1. EOI de Soria
Plaza Bernardo Robles, 3
42003 Soria
Telefono 975228652
Dipartimento di Italiano
1ª Rivista d’italiano della EOI di Soria Nº2 Marzo 2013
In questo numero parliamo di:
Il Carnevale in Italia
Canzoni d’amore
Puntuale. Quasi come un orologio svizzero. Beh, insomma,
dai…senza esagerare. Avevamo detto marzo, e marzo ha 31
giorni. Quindi siamo in tempo. Siamo arrivati al 2º
appuntamento con la nostra rivista e abbiamo raccolto un
sacco di articoli per riempire le nostre pagine. Scritti
interessanti che son stati elaborati da tutti voi, in classe o a
casa, da soli o in gruppo. E che ci hanno aiutato anche a
perdere un po’ la paura del foglio bianco dell’esame (o no?). Giornata ITALIANA
In questo numero battezziamo il 1º gemellaggio con la EOI di
Ourense: un grazie speciale alle professoresse Berta Santiago e
Ruth Vázquez per aver accettato la nostra proposta. E grazie
agli alunni “galiziani” per aver accolto l’iniziativa con tanto
entusiasmo e averci mandato i loro articoli.
Vogliamo ricordarvi che ad aprile ci sarà la “Giornata Italiana”,
dove premieremo i vincitori del Concorso di mini-romanzi e i
vincitori del Concorso Gastronomico. Vogliamo anche
ringraziare gli alunni del 2º básico di “Español para extranjeros”
e di Italiano per la meravigliosa attività che hanno realizzato
insieme lo scorso 5 marzo. È stata una bellissima esperienza
(grazie, profe Marga!). Infine, e importantissimo, vogliamo
segnalare che a maggio, il 24, alle 20.30 nel Palacio de la
Audiencia di Soria, si rappresenterà uno spettacolo organizzato
dall’EOI di Soria e dal Dipartimento di ITALIANO. Conoscerete,
finalmente, il meraviglioso gruppo teatrale “Pasta Gansa”. Non Coordinatori:
Professoresse e lettore del Dipartimento di Italiano
potete mancare! Redattori:
Ora vi lascio con queste splendide pagine… Alunni di tutti i corsi
Con la partecipazione speciale:
Buona lettura! Direttore della EOI di Soria, prof.ssa Margarita
Romero, EOI di Ourense
Prof.ssa e capo dipartimento di italiano
Raffaela Corsini
2. pag. 2
INDICE La parola al direttore
- Saluti
- La parola al direttore (in spagnolo)
- Gemellaggio Español-Italiano (in spagnolo)
- Canzone d’amore: Ti sogno CINE ITALIANO Y ANÉCDOTA LITERARIA
- Il Carnevale in Italia La idea que los españoles nos hemos forjado de Italia tiene
. Letteratura e Carnevale mucho que ver con su gran patrimonio cultural: cine,
. Il Carnevale di Venezia
. Il Carnevale di Viareggio
literatura,...
. Le maschere El arte cinematográfico tuvo, por ejemplo, una gran importancia
- Autobiografia di una maschera en los años 70: Luchino Visconti, Federico Fellini (“Roma”,
. Il Capitan Spaventa “Amarcord”), Michelangelo Antonioni, Pier Paolo Pasolini,
. Gianduja
. Arlecchino Bernardo Bertolucci,... De tantas buenas películas como se
. Stenterello produjeron en aquella época, nosotros nos quedamos con dos:
. Pantalone “Morte a Venecia” (Visconti) y “El último tango en París”
-Una professoressa indimenticabile (Bertolucci).
- Canzone d’amore:La mattina con te
- Studiare una lingua La primera, estrenada en 1971, nos ofrece un estudio brillante
-Intervista alla regina Hatshepsut de las contradicciones de una sociedad en crisis. Una película,
- Routine por lo demás, preciosa, a la que no le faltó, como banda sonora,
- Se potessi scegliere un periodo storico… ni la 5ª sinfonía de Gustav Malher, La película de Bertolucci, “El
- Il lavoro ideale
- Radio 24 último tango en París”, supuso todo un acontecimiento
- Il mio viaggio a Istanbul nacional, ya que, prohibida en nuestro país, fueron muchos los
- Contratti prematrimoniali españoles que se trasladaban a Francia (Persignan) para verla. A
- Babbo Natale: ma porca miseria! pesar del tiempo pasado, los temas que desarrollan no se han
- Personaggi strani e non
-Peppino Malfatto pasado de moda.
- San Valentino in classe De sus grandes literatos, además de los clásicos, que muchos
-Interviste: protagonisti all’EOI hemos estudiado en latín, aunque con mucha dificultad,
. Intervista a Peng
citaremos, por la anécdota, a Alberto Moravia, pues estuvo
. Intervista a Elena
. Intervista a Hichem casado durante algunos años con una compañera nuestra del
. Intervista a Lin Instituto de Tudela (Navarra), Carmen Llera.
-Ricordi d’infanzia Es evidente que, al margen de la anécdota, la cultura italiana ha
-Il principe e il lupo
estado siempre muy vinculada a la española. Y que sus
-Il matrimonio in Spagna
-Dall’EOI di Ourense manifestaciones artísticas, cine, literatura, no solo no nos han
. Vacanze nelle Eolie sido ajenas, sino que son casi fraternas.
. La donna più importante della mia vita
. La mia piccola stella
. L’universo tecnologico
Jesús Bozal Alfaro, Director
. Il trivial di Octavia
. Vorrei essere stata…
. Parlano di noi: blog ACTIVIDAD ESPAÑOL-ITALIANO
. La parola alle professoresse della EOI di Ourense
. Intervista alla scrittrice Romina Arena El 5 de marzo, el Departamento de Español y de
. Guida di Ourense
-Gruppo di teatro “Pasta Gansa” e spettacolo Italiano pusieron en contacto a sus alumnos
realizzando una interesante actividad en la que
unos simulaban ser periodistas, alumnos de
italiano y otros, alumnos de Español, los que
respondían.
La actividad resultó ser gratamente acogida por
Sogno una mattina con te, todos, ya que para los alumnos de la Escuela de
con una primavera che si avvicina, Idiomas que quieren aprender la lengua y la
con i pioppi e i fiori del nostro quartiere. cultura de otros países, es motivante saber que
Ma ho paura perché tu non ci sei en la silla de al lado se sienta un alumno ruso,
e tutto è un sogno! chino o marroquí.
Sogno una notte con te Las profesoras pensamos que dar y favorecer en
Con un inverno dolce e corto,
con il caldo della nostra casa. la Escuela este ambiente cosmopolita,
Ma ho paura perché tu non ci sei enriquece el aprendizaje y pone en contacto a
E tutto è un sogno. todos aquellos que amamos las lenguas.
Sono fragile, mi manchi.
Margarita Romero, profesora de Español para
Extranjeros
3. pag. 3
Ecco alcuni racconti di carnevale:
Ogni scherzo vale
racconto di G.rodari
Letteratura e carnevale
In una città del regno di Feltro. Feltro,
L'arte riflette la cultura popolare in tutti i suoi tempi. Il carnevale è c'era una volta un cappello senza testa che
uno dei motivi riflesso nella letteratura, che ha dato conto anche di passeggiava per le strade. Oltre che senza
questa festa in tutti i generi. Come non potrebbe essere altrimenti, testa, il cappello era anche senza pancia,
la letteratura ha rispecchiato questa realtà dal vecchio. senza piedi e senza mani. Insomma, era
Il carnevale ha sempre avuto un posto di rilievo: festa profana per senza niente. La gente diceva: E' scappato
eccellenza densa di riferimenti simbolici, si presenta molto spesso dalla bottega del cappellaio. E' un cappello
con tratti arcaici più o meno espliciti che ne fanno evidenziare i pericoloso, portatelo in prigione. Calma disse
collegamenti con il mondo “antico” del mito e del rito. il cappello oggi è la festa di Carnevale e,
Il carnevale mette in scena una rappresentazione simbolica di come tutti sanno, a Carnevale ogni scherzo
particolare complessità incentrata su elementi cinesici, vale. Proprio così. Il cappello aveva
prossemici, sonori e musicali . scherzato e aveva voluto spaventare la
Anche se rifunzionalizzato, il carnevale di oggi ha perso la gente. Alla fine della festa, infatti, tornò sulla
spontaneità ed il gusto di un tempo: in alcune città si è preteso di testa del re. Da allora, nel regno di Feltro -
regolamentare e standardizzare l’allegria organizzando sfilate più Feltro, nel giorno di Carnevale i cappelli
o meno preordinate ma, per un certo periodo la “cultura del riso” si vanno a passeggio da soli.
staccò dal mondo popolare per fare irruzione nella letteratura e
nell’ideologia èlitarie ed avere un ruolo decisivo nella creazione di Leggenda popolare
capolavori della letteratura mondiale, quali il Decamerone, il
romanzo di Cervantes, le commedie di Shakespeare e altre opere. C'era una volta un bimbo tanto carino e
Nel Rinascimento quindi le feste riacquistarono una fiorente buono, di nome Arlecchino, al quale
vitalità: sui carri, maschere e comparse intonavano canti tutti volevano un gran bene. Era il tempo di
carnevaleschi, interpretavano allegorie. Carnevale e tutti i bambini pensavano alle
Dopo un periodo di voga, a partire dalla metà del XVII secolo, si loro mascherine. Le mamme cucivano e
assistette ad un processo di riduzione e impoverimento dei riti e misuravano le belle stoffe lucide per
degli spettacoli carnevaleschi popolari. preparare i costumi più belli ai loro figlioletti.
Il grottesco, perduti i suoi legami con la cultura popolare della Anche nella classe di Arlecchino tutti i
piazza, diventò tradizione puramente letteraria tendente, a volte, compagni parlavano della loro prossima
alla degenerazione, soprattutto nella commedia dell’arte (che festa.
meglio ha conservato i suoi legami con il carnevale dal quale --E tu, come ti mascheri?-- chiese uno di
aveva preso vita). essi ad Arlecchino.
Un altro problema è il riconoscimento dell’influenza che il --Io?...Io non mi maschererò -- rispose il
carnevale ha avuto sui generi letterari. bimbo piegando la testa
Dai dialoghi socratici fino al romanzo moderno, attraverso il con tristezza. -- I miei genitori sono poveri e
racconto fantastico, la letteratura è stata disposta ad assorbire non posso spendere.—
quella felicità del carnevale, non solo come tema, ma, soprattutto, Il giorno dopo ogni bambino portò un
come principio estetico. Ma, la risate del carnevale, anche se pezzetto di stoffa per aiutar a
rimane parte della struttura letteraria dei generi moderni, è andata fare il vestito al bimbo più povero. Ma i pezzi
scomparendo erano di tanti colori
Un altro significato ci conduce ad un carnevale costituito da alcuni perché ognuno aveva portato pezzi diversi.
spettacoli di gruppi che, dopo un costume collettivo e attraverso la --Non fa niente!-- disse Arlecchino. --La mia
musica e testi di enorme attualità sono oggi in grado di attirare mamma è così brava che
l'attenzione del pubblico e, pertanto, sono considerati come un saprà farmi lo stesso un bel vestitino,
vero spettacolo che riunisce, più o meno, le seguenti funzioni: vedrete! E io sarò contento che sia di tanti
eventi critici, le rappresentazioni sociali e politiche. colori, perché ogni colore mi ricorderà un
Sulla base di questo concetto potrebbe essere assegnato questo amico. Il giorno di martedì grasso, infatti,
tipo di carnevale in un sub-genere teatrale, in particolare, il mimo, Arlecchino indossò il suo strano costumino
che è a quello che arriva chi cerca di mettere questa strana che piacque moltissimo a tutti. Essendo
manifestazione letteraria orale. Ma c'è di più per aggiungere il formato di tanti vivaci colori,
picaresco che lo accompagna, e questo per due motivi. fu il più allegro e il più ammirato dagli scolari.
Il primo, perché tocca argomenti correlati al romanzo picaresco,
vale a dire criticare le strutture sociali e, in secondo luogo perché
include le modalità del linguaggio popolare con strani giri, con il
quale si desidera perdonare il suo coraggio.
Alcuni esempi di letteratura spagnola con temi di carnevale:
"Batalla de Don Carnal y Doña Cuaresma", Arcipreste de Hita.
"Canción de Carnaval", Rubén Darío
"El Carnaval", Gustavo Adolfo Bécquer
"Todo el año es Carnaval", Mariano José de Larra
"El Martes de Carnaval y el Miércoles de Ceniza", Ramón de
Mesonero Romanos
4. pag. 4
Due sono gli eventi tradizionali, particolarmente
amati dai veneziani, che si svolgono ancora oggi. In
primo luogo “Il Volo dell’Angelo”, prima nella
variante del “Volo della Colombina”, in cui un
artista assicurato da un cavo metallico, effettua la
discesa del campanile alla piazza, dando
Il Carnevale di Venezia è uno dei più famosi e antichi del simbolicamente inizio ai festeggiamenti dell’isola.
mondo. Infatti, questa festa ha tradizioni remote che Deve la sua origine all’esibizione di un acrobata
rimandano ai culti ancestrali di passaggio dall’inverno turco che, verso la metà del Cinquecento,
alla primavera, riti presenti in quasi tutte le società, raggiunse il campanile di San Marco utilizzando
come i Saturnalia latini o i culti dionisiaci nei quali il solo un bilanciere e una corda tesa da una barca
motto era “Una volta all’anno è licito non avere freni”. attraccata nel molo. In secondo luogo la Festa
La prima testimonianza che parla del Carnevale di delle Marie, che consisteva nelle benedizione delle
Venezia risale al 1094. nozze di dodici fanciulle povere.
Inizialmente la sua durata era molto lunga: cominciava Insomma, in questo periodo dell’anno, per una
la prima domenica di ottobre per intensificarsi il giorno decina di giorni, Venezia è abitata da persone
dopo l’Epifania e culminare nei giorni che precedevano mascherate, buffoni, gente con sontuosi
la Quaresima. Durante il Carnevale le attività e gli affari costumi...e la brumosa città della Laguna sembra
dei veneziani passavano in secondo piano, in modo da un immenso palcoscenico dove si rappresenta un
consentire ai cittadini di dedicarsi totalmente ai mondo affascinante di balli, scherzi e allegria; un
divertimenti. “Buongiorno Siora Maschera”, lungo le mondo che è diventato patrimonio dei sogni e
calli e per i canali era questo il saluto: l’identità della fantasia di tutti.
personale, il sesso, la classe sociale non esistevano più. I Ana, 2º avanzado
ceti più umili diventavano, per un breve periodo
dell’anno, simili ai potenti, concedendo loro di poter
burlare i ricchi indossando una maschera sul volto. Una
valvola di sfogo per tenere sotto controllo le tensioni
sociali sull’esempio del “panem et circenses” romano.
Uno dei travestimenti più in voga nel Carnevale dei
primi secoli, ma tuttora rintracciabile nelle calli
veneziane, è quello del Bauta: indossato da entrambi i
sessi, consiste in una particolare maschera bianca, dal
mento allungato di forma triangolare, un cappello a tre
punte e un tabarro nero.
Fu il Settecento a regalare al Carnevale veneziano il suo
periodo d’oro: divenne celebre e prestigioso in tutta
Europa. Venezia era il mondo di Giacomo Casanova, un
mondo superficiale, festante, galante e decorativo; la
patria del padre della Commedia dell’arte: Carlo
Goldoni che, in una poesia dedicata a questo Carnevale,
così rappresenta lo spirito della festa: “Qui la moglie e Lettera per San Valentino
là il marito/ ognuno va dove gli par/ ognun corre a
qualche invito/ chi a giocar chi a ballar”. Cara Pamela,
Dopo la caduta della Serenissima, durante l’occupazione io sono innamorato di te. Il mio cuore palpita
francese e poi, austriaca si proibì ogni tipo di quando sono vicino a te. I tuoi occhi sono molto
mascheramento. Ma la tradizione si conservò nelle
belli e mi piace molto il tuo sorriso.
isole, Burano e Murano, dove si continuò a festeggiare,
sebbene in tono minore. Solo alla fine degli anni Ti sogno tutte le notti e spero che tu senta lo
settanta del XX secolo questa secolare tradizione tornò stesso per me.
agli antichi splendori, grazie all’impegno di alcune Un grasso bacio.
associazioni locali. Ti amo
Cara Sandra,
La mia vita non era vita senza te perché non ce l’avevo fino a quando non ti ho conosciuta.
Ti amo
5. pag. 5
Viareggio è una città di
65000 abitanti della
provincia di Lucca in
Toscana. È conosciuta, oltre
che come località di turismo
balneare, per il Carnevale,
nato nel 1873.
Nel febbraio del 1873, ai
tavoli del caffè del Casinò, tra
i giovani della Viareggio bene
d'allora sbocciò l'idea di una
sfilata di carrozze per
festeggiare il carnevale
all'aperto. Martedì grasso del
febbraio 1873, è maturato il
Carnevale di Viareggio così
Il Carnevale è una festa che si
celebra nei Paesi cristiani
RUGANTINO (Lazio). La come oggi è conosciuto. Nel
(tradizionalmente coincide con i
caratteristica principale di Rugantino 1998 il Carnevale di
è sicuramente l'arroganza. È un
giorni precedenti alla Quaresima), giovane strafottente, provocatore,
Viareggio ha celebrato 125
ma non ha nessun collegamento linguacciuto e insolente, ma in anni di vita.
con la liturgia cristiana, di fatto, fondo buono e amabile. Ha un abito Il Carnevale di Viareggio è
questi festeggiamenti hanno povero ma pieno di baldanza: considerato, insieme a quello
un’origine molto remota e si pantaloni consunti al ginocchio,
collegano ad antichi riti pagani. fascia intorno alla vita, camicia con
di Venezia, il più famoso dei
Nelle civiltà precristiane, le casacca e fazzoletto intorno al collo. carnevali italiani. Si svolge
maschere erano considerate ogni anno a ridosso della
strumenti che conferivano a tutti Quaresima, tra gennaio e
quelli che le indossavano, un potere MAMUTHONES (Sardegna). È una delle maschere febbraio. Protagonisti del
sovrannaturale. Dopo il più conosciute e importanti del carnevale in Carnevale di Viareggio sono i
cristianesimo, i riti del Carnevale Sardegna. Il suo nome deriva da Mammuth , carri di cartapesta su temi
hanno perso l'originario carattere l'antenato dell'attuale elefante. Il mascheramento
magico-rituale per diventare dei mamuthones consiste in pelli nere di pecora d'attualità e satira politica
semplice occasione di divertimento indossate sopra il consueto abito di velluto che sfilano lungo i viali sul
popolare e simbolica affermazione marrone. Sulle spalle di ogni uomo vengono legate mare. Si tratta di carri e
dell'ordine del mondo. serie di campanacci di diversa grandezza dal peso mascherate di gruppo che
Molte delle maschere di Carnevale totale di circa venticinque/trenta chili, disposti con
un ordine prestabilito in modo che i due più grandi percorrono un circuito ad
tradizionali sono state copiate
si trovino all'altezza delle spalle. Sul ventre anello di circa due chilometri
dalla Commedia dell’Arte che ha
dato vita a personaggi poi entrati
vengono legati campanacci più piccoli. Il volto viene che attraversa la passeggiata
a far parte della cultura italiana.
nascosto da una maschera di legno nero, sa bisera lungomare. I circuiti hanno
e un fazzoletto marrone annodato sotto il mento. La
Le maschere di Carnevale nascono maschera è ricavata da legno di fico, di colore nero,
una durata di più di due ore e
quindi da un teatro buffonesco nel intagliata in un'espressione triste. si ripetono per cinque volte
quale si cerca di sottolineare e di nel mese: quattro di
mettere in evidenza le debolezze e i
domenica, durante il giorno,
difetti degli uomini.
Tutte le Regioni d´Italia hanno la
ed una volta la sera del
loro maschera caratteristica. martedì grasso. Ci sono
tredici carri (nove di prima
categoria e quattro di
BRIGHELLA (Lombardia). Impersona il servo tuttofare intrigante. È la
seconda) che vengono
maschera di un servo astuto, ingegnoso, che sa aiutare ma anche
ingannare il padrone. Non ha scrupoli ed è intrigante e molto furbo; si valutati da una giuria che ne
adatta a qualsiasi lavoro. Così si ritrova sempre in mezzo a svariati premia uno per ogni
intrighi. Una caratteristica è la prontezza e l'agilità della sua mente, per categoria.
escogitare inganni e preparare trappole in cui far cadere il prossimo,
tutto questo solo per il gusto stesso di imbrogliare gli altri. Brighella è
inoltre un tipo bugiardo, racconta bugie con sicurezza e convinzione
che è quasi impossibile distinguerle dalla verità. L'abito che indossa è
la "livrea", simbolo dell'appartenenza al padrone: calzoni larghi e
Cristina,
giacca bianchi, listati di verde, un mantello bianco con due strisce 1º avanzado
verdi, un berretto a sbuffo e la mezza maschera sul viso.
6. pag. 6
BELTRAME (Lombardia).È un personaggio furbo e intrigante,
sempre in caccia
di donne e di danaro. Rappresenta il tipo del contadino stolto
e arruffone, capace solo di commettere grandi spropositi,
volendosi mostrare più signore di quanto sia. Non ha un
costume caratteristico: maschera bruna con baffi e pizzo. A
volte recita la parte del marito che finge di credere alle bugie
con le quali sua moglie vuole dissimulare le proprie infedeltà,
poi si vendica crudelmente.
GIANGURGOLO (Calabria). Incarna il militarismo MENEGHINO (Lombardia). È la maschera milanese per eccellenza. Il
spagnolo. Mette in ridicolo alle persone che imitavano suo nome è il diminutivo di Domenico. Questo nome è basato nel fatto
i cavalieri siciliani "spagnoleggianti"; nacque per che all'epoca i signori più facoltosi potevano permettersi molti
soddisfare l'esigenza di mettere in ridicolo, domestici; i nobili che non avevano la possibilità di mantenere un
caricaturando, i dominatori, considerati "inutili eroi" domestico fisso, almeno il giorno della domenica, assumevano un
bravi soltanto con le chiacchiere, quei boriosi dediti domestico per la giornata. Ad esempio per andare a messa il
alla gola, arroganti, millantatori e codardi che Domenichino era quello che apriva la porta della carrozza al suo arrivo.
imitavano gli atteggiamenti di superiorità e tracotanti Vestito di una lunga giacca di velluto, calzoni corti e calze a righe rosse
degli ufficiali spagnoli. Appare come il tipico signorotto e bianche, porta un cappello a tre punte e la parrucca con codino alla
ricco, gradasso, come colui che esige rispetto senza francese. Meneghino impersona un servitore rozzo ma di buon senso. Il
darne in cambio dalle persone più umili. Porta sul suo carattere è allegro ed estroverso ed ha un forte senso morale.
volto una mascherina rossa arricchita con un naso di
cartone, in testa un alto cappello a forma di cono di
colore marrone o nero. Indossa un collettone alla
spagnola, un corpetto rosso e un giubbone a righe
rosse e gialle, calzoni sempre rossi e gialli sotto il
ginocchio, calze bianche o, ancora, rosse e gialle ed
un cinturone al quale è appesa una lunga spada che
usa reiteratamente con chi è più debole.
Autobiografia di una maschera
IL CAPITAN SPAVENTA GIANDUJA
Io sono il Capitano e sono una delle più antiche Mi chiamo Gianduja, sono nato a Torino
maschere della commedia dell’arte e sono stato sul finire del 1700 (1798). Il mio nome
creato dall'attore Francesco Andreini. deriva dal piemontese Gioan d'la duoja
Ho un’ origine ligure ma la mia genesi risale a che vuol dire Giovanni del boccale perché
personaggi classici d’autore come Plauto e Terenzio. ho una bocca grande e appena entro in
Sono un soldato spagnolo, sognatore, colto e di buon un bar chiedo sempre da bere un buon
senso, di aspetto composto ed elegante. A volte di vino. Fino al 1802 mi chiamavano
nobili sentimenti ed estroso, a volte vanaglorioso e Girolamo, pero sono stato ribattezzato
spaccone, vantandomi di titoli posseduti e di imprese per evitare confusione con Girolamo
mai compiute. Ma in realtà malcelo il terrore di dover Bonaparte.
affrontare una battaglia o un duello.
Ho dizione e modi di dire e un certo accento Sono un contadino testardo e un po' sospettoso però non mi
spagnolo, in memoria dei soldati spagnoli e ho anche piace la rissa. Invece sono dotato di buonsenso e coraggio e
una certa prepotenza e arroganza. sono sempre dalla parte degli oppressi e contro i tiranni. Come
Il mio vestito ricorda le divise dei soldati spagnoli di buon piemontese sono allegro e amo il buon vino e la buona
CarloV, che dominò l’Italia del 1500. Quindi indosso tavola.
un vestito a strisce colorate completato da un Fisicamente sono un galantuomo di media statura, con gli
cappello ad ampie tese adorno di piume. Ho un gran occhi neri e i capelli neri. Ho il viso tondo, la pelle chiara e il
naso e vistosi e lughi baffoni e porto un gran spadone naso grosso.
al fianco. Porto un elmo con uno stemma raffigurante Il mio costume è elegante. Si compone di tre pezzi: giacca di
un porcospino in memoria dell'assedio di Trebisonda panno color marrone e bordata di rosso, panciotto o gilet giallo
nel quale la mia corazza venne trafitta dalle frecce del e pantaloni verdi fino al ginocchio. Porto la camicia bianca, e la
nemico tanto da farlo sembrare un porcospino. cravatta a farfalla color blu abbinata al laccio delle calze rosse.
Ispirate a me sono numerosi varianti come Capitan Indosso anche un tricorno e la parrucca con il codino. Le mie
Corazza, Capitan Cardone, Rinoceronte, Terremoto, scarpe sono nere con un po' di tacco e una fibbia dorata.
Spezzaferro, Spaccamonti, Capitan Rodomonte, Nel carnevale mi piace ballare con la mia compagna Giacometta
Capitan Matamoros e Capitan Fracassa. e spesso facciamo visite ad ospedali, ospizi e scuole per portare
gianduiotti, dolci di cacao e nocciole.
Jaime, 2º avanzado
Cristina, 1º avanzado
7. pag. 7
Pantalone
Mi chiamo Lorenzo, ma tutti mi chiamano Pantalone. Sono nato così tanti anni fa che non mi ricordo
la data esatta, ma per il mio aspetto non c’è nessun dubbio, sono vecchio. Ma benché sia vecchio
sono molto alto e robusto. Di solito mi piace vestirmi con la calzamaglia, mi fa sentire più giovane.
La mia infanzia é passata rapidamente tra un paese e l’altro. Siccome mio padre era mercante, e
dopo io ho continuato con l’attività, ho viaggiato moltissimo e non sono mai stato più di due mesi
nello stesso posto. Non pensate che questo mi piaceva, ogni volta che arrivavo in un paese avevo
nuovi amici e nuovi nemici. Eventualmente questi andirivieni tra paesini mi sono piaciuti di più
quando ho cominciato a conoscere delle belle ragazze. In ogni posto conoscevo una ragazza bella
come il sole che solitamente era innamorata di un brutto ragazzo che la tradiva. Non si sono mai
innamorate di me, ma quello non mi importava, io insistevo perché venissero con me per percorrere
il mondo. Se soltanto una mi avesse voluto bene...
Nonostante ciò, ho avuto una vita felice. Quasi felice. Non so perché ma tutti hanno voluto sempre
ridere di me. Ma c’è questo maledetto uomo chiamato Arlecchino che di solito mi fa arrabbiare. Ci
siamo conosciuti tanti anni fa, quando ero soltanto un bambino. Da quel momento siamo stati
nemici. Ci siamo incontrati qualche volta e sempre fa qualcosa per deridermi, ma lui dice sempre: “é
soltanto uno scherzo, non ti arrabbiare”. Di solito dice qualcosa del mio naso. Tutti ridono sempre
del mio naso perché è molto adunco, ma io credo che quello mi fa più attraente.
Mio padre è stato una grande influenza per me. È stato lui ad insegnarmi il valore dei soldi. Mi
diceva sempre: “Se hai soldi avrai sempre tutto” e aveva ragione. Avere soldi mi ha fatto conoscere
gente molto diversa e importante. Soprattutto i soldi mi hanno fatto conoscere gente della nobiltà
che mi ha dato lavoro durante i periodi della mia vita in cui ero rovinato.
Adesso continuo la mia vita viaggiando e raccontando le mie storie dove vado, sia ai bambini, sia ai
più anziani o a qualcuno che voglia ascoltarmi. Sono un anziano che ha vissuto molto e ho sempre
qualcosa di interessante da raccontare.
Anabel, 2º avanzado
ARLECCHINO STENTERELLO
Nacqui in uno dei quartieri più poveri di Bergamo, Lombardia. Il mio nome
deriva da Hellequin, un demone burlone nordico. All’inizio parlavo il dialetto Sono nato a Firenze, nel Piemonte italiano.
bergamasco ma poi l’ho mutato in quello veneto, che mi sembrava più Dicono di me che sono cugino di Meneghino e di
dolce e aggraziato. Se vi chiedete perché il mio costume è di vari colori, Gianduja perché mi rivolgo a loro. Il primo è di
sappiate che il mio vestito era dapprima tutto bianco, come quello del mio Milano e l´altro di Torino.
compare Pulcinella, ma siccome purtroppo sono poverissimo, col tempo, a Chi mi conosce dice che sono mordace e che non
furia di rattoppi con pezzi di stoffa di ogni genere è diventato un variopinto cado mai nell´indecenza.
e festoso abito composto di un corto giubbotto e da un paio di pantaloni La mia eleganza mi fa distinguere da tutti gli altri
attillati. Sul viso porto mezza maschera nera col naso camuso. Sono servo, personaggi italiani della Commedia dell´Arte e le
certo, ma sempre in cerca di una vita migliore. Ma di lavorare nemmeno a a donne assicurano che ho un´ingenuità deliziosa.
parlarne, così sono esperto nell’arte di arrangiarsi. Sono anche disordinato e distratto; non so mai dove
“So far scherzetti, sono birichino, metto le mie calze! Per questo ne porto sempre una
rido alla vita come un bambino. di un colore e di una forma diversa dall´altra.
Saluto tutti, anche a distanza
Mi piacciono i cappelli, ne porto sempre uno in testa.
con un leggero passo di danza”
I capelli li porto con la coda di cavallo. Mi piacciono
Sono agile, salto, danzo, faccio capriole... Sono sempre innamorato e sono
gli abiti colorati.
perennemente affamato. Infatti, mi trovo sempre in mezzo ai guai mentre
Non mi piacciono le cravatte, preferisco mettermi un
sono alla ricerca disperata di cibo (da cui peraltro riesco sempre a
cavarmela). Il mio principale antagonista è Brighella che, come dice il nome,
papillon; porto anche gilet e pantaloni neri che mi
è attaccabrighe e imbroglione, ossequioso con i potenti e insolente con i arrivano fino alle ginocchia. Come ho già detto, le
deboli. Ho un carattere stravagante e scapestrato. Ne combino di tutti i mie calze sono molto colorate e le mie scarpe sono
colori, invento burle a spese dei padroni avidi e taccagni dei quali sono a molto belle.
servizio, ma non me ne va bene una.. vorrei sconvolgere le norme che La mia debolezza sono le donne: purtroppo non ho
regolano la società dei benpensanti e cambiare il proprio stato sociale, ma il pazienza sufficiente per corteggiarle. Tuttavia mi
mio padrone mi scopre sempre e mi punisce. Direi che voglio sempre piace ancor di più il buon cibo; mi piace così tanto
imbrogliare, ma in realtà sono sempre imbrogliato. Ma non sono cattivo, che faccio qualunque lavoro, per umile che sia, per
conservo una dose notevole di innocenza e di bontà di fronte alla vita. E non una buona cena, però se nessuno sta dietro di me
sono neanche stupido, magari un po’ ingenuo, talvolta forse un po’ sciocco, per controllare il lavoro che faccio, mi vince la
ma ricco di fantasia e immaginazione. pigrizia e non riesco a finirlo; ma, siccome lo so,
prima mangio e poi lavoro. Ma solo dopo.
Ana, 2º avanzado RAUL, 1º avanzado
8. pag. 8
PULCINELLA
Il mio nome è Pulcinella, sai chi sono? Sicuro che mi hai visto moltissime volte a Carnevale! Sono un
personaggio della Commedia dell´Arte e sono nato a Napoli. Il mio carattere è filosofico e sognatore,
rappresento la cultura napoletana e faccio una burla alla sua classe operaia. Ah! E sono l´unica
maschera che parla di politica!
Perché mi chiamo Pulcinella? Perché il mio naso lunghissimo e ricurvo somiglia al becco di un uccello
(pollo-pulcino-Pulciniello-Pulcinella). Indosso un camicione bianco e largo, legato intorno alla vita
con una cintura di cuoio. Larghi pantaloni bianchi, scarpette nere e un cappellone bianco in testa. La
mia maschera sul viso è nera, e oltre all’enorme naso, ho alcune rughe con una verruca grande sulla
fronte. Ho il mento prominente, una tonalità di voce stridula e acuta, ho la gobba e una pancia
voluminosa. Cammino in maniera goffa, a volte storto per le botte di tutti quelli della classe sociale
superiore. Gesticolo in modo eccessivo quando voglio mostrare la mia gioia e non risparmio la mia
energia quando saltello, danzo, canto o grido.
Sono un servo alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti e sono dotato di un’insaziabile
voracità; a me piace anche bere, ma non voglio lavorare per ottenere tutto questo. Sono preoccupato
per il cibo e sono sempre alle prese con il problema della sopravvivenza. Tutte queste necessità
aguzzano il mio ingegno e la mia fantasia.
Non so mantenere un segreto e per me è
diventata famosa l´espressione “È un segreto di
Pulcinella” per indicare un falso segreto, qualcosa
che ormai è diventato di pubblico dominio
nonostante i tentativi di tenerlo nascosto.
Voglio essere troppo sciocco per conoscere cosa "Suona la sveglia e mi alzo,
succede e rappresento un archetipo dell’umanità, faccio la doccia, canto e faccio la barba.
con le mie complessità e contraddizioni.
Faccio colazione con un cappuccino e una brioche
Adesso che ci conosciamo, ci vediamo a
Carnevale! Io mi sento felice, esco di casa e vado in bicicletta,
i vicini mi salutano e rispondo contento.
Ana, 1º avanzado
Torno a casa e cammino per la grande città,
ti cerco nonostante non ti trovo
ti telefono e parlo con te, sorrido e
mi sento il ragazzo più felice del mondo.
UNA Ti accompagno al parco e mangio con te."
PROFESSORESSA
INDIMENTICABILE Da bambino ho avuto la migliore insegnante del mondo. Si
chiamava Verónica e insegnava francese. Era una donna di 45 anni
circa, bassa, robusta, con i capelli biondi e gli occhiali. Spiegava la
lezione chiaramente e se non capivamo lo spiegava di nuovo.
Ascoltava sempre i suggerimenti degli alunni e era giusta con tutti.
Sapeva che potevamo avere una cattiva giornata e sempre
uscivamo dalla lezione con un sorriso sulla bocca. Inoltre, ci dava
consigli per passare gli esami e ci ricordava che non potevamo
studiare la lezione all’ultimo minuto.
Ricordo che lei era puntualissima. Arrivava sempre a lezione con
cinque minuti di anticipo e si arrabbiava un po’ con noi se
arrivavamo tardi.
Ricordo anche che aveva un accento francese stretto ma molto
divertente e che portava qualche volte un abito con un fiore rosso
molto stravagante. Lei diceva che era di moda a Parigi ma
Caro Bernar,
sembrava un mazzo di fiori gigante piuttosto.
io sono innamorata di te.. Tu sei un bel ragazzo. Adesso che siamo all’università sentiamo molto la sua mancanza e
Tu hai sempre un sorriso sul viso. Quando io ti le lezioni di francese non sono più le stesse...
vedo il mio cuore palpita veloce. Fernando R., 2º básico
Un abbraccio
9. pag. 9
STUDIARE UNA LINGUA
Secondo me l´inglese è una lingua troppo difficile
da studiare, almeno per uno spagnolo, non c´è
quasi relazione tra quello che si scrive e come si
pronuncia. Anche nelle lezioni ci sono troppi
alunni, si parla poco, e così, aumenta la difficoltà
di impararlo.
Io non l´ho usato tanto, solo quando sono stato in
Inghilterra, perché, negli altri Paesi in cui sono
stato quando lavoravo con il camion, sopratutto la Ora che tanto parliamo della capacità delle donne di
Francia e l´Italia, si parlava la loro lingua. Per svolgere gli stessi lavori degli uomini, e dove ci sono
questo l´inglese che sapevo l´ho dimenticato.
ancora paesi in cui le donne oggi non possono ereditare
Cinque anni fa ho deciso di cominciare ad
il titolo di regina se hanno fratelli, abbiamo la
imparare l´italiano perché lì ho avuto problemi e
non ho saputo comunicare bene con gli italiani. testimonianza di una donna davanti al suo tempo, una
Quattro anni fa il francese: mi dava fastidio donna che è diventata una figura da seguire per il suo
pensare di ritornare in Francia senza saper impegno e la capacità di governare su un vasto impero.
neanche parlarlo. Ed alla fine, due anni fa, Oggi abbiamo intervistato la regina Hatshepsut .
l´inglese che avevo abbandonato 15 anni fa. Giornalista: Lei era la regina in un'epoca in cui, avere
Probabilmente è la lingua che le ditte chiedono ai tale incarico, era un privilegio riservato agli uomini.
loro lavoratori. Le altre lingue sono secondarie. È Come si è sentita per raggiungere un posto così?
perché questi anni ho avuto tempo per studiare Hatshepsut: È stato un momento emozionante, una
qualcosa, tempo che quando lavoravo con il grande sfida perché, mentre mio padre, Thumotse I, mi
camion mi mancava. aveva nominato erede, ho dovuto sposare mio fratello,
Prima di imparare una lingua è meglio Thumotse II, e solo essere la donna reale per
domandarsi se si vuole impararla, se la tua testa raggiungere il mio obiettivo di essere Faraone.
te lo chiede. Se si fa tanto per farlo, si perderà il G: Come è riuscita a passare da semplice moglie a
tempo e si dimenticherà quello che si è studiato. Faraone?
H: Ho dovuto negoziare con il clero e proclamarmi figlia
Raul, 1º avanzado del dio Amon e così diventare figura santa e, grazie alla
teogamia, arrivare al potere.
G: Per quanto tempo è durato il suo regno?
H: 22 anni, tutti di pace e di prosperità per l'Egitto
G: Hanno detto che era una donna ambiziosa e
cospiratrice, cosa ne pensa di questo?
H: Penso di non aver ingannato più di uno qualsiasi dei
Io lavoro da lunedì a venerdì. Esco di casa alle 8:50 di
miei predecessori o successori, era qualcosa di normale,
mattina e torno a casa intorno alle 8 o alle 8:30 di
solo che, essendo una donna, era peggior visto che in
sera, da lunedì a giovedì. Venerdì, invece, lavoro dalle
ogni uomo...
9 alle 2 di pomeriggio, però non mi muovo mai in
Possiamo dire che faraone per alcuni per altri
macchina per arrivare in ufficio. Due volte alla
usurpatore, regina Hatshepsut fu una delle donne
settimana vado con piacere alla Scuola di Lingue per
migliori dell'antico Egitto.
imparare italiano. Faccio spesso la spesa e cucino
sempre per tenere il pranzo pronto ogni giorno.
Altrimenti improvviso la cena. Carmen, 1º avanzado
Ogni venerdì pomeriggio vado al mio paesino, oppure
in un altro posto per visitare cari amici. Quando vado
in paese, faccio generalmente una passeggiata al
giorno o prendo la bicicletta. Inoltre, mi siedo
frequentemente davanti al mio telaio per tessere
molte belle creazioni. Nonostante questo, se vado a
visitare altri luoghi, mi piace molto fare di solito gite
stupende.
Qualche volta, ritorno domenica a Soria un po’ stanca
e mi infastidisce la sveglia lunedì mattina.
Blanca, 1º básico El Templo de Hatshepsut
(Deir el Bahari)
10. pag. 10
In quale periodo della storia ti
sarebbe piaciuto vivere?
Se potessi scegliere un periodo della storia rimarrei Mi sarebbe piaciuto vivere nell´età moderna. È un
nei secoli XV – XVI , nell’epoca del Rinascimento. periodo che va dal secolo XV al secolo XVIII, mi piace
Sono consapevole delle brutte condizioni in cui perché è il periodo storico delle scoperte (dalla
dovevano sopravvivere gli uomini e le donne di stampa alla scoperta dell´America), dei grandi viaggi
quell´ epoca. La vita non era facile e perciò spesso (le rotte del commercio, il giro del mondo o la
era ingiusta soprattutto con i più svantaggiati. Ogni scoperta del fiume Amazonas) , la rivoluzione
giorno diventava un´avventura. Non c´era luce in scientifica o il Rinascimento, per esempio.
casa , l´acqua si portava dal pozzo , ed anche avere Ma credo che in questa epoca avrei preferito essere
un letto dove dormire era un lusso. un uomo, perché come donna io solamente sarei nata
Nonostante ciò in questa era c´erano anche delle per essere moglie e madre, prima sposarmi e dopo
cose belle ed interessanti . Per esempio c´era una avere dei figli.
gran conoscenza e rispetto per la natura. Le piante si Ma se io fossi stata un uomo, io penso che avrei
usavano in medicina . Loro erano capaci di orientarsi preferito vivere in città, circondata dall´arte e dalle
con le stelle ed il sole. E naturalmente non nuove idee del pensiero, magari avrei fatto il
dimentichiamoci delle opere d’arte come ponti, mercante, ma stanco dello stesso lavoro, avrei deciso
chiese , cattedrali eccetera , che si fecero quasi senza di imbarcarmi per fare un lungo viaggio verso una
utensili con cui lavorare. terra sconosciuta.
Io avrei fatto l´infermiera. Infatti alla fine del Il mio viaggio preferito è la scoperta del fiume
medioevo si comincia a dare importanza alla pulizia e Amazonas, essere insieme Orellana, essere un
all’igiene per la vita e si prende coscienza del esploratore, senza paura, scoprire nuove terre,
concetto della malattia. Io sarei stata felice aiutando combattere contro “Las Amazonas”, e navigare sul
le persone. fiume più lungo della terra.
Se fosse possibile tornare indietro andrei senza Penso che non ci sarebbe stata una giornata tipo ma a
dubbio nella Firenze del Rinascimento . A me me sarebbe piaciuta una vita così, e che una giornata
piacerebbe vedere la città nel suo splendore. Il Ponte tipo sarebbe stata avventure e viaggi.
Vecchio , il Duomo , le chiese i palazzi , i mercati
pieni di gente del popolo …
Quello che mi sembra più bello è lo spirito curioso e María, 2º intermedio
la voglia di imparare che avevano gli uomini di quei
tempi.
Patricia, 2º Intermedio
Per me il lavoro ideale è quello che faccio.
Sono maestra in una scuola dell’infanzia e lavoro con bambini di 3, 4 e 5 anni. Mi piace questo lavoro perché da
sempre mi piacciono molto i bambini, soprattutto i più piccoli.
Per me è molto piacevole vedere come i miei alunni imparano le lettere, i numeri, e come scrivono le loro prime
parole.
È un lavoro con il quale, a volte, rido molto, per esempio, quando i bambini mi raccontano cose che gli sono
successe, o quando giocano a mascherarsi. È molto carino anche quando ho un giorno triste, o quando non mi
sento bene, e un bambino si avvicina a me e mi dice: “ti voglio molto bene” o “sei molto bella oggi”.
Per queste ragioni lavorare con bambini piccoli è il lavoro ideale.
Voglio dire anche che cambierei alcune cose. Mi piacerebbe, per esempio, avere i soldi per comprare tutto il
materiale necessario per la classe, comprerei tante cose...
Sarebbe interessante, anche, avere più specialisti per i bambini che hanno problemi, che sono tanti!
Sarà difficile un cambio nella scuola, ma quello che non cambierei mai sarà la mia passione per questo lavoro.
Rocío, 1º NI
11. pag. 11
Cari amici di Radio 24 e della Fiera
Internazionale del Libro di Torino, mi chiamo
Anabel e, come per quasi tutti, ci sono vari libri
Pochi mesi fa ho fatto uno dei viaggi più belli (per che mi hanno aiutato a superare e risolvere
il momento) della mia vita. Sono andata a Istanbul diversi momenti difficili della mia vita.
per due volte e sono tornata veramente Quello che mi ha aiutato di più è stato La
innamorata di questa città. Credo proprio che vergine azzurra di Tracy Chevalier. Non sono
debba ritornare... Il viaggio l’ho fatto in compagnia molto sicura del perché ma quando l’ho letto ho
di mia sorella e una amica e anche loro sono
sentito che i problemi delle due ragazze
rimaste colpite.
Istanbul è l’unica città che si trova tra due protagoniste erano simili ai miei di quel
continenti, Europa ed Asia. Il fiume “Bosforo” momento. È per questo motivo che ho deciso di
divide la città in due parti e porta anche l’acqua provare a reagire con la loro stessa forza
del Mar Nero e del Mar di Marmara. Non si davanti ai miei problemi.
conosce con precisione il numero di cittadini che ci Mi sono stupita del fatto che leggere che una
vivono, ma si parla di circa 15 milioni. La moneta persona può uscire da una situazione difficile, mi
che si usa è la lira (due lire sono un euro). La
abbia potuto aiutare a superare i miei problemi.
lingua è il turco (ma puoi anche usare l’inglese) e
quando sei lì, devi spostare in avanti di un’ora Magari se non avessi letto quel libro, a partire
l’orologio. Dalla Spagna si mettono 4 ore per da quel momento non avrei reagito nello stesso
arrivare con l’aereo. modo. Per questo motivo credo che i libri siano
Puoi conoscere la città con l’autobus, la metro, il oggetti che hanno più valore di quello che
tram, il taxi; ma secondo me è più bello farlo a pensiamo.
piedi (se hai del tempo). Ci sono tante cose da Credo che sia importante leggere perché non si
vedere e da fare:
sa mai se quel libro ti potrà cambiare la vita.
Visitare le moschee: Haghia Sophia,
Süleymaniye, la moschea azzurra...non
dimenticarti di togliere le scarpe e di Anabel, 2º avanzado
coprire la testa prima di entrare.
Fare un percorso per il Palazzo di Topkapi.
Guardare il tramonto dal ponte “Galata”.
Fare shopping nel “Grande Bazar”.
Sorprendersi con i diversi colori del Bazar
delle Spezie.
Andare in un Haman per fare il bagno.
Salire sulla nave per fare un percorso per il
“Bosforo”.
Bere un te alla mela
Mangiare un piatto di pesce appena
pescato.
Assaggiare i diversi dolci.
Scoprire piccole strade in cui perdersi...
È veramente una città meravigliosa e non mi è
sembrata per niente pericolosa. È anche vero che
è un po’ particolare e forse non a tutti piace.
Comunque vi consiglio di visitarla!!!
Verónica, 2º intermedio
12. pag. 12
Roma, 14 febbraio 2012
Caro fidanzato,
a pochi mesi dal nostro matrimonio ti faccio arrivare il contratto prematrimoniale nel caso tu
volessi esaminarlo. Si compone di varie clausole che hanno lo scopo di garantire la felicità nel
matrimonio e altre per regolare un'eventuale separazione:
- I tuoi compiti domestici saranno: buttare la spazzatura, passare l'aspirapolvere, stirare la
biancheria, fare la spesa e cucinare.
- Dovrai anche accompagnare e riprendere i nostri futuri figli a scuola e poi aiutarli a fare i
compiti.
- Tutti gli anni dovremo andare in vacanza almeno 6 volte, 3 delle quali all'estero.
- Andremo al cinema o a teatro e a cena fuori tutti i fine settimana
- La frequenza minima dei rapporti sessuali settimanali si stabilisce in 4 ogni volta che tua
moglie ne ha voglia.
- In caso di adulterio avrò 100.000€ per ogni scappatella e 250.000 se fosse sul posto di lavoro.
- In caso di divorzio avrò 100.000€ per ogni anno di matrimonio e 3.000€ al mese per la cura di
ogni figlio. Sarò unica proprietaria dell'appartamento a Roma e della casa sulla Costiera
Amalfitana.
Amore, saremo molto felici!!
La tua futura sposa
Anonima
A Soria, riuniti la Sig.ra Pinca Pallina, e il Sig. Tal de Tali, maggiorenni e vicini di questa città.
Espongono la loro intenzione di sposarsi prossimamente, e prima di farlo hanno deciso
di firmare questo documento con il quale il loro matrimonio sarà regolato.
Tutti e due, nel pieno possesso delle proprie facoltà, convengono e stipulano che il marito è obbligato a quanto segue:
Primo: È obbligato a coccolare sua moglie ogni giorno.
Secondo: Le faccende domestiche saranno condivise al 50% secondo le preferenze di
ciascuno.
Terzo: Deve portarle la colazione a letto tutti i fine settimana.
Quarto: Il marito è obbligato a avere senso dell’umorismo e a far ridere la sua sposa.
Quinto: È obbligato a scriverle una poesia d’amore e regalarle fiori frequentemente.
Sesto: Deve sempre ascoltare sua moglie con la massima attenzione.
Settimo: È obbligato a accompagnare la moglie al cinema, a teatro, all’opera, ai musei e ai concerti, se glielo chiede.
Ottavo: Deve ricordarsi di tutte le ricorrenze importanti: anniversario, compleanno ecc. e avere un pensierino.
Nono: Deve essere disposto ad avere almeno un cane a casa. E inoltre, a portarlo
a spasso ogni mattina e sera ogni volta che sua moglie non ne ha voglia.
Decimo: Deve comportarsi sempre con gentilezza con la sua famiglia acquisita.
Undicesimo: Andremo in vacanza all’estero minimo tre volte all’anno, andremo almeno un mese al mare, una gita in
montagna ogni mese, e spesso piccoli viaggi di un fine settimana.
Dodicesimo: Nel caso di infedeltà il contratto di matrimonio sarà sciolto spettando alla moglie un sostanzioso
indennizzo stipulato nel documento allegato che regola il regime economico del matrimonio.
Nel caso in cui la moglie si accorga della necessità di un’altra clausola potrà aggiungerla in qualsiasi momento.
Anonima
13. pag. 13
Babbo Natale: ma porca miseria!!!
Caro Babbo Natale,
spero che ti sia riposato e divertito dopo Natale e
che sia ritornato alla tua vita normale.
Comunque vorrei raccontarti un paio di cose sui
miei regali che, per sfortuna mia, hai sbagliato.
Anzitutto vorrei parlarti della giacca. Avevo detto
una giacca nera con i bottoni, stile blazer. Quando
ho aperto il pacco mi sono spaventata. Come mai
una giacca rosa? E anche con il disegnino di un
gatto sulla spalla! Non sono molto contenta di
questo, non mi piace e non potrei mai riciclare
questo regalo perché nessuno vorrebbe mai
indossarla.
Ma questo non è l’unico regalo di cui non sono Caro Babbo Natale,
contenta. C’è anche il tema dei libri. Nella mia credo che hai già riposato dal periodo natalizio. Le
lettera io ti avevo chiesto “libri in italiano per poter vacanze saranno state molto dure e con molto lavoro e
migliorare la lingua”. Invece mi hai portato un sacco immagino che non tutto può andare perfettamente.
di libri di seconda mano scritti in tedesco. Non so se Dico questo perché è l'unico motivo che mi viene in
hai bisogno di un paio di occhiali nuovi, ma diceva mente per aver ricevuto tutti i regali che ho
“ITALIANO”, non tedesco. chiesto…sbagliati!
Le altre cose non erano poi così sbagliate. Ma ce n’è Rivediamo:
una che mi ha stupito moltissimo. Forse non mi 1- Avrei voluto una vacanza ai Caraibi per Pasqua,
sono spiegata bene ma io ti chiedevo un mouse ma l'unica cosa che ho trovato è una lettera di
verde per il computer, non un topo dipinto di verde. nonna contenta perché quest'anno andremo a
Non sono sicura del perché hai fatto questi sbagli passare le vacanze di Pasqua in villaggio con lei.
ma spero che mi possa spiegare le ragioni e per così 2- La giacca rossa di Dolce e Gabbana! nulla a che
arrivare ad un accordo per cambiare questi regali al fare con l’imitazione di Zara blu (Sai che non
più presto possibile. Ti ringrazio veramente per sopporto il blu) che ho trovato sotto l’albero.
l’impegno, ma quest’anno non sei stato molto 3- Grazie per la bottiglia di Colonia J’adore da
bravo. Dior, che è il profumo che volevo........ il
Aspetto la tua risposta, problema è che, essendo una falsificazione, l’
aroma rimane solo cinque minuti.
Anabel, 2º avanzado Spero che possa darmi una spiegazione a tutto questo,
o forse per il mio compleanno riceverò qualche
Test della personalit del sorpresa, ma, per favore, piacevole!
Ricevi un cordiale saluto di una buona ragazza disillusa
Dalai Lama Carmen, 1º avanzado
Secondo il test della personalità del Dalai Lama, la mia
priorità nella mia vita è l’amore. Dopo, è importante
per me la fierezza. Nel terzo posto c’è la famiglia
Per la mia principessa Deyanira.
rappresentata con il cavallo. Nel quarto posto si trova
la mia carriera e, infine, il denaro. Posso descrivere la
Carissima Deyanira,
mia personalità come leale e se vivo una relazione,
è da tanto tempo che siamo amici, ma non sopporto più
sono pulita. Per me, i miei nemici sono schifosi e vedo
questo dolore nel mio cuore.
il sesso nero. Quando qualcuno dice una cosa così,
Forse questo è una sorpresa per te ma sono pazzamente
suona terribile. Si può pensare male. Per finire la
innamorato di te. Da quando mi sveglio sto pensando a te,
seconda parte del test, il concetto che io ho della mia
tutti i giorni non puoi uscire della mia testa. Sei l’ultima
vita è immenso. Credo che la mia vita è immensa.
persona che io mi ricordo prima di dormire e anche appare
Allora, devo dire una persona che non dimenticherò
nei mie sogni.
mai e la risposta è Ruben, il mio migliore amico. Un
So che siamo di diversi modi e il nostro amore è impossibile,
buon amico per me è mio fratello, Alberto. Una
ma non potevo resistere di più.
persona che io amo realmente è mia madre, Rosa. La
Spero che al meno possiamo essere amici.
mia alma gemella è Victor ed una persona che
ricorderò tutta la vita è Sara, la mia migliore amica Tanti baci.
della infanzia. Fer
Pamela, 2º básico
14. pag. 14
Quando ero piccolo ho incontrato una persona che Peppino Malfatto è un uomo giovane di circa 25 anni. Ha
era molto particolare. Il suo corpo richiamava una testa grande con i capelli lunghi e neri, ha la fronte
l'attenzione di tutto il mondo, ma quello che larga, grandi sopracciglia nere, gli occhi sono piccoli e grigi
veramente importava era dentro.
e porta occhiali molti grossi. Peppino ha un naso lungo e
Aveva le gambe molto corte e le braccia lunghe,
stretto con le narici rotonde e ha i baffi. La bocca è lunga
potrebbe toccare il pavimento con le dita. Ma aveva
un grande cuore.
con le labbra sottili, gli mancano i due denti superiori. Il
Tutti ridevano di lui per il suo aspetto fisico senza collo così corto che sembra che non c’è. Il suo corpo è
conoscere il tipo di persona che era dentro. corto, largo di spalle. Le braccia lunghe, il braccio destro è
Quando la gente diceva che aveva le gambe corte, più lungo del braccio sinistro. La mano destra ha quattro
rispondeva che era per essere all'altezza de i cuori, se dita mentre la mano sinistra ne ha sei. Anche le gambe
dicevano che aveva le braccia molto lunghe, sono diverse: la gamba sinistra è molto corta, invece la
rispondeva che era per dare grandi abbracci, che destra è normale. Le due gambe sono magre. I piedi sono
aveva grandi orecchie per ascoltare l’interno di tutte grandi, usa il numero 47.
le persone che gli importavano… Il suo abbigliamento: porta un cappellino giallo, una
Infine, era una persona senza complessi. Usava la maglietta azzurra con una lettera A davanti, porta anelli
sua testa per pensare e non per prendere come nel dito anulare della mano destra. Nei jeans porta una
ornamento. Dovremmo spendere più tempo per
cintura larga con una grande fibbia, sotto i pantaloni si
conoscere le persone e non guardare i difetti fissi,
perché tutti ce li abbiamo.
vedono i calzini verdi. Le grandi scarpe sono nere e la
scarpa sinistra ha un grande tacco per uguagliare l’altura
Chema, 2º básico delle gambe.
Bernar, 2º básico
Questo personaggio è molto conosciuto in tutto il mondo IL PRINCIPE E IL LUPO
perché è un personaggio di un film. Il film è Toy Story e lui è C’era una volta Cappuccetto Rosso, che aveva
un personaggio molto divertente che fa ridere molto.
Lui è basso e un po’ grasso, ma è molto bello. È verde e
ricevuto un messaggio dei Tre Porcellini: doveva
porta un maglione azzurro e un po’ porpora. Nel maglione andare a svegliare la Principessa, addormentata da
c’è un disegno di Saturno. Ha una cintura azzurra e porta i una strega cattiva. Ma visto che Cappuccetto Rosso
pantaloni. non sapeva cosa fare per svegliarla, ha pensato che
È calvo, ma ha in testa un’antenna. Ha le orecchie a
sventola e grandi. Ha tre occhi molto grande e una
doveva andare a casa dei Porcellini e domandargli
bocca molto grande che sorridasempre. Ha le braccia cosa doveva fare. Nel bosco, accanto alla casa dei Tre
corte e ha tre dita per mano. Le gambe sono corte e Porcellini, abitava il Lupo che voleva mangiare i
grasse. Porcellini. Il lupo che è venuto sapere del messaggio,
Non ha collo, ma ha un po’ di pancia. Non ha il naso e ha aspettato Cappuccetto, nascosto dietro un albero,
non ha il mento.
e quando Cappuccetto è arrivata, il Lupo l’ha legata
Delia, 2º básico e si è messo il suo vestito ed è andato a casa dei Tre
Porcellini per mangiarli. Allora, la Fata Turchina che
ha visto quello che faceva il Lupo, ha avvertito il
Principe che velocemente ha salvato Cappuccetto e
anche i Tre Porcellini, uccidendo il Lupo, così, tutti
insieme, sono andati a svegliare la Principessa. Il
Principe e la Principessa si sono sposati, Cappuccetto
e i Tre Porcellini sono tornati a sua loro e tutti
vissero felici e contenti.
Bernar, 2º básico
Per Fernando R.
“Mi dissero che per farlo innamorare
dovevo farlo ridere… ma ogni volta
che lui ride… m’innamoro io!·
Grazie per i tuoi sorrisi che sono, per
me, l’alba di ogni mio giorno.
Con infinito amore
Il tuo topolino ♥
15. pag. 15
Intervista a Peng e a Elena,
alunni di “Español para extranjeros”
Soria, 5 Marzo 2013
1- Come ti chiami?
Peng.
2- Di dove sei?
Da Fujian (Cina).
3- Da quando sei in Spagna?
Da due anni a Soria, anche sono stato a Madrid.
4- Ti è difficile imparare la lingua spagnola?
Mi è molto difficile la lingua spagnola, è molto diversa
dalla mia lingua, sopratutto memorizzare le parole.
5- Parli anche altre lingue?
Parlo inglese.
6- Ti piace vivere a Soria?
Mi piace molto Soria, ma mi piace di più Cina. Qui sono
bene.
7- Trovi molte differenze culturali con il tuo Paese?
Il cibo è molto diverso di Cina, l’orario di lavoro è anche
diverso, in Cina si lavora dalle 7 alle 12 e dalle 13 alle 18. — Come ti chiami? Mi chiamo Elena.
Ho bisogno di parlare lo spagnolo per fare amici. — Di dove sei? Sono ucraina.
8- Cosa ti sorprendi della Spagna?
— Quanti anni hai? Ho 22 anni.
Le vie sono pulite, in Cina le vie sono molte sporche.
— Quanto tempo sei stata in Spagna? Sono stata
9- Che cucina preferisci: la cucina cinese o la
tre anni, ma un anno a Soria.
spagnola?
— Dove sei stata? A Madrid, Zaragoza, Salou,
Mi piace di più il cibo cinese, a mia casa si mangiano più il
Burgo de Osma e Valencia.
cibo cinese che il cibo spagnolo.
10- Quale è il piato tipico del tuo Paese?. — Perché vorresti sapere spagnolo? Perché voglio
Il Riso, tutti giorni si mangiano riso in Cina. Al nord di parlare con la gente.
Cina si mangiano pasta nelle feste, al sud si mangiano — Che cosa ti appare difficile dello spagnolo? I
“Niangoo”. verbi (il presente, il passato...).
11- Quali sono le feste più importanti nel tuo Paesi? — Quali lingue conosci? Io conosco il russo, un po’
L’Anno Nuovo Cinese (questo anno è l’anno del d’inglese, spagnolo e ucraino.
serpente). Questa festa è una festa familiare, e si fanno — Che cosa ti piace di Soria? Mi piace moltissimo,
cibi tipici. Il 15 Agosto è la Festa della Luna Bella è una città molto tranquilla e bella.
(Zhonqquijie), le famiglie, la notte, vanno insieme a — Che cosa ti ha fatto attenzione di Soria? Che è
vedere la luna. Il cibo speciale di questo giorno si chiama una città pulita e l'architettura.
“Yuebing”. — Qualche festa del tuo paese: Pasqua e l’anno
Le feste spagnole non ci celebrano perché sono feste nuovo.
religiose cattoliche e la prima religione cinese è la — Che cosa cambiavi di Spagna? Niente.
buddista. — Cibo tipico di Ucrania: golubci, borsch, shashlik.
12- Quale sono le principale attrazione turistiche del — Pensi stare en Spagna per più anni? Si, io vorrei
tuo Paese? stare per sempre.
Le grande città come Pechino, Shangai, Hong-Kong... — Che cosa ti piace di Spagna? Che è molto pulita,
anche la Gran Muraglia. il mare e le feste.
13- Quali sono i tuoi hobbies? — Che cosa non ti piace? I tori.
Mi piace molto disegnare e dipingere anche risolvere il — A Elena le piace imparare lo spagnolo e le feste.
cubo di Rubik. Mi piace lo sport, il calcio, mi piacciono — Lei ha detto che l’ucraino e il russo sono simili.
tanto il Real Madrid quanto il Barcellona, perché tutte due — Un proverbio del suo paese è come in spagnolo:
giocano molto bene. Io non faccio lo sport perché non “A quien madruga Dios le ayuda”.
ho qualità. — Lei ha detto che non sa molto florilegio (ma noi
14- Potrebbe dire una frase bella nella tua lingua? pensiamo che sa molto spagnolo e parla molto bene).
Ti amo si dice “wo ai ni”. — Lei è sposata con un ucraino.
15- Vorrebbe dire altre cose di più? — Un regalo del suo paese è la matrioska.
Sono in Spagna perché i miei genitori vivono qui, ma mi
piacerebbe più vivere in Cina. Delia, Elsa, Clara, 2º básico
Bernar, Sara, Laura 2º básico
16. pag. 16
Intervista a Hichem e a Lin,
alunni di “Español para extranjeros”
HICHEM
Hichem è un uomo di 38 anni, della Tunisia.
Era cuoco ma in questo momento è
disoccupato. Abita in Spagna da due anni
più o meno e sta imparando spagnolo
nella Scuola di Lingue, a Soria. Ha bisogno
di imparare questa lingua per abitare qui.
Dice che la cosa più complicata dello
spagnolo sono i verbi irregolari. Inoltre,
1. Come ti chiami e de dove sei?
parla altre lingue come il francese, Il mio nome è Lin e provengo
l’inglese e l’arabo. dalla Cina, da una città chiamata
Hichem crede che Soria è troppo fredda Quintian, vicina a Shangay.
ma gli piace ad ogni modo. Ha fatto molti 2. Quanti anni ha?
viaggi per tutto il paese: è stato a Ho 17 anni
Valladolid, Burgos, Saragozza, Barcellona... 3. Da quanto tempo sei stato in Spagna?
Lui ama la cucina: ha fatto molti piatti e la Sono in Spagna da due anni e ho sempre vissuto a Soria
settimana passata ha portato perfino 4. Perché stai studiando lo spagnolo?
qualche dolce a lezione come “dulu Io studio spagnolo al fine di comunicare con le persone e di fare
amicizia. Ottima anche per parlare con i clienti sul posto di lavoro.
baklawa” e “brik”. Il suo piatto preferito è
5. È difficile imparare lo spagnolo?
kuskus, che e il piatto più famoso della La verità è che sì, in particolare la coniugazione dei verbi e di alcuni
Tunisia. suoni.
Nel suo paese ci sono tre feste veramente 6. Ti piace vivere a Soria?
importanti dove partecipano le donne. Ci È una città abbastanza piccola rispetto a quella da dove provengo,
sono anche altre come “Id alfetr” e “Id ma mi piace vivere qui.
aladha”. 7. Quali altre lingue parli?
Hichem ha riconosciuto che sta in Spagna Parlo cinese mandarino e inglese.
per amore ed è felicemente sposato. 8. Conosci altre parti della Spagna?
Sì, ho visitato Madrid, Valencia e Barcellona.
Inoltre noi abbiamo parlato delle sue
9. Quali cose della Spagna hanno catturato la tua attenzione?
qualità: Hichem dice che è un uomo
Che la gente è molto cordiale e loquace, A voi piace parlare molto!
generoso, tranquillo e divertente. Ciò Mi ha sorpreso anche il freddo a Soria!
nonostante ha riconosciuto che è un po’ 10. Raccontaci un piatto del tuo paese che ti piace
pigro per fare sport. Beh, mi piace tutto il cibo nel mio paese, ma il mio piatto preferito
Fernando R., Sandra, Deyanira è il riso Wentun, un piatto tipico della mia zona che ha carne e
verdure. Se non avete mai provato, ve lo raccomando.
2º básico 11. Cosa non ti piace di Spagna?
Ora, molte persone stanno avendo un momento difficile perché
non hanno lavoro e sono stati cacciati dalle loro case. Cambierei la
crisi che stiamo vivendo in questo momento.
12. Raccontaci una celebrazione tipica del vostro paese
Sicuramente si sa, il Capodanno cinese. Si celebra intorno a
febbraio, ed è la festa più importante per noi. Quest'anno stiamo
vivendo quella del serpente.
13. Raccontaci tre difetti e tre virtù
La verità è che sono un po' timida e nervosa, ma mi considero una
persona gentile e simpatica.
14. Quali sono i tuoi hobby?
Io amo i film e non posso vivere senza musica. Mi piace anche la
lettura di fumetti, e anche il disegno!
15. Infine, dicci una frase nella tua lingua
Non so cosa dire, ma qualcosa di importante è sapere dire “ti
amo”. Si dice: Wo ai ni.
I buonissimi dolci preparati da Hichem
Fernando M., Juan, Eva, 2º básico
17. pag. 17
UNA PARTITA DI BASKET Ciao Valentina,
come stai? Non ho saputo niente di te dopo Febbraio! Spero che
Quando avevo dodici tutto vada bene, come sempre.
anni, mi piaceva il Un giorno tu mi chiedevi come erano le tradizioni del matrimonio
basket. Nella mia in Spagna, adesso ti racconterò.
scuola si formarono Il matrimonio in Spagna, come in quasi tutti i paesi, è una
tre squadre per celebrazione di gran importanza.
partecipare al
La maggioranza di matrimoni cominciano nella sera (più o meno
campionato di scuole
alle 7 ore) e terminano molto tardi. Un’abitudine è che il fidanzato
di Soria.
dia 13 monete che si conoscono come “arras”.
La squadra migliore si chiamava
La fede si porta nell’anulare, nella mano destra. Ogni persona della
Escolapios A, l’altra squadra era
Escolapios B e la mia squadra, dove coppia mette l’anello all’altro.
giocavano i peggiori giocatori, era I matrimoni spagnoli non hanno damigelle d'onore, i fidanzati sono
Escolapios C. Io sono stato nominato gli unici che salgono all’altare. La madre del fidanzato è la sua
capitano dei negati (io dovevo essere il accompagnatrice e il padre della fidanzata è il suo
migliore di tutta quella squadra). Quel accompagnatore. Di solito la fidanzata arriva in ritardo.
torneo è stato vinto dalla squadra Quando i fidanzati escono dalla chiesa, si lanciano riso e petali di
Escolapios A che vinceva tutte le partite. fiori.
Noi avevamo perduto contro tutte le Poi, si fa un banchetto nel quale ci sono amici e familiari. Il dessert
squadre meno contro l’istituto Antonio più comune è una torta a molti strati. La tradizione è che i fidanzati
Machado, partita che avevamo vinto per la taglino insieme con un gran coltello.
16 a 5. Nell’ultima partita, la squadra È una esperienza indimenticabile.
Escolapios A ci vinceva “solo” per 91 a 8,
ma io ero proprio contento perché ero Ci sentiamo!
riuscito a fare 6 degli 8 punti fatti dalla Un abbraccio,
mia squadra.
Bernar, 2º básico
Javier, 2º básico
18. pag. 18
Da: ajdmou@msn.com
A: franmar@yahoo.it
Asunto: Vacanze nelle Eolie
Ciao Franco e Marta!,
come state? Noi ci siamo divertiti molto alle Eolie dove siamo stati per una settimana godendoci le vacanze. Adesso vi raccontiamo
com’è andata.
Sabato mattina siamo arrivati a Vulcano e lì ci siamo sistemati in albergo. Il secondo giorno ci siamo alzati presto la mattina per
fare un giro in barca a Salina e a Lipari. Siccome il tempo era molto buono abbiamo anche fatto un bagno a Rinella durante la
sosta. Là abbiamo potuto nuotare con i delfini e abbiamo anche pranzato una buonissima lasagna a Santa Maria di Salina. Di
pomeriggio abbiamo visitato il museo della pietra e la notte siamo andate ad un concerto di Laura Pausini dove abbiamo cantato e
ballato molto.
Nel 3º giorno del viaggio, di mattina siamo andati a fare un giro a Vulcano in barca e abbiamo navigato 2 ore circa. Dopo abbiamo
visitato Vulcanello e la Valle dei Mostri. Ci siamo divertiti molto e il giorno dopo siamo partiti per Alicudi.
Il 4º giorno ad Alicudi, prima abbiamo sostato in paese e dopo abbiamo fatto un tour dell’isola. Per finire abbiamo visitato Filicudi
e abbiamo fatto un’altra sosta per il bagno alla Grotta del Bue Marino.
Nel 5º giorno di mattina abbiamo fatto una passeggiata nel centro della città. Il pomeriggio siamo partiti per Stromboli dove
abbiamo preso dei gelati di fragola e dopo abbiamo fatto il bagno a Panarea. E alle nove abbiamo cenato. Più tardi siamo andati a
teatro.
Nel 6º giorno abbiamo fatto un giro in barca a Panarea dove abbiamo preso il sole nella spiaggia dell’Asino. Di pomeriggio siamo
ritornati a Panarea e abbiamo preso una merenda. Poi abbiamo fatto un piccolo giro per la città antica.
Il 7º giorno abbiamo passato l’intera giornata a Lipari e abbiamo visitato il Museo Eoliano e dopo abbiamo fatto shopping per
comprare qualche regalo. Siamo rientrati alle 19 in albergo e non abbiamo tempo di scrivere più. Adesso basta! La partenza è
imminente.
Un abbraccio e un bacione da tutta la classe
Alberto, Olga, Ottavia, Esther, Denise, Mª Luz, Susana, Chus, Christian, Giuseppe e Angelo
basico 2, EOI OURENSE
La donna più importante nella mia vita fu mia madre. Si
chiamava Dolores. Era una donna d’altezza media, non
era né magra né grassa, aveva i capelli lungi ma raccolti.
Aveva molto carattere però sopratutto era molto decisa,
disciplinata e lavoratrice. Quando era molto giovane è
andata a “Buenos Aires” come emigrante, dove stette
sette anni. Poi ritornò in Galizia, si sposò ed ebbe tre figli:
La donna più importante della mia vita fu mia zia che due figlie e un figlio. Io sono la più giovane. Mia madre è
era allo stesso tempo mia madrina. Lei era appena andata alla scuola ma con la sua intelligenza
professoressa e una donna molto organizzata e naturale e la capacità di lavoro potè dare alla sua
lavoratrice. Ho studiato alla sua scuola. famiglia una vita abbastanza bella (naturalmente con
l’appoggio di suo marito). Inoltre era una donna molto
Mia zia abitava a Salamanca con suo marito. E così ho dolce, affettuosa, familiare, paziente, accogliente e
potuto conoscere altre città quando ero piccola. molto buona persona. Come lei dovè vivere dei tempi
difficili: emigrazione, la guerra mondiale e civile, in cui si
Viaggiavo spesso in treno per venire a trovarla.
passò molta fame, capiva qualsiasi cosa o problema.
Per me mia madre è sempre stata un punto d’appoggio
Salamanca era una città molto diversa da Ourense, più
molto forte. A me aiutò molto con i suoi consigli in tutto
grande e universitaria, vicina a Madrid. C’era una
quello che io facevo e quando io ero abbatuta o
grande diferenza nella forma di guardare la vita tra la preoccupata per qualcosa mi dava tutto il suo appoggio
gente castigliana e galiziana. Per una bambina era per seguire avanti. Sempre mi diceva: “Nella vita devi
importante aprire gli occhi. vivere il presente e guardare al futuro in positivo.” Il suo
amore e dedicazione erano perenni.
Oggi mia zia abita a Ourense e posso vederla almeno La sua morte mi ha lasciato un grande vuoto interno però
una volta alla settimana e parliamo degli anni che ho procurato avercela sempre nella memoria. Per me fu
abbiamo vissuto insieme a Salamanca. ed è ancora la persona più importante della mia vita
nonostante ho mio marito e miei figli.
Angela, EOI OURENSE Carmen Vázquez Rubio, EOI OURENSE