1. Sound Contest - Lucio Ferrara : IT'S ALL RIGHT WITH ME - di Pietro Mazzone 26/01/12 17.17
TUTTE IT'S ALL RIGHT WITH ME [ 19/05/2011 ]
CONCERTI ANNO: 2011
AUTORE: Lucio Ferrara
DISCHI
EDIZIONE : Tuscia in Jazz
FILM REDATTORE : Pietro Mazzone
LIBRI
RISTAMPE
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Ecco una novita' sicuramente attesa dai cultori piu' attenti alle vicende, anche
discografiche, del jazz italiano.
Lucio Ferrara e' un musicista di particolarissima sensibilita', conoscitore acuto della
tradizione piu' strettamente jazzistica del suo strumento. Quella chitarra che fra le sue
mani – spesso si tratta di gloriose Gibson semiacustiche da collezione, dal suono
deliziosamente in bianco e nero – diventa tutto il contrario dello strumento probabilmente
piu' debordante che e' oggi.
Un fraseggio asciutto, terso, assoli dove ogni nota ha una sua ragion d'essere. E che prima
ancora che stare sempre e implacabilmente sul tempo, e' capace di cantare e ricamare.
Questo e' appannaggio dello stile del chitarrista pugliese. Stile peraltro affinato sul campo,
da un'attivita' concertistica – e di didatta – intensa e ampia, di respiro internazionale e
spesso a fianco di grandi maestri di quel purissimo stile bop – una scelta di campo tanto
assoluta quanto vissuta con pacata naturalezza – che e' il cuore dell'ispirazione di Ferrara.
Come testimonia, del resto, Body and Soul, gioiellino live incastonato al centro dell'album e
che immortala l'incontro con un quintetto stellare, Lee Konitz naturalmente in testa:
narrativa metafisica l'assolo del maestro statunitense; di sapiente leggerezza quello al
piano di Antonio Ciacca; ma intenso quanto gli altri quello del leader, anzi capace di
fondere e sintetizzare gli umori di entrambi. Sostenuti dalla batteria di Ulysses Owens, gli
interventi solistici si completano con quello pressoche' perfetto di Kengo Nakamura,
anch'egli come Konitz presente solo in questo brano.
Ecco percio' spiegati i motivi del seguito di cui gode Ferrara, che a loro volta giustificano
l'attesa di cui si parlava all'inizio. A maggior ragione se si pensa che il debutto avvenne con
quel Florian su Splasch Records, distante una decina d'anni fa, tanto suggestivo ("un jazz
mite e arioso come una traversata in barca": cosi' Davide Ielmini nelle note di copertina)
quanto necessitante ormai di 'aggiornamenti', tanto musicali quanto esistenziali.
E questo It's alright with me ne offre a iosa: sul piano della varieta' delle situazioni
musicali proposte, dell'equilibrio complessivo delle parti che lo compongono, degli umori
frizzanti, quasi leggeri e easy che vi si respirano. E che sono in realta' il frutto di una
maturita' raggiunta, di una consapevolezza che sa farsi percio' di volta in volta sorridente e
ironica, o sentimentale e melanconica, o assorta, esplorativa. Quando si parla di equilibrio
tra le parti, il riferimento e' all'alternanza ben riuscita fra originali e standards, i primi non
meno dei secondi straripanti di blues: l'iniziale Twelve Bars For M.B., Lagos Blues; alla
scelta convincente di assemblare i primi cinque brani con un quartetto chitarra-piano-
contrabbasso-batteria, frutto di una session newyorkese, a un sorprendente dittico in trio
con hammond (Luca Mannutza) e batteria (Nicola Angelucci). Il tutto condito con quel
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