2. Ca Foscari Digital Week About Innovation 10.05.2013
Come scrivere bene, di Umberto Eco
Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.
Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.
Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.
Esprimiti siccome ti nutri.
Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.
Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.
Stai attento a non fare… indigestione di puntini di sospensione.
Usa meno virgolette possibili: non è “fine”.
Non generalizzare mai.
Le parole straniere non fanno affatto bon ton.
Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson:
“Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu.”I paragoni sono come le frasi fatte.
Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è superfluo (per ridondanza s’intende la spiegazione inutile di qualcosa che il lettore ha già capito).
Solo gli stronzi usano parole volgari.
Sii sempre più o meno specifico.
L'iperbole è la più straordinaria delle tecniche espressive.
Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.
Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente.
Metti, le virgole, al posto giusto.
Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due punti: anche se non è facile.
Se non trovi l’espressione italiana adatta non ricorrere mai all’espressione dialettale: peso el tacòn del buso.
Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono “cantare”: sono come un cigno che deraglia.
C’è davvero bisogno di domande retoriche?
Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi lunghe — o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco attento — affinché il tuo discorso non contribuisca a quell’inquinamento dell’informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di
precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media.
Gli accenti non debbono essere nè scorretti nè inutili, perchè chi lo fà sbaglia.
Non si apostrofa un’articolo indeterminativo prima del sostantivo maschile.
Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi!
Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini stranieri.
Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt, Niezsche, e simili.
venerdì 10 maggio 13
3. So che se ho un’idea sono uno
startupper e se conosco
Arduino sono un maker
venerdì 10 maggio 13
4. So che i mercati sono
conversazioni, e che le
conversazioni non sono tutte
uguali
venerdì 10 maggio 13
5. So che gli imprenditori sono
diversi dai manager, e quando
le cose vanno male possono
tirare la volata
venerdì 10 maggio 13
6. So che ognuno è artefice del
proprio destino (scarpe on line:
+16% nei prossimi 5 anni)
venerdì 10 maggio 13
7. So che stiamo abusando della
comunicazione dimenticandoci
del marketing
venerdì 10 maggio 13
8. e che l’analisi strategica si fa sul
campo (ed è finito il tempo dei
tuttologi)
venerdì 10 maggio 13
9. So che il territorio ci chiede
aiuto per mollare gli ormeggi
venerdì 10 maggio 13
10. …e non so se siamo pronti a
fornire questo aiuto
venerdì 10 maggio 13
11. so che il premium price è un
tema vero
venerdì 10 maggio 13
12. e che ci salverà la conoscenza
generativa
venerdì 10 maggio 13
13. ..che cluster e reti saranno il
nostro nuovo sistema politico
venerdì 10 maggio 13
14. e che solo misurando potremo
prosperare
venerdì 10 maggio 13
15. non prima di aver ripensato
totalmente gli indicatori di
performance
venerdì 10 maggio 13
16. tra questi, la cultura, può
generare valore economico, per
un’azienda piattaforma di
formazione e innovazione,
dententrice e reseller di un
know how che viene dalla
propria storia
venerdì 10 maggio 13
17. credo in un sistema in cui ogni
azienda è diversa dall’altra, e la
sinergia tra aziende della
conoscenza potrà portare a
comunicare e proporre una
realtà nuova, forte e
competitiva, somma di micro
realtà, sane e uniche
venerdì 10 maggio 13
18. L’idea di un’Italia bomboniera
del mondo, con il turismo come
leva di comunicazione di un
prodotto eccellente…
venerdì 10 maggio 13
19. Ca Foscari Digital Week About Innovation 10.05.2013
Come scrivere bene, di Umberto Eco
Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.
Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.
Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.
Esprimiti siccome ti nutri.
Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.
Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.
Stai attento a non fare… indigestione di puntini di sospensione.
Usa meno virgolette possibili: non è “fine”.
Non generalizzare mai.
Le parole straniere non fanno affatto bon ton.
Forse, non è poi così male. .I paragoni sono come le frasi fatte.
Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è superfluo (per ridondanza s’intende la spiegazione inutile di qualcosa che il lettore ha già capito).
Solo gli stronzi usano parole volgari.
Sii sempre più o meno specifico.
L'iperbole è la più straordinaria delle tecniche espressive.
Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.
Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente.
Metti, le virgole, al posto giusto.
Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due punti: anche se non è facile.
Se non trovi l’espressione italiana adatta non ricorrere mai all’espressione dialettale: peso el tacòn del buso.
Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono “cantare”: sono come un cigno che deraglia.
C’è davvero bisogno di domande retoriche?
Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi lunghe — o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco attento — affinché il tuo discorso non contribuisca a quell’inquinamento dell’informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di
precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media.
Gli accenti non debbono essere nè scorretti nè inutili, perchè chi lo fà sbaglia.
Non si apostrofa un’articolo indeterminativo prima del sostantivo maschile.
Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi!
Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini stranieri.
Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt, Niezsche, e simili.
venerdì 10 maggio 13