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L’ASSUNZIONE: COME
AVVIARE CORRETTAMENTE
UN RAPPORTO DI LAVORO

POGGIARDO – 21 MARZO 2013
IL CONTRATTO DI LAVORO
Il contratto di lavoro è un contratto a prestazioni corrispettive.
Oggetto del contratto sono l’attività lavorativa del prestatore di lavoro
e la retribuzione.

La forma
Il contratto di lavoro non prevede vincoli di forma e può essere
concluso anche oralmente ovvero tacitamente o per fatti concludenti.
La forma scritta è prevista dalla legge solo per alcuni contratti,
clausole o atti, di solito a tutela delle posizioni del lavoratore. Tale
forma è richiesta in genere in tutti i casi in cui si deroga al modello
privilegiato del lavoro stabile a tempo pieno e indeterminato (ad es.
contratto part-time, a termine, a chiamata, contratto di
somministrazione)
IL CONTENUTO
DEL CONTRATTO DI LAVORO
Accanto al contenuto minimo del contratto di
lavoro dato dallo scambio tra prestazione lavorativa
in forma subordinata e retribuzione, sussiste uno
spazio per l’autonomia delle parti. Lo spazio residuo
dell’autonomia privata sarà tanto maggiore a fronte
della complessità della relazione, ad esempio per
qualifiche dirigenziali o comunque per ruoli chiave
nell’organizzazione di impresa, ovvero per le
professionalità elevate e strategiche.
OBBLIGO DI INFORMAZIONE AL
LAVORATORE
SUI CONTENUTI ESSENZIALI
DEL CONTRATTO DI LAVORO
La Direttiva CEE 14 ottobre 1991, n.533, attuata con
D.Lgs. 26 maggio 1997, n.152, art.9, prevede l’obbligo di
informare il lavoratore in merito ad alcuni profili
specifici del contenuto del rapporto di lavoro. La
comunicazione deve essere contestuale all’inizio
della prestazione dell’attività lavorativa. In
particolare il datore di lavoro è tenuto a fornire al
lavoratore le seguenti informazioni:
OBBLIGO DI INFORMAZIONE AL LAVORATORE
SUI CONTENUTI ESSENZIALI
DEL CONTRATTO DI LAVORO

a) l’identità delle parti;
b) il luogo di lavoro, nonché la sede o il domicilio del
datore di lavoro;
c) la data di inizio del rapporto di lavoro;
d) la durata del rapporto di lavoro, precisando se si tratta
di rapporto di lavoro a tempo determinato o
indeterminato;
OBBLIGO DI INFORMAZIONE AL LAVORATORE SUI
CONTENUTI ESSENZIALI
DEL CONTRATTO DI LAVORO

e) la durata del periodo di prova se previsto;
f) l’inquadramento, il livello e la qualifica attribuiti al
lavoratore, oppure le caratteristiche o la descrizione
sommaria del lavoro;
g) l’importo iniziale della retribuzione e i relativi
elementi costitutivi, con l’indicazione del periodo di
pagamento.
OBBLIGO DI INFORMAZIONE AL LAVORATORE
SUI CONTENUTI ESSENZIALI
DEL CONTRATTO DI LAVORO

h) la durata delle ferie retribuite cui ha diritto il lavoratore
o le modalità di determinazione e di fruizione delle
ferie;
i) l’orario di lavoro;
l) i termini del preavviso in caso di recesso;
OBBLIGO DI INFORMAZIONE AL LAVORATORE SUI
CONTENUTI ESSENZIALI
DEL CONTRATTO DI LAVORO

L’obbligo di informazione si intende assolto nel caso in
cui il datore di lavoro, consegni al lavoratore, prima
dell’inizio dell’attività lavorativa, copia del contratto
individuale di lavoro che contenga anche tutte le
informazioni sopra indicate.
PATTO DI PROVA
Il patto di prova deve risultare da atto scritto e deve
precedere o, comunque, risultare contestuale alla
stipulazione del contratto di lavoro.
Caratteristica essenziale di tale patto è che entrambe le
parti possono liberamente recedere dal contratto senza
obbligo di motivazione.
PLURALITÀ DEL LUOGO DI LAVORO
È legittima la clausola contrattuale con la quale il
lavoratore acconsente a una variabilità costante del
luogo della prestazione. Sul presupposto che non
risultano specifici divieti di legge, la possibilità di
determinare due o più sedi di lavoro (es. nel caso delle
commesse di una catena di negozi/grandi magazzini)
sembra, salvo contrarie disposizioni contrattuali
collettive, rientrare nella piena disponibilità delle parti.
PLURALITA’ DEL LUOGO DI LAVORO

Tale autonomia contrattuale sembra poter essere
esercitata non solo nella fase di assunzione del
lavoratore, ma anche in corso di rapporto.
E’ del tutto evidente che la previsione di due o più sedi di
lavoro costituisce, almeno in termini potenziali, un
peggioramento delle condizioni di lavoro, con la
conseguenza che, in caso di controversia, il giudice
tenderà ad applicare con cautela tale principio di
autonomia contrattuale, almeno per quanto riguarda i
rapporti in essere.
IL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO
È necessaria la forma scritta per tutti i contratti con durata
superiore a dodici giorni. Copia dell'atto scritto deve essere
consegnata dal datore di lavoro al lavoratore entro 5 gg
lavorativi dall'inizio della prestazione. L'apposizione di un
termine alla durata del contratto è ammessa solo a fronte di
ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo e
sostitutivo che devono essere specificate in maniera dettagliata.
L'onere della prova relativa all'esistenza delle ragioni che
giustificano l'apposizione del termine è a carico del datore di
lavoro.
IL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO

In caso di più contratti a termine, tra lo stesso datore
di lavoro e il lavoratore, per lo svolgimento di
mansioni equivalenti, qualora il rapporto abbia
complessivamente superato 36 mesi si considera a
tempo indeterminato.
VARIAZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO
L’organizzazione dell’orario di lavoro rientra tra i poteri
del datore di lavoro che fissa un orario normale di
lavoro –inteso come distribuzione del monte ore
settimanale- al quale può apportare delle modifiche,
senza previo accordo con il lavoratore, nel rispetto
tuttavia dei principi fissati dall’ordinamento, quali il
diritto al riposo, i principi di ragionevolezza e di buona
fede e il diritto alla salute, nonché dei limiti previsti
dalla legge in tema di durata massima dell’orario di
lavoro settimanale.
VARIAZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO

Tuttavia, ove la variazione dell’orario di lavoro incida
notevolmente sull’assetto negoziale, delineato in sede
di stipula del contratto di lavoro, è opportuno
richiedere al lavoratore un’esplicita accettazione della
variazione attuata.
A tal fine è opportuno già in sede di stipula del contratto
di lavoro una clausola che espliciti tale potere di
modifica unilaterale del rapporto di lavoro, ovvero al
contrario che lo escluda.
CLAUSOLA DI IMPEGNO DEL
LAVORATORE A PRESTARE LAVORO
STRAORDINARIO
La clausola è finalizzata a verificare e documentare
preventivamente la volontà del lavoratore a prestare
lavoro straordinario, per legge legittimo solo in
presenza di un accordo collettivo applicato o
applicabile, che preveda una disciplina del lavoro
straordinario, ovvero in presenza di un previo accordo
tra datore di lavoro e lavoratore.
CLAUSOLA DI IMPEGNO DEL LAVORATORE A
PRESTARE LAVORO STRAORDINARIO

Nel caso in cui non esista una specifica disciplina
collettiva applicabile, la clausola in oggetto è dunque
indispensabile ai fini della legittimità della richiesta e
della prestazione di lavoro straordinario. La legge non
richiede espressamente la forma scritta, che è
opportuna ai fini probatori.
LA CERTIFICAZIONE
(art.75 Dlgs 276/2003)

" al fine di ridurre il contenzioso in materia di lavoro, le
parti possono ottenere la certificazione dei contratti in cui
sia dedotta, direttamente o indirettamente una
prestazione di lavoro .... "
EFFETTI DELLA CERTIFICAZIONE
(art.79 Dlgs 276/2003)

"gli effetti dell'accertamento dell'organo preposto alla
certificazione del contratto di lavoro permangono, anche
verso i terzi, fino al momento in cui sia stato accolto, con
sentenza di merito, uno dei ricorsi giurisdizionali
esperibili ai sensi dell'art. 80 ... "
Circhetta Maria Cristina
Socio dello Studio Associato Carluccio - Circhetta
Consulente Del Lavoro
Piazza Regina Margherita, 7
73037 – Poggiardo (LE)
Tel. 0836-901766
Fax. 0836-904366
www.studiocarlucciocirchetta.it
circhetta@studiocarlucciocirchetta.it

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L’ASSUNZIONE: COME AVVIARE CORRETTAMENTE UN RAPPORTO DI LAVORO

  • 1. L’ASSUNZIONE: COME AVVIARE CORRETTAMENTE UN RAPPORTO DI LAVORO POGGIARDO – 21 MARZO 2013
  • 2. IL CONTRATTO DI LAVORO Il contratto di lavoro è un contratto a prestazioni corrispettive. Oggetto del contratto sono l’attività lavorativa del prestatore di lavoro e la retribuzione. La forma Il contratto di lavoro non prevede vincoli di forma e può essere concluso anche oralmente ovvero tacitamente o per fatti concludenti. La forma scritta è prevista dalla legge solo per alcuni contratti, clausole o atti, di solito a tutela delle posizioni del lavoratore. Tale forma è richiesta in genere in tutti i casi in cui si deroga al modello privilegiato del lavoro stabile a tempo pieno e indeterminato (ad es. contratto part-time, a termine, a chiamata, contratto di somministrazione)
  • 3. IL CONTENUTO DEL CONTRATTO DI LAVORO Accanto al contenuto minimo del contratto di lavoro dato dallo scambio tra prestazione lavorativa in forma subordinata e retribuzione, sussiste uno spazio per l’autonomia delle parti. Lo spazio residuo dell’autonomia privata sarà tanto maggiore a fronte della complessità della relazione, ad esempio per qualifiche dirigenziali o comunque per ruoli chiave nell’organizzazione di impresa, ovvero per le professionalità elevate e strategiche.
  • 4. OBBLIGO DI INFORMAZIONE AL LAVORATORE SUI CONTENUTI ESSENZIALI DEL CONTRATTO DI LAVORO La Direttiva CEE 14 ottobre 1991, n.533, attuata con D.Lgs. 26 maggio 1997, n.152, art.9, prevede l’obbligo di informare il lavoratore in merito ad alcuni profili specifici del contenuto del rapporto di lavoro. La comunicazione deve essere contestuale all’inizio della prestazione dell’attività lavorativa. In particolare il datore di lavoro è tenuto a fornire al lavoratore le seguenti informazioni:
  • 5. OBBLIGO DI INFORMAZIONE AL LAVORATORE SUI CONTENUTI ESSENZIALI DEL CONTRATTO DI LAVORO a) l’identità delle parti; b) il luogo di lavoro, nonché la sede o il domicilio del datore di lavoro; c) la data di inizio del rapporto di lavoro; d) la durata del rapporto di lavoro, precisando se si tratta di rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato;
  • 6. OBBLIGO DI INFORMAZIONE AL LAVORATORE SUI CONTENUTI ESSENZIALI DEL CONTRATTO DI LAVORO e) la durata del periodo di prova se previsto; f) l’inquadramento, il livello e la qualifica attribuiti al lavoratore, oppure le caratteristiche o la descrizione sommaria del lavoro; g) l’importo iniziale della retribuzione e i relativi elementi costitutivi, con l’indicazione del periodo di pagamento.
  • 7. OBBLIGO DI INFORMAZIONE AL LAVORATORE SUI CONTENUTI ESSENZIALI DEL CONTRATTO DI LAVORO h) la durata delle ferie retribuite cui ha diritto il lavoratore o le modalità di determinazione e di fruizione delle ferie; i) l’orario di lavoro; l) i termini del preavviso in caso di recesso;
  • 8. OBBLIGO DI INFORMAZIONE AL LAVORATORE SUI CONTENUTI ESSENZIALI DEL CONTRATTO DI LAVORO L’obbligo di informazione si intende assolto nel caso in cui il datore di lavoro, consegni al lavoratore, prima dell’inizio dell’attività lavorativa, copia del contratto individuale di lavoro che contenga anche tutte le informazioni sopra indicate.
  • 9. PATTO DI PROVA Il patto di prova deve risultare da atto scritto e deve precedere o, comunque, risultare contestuale alla stipulazione del contratto di lavoro. Caratteristica essenziale di tale patto è che entrambe le parti possono liberamente recedere dal contratto senza obbligo di motivazione.
  • 10. PLURALITÀ DEL LUOGO DI LAVORO È legittima la clausola contrattuale con la quale il lavoratore acconsente a una variabilità costante del luogo della prestazione. Sul presupposto che non risultano specifici divieti di legge, la possibilità di determinare due o più sedi di lavoro (es. nel caso delle commesse di una catena di negozi/grandi magazzini) sembra, salvo contrarie disposizioni contrattuali collettive, rientrare nella piena disponibilità delle parti.
  • 11. PLURALITA’ DEL LUOGO DI LAVORO Tale autonomia contrattuale sembra poter essere esercitata non solo nella fase di assunzione del lavoratore, ma anche in corso di rapporto. E’ del tutto evidente che la previsione di due o più sedi di lavoro costituisce, almeno in termini potenziali, un peggioramento delle condizioni di lavoro, con la conseguenza che, in caso di controversia, il giudice tenderà ad applicare con cautela tale principio di autonomia contrattuale, almeno per quanto riguarda i rapporti in essere.
  • 12. IL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO È necessaria la forma scritta per tutti i contratti con durata superiore a dodici giorni. Copia dell'atto scritto deve essere consegnata dal datore di lavoro al lavoratore entro 5 gg lavorativi dall'inizio della prestazione. L'apposizione di un termine alla durata del contratto è ammessa solo a fronte di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo e sostitutivo che devono essere specificate in maniera dettagliata. L'onere della prova relativa all'esistenza delle ragioni che giustificano l'apposizione del termine è a carico del datore di lavoro.
  • 13. IL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO In caso di più contratti a termine, tra lo stesso datore di lavoro e il lavoratore, per lo svolgimento di mansioni equivalenti, qualora il rapporto abbia complessivamente superato 36 mesi si considera a tempo indeterminato.
  • 14. VARIAZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO L’organizzazione dell’orario di lavoro rientra tra i poteri del datore di lavoro che fissa un orario normale di lavoro –inteso come distribuzione del monte ore settimanale- al quale può apportare delle modifiche, senza previo accordo con il lavoratore, nel rispetto tuttavia dei principi fissati dall’ordinamento, quali il diritto al riposo, i principi di ragionevolezza e di buona fede e il diritto alla salute, nonché dei limiti previsti dalla legge in tema di durata massima dell’orario di lavoro settimanale.
  • 15. VARIAZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO Tuttavia, ove la variazione dell’orario di lavoro incida notevolmente sull’assetto negoziale, delineato in sede di stipula del contratto di lavoro, è opportuno richiedere al lavoratore un’esplicita accettazione della variazione attuata. A tal fine è opportuno già in sede di stipula del contratto di lavoro una clausola che espliciti tale potere di modifica unilaterale del rapporto di lavoro, ovvero al contrario che lo escluda.
  • 16. CLAUSOLA DI IMPEGNO DEL LAVORATORE A PRESTARE LAVORO STRAORDINARIO La clausola è finalizzata a verificare e documentare preventivamente la volontà del lavoratore a prestare lavoro straordinario, per legge legittimo solo in presenza di un accordo collettivo applicato o applicabile, che preveda una disciplina del lavoro straordinario, ovvero in presenza di un previo accordo tra datore di lavoro e lavoratore.
  • 17. CLAUSOLA DI IMPEGNO DEL LAVORATORE A PRESTARE LAVORO STRAORDINARIO Nel caso in cui non esista una specifica disciplina collettiva applicabile, la clausola in oggetto è dunque indispensabile ai fini della legittimità della richiesta e della prestazione di lavoro straordinario. La legge non richiede espressamente la forma scritta, che è opportuna ai fini probatori.
  • 18. LA CERTIFICAZIONE (art.75 Dlgs 276/2003) " al fine di ridurre il contenzioso in materia di lavoro, le parti possono ottenere la certificazione dei contratti in cui sia dedotta, direttamente o indirettamente una prestazione di lavoro .... "
  • 19. EFFETTI DELLA CERTIFICAZIONE (art.79 Dlgs 276/2003) "gli effetti dell'accertamento dell'organo preposto alla certificazione del contratto di lavoro permangono, anche verso i terzi, fino al momento in cui sia stato accolto, con sentenza di merito, uno dei ricorsi giurisdizionali esperibili ai sensi dell'art. 80 ... "
  • 20. Circhetta Maria Cristina Socio dello Studio Associato Carluccio - Circhetta Consulente Del Lavoro Piazza Regina Margherita, 7 73037 – Poggiardo (LE) Tel. 0836-901766 Fax. 0836-904366 www.studiocarlucciocirchetta.it circhetta@studiocarlucciocirchetta.it