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L’edilizia nell’antica Roma GLI ANTICHI ROMANI Grandi costruttori
Le terme Guarda il video Struttura tipica delle terme romane
I romani, dopo aver sbrigato i propri affari, nel pomeriggio amavano passare molte ore alle terme, luoghi in cui ricercavano il benessere fisico e avevano occasione di incontrare amici o di stabilire rapporti di affari. Le terme erano bagni pubblici, ma offrivano anche tutti i servizi che oggi potremmo trovare in un centro estetico: bagni caldi, freddi e di vapore, palestre, massaggi, depilazione, taglio dei capelli o della barba, uso di olii e saponi, ma offrirono anche sale di lettura e ambienti destinati a vere e proprie conferenze o a spettacoli di intrattenimento musicale. Le terme offrivano principalmente tre diversi tipi di ambienti rispettivamente con piscine calde,  calidarium , tiepide,  tepidarium , (riscaldate attraverso il pavimento) e fredde  frigidarium . Gli stabilimenti termali erano frequentati sia da patrizi che da plebei, ma anche da donne e bambini. Per loro c'erano piscine riservate oppure andavano ai bagni in orari diversi  da quelli degli uomini. I  balneatores  erano gli schiavi bagnini che vigilavano sulla sicurezza dei clienti .
Il riscaldamento degli ambienti termali, del calidarium e del tepidarium , era ottenuto convogliando il calore prodotto dalla combustione di legna nei praefurnia sotto i pavimenti rialzati da pilastrini (le suspensurae) e nelle concamerazioni delle pareti, realizzate con tubuli di terracotta a sezione quadrangolare. Il sistema era così efficiente che negli ambienti più caldi (calidarium) la temperatura poteva arrivare anche a 50/60 gradi, tanto che per camminarci era necessario indossare degli zoccoli di legno .
Le terme di Caracalla Le Terme di Caracalla o Antoniniane (dal nome della dinastia degli Antonini), costituiscono uno dei più grandiosi esempi di terme imperiali di Roma, essendo ancora conservate per gran parte della loro struttura e libere da edifici moderni. Furono volute dall'imperatore Caracalla sull'Aventino, tra il 212 e il 217, come dimostrano i bolli laterizi. Le terme erano grandiose, ma destinate a un uso di massa per il popolino dei vicini quartieri popolari  Le Terme di Caracalla potevano accogliere più di 1.500 persone. Nella sua più ampia estensione, recinto compreso, l'edificio misurava 337x328 metri  e il solo corpo centrale 220x114 metri, con la sola stanza del calidarium che arrivava a 140 metri: solo le terme di Diocleziano saranno più grandi. Clicca qui per vedere la struttura delle terme   Guarda il video
Le strade I Romani costruirono un'efficiente rete di strade che collegavano la capitale a tante altre città importanti, facilitando i commerci e permettendo lo spostamento rapido dell'esercito. La costruzione di una strada era un'opera complessa; dopo aver preso le necessarie misurazioni, si scavava un fossato ampio cinque metri, che veniva livellato con sabbia e colmato con strati di ghiaia e pietrisco. La superficie si incurvava leggermente, per favorire lo scolo dell'acqua, veniva poi ricoperta con un manto di blocchi di pietra cementati. I Romani costruivano le loro città,come gli accampamenti militari, intorno a due strade principali il cardo e il decumato, che si incrociavano formando un angolo retto. All'interno della città esistevano gli attraversamenti pedonali, formati da lastre di pietra rialzate rispetto alla pavimentazione stadale; c'erano divieti d'accesso, sensi unici, corsie preferenziali e posteggi per le bighe. Le strade lastricate erano riservate al traffico veloce e alla gente importante, i poveri e i contadini si servivano di sentieri laterali in terra battuta. Guarda il video Via Appia
Le principali strade romane in Italia
"Tutte le strade portano a Roma" Oggi come Ieri questo detto popolare contiene una grande verità: uno degli elementi che caratterizzò la magnificenza della struttura dell'Impero Romano fu proprio la presenza strategica delle strade.
La Rete raggiunse, al momento della massima espansione imperiale, la copertura di oltre 80.000 chilometri, ripartiti in 29 strade principali che da Roma raggiungevano ogni regione d'Italia e si spingevano fino ai confini dell'Impero, dalla Britannia alla Mesopotamia, dal Mar Caspio allo stretto di Gibilterra. Ogni strada era dotata di pietre miliari, distanti un miglio l'una dall'altra, che indicavano la distanza da Roma e, più precisamente, dal miglio aureo posto nel Foro Romano, punto di partenza per tutte le strade. Sempre nel Foro Romano fu esposta una mappa in marmo di tutta la Rete che includeva le fontane, i posti di ristoro, i nomi delle città , i nomi delle tappe, i valichi ecc. Essa fu ricopiata in tante mappe su pergamena, ognuna per un particolare itinerario, che i viaggiatori potevano acquistare prima della partenza.
Timgad, Algeria. Strada romana: collegava la città al mare. Timgad (l'antica Thamugadi romana), fu una colonia romana fondata dall'imperatore Traiano nell'anno 100 con manodopera militare. Le rovine della città si trovano a 35 chilometri da Batna. Nel 1982 Timgad è entrata a far parte dell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Gli acquedotti  Gli acquedotti sono considerati il simbolo delle capacità tecniche dei Romani: queste grandiose strutture, con i loro caratteristici archi, rifornivano di acqua la città. In alcuni casi potevano avere arcate che superavano i 50 metri di altezza ed erano utilizzati anche come ponti per lo passaggio stradale. Fornivano acqua alle fontane, alle terme, alle domus, ai bagni pubblici, ai giardini . Ponte romano sul fiume Gard parte di un acquedotto che da una sorgente nei pressi di Uzès portava acqua alla città di Nîmes, nella Francia meridionale. Edificato nel 19 a.C. dal generale romano Agrippa, misura fino a  49 metri di altezza ed è lungo circa 273 metri. Guarda il video
 
I romani furono abili ingegneri e architetti: per le loro grandiose opere pubbliche, conservatesi nei secoli, svilupparono tecniche di costruzione efficaci e innovative. Tra le imprese maggiori figurano gli acquedotti, che erano in grado di trasportare acqua dalle fonti di montagna fino alle aree abitate più lontane, rifornendo grandi città come Roma. I canali dell'acquedotto correvano alla sommità di enormi archi di pietra. Esperti geometri e topografi, detti gromatici, dirigevano la costruzione di queste massicce opere murarie utilizzando strumenti molto precisi, come la groma, che consentiva di tracciare linee dritte e determinare angoli retti. Gli operai erano in grado di sollevare pesanti pietre grazie a imponenti gru mosse da ingranaggi rotanti azionati da schiavi. Una volta raggiunta la città, l'acqua veniva raccolta in bacini e vasche e quindi distribuita attraverso un elaborato sistema di tubi sotterranei, che alimentavano fontane, bagni pubblici e lavatoi. Roma era servita da ben 24 acquedotti, che portavano 984 milioni di litri d'acqua al giorno. Acquedotto di Segovia in Spagna
La  groma  è uno strumento che veniva utilizzato dal  mensor , nell'antica Roma, per tracciare sul territorio allineamenti tra loro ortogonali, quindi necessari per il tracciamento di nuove città, quartieri e strade o per frazionare il territorio in quadrati o rettangoli, al fine del calcolo delle superfici. È costituita da un'asta verticale che si conficcava nel terreno e recante in sommità un braccio di sostegno per due aste tra loro ortogonali. L'estremità delle aste hanno dei fori a distanza eguale sui quali vengono appesi dei fili a piombo, che risultavano due a due tra loro ortogonali e servono per traguardare i capisaldi. Questo strumento veniva costruito in legno con particolari di metallo nelle parti ritenute di maggiore importanza o usura. Il  mensor , nell'antica Roma era un topografo e misuratore, preposto a queste mansioni presso gli accampamenti.
I principali monumenti dell’antica Roma Visita l’antica Roma con Google Earth Ancient Rome
Il Pantheon Il tempio di tutti gli dei è anche quello degli imperatori. Nel II sec d.C. l’imperatore Adriano lo fa ricostruire. Sovrastato da una cupola è decorato con pietre vulcaniche rosse e marmo multicolore. Guarda il video
Il Colosseo È il più grande anfiteatro del mondo romano: di forma ovale è alto 52 metri e può contenere 50 000 spettatori. Vi avvenivano le lotte tra gladiatori. Nel sottosuolo sono collocate le gabbie per gli animali feroci. Per l’inaugurazione l’arena fu trasformata in lago artificiale adatto ai combattimenti navali. Guarda il video
Il Circo Massimo In questo immenso Circo, il più grande di tutto l’impero, si svolgevano le famose corse dei carri (bighe). L’edificio misura 621 metri di lunghezza e 118 metri di larghezza. All’esterno, giocolieri e danzatrici attiravano la folla verso il Circo che poteva accogliere 350 000 spettatori. Guarda il video
I Fori Imperiali Sono situati vicino al foro repubblicano, divenuto troppo piccolo. Si fregiano di statue e monumenti grandiosi in onore degli imperatori. Guarda il video
La Domus Aurea L'imperatore Nerone la fece costruire, dopo il disastroso incendio del 64 d.C., con l'obiettivo di realizzare un'immensa residenza che doveva essere la più vasta e preziosa del mondo. Per le sue ricche decorazioni e per i suoi prestigiosi arredi acquisì il nome di Domus Aurea (Casa d'oro) Guarda il video

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Gli antichi romani: grandi costruttori

  • 1. L’edilizia nell’antica Roma GLI ANTICHI ROMANI Grandi costruttori
  • 2. Le terme Guarda il video Struttura tipica delle terme romane
  • 3. I romani, dopo aver sbrigato i propri affari, nel pomeriggio amavano passare molte ore alle terme, luoghi in cui ricercavano il benessere fisico e avevano occasione di incontrare amici o di stabilire rapporti di affari. Le terme erano bagni pubblici, ma offrivano anche tutti i servizi che oggi potremmo trovare in un centro estetico: bagni caldi, freddi e di vapore, palestre, massaggi, depilazione, taglio dei capelli o della barba, uso di olii e saponi, ma offrirono anche sale di lettura e ambienti destinati a vere e proprie conferenze o a spettacoli di intrattenimento musicale. Le terme offrivano principalmente tre diversi tipi di ambienti rispettivamente con piscine calde, calidarium , tiepide, tepidarium , (riscaldate attraverso il pavimento) e fredde frigidarium . Gli stabilimenti termali erano frequentati sia da patrizi che da plebei, ma anche da donne e bambini. Per loro c'erano piscine riservate oppure andavano ai bagni in orari diversi da quelli degli uomini. I balneatores erano gli schiavi bagnini che vigilavano sulla sicurezza dei clienti .
  • 4. Il riscaldamento degli ambienti termali, del calidarium e del tepidarium , era ottenuto convogliando il calore prodotto dalla combustione di legna nei praefurnia sotto i pavimenti rialzati da pilastrini (le suspensurae) e nelle concamerazioni delle pareti, realizzate con tubuli di terracotta a sezione quadrangolare. Il sistema era così efficiente che negli ambienti più caldi (calidarium) la temperatura poteva arrivare anche a 50/60 gradi, tanto che per camminarci era necessario indossare degli zoccoli di legno .
  • 5. Le terme di Caracalla Le Terme di Caracalla o Antoniniane (dal nome della dinastia degli Antonini), costituiscono uno dei più grandiosi esempi di terme imperiali di Roma, essendo ancora conservate per gran parte della loro struttura e libere da edifici moderni. Furono volute dall'imperatore Caracalla sull'Aventino, tra il 212 e il 217, come dimostrano i bolli laterizi. Le terme erano grandiose, ma destinate a un uso di massa per il popolino dei vicini quartieri popolari Le Terme di Caracalla potevano accogliere più di 1.500 persone. Nella sua più ampia estensione, recinto compreso, l'edificio misurava 337x328 metri e il solo corpo centrale 220x114 metri, con la sola stanza del calidarium che arrivava a 140 metri: solo le terme di Diocleziano saranno più grandi. Clicca qui per vedere la struttura delle terme Guarda il video
  • 6. Le strade I Romani costruirono un'efficiente rete di strade che collegavano la capitale a tante altre città importanti, facilitando i commerci e permettendo lo spostamento rapido dell'esercito. La costruzione di una strada era un'opera complessa; dopo aver preso le necessarie misurazioni, si scavava un fossato ampio cinque metri, che veniva livellato con sabbia e colmato con strati di ghiaia e pietrisco. La superficie si incurvava leggermente, per favorire lo scolo dell'acqua, veniva poi ricoperta con un manto di blocchi di pietra cementati. I Romani costruivano le loro città,come gli accampamenti militari, intorno a due strade principali il cardo e il decumato, che si incrociavano formando un angolo retto. All'interno della città esistevano gli attraversamenti pedonali, formati da lastre di pietra rialzate rispetto alla pavimentazione stadale; c'erano divieti d'accesso, sensi unici, corsie preferenziali e posteggi per le bighe. Le strade lastricate erano riservate al traffico veloce e alla gente importante, i poveri e i contadini si servivano di sentieri laterali in terra battuta. Guarda il video Via Appia
  • 7. Le principali strade romane in Italia
  • 8. "Tutte le strade portano a Roma" Oggi come Ieri questo detto popolare contiene una grande verità: uno degli elementi che caratterizzò la magnificenza della struttura dell'Impero Romano fu proprio la presenza strategica delle strade.
  • 9. La Rete raggiunse, al momento della massima espansione imperiale, la copertura di oltre 80.000 chilometri, ripartiti in 29 strade principali che da Roma raggiungevano ogni regione d'Italia e si spingevano fino ai confini dell'Impero, dalla Britannia alla Mesopotamia, dal Mar Caspio allo stretto di Gibilterra. Ogni strada era dotata di pietre miliari, distanti un miglio l'una dall'altra, che indicavano la distanza da Roma e, più precisamente, dal miglio aureo posto nel Foro Romano, punto di partenza per tutte le strade. Sempre nel Foro Romano fu esposta una mappa in marmo di tutta la Rete che includeva le fontane, i posti di ristoro, i nomi delle città , i nomi delle tappe, i valichi ecc. Essa fu ricopiata in tante mappe su pergamena, ognuna per un particolare itinerario, che i viaggiatori potevano acquistare prima della partenza.
  • 10. Timgad, Algeria. Strada romana: collegava la città al mare. Timgad (l'antica Thamugadi romana), fu una colonia romana fondata dall'imperatore Traiano nell'anno 100 con manodopera militare. Le rovine della città si trovano a 35 chilometri da Batna. Nel 1982 Timgad è entrata a far parte dell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
  • 11. Gli acquedotti Gli acquedotti sono considerati il simbolo delle capacità tecniche dei Romani: queste grandiose strutture, con i loro caratteristici archi, rifornivano di acqua la città. In alcuni casi potevano avere arcate che superavano i 50 metri di altezza ed erano utilizzati anche come ponti per lo passaggio stradale. Fornivano acqua alle fontane, alle terme, alle domus, ai bagni pubblici, ai giardini . Ponte romano sul fiume Gard parte di un acquedotto che da una sorgente nei pressi di Uzès portava acqua alla città di Nîmes, nella Francia meridionale. Edificato nel 19 a.C. dal generale romano Agrippa, misura fino a 49 metri di altezza ed è lungo circa 273 metri. Guarda il video
  • 12.  
  • 13. I romani furono abili ingegneri e architetti: per le loro grandiose opere pubbliche, conservatesi nei secoli, svilupparono tecniche di costruzione efficaci e innovative. Tra le imprese maggiori figurano gli acquedotti, che erano in grado di trasportare acqua dalle fonti di montagna fino alle aree abitate più lontane, rifornendo grandi città come Roma. I canali dell'acquedotto correvano alla sommità di enormi archi di pietra. Esperti geometri e topografi, detti gromatici, dirigevano la costruzione di queste massicce opere murarie utilizzando strumenti molto precisi, come la groma, che consentiva di tracciare linee dritte e determinare angoli retti. Gli operai erano in grado di sollevare pesanti pietre grazie a imponenti gru mosse da ingranaggi rotanti azionati da schiavi. Una volta raggiunta la città, l'acqua veniva raccolta in bacini e vasche e quindi distribuita attraverso un elaborato sistema di tubi sotterranei, che alimentavano fontane, bagni pubblici e lavatoi. Roma era servita da ben 24 acquedotti, che portavano 984 milioni di litri d'acqua al giorno. Acquedotto di Segovia in Spagna
  • 14. La groma è uno strumento che veniva utilizzato dal mensor , nell'antica Roma, per tracciare sul territorio allineamenti tra loro ortogonali, quindi necessari per il tracciamento di nuove città, quartieri e strade o per frazionare il territorio in quadrati o rettangoli, al fine del calcolo delle superfici. È costituita da un'asta verticale che si conficcava nel terreno e recante in sommità un braccio di sostegno per due aste tra loro ortogonali. L'estremità delle aste hanno dei fori a distanza eguale sui quali vengono appesi dei fili a piombo, che risultavano due a due tra loro ortogonali e servono per traguardare i capisaldi. Questo strumento veniva costruito in legno con particolari di metallo nelle parti ritenute di maggiore importanza o usura. Il mensor , nell'antica Roma era un topografo e misuratore, preposto a queste mansioni presso gli accampamenti.
  • 15. I principali monumenti dell’antica Roma Visita l’antica Roma con Google Earth Ancient Rome
  • 16. Il Pantheon Il tempio di tutti gli dei è anche quello degli imperatori. Nel II sec d.C. l’imperatore Adriano lo fa ricostruire. Sovrastato da una cupola è decorato con pietre vulcaniche rosse e marmo multicolore. Guarda il video
  • 17. Il Colosseo È il più grande anfiteatro del mondo romano: di forma ovale è alto 52 metri e può contenere 50 000 spettatori. Vi avvenivano le lotte tra gladiatori. Nel sottosuolo sono collocate le gabbie per gli animali feroci. Per l’inaugurazione l’arena fu trasformata in lago artificiale adatto ai combattimenti navali. Guarda il video
  • 18. Il Circo Massimo In questo immenso Circo, il più grande di tutto l’impero, si svolgevano le famose corse dei carri (bighe). L’edificio misura 621 metri di lunghezza e 118 metri di larghezza. All’esterno, giocolieri e danzatrici attiravano la folla verso il Circo che poteva accogliere 350 000 spettatori. Guarda il video
  • 19. I Fori Imperiali Sono situati vicino al foro repubblicano, divenuto troppo piccolo. Si fregiano di statue e monumenti grandiosi in onore degli imperatori. Guarda il video
  • 20. La Domus Aurea L'imperatore Nerone la fece costruire, dopo il disastroso incendio del 64 d.C., con l'obiettivo di realizzare un'immensa residenza che doveva essere la più vasta e preziosa del mondo. Per le sue ricche decorazioni e per i suoi prestigiosi arredi acquisì il nome di Domus Aurea (Casa d'oro) Guarda il video