inutili. In una grande realtà un
contabile ‘vale’ meno di un analista economico. Il burnout colpisce spesso gli Oss. I continui accorpamenti di strutture sanitarie,
fanno perdere il senso di appartenenza, portano allo sfinimento».
Perché mancano i numeri?
«Perché si denuncia poco, per paura di ritorsioni, e perché in una
contingenza come l’attuale, in cui
le pressioni sono altissime in ambito famigliare, professionale e sociale, si fatica più di un tempo a
rubricare questi fenomeni, sempre più diffusi».
Camilla Ghedini
LE VARIANTI IL ‘BURNOUT’, INVECE, È UNA SORTA DI ESAURIMENTO EMOTIVO CHE COLPISCE CHI SI PRENDE CURA DEGLI ALTRI
E quando in un’azienda arriva dall’alto si chiama ‘bossing’
IL MOBBING viene praticato in maniera orizzontale, il più delle volte dai
colleghi che per antipatie, concorrenza,
mirano a fare perdere il posto a un singolo individuo, visto come competitor
che viene isolato dal gruppo. Si attacca
la persona in quanto tale, con vessazioni che esulano dalla professionalità. Le
modalità con cui viene attuato sono sottrazione di informazioni, induzione
all’errore, offese, angherie. La vittima,
a poco a poco, disintegra la propria immagine di sé, perde la propria sicurezza
su ogni fronte, si sente inutile, accusa
ansia, angoscia, depressione.
IL BOSSING è una variante del mobbing. Viene praticato dall’alto verso il
basso, spesso come strategia aziendale
‘STRATEGIE’
Chi fa mobbing mira
a far perdere di
credibilità alla vittima
di fronte ai colleghi e a
farla percepire come
poco produttiva,
quindi come un peso
e un costo. In tempi di
crisi, quindi, può
essere una‘tecnica’
per indurre
al licenziamento
spontaneo
tesa alla riduzione e razionalizzazione
del personale.
IN TEMPI di crisi, viene utilizzata per
indurre al licenziamento spontaneo i dipendenti, soprattutto quello ‘anziani’,
che rispondono di meno alle dinami-
che di espansione o innovazione aziendale. Si mira a fare perdere di credibilità alla vittima di fronte ai colleghi e a
farla percepire come poco produttiva,
quindi come un peso e un costo.
CHI SUBISCE mobbing o bossing
non sempre se ne rende conto. A inviare dallo psicologo, sono – oltre ai familiari - i medici di base o gli specialisti.
Le prima avvisaglie si manifestano con
insonnia, astenia, tachicardia, cefalea,
problemi gastrointestinali, patologie
psicosomatiche a carico dell’epidermide, depressione.
IL BOURNOUT è una sorta di sindrome di esaurimento emotivo, di spersonalizzazione, che si presenta in individui che, per professione, si prendono
cura degli altri. Si verifica soprattutto
in ambito scolastico e sanitario, dove il
lavoro – inteso come contesto e struttura – modella il modo in cui le persone
interagiscono e svolgono le proprie
mansioni.
c. g.
COSA SUCCEDE
I sintomi
Per chi subisce
mobbing, tra le prime
avvisaglie ci sono
insonnia, astenia,
cefalea, tachicardia e
problemi intestinali