Daniele Lunassi, CEO & Head of Design @Eye Studios – “Creare prodotti e servi...
COM.Lab '09 - il web 2.0
1.
2. 2.0: il web siamo noi
nel 2006 il personaggio dell’anno per il
Times sono gli utenti web, cioè noi, per
la loro (nostra) capacità di influenzare il
mondo grazie all’utilizzo da protagonisti
della rete
ps: l’uomo
dell’anno 2007 è
Vladimir Putin…
quello del 2008 è stato Obama
…
3. rivoluzione “fai da te”
“… se provo a definire modelli di
successo come Wikipedia,
Facebook o i blog, è che se tu dai
alle persone gli strumenti giusti, li
useranno per creare cose
meravigliose collaborando tra loro
o con chi glieli offre. Il successo di
Ikea non è così differente: tiene i
costi e i prezzi bassi arruolando i
propri clienti, il loro tempo, le loro
auto, le loro aspirazioni di interior
designer e la loro inflazionata
autostima su quanto siano bravi
nei lavori manuali…”
Tim Harford, The Economist
4. 2.0?!?
“nessuno sa veramente
cosa significhi web 2.0, e se
per voi significa blog e wiki,
beh, questo è
semplicemente persone che
si relazionano con persone.
ma questo era quello che si
pensava dovesse essere il
web da sempre…”
Tim Berners Lee - papà
del www
5. “1.0”: targato Alessandria?
chi pone l’enfasi sul passaggio a
una versione 2.0 del web,
sostiene che nei suoi primi anni
di vita esso era stato inteso
come un immenso deposito di
informazioni statiche a
disposizione dell’umanità… da
ciò la metafora con la biblioteca
d’Alessandria, simbolo
nell’antichità del sogno di
depositare tutto il sapere
universale in un unico luogo
fisico
6. il web 1.0… era già 2.0 (o semplicemente web)
molti elementi definiti come tipici del 2.0 erano,
e sono, alla base di alcune tra le applicazioni e soluzioni
più diffuse e di successo del (presunto) 1.0
7. web… 1.5
il web 2.0 è fenomeno da 6,
anche 7 zeri, ma coloro che
lo vivono da protagonisti,
producendo contenuti,
restano una minoranza,
seppur molto significativa
8. mode 2.0
il termine web 2.0 è stato anche ed
è ancora oggi un fenomeno di moda
a 5 anni dalla sua introduzione però,
il suo utilizzo all’interno dei motori di
ricerca è in calo
il calo è registrato soprattutto negli
Stati Uniti, dove è nato, e negli altri
Paesi dove è stato maggiormente
utilizzato e diffuso nel recente
passato
questi Paesi dettano di fatto l’agenda
del dibattito sui new media e, con essa,
le mode tecnologiche e digitali
9. presupposti del web 2.0
• abbassamento dei costi di accesso alle
tecnologie
• semplificazione tecnologica
• diffusione della banda larga
• ubiquitous computing (la rete è
ovunque)
• entrata in scena dei “nativi digitali”
• uso maturo del web
10. in sintesi, il web 2.0…
…è in parte un’invenzione giornalistica
e di marketing, ma in parte una realtà.
semplificando al massimo, e lasciando
sullo sfondo i pur fondamentali aspetti
tecnici, il termine indica,
correttamente, la piena e definitiva
affermazione del paradigma
dell’interattività, da sempre alla
base dell’idea stessa del web e della
comunicazione di rete, ma
completamente realizzatosi solo negli
ultimi anni
11. 2.0 in numeri
133 milioni di blog censiti nel 2008
acquistato per 1,65 miliardi di dollari da Google nel
2006; a ottobre 2009, Google dichiara che ogni giorno
sul sito viene guardato 1 miliardo di video
a settembre ‘09 circa 300 milioni di iscritti (a
luglio ‘09 erano 250). la metà accede al network
quotidianamente
a febbraio ‘09 264 differenti versioni linguistiche e
oltre 10 milioni di articoli on line
12. 2.0 in numeri
• 625 milioni di navigatori, un terzo del
totale, rientrano tra gli active users
• in Italia si contano 16 milioni di active
users
•
fonte: Universal McCann 2009
13. 2.0: in numeri
• il 93% dei teenager americani (12-17 anni) usa
internet
• il 64% dei teenager on line, ovvero il 54% del
totale, ha partecipato ad attivtà di (co)creazione di
(co)creazione
contenuti on line
• il 33% condivide on line le proprie creazioni artistiche
• il 28% ha creato on line i propri giornali o blog
• il 27% ha una propria pagina web personale
• il 26% remixa on line contenuti prodotti da altri
• il 55% dei teenager on line ha creato un proprio profilo su social
network come Myspace o Facebook (49% nel Regno Unito)
• il 47% ha postato e condiviso foto on line
• il 14% ha postato e condiviso video on line
fonte: Pew Internet & Life Project 2007
14. 2.0 in numeri
• il 20,8% degli italiani, più di 10
milioni, ha letto almeno una volta
un blog
• il 6%, circa 3 milioni, ne
cura uno, e il 57,4% di essi lo
aggiorna almeno una volta alla settimana
• il 9,6%, oltre 4 milioni e mezzo, ha un profilo su un social network
• il 12%, circa 5,8 milioni, condivide on line le proprie foto, e il 9,5%,
circa 4,6 milioni i propri video
• il 74,3% degli italiani che curano un blog ha fra i 18 e i 29 anni.
in questa fascia d’età, il 30,1% della popolazione on line ha un blog
• il 66,2% di chi ha un profilo su un social network ha un età
compresa fra 18 e 29 anni. in questa fascia d’età, il 42,6% della
popolazione online ha creato un proprio profilo
fonte:LaRiCA - Università di Urbino, 2008
20. 2.0: in numeri
secondo una ricerca condotta
dalla statunitense Forrester
nel 2008, i principali marchi
mondiali, tra cui General Motors,
McDonald's, e Northwestern
Mutual Life Insurance, hanno
intenzione di investire circa
5 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni per sviluppare
servizi e applicazioni web 2.0, come blog, wiki, mashup, e
social network
secondo le imprese, gli strumenti e le tecnologie della nuova
generazione rappresentano una "fondamentale innovazione
per comunicare con i propri dipendenti e i consumatori"
21. il futuro è in rete
“le parole che molte aziende usano per
parlare ai consumatori sono vecchie e
vuote
di questa lavatrice ho saputo molto più
da un certo Jim – frequentando un
forum specializzato mi ha spiegato pregi
e difetti di questo prodotto – che dalla
home page dalla azienda e dalle sue
banali e costosissime campagne”
David Weinberger, Harvard Berkman Center for
Internet Society
22. citizen journalism
“l’informazione come lezione sta lasciando spazio
all’informazione come conversazione”
Tom Curley direttore dell’Associated Press
“dobbiamo incoraggiare i lettori a pensare al web come al
luogo in cui coinvolgere i nostri inviati e redattori in discussioni
più estese sul modo in cui una particolare notizia è stata
riportata o costruita o presentata. allo stesso tempo dovremmo
sperimentare l’uso dei blogger per integrare la nostra
copertura quotidiana delle notizie su internet”
Rupert Murdoch, magnate dei media
“da sempre i giornali hanno finto di considerare importante la
partecipazione dei lettori, trattandoli però come consumatori
passivi. oggi si sono finalmente convinti della necessità di
creare un rapporto con lettori in cui i giornalisti, oltre che
predicare, ascoltano”
Roy Greenslade, City University of London
23. the London bombings
il 7 luglio 2005, 4 bombe
sincronizzate esplodono alle 8.50 del
mattino a Londra
dopo 18 minuti, mentre i mass media
cercano ancora di lanciare i primi servizi,
compare la prima voce relativa
all’attentato su Wikipedia
a fino giornata 2.500 utenti avranno
contribuito a descrivere l’evento su 14
pagine dell’enciclopedia
http://en.wikipedia.org/wiki/7_July_2005
24. il Sichuan e Mumbai
il 12 maggio 2008 una violenta scossa di terremoto scuote
la regione cinese del Sichuan. nel giro di pochi minuti, il
primo flash sull’evento viene pubblicato sul social network
Twitter, addirittura prima della rilevazione del fenomeno sul
sito dell’Istituto di geologia statunitense
la copertura della CNN e degli altri network televisivi
internazionali comincerà solo un’ora più tardi
gli attacchi terroristici a Mumbai dell’autunno ‘08
sono stati oggetto di una frenetica cronaca in
tempo reale su piattaforme web 2.0 come Twitter
e Flickr da parte delle persone che si trovavano nei
luoghi colpiti. il racconto ha costituito una fonte di
informazione di primaria importanza per i mass
media e i siti delle principali testate giornalistiche
nel momento più virulento degli attacchi, più di un
messaggio al secondo contenente la parola Mumbai è
stato pubblicato su Twitter
25. giornalismo 2.0
“l’ultima news appartenente all’era della
comunicazione di massa è stato
l’11 settembre, con un racconto
‘confezionato’ a una certa distanza dai fatti
gli attacchi del 7 luglio a Londra e lo
tsunami del 2004 hanno introdotto la
prospettiva dei testimoni muniti di
macchine fotografiche e videocamere
con il terremoto del Sichuan e gli attacchi di Mumbai è entrato in scena
il senso di urgenza introdotto da Twitter
la prossima notizia storica sarà vissuta in presa diretta, attraverso gli
occhi delle persone che ne saranno testimoni”…
Jeff Jarvis, docente ed esperto di comunicazione e nuove
tecnologie
26. giornalismo 2.0
“…la prossima notizia storica sarà vissuta in presa diretta,
attraverso gli occhi delle persone che ne saranno testimoni…”
…Buffalo (NY) 13 febbraio ‘09
28. perché PA 2.0?
“è semplicemente inaccettabile che un cittadino
possa usare i servizi web per tenere traccia dei
DVD che ha affittato, del tempo che farà vicino
casa sua e dei libri che ha acquistato di recente,
ma non possa monitorare con altrettanta facilità
i dati relativi alla qualità dell’acqua che beve,
delle leggi o dei regolamenti che incideranno
sulla sua vita privata o lavorativa, dei concorsi
pubblici aperti in questo momento nello Stato in
cui vive o dei crimini commessi di recente nella
via in cui abita… gli enti governativi sono una
delle fonti più vaste di dati pubblici, eppure la
maggiore parte di questi resta del tutto
inutilizzata, mentre potrebbe fornire una
piattaforma per lo sviluppo di una infinità di
servizi pubblici”
Jim Willis, responsabile E-Government del Segretariato di Stato del
Rhode Island
29. perché PA 2.0?
“…più di 60.000 impiegati pubblici statunitensi andranno
in pensione tra il 2007 e il 2012… catturare le loro
conoscenze usando gli strumenti del web 2.0 sarà non
solo possibile ma fondamentale… nell’arruolare e
mantenere i ragazzi della net generation, le PA si
scontreranno però con una tendenza allarmante: mentre
esse hanno il massimo bisogno dell’ingresso di nuovi
talenti freschi, c’è un crescente disinteresse tra i giovani
alla carriera in un settore percepito come rigido, ripetitivo
e governato da logiche fortemente gerarchiche… le
recenti esperienze di utilizzo delle nuove tecnologie nelle
istituzioni ci dicono però che esse possono costruire ponti
tra le nuove generazioni di impiegati e i loro
predecessori… passare a un simile paradigma può perciò
creare apprensione, ma il bisogno di talenti, efficienza e
servizi ai cittadini di qualità rende questo passaggio
necessario, e urgente”
Anthony D. Williams, co-autore di “Wikinomics”
30. perché PA 2.0?
“in alcune circostanze le PA devono agire come
custodi dei dati pubblici
in altre, molto semplicemente, questo non è più
necessario, e dovremmo limitarci semplicemente
a restituirli, rendendoli liberamente accessibili a
un’ampia comunità di persone in grado di trovare
soluzioni a problemi che noi non possiamo ancora
nemmeno iniziare a immaginare”
Tom Watson, Parliamentary Secretary of the
Cabinet Office (Regno Unito)
31. perché PA 2.0?
David Osimo, ricercatore Commissione Europea
fonte: http://egov20.wordpress.com
32. prove tecniche di istituzioni 2.0: back office
nel 2006 l’Office of the Director of National Intelligence
degli Stati Uniti ha lanciato Intellipedia, una piattaforma
wiki ad accesso riservato, finalizzata alla condivisione delle
informazioni e documenti su alcuni dei più spinosi problemi
con cui devono confrontarsi gli operatori dei servizi segreti
attivi nel mondo
il progetto è stato promosso per contrastare quella incapacità di
“connettere i punti” delle singole azioni terroristiche, che era stata ad
esempio all’origine della mancata prevenzione degli attentati dell’11 settembre
la tesi di fondo, che ha ispirato anche analoghe iniziative nell’ambito della
Difesa americana, è che il terrorismo globale, un fenomeno
intrinsecamente reticolare, può essere contrastato efficacemente solo
se le informazioni strategiche possono circolare liberamente e
tempestivamente tra i vari “nodi” della rete di intelligence, piuttosto che
seguire i lenti e tortuosi percorsi della linea di comando gerarchica
a marzo 2008, a circa due anni dalla nascita, Intellipedia ospitava già 35.000
articoli scritti collettivamente da 37.000 membri dell’intelligence
33. prove tecniche di istituzioni 2.0: front office
nella primavera 2008 il Comune di
Spinea, cittadina di 25.000 abitanti
alle porte di Venezia, ha investito
6.000 euro per inaugurare un nuovo
servizio che permette ai cittadini di
segnalare guasti e disservizi
riscontrati nei luoghi della città
le segnalazioni sono pubblicate sul
sito istituzionale del Comune, dove vengono pubblicate anche
tutte le risposte fornite dall’amministrazione, che si è assunta
l’impegno, finora sostanzialmente rispettato e documentato nelle
stesse risposte, di risolvere tempestivamente i problemi sui quali ha
diretta competenza
a giugno del 2008, a due mesi dal lancio del servizio, i cittadini di
Spinea hanno già inviato circa 200 segnalazioni
34. PA 2.0: perché non si può più rimandare
• esigenze di efficacia ed efficienza amministrativa, sia lato
front che lato back office
• attrarre i “nativi digitali”, sia come pubblici, sia come dipendenti
•creare servizi e procedure realmente centrate sulle esigenze
degli utenti, perché co-prodotti con gli stessi
• evitare che, mentre le PA sono ferme, altri agiscano al loro
posto, anche in chiave di contrasto e opposizione, come già accade
IN SINTESI, STARE AL PASSO COL MONDO
35. PA 2.0: cosa evitare *
• replicare l’esistente
• fare tutto “in casa”
• utilizzare il tradizionale approccio top down
• progettare soluzioni chiuse e immodificabili
nel tempo
• ma anche aprirsi incondizionatamente, le istituzioni
restano tali e per questo motivo è necessaria molta attenzione
su chi e cosa si comunica attraverso i loro canali
*le indicazioni sono tratte dallo studio Web 2.0 in Government: Why and How?, realizzato da
David Osimo per contro dello JRC della Commissione Europea (http://ftp.jrc.es/JRC45269.pdf)
36. PA 2.0: cosa provare a fare *
• concentrarsi soprattutto sul back office, sfruttando al
massimo le potenzialità dei meccanismi di gestione,
diffusione e condivisione della conoscenza tipici del
web 2.0
TENERE BEN PRESENTE CHE
• favorire la massima condivisione dei dati pubblici
NON ESISTONO RICETTE
• sfruttare e valorizzare l’esistente, e dove possibile
affidarsi a terzi (sussidiarietà)
PREDEFINITE: BISOGNA
• sforzarsi di parlare il linguaggio degli altri
PROVARE E IMPARARE
• definire precise regole e linee guida, soprattutto sui
ruoli
FACENDO
• ASCOLTARE, ASCOLTARE, ASCOLTARE
*le indicazioni sono tratte dallo studio Web 2.0 in Government: Why and How?, realizzato da
David Osimo per contro dello JRC della Commissione Europea (http://ftp.jrc.es/JRC45269.pdf)
39. le origini della campagna
“avvicinandomi alla comunità dei blog, ho
avuto l’opportunità di avviare un dialogo
con gruppi di persone estremamente attive
e capaci di analisi politiche molto
sofisticate, persone che non sarei mai
riuscito a raggiungere in altri modi
un altro grande beneficio derivante dal
blogging è che, al contrario di quel che
capita quando si utilizzano i media
tradizionali, con questi strumenti si ottiene
un feedback immediato e illimitato, sia per
quanto riguarda le reazioni positive che per
quelle negative”
Barack Obama
41. la rete come piattaforma multicanale (on e off line)
42. la rete come strumento di fundraising
durante la campagna elettorale,
Primarie comprese, Obama ha
raccolto più di 600 milioni di
dollari grazie ai contributi di oltre
3 milioni di persone, la maggior
parte delle quali hanno effettuato
donazioni minime (inferiori ai 100
dollari) servendosi del web
parte di questo denaro ha
permesso di finanziare la
comunicazione elettorale su altri
media, a cominciare dalla tv
tra gennaio e ottobre 2008 Obama ha speso la cifra record di 297
milioni di dollari per la realizzazione di spot televisivi. Mc Cain
non è andato oltre i 132 milioni di dollari di investimenti
43. la rete come strumento di mobilitazione
alla fine della campagna
elettorale il sito di Barack Obama
contava circa 1 milione e
mezzo di volontari a vario titolo
mobilitatisi a sostegno della
sua campagna elettorale
la mobilitazione si è declinata
soprattutto in 3 aspetti
• reclutare volontari
• far registrare i potenziali elettori alle liste per il voto
• conquistare votanti negli stati in bilico
44. la mobilitazione on e off line
servendosi del sito di Obama e dei social
network collegati i volontari hanno
organizzato circa 150.000 eventi
collegati alla campagna
i sostenitori di Obama hannno creato più
di 35.000 gruppi di sostegno i cui
membri erano accomunati o dallla
prosimità geografica o dalla condivisione
di interessi e passioni
nella sola settimana precedente il voto
sono stati organizzati un migliaio di eventi
che hanno coinvolto i volontari nella
realizzazione di telefonate ad elettori
indecisi, specie negli stati in bilico
il giorno dell’Election Day, sul sito di Obama era
fissato l’obiettivo del milione di telefonate per
invitare le persone ad andare a votare
45. la rete come strumento di comunicazione personalizzata
sia servendosi dei social
network, sia della
comunicazione mobile e
soprattutto via SMS, lo staff di
Obama ha raccolto moltissimi
dati e informazioni sui propri
sostenitori, specie sui più
giovani normalmente più difficili
da raggiungere e profilare
ciò ha permesso l’invio di
messaggi altamente
personalizzati nei momenti topici
della campagna elettorale
46. la rete come strumento di contro-informazione real time
alcuni sostenitori di Obama
hanno creato pagine web,
mailing list e altri strumenti di
comunicazione virale on line
per fare contro-informazione
in tempo reale ad alcune
campagne pro Mc Cain tese a
screditare l’avversario
ciò ha avuto particolare efficacia
in risposta alla messa in circolo di
false informazioni sul passato di
Obama e sulle sue posizioni in
materia di politiche fiscali
47. la rete per le campagne 2.0
a inizio febbraio 2008 Obama spende
250 mila dollari per uno spot di 30
secondi da trasmettere durante il
Super Bowl…
…quasi in contemporanea “Yes
We Can”, un video prodotto in
maniera indipendente da un
gruppo di artisti suoi sostenitori,
viene visto on line in pochi giorni da
10 milioni di spettatori
48. la rete per le campagne 2.0…
“da molti punti di vista, la storia della
campagna elettorale di Obama è stata la
storia dei suoi supporter, che hanno
manifestato il proprio entusiasmo e la
propria creatività attraverso moltissimi siti
web e video caricati on line su YouTube
ciò si è manifestato anche con altri tipi di
contributi volontari, come l’innovativa
applicazione “Obama '08” per l’iPhone,
che ha permesso ai possessori del telefono di
servirsene per mobilitare i propri amici e
contatti, soprattutto negli stati maggiormente
in bilico”
Sarah Lai Stirland, Wired
49. una campagna… per gioco
la campagna elettorale di
Obama sarà sicuramente
ricordata per le tante
innovazioni promosse
tra le più curiose, anche
l’inserimento di messaggi
elettorali all’interno di
alcuni popolari
videogiochi, un tentativo
effettuato per raggiungere
la sempre più vasta
appassionata di
videogamers, giovani e non
50. una campagna sulla bocca di molti
“Obama è riuscito a creare un network ampio di
volontari, attivisti e finanziatori, capillare sul territorio
grazie allo sfruttamento della tecnologia e del
microfinanziamento. la sua squadra è stata molto
creativa ed efficace nel creare un flusso costante di
contatti tra i propri sostenitori in continua comunicazione
tra loro grazie a posta elettronica, Blackberry, siti
di socializzazione e forum virtuali…
…il microfinanziamento è un corollario. più persone in
contatto tra loro significano anche più sostenitori disposti a
versare piccoli contributi in denaro, la comunicazione
costante infatti crea una sorta di sinergia, di stimolo reciproco.
i numeri lo confermano: il senatore può contare oggi (febbraio 2008, ndr) su oltre un
milione di piccoli finanziatori che hanno versato somme di almeno 25 dollari ciascuno
e che complessivamente hanno contribuito per un terzo alla raccolta dei fondi
destinati alla campagna elettorale”
Michael Barone, analista politico, responsabile comunicazione della
campagna elettorale di George W Bush per le presidenziali 2004
51. una campagna sulla bocca di molti
“la campagna obamiana sviluppa strumenti
web, li incorpora nell'ecologia della rete; ovvero
utilizza perfettamente la sua grammatica e alla
fine il discorso fila…
in essa il passaggio dal digitale all'analogico,
dalla chiacchiera internet ai discorsi tra la gente
in carne e ossa, dai clic del mouse alle nocche
battute sulla porta è stato fatto
internet, con la sua ubiquità e i suoi multiformi
mezzi, è come se avesse ‘pompato’ le
conversazioni analogiche con steroidi digitali
la barriera tra online e offline, da sempre
temuta ma anche da sempre un poco
fittizia, è stata abbattuta”
Carola Frediani, Vision Post
52. una campagna sulla bocca di molti
“stiamo assistendo alla fine delle
politiche ‘roviane’, ha detto Eric
Schmidt, CEO di Google. e YouTube,
acquistato da Google nel 2006 per 1,65
miliardi di dollari, è una delle cause di
questo declino
grazie a YouTube, ai blog, alla
possibilità di controllare i fatti in tempo
reale e alle mail virali, è sempre più difficile
proseguire nell’affermare bugie senza
pagarne il prezzo, o ancora di realizzare
campagne all’insegna dei colpi bassi senza
essere scoperti”
Arianna Huffington, Huffington Post
53. una campagna efficiente
TubeMogul, il servizio di misurazioni
di YouTube, ha stimato che i soli
video pubblicati sul canale di
Obama sono stati visti per un
totale di 14,5 milioni di ore
se Obama avesse voluto ottenere la
stessa attenzione in tv, avrebbe
dovuto spendere intorno ai 46
milioni di dollari
su YouTube non ha dovuto
spendere un centesimo
secondo una ricerca del Pew Center, il 39% degli elettori
americani ha guardato video collegati alla campagna on line
durante il suo svolgimento
54. una campagna vincente
“stando agli exit polls il 27% degli
elettori ha dichiarato di essere stato
contattato dallo staff elettorale di
Obama, solo il 19% da quello di Mc
Cain. è stato il risultato del lavoro di
milioni di sostenitori che hanno
compiuto piccoli gesti, quali il forward
di una e-mail o l’effettuazione di una
o più telefonate
così come il frutto delle decine di milioni di dollari
necessarie per compiere queste operazioni e
realizzare il sistema che ha permesso di
organizzarle”
dal blog techPresident
55. una campagna (giovane) e vincente
Primarie ‘08: partecipazione giovanile
presidenziali ‘08: il voto a Obama e
Mc Cain scomposto per fasce d’età
56. una campagna 2.0
“Sto per recarmi al Grant Park per parlare con tutte
le persone che si sono radunate lì, prima però ho
voluto scrivere a voi.
Abbiamo semplicemente fatto la storia.
E non voglio che dimentichiate come è avvenuto.
Avete fatto la storia ogni singolo giorno di questa
campagna - ogni giorno che avete bussato alle porte,
fatto una donazione, o parlato a familiari, amici e
vicini del perché pensavate fosse giunto il tempo di
cambiare.
Voglio ringraziare tutti voi che avete donato parte del
vostro tempo, talento e passione a questa
campagna.
Ci aspetta molto lavoro da fare per rimettere la
nostra nazione in carreggiata, e presto comincerò ad
affrontare i compiti che mi attendono.
Ma prima volevo essere molto chiaro su una cosa.
Tutto questo è accaduto per merito vostro.
Grazie”
Barack
57. una campagna esemplare
“la conquista della Presidenza da
parte di Obama sarà studiata per
anni come esempio da manuale di
un nuovo modo di impostare le
campagne elettorali a partire dalle
persone e dalla tecnologia
è stata una specie di etica peer-to-
peer, bottom up ed open source ad
alimentare e ispirare questa
campagna”
Ralph Benko, consulente e opinionista politico
58. and the winner is…
poche ore prima dalla vittoria elettorale di Obama, la
società americana Pew Research ha certificato il
ruolo fondamentale svolto da Internet nell'ultima
campagna
se la tv è rimasta di gran lunga dominante per la
ricerca di informazioni sui candidati, con il 70% dei
cittadini americani che ne hanno fatto utilizzo per tali
scopi, l'uso del web come strumento di
informazione politica non solo è triplicato rispetto
al 2004 (dal 10% al 33%), ma ha anche
superato quello dei giornali e delle riviste
cartacee (29%), per decenni la principale fonte
alternativa rispetto ai media broadcast
analizzando i trend, gli analisti si spingono anche
oltre, sostenendo che entro il 2012 il web
potrebbe seriamente insidiare il primato
assoluto della tv
59. and the winner is…
un ulteriore studio divulgato da Pew nel 2009 ha
confermato l'importanza assunta dal web in occasione
dell'ultima campagna elettorale statunitense circa il
74% degli utenti Internet, il 55% dell'intera
popolazione americana, ha usato la rete nello
scorso anno per sostenere attivamente i candidati in lizza, o
semplicemente per informarsi sul dibattito elettorale. tra i dati più
significativi:
• il 18% degli utenti internet ha postato commenti, pensieri o domande relativi
alla campagna su blog o social network
• il 45% di navigatori ha guardato video elettorali e informativi on line; circa il
33% ha inoltrato contenuti di tipo politico ad altri contatti on line;
• l'83% dei ragazzi tra i 18 e i 24 ha un profilo su un social network, e i due terzi
di essi ha in qualche modo preso parte al dibattito politico e alla campagna
elettorale
nella quasi totalità della popolazione - si legge sul sito di Pew - la rete ha ormai lo
stesso peso dei giornali e ha un influenza doppia rispetto alla radio come fonte di
informazione sui temi politici"
69. post scriptum: dal web 2.0 al web al quadrato…
Tim O' Reilly, l'esperto di nuove tecnologie che ha
coniato il termine web 2.0, si è spinto oltre,
parlando di web squared in italiano “al quadrato”
, per fare riferimento a una rete che sempre più sta
uscendo dagli schermi dei pc, per innervarsi in tutti
gli spazi fisici che caratterizzano il nostro quotidiano
per O' Reilly questa nuova realtà deriva
dall'incontro tra le tecnologie web "classiche" con la
sempre maggiore diffusione di sensori installati in
dispositivi mobili come i cellulari, ma anche su altri
oggetti di arredo urbano o domestico, quali ad
esempio lampioni, pensiline, cartelloni pubblicitari
ed elettrodomestici
lo scenario cui si tende è quello di una vera e propria Internet degli oggetti, che non
solo permette ai navigatori di inserirvi contenuti e contributi personali, ma allo stesso
tempo fornisce informazioni e servizi nei luoghi in cui le persone si trovano
70. Grazie e arrivederci :-)
questa presentazione è on line all’indirizzo
www.slideshare.net/obbs
roberto zarro
tel: 339 280 67 60
mail: obbs@robertozarro.it
msn: robzarro@katamail.com
skype: robzarro
linkedin: roberto zarro
facebook: roberto zarro
Hinweis der Redaktion
Amazon.com, per esempio, ha permesso ai navigatori di scrivere commenti sui prodotti sin dal suo lancio, nel 1995. Ha inoltre concesso le sue API agli sviluppatori esterni fin dal 2002
Secondo Jimmy Wales, fondatore di Wikipedia, oltre il 50% delle modifiche effettuate sull’enciclopedia on line è opera di meno dell’1% degli utenti
Secondo Jimmy Wales, fondatore di Wikipedia, oltre il 50% delle modifiche effettuate sull’enciclopedia on line è opera di meno dell’1% degli utenti
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