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UO Epatologia e Malattie Infettive
ASL Roma G

Diagnostica Ecografica delle
Lesioni Focali Epatiche
Dr Marco Delle Monache
Specialista in Gastroenterologia
ECOGRAFIA
Tecnica di prima istanza nello studio del fegato
Ecografo con THI, color e power doppler
Sonde: Convex da 3,5-5 MHz
Accesso: sottocostale e intercostale
Esplorazione ostacolata: meteorismo,
obesità, steatosi marcata
Agoaspirato, biopsia eco-guidata
LESIONI FOCALI
BENIGNE:
SOLIDE: angioma, FNH, adenoma, ascesso, lesioni
traumatiche, steatosi focale, skip area
CISTICHE: cisti semplici, multiple, fegato policistico
(>50%),mal policistica epato-renale, cisti parassitarie
(echinococco)
MALIGNE: HCC, metastasi, colangiocarcinoma
intraepatico
CISTI
CISTI DISPLASICHE: uniche o multiple, 2,5-5%
pop, spesso interessamento epato-renale-pancreatico
Complicanze: emorragia, sovrainfezione
FEGATO POLICISTICO: malattia policistica
epato-renale: cisti multiple diffuse a gran parte del
fegato
Ecografia: lesione anecogena a pareti regolari,
rinforzo parete post.
TC: valori densitometrici liquidi 0-20 UH; no c.e.
RM: lesione ipointensa in T1 iperintensa in T2
Simple hepatic cyst
Ultrasound

Typical features

Non CECT

CECT

Non- enhancement of
cyst wall or contents

Murray KF & Larson AM. Fibrocystic diseases of the Liver.
Springer Science + Business Media, Springer, 2010.
Types of PCLD

Type I
One or few dominant cysts

Type
III
Cysts through several segments of liver
Some segments relatively free from cysts

Type
II
Multiple cysts limited to one part of
liver

Type
IV
Extensive polycystic liver
Hardly recognizable liver parenchyma

Drenth JPH et al. Hepatology 2010 ; 52 : 223 – 2230.
Polycystic Liver Disease (PCLD)

Numerous cysts, many of them calcified
Most calcifications not completely circular
Murray KF & Larson AM. Fibrocystic diseases of the Liver.
Springer Science + Business Media, Springer, 2010.
CISTI DA ECHINOCOCCO
Echinococcus granulosus e alveolaris
Pericistio: tessuto di granulazione proprio
dell’organismo ospite
Endocistio: proprio del parassita
Diagnostica per immagini: lesione di tipo liquido con
pareti di spessore variabile, enhancement del
pericistio, sepimenti, cisti figlie, pareti talvolta
calcifiche, distacco endocistio-pericistio
Diagrammatic representation of metacestode
of Echinococcus granulosus

Germinal layer

Daughter cyst

Laminated layer

Capsule with
protoscolex

Adventitial layer
Host tissue

Manual on Echinococcosis in humans & animals: a public health problem of global concern.
Eds: J. Eckert, M.A.Gemmell, F.-X. Meslin & Z.S. Pawłowski. Paris, France 2001.
WHO-IWGE classification
Sonographic findings relating to viability of parasite
Active

Transitional

Inactive

CL (cystic lesion) added:
Parasitic nature not determined on US
WHO-IWGE: World Health Organization Informal Working Group on Echinococcosis
WHO, IWGE. Acta Trop 2003 ; 85 (2) : 253 – 61.
Hydatid cyst of the liver
CE 1
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Double-line sign

Snow flake sign

Simple hepatic cyst
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Pathognomonic

Pathognomonic

Turgut AT et al. Ultrasound Quarterly 2008 ; 24 : 17 – 29.
Hydatid cyst of the liver
CE 2 – Daughter cysts

“honeycomb-like” or ‘‘rosette-like’’ structure
Pathognomonic
Czermak BV et al. Abdom Imaging 2008 ; 33 : 133 – 143.
Liver hydatid cyst
CE 3 – Water lily sign
Focal splitting of cyst wall

Extended splitting of cyst wall

‘‘floating membrane’’
Turgut AT et al. Ultrasound Quarterly 2008 ; 24 : 17 – 29.
Lutz HT et al. Manual of diagnostic ultrasound in infectious tropical diseases. Springer, 2006.
Liver hydatid cyst
CE 4

‘‘ball of wool sign’’
Hypoechoic, hyperechoic, or intermediate pattern
Czermak BV et al. Abdom Imaging 2008 ; 33 : 133 – 143.
Liver hydatid cyst
CE 5

Well-defined hyperechoic wall
Calcified dead hydatid cyst
Turgut AT et al. Ultrasound Quarterly 2008 ; 24 :17 – 29.
US: cisti epatica semplice

TC: cisti di echinococco
calcifica
EMANGIOMA
Più frequente lesione benigna del fegato (5-20%
popolazione adulta), M:F 1:4-6
Anatomia Patologica: multiple lacune vascolari
circoscritte da un singolo strato di cellule endoteliali,
sottile stroma fibroso
Ecografia: 80% iperecogeno, 20% atipico ipoecogeno
TC: enhancement centripeto di tipo globulare
RM: ipointenso in T1 fortemente iperintenso in T2
CEUS: enhancement periferico con progressione
centripeta (FA), riempimento completo o parz. (FP)
CAPILLARY PATTERN

CAVERNOUS PATTERN
ASPETTI ECOGRAFICI
• Dimensioni: A. tipico 80% <2 cm
• Forma: rotondeggiante, o ovalare, a margini netti, talora
polilobato.
• Ecostruttura: omogenea, "canonicamente" iperecogena,
spesso con piccola area centrale tenuemente ipoecogena.
• Margini : netti e, nelle forme semplici, non aloni
perilesionali, tenue rinforzo posteriore.
• Localizzazione: di preferenza sede perivasale, possibile
anche lontano dai vasi.
• CFM /PDI: vascolarizzazione peri- ed intralesionale in 3050% , più frequente in A. >3 cm, flusso perilesionale
arterioso PSV bassa e RI ridotto (d.d.)
ITER DIAGNOSTICO
• 1) Paziente senza patologie epatiche note
e/o neoplasie maligne, la diagnosi di
angioma può essere posta in sede di
ecografia purchè l'angioma si presenti in
forma tipica, con le caratteristiche
ecografiche già menzionate.
• 2) Anamnesi positiva per p. epatiche,
neoplasie o presentazione atipica, è
necessaria indagine di 2° livello: CEUS, TC
o RM con MDC
Follow Up Angiomi
• ANGIOMI IN DONNE IN TERAPIA
ORMONALE
ANGIOMI IPOECOGENI
ANGIOMI IN ACCRESCIMENTO
ANGIOMI GIGANTI (> 5 cm)
• In corso di terapia estro-progestinica possono
accrescersi, mentre da iperecogeni possono
diventare ipoecogeni per aumento dell'ecogenicità
del restante parenchima (steatosi).
• Attenzione agli angiomi che possono nascondere
una metastasi al loro interno (area ipoecogena).
ANGIOMI ATIPICI
• In una discreta percentuale di casi gli angiomi possono
essere ipoecogeni, indistinguibili da lesioni solide di natura
eteroplasica primitiva o secondaria.
• La natura angiomatosa di queste lesioni ipoecogene può
essere sospettata se queste lesioni si presentano in soggetti
asintomatici, in sovrappeso, con marcata steatosi, dove si
verificherebbe il fenomeno della cosiddetta 'inversione
dell'ecogenicità'.
• L'angioma atipico si presenta in genere di dimensioni >5
cm, ad ecostruttura disomogena, ipo-isoecogena, talvolta
con lacune anecogene e calcificazioni.
• L’angioma ipoecogeno ha maggiore possibilità di
accrescersi rispetto all’angioma iperecogeno.
ANGIOMI TIPICI
Angiomi Atipici
CT

EMANGIOMA
CAPILLARE
EMANGIOMA CAVERNOSO
CT

Fase porto-venosa

Fase arteriosa

Fase tardiva
ANGIOMA EPATICO

20”

smc

40”

mdc
Wilson SR & Burns PH – Microbubble- enhanced US in Body Imaging: What Role? Radiology 2010
EMANGIOMA CEUS
EMANGIOMA CEUS
ADENOMA
Quasi esclusivamente in donne con contraccettivi orali
Anatomia patologica: cordoni di epatociti con lievi alterazioni nucleari senza
vere atipie, non contiene duttuli biliari, coinvolge diramazioni terminali di rami
portali e vene sovraepatiche
Complicanze: emorragia, emoperitoneo da rottura, trasformazione
maligna
All'ecografia appare come una massa rotondeggiante ben delimitata,
iperecogena, ma anche ipo- o isoecogena. Nelle lesioni di grandi
dimensioni può apparire disomogenea per la presenza di aree necrotiche
ed emorragiche, talora con calcificazioni che formano cono d'ombra
posteriore.
Lo studio con CFM e PDI mostra una vascolarizzazione intra- e
perilesionale ben rappresentata. In sede perilesionale si apprezzano flussi
di tipo arterioso (elevati PSV) e venoso. A livello intralesionale si
apprezza un flusso di tipo continuo, raramente trifasico, elemento
discriminante rispetto alla iperplasia nodulare focale.
Adenoma e Iperplasia Nodulare Focale
Adenoma
• Lesione focale in donna
fertile, spesso pluripara che ha
assunto E.P.
• Iso/ipo/iperecogena al
c.doppler con
vascolarizzazione periferica
arteriosa a canestro (anche
HCC)
• TC e RM non dirimenti
• F.U. se cresce BIO e o
asportazione

I.N.F.
• Lesione focale in donna che
ha assunto EP
• Iso/ipo/ipereecogena,
disomogenea con cicatrice
centrale a stella
• Al c.doppler
vascolarizzazione centrale vs
periferia a ruota di carro
• TC o RM per conferma
• Raramente bio
ADENOMA
ADENOMA
FNH
F>M, Lesione unica>90%, 3°-5° decade, più freq. dopo
angioma
Anatomia Patologica: Cordoni di epatociti con perdita
del rapporto con i sinusoidi, contiene duttuli biliari,
lesione molto vascolarizzata, sepimentata da strie
fibrotiche che si irradiano da cicatrice “scar” centrale
Ecografia: lesione solida ipo-isoecogena, In CFM e PDI mostra
una ricca vascolarizzazione perilesionale, spesso evidente
una arteria intralesionale da cui originano rami centrifughi che
conferiscono alla lesione l'aspetto a "ruota di carro", segno
discriminante rispetto ad altre lesioni.
TC: ipo-isodensa, scar centrale, enhancement arterioso
RM: scar iperintenso in T2, non calcificazioni
CEUS: CEUS ottimo presidio diagnostico. Se dubbio>RM con
mdc epatospecifico.
FNH
FNH CEUS
ASCESSI
ASCESSO BATTERICO: via biliare, portale,
arteriosa, da organi adiacenti (ulcera perforata)
traumatica
Diagnostica per immagini: area rotondeggiante
ben demarcata, con cercine periferico dotato di
c.e., bolle aeree-livello idroaereo: germi anaerobi
ASCESSO AMEBICO: Entamoeba histolytica, via
portale, linfatica o diffusione peritoneale
Diagnostica per immagini: quadro aspecifico, area
ovalare con cercine periferico dotato di c.e.
a

TC: ascesso epatico
ASCESSO EPATICO
HCC
Epidemiologia:80% dei carcinomi primitivi epatici, 5°-7°
decade, M:F=3:1. Incidenza in Italia:12/100000Ab/anno
Eziopatogenesi: si sviluppa in pazienti con cirrosi di
tipo post-epatitico (virus B e C), alcolico o metabolico:
follow-up ecografico semestrale
Anatomia Patologica: forma singola, multifocale,
infiltrante diffusa. Cellule organizzate in trabecole,
separate da spazi vascolari senza apprezzabile
connettivo di supporto; mancano le cellule di Kupffer
Grading: ben differenziato (I), scarsamente differenziato
(II), anaplastico (III).
HCC
Clinica: dolore, malessere, perdita di peso, ittero,
febbricola, aumento dell’alfa-fetoproteina
Diagnostica per immagini
Ecografia: lesione solida ipo-iso-iperecogena
CEUS: ipervascolare in fase arteriosa (wash in),
ipovascolare in fase portale (wash out)
TC: marcato c.e. in fase arteriosa, ipovascolare in
fase portale e/o tardiva, capsula iperdensa in fase
portale
RM: bassa intensità in T1 alta in T2+vs
Arteriografia: anarchie vasali focali e shunts epatoportali
Biopsia eco o TC guidata
HCC
Carcinoma Epatocellulare
• Nodulo più spesso ipoecogeno a margini
netti, crescendo diventa isoecogeno con
alone ipoecogeno
• Noduli >3cm disomogenei con effetto
massa, > 5 cm fenomeni di colliquazione
centrale.
• Forme multinodulari confluenti o massive
con sovvertimento strutturale epatico
• Trombosi portale neoplastica.
46
47
Epatocarcinoma – PW Doppler
• Picco sistolico ad
elevata velocità
• Velocità
diastolica bassa
• Indice
di
resistenza e di
pulsatilità elevato

48
Epatocarcinoma – PW Doppler
Epatocarcinoma:
• Picco sistolico elevato
(2.8 kHz)
• Alto RI (0.90)

Iperplasia focale nodulare:
• Picco sistolico elevato
(1.5 kHz)
• Basso RI (0.50)
Gaiani et al, J Hepatol 1998
49
Pattern dei tumori epatici: Color e power Doppler

Vasi all’interno
del tumore

Spot
pattern

Basket
pattern

Deviazione
pattern

Pattern a
Ruota di carro

50
Pattern dei tumori epatici: Color e power Doppler

Basket
pattern

51
Epatocarcinoma: ecografia con
mezzo di contrasto
• Si definisce mezzo di contrasto ecografico una
sostanza che introdotta nell’organismo modifica le
normali caratteristiche ecostrutturali dei tessuti in
particolare ne aumenta la ecogenicità.
• La ecogenicità dipende:
– Dal diametro delle particelle rispetto alla λ degli
ultrasuoni
– Dalla differenza di impedenza acustica tra
particelle e tessuto circostante
– Dalla concentrazione delle particelle all’interno
del tessuto da caratterizzare
52
Wilson SR & Burns PH – Microbubble- enhanced US in Body Imaging: What Role? Radiology 2010
Epatocarcinoma: ecografia con
mezzo di contrasto
• Dimostrazione
della
vascolarizzazione in “real
time):
– Sonovue®
(Esafluoruro di Zolfo)

Nodulo
satellite
54
Epatocarcinoma: ecografia con
Sonovue vs TC con mdc

Basale
Fase arteriosa
Fase portale
55
Valutazione di un HCC
trattato con PEI

PEI

Rivalutazione
post-PEI

56
Sorveglianza per HCC nel Cirrotico

DLD 2013

57
METASTASI
Lesioni maligne di più frequente riscontro a livello

epatico, generalmente multiple

Soprattutto secondarie a neoplasie del tubo digerente,
polmonari, mammarie
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
Ecografia: elevata accuratezza diagnostica (80%)
TC: “gold standard”: aspetto variabile (>> ipodense)
RM: ipointense in T1 iperintense in T2
Agoaspirato: consente diagnosi definitiva
Caratteristiche Ecografiche
• Lesioni focali singole o multiple con
ecogenicità varia (iperecogene, ipoecogene,
a coccarda: anelli concentrici ipo ed
iperecogeni, ecogene con alone ipoecogeno
periferico )
• Neoplasia primitiva. Mammella, polmone,
colon, stomaco.
59
Metastasi Epatiche
METASTASI
METASTASI CEUS
COLANGIOCARCINOMA INTRAEPATICO
2° per frequenza tra le neoplasie epatiche primitive,
frequenza più alta nelle donne
Anatomia Patologica: forma infiltrante, nodulare e
diffusa. Adenocarcinoma con mucina, calcificazioni ed
abbondanti reazioni desmoplastiche
Diagnostica per immagini: dilatazione dei dotti biliari
intraepatici, aspetto disomogeneo, Ecografia e TC di
scarsa utilità per bassa sensibilità, ERCP (anche operat.)
e MRCP migliori, Endosonografia utile per valutare
metastasi linfonodali. PET/TAC con [18F]-2-deoxiglucosio: sensibilità e specificità 93% e 80% per gli
intraep. e 55 e 33% per gli extraep.
65
ALTRE NEOPLASIE
CISTOADENOMA E CISTOADENOCARCINOMA
SARCOMI
LINFOMI
EPATOBLASTOMA
STEATOSI
Definizione: infiltrazione grassa del parenchima
epatico
Associata a obesità, iperalimentazione, alcolismo,
fegato post-epatitico, s. Cushing, chemioterapia
Ecografia: echi intensi: fegato “brillante”
TC: densità epatica<densità splenica
RM: assenza di alterazioni rilevabili
Steatosi focale: diagnosi differenziale con
patologia focale epatica: contorni irregolari, ipoiperecogena, assenza di effetto massa,
localizzazione pref. IV segmento, poss. variazione
Spiegazioni
•Il diverso aspetto (iperecogeno o ipoecogeno) non dipende dalla
presenza o assenza di gocce lipidiche, ma dal differente
pattern di distribuzione di queste ultime;
•Per tale motivo le definizioni “area risparmiata”, skip area o focal fat
devono essere abbandonate;
•Le dizioni più appropriate sembrano quelle di “steatosi focale”
(riprendendo il termine anglosassone focal fatty change
usato alla scoperta di questo fenomeno) o, secondo alcuni, “area a
diversa distribuzione di grasso”;
•Tale fenomeno è molto probabilmente dovuto ad alterazioni locali
della circolazione o al diverso afflusso locale di ormoni
“steatogeni”, anche se tali ipotesi devono ancora essere dimostrate
(soprattutto nei casi di estensione segmentaria e lobare).
Steatosi Focale
Skip Areas
AREA DI “RISPARMIO” IN
FEGATO STEATOSICO
Biopsie Addominali US-Guidate
• Fegato, Pancreas, Linfonodi, (Milza, Masse
gastrointestinali).
• Aghi di calibro sottile 16-21 G= 1,65-0,81 mm
(per aspirazione: Ago di Chiba=Non-Cutting
Needle > prelievo citologico oppure con ago
tranciante: Ago di Menghini=Cutting Needle >
prelievo microistologico
• Sonda convex con adattatore laterale per biopsia e
guide di calibro variabile (metalliche o in
materiale plastico) o sonda convex forata
72
Aghi per Biopsia

SURECUT
SEMIAUTOMATICO

SECURCUT
73
Preparazione
• (Regime ambulatoriale), Day Hospital (4-6
ore osservaz.-30 min tempo di accesso),
Degenza ordinaria
• Consenso informato specifico
• PLT>60.000/mmc, PT>50%, PTT normale:
nei 7 giorni precedenti no ASA,
ticlopidina/clopidogrel, TAO
74
Biopsia Ecoguidata su parenchima
Epatico

Epatite cronica
HCV+steatosi

75
Biopsia Ecoguidata su LOS
Epatica

76
Biopsia di linfonodo all’ilo
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Gastrico

77
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Lesioni focali epatiche (Italian)

  • 1. UO Epatologia e Malattie Infettive ASL Roma G Diagnostica Ecografica delle Lesioni Focali Epatiche Dr Marco Delle Monache Specialista in Gastroenterologia
  • 2. ECOGRAFIA Tecnica di prima istanza nello studio del fegato Ecografo con THI, color e power doppler Sonde: Convex da 3,5-5 MHz Accesso: sottocostale e intercostale Esplorazione ostacolata: meteorismo, obesità, steatosi marcata Agoaspirato, biopsia eco-guidata
  • 3. LESIONI FOCALI BENIGNE: SOLIDE: angioma, FNH, adenoma, ascesso, lesioni traumatiche, steatosi focale, skip area CISTICHE: cisti semplici, multiple, fegato policistico (>50%),mal policistica epato-renale, cisti parassitarie (echinococco) MALIGNE: HCC, metastasi, colangiocarcinoma intraepatico
  • 4. CISTI CISTI DISPLASICHE: uniche o multiple, 2,5-5% pop, spesso interessamento epato-renale-pancreatico Complicanze: emorragia, sovrainfezione FEGATO POLICISTICO: malattia policistica epato-renale: cisti multiple diffuse a gran parte del fegato Ecografia: lesione anecogena a pareti regolari, rinforzo parete post. TC: valori densitometrici liquidi 0-20 UH; no c.e. RM: lesione ipointensa in T1 iperintensa in T2
  • 5. Simple hepatic cyst Ultrasound Typical features Non CECT CECT Non- enhancement of cyst wall or contents Murray KF & Larson AM. Fibrocystic diseases of the Liver. Springer Science + Business Media, Springer, 2010.
  • 6. Types of PCLD Type I One or few dominant cysts Type III Cysts through several segments of liver Some segments relatively free from cysts Type II Multiple cysts limited to one part of liver Type IV Extensive polycystic liver Hardly recognizable liver parenchyma Drenth JPH et al. Hepatology 2010 ; 52 : 223 – 2230.
  • 7. Polycystic Liver Disease (PCLD) Numerous cysts, many of them calcified Most calcifications not completely circular Murray KF & Larson AM. Fibrocystic diseases of the Liver. Springer Science + Business Media, Springer, 2010.
  • 8. CISTI DA ECHINOCOCCO Echinococcus granulosus e alveolaris Pericistio: tessuto di granulazione proprio dell’organismo ospite Endocistio: proprio del parassita Diagnostica per immagini: lesione di tipo liquido con pareti di spessore variabile, enhancement del pericistio, sepimenti, cisti figlie, pareti talvolta calcifiche, distacco endocistio-pericistio
  • 9. Diagrammatic representation of metacestode of Echinococcus granulosus Germinal layer Daughter cyst Laminated layer Capsule with protoscolex Adventitial layer Host tissue Manual on Echinococcosis in humans & animals: a public health problem of global concern. Eds: J. Eckert, M.A.Gemmell, F.-X. Meslin & Z.S. Pawłowski. Paris, France 2001.
  • 10. WHO-IWGE classification Sonographic findings relating to viability of parasite Active Transitional Inactive CL (cystic lesion) added: Parasitic nature not determined on US WHO-IWGE: World Health Organization Informal Working Group on Echinococcosis WHO, IWGE. Acta Trop 2003 ; 85 (2) : 253 – 61.
  • 11. Hydatid cyst of the liver CE 1 Cystic lesion (CL) Hydatid sand Double-line sign Snow flake sign Simple hepatic cyst or hydatid cyst Pathognomonic Pathognomonic Turgut AT et al. Ultrasound Quarterly 2008 ; 24 : 17 – 29.
  • 12. Hydatid cyst of the liver CE 2 – Daughter cysts “honeycomb-like” or ‘‘rosette-like’’ structure Pathognomonic Czermak BV et al. Abdom Imaging 2008 ; 33 : 133 – 143.
  • 13. Liver hydatid cyst CE 3 – Water lily sign Focal splitting of cyst wall Extended splitting of cyst wall ‘‘floating membrane’’ Turgut AT et al. Ultrasound Quarterly 2008 ; 24 : 17 – 29. Lutz HT et al. Manual of diagnostic ultrasound in infectious tropical diseases. Springer, 2006.
  • 14. Liver hydatid cyst CE 4 ‘‘ball of wool sign’’ Hypoechoic, hyperechoic, or intermediate pattern Czermak BV et al. Abdom Imaging 2008 ; 33 : 133 – 143.
  • 15. Liver hydatid cyst CE 5 Well-defined hyperechoic wall Calcified dead hydatid cyst Turgut AT et al. Ultrasound Quarterly 2008 ; 24 :17 – 29.
  • 16. US: cisti epatica semplice TC: cisti di echinococco calcifica
  • 17. EMANGIOMA Più frequente lesione benigna del fegato (5-20% popolazione adulta), M:F 1:4-6 Anatomia Patologica: multiple lacune vascolari circoscritte da un singolo strato di cellule endoteliali, sottile stroma fibroso Ecografia: 80% iperecogeno, 20% atipico ipoecogeno TC: enhancement centripeto di tipo globulare RM: ipointenso in T1 fortemente iperintenso in T2 CEUS: enhancement periferico con progressione centripeta (FA), riempimento completo o parz. (FP)
  • 19. ASPETTI ECOGRAFICI • Dimensioni: A. tipico 80% <2 cm • Forma: rotondeggiante, o ovalare, a margini netti, talora polilobato. • Ecostruttura: omogenea, "canonicamente" iperecogena, spesso con piccola area centrale tenuemente ipoecogena. • Margini : netti e, nelle forme semplici, non aloni perilesionali, tenue rinforzo posteriore. • Localizzazione: di preferenza sede perivasale, possibile anche lontano dai vasi. • CFM /PDI: vascolarizzazione peri- ed intralesionale in 3050% , più frequente in A. >3 cm, flusso perilesionale arterioso PSV bassa e RI ridotto (d.d.)
  • 20. ITER DIAGNOSTICO • 1) Paziente senza patologie epatiche note e/o neoplasie maligne, la diagnosi di angioma può essere posta in sede di ecografia purchè l'angioma si presenti in forma tipica, con le caratteristiche ecografiche già menzionate. • 2) Anamnesi positiva per p. epatiche, neoplasie o presentazione atipica, è necessaria indagine di 2° livello: CEUS, TC o RM con MDC
  • 21. Follow Up Angiomi • ANGIOMI IN DONNE IN TERAPIA ORMONALE ANGIOMI IPOECOGENI ANGIOMI IN ACCRESCIMENTO ANGIOMI GIGANTI (> 5 cm) • In corso di terapia estro-progestinica possono accrescersi, mentre da iperecogeni possono diventare ipoecogeni per aumento dell'ecogenicità del restante parenchima (steatosi). • Attenzione agli angiomi che possono nascondere una metastasi al loro interno (area ipoecogena).
  • 22. ANGIOMI ATIPICI • In una discreta percentuale di casi gli angiomi possono essere ipoecogeni, indistinguibili da lesioni solide di natura eteroplasica primitiva o secondaria. • La natura angiomatosa di queste lesioni ipoecogene può essere sospettata se queste lesioni si presentano in soggetti asintomatici, in sovrappeso, con marcata steatosi, dove si verificherebbe il fenomeno della cosiddetta 'inversione dell'ecogenicità'. • L'angioma atipico si presenta in genere di dimensioni >5 cm, ad ecostruttura disomogena, ipo-isoecogena, talvolta con lacune anecogene e calcificazioni. • L’angioma ipoecogeno ha maggiore possibilità di accrescersi rispetto all’angioma iperecogeno.
  • 28. Wilson SR & Burns PH – Microbubble- enhanced US in Body Imaging: What Role? Radiology 2010
  • 31. ADENOMA Quasi esclusivamente in donne con contraccettivi orali Anatomia patologica: cordoni di epatociti con lievi alterazioni nucleari senza vere atipie, non contiene duttuli biliari, coinvolge diramazioni terminali di rami portali e vene sovraepatiche Complicanze: emorragia, emoperitoneo da rottura, trasformazione maligna All'ecografia appare come una massa rotondeggiante ben delimitata, iperecogena, ma anche ipo- o isoecogena. Nelle lesioni di grandi dimensioni può apparire disomogenea per la presenza di aree necrotiche ed emorragiche, talora con calcificazioni che formano cono d'ombra posteriore. Lo studio con CFM e PDI mostra una vascolarizzazione intra- e perilesionale ben rappresentata. In sede perilesionale si apprezzano flussi di tipo arterioso (elevati PSV) e venoso. A livello intralesionale si apprezza un flusso di tipo continuo, raramente trifasico, elemento discriminante rispetto alla iperplasia nodulare focale.
  • 32. Adenoma e Iperplasia Nodulare Focale Adenoma • Lesione focale in donna fertile, spesso pluripara che ha assunto E.P. • Iso/ipo/iperecogena al c.doppler con vascolarizzazione periferica arteriosa a canestro (anche HCC) • TC e RM non dirimenti • F.U. se cresce BIO e o asportazione I.N.F. • Lesione focale in donna che ha assunto EP • Iso/ipo/ipereecogena, disomogenea con cicatrice centrale a stella • Al c.doppler vascolarizzazione centrale vs periferia a ruota di carro • TC o RM per conferma • Raramente bio
  • 33.
  • 36. FNH F>M, Lesione unica>90%, 3°-5° decade, più freq. dopo angioma Anatomia Patologica: Cordoni di epatociti con perdita del rapporto con i sinusoidi, contiene duttuli biliari, lesione molto vascolarizzata, sepimentata da strie fibrotiche che si irradiano da cicatrice “scar” centrale Ecografia: lesione solida ipo-isoecogena, In CFM e PDI mostra una ricca vascolarizzazione perilesionale, spesso evidente una arteria intralesionale da cui originano rami centrifughi che conferiscono alla lesione l'aspetto a "ruota di carro", segno discriminante rispetto ad altre lesioni. TC: ipo-isodensa, scar centrale, enhancement arterioso RM: scar iperintenso in T2, non calcificazioni CEUS: CEUS ottimo presidio diagnostico. Se dubbio>RM con mdc epatospecifico.
  • 37. FNH
  • 38.
  • 40. ASCESSI ASCESSO BATTERICO: via biliare, portale, arteriosa, da organi adiacenti (ulcera perforata) traumatica Diagnostica per immagini: area rotondeggiante ben demarcata, con cercine periferico dotato di c.e., bolle aeree-livello idroaereo: germi anaerobi ASCESSO AMEBICO: Entamoeba histolytica, via portale, linfatica o diffusione peritoneale Diagnostica per immagini: quadro aspecifico, area ovalare con cercine periferico dotato di c.e.
  • 43. HCC Epidemiologia:80% dei carcinomi primitivi epatici, 5°-7° decade, M:F=3:1. Incidenza in Italia:12/100000Ab/anno Eziopatogenesi: si sviluppa in pazienti con cirrosi di tipo post-epatitico (virus B e C), alcolico o metabolico: follow-up ecografico semestrale Anatomia Patologica: forma singola, multifocale, infiltrante diffusa. Cellule organizzate in trabecole, separate da spazi vascolari senza apprezzabile connettivo di supporto; mancano le cellule di Kupffer Grading: ben differenziato (I), scarsamente differenziato (II), anaplastico (III).
  • 44. HCC Clinica: dolore, malessere, perdita di peso, ittero, febbricola, aumento dell’alfa-fetoproteina Diagnostica per immagini Ecografia: lesione solida ipo-iso-iperecogena CEUS: ipervascolare in fase arteriosa (wash in), ipovascolare in fase portale (wash out) TC: marcato c.e. in fase arteriosa, ipovascolare in fase portale e/o tardiva, capsula iperdensa in fase portale RM: bassa intensità in T1 alta in T2+vs Arteriografia: anarchie vasali focali e shunts epatoportali Biopsia eco o TC guidata
  • 45. HCC
  • 46. Carcinoma Epatocellulare • Nodulo più spesso ipoecogeno a margini netti, crescendo diventa isoecogeno con alone ipoecogeno • Noduli >3cm disomogenei con effetto massa, > 5 cm fenomeni di colliquazione centrale. • Forme multinodulari confluenti o massive con sovvertimento strutturale epatico • Trombosi portale neoplastica. 46
  • 47. 47
  • 48. Epatocarcinoma – PW Doppler • Picco sistolico ad elevata velocità • Velocità diastolica bassa • Indice di resistenza e di pulsatilità elevato 48
  • 49. Epatocarcinoma – PW Doppler Epatocarcinoma: • Picco sistolico elevato (2.8 kHz) • Alto RI (0.90) Iperplasia focale nodulare: • Picco sistolico elevato (1.5 kHz) • Basso RI (0.50) Gaiani et al, J Hepatol 1998 49
  • 50. Pattern dei tumori epatici: Color e power Doppler Vasi all’interno del tumore Spot pattern Basket pattern Deviazione pattern Pattern a Ruota di carro 50
  • 51. Pattern dei tumori epatici: Color e power Doppler Basket pattern 51
  • 52. Epatocarcinoma: ecografia con mezzo di contrasto • Si definisce mezzo di contrasto ecografico una sostanza che introdotta nell’organismo modifica le normali caratteristiche ecostrutturali dei tessuti in particolare ne aumenta la ecogenicità. • La ecogenicità dipende: – Dal diametro delle particelle rispetto alla λ degli ultrasuoni – Dalla differenza di impedenza acustica tra particelle e tessuto circostante – Dalla concentrazione delle particelle all’interno del tessuto da caratterizzare 52
  • 53. Wilson SR & Burns PH – Microbubble- enhanced US in Body Imaging: What Role? Radiology 2010
  • 54. Epatocarcinoma: ecografia con mezzo di contrasto • Dimostrazione della vascolarizzazione in “real time): – Sonovue® (Esafluoruro di Zolfo) Nodulo satellite 54
  • 55. Epatocarcinoma: ecografia con Sonovue vs TC con mdc Basale Fase arteriosa Fase portale 55
  • 56. Valutazione di un HCC trattato con PEI PEI Rivalutazione post-PEI 56
  • 57. Sorveglianza per HCC nel Cirrotico DLD 2013 57
  • 58. METASTASI Lesioni maligne di più frequente riscontro a livello epatico, generalmente multiple Soprattutto secondarie a neoplasie del tubo digerente, polmonari, mammarie DIAGNOSTICA PER IMMAGINI Ecografia: elevata accuratezza diagnostica (80%) TC: “gold standard”: aspetto variabile (>> ipodense) RM: ipointense in T1 iperintense in T2 Agoaspirato: consente diagnosi definitiva
  • 59. Caratteristiche Ecografiche • Lesioni focali singole o multiple con ecogenicità varia (iperecogene, ipoecogene, a coccarda: anelli concentrici ipo ed iperecogeni, ecogene con alone ipoecogeno periferico ) • Neoplasia primitiva. Mammella, polmone, colon, stomaco. 59
  • 60.
  • 64. COLANGIOCARCINOMA INTRAEPATICO 2° per frequenza tra le neoplasie epatiche primitive, frequenza più alta nelle donne Anatomia Patologica: forma infiltrante, nodulare e diffusa. Adenocarcinoma con mucina, calcificazioni ed abbondanti reazioni desmoplastiche Diagnostica per immagini: dilatazione dei dotti biliari intraepatici, aspetto disomogeneo, Ecografia e TC di scarsa utilità per bassa sensibilità, ERCP (anche operat.) e MRCP migliori, Endosonografia utile per valutare metastasi linfonodali. PET/TAC con [18F]-2-deoxiglucosio: sensibilità e specificità 93% e 80% per gli intraep. e 55 e 33% per gli extraep.
  • 65. 65
  • 66. ALTRE NEOPLASIE CISTOADENOMA E CISTOADENOCARCINOMA SARCOMI LINFOMI EPATOBLASTOMA
  • 67. STEATOSI Definizione: infiltrazione grassa del parenchima epatico Associata a obesità, iperalimentazione, alcolismo, fegato post-epatitico, s. Cushing, chemioterapia Ecografia: echi intensi: fegato “brillante” TC: densità epatica<densità splenica RM: assenza di alterazioni rilevabili Steatosi focale: diagnosi differenziale con patologia focale epatica: contorni irregolari, ipoiperecogena, assenza di effetto massa, localizzazione pref. IV segmento, poss. variazione
  • 68. Spiegazioni •Il diverso aspetto (iperecogeno o ipoecogeno) non dipende dalla presenza o assenza di gocce lipidiche, ma dal differente pattern di distribuzione di queste ultime; •Per tale motivo le definizioni “area risparmiata”, skip area o focal fat devono essere abbandonate; •Le dizioni più appropriate sembrano quelle di “steatosi focale” (riprendendo il termine anglosassone focal fatty change usato alla scoperta di questo fenomeno) o, secondo alcuni, “area a diversa distribuzione di grasso”; •Tale fenomeno è molto probabilmente dovuto ad alterazioni locali della circolazione o al diverso afflusso locale di ormoni “steatogeni”, anche se tali ipotesi devono ancora essere dimostrate (soprattutto nei casi di estensione segmentaria e lobare).
  • 71. AREA DI “RISPARMIO” IN FEGATO STEATOSICO
  • 72. Biopsie Addominali US-Guidate • Fegato, Pancreas, Linfonodi, (Milza, Masse gastrointestinali). • Aghi di calibro sottile 16-21 G= 1,65-0,81 mm (per aspirazione: Ago di Chiba=Non-Cutting Needle > prelievo citologico oppure con ago tranciante: Ago di Menghini=Cutting Needle > prelievo microistologico • Sonda convex con adattatore laterale per biopsia e guide di calibro variabile (metalliche o in materiale plastico) o sonda convex forata 72
  • 74. Preparazione • (Regime ambulatoriale), Day Hospital (4-6 ore osservaz.-30 min tempo di accesso), Degenza ordinaria • Consenso informato specifico • PLT>60.000/mmc, PT>50%, PTT normale: nei 7 giorni precedenti no ASA, ticlopidina/clopidogrel, TAO 74
  • 75. Biopsia Ecoguidata su parenchima Epatico Epatite cronica HCV+steatosi 75
  • 76. Biopsia Ecoguidata su LOS Epatica 76
  • 77. Biopsia di linfonodo all’ilo epatico Metastasi linfonodale di Adenok Gastrico 77

Hinweis der Redaktion

  1. With the frequent use of ultrasonography and CT scan, simple hepatic cyst are now detected in 2.5-5% of the population. Only 15-16% of such cysts are symptomatic. Symptomatic cysts are found more commonly in women who are over 50 years of age.
  2. Laminated: مضغوطة Adventitial: الغلالة البرانية Proto-scolex: طليعة الرؤيس
  3. Three categories: active, transitional, and inactive. Five types: CE1 to CE5.